Tra gli argomenti discussi: Obama, Primarie, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 3 minuti.
Rubrica
14:30 - CAMERA
15:00 - Roma
17:00 - Roma
17:30 - Evento online
16:00 - Roma
18:00 - Youtube
9:00 - Santa Maria Capua Vetere (CE)
rappresentante del Partito Radicale Transnazionale presso l'ONU
Ieri sera nelle primarie americane affermazione importante per Barack Obama
Il senatore dell'Illinois ha infatti vinto negli stati di Washington nel nord-ovest in Nebraska cioè nel cuore degli Stati Uniti
E nel sud nello Stato della Louisiana la cui capitale New Orleans porta ancora i segni del disastro che è stato provocato due estati fa dall'uragano Katrina
Una vittoria che però non chiude certo la competizione con Hillary Clinton
Competizione che è infatti destinata a durare fino almeno al prossimo quattro marzo quando si voterà negli Stati del Texas dello io dove la senatrice dello Stato di New York che sembra avere maggiori possibilità di successo
Tuttavia ad editori di ieri sera segnalano quanta strada sia riuscito a percorrere Barack Obama quando solo due mesi fa risultava essere in svantaggio in questi Stati rispetto alla sua concorrenti di anche il venti per cento e questo tipo di rimonta elettorale che lentamente ma in modo costante Obama sta mettendo in campo
Fa anche bene il parallelo con la sua personale rimonta sociale di cui anche ieri sera ha parlato in Virginia e cioè in un altro degli Stati dove si voterà martedì prossimo
La rimonta e la scalata sociale di un figlio di una donna bianca e di un immigrato keniota è scomparso quando Obama aveva solo un mese di vita
Cresciuto dai non è da una madre single senza grandi risorse economiche Obama ha fatto della parola speranza uno slogan elettorale che spiega però cosa lo ha fatto arrivare
Ad essere quello che oggi e cioè il primo afroamericano che è capace di competere da pari a pari nelle elezioni primarie del Partito Democratico
E nello spiegare perché ha scelto la parola speranza per la sua campagna elettorale
Raccontato che se nella sua vita avesse dato ascolto e realisti che gli suggerivano di non darsi obiettivi troppo ambiziosi
Per non restare poi deluso può idealisti che cercano il compromesso al ribasso la tranquillità di non dover affrontare gli ostacoli avrebbe fatto esattamente l'opposto di quelli della del movimento di diritti civili americano
Che sino adesso punto avuto speranza probabilmente oggi negli Stati Uniti ci sarebbe ancora la segregazione razziale le donne non avrebbero mai conquistato la parità di diritti e i lavoratori non avrebbero mai ha conquistato del loro libertà sindacale
La speranza e quindi di affrontare sfide di ostacoli che sembrano insormontabili come forza di elemento necessario per conquistare nuove libertà
E di fronte a questo tipo di linguaggio e di proposta politica che mira ad unire invece che a dividere l'elettorato americano mi consentirebbe di dire che Walter Veltroni il suo Partito Democratico non c'entrano davvero niente con Barack Obama
E che forse cento di più un politico come Marco Pannella che ha saputo conquistare alcuni di quegli stessi diritti civili per il nostro Paese mentre Veltroni evidentemente faceva altro
E che solo due mesi fa ha saputo guidare grazie anche sui scioperi della fame una correzione di oltre cento Paesi per compiere passi concreti per superare la pena di morte anche negli Stati Uniti ed anche nello Stato dell'Illinois
Dove Barack Obama ha guidato la riforma di un sistema penale iniquo dopo l'emanazione
Della moratoria delle esecuzioni da parte del Governatore Zaia
Ma dove gli è mancata finora la forza
La speranza di chiedere l'abolizione della pena di morte
Anche per oggi e tutto ci sentiamo martedì attorno alle sette e venticinque Matteo Mecacci noiosa
Salvo dove diversamente specificato i file pubblicati su questo sito
sono rilasciati con licenza Creative Commons: Attribuzione BY-NC-SA 4.0