"Diario da Nassiriya" - presentazione del libro di Marco Calamai (Ed. L'Unità), organizzato dall'Associazione Culturale "Il Campo" (presso la Sala Margara, piazza Margara 41)

E
Collaborare ancor prima che sul progetto di solidarietà verso l'università di Nassiriya di cui parleremo da qui a un momento intanto a organizzare meglio la sala per consentire ancora da alcuni che stanno per entrare di poter almeno quindi
Proporrei a un a un po'di gente se si sposta qui sulla destra che ci dove c'è ancora dello spazio libero sia pure
Composti un po'in piedi e poi
Chiedo a gli organizzatori alla signora si ritiene al signor visone che ringrazio tanto anche per la cortesia all'attenzione se possiamo aggiungere altre sedia il sia pure
Sono in arrivo altre serie va bene
Grazie
Allora
Iniziamo subito come
Sapete
L'invito è a partecipare alla prima presentazione pubblica del libero
Scritto da Marco Calamai
Trasformando il libro il suo diario da Nassiriya
Un'esperienza importante
Che Marco Calamai e ha svolto come consigliere speciale
Della autorità provvisoria che a livello provinciale
Opera
In quell'area
Un'esperienza molto travagliata di cui certamente povere Luís
Saprà esporre luci ed ombre
Un'esperienza che ha dato un segno molto forte sia per le corse compiute nel periodo in cui lui è stato in Iraq sia per il gesto altrettanto
Significativo che ha espresso nel momento in cui si è dimesso da quell'incarico
E lo ha fatto non in maniera grigia
Senza mimetizzare le ragioni e di quelle dimissioni Manzi
Dichiarando in maniera eclatante il suo dissenso verso
Uno tipo di intervento un tipo di presenza un tipo di gestione delle operazione non solo quelle militari molto grave ma anche quelle di peacekeeping
L'unità ritenuto di pubblicare questo diario in un un volumetto che è uscito nelle edicole già a partire dal sabato sette
E stasera lunedì nove noi siamo qui a presentarlo
Offrire un'occasione di confronto pubblico sul libro
Sulle ragioni che hanno portato a un'analisi così severa e così cruda
Dico subito che le notizie che arrivano in queste ore dall'Iraq confermano la gravità della situazione descritta nel libro di Marco Calamai
A proposito delle tante questioni che l'UI solleva
Questo incalzante diario giorno dopo giorno fino al dodici novembre scorso
A proposito dei temi della sicurezza
Dei caratteri non solo contraddittore ma inquietanti della mancata transizione democratica
Ed anche sulla debolezza sulla vera e propria subalternità della funzione
Dell'Italia in quella realtà drammatica
Ecco perché
Vediamo una forte
Attualità
Della riflessione contenuta in questo diario
E della riflessione
Del dibattito del confronto politico e culturale che sta
Giustamente
Prevalendo in questi giorni sia in relazione alle scadenze parlamentari
Nei prossimi giorni sia al Senato che alla Camera si discuterà nella dei provvedimenti del governo in relazione a da alcune missioni dell'esercito italiano
In realtà estere e in particolare della missione in Iraq quindi voi seguite attraverso i media quale
La discussione molto forte che aperta in Italia
Ed anche la discussione molto forte che finalmente si è aperta negli Stati Uniti d'America che incalza molto il governo americano
Rispetto a quello che
Prima era sembrata una considerazione
Di parte e invece oggi diventa
Una riflessione ampiamente riconosciuta
E ho stamattina ho partecipato ringrazio anche Marina Sereni Giovanna Giovanni Berlinguer e altri
Dirigenti nazionale del partito dei Democratici di sinistra che sono presenti qui stasera così come ringrazio
Giovanna Botteri Antonio Padellaro per la partecipazione a questo nostro dibattito ma richiamavo prima Marina Sereni e Giovanni Berlinguer perché abbiamo appena concluso una riunione molto impegnativa della direzione nazionale del partito dove
Si è discusso anche con non molta forza del conflitto in Iraq
Condiviso molto l'impostazione data da da Piero Fassino nella
Imposto nella introduzione ai lavori della direzione
Quando egli ha detto in maniera molto esplicita e molto chiara che il conflitto in Iraq ormai si capisce che è stato fondato su una vera e propria menzogna del governo Bush
Spetta al Parlamento certo decidere sull'ammissione delle forze italiane impegnate in quel Paese quindi stasera non concentreremo una discussione su
Argomenti che sono propri di sedi autorevole che devono discutere e decidere sui caratteri della presenza italiana sui tempi sui modi
Ma la nostra associazione in sintonia con tanta parte dell'opinione pubblica italiana e con il dibattito molto forte che ha aperto in tutto il mondo
Chiede una svolta radicale ed immediata
Dell'Italia nei confronti della vicenda irachena della fusione dell'Italia nel rapporto con gli altri Paesi europei
Per accelerare un governo della transizione che spetta all'ONU e solo allora
Intanto non non ci limitiamo a
Ragionare su questi che sono i punti eminentemente più politici come associazione culturale e concludo
Tentiamo di portare un nostro contributo
Fattivo concreto operativo per accrescere segnali di attenzione e di solidarietà verso il popolo iracheno e innanzitutto
Verso tanta parte della gioventù irachena quelle quei giovani descritti ragazzi e ragazze descritte
In maniera tanto suggestiva in alcune pagine del diario di Marco Calamai a proposito delle sue visite nelle scuole della sua visita all'Università del suo
Colloquio con il rettore dell'università di Nassiriya del forse
L'aspetto più bello ed anche un po'più emozionante per tutti noi e si scopre anche attraverso il contributo di Marco Calamai
Degli osservatori più attenti che hanno cercato di dare una lettura non rituale della vicenda irachena
Che a Nassiriya c'è un'università
C'è una Scheda poi allegata che è in distribuzione per coloro i quali penseranno di poter di voler avere più informazione
C'è un'università che vede cinque mila studenti di cui quattro mila ragazze ogni giorno impegnato in quelle condizioni difficilissime a studiare a formarsi ad apprendere a far crescere
Un nucleo di nuova classe dirigente in quella realtà difficile
Ne parla nel suo diario Marco Calamai prima di rientrare in Italia si è incontrato con il rettore il rettore ha chiesto un'attenzione assieme a Marco ci siamo mossi subito
E l'associazione culturale il campo idee per il futuro
Ha promosso già a una prima iniziativa di contatti tra alcuni esponenti di università italiane poi nel corso della serata per daremo anche delle informazioni più precise
Che si sono dette subito pronti a mettere a disposizione le loro strutture universitarie e di ricerca per costruire segni concreti
Di solidarietà e di attenzione delle popolo italiano di alcune strutture
Culturali e civili dell'Italia nei confronti di quella realtà così difficile anche attraverso questa iniziativa l'associazione culturale il campo
Idee per il futuro nata nel dicembre scorso intende proporsi come luogo di incontro tra competenze culturali
E scientifiche ed esperienze politiche istituzionali
è un contributo di energie al progetto
Di cui si discute in questa fase sulla funzione dell'Europa quella funzione alta che Romano Prodi ha definito addirittura un sogno l'Europa un sogno le scelte la possibilità cioè di trasformare in realtà e il sogno di una nuova funzione di una nuova frontiera euro-mediterranea
Non più Area di guerra di divisioni di contrapposizione di conflitti marea di stabilità di prosperità di opportunità condivise da tutti i paesi che si affacciano sul nostro mare il lavoro sul quale
Noi vi chiederemo di collaborare al di là della serata di questa sera ma questa sera innanzitutto
Abbiamo un contributo importante dal libro di Marco Calamai che io ringrazio così come ringrazio Marina Sereni così come ringrazio Giovanna Botteri Antonio Padellaro al quale
Cedo subito la parola perché ci dica
Perché l'unità la direzione dell'Unità pensato di pubblicare questo libro
Dando la parola ah Padellaro vi ringrazio davvero della vostra adesione del vostro impegno della vostra attenzione della solidarietà che in tante forme vorrete esprimere sin da stasera e nei prossimi giorni a un progetto che noi intendiamo portare avanti
Il nome di una visione alta nella funzione dell'Italia della cultura italiana della scienza e dell'università italiana per Nassiriya per l'Iraq terre una nuova area di stabilità e di prosperità tra l'Europa e il Mediterraneo vi ringrazio
Allora la parola adesso Antonio Padellaro come sapete condirettore dell'unità
Ho un piccolo retroscena nell'organizzare questo dibattito pochi minuti fa Pino Soriero ha detto poi parli tu e fare un intervento Breve
Io cercherò di fare un intervento per però purtroppo forse sarà meno Breve di quanto vorrei perché in realtà il mio intervento parlerà certamente del libro di armi in Assiria edito dall'Unità ma vorrei anche parlare dell'informazione unica del nostro Paese e vorrei partire da una affermazione presuntuosa io credo che questo libro
Se non lo pubblicava L'Unità difficilmente l'avrebbe pubblicato qualche altro grande giornale italiano
Poi su questo possiamo aprire il dibattito e però vi vorrei anche motivare le ragioni di questa mia dichiarazione presuntuosa perché innanzitutto una breve storia di come nasce questo libro perché dalla storia della della nascita di questo libro forse riuscirete a capire i motivi che mi spingono a fare questa affermazione allora se non sbaglio qui c'è Gabriel Bertino eletto Gabriele parte sei partito il giorno dopo la strage di Nassiriya dopo giorno stesse se è arrivato se il giorno dopo
La Siria e chiedo che uno dei primi delle prime tre dei primi testimoni che ha incontrato è stato Marco Calamai in quel momento cerchiamo di ricordare quelli quelli Quique per le ore drammatiche
Eravamo un po'tutti paralizzati parlo dell'informazione cioè eravamo di fronte a un fatto un evento una strage di fronte alla quale sentivamo di dover dire ecco Dee Dee che dovevamo affrontare con molta prudenza
Per tanti motivi solo per il fatto un umano disumani in se stesso ma perché c'erano tante implicazioni non si poteva in quel momento era difficile esprimere era difficile esprimere delle obiezioni sulla nostra missione
Ha in Iraq se quelle obiezioni erano state possibili se le protesta se la protesta contro la guerra era stata gigantesca enorme aveva coinvolto veramente si può dire larghe masse nel nostro Paese fino all'invio dei soldati italiani nel momento stesso in cui vengono mandati i soldati italiani
è c'è come un trasferimento da parte anche di coloro che si opponevano partono i nostri soldati
Partono come si dice con grande con espressione retorica i nostri ragazzi come si fa a parlare male della missione Italia a maggior ragione questa paralisi questa questo senso piedi dispetto ma anche di così un po'di di di di di di circospezione
Preso un po'tutti i giornali in quel momento e devo dire che dobbiamo ringraziare penso che sia il momento giusto per farlo le cronache vivi Gabriel che sono sempre state molto oggettive molto fredde ma anche fin dall'inizio il tentativo di capire e cos'era successo a Nassiriya perché fino a quel momento l'avevamo capito ben poco
Ed è uno come diceva una delle prime voci che appaiono sull'Unità e quella di Marco Calamai il quale comincia a raccontare la vera storia de che c'è dietro l'attentato di Nassiriya
La vera storia che troverete in questo libro
Dopodiché quest'intervista esce
Leggo su alcuni giornali leggiamo su alcuni giornali vicini al governo
Delle dei ritratti non troppo in come Assisi di Marco Calamai né poi ne capiremo Limp la ragione Marco Calamai si mette di traverso rispetto alla retorica trionfante e a questo
Tentativo di approfittare della tragedia per legittimare una
Missione che altrimenti sarebbe stato difficile legittima
Un se vi racconto anche i minimi particolari perché interessante capire come nascono queste cose viene qualche giorno dopo Bruno grava il nuovo conoscete con uno dei di delle delle penne più più acute più un un giornalista da da chi viene dalla vecchia unità il quale dice io conosco Marco Calamai eguale ti vuole parlare ci incontriamo
Non ci conoscevamo che lo conoscevo per fa sapevo che aveva ricoperto fino a pochi giorni prima un ruolo molto consigliere speciale dal CPA autorità provvisoria della coalizione a Nassiriya un ruolo di primo piano
E lì nasce insieme l'idea di e scrivere questo diario
Io credo che Marco fin dal primo momento abbia capito che avrebbe ma non c'era e che non è il caso di dirlo avrei potuto scrivere tutto quello che aveva visto tutto quello che sapeva perché noi questo volevamo non volevamo verità edulcorata
E si è messo al lavoro credo che
Non abbia faticato molto perché quando ci siamo visti io ho notato subito una forte emozione la forte emozione di chi era stato testimone di eventi molto importante che sentiva il bisogno da giornalista qual è di raccontare di di tirare fuori
Ne abbiamo pubblicato delle anticipazioni di questo libro
Ovviamente abbiamo letto in anticipo con grande curiosità quello che Marco Calamai da dirci e
Io ho capito leggendo verde le bozze del libro che questo libro ripeto
Forse soltanto l'unità potrà pubblicarlo perché da alcune tessere alcune testimonianze che io vi sotto sottolinea vi chiedo di di di leggere con attenzione si capisce
Che la
Non la la la le avvisaglie dell'attentato erano tutte alla erano evidenti
E che bastava ragionare un attimo sulle parole che in quelle nelle giornate precedenti anche nei mesi precedenti l'attentato erano state dette
Da rappresentanti della comunità irachena per capire che vede nubi molto fosche si addensavano sulla testa del contingente italiano
Io mi sono segnato
Alcuni passaggi a un certo punto credo che siamo nelle giornate siamo al ventisette ottobre c'è una riunione di vado per sommi capi a un certo punto c'è uno sceicco
Molto ascoltato dagli altri racconta Marco Calamai che dichiara sono stato cinque anni in Europa ho capito che l'Europa non è come gli Stati Uniti voi europei voi italiani crede davvero nella libertà nel rispetto dei diritti umani
Ecco perché vi abbiamo accettato ecco perché siamo contenti della vostra presenza ma attenzione
Il tempo sta passando e la gente comincia a pensare che vi state comportando come gli americani
Il tempo passa e la gente sta sempre peggio prima o poi darà raccolte anche a voi italiani non solo agli americani
Trascorrono alcuni giorni siamo al cinque novembre c'è un'aria c'è una delegazione di disoccupati che chiede di essere ricevuta
è una incontro drammatico perché questi sono solo persone senza lavoro che credevano che con l'arrivo corrivo della pace degli americani e dei POR dei contingenti di pace e il loro problema di sopravvivenza quotidiana sarebbe stato risolto non è così solo parole molto dure
Tra l'altro c'è una una signora che che testimonia guardava la testimonianza veramente molto forte sono stati in carcere quattro anni per colpa di Saddam
Mio marito e me lo hanno ucciso quelli del regime un figlio anche lui all'opposizione scomparso nel nulla non l'ho mai più rivisto
Sono stati in Iran in Siria ho cercato comunque lavoro per mantenere i miei figli poi sono tornata e ora sono di nuovo senza lavoro hanno licenziato anche me ora sono disperata sono pronta a tutto pur per aiutare i miei figli
Anche ad uccidere a morire se sarà necessario voi italiani mi dovete trovare lavoro vi dovete aiuta
Salto per dire per arrivare al punto che da uno dei punti
Centrali credo della del diario di di Marco Calamai Saro sarò brevissimo Pino però credo che siano passaggi importanti
Parla il maggiore Altieri prende la parola e spiega con calma e con tono deciso no ai militari italiani non abbiamo fatto la guerra non siamo qui in missione di pace
Che siamo qui per aiutare la gente che lavora e un diritto di ogni uomo che dobbiamo trovare insieme una soluzione ma senza minacce senza violenza e qui e mentre parla riguarda ed io lo guardo
E sappiamo entrambi senza dirlo che siamo incastrati in una macchina che ci sta stritolato indo
Che siamo schiacciati tra Bremer e la gente che questa gente e davvero stufa di aspettare ditemi voi se un diario di questo
Di questo tenore se un racconto di questo genere
Poteva essere poteva essere pubblicato sulla grande stampa italiana che dobbiamo dire non ha brillato per originalità delle analisi dopo l'attentato di Nassiriya il libero e qui è un bellissimo libro non lo dico perché devo fare il Po il per la promozione è un libro importante però devo dire che questo tema dell'informazione unica
è un tema
Che dovrebbe coinvolgerci un pochino di più io sento vedo storcere molti nasi quando si parla di regime in questo Paese certamente non c'è sempre qualcuno che ci dice ama se c'è il regime perché non prendete il fucile andati in montagna
Equivocando chiaramente
Sulla natura dell'affermazione nessuno parla di regime come se parlassi regime fascista qui parliamo di una cosa molto concreta parliamo di regime dell'informazione in Italia c'è un regime dell'informazione e dobbiamo rendercene conto
Gli enti contro questo regime ogni giorno come dire lavorano con bravissimi giornalisti io non non perché sia qui
Giovanna Botteri ha testimoniato facendo il suo lavoro non facendo né politica né altro facendo esattamente il suo lavoro è semplicemente il suo lavoro ci ha dato una testimonianza diretta nelle giornate della guerra in Iraq di come si fa un'informazione libera e quindi è possibile certamente fare un'informazione libera oggettiva e di grande credo
Anche soddisfazione per lei anche se di grande rischio
Detto questo però ecco non vorremmo che anche adesso anche in questo momento
Lì l'informazione unica prendesse il sopravvento Pino Soriero ci ha parlato delle decisioni prese dalla direzione dei Democratici di sinistra rispetto a una operazione scandalosa da parte di questo governo il quale per cercare di far approvare il rifinanziamento dalla nostra missione a Nassiriya cosa ha fatto affatto il pacco con lo chiamano a Napoli cioè ha messo dentro questo decreto che un decreto legge tutte i finanziamenti i rifinanziamenti tutte le missioni italiane
Certamente missioni di ogni genere di missioni che sono state approvate con il voto del centrosinistra e che quindi nella nel tentativo di truffa Aldino
Della da parte del governo si si si si mettono insieme a una missione invece contestata dal centrosinistra per fare in modo che le le cose si tengano io spero che il Governo abbia almeno la la parte più ragionevole di questa maggioranza di un ripensamento ce l'aveva ce lo dirà Marina Sereni e chi si veda e si vada a votare come in tutte come si usa nelle democrazie
Dividendo separando questa questo questo questo questo provvedimento in varie parti in modo che si votino le varie missioni che non si voti il complesso di una missione soltanto però ecco questo è il clima nel quale continuiamo a a ragionare a decidere su una cosa fondamentale vorrei chiudere vorrei concludere con una una notazione mi viene in mente ieri sera
Ieri sera c'era la domenica sportiva c'era un grande evento calcistico che ha fatto crescere dal Coni come me e ad altri meno e c'era il collegamento con la la base italiana di Nassiriya
è stato un bel collegamento c'erano questi i nostri soldati che parlavano dalla partita
Io penso che sia difficile
Che in Italia vengo quella che venga che avviene in America dove i soldati americani possono parlare possono dire quello che pensa nota la loro esperienza
E in Iraq questo che nelle democrazie invece ieri sera i nostri soldati potevano soltanto parlare di Roma Juventus io spero che quando in Italia si darà la parola anche i nostri soldati per dire che cosa provano loro mandi inviati come missione di pace in una zona di guerra penso che veramente saremo in una vera democrazia grazie
Grazie ad Antonio Padellaro al contributo
Tanto appassionato che fornito all'avvio di questo nostro dibattito mi sento anch'io di condividere questa forte espressione di solidarietà per i giovani italiani impegnati in quella realtà difficilissima la quale penso con l'iniziativa di questa sera vogliamo davvero inviare un caloroso abbraccio da parte di tutti noi
Per come li vediamo esposti impegnati però non è giusto che io aggiunga altro giusto che io passi la parola indiretta Giovanna Botteri ringraziandola del suo impegno e del suo coraggio
Io voglio dirvi subito perché il diario di di Marco niente molto piaciuto il perché
Vorrei che che poi lo leggeste che il il numero più alto possibile di persone lo legga perché e in poche pagine il racconto dell'Iraq in questo in questo ultimo anno adesso fra un mese sarà l'anniversario
Della guerra
Marco arriva arriva in Iraq e invita a questa atmosfera di di speranza che c'è che c'è in quel momento
E che l'atmosfera che in qualche modo abbiamo abbiamo vissuto anche anche noi che abbiam passato quelle giornate terribili della guerra sotto i bombardamenti l'epurazione se ritrovata
Alla fine con una pagina con una pagina da girare
Era finita finito il il regime di Saddam era finito nel sangue il terrore imposto da da Saddam e si apriva una pagina nuova completamente da da scrivere
E e quello che si legge nel diario e quello che io ho vissuto
In Iraq da da aprile fino fino adesso e questa cosa terribile
Della speranza della dell'apertura della fiducia che man mano si trasforma giorno per giorno in disillusione
E e alla fine il mancanza totale di speranza i giovani irachene in questo momento non hanno alcuna speranze alcuna fiducia nei loro futura pensate che la disoccupazione in Iraq adesso attorno al sessanta sessantacinque per cento
E se una condizione di sfiducia totale nel Governo provvisorio
Di sfiducia ma qualcosa molto più forte della sfiducia nei confronti di gli uomini stranieri armati che sono nel Paese
Oramai da mesi e Nesi e
Questo questo sentimento e qualcosa per chi fa il giornalista che qualcosa di terribile come assistere ad un film
In cui Toussaint l'assassino every man mano l'assassino avvicinarsi
Alla vittima senza poter fare niente così noi abbiamo assistito al crollo e alla fine di qualsiasi speranza di qualsiasi illusione
In in Iraq la signora che dice io chiedo lavoro
Lo chiede perché il momento in cui tutti struggimento paese chi è anche stato distrutto sono state completamente distrutte le strutture e le infrastrutture di questo Paese
Dove regnava una dittatura ma dove esisteva un sistema assistenza sociale assistenza agli anziani esisteva un sistema che funzionava
C'era un partito che nel partito Baath c'era l'esercito c'era la polizia ed è nel Paese è stato completamente distrutto non esiste più niente non esiste più lavoro
I pensionati non hanno più una lira per campare disonora mai per le strade chi viveva nell'assistenza o oramai non ha più nemmeno di che vivere ebbene in un Paese completamente distrutto è normale
Che uno chieda a chi l'ha distrutto adesso però fai qualcosa
Sono arrivato in questa casa han detto questa casa fa schifo ma completamente ricostruita e hanno battuto la casa adesso gli iracheni si ritrovano con una casa completamente abbattuta solo macerie
E chiedono che la casa venga ricostruita che vengano date quelle cose per cui è iniziata la guerra e non queste tale idea virtuale di demo
Grazie di libertà
Che non si tocca non si mangia e su cui e su cui non si dorme e che peraltro gli iracheni rivendicano ma rivendicano secondo la loro storia la loro cultura
E
Il loro modo di vivere di essere quindi evidentemente sarà un modello necessariamente diverso da quello che aspettano e che si aspettavano
Io americani
La la fine perché poi i nel libro nei nei giorni nei giorni immediatamente precedenti all'attentato ci sono tutte le avvisaglie ci sono tutti i segnali di come la situazione
Non era quella che era stata presentata all'inizio e qui io vorrei vorrei vorrei dire una cosa io sono arrivato io stavo già in Iraq quando c'è stato l'attentato di Nassiriya quindi sono arrivata a Nassiriya immediatamente immediatamente
Sono dopo quando e
Il problema dei soldati dei nostri ragazzi
è un problema terribile Marco lo conosce benissimo perché questi disgraziati
Cioè credetemi credeteci sono andati giù veramente pensando che fosse il Kosovo sono andati giù veramente pensando che fosse un'operazione umanitaria aiutare i bambini
E sono andati però un motivo
Adesso voglio dire inutile nasconderlo è inutile non dico sono andati per i soldi i carabinieri soldati italiani sono andati giù per i soldi padri di famiglia di cinquant'anni ragazzi che vogliono sposarsi farsi la casa
Sono andati per i saldi perché beccano due milioni qua
E semmai in in Iraq arrivi a dieci undici milioni questo il motivo per cui sono andati giù sono andati giù perché gli è stato detto è un'operazione umanitaria
E hanno fatto due calcoli in famiglia con limone dico cocco con i genitori con le fidanzate io rischio toste in mesi abbiamo la possibilità queste un motivo
Per cui sono possono andati giù e Marco lo sa perché Marco avvistò sul tavolo del comandante il giorno dopo l'attentato l'appeal delle domande di rientro
Quando questi disgraziati anche Pitto che non erano stati mandati a portare
I quaderni e le cioccolata ai bambini ma non stati mandati a morire però non gli era stato detto questo allora
Io credo che un sentimento di grande
Di grandi vicinanza di grande comunque pietà e considerazione per per questi quattro mila disgraziati che sono là fuori a rischiare la vita
Va comunque assolutamente fatto al di là di come uno la pensasse che probabilmente a Nassiriya non ci dovevano stare e che quei cadaveri pesano sulla coscienza di chi ce li ha mandati
Ma quello che la cosa terribile di loro che adesso sono sono chiusi i in questo campo che o al Corsera provvisto Andrea Angeli qui che sta girando che conosce molto bene che un che un del campo italiano in mezzo a questa piana deserti caldo dove vivono in una situazione che ogni giorno più difficile ogni giorno più pericolosa perché se c'è mai stato
Un equilibrio o un idillio probabilmente c'è stato con una parte della popolazione sciita perché la Nassiriya come in tutta
La parte sciita dell'Iraq c'è una maggioranza che fa capo all'Ayatollah Sistani che all'inizio dell'entrata degli americani a in qualche modo chiesto di poter trattare e quindi si è dichiarata
Non so autorevole alla presenza degli americani e che adesso è su posizioni molto chiare molto precise vogliamo le elezioni vogliamo al nostro governo gli americani devono andarsene
E un'altra parte di scelte che è presente a Nassiriya
E che fa capo alla moschea minore di Nassiriya che fin dall'inizio ha detto gli italiani non li vogliamo sono stranieri armati che entrano
Nel nel nostro territorio
E io io penso al al al dramma di questi quattro mila italiani che si trovano alla di questo paese che è stato distrutto che deve essere completamente ricostruito dove non c'è più niente non c'è più sicurezza non c'è più fiducia non non non ci sono
C'è un problema di di Riscone perché le scuole sono state distrutte non ci sono più gli insegnanti non c'è nessuno che paga gli insegnanti e io penso adesso che cosa fare
Il nostro Parlamento deve votare
Sulla rifinanziamento della missione ma non è un problema del nostro Parlamento questo è un problema
Che tutti dovranno affrontare dalle Nazioni Unite alla agli americani che voteranno per il presidente che stanno che stanno decidendo e chiaro che non si può abbandonare in questo momento l'Iraq a se stesso
Come una parte di Stati Uniti credo abbia una gran voglia di fare andarsene a gambe levate
Da questo nuovo da questo nuovo Vietnam
Ma tu puoi distruggere una casa
E lasciare la gente con la casa distrutta dove non ci son più parenti dove non c'è più niente di niente no
Non è possibile non ne non è non è etico e non è giusto bisogna rimanere in Iraq però è chiaro che come rimanere a quali condizioni evidentemente quei sta la la la cosa la cosa terribile che va affrontata che non va affrontata
Da noi ma avrà affrontato a tutto alla luce della realtà questa non è stato una guerra per le armi di distruzione di massa addirittura non è stato una guerra preventiva preventiva di cosa
è stata fatta perché questa guerra bisogna che sia chiaro perché questa guerra è stata fatta da chi è stata fatta
Bisogna che gli Stati Uniti perché nel diario anche molto chiaro quando si cominciano a licenziare le persone perché Bremer e arrivato e ha impiegato moltissimi era che ENI infermieri maestri poliziotti tre mesi tre mesi che questa gente non riceve lo stipendio allora e chiaro che a questo punto gli Stati Uniti devono portare il Budget che era stato previsto dall'inizio agli Stati Uniti devono pagare i pesi di di una guerra che hanno voluto che questo momento Stan pagando soltanto gli iracheni e gli italiani d'devono devono rimanere visto che la la la missione iniziata macché condizioni e tutto quanto da evidentemente da da rinegoziare
Grazie di cuore Giovanna forte ieri per
Tutto ciò che ha detto e per come io mi auguro continuerà ad aiutarci anche a tenere desta l'attenzione
Attraverso iniziative concrete di solidarietà come abbiamo detto
Intanto
Voglio ringraziare per l'adesione che hanno espresso
Questa iniziativa sono presenti anche in sala alcuni rappresentanti di associazioni importanti
A partire da quelle impegnate più direttamente in Iraq l'associazione
Nazionale un ponte per all'associazione Intersos
E poi di grande rilievo l'impegno della Tavola della pace dell'Arci Nazionale dei cittadini per l'Ulivo della Sinistra giovanile
E ringrazio anche perché lo vedo in questo momento nell'amministratore delegato della
De L'Unità il dottore Giorgio Poidomani che
Ringrazio anche per il contributo
Alla conoscenza attraverso
Il diario di Marco Calamai
Una realtà così delicata così difficile
Sulla quale abbiamo già sentito Antonio Padellaro e Giovanna Botteri e adesso è giusto che sentiamo l'altra
Personalità che stasera è con noi
Di cui è previsto un intervento già in programma
Mi riferisca Marina Sereni
E componente della segreteria nazionale dei DS responsabile della politica esteri ma voglio ricordare anche di Marina Sereni come ci siamo conosciuti nei movimenti per la pace quando lei era molto impegnata come lo è tuttora a partire dalla coordinamento per la preparazione della marcia Perugia-Assisi ed io assieme ad altri e giovani calabresi e nel coordinamento per la pace quando assieme abbiamo sviluppato una grossa iniziativa che ha avuto un successo nei confronti di una certa impostazione
Devastante che veniva dagli Stati Uniti d'America volevano tra l'trasformare il Leo
L'aereo porto di Crotone in una base NATO per i cacciabombardieri F sedici c'è stato una grande mobilitazione a Crotone in Calabria in tutta Italia
Siamo riusciti ad impedire
Quella iniziativa dobbiamo rilanciare con forza altre iniziative di grande respiro
La nostra questa dell'associazione il campo è un piccolo contributo ma su questo sentiamo anche le opinioni di Marina Sereni tra
Grazie a l'associazione a Pino Soriero che ci offre questa occasione di confronto io vorrei ringraziare davvero Marco Calamai per la testimonianza che CIA che ci ha regalato e credo dobbiamo ringraziare l'unità che ci consente di leggerla
Con una spesa modica diciamo così quindi anch'io invito alla lettura di questo intenso diario dalla Siria
Ma io parto d'acqua il dopoguerra in Iraq e credo che le pagine di Marco ci aiutino molto capire tutte le varie sfaccettature
Segnali complessivamente il fallimento della dottrina unilateralista di Bush quella dottrina
Poteva forse vincere la guerra certamente sta perdendo il dopoguerra certamente sta perdendo la possibilità di costruire la pace in Iraq la stabilizzazione è ogni giorno più difficile
L'opposizione all'occupazione militare sta crescendo e sta crescendo proprio nelle aree
Che come dire avevano salutato non negativamente l'intervento militare diciamo così che avevano in qualche modo visto positivamente un intervento dall'esterno che fosse in grado di cacciare Saddam Hussein le condizioni di vita materiale per gli iracheni non stanno affatto migliorando me è capitato di andare in Iraq con una delegazione dell'Internazionale socialista molto tempo fa praticamente subito dopo la fine ufficiale dei combattimenti era giugno
Ancora a Baghdad c'era una situazione relativamente tranquilla
Già allora però si cominciava a sentire come dire quello che poco fa raccontava molto meglio di me Giovanna Botteri questa insistenza sul tempo il tempo passa
Non si vedono delle condizioni di vita migliori anzi per molte migliaia di cittadini e le condizioni di vita stanno peggiorando addirittura rispetto alla situazione del regime
E quando noi ponemmo questa questione una sera in un incontro informale che il nostro ambasciatore lì provocò in cui c'era un rappresentante inglese della si pieghi tutti Baghdad della autorità provvisoria della coalizione di ponemmo questo Terme gli dicemmo guardate che noi abbiamo avvertito in questi incontri in queste giornate
Che stiamo qui questa preoccupazione questa al senso di già di prima disillusione nei confronti delle speranze che si erano create immediatamente dopo il crollo del regime
Beh l'inglese ci rispose in una maniera molto inglese ma hanno conquistato la democrazia e non è che c'avevamo di fronte
Queste persone che ci parlavano di bambini Sussi ornavano drammaticamente perché cucinavano con il gas
Come dire per strada TG ente che non aveva l'elettricità non aveva la cosa noi avevamo di fronte uno scarto drammatico uno scarto drammatico tra quella il modo di ragionare di quel nostro interlocutore momentanea diciamo così e quello che avevamo appena intravisto per la verità perché si trattava di una serie di incontri politici stavamo ancora giugno quindi accadevano allora i primi fatti di violenza e di come dire di reazione nella capitale
Quindi la stabilizzazione ogni giorno più difficile le condizioni di vita materiali degli iracheni non sono affatto migliorate
E le difficoltà politiche che la coalizione sta incontrando sono enormi io poi mi fermerò un attimo su questo anche perché le la parte come dire che conosco meglio
Dopo però come dire arrivo ad una conclusione per poi ritornarci alla fine la conclusione un po'diciamo schematica che io traggo da questa fotografia e che le enormi contraddizioni l'enorme complessità della situazione irachena
Si può sciogliere solo si può superare soltanto se finisce lo stato di occupazione e se in Iraq si crea un nuovo scenario
Questa come dire arrivo alla conclusione poi tento di dimostrare tutto sommato non è un obiettivo impossibile
Questa è la mia conclusione allora il diario di Marco si conclude con la strage diciamo ossia
Crea mise un crescendo di preoccupazione di ti Flash che arrivano come dire ai giorni terribili della strage di Nassiriya
Che cosa è successo dopo quella data
L'Italia beh l'Italia intanto a differenza di quanto fosse lecito aspettarsi doveroso lecito aspettarsi non ha assunto alcuna iniziativa
Noi dal dodici di novembre eravamo in piena presidenza italiana dell'Unione europea non si è ritenuto neppure di sollecitare convocare perché era nelle nostre mani
Un Consiglio europeo straordinario non si è tentato in alcun modo di creare le condizioni per un'iniziativa unitaria dell'Europa
Seppure l'Europa aveva già avuto un passaggio perché se vi ricordate era già stata approvata la risoluzione quindici undici da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in quell'occasione
Avevano votato favorevolmente sia i Paesi europei che avevano condiviso la guerra sia i Paesi europei che avevano contrastato la guerra quindi c'era stato un momento alle Nazioni Unite in cui su un percorso poi dirò non si è realizzato ma su quel percorso c'era stato un unità dei principali paesi europei non c'è stata da parte dell'Italia nessun tipo di iniziativa vera che potesse prendere in mano le novità certamente frutto di un compromesso di quella risoluzione quindici undici per poterne trarre come dire dei una evoluzione effettiva reale della situazione in Iraq in direzione del superamento della fase di occupazione
Secondo
è successo che la menzogna quella cui faceva riferimento Pino Soriero su cui si è fondata la guerra è diventata ancora più chiara
Viene fuori la Commissione di indagine negli Stati Uniti Blair re alle prese con una forte discussione su questo noi stiamo chiedendo e credo che sia io mi auguro che il Parlamento italiani che il Governo italiano abbiano almeno la stessa sensibilità di Bush diciamo così nell'accogliere la richiesta che anche in Italia si faccia luce sulla insistenza di informazioni che sono state come dire
Falsate per costruire una giustificazione tra virgolette all'intervento militare
Tre dopo la strage di Nassiriya noi abbiamo assistito ad un ulteriore deterioramento della situazione in Iraq anche dopo la cattura di Saddam Hussein
Cioè a dire anche dopo non solo la fine il crollo del regime che era accaduto immediatamente
Dopo la guerra con la guerra ma anche dopo l'aver assicurato alla giustizia
Della reazione alla presenza militare della coalizione
Testi americani hanno smesso di chiamare terroristi gli attori della violenza e che che noi vediamo quotidianamente in Iraq hanno cominciato a parlare insorgenti da parte degli stessi americani comincia cambiare diciamo così la percezione anche in qualche modo l'analisi di quello che sta accadendo sul terreno
Dicevo prima i nodi politici che la coalizione ha di fronte che Bremer ha mi ha di fronte sono enormi io ne vedo almeno trading questioni la prima riguarda i culti
Ai culti che hanno condiviso diciamo l'intervento militare è stato promesso un futuro Stato federale con un forte grado di autonomia e di indipendenza
Quel forte grado di autonomia
Barra e o indipendenza non ha ancora preso una forma ma si vede che c'è un'attenzione oggi anche con gli interlocutori Curti in particolar modo per quanto riguarda la città di Kirkuk e il rapporto tra questo tema e le relazioni con la vicina Turchia due i sunniti
I sunniti tanto più dopo l'arresto di Saddam Hussein e non hanno come dire non c'è più ragione per ritenere che non si debba affrontare il tema di una rappresentanza dei sunniti uno delle tragedie diciamo così del della guerra e del dopoguerra è stata la vera che in qualche modo come dire sciolto tutti i pezzi dell'amministrazione irachena dove naturalmente era assai prevalente
Egemone la presenza dei sunniti noi non possiamo immaginare come dire un futuro alla stabilizzazione dell'Iraq e che faccia a meno totalmente della componente sunnita infine c'è la questione che sul che s'che ricordava
Giovanna Botteri che riguarda molto da vicino il territorio di cui Marco Calamai parla il territorio dove è presente il grosso del contingente italiano che la il rapporto con la comunità sciita
Con la comunità sciita nel suo insieme ed in particolare con quella componente della comunità sciita che fa riferimento ad Al Sistani che non è dentro il governo provvisorio ma non è nemmeno la più radicale
Come dire che quindi è in qualche modo la componente con la quale non si può fare a meno di discutere di ragionare di trovare una un livello di comprensione
Ecco di fronte a questi nodi politici e dopo l'approvazione della quindici undici la mia il mio giudizio e questo non solo gli Stati Uniti non sanno affrontare questa complessità cioè non sono in grado non hanno gli strumenti per affrontare questa complessità e la descrizione puntuale
Dei singoli fatti che accadono intorno a Nassiriya ci dimostra che il personale come dire che la struttura mentale che le indicazioni dall'alto
Che ha il personale americano sono tali da impedire alla comprensione di questa complessità da impedire la gestione di questa complessità
Ma anche che gli USA non vogliono cedere la guida della transizione
Come dire da una parte c'è un un non sapere
E dall'altra c'è un non volere
Dopo l'approvazione della quindici undici i passaggi che sono stati costruiti dall'amministrazione provvisoria in particolar modo dal governatore Bremer sono passaggi che tendono come dire a rendere innocuo alla quindici undici
A non trasferire effettivamente alcuna porzione di potere reale nelle mani delle Nazioni Unite c'è stata una polemica anche qui a a proposito della informazione a senso unico come dire è difficile sapere quello che pensa Kofi Annan bisogna andare a cercare delle agenzie straniere le risposte di Kofi Annan ad alcune polemiche che pure invece sono circolate largamente dei mezzi di comunicazione di massa
Rivolte all'ONU dicendo sì va be'l'ONU rivendica un ruolo centrale ma poi se ne va e vai Cipro
C'è una risposta precisa la parte di Kofi Annan e delle Nazioni Unite la risposta precisa è questa noi siamo pronti ad assumere delle responsabilità e dei rischi
Perché di questo si tratta ma vogliamo che sia chiaro quali sono le funzioni e i compiti che noi dobbiamo assumere che queste funzioni di questi compiti siano proporzionali e rischi che assumiamo cioè da parte delle Nazioni Unite c'è una come dire una evidente
Richiesta di essere effettivamente finiva fonto titolare
Della guida politica diciamo così del processo
Del processo di transizione c'è poi anche il tema della questione delle della forza multinazionale su cui ritorno ma intanto non si può dire che c'è un'assenza delle Nazioni Unite come dire dovuta codardia come in molti organi d'informazione è stato scritto c'è un'assenza c'è una sorta di braccio di ferro politico che le Nazioni Unite oggi stanno chiaramente esprimendo
Ora che ne e che ne che ne è stato che ne era e che ne dovrà essere della missione italiana
Intanto io avevo segnato punti molto simili a quelle di Padellaro quelli non li riprendo dal racconto di Marco Calamai si percepisce che la missione italiana non solo era andata lì con una idea diversa come dice Giovanna Botteri ma per un certo tempo ha cercato anche di realizzare quell'idea diverso
Fino alla strage di Nassiriya cercato per quanto era possibile di dare una soluzione a problemi concreti della gente irachena
Lo dice Marco testimonia diciamo i vari passaggi la competenza ma anche come dire la disposizione d'animo mi viene di dire no
Secondo l'ammissione italiana è via via consapevole dei rischi che corre fino alla strange
E via via crescono questo è una parola che ritorna molto nelle descrizioni di Marco cresce un senso di impotenza cioè cresce il senso di una sproporzione insopportabile tra i mezzi a disposizione finanziari ma anche non solo finanziari tecnici potere di potere di peso sulle scelte da fare eccetera e le aspettative che si creano questa idea che le aspettative crescono e le risposte invece non sono all'altezza è l'idea che Marcucci trasmette lungo tutto il suo diario allora che fare ora ecco io
Concludo su questo poi vedremo se ce dibattito ma credo tutti vogliamo ascoltare Calamai
Beh intanto anch'io penso che noi dobbiamo trovare la via d'uscita ad un problema molto difficile che traduco un po'con questi due frasi secche non si può stare lì in queste condizioni non si può semplicemente andar via
Penso che i nocciolo terribile che la comunità internazionale ha davanti non solo gli italiani come dire che la comunità internazionale ha davanti è questo non si può stare lì in queste condizioni non si può semplicemente dire andiamo via
Noi abbiamo questa sera diciamo fatto una discussione in un'altra sede nella quale però abbiamo detto un fatto un ma abbiamo esplicitato un punto noi riteniamo di doverci esprimere negativamente
Sulla proposta del governo italiano di prolungamento della missione italiana in Iraq perché quella proposta è una proposta che si muove in totale continuità con il passato
Che non fa nessun passo in nessuna direzione tra quelle che noi auspichiamo
Non è impossibile pensare che ci possa essere una svolta in Iraq basterebbe come dire cominciare ad incardinare la transizione effettivamente su un'entità diversa dalle forze di occupazione che non può che essere le Nazioni Unite
Ci sono c'è bisogno di un'altra risoluzione può darsi ma intanto nell'ultima risoluzione delle Nazioni Unite ci sono scritte tante cose che non sono state fatte
Per esempio c'è scritto che il calendario elettorale e costituendo il percorso costituente doveva essere definito insieme alle Nazioni Unite per esempio c'è il tema delle elezioni che capisco bene un punto delicato
Le elezioni in un Paese con tante componenti di cui alcune diciamo che hanno un'identità politico religiosa come gli scippi è un punto delicato ma noi non possiamo accettare l'idea che si trasformi la transizione in una transizione guidata dalle forze di occupazione
Noi diceva prima Padellaro ci troviamo di fronte ad un atteggiamento del governo fin qui negativo su una cosa che che io chi è credo dobbiamo fare in modo che sia chiara cittadini insomma si chiede al Parlamento di votare insieme delle missioni di pace
Autorizzata dalle Nazioni Unite che ormai sono consolidate e strutturate insieme al rifinanziamento della missione in Iraq questo dato è un dato grave non solo grave per i parlamentari come dire che dovrebbero votare insieme
Su due temi che chiaramente hanno una dimensione diversa e hanno anche una legittimazione diversa da parte delle organizzazioni internazionali ma noi facciamo un danno al Paese come dire diamo all'opinione pubblica del nostro paese l'impossibilità di capire di che cosa stiamo parlando
Cioè stiamo costruendo una opacità nel rapporto tra il Parlamento e l'opinione pubblica su una materia sulla quale le democrazie occidentali hanno già come dire mostrato
Un punto di caduta molto negativo come dire un punto di di di non trasparenza ha proposto dalla questura delle armi di distruzione di massa quindi noi insisteremo molto e drammatizza eremo questo dato perché non solo perché ci serve poter esprimere limpidamente il nostro voto contrario sul prolungamento della missione in Iraq il nostro voto a favore delle altre missioni
Ma anche perché pensiamo che sia un diritto dei cittadini capire qual è la situazione in cui oggi il governo italiano ritiene che sia possibile prolungare questa missione io penso che abbia ragione Giovanni
Non basta dire di no infatti noi non ci limiteremo a dire di no incalzeremo il governo su una serie di questioni che possono prefigurare una una svolta per questo ritengo per esempio che la parola d'ordine del ritiro immediato delle truppe italiane nonostante come dire l'efficacia oratoria non sia una parola d'ordine su sufficiente sia uno un ordine punto come dire una posizione riduttiva che non risolte le questioni che la guerra aperto in Iraq noi non li avremmo mandato i soldati non avremmo voluto che si faccia la guerra ma oggi il problema è come uscire da questo drammatico dopoguerra io
Mi auguro e credo l'interesse per questo diario ce lo dimostra che da qui alle prossime settimane fino al venti marzo che sarà l'anniversario
Dell'ESP dell'inizio della guerra ma sarà anche una grande mobilitazione per la pace contro
Terrorismo
Si possa come dire far risentire alle istituzioni e al governo di questo nostro Paese a tutti i governi implicate diciamo così in questa guerra la voce di chi chiede oggi appunto di fare di cambiare strada ecco di di fare un'altra strada di fare un altro percorso di ripristinare la legalità internazionale di dare finalmente agli iracheni la possibilità di ricostruirsi una casa nuova
Dopo che qualcuno gliela distrutta grazie
Grazie a Marina Sereni ora
Voglio ringraziare presidente nazionale dell'Arci Tom Benettollo nelle consigliere culturale dell'Ambasciata di Spagna Carlos Zalm Vivar
L'onorevole Agazio Loiero vicepresidente del gruppo della Margherita alla Camera dei Deputati Nicola Zingaretti tra gli altri Josè Luis risalto il direttore delle cespi non abbiamo
Spazio non non pensavamo a un un vero e proprio dibattito vogliamo dare rapidamente la parola
A Marco Calamai forse un rapidissimo saluto però il chiedo a Giovanni Berlinguer presidente dell'Associazione Nazionale aprile per la sinistra
Confermo
No no no va bene va bene così no no no no va bene così perché
Nelle
No ma
No io sono gratis Simona Marco Calamai deve scritto questo libro
Drammatico e coinvolgente al massimo insomma
Lo ha scritto come sotto il titolo fine visione
Poteva anche essere sottotitolato
Corrono HD una strage annunciata
Perché di questo si tratta
Ma lui ha scelto giustamente l'elemento soggettivo
Che è cresciuto e si è sviluppata
Sono anche gratis si muova Padellaro le unità per aver pubblicato questo libro Giovanna Bottari per tutti
Reportage
Però il ci chiedi torinese coinvolto in modo
Obiettivo è appassionato allarme
Al tempo stesso
Vorrei aggiungere un'osservazione tre piccole osservazioni una di natura procedurale procedurale politica relativamente ai lavori parlamentari non è mai successo nastro nel Parlamento italiano che quando l'opposizione chiede di
Fare un voto separato
Per questo viene respinto tra è la negazione del della libertà dei pronunziarsi
Aggiungo
Che potrà apparire strano
Il fatto che l'opposizione propone al governo di votare quante sono
Sette otto
Devo devo pare a favore di otto provvedimenti soli dal Governo
E il governo dice no
O prendete anche quei
Io non voglio introdurre elementi extra messa
Peppino Fiori ha scritto una biografia di Berlusconi che intitola sta il venditore
Tra questo mi sembra la la tecnica
Merce buona è merce avariata si vende con un pacchetto ecco questa è la
Ecco
Ma se seconda considerazione
Anche io sono rimasto colpito e passi che ha citato Antonino Padellaro anche Marina lo è stato
Io sono rimasto anche molto colpito dalla grande umanità degli italiani che
Che stanno lì che
Hanno fatto veramente poi il possibile e l'impossibile
E credo che questo sia il nostro orgoglio
Che hanno mostrato le caratteristiche migliori dell'italiani
Non c'è bisogno di altra retorica
Su questo
Vorrei aggiungere a proposito delle demolizioni
Che la situazione resa complicata dal fatto che parallelamente alla demolizione
Delle case delle scuole degli ospedali e certezza l'auto continua perché ogni tanto si annunciano bombardamenti a tappeto
Non azioni mirate
Contro gli insorgenti
C'è stato un processo non tanto attivo dei il maggior tentativo di demolizione del sistema delle Nazioni Unite
E che questo rende molto più difficile
La situazione
Condivido con la osservazione che ha fatto
Marina ringrazio Pino Soriero di avere non solo preso iniziative rappresentazione ma anche dei questo progetto tal quale
Io pur essendo dirti questo progetto al quale
Progetto di collaborazione con le stanze al quale io
Aderisco
Spiritualmente perché materialmente io sono un professore pensionato quindi non posso fare nulla
Grazie grazie a Giovanni Berlinguer e anche sono incoraggiamento intanto voglio segnalare
Adesioni che sono pervenute da parte di alcuni esponenti di università italiane a partire da importanti realtà universitarie del Mezzogiorno
Che già si stanno stanno impegnando per cominciare a rendere concreta assieme a Marco Calamai e a professore indico Waller d'la proposta di Progetto che poi noi porteremo in discussione nel rapporto con alcune università e con alcuni livelli istituzionali che promuoveranno questo Progetto voglio ringraziare per tutto il giovane ha Borrello dell'Università di Napoli
C'è un bel gruppo cui stasera presente dell'Università di Napoli sia della università Federico secondo sia dell'Orientale particolare della facoltà d'Architettura l'accusa io sono tanto legato
Abbiamo avuto l'adesione l'apprezzamento del Rettore dell'Università di Catanzaro il professore Salvatore Venuta ed è presente anche questa sera in sala
Il professore Valerio Donato dalla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Catanzaro ringrazio il professore Gaetano Veneto ordinario del lavoro dell'Università di Bari la professoressa Paola Balducci dell'università di Lecce
Le adesioni dei professori Luisa Calimani Piergiorgio Bellagamba dell'università di Camerino
Del professore Franco Barberi dell'Università di Roma di Claudio Tognetti Gino pro Menzio anche loro dell'Università di Roma o citato questi nomi non solo per ringraziarli ma per dare il senso di un'operazione che comincia costruire sei nel contributo ricco di
Presenze di impegno di iniziative che in alcune città in alcune realtà universitarie italiane comincia ad avviarsi
Do la parola adesso per un breve saluto e poi passiamo la parola Marco Calamai al senatore Gianguido Folloni della Giunta nazionale della Margherita che segue proprio i problemi dei Paesi esteri
La parola a Gianguido Folloni e poi a Marco Calamai
Mi renda una parte un ringraziamento
A Marco Calamai per la testimonianza e per
Diciamo a vere rotto quell'informazione monocorde in Italia abbiamo avuto e continuiamo ad a vere sull'Iraq e non solo sull'Iraq
Un grazie all'Unità un grazie dunque per questa serata Marco
La mia richiesta di parola se ci fosse stato dibattiti ora per porre una domanda Calamai perché
Leggendo questo suo diario accanto a le voci vive che qui sono state anche riportate si colgono alcuni pensieri
Che scorrono nelle pagine del diario ma che poi cala mai non si sviluppa alcune interrogativi che Luís avverte
Oltre il dramma dell'Iraq e che probabilmente ci riportano ad una responsabilità ulteriore non solo ha come rimediare ad una casa distrutta come dice Giovanna Botteri
Come riparare una casa che è stata distrutta e migliorarla se possibile c'è una un passaggio nel quale Marco dice
L'Iraq probabilmente è un punto chiave per capire come si potrà come si sta ridisegnando il mondo
E su questo io credo lo dico a Padellaro
C'è una responsabilità della politica c'è una responsabilità degli intellettuali e quindi anche di chi fa informazione in Italia perché se è vero che oggi ex-post noi scopriamo l'inganno e quindi l'ipocrisia di chi ha scelto la guerra dobbiamo presumere se è vero se è vera l'intuizione di Marco Calamai che questa ipocrisia non è stata prodotta solo per l'Iraq ma è stata prodotta per quel passaggio chiave che ridisegna gli equilibri del mondo
Allora l'imputato manda Calamai
Che non è stato solo in Iraq è stato solo in Kosovo è stato in un centro America se questo pensiero inespresso nel suo diario gli ha dato qualche altro spunto di riflessione che possa servire a chi fa informazione agli intellettuali a chi fa politica in questo Paese grazie
Allora grazie Gianguido Folloni la domanda di Folon è stata molto chiare assieme alle altre domande Presidente le giriamo subita all'autore
Ma io dico subito che non mi sono assolutamente preparato l'intervento conclusivo come si faceva un tempo nella vita politica la quale chi lo alla quale anch'io lungamente partecipato
Anche perché io in realtà ho scritto un diario nel quale non volevo sostanzialmente esporrà una storia politica una riflessione generale sul mondo
Non avevo assolutamente questa ambizione non fa parte non fa parte della mia non fa parte del mio modo di lavorare eccetera eccetera
Non voglio toccare in maniera un po'un po'così ecco un porto lascia alcuni punti che che comunque sono stati effettivamente toccati in questo in questo dibattito
Intanto però una premessa ci tengo a fare voglio salutare con enorme affetto
Gli amici militari e civili che sono qui e ce ne sono diverso che sovrastano diverso
Stavano che stavano con me
Che sono state insieme a me a Nassiriya che Giovanna conosce molto bene naturalmente non non li vogliono minare perché sono numerose e che mi fa un gran piacere ci tengo a sottolineare ci sono amici civili e ci sono amici militare
E questo mi dà subito lo spunto per per una valutazione che realtà credo che faccia parte integrante del mio diario io sono stato come dire sorpreso in maniera molto forte colpito in maniera molto forte dalla straordinaria umanità e anche sottolineo dalla grande capacità tecnica con cui i militari italiani lavorano in paese difficile come l'Iraq
Vi dico di più
Io appartenevo quel spacco lo sparuto gruppo di civili cosiddetti Esperti che erano stati mandati per l'appunto in Iraq a dare un contributo alla ricostruzione per la democratizzazione dell'Iraq sinceramente i pochi civili che eravamo Nassiriya eravamo a un certo punto due o tre mi pare se ricordo bene no avremmo fatto poco o niente sicuramente niente se non avessimo avuto la possibilità di lavorare con un gruppo di ufficiali sottufficiali e soldati
Fra l'altro soldati erano tutti sardi come sapete perché avevo la Brigata Sassari che sono tutti sardi
Con il quale io ho ho trovato non soltanto una sintonia come dire di fondo
L'atteggiamento di fondo di fronte a un paese come l'Italia di fronte alla gente ai bambini alle donne ai due anni e che abbiamo visto giorno per giorno nei villaggi
Un atteggiamento di grandissima apertura mentale fisico dove fa parte integrante del DNA di questo grande popolo che il popolo italiano
E che probabilmente il ceto politico soprattutto questo governo di questo capito ben poco
La retorica la retorica che di cui ha parlato giustamente Giovanna prima anche Padellaro
Ha nascosto anche questo
Cioè paradossalmente non questa retorica sento tutta retorica
Ha impedito di guardare al di là del muro al di là della nebbia e capire fino a che punto RAI abbiamo nelle forze armate italiane della gente che potrebbe dare veramente un grande contributo sul piano internazionale
E arrivo su cui
A questo tema del contributo dei militari del peacekeeping e quindi delle Nazioni Unite che è stato qui messo in evidenza
Kosovo Iraq
Io ho avuto la fortuna di una fortuna comunque l'occasione di partecipare ad entrambe queste esperienze
Dico subito che lo sono fra i fanatici delle Nazioni Unite io stesso sono stato molto critico rispetto al modo con cui spesso le Nazioni Unite operano concretamente sul piano internazionale
Esistevano Uther esistono elefantiasi burocratica esistono ritardi esistono forme di paralisi in Terna legate naturalmente anche la complessità della struttura Nazioni Unite tuttavia tuttavia al di là di questo errore al di là di questi limiti di Giovanna lo ha detto io sono totalmente d'accordo con lei
Tuttavia in Kosovo le Nazioni Unite hanno comunque dato hanno comunque garantito alla popolazione kosovara un quadro di riferimento un atteggiamento di insieme
Un rapporto con la gente che ha permesso comunque al Kosovo di come dire non non essere travolto da da spessori drammatiche di guerra civile di guerra interetniche eccetera
Certamente in Kosovo i problemi non sono state risolte
Certamente rimane in Kosovo un problema molto grave fra serbi e albanesi non ancora risolto e qui ci sono altri amici che sono stati come me anche loro in costume lo sanno benissimo
Però comunque sia il quadro di riferimento è completamente diverso e questo ha consentito ai militari italiani e anche i militari di altri Paesi
Che sono stati di operare a contatto con la popolazione in un certo tipo in un certo modo diciamo
Cosa completamente diverso da quello che sta avvenendo in Iraq e ancora sul Kosovo approvato subito l'Iraq le Nazioni Unite appena sono arrivati e hanno fatto una cosa fondamentale secondo me che io non dimenticherei perché io non smetterò mai di sottolineare in tutti gli interventi
Hanno messo in moto una macchina elettorale vera
Per la prima volta in Kosovo nella storia del Kosovo comunque certamente
I kosovari sono stati come dire registrati ciascuno ha avuto un documento di identità e ciascuno ad un certo punto ha potuto andare a votare per i propri rappresentanti a livello municipale
Questo fatto che sembra piccolo ma che non è piccolo per niente come sanno bene gli italiani dei comuni e degli enti locali e delle Regioni eccetera
Ha permesso la creazione di un clima democratico e ha consentito a tutti kosovari ma anche internazionale di capire quello che gli inglesi dicono cui su cioè di capire l'effettiva forza dei diversi gruppi politici chi sono i leader quali sono le loro idee che rapporto hanno con la gente che credibilità hanno con la gente la famosa democrazia di cui parliamo sempre bene questa famosa democrazia portata in Iraq dagli americani semplicemente non è mai iniziata
C'è a me la cosa che per che più mi ha colpito appena sono arrivato in Iraq è stato rendermi conto e qui davvero ragione Antonio Padellaro sull'informazione evidentemente non è in grado di raccontarci le cose come stanno
Ma io sono rimasto colpito dal fatto che la coalizione Grassi pieni
Che questo gruppo di Paesi allineati sotto la direzione dell'amministrazione Bush
Non hanno non avevano fatto e mi risulta fino a questo momento non hanno fatto assolutamente niente per dare ai cittadini iracheni un documento tale da permettere queste cittadini al momento opportuno di andare a votare
E allora questo signor Brusca avvenuto che ha urlato in tutto il mondo
E in più occasioni noi siamo per la democrazia queste neoconservatore che vanno dicendo la Samo portatori a differenza degli europei che sono stanche che sono isolati di un messaggio democratico di un messaggio di libertà
Nei fatti quando sono andate in Iraq a creare questo tipo di situazione ci sono semplicemente dimenticati di dare ai cittadini iracheni quella base di partenza per andare a votare
E allora appunto il problema dei municipi nella nostra provincia nella provincia di Di Carlo due milioni di abitanti circa la provincia grande grosso modo come la Campania
Tutta la città come ricordava giustamente Giovanna prima
Ci sono venti municipi
A quanto mi risulta forse qui ci sono degli amici appena appena arrivati dall'Iraq e vedo anche al Gran Giurì sullo sfondo non credo che i periti chimici municipio sono state ancora lette dalla popolazione
E perché sono state dette perché c'è stata una spinta locale volto molto forte che ha obbligato la CBS che le forze della coalizione ad accettare un meccanismo di elezioni municipali
E questo è grave
Questo è molto grave perché stavo arrivati a un anno appunto dall'inizio dalla guerra e tuttora in Iraq che appunto non esiste un tessuto di istituzione democratica che siano più o meno rappresentative della popolazione
Persona anch'io sono assolutamente d'accordo con quanto diceva Giovanna prima che in ogni caso la democrazia che ci sarà in un futuro speriamo dirà che sarà completamente diversa dalla nostra
Perché sappiamo bene che dietro il voto ci sono licei che ci sono le tribù i soli tranne c'è una società civile molto complessa e molto è molto stratificate comunque profondamente diverso dalla nostra società
Ma rimane il fatto che c'è una spinta democratica sottolineo ce l'ho spinta democratica alla quale le forze della coalizione non hanno voluto dare fino a questo momento una risposta
E questa per me è la responsabilità più grave di quello che sta avvenendo in Iraq questo fatto ha comportato un'altra cosa ancora questo io lo racconto credo nel diario facendo glielo dire alle persone cioè a di mamma agli sceniche ai sindaci e consiglieri per consigliere comunale e via dicendo ha comportato che questi nuovi municipi eletti faticosamente dalla popolazione locale
Non hanno potuto svolgere nessun colore anche dal punto di vista della ricostruzione adesso vi do un dato che c'è che c'era il diario perché ripeto basta ricordato ogni volta il signor Bremer concede come Budget mensile
A ogni municipio e parlo di municipio che in alcuni casi arrivano fino a cento duecento mila abitanti attenzione fino a duecento mila abitanti oltre agli stipendi dei consiglieri e del sindaco
Il pagina tre previsto è di ottocento dollari al mese
Ora
Scritte vi rendete conto di cosa vuol dire questo fatto ottocento dollari al mese come cavolo fa un gruppo appena eletto
Dei rappresentanti finalmente nominati dalla popolazione dopo decenni di repressione eccetera eccetera a svolge un ruolo come dovrebbe svolgere un municipio con ottocento dollari al mese e allora qui si aggrappa subito una frattura una contraddizione Lispi stessi nove municipi sono stati contestati da parte della società civile in poche parole si è ulteriormente accentuato quel degrado umano culturale sociale economico di cui Giovanna ha parlato molto bene prima
è aumentata la disoccupazione sono aumentati i prezzi dilaga al mercato nero la situazione sociale dell'idea che è semplicemente spaventosa
E oltretutto anche qui scusate ma un piccolo inciso quando parliamo in particolare di Nassiriya e quando parliamo delle quattro province sciite del Sud nel sud dell'Iraq che sono sotto gestore inglese come sappiamo stiamo parlando di una regione potenzialmente immensamente ricca perché una zona dove c'erano soltanto la gigantesca quantità di petrolio ma c'è anche una gigantesca quantità di acqua
Quella è la famosa zona della Babilonia e l'altro nodo voglio frate il Tigri si avvicinano progressivamente poiché emettono una sola cosa praticamente prima aveva da Bassora e il famoso erede nel mondo
Bene
Fino a questo momento ripeto ancora la coalizione non ha saputo o non ha voluto non ha inteso concedere agli iracheni la possibilità di gestire queste risorse
E allora se come siamo arrivati a un punto o limite qui arriviamo l'attualità
La democrazia
Guardate otto giorni fa circa il Washington post che non è certamente un giornale della sinistra diarrea ma che in forma spesso molto di più
Dico della maggioranza dei giornali italiani perché vi devo dire e qui colgo l'occasione per per dichiararmi completamente d'accordo con le cose che diceva prima Antonio Padellaro io personalmente gran parte delle cose che so dell'Iraq o colletto sull'Iraq li ho letto sulla stampa americana
Ci tengo a dirlo celeri i in America c'è una c'è un'informazione democratica e libera e colta che racconta molto di più di gran parte ma di grandissima parte del giornale europei e in particolare dei giornali italiani
Fatto questo piccolo inciso vado vado rapidamente vado rapidamente al tema del Washington Post
Il corrispondente del Washington post che stava che vada bene circa otto nove giorni fa è andato a Nassiriya ha fatto un servizio che purtroppo non è conosciuta in Italia
Il servizio è molto semplice dice che esiste un nuovo un dilagante fenomeno di protesta un crescente fenomeno di protesta che va nella direzione di sostituire l'attuale consiglio provinciale provvisorio nominato nominato dall'alto da dagli angloamericani quando sono entrati quando sono entrati alla serie pulita e poi da governatore inglese con una consiglio provinciale provvisorio
Eletto dalla popolazione
Cioè vedete che in realtà il tema della democrazia non è un tema astratto non è vero che il che non si può parlare di democrazia nei Paesi arabi come non è vero che le americane stava portando la democrazia perché in definitiva quello che sta accadendo in Iraq e non credo di esserne retorico né viene massimalista nel nel demagogico
E che gli americani stanno tentando un'operazione che a mio parere si rivelerà presto impossibile in parte già impossibile
Di creare un governo a livello centrale a Baghdad è un'assemblea costituente che si era sostanzialmente organismi nominati dall'alto e comunque organismi fidati vicine gli americani stessi
Alla Siria dice il giornalista del Washington post
Sta venendo un fra Romano molto preoccupante che dovrebbe occupare tutti gli iracheni anche se americani dice giustamente posto un posto e cioè la gente guarda caso siccome ha sentito parlare tanto di democrazia la vuole applicare vuole nominare il consiglio provinciale di Peter della policentrica
E naturalmente aggiunge il giornalista americano lucidamente con con il tipico tono serio è essere sintetico del giornalismo anglosassone se questa cosa passa sia sarà difficile impedire che offrono di là che nel resto del Paese
E che soprattutto dirà che dalla sua nascita dell'Iraq
Concludo ONU e cosa facciamo
Io guardate la mia posizione non è fra quelli che sostiene lo voglio essere molto brutale molto franco io credo che dire italiana andatevene via così d'un colpo non sarebbe giusto lo sarebbe giusto nei riguardi degli italiani in primo luogo dei militari e sarebbe un colpo avevo rivedere morale psicologico molto negativo
Tuttavia tuttavia incerto che non possiamo neanche permettere che i nostri militari rimangono in quelle condizioni per tanto tempo e qui sono assolutamente d'accordo con le cose che dice la Marina
Per fortuna la storia si muove e quello che sta avvenendo in questi giorni è chiederà sul unite hanno mandato una delegazione di Iraq per discutere sulla transizione democratica sul possibile processo elettorale per tentare un accordo con dei rappresentanti del mondo iracheno non più soltanto quelle che già sono a Baghdad denominate degli americani ma anche quelle che sono effettive espressione nella società era che era fra cui per l'appunto il signor Sistani prima ricordato
Che il leader se volete dalla grande corrente moderata attenta certa procedura del mondo circa
Serena sull'Unità nei prossimi giorni
Arrivano ad un raccordo con questi rappresentanti della società era che
Tale da garantire un'effettiva evoluzione in senso democratico della transizione
Se si va ad un processo elettorale come dire accettato accettato dalla popolazione e quindi accettato anche dalla dalla comunità internazionale
Se gli americani veramente fanno un passo indietro un passo indietro vuol dire che la direzione politica della transizione democratica viene affidata sul serio almeno sul unite
Io credo che a questo punto se gli iracheni saranno d'accordo
Forse è giusto che i nostri militari rimangano ma sottolineo se gli iracheni saranno d'accordo e senza elezioni non è possibile parlare di via che questo ma al tema della democrazia e a tema nostro di fondo
Cioè
C'è un dato paradossale della situazione politica internazionale e cioè sembrerebbe che gli americani sono molto più decisi a portare la democrazia degli europei paradossalmente sembrerebbe che in questo momento a livello mondiale solo neo conservatori di Washington che sono gli unici è portatore di un messaggio democratico elevando il personale
E se e sembrerebbe che invece questa Europa stanca timida chiusa in se stessa corporativa si difende che si auto controlla sono non è altrettanto convinto dello Stato democratico
Io dico questa è un'occasione fondamentale per l'Italia e per l'Europa e per l'Italia all'interno dell'Europa e aggiungo anche per la sinistra italiana che ha un ruolo importante da compiere da questo punto di vista per farsi portatrice appunto di un messaggio di transizione democratica vera
E non soltanto parlando vagamente di nazioni unite ma entrando nel merito della transizione democratica
Se non parliamo di elezioni in Iraq non ne usciamo restiamo appesi in una sorta di situazioni di di vaghezza di confusione e l'incertezza che si presta poi a strumentalizzazioni e all'uso politico anche una parte del governo Berlusconi
Finalmente il l'Università di Nassiriya
Io sono tra quelli che in Iraq ha lasciato un po'il cuore purtroppo succede succede questo a quelli tra quelli
Come noi che ogni tanto ce ne andiamo in giro in questi fra virgolette terribili Paesi che alla fine poetici diamogli pure
E allora io la prima cosa che ho fatto appena sono tornato a cui ho parlato col mio vecchio amico Pino
Per cui mi unisce una lunga militanza comune del sud Italia ho detto beh diamoci da fare facciamo qualcosa facciamo qualcosa al di fuori degli schemi classici al di fuori della cooperazione internazionale tra virgolette il tipica al di fuori di quelle che sono poi le forme di cooperazione militare e civile che in ogni caso il governo prenderà in un modo o nell'altro
Se è vero che occorre come dire
Fare questo dialogo fra Islam e Occidente fra mondo cristiano e il mondo islamico forse questa piccole questa di Nassiriya è un punto estremamente interessante ed estremamente importante forse ha un grande valore simbolico
Ecco perché ci siamo mossi ecco perché è nata anche lei sentiva di stasera che non è semplicemente a parlare del mio diario ma sfruttare fra virgolette in positivo quest'occasione per lancia è un'iniziativa che abbia un respiro che di anche a noi italiani a nome della sinistra italiana la possibilità ecco di dialogare davvero con questo mondo iracheno con questo mondo arabo
Bene grazie
Li ringrazio davvero in maniera molto calorosa del calore che esprimono tutti loro mi pare che dia il senso
Di un impegno ecco possiamo salutarci così questa sera avendo ragionato su un tema delicatissimo è importante e avendo creato le condizioni per proseguire si
Sì un attimo soltanto perché ci stiamo salutando
Per proseguire un impegno che ha ricordato Marco Calamai essere di grande valore simbolico no vogliamo che abbia anche una grande capacità operativa siamo incoraggiati dalla vostra calorosa adesione dalla vostra attenzione ed anche da tanti messaggi che ci stanno arrivando ancora questa sera di esponenti di associazioni di università di personalità del mondo politica istituzionale messaggi molto belli di Romano Prodi di Piero Fassino di Francesco Rutelli di Artù lo Parisi di Vannino Chiti di Pasqualina Napoletano ma io non voglio fare l'elenco dei messaggi voglio ringraziandovi concludere con un impegno mi pare che
La a conseguenza più diventa delle cose che stasera ci siamo detti per quanto riguarda la nostra associazione il rapporto con altre associazione possa essere quello di dar vita a un Comit
Atto per il Progetto di solidarietà con l'Università di Nassiriya e noi chiediamo a Marco Calamai di poter coordinare le elabora azione di questo progetto ed anche a Giovanna Botteri di sostenerci con la sua esperienza e con la sua passione grazie a voi tutti