Intervista a Ugo Intini sul nucleare iraniano e sulla presentazione da parte dell'UE della moratoria universale delle esecuzioni capitali presso l'ONU e sulla posizione della presidenza portoghese

Viceministro Intini lei ha appena terminato di parlare in Commissione esteri sull'Iran a come è andata
Ci sono degli accenti diversi tra maggioranza e opposizione
Però
C'è una posizione comune
Sul fatto che ci troviamo sotto una spada di Damocle e di fronte a un con un trombo come dicono gli americani
Una spada di Damocle perché mentre
Ci affanniamo
Ragionare sulla possibilità di
Stabilizzare le crisi del Medioriente la quella palestinese a quella libanese
Se dovesse
Esplodere la crisi del nucleare iraniano con una guerra
Tutto il Medioriente andrebbe in fiamme e tutti gli sforzi sarebbero vanificati e si andrebbe verso il peggio
E si andrebbe poi verso una crisi economica catastrofica con il petrolio a centocinquanta dollari
Un con un volume perché
Ci troviamo di fronte a una contraddizione insuperata allo stato dei fatti da una parte non possiamo accentra accettare un
Iran
Nucleare militare
E dall'altra non possiamo accettare la prospettiva di una guerra
Però
In mezzo a questi due
Accordi del dilemma
Una strada chiara non la si è individuata
Oggi sulle mondo c'è un articolo in cui praticamente si ribadisce il concetto che Bush considera l'Iran responsabile del fallimento in Iraq
E quindi anche se non è detto che la parola debba necessariamente passare alle armi immediatamente
Comunque quella rimane una delle ipotesi
Io non credo che diranno sia responsabile del fallimento in Iraq
Credo però che sia
Una consapevolezza generale di tutti
Che
Se l'Iran è diventata una potenza regionale
Se l'Iran ha moltiplicato a dismisura il suo peso questo è il risultato diretto della guerra in Iraq il riso
Uno dei risultati catastrofici dalla guerra
In Iraq è stato quello
Di trasformare l'Iran in una grande potenza
Magari in modo cinico sempre
L'Occidente appuntato sul bilanciamento del contro bilanciamento tra i due nemici storici l'Iraq l'Iran
è stato eliminato uno dei pesi e cioè dirà che e quindi
La bilancia
Irachena è schizzata iraniana è schizzato alle stelle
Ecco indiscutibile però che l'Iran giochi un ruolo fondamentale nell'area perché poi quando si ci si ritrova a dover affrontare problemi in Afghanistan ma l'Iran
C'è
Quando si parla delle vicende mediorientali e quindi il Libano la Siria
L'Iran c'è
La comunità internazionale non può trascurare questo questo fatto anche in considerazione del fatto che poi Ahmadinejad ad esempio nel suo discorso ieri all'apertura dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha detto ma la questione
La questione è una questione tutta interna
La comunità internazionale a non lo può trascurare
E anzi
Gli italiani suggeriscono da sempre
Una strada di buonsenso che può essere così riassunte
Nelle crisi regionali in un mondo globalizzato ormai c'è un interesse di paesi distanti
Negli Stati Uniti dell'Europa ad esempio
Ma c'è evidentemente anche un interesse delle potenze regionali nelle crisi regionali
Possono essere risolte delle crisi regionali senza il contributo
Dei Paesi confinanti
No
In Iraq giustamente si è
Presa questa strada
A Sharm El Sheik si sono trovati intorno un tavolo
Tutte le potenzierà il giornale dall'Irlanda l'Arabia Saudita alla Siria
Con gli Stati Uniti è stato importante che gli Stati Uniti Violante siam trovati faccia a faccia per la prima volta Condoleezza Rice del Ministro degli esteri iraniano
Si è discusso in modo di stabilizzare l'Iraq non si son fatti progressi concreti però è stato un primo passo importante
Lo stesso dovrebbe essere fatto secondo lei per l'Afghanistan si può immaginare che l'Afghanistan sia stabilizzato da potenze che stanno a
Migliaia di chilometri di distanza
Dobbiamo dare un contributo decisivo certamente
Ma anche per l'Afghanistan si deve immaginare che si riuniscano intorno un tavolo Pakistan India Russia Iran
Insieme a noi discutono su come stabilizzare l'Afghanistan perché è un problema nostro ma è un problema ancor più loro e sicuramente loro hanno più influenza di noi pensiamo al Pakistan all'India ad esempio ma anche all'Iran
Questa è la strada ad affrontare io credo che si debba fare ogni sforzo per affrontarla lei sarebbe favorevole ad esempio la proposta francese e tedesca in parte anche inglese di comminare delle sanzioni europee all'Iran
Io credo che sia necessario percorre innanzitutto la strada maestra che quella del Consiglio di sicurezza
La legalità internazionale è garantita dalle Nazioni Unite non bisogna allontanarsi
Dalla strada principale
Mi rendo ben conto che
La Cina come la Russia all'interno del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
Possono porre un veto
A un incremento delle sanzioni però questo non è un problema solo legale è un problema pratico
Perché ci possono essere sanzioni
Sempre più impegnative da parte dei Paesi occidentali anche da parte dell'Europeo nel suo complesso ma se la Russia la Cina non sono d'accordo
Questo non solo rende
Illegale il tutto ma rende praticamente inefficace perché
La Russia la Cina sono in grado di fornire ossigeno all'Iraq finché vuole
Ecco a proposito di Cina e di via nell'ex Birmania è in corso questa questa protesta pacifica non violenta
Sinceramente
è realistico avere la preoccupazione che possa sfociare in un bagno di sangue il Presidente americano ha chiesto un ulteriore inasprimento delle sanzioni
E sia l'Europa che la sera hanno chiesto alla giunta militare praticamente rispetto
Dei diritti di quanti stanno manifestando pacificamente il Governo italiano anche per voce del Ministro D'Alema e su questa posizione lei pensa che ci possano essere anche altre strade che si possono percorrere
Io credo che forse la situazione birmane Giunta un punto di svolta positivo
Perché
In una evoluzione di tutta la realtà asiatica di tutta la rotta circostanze verso
La democratizzazione alla pacificazione la normalizzazione la legalità
La Birmania era rimasta un'isola
Anacronistica
E forse questa situazione la cronisti carta sta terminando la Birmania si avvia verso un'evoluzione
Ho viceministro ultima battuta il presidente del Consiglio però di nel suo discorso di apertura della stessa sessantaduesimo Assemblea generale delle Nazioni Unite ha parlato della battaglia per la moratoria delle esecuzioni capitali
Una battaglia italiana che tra una battaglia che dobbiamo vincere e ne abbiamo già vinto perché la presidenza portoghese
Si ostina a anomale presentare ancora il testo perché c'è tutta questa difficoltà
L'abbiamo detto più volte è stato detto più volte che i tempi di presentazione oltre che il proprio il testo in sé sono fondamentali per la per la riuscita e la vittoria di questa battaglia
Io credo che questa volta da Vittorio De Sica portata di mano credo che ci sarà
Credo che l'Italia abbia fatto
Benissimo a specializzarsi se così si può dire in questa battaglia che che la più importante delle battaglie per i diritti umani e credo che se l'Italia si è specializzata e abbiamo l'orgoglio che sia così
In questa battaglia un grande merito vada i radicali della Rosa nel pugno di questi dobbiamo ringraziare
Però rimane il problema la presidenza portoghese ieri Marco Pannella Strasburgo
A ha ribadito che esiste anche proprio da un punto di vista tecnico la scrittura del testo
Non si può parlare di abolizione tout cour quando le adesioni che sono state raccolte sono state moltissime oltre che quelle europee i Paesi co-sponsor sono veramente molti in tutte le aree del mondo
Esisteva un testo preciso perché adesso c'è ci sono tutte queste difficoltà secondo lei ha
Il Portogallo a un governo socialista come si suol dire laiche Mind rispetto a noi la pensano allo stesso modo io credo che ci siano diversi una diversità di valutazioni procedurali
Sulle technicalities ma penso che l'obiettivo sia comune io penso che l'obiettivo sarà raggiunto grazie