Derrick

Al Festival dell'economia di Trento che mi sembra sia diventato un po'troppo simile a qualunque talk show politico almeno nelle parti che ascoltato io è intervenuto a lungo in un'intervista al ministro dell'impresa e del made in Italy Adolfo Urso
Parlando della sua idea di politica industriale che ha definito almeno tre volte aperte virgolette assertiva
Una sentivi ITA nella direzione principalmente del protezionismo mi è sembrato ma con elementi forse discordanti vediamo alcuni passaggi
Sull'industria dell'auto il ministro ha annunciato nuovi incentivi alla rottamazione di auto inquinanti per l'acquisto di modelli più puliti ibridi ed elettrici incentivi legati anche all'origine italiana delle auto
Non solo anche gli input ci devono essere il più possibile italiani come l'acciaio e quello secondario dei forni elettrici non basta l'industria dell'auto ha detto il ministro
Anche sugli aiuti alle energie rinnovabili ha lasciato intendere che un elemento discriminante potrebbe essere l'uso di apparecchi fatti in Italia questi due punti non sono molto diversi dal requisito di origine locale previsto né sussidi del programma americano il fashion Reduction atto e quindi non si può certo accusare Urso di iniziare l'UI un processo protezionistico
Resta il fatto che la compatibilità tra simili norme e gli accordi internazionali sul commercio e quanto meno dubbia e che esse mentre forniscono rendite le aziende locali costano care ai consumatori e al bilancio pubblico se basate su sussidi la capacità produttiva locale
In più nel lungo termine le aziende sottratte la competizione internazionale difficilmente hanno gli stimoli per diventare più competitive
Ma torniamo Urso su Energia annunciato lo sviluppo del nucleare di terza generazione avanzata di quarta generazione e della fusione quest'ultima nel due mila cinquanta
Quindi addirittura una partenza di tre famiglie tecnologiche le prime due peraltro non meglio precisate che visti i tempi di realizzazione di vita degli impianti non potrebbero che coesistere come dire da zero a tutto
Con quali soldi temo sia sottinteso pubblici
Ma sorpresa è sempre sull'Energia che il protezionismo di colpo si sospende perché il ministro ha citato il piano italiano di diventare un abbraccio e un polo di passaggio all'esportazione sia di gas che di elettricità
Quindi lo stesso paese che vuole diventare energeticamente autonomo altro speech del ministro e anche in quello che conta sulla disponibilità degli altri di dipendere Daloui
Ora a mio avviso non c'è dubbio sul fatto che almeno a livello europeo ma non solo il sistema energetico sia e sarà caratterizzato da enormi interdipendenza e necessità di sfruttare potenzialità complementari a livello internazionale
Si pensi ai Paesi ricchi divento e altri di chi di sole a chi ha il nucleare e chi capacità di stoccaggio per ora informa idroelettrica o anche sebbene con un orizzonte temporale ristretto a chi ha maggiore accesso a corridoi di importazione dei gas
Proprio per questo ciò che non mi convince nella politica assertiva del ministro e che si basa sulla convinzione che si possa limitare l'importo senza danneggiare l'export
E ma non funziona così il protezionismo generale reazioni protezionistiche di chi oggi compra le nostre cose il che per un Paese trasformatore implica anche una perdita di competitività dei propri prodotti
Senza contare il danno ai consumatori condannati a pagare di più per approvvigionarsi da nuovi oligopolistico Calì
Testi e libri Derrick sono sul blog Derrick Energia un saluto da Michele Governatori