Milano, 11 giugno 2001 h11.00 - L'assemblea annuale di Assolombarda per il 2001 ha sancito l'insediamento del nuovo presidente Michele Perini.
Antonio D'Amato, presidente di Confindustria ha colto l'occasione per svolgere alcune considerazioni circa la situazione economica e politica nazionale.
Sono intervenuti tra gli altri il sindaco di Milano Gabriele Albertini e il presidente uscente di Assolombarda Benito Benedini.
Per D'Amato ci sono grandi nodi da affrontare: "dalla riforma delle pensioni, alla ristrutturazione del costo del lavoro, dalla flessibilità del mercato del lavoro alla lotta … all'economia sommersa, dove il tasso e' al 30%, vale a dire il doppio delle grandi democrazie europee".
La "Cgil è un grande sindacato - ha proseguito D'Amato - e, con le altre rappresentanze sindacali, è chiamata svolgere un ruolo di responsabilità".
Confindustria da parte sua "non si tira di certo indietro perché è attenta a un dialogo serio, responsabile, a un confronto vero, ma non a scambi consociativi''.
Il contratto dei metalmeccanici potrebbe essere ad una svolta., "così come per tutti i contratti - ha detto Amato - stiamo andando avanti nella normale fisiologia dei rapporti ma credo siano state fatte aperture significative, che non possono non essere considerate positivamente.
Aperture molto - ha concluso - importanti così come alcune forze sindacali non hanno mancato di sottolineare''.
Relativamente al nuovo esecutivo Antonio D'Amato si è detto convinto che si tratta di un "governo formato da uomini e donne di grande prestigio e qualità, e le prime impressioni sono buone".
D'Amato ha sottolineato inoltre il "grande riconoscimento nei confronti di Milano", espresso proprio dalla composizione stessa del nuovo esecutivo.
Fra i primi appuntamenti che il Governo è chiamato a rispettare, il leader degli industriali ha ricordato che ''c'è l'agenda dei 100 giorni, il Dpef e la Finanziaria", questi significativi mpegni per D'Amato devono essere affrontati con la "consapevolezza che il quadro di finanza pubblica e congiuntura internazionale non è positivo come qualche mese fa si credeva, e questo quindi richiede più rigore, più determinazione e incisività''.
Secondo D'Amato "per fare le riforme ci vuole un Governo con una forte spinta riformatrice e dall'altra parte un'opposizione che abbia un solido ruolo da giocare nella legittima dialettica delle dinamiche politiche e che sappia sostenere un processo di riforma e sappia spingere quando le riforme non si fanno''.
Un Governo quindi pronto a ''scelte vere perché inseguire i falsi consensi, non scegliendo, non aiuta.
Sono convinto - ha aggiunto D'Amato - e mi auguro che questo Governo sappia fare le scelte necessarie perché il Paese possa avere tutte le prospettive di sviluppo e di crescita''.
Fondamentale per D'Amato, è affrontare con rigore e pragmatismo, "senza demonizzazioni o grandi conflitti ideologici la riforma delle pensioni, nell'interesse di tutto il Paese, dei lavoratori, delle imprese e delle forze politiche".
Antonio D'Amato, presidente di Confindustria ha colto l'occasione per svolgere alcune considerazioni circa la situazione economica e politica nazionale.
Sono intervenuti tra gli altri il sindaco di Milano Gabriele Albertini e il presidente uscente di Assolombarda Benito Benedini.
Per D'Amato ci sono grandi nodi da affrontare: "dalla riforma delle pensioni, alla ristrutturazione del costo del lavoro, dalla flessibilità del mercato del lavoro alla lotta … all'economia sommersa, dove il tasso e' al 30%, vale a dire il doppio delle grandi democrazie europee".
La "Cgil è un grande sindacato - ha proseguito D'Amato - e, con le altre rappresentanze sindacali, è chiamata svolgere un ruolo di responsabilità".
Confindustria da parte sua "non si tira di certo indietro perché è attenta a un dialogo serio, responsabile, a un confronto vero, ma non a scambi consociativi''.
Il contratto dei metalmeccanici potrebbe essere ad una svolta., "così come per tutti i contratti - ha detto Amato - stiamo andando avanti nella normale fisiologia dei rapporti ma credo siano state fatte aperture significative, che non possono non essere considerate positivamente.
Aperture molto - ha concluso - importanti così come alcune forze sindacali non hanno mancato di sottolineare''.
Relativamente al nuovo esecutivo Antonio D'Amato si è detto convinto che si tratta di un "governo formato da uomini e donne di grande prestigio e qualità, e le prime impressioni sono buone".
D'Amato ha sottolineato inoltre il "grande riconoscimento nei confronti di Milano", espresso proprio dalla composizione stessa del nuovo esecutivo.
Fra i primi appuntamenti che il Governo è chiamato a rispettare, il leader degli industriali ha ricordato che ''c'è l'agenda dei 100 giorni, il Dpef e la Finanziaria", questi significativi mpegni per D'Amato devono essere affrontati con la "consapevolezza che il quadro di finanza pubblica e congiuntura internazionale non è positivo come qualche mese fa si credeva, e questo quindi richiede più rigore, più determinazione e incisività''.
Secondo D'Amato "per fare le riforme ci vuole un Governo con una forte spinta riformatrice e dall'altra parte un'opposizione che abbia un solido ruolo da giocare nella legittima dialettica delle dinamiche politiche e che sappia sostenere un processo di riforma e sappia spingere quando le riforme non si fanno''.
Un Governo quindi pronto a ''scelte vere perché inseguire i falsi consensi, non scegliendo, non aiuta.
Sono convinto - ha aggiunto D'Amato - e mi auguro che questo Governo sappia fare le scelte necessarie perché il Paese possa avere tutte le prospettive di sviluppo e di crescita''.
Fondamentale per D'Amato, è affrontare con rigore e pragmatismo, "senza demonizzazioni o grandi conflitti ideologici la riforma delle pensioni, nell'interesse di tutto il Paese, dei lavoratori, delle imprese e delle forze politiche".
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