L'Europa indispensabile. Tra spinte nazionalistiche e mondo globalizzato

Laddove invece allora
Non
Al
Anni
Dell'associazione degli
Menzione
Arrivando
Danial Mariarosaria
Basta
Ovvero la potenza di fuoco che sta
Continuità
Buona sera
A
Se ce la facciamo mi siedo
Grazie
Mi presento sono Andrea Bonanni sono corrispondente abusi del dire pubblica
E leggendo il libro di di Gianni Pittella mi è venuto in mente un ricordo di
Proprio dell'inizio della mia carriera Pustella quando
Il mio direttore che per carità non
Cristiana non dirò chi era mi mi mandò mai secoli fa
Come corrispondente in Europa mi chiamò nell'ufficio del Corriere tutto boiserie emette né una lezione cattedratico e sull'importanza del prezzo delle carote
Io lo ascolta è un po'deluso pensavo e
è e andare poi ci pensai che aveva ragione
Aveva ragione lei prezzo delle carote era quello che l'Europa a quei tempi antidiluviani faceva che faceva anche abbastanza bene la fissazione dei prezzi agricoli era argomento di editoriali su tutti i giornali europei
E io sono andato Buster ma non
Non ho abbandonato l'idea che l'Europa fosse qualcos'altro oltre al prezzo delle carte e anche oggi che l'Europa cui stato
Un sacco di competenze un sacco di politiche continua a pensare che l'Europa sia qualcosa di più
Della moneta unica del mercato unico delle politiche sociali perfino del delle architetture costituzionali e istituzionali che ci hanno occupato in questi anni
Io credo che
Il libro di Gianni Pittella sia proprio questo eh da una parte
Un libro molto esaustivo sulle politiche europee
Dall'altra parte è anche un libro
Che spiega perché quanto queste politiche europee siano da una parte necessarie dall'arte insufficienti
A legittimare l'Europa e soprattutto a dare il consenso al progetto europeo
Perché è indubbio secondo me
Che da una parte
Come dice Pittella se guardiamo le sue politiche l'Europa è indispensabile dall'altra è altrettanto indubbio come scrive
Enrico letta nella questa azione che nonostante queste politiche siano indispensabili progetto europeo sta perdendo consenso è in calo di consenso e
Siamo qua tutti alla vigilia di elezioni europee in cui al di là del risultato staremo a vedere quanti saranno gli europei che andranno alle urne perché quello sarà il vero responso sul futuro dell'Europa
Detto questo
Io credo che
E continua a credere che l'Europa appunto non sia solo politiche c'è un demo su come dice giustamente Gianni ripetutamente nel suo libro c'è un'anima c'è una sintassi di valori che stanno dietro alle politiche e io credo che
Il grosso merito dell'Ulivo che ha scritto l'onorevole Pittella sia proprio questo sia cioè di spiegare come
Ci siano valori ci siano idee di fondo che stanno dietro a tutte le politiche e ogni volta c'è un puntiglioso rimando a questi temi
Io credo che il valore del debbo sia questo cioè l'Europa non è solo politica può essere indispensabile perché fa politica ma è soprattutto indispensabile per le idee che informano le politiche che essa fa e che
Gianni
Illustra molto bene
A questo proposito prima di passare la parola hai
Illustrissimi oratori che abbiamo
Vorrei
Fare lo una domanda nella postfazione a Vibo Pittella affronta la questione della collocazione europea del PD
E anche qui io con lei
Richiamandomi a quello che lui dice lui dice c'è un grande interrogarsi su un contenitore non sul contenuto
Anche qui c'è un problema di andare oltre le politiche per andare a vedere la tela di fondo di valori che stanno dietro le politiche e allora io vorrei chiedere forse Presidente ma voi mi scuserà se nonché direttamente coinvolto nella questione
Oggi si fa un grande discutere delle diverse anime del PD che sicuramente ci sono di quanto siano conciliabili o non conciliabili ma se c'è una cosa certa è che sull'Europa
L'anima del PD è unica non ci sono differenze io non ho mai visto in tanti anni che segue la politica Opus lese
Una sfumatura di differenza tra un ex Margherita un ex DS c'è un'anima unica c'è una ragione di unità nell'Europa
E allora è mai possibile e lo chiedo a voi e spero che mediamente una risposta
Che il PD debba dividersi poco su una delle pochissime cose che le unisce e che non riesca ad anni dopo anni di dibattiti a trovare una soluzione a questo dilemma apparentemente sono
Chiudendo questo passo la parola prima l'autore Point ai suoi autorevoli presentatori
La mia
Devo dei
Dei ringraziamenti
Io sono
Un lucano dal carattere molto asciutto e quindi non amo le piaggeria
Quindi sono
Ringraziamenti sinceri
Il primo muovevo a Carmine Donzelli editore meridionalista devono
Secondo a Maria Antonietta Colin Berti catturato coordinamento
Libero in maniera professionalmente impeccabile con grande passione
Un doppio grazie ovviamente non cito tutti coloro i quali hanno contribuito i singoli capitoli del libro a dare dei suggerimenti
E delle indicazioni doppio grazie morbo Enrico letta
Grazie per la prefazione di grandissimo spessore politico di
Forti suggestioni che sono stati già richiamati alcune
D'Andrea Bonanni e grazie per essere qui
Per il contributo che darà alla nostra riflessione
Grazie a Massimo D'Alema
Che per me e una delle poche personalità
Della politica italiana di respiro europeo e internazionale
E grazie a Mario Mauro che collega autorevolissimo amico anche possiamo dirlo senza che si parli inciucio al Parlamento europeo al quale auguro molta fortuna
Per il prosieguo del suo impegno
Politico e istituzionale
E grazie ad Andrea per
Accettato invito a non soltanto moderare ma introdurre in maniera anche provocatoria
Il nostro confronto
Dirò poche cose perché questo libro e perché il titolo
Europa indispensabile un titolo forte non è un
Pongono scritto l'Europa necessaria d'Europa indispensabile
Il libro
Li assume dieci anni di vicende vissute
Da me in presa diretta avendo fatto l'europarlamentare dal mille novecentonovantanove ho avuto la fortuna il privilegio di vivere direttamente alcuni
Alcuni accadimenti alcune vittoria alcuni insuccessi dell'Europa
Ricordo era la stagione delle euro la grande battaglia dalla moneta unica del
I primi anni di sperimentazione e la moneta unica poi fu furono gli anni del e l'attacco alle Torri Gemelle
Furono
Gli anni del grande allargamento
Furono negli anni
Della politica dell'unilateralismo americano in tutto ciò che ha
Riverberato questa politica nel rapporto anche
Con l'Unione europea
E poi sono stati gli anni più recentemente
Della questa
Battaglia dell'Europa
Contro il cambiamento climatico grande successo sono stati gli anni negli anni del grande successo dalla politica ibernazione dei pochi successi che Unione europea ha avuto
Quando ha svolto la sua funzione determinante nella crisi libanese allora era ministro degli esteri D'Alema e Presidente del Consiglio Romano Prodi
Sono stati gli anni della intuizione dalla strategia di Lisbona e della delusione rispetto alla strategia di Lisbona
Qui vedo
Il onorevole senatore De Castro sosta degli anni anche di una riforma che ha conosciuto la
La politica agricola
Comune sono stati gli anni dell'attuazione della politica di coesione insomma anni importanti fino alle recenti fasi tremende di crisi bene
In tutte queste vicende sia quando l'Europa ha svolto la sua funzione così come era richiesta e cosa e così come era tesa dei cittadini
Penso la crisi libanese penso al grande allargamento penso
Ad un meraviglioso programma che ha reso felici e migliori i giovani europee il programma Erasmus quindi quando è Sato positiva sia quando è stata positiva l'Europa è piaciuta
Che sia quando è stata negativa quando non ha svolto la sua funzione il suo ruolo anche allora quando abbiamo fallito non dicendo nulla sulla guerre in Iraq
Quando abbiamo
Lo rispetto anche recentemente o almeno abbiamo tarda
Sposta la crisi
Finanziare economica sociale anche allora abbiamo dimostrato si è dimostrato che l'Europa e indispensabile sia quando a diverrebbe rate sulle fette Lia evidenziati dia marcati via dimostrati sia quando questi effetti non ci sono stati e l'assenza di questi affetti
Ha dimostrato evidenziato ha rimarcato che l'Europa e indispensabile se ci fermiamo soltanto alla crisi dei giorni nostri e purtroppo anche dei giorni che verranno non ci rendiamo conto come
Sia
Indispensabile una risposta europea gli Stati nazionali non ce la fanno
è evidente
C'è bisogno di una supervisione dei mercati finanziari
E non la può fare il singolo stato così vaffa oggi ma insufficiente c'è bisogno di una supervisione europea c'è bisogno di regolamentare le agenzie di rating
Il confusione amento errato spesso è stato la causa è stata la cause alla base di tanti disastri c'è bisogno di lottare i paradisi fiscali c'è bisogno di ridurre gli stipendi enormi dei manager
C'è bisogno di
Alimentare la crescita e ridare
Ossigeno all'economia e se non c'è l'Europa che lancia gli eurobond
Cioè i titoli di debito emessi dalla Banca Europea degli Investimenti per finanziare le infrastrutture per finanziare la crescita così come abbiamo proposto
Con il collega Mauro e con altri duecento parlamentari europee sulla scia dell'insegnamento della linea guida dataci da giacché da porre
Se non c'è l'Europa che in un momento di crisi come questa rompendo contando le banche ma pensa come ha dichiarato oggi D'Alema anche
A forme di fiscalità di compensazione per lei riprese del Mezzogiorno che stanno soffrendo disperatamente l'acutezza dalla crisi se non c'è l'Europa che
Primo
Che la politica di coesione
E anche la stessa va avanti sulla strada della riforma della politica agricola e che
Traguarda anche l'obiettivo di un nuovo assetto istituzionale
Che rafforzi le competenze le prerogative del Parlamento europeo la Commissione europea e che superiori questa grande vergogna che il voto all'unanimità nel Consiglio europee se non c'è questo noi
Non faremo grandi passi in avanti e non approfitteremo nemmeno della grande opportunità che viene offerta a tutti
Dalla nuova Amministrazione americana ecco perché ho parlato di Europa
Indispensabile e per questa battaglia io credo
Debba esserci l'impegno in Italia innanzitutto del più grande partito vocazione europeista
Che il Partito Democratico da questo punto di vista la mia tesi
E sposta la posso soltanto
Ricordare sul tema che tu hai proposto a interlocutori ben più autorevoli di me
Io credo che il Partito Democratico i socialisti europei abbiano un destino è una missione comune essi hanno un destino una missione comune non posso per lavorare assieme non si capirebbe un'autorità o lamento
Del partito democratico in Europa non si capirebbe una confluenza del Partito Democratico nel Partito del socialismo europeo lo dicono socialista che però ha deciso di
Sperimentare la mia cultura politica insieme ad altri che non hanno la stessa mia
Provenienza e che non hanno la stessa mia cultura socialista ma che hanno
E che e coltivano altri riformista navi
Di è uguale rispetto che meritano è uguale dispetto che hanno
La medesima dignità questa è la sfida approfittiamone ebbene una triste
Ed è un po'strana e paradossale che nel momento in cui
Fallisce l'ideologia liberista in mercati Ist e nel momento in cui si lancia il primato della politica chi dovrebbe raccogliere le infetto di questo fallimento e in difficoltà
Ma è una difficoltà contingente proprio perché la forza dalla storia e ci dice che quando perde il liberismo e le forze della conservazione che sono ispirata quella ideologia non possono vincere altre se non i
Testimoni e i protagonisti di una vera cultura riformista progressista e socialista in Italia e in Europa grazie
Passare la parola Enrico letta
Dunque nelle presentazioni dei libri non si parla in piedi però siccome vedo che le in fondo sono è difficile vederci allora parlerò in piedi nonostante che sia una presentazione del libro
Sono io che ringrazio Gianni perché credo abbia dato a tutti noi l'occasione sia noi che abbiamo collaborato in un modo in un altro
Alla stesura di questo lavoro di andare a rivedere insieme le tappe che ci hanno portato fin qui
E di stimolare ci a capire rispetto a queste tappe qual è il futuro che abbiamo di fronte affrontiamo le elezioni europee e diciamo francamente come stanno le cose anche noi
Siamo a ragionare di elezioni europee tutti dentro una logica nazionale tutti dentro una logica
Quali effetti avranno le elezioni europee sulle vicende politiche interni dell'Italia del centrosinistra italiano e così facendo credo diamo
Un altro colpo di piccone all'idea d'Europa quindi
Mi sembra che anche questa
L'iniziativa e il lavoro
Che qui discutiamo ha una finalità per noi molto importante è una specie di colpo di frusta che ci vogliamo dare a noi stessi le elezioni europee sono importanti per l'Europa
E sarebbe paradossale che in questo momento in questo momento in cui
In una fase di crisi così profonda come quella che stiamo vivendo proprio noi fossimo quelli
Che parlano di elezioni europee soltanto per le vicende di politica interna non parlano invece di Europa dell'Europa di cui c'è bisogno dell'Europa indispensabile in questo momento
Il l'Europa di oggi che cos'è secondo me e la vignetta che è uscita
Un paio di qualche settimana fa sull'Economist
E che raffigura all'euro i come una arca di Noè
L'arca di Noè alle porte chiuse
Ci sono tutti i Paesi dell'euro raffigurati come singole persone che stanno
In cima all'Arca pronti per partire le porte sono chiuse sotto cioè
Un inglese un danese
Vari altri Paesi che non fanno parte dell'euro che cercano di bussare disperatamente le porte rimangono chiuse
La l'Europa oggi eh l'Europa indispensabile
L'unica possibilità per uscire dalla crisi a patto che si guardino gli errori di questi anni e si risponda agli errori di questi anni
Si cerchi di evitare di rifarli
Dio segno alcune tappe degli errori di questi anni che la crisi ha puntualmente messo in evidenza
La più vicina vide tra l'altro D'Alema insieme a Padoa Schioppa come protagonisti nel due mila e sette l'Italia di governo italiano presento
Hai agli altri ventisei la proposta di istituire
Un'autorità per la sorveglianza della vigilanza del sistema finanziario europeo
Molti erano d'accordo
La Gran Bretagna sostanzialmente mise il veto insieme a qualche altro
L'iniziativa si bloccò
Oggi il vertice del primo marzo
Tutti discutono del fatto che
Non si può immaginare un'Europa del futuro senza una vigilanza sul sistema finanziario che sia collettiva
Si è capito che cosa può e successo le banche britanniche
Sono fallite e hanno trasmesso il virus anche a noi l'autorità di vigilanza europea sarebbe stata decisiva per riuscire a prevenire
L'uso della leva del debito A uno e venti come è avvenuto il meccanismo dei mutui come è avvenuto
Sarebbe stato essenziale per affrontare la crisi avendo degli strumenti difensivi e l'Europa non l'ha fatto perché alcuni Paesi non hanno voluto che questo
Accadesse
La storia europea fatta di recente di tante omissioni
Il secondo grande tema la lotta ai paradisi fiscali adesso tutti scoprono i che i paradisi fiscali sono una schifezza sono una cosa negativa una cosa che
Alla fine
Mette in difficoltà il singolo cittadino e il singolo contribuente però
Diciamolo francamente abbiamo tollerato uno dei più grandi paradisi fiscali dentro nel seno della stessa unione
Europea solo negli ultimi anni si è cominciato a lavorare per
De potenziarne gli effetti negativi ma non avevamo il virus dentro noi stessi e per il gioco dei tetti reciproci non si è riusciti a toglierlo questo virus
L'Europa peccato di omissione più grande l'ha fatto quando
Nel momento nel quale l'allargamento si stava compiendo
Ed era chiaro a tutti e lo si era detto molto chiaramente mi ricordo un documento comune del Governo italiano di quello belga
Documento comune che diceva non si fa l'allargamento se prima non si è fatto
L'approfondimento e quindi
L'applicazione delle regole a maggioranza del voto a maggioranza e di altre regole che poi dopo col Trattato di Nizza allo sciagurato
Trattato di Nizza non si sono fatte si sono rinviate da lì nasce gran parte dei nostri
Problemi singoli grandi Paesi che hanno preferito affrontare i loro problemi interni
Rinviando le grandi questioni europee
E possiamo metterle qui sont son tante omissioni tutte legate alla miopia dell'aver preferito
La priorità nazionale rispetto alla dinamica complessiva oggi ci rendiamo conto tutti del fatto che abbiamo una grande ancora di salvezza
è in fondo è la politica euro comunitaria la politica europea che è andata più avanti tutte le altre che è stata diciamo la la vera
Tra virgolette cooperazione rafforzata che si è fatto in questi
Vent'anni di Unione europea cioè l'euro
Ed è oggi l'ANAS altezza dell'Europa nella crisi dei Paesi europei nella crisi aggiungo lo dico a mo'di particolare sull'abbiamo chiaro tutti è stato il motivo per il quale l'Italia non ha fatto bancarotta in questa crisi
Perché se l'Italia avesse avuto ancora la lira
L'Italia sarebbe finita credo ce l'abbiamo chiaro tutti come
L'Islanda
O come rischiano di finire
Altri Paesi
Europee che si trovano oggi in una condizione di conti pubblici migliori
Dei conti pubblici italiani con il debito che abbiamo ma noi abbiamo
Accanto ossessione il sistema di conti pubblici complesso abbiamo l'ancora dell'aver fatto l'euro e in questo senso io mi permetto di dirlo mi permetterà insomma ecco con
Col presidente Mauro siamo abbastanza amici da poterci dire le cose con franchezza
Che forse
Anche su questo tema il nostro Paese deve fare un po'di autocritica almeno una parte del nostro Paese perché
Noi abbiamo passato anni interi in cui ci veniva rinfacciato l'euro di Prodi in cui veniva additato l'euro come il grande
La grande causa di tutti i problemi dell'impoverimento
Delle famiglie italiane e oggi credo possiamo andare a testa alta e dire che
Se
Il nostro Paese oggi è in condizione di affrontare la crisi non di essere sicuro di risolverla ma di affrontarla è perché abbiamo uno strumento basilare come
Come l'euro e a quegli italiani che hanno fatto le scelte in quei momenti
Fondamentali determinante perché si arrivasse
A quelle decisioni credo il nostro Paese deve
Oggi essere profondamente riconoscente altro che
Il biasimo e tutte le campagne che sono state fatte in quegli in quegli anni oggi è un patrimonio di tutti ed è un elemento fondamentale
Oggi ci troviamo a mio avviso in una condizione in cui oltre
Alla firma visto questi errori e a essere in grado di dirci se li con grande franchezza dite anche con grande franchezza che questi errori li ho citati uno per uno non sono colpa dell'Europa sono su colpa degli Stati membri dell'Unione europea
E anche su questo forse dobbiamo cominciare a cambiare il nostro linguaggio perché il freno che i singoli Stati membri una volta l'uno una volta l'altro hanno messo rispetto a queste necessità
Che ha fatto sì che su tante altre di questi temi non siamo riusciti andare abbastanza avanti
Oggi siamo in una condizione di grande
Difficoltà la crisi a mio avviso ha già cambiato l'Europa
Ha già cambiato l'Europa delle istituzioni
Forse sono troppo drastico nel giudizio che sto per dare ma la mia impressione
Da osservatore di queste vicende che l'Europa almeno che esce da questa prima fase della crisi è un'Europa in cui se è un
Prima l'equilibrio tra la dimensione comunitaria la dimensione intergovernativa
Era un equilibrio dinamico in cui
Un po'prevaleva quella comunitaria un po'prevaleva quella intergovernativa
La Commissione il Consiglio le modalità di
Entità delle due istituzioni il Parlamento europeo dimensione comunitaria per eccellenza
Bene oggi possiamo dire che al termine di questa prima fase della crisi la dimensione intergovernativa ha vinto
Credo definitivamente e aggiungo purtroppo sulla dimensione comunitaria
Il Consiglio europeo a chiaramente messo sotto la Commissione
E l'incapacità della Commissione europea
Di giocare un ruolo guida
In una fase come quella che stiamo vivendo è purtroppo un elemento che ormai non fa più notizia
La Commissione europea semplicemente esegue quello che se si mettono d'accordo i principali leader europei il Consiglio decide se il Consiglio non si mette d'accordo si sta fermi o si fanno al limite dei libri verdi e come è noto a tutti un Libro verde
Non si nega a nessuno
Credo che questo punto è questo profondo cambiamento istituzionale avvenuto né i fatti senza che sia cambiato nessun trattato
E i fatti contano più di tanti altri elementi
La Commissione europea quando i Presidenti erano già allorquando il Presidente era Prodi era un'altra cosa rispetto alla Commissione di oggi e io credo che questo sia un problema per l'Europa perché la dimensione comunitaria rimane quella fondamentale
Perché alla fine se non si è legati a cose strampalate come per esempio l'ordine alfabetico
Finché sarà così ha guidato il Consiglio europeo bene è oggi male ma non si può essere legati alla casualità di un ordine alfabetico
Della gestione della
Andare avanti delle presidenze qui secondo me sta tutto il nostro grande problema sapendo che qualche cosa di importante avvenuto perché io penso che quel semestre di Presidenza è stato un semestre importante
Ci siamo presi almeno
La rivincita sua ricchissimi certo
Che
Come è noto raccontava sempre la favoletta dei
Dei numeri di telefono dei tanti telefoni datemi un numero di telefono io mi consulterò con l'Europa B in quel semestre in cui
Di là dall'Atlantico e c'era un Presidente ormai uscito praticamente di scena
Nelle grandi crisi sia la grande crisi in Ossezia sia la fase della crisi finanziaria
Alla fine l'Europa c'è stata c'è stata eccome se c'è stata se mai era il telefono di Washington che non rispondeva diciamo alle telefonate che
Che da Bruxelles arrivavano però tutto questo per dire che noi abbiamo davanti e vado a terminare un tempo nel quale
C'è bisogno di essere molto più netti nei confronti dell'opinione pubblica anche da parte di chi
Ha responsabilità politiche nel dire quali sono quali sono
Qual è la posta in gioco
Nel dire che
Nella
In questa legislatura europea che si apre che comincerà noi dovremmo chiedere dei passi avanti sostanziali che non possono avvenire soltanto per via intergovernativa
E noi dobbiamo chiedere soprattutto la capacità dei grandi Paesi europei di
Decidere quando è necessario di andare avanti anche se tutti gli altri non sono d'accordo
E penso che questo sia un tema fondamentale essenziale non non so non può più succedere quello che successe sul caso della vigilanza europea quando il veto alla fine di qualcuno blocco tutti
è evidente che in quel caso il tetto era legato al fatto che il grande mercato finanziario stava a Londra e quindi
La difficoltà di fare senza Londra era evidente a tutti
Però ritengo
Che è un Paese guida dell'europeismo e dell'Europa come l'Italia debba in questo senso essere molto più determinato e determinante anche perché il nostro futuro è soltanto in Europa
Lo dico adesso che anche il G otto va a finire
Ci siamo aggrappati nella nostra storia recente all'idea che il G otto era l'ultimo era l'ultimo grande baluardo della nostra grandezza del Novecento del Novecento l'Italia è stata
A partire dalla Società delle nazioni sempre comunque tra i grandi della terra
Il G otto è stato l'ultimo di questi
Luoghi
Il G otto di fatto va a finire
E noi sappiamo tutti che per le dinamiche della crescita mondiale
Se facciamo i conti sul due mila e venti
Le economie mondiali del due mila e venti ce ne sarà
Una europea soltanto
Che arriverà all'ottavo posto della graduatoria mondiale
Quella della Germania che sarà l'ottava nelle graduatorie del due mila e venti noi insieme alla Francia insieme alla Germania insieme alla Gran Bretagna insieme alla Spagna saremo tutti dietro
A meno che
è
Gli equilibri del mondo non ci facciano capire che
Mettendoci insieme siamo e saremo
Il terzo PIL del mondo
E credo che questa dimensione ci deve far capire che
L'indispensabilità non è
Un una parola astratta da parte di
Europeisti romantici quali noi siamo ma qualcosa di molto concreto per fare questo c'è bisogno di forza politica ecco perché io ovviamente condivido quello che
Ha detto Dario Franceschini nella suo discorso di investitura di sabato di due settimane fa non abbiamo bisogno di costruire insieme socialisti europea un grande campo
Europeista innanzitutto europeista che faccia andare avanti l'Europa con una grande grande capacità di convincere i cittadini europei
Che soltanto su queste idee passi si riesce a fare si riusciranno a fare
Fare dei passi concreti a un'Europa che se effettivamente
Utile per tutti
Sapendo anche che il problema istituzionale io ho citato molti aspetti istituzionali io penso che
Finché l'Europa non avrà un momento elettorale nel quale non si confronteranno
Non ci saranno confronti politici tutti nazionali ma finché non ci sarà un momento in cui ciò che è una mezza utopia però forse dopo questa crisi la guardiamo come
Un'utopia più vicina finché non ci sarà un momento in cui saremo costretti a scegliere
Noi italiani magari tra votare direttamente un Presidente del Consiglio europeo che si chiami Toni Blair o che si chiami Silvio Berlusconi che sia in Massimo D'Alema che si chiami
Jaques Chirac conico la star così e che quindi dividendoci e votando un Presidente
Assegnando a quel Presidente il nostro supporto caricando su quel Presidente le nostre aspettative criticandolo poi se farà le cose che
Noi vogliamo se non le farà che si stabilirà un meccanismo di
Interpretazione di ruolo europeo fino in fondo che oggi invece attraverso questi meccanismi istituzionali così complesso non riusciamo a fare e accanto a questa dinamica istituzionale non dobbiamo
Far sì che
Bruxelles riesca a essere sinonimo
Di parole positive non soltanto di parole negative come direttiva infrazione sentenza dalla Corte di giustizia al Regolamento obbligo
Sempre scaricare su Brussa alle cose che dobbiamo fare in quest'ultime quarantotto ore c'è stato l'orgia di queste dichiarazioni
Brussa del ciclo obbligano alla parità tra uomo e donna commesse fosse una cosa che noi da soli
Noi italiani da soli dobbiamo aspettare che Brussa ci dica che l'uomo e la donna devono essere
Uguali nelle loro opportunità qui semplicemente la cosa è usata soltanto per applicare la l'aspetto più negativo di questa
Dinamica e finché non cambiamo tutto questo e non rendiamo invece Bruxelles sinonimo di fatti positivi
L'Erasmus le infrastrutture che si tocchino con mano la soluzione delle dinamiche complesse dei grandi flussi
Migratori io credo che finché tutto questo non avviene sarà tutto molto più complicato e l'Europa non sarà sinonimo positivo come lo è stato per la mia generazione
La generazione che ha studiato a scuola l'università all'Europa con quella l'obiettivo del novantadue tutti gli anni Ottanta su stati gli anni in cui avevamo questa Europa del novantadue davanti
Il grande mercato delle quattro libertà già di per sé le quattro libertà è una
è una parola che ti spinge ha un impegno è un impegno che secondo me è stato straordinario
Che poi si è perso dobbiamo recuperarlo e noi dobbiamo essere partecipi di questo recupero
Ringrazio Gianni Pittella per la
Personale cortesia cercherò in punta di piedi di fare alcune brevi considerazioni
Anche per non
Creare complicazioni a margine della domanda iniziale posta da Bonanni evidentemente io non ho commenti da fare sulla collocazione del Partito Democratico
Potrei provare a dire un po'di cose di sinistra nel senso che
Semplicemente so che per quello che riguarda perlomeno la mia parte l'unico posto ancora disponibile su cui discutere e quindi non so se questo posso farmi poi prendere in considerazione per altri incarichi
Quel che voglio dire sulla questione all'Europa è molto semplice la sostanza della retorica europea o meglio della retorica europeista ci dice non sbaglia
Che quel che ha fatto la fortuna e l'Europa è stata la capacità di alcuni
Di far sì che ciò che ci univa fosse più importante e più forte più rilevante di ciò che ci divideva
Questo è un problema che non ha riguardato solo i padri fondatori
E quindi non solo quel filone della cultura popolare che si riconduce ad Adenauer Schuman Degasperi ma è un filo rosso che ha tenuto insieme alla storia e di tanti
Le storie dei migliori lo dico senza
Ritrosia e che ci ha garantito pace e sviluppo nell'esperienza che ho fatto in questi anni quella fatta in un comune anche con i colleghi del PD
Credo di poter aggiungere un elemento non solo ciò che ci unisce e più forti di ciò che ci divide ma tante volte ciò che ci unisce e in ciò che ci divide
Cerco di spiegarmi al di fuori del paradosso
Una coalizione che mi ha molto impressionato è stato però appunto la vicenda della riflessione sull'ideologia mercati stavo liberista
Anche il Ministro Tremonti si è lungamente di Lugano dilungato sull'argomento facendo grosso modo questo ragionamento in questo momento abbiamo
Un mercato globale
E abbiamo delle decisioni che non riescono ad andare al di là della propria punta del naso cioè vengono comunque presi su base sostanzialmente nazionale
è una considerazione senz'altro pertinente devo dire però che
Abbiamo qualcosa tra le mani di un po'più consistente che si chiama Europa che sarebbe ora che usassimo
Voglio essere molto chiaro su questo io credo che il difetto di leadership
La mancanza cioè di una lungimiranza preoccupata del destino di una generazione che abbiamo potuto degli vedere e dire
Negli intenti di alcuni dei protagonisti dello scenario europeo fino ad un certa data si sia in qualche modo affievolita
E oggi pur nelle posizioni ragionevoli forti corroborate anche da tante esperienza che dimostrano diversi capi di governo di partito
Non riesce ad essere approfonditamente capace di lanciare il cuore oltre l'ostacolo
E io credo con grande semplicità che questo venga percepito dalle persone che è vero che sono magari in parte distratte da uno schema interpretativo delle vicende europee
Che nelle statistiche di eurobarometro per quello che riguarda l'Italia fatto cento il sistema di informazione novantotto per cento riguarda appunto le vicende di casa nostra i due per cento le vicende europee ma a fronte del fatto
Che
Fatto cento invece il numero delle leggi che va in gazzetta ufficiale del Parlamento italiano anche fino a settanta sono atti di ratifica di direttive riconducibili a Bruxelles
Allora se l'Europa conta e conta tanto attenzione a non commettere l'errore che sento fare da più parti
L'Europa conta tanto incide tanto ma quanto conta l'Italia in Europa quanto conta la Francia in Europa come se il modo vero per affermare fino in fondo il proprio essere europeisti ed essere europei
Fosse poter in qualche modo assicurarsi la parte di bottino maggiore
Perché onestamente credo che questo faccia perdere il filo fondamentale che era in quella notazione iniziale
Ciò che ci unisce e più forti di ciò che ci divide
La seconda del considerazione la faccio a margine di una riflessione che fa Gianni Pittella nel suo libro
E che riguarda chiamiamoli pure degli ideali diciamo ciò in cui crede l'Europa il tema
Per qualcuno per molti forte forme di fin troppo esagerate ansie
Delle radici giudaico-cristiane dell'Europa
Anche su questo voglio essere molto chiaro e in ciò che dici dice che ci divide che troviamo ciò che ci unisce
In che senso l'esperienza
Di un punto di riferimento ideale per affermare un progetto di grande respiro
Quel progetto politico che chiamiamo l'Europa unita e possibile solo attingendo a fattori che vanno in modo significativo a collocarsi oltre il gioco del potere
Allora io sono certo che nessun problema politico si risolve con la religione nello stesso tempo penso che nessun problema politico si risolve facendo la guerra di religione
E soprattutto credo una cosa e questo è in fondo la speranza del riconoscimento che sento nel pormi con chi è in competizione con me sul quadro politico per trovare le soluzioni migliori
Platone dice nel Convivio gli amici sono quelli che guardandosi negli occhi riconoscono la presenza di un Dio di un Dio cioè di un ideale talmente forte talmente grande da tener conto delle istanze del desiderio di tutti
Se questo passaggio a un qualche riscontro di verità
Il dialogo non può essere ridotto a quell'elemento stucchevole
Che fa desiderare ogni tanto di essere niente ficcato perché sia vera in qualche modo la dialettica politica
Perché il dialogo non è semplicemente la ricerca di un compromesso tout-court io faccio un passo avanti verso di te tu lo fai verso di me ci mettiamo d'accordo
Perché se io dico una sciocchezza e tu dici una sciocchezza e ci mettiamo d'accordo e molto delle regole pensate in tempi recenti sullo scenario finanziario hanno questo vizio d'origine facciamo un disastro per una generazione
Se invece possiamo assumerci la responsabilità di fare un passo avanti insieme verso la verità la verità non c'ho in tasca io
Forse neanche tu è un fatto che siamo chiamati a scoprire insieme a togliere quel velo alle tre atti ci permette di stare di fronte al nostro destino
In questo senso nei su uno dei fattori problematici che ci vede su campi avversi è tolto
Nessuno dei fattori problematici che ci vede con una visione diversa del mondo e tolto però nello stesso tempo sentiamo che la preoccupazione per il destino di una generazione non è neanche una parola vuota
Perché dentro c'è la passione con cui io e te
Atteniamoci teniamo teniamo con forza in conto del bisogno più vero che c'è dietro ognuno dei nostri ragazzi
Ultimo passaggio c'è effettivamente un aspetto del dettaglio delle identità che deve essere meglio compreso se vuole essere fattore di dialogo e non di divisione
C'è una sfida tra le altre che mi affascina particolarmente è la sfida dell'immigrazione
Ci sono in questo momento il dieci per cento circa di immigrati extracomunitari in Europa regolari vuol dire grosso modo poco più di cinquanta milioni di persone
A me è capitato di prendere un piccolo aereo da Tripoli da Bengasi più volte e di andare verso il Sudan e vedere come le fermate di un autobus cinque mila dieci mila quindici mila persone
Io non credo che noi possiamo immaginare un modo di concepire la democrazia la verità l'esperienza di costruzione di una civiltà che non tenga conto di questo grido
E non penso nel modo più assoluto che si possa guardare a un'integrazione che non sia capace di farsi carico del bisogno di ognuno di queste persone
Perché questo sia vero e perché questo nostri ideali con i desideri i diritti e i bisogni di quelli che già dicono in Europa
Bisogna vere non semplicemente una linea politica d'accatto che viene giocato ad ogni Stormy di fronte ma bisogna avere una visione
In questo momento quella mancanza di leadership cui facevo cenno prima impedisce all'Europa di avere una visione compiuta non riusciamo ancora a farci carico di un problema che di questa entità in termini europei
E questo non è un problema di per sé tanto legato al fatto che rallentiamo la soluzione del problema
Quanto che realmente di diamo senza un'identità gli uni agli altri a destra come a sinistra
Perché se siamo incapaci di pensare un luogo che possa essere interlocutore
Del bisogno del mondo ancora una volta ci manca un luogo di gestione globale dei conflitti e delle competenze e ci rassegniamo a latere un mercato un mercato globale e delle soluzioni solamente locali
Ringrazio ancora una volta Gianni per la disponibilità e l'attenzione
Evidentemente non faccio considerazioni sulla collocazione del partito democratico in Europa però se proprio qualcuno si trovasse male ricordo tutti che il Gruppo del Partito Popolare Europeo e il più grande che c'è ed è quindi in condizioni di reggere la presenza di una
Io vorrei innanzitutto ringraziare Gianni Pittella per questo libro che
Certamente
è uno strumento prezioso
Anche per capire che cos'è d'Europa
Che a mio giudizio qualcosa che ancora per molti cittadini
Non è così chiaro capire che cos'è che cosa fa come funzione
Questo complesso di istituzioni di che ha un peso così grande non solo nell'economia della politica ma nella vita di ciascuno di noi
Quali finalità si propone quali passi in avanti ci ha fatto compiere nel corso di questi anni perché
Questo libro d'acconto anche dei risultati che l'Europa ha conseguito oltre che dei problemi che ha di fronte tasse
Ed è un libro che
Scritto con grande passione politica su
Direi persino in qualche tratto con una qualche vena di ottimismo sul futuro dell'Europa io che ho vissuto in parallelo e su questo decennio diciamo
In parte come il collega di Gianni Pittella per un periodo non lungo ma intenso
E in parte con responsabilità di governo e quindi
Chi ha responsabilità di governo passa metà del suo tempo nelle istituzioni europee diciamo le credo che nell'agenda di chi di chi governa ci sia una chiarissimo
L'Europa si può pesare senza metà del tempo di chi ha una responsabilità di governo la simbiosi passi in Europa si passa nella discussione del confronto nelle decisioni comuni dell'Europa
Io ho vissuto questo stesso periodo
Questo stesso punto di vista perché
Sono convinto che non esiste l'idea dell'interesse nazionale italiano come separata o contrapposta rispetto all'idea dell'interesse dell'Europa
L'interesse nazionale italiano eh
Perfettamente coincidente con l'esigenza di rafforzare l'integrazione europea
Devo dire che se dovessi scrivere sull'Europa scriverei qualcosa di più problematico di meno appassionatamente sicuro di quello che ho scritto Gianni Pittella nel senso forse di
Vederne anche le sconfitte e i punti di difficoltà
La grande crisi europea è nata anche se volete da un certo senso di sazietà nella vere
Esaurita una grande missione
E nel non vedere con chiarezza come affrontare la nuova missione come definire anche la nuova missione dell'Europa
La grande missione compiuta dell'Europa è stata al o la riunificazione dell'Europa
L'Europa un continente attraversato da conflitti drammatici qui ci sono leggi nate due guerre mondiali
E le conseguenze di queste due guerre mondiali hanno segnato a lungo l'Europa
Quello della seconda guerra mondiale fino all'ottantanove ed oltre l'Unione europea a
Unito l'Europa e nell'unire l'Europa a eliminato uno dei più grandi focolai di guerra che l'umanità abbia conosciuto negli ultimi due secoli
Avere costruito la parcella dove erano nate le le grandi guerre che hanno insanguinato il mondo è stato una missione straordinari
Qualsiasi cosa si possa pensare dell'Unione europea il fatto appunto che lungo quel confine tra la Germania la Francia dove sono morte
So cinque sei otto milioni di persone
Adesso si passa senza incontrare una sola divisa e ci si accorge che il confine è passato solo perché cambia l'operatore sul display del telefono cellulare
Dopo un po'perché quello tedesco resiste un po'
Questo tema
Quindi
Onestamente facciamo aprire
Eliminato i confini della guerra e poi cadere superato i confini della guerra fredda ri unificando l'Europa è stato
La grande missione dell'Unione europea
E
Per circa cinquant'anni questo è stato il motore
Dell'integrazione
Io credo che il la crisi si è aperta nel momento in cui esaurito questo compito naturalmente non c'è un'ora x diciamo l'Europa si è trovato di fronte ad un'altra missione
Che era quella di
Affrontare le grandi sfide che venivano dall'esterno del continente
Il nuovo motore dell'integrazione non è più nella unificazione dell'Europa quello quello si è compiuto diceva
Ma per mantenere questa unità dell'Europa dobbiamo essere capaci di affrontare insieme le grandi sfide che vengono dall'esterno
La competizione nel mondo globale
La regolazione di un'economia globale
La sfida dell'immigrazione la sfida della sicurezza e del fondamentalismo islamico e in generale comunque degli elementi che minacciano la sicurezza la grande sfida ambientale
E l'Europa si deve cimentare come la dimensione politica istituzionale senza la quale queste sfide non possono essere ridotte
Ma questo cambia lo scenario cambia l'agenda europea e impone delle scelte politiche
Assai meno scontate di quelle pure difficili
Che hanno condotto al riunificazione dell'Europa
La crisi nasce lì nasce per esempio nel momento in cui
L'Europa viene meno
A due funzioni essenziali
La guerra in Iraq secondo me è stato un grande momento di crisi
Perché non c'è dubbio che l'opinione pubblica europea voleva che l'Europa agisse in modo incisivo per la pace
E l'Europa non è stata in grado di farlo si divise
E sono
E allora e naturale che i cittadini si domandi no a che cosa serve questo complesso di istituzioni e l'altra grande sfida è stato che dopo i sacrifici del euro il cittadino europeo si aspettava
Progresso economico lavoro miglioramento della qualità della vita
Che anche qui l'Europa non è stata in grado di fare seguire all'euro quel coordinamento delle politiche economiche all'Europa si è data
Con l'euro un grande programma riformista che è stata la strategia di Lisbona salvo che non si è dato gli strumenti per realizzarlo PD quel programma è rimasta una sorta di di libro dei sogni parliamoci chiaro qui
Tu uno dai un po'troppo per realizzato a un certo punto è un certo punto dice passi in avanti sopra realizzato in realtà e rimasto largamente
Diciamo un libro dei sogni
Perché l'Europa non si è data gli strumenti istituzionali politici
Per realizzare quel programma
E
Ed è accaduto un paradosso diciamo è accaduto che questa
Questo disamore verso le istituzioni europee
Ha spinto i cittadini nella direzione esattamente opposta in alcuni Paesi perché l'Europa non è riuscita a mantenere le sue promesse per una mancanza di forza istituzionale
E i referendum francese irlandese
Anziché indirizzare la protesta verso un'accelerazione della Raf del rinnovamento delle istituzioni e lo hanno ha frenato
In qualche modo diciamo aggravando i mali
Che con quel no si volevano denunciare e contro i quali l'opinione pubblica si è rivolta
è stata
Il grande paradosso di quei referendum francese
Lo scontento verso l'Europa ha finito per rendere il diciamo quelle istituzioni ancora più deboli nell'affrontare le ragioni dello scontento e pieni per aggravare nelle cause
E
E qui certamente si è manifestato un difetto di leadership
Divisione
Di capacità di camminare insieme delle grandi famiglie politiche io poi risponderò alla domanda posta da Bonanni mia risposta è abbastanza banale
Naturalmente
Nel nel decidere in quale campo si deve stare come Partito Democratico dobbiamo partire dal fatto che
Il campo che noi vorremmo non esiste
Cioè noi vorremmo il campo di una di
Di un progressismo radicalmente europeista di cui noi siamo espressione ora questo non esiste perché esistono le famiglie politica tradizionali
Le quali sono anche se attraversate da quel conflitto tra europeisti ed euroscettici che attraversa il campo politico trasversalmente non esiste il gruppo degli europeisti progressisti nel Parlamento europeo
Esistono i gruppi socialista popolare liberaldemocratico eccetera diceva e ognuno di questi gruppi sono è attraversato da questo conflitto tra chi vuole più Europa e chi invece pensa insomma che l'Europa sia
Una dimensione inevitabile della quale cercare al massimo di salvaguardare gli interessi nazionali del Paese che si rappresenta
C'è un'ottica sbagliata che alla fine non porta neppure a salvaguardare gli interessi nazionali
Ma
Detto questo io credo
Oggi che
Noi ci troviamo in un passaggio veramente molto molto importante e molto delicato anche molto rischioso
Vedete questa crisi eh
Non è un incidente di percorso cioè non è una parentesi a mio giudizio questa crisi mette in luce le contraddizioni di fondo di un intero ciclo di sviluppo
E
Queste contraddizioni di fondo non sono soltanto legate alla deregulation certamente la deregulation è un aspetto
E c'è una responsabilità politica di chi ha ostacolato gli sforzi per costruire
Una regolazione internazionale insomma
Non è vero che siamo stati tutti i mercati visti come diceva il mio amico Giulio Tremonti ha diciamo ci sono alcuni che non sono stati di più
Ci sono altri che si sono sforzati nel corso degli anni di dire che bisognava
Creare degli strumenti di regolazione e di controllo che bisognava fare l'armonizzazione delle politiche fiscali e qualcuno che si opponeva diciamo la politica diciamo le e quindi le responsabilità
Ma a mio giudizio non si tratta soltanto di questo si tratta di un problema se volete molto più grande cioè i questa globalizzazione ha portato ad un drammatico deficit etico democrazia bisogna usare queste la parola giusta
Nel senso che è cresciuta una dimensione finanziaria ed economica internazionale
Ed una oligarchia
Della finanza internazionale mentre non c'è una dimensione politiche
E quando si forma un potere che non è regolato dalle istituzioni democratiche c'è un gap di democrazia
Di questo si tratta c'è un'oligarchia che si è data le sue regole
La forza de delle nostre società europea è stata nel fatto che il potere economico è stato regolato dallo Stato democratico che ha conciliato le ragioni della crescita capitalistica
Con le ragioni della coesione sociale e della democrazia
Ma è stato all'esistenza dello Stato nazionale democratico che ha reso possibile diciamo questa che Dahrendorf definiti la quadratura del cerchio
La a simmetria tra un'economia mondiale una finanza mondiale la mancanza di istituzioni democratiche ha creato unica democratico
E c'è uno li gare Kia chiesti una nuova razza padrona diciamo che in assenza di istituzioni democratiche si è data le sue regole che alla fine il risultato la crisi in cui ci troviamo
E questa crisi e questo tipo di sviluppo non regolato a prodotto anche quell'idea sociale
E cioè approfondito le diseguaglianze sociali in modo drammatico e questa crisi è anche il frutto di società rese più fragili dal dalla crescita delle diseguaglianze sociali perché è vero che i prodotti derivati hanno moltiplicato per cento le affetto
Ma all'origine del credit crunch cioè il fatto che le classi medie americane non sono state più in grado di pagare i debiti che avevano fatto con le banche perché si sono impoverite
Così come si sono impoverite e
Classi medie europee
E i lavoratori europee perché
L'assenza di regole ha avuto anche come conseguenza che
La rincorsa ad attrarre i capitali ha ridotto la tassazione sui redditi da capitale e il peso dei sistemi fiscali grava soltanto sul lavoro
In Italia negli ultimi quindici anni
I redditi da lavoro di spot dipendente sono cresciuti del sei per cento dei redditi da capitale da lavoro autonomo del quarantaquattro per cento
E le nostre società sono diventati più diseguali
Queste queste la crisi sta in questi due grandi problemi Channel deficit di democrazia emittente citi giustizia sociale
Che uno sviluppo non regolato portato con sé di fronte a questo per l'Europa diventa diecimila volte più indispensabile
L'Europa i
Per regolare lo sviluppo europeo e l'Europa come grande attore di una nuova regolazione mondiale si parla di una nuova Bretton Woods si parla di
Della necessità di ridefinire il ruolo del Fondo monetario internazionale e dentro questo scenario senza l'Europa i singoli Paesi europei rimangono destinati a non avere alcun peso
Quindi
Pensiamo davvero di fronte ad un passaggio cruciale io spero che questo sia il tema della campagna elettorale europea anziché fare la conta diciamo degli equilibri politici nazionali
E
I di fronte a questa sfida noi avvertiamo tutta la debolezza insomma diciamoci la verità anche qui senza
Inutile che ci nascondiamo insomma in questi in questi giorni diciamo sì
Sono stati tempestivi nel convocare i vertici che si succedono apertissima la portata delle decisioni appare modesta
La portata delle risorse messe in campo appare modesta i la
La forza innovativa delle cose che si fa in Europa non lasci insomma
Dall'altra parte c'è l'America che certamente eh diciamo gli Stati Uniti sono il Paese maggiormente responsabili di questa crisi
Perché sono stati gli alfieri di quella politica ultra liberale eccetera che ci ha portato a questo disastro ma è anche vero che il Paese in cui la reazione è stata più forte più dinamica
Intanto la reazione politica perché appunto hanno fatto le elezioni
Degli Stati Uniti d'America e hanno cambiato la leadership che aveva portato il mondo a questa crisi
Noi nella nella nella confusione degli stati divisi d'Europa continuiamo a trascinarci una parte di quella leadership che è stata responsabile portato il mondo a questa crisi
E poi il cambiamento di leadership a messe in campo un cambiamento di indirizzo tanto per le dimensioni dello della manovra di politica economica
Gigantesca rispetto agli spiccioli dell'azione europea e poi per la forza degli indirizzò
Cioè se
Cambiare il meccanismo di sviluppo se se c'è un problema di giustizia sociale ecco il messaggio si aumentano le tasse i ricchi si estende la protezione
Sanitaria i disoccupati sì sì sì sì interviene la politica per
Redistribuire il reddito dare un nuovo orientamento lo sviluppo energie rinnovabili nuove tecnologie ricerca e innovazione
Beh risposta europea è molto più frammentata incerta centri
Incerta dell'indie prevale alla fine l'idea che di fronte alla crisi si allentino i vincoli badate e e rischiosissimo questo
Perché alla fine rischiamo di avere meno Europa e quindi
E si salvi chi può i Paesi che hanno margini di bilancio maggiori aiuteranno le loro impresa
Magari magari con qualche vincolo protezionistico nascosto perché non è carino esibirli diciamo e quelli che hanno maggiori problemi di bilancio come l'Italia
Ma se si allentano i vincoli in materia di politiche di bilancio e di matti in materia di aiuti di Stato alla fine noi ci giochiamo anche il mercato unico perché saltano le regole della concorrenza
Noi siamo a rischio
E quindi un diciamo da europeisti in questo momento bisogna lanciare un allarme o c'è un salto di qualità abbiamo fatto l'altro giorno dei colleghi punto vent'anni era lì con noi fatto un convegno a Bruxelles
Dove consono a questa preoccupazione emersa con grande forza e devo dire che avendo sentito la relazione che in quel convegno ha fatto
Amico carissimo Almunia
Diciamo non
Si è rafforzato in me il senso di una difficoltà diciamo di una
Proprio qui l'indebolimento delle istituzioni comuni a cui faceva riferimento Enrico Letta giustamente si riflette anche nella difficoltà
E la Commissione
Appare più come l'organo che giustifica ex-post alle scelte dei governi nazionali che non come l'organo che coordina in questo momento
Le scelte di politica economica e badate che se queste scelte non sono coordinate intanto l'impatto sarà Mino
Perché soltanto un'azione coordinata di politica economica può avere la massa critica per agire in senso anticiclico in modo efficace
E poi ripeto il rischio che quello di accentuare le diseguaglianze all'interno dell'euro
Allora io non è per essere vedere né non vedo nero però vedo che in questo momento se non c'è un intervento forte dell'opinione pubblica per rilanciare il processo di integrazione
Noi rischiamo che questa grande crisi paradossalmente che questa grande crisi rende ancora più indispensabile l'Europa invece questa grande crisi potrebbe
Approfondire le divisioni all'interno dell'Europa e rendere l'Europa più fragile proprio nel momento in cui ce ne sarebbe di più viso
Credo che questo debba essere il grande tema del dibattito pubblico dei prossimi
Dei prossimi mesi
E perché questo corrisponde alle esigenze fondamentali del nostro Paese
E
Personalmente ritengo che
Una forza come il Partito Democratico possa portare nel dibattito europeo questa forte visione europeista
E anche diciamo così di un europeismo progressista ordinamenti innovatore nei contenuti i contenuti delle scelte di politica industriale di politica sociale
Io credo che appunto come come ha detto Franceschini Franceschini ha usato delle parole che mi sembrano da questo punto di vista
Indicare il cammino cioè che noi dobbiamo costruire qualcosa con i socialisti senza
Senza con ciò
Volere fare del Partito Democratico un partito socialista noi non possiamo siamo una forza
Che ha un'ispirazione diversa più ampia abbiamo l'ambizione di costruire
Anche in Europa un polo riformista che vada oltre i confini del del Partito socialista europeo quindi
Da questo punto di vista il problema non è di diventare socialisti anche tutte queste discussioni drammatica non voglio morire socialista non voglio morire democristiano
A cui
Io sostituisco più semplicemente non voglio morire che mi sembra un'impostazione più universale diciamo
Oramai non possiamo neppure rimanere prigionieri diciamo di queste di un'ottica che guarda soltanto così
Ad una classificazione ideologica che in parte appartiene al passato qui non si tratta di aderire ad una ideologia
Tanto più che paradossalmente il messaggio più socialista in questo momento viene dai democratici americani che dimostra che poi
Come ha scritto Newsweek che siamo tutti socialisti riferendosi però non è i socialisti ma di I democratici in questo caso americani quindi
Insomma il gioco dell'ideologia rischia di essere un gioco nominalistico il problema è costruire un campo di forza
Un campo di forze riformiste che abbia il più possibile una forte impronta europeista
Io credo che questo in Europa lo si faccia con i socialisti oltretutto nel corso di questi anni indubbiamente diciamo la
Direi che chi ha vissuto dall'interno e Gianni Pittella è stato un protagonista che ha vissuto dall'interno la vita del gruppo socialista rispetto a dieci anni fa direi che nell'orientamento del gruppo socialista
La scelta europeista fatto enormi passi in avanti
E questo non c'è dubbio permessino rispetto agli orientamenti dei partiti di provenienza non c'è dubbio che il Gruppo Socialista
Per esempio rispetto agli inglesi diciamo i parlamentari laburisti del Parlamento europeo sono indubbiamente uno dei diritti dei settori più europeisti della politica britannica quindi
Gruppo socialista esprime un forte orientamento europeista
E vorrei anche dire una cosa che di fronte a questa crisi che di fronte alla debolezza della Commissione
E alle contraddizioni del Consiglio il Parlamento europeo è stata anche l'istituzione europea a mio giudizio che ha dato una risposta più forte
Più coerente e più lungimirante alla crisi basta vedere i documenti approvati dal Parlamento europeo Parlamento europeo è in questo momento un'istituzione trainante nel senso dell'integrazione
Io credo che in quella sede insomma noi chi andrà che non è il mio caso diciamo ma chi andrà
A rappresentare l'Italia e per quanto ci riguarda il Partito Democratico veramente a molto da fare perché il Parlamento sia spero al più presto con i poteri previsti dal Trattato di Lisbona perché questa è una delle
Davvero questa è una necessità d'emergenza ad aprire al più presto quei poteri cibo vogliamo che il Parlamento sia uno dei dei motori
Per rilanciare il processo il processo di integrazione e penso di petto che l'orientamento del Parlamento vada
In questa direzione
Cont varie posizioni che è vero perché o del Gruppo del Partito Popolare gruppo straordinario però purtroppo diciamo da dall'interno di quel gruppo è venuta la maggiore opposizione per esempio e
A deliberare
A favore della proposta di eurobond o che pure in Italia largamente condivise in senso bypartisan diciamo e
Ex perché purtroppo
Quel gruppo è grande ma sono anche grandi le posizioni a mio giudizio conservatrici e le resistenze che all'interno di quel gruppo si manifesta
Spesso avviene che grande e grande in tutti i sensi dispetto
E comunque insomma io credo che per quanto riguarda il futuro dell'Europa e anche ragionevole che questo futuro
Continui ad essere legato anche a un certo grado di collaborazione tra le grandi famiglie politiche europee
Perché questo è il senso della costruzione europea e penso che anche per questo noi dobbiamo portare la forza dei democratici italiani non in un luogo marginale
Ma dentro una di queste due grandi famiglie dove si gioca in gran parte poi il destino e le scelte fondamentali che si compiono in quella sede c'è poco da fare lì
Conta anche la forza dei numeri e conta la forza dei grandi raggruppamenti politici ritorno
Non credo che un partito come quello che noi abbiamo costruito abbiamo l'ambizione debba pensare di collocarsi in una posizione testimoniale in un luogo dove invece può incidere
E in modo rilevante sull'orientamento di uno dei grandi gruppi che decidono poi le scelte del Parlamento
Ma questo voglio dire di questo troveremo poi modo di tornare a discutere
Adesso importante guardare alle scelte ha i contenuti e io credo che questo libro ci aiuterà
Anche a portare nella campagna elettorale che si svolgerà
Diciamo i contenuti del futuro delle questo dovrebbe essere davvero un grande impegno che prendiamo in senso bypartisan diciamo
Vincerà chi deve vincere ma non facciamo una una campagna del cortile Italia
Non facciamo la conta delle dei problemi politici del cerchiamo di fare lo sforzo tutti voglio dire noi e loro
Perché questa sia una grande occasione per discutere delle uno PAC
E per far ragionare i cittadini italiani sul futuro dell'Europa e non per fare il sondaggio di popolarità del Governo Berlusconi di questo o quel ministro
E quando dico questo mi riferisco
Ai temi e anche alle liste
Perché insomma lasciato a meno di
Questo significa che
Al Parlamento europeo si devono candidare quelli che vogliono andare al Parlamento europeo
E dobbiamo finirla tutti Ciaravolo chi più chi meno
Di fare delle elezioni europee l'occasione per misurare la popolarità dei leader le
In una chiave tutta di politica interna tutta strumentali e che secondo me non è giusta e non grande Paese europeista conferita qui
Io penso che questo libro ci aiuta
Anche se vogliamo coglierne il senso a discutere dell'Europa che
Che a confrontarci sull'Europa cosa che assolutamente necessaria anche per il nostro Paese grazie
Grazie grazie agli oratori ho sentito finalmente dei bei discorsi sull'Europa era tanto che non mi succedeva neanche fosse
E grazie al pubblico che è intervenuto
Ignaro divisa