Festa nazionale dell'Unità - La sfida educativa e le giovani generazioni

Stiamo ci siamo quasi stiamo per collegare per iniziare
Allora
A allora buona sera a tutti noi stasera abbiamo un compito molto Complesso e un obiettivo ambizioso cioè quello di cercare di dare una risposta a quelle che sono le sfide educative che riguardano le nuove generazioni la prima cosa da fare a mio avviso e cercare di capire di cosa si parla quando si parla di nuove generazioni perché la politica il mondo della cultura in tutti i modi ha cercato in questi anni di inserire in un contenitore le generazioni le nuove generazioni la Generazione Z adesso
La chiamiamo cercando di dare di dargli una definizione i bamboccioni oppure quelli che non vogliono fare gli esami orali che vogliono rivendicare il diritto di fare scena muta ancora
Una generazione in cerca di scorciatoie che non vuole faticare che vuole essere ben pagata
Per come la si metta comunque la si metta il tema è uno solo che evidentemente c'è bisogno di riallineare una contenitore di intelligenze che non è evidentemente al passo al passo con i tempi istruite vi agitate mi organizzate Rieti era l'invito che faceva nei suoi Quaderni dal carcere Antonio Gramsci quando parlava dei più giovani diceva GIS istruite vi perché avremo bisogno
Di tutta la nostra intelligenza agitatevi perché avremo bisogno di tutto il nostro che poi il vostro dei giovani entusiasmo organizzate vi perché avremo bisogno di tutta la nostra forza parlare di giovani e complesso anche perché inevitabilmente passa attraverso la difficile lettura di come aiutare i giovani ad utilizzare i social network nei telefoni e diciamo tutto ciò che passa attraverso le nuove tecnologie l'intelligenza artificiale che si chiama così è semanticamente a mio avviso rappresenta un errore dal mille novecentocinquantasei quando durante un convegno a dar Mundi il padre dell'intelligenza artificiale uno dei decise di chiamarla
Così McCartney intelligenza artificiale un nome forse che se fosse stato rivisto corretto per esempio in umanesimo digitale avrebbe fatto sicuramente meno paura
Allora io vi invito a fare un un grande applauso ai nostri relatori accanto a me Irene Manzi responsabile scuola del Pd la senatrice Barbara Floridia che anche lei il mondo della scuola lo conosce molto bene Movimento cinque Stelle
La senatrice Simona mal pezzi buona sera
Ernesto Caffo psichiatra scrittore esperto conoscitore di usi e consumi sia dei dei media delle nuove tecnologie chiede la testa dei nostri ragazzi Daniele barca
Preside filologo io lo voglio presentare così il cofondatore dei avanguardia educative dirigente scolastico
Un sacco di idee poi le condividerà con noi su come cercare di rendere parte integrante del processo educativo
I nostri i nostri ragazzi allora io vorrei partire da una mappatura con con Irene me anzi perché quel che ci restituisce l'istantanea dello stato dell'arte della nostra scuole dei nostri ragazzi
è abbastanza sconfortante nel confronto europeo siamo agli ultimi posti per quota di giovani laureati
Lontani da quello che è l'obiettivo europeo del quarantacinque per cento entro il venti trenta con anche qui una mappatura e un digital device importante tra Nord e Sud e e ce lo racconta e un dato che mi ha colpito molto in Italia un minore su sette
Vive in povertà assoluta ed è un dato che chiaramente poi impatta di riflesso rispetto al tema che stiamo affrontando
Grazie innanzitutto grazie a tutti gli ospiti che hanno accolto questo invito a cominciare dalla vigna spinga ardite ci coordinerà questa questa sera
Faccio una brevissima premessa il perché abbiamo voluto questo appuntamento appunto dedicato alla sfida educativa e alle più giovani generazioni perché molto spesso come veniva ricordato IG le generazioni più giovani vengono rappresentate con un paternalistico luogo comune appunto i bamboccioni quelli che non vogliono lavorare in realtà è una generazione molto più complessa e anche difficilmente catara catalogabile o come spesso per semplificazione i mezzi di comunicazione tendono a fare e se anche ieri addirittura al forum Ambrosetti di Cernobbio quindi in una sede dove molto spesso non si parla di emergenza educativa sono emersi dei e dei dati così allarmanti e preoccupanti proprio Rispetto
Saluto anche Maria Elena la ringrazio
Benvenuta meritevole
Sono emersi dei dati così allarmanti e così preoccupanti appunto sul rischio povertà educativa vuol dire che un focus è necessario sono necessari anche degli interventi specifici uno dei dati che e sono emersi proprio dal Forum ieri è stato quello del rischio della esclusione sociale e il fac in particolar modo che uno dei fattori che determinano con o quel rischio di esclusione sociale sono parole scarse competenze
Omonimo sta abbastanza efficaci digitali in questo caso perché quegli strumenti che abbiamo a disposizione un po'tutti lì più giovani li sanno usare ma a volte forse proprio in tema di uso consapevole di strumenti che debbono essere forniti e questo è il compito di un'agenzia educativa come la scuola in in questo in questo caso il tra l'altro proprio in termini di povertà educativa uno dei paradossi ce lo ricorda o la Fondazione con i bambini uno dei paradossi della povertà educativa è data dalla origine familiare
Meno un numero più basso di laureati in Italia e molto spesso rispetto al resto d'Europa e molto spesso questo numero dipende anche collegato a quelle che sono le famiglie di provenienza la in particolar modo le condizioni socio economiche delle famiglie di provenienza ed è un dato che riguarda anche proprio le competenze in materia digitale che spesso vengono di cui di cui visto che i più giovani studenti sono in possesso e quindi tra quella che è la tendenza molto spesso anche qui si tende a banali dare tra il divieto assoluto e invece in materia di uso anche degli strumenti informatici e quello che invece sono un un uso consapevole gli strumenti educativi per avere un uso consapevole di questo è proprio quello il tema del dibattito che questa sera anche attraverso gli esperienze concrete anche attraverso il lavoro che in in sede parlamentare è stato fatto le proposte di legge che sono state presentate trasversalmente vorremmo approfondire per capire appunto come si può intervenire e soprattutto per non limitarci solo uno slogan facile che dice
Togliamo poi non è una un'invenzione degli ultimi mesi del ministro Valditara c'è una circolare del ministro Fioroni di di qualche decennio fa in realtà che riguarda l'uso degli strumenti digitali all'interno delle delle scuole in realtà oltre ci
Hanno libri e pubblicazioni anche recenti che evidenziano problematicità serie anche legati all'uso dei soci allegate all'ansia sociale che
Queste quindi a un malessere anche generale e questo è in grado di produrre questa sera il nostro obiettivo vorrebbe proprio essere quello di uscire
Dai luoghi comuni o dalle rappresentazioni semplificate per parlare concretamente di quello che si può fare di quello che avviene nelle scuole anche parafrasando perché quella frase di Gramsci è stata citata mi ha molto colpito da la rappresentante
Degli studenti dell'Università di Padova Emma Abruzzo anche ha fatto del degli interventi anche il tema di disagio psicologico per esempio dei più giovani che ha
Parafrasato proprio Gramsci rispetto a quello che è l'invito alla superare la banalizzazione ai suoi colleghi e coetanea proprio volto questo appello agitiamo ci organizziamoci istruiamo ci soprattutto e quindi proprio gli strumenti educativi possono essere davvero
La la scuola può fornirci in maniera egualitaria in questo caso a tutti perché questo è l'altro tema delle condizioni familiari di partenza può essere davvero lo strumento migliore poi per affrontare e per superare anche quei rischi che sono connessi all'uso dei social media in termini però di consapevolezza e di educazione che deve essere assicurata
E allora io mi aggancio proprio questo alla chiusura del suo ragionamento i rischi perché c'è una libro strepitoso che è stato tradotto da poco in Italia che si chiama di Anzio Generation che parla di come la maggior parte dei problemi e dei disagi mentali dei nostri ragazzi sia da ricondurre solo ed esclusivamente all'utilizzo degli smartphone e e dei social media e propone anche una sorta di ricetta per cercare di renderli più consapevoli
Non utilizzare lo smartphone prima delle superiori
Non utilizzare i social prima dei sedici anni la scuola senza i telefoni che era appunto una proposta del due mila e sette non proposta Fioroni più gioco libero indipendente allora professor Cafu in quanto professore neuropsichiatra anche infantile io vorrei capire davvero se è possibile trasformare quello che un bagaglio dire e straordinaria opportunità contenuta nelle nuove tecnologie anche in senso di benessere per i nostri per i nostri ragazzi
Grazie per l'invito devo dire tra l'altro essere quindi l'asse la Nilde Iotti per me
è un'emozione perché con il degli orti io costruito un lungo percorso tanti anni fa
Sul tema dell'infanzia legata a un tema chiave quello dell'abbandono da difficoltà dell'adozione
E credo che entrato in questa terra di Reggio Emilia di Modena di Bologna la sensibilità sull'infanzia è sempre stata particolarmente importante ora quest'infanzia e l'acquisto docenza in questi anni sono cambiate spingersi
Per chi vende avanti una sfida molto complessa
Io
Sono nero si ed infantile ho insegnato che modera il G mille per tanti anni e sosta attori sono presidente di Telefono Azzurro lo scontato ragazzi bambini e adolescenti situazioni di disagio e di difficoltà
In questi ultimi anni mi sono reso conto che molte cose sono cambiate
Per la parte c'è un aumento molto significativo dei disturbi mentali i bambini adolescenti
Vi è un aumento di comportamenti ci Shikari e sull'espressione di una grande il grande disagio che molte volte non viene colto ma che racconta tanto dei ragazzi che molte volte non hanno un opuscolo prospettive di futuro un disegno di futuro
E d'altra parte c'è questa grande presenza canto dei ragazzi in questo ecosistema nuovo in cui sono entrati dentro molto precocemente
Che mondo digitale che ha cambiato anche il modo di relazionarsi al mondo degli adulti telefono torce poche telefonate sono nell'emergenza
Ma riceve tanti messaggi tanti contatti di un mondo che molte volte gli adulti genitori insegnanti colgono con difficoltà se non quando queste situazioni sono arrivate dei livelli particolarmente impegnativo e come ci accorgiamo di ragazzi anche nella cronaca quando i ragazzi fanno rumore ma un rumore spesso in negativo
Invece non cogliamo quelle grandissimi capacità che ringraziano e devo dire li ascoltiamo nonne in modo adeguato costante come se vent'necessario che l'ascolto dei ragazzi non è facile
Avere dei figli adolescenti per tutti difficile perché talvolta quel muro di silenzio tra generazione diventa talvolta insostenibile sotto per le figure genitoriali
Ma anche per la scuola che fa fatica oggi a seguire ragazzino lo sviluppo e impone delle regole come quella dei divieti iniettiva in un cellulare divieti di sviluppare tante attività che secondo me non costruisce un futuro ma costruisce molte volte resistenze nel rapporto tra generazioni
Io credo che da una parte se guardiamo conosciamo i ragazzi tenevo conto che oggi deve fare una serie di passi avanti come adulti
Altra parte di non sapere che il mondo dei ragazzi nel mondo digitale che i ragazzi pubblicità le cambiano i loro processi cognitivi motivi sociali più precocemente negli accento in questo mondo digitale più sono soggetti a situazioni di rischio e difficoltà ma potrebbero se accompagnati adeguatamente sviluppare competenze adeguati ad affrontare in modo critico questo mondo che sempre più in modo estremamente di tracce cambia nella loro filtrare nel loro ecosistema
Da una parte occorre cogliere segnali che era ai vertici presento i ragazzi hanno bisogno di mantenere un forte rapporto empatico col mondo che ci circonda
Genitori coetanei insegnanti mondo imperativo che va ovviamente facilitato le iniziative che molte volte proprio nella dimensione anche corporea fisica possono in qualche modo rafforzare l'identità Nikita che deve essere vere per ragazzi Lenin che ha tempi intimiste digitale che negli atti si costruiscono molte volte
Non ero identità solida e molto fragile legata Prix laiche che non una capacità di diventare qualcosa a qualcuno in modo indipendente d'altra parte occorre che ci sia una forte alleanza tra il mondo degli adulti genitori e il mondo della scuola
Credo che questa sfidata affrontati insieme anche di fronte a un nuovo devo dire percorso che già scollo anche tutto da fare nell'affrontare insieme il presenza sentite le cuccette intensa artificiale nella vita di tutti ma su tutti i bambini
Perché che in questi ultimi mesi mi sta lavorando questo caso come Telefono Azzurro
Essendo diventati Trust flanker quindi strutture di controllo della Rete per per l'attuazione del digital service arte e anche su mandato di Agcom ci rendiamo conto ancora lavorando su queste pietre performer che lo sviluppo della dimissione motiva e se vogliamo di supporto affettivo ai nostri ragazzi chiedete attraverso la sviluppando e particolarmente critico
Cioè lievi Companion sono di fatto delle piattaforme facilmente accessibile ventiquattro ore al giorno e qui raccontare le proprie difficoltà proprio disagio e avere delle risposte ecco credo che questo scenario per affrontato pienamente da parte di tutti
Sapendo bene che se non siamo in grado di affrontare adeguatamente questo percorso i ragazzi saranno sempre più portati rivolgersi a questi strumenti che non ad esempio un genitore o anche o no ma uno psicologo una figure di di aiuto e di cura
E ancor di meno nella scuola potrà andare
Un aiuto ai loro completo potranno seguire il percorso educativo che la scuola propone credo che sotto le sfide in cui tutti devono impegnarsi e credo che anche legislatore su questo versante ha da fare dei passi avanti
Allora grazie professore e visto che parliamo di quello che può fare il legislatore senatrice vengo vengo da lei perché insomma si è parlato del ruolo delle famiglie il supporto delle famiglie il tentativo di mettere sempre in più in connessione sana la scuola
E e la famiglia magari meno Ciavatta delle mamme e e e più comunicazione
Sana si è parlato del ruolo degli psicologi ecco abbiamo detto prima come l'educazione digitale e anche
In il tema dell'intelligenza sociale oltre a l'intelligenza artificiale debba essere parte di una percorso che passa attraverso la scuola
Intanto buona sera tutte a tutti intelligenza sociale proprio il tema perché noi di tutti non soltanto gli adolescenti
Abitiamo il digitale
Abitare il digitale ormai significa inevitabilmente avere la relazione con l'altro che smette di essere altro perché sui social soprattutto e da quando abbiamo lo smartphone anche con queste chattano di Whatsapp che cosa accade l'altro comincia a essere oggetto non persona perché vedete nella relazione simmetrica io valido
Io vedo l'altro vedo la sua noia vedo il suo interesse vedo il suo volto simpatico antipatico e questo mi è educare l'azionario mi e cosa accade con i social che sta accadendo in maniera esponenziale sempre di più soprattutto con i ragazzi e vengo anche all'educazione affettiva che molto legata secondo me all'educazione digitale quando l'altro smette di essere l'altro smette di esistere
Io posso fare dell'altro tutto ciò che voi io e il mio stesso valore e quantificato rispetto ai laica no
Non alla relazione simmetrica quindi la relazione diventa asimmetrica io è un mondo infinito di oggetti non soggetti che hanno delle immagini sui social
Questo porta Adamo anche a dover un aumento della violenza perché anche dell'ansia perché perché l'altro diventa una misura immaginaria e non reale
Quindi i ragazzi ancora più che gli adulti quando si confrontano comincia ad avere delle difficoltà perché di fronte non hanno altri pari con i loro limiti e con i loro difetti con le loro imperfezioni
Ma lo soltanto immagini perfette e questo crea un'ansia che nessuna generazione mai ha vissuto e cosa accade anche contemporaneamente che sempre di più e lo facciamo anche noi adulti infatti l'educazione digitale non servirebbe soltanto nelle scuole perché c'è dal due mila e diciannove c'è c'è dalla prima elementare all'ultimo anno delle superiori e che non si fa
Perché non mettono più risorse per l'educazione civica civica digitale e per per la l'abitare sostenibile che cosa accade accade che è necessario che ciascuno di noi metta in atto delle competenze che sempre meno si vanno sviluppare mi spiego meglio
Esternalizziamo le nostre competenze e i ragazzi lo fanno in maniera incredibile
Esternalizzando le competenze cioè delegando al al nostro smartphone qualunque tipo di competenza di memoria di informazione di recupero di informazione anche di orientamento
Stiamo perdendo
Delle capacità che ci stanno relegando in uno stato di minorità
Uno stato di minorità grave anche perché tendiamo sempre di più e questo sono proprio ego ritmi a volerlo
Tendiamo sempre di più a difendere dal nostro smartphone dipendere anche da quel mondo dei social che spesso erroneamente i ragazzi così come gli adulti
Cambiano per un luogo pubblico nel quale condividere le idee in parte lo è ma dimentichiamo e spesso non viene spiegato abbastanza anche i nostri giovani che è un ambiente privato
Sei in un ambiente privato dove puoi dire apparentemente tutto ciò che vuoi ma il sistema gli algoritmi decidono chiedere vedere sentire quello che tu dici e quindi di chiudere una bolla una falsa democrazia
Ecco piano piano il digital Devine non è più avere o non avere uno smartphone avere o non avere la connessione mai avere la consapevolezza di come si usa uno smartphone di come essi abitano i social e di come invece potremmo utilizzare non soltanto noi ma soprattutto i ragazzi il potenziale meraviglioso di questo strumento
Quindi io credo che la scuola e il servizio pubblico siano dei beni comuni
E dovrebbero aiutare non soltanto gli adolescenti certamente di più perché sono nella fase di costruzione del Sen ma anche gli adulti ad una consapevolezza riversa perché noi stiamo quotidianamente i nostri ragazzi probabilmente potrebbero rischiare di non averne consapevolezza reale cediamo sovranità personale
In cambio di che cosa
In cambio di notorietà
Di possibilità di esistere perché se non posto non esisto non posto non metto un posto se io non esisto sui social con la paura di non esistere affatto e questo soprattutto per i ragazzi
è un problema esistenziale e dobbiamo in qualche modo affrontare ma prima di affrontare qualunque problema io credo che vada anche a livello legislativo
Vada studiato il il mondo che abitiamo con molta più attenzione perché spesso a mio avviso viene banalizzato il mondo del digitale
E non viene compresso in che misura ormai anche la democrazia a rischio perché entrando in uno stato di minorità tutti
Procediamo anche noi ed esternalizziamo anche noi le nostre competenze e perdiamo quell'intelligenza personale e poi serve a costruire l'intelligenza collettiva e il confronto collettivo
Grazie mille senatrice Daniele barca vengo da lei non a caso mi piaceva a presentarla come presi del filologo perché prima quando eravamo a fare due chiacchiere col fuori
Mi ha descritto un modello di scuola nel laboratorio dis di di di nuovo e mentre parlava mi veniva in mente l'attimo fuggente quindi docenti estremamente entusiasti assolutamente coraggiosi appassionati che non si prendono cura dei giovani solo nel durante le otto ore ma che seguono la crescita e lo sviluppo dei più giovani mi è venuto in mente capitano non Salvini capitano mio capitano il professore che si alzava in piedi sul tavolo e che si tracciava le pagine di un sapere che era superato stantio polveroso per un modello lontano da quello di trasmissione unidirezionale una scuola creativa una scuola che metta al centro lo studente meraviglioso
Però non è così dappertutto
No buonasera a tutti non è così dappertutto però credo che il tema che avete aperto no le tecnologie digitali all'intelligenza artificiale sia davvero un momento di svolta
Perché fino adesso a scuola Maggio che qui in platea ci siano tanti che sono a scuola abbiamo sempre considerato tecnologia come una cosa a parte con un'altra cosa io son dentro queste cose dal novantacinque dal primo piano di sviluppo di tecnologie didattiche
Quando ci davano un computer lo scanner chi più uso uno scanner a Mancino quindi è stato un movimento dove ancora la cosa è relegata laboratorio al nero al proforma e hard l'unico che sa usare che alle password
Eccetera eccetera questo credo chi è a scuola sa che queste realtà sono quotidiane qui però per la prima volta intelligenza artificiale pone un problema che culturale
Fino adesso abbiamo sopportato Google va be'ma con Google facevamo la ricerca può eravamo noi i protagonisti quello che ci serviva qualcuno si fermava le prime righe qualcuno andava più giù
Qui per la prima volta c'è una rivoluzione in corso perché intercettati liceali toccai il contenuto
Il grande tema e questo e noi non ce ne rendiamo ancora conto
E Pinto che il contenuto vuol dire toccare e ciò che il cuore della scuola il libero
E l'insegnante chi sono i portatori contenuto a scuola questi due attori
E questo aspetto non dobbiamo come dire a mettere in secondo piano dobbiamo mettere al centro di ogni scelta che facciamo in questa direzione
E guardate che c'è un'altra rivoluzione che porta con sé l'intelligenza artificiale perché lo iscriviamo nel Ciabò delle parole maglietta quelle si fanno numero per la prima volta nella storia di noi uomini della nostra evoluzione si uniscono le due rivoluzioni quello umanistica e quella digitale del numero guardate che questa non è una roba banale
Quelle paroline che lo iscriviamo diventano numero e diventano probabilità e diventano algoritmo qui
Indi attenzione per la prima volta abbiamo un contenuto
Che multidisciplinare e non è il caso chi lavora intorno intelligenza artificiale sono il team multidisciplinari c'è il linguista c'è il matematico c'è l'uomo che si oppone quello che si occupa di statistica probabilità c'è l'informatico puro
Allora noi durante i covi nel due mila venti la mia scuola che comprensivo tre di Modena ottenete presente che noi siamo tutti under quattordici non io che lo superati da tempo ma gli studenti e quindi non possiamo utilizzare professore i ciak forte perché non possiamo svendere l'identità digitale dei nostri ragazzi
Ok c'è un pronunciamento molto chiaro del del garante della della privacy non si può e allora ci siamo inventati questa cosa costruire dei percorsi multidisciplinari in cui più famoso e Lusi
E ora capiamo anche perché l'abbiamo chiamato con un nome di donna
Che il percorso sull'intelligenza artificiale cioè ci siamo inventati abbiamo capito che con ragazzi non bastavano più le canne d'organo che ci servono
Oddio spiego che storica né dopo le discipline secche Italia io sono un filologo critico ma per me italiano in latino il francese
Italiano matematica quelle ce l'abbiamo ma accanto a quelle abbia provato a metter dentro dei percorsi multidisciplinari e li abbiamo chiamati le stiamo Sisters
Le sorelle dello sterno
I ragazzi divisi in gruppi più piccoli delle classi normali lavorò con Esperti o professori a sviluppare affianco perché il vero tema e quello di umanizzare questo rapporto con la tecnologia io ho seguito per anni per l'Ufficio scolastico regionale Emilia-Romagna le classi due punto zero tratto venivo qui al bus a Reggio che un'esperienza di assoluta eccellenza sulle tecnologie
E sapete qual è la classe tecnologica più bella che ho visto quella dell'insegnante che nel totale afrore voi pensate una scuola media totale a fronte del primo pomeriggio sta accanto allo studente con lui lavora sul computer e così ci siamo inventati questi percorsi
Percorsi che tendono a cercare la capacità dello studente anche se come dire non è bravo in matematica non è bravo in italiano non è bravo in inglese proviamo a intercettarla ecco perché multidisciplinare
E allora Lusi intelligenza artificiale lavora così abbiamo smontato come un lego e ragazzini dai dodici ai quattordici anni con un programma preciso imparano che cos'è
L'intelligenza artificiale come funziona statistica pensa questa per chiudere perché la cosa più più bella che spiega proprio il senso dell'operazione
Come spiegare un algoritmo ragazzini di dodici anni
Senza mettere in mezzo il professore matematica ma già con la matematica abbia un problema di questo Paese però questo è un tema lunghissimo ci vorrebbe un altro convegno l'arte noi sappiamo che nell'arte classica il disegno del volto ok e determinato dalla posizione dei punti
Allora
L'insegnante parte dal disegno del volto insegnandogli come nell'arte classica si disegnava il volto ed a quello poi passa al concetto di algoritmo spostano i punti modificano le facce scansione hanno
Le i volti e fanno riconoscimento
Del viso che una delle applicazioni che fra poco non solo i servizi segreti ma anche noi utilizzeremo per entrare in banca
L'occhio Lilith eccetera eccetera quindi credo che
Lo sforzo che stiamo facendo e che dobbiamo continuare a fare perché non è così immediato è proprio quello di cogliere le occasioni di questa intelligenza artificiale per capire che cosa ci può dare sicuramente però in partenza dobbiamo considerarlo
Un nuovo al reato che ha che fare con il contenuto
E vigilato lo come digitiamo sui libri come vigiliamo su insegnanti come vigiliamo si presti
Come vigiliamo su tutto il mondo della scuola grazie
Allora l'onorevole boschi vengo da lei perché c'è un tema che secondo me e e doveroso affrontare agganciare a al nostro ragionamento che ha che fare fare con la trappola demografica nella quale il nostro Paese imbrigliato praticamente da quarant'anni che non ha solo a che fare con i cervelli in fuga ma molto prima
Con il numero delle nascite con un con il numero della forza lavoro cioè con il numero delle la popolazione extra forza lavoro che continua ad aumentare chiaramente
è un elemento che fa del nostro Paese un Paese particolare uno dei tanti e chiaramente ha un impatto sui ragionamenti che ne stiamo facendo
Ma buona sera mi scuso con tutti per il leggero ritardo ma purtroppo abbiamo trovato un incidente venendo su e e ringrazio il Pd nazionale per avermi invitata e coinvolta questo dibattito anche quest'anno perché per me è sempre un piacere tornare
Sfida demografica abbiamo solo cinque minuti quindi è impegnativo
Come tutte le cose può essere vista indicativo e sicuramente l'UE perché sappiamo quali sono i dati che riguardano il nostro Paese purtroppo però cercando anche di trovare una chiave di lettura
Che in qualche modo possa volgere in positivo mi spiego meglio con riguardo alla scuola per venire poi all'argomento di questa sera lei sappiamo che stiamo perdendo purtroppo tantissimi studenti e studentesse
L'anno prossimo credo le prime superiori inizieranno con cinquanta mila studenti meno più o meno stato calcolato nei prossimi dieci anni avremo un milione e mezzo di studenti studentesse complessivamente meno nel nostro Paese
Allora cosa fa
Un governo che non ha capacità di previsione del futuro che non ha visione fa quello che fa il governo attuale
Cioè dice ci saranno meno studenti meglio posso tagliare le risorse sulla scuola ad o meno soldi alla scuola perché o meno studenti meno studentesse e taglio sul Bilancio
è un po'la politica prevalente di questo Governo sulla scuola in questi anni capire come si fa a ridurre la spesa
E io invece la vedo dovendo trovare il lato positivo poi ovviamente potremo parlare in tutte le politiche che servono in realtà per invertire questo calo demografico
Come un elemento positivo dico va bene se ci sono meno studenti anziché tagliare le risorse utilizziamo meglio quelle risorse che abbiamo perché possono diventare una leva
Perché tutte le sfide che ci siamo detti finora negli interventi che abbiamo ascoltato partono secondo me da un grosso punto debole noi negli ultimi anni ci siamo concentrati molto su come cercare di recuperare il gap tecnologico soprattutto a livello infrastrutturale diciamo così c'è dotare le scuole l'abbiamo visto anche con la buona scuola guardo Simone Irene
Mettendo a disposizione le risorse perché le scuole potessero avere gli strumenti per una didattica diverso
E abbiamo cercato siamo ancora in ritardo l'abbiamo visto soprattutto durante il collide con la data di migliorare l'infrastruttura proprio paese perché poi questi strumenti possano funzionare perché alcune zone del Paese fanno fatica a utilizzare questi strumenti
Però ci siamo forse posti meno un problema che invece centrale
Gli insegnanti chi forma
Ad essere in grado di affrontare questa sfida perché non è come sempre poi possiamo tantissima responsabilità alla scuole agli insegnanti
Di in qualche modo riuscì raccogliere le sfide che abbiamo in alcuni casi perché diciamoci la verità se non ci fosse la scuola le famiglie non sarebbero in grado e quindi la scuola deve supplire purtroppo
E in altri casi comunque perché ne crediamo che la scuola sia un grande strumento ancora forse l'unico che consente una mobilità sociale una possibilità di crescita anche per quei bambini e quelle bambine che vengono da famiglie
Che hanno meno strumenti a disposizione
E tranne steccati richiamo tanto sugli insegnanti
Questo servirebbe un'alleanza educativa che ovviamente riguarda non soltanto gli insegnanti e le famiglie ma in generale la comunità degli adulti educando
E qui con Barbara che condivide come se lei la presidente diciamo che sono indegnamente la sua vice presidente però in vigilanza RAI impegno anche sul tema Informazione la vigna e è chiaro che questa alleanza educativa l'affetto gli adulti se anche gli adulti sono in grado non solo gli insegnanti di comprendere i rischi e le potenzialità e anche il servizio pubblico l'informazione può dare una mano da questo punto di vista sugli adulti
Perché poi spesso i più fragili sono le persone anziane paradossalmente il fronte nuovi strumenti ma dall'altro anche avere un po'di fiducia in più nell'insegnante ma inutilmente quando prima Irene diceva be'questo è un governo che tutto sommato vieta
Cioè il la cosa più facile dire si vietano alcuni strumenti nelle scuole il cellulare a scuola no si fanno le linee guida ora io sono d'accordo che vadano regolamentate disciplinati perché a nessun insegnante torniamo i vecchi tempi sarebbe mai venuto in mente di consentire durante una lezione di guardarsi un film in classe no
E al tempo stesso però io mi ricordo quand'era un piccolo andavamo a scuola che guardavamo di cinque nostri insegnanti perché da quello poteva nascere un dibattito un confronto un elemento educativo allora più o meno dovrebbe valere la stessa cosa oggi
E affidarci anche alla capacità che hanno gli insegnanti di poter utilizzare questi strumenti
E essere in grado di farlo in modo corretto nel loro ruolo di educatori ma dando loro la possibilità di formarsi perché da un punto di vista di competenze siano poi in grado di sfruttarli al meglio questo perché chiudo perché in questo primo giro abbiamo finito il tempo a disposizione
è difficile immaginare che oggi quegli strumenti noi noi utilizziamo perché altrimenti saremmo fuori da una competizione globale di competenze e il nostro Paese non può permettersi proprio perché abbiamo un calo demografico e non abbiamo neanche grandi risorse diciamo in termini energetici
Il principale asset che abbiamo da sempre proprio i nostro capitale umano gli uomini e le donne le persone il nostro intelletto la nostra capacità di essere creativi
Questo passa molto però anche la nostra capacità di continuare attraverso la scuola l'educazione e la formazione a tenere viva
Questa capacità che da sempre abbiamo avuto di attrarre anche nel nostro Paese proprio per le nostre doti legate alla cultura all'arte e la scuola in queste fondamentale è chiaro che dobbiamo farlo con i nuovi strumenti per non essere tagliati fuori dal mondo
Ma con un'attenzione particolare perché e qui chiudo davvero a me piace molto la sfida di cui spesso parla anche padre Benanti
Di una nuova sostenibilità digitale
Oggi dobbiamo immaginarci un mondo completamente diverso nel rapporto macchine umano
E anche su questo serve una educazione per l'utilizzo di questi strumenti a maggior ragione perché come diceva Barbara poi riguarda sì le competenze che può acquisire ma in generale la tua consapevolezza come essere umano e quindi estrema anche cittadino libero in grado di non essere sopraffatte limitato né i propri diritti anche politici quindi la scuola su questo svolge tuttora un ruolo fondamentale ma ripeto
Non possiamo pensare di delegare tutto alla scuole tutto agli insegnanti senza neanche dare coi loro gli strumenti per poterlo fare
Grazie onorevole Bossi allora senatrice la la salutiamo ci deve insomma salutare deve prendere un treno e quindi grazie mille senatrice Floridia per essere
Tutti amici
Allora c'è senatrice ma pezzi vengo da lei perché insomma mi pare che anche qui mi voglio trascinare un tema sottolineato da Maria Elena Boschi che è quello della responsabilità che non può essere tutta sulla scuola la buona scuola è stata citata poco fa
In termini anche qui quello che conteneva la buona scuola in termini di supporto e aiuto alla formazione del personale scolastico
Quello che è andato perso di quella di quel Progetto
E poi voglio sapere quale significato diamo una parola che in termini di scuola si è voluta utilizzare dall'inizio parte di questo governo per rilanciarla il merito
Tanto grazie fatemi ringraziare Irene Manzi per aver voluto questo panel che non era così scontato su un tema che può essere anche spinoso per quello che la scuola sta dividendo perché parlare di scuola è sempre estremamente delicato chi come noi ha affrontato Maria Elena lo ricordava prima Irene ne è stata una protagonista io continuo a difendere chi affrontato come noi una campagna molto rivoluzionaria come quella della legge centosette o della buona scuola sacche nel corso degli anni quelle cose che erano state criticate
Sono ritornate invece ad essere uno strumento utile su cui però poi questo governo ha fatto cassa e quindi qui vado subito alla prima parte della della domanda
è in quel piano nazionale scuola digitali presente all'interno della buona scuola finanziato noi dicevamo una cosa molto chiara
Vanno formati gli insegnanti facevo l'esempio mio
Io ero appena entrata in Parlamento venivo dal mondo della scuola avevo insegnato a classi dell'informatico che erano cento mila volte più avanti di me quei ragazzi nel così detto come si dice a Milano smanettare usare lo strumento qual è la differenza trame
E loro
Era che io potevo aiutarli ad avere il senso critico e loro
Auto
Aiutare me a utilizzare lo strumento ma senza la consapevolezza dell'insegnante
In quella ricerca nell'aiutare i ragazzi a individuare che cosa sono le fonti
Com'è lavorare su quegli strumenti ecco che il percorso diventava invece un percorso anche rischioso se vogliamo che è un po'quello che porta oggi l'intelligenza artificiale non nessuno la vuole condannare
Il presidente ci ha spiegato in che modo intelligente viene utilizzato ma se noi non abbiamo una formazione non continuiamo nel formare gli insegnanti che oggi rispetto a quello non hanno grandi possibilità perché quelle risorse sono state tagliate non vengono più utilizzate e soprattutto io lo dico la formazione è libera
Benissimo però dovrebbe essere obbligatoria
Perché questo è la vera è la vera sfida dobbiamo trovare un modo per fare in modo che possano essere obbligatoria perché l'insegnante vuole essere formato quello che l'insegnante non vuole e che non riceva una formazione
E risulti uso questo termine pagato riconosciuto per la formazione che ha ma questo è tutto un altro tema su cui noi dovremmo città ed che in tutto sommato dovremmo affrontare ma non solo
Quella legge ma non voglio ritornare su quello ma per dire perché anche notizia di questi ultimi anni e della modalità che utilizza questo governo aveva creato il così detto organico di potenziamento per una serie di insegnanti in più
Non era più il normale
Calcolo total look Nitto otto studenti perché quelle sono le ore che servono erano docenti aggiuntivi che potevano aiutare nel percorso progettuale della scuola perché la scuola ce lo spiegava bene prima il dirigente scolastico dovrebbe lavorare non solo sui contenuti disciplinari
Ma anche e soprattutto sulla progettualità e la progettualità è necessariamente collegiali
E gli insegnanti sono anche progettualità sono soprattutto progettualità quello strumento garantiva la scuola poi sappiamo c'è stato problema delle supplenze ma non torno qui nei dettagli ma nell'idea
E a era questo offriva la scuola delle competente da parte dei docenti per potersi concentrare su percorsi e perché no fare anche una formazione tra pari
Che cosa hanno fatto nell'ultima legge di bilancio quella che oggi vede ancora le conseguenze con l'inizio del nuovo anno scolastico che hanno tagliato insegnanti di potenziamento perché perché devono fare cassa
E qual è l'unica cosa che allora loro hanno in mente questo governo ha in mente quello che attraverso i tagli
Di Port di coprire quelle che sono quello che è il non fatto o quello che non fanno rispetto alle vere esigenze della scuola perché lei giustamente diceva il ministero ha cambiato nome si chiama ministero ormai dell'istruzione del merito
Nessuno in questa sala e penso nessuno in tutta la festa dell'Unità
Sia contrario la parola merito
Io penso che in merito sia una prova una assoluta parola di sinistra che noi possiamo rivendicare ma è merito se noi facciamo partire tutti dallo stesso punto di partenza
E oggi non è così e questo governo che vuole portare avanti in merito insieme a quella parola merito al ministero avrebbe dovuto affiancare il termine inclusione perché se io includo e cioè chi dopo tutte le stesse possibilità allora poi posso parlare di merito perché ce la giochiamo tutti allo stesso modo
Oggi non è così
Non ci mettono risorse
E soprattutto vogliono creare quell'immagine altissima di una scuola che ti do le regole tranquillizzo i genitori ti rimetto il voto numerico perché così sei più tranquillo
Perché lo capisci mentre non spendono un momento della loro attenzione a fare quello che prima il professore ci ha spiegato
Che la scuola dovrebbe fare ascoltare le nuove generazioni
Farci dire da loro quale il malessere o il benessere che sta intorno quante parole usa il ministro rispetto a quello che serve veramente agli studenti oggi
Se sono stati gli studenti di questa generazione a toglierci lo stigma
Sul disagio psicologico avendo il coraggio di dire cioè ad alta voce guardate che qualcosa non va perché noi abbiamo bisogno di essere aiutati la risposta che il ministro ha dato qual è stata quella di quattro giorni fa modificare l'esame di Stato per dire ai ragazzi non mi potete più sedere
E non rispettare la regola dell'orale l'orale lo dovete fare peccato però che quei ragazzi che hanno voluto anche importi porre l'accento su una micro protesta ci dicevano un'altra cosa non ci piace questo sistema perché è un sistema
Che fa fatica a vederci egli è cosa ha fatto il ministro Valditara
Visto che la legge consentiva quei ragazzi di fare così
Non ha deciso di prendere in mano le loro proposte di provare a capire di servirsi fatte negli USA usare questo termine dirigenti scolastici nominati perché il mondo della scuola
è più avanti della politica è avanti anni luce rispetto alla politica perché la politica cerca sempre di fare di di tirare
Il freno a mano e ministro al posto che ascoltare il mondo della scuola e lasciarlo lavorare offrendo gli strumenti di cui la scuola ha bisogno cambia la legge in modo tale che i ragazzi non possano più dire la loro
Io penso che sia questo l'elemento davvero di discriminazione che in questo momento la nostra scuola sta vivendo che ai nostri studenti
Non viene data la possibilità di raccontarci veramente come stanno esprimere non gli ascoltiamo come facciamo ad aiutarli
Allora
Ne abbiamo una decina di minuti prima di chiudere tra poco si parlerà anche di di giustizia ma allora a questo punto avendo solo dieci minuti mi interessa chiederei ognuno di voi la stessa cosa e cioè qual è il giusto significato da dare alla parola merito in termini di aiuto e supporto
Al benessere dei giovani a loro apprendimento
E cosa vi porterei insiste della scuola di ieri nella scuola di oggi rivista
Ma allora ripeto li faccio il giro rifaccio il giro dell'inizio ricomincio dati non da tre
Merito è capacità anche di ascoltare come ci ricordava ora Simona e di lavorare proprio su quel disagio su quelle condizioni diverse che ci sono sul fatto che se un bambino non ha la che cominciamo dalle generazioni più giovani noi abbiamo parlato anche di adolescenti questa sera ma i problemi nascono anche nel momento in cui il le le minori opportunità che hai a casa non ti consentono poi di raggiungere degli obiettivi e quindi è il tema del il merito ha senso solo se porta avanti l'eguaglianza c'è Valeria Fedeli che molto spesso ci ricorda una cosa come l'articolo trentaquattro della Costituzione debba associarsi all'articolo tre della Costituzione quindi sia un diritto quello all'istruzione non un interesse legittimo ma un diritto soggettivo universale da richiedere a tutti forse ecco
Quello spirito della scuola ma che in realtà poi c'è negli insegnanti nei docenti perché quello che più spesso fa il ministro in realtà è proprio non andare a guardare quello che c'è realmente nella scuola il lavoro
Che
Ieri dirigenti scolastici che i docenti che gli studenti portano avanti
Poco dopo il co-leader c'è stato un una un Sfondrati famoso dati una ricerca fatta promossa dagli studenti insieme allo Spi Cgil quindi due generazioni se vogliamo quella ricerca portava un titolo importante chiedimi come sto
Ecco a me piacerebbe porre questa domanda al ministro davvero
Stesse Loi si pone ma il tema di chiedersi come stanno come stanno i docenti molto parlando ma sì incontrano tanti esperienze scolastiche tanti docenti anche e molto spesso anche loro raccontano di una situazione di difficoltà anche emotiva
Tangram entusiasmo ma anche difficoltà ad avere a che fare con le generazioni più giovani a dare delle risposte educative ecco uscendo fuori dai luoghi comuni o dal legiferare sempre sull'onda dell'ultimo fatto di cronaca che è il modo peggiore tra l'altro per intervenire sulle leggi a me piacerebbe davvero che quel ministro del merito si occupasse del termine della eguaglianza e dell'equità
Perché vuol dire anche l'equità intervenire non nello stesso modo per tutti che a un ma intervenire in base ai singoli bisogni educativi alle singole esigenze che ognuno ed ognuna a e quindi io mi porterei quello spirito anche della scuola di ieri ma di quel lungo percorso che ha portato a tante riforme importanti all'interno della della nostra scuola e che viene banalizzato molto spesso con la battaglia senza quartiere contro la scuola del sessantotto che sinceramente non si può neanche più
Sentireste se vogliamo io porterei nella scuola questo
Facendo tesoro del lavoro che si fa costantemente delle esperienze didattiche scolastiche che ci sono di quel bellissimo termine che e tanto complesso e complicato da attuare che quello della scuola dell'autonomia
Perché poi di fondo il vero obiettivo è la vera crociata contro cui l'attuale governo con la parola merito e con i tanti micro Inge ma in macro interventi porta avanti e proprio l'obiettivo di togliere alla scuola l'autonomia e la vitalità che quell'autonomia può portare con sé nell'organizzare nel dare risposte alla comunità scolastica per cui per me quella parola merito come ci ricordava Simona ha poco fa non può mai essere disgiunta dall'eguaglianza e dall'equità insieme assi e poi appunto quella voglia di costruire una società più equa e più giusta che quel lungo cammino della scuola in questi dieci anni ha portato con sé
Allora professore fin qui inclusione eguaglianza e equità concetti da abbinare inevitabilmente la parola alla parola merito lei cosa cosa porterebbe della scuola durante
Confermo quello che è stato detto partiamo dalla persona
Partiamo da bambini adolescenti come soggetti che devono essere capiti nel loro percorso e anche i loro sogni per costruire con loro un cammino un cammino che ne esce oggi da tanti da a tante sfide da affrontare ma ma lo fa parte insieme valorizzando le capacità
Includendo le differenze e le fragilità e questo richiede ovviamente una sensibilità nuova a dare voce alle persone in particolare bambini adolescenti la dignità della persona l'ha riconosciuta
E questo dire valutare insieme quali sono i percorsi da fare per far sì che un ognuno postalizzare meglio la propria le polemiche per città le proprie competenze partiamo dal positivo di quello che si può fare insieme
Usare insieme letizia artificiale vuol dire costruire insieme mondi diversi io con Daniele ho lavorato lungamente in questi anni proprio per far sì che il digitale così come d'altra parte tanti processi educativi potesse essere utili ai ragazzi
E gli insegnanti sono devo dire estremamente disponibili si motivati ad essere parte di questo disegno dando loro strumenti e non soltanto oggetti nelle scuole troppi sono i fondi trasformati in tutta una serie di apparecchi che molte volte sono e restano nei magazzini imporre di valorizzare le persone nel senso che per circa e passioni enormi vanno valorizzate
E questo però vuol dire anche lavorare con i genitori perché siano anche loro parte richiesto percorso e non si sentono in qualche modo marginali ma devono essere anche loro soggetto in questo cambiamento
Onorevole boschi si vengo da lei perché insomma questa è una parola che mi piace declini altri ognuno a modo suo
Ma intanto il merito il governo dovrebbe portare in Consiglio dei ministri più che nella scuola perché le scelte non sono state non meritocratiche all'interno del del Governo
Ma io sono molto d'accordo con quello che diceva adesso il professor Caffo in merito per me significa dare la possibilità di ciascun a ciascuno di esprimere il meglio di se stesso e con questo la scuola dimetterti
Diciamo nelle condizioni migliori per farmi quando in terza elementare ho dovuto imparare a memoria una poesia a scuola che mi piaceva molto che non ricordo esattamente ma il succo era che tu sia la Quercia della strada maestra o il cespuglio nel piccolo sentiero
Per gli estremi meglio di qualunque cosa tu sia
E secondo me la scuola deve aiutarci a fare questo sapendo anche che è un po'una sfida con se stessi e si può anche sbagliare perché la scuola deve insegnarci anche la capacità di rischiare
E a volte anche di sbagliare anche il fallimento e poter recuperare dal fallimento
Perché l'obiettivo principale non è umiliare è responsabilizzare in un percorso che può essere anche diverso da persona a persona come tempi come le modalità come capacità e competenze in materia diverso ognuno trova la propria strada
Però sfatiamo anche il mito che si può sbagliare perché se non accettiamo la sconfitta e la capacità di ripartire guardate questo poi si trascina anche nelle relazioni interpersonali
Anche nel rapporto uomo-donna io dico sempre accettare anche la sconfitta la fine dei rapporti parte anche da accettare un brutto voto a scuola che ci deve spingere a fare meglio a studiare di più a impegnarti la volta dopo
Non è facile
Cosa mi terrei della vecchia scuola almeno nella mia esperienza e lo dico ora qui forse vado in controtendenza
Io sono per non continuare a dove impari il numero delle materie che insegna scuola perché ogni proposta di legge che passa siccome a costo zero portano materia in più che poi lo sappiamo quando viene fatta e da chi
Perché tanto in un mondo in cui con l'intelligenza artificiale avremo la necessità di cambiare continuamente forse anche lavoro ma sicuramente
Competenze formarsi continuamente decadere le basi solide
Poi il resto l'impari piano piano
E dare la possibilità però di maturare per fare questo però io tornerei la vecchia scuola due elementi uno una cosa fondamentale della scuola italiana che non dobbiamo perdere che sembra acquisita per sempre ma non lo è
è stata da sempre una delle scuole più inclusive ed egualitarie
E guardate rispetto a chi poco tempo facili proponeva le classi differenziate per persone con abilità diverse non è così scontato mantenere quello con primato della scuola italiano e due la considerazione degli insegnanti
Che forse si è un po'persa e che invece è fondamentale per consentire loro di svolgere pienamente quel ruolo
E una scuola che qui chiudo
Ti fa leggere un libro in più
Perché leggero libro in più non solo probabilmente ti aiuta conoscere meglio la lingua italiana probabilmente paté aiuta a conoscere meglio anche dei mondi possibili a immedesimarsi negli altri a ad acquisire empatia
E capacità sentimentale che l'unica differenza che ci rimarrà con le macchine perché frammento in una sfida con una macchina scacchi vincerà sempre la macchina l'intelligenza artificiale a quella macchina non potrà mai gioire di quella vittoria noi sì
Grazie grazie onorevole Bossi Daniele barca allora secondo me minime e quindi mi prendo due-tre suggestione anche in questo caso la scuola che ci deve insegnare a cadere a rialzarci
Il tema della fragilità e sottolineato il professore e io aggiungo invece una cosa che mi porterei dal passato che non vedo più o quanto meno che che che che vedo che quasi come qualcosa che non non non dovremmo avere nelle nostre vite ne mise i nostri ragazzi che la noia invece secondo me funzionale a tutta un'altra serie di di porte che si aprono grazie alla noia tra cui l'immaginazione
Allora questo tema del merito del fallimento perché è stato in una classe venticinque ragazzi
La prima cosa che impari è che non esiste è un merito nel senso che ogni ragazzino ha il suo punto di partenza di lavoro che tentiamo di fare e non è facile perché è un tema di mentalità è quello che ciascuno sa qualcosa non arrivano puri a scuola non esiste questa anche un bimbo di tre anni
A
Sì se voi sentite le nove e beh divertente questa benone giardino no i colombiani porte mi riporto e quando arrivo a scuola se uno dei dei deficienti non è così
I lindi arrivano che hanno delle potenzialità sanno delle cose però è ovvio che su venticinque studenti c'è Daniele che torna a casa lo porta in un museo a un computer Ciavatta tre scaffali di libri eccetera e c'è Antonella che deve tornare deve da mangiare perché la mamma per i turni ma quando riesce a fare i compiti le venti pagine assegnate senza spiegare
In classe allora
Il tema del merito a scolante ma che noi trattiamo tutti i giorni partendo però da quello che il ragazzo sa se io rispetto a quel poco che sapevo per mille problemi ne avete parlato prima no dei divari eccetera ho fatto quel salto bene
Di grande pregio rispetta chi magari annoiato non fa neanche quel salto non sapete c'è il tema dei registri elettronici delle freccette
Se la freccetta arriva a sufficienza ma chi me lo fa fare allora è un tema molto importante a scuola perché è un tema di giustizia ed è la prima giustizia che imparare i bambini ragazzi e fondamentale
Sul tema scuola passata a scuola Scola presente io qualche problema devo dire subito la verità perché la scuola in continua evoluzione poi noi pensiamo come se la scuola fosse eterna e non è così la nostra scuola per come la conosciamo tutti noi guardandoci come TAC
E partita sessanta anni fa più o meno con la scuola media obbligatoria
E quindi a una vita breve se le guardiamo anche la storia della scuola il modello di scuola che qualcuno chiama for diano per come ce ne abbiamo adesso così non è il modello di Sempre allora probabilmente dobbiamo iniziare a pensare alla scuola come qualcosina evoluzione uscire dal gioco freudiano per cui a io mi ricordo quando ero io a scuola no lo dico Cocco davvero con con unità di cercare di costruire una nuova scuola il tema delle relazioni è centrale
Spesso ci dimentichiamo che a scuola si apprende in relazione noi pensiamo sempre insegnare e invece insegnare viene dopo la prima cosa che viene da prendere perché se no facciamo tutti un Sculli Ing
Ce ne son tante sono si sta moltiplicando il soprano allora apprende rivelazione significa esattamente questo chiudo con un libro ma facciamo proprio Albino Bernardini
Un anno a Pietralata
è vero che a me i ricordi di scuola non mi fanno impazzire però quel libro illuminante un maestro arriva in periferia con nulla e costruisce delle tecnologie dell'epoca
Inizia a lavorare con i bimbi sapete la cosa più bella di quel libro lì che poi ha dato vita all'OSCE Veggiato avete visto Diario di un maestro con Bruno Cirino Pomicino
La cosa più bella la copertina della secondo edizione c'è lui ormai anziano che si piega su un banco ribadisco questa secondo me l'idea più grande del maestro
L'idea di uno che si piega sul banco per conoscere il talento parole un po'abusata ma centrale secondo me per tirar fuori
Quelli dei nostri ragazzi scusate la lunga vuole tutto
Allora siamo siamo incisione la senatrice un libro data consigliare i nostri ragazzi a questo punto volevo solo aggiungere che in effetti quella frase del quando andavo a scuola io oppure la scuola mi è una di quelle frasi che hanno meno appeal nei nei nostri figli assolutamente vero
No io più che altro consigliere erano sei ragazzi di sentirsi liberiste non vogliono leggere perché forse l'elemento che poi li avvicina alla lettura io penso questo ricordando anche
Daniel Pennac quando aveva fatto il decalogo del lettore aveva anche espresso questo diritto di fermarsi se tu pensi che quel libro non sia aperta ma anche in questo caso è l'ascolto perché i nostri insegnanti sono in grado di farlo
L'ascolto dei ragazzi cinica anche la traiettoria da seguire per cui tu puoi partire con un progetto ma siccome il lavoro educativo non è mai a senso unico se tu pensi che sia a senso unico è sbagliato mestiere
è un lavoro della relazione e quindi anche tu ricevi e devi essere pronto
Anche a modificare a modificare l'affetto a cambiare quello che avete in mente perché ogni classe ha una classe a sé perché ogni anno è un anno asse perché c'è la storia di ciascuna Gazzo di ciascun volto che tu incontri nella mia esperienza di insegnante
è sempre stato così e allora
E chiudo io u
Un piccolo sogno ce l'avrei
E vorrei dar luogo al ministro al perché sta scrivendo un sacco di libri tra l'altro cioè gestisce uno dei ministeri più impegnativi è sempre in giro si occupa di tutte le quisquilie della squadra perché poi guai a metterci mano sui grandi progetti e scrive libri però io un consiglio all'unico darei
Questa bella autonomia scolastica che prima Irene citava
Perché non gli diamo un po'più di gambe
E lasciamo respirare la scuola perché se noi la lasciamo respirare
Le esperienze che ci raccontava il preside io qua c'è un'altra per i per ex preside in prima fila da Brescia ci sono tante storie le comunità quella comunità educante che vanno a Joris sogna che diventi legge e che finalmente possa far parlare il territorio se noi lasciamo respirare
Sapete quanta roba bella viene fuori perché la bellezza della sua scuola dell'autonomia e questa che è la scuola che risponde alle esigenze del territorio in cui è inserita e se il ministro ascoltasse le esigenze delle singole scuole quanto sarebbe più semplice quanto sarebbe più facile perché e allora e quel mondo che parla al governo e se il governo ascolta non sbaglia
Dubito che questa cosa potrà avvenire però quel passaggio se non altro noi penso che come forze di centrosinistra ce lo dobbiamo intestare liberiamo la scuola lasciamola respirare
Grazie mille grazie Simona maltesi grazie miglia di René Manzi grazie bile all'onorevole Bossi al professor capo grazie mille a Daniele barca e grazie a voi per averci seguito