L'intervista è stata registrata mercoledì 2 settembre 1987 alle ore 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati discussi i seguenti temi: Armi, Golfo Persico, Traffico.
La registrazione audio ha una durata di 15 minuti.
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RAD
Francesco Rutelli capogruppo federalista europeo alla Camera torna con una dichiarazione d'una interrogazione parlamentare sulla vicenda del traffico delle armi in questo caso tra Italia e resiste
In sala spianata verso una mediazione dell'Iran chiediamo a Francesco che abbiamo una Nanda telefona di cosa si tratta arretrato del seguito di una nostra denuncia con
Un aggiornamento con una notizia in più che credo sia significativa ovverosia già nello scorso anno quando la vicenda i ranghi ancora una volta dalla dagli Stati Uniti emerge il riverbero sul nostro Paese noi tirammo fuori una lunga sfilza di rivelazione di notizie
Che il governo non smentiti confermò o laddove le smentite bugiarda topo ad esempio la magistratura come nel caso la fornitura di cannoni di ridarmi della early con di Milano che il governo disse ma erano stati mandati ed invece la magistratura milanese su un'inchiesta con un'inchiesta che aprì accertò che erano stati mandati non solo ma che erano addirittura portati manda i con licenze piena autorizzazione da parte del governo ma poi non abbiamo fatto una lunghissima serie di affermazioni denunce documentato tra queste ce n'era un'altra
Di un certo interesse ovverosia
Che la pineta iraniana doveva essere seguita anche per andare a capire così come in che le forniture di armi erano pervenute ai guerriglieri afgani questo problema molto delicato evidentemente perché Lita via Nas sempre negato di fornire armi all'Afghanistan ma non al regime però sovietico di Kabul ai guerriglie ieri lo combattono e che sono ormai da sette anni in guerra contro l'invasore ma è evidente che questo non si può mettere da parte del governo italiano né di alcun Paese occidentale perché significherebbe dei fatti Hummel è una forma di guerra
Diretta nei confronti dell'Unione Sovietica
Quindi che usa il canale della clandestinità attraverso i servizi segreti italiani occidentale per fare pervenire armamenti del nostro
Mentre armamenti fabbricati in Italia anche in Afghanistan e chiosa il mercato e in oggetti in iraniani per arrivare a mujahedin afgani è un caso non insolito per esempio dall'inchiesta a Palermo sulla P due sul traffico delle armi emergente un singolare gli avvenimenti ovvero che quando la comunità europea e a durante la guerra del falco Ambra decretò l'embargo della vendita degli armamenti nei confronti dell'Argentina
Cosa avvenne che per fare arrivare armi italiane trafficanti di casa nostra li fecero passare attraverso il Sudafrica perché era talmente collaudato il canale delle esportazioni clandestine verso il Sudafrica che conveniva per violare l'embargo verso Argentina violarne una altro che era l'embargo verso Sudafrica può sembrare un paradosso ma è appunto una realtà tra l'altro punto documentata agli atti della Commissione d'inchiesta sulla pittura la persona cosa avviene oggi a proposito l'Afghanistan ovvero è talmente ben oliato il canale il meccanismo di esportazione illegale di armamenti verso l'Iran che proprio invece hanno armi eran le e poi le le forze locali collegati con i mujaheddin coi ribelli o con i partigiani afgani provvedono attraverso le montagne il lungo confine che separa Iran e Afghanistan a farlo pervenire appunto oltre frontiera questo è un elemento che noi abbiamo documentato con un la esportazione dei micidiali micidiali cannoncini da venti millimetri antiaerei eredi della Air liquor anche qui questa azienda elvetica con filiali e ci fabbriche per la produzione di armi anche in Italia a Milano in particolare torna a galla abbiamo documentato come abbiano proprio dal da testimonianze di guerriglieri comandanti della resistenza afgana questi cannoncini si rivelino di grande utilità per proteggere le batterie piazzate sulle montagne affar presidio dei valichi dove sono attestati guerriglieri afgani e soprattutto come metti ampie RFI e hanno testimoniato maniera pubblica alcuni comandanti afgani qua quanti togli uscirne elicotteri altri ieri erano stati buttati Sovietici notati buttati giù queste armi fabbricate in Italia oggi dottor vediamo sull'altro argomento si è parlato molto di mio in di mine italiane nell'area del Golfo
E la affermazione che faccio oggi suffragata dai fatti e che spero di poter ulteriormente suffragare se per caso il governo dovesse valere la malaugurata idea di smentirla è che una fabbrica di Bari che la Tecnomar
A che produce una balza gamma spalleggiata imminente sia anticarro e antiuomo marine navali
Produce un tipo di mio in che si chiama tipicità sei lei che pesa una decina di chili ed è una mina particolare perché
Di Platt Ikea realizzata con materiale non magnetico che non può essere rilevato in nessun modo ai metal detector ed i rilevatori antimina diciamo e quindi viene piazzata dai guerriglieri e mujaheddin
Afgani sulle strade sui sentieri dove s'inerpicano per stanare la guerriglia i carri i metodi blindati e in generale i mezzi sovietici per farli saltare anche qui si tratta di armi italiane ma più ancora vorrei dire si tratta di un caso clamoroso di ipocrisia di vergognosa doppietta del governo italiano che lo sia la mancanza di assunzione di responsabilità messo su una dichiarazione pubblica si vuole dare poniamo sostegno alla resistenza afgana un sostegno politico diplomatico troppo generici o quelli che ci danno Uma Dario ancora scarsi sono quelli che si danno sotto forma di appoggio e campi profughi soprattutto che stanno da parte del Pakistan Peshawar ed altre località però quello che è indubbio che è indiscutibile è che noi ancora volta lascia la politica del doppio triplo quadruplo binario invece a Teheran trasferiamo a clandestinamente segretamente questi ordigni
Alle porte che sono in guerra sul versante via
In e questo periodo che è stata anche una polemica tra l'ex ministro del commercio con l'estero Sarcinelli considerato un tecnico pelle ex socialista l'ex ministro dello stesso dicastero Formica comica sostiene che un suo decreto modificato da Sarcinelli ha in qualche modo Oddo eluso i controlli ferrei che il il governo aveva sulla esportazioni di armamenti Morichini perché se si attacca nato a tuo parere di una polemica reale o è solo un modo da parte dell'esecutivo per coprire sue responsabilità ma ma
Io credo che la polemica fosse
Uno strascico di una posizione indubbiamente positiva sunto alla formica che
Era stato fortemente avversato da industriale la Confindustria è stato la Campania il Sole ventiquattro Ore quotidiano con fiducia feroci sia nei confronti di Formica ministro de Comercio con l'estero il quale debbo dire è stato il primo ministro su tu la cui responsabilità Alitalia ha decretato alcuni bandi dir per l'esportazione di armi verso alcuni Paesi assunti partitura alcuni con decreto ministeriale precedenti cioè le decisioni collegiali del Governo in ragione di confluì in corso per motivazioni e politiche perché presenta già nell'ottantaquattro si era parlato di un embargo a Iran e Iraq il panorama è stato stabilito
E allora certo è che Formica definì un verminaio in un'intervista molto interessante e significativa la situazione l'alcol mentre Kovac ho letto le pressioni che era costretto a subire quel ministero dagli interessi industriali militari capiti segreti ruolo denunciando il ruolo dei servizi segreti particolare in tutta la vicenda non certo solo dell'Iran ma tutte le esportazioni sporche pilotate su questo nostro amico e compagno De Feo ha detto cose ottime egregia radio radicale credo ancora alterne tirare potrà dire altre analisi e proposte potrà fare dai preziose
Su questa materia quindi direi che di responsabilità specifiche si può parlare quelle credo Sarcinelli
Non in una misura travolgente cioè non è che le credo Cinelli presentasse elementi trascendentale differente significati ecco ma non ma ci trovassimo di fronte a quello di può dire si trovava di fronte ad una polemica politica tra un esponente governativo che per la prima
Oltre aveva posto un freno ed obiettivamente posto la seri problemi ai commercianti di morte e il suo successore che ha immediatamente dei
Lo a creare un clima di ben diverso eremita e libertà di agire ad operare per quegli stessi industriali che avevano operato indisturbati per vent'anni verso tutte le zone di operazioni di morte dove si violano i diritti umani dove c'è dunque per dove ci sono azioni oggi forse la abbiamo sempre visto armi italiane benedette nell'esportazione dalle autorità governative mi pare a questo punto di vista le dichiarazioni al giudice Mastelloni riconosce la nota in Tema per i traffici d'armi a Venezia da parte di esponenti dei servizi segreti e dei vertici militari sono chiarissime ovvero noi non abbiamo agito in proprio dicono ah ma abbiamo agito sul tredici l'abitazione dei vertici politico-militari a tutte
La a tutela del traffico non suo
Uno del commercio autorizzato ma del traffico e cioè di triangolazioni sporche cosa sono triangolazioni sono quelle portatori nomina al dovrebbero andare a finire che esso a Singapore Brasile in Argentina a Taiwan ed invece vanno a finire in Iran in Libia a un Paese bandito dalla possibilità di esportazione verso cui non sono state autorizzate certe importazioni faccio un esempio perché si ritiene che proprio dare delle mine marine a un Paese che poi dopo seminare su una rotta di grande traffico no facendo così un'azione terroristica non sia la cosa più igienica e più intelligente che possa fare un Paese ai fini proprio dei requisiti dalla propria stessa sicurezza dell'approvvigionamento del fonti energetiche e del mantenimento se non la pace di più
Giudice tale di uno status quo
A livello internazionale Francesco Borri porti un'ultima domanda correlata acquistare che richiama un po'la prima che ti ho fatto in queste ultime ore il ministro alla Difesa né Zanone ha sostenuto che sarebbe opportuno i nostri Bleu che mi niente iniziassero la loro navigazione verso il Golfo in modo da poter divenire immediatamente operative nel caso in cui la risoluzione dell'ONU non fosse accettata dai contendenti l'ultimo Consiglio dei ministri
Al contrario aveva approvato una linea assai più prudente espressa dal ministro Andreotti ecco qual è la valutazione che dai a questo punto la vicenda
Dico che i nostri dragamine farebbero molto meglio in questo periodo d'andare a ripulire spiagge italiane cerchietti di plastica crea ripulire dall'inquinamento
Non le foci dei fiumi del nostro Paese battute a parte mi sembra che sia assolutamente velleitario per o di senso tentare di mandare quattro cinque o dieci navi italiane in una situazione alla quale non avrebbero nelle su una possibilità di incidere salvo fare un gesto dimostrativo ed un gesto dimostrativo dall'altra direzione sbagliata perché identificare una responsabilità per esempio dell'Iran che certo un Paese citano un partito avete simpatico per il tipo di posizione estremistica spesso fanatica che assume è in questa fase fuori fuori dalla realtà privo di senso perché noi sappiamo invece che sono iracheni gran parte degli attacchi e sono sferrati oggi nel Golfo Persico naviga mercantili appena petroliere ai terminali e petrolifere che l'Ira che il primo paio ad aver interesse di questa finalizzazioni un coinvolgimento cioè di maggior numero di paesi e potente militare in particolare né la situazione intricata al Golfo Persico quindi ci andiamo a cacciare in un ginepraio laddove si rendesse necessaria una escalation bellica non saremmo in grado di dirci nulla perché non avremo i mezzi per poterla determinare faremo quindi vittime di una escalation decisa da altri che certo neppure ci consulteremo vero in un caso del genere abbiamo un ruolo di pace e di mediazione a fini di pace tra i contendenti e tra tutti i Paesi ONU duelli moderati più equilibrati all'interno dell'area mediorientale e diciamo dei grandi paesi produttori cioè di Petroni qui in di con il compito di Italia e di potenziare favorire ruolo Nazioni Unite però molti sono d'accordo con il governo su questo fare in modo che azioni che portino una forza di pace di interposizione comunque che garantisca la navigabilità
Ma non c'è dubbio che parlo sotto l'egida dell'amato di un intervento parrocchiale riparte non non si finirebbe che gettare altro fuoco in una situazione che noi stessi abbiamo contribuito ad incendiare e come gli altri
Tanto abbiamo detto mi sembra che il piromane ovvero colui che appicca l'incendio come siamo stati noi vendendo tutte queste armi a due contendenti non ha molta credibilità che si propone come pompiere ampi qualcuno che lo vedete arriva e con l'elmetto alla pompa sapendo che è stato lui ad accendere il fuoco potrebbe mettere per ridere ma qualcun altro potrebbe forse avere per reazione un po'più pesante mi sembra il compito nostro paese visto anche abbiamo contribuito a fare molti guai in quella zona il compito del nostro Paese quello di riscattare coloro oro incisivo di politica e di diplomazia di ricattare questa colposo peccato originario e perdurante con una iniziativa incisiva che favorisca l'accordo tra le parti risoluzioni e più stringenti le Nazioni Unite mai l'adozione di alcune sanzioni se queste abbiano possibilità di essere rispettate un'intesa sempre più larga pretende coinvolga anche il blocco delle dei Paesi non allineati che invece Dario costringa metà spalle al muro i due contendenti perché trovino un affetto di tregua andarci applicare con la testa proprio dove vogliono coloro che voglio scatenare le api
Dentro l'alveare ecco
Mi sembra che farebbe lo sbaglio più grande rosolare il contributo più marginale come fondo Prodi mostra la presenza di enormi ben più potenti della nostra flotte già nella zona che finora non hanno certo risolto i problemi
Anche perché come ricordava De Feo a Radio Radicale la possibilità tecnica di risolvere i problemi e inesistente e quindi è necessario
Soluzione politica e la cultura politica non si ottima assolutamente mandando i cacciamine Francesco ti ringrazio e risentirci Alcock
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