All'ordine del giorno: 1) Formazione decentrata
2) Ordinanza del TAR Lazio
3) Pratica dr.
Caputo: procedimento n.
115/01 4) Trasferimenti 5) Collocamento fuori ruolo 6) Nota del Rettore dell'Università degli Studi di Pavia con la quale chiede di indicare i 4 Magistrati per la rosa tra cui scegliere i componenti del Consiglio Direttivo 7) Nota del Rettore dell'Università degli Studi di Milano con la quale chiede di indicare i 4 Magistrati per la rosa tra cui scegliere i componenti del Consiglio Direttivo 8) Collocamento fuori ruolo 9) Ricorso al TAR Lazio 10) Cessazione 11) Ricorso al TAR … Lazio 12) Ricorso per l'annullamento del provvedimento di non ammissione alle prove scritte al concorso a 360 posti indetto col D.M.
del 2000 13) Delibera su una pratica segretata con scadenza il 27 giugno 2001 Il CSM nelle agenzie di stampa CSM: GABINETTO CASTELLI, VIA LIBERA A NEBBIOSO, IANNINI E PAPA (AGI) - Roma, 21 Giu.
- Dal Consiglio Superiore della Magistratura e' venuto il disco verde alla richiesta del guardasigilli Castelli di avere nello staff ministeriale il pm romano Settembrino Nebbioso, che va a fare il capo di gabinetto, il giudice romano Augusta Iannini, che assumera' l'incarico di vice capo di gabinetto, il sostituto procuratore di Napoli Alfonso Papa, chiamato al dicastero di Via Arenula per assumere il medesimo incarico.
L'assemblea plenaria del CSM ha oggi deliberato il collocamento dei tre magistrati fuori del ruolo organico.
La decisione del plenum ha ulteriormente rasserenato il clima di Palazzo dei Marescialli dopo le polemiche dei giorni scorsi sulla lettura dell'art.
13 del decreto legge n.
217 nel senso di togliere all'organo di autogoverno il preventivo assenso alle "collaborazioni" di magistrati con l'Esecutivo.
"Il CSM - il commento e' venuto dal consigliere laico Giovanni Di Cagno (DS) - ha puntualmente e positivivamente valutato la ricorrenza delle condizioni che rendono possibile il provvedimento ai sensi della propria normazione secondaria.
Con questa delibera il Consiglio conferma che l'art.
13 del DL governativo non puo' comportare alcuna deroga alle norme e ai criteri che regolano il collocamento fuori ruolo dei magistrati".
COLLABORAZIONI MAGISTRATI CON GOVERNO:DOCUMENTO C.STATO E TAR (AGI) - Roma, 21 Giu.
- "In uno dei primissimi atti compiuti dal Consiglio dei ministri - il decreto legge n.
217 del 12 giugno scorso - e' contenuta una norma che si puo' prestare a una interpretazione gravemente lesiva dei rapporti tra le istituzioni e incompatibile con il rispetto formale e sostanziale del quadro costituzionale".
Cosi' il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa - l'organo di autogoverno dei giudici del Consiglio di Stato e dei Tar - in un documento varato oggi.
Dopo il CSM, e' dunque la magistratura amministrativa a manifestare preoccupazione per il tanto chiacchierato art.
13 del decreto nella parte in cui si occupa degli incarichi di "diretta collaborazione" con l'Esecutivo di dipendenti pubblici.Mentre a Palazzo dei Marescialli e' stato sospeso ogni dibattito sulla questione - a seguito delle assicurazioni date dal guardasigilli Castelli al vice presidente del CSM Verde circa il mantenimento della regola del "consenso" dell'organo di autogoverno - a Palazzo Spada se ne e' discusso e si e' arrivati ad una risoluzione nella quale: a) sono state messe le mani avanti dicendo che non verrebbe applicata (in quanto "in evidente contrasto con la Costituzione") una interpretazione dell'art.
13 "nel senso di consentire che tutti i componenti del Governo, sottosegretari di stato compresi, possano autonomamente e liberamente decidere di chiamare a far parte del proprio ufficio, e di mettere fuori ruolo o in aspettativa, qualunque dipendente pubblico, compresi i magistrati ordinari, amministrativi e contabili, gli avvocati e procuratori dello Stato, senza alcuna preventiva autorizzazione e con una semplice presa d'atto delle Amministrazioni e degli organi di appartenenza, inclusi quelli di autogoverno degli ordini giurisdizionali"; b) il Governo e' stato invitato ad adottare "tutte le iniziative necessarie per evitare il grave vulnus costituzionale e le preoccupanti disfunzioni organizzative che la norma potrebbe determinare", sempre se cosi' interpretata.
"I magistrati di ogni ordine grado - ha fatto rilevare il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa - devono essere amministrati, formalmente e sostanzialmente, dai rispettivi organi di autogoverno e non da altri poteri dello Stato, tanto piu' allorche' si tratta di adibirli eccezionalmente ad esercitare funzioni proprio presso quegli stessi poteri dello Stato e addirittura di rimuoverli eventualmente dalle loro funzioni giurisdizionali".
Caputo: procedimento n.
115/01 4) Trasferimenti 5) Collocamento fuori ruolo 6) Nota del Rettore dell'Università degli Studi di Pavia con la quale chiede di indicare i 4 Magistrati per la rosa tra cui scegliere i componenti del Consiglio Direttivo 7) Nota del Rettore dell'Università degli Studi di Milano con la quale chiede di indicare i 4 Magistrati per la rosa tra cui scegliere i componenti del Consiglio Direttivo 8) Collocamento fuori ruolo 9) Ricorso al TAR Lazio 10) Cessazione 11) Ricorso al TAR … Lazio 12) Ricorso per l'annullamento del provvedimento di non ammissione alle prove scritte al concorso a 360 posti indetto col D.M.
del 2000 13) Delibera su una pratica segretata con scadenza il 27 giugno 2001 Il CSM nelle agenzie di stampa CSM: GABINETTO CASTELLI, VIA LIBERA A NEBBIOSO, IANNINI E PAPA (AGI) - Roma, 21 Giu.
- Dal Consiglio Superiore della Magistratura e' venuto il disco verde alla richiesta del guardasigilli Castelli di avere nello staff ministeriale il pm romano Settembrino Nebbioso, che va a fare il capo di gabinetto, il giudice romano Augusta Iannini, che assumera' l'incarico di vice capo di gabinetto, il sostituto procuratore di Napoli Alfonso Papa, chiamato al dicastero di Via Arenula per assumere il medesimo incarico.
L'assemblea plenaria del CSM ha oggi deliberato il collocamento dei tre magistrati fuori del ruolo organico.
La decisione del plenum ha ulteriormente rasserenato il clima di Palazzo dei Marescialli dopo le polemiche dei giorni scorsi sulla lettura dell'art.
13 del decreto legge n.
217 nel senso di togliere all'organo di autogoverno il preventivo assenso alle "collaborazioni" di magistrati con l'Esecutivo.
"Il CSM - il commento e' venuto dal consigliere laico Giovanni Di Cagno (DS) - ha puntualmente e positivivamente valutato la ricorrenza delle condizioni che rendono possibile il provvedimento ai sensi della propria normazione secondaria.
Con questa delibera il Consiglio conferma che l'art.
13 del DL governativo non puo' comportare alcuna deroga alle norme e ai criteri che regolano il collocamento fuori ruolo dei magistrati".
COLLABORAZIONI MAGISTRATI CON GOVERNO:DOCUMENTO C.STATO E TAR (AGI) - Roma, 21 Giu.
- "In uno dei primissimi atti compiuti dal Consiglio dei ministri - il decreto legge n.
217 del 12 giugno scorso - e' contenuta una norma che si puo' prestare a una interpretazione gravemente lesiva dei rapporti tra le istituzioni e incompatibile con il rispetto formale e sostanziale del quadro costituzionale".
Cosi' il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa - l'organo di autogoverno dei giudici del Consiglio di Stato e dei Tar - in un documento varato oggi.
Dopo il CSM, e' dunque la magistratura amministrativa a manifestare preoccupazione per il tanto chiacchierato art.
13 del decreto nella parte in cui si occupa degli incarichi di "diretta collaborazione" con l'Esecutivo di dipendenti pubblici.Mentre a Palazzo dei Marescialli e' stato sospeso ogni dibattito sulla questione - a seguito delle assicurazioni date dal guardasigilli Castelli al vice presidente del CSM Verde circa il mantenimento della regola del "consenso" dell'organo di autogoverno - a Palazzo Spada se ne e' discusso e si e' arrivati ad una risoluzione nella quale: a) sono state messe le mani avanti dicendo che non verrebbe applicata (in quanto "in evidente contrasto con la Costituzione") una interpretazione dell'art.
13 "nel senso di consentire che tutti i componenti del Governo, sottosegretari di stato compresi, possano autonomamente e liberamente decidere di chiamare a far parte del proprio ufficio, e di mettere fuori ruolo o in aspettativa, qualunque dipendente pubblico, compresi i magistrati ordinari, amministrativi e contabili, gli avvocati e procuratori dello Stato, senza alcuna preventiva autorizzazione e con una semplice presa d'atto delle Amministrazioni e degli organi di appartenenza, inclusi quelli di autogoverno degli ordini giurisdizionali"; b) il Governo e' stato invitato ad adottare "tutte le iniziative necessarie per evitare il grave vulnus costituzionale e le preoccupanti disfunzioni organizzative che la norma potrebbe determinare", sempre se cosi' interpretata.
"I magistrati di ogni ordine grado - ha fatto rilevare il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa - devono essere amministrati, formalmente e sostanzialmente, dai rispettivi organi di autogoverno e non da altri poteri dello Stato, tanto piu' allorche' si tratta di adibirli eccezionalmente ad esercitare funzioni proprio presso quegli stessi poteri dello Stato e addirittura di rimuoverli eventualmente dalle loro funzioni giurisdizionali".
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