Festa dell'Unità Metropolitana - Presentazione del libro di Maurizio Landini "Un'altra storia" (Piemme)

Buonasera a tutti e tutti grazie di cuore e di essere qui grazie ovviamente a Maurizio Landini per aver accettato questo invito
Grazie mediamente a Gianni Cuperlo acclarava ad essere qui discutere con loro
Io approvato ringraziando ovviamente tutto e tutti voi di essere qui e tenendo a dire una cosa questo palco per noi particolarmente importante che ci tengo a ringraziare pubblicamente Gianni perché Gianni ha preso accusare questa festa e insieme a Barbara Pollastrini
Hanno dato aiuto ovvero nell'organizzare nel contribuire a organizzare dei momenti di discussione quindi tanto gli dovevo greche difensore perché ci siamo sentiti accompagnati sempre in questa sera questo dibattito per noi è importante perché una delle cose che diciamo sempre a Milano e di come il Partito Democratico continuiamo a dire ossessivamente
è che se immaginiamo l'alternativa ai governo delle destre non può essere un'alternativa solo politicista
Non può essere in alternativa fatta da soli di leader di partito con la società fuori noi abbiamo bisogno di costruire l'alternativa con una grande coalizione civica e sociale che metta insieme inscindibilmente i diritti civili e i diritti sociali ed è quello che in qualche modo cerchiamo di fare battaglia per Battaglia da Gaza ai diritti sul lavoro al decreto sicurezza anche a Milano
E per questo volevo prendere anche un minuto a ringraziare il segretario della Camera del lavoro Luca Stanzione che oltre a essere un amico da tempo fai già da tempo ricostruendo un punto di vista importante per il lavoro in questa città e lo sto facendo in modo dialettico con la politica lo sta facendo portando un contributo mi sta aiutando tantissimo il centrosinistra e la sinistra h vado a catalogare il lavoro con un tema attuale nella nostra città metropolitane che riguarda il lavoro precario che riguarda Grainger che riguarda anche le fabbriche che stanno chiudendo nella nostra città me Napolitano abbiamo fatto ieri un evento molto bello insieme ai delegati delegati della FIOM dicendo che stiamo tornando davanti alle fabbriche prima e quello che stiamo cercando di fare ogni volta che una fabbrica chiude e così come si faceva nel Novecento mi sento di dover dire che per noi il Partito democratico deve essere un po'questa cosa qui ricordandosi che i corpi intermedi non possono avere due piedi dentro le istituzioni perché se non smetto la loro ragione d'essere
Ma hanno bisogno di avere i piedistalli dentro la società il rapporto che abbiamo con la CGIL collante dopo il primo niente Puglia Primo Minelli
Gli altri corpi intermedi per noi è vita è la ragione di quello che deve essere la politica adesso lascio la parola a Gianni che condurrà questa iniziativa e vi ringrazio ancora tantissima voi di aver accettato l'invito a quel punto è richiesto
Grazie grazie Alessandro voi sentite bene perché noi
Noi non sentiamo però se sentite voi è sufficiente noi intuiamo quello che diciamo in e
E grazie d'essere qui numerosi a quest'ora è stata una giornata lunga molto intensa ammonizioni cominciato nel pomeriggio con un incontro con Matteo Renzi con una bellissima iniziativa con la scritta Italia soltanto iniziative dibattiti quindi questa sala così piena e
Bella dà fiducia e e l'occasione intanto benvenuto Maurizio Landini grazie grazie della la tua presenza
Chiara e di casa diciamo padrona di casa
Occasione un po'il pretesto se volete noi la presentazione di questo libro di Maurizio questa
Se lungo racconto della sua esperienza della sua vita però naturalmente la serata si presta a parlare un po'un po'di tutto io però penso che sia giusto no partire dal Libano se se sei d'acconto perché perché noi sia scritto un libro venne un libro prezioso secondo me
Per le cose che che racconta sono molte comincia dall'infanzia e quindi un lungo viaggio attraverso questa sua esperienza personale professionale di militanza
E poi è un libro prezioso Maurizio perché un libro molto sincero credo che tu l'abbia scritto con questo spirito con questa intenzione
E questa sincerità leggendolo la codina assenti pagina dopo pagina
Io rubo un minuto per una sorta unica rimessa
Che può essere anche l'unica
Premessa anche un po'personale se volete un po'un po'biografica
Ed è che Maurizio Landini ed io siamo dati a poco meno di un mese di distanza
E e questo conta almeno per me è contato nella lettura del suo il suo racconto perché
Se nasci nello stesso anno e praticamente nello stesso mese
Eh beh condividi il percorso della crescita insomma anche se tu stavi a Reggio Emilia io stavo là su quel confine orientale Mancini del Paese
E abbiamo condiviso però gli stessi anni della formazione insomma il contesto di quell'Italia segnata la metà degli anni settanta e da lì in avanti da
Dalla violenza politica oggi torna all'ordine del giorno e del dibattito con delle uscite abbastanza scomposta e scombinata e di esponenti della maggioranza e persino del governo
Abbiamo conosciuto da adolescenti la la tragedia del terrorismo dello stragismo e poi siamo stati i giovani adulti diciamo nel decennio edonista i dei governi del pentapartito e poi abbiamo condiviso anche la stessa militanza
Nel senso che da ragazzi siamo entrati nella Federazione giovanile comunista e poi nel Partito comunista e insomma tutto questo secondo me è un piccolo peso ce l'ha comunque a voler essere precisi
Come è giusto
Maurizio è nato il sette agosto di quell'anno era il mille novecentosessantuno e lui nel corso della sua abilità più recente che tutti ne conosce amo per la sua dimensione pubblica ha guidato a lungo io e oggi è alla testa del più grande sindacato italiano nello stesso anno mille novecentosessantuno quattro giorni prima che venisse al mondo il segretario generale della CGIL i il tre di agosto era andato degli Barack Obama che ha fatto per due volte il presidente degli Stati Uniti il tre settembre sono nato io che per due volte ho perso le primarie del Partito democratico e anche queste sono sette stazioni che vanno messe
Chiusa la parentesi personale biografica ma ci tenevo perché nella lettura del libro mi sono molto identificato anche nelle differenze che naturalmente ci sono state allora perché questo è un libero prezioso ed è un libro sincero perché novizio se io dovessi cambiare di titolo nonché un'altra storia fanno vedere chiara un'altra storia titolo che ha scelto Maurizio che immagino abbia scelto di editore e non sia bello ma ecco se dove si cambia di titolo che diventino di copiare sarebbe anche un'operazione molto ambizioso lo capisco insomma il titolo di una di un'altra biografia autobiografia che da ragazzi abbiamo letto che avevamo molto molto amato
Ed era l'autobiografia di un ex partigiano di gente autorevole della sinistra italiana del Partito comunista
E la l'autobiografia di Amendola si chiamava una scelta di vita ecco poteva essere anche una scelta di vita al titolo che tu dati a questo a questo tuo lavoro oppure potete scegliere te lo suggerisco per una seconda puntata il titolo che viene scelto da un dirigente di quel partito della mia città una persona meno note al grande pubblico che qualche anno fa a scapito un un lungo racconto dove ripercorso le tappe della sua esperienza di i militanti di dirigente politico
E nelle istituzioni e il suo titolo era ne valeva la pena e anche nella lettura del tuo libro secondo me è il racconto di una scelta di vita e alla fine di quelli veri duecento e più pagine in giudizio che l'Italia che tu sia davvero convinto che ne valesse la pena e che di faresti
Le scelte fondamentali che il fatto perché poi al fondo il Lido e questo guardate se lo prenderete lo ricevette lo lo scoprirete insisto pagina dopo pagina capitolo dopo capitolo il libro e il racconto di una vita
Per un verso il racconto di una vita come si deve fare in questi casi una belle infanzia serena con le difficoltà anche economiche che
In quegli anni si potevano incontrare la pesca di studiare che traspare nella nella nel racconto che Maurizio fare quel periodo della sua esistenza all'obbligo però Fini lasciare la scuola troppo presto
Per la necessità per il bisogno di portare uno stipendio in più in casa
E poi le tappe successive e poi l'apprendistato da saldatore meccanico
Che coincide sono frasi pagine che sono scritte si capisce anche con l'emozione l'intensità di quel ricordo
L'apprendistato da saldatore che coincide con nella scoperta e il valore del lavoro della dignità del lavoro
E quindi è il racconto di una vita che si fonde però pagina dopo pagina con il racconto di una passione di una profonda passione
E adesso senza citare cose estremamente più grandi di noi una somma a voler disturbare Max Weber si potrebbe dire di una vocazione e quella passione e la passione per il sindacato e e cotto leggi questo libro almeno a me è capitato di farlo con questo spirito
Tu leggi questo libro di capisci meglio che cosa voglio dire non semplicemente essere un sindacalista ma ha sentirsi un sindacalista sentire dentro di sé
La ragione profonda la motivazione mai mai esaurite attivi e sentirsi al servizio delle lavoratrici e dei lavoratori
E e Maurizio nella parte centrale del libero poi nella parte finale descrive benissimo la vita
L'ammissione del sindacalista
Racconta i tempi diretti un impegno lavoro cento ma è un impegno che non prevede orari descrive contratto di umanità molto intenso con la la forza di relazioni umane
E che e di maestri che ti aiutano a crescere in questo racconto spiccano alcune figure che hanno accompagnato è fatto maturare coscienza sindacale e politica culturale il nuovo inizio in particolare alcuni dirigenti storici della figlio Claudio Sabattini Gianni Rinaldini e sullo sfondo ci sono i leader nazionali di quel sindacato a partire da Bruno trentini
E non solo lui naturalmente
Ora noi siamo in una festa del PD e allora la domanda è
La prima fosse riflessione domanda e quanto questa tua parabola
Ha incrociato incrocia la politica incrocia la sinistra incrocia questo benedetto campo campo largo che stiamo costruendo come dire della nostra segretaria che da qui oggi pomeriggio in un modo testardamente
Unitario
Personalmente nel tuo racconto
E della ricostruzione molto attenta che tu fai degli anni che abbiamo alle spalle io ho trovato molte cose che anche alcuni di noi ci siamo questa sera
Hanno pensato hanno detto hanno vissuto penso agli abitanti ha come tutti schiavi di alcuni di ritardi con cui da sinistra
Noi abbiamo fatto fatica per una lunga fase a comprendere l'offensiva
Che era in atto da tempo contro i diritti nel lavoro che poi era anche la chiave non si è compreso un po'il senso della tua riflessione per frammentare per frantumare l'unità di quel di quel mondo tu insisti giustamente più volte a più riprese sull'impatto che hanno avuto gli accordi separati e lo spirito che hanno animato con cui si è voluto animale quella frattura
Insisti sulla necessità che lo strumento della referendum della consultazione per la validazione degli accordi è un tratto che attraversa tutto il tuo aggiornamento tutta la tua riflessione
I lavoratori e le lavoratrici vanno conosciuti frequentati vissuti vanno ascoltati non puoi fare il sindacato se prescinde da questo
Rapporto
E poi anche il ritardo colpevole ma quinta in campo no chiara anche la responsabilità del Parlamento di una legge richiesta da più parti da molti anni sulla rappresentanza
E ancora io penso come parli giustamente ha alla stagione tormentate per alcuni di noi anche faticosa e persino dolorosa del suo passato che alcuni di noi contestato nel merito anche rifiutando di di votarlo quel provvedimento e penso anche a a quella formula molto pericolosa che tu
Recuperi
Che tipica di una stagione non molto lontana e che quella della cosiddetta disintermediazione e no
Termine quasi un neologismo gergale difficile da però
Lasciare ma che cosa significava era di idea usata però anche da alcuni governi del centro sinistra di poter
Ti rizzare come grimaldello quello strumento quel metodo permettere il sindacato e i Mancini della dialettica sociale che doveva risolversi sempre di più tra il potere un potere sempre più dirigista
E e l'opinione pubblica però con un limite che poi è stato il grande l'errore di quella stagione che
La logica del potere dirigista in un rapporto diretto con l'opinione pubblica senza filtri nel mezzo è da sempre la principale arma della destra e quindi è un errore pensare di poterla riprodurre quello schema di inseguirlo ecco in tutto questo
C'è poco da fare legame tra il sindacato i sindacati è questo sindacato e i partiti della sinistra è cambiato
Nel corso degli anni del tempo è cambiato si è voluto si è trasformato ed è giusto che sia attenuto
Quarant'anni fa il segretario generale della CGIL partecipava seduto a Botteghe Oscure alle riunioni della direzione del partito comunista Luciano lama si espresse in quell'organismo contro la scelta del PC di raccogliere le firme
Per indire il referendum sulla Scala mobile ma quel tempo è e davvero archiviato
E anche per le scelte che tu racconti che tu descrivi che hanno visto nella io un elemento molto da Franco anche da questo punto di vista il sindacato è a pieno titolo un soggetto che si fa valere per le sue strategie per le sue scelte e e qui si apre una riflessione e chiudo rapidamente perché tu parli a lungo di un sindacato di territorio traduco di un sindacato anche di strada che non deve smarrire mai l'ho detto il legame vitale con il singolo
Tu spieghi a un certo punto con una bella frase che se il lavoro perde valore perde valore la persona ed è una frase molto efficace dal punto di vista e la spiegazione che dagli anche della missione di quella vocazione che dicevamo recuperi il senso profondo del del lavoro anche nell'orgoglio disse no nell'orgoglio e nell'identità che il lavoro trasmette alla persona non so credo che tu lo sappia anche Chiara ma c'è un episodio che mi ha sempre porto fatto sorridere però dice tante cose
Nelle quarantotto quando davanti alla Camera dei deputati
Il giovane Pallante spara a Togliatti e e lo ferisce
Sorgono delle manifestazioni spontanee ed è in giro per l'Italia vengono occupate alcune fabbriche dagli operai quasi che l'attesa fosse quella dell'ora X della rivoluzione avevano colpito il migliore il leader di quel partito ed erano pronti no all'insurrezione e dal letto dell'ospedale anche col soccorso provvidenziali di Gino Bartali al Tour de France
Che di strass un po'l'attenzione Togliatti raccomandò di non fare nulla di tutto ciò non era tempo di nessuna insurrezione popolare rivoluzionaria e l'episodio Ruffo buffo insomma carino e che a Pontedera Wen occupato lo spirito della Piaggio
E siccome l'indicazione del PC era quella di disoccupati le fabbriche ci fu una trattativa tra alleati elezione dello stabilimento e gli operai per capire come trovare una quadra
Per consentire dislocare questa occupazione tanto un po'l'onore delle armi anche gli operai che l'avevano occupato e la richiesta degli operai che avevano occupato la fabbrica fu la seguente
Chiese alla direzione c'è alla proprietà di poter sapere in omaggio una vespa di loro produzione da portare a Roma e regalare Palmiro Togliatti come omaggio
In cambio del sacrificio che avevano condotto cioè operai che avevano occupato lo stabilimento per fare la rivoluzione al segnale che no nella rivoluzione direbbe oggi Gaber no domani vedremo dopodomani sicuro Odisseo dateci almeno una vespa che il risultato del nostro lavoro da consegnare
E ricordi anche una cosa bella che non si può fare il sindacalista senza un legame con la base delle lavoratrici e dei lavoratori un rapporto quotidiano costante mi ha fatto venire in mente quella parabola tra virgolette di papa Francesco
Quando fece un paragone tra il pastore delle anime pastore delle greggi noi disse come il pastore delle greci deve portare su di sé l'odore delle bestie perché sono parte di lui anche il pastore delle anime che che credo sia un po'una parabola che dovrebbe valere anche per la politica
E per chi la vive come cerchiamo di viverla noi allora chiudo novizie poi sentiamo chiave poi che poi avranno il modo tu di parlare a lungo le domande sono due alla fine della lettura di questo bel libro le domande che mi sento di rivolgerci sotto quella prima
E figlia di questo nostro tempo di questo nostro tempo storico
C'è un'immagine una fotografia che la scorsa settimana che mi ha molto colpito e l'immagine è quella di una cena di gala siamo alla Casa Bianca
C'è un tavolo imbandito c'è il Presidente degli Stati Uniti poi abito molto elegante al suo fianco c'è la la moglie poi alla sua destra e seduto Mark Zuckerberg
Il fondatore di Facebook alla sua sinistra c'è
Fondatore di di di non vivi di di Microsoft ricchezze poi attorno al tavolo sono seduti sei sette uomini più ricchi
E in qualche misura anche potenti del mondo
Quelli che sono alla testa di i grandi agglomerati che tramite gli algoritmi coordinano oramai e dominano sul pile di intere nazioni interi paesi
E c'è una cosa che mi ha colpito no che avevo letto qualche tempo fa che quei signori seduti attorno al tavolo per Trump era un po'una prova di forza hanno invitati alla Casa Bianca e metterli tutti al suo desco a Pacciardi l'anello era un modo di dire
Ho piegato anche la Pseudo cultura libera della Silicon Valley sono venuti qui a omaggiare il nuovo potere
Ma mi ha colpito una statistica qualche tempo fa che nel due mila e ventiquattro quindi l'anno passato
Sei società del mondo quelle rappresentato da quei signori seduti attorno al tavolo Microsoft Google Netflix metal sapete uno cinese ne sono gli altri erano tutti seduti lì hanno prodotto
Sulla base annua ricavi per oltre quattrocento miliardi di dollari
E nello stesso anno hanno prodotto ricavi cioè profitti per oltre ottantotto miliardi di dollari
Nello stesso anno quelle senso accettasse in tutto il mondo quattrocento miliardi di ricavi ottantotto miliardi di profitti nello stesso anno hanno licenziato duecento sessanta mila dipendenti
Dopo averne cacciati centosessanta mila l'anno precedente cioè siamo di fronte a un dinamica dell'accumulazione del capitalismo globali diremmo noi che sovverte che rovescia alcune delle categorie sulla quale abbiamo fondato l'idea di un capitalismo costruito secondo lo schema classico no più o mentali profitti più mentali quindi anche i ricavi più o mentali la produzione manifatturiera più assume di persone più include eviti la classe media non nuovo Circuito sociale
E il fatto che oggi noi siamo di fronte a un ribaltamento di questa logica e che profitti e ricchezze enormi e stellari non coincidono più con un elemento fondante di redistribuzione
Ecco la domanda è non impone e questo forse una parte della riflessione che nel libro andrebbe approfondita allungata in capitolo successivo
Non critiche impone certamente alla politica all'azione dei governi degli Stati ma anche
Al sindacato ai sindacati nove categorie del pensiero economico oltre quella che la battaglia sacrosanta
Per contrastare la precarietà dipinte sempre più invisibili ma se davvero aveva ragione sempre cito papa Francesco non siamo di fronte a dei cambiamenti
D'epoca ma è un'epoca che cambia radicalmente non è anche compito del sindacato interrogarsi su quanto delle categorie tradizionali con le quali ha gestito il conflitto sociale nel corso del secolo alle spalle in questa
Prima parte del nuovo millennio non imponga quel sindacato in un rapporto anche dialettico con la politica con i partiti con la sinistra di ricercare percorrere nuove strade anche dei termini di un pensiero
Un po'più eretico rispetta le certezze che abbiamo acquisito nel corso del passato
è la seconda la seconda domanda collegata alla prima e se tu ritieni che il sindacato oggi sia all'altezza di questa prova di questa sfida tu rivendichi giustamente le battaglie fatte le tante vertenze di interi contratti firmati le piazze riempite
Ma non trovi che anche il fronte sindacale sia dinanzi ad una sfida potente complessa potente che ricollocare tutti quei valori tutti quei principi scolpiti che tu richiami ricollocato in un'epoca lo ripeto che non è solo di cambiamenti ma a tutti gli effetti un cambio d'epoca ecco
Alla fine della lettura di questo bel libro alcune domande di sono rimaste lì come sospese come ad interrogare tutti noi naturalmente però io penso che
Avesse ragione Barack Obama quando disse nel due mila dieci negli Stati Uniti
Che un'America senza sindacati è un'America più poveri sono convinto
Che un'Italia senza sindacati o con sindacati indeboliti o come qualcuno avrebbe voluto piegati sarebbe un paese è una democrazia molto più impoverite mise Rita ed questo che non non solo ringraziarlo di per il Lido penso che di questo sindacato che tu ci stai guidando noi abbiamo un grandissimo bisogno infine e chiudo davvero poi mi taccio
Io devo chiederti pubblicamente qui uno scambio
E lo faccio in pubblico prendilo pure come un tentativo di corruzione ma io lo faccio lo stesso
E la
Richiesta che vi faccio è quelle sta se ci sarà
Come io spero ci sarà una nuova edizione di questo tuo lavoro la mia offerta corruttiva Maurizio e questa io ti offrirò una pizza
E una birra media se parlando del servizio militare che tu hai fatto togli la frase approdi Colette lo Pizio lady coscienza mi sembrava una pala curata chiuse le virgolette te lo chiedo da di coscienza per la legittima difesa dell'intera categoria
Faccio io ma davvero brevemente perché tutti e tutte voi siete qui soprattutto credo che verrà ascoltare questa sera Maurizio e vi ringrazio moltissimo dalla presenza della partecipazione anche credo delle diciamo dell'aspettativa di ragionare dopo questa bellissima introduzione Gianni Cuperlo sul senso di questo libro di ciò scortato Gianni ho letto il libro di Maurizio e diciamo non è che l'ho realizzato sì ma sicuramente io non sono nate in quegli anni in quei giorni in cui sono successe così tante cose possono succedere tante cose in pochissimi giorni
Ho vissuto che sono nata diciamo in una epoca che una buona parte delle cose che Maurizio racconta nel suo libro le artiste le ha osservate coi con un distacco sicuramente maggiore non ero parte
Ma credo che questa ricostruzione questo libro che ci racconta una storia individuale
Anche molto intima personale io ho interpretato così il titolo un'altra storiaccia quella necessità come tu in parte di Ict
Andare oltre quella serba che ti hanno cucito addosso quell'immagine
Anche molto come dire forte contestazioni di battaglia passione messa nel lavoro sindacale raccontare anche qualcosa di più ditte della tua storia della sua famiglia del tuo percorso che ha portato oggi a guidare dal più grande sindacato del nostro Paese
C'è anche però un racconto che non è solo individuale un racconto appunto di un'accelerazione che ha vissuto con passione una fase di grandi trasformazioni
Di grandi evoluzioni positive anche di grandi contraddizioni che sono che sono emerse questa capacità di interrogarsi no su la storia che se strumentali come quella storia a sé che si è distrutta
è oggi il punto di partenza per guardare alle sfide dell'oggi alle contraddizioni anche dell'oggi
Credo che sia uno fra regalo diciamo che questo libro offre artistiche attente non solo chi ne hanno Skinner è stato protagonista che ha potuto
Conoscerla viverla cult dentro ma anche chi sa fino in fondo che in quel pezzo di storia ci sono tante delle radici eteri dei valori che uniscono oggi questo popolo del centrosinistra del campo progressista chiamiamolo come vogliamo del sindacato
E anche ovviamente di quella storia diciamo che ancora sempre quella di battersi contro le disuguaglianze di lavorare per la dignità della persona del lavoro ma anche di guardare in faccia ai limiti di questa esperienza
C'è in questo libro io ne sottolineo soltanto alcuni aspetti un elemento che mi ha molto colpito perché nel raccontare la tua postura percorso l'attualità
Certo ci restituisce un po'anche la portata della la potenza di quando la storia entra nella vita individuale delle persone
La vicenda del terrorismo degli anni appunto così difficili al che hanno sfidato anche il mondo del lavoro ma anche le vicende più recenti ci sono pagine io che ho visto che oltre che ho letto con grande come dire emozione che riguardano gli gli anni che conosco di più guardi ad esempio del codice che è entrato nella nostra vita
Una lassità enorme per il mondo del lavoro dove la dimensione personale intimato umana familiare simil durava con la sfida di essere alla guida del più grande sindacato chiamato delle scelte inediti e e anche dei dividendi no di fronte ai quali in tempi brevissimi senz'
Ma magari anche tutti quegli strumenti e quegli attrezzi che sia nella cassetta del bravo sindacalista si potevano mettere in campo
E e credo che questo sia un po'diciamo così la la la cifra anche più interessante di questo libro restituire questa complessità
E farlo ovviamente con uno sguardo che uno sguardo partigiano evidentemente partigiano tutti parte di una parte ma che è capace di mettere davanti interesse di un Paese l'interesse dei lavoratori e delle lavoratrici che essi rappresentano ma anche quel richiamo costante che tu in tutto il libro tienimi che poi sono le ultime parole che chiudono appunto le dette pagine ultime di questo libro alle generazioni alle nuove generazioni
E come se quella storia che è la storia attuale la storia del sindacato la storia in parte di questo Paese fosse però sempre proiettata è rivolta a chi oggi guarda al mondo con quegli occhietti quel ragazzo posta do lasciare gli studi troppo presto in cui è rimasto fino in fondo io credo fino alla fine quel desiderio di riscatto non individuale ma collettivo di importanza del valore della formazione anche in una fase in cui come quella che stiamo entro il lavoro cambiare per stravolto dalla tecnologia dall'intelligenza artificiale da sfide che un tempo forse diciamo si misuravano nella loro Timis sì ore nonostante tengono da molto lontano quello ad esempio di un equilibro nuovo diverso tra lavoro e ambiente di fronte all'anche dalla grande questione della sfida climatica
Allora dentro questo libro io penso che ci sono davvero moltissimi spunti intanto per guardare eleggerà un pezzo di storia del nostro Paese del sindacato del mondo del lavoro oltre che della tua storia personale ma anche tantissimi spunti per guardare alle questioni di oggi e forse anche per dare quell'elemento di speranza di fiducia che ci serve per continuare a batterci per continuare a sentirsi parte di un progetto più ampio comune che abbiamo insieme da portare avanti voglio chiudere anch'io con una riflessi con una pur ingorgo non c'ero nel mille novecentoquarantacinque com'è evidente a tutti
Però una settimana fa proprio in queste ore iniziavamo e lo voglio dire perché credo che sia anche un omaggio alle tante centinaia di feste dell'Unità che si stanno facendo in tutta Italia così come in questa bellissima festa in ed hanno una settimana fa in un piccolo paese nel nella provincia di Como che è poi la mia provincia a Mariano Comense festeggiava voglio tant'anni della prima festa dell'Unità nazionale che si fece il due settembre del mille novecentoquarantacinque il due settembre cioè Kissin emersi dopo la fine della guerra di fronte ancora un Paese distrutto lacerato da lutti da un lunghissimo periodo di dittatura di guerra
Si trova la forza di
Pensare costruire un momento i sesta sicuramente di condivisione di rilancio di speranza
E nel racconto di Giulio Seveso che è un testimone di quella festa perché allora aveva dieci anni viveva a Sesto San Giovanni era figlio di un operaio della Breda
Noi abbiamo ritrovato nelle sue parole quelli che c'ha raccontato una settimana fa dalla festa che abbiamo rifatto a distanza di ottant'anni quello spin rito e ci raccontava che quella festa era stata fatta lui bambino che accompagnava il papà sul camion partiti dalle fabbriche di Sesto San Giovanni
Ho dalle nessun caso magari da da tutta Italia arrivati con la ferrovia quel quelle ferrovie che ancora diciamo erano funzionanti dopo i pesanti bombardamenti che avevano colpito il Nord Italia
Quegli operai ceti operai delle grandi fabbriche della Milano resistente che avevano guidato la rivolta contro il fascismo che avevano consentito di aprire una pagina nuova erano stati proprio la scintilla che aveva tanto utilità a quella che oggi noi anche qui festeggiamo con grande orgoglio come un momento di festa di condivisione e di passione e di elaborazione politica
Il lavoro la politica dette la democrazia sono legate in maniera indissolubile e io penso che sia bellissimo poter a vivere qui a raccontare il suo libro Maurizio una lite con la CGIL grande sindacato nel nostro Paese ogni giorno ci sfidano in qualche modo e ci spinge a continuare quella battaglia che ottanta anni fa portò alla prima festa dell'Unità del del nostro Paese
Grazie
Innanzitutto vi ringrazio ringrazio Gianni
E ha chiamato chiedere di poter organizzare questa serata e naturalmente le cose che avete detto non vi nascondo mandato anche un po'emozionato no perché
Se
Quel libro quella storia può permettere anche di aprire una riflessione così profonda anche con domande che giustamente vi siete posti credo che sia già di per sé no un risultato che va oltre anche in quelle che potevano essere le mie aspettative
Voglio solo dire una cosa che credo sia utile perché in realtà nello schema che vivere in quel libro non l'ho fatto da solo
Perché insomma non non credo chiamano non non sono uno scrittore no
E quindi c'è una giornalista che nel libro viene citata Paola natalizio che tra l'altro collabora anche con Fazio che anche una sua storia anche di impegno politico
Molto preciso che non ci conoscevamo
Ma come fanno le case editrici e ti mettono a disposizione una persona e la cosa abbiamo gabbato perché poi in realtà ho raccontato parlato tanto poi lei scrive per cui siccome non mi piaceva quello che scrivevo che ha lavorato assieme anche a riscrivere delle cose perché naturalmente
Ma mano che scrivevi dei capitoli a me venivano in mente delle cose dei significati ulteriori a quello che stava facendo ma lo dico questo perché anche questo libro è stato in realtà un lavoro collettivo non è stato un lavoro fatto solo da me e in alcuni casi anche con il contributo il coinvolgimento di alcune persone che lì sono citate proprio perché se c'è una caratteristica della mia esperienza sia politica sia sindacale
E e lo dico con onestà e proprio una non è un'esperienza sull'individuali
Cioè la mia crescita in un qualche modo quello che sono con i miei pregi coi miei difetti è frutto anche delle tante persone con incontrato pur con Sciuto dovuto la fortuna di incontrare sia di lavoratori e lavoratrici sia di dirigenti sindacali o di dirigenti pubblici per onestà in alcuni casi anche al delle cose che ho imparato le parate anche dalla controparte no cioè quando incontro una controparte anche capace che al limite le prime esperienze anche di contrattazione non porti a casa dei grandi risultati perché di là contrattualmente sono più bravi di te impari a volte anche facendo degli errori o comunque arrabbiandosi perché capisci dopo al limite che potevi fare anche meglio ma lo dico questo perché questo elemento di avere l'umiltà in un qualche modo di di saper ascoltare di imparare di di di saper cogliere anche diciamo così intelligenza e la profondità delle persone che Conte lavorano ecco una cosa importante che io e era una delle cose che ho cercato di trasmettere anche nel libro no non a caso ho citato tante persone tante
E così facendo dopo rileggendo il libro mi son dimenticato che è la cosa peggiore no quando scopri che hai parlato di persone al limite non ha esitato qualcuno che invece importante caso mi scuso ero con lui che altri o con lei in questo caso
Però il sitar tante persone
Della mia vita se come è stato una cosa che volevo trasmettere
Perché e proprio la partecipazione il lavoro collettivo
Che permette di crescere e di affrontare sostanzialmente la situazione che da un certo punto vista per me è lesse è è l'essere sindacato e il fare politica che ha naturalmente questa caratteristica e che a questa dimensione
Ad alcune domande che qui venivano
Anche fatte indica ma
Io penso un punto e sono cresciuto con questo io penso che sia anche un tema che abbiamo di fronte
L'esempio che tu facevi della i tram della ricchezza cioè è indubbio che oggi secondo me siamo di fronte a un tema io penso che tra non rappresenta semplicemente un rappresentante del Partito repubblicano americano che ha vinto le elezioni che sostituisse il partito democratico penso che bisbiglia avvenendo una cosa che con quelle caratteristiche di secondo me non era mai avvenuto e cioè siamo di fronte al fatto che in qualche modo tram rappresenta il mercato il profitto che si fa stato che sostituisce la politica
Io penso che sia questo al punto che a un certo punto di vista è vero che come vizi quell'immagine può dare l'idea anche e quelli che vanno a baciare la pantofola tra ma io la domanda che mi faccio è ma tra senza i più ricchi del mondo intorno in e da un certo punto di vista walkie sei di fronte al fatto che appunto con una ricchezza che non ha precedenti cioè con una concentrazione della ricchezza che così non abbiamo mai visto
Che addirittura oggi scusatemi non so se condividete questa cosa pur di difendere la ricchezza il profitto il mercato sono pronti a tornare anche alla guerra
Cioè anche al fatto che la guerra può tornare lo strumento che regola i rapporti tra gli Stati e nazioni che sostituisce la politica perché quello che conta sono i brutti i rapporti di forza chi comanda e chi è più forte
E da un certo punto di vista questo elemento
Io non credo porre una domanda assolutamente nuova Petris sindacato e anche per chi vuole rappresentare un altro punto di vista politico che vuole rimettere la gente lo dico io la persona e lavoro io penso che questo è sicuramente un elemento da cui dobbiamo partire perché se la guardiamo da un certo punto di vista bisogna avere l'onestà diciamo Ciclosi
Che la lotta di classe non l'abbiamo vinta noi
La lotta di classe lambito da loro e l'hanno vinta però con un elemento anche di contraddizione che sta aprendo nel mondo perché se la guardo da un certo punto di vista il quadro dentro il quale noi ci collochiamo oggi rende evidente una crisi dell'Occidente del cosiddetto Occidente nel mondo
Perché non solo questi non rappresentano la maggioranza del mondo ed è l'altro tema che sta venendo avanti ma da un certo punto di vista
Rischia noi qui secondo me si apre per noi uno spazio di offrire un modello di vita è un modello di Società che rischia in realtà di portare all'estinzione stessa della vita sul pianeta e da un certo punto di vista dell'esistenza stessa della vita dell'attività umana sul pianeta e da un certo punto di vista credo e qui io mi mi sento una riflessione che riguarda sia il sindacato sia da un certo punto di vista la politica in questo caso lo dico in modo molto esplicito anche la politica che vuole essere di sinistra
Perché se si è determinata questa situazione bisogna chiedersi perché sia determinata questa situazione e se io ma guardo in una certa direzione penso che
Il non aver assunto il lavoro
Ma in particolare la libertà nel lavoro
Come l'elemento su cui
Costruire il tuo progetto di società
Secondo me è il tema che il sindacato e la sinistra si debbono porre se vogliono costruire un progetto alternativo al modello di società con cui oggi facciamo i conti
Io non non giorno proporrei cercare di dirlo anche meglio se posso quando parlo di assumere la libertà
Nel lavoro
Vuol dire che le persone
Non da Bono Sollo essere ben retribuite
E fare un determinato orario che gli permetta di vivere con del tempo
Ma voglio dire che le persone debbono poter avere il diritto di poter discutere negoziare e decidere non solo quanto prendono o quante ore fanno ma anche che cosa fanno perché lo fanno con quale significato
Questo può avvenire e quindi di poter utente utilizzare la loro intelligenza per cambiare anche i modelli di lavoro di vita e anche di rapporto di proprietà vorrei anche qui rendere chiaro questo concetto
Consentitemi la battuta sono in una fase moderata
Non sto pensando
Al superamento del capitalismo voglio essere chiaro però sto pensando che il tema che si ripropone è perché c'è qualcuno che deve avere il diritto di proprietà sulla mia vita e sul mio lavoro e sulla mia testa
Questo è il punto perché
Perché chi ha il diritto chi mi offre il lavoro in un qualche modo ha un diritto di proprietà pensa di poter essere proprietario della mia vita della mia intelligente della mia testa
E io non posso con la mia intelligenza e con la mia testa poter decidere come si lavora come si organizza al lavoro e quali spazi di libertà nella vita e nel lavoro in un qualche modo tu determina
E da un certo punto di vista penso che consentimi abbattuta quando l'orizzonte della politica è diventata la governabilità secondo me questo apre un problema non so se è chiaro perché la dico banalmente
Se ci pensiamo uno degli elementi è che capitalismo più fordismo fanno fordismo e capitalismo socialismo più fordismo fa fordismo fosse chiaro come concetto
E da un certo punto di vista qui ti vedo l'elemento di cambiamento e cioè assumere la libertà nel lavoro
E quindi la possibilità delle persone di potersi realizzare nel lavoro e nella vita
E di poter quindi avere anche gli spazi di costruire dei modelli di organizzazione di vita e di lavoro che siano fondati sulla centralità della persona e non sul mercato o sulla centralità del profitto
Vuol dire anche affermare un modello di società dove i livelli di solidarietà e di giustizia sociale determinano anche la misura della del Governo e del progetto di società che tu in qualche modo vuoi costruire
Non so se a me sembra questa una ricerca
Tale da affrontare che pone un problema se la ragioniamo di cambiamento anche dell'organizzazione sindacale non so se chiaro come concetto
Perché se la guarda in quel senso lì non mi è sufficiente come organizzazione sindacale chiedere più salario meno orario che son due cose che devo chiedere
Ma da un certo punto di vista la mia funzione non si esaurisse nell'aumentare il salario nel ridurre l'orario
Ma la mia funzione deve diventare finalizzata a mettere nelle condizioni le persone
Di poter attraverso la realizzazione nel lavoro che fanno di avere degli spazi di libertà e di autonomia che nascono attraverso la sua realizzazione nel lavoro e quindi anche della messa in discussione del modello fordista
Capitalista di organizzare la vita il lavoro delle persone
E da un certo punto di vista il bisogno di ricostruire questa dimensione che parta anche dal riconoscimento del lavoro
E della funzione della del lavoro nella vita delle persone
Questo secondo me è il punto che in alcuni casi è mancato sia il sindacato sia alla politica e a chi pensava di rappresentare il mondo del lavoro
Oggi lo dico banalmente nel libro racconta anche questo episodio allora ero semplice delegato lo dico con onestà alle prime esperienze che partecipava ma non capivi a volte bene tutte le dinamiche naturalmente che c'era lo dico perché adesso si ridiscute tutto il resto a me capitò ero ancora delegato dell'azienda cooperativa in cui lavoravo di andare davanti ai cancelli della FIAT nell'ottanta quando ci fu alla fine la famosa sconfitta della figlia no
Analmente prima che il sindacato riconoscesse che quello era una sconfitta son passati anni anni anni e c'era ancora chi faceva fatica a riconoscerlo no
Ma banalmente allora ci fu anche un episodio che fece molto discutere ma che io trovo che avesse un senso un significato non dico che la soluzione ma che indicava un punto quando Berlinguer andò davanti ai cancelli
E nella discussione poi la la vita del partito la conoscete la storia meglio otto del sottoscritto è meglio tenerlo ma per quello che è arrivato a me
Quello che mi viene mi viene descritto è che non è che non erano proprio tutti così convinti o d'accordo che lui doveva doveva fare e andarla davanti e fare dire quella cosa lì
Ma il fatto che lui si sentisse nella necessità di farlo anzi nel dovere o nel suo compito di Segretario generale di quel partito andando avanti a quella fase
E alla domanda
Se cosa avrebbe fatto il Partito comunista se i lavoratori avessero deciso rispondere che quelle erano e ci sono anche don prendere i lavoratori ma che se l'avessero preso nelle modalità e nelle forme
Il partito gli avrebbe sostenuti da sola dico banalmente io in quello ti vedo un elemento di fondo e cioè nelle nell'elemento di fondo era che in quel momento e anche in quella fase quel partito pensava senza aver paura di dirlo che una sua funzione fondamentale era essere il partito che voleva rappresentare il mondo del lavoro in tutte le forme con cui questo ma in qualche modo si era presentato
E da un certo punto di vista io penso che questo sia un tema da cui dobbiamo ripartire
Sia per quello che riguarda l'organizzazione sindacale sia per quello che riguarda
La politica perché se tu vuoi costruire oggi un'alternativa
A un modello di capitalismo che si è affermato che ha vinto
Che addirittura è oltre il capitalismo Renna hanno non so se è chiaro
Quello che ha vinto il capitalismo anglosassone spinto fondato addirittura su una logica oggi di finanziarizzazione e di comando totali
Cioè le cose che sta facendo Trump negli Stati Uniti chi non è d'accordo con Luís deve essere licenziato non fosse chiaro come consigliere
A qualsiasi livello in qualsiasi situazione in cui torni ad un sistema di rapporti in cui la libertà la dignità il diritto alla singola persona viene cancellato c'è conta il mercato e conta chi comanda
E da un certo punto di vista oggi sei di fronte al fatto che mai come adesso
Sei in un passaggio in cui con la rivoluzione digitale tecnologica che ai con il cambiamento climatico che Hai mai come adesso
In realtà uno dei problemi è avere la possibilità di progettare e di discutere preventivamente quali sono i modelli di funzionamento
Cosa significa oggi produrre con quale caratteristica e con quale formula
E da un certo punto di vista oggi lo spazio democratico della costruzione di un altro modello sociale ed economico alternativo a questo capitalismo perché questo è il punto che oggi secondo me si ripropone significa da questo punto di vista la ricostruzione anche di percorsi democratici che permettano alle persone che lavorano di poter partecipare di poter decidere su questo fondo è su queste caratteristiche
E in questo senso quando parlo di autonomia dell'organizzazione sindacale anzi per la mia esperienza si usa anche il termine di indipendenza del sindacato taglia politica dai partiti dai governi non è
L'autosufficienza o la distanza
Ma è da un certo punto di vista la necessità
Di costruire assieme alle persone che tu vuoi rappresentare e a tutte le forme del lavoro con cui oggi il lavoro si presenta
Di essere in grado di costruire assieme un tuo punto di vista un tuo progetto di società che è in grado di misurarsi alla pari con le forze politiche col governo e con le imprese cioè c'è la necessità di riconquistare fatemela dire così
Un punto di vista autonomo per lavoro
Se uno mi dice oggi è così no oggi non è così
E secondo me uno degli elementi di crisi e di difficoltà dell'organizzazione sindacale e anche delle forze politiche di sinistra e della sinistra secondo me partono da questo punto
E lo dico perché in questo senso insisto la dimostrazione non è sufficiente l'idea della governabilità
Vi voglio aggiungere un altro elemento
Soprattutto con le nuove generazioni
Se c'è una cosa che a me farebbe molto piacere
E se questo libero
Può essere utile nel rapporto con le nuove generazioni
E l'ho fatto partendo anche da un'esperienza personale no
Io rispetto ai giovani di oggi
Ho avuto una fortuna che i giovani di oggi non hanno quando io ho cominciato a lavorare
A sedici diciassette anni
Io ho vissuto su di me cosa significava il diritto al lavoro
Io quando ho lavorato prima di uscire anche gli anni che ho direttamente siamo lavorato in fabbrica
La precarietà io non l'ho vissuta e non so cos'è
Ma non perché io ero bravo perché ero sindacalista no perché io ho avuto la fortuna di entrare in luoghi di lavoro con diritti perché quelli che c'erano prima di me si erano battuti per conquistare quei diritti che hanno permesso a me di non vivere la precarietà
Se oggi io ci penso io questa condizione le nuove generazioni non sono in grado di garantire perché i livelli di precarietà che vivono le persone oggi la mia generazione io e tanti di noi non l'abbiamo vissuto
E questo è un problema perché io mi pongo il problema come persona che ha lavorato come persona che si sente parte del mondo del lavoro e come segretario
Per la responsabilità che mi sento oggi di quale mondo io lascio a quelli che vengono dopo di me a partire dalle nuove generazioni
E questo elemento per me è un punto fondamentale ESP scusami la franchezza lo dico perché tante volte si fa anche l'errore di pensare che deve insegnare ai giovani quello che devono fare o che sono loro il loro problema se c'è la precarietà non è così
E lo dico banalmente
Se io sono un giovane precario
E c'è un governo di destra
Poi arriva un governo di centrosinistra io rimango precarie
Poi arriva al governo giallorosso io rimango precario poi arriva il governo istituzionale io rimango precario
Poi arriva al governo di larghe intese io rimango precario scusate ma per quel Giovanelli ma che diversità c'è tra il centro la destra e la sinistra larghe intese le nuove intese non so se è chiaro che e perché e perché dico che questo è un punto importante perché vorrei condividere con voi una cosa
Il recente referendum
Che abbiamo fatto
Non ha raggiunto il quorum
Non è che son rimasto molto contento no
Perché nostro obiettivo era raggiungere il quorum ma l'abbia ragione
Però c'è un dato non solo tredici milioni di sì che di per sé sono un numero significativo no
Perché sono molti di più di quelli del governo sono molte di più delle forze di sinistra che sostenevano ma il vero dato che vorrei condividere anche con voi
Che emerge da quel voto per me è uno e quattordici milioni che sono andati a votare più un milione due ma parlo dei quattordici milioni c'è un dato perché abbiamo fatto un'indagine approfondita per capire chi è chi era chi sono questi che han votato chi è che è andato a votare e c'è un dato
E cioè c'è solo una classe di età che ha superato il quorum
Sono i giovani tra i diciotto e i trentaquattro anni perché di quei quattordici milioni più di cinque milioni sono giovani che sono andati a votare
Ed essendo che in Italia ci sono nove metri nove milioni e mezzo che hanno quelle tali quella classe di età li ha superato il quorum
E quelli che non son della CGIL perché la CGIL su cinque milioni di iscritti che hanno meno di trentacinque anni ne abbiamo poco più di quattrocento mila anche sessanta essendo ma sono pronti
Di quei cinque milioni di c'è tantissima gente che è andata a votare
Proprio perché non ne può più della precarietà
E il fatto che la maggioranza dei giovani oggi pensi che sia necessario contrastare quel livello di precarietà lì secondo me è una domanda che riguarda il sindacato ma che riguarda anche la politica non so se è chiaro come concerti
E se la guardo la cosa che a me interroga
E che se vado a vedere quei quattordici milioni di scopro che solo sette milioni sono lavoratori dipendenti e quindi c'è una parte del mondo del lavoro dipendente che avrebbe votato per aumentare i suoi diritti che non l'ha fatto
Ed in particolare ci sono quelli della mia età dai cinquantacinque anni in su che sono andati in misura molto limitata a votare chi è chiaro
Quindi da un certo punto di vista questo elemento io non voglio fare processi a un'analisi dobbiam capire non abbia raggiunto il comodo ben capire pure successe cos'è avvenuto
E se ci penso dentro quei quattordici milioni di dicono diversi istituti
Che ci sono almeno tre milioni di persone che sono persone che generalmente non votano ma che sono andati a votare perché consideravano che era utile a me è capitato più di una persona mi ha detto vado a votare e la motivazione che m'ha portato era vado a votare perché per la prima volta davvero
Non devo più votare per qualcuno ma posso votare per qualcosa non so se è chiaro come concetto
Guardando è una cosa che mi ha colpito molto
Perché vuol dire da un certo punto di vista che riporti anche la politica l'azione la richiesta di partecipazione dentro a un'idea di modifica della tua condizione del fatto che attraverso quell'azione li tu puoi modificare la tua condizione
Allora io da questo punto di vista penso che allora noi siamo di fronte a un passaggio che ha queste caratteristiche
E che ci sono sicuramente anche degli scenari nuovi dentro i quali devi collocare anche un elemento di cambiamento
Ma che sia assolutamente questo un elemento di fondo
E perché penso che questo è un punto importante perché io vedo e non so se voi la condividete ma io vedo tra i giovani crescere una domanda di libertà nel lavoro io vi faccio un altro esempio
E questa estate avvenuto no ed è diventato anzi qualcuno ha tentato di mettere
Questo giovane
Nella condizione che era luglio il problema no quel ragazzo che chiamato a fare
Al l'animatore
Edizione dopo che è arrivato io a tre euro allora non lavora quelle condizioni di non lavoro
Io dico per fortuna già durante bazar le impronte dui e tutti quelli che rifiutano l'attività del lavoro non faticarono
E ho trovato se ci pensate folle
Che addirittura è partita tutto una campagna come se il problema fosse Luís han tirato fuori che addirittura Fiorello a suo tempo avrebbe cominciato a Roma per dire che doveva accettare quella condizione badate che qui c'è un tema che anche noi abbiamo subito
Perché se passa l'idea che qualsiasi lavoro che viene offerto è un lavoro che va bene perché lavori anche quando non ai diritti e quando sei sfruttato vuol dire che culturalmente han vinto Loren perso tutto
Perché il lavoro senza diritti e senza dignità non c'è un lavoro non fate chiaro come contro e non è che qualcuno mi viene a spiegare che lo debba trattare perché qui c'è un altro tema
Che a me quello che ma fatto fare anche sindacato
Nel libro lo racconto no
Io lavoravo in una cooperativa
Erano
Però io sono stato anche lavoratore sfoggiano adesso parlo di partecipazione orobici sostato anche lavoratore sotto ho anche votato per eleggere i rappresentanti nel consiglio d'amministrazione della mia cooperativa
Mo'imparato lì che si era guardato al punto di vista della condizione di lavoro questa non è sufficiente per migliorare la sua condizione di lavoro
Io quando su la la cosa che a me ha fatto scattare la molla per diventare voi delegato sindacale è una questione di condizione nel libro la racconto è ristretto io lavoravo insieme a tanti altri miei colleghi in cantiere d'inverno
Perché facevamo quel lavoro lì Faggian degli impianti quindi lavoravi nei cantieri l'inverno ed in prendo c'era freddo chi siamo perché dovevi lavorare a sottozero eccetera
Ed eravamo un gruppo di giovani a un certo punto abbiam detto scusa abbiamo chiesto la nostra cooperativa quindi al presidente della cooperativa
Che volevamo discutere questo tema la nostra idea era molto banale quando c'è freddo mi devi far lavorare meno perché così c'è meno fretta era era banale come corrono de migliorare la mia condizione io ricordo che ci fu un incontro col presidente
Che ci spiegò che avevamo ragione però comincia la cooperativa aveva dovete fare i conti chiamò il segretario della sezione del PC che c'era dentro la cooperativa per spiegarti che dovevamo stare attenti e tutto il resto io non ero delegato ancora
Mi tenne distinto di interrompere il Presidente DDT scolpita
Io intendo in tasca o la tessera del partito che c'hai tu ma quando sono in cantiere anche con la tessera ciò freddo uguale di è chiaro e quindi il tema e lì
Lo dico per me
Vi ho vissuto cosa significa l'autonomia non so se è chiaro
Per me quello è stato un elemento esplicito di pensare l'autonomia perché se tu sei del mio partito e di fronte al fatto che io ti pongo un problema di condizione tu mi dice che per ragioni politiche Dabo patire il freddo vuol dire che tu non stai ascoltando il mio bisogno non fosse chiaro come concetto
E da un getto punto di vista ho imparato lì che il problema era se tu ripartiti dalla condizioni di vita e di lavoro delle persone oppure no non so se è chiaro ve la potete raccontare un altro modo
Voglio raccontare riuscimmo a ottenere risultato e perché alla fine accettarono che due mesi all'anno anziché otto ore in cantiere né lavoravi sette pagate otto ci siamo
E fu tali che gli altri lavoratori mi chiesero di impegnarmi a fare il sindacalista no che non l'avevo mai fatto non c'è una che mai pensato
Ma lo dico perché questo elemento della condizione di lavoro per me è un elemento che fa la distinzione perché quando io sento recapitato poi nella storia del sindacato e perché c'era sempre il tema che c'era un ragioni politiche per cui non era al momento no la teoria è adesso c'è da fare i sacrifici perché è un domani miglioreremo loro certo porte numero sta datato ascolta io il secondo tempo non lo vedo mai cioè letto non è che tutte le volte uno mi deve spiegare che per ragioni c'è la crisi debbo farmi carico ma arriverà bene anche un secondo tempo
E se questa cosa tu non la mette assieme
Questo è l'elemento che io vedo rischi di romperà anche un elemento di rapporto anche molto concreto io racconto queste elemento qui perché in un qualche modo questo penso che sia un elemento che ha una validità anche oggi
Lo dico proprio per i cambiamenti nel lavoro che ci sono io nelle nuove generazioni anche chi fa la partita IVA chi fa lavoro autonomo il io d'sento vedo parlando quando riesco a parlare con questi ragazzi
E con queste ragazze una domanda di qualità del lavoro diversa da quella che al limite ho vissuto anch'io no
E che quindi chiedono di poter lavora in un altro modo questa secondo me è una domanda di libertà che dobbiamo assolutamente assumere
Perché penso che la vera lotta alla precarietà lassù è vero di lotta alla precarietà e la lotta per la libertà nel lavoro non fate chiaro quel concetto e qui mi permetto di dire vedo un'altra cosa
Se parliamo anche di libertà
Anche qui secondo me noi in questi anni e lo dico collettivamente
Culturalmente anche qui
Abbiamo subito
Un arretramento
Perché passato un'idea di libertà che è diventata addirittura la Casa delle Libertà ATO è diventata addirittura un elemento assunto dalla destra e passato un'idea di libertà che con la libertà prevista dalla nostra Costituzione con la libertà delle persone non c'entra assolutamente nulla secondo me
E cioè la libertà di fare quello che ti pare di competere di non pagare le tasse già siamo arrivati al punto che la teorizzazione che uno è libero di andare al seggio di non ritirare le schede e questo sarebbe un atto di libertà lo fate chiaro Franco
Oppure la libertà di non pagare le tasse oppure la libertà di competere con gli altri no io penso che è il momento di rischi di ritirare fuori quella che secondo me è il concetto di libertà che dentro la nostra Costituzione che è un'idea di libertà solidale
Fondata sulla solidarietà e sulla giustizia sociale cioè la libertà senza giustizia sociale come diceva Pertini e la libertà di morire di fame non so se è chiaro come fonte
E da un certo punto di vista ricostruire questa condizione vuol dire anche ricostruire quella condizione di negoziazione di contrattazione i nuovi modelli di fare impresa e di nuovi modelli anche di realizzare la gestione del lavoro nell'impresa
E questo secondo me c'è il problema anche di una soluzione politica di rappresentanza di questa alternativa
Perché la concentrazione di ricchezza
Che si è determinata in questi anni
Sta auto determinando un livello di diseguaglianze che porta se non c'è un'idea alternativa e se non ricostruisce un'idea di solidarietà a un livello di competizione tra lavoratori tra lavoratori
E guardate che la precarietà e anche il sistema di fare impresa che si è affermato in questi anni va in quella direzione lire non giriamoci attorno se voi oggi ci pensate
Va in qualsiasi luogo di lavoro pubbliche e private
Va in un ospedale va in un centro commerciale fine una cosa logistica va in un'impresa vai dove vuoi
Tu cosa cosa viviamo noi oggi cosa vivono le persone
Vivono che pur lavorando assieme
Non hanno gli stessi diritti e non hanno le stesse tutele
Perché c'è l'appalto perché c'è il subappalto perché c'è quello precario perché c'è quello che lavora solo il sabato e quello che non lavora la domenica c'è quello che lavora durante la settimana non so se è chiaro il concetto guardate che questo elemento determina una competizione tra le persone
Mettendo una rottura della solidarietà e determini impatto che non hai gli stessi diritti e mai le stesse tutele anche quando fai lo stesso lavoro
E questo elemento da un certo punto di vista secondo me è un altro elemento fondamentale di domanda di libertà e di realizzazione della vita nel lavoro delle persone in questo senso proprio perché siamo di fronte anche a un cambiamento del mondo del lavoro
Accanto alla libertà e al diritto alla libertà per combattere le diseguaglianze io vedo un altro diritto fondamentale che deve essere assunto sindacalmente e politicamente
Che il diritto alla formazione e allo studio e alla qualificazione
Perché lo dico proprio da
Rifiuto fu questo punto lo dico proprio sette volete da sindacalista
Per me
Una delle rivendicazioni e nei prossimi mesi nei prossimi anni deve essere messa dentro tutti i contratti nazionali è arrivare al fatto
Che dentro il mio orario settimanale di lavoro sia esso quaranta trentotto trentasei quello che
Ci debbono essere un certo numero di ore due-tre ore quattro ore la settimana per tutte le settimane per tutti i mesi per tutti gli anni che lavoro che sono pagato non perché produco ma sono pagato perché studia perché mi aggiorno non so se è chiaro
La questione della conoscente della formazione per me è la vera campagne la vera battaglia contro le diseguaglianze e da un certo punto di vista vuol dire a quel punto lì
Riconoscere anche e far riconoscere anche alle imprese un altro modelli di organizzazione del lavoro che sia davvero fondato sul lavoro di gruppo e su una vera diversa organizzazione sostanzialmente per lavori della vitalità perché dico questo e davvero chiudo
Perché nella mia esperienza
Io alla fine mi sono fatto posso dire d'aver imparato questa cosa
E i processi
Che avvengono nei luoghi di lavoro
Anticipano sempre i processi sociali
E quando nei luoghi di lavoro attuali precarietà competizione sfruttamento e contrasto Twice precarietà competizione sfruttamento anche fuori dalla vita e nel lavoro
E da un certo punto di vista se c'è proprio una caratteristica della storia del sindacato italiano della Confederazione delle camere del lavoro c'è proprio questa caratteristica che non è così nel mondo
E guardate che la discussione anche tra i sindacati e difficile
Anche sulla guerra
Io questa mattina a distanza tra le tante cose che oggi ho fatto questa mattina c'era il direttivo del sindacato europeo
Hanno in mente non voglio dire ma la proposta che noi abbiamo avanzato come CGIL perché si discuteva di una mobilitazione che vedesse anche una mobilitazione del sindacato europeo di tutto il sindacato europeo anche contro la guerra
Fino arrivare anche delle iniziative non vede tutti i sindacati d'accordo ci siamo
No per dire quando il mondo è complicato e difficile direttore vorrei essere chiaro ma da questo punto di vista lo dico questo elemento qui perché io penso proprio che la necessità nella ricostruzione di un punto di vista auto costruito assieme alle persone che tu vuoi rappresentare e oggi secondo me l'unico percorso che puoi costruire
Per recuperare anche quella sfiducia che in realtà in questi anni si è determinata in modo particolare dentro il mondo del lavoro
Perché non nascondiamoci che la maggioranza di quelli che a votare non ci vanno
Ognuno alcuni casi votano anche in modo diverso e proprio dentro il mondo del lavoro io non vivo da un'altra parte
Se vogliamo essere onesti questo è un tema
E quando pensi quando arriva gente arriva a pensare che tanto son tutti uguali che tanto non cambia nulla
Guardate che questo porta lo dico per preoccupazione non solo al fatto che non vanno a votare ma porta anche al fatto che a un certo punto pensano che anche superare non serve a nulla che anche per collegarsi insieme ad altri non serve a nulla che ognuno si deve arrangiare per affrontare la sua condizione
E proprio per evitare questo quadro io credo si ponga oggi la necessità di una discussione e di un'azione politica che Prodi a recuperare questa dimensione e a costruirla per un processo di questa natura secondo me ha bisogno di una partecipazione
Ha bisogno di un coinvolgimento ha bisogno della capacità di saper ascoltare le persone
Ha bisogno cioè di recuperare davvero una partecipazione che non sia solo nazionale ma che sia costruita sul territorio nel costruire anche nuove esperienze che naturalmente possano affrontare questa situazione
Chi mi conosce lo sa dunque lo sa che scandiscono tendo
In questa fase una delle cose che stiamo discutendo e che non stiamo ponendo e proprio quella anche di un cambiamento della CGIL io son preoccupato
Perché se non cambiamo di fronte a quello che sta succedendo
Di fronte a un governo che sta cercando non solo di dividere il sindacato ma di affermare un modello di sindacato che è corporativo che non è più il sindacato generale confederale l'idea stessa del sindacato confederale rischia di corpi scomparire dispari
E da un certo punto di vista proprio per questa ragione la necessità di un cambiamento significa anche la modalità con cui il paziente fa il sindacato deve essere quella che ritorna rapportarsi con le persone
E da un certo punto di vista per come siamo organizzati vuol dire aumentare le risorse che ti danno gli scritti da investire sul territorio sul luogo di lavoro
In termini anche di costruzioni perché oggi due anche a tutelare le persone non solo per lo stipendio per il sala o per l'orario
Ma anche per i problemi che hanno come cittadini dentro e fuori dai luoghi di lavoro penso alla casa penso alla sanità penso alla qualità della vita penso alle diversità che esistono oggi a seconda di dove se vivi in una città cedere in un'aria interna sedili in altre situazioni
Questi processi nonostante terminando che le persone hanno gli stessi diritti hanno le stesse tutele no dipende dove sono dove abitano in quale condizione sono ed a un certo punto di vista questo viene ed determinato anche come elemento di divisione
Ecco io credo noi dobbiamo avere l'umiltà questo il tema che io vedo lo dico anche da sindacato di saper ascoltare e di ricostruire un rapporto che abbia queste caratteristiche che si misuri quei processi anche di cambiamento che oggi sono in atto ma ci sono alcune cose fondamentali che per me rimangono
Perché chi produce la ricchezza di un Paese e chi lavora
Io cerco di dirlo nel nel libro che una delle ragioni poi che si quando l'ho scritta ho voluto scriverla perché in un qualche modo l'ho trovata tra le ragioni che forse mi hanno portato anche ad avere la passione di rappresentare il lavoro
Le prime esperienze che ho fatto da studente quando sono andato in una bottega artigiana chiudo su questo davvero
Era queste no
Mi colpiva
Come il lavoro delle persone era quello che riusciva a dare forme senso a cose che altrimenti non ce l'aveva
Io vedevo questo artigiano metalmeccanico che prendeva un pezzo di ferro
E in base al suo lavoro con la saldatrice con un tono con un martello riusciva a dargli una forma in senso costruiva bellezze e ricchezze non so se è chiaro
E la cosa che a me ma portato a dire ma scusate
La ricchezza la produce chi lavora la ricchezza la produce l'intelligenza delle persone che lavorano perché tutti gli utilizzi la mia intelligenza per dare bellezza le cose mi devi sfruttare e non devi riconoscermi questo elemento di capacità e di
Sviluppo guardate che per me è questo l'elemento di fondo se c'è una cosa che mi fa incavolare
E proprio quando considerano quelli che lavorano persone che non hanno resta non esiste nessuna attività di lavoro che non sia fatta anche con l'intelligenza delle persone che ci sono non è questo è l'elemento secondo me diffonde che determina anche un elemento
Chiudo subito e così la metto il ritorno
Voi suggerito titoli diversi no
Io all'inizio ero più intricato fu un titolo che in un qualche modo affrontasse il problema della libertà ma me l'ha bocciato no
La un'altra storia Marcelo di racconto quest'episodio
E anche una ragione del libro
Da quando hanno assaltato la sede della CGIL
Il sottoscritto alla scorta no
E vive sotto scorta cioè non posso uscire di casa se non ho la scorta vale se vado in spiaggia vale se vado in ferie per qualsiasi cosa la scorta
L'anno scorso ero al mare ero a Pesaro in provincia di Pesaro così com'era la città della cultura i poliziotti della città di Pesaro che generalmente gli facciamo da scorta quando arriva lettere c'è un sacco di roba da fare allora avevano distaccato dei giovani
C'erano alcuni giovani distaccati e qualche giorno dopo che questi giovani mi seguivano c'è stato uno che va detto posso con un po'di timidezza posso dirle una cosa perbacco
Mi dice guardi quando noi ci hanno detto che dovevamo venire qui e che il nostro lavoro era fare la scorta a lei avevamo paura
Perché abbiam pensato questo qui è sempre incalzato in televisione nero chissà come ci tratta chissà cosa succede
Dice marciatore dobbiamo dire ma lei è un'altra persona
Ma lei proprio non c'entrano nulla con quello che abbiamo visto nella televisione no non vi nascondo che siccome il libro non hanno ancora deciso di farlo che è una delle cose che è scattata nella mia testa e proprio ma come come mi percepiscono le persone cioè io una tutti i suoi difetti a tutte le sue carisma mi son posto il problema che forse era utile che in un qualche modo raccontarsi io quello che ero e quello che mi sentivo non di apparire come qualcuno di voleva fare apparire no
E
In questo senso un'altra storia nasce anche dal fatto sia di indicare un'altra storia cioè è un è un altra storia appunto anche la persona ma da un certo punto di vista io l'ho pensata come rivolta anche ai giovani
E rivolto ai giovani in particolare per dirgli guardate che il lavoro che vi propongono la precarietà che ripropongono quello che voi vedete non accettato perché il lavoro è un'altra storia i Lapid è un'altra storia e bisogna costruirla Sele provando a cambiare questo modello
No perché non si spezza una storia non si interrompono emozione questa una citazione veltroniano sano perché a una certa anzianità di servizio e quindi l'applauso era tutto tu e tutto meritato
Intanto grazie grazie la passione con cui AN come sempre raccontato un pezzo della sua storia e tante delle convinzioni che oggi ai che c'è trasmesso io penso che tu hai ragione quando chiedi un atto di umiltà al sindacato il tuo sindacato alla politica alla sinistra
Al nostro partito
Che questa sera è qui che ti ospita e penso che tu hai anche ragione quanto sottolinei che ci sono stati dei limiti
I ritardi
Degli errori nel corso degli anni che abbiamo alle spalle quel passaggio che fatto ad un certo punto sul ricatto diciamo così lo cito io tu non hai usato questo termine della governabilità e certamente un elemento che ha pesato molto
Anche nell'esperienza collettiva della sinistra nel nostro Paese
Tu sai che l'ultima volta che il centrosinistra ha vinto le elezioni politiche in questo Paese seppure di un'incollatura è stato nel due mila sei cioè diciannove anni fa
Poi abbiamo perso quelle del due mila otto pareggiato quelle del due mila tredici Stella perso quelle del due mila diciotto
Perso persino con qualche ignominia quelle del due mila e ventidue addirittura sbagliando la gestione della tecnica elettorale
E però con un particolare fatto un elenco no governo di centrosinistra Gialloverde giallorossi istituzionali tecnici
E cioè che per quasi undici anni di questi diciannove anni pure senza avere vinto le lezioni nelle urne
Il centrosinistra nelle sue diverse declinazioni e questo mio nostro partito è stato al governo del paese
Credo che sia un fatto importante che oggi il partito democratico in questa stagione con la sua segretaria dica con chiarezza dell'unità del suo gruppo dirigente che al governo ci si tornerà solamente quando S
Vinceremo le elezioni perché non si può pensare di aggirare i aggirare l'ostacolo che abbiamo di fronte
Detto ciò fai anche bene a sottolineare alcuni limiti del passato o alcune esperienza del passato quando tu racconti l'episodio di Berlinguer davanti ai cancelli della FIAT mille novecentottanta
E
E e hai ricordato benissimo le parole che il segretario del Pci pronuncio in quell'occasione
C'è un punto fondamentale
E cioè che per quel partito quel partito di allora ma anche per altre forze della sinistra di quella stagione
Il
Gli operai non sono mai stati solamente un bacino di consenso elettorale certo in buona misura contavano per quel partito per altri partiti della sinistra ma
Ma per quel partito
Gli operai sono stati un soggetto politico riconosciuto come tale
Cioè il gruppo dirigente di quel partito vedeva nella classe operaia un soggetto che aveva l'autonomia politica la soggettività politica per poter esprimere un'idea del paese del governo del paese
E oggi questo ovviamente cambiato per tante ragioni cambiato quando tu fai l'esempio di questo bravissimo ragazzo che questa estate
E non c'è la condizione di lavoro in cui si trova in un villaggio turistico tra uno a dormire su un pagliericcio vitto alloggio a stento e dice no questo non è lavoro io me ne vado
E dici giustamente che nel momento in cui dovessimo accettare o subire il ricatto per cui accetti quel posto di lavoro qualunque salario altrimenti te ne vai a casa lì e la sconfitta
Della dignità del lavoro della libertà della persona e dell'autonomia del soggetto
Anche qui però e tu lo sai molto meglio di tutti noi
è la lotta e il conflitto di classe che ha sempre caratterizzato la logica delle rapporto tra chi un lavoro lo chiedevo se non glielo rivendicava e chi faceva in modo di non datelo o di date loro il minimo ribasso al massimo ribasso
è una storia lunga notte abbiamo alle spalle e anche qui è ragione a segnalare i limiti di questa sinistra nei trent'anni che abbiamo alle spalle arredi la io pur non si chiamava così era una legge inglese credo fosse del mille ottocentosessantatré e prevedeva l'obbligo per chi era senza un'occupazione stabile di accettare un lavoro a qualunque tipo di salario e se non era in possesso di un'abitazione rifiutava questa maglia quell'occupazione veniva portato in modo coatto all'ospizio dei poveri
Non è una legge condotta Pieraccioni se se non altro per esodi letterarie perché la trovi descritta nelle prime cento pagine di Oliver Twist di Dickens
Il fatto che negli anni Novanta
La sinistra il centrosinistra che è andato al governo in Inghilterra con Tony Blair con Germania Congreve eccetera ma anche alcune leggi sulla precarietà
O la flessibilità come l'abbiamo chiamata con un gentile un finisco approvate nel nostro Paese abbiamo tifato legittimato questa logica cioè Della ricatto sull'occupazione sul posto di lavoro
Ha determinato esattamente un avvitamento da questo punto di vista però e chiudo Maurizio ho ascoltato con grande attenzione tutte le cose che tu hai detto
Però c'è un punto sul quale io penso dovremmo continuare a discutere tra la politica e il sindacato tra il PPI e la CGIL ed è la fotografia del tipo di interlocutore ci testa che noi abbiamo di fronte
Hai fatto una descrizione di Donald Trump perfetta non c'è nulla da aggiungere
Noi non siamo di fronte ad una destra che la riedizione aggiornata
Del liberismo degli anni Novanta degli anni Zero anche nel linguaggio utilizzano ascolta li ascoltiamo li sentiamo tutti i giorni non evocano le privatizzazioni e le liberalizzazioni note stonate sta diversa
E la testa che oggi ha conquistato il potere sull'altra sponda atlantica ma che il punto di riferimento di un pezzo fondamentale della destra europea e anche italiana
E una destra che teorizza apertamente di superamento di tutti i monopoli statali significa moneta sicurezza giustizia
E una destra che attacca frontalmente
La democrazia parlamentare la democrazia rappresentativa con l'argomento anche questa non è una novità sono letti da ieri azionarie pensiero reazionario degli anni Trenta del vecchio secolo che chiedevo linfa alle dinamiche tutta l'Italia di quella stagione storica e una destra che teorizza
Che la stagione dell'innovazione tecnologica dell'intelligenza artificiale della tecnologia dell'algoritmo impone che il potere politico sia concentrato nelle mani di pochi uomini di talento che per esercitare quel potere
Possono esercitare la loro funzione oltre i limiti del limite della legge e una destra che teorizza l'incompatibilità tra libertà e democrazia noi siamo di fronte a questo tipo richiesta il soggetto
E la Pluto Grazia che è seduto attorno a quel tavolo della Casa Bianca ha un approccio completamente diverso rispetto al passato anche la testa che abbiamo conosciuto noi
è una destra che conquista il potere per via legale attraverso libere elezioni e che una volta conquistato il potere per via legale attraverso libere elezioni
Rovescia radicalmente le regole costituzionali
E i principi stessi dello stato di diritto
Quando il vicepresidente degli Stati Uniti dice Evans sbarca in Europa pochi mesi fa e fa due discorsi pazzeschi una Parigi e una Monaco di Baviera di fronte all'establishment europeo e dice all'Europa voi avete perso
Ha vinto la Cina che hanno vinto gli Stati Uniti e avete perso la sfida dell'innovazione della riforma del mercato del lavoro della ricerca scientifica dell'intelligenza artificiale perché siete rimasti prigionieri gli ostaggi
Delle vostre regole dei vostri vincoli di posti trattati l'attacco dell'amministrazione americana l'Europa non è sui dazi
L'attacco è sulle radici dell'Illuminismo e sullo stato di diritto esso Montesquieu e sulla ripartizione dei poteri e sulla laicità delle istituzioni allora di fronte a questa destra questo avversario io è l'ultima cosa che voglio dire che ancora ringraziandoti di questa presenza e della diversità sento di questo nostro confronto
Io pensavo inizio che tante cose che tu hai detto sono Pusterla sono un percorso che state facendo che state affrontando
Ah penso anche che se noi vogliamo affrontare con qualche speranza di successo e io credo che molte speranze di successo possiamo aderire e con un'alternativa credibile questa destra
Noi dobbiamo costruire Maurizio una nuova grande alleanza
Tra la dimensione del covo della rappresentanza del lavoro del sindacato e la politica e pensiero progressista e l'idea che sia necessario ricostruire un collante un collegamento di questi mondi perché limiti che abbiamo vissuto noi nella dimensione politica sono limiti che avete vissuto poi nella dimensione sindacale
Quando tutte scrivi la condizione di precarietà di quei giovani la domanda naturalmente perché milioni di quei giovani oggi non sono ancora dentro la CGIL il non sento ancora rappresentati da quel tubo sindacato che tu descrivi in quei termini ed è lo stesso interrogativo che dobbiamo porci non sul terreno della politica
Non abbiamo certezze qualcuna l'abbiamo qualche risposta l'abbiamo che dobbiamo restituire speranza a chi in questi anni ha visto vietato anche il diritto a coltivare la speranza perché quando tu sostieni ha pienamente ragione che bisogna garantire il concetto di libertà e di dignità dentro il posto di lavoro
E quando tu fai appella quei giovani che bacia essi sulla fronte perché rifiutino un posto di lavoro precario ci dobbiamo tu io tutti noi che siamo qui mettere nello spirito nella coscienza
Nella sensibilità nel vissuto di quei ragazzi di quelle ragazze
Li conosciamo sono nostri figli io ne ho una di trentatré anni che arrivano a quell'età senza avere mai conosciuto un posto di lavoro allora per loro il messaggio di dire dovette rifiutare il ricatto della precarietà e respingere l'offerta che viene fatta quando l'alternativa è il nume la è un interrogativo che dobbiamo porci te lo devi polpettone sindacato ce lo dobbiamo porre noi del partito perché senza un rapporto positivo tra queste due dimensioni e molte altre che vivono nel tessuto sociale ci ire di questo paese la destra avrà sempre è un'arma di ricatto più forte della nostra perché per una ragione che fa parte della storia della destra anche della destra italiana della peggiore destra di questo Paese
Ed è che la testa sa benissimo che quando non può più coltivare il valore della speranza c'è soltanto un altro sentimento così potente come quello della speranza ed è il sentimento della paura
Che lo trasformano in odio indicando periodicamente di nuovi ad
Saldi di nuovi pericolosi nemici dei diritti e delle opportunità delle persone ma ne sappiamo che questo è un inganno che questo è un imbroglio e però proprio per questo terreno dobbiamo cercare di ricostruire quelle che ha
Tra di noi tra le forze sociali del lavoro del non lavoro della ricerca del lavoro della rappresentanza politica non contrapponendo la dimensione politica istituzionale con tutti i limiti del passato che ci sono stati
Alla rappresentanza sociale che dobbiamo ricostruire perché in fondo lasciamo stare citazioni dotte e colte
Da da Marx a Gramsci a Machiavelli perché in fondo cambiare il mondo è cambiato e la vita delle persone nove follia non è non è utopia e semplicemente giustizia e questo lo diceva don Chisciotte grazie di essere venuto
Poi