Puntata di "Rassegna della stampa estera" di sabato 15 settembre 2007 , condotta da David Carretta .
Tra gli argomenti discussi: Bush, Iraq, Putin, Russia, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 20 minuti.
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Buongiorno agli ascoltatori di Radio Radicale sabato quindici settembre questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta in apertura
Questo ci torneremo ad occuparci di Iraq dopo questa settimana enti
Audizioni al congresso del generale del Petraeus dell'ambasciatore
Americano a Baghdad Ryan Crocker dopo il discorso del Presidente Bush alla nazione giovedì sera vi proporremo
Due commenti dalla stampa americana e New York Times che titolava ieri inno Hegel sette nostra TG e poi il Washington post che invece
Ritiene che il piano di Bush sia almeno peggio allora strategia per l'Iraq dal Presidente americano è meno rischiosa delle alternative leggeremo poi il commento l'editoriale di oggi
Piemonte
Un iracheno senza direzione scrive il quotidiano francese ci occuperemo poi di Russia e della
Nominandi un nuovo Primo Ministro
Sconosciuto che potrebbe
Anche diventare Presidente nel marzo prossimo almeno
Quanto ha detto lo stesso Viktor Zubkov questa
Nuova personalità della politica russa ma anche
Il Presidente Vladimir Putin che ha
Riferito che ci sono cinque possibili suoi successori leggeremo l'analisi dell'Economist
Il titolo
Ironico
Compagno chi
Perché il Presidente russo ha scelto un Primo Ministro così oscuro e sconosciuto
Proporremo anche due ditte Oriali il primo dal Financial Times Putin il fabbricante di marionette del Cremlino
Il teatrino politico che il Presidente russo ha messo in piedi serve a farlo restare al potere secondo il quotidiano della City e poi
L'editoriale del Guardian anche parla di gioco di potere di Puntin partiamo però dall'Iraq del
Primo con mento questa settimana in qualche modo decisiva per il futuro delle missioni americana
Il primo commento che vogliamo un proporvi è l'editoriale del New York Times di ieri che ritrovate oggi sull'International Herald Tribune no è grezzi hit no strategici il titolo
Mi scrive il quotidiano liberale e pacifista
Americano questa pestata la settimana in cui gli americani hanno sperato di avere un dibattito chiaro e franco sull'Iraq
Quello che hanno avuto sono stati due giorni di audizioni estenuanti di un comandante americano davanti al Congresso ore di conferenze stampa interviste una serie di Jordi nata di statistiche
è un discorso della Casa Bianca ma nulla di tutto ciò è stato chiaro o Franco la Casa Bianca ha detto che il
Presidente Bush si era consultato intensamente con i suoi generali che sia adattato al mutamento delle circostanze
Ma nessuna quantità di fumo può oscurare la verità e la verità per il New York Times che Bush non ha nessuna strategia per porre fine alla guerra
E nessuna strategia per contenere il caos che lui stesso a provocato in Iraq
Il discorso della scorsa notte potrebbe essere stato
Patto in uno qualsiasi degli ultimi quattro giorni anzi in realtà quel discorso già stato fatto almeno mezza dozzina di volta in passato nonostante la pretesa di Bush destare offrendo una strada finché gli americani possono unirsi sull'Iraq
Il Presidente ha offerto sempre le solite politiche politiche che dividono re impacchettate questa volta con lo slogan o per gli hanno di ritorno sulla base dei successi
Bush dice che le cose stanno andando bene tanto bene in Iraq da poter accettare la raccomandazione dei generali di una riduzione delle forze ma si tratta di una carnevalata l'esercito infatti non può sostenere la presenza
Dei trenta mila soldati in più mandati da Bush in Iraq
Oltre la metà del due mila otto a meno che e non non ci siano seri danni alle capacità
Di combattimento dell'esercito americano sin dall'inizio poi il Presidente aveva detto che rinforzi sarebbero stati temporanei ecco perché ha chiamato la sua strategia sorge impeto prima che il
Presidente
Parlasse l'altra l'altra notte la realtà brutale dell'Iraq e scrivere New York Times ha preso il sopravvento sui pretesi successi politici
E militari invocati dal Generale Petraeus dall'ambasciatore Crocker
Un modesto compromesso sulla di una revisione dei redditi petroliferi sta saltando e poi è arrivata la notizia dell'assassinio del leader tribale
Sunnita di al bar la cui decisione di combattere insieme agli americani contro al Qaeda era stata citata da Bush come prova che nel corso della guerra sta
Cambiando anche se in realtà questo non ha niente a che vedere con l'aumento delle truppe
Ci sarà molto da dire nei prossimi giorni sulla presunta nuova strategia di bus come ci è stato molto da dire dopo ciascuno dei precedenti discorsi sulla guerra
In realtà ma se ci fosse una nuova strategia sarebbe facile da riconoscerla bus spetterebbe di parlare inutilmente di vittoria dice di cercar di vendere gli americani l'invenzione secondo cui questa guerra ci tiene al sicuro dal terrorismo anzi Bush per il New York Times avesse una strategia
Farebbe quello che la gran maggioranza degli americani vuole pianificare un ritiro ordinato cercando di fare il possibile per mitigare le conseguenze della guerra
Bush ha avuto ragione a dire la scorsa notte che le conseguenze di un ritiro sarebbero spaventose sanguinarie ma questo è il risultato della sua invasione della sua pessima gestione dell'occupazione e la verità per il New York Times è che l'insistenza di Bush ne arrestare
Renderà l'Iraq ancor più sanguinario e spaventoso ancora una volta dunque è chiaro che Bush rifiuta di riconoscere
La verità dei suoi fallimenti e pensa un impegno militare senza fine il Congresso dunque per il mio al teste di usare il suo potere per esporre la verità e chiedere un vero cambiamento di strategia ma alla fine
Alla fine sembra che la responsabilità di porre fine alla guerra spetterà a un nuovo Presidente
Bush è stato chiaro l'altra notte così come
Parastato gennaio nel suo discorso alla nazione nel settembre dello scorso anno il dicembre prima nell'aprile due mila quattro
Il suo piano di confondere gli americani in modo da poter continuare in Iraq e lasciare al suo successore questa guerra che non doveva mai cominciare questo
Il giudizio del New York Times
Di ieri che potete rileggere oggi sull'Herald Tribune non la pensa così invece il Washington post il titolo del suo commento al discorso
I bus il Piano meno peggio la strategia del Presidente per l'Iraq e meno rischiosa delle alternative
Scrive il post la spiegazione del Presidente Bush del suo ultimo piano per l'Iraq è stata macchiata da un paio di importanti Commissioni
Primo il Presidente non ha riconosciuto che secondo gli standards dagli stessi da lui stesso fissati
Nello scorso gennaio il sorge cioè la nuova strategia l'aumento delle truppe americane in Iraq è stato un fallimento perché i leader politici iracheni non hanno raggiunto quegli accordi politici che il sacrificio di ulteriori vite americane dovevano rendere possibili
Invece Bush se concentrato sui progressi militari
Progressi reali ma reversibili e sulla decisione inaspettata del tribù sunnite di prendere le armi contro al Qaeda uno sviluppo che è stato si facilitato ma non causato dal sorge
Bush non ha nemmeno menzionato una delle principali ragioni a favore della riduzione del numero di soldati
Che lui a annunciato il Presidente ha detto che i successi tattici militari significano che le forze americane possono essere ridotto il prossimo anno i livelli antecedente l'inizio di una nuova strategia
Quel che non ha detto è che il Pentagono una scelta a meno che Bush non prenda la decisione politicamente esplosiva di estendere l'impegno americano in Iraq insomma un altro modo per spiegare il piano Bush è questo
Ogni unità dell'esercito e della Marina rimarrà
In Iraq il più a lungo possibile sempre che queste unità siano disponibili e se la guerra fosse andata peggio il calendario sarebbe rimasto lo stesso dunque non c'è nessuna nuova strategia
Riconosce il post e poi prosegue
Il generale Petraeus l'ambasciatore Crocker hanno spiegato questa settimana che il numero massimo di soldati necessario per evitare che l'Iraq turni a una spirale di violenza settaria hanno anche infatti Zatoichi fatto che gli accordi politici saranno più lenti a Baghdad di quanto Washington sia spetta
Sempre che questi progressi siano
Questi accordi siano realizzabili ma il piano di Bush per il prossimo anno ancora una volta si fonda sulla speranza che gli iracheni si assumano le loro responsabilità politiche in termini di sicurezza permettendo così
Un ritiro americano anche se questa speranza si è dimostrata illusorie negli ultimi otto mesi
Non ci saranno cambiamenti nella missione americana
è impossibile non essere scettici sulla possibilità che ci siano accordi politici e miglioramento in termini
Di sicurezza da parte degli iracheni ma non ci sono facili alternativa all'attuale strategia di Bush scrive al post
In passato abbiamo guardato con favore alla proposta bipartisan di
Mutare la missione americana in una missione di addestramento dell'esercito iracheno ritirando la maggior parte delle truppe combattenti ma Secondo Petraeus Crocker se la missione di contro insurrezione quindi combattente americana fosse abbandonata in un futuro prossimo
Il risultato sarebbero
Ulteriori massacri di massa è una crisi
Ancor maggiore che potrebbe allargarsi e i Paesi vicini
Il piano di Bush invece
Offre almeno una prospettiva quella di ampliare i successi recenti nella guerra contro Al Qaeda in Iraq di evitare una guerra settaria di ampia scale di permettere agli iracheni di avere più tempo per muoversi verso un nuovo ordine politico
Per questa ragione conclude Washington post questa strategia eh
Preferibile a un rapido ritiro non è necessario credere alle promesse di Bush sulle truppe americane che ritorneranno sulla base dei loro successi
Per accertare la valutazione dall'ambasciatore Crocker la nostra politiche è dura e difficile ma le alternative sono molto peggiori frase questa con cui chiude
Il suo editoriale il Washington post non è la prima volta ha già l'ho già fatto tre volte questa settimana sta diventando una sorta di slogan per questo quotidiano
Vediamo la stampa europea le mondo il suo editoriale di oggi Iraq senza direzione senza strategia scrive il giornale francese giovedì nel suo discorso nazione americana Bush ha dimostrato ancora una volta di non avere alcuna strategia sull'Iraq né per una vittoria
La parola però è scomparsa dal linguaggio ufficiale né per un ritiro militare quello che invece il cuore del dibattito dopo la vittoria democratica al Congresso
Per la fine del due mila e sei bus Enrica evito e evoca il ritorno dopo il successo sulla base del successo formula
Che però non può che lasciare perplessi tanto gli americani quanto iracheni al termine di otto mesi di
Implementazione dalla nuova strategia annunciata al dieci gennaio concretizzatasi con invio a Baghdad del Generale Petraeus e di un rinforzo di trenta mila uomini
Al termine di una settimana di intensi dibattiti a Washington audizione al Congresso conferenze stampa discorso presidenziale
Lucio dunque annunciato gli americani che nell'estate del due mila otto il livello delle truppe in Iraq tornerà a essere quello del gennaio due mila e sette prima dell'invio dei rinforzi cioè
Centotrenta mila uomini non è una sorpresa non per le monde una delusione non è una sorpresa perché l'assenza divisione sull'Iraq al di là della caduta di Saddam Hussein nel due mila e tre
E patente da quattro anni e mezza
Non è una sorpresa perché Bush appare incapace di riconoscere non una sconfitta americana che nessuno vuole di fronte a nemici come Al Qaeda
Ma almeno la sconfitta totale della strategia messa in opera finora e tuttavia anche una delusione perché gli americani attendevano dal Generale Petraeus un rapporto più conforme alla realtà dell'Iraq
E allora qual è la realtà che vede nel mondo certo la violenza è diminuita Baghdad
Ma le forze militari d'occupazione sono ancor più presenti e la città ancor più divisa cumuli e barricate tra quartieri comunità certo l'insurrezione meno violenta nella provincia di embargo quella che era rifugio
Della guerriglia sul limite dei suoi alleati di Al Qaeda ma forse non è così saggio distribuire armi e dollari HP tribali erano nemici fino a ieri che possono
Tornare ad esserlo
Domani
Alla fine per il le Monde il punto e che Bush ha deciso di trasmettere la guerra in Iraq al suo successore
La posta in gioco ora è che i candidati alla Casa Bianca tanti democratici cui obiettivi rimangono vaghi
Quanto i repubblicani che si nascondono troppo spesso dietro a Bush agli accenti patriottici
Espongano chiaramente una strategia per l'Iraq devono anche pronunciarsi sull'Afghanistan sul Medioriente sulla guerra contro il terrorismo più che mai quello che si attende dall'America una riflessione
Una visione del mondo in questo inizio di ventunesimo secolo in altre parole una speranza conclude le monde che però rischia di rimanere deluso e non solo perché democraticamente
Non sembrano avere alcuna strategia sull'Iraq se non quella di chiedere un ritiro delle truppe che però
Porterebbe alla caos totale alla devastazione del Paese
Ne hanno una strategia d'arresto per il resto del mondo se non quella di chiudere gli Stati Uniti nell'isolazionismo e quindi del mondo
Verrebbe deluso a proposito della visione del mondo in questo inizio di ventunesimo secolo quotidiano francese
Potrebbe restarci male perché la campagna elettorale americana rischia di giocarsi non sull'Iraq ma sul tema dell'economia già la scorsa settimana vi corpi avevamo segnalato un'analisi
Delle realtà Bibione che spiegava che con la crisi dei subprime americani
La situazione economica è diventata un tema di dibattito politico tanto importante quanto l'Iraq sia per le dichiarazioni dei candidati presidenziali sia per
Per per tutti i sondaggi d'opinione l'opinione pubblica americana e sempre più preoccupata
Per quanto sta accadendo e ieri possessore al triplo riportavo un'altra notizia allarmante cui accenniamo il declino del dollaro
Solleva timori di una caduta libera pensare l'impensabile diventa possibile nel momento in cui la moneta americana raggiunge il suo livello più basso
Cos'è l'impensabile a cui ora bisogna pensare
Di fatto che il resto del mondo potrebbe smettere di voler finanziare gli Stati Uniti e la loro propensione consumare più di quanto producono
Il risultato sarebbe una caduta libera del dollaro disastrosa per
Economia americana ma non solo anche per
Buona parte dell'economia occidentale
Sempre a proposito di questo
Vi segnaliamo solamente il titolo di un editoriale dell'Economist l'economia americana non sarà facile eh pericoloso per i mercati attendersi troppo dalla
Federal reserve insomma c'è aria di crisi rimaniamo sull'Economist per parlare anche di
Russia e della nomina di un nuovo Primo Ministro da parte di Bladimir Putin nomina che ha creato una certa sorpresa il titolo del di un'analisi del settimanale britannico ironico e il Governo russo compagno chi
Per che il Presidente Putin ha scelto un Primo Ministro così oscuro così sconosciuto
Il settimanale britannico traccia quattro scenari di quella che definisce l'operazione successore
Speriamo lì il primo
E che Putin voglio semplicemente che il mondo continui a chiedersi Chitral Sergei Ivano e Dimitri Medvedev deve sarà il suo successore Ivanov
Diciamo ha favorito e il primo vice primo ministro ma soprattutto un uomo dei siluri chi
Uomini in uniforme di ex agenti del KGB
Dimitri Medvedev anch'egli un
Ex un vice primo vice ministro
Anzi un primo vice primo ministro
Autorevole esponente di Gazprom forse troppo polo occidentale ad ogni modo il secondo scenario che Putin abbia un tutt'altro successori mentre potrebbe essere l'ex Primo ministro FAD COFOG più sorprendentemente nuovo Primo Ministro Viktor Zubkov fra il terzo scenario che Putin non abbia ancora deciso chi debba essere il suo successore il quarto
E che Putin e stia preparando il terreno per restare dopo il marzo due mila otto uno dei modi per aggirare il divieto della Costituzione
Di tre mandati consecutivi e di far vincere le elezioni a qualcuno che si dimetta subito dopo aprendo la strada al ritorno trionfante di Putin dopo elezioni farsa
Il secondo modo per ritornare al potere potrebbe essere di trasferire i poteri della Presidenza un altro incarico istituzionale che verrebbe assunto da Putin
E in quest'ottica una presidenza Zubkov evidentemente rientrerebbe de economicità anche è un pieni volte della Heritage Jacques Foundation che dice penso che Putin resterà con elezioni o senza ci sono poteri forti che hanno bisogno diluite
Tra i commenti
Il primo editoriale ieri del Financial Times Putin il fabbricante di marionette del Cremlino al teatrino politico che il Presidente russo ha messo in piedi serve a farlo restare al potere
La scelta di Zubin colf come Primo Ministro ha sorpreso tutti tranne quelli quello che ha preso la decisione Putin
La crème Lolo Gia non è una scienza esatta ma Putin i suoi sono preoccupati non solo della forma ma anche della sostanza della sua successione
Non c'è dubbio che l'uomo del Presidente vincerà le prossime elezioni in marzo
Si tratta ancora di un regime autoritario gli accoliti di Putin si stanno muovendo per prolungare il loro potere la nomina di uno sconosciuto come primo ministro semplicemente per
Il quotidiano da siti
Enfatizza il potere assoluto di Putin
Il teatrino di Putin proseguirà e le sorprese fanno parte dello show
Il Presidente deve ancora dirci per esempio quale sarà il suo nuovo incarico ma l'ultimo atto del dramma è già scritto l'attuale squadra il Cremlino
Rimarrà in carica Putin compreso questo giudizio del Financial Times il Guardian di ieri il titolo del dito Riale il gioco di potere di Putin
La Russia un nuovo Primo Ministro che secondo chi lo conosce o di a parlare in pubblico questo è probabile visto che Putin alla sua persona che conta nella politica russa
Tutti i luoghi dove si dibatteva della questione di chi sarà il successore di Putin in corridoio del Cremlino la Duma il Consiglio dalla Federazione ti intenti media non contano nulla rispetto al solo posto che influenza l'azione del Presidente c'è una sua stessa a testa
Questo per un grande indisciplinato Paese come la Russia
O una vera conquista oppure la sua più grande debolezza politica abbiamo concluso debba Comit Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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