Quarta edizione di Pace Fest - C'è un uomo in mare: storie di una vita tra migrazioni e contrabbandi

Buonasera bentrovati per la seconda giornata del pace feste venti-venticinque quest'anno gli organizzatori mi hanno dato l'arduo compito di presentare introdurre trotterella è parti che riguardano l'approfondimento giornalistico questa sera ci saranno molti appuntamenti cominciai a cominciamo con il primo Talk della serata il tool che si intitolava c'è un uomo in mare storie e di vita tramite rari ci eh contrabbando il protagonista sarà l'ammiraglio Vittorio Alessandro ok dialogherà con il giornalista Marx Firreri cronista del Giornale di Sicilia corrispondente di Hamza
Avvenire direttore di Castelvetrano Selinunte punto it
è ufficio Zampa della diocesi di mazzare poi credo che la sua vita si abbastanza impegnata così bene e allora prima di invitare i nostri ospiti sul palco io direi alla regia di lanciare
è una figura di spicco nel panorama italiano noto per la sua lunga e significativa carriera all'interno della Guardia costiera e per il suo impegno civile anche dopo il congedo
Ha svolto un ruolo cruciale come portavoce del comando generale delle Capitanerie di porto in particolare durante il periodo del grande esodo verso Lampedusa nel due mila undici in quegli anni era sull'isola informava sulle operazioni di soccorso partecipava attivamente ai salvataggi dopo il suo congedo ha continuato a mostrare un profondo interesse per le questioni legate al mare ai migranti e all'ambiente
Dal due mila dodici al due mila diciassette è stato presidente del Parco nazionale e dell'area marina protetta delle Cinque Terre
Un incarico che testimonia anche il suo grande impegno per la tutela del patrimonio naturale stasera al accertaste venti venticinque sembra Miraglia obitorio Alessandro bene allora io inviterei
Avvenne nel volantino da fare
Interattivo anche ai colleghi di radio radicale viene registreranno tutto l'intervento quindi vedi intervista quindi grande pezzi realizzati fino a quassù così lo danno eppure così in ballo bene mentre i nostri ospiti prendono con Falco Jannuzzo subito dopo ci sarà anche dico Roma inviato delle Iene sarà intervistato da Steve bioscanner in via altro inviato della RAI presenterà il suo ultimo libro poi ancora ci sarà Gianfranco Jannuzzo bene allora
Io vi lascio alla vostra conversazione gli auguro buon lavoro ci vediamo alla fine grazie
Bene grazie
Allora buonasera a tutti insomma almeno ritorno al paese resti dopo lo scorso anno che il Giro mille tirò in ballo io non vedo nulla però facciamo ho visto che ci si rendono viaggia poco fa
I già l'anno scorso sono stato qui con Piera Maggio con la mamma di Denise se c'era qualcuno a seguito quanto che quest'anno Jaromír Vintila dentro in questa magnifica manifestazione faccia la connotazione anche al sindaco che crede ancora in queste in queste manifestazioni culturali diciamo che lasciano il segno e ci fanno riflettere su molte cose
E quindi mi ha coinvolta in questo talk show che faccio
In maniera molto felice con l'ammiraglio Vittorio Alessandro che io conosciuta al telefono poi oggi ci siamo conosciuti e dal vivo listone Sandro l'ammiraglio già c'è stato il lo speech che vi ha presentato chi è ma
Un uomo che ha vissuto per mare ha lavorato per le capitanerie ha vissuto per mare e che non è un io lo definiscono un semplice un uomo dalle Capitalia un uomo che sa raccontare al male ho avuto modo di leggere
La prefazione che lui ha fatto al la libero dal mare
Per mare
E quindi ho letto come dire questa lettura questa lettura anche questa visione che l'unità di questo mare male che proprio in questo periodo diciamo the d'estate noi lo leghiamo semplicemente al divertimento al turismo balneare però un male che guardando spesso diciamo noi vediamo all'orizzonte ma non sappiamo che cosa
Avviene in questo mare negli ultimi anni la cronaca ce lo legano a immigranti agli sbarchi dei migranti leghiamo mare a sbarchi di migranti ma il mare anche altro altro male una grande autostrada dove navigano le merci da un punto ad un altro diciamo del del mondo
Il mare il posto di lavoro di tantissimi pescherecci che se il che tradotto significa tantissimi uomini che vivono dal mare
E il mare anche divertimento ci facciamo il bando e il mare
Posto che unisce stati riversi con condizione economica anche diverse quelle dei migranti che vengono sulla nostra costa per cercare per ricercare sognare soprattutto anche una vita diversa rispetto a quella che hanno vissuto
Però il mare spesso lo vediamo come qualcosa di di si interessato e con la lettura che ha fatto in questa prefazione di questo leader partiremo da lì
L'ammiraglio Vittorio Alessandro una lettura che ci fa ampiamente riflettere su quello che il mare
Cioè su quello che attiene Mare e che cos'è questa distesa e mensa diciamo di mare
E dato che la prima domanda volevo farla mi raglio che ormai in pensione come la vita dove vivere il mare diciamo guardandolo non più stando di entro le capitanerie dentro la capitaneria di porto dentro il corpo del Nazionale capitanerie
Buonasera a tutti e grazie di avermi chiamato qui è un posto bellissimo grazie grazie ed è una manifestazione molto bella
Il mare vecchi lo abbia abbracciato anche per la professione che ha scelto
è un dimensione che non si può assolutamente perdere non si perde più perché ti costringe a fare i conti con una con una natura vincente con delle cose che cambiano continuamente
Con una
Difficoltà che che è come se richiamasse le però le difficoltà della vita cioè e come se in mare quello che noi viviamo tutti i giorni la nostra vita quotidiana venisse amplificato tiene
è saltato sono esaltati i rapporti sono esaltate le le non solo le difficoltà ma anche momenti le emozioni momenti belli
Il mare a questa forza e quindi anche quando uno poi la divisa non non la toglie mai anche quando non la indossi più non
Non la lasci
Quando poi non non sei più in servizio come nel mio caso non riesce a prescindere da quella dimensione lei ha fatto riferimento alle vicende che leggiamo tutti i giorni che riguardano il mare il nostro mare
Su di me queste letture questo questo corretto continuo rincorrersi di cronache
Che riguardano la vita delle persone in mare su di me ha un effetto molto forte
Naturalmente richiama le esperienze che ho vissuto e che mi hanno cambiato la vita
Cambia la vita salvare le persone ma
Ma in ogni caso mi mi pongo il problema del racconto
Cerco di descrivere il più possibile cosa possa significare questa dimensione di cui parlavo nella prefazione che lei ha ricordato
Ho voluto ho voluto soprattutto mettere in evidenza
Che questo male
Nel tempo
Ha cambiato ha cambiato forma sotto i nostri occhi all'inizio sembrava una cosa insormontabile insuperabile
Si è dovuto ricorrere perfino alle finzioni giuridiche allora per esempio la nave che si stacca da terra è un pezzo di territorio che se ne va eccome se
E lui
Un pezzettino di Stato solo perché la nave la bandiera dello Stato cui appartiene come se si muovesse ma lì sopra le morti
Le gite i matrimoni
I reati le punizioni sono quelle dello stato di appartenenza
E questa è una finzione giuridica perché non è più terra e una terra che si muove la nave e allo stesso modo un'altra finzione giuridica è quella di aver prolungato il territorio dello Stato per cui si parla di mare territoriale
E si è convenzionalmente deciso che questo territorio potesse spingersi e cioè la capacità la potestà di imperio dello Stato
Entro il limite di dodici miglia che il era il limite della gittata del cannone da terra quindi fin dove lo Stato poteva esercitare la propria forza
La propria sovranità con le armi ecco fin lì era a terra sono finzioni giuridiche naturalmente io credo che vadano ricordate per capire come il nostro rapporto con il mare che per i romani era reti cosa di tutti
Comuni sogno e cosa di nessuno resti nulli Room
Sembra l'opposto ma invece sono cose molto prossime ecco questo mare ancora adesso io credo che sia fonte di riflessione credo che sia occasione di cultura
E forse questo è l'impegno etico cerco di assolvere
Grazie ammiraglio noi cercheremo di tracciare in questi quarantacinque minuti che abbiamo a disposizione al mare attraverso tre canali uno è quello dei migranti non è quello delle navi che portano le merci che non è non vediamo cioè o meglio vediamo sulle applicazioni che ci fornisce il nostro cellulare perché appassionato di navigazione
E poi l'altro e l'altro aspetto che vedremo e che tratteremo è proprio quello del del mare come ambiente cioè se ancora oggi siamo capaci di coltivare questo mare per affinché ci dia i suoi frutti che poi possono essere pesci o che possano può possiamo avere la cura di questo mare soprattutto partendo da quello che sono i migranti che è un po'il tema che sembra quasi scomparso un po'anche dalle cronache non ci facciamo quasi più caso se ci sono sbarchi non non ci sono sbarchi o diventa nelle nei TG soltanto notizie diciamo di poco conto
Lei ha avuto modo di vivere per il suo lavoro diciamo tante esperienze per quanto riguarda anche d'il lavoro con i migranti del lavoro delle Capitanerie diciamo per salvare le vite dei migranti
Perché secondo lei oggi se ne parla poco si quasi è relegato diciamo a all'angolo quello che il il trattare e la sbarchi di migranti o comunque queste storie di uomini che attraversano questo mare per un futuro magari diverso
Beh intanto
Che ci sia il silenzio sulla vicenda dei migranti e
è quasi quasi inevitabile una volta scelta la strada del del disinteresse della
O della paura
Intanto il mare e il luogo del Silenzio
Quindi è facile che se ne faccia
Uso di questo silenzio è facile che si amplifichi questo silenzio
Il mare il luogo del silenzio perché gli spazzi la distanza impongono quasi
Questo silenzio
E anche perché le storie dei marinai raramente arrivano a terra
E non parlo delle storie delle grandi avventure parlo dalla vita quotidiana dei marinai
Il racconto che fa il marinaio quando arriva a terra e noioso
Se dovesse esserci una telecamera
Su una motovedetta o su una barca che volesse raccontare quello che sta succedendo farebbe un racconto noioso perché il mare e lento
In una società velocissima le navi anche le più evolute sono molto lente ed esperienza di tutti noi quando facciamo un viaggio in nave anche un piccolo viaggio in nave
Il dover fare i conti con questa
Massa questo volume pesante della nave che piano piano si accosta al molo e poi dici ma sono arrivato perché non corrono scendo e ci sono tutte le pratiche e con questa lentezza
Questo silenzio questa gravità delle cose
Facilmente
Produce ulteriore silenzio quando da terra non si voglia guardare quello che succede in mare
Io credo che lo sforzo da compiere invece l'opposto è proprio quello di guardare il più possibile perché il mare e questo nostro mare in particolare che da qui si vede con una prospettiva particolarmente fortunata sembra la prospettiva di un pilota di una di uno che sta su una rete ecco
Il mare
A tantissime cose da raccontare e
Ed è giusto che lo abbiano fatto i grandi scrittori
Però sarà perché
Credo altrettanto e al trenta altrettanto giusto
Che la ripetitività di storie che sembrano tutte uguali invece vada accolta per andare a vedere esattamente Onnis storie diverso
Che è diversa dall'altra perché sono diverse le persone che ogni persone diversa
Si parla per esempio dei migranti si fa un discorso su i confini tutto ciò che al di là del confine e pericolo minaccia diversità
Noi che viviamo su questa sponda sappiamo quanto invece dal mare sia arrivato certo anche di pericoli ma anche ricchezza di varietà di cambiamento
E e quindi rintracciare le storie rintracciare le storie delle persone il titolo che abbiamo dato
C'è un uomo in mare ecco ogni uomo è diverso dall'altro e quando dalla prospettiva di una motovedetta che fa un soccorso
Che a farci su una barca di notte come persone che hanno gli occhi spalancati dalla paura
Cerchi di riconoscerle una per una io vorrei rivedere tutte le persone che ho potuto raccogliere sulla nostra motovedetta
Credo di averle molte stampate nella sopra tutto i bambini stampate nella don stampate nella memoria
Perché poi dentro questa vicenda poi continuava a chiedermi e chissà cosa facevano prima e chissà che cosa hanno lasciato che non è soltanto disperazione hanno lasciato Rutelli
E chissà quanto quanto vorrebbero tornarci
Ogni storia diverso dall'altra e però noi ci vediamo costretti a vedere tutte queste vite ognuna diversa dall'altra come qualcosa in tutto uno che costituisce soltanto la diversità il rischio il pericolo la cosa da cui
Lei le è mai capitato di rincontrare
Qualcuno salvato dopo
No non purtroppo non mi è mai capitato vorrei tanto capitasse chissà magari succederà
C'è un un libro che è uscito di recente ed è di una giornalista
Di Report Rosa Maria attuino che descrive un incontro con un personaggio che appunto è stato coinvolto nella vicenda di Cutro in piacerebbe molto che qualcosa del genere potesse capitare anche me
Però
Qui davvero posso dire che una vita vale l'altra nonostante ciascuna persona sia tanto diversa
Perché c'è quel detto che quando è salvata una vita salvato il mondo intero ecco e allora
E allora ben consapevole del fatto che la presenza di migranti nei nostri nei nostri luoghi soprattutto nelle grandi città non certo da noi insomma possa costituire un elemento di di attenzione
Necessaria attenzione però insomma al di là di tutto questo quando io vedo
Dal mio paese a Porto Empedocle vedo ragazzi neri che si sono ormai ambientati che vivono insieme agli altri eccetera ecco come se vedessi quelli credo che ho trovato in mare che si prendono come come quando si va nei campi a raccogliere raccogliere frutta o cose belle
L'altro aspetto del mare che tratteremo e quello delle navi che si muovono cioè ma non vediamo ma dal mare e c'è un traffico norme di di navi che vanno da uno stato d'un altro da un pezzo di mondo all'altro pezzo di mondo lei questa prefazione parla proprio di un'economia legata al mare che è proprio questa delle delle merci che esperienza per quanto riguarda le grandi navi e le storie di uomini che avvengono su queste grandi navi
E io sono stato nei porti a lavorare perché ha con le capitanerie hanno questo ma questa attività che svolgono in mare per il soccorso della protezione ambientale ma è come un elastico le nostre motovedette vanno e vengono e hanno un'appostazione forte
Nei porti
E e questo un po'ci ovviamente ci ci ci lascia un po'fuori dalla dalla dalla navigazione quella lunga giornata c'è una canzone bellissima di Lucio Dalla
Che dice della casa nel porto i sogni Riva al mare e dei marinai che partono e che Luís il protagonista la canzone invece vede partire ma rimane lì e al massimo esce con il Papa e le reti
è la vicenda delle capitanerie di porto un po'questa però i porti sono un ricettacolo di storie di vita sono molto particolari come ambiente l'ambiente marittimo un ambiente molto specifico chi lo ha conosciuto chi lo ha frequentato lo sa chi ha avuto parenti marinai
Al di là del fatto che avranno portato a casa anche questa ci sono dei tic dei marinai per cui per esempio non lasci ma è una cosa che sia al limite del tavolino perché potrebbe cadere con rollio questo anche quando sta a casa quindi la se qualcuno lascia una cosa sul margine alta ottico rimetti verso il centro
E e e di questa come questo mondo questa dimensione di cui parlavo all'inizio questa dimensione particolare della navigazione nei porti è come se trovasse una specie di concentrato organizzativo lavorativo di Moon Mondo che si muove intorno alle navi è cambiato moltissimo questo mondo perché più Avenali
Arrivano le si fermavano a lungo i marinai entravano i Paesi
E si innamorava noi giravano compravano i cannoli tutto quanto e compravano i gettoni per le cabine stavano allungo dentro le cabine
Adesso le navi invece arrivano e ripartono tendenzialmente
E quindi la vita dei marine si è fatta più alienante più difficile
Pensate alle navi
Che portano i contenere sono le navi ormai che fanno il lavoro più grosso quello che dalla Cina ci porta qui dei tutt'tutte le cose che erano tutti che compriamo insomma praticamente che arrivano su queste grandi navi dentro grandi cassoni contenere che hanno rivoluzionato il mondo della del traffico marittimo
Ecco lei porti intorno a queste navi
Ci si interroga sulla velocità su che cosa significhi la velocità del trasporto marittimo dici
E c'è un corto circuito strano per cui la velocità da una parte necessaria ma le navi sono lente
La rapidità dell'interscambio è male ormai una legge di mercato imprescindibile però c'è anche il tema della sicurezza
E allora bisogna sposare queste cosa combina volle e che ne sai se dentro il cassone dentro il contegno perché che dovrebbe contenere telefonini c'è invece magari qualcosa che non dove non dovrebbe viaggiare
La velocità riduce ovviamente la possibilità di controllo perché devono entrare e uscire di contenere e quindi dovrà a parte gli strumenti elettronici per misurare per valutare l'eccetera però c'è il rischio che ci scappi la merce di contrabbando
Nonostante le carte siano tutte in regola le bolle di accompagnamento diciamo che sia tutto magari sul sul piano cartaceo sia tutto a posto
La mia vita nei porti è stata segnata da questa anche da questo corto circuito da questa contraddizione
Dentro tutto questo anche lì la vita dei marittimi è la priorità assoluta la qualità della loro vita che vi assicuro sta peggiorando notevolmente
Lei diceva la presenza anche di merce che non dovrebbero starci spesso al mare fa la fortuna di tanti trafficanti no trafficanti di di merci di droga
Oggi si dicono anche trafficanti di uomini c'è chi guadagna anche nelle migrazioni
Quanto come dire
Può fermarsi lei giustamente diceva le navi di di di di di grosso carico stanno poco nei porti
Ma quanto l'uomo può fermare questa questa questo traffico diciamo illecito che viene fatto anche a mare
Sicuramente la gli strumenti elettronici garantiscono maggiori garanzie sì ma che mamma Gioli strumenti maggiori possibilità di controllo
Però la scommessa che noi abbiamo affrontato quella cioè della velocità nel trasporto e non soltanto quello marittimo è una scommessa che dovrà sicuramente misurarsi con le esigenze di sicurezza e non solo anche l'esigenza di esigenze di qualità della vita
Dei marittimi e delle persone credo che non debba mai dimenticarsi questo
Faccio l'esempio delle navi da crociera
Noi siamo incantati dalle grandi navi da crociera tendenzialmente quando vediamo davanti a noi una una nave da dieci undici piani
Pensiamo che se è con la grande i dalla fisica no quasi questa questo condominio che si muove lentamente che si sposta che porta a tantissime persone quattro mila quattro mila cinquecento cinque mila persone
Ci abbiamo un po'fatto i conti quando successe alla vicenda della Costa Concordia anche allora ero ancora responsabile della delle comunicazioni delle capitanerie di porto c'è stata una specie di fulmine
Che è caduto sul mondo marittimo quando Schettino fece quella quella quel colpo di pazzia
Però al di là delle dei colpi di tazzine accetta qualcosa nella dinamica che ci porta
Verso la velocità verso la grandezza che deve a mio parere fare un po'più i conti con con le nostre cose come la nostra realtà con la nostra dimensione
Senza eccedere in un in
Di in in in cosine esagerazioni cioè pensate alle navi che che passavano e ancora in parte passano dentro Venezia
O la Ida per esempio quella della Costa Concordia con gli esiti che sappiamo
Ma la Ida che molti porti stanno affrontando cercando di conquistare il traffico se di navi sempre più grandi c'è qualcosa che ripeto andrebbe più commisurato alla alla nostra al nostro alle nostre possibilità perché altrimenti
Altrimenti non non rimane altro che che che che voglio dire temere il peggio
Occorre fare un passo indietro sulla questione dei migranti perché citato questo nel in questa prefazione al libro
Per mare lei parla
Naturalmente presumo che l'ha potuto scrivere dopo che è uscito fuori diciamo dal dal dal Corpo delle capitanerie fra l'affermazione forte che quello delle silenzio delle istituzioni
Vorrei che ci spiegasse questo silenzio delle istituzioni in tema per me particolarmente doloroso perché quando nel due mila undici come lei ha ricordato ci fu quella forte flusso di migranti verso l'Italia venivano son venuti all'inizio del due mila undici venivano dalla Tunisia poi hanno cominciato a venire
Persone subsahariana spingendosi dalla Libia
E e allora cosa
Cosa c'era da fare
Nascondere il fenomeno non parlarne cercare di ridurlo Dio da responsabile delle capitanerie della del scusate del delle Relazioni Esterne delle capitanerie di porto
Proporsi al comandante generale di aprire le porte le finestre e portammo i giornalisti
A bordo delle motovedette c'è qui in mezzo Silio Schembri
Che era Lampedusa con con noi e che forse ricorderà
Come si cerco di facilitare il racconto da parte dei giornalisti
E non perché si volesse come dire dare spazio alla cronaca per la cronaca ma perché stava succedendo qualcosa di importante qualcosa che metteva il Mediterraneo al centro dell'attenzione
Le primavere arabe dall'altra parte da questa parte anche la Ida dell'accoglienza
I giornalisti cioè la l'opinione pubblica la voce il racconto io fui contentissimo non soltanto che si parlasse delle capitali dell'istituzione capitanerie di porto del dei soccorsi e del grande lavoro che stavano facendo fui contentissimo che in televisione le mamme potessero vedere i loro figli individui
Chissà
Con le divise non quelle che normalmente vediamo Linde pulite stirata eccetera ma divisa provata la divisa stanca di chi sta facendo un lavoro difficile
Che io fui contento cioè che il racconto riguardasse anche persone che l'avevano scelto sì un lavoro ma che stavano facendo un lavoro per il quale erano contentissimi ci fu un grandissimo numero di ragazzi che chiese di poter andare a Lampedusa e di potersi imbarcare fra i nostri militari delle capitanerie di porto
E fu una cosa straordinaria
Perché intorno a noi dopo l'opinione pubblica ci conforto quello che succede adesso e esattamente l'opposto
C'è un grandissimo lavoro della capitale di porto non solo anche della guardia di finanza
Ma questo lavoro non viene raccontato per me che ho fatto che ho svolto l'impegno di responsabile delle relazioni esterne questa costituisce una lezione di dignità lesione di identità
Perché noi non è che abbiamo una un aumento di stipendio per ogni persona che strappiamo
Il il nostro stipendio
Quando hai salvato una persona la il vederlo scendere a terra
Vedere queste donne che arrivano col vestito della festa
E che arrivavano a terra e si inginocchiava
è una cima che perché si inginocchia che è successo
Ecco il nostro la la soddisfazione era questa questa soddisfazione oggi è legata a chi sta facendo un gran lavoro e tra l'altro rischiando la vita tutti i giorni tutte le notti nel Canale di Sicilia non lo si deve raccontare perché oggi ecco posso dirlo perché non indosso
Più la divisa quella appunto che si indossa che si vede ma insomma
Oggi il racconto da farsi e che gli abbiamo fermarci ma non è così perché la legge dei vasi comunicanti è una legge che non si può modificare
Nella sua cartella c'è anche come dire l'impegno per quelli che sono stati alcuni disastri ambientali no
Libano
Ma anche quello delle Cinque Terre dove pure lei aveva ricoperto il ruolo di Presidente del del della Riserva giusto se non sbaglio del parco nazionale
Oggi parlare di cambiamento climatico ormai quotidiano no
C'è la querela si scalda e granchio blu abbiamo diciamo tutto
Tutto sembra come se tutto si rivoluziona sotto i nostri occhi diciamo è questo mare ci porta novità in questo senso
Però volevo e con la sua riflessione su questo questo mare
Ci porta queste novità che ci sembrano strane rispetto diciamo a quello che noi abbiamo vissuto firmare più fresco no quindi mare caldo c'era il granchio due ci sono tante altre cose nuove
Per quanto ancora
L'uomo vale coltivare questo mare per ottenere frutterie per frutti sono quelli buoni
Anche quest'anno tre volte abbiamo anche noi abbiamo molte colpe abbiamo sottovalutato
La possibilità di rigenerazione che il nostro mare tra l'altro il Mare Mediterraneo un mare relativamente sembrava immenso realtà basterà prendere un aereo per vedere quanto sia quanto sia piccolo già da qui se ci alziamo in un poco poco più su si vede vediamo le isole poi la è un mare piccolo con due rubinetti due soli rubinetti quindi con un ricambio limitato
Una eventuale compromissione un grande inquinamento in questo mare sicuramente un un un un fatto non facilmente risolvibile
E allora prendere consapevolezza di questo significa fare i conti con le nostre scelte però ecco qui io vorrei sfuggire al discorso della già importantissimo delle delle personali attenzioni no su nei confronti della della spiaggia nella quale ci soffermiamo del del dei rifiuti così decisive importanti
Però c'è un discorso più generale che secondo me va tenuto presente che forse se affrontiamo ci consente anche di poi di fare scelte conseguenti le più piccole della nostra quotidianità il discorso più generale
E quello del prendere consapevolezza della irripetibilità di ogni paesaggio così come delle persone
Cioè
Al di là del fatto che siano più o meno stati compromessi i nostri luoghi dobbiamo sicuramente considerare la necessita di preservarli
Da ulteriori danni
Dobbiamo innamorarci e ne come lo si può fare di una persona fissa per la prima volta
Dobbiamo imparare a rivedere ogni volta i luoghi come se fosse il primo incontro
Perché in questo modo forse riusciamo anche a rispecchiarsi in questi luoghi cioè noi siamo nati qui
E non possiamo non essere dentro un equilibrio che e anche del territorio
Che la nostra cultura che il nostro modo di mangiare che il mostro il nostro modo di parlare
Tutto questo dentro il nostro luogo i nostri spazi il Parco nazionale delle Cinque Terre un luogo molto particolare sembra un'isola chi c'è stato lo sa
Impegno che che lì si svolge e quello di far rispecchiare le persone in questo territorio sono persone molto legate già per per cultura a a a quei luoghi difficilissimi
Quando arrivano i turisti
E i turisti arrivano
Non è che uno debba dire no ai turisti ma deve soprattutto pensare che questo luogo deve essere giusto per noi per noi prima che per loro sei giusto per noi andrà bene anche per loro
Ma se noi pensiamo che il turista parte da dove viene e deve trovare la pinza per esempio a Venezia
Abbiamo sbagliato tutto
Perché il turista in mente la pizza ma dovrà capire che a Venezia non è il posto giusto per mangiare la pizza i napoletani questa cosa la sanno se noi che abbiamo la nostra cultura gastronomica non sappiamo valorizzarla per noi prima
Riscoprire la quale le nostre nonne
E dei nostri non potremo mai essere in grado di immaginare un turismo consapevole ci lasceremo semplicemente
Coprire dalla da ciò che il turista si aspetta
E non è sempre il meglio
Un'ultima domanda ammiraglio poi lasciamo spazio a Silvio aveva Filippo Roma
Ha ancora valore parlare di Mare Nostrum celebriamo la bocca con questa parola di Mare Nostrum che aveva una un suo valore romani ma possiamo ancora parlare di Mare Nostrum proprio anche legandoci al fatto che ci siamo affezionati o meno a questo mare lo curiamo sì io credo di sì
Credo di sì se il sette dietro l'espressione non si nasconde un desiderio o che so io di possesso di no di di di di logica imperiale
è un mare nostro il e il e il nostro specchio
E la possibilità che noi abbiamo di considerare il mare non soltanto come distanza ma come ponte e la parola tra l'altro in greco a le le entrambe le le le i significati il padre è un ponte e allora è il nostro sì
Se riusciamo a immaginare un noi che cambia noi che cambiamo se quindi riusciamo a immaginare questo mare come una risorsa
Non soltanto economica perché ci va a pescare o per tutte le possibilità che il mare offre il turismo ricerca ma anche come luogo come passerella come luogo in cui
Cambiano le cose
Io di di invito e magari mi scuso insomma se serial Serse assume un atteggiamento così carente Babacar Tetra ma ecco passeggiata passeggiando sulla battigia lì dove il mare lambisce i piedi e e gioca
Ecco pensare che questo mare lo stesso dei tre mila metri dei quattro mila metri
Dove c'è una vita straordinaria che neanche conosciamo interamente e considerare il fatto che più ci avviciniamo alla costa
Più questa vita cresce cioè proprio là dove il mare si incontra con la spiaggia c'è sfiorire diritta incredibile lì dove appunto arrivano le tartarughe depongono le uova non soltanto la la zona costiera è la zona più ricca di vita e allora avere l'impressione che quello sia il luogo del cambiamento che si possa cambiare e che si possa cambiare pensando alla vita
Non pensando ha come salvare la nostra a danno della vita degli altri
Grazie all'ammiraglio l'ultimissima domanda che è un po'più intima nella sua carriera c'è stato un momento in cui si è davvero emozionato se emozionato più di un altro momento e qual è stato
Dicevo prima della del fatto che mi abbia profondamente
Trasformato l'esperienza dei soccorsi
Di Lampedusa
Però ne so soltanto quello non è stato solo quel momento ce ce ne è stato un altro in particolare riguarda il Libano
Quando cioè il il Governo italiano ci mando a fare la campagna di di bonifica del tratto di mare che era la
A sud di Beirut era stato inquinato a causa di un bombardamento israeliano
Alla a una centrale termoelettrica quella di GE lì ci fu questa grande esplosione delle cisterne e l'olio combustibile
Uscì dalle dalle dai serbatoi e finì in acqua quello più leggero rimase in superficie e cercammo di prelevarlo quello più pesante fece un tappeto
Sotto il mare
Un tappeto proprio sì sì riusciva ad arrotolare solo un lavoro ingrato
Dolorosissimo per noi ma doloroso per un un motivo anche come quando tu
Ti senti di appartenere non soltanto al luogo in cui sei nato ma a un luogo che pur essendo lontano da quello
Ti riguarda moltissimo
Il mare lo stesso
Le culture sono le stesse
Il pistacchio lo stesso
E e noi che siamo arrivati dal mare fummo fermati dalle motovedette israeliane sotto il tiro degli israeliani siamo rimasti tre ore su una imbarcazione della dell'ONU ad aspettare che ci lasciassero entrare a Beirut non è che siamo arrivati dal mare abbiamo visto la
La la la disperazione che c'era in Libano
E e e io ho avuto la personale impressione che quella disperazione c'era ci riguardasse
E io ho adesso in questi giorni l'impressione che ci riguardi tantissimo quello che Sacco facendo Israele a danno di gravissimo
Grazie ammiraglio per la sua testimonianza per le sue belle parole e soprattutto la sua pacatezza non spero che questa pacatezza c'è stata utilizzata quando ha ha lavorato con dei giornalisti per la Costa Concordia che era stato momento difficile
Per voi per tanti colleghi che hanno lavorato per questo fatto di cronaca
Giro se c'è in giro dietro o Ivana ci sei tu viene Ivana grazie grazie grazie arrivederci