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I problemi della Rai sono di struttura e non di congiuntura.
Capezzone: i Presidenti delle Camere spingano per la calendarizzaione in Parlamento della legge Gasparri e passino alle nomine del Cda, secondo la legge Roma, 5 dicembre 2002 - Dopo il convegno radicale di una settimana fa, nel quale deputati, senatori, personalità del mondo politico e giornalistico - alla presenza del Ministro delle Comunicazioni Gasparri - hanno fatto propria la tesi della privatizzazione "secondo il modello Radio Radicale" (abolizione della concessionaria unica, e servizi pubblici assegnati sulla base di una … gara), oggi, nel corso di una conferenza stampa, sono state ulteriormente chiarite la posizione e le iniziative dei radicali su una crisi, quella del Cda Rai.
Per il futuro, privatizzare, da subito, assicurare una netta e visibile discontinuità rispetto al passato.
Questo l'auspicio che i radicali hanno indirizzato ai Presidenti delle Camere.
I due consiglieri rimasti in campo continuano a sedere sulle stesse poltrone e a compiere atti giuridicamente rilevanti.
Questo non è giuridicamente sbagliato, ma, secondo i radicali, è "politicamente inopportuno".
Come ultimo punto, la legge dà ai presidenti delle due Camere esclusivo potere di nomina e non di revoca.
E' una questione di legalità Secondo il segretario Capezzone: "Occorre prendere coscienza del fatto che questa crisi non è espressione di un problema di congiuntura, ma è espressione di un problema di struttura, di un sistema che è giunto al capolinea, deve essere l'occasione per riandare al riassetto complessivo del sistema radiotelevisivo".
"I presidenti della Camere - ha proseguito - vogliano da subito passare alla calendarizzazione e ad un percorso parlamentare certo e rapido per il disegno di legge Gasparri, rispetta alla quale occorre prevedere una robustissima azione emendativa, nel senso della privatizzazione, perché io considero quel disegno di legge carente e negativo, ma è importante che quel binario sia assicurato, che sia incardinata la discussione".
In ultima cosa quindi, se si accetta l'impostazione data dai radicali: "Le nomine che i Presidenti devono fare dovrebbero avere, sia per le caratteristiche di quelle nomine che per il contesto in cui avvengono, una volontà di riassetto complessivo e avere la capacità di seguire un modello certo: non si tratta di mettere una pezza ad una vestito completamente strappato - ha concluso Capezzone - quello che auspichiamo è la prefigurazione al modello futuro al quale ci si aspira e fare in modo che queste nomine siano il primo passo di apertura di una nuova fase che dia un segnale netto di discontinuità con il passato".
Capezzone: i Presidenti delle Camere spingano per la calendarizzaione in Parlamento della legge Gasparri e passino alle nomine del Cda, secondo la legge Roma, 5 dicembre 2002 - Dopo il convegno radicale di una settimana fa, nel quale deputati, senatori, personalità del mondo politico e giornalistico - alla presenza del Ministro delle Comunicazioni Gasparri - hanno fatto propria la tesi della privatizzazione "secondo il modello Radio Radicale" (abolizione della concessionaria unica, e servizi pubblici assegnati sulla base di una … gara), oggi, nel corso di una conferenza stampa, sono state ulteriormente chiarite la posizione e le iniziative dei radicali su una crisi, quella del Cda Rai.
Per il futuro, privatizzare, da subito, assicurare una netta e visibile discontinuità rispetto al passato.
Questo l'auspicio che i radicali hanno indirizzato ai Presidenti delle Camere.
I due consiglieri rimasti in campo continuano a sedere sulle stesse poltrone e a compiere atti giuridicamente rilevanti.
Questo non è giuridicamente sbagliato, ma, secondo i radicali, è "politicamente inopportuno".
Come ultimo punto, la legge dà ai presidenti delle due Camere esclusivo potere di nomina e non di revoca.
E' una questione di legalità Secondo il segretario Capezzone: "Occorre prendere coscienza del fatto che questa crisi non è espressione di un problema di congiuntura, ma è espressione di un problema di struttura, di un sistema che è giunto al capolinea, deve essere l'occasione per riandare al riassetto complessivo del sistema radiotelevisivo".
"I presidenti della Camere - ha proseguito - vogliano da subito passare alla calendarizzazione e ad un percorso parlamentare certo e rapido per il disegno di legge Gasparri, rispetta alla quale occorre prevedere una robustissima azione emendativa, nel senso della privatizzazione, perché io considero quel disegno di legge carente e negativo, ma è importante che quel binario sia assicurato, che sia incardinata la discussione".
In ultima cosa quindi, se si accetta l'impostazione data dai radicali: "Le nomine che i Presidenti devono fare dovrebbero avere, sia per le caratteristiche di quelle nomine che per il contesto in cui avvengono, una volontà di riassetto complessivo e avere la capacità di seguire un modello certo: non si tratta di mettere una pezza ad una vestito completamente strappato - ha concluso Capezzone - quello che auspichiamo è la prefigurazione al modello futuro al quale ci si aspira e fare in modo che queste nomine siano il primo passo di apertura di una nuova fase che dia un segnale netto di discontinuità con il passato".
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