"Dalla prima guerra mondiale al fascismo" org. nell'ambito del cinquantenario della proclamazione della Repubblica dalle Associazioni e gli Istituti culturali di Roma (tra cui Fondazione "Pietro Nenni", dell'Associazione Mazziniana e il Circolo Giustizia e Liberta)

Io mi limito amici ad aprire questo nostro quarto incontro lo apro ringraziando il professor Tamburrano per aver accettato di presiedere la nostra riunione
E con l'occasione desidero manifestare la gratitudine nell'associazione mazziniana per la collaborazione che l'istituto Nenni ha fornito alla realizzazione di questo nostro ciclo dove gli studi senza l'assenso della Fondazione Nenni dell'Istituto Nenni
Manifestato fin dalla prima un po'tumultuosa riunione
Tenuta nel circolo di Giustizia e Libertà e senza la collaborazione della professoressa serviti difficilmente questa manifestazione sarebbe andata a buon fine gratitudine devo esprimere con particolare calore nei confronti del professor Malgieri che ha accettato di tenere la relazione su uno dei punti nodali della nostra storia
Ecco io mi limito a questo e cedo immediatamente la parola al professor Tamburrano grazie
Il quale la userà poco almeno all'inizio
La userà solo per introdurrà i lavori come secondo il rito
Ma detto e devo presentare Malgieri io qualche imbarazzo a farlo perché
Mi pare che si confrontano tutti per i suoi studi
Su De Gasperi su Sturzo su Giolitti è uno storico del noto per la qualità la profondità dei suoi lavori
Questo nostro incontro cade in un momento particolare vorrei dire
Dedicato
Io penso che Malgieri ricorderà questo del resto il titolo per la sua relazione che cos'è stato il fascismo
Ricorderà la violenza
Fascisti ricorderà a me indole don Minzoni
Con Betty Matteotti Gramsci
E mentre lui farà questo io penserò le parole del presidente della Camera Violante
Il quale ha invitato capire le ragioni dei ragazzi e ha detto e soprattutto delle ragazze un capito poi tra l'altro anche e soprattutto
Che hanno scelto lo sanno
E mi chiedo
Tanti di quei fascisti
Componenti delle squadracce che hanno insanguinato il Paese
Che hanno ucciso incendiato e devastato gioielli
Messi su
Da movimento operaio
Con spirito di sacrificio cooperative circolino
Le case del popolo
Mi chiedo però ragazzi pure quelli
Dobbiamo avere comprensione anche per quelli
Dobbiamo capire anche le loro ragioni
Quella violenza fascista ha battuto la democrazia liberale
Ed è stata legittimata da Vittorio Emanuele terzo
Adesso i suoi discendenti tornano in Italia
Va bene
Ma c'era bisogno che il Presidente del Consiglio prima dell'elezione del ventuno aprile scrivesse
A Vittorio Emanuele
Una lettera nel quale lo chiama Vittorio Emanuele quarto
Principe ereditario
Hanno detto che si è trattato di una casa insomma
Quella di Violante forse non è una gaffe
Non lo so se ci sono dei motivi politici insomma tra le gaffe di Prodi
Le parole del presidente dalla Camera io sono un po'preoccupato ve lo dico con molta franchezza
Sono preoccupato e vorrei che soprattutto noi soprattutto la sinistra
Mettessero ben in chiaro
Che questa Repubblica nata dalla resistente
E qui io vorrei che questa Repubblica che nata della Resistenza
Fosse generosa
Per don Assem mostrasse clemenza con i vinti
Con chi in buona fede ha scelto la parte sbagliata sbagliata non bisogna mai
Dimenticare ridire sbagliata
Con chi non è responsabile mettiamoci anche il dottor Vittorio Emanuele non quattro
Vorrei che questa Repubblica
Fosse Clemente perché forte perché sicura della sua identità
Se non ci fossero manovre politiche o compromissioni che possono oscurare i valori sui quali è nata questa Repubblica perché è uno Stato vive solo quando è certo della sua identità vive quando poggia su valori fondanti certi
Io
Dovevo dirlo scusate mi sento abusato della mia qualità di presidente do la parola al professor Malgieri
Ringrazio
Ringrazio il professor Tamburrano
Sì sì sì di ad avvertire miscelare un po'ringrazio il professor Tamburrano per la sua cortese lusinghiera presentazione
Il tema che affronteremo questa sera certamente non trema un tema molto ampio molto ricco e forse penso sia opportuno e cercare di individuare alcuni momenti alcuni nodi significativi di questa vicenda che va dalla fine della prima guerra mondiale sino all'avvento del fascismo
Per coglierne in in momenti a mio avviso Notari
Ecco quindi io cercherei di se se il tempo poi me lo consentirà di suddividere questa questa mia
Questo mio intervento in
In quattro punti Diversi una prima parte che vorrei dedicare alle conseguenze sociali della guerra cioè cercare di capire cos'è questa Italia che esce dalla prima guerra mondiale
Una seconda parte che si incentra sul potremmo dire sul nodo Giolitti e cioè sulla presenza sul ritorno di questo personaggio alla guida del Governo che si accompagna in qualche modo che
Potremmo dire favorisce l'emergere del del fascismo
Una terza parte dedicata alla marcia su Roma e l'avvento di Mussolini e una quarta parte dedicata alle delitto Matteotti alla vendita lecco questi ultimi due punti a mio avviso costituiscono anche
Oltre a costituire due momenti centrali nella crisi dello Stato liberale della democrazia italiana mi sembra che siano anche dei momenti in cui si coglie
Si colgono i primi i i primi elementi di debolezza o di complicità potremmo dire della monarchia
Nel sostegno al al fascismo e a Mussolini che sarà poi confermata nel corso nel corso degli anni successive
Ecco allora partiamo da questo quadro sia pure sommario legato alla Società italiana alla fine della guerra
Ecco la guerra aveva inciso come è noto del resto profondamente sulla realtà sociale del Paese aveva inciso potremmo dire sul comportamenti collettivi sullo stato d'animo
La vita al fronte nelle trincee
Nel quadro di questa guerra consiglia spreco si sanguinosa determina reazioni stati d'animo sentimenti e risentimenti potremmo dire
Che non sempre sono rintracciabili soltanto nella difesa di posizioni sociali o di interessi economici o nella rivendicazione di diritti a lungo disattesi
Ma spesso sono anche sentimenti contrastanti diversi
Diversi tra loro
Che si scontrano in una articolata realtà
Nel quadro di un paese che in certi momenti appare per così dire dilaniato da questi contrasti e da questi sentimenti da questi stati d'animo Diversi
Si potrebbe aggiungere che forse tutte le profonde contraddizioni che avevano accompagnato la Società italiana in mezzo secolo di storia unitaria unitaria
Che erano state allungo contenute compressi all'interno di un sistema sociale che aveva certe valvole di sicurezza ecco esplodere hanno in questo clima del del dopoguerra
Ecco andiamo allora vedere alcune aree sociali che come come si comportano in questo qua cominciamo per esempio dal movimento operai
C'è da dire che il movimento operaio nei giorni duri vissuti nella trincea nelle fabbriche
Vive l'attese delle dopoguerra
Animato dalla grande speranza che alla fine di questa di questo momento così drammatico
Si potesse ipotizzare la costruzione di un mondo più giusto di un mondo il migliore e l'attesa
Era tale che non potevano certamente essere sufficienti anche alcuni miglioramenti normativi e salariali che erano stati concessi tra il mille novecentodiciotto del mille novecentodiciannove e spegnere
Questa febbre
E alla base di questa febbre
Che diciamo si si coglie soprattutto la convinzione forse in alcuni ambiti
Del movimento operaio che si stava per arrivare ad una sorta di reiterazione me nello scontro anche con nella la borghesia
Si potesse arrivare ad una soluzione definitiva dalla quale doveva uscire una società come dicevo nuova e e giuste ed è lo stato d'animo che si nutre di molti elementi alla cui base troviamo troviamo il disagio caratterizzato dalla
Instabilità e precarietà dell'economia italiana post bellica nel trapasso dall'economia di guerra l'economia di pace con l'inflazione il rincaro dei prezzi là dove la disoccupazione
Ma questi elementi viene vanno anche aggiunti ad esempio le notizie che provengono dalla lontana Russia sugli esiti vittoriosi della prima rivoluzione proletaria
Nel nel mondo e una parte dei dirigenti del movimento operaio soprattutto di ispirazione massimalista
In qualche modo si lascia prendere da una pena predicazione che penetra nelle fabbriche agita il mondo operaio alimenta questo clima
Questo clima di appesa per una soluzione rivoluzionaria per la quale forse mancavano reali condizioni di i successi in altre parole lo scontro tra movimento operaio il padronato
Non era più riconducibile entro l'alveo di una tradizionale anche se dura vertenza contrattuale sulle condizioni di lavoro e sulle retribuzioni
Ecco peraltro aspetto su un altro versante abbiamo l'Italia rurale dell'Italia contadina che nei decenni passati aveva pagato forse i costi più pesanti della politica economica industrialista protezionistica dei governi
Dei governi liberali potremmo dire da Depretis in poi che aveva conosciuto le grandi emigrazioni
Di massa Oltreoceano e Oltralpe questa Italia contadina era stata chiamata soprattutto direi questa componente della Società Italiana pagare il suo tributo di sangue nelle trincee e in prima linea e sono soprattutto i contadini
A a a subire l'impatto più pressante con questa drammatica guerra ed è in questo ambiente che in qualche modo per la prima volta nella storia dell'unità
Dell'Italia
Unità si confrontano
Figli italie diverso elitarie lontane che mezzo secolo di unità nazionale non era riuscito non non era riuscita ad assimilare a da loro a dare loro il senso
Di una comune cittadinanza di un'appartenenza
Ad una storia di una cultura comune ecco la guerra certamente non fa ma tu maturare questa questa presa di coscienza culturale però riesce a far conoscere alla luce di una comune drammatica esperienza
Realtà umane diverse lontane che sono in qualche modo accomunate in una sorta di nuova solidarietà nazionale che non è stimolata tanto da valori
Patriottici quanto da una comune aspirazione anche qui ad una maggiore giustizia ad un avvenire migliore
E questi sentimenti sono sollecitati anche dalle stesse autorità di governo delle autorità militari attraverso il noto slogan della guerra ai contadini che rifletteva in qualche modo la pesa l'antico sogno
Del mondo contadino Italia ora queste attese si scontrano la fine della guerra con una realtà diversa
Rispetto alle speranze maturate in trincea speranze deluse alle quali segue no nelle proteste fai quell'azione rivendicativa che non è più la vecchia già qui
In composta senza obiettivi anarcoide nella sostanza ma lei diciamo una
Una la manifestazione
Di una rivendicazione attraverso una organizzazione
Più
Più piena le leghe bianche le leghe rosse diventano in in questo contesto dei punti di riferimento di questa protesta
Che mirava alla liquidazione del latifondo Lapillo ridistribuzione delle terre incolte nuovi rapporti nella gestione
Delle aziende affidando un peso maggiore ai lavoratori e tendente soprattutto a superare il Nuoro passivo del contadino rispetto ad una gestione affidata interamente alla alla proprietà
Della terra
Ecco c'è ancora da aggiungere che l'urto che nel dopoguerra doveva determinarsi tra organizzazioni contadine da un lato ed agrari dell'altro veniva d'evidenziare forse l'aspetto più aspro il più acuto della crisi sociale di questo
Dopoguerra che vedrà proprio nelle campagne maturare di espandersi il fenomeno dello squadrismo fascista che viene visto come una sorta di deterrente alla alla diffusione delle rivendicazionismo contadino
Ecco ma nel contesto sociale di questo dopoguerra vanno anche
Tenuti presenti stati d'animo sentimenti interessi di una piccola e media borghesia
Che vive anch'essa alla sua la sua la sua crisi
Sia sul piano economico sul piano della
Di una
In qualche modo di una redistribuzione
Dei dei redditi che vede queste categorie sociali fortemente colpite sia anche
Attraverso un certo risentimento da parte di del ceto medio impiegatizio del del settore degli insegnanti dei pubblici dipendenti a tutto a tutti i livelli che avevano visto come dicevo nel corso della guerra decurtato il proprio potere d'acquisto e viene così
A subire questa classe sociale una sorta di frustrazione che alimentata anche dall'idea di aver perduto un tradizionale ruolo di guida nel nel Paese che aveva rappresentato
In qualche modo questa classe sociale grazie alla sua preparazione alla sua dignità sociale hanno assunto il suo benessere economico per così dire la spina dorsale della della nazione venendo signora trovare impotente potremmo dire al centro di una tenaglia da un lato
Stretta dall'emergere dei cosiddetti pesci carni di coloro che avevano approfittato del Paese in guerra per arricchirsi oltre ogni misura e dall'altro da questo proletariato anche appariva percorso da questa a tesa rivoluzionaria
Calpestando anche in questa in questa sua
Nazione
Valori e tradizioni nazionali a ai quali questa borghesia credeva
Direi sulla base di una di una cultura maturata anche nel corso degli anni degli anni precedenti
Ecco questa questa realtà come vi dicevo evidenzia e quindi la presenza nel nel Paese delle condizioni di uno scontro sociale alimentato da rancori da Paure
E nello stesso tempo favorisce anche il sorgere di nuove forme aggregative dice associative
Nasce un associazionismo borghese animato da un atteggiamento difensivo che ebbe soprattutto nelle associazioni ecco ex combattentistiche il loro punto
Di riferimento quando queste frustrazioni non andarono a confinare nel confluire nel movimento nazionalista nell'Arditti Isma'nel nel Futurismo
In tutti quei gruppi gruppuscoli potremmo dire che agita erano quei mesi del del dopoguerra
E che si muovevano su questa linea della difesa dei valori patriottici e degli esiti della vittoria che appariva appunto mutilata dalle condizioni che la conferenza della pace sembrava offrire Alitalia
Ecco in questo contesto va ricordato sul piano più
Più ampio del della vita politica italiana la nascita di o l'affermarsi in maniera consistente di partiti
Di partiti nuovi come il Partito popolare italiano non so se il professor AF nella sua lezione ha già tatto queste
Indicazioni sulla nascita dei partiti in Italia soffermandosi anche su questo periodo comunque marzo si è fermato al al mille novecentoquattordici ho capito va bene comunque ecco il Partito Popolare
Fondato da Sturzo nel diciannove raccoglie è per così dire l'eredità di quello che genericamente chiamato il cosiddetto cattolicesimo democratico cioè un movimento è un partito che si muove sull'idea di una di una ispirazione riformista sull'idea di un visione
Dell'impegno politico dei cattolici sulla base di un'ispirazione aconfessionale cioè non legata al non legando l'impegno politico alla propria fede religiosa pur muovendosi sulla base di una ispirazione che veniva dalla anche dalla scuola sociale cristiano ma insomma queste cose penso siano
Abbastanza note
E accanto al Partito popolare dalla guerra esce anche un socialismo
Molto più consistente anche sul piano della rappresentanza parlamentare non va dimenticato che le prime elezioni del diciannove che si svolgono
Con il sistema proporzionale praticamente danno a questi due partiti di massa che utilizzano proprio lo strumento del proporzionale per affermarsi rispetto ai vecchi partiti personali
Danno sostanzialmente la maggioranza assoluta alla alla Camera
Ed hanno anche al Partito popolare
Visto il quadro politico del momento che ancora non
Fondo non prefigurava l'ipotesi di un'alleanza tra popolari e socialisti
Danno al Partito popolare anche il compito di essere presente nei vari governi per consentire la stella la governabilità del Paese a fianco delle tradizionali forze liberati
Queste elezioni del diciannove segnano anche
La la crisi del dei raggruppamenti liberali non a caso la Stampa di Torino all'indomani di queste elezioni parlo di Caporetto elettorale per i partiti
Per la componente la componente liberale quindi e anche un quadro nuovo dove emergono i partiti di massa e sempre il diciannove nasce anche quel movimento
Ma fascista il movimento dei fasci di combattimento fondato da Mussolini che sembra ancora muoversi sulla diciamo così sulla prospettiva di un nel movimento
Animato da quelle istanze ardito futuriste che caratterizzavano quel dopoguerra con delle connotazioni che erano ad un tempo repubblicane ad un tempo anticlericali
In
In alcuni casi con delle indicazioni anche di aperture sociali ma che certamente non trovavano spazio politico in quel momento nella realtà nella realtà italiana
Ecco e in questo quadro in questo contesto caratterizzato anche come accennavo prima da una situazione di riscontri di piazzata situazioni economico sociali molti dice molto difficile caratterizzati sul piano
Che la politica estera italiana dalla questione del trattato di pace poi dalla questione di piume con l'avventura dannunziana ecco la la politica che in quel momento a era affidata alla guida la politica italiana la guida di Nitti comincia ad evidenziare delle difficoltà riemerge questo questa figura di Giolitti come l'uomo che forse poteva in in quel momento agli occhi di un di gran parte dell'opinione pubblica italiana a essere il taumaturgo della della situazione
Giolitti era l'uomo che aveva con il suo gradualismo e con il suo riformismo moderato potremmo dire negli anni del del primo Novecento smorzato
Le spinte rivoluzionarie dei dei socialisti
Aveva inoltre agli occhi della borghesia imprenditoriale
Italiano italiana favorito dello sviluppo economico del del paese aveva attenuato le spinte massimalisti che rivoluzionarie del
Del Socialismo
Favorito
Diciamo così anche
Una
Una vita tranquilla in quel clima dell'Italia
Della Italietta giolittiana
E inoltre
Agli occhi dei neutralista pied de I Socialisti era stato uno dei pochi leader del liberalismo che aveva con chiarezza senza demagogia indicato
I pericoli di lo della guerra aveva diagnosticato in qualche modo con lungimiranza i rischi
Che il dopoguerra avrebbe portato avrebbe portato con con sé
Ecco e quindi il ritorno di Giolitti trova dei consensi molto ampi dei consensi quasi unanimi se si accende se si eccettuano i gruppi della destra nazionalista che non avevano perdonato ancora
A a Giolitti l'atteggiamento neutralista e il suo scontro con con D'Annunzio
Che lo aveva tacciato con appellativi pesanti quali il vecchio boia ladrone o il bolscevico dell'Annunziata
Ecco però un po'tutti
Chi per convincimento chi
Nella convinzione che quella forse fosse la strada migliore si affidavano si rivolgevano
Al vecchio marco come scrisse Guglielmo Guglielmo Ferrero perché ripetesse gli antichi prodigi
Ecco questo unanimismo
Il parlare anche di Giolitti al di sopra
Dei partiti in qualche modo non favorì la politica giolittiana
In quanto c'è da parte di Giolitti la ricerca quasi di una popolarità e di un consenso
Al di fuori e al di sopra dei partiti mentre in quel momento questi partiti di massa che si affermavano nel quadro politico nazionale
Avevano un peso e una vola in sé una valenza politica non non trascura
Ecco in questa
Esperienza giolittiana dovette misurarsi con un con un avvenimento sul piano
Economico sindacale di grande di grande
Significato quale fu l'occupazione delle fabbriche del settembre mille novecentoventi dalla quale ancora una volta Giolitti riuscì ad uscire
Alla sua maniera potremmo dire riuscì ad uscire cercando di stemperare le punte più acute dei contrasti e cercando senza un intervento pesante di
Riportare alcuni equilibri attraverso concessioni e attraverso trattative ecco però questo fallimento dell'occupazione delle fabbriche nel quadro soprattutto del movimento operaio segna
La fine di quelle di quel periodo che viene definito biennio rosso da cui socialismo italiano riesce in qualche modo stremato e e diviso non vada dimenticato che di lì a poco nel gennaio del ventuno avremo la scissione
Di Livorno da dove nacque il Partito comunista d'Italia ecco però questa esperienza dell'occupazione delle fabbriche scuote anche gran parte della borghesia italiana che comincia
A giudicare Giolitti troppo deboli
Non a non gradire più quella linea cauta prudente Tegra due liste
E per cui agrari industriali larghi strati della classe dirigente interpretano
L'occupazione delle fabbriche come il segno di un reale pericolo
Rivoluzionario di di stampo bolscevico di fronte al quale occorreva energia e autorità e se Giolitti aveva usato la sua vecchia tattica attendisti casse Giolitti minimizzata
I rischi rivoluzionari la grande borghesia riteneva necessario organizzarsi autonomamente e comincia a guardare a quel movimento fascista come
Lo strumento più adatto per ripristinare l'ordine per spegnere con le buone o con le cattive queste velleità rivoluzionaria
Ecco al avevo accennato a questo fascismo che nasce
Nelle correnti più accese del dell'interventismo della redditività del nazionalismo e del Futurismo che si fonde in qualche modo con i gruppi sindacalisti rivoluzionari che avevano aderito all'intervento italiana
In in guerra
E che quindi è il il
Diciamo così il punto d'incontro di fermenti di ideologie diverse che trovano proprio nel programma del marzo diciannove nell'incontro di piazza di San Sepolcro Milano i loro la loro realizzazione ecco in questo programma
Dicevo prima troviamo un po'di tutto nazionalismo e anticlericalismo repubblicanesimo lotta i profitti di guerra socializzazione delle industrie terre ai contadini il tutto a un i ma animato da un
Da una sorta di furore
In qualche modo anche morale se possiamo usare questo questo per
Ecco quindi questo primo movimento fascista che tra l'altro a una connotazione sostanzialmente urbana e dove
I e per quanto riguarda Lare sociali nelle quali trova maggior consenso indubbiamente possiamo individuare
Una piccola e media borghesia soprattutto ambienti studenteschi
E e quindi senza uno spazio politico
Tale da imporsi come forza politica nazionale
Tant'è vero che nell'edizione del diciannove come noto Mussolini si presentò a Milano ottenne solo cinque mila voti e non venne e non venne eletto
Ecco invece tra il diciannove e il venti questa queste tendenze cedono il posto
Al fascismo agrario che i motivi dirompenti e intellettuali istrici del primo fascista boh aggiunge un un atteggiamento l'atteggiamento violento dello dello squadrismo quindi questo movimento
Che nasce nelle città si espande nelle zone rurali soprattutto dell'Italia centro centro-settentrionale agitando
Una prospettiva diverso da quelli che erano i motivi ideali ieri innovatori dei dei gruppuscoli ardito futuristiche non trovavano più credito nell'ambito di uno scontro
Di natura sociale che aveva alla sua base
Appunto la una
Diciamo così da un lato la tutela di interessi minacciati dal motto rivendicazionismo del movimento operaio
E contadino e dall'altro appunto le attese che è questo movimento operaio e contadino aveva coltivato nei giorni del del dopoguerra ma che già con la con l'occupazione delle fabbriche con il fallimento dell'occupazione delle fabbriche aveva iniziato la sua parabola discendente
Ecco questi ideologia di questo fascismo nuovo si richiama potremmo dire a forme nazional populistiche sommerse data spinti emotivi comunque tipica tipicamente conservatori e e ed è questo fascismo che
Trova
Trova il modo di di espandersi nel Paese se il fascismo fosse rimasto l'espressione di Velletri dire letta Pseudo rivoluzionarie in qualche modo chiassose o romantiche
Ben difficilmente avrebbe trovato la strada per arrivare alla conquista del potere Cal contrario invece trova uno spazio politico
Non predicando la rivoluzione ma sostenendo la necessità dell'ordine ponendosi il compito di ripristinare anche attraverso forme
Violente e intimidatorie
L'ordine tra virgolette nel nel Paese e questa linea incontra appoggi e consensi non solo presso la grande borghesia
Agrario industriale ma anche presso organi dello Stato presso l'esercito presso la burocrazia la magistratura
E trova simpatie in molti strati medi e piccoli piccolo borghesi e questo
Questo fascismo si caratterizza anche per una serie di
Di violenze che
La sono in qualche modo rappresentano
Si evidenziano quasi come una sorta di stillicidio nel nel contesto di questi mesi tra il mille novecentoventi
Il mille novecentoventiquattro potremmo ventiquattro venticinque
Ecco
E quindi
Questa l'emergere di questa componente politica
E qui sta il nodo della del ruolo di Giolitti
Viene in qualche modo utilizzato almeno Giolitti tenta di utilizzare questa componente per riequilibrare in qualche modo l'asse politico del Paese Giolitti proprio per questa sua
Tentazione di parlare al di sopra delle parti subiva con fatica i condizionamenti di un partito come il Partito socialista del partito popolare e ritiene che
Questo emergente fascismo potesse in qualche modo
Costituire una Como una base per riprendere in mano la la situazione
Per fare questo
Per raggiungere questo obiettivo utilizza anche
Uno strumento che aveva in precedenza utilizzato in occasione delle elezioni del mille novecentoquattro cioè lo scioglimento della Camera e le nuove elezioni in queste elezioni Giolitti
Non riesce a ridimensionare i due partiti di massa perché il Partito Popolare aumenta di i suoi voti
E guadagna otto otto seggi e anche mi sembra il Partito socialista se non sbaglio a un un incremento del collega Tamburrano
Fino a contare anche
Ci sessi incerto bisogna aggiungiamo che i vertici comunque la forza dei due partiti di massa rimane sostanzialmente inalterato ma
Giolitti però introduce all'interno delle sue liste
Anche di candidati fascisti per cui
E all'indomani delle elezioni ben trentacinque fascisti sono eletti nelle liste del blocco nazionale
Quindi
Giolitti aveva fatto
Un calcolo in qualche modo sbaglia ritenuto che il fascismo fosse una forza condizionabile una forza che potesse essere assorbita
Inglobata nel sistema dello Stato liberale magari per Rin sangue farlo potremmo dire con nuove e fresche energie
Questo non significa che Giolitti persona durato le Russell lo squadrismo le illegalità e e la violenza ci sono circolare che rinvia i Prefetti dove molto fermo il richiamo al rispetto della legge contro i violenti però non coglie la eccezionalità di questo di questo fenomeno pensa di poter ripetere il suo vecchio schema
Sperimentato nei primi anni del secolo con i cattolici i socialisti sborsando né le velleità una sorta di di puntello altro sistema
Gli sfugge cioè la dimensione della lotta politica l'uscita dal dal dal primo dopoguerra e e gli sfugge la
La forza e la capacità di aggregazione dei partiti di massa
Che gli sfugge soprattutto il carattere eversivo del movimento del movimento fascista che entra nelle liste liberali non certo per farsi succube puntello di
Della politica giolittiana
Quindi quest'operazione tentata da Giolitti di rimettere in piedi il suo sistema politico non fa altro che alimentare un processo di disgregazione del vecchio Stato liberale di quanto lo spazio e la credibilità concessa al fascismo si rivelano una sorta di tagliarlo che anziché puntellare il sistema ne accelera la crisi accelera le crisi delle istituzioni democratiche italiana
Ecco quindi che da cui potremmo dire che si apre la strada alla al fascismo qui c'è poi tutta la vicenda dei governi del Governo Bonomi e poi la vicenda del Governo Facta che ci porta indirettamente alla marcia alla marcia su Roma
Sappiamo tutti come
Nell'ottobre del nel mille novecento ventidue Mussolini avesse in qualche modo predisposto questo piano
Che che mirava ad una sorta di azione armata contro contro Roma
Di fronte alla quale c'è da dire che il governo Facta sembra cogliere per così dire la pericolosità del della situazione
In quel momento in quei giorni il il re si trovava a San Rossore nella sua tenuta di caccia
E c'è una serie di telegrammi che fatta in via Arre prospettando egli il clima particolarmente delicato della situazione invitandolo a a tornare
Finché la mattina del ventisette addirittura un telegramma di fatta ancora più fermo nell'invito arredi i lasciare i suoi Viozzi
Tornare a Roma per valutare la la situazione in questo in questo contesto in queste ore possiamo dire abbiamo anche l'occupazione da parte fascista delle prefetture di città come Pisacco come Firenze Cremona Perugia
Il abbiamo anche
Una
Un incontro tra il re fatta fatta il presente del le proprie dimissioni le le respinge e si comincia a parlare come noto di stato d'assedio questo anche un altro noto particolarmente significativo
Probabilmente se ne parla in un primo tempo in termini varchi tanto che
Sembra che fa stando a dormire ma venne poi svegliato a a mezzanotte da due sottosegretari Beneduce e il Rossini che
Avevano saputo che il giorno dopo da Perugia si sarebbero dirette verso Roma le colonne fasciste ed è qui questa convocazione del Consiglio dei ministri alle cinque e mezza della mattina dove viene
Deciso di
Di proclamare lo stato d'assedio vengono date disposizioni ai prefetti vengono stampati manifesti che nella mattinata sono anche a Foggia fissi
A a Roma
E e quando alle nove fatta si reca del re incontra il rifiuto nella firma dello stato dal in grassetto torna al criminale
La sede del della Presidenza del Consiglio dei ministri lo invitano ad insistere torna di nuovo
Terrene subisce un secondo rifiuto e presenta le sue dimissioni inviando ai prefetti non contrordine
E sia i prefetti che ai comandi militari ecco questi sono gli avvenimenti diciamo così sia pure
Sommariamente raccontati
Sul piano storico c'è da chiedersi che cosa induce il re
A rifiutare la firma dello stato d'assedio ad assumere un atteggiamento così dia tesa di fronte a di una situazione che appariva in qualche modo molto delicata per le sorti
Delle istituzioni
Ecco
Su questa su questo fatto ci sono diverse diverse i pochissimi
Il timore si diceva che suo cugino il Duca d'Aosta che aveva aderito al movimento fascista potesse in qualche modo rappresentare un pericolo per per la corona
Altre ipotesi parlano di contatti del rap con alcuni militari con alcuni generali come tondi Revello Díaz che lo avrebbero sconsigliato nel prendere questa iniziativa
Forse più probabile
Tra le molte ipotesi
Affermare che il Regio dico possibile risolvere la situazione includendo Mussolini in un in un nuovo governo
Senza arrivare ad una prova di forza che poteva presentare molti molti rischi
E vive pensa ad un governo affidata Salandra con ministro
Né dell'interno Mussolini tanto che dare incarico a Salandra di formare il governo ma a questo punto Mussolini fa sapere che non era d'accordo e che sarebbe venuto a Roma solo come capo del governo quindi Salandra declina l'incarico e
In qualche modo Mussolini ha giocato bene le sue carte perché sa di avere in mano situazione Essa di poter in qualche modo rilanciare rincarare la dose
Il re convoca Mussolini che giunge a Roma la mattina del trenta e ottiene l'incarico
Lo stesso giorno alle Colonne fasciste
Pene entrano a Roma
Sì hanno episodi come è noto di scontri soprattutto a San Lorenzo ma in realtà non anzi fu la rivoluzione
Le le forze politiche italiane accolgono questa soluzione
Sulla base di una di una convinzione che
Si poteva attraverso il governo Mussolini arrivare alla normalizzazione
Si poteva cioè
Anche diciamo così aprire dei provvedimenti di carattere eccezionale ma tutto sommato una volta ristabilito nel Paese l'ordine e la tranquillità
Si poteva riprendere l'antica sterrata all'interno del sistema
Costituzionale sancito da dallo Statuto
Che tra l'altro non è presente in tutte le forze in tutte le forze politiche ci sono graduazione di verze neanche all'interno degli stessi
Degli stessi partiti e per esempio nel Partito popolare mentre Sturzo era nettamente contrario al governo tanto che
Non non
Manifestava il suo consenso alla partecipazione di ministri e sottosegretari popolari al governo
Invece una parte del partito lo stesso De Gasperi ritenevano che quella era una strada comunque da da da tentare
Il Periodo di questa esperienza fu breve perché poi a partire dall'aprile del mille novecentoventitré dopo il congresso del Partito popolare
Anche i popolari verranno estromessi dal dal governo e Mussolini gioca le sue carte attraverso la proposta della nuova legge elettorale che avrebbe dovuto garantirli una base parlamentare tale da non subire i condizionamenti
Delle delle altre forze politiche e questa
L'approvazione di questa legge elettorale e la campagna elettorale poi le elezioni del ventiquattro rappresentano l'altro momento
Diciamo così nodale di questa di questa storia queste elezioni del ventiquattro sono caratterizzate da un clima di violenza di intimidazioni
Che destinato a favorire il il successo fasciste a ridimensionare notevolmente la rappresentanza parlamentare delle altre forze politiche
Una fonte non sospetta la Civiltà Cattolica scriveva
Il giorno delle
Scriveva che il giorno Tirelli delle elezioni si era passate dalle intimidazioni preventive alle minacce alle percosse durante le votazioni
Alle violazioni di ogni guarentigie di segreto per il voto alla manipolazione degli stessi risultati elettorali
Furono persino pubblicate circolare segreti in cui tali violenze sarebbero state predisposte circolare dichiarate spurie dagli organi fascisti ma purtroppo rese veri simili
Da gravissimi fatti di violenza e compiuti alla rimane della vittoria in quei luoghi dove il fascismo era stato in minoranza ecco come è noto la caratteristica di queste elezioni fu la presenza di questa lista nazionale il Listone nel quale entrarono anche oltre i fascisti anche uomini che rappresentavano la tradizione liberale uomini come Salandra Orlando
De Nicola che si ritira comunque poco prima delle delle elezioni vi entrano ex popolari che erano stati espulsi dal partito come Cavazzoni Mattei Gentile martire ed altri figure rappresentative
Anche della della cultura italiana come Gioacchino Volpe Arrigo Solmi Salemme Benelli
Ecco e e questi risultati segnano una forte affermazione
Del listone che grazie anche al premio di maggioranza ottiene trecentosettantaquattro seggi affinché offrendo quindi a Mussolini completi assoluto controllo della carne ma queste elezioni il diciamo così
Le conseguenze è di queste elezioni sono legate al delitto Matteotti Matteotti aveva denunciato
Per violenze e brogli elettorali aveva chiesto l'invalidazione delle lezioni qualche giorno dopo verrà rapito il dieci giugno del ventiquattro verrà ritrovato
Il suo corpo
Martoriato
Ecco appare subito evidente il diciamo così
Che ci si trova di fronte ad un delitto politico e il Paese ha in qualche modo fremito di di sdegno una protesta morale
Contro un crimine gravissimo ed una protesta politica che si esercita attraverso quella secessione parlamentare del dell'Aventino alla quale partecipano socialisti Demos sociali popolari repubblicani comunista con la richiesta del fine delle legalismo fascista dell'abolizione della milizia del reintegro del autorità delle leggi c'è un il discorso di apertura della ventina di Filippo Turati che rappresenta un po'un documento di grande di grande significato disse Turati sono eletti stanno sull'Aventino delle loro coscienze donde nessuna testamento li rimuove Singapore della libertà non alpeggi
L'imperio della legge non sia restituito eccessi la rappresentanza del popolo di essere la beffa atroce a cui l'hanno ridotta le futili contesse tacciono fra essi e una grande unità si costituisce fra essi tutti espressi e l'anima della nazione ecco questo gesto dell'Aventino appare per molti aspetti
Potremmo dire anche di sapore romantico carico se vogliamo anche di questa retorica sia pure con una tensione ideale e morale che era frutto di una cultura politica
Che aveva le sue radici nell'Ottocento potremmo dire con questi richiami anche storici suggestivi e ricchi ricchi di pathos
è una protesta carica di simboli carica di passione democratica e civile che però era destinata in qualche modo a scontrarsi con il realismo
Freddo e determinato di di Mussolini
Ecco del resto lo sbocco Dell'Aventino apparve subito poco chiaro
Ha agli stessi ad alcuni degli stessi uomini politici che partecipavano all'Aventino stesso per esempio la posizione di Gramsci e del PC
Fu subito negativa rispetta l'idea di questa protesta morale
Ma anche altri uomini penso a Francesco Luigi Ferrari esponente
Del del Partito popolare che scriveva il nove luglio del mille novecentoventiquattro sul domani d'Italia
Dirà la storia di domani se basta questo gesto dell'opposizione se vasto cioè il suo rifiuto a non partecipare più alla camera alla frode del sei aprile nella sua denuncia contro il fascismo e il Duce stesso
Ovvero se il movimento avrebbe richiesto un atto di più precisa responsabilità
Un di assumere di fronte al Viminale incriminato l'offensiva che partisse dallo stesso Montecitorio nell'ora in cui tutta la nazione pareva balza se in piedi per liberare l'Italia tun immeritato intollerabile casti
E quella storia diventi sarebbe incaricata poi di sottolineare
La scarsa incisività politica di questo di questo gesto che mirava ai solare moralmente il fascismo di fronte alla nazione ma che non riuscì a tradurre in reale alternativa politica la sua denuncia contro Mussolini
Ecco in proposito Federico Chabod a sottolineato dal punto di vista politico la secessione è senza dubbio un errore per abbattere Mussolini e il fascismo corrono delle forze occorre un'azione energica e decisa un'azione di rottura se non altro per trascinare la corona verso la quale si volgono tutti gli sguardi e persuaderla ad intervenire
Nulla di tutto ciò accade il re attende non si muove affermato di essere cieco e sordo i suoi occhi dei suoi vecchi ha detto sono la camera e il Senato ecco Quiché
Ritorna in gioco la figura di Vittorio Emanuele terzo questa volta forse con responsabilità maggiori rispetto alla alla
Alla scelta del dell'ottobre del del ventidue
Diciamo che
Mussolini indubbiamente era in una situazione particolarmente è critica
E gioca le sue carte con grande abilità riuscendo in qualche modo a controllare a riprendere in mano la situazione
Possiamo dire agevolato da tre fattori
Un primo fattore possiamo
Indicarlo lo abbiamo già indicato nei limiti delle delle opposizioni nei limiti dell'azione della venti
Un secondo fattore nella perplessità che alcuni ambienti borghesi sembrano manifestare
Di fronte al possibile ritorno dei partiti di massa questa questo timore
Di una possibile intesa tra Partito Popolare Socialista che ormai sembrava né possibile nel quadro della stessa
Politica aventiniana
La ventina in qualche modo poteva prefigurare un una formula di di governo ecco questo desta dei dei timori e
E non è caso forse non è un caso forse che
Proprio in
Diciamo così nel quadro di questi di questi timori e di queste preoccupazioni un personaggio come Luigi Sturzo sia stato invitato sia stato costretto all'esilio a proprio in questo in questo periodo
Il terzo non è il terzo fattore è l'atteggiamento della monarchia
Alla quale sostanzialmente era diretto all'appello Tellini degli aventiniana gli aventi Miani nella loro potestà morale si rivolgevano al al re perché intervenisse
E quindi e questo forse lei elemento più
Più rilevante di questa di questa vicenda e arresti erano rivolte poi non soltanto le le opposizioni né si era siano rivolti anche ambienti militari associazioni di ex combattenti personalità liberali di aree anche moderate invece né il re non si muove prevale in lui una sorta di timore del salto nel buio
Non si muove non interviene il proprio perché e teme di restituire forza ai partiti di massa teme di restituire forza ai partiti della della sinistra e questa fase di attese gioca a favore di di Mussolini che con il passare dei giorni e dei mesi da una produzione difensiva passa ad una posizione offensiva perché capisce che il re
Non sarebbe intervenuto contro di Luís perché individua nell'Aventino uno strumento incapace di organizzarsi
Capisce che non si tratta
Che non che l'Aventino non si muove nel sull'unica strada forse possibile quel di organizzare una reale opposizione nel nel Paese e e inoltre deve anche in qualche modo tenere Abate le correnti estremiste del fascismo che lo accusano di attendismo lo accusano
Di voler soffocare la rivoluzione fascista questa accusa risaliva già all'indomani del ventotto ottobre quanto Mussolini doveva apparire in
Per così dire alla alla gran parte del Paese nel solco di una tradizione potremmo dire
Statutaria risorgimentale quindi non dare assente la sensazione che si volesse
Mettere in pericolo quelle che erano le istituzioni del
Ecco e e quindi questo consente nata a Mussolini con noto discorso del tre gennaio del mille novecento venticinque di uscire
Di uscire allo scoperta di operare quella stretta di freni che generalmente gli storici indicano come l'inizio del del regime del regime fascista è ben noto questo discorso del del tre gennaio e e direi che
Consente a Mussolini di riprendere in mano la situazione di neutralizzare ogni possibile
Intesa tra la corona e le opposizioni aventiniana né e di dare un giro di vite alla politica interna aggravando i controlli polizieschi emanando tutto una serie di provvedimenti che limitavano le libertà con questo discorso possiamo dire che in altri termini
Mussolini
Da il diciamo così inizia quelle processo che poi si sarebbe concluso nel giro di enti due anni con il novembre del ventisei quando verranno soppressi tutti i partiti e tutti i sindacati che non
Appartenevano all'area all'area del del fascismo
Ecco e naturalmente
Questa vicenda dava inizio al a quel periodo della storia d'Italia che si concluderà poi con nel settembre del del mille novecento quarantatré penso che i miei compiti riguardavano periodo che porta l'avvento del del fascismo naturalmente molte cose sono state
Il tempo non mi consentiva di di toccare tutti molti e con Complessi aspetti di questa in questo momento storico penso che eventualmente attraverso il dibattito potranno emergere delle sollecitazioni per toccare anche altri altri temi vi ringrazio
Sì sono stati adempiuti i compiti in modo chiaro equilibrato e quindi esauriente
Io spero che
L'invito che ha rivolto
Il relatore a voi si è accorta di chi si possa aprire un dibattito io so già
Unisco due iscritti a parlare
La professoressa malarica sauditi e il dottor Rossi il quale però deve mi pare parlare prima di tutti e allora il mito del dottor Rossi
Se il film dice bene
Buonasera a tutti
Io ringrazio presidente
L'amico Scioscioli per avermi dato questa opportunità
Il mio è un saluto
Che la biblioteca di Selene contemporanea vuole portare a questa iniziativa
Alla quale ha partecipato attivamente forse anche di più ricorda sono andata diciamo in un senso stato prefigura
Ma anche diciamo oltre al saluto qual è qual era e qual è il senso di questa partecipazione
E credo che sia interessante così brevemente soffermarsi su un aspetto che rientra perfettamente nel ciclo
Delle discussioni dei dibattiti si stanno facendo in questo periodo
Proprio all'interno di questa manifestazione
Ma il senso la partecipazione molto molto chiaro cioè la videoteca per ragioni proprio istituzionali
è
Depositaria praticamente del un po'di tutto il materiale storia politica storia
Dire soprattutto politica ma anche anche economica e anche in parte sociale il dell'ottocento del Novecento almeno fino alla seconda guerra fino alla prima guerra mondiale
E questo credo che gli studiosi presenti finale il siamo perfettamente a conoscenza di questo interessate sapere perché
Sì c'è diciamo come come questo fondo nato
Perché la discussione politica molto interessante
Che negli anni ottanta del secolo scorso coinvolse due personalità fortissime brutture d'aria
Cioè Giosuè Carducci e Pasquale Villari
E li coinvolse per almeno
Un decennio su un tema che ancora oggi diciamo
Si
Offre un ampio argomento di discussione cioè sulle sulle origini Risorgimento che sembra tema l'ottavo tante volte sviluppato foto tutti ma che ancora per una serie di ragioni che certamente in questo momento
Passiamo ad analizzare secondo le più per ragioni politico-istituzionali che per ragioni poi diciamo documentarie comunque realmente storiche
Ancora trova ancora è oggetto di discussione e questa mi sembra un problema
Mi sarà più gravi sia oggetto di discussione che non si voglia diciamo ancora retrodatare
Alle repubbliche democratiche cioè al mille settecentonovantasei quanto meno al Periodo elitaria la rivoluzione francese le origini democratiche del Risorgimento forse fino a pochi anni fa poi fortunatamente gli studi di Vizzardi di Cantimori
Di salite
Di Galasso hanno fortunatamente aiutato però ancora mi sembra che in sede istituzionale qui forse poiché Confort acqua si faccia fatica
Ad accedere ad un allora periodizzazione
Non che ancora comunque scuole Corrado come dire in luoghi deputati così all'apprendimento primario difficilmente passa questa voce
Perché Carducci Villari proprio perché il problema era questo Carducci
Comunque storico appassionato grande conoscitore delle delle delle memorie patrie non fosse altro perché sappiamo quanto ci occupò di storia anche attraverso i suoi allievi anche questi stranamente dimenticato sobbalza a Fiorini all'Emmy a tutta quella schiera di ricercatori ai quali anche oggi bisogna rivolgersi dettare notizie che gli unici lavorati solo loro insomma la ricordo il pastore grava guardi alla fine dottor Jeffrey ancora rimane
Franchetti presenterà un altro importante tassello di questi studiosi quindi Carducci che voleva
Diciamo le origini del Risorgimento e quindi la raccolta documentaria perché il il nodo della queste era da quando raccoglie i documenti cioè fare un enorme sforzo anche economica no da parte dello Stato italiano
Vedrebbe esce Pasquale Villari
La voleva addirittura al mille ottocentoquarantasette ci fu un grande scontro a Napoli alla fine degli anni ottanta in una delle prime credo
Delle delle missive
Dei primi si congressi di storici italiani
Ed è documentato questo scontro e alla fine comunque prevalsi coi c'era chi voleva la linea intermedia mila ottocentoquindici alla fine prevalse
Come raccolta documentaria
Proprio legge il Periodo del cioè la la spuntò Carducci in qualche modo cioè si cominciò a comprare interi archivi Presina oggi noi avremmo nemmeno a disposizione tutto questo materiale si comincia a comprare archivi da privati
Si compra tantissimo in librerie antiquarie fortunatamente avevano ancora
Certo materiale
Proprio datando il mille settecento novantasei cioè più che ha diciamo
Napoleone che viene evita di cui poi quest'anno stiamo celebrando il il bicentenario
Ecco ed è anche qui interessante perché questa grande sforzo che poi fondato un comitato ad hoc il Comitato del Risorgimento che per trent'anni compro e anche con grande avvedutezza noi abbiamo centinaia di archivi abbiamo una raccolta documentale di un cento mila centoventi mila volumi comprati dalla Comunità del Risorgimento
Ecco e
Comitato Risorgimento iniziò a comprare a inizio del con Boselli insomma più o meno all'inizio del Novecento mentre invece prima già la Biblioteca Nazionale di Roma raccoglieva tutto questo materiale
Che poi confluito nell'attuale di via Denza pro tempore
Ma quello che è interessate secondo me una un aspetto Teresa è che si conto vinciamo a comprare il materiale quindi si cominciava come dire
In solido a caratterizzare e l'origine dell'Italia contemporanea da un certo periodo ma ufficialmente invece il discorso è ancora tutto un altro
Tant'è vero che ancora oggi il futuro ricordavo prima è difficile
C'era ancora avere un'idea precisa di questo periodizzazione
C'è un altro fatto che vorrei ricordare prima di chiudere che è interessante soprattutto per chi vuole ricercare cioè per chi ha intenzione di occuparsi di queste cose le mie novecentotrentatré Gentile feci l'operazione piuttosto sconsiderata
Si era in un momento di grossa polemiche anche all'interno di un'organizzazione culturale del fascismo perché c'era tutto il gruppo di Dedekind premevano la parte e gentile aveva un profondo disprezzo per De Vecchi insomma documentato proprio da
Non sono da da parole ma che da ecco uno di questi atti che forse perché poi non è che abbiamo ancora Vespa
Che nascono al del dispregio di gentile nei confronti dei vecchi di quello soprattutto di De Vecchi rappresenta
E
La scissione di questo enorme patrimonio che il Comitato del Risorgimento aveva raccolto
Allora oggi pochi sanno e questa è la notizia secondo me importante che la Biblioteca di storia moderna e contemporanea mantenuto l'originaria raccolta libraria ma l'archivio e il Museo fanno parte dell'istituto del Risorgimento
Quindi istituti Risorgimento e vedete che disse avrebbe Contemporanei realtà formano un tutt'uno
E in effetti è una cosa anche abbastanza logica ed è un appunto a quel tale in questo caso un patrimonio enorme perché se io cerco i libri come dire di
Non so mettiamo DTT di Cattaneo voglio divino alla biblioteca visivo del Risorgimento in questo caso è quello di Milano mazzo lavoro di Roma in teoria possiede le carte dell'archivio e questo lo abbiamo per centinaia di studiosi prezzo quindi ed è una cosa che difficilmente ancora
è conosciuta quindi questo enorme patrimonio il comitato non è andato disperso
In realtà è diviso in due parti
Ed è una scelta certamente poco felice
E che poi però non l'arte che peraltro visione Risorgimento né nemmeno un all'epoca nemmeno riconosciuto diciamo come istituto
Diciamo pubblico no quindi c'era anche questa diciamo difficoltà e quindi e e chiudendo diciamo questa questa Blair intervento che però credo che possa portare un contributo per proprio per queste discussioni che stiamo facendo quindi esisteva un enorme patrimonio unitario dove della memoria
Che poi naturalmente va integrato con i fondi milanesi con i fondi di Torino come dicono i diritti ma esiste un matrimonio ha raccolto dallo Stato spesso possiamo dire cui dato era direttamente finanziato amministrava Pubblica istruzione
Proprio diciamo sulla nostra storia nazionale
E anche di questo fatto si sa poco come di tante cose italiane strappo
Per esempio quello che avrei voluto dire lo dico qua
A protezione del professor Ghisalberti e che poi non ci fu tempo che anche diciamo nel nel periodo delle pubbliche ci ha nasce la bandiera italiana cosa che pochissimi sanno che il sette gennaio del novantasette
Da Compagnoni fu
Stabilito nella costituzione della Cispadana che la bandiera doveva essere appunto era afferisce diciamo
Orizzontali invece che verticali ma insomma i colori erano quelli
E pochissimi in Italia sanno quali sono rigidi rabbia mi sono divertito una volta chiedere qua e là e devo dire non ho avuto una risposta su questa cosa
Ecco questo chiudo lascio la parola a chi deve intervenire
Grazie dottor Rossi per questa serie di notizie che non saranno uno scoop sulla stampa ma che a noi sicuramente interessano la professoressa Marika sauditi
Anch'io naturalmente porgo il mio ringraziamento al dottor Scioscioli e che ha dato la possibilità alla nostra fondazione a tanti altri istituti di ripercorrere con lui
E con tutti voi la storia di questa idea di Repubblica e coi finalmente la sua affermazione
Una certa dimestichezza con le carte dell'archivio Nenni che sono conservati appunto dalla nostra fondazione
Mi fa pensare andare anche oltre i limiti cronologici a cui prima il professor Magelli si è fermato
E mi viene in mente l'ENI dell'esilio della concentrazione antifascista di Parigi
Che conservava minuziosamente tante tante carte e tanti appunti che oggi ci permettono di ricostruire anche proprio come emotivamente fossero vissuti quei momenti
E questi rapporti
Di una vita resa difficile dalla situazione politica dalla lontananza dall'Italia e anche dalla persecuzione fascista che a volte egli inseguiva anche fuori e quindi proprio così questa riflessione mi fa pensare compie con troppa facilità forse oggi qui riprendo quello che già da un brano Personal vorranno ha detto che forse oggi si tende a dimenticare e a perdonare anche a nome di chi forse non vorrebbe tanto perdonare
Momenti della nostra storia
Che invece ci dovrebbero far riflettere sulla difesa costante continua che della democrazia dovremmo fare in ogni minuto soprattutto cercando di e coinvolgere quanto più possibile rotture giovani generazioni quelle generazioni che dalla scuola hanno poco o niente e che continuano India più cicli a parlare di assiri di babilonesi greci i romani e molto poco di dei nostri uomini della resistenza dell'antifascismo e della Repubblica
La professoressa Marchini
No
No
No
E
No
La
Moderno sarà
Nel
O
è un problema
Poi
No no
No
Ma oggi
Allora
Reale
Questo principe
Voglio
Dire
Quale
Ecco
Grazie anche a lei professoressa Marchini Pelonzi organo che abbia parlato a nome di tutti
Io ciò ci consulteremo vediamo come concretamente forse Shoshone ha già trovato lo strumento per dare seguito da questa sua richiesta che è una richiesta è un'esigenza morale e culturale
Di tutti noi io don adesso la parola Shoshoni per le conclusioni però
Allora dove lascio
Deciderà il titolo a per il quale parla però prima di dare la parola socio io debbo ringraziarlo
Debbo ringraziare sentitamente Luís soprattutto lui ma l'Associazione mazziniana il circolo rustici e libertà
Che per la verità hanno fatto molto più della fondazione viene degli altri istituti
Per promuovere questa serie di incontri di lezioni
E gli siamo veramente grati
Io non so se i cinquant'anni della repubblica sono stati ricordati a parte la cerimonia solenne a Camere riunite sono state ricordate con altre iniziative culturali non lo so io non me ne sono accorto
Può darsi che i giornali non danno queste notizie ma mi sono ho chiesto anche a Scholes Rooney ha confermato che a parte queste
Nostri incontri questa iniziativa io voglio rettificare le notizie che ci ha dato via sbagliata
Il cinquantenario della Repubblica è stato ricordato da Roma anche in qualche altra manifestazione i giornali o in particolare in un'altra manifestazione i giornali hanno dato un enorme spazio alla manifestazione organizzata dall'Unione monarchica italiana Abete ci troviamo pochi passi di qui
A l'attuale notificare la giovane etichetta è quanto mai opportuna perché appunto sottolinea che da parte repubblicana non c'è stato altro
Che questa iniziativa e i giornali hanno pubblicato pezzi di colore giornali vanno alla ricerca dello scoop che la televisione
Ci ha fatto sentire le canzonette ci ha fatto vedere qualche immagine del quarantasei in una trasmissione di alto livello culturale organizzato da Vespa ed Arbore ahimè queste e lo stato delle cose culturali in Italia
Allora non so se voi conclude comunque la parole nate no ecco io non non tanto per delle conclusioni quanto piuttosto per dare delle informazioni
Sull'ulteriore sviluppo dei nostri lavori e forse per avviare cominciare ad avviare anche un attimo una riflessione su queste nostre riunioni sul senso Crusader queste nostre riunioni sugli ulteriori sviluppi
Di collaborazione fra gli istituti culturali
Istituti culturali che tutti hanno partecipato alla realizzazione di questa iniziativa e gli ho ricordato all'istituto Nervi il circolo di Giustizia e Libertà voglio ricordare l'adesione calda alla collaborazione forte che abbiamo avuto da parte dell'Istituto Sturzo da parte in particolare della dottoressa Puglia che è qui presente con noi
Voglio ricordare la collaborazione che noi abbiamo avuto dal centro culturale ebraico
Voglio ricordare la collaborazione affettuosa il sostegno continuo dell'associazione nazionale veterani e reduci garibaldini che ha partecipato assiduamente
Alle nostre riunioni voglio ricordare la collaborazione che noi abbiamo avuto da parte della urne facoltà di teologia dell'università Valdese di Roma
E questo dimostra che a Roma insiste e ne ho dimenticato e tante altre chiedo scusa all'istituto
La Malfa
La Fondazione cervi sono oltre venti associazioni istituti romani
Se c'è un piccolo elemento di rammarico e c'è un elemento di rammarico
In tutta questa situazione è rappresentato dal fatto che mentre abbiamo avuto una risposta immediata direi anche abbastanza
Positiva da parte dei di organismi chiamiamoli così del potere centrale della Presidenza della Repubblica concesso l'alto patronato
La Presidenza del Consiglio ha concesso il proprio patrocinio l'Archivio centrale dello Stato ha messo a disposizione
Questi locali gratuitamente e con le difficoltà di bilancio che abbiamo non era poca cosa
è da parte dei vero la Regione ci ha concesso un contributo che è stato importante e decisivo ai fini della realizzazione di una parte sola del nostro programma
Una risposta non altrettanto pronta è venuta in particolare dal Comune di Roma dove abbiamo incontrato effettivamente delle delle forti difficoltà ecco noi ci auguriamo che conclusione
Di queste di questo ciclo di manifestazioni istituti possano effettuare una riflessione in comune per instaurare con il Comune di Roma con la Provincia con la Regione un rapporto di tipo diverso al nell'ambito di queste associazioni esiste una grande ricchezza culturale una forte capacità di iniziativa e non è un caso che qui a Roma io scorro i giornali tutti i giorni per vedere in che misura la nostra iniziativa sia sia supportato dalla stampa non ho visto altre cose a Roma e e e veniamo un po'alla seconda parte
Così di questa mia breve di questo mio breve intervento che si lega all'intervento della professoressa Martini all'intervento di apertura del professor Tamburrano alla relazione svolta dal professor Malgieri
è che noi siamo in presenza io così salterò non non voglio dilungarmi sul tono dimesso
Che le celebrazioni del cinquantenario della Repubblica hanno avuto a Roma ma non solo a Roma un po'in tutta Italia mi dicono che in qualche comune ci si è attivati ma in genere non ci sono state iniziative di studio non ci sono state iniziative di cerimoniale di di di cerimonie significative ci sono state solo iniziative di cerimoniale di Stato
Sia pure condotte al massimo livello con un alto tono ma insomma non si è tentato
In un momento in cui vi era grande necessità di farlo perché era un momento in cui le istituzioni dovevano riprendere tono soprattutto dal punto di vista morale
Non c'è stato alcun tentativo di coinvolgere i cittadini il popolo
In una celebrazione che doveva essere più che una celebrazione doveva essere come noi abbiamo indicato
Una riflessione sulla nostra storia d'Italia per vedere in che misura le istituzioni in Italia possano riprendere quel magistero di carattere morale in assenza delle quali istituzioni repubblicane non reggono
La storia ha dimostrato e dimostra continuamente che o le istituzioni repubblicane riescono ad impersonare
Altri principi di carattere morale
Una capacità di guida
Non solo sul terreno economico sociale ma anche una capacità di affinamento
Della democrazia che è tutta sentimento morale la democrazia esistere laddove c'è l'uovo l'uomo morale l'uomo capace di mediare fra i propri sentimenti ai propri interessi gli interessi del Paese ecco oppure se ci sono istituzioni di questo tipo si regge se non ci sono le istituzioni crollano e crollano nel modo peggiore nel discredito peggiore
Ecco c'è stato questo questo clima sommesso
Che è uno dei tanti elementi di preoccupazione in questo momento credo elemento di maggiore preoccupazione è rappresentato un po'da quella perdita di memoria storica che fa apparire tutto Bigio il nostro passato
E ci sono anche altri elementi che sono ancora più preoccupanti perché perché avvengono sul terreno concreto delle iniziative concrete che incidono sul nostro presente probabilmente possono incidere in modo pesante anche sul nostro futuro
Da mi riferisco alla proposta di secessione
Di Bossi
Della lega nord una proposta e che
Forse non ha avuto ancora lei ferme risposte che essa richiede non soltanto in termini per così dire uso virgolettato in termini di repressione decisa di atti di grave illegalità costoro vanno manifestando beh io ricordo c'è una legge dello Stato che prevede pene severe non ricordo quale sia la pena edittale ma insomma prevede delle pene per gli aderenti ai partiti politici che indossano delle uniformi e questa è la cosa forse più banale quelle che cui abbiamo assistito ma insomma la proposta di secessione è qualche cosa che è punita dal Codice Penale
Probabilmente certo non non non è facile attivare degli articoli del Codice penale ci si deve riflettere esige pensare eccetera però mi sembra che questi signori stiano facendo di tutto
Per rendere inevitabili anche delle decisioni molto forti la seconda risposta e qui io non voglio entrare nel campo politico nel tempo di un dibattito politico le associazioni sono associazioni di tipo culturale
Che non entrano in su questioni che formano oggetto di discussione politica poi discussione politica che avviene ai livelli più alti
Però qualcuno ha ricordato qui che queste questioni pongono gravi problemi di ordine morale di ordine anche culturale e e noi siamo associazioni e gli istituti che a questo punto non solo abbiamo il diritto di intervenire in questo campo abbiamo in qualche misura anche il dovere di manifestare le nostre opinioni i nostri sentimenti
E il secondo aspetto io dicevo occorre intervenire decisamente per ripristinare una legalità che è stata violata in modo fortemente arrogante da parte di questi signori
Ma occorre anche avviare una discussione seria e probabilmente non subordinata e così via queste stranezze che che vengono fuori vengono portate dalla lega molto deboli sul terreno
I della lega che hanno avuto anche competenze di governo sono rimasto fortemente meravigliato nel sentire queste persone
Che usavano termini nazione in luogo di Stato insomma che non capivano non mostravano una grande comprensione
Di questi problema di questo insomma si potrà discutere il in un'altra sede la seconda risposta che occorre dare il cui forte può essere il contributo di associazioni culturali come le nostre eh
Affinché sia impostato un discorso sulla revisione delle strutture dello Stato
Ma da pensare non in funzione delle proposte leghiste che non evidenziano nulla sul terreno politico se non interessi interessi abbastanza sordidi
No in funzione del processo di integrazione europeo è noi la noi mazziniani lo ha scritto mazzi di lo ripetiamo maldestramente anche noi diciamo che vogliamo non all'Europa degli stati no l'Europa delle patrie non all'Europa sognata da De Gaulle noi vogliamo l'Europa dei popoli noi vogliamo un'Europa che sia una nazione europea che si sostituisca alle singole nazioni del nostro Paese ed è alle singole nazioni deve che compongono il continente europeo e per arrivare a questo Obiettivo estremamente ambizioso nel quale però al quale ci dobbiamo avviare tenendo Brent presente che tutti i Paesi d'Europa devono portare il contributo rappresentato dalla loro specifica cultura dalla loro specifica
Individualità ebbe insomma le strutture dello Stato bisogna cambiarle bisogna riflettere questa riflessione andrà fatta non in sede italiana ma andrà fatta in sede comunitaria in sede europea io non vorrei che sull'onda del del della spinta sotto la pressione bossiana o Bossi ska che dir si voglia il nostro Paese Spontini
Lo stato il potere centrale un brutto termine lo sporchi di poteri di intervento nel campo sociale nel campo dell'economia che sono estremamente necessari così che e il nostro Paese vada indietro mentre Francia Germania Inghilterra che sono paesi che dal punto di vista nazionale sta siamo forse presentano una frammentazione molto maggiore della nostra perché bisognerebbe riflettere anche su questo
Ma dove c'è un senso dello Stato senso delle tradizioni eccetera seguiti non accrescere mentre noi ci indeboliamo pensiamo al terreno della ricerca scientifica per esempio tanto per citare uno ecco qui un campo sul quale degli istituti culturali possono dare una un loro attivo contributo e poi c'è il secondo aspetto quello un po'che è stato evocato direttamente era sullo sfondo era presente nella relazione del professor Malgieri riempiti da niente
Rappresentato tutti i passaggi in cui la corona a è venuto
Perché e cioè
Il ritorno dei Savoia delle salme e e quant'altro Abe devo dire
Quindi anche i bimbi tolgo qualche sassolino
Dalle scarpe ebbe devo dire che
Di fronte
E ad una promessa ad una manifestazione di generosità da parte della Repubblica perché io con
Divido la generosità e qualche cosa che io condivido continuamente questi signori hanno risposto nel peggiore dei modi possibili e immaginabili in quel
Quell'ex giovin signore processato e quant'altro beh magnanima mente ha detto che certo
Detto che ci perdona Luís
Per dona il popolo italiano
Io ero costretto a ad un ingiusto vicini c'ha annunciato che non appena la legge di revisione costituzionale sarà approvato un sbarcherà a Napoli noi aspettiamo questo sbarco di Napoli andrà a Torino porterà il principino vedere
I i suoi possedimenti i passati presenti e futuri non so ecco beh di fronte a questa arroga
A questo punto e ci si deve un pochino più riflettere su questa decisione forse la Repubblica non teme il ritorno
Vela degli ex degli ex regnanti forse
Potrebbe far male
Agli ex regnanti ritornare in Italia insomma potrebbe compromettere un equilibrio psicologico abbastanza precario secondo le prove che hanno fornito ripetutamente in questi i cinquant'anni ma ce n'è un altro aspetto sul quale occorre riflettere
Che forse più delicato più difficile più tormentato e noi andiamo a cancellare
Credo questa sia la tredicesima disposizione transitoria della Costituzione e qualche signore ci si potrebbe domandare beh visto che la sto sia di Casa Savoia almeno nell'ultimo ventennio è stata intimamente connessa alla storia del movimento fascista ebbe che senso ha far ritornare i Savoia cancellare una parte del passato e lasciare in piedi credo sia la dodicesima disposizione transitoria che vieta la ricostituzione del partito fascista e questo è l'elemento credo che la stampa l'abbia sottolineato questo aspetto convince sottolinearlo
E io da parte mia dico che grandi distinzioni tra alla candidatura del Casa Savoia il fascismo beh
Non ne vedo rimane
Dal tensione vieta la revisione della forma dello Stato sì non credo che il Papa ha incontrato Emanuele quanto che io l'ho capito Ongaro che magari
La reazione no ma è quell'unica disposizione carne oggetto di revisione costituzionale d'accordo ma la dodici e la disposizione che vieta la ricostituzione del Partito nazionale fascista è vero che c'è una legge del cinquantatré insomma
Il discorso non è che all'improvviso sì dove si aprono le cataratte ma insomma
Dico sin d'Escatha o dei processi abbastanza difficili complicati e in un momento come questo in cui il paese proprio forse noi rischiamo di perdere il senso della nostra identità e il senso della nostra storia forse ci si deve riflettere
Un pochino di più
Nuto il momento di di rileggere un po'Mazzini per trovare
Un orientamento di questa situazione e del resto mi sembrava che nel discorso fatto in apertura dal professor Tamburrano un po'
Vedi Mazzini emergessero che ci fosse un collegamento oggi consapevole che non è credo che agitano la credo che ma io sempre quando mi muovo insomma poi trovo che in questo nostro Paese Mazzini
è sceso molto più in profondità nelle nella coscienza del della gente delle persone fa parte del nostro essere insomma armarsi di è un elemento è un punto ecco e vorrei leggere vorrei leggere questa questo brano
Il programma di governo della grato della Repubblica romana cinque aprile mille ottocentoquarantanove all'atto dell'assunzione del
Mirato Mazzini Saatchi e Armellini dichiarano noi non siamo un governo d'un partito ma governo per la nazione la nazione repubblicana la nazione abbraccia quanti oggi professano sinceri la fede repubblicana compianti deduca quanti nei non intendono la santità schiaccia nella sua onnipotenza di sovranità e qui il termine di sovranità va inteso bene
Non sovranità non autorità ma legittimazione della sovranità questo nel senso che Mazzini attribuisce a questi termini quanti tentassero violarla con ribellione aperta un bene segrete provoca tricicli risse civili lei intolleranza nei debolezza dice Mazzi la repubblica e concilia Trichet ed energica il governo della repubblica è forte quindi non tende ammissione di preservare intatti i diritti e li vero il compimento dei doveri di un di uno quindi non Sinead Briand una vana e colpevole se urta la nazione ha vinto ha vinto per sempre il suo come uno deve avere e la calma generosa il Serena e non vi abusi della vittoria inesorabile quanto al principio tollerante e imparziale di quegli individui a Borrelli per dal transigere dal diffidare né codardo né il provocatore tale deve essere un governo per esser degno dell'istituzione repubblicana io credo che
Che sarebbe bene dare la più ampia diffusione a questo documento in un momento come uomini mandarla Violante apre no io ho fatto e faccio un'altra però
Io volevo
Mente dicendo che l'Associazione mazziniana ritenendo un po'di interpretare anche i sentimenti di tutte le associazioni e di tutti gli istituti che partecipano a questa nostra iniziativa invierà un telegramma al senatore Leo Valiani che ha preso netta e chiara posizione sia sul tema della scissione sia sul tema del rientro in palio sia sul su quello di fare
E su quello di Salò per manifestare il proprio consenso e in questo telegramma ovviamente non potremo che citare
Le frasi di Mazzini chiedo scusa per avervi impegnato per un po'di tempo portato benissimo non so se il tuo intervento possiamo chiamarlo conclusione lo chiamo intervento conclusivo se non ci sono altre grazie anche al sostegno che la
Folle