Razza di comunista. La vita di Luciano Lama - presentazione del libro di Giancarlo Feliziani (Edizioni Editori Riuniti)

Ma
Ignorare ed abbiamo Franco
Franco
Qua
Seriamente Franco
Libro
Giapponese
Come
Analoghi
Vi scrivo
Regola
Dunque
Ventuno
Come
In un futuro
Contraddizioni
Così
Non funziona
Comunale
Attraverso
Precipitare la situazione
Semplici tutta una situazione magari in quella città andiamo
Io
Effettivo elettorale sulla
Contro
IVA
Signor
Presente non lo
Già
No non ha l'obbligo
Bene
Diceva
Pensiamo
Rinnovo
Radicale
Salariale
Avrei dovuto venire
Solennemente ad entrare
L'America
Credo che non conoscono
Sul
Consente grazie
Buonasera
No
No
Se ci aiutate
Auchan cominciare
Faccio
La censura
Magari
Segnale
Non avremo
Siamo noi
Ecco ci grazie buonasera questa sera l'IRES CGIL la Fondazione Di Vittorio hanno organizzato la presentazione di un libro di Giancarlo fili Siani
Razza di comunista
La vita di Luciano lama
Ed abbiamo che c'era l'onore di avere con noi a discuterlo Franco Marini Massimo D'Alema e il segretario della CGIL Guglielmo Epifani
Gargano colore discutere un libro interessante
Razza di comunista
Una casa di un comunista di qualità amalgamata contante arazzo importanti che angusti intuito la famosa giraffa togliattiano del PC
Di questi tempi un libro su lavori su sindacato non va molto di moda
Ed è importante perciò il libro di Giancarlo ferirsi anche l'attenzione che ha
In un testo dove emerge la grande umanità di lama la sua straordinaria personalità
La sua forti figure nel sindacato nella sinistra nel Paese
Vi sono nei libri valori di fondo di lana
Figlio politico di Di Vittorio l'unità del mondo del lavoro tra le due sue diverse culture le sue progettualità
Un sindacalista capace di collocare le rivendicazioni sindacali in una visione generale
Come diritto Rita Levi insegnato sempre ansioso di essere capace di parlare i lavoratori sapendo parlare al Paese sapendo parlare all'Italia intera
Chi lo leggerà e ci auguriamo siano in tanti ritroverà tante cose della vita di lana
Tanti tratti tanti caratteri
Vorrei dire l'autore che mi pare manca un qualche pezzetto
Ma anche un po'un approfondimento dell'AMA grande sindacalista grande contrattuali vista grande costruttore di politica sindacale di mobilitazione di accordi
Giovane lame quello che organizza il Natale in piazza degli elettromeccanici del sessanta per il tetto da papa Montini dal futuro papa Montini
è uno dei costruttori della riscossa operaia che negli anni Sessanta preparerà l'autunno caldo
Che nel Congresso di Livorno vivono il dramma politico umano di Novella un altro grande sindacalista un po'sbianchettato dalla storia
Che dopo aver guidato anch'esso la riscossa operaia si spaventa i suoi possibili sbocchi L'Unità sindacali Consigli l'incompatibilità
E Novella ha difficoltà al Congresso in particolare incalzato dall'Armata trentini in Darfo Ada Bonita Garavini
Dopo poco se ne andrà dalla CGIL
E l'AMA diviene segretario generale dando così pieno respiro alle scelte del Congresso che raccoglie quelle spinte tenta di costruire la grande sogno dei lavoratori italiani unità del sindacato
Non c'era si farà e costruisce un compromesso allora criticato
Che è quello che porta la Federazione CGIL CISL UIL l'avessimo oggi quel compromesso
Ed è libero lo accompagnai grandioso
Particolare degli anni Settanta
Guida con altri ma qui la protagonista riformismo sociale il sindacato confederale unitario contratti salario quaranta ore inquadramento unico
Quasi un mese di ferie dei precedenti dodici giorni la salute che non si vende le pensioni l'abbattimento delle gabbie salariali la proposta di nuovo modello di sviluppo al Congresso di Bari e settantatré fino alla strategia delle
Lei è ora che arriva in un declinante quadro dalla solidarietà nazionale
Con la politica che stenta a cogliere il significato di quella proposta
E finisce
Alla lunga né all'implosione la Prima Repubblica
Lama è infrequente tensione col suo partito e non è solo lo è prima di Rudi Vittorio sarà al dopo di lui
Altri Segretari
Perché è questo
Io penso che ci sia una storica difficoltà dei partiti che la sinistra del PC di allora ma anche detti e seri a riconoscere al sindacato la funzione di essere portatore di un progetto generale
Nel quale colloca le proprie rivendicazioni è una difficoltà riconoscergli impopolari dignità piena autonomia
Di Vittorio insegnato l'abbia tutti noi è importante essere autonomi ma esecutori lo vuol dire assolutamente essere indifferenti
L'AMA dirige questo grande sindacato insieme ai suoi colleghi di CISL e UIL in un Paese nel quale è mancato il compromesso sociale europeo che ha caratterizzato tanti altra democrazia
Un Paese dove la dignità del lavoro non è mai stata riconosciuta pienamente e dove per lunghi anni gli italiani sono stati taglio collazione ticinesi d'Europa grande produttività pochi diritti poco è stato sociale
L'autunno caldo che vede dire basta in queste condizioni non si può andare avanti
Purtroppo un compromesso sociale che riconosce pienamente la dignità del lavoro e lo sviluppo di fortemente interconnesso con sistema di Welfare da parte di parti delle classi dirigenti ma è mai stato riconosciuto fino in fondo
La stessa importantissima definizioni un sistema di relazioni sindacali che arriva solo nel luglio del novantatré
Continua non dimentichiamolo a non essere mai stato sottoscritto a Federmeccanica né votata agli organismi dirigenti la sua organizzazione
Vado rapido rapporto di lama con Berlinguer Berlinguer e Longo sostengo la sua candidatura
Vi sono fortissime sintonia tra la neve lingua nella prima fase la sua segreteria
E la costruzione dell'unità sindacale in qualche modo è parallela alla proposta di compromesso storico di unità delle grandi forze popolari che si alimenta mi sostengono sinergicamente
E tesa invece il rapporto nella seconda parte dell'esperienza di direzione fine anni Settanta la mancata sponda politica la strategia delle urne il quadro politico che si sfalda
Differenze di opinioni sull'unità sindacale sui rapporti col PSI
Paradossalmente in un esso gli ultimi atti Berlinguer condividere pienamente con l'amante l'ipotesi che a succedergli non possono essere né trentine Garavini e concorda con lunghi puntare su Pizzinato
Il libro descrive benedice negli anni Settanta e Ottanta gli assassini le stragi lane un gigante Convertini con Berlinguer con altri contro il terrorismo a far vince la democrazia e italiano una battaglia terribile
è una figura straordinaria che ha lasciato segni profondi nella CGIL nella sinistra italiana stimato dalle controparti
Un uomo che aveva a valori forti
E che ho sentito spesso ripetere in modo
Marcato
Che cosa intendeva per riformismo
L'avere una persona che non amava farsi definire riformista
Ripeteva
Che preferiva farsi chiamare riformatore
Ma era indubbiamente portatore dove è stato dei fatti concreti dimostro ordinario ampio e soprattutto concreto spirito riformatore che ha segnato ogni iniziativa politica e sindacale che lui abbia portato avanti
Amava ripetere che riformista o meglio riformatore è uno che colui che agli obiettivi chiari
Comprensibili dalle persone condivisibili che partiva dal migliorare le condizioni dei più deboli e si dava e gli obiettivi da raggiungere con gradualità e con ostinata tenacia dentro un sistema di valori forte
Riformista amava ripetere non è come spesso si sottintende avanti allora e a maggior ragione oggi chi è disponibile a mollare per primo
Dal libro di ferirsi anni esce perciò ritratto di quest'uomo che l'AMA amava dipingere come l'uomo pesca in contrapposizione all'uomo la voce
L'uomo morbido di superficie ma durissimo nel suo nocciolo il contrario l'uomo Noce
Duro in superficie ma vuole dentro e Luciano ovviamente si collocava tra gli uomini pesca
Bene Carlo
Ha svolto
In un'introduzione su input molto sintetica per sommi capi
Cogliendo però
Il senso
E anche
Affrontando alcune questioni che nel libro
Vengono di Linate alcune più attentamente altre forse e più superficialmente
Io voglio
Intanto ringraziare i nostri ospiti
Che hanno accolto
Di discutere
Con noi
Nella presentazione di questo libro
E come
Ognuno di voi può immaginare
Chiamare a discutere della figura
Del ruolo
Dell'azione
Politiche sindacale
Di Luciano lama
Nell'arco del periodo del suo impegno ma in modo particolare
Nei suoi sedici anni
Di direzione come segretario generale della CGIL
Per noi
Ha voluto significare intanto
Attribuire
A Luciano lama
A quel nostro segretario generale tanto amato
E anche
Riconosciuto come un vero capo carismatico
Un leader
è in questa
Definizione
Immagina nella sua discussione
Attraverso
Questo libro che
Egregiamente perizia anni fa ripercorre non solo il tratto
Del dirigente sindacale
Il tratto del politico
Ma confesso
Che a me è piaciuto molto io l'ho letto in un'ora appena uscito
E poi abbiamo immaginato con Carlo questa presentazione
Perché oltre
Al sindacalista al comunista
Viene evidenziata la figura dell'uomo
Dell'uomo dei rapporti
Con la famiglia con con Nora che ho qui davanti a me che ringrazio con
Con le figlie
E anche con queste passioni a volte
Non non abituali che però ci fanno persone e cioè la tifoseria lo sporta
Il tifare per l'aiuto e come tifo io o altri forse no ma insomma tutti elementi
Che fanno parte
Dell'uomo nella sua definizione più ampia
è la volontà di discuterne perché questa figura
Il suo messaggio quel periodo storico
Sono di un'importanza straordinaria anche per comprendere l'evoluzione successiva
Della democrazia italiana dell'azione sindacale
E e della politica ora
Ai nostri ospiti
Noi
Abbiamo immaginato
Di focalizzare l'attenzione di questa riflessione
Non solo
Attorno al periodo molto importante
Della gioventù di lama
Del suo impegno
Nella lotta antifascista nella
La lotta partigiana
Ma anche
In quell'elemento che nel libro viene descritto come
L'avvicinamento al pensiero
Comunista al pensiero socialista e cioè l'incontro con quel falegname di Cesena come una favola
Che si sviluppa armoniosamente e attraverso le cose semplici
Un giovane prende coscienza
Dell'importanza
Della maturazione di un'idea di una coscienza
Di un impegno contro il fascismo per la costruzione la democrazia e anche l'adesione successiva a una fede politica un'idea politica
In modo particolare nei caratteri
Dell'azione sindacale
Mi pare vi sono tre cose
Che emergono con grande forza e grande nettezza
E che di quel periodo ne caratterizzano
La fase
Intanto
Dentro
Un processo sociale che arriva dopo il mille novecentosessantanove
E che produce avanzamenti politici non indifferenti
Con l'allora Partito comunista nel settantacinque nel settantasei che supera le soglie del trenta per cento e lo stesso Partito socialista che si avvia
Ad una dimensione
è più ampia di quella precedentemente conosciuta
Nel sindacato in lama
Emerge
Anche attraverso
Quell'intervista da molti citati nel libro raccontata
Credo del ventiquattro gennaio del settantotto
Il salario non è una variabile indipendente
E in quell'affermazione in quell'intervista l'idea
Che le compatibilità
Il ruolo del movimento sindacale
La politica dell'errore
In parte erroneamente interpretata come la politica dei sacrifici delinea che cosa
Delinea quel concetto di sindacalismo confederale
Già presente in Di Vittorio ma con un'innovazione l'elemento della compatibilità
Col sistema e con le sue dinamiche economiche in cui il Paese viene prima di ogni altra cosa
Il risanamento del Paese
Il sostegno e la difesa della democrazia l'azione del sindacato
Nella sua modernità
Confederale
Ritiene che in questa visione del Paese generale tutto ciò che sa di estremismo
Di corporativismo di frantumazione della classe operaia del mondo del lavoro di divisione tra nord e sud di divisione tra lavoratori occupati e disoccupati tutto questo
Sita nell'essenza
Di un'idea generale in cui il Paese viene prima vuol dire che effettivamente viene prima
E che ogni tentazione estremistiche corporativa va combattuta per i rischi che ha in sé di rottura di un obiettivo generale di un processo generale
E in questo anche la risposta semplice che lui dà
Quando gli si chiede ma come mai
Solo ora
Ti accorgi che il salario non è una variabile indipendente
E lui risponde ben descritto nel libro
Perché solo ora
L'ho compreso e quindi me ne faccio carico
Esplicitamente e implicitamente un riconoscimento per cui
Quando
L'analisi ti porta a delle conclusioni
Queste conclusioni possono anche a volte non essere quelle
Consuetudinarie quelle che storicamente è vissuto ed però se ne prendiamo atto il coraggio anche di quel che si chiama la rottura l'innovazione il prodotto del cambiamento
Il secondo elemento
Che davvero
Importante
Per un uomo che viene eletto alla Segreteria Generale con l'idea la sfida è l'obiettivo della costruzione dell'unità sindacale
Tant'è che il primo messaggio di Gino Giugni
è un messaggio col quale si dice allarma sicuro
Che costruirà il sindacato unitario nel nostro Paese
L'anno e quello che
C'è il periodo più lungo
Di
Vita di un'azione unitaria di un patto unitario con la Federazione
Un'Italia che
Alla luce delle divisioni attuali andrebbe storicamente rivalutata
Ma è anche il dirigente sindacale come già ricordava Guglielmo Epifani nel decimo
Della
Della ricorrenza
Di di di Luciano e anche l'uomo che al momento stesso della rottura con l'accordo separato dell'ottantaquattro
Non perde per un attimo la lucidità
Che il movimento sindacale diviso non solo è più debole
Ma è più debole la democrazia italiana e più debole il Paese e per quella via rilancia
La ricomposizione con i socialisti dentro la CGIL e la ricostruzione dell'unità con CISL e UIL un'unità che farà fatica a decollare ma di sicuro
Questo tema del unità del movimento sindacale della sua capacità della sua forza
Non è
Indifferente anzi oserei dire la bussola principale con cui ha agito sul versante sindacale unità e partecipazione dei lavoratori
Diceva anche nei momenti più difficili che l'unità del sindacato non è definito una volta per sempre ma l'Unità è una conquista da realizzare attraverso una lotta politica delle idee
Quando le idee vengono meno
Diventa tutto più difficile la stessa lotta politica da realizzare
La partecipazione lavoratori essenziale perché i lavoratori non sono solo degli iscritti ma devono contare nelle scelte attraverso il loro voto e la partecipazione
L'ultimo aspetto in questo rapporto che descriveva anche Carlo dei rapporti con
Il partito il Partito comunista
Una cosa più complessa di come anche secondo me viene raccontata nel libro
E che però di sicuro mette in evidenza due dati
Il primo dato e la grande consapevolezza e dirigente sindacale che non c'è autosufficienza sindacale che regga
Senza una politica efficace capace di portare a compimento gli obiettivi sindacali dei lavoratori e alle politiche di riforme
Poi è evidente che allora siccome anche noi veniamo da quel mondo
Pur essendo magari riformisti già allora
Ci dovevamo chiamare in parte riformatori perché altrimenti nel partito non sia la visti bene ma di sicuro
In quella razza di comunista di cui parla il libro si parla di quell'arma riformista antico parte dell'aria riformista del PC e che da sempre
Sin dalla definizione di un giudizio sullo stesso Governo Craxi a differenza di un partito
Che dava il giudizio di un peggioramento del quadro politico lama dava un giudizio di miglioramento
Del quadro politico con un uomo socialista alla guida del Governo ecco tutti questi elementi
Parte di questo libro bellissimo interessante noi vorremmo discutere con i nostri ospiti a partire dalla senatore Franco Marini a cui passerei la parola
Ma io ringrazio Guglielmo Epifani per l'invito
Non per un invito in più persino abbia un pure troppi ma questo a discutere in questa faccenda perché
Quando parliamo di lana io l'ho fatto due o tre anni fa la Presidente del Senato dicendo sembra largamente coinvolto
Perché a me è capitato di fare il segretario della CISL dopo
L'arresto della fase di grande cambiamento
Dopo le vicende penultima fu quella ripartirà la FIAT e poi la svolta dell'euro
Poiché l'accordo di San Valentino in referendum io
E non è un caso secondo me ma sarebbe lungo il discorso in sé i grandi leader e che avevano condotto quella battaglia poi nel
Ottantacinque Carniti poi l'ottantasei LaMMa lasciarono le loro responsabilità del sindacato
Io debbo dire che
Questo è un bel libro
E io lo rimugina Tom molto non mi capita mai quanto presentiamo un libro norme che abbiamo anche volta di leggerlo perché
Ho proprio la religione di non presentarmi con un appunto scritto da un altro non è mai capitato in tutta la mia vita dello debbo sfogliare e lo debbo leggere per quanto possibile
Qualche ora la sera prima quando Marina Cosi
Questa volta invece questo mi ha preso caroselli Zianigo ti faccio i complimenti
Mi ha preso pure troppo poi da poiché lo rimugina ATO troppo forse sarò meno efficace delle volte quando lo dirò uno sguardo veloce basta questo mi dispiacerebbe perché vedo molte facce con con le quali vorrei fare bella figura malgrado sia vecchio insomma
Pecchia in senso tecnico ovvero
Non perché è così per poi alla fine uno te dice site riporti bene all'il riconoscimento che se il vecchio e quindi
Poi c'è un insomma io lo lo voglio far leggere a mio figlio che è un metalmeccanico fa l'ingegner Marmo fanno ingegneri e gli operai tutti sono tutti uguali va bene questo Inzaghi piace la fabbrica poi il lavoro quindi
Lodevole raso non certo
Qual è il punto c'è una grande simpatia per Obama nel tuo libro ma è difficile non avere simpatia per l'anno quindi mi pare del tutto naturale
E io debbo dire che
Parlar male accompagnato l'evoluzione
Della vita italiana non soltanto sul versante del
Grande sindacalista
Io ero di un'altra organizzazione orgogliosa forse qualche volta pure troppo lo eravamo
E
Su alcune cose di fondo
Non andavamo d'accordo
Ma
Dentro la CISL almeno quelli dell'età mia allora del periodo in cui io c'ero io abbiamo una grande simpatia per l'anno insomma grandissima
Una grande stima nel lavoro sindacale nelle sue posizioni politiche
Uno dovrebbe dire dirama che era un uomo come insieme al sindacato molto attento ai fatti molto molto pratico molto tenuto alla realtà
Eppure io ho idea che per una cosa
è una grande cosa la ma fosse un idealista innanzitutto
La cosa che mi è rimasta dentro per me
E
E ha condizionato la sua traiettoria
L'AMA aveva all'idea dell'unità sindacale per il nostro Paese vuole un mito
Molte sue scelte dure
Io poi vi dirò qualcosa sulla notte dell'accordo di San Valentino
Scelte da fare ma insomma arrivava fino alla fine perché questo forse il suo rapporto un po'di Vittorio io
E sta traiettoria in questo grande valore di Luciano lama guardava anche la realtà italiana e la capiva
Con la sua grande esperienza di sindacati e quindi vedeva l'unità come un obiettivo fondamentale
Secondo me
Con motivazioni forti
Io anticipo una conclusione
L'AMA non riuscì a fare l'unità Cipro voi in maniera straordinaria ed io fui tra quelli che lo impediva agli anni Settanta almeno per quanto io contavo né laicista
Ma lo ricordo bene questo
Ma lui non riuscì a farla perché
C'era la presenza forte
Forse anche dentro la CGIL PC
Se lama si trovasse Carlo Guglielmo
A dirigere la CGIL oggi
Quando le ragioni della novità
Sono oggi
Quasi esclusivamente di linea sindacale
Oggi la ma forse la farebbe L'Unità
Perché intanto non ci sarebbero le le ragioni per cui molti di noi impedì morì fare l'unità
E su quello
L'Hamas avrebbe rivoltato il mondo se il problema era la linea sindacale e lo ha fatto la svolta dell'EUR ma quella quei tavoli voleva l'unità
La notte di San Valentino
Che fu una delle trattative più drammatiche per tutti
Perché neanche a me piaceva rompere l'unità io avevo guidato mezzi congresso uccisa del settantatré e del settantasette i due congressi dove unità si evitano
La linea del no all'unità io lo facevo per l'egemonia che ritenevo ci fosse dei piccini allora
Questo era l'unica ragione che io avevo giusta o sbagliata molti non è il caso di discutere giusta per me ma capisco che non ci sono molti chiara Alfredo Reichlin forse che la sbagliata per parlare
Di un amico pure lui portando esperienza però in quei due congressi che io ho perso
Capito che dieci su dodici della Segreteria confederale erano da una parte io
Sette e che un il repubblicano della CISL voi potete immaginare che non avesse le grandi masse dietro quale massa della C.I.S.L. almeno ma noi due prendemmo nel settantatré
La per la prima volta c'era Scalia la seconda c'era Fantoni il sette prendemmo il quarantacinque per cento il quarantasei per cento della Confederazione
Vincendo in moltissime regioni moltissime categorie in qualche settore per intero
Non la C uno poteva fare l'unità sindacale io infatti quando mi svegli Ahronoth
Dopo il congresso del settantasette Dorio dovuto guidare la battaglia parlare mettervi d'accordo fare la lista andai a dormire in quell'albergo dietro il palazzo dei congressi
Quello che mi sbaglio era il vicepresidente della Commissione elettorale che spettava hanno la seconda lista
Aprilia oggi invece come è andata virgola facciamo bottiglina dissipa abbiamo perso dicono dimmi quando abbiamo preso e lui mi dice quarantacinque abbiamo vinto
Ed era un po'così l'obiettivo però se non ci fosse stata questa rottura politica allarma il con il suo carisma la sua forza la sua determinazione la sua convinzione profonda
Che all'Italia serviva allora
Io ricomporre L'Unità
Dopo le vicende della rottura e anche
Dopo il non successo della svolta che dopo il punto unico di convinte di contingenza del settantacinque correggetemi se sbaglio la data no non l'ha sbagliato nel settantacinque che fu
Sul piano dei rapporti con l'economia con lo Stato con la società una follia perché non era vero che la il punto unico costruisse l'inflazione ma era un moltiplicatore
No non su questo ormai non ha dubbi più nessuno e lama con Agnelli Agnelli lo riferisce
Se iniziali invece ma lo dobbiamo proprio fare si insegue per la pace sociale senza non e poi si vide consegnerà
Poi arrivò la predeterminazione di Tarantelli
Prende terminiamo i punti che scattano più di quelli no per cercare di evitare questo avvitamento
Noi ci saremo ci stette pure lama e l'AMA per
Averi insuccesso dentro la CGIL sulla predeterminazione su quel punto lì al senso una battaglia durissima
Non la spuntò sulla tre andammo alla rottura sindacale di allora
Ma ripeto io anticipando quello che volevo dire in conclusione il Luglio oggi si batterebbe come un leone per l'unità sindacale non vedo ostacoli insormontabili come per metà allora almeno formalmente dalla cima più di metà
Perché c'erano ragioni e cioè era la presenza di un condizionamento che a noi per come eravamo cresciuti come
C'avevano preparate alla scuola di Firenze come bene vedeva nel mondo ci sembrava un condizionamento in superati
Quindi LaMMa fu grande riformista a lui questa parola l'UDC mi pare un piaceva molto ma non piaceva nessun comunista allora
Se c'è di riformista si incazza dice come riformista e io glielo dicevo qualche volta
A quelli a cui volevo più bene ma non mi sembra un riformista di che cosa è il Riformista
è quello che sa che nelle società specie di
E in tutte pure dove non c'è la democrazia ma dove c'è la democrazia la gradualità del cambiamento è un passaggio obbligato
Non c'è un'alternativa qui sta la gradualità perché in democrazia e la durezza del cambiamento passa attraverso quello vero conquiste successive una dopo l'altra
E la consapevolezza del popolo che è una conquista dopo lato dovrebbe far calare dentro la specie
Lo era nel come lo siamo oggi noi e oggi l'unità sindacale servirebbe ad una visione simile dalla società
Questo
è stato dentro nel movimento sindacale la ma è comunque questa sua ambizione alla riconquista una volta pensa dell'unità una cosa nobilissima
Perché poi il sindacato aveva problemi gravi allora
La ma è stato uno di quelli assieme ad altri sempre
Anche ai Governi dalla DC di allora che ha accompagnato il cambiamento e la modernizzazione dell'Italia negli anni Sessanta etti fino alla metà degli anni Settanta la grande industrializzazione di Alitalia
Senza
Un'azione di governo viva allora
Poi andata sfumando e senza un sindacato responsabile con la forza che aveva allora che io ricordo bene non ci sarebbe stata
Si trasformò l'Italia arrivammo nella nostra storia per la prima volta la piena occupazione a metà degli anni Settanta in Italia c'era la piena occupazione
è vero che era duro andare a Torino a vicenza
Ho o a Milano per i meridionali ma certo una cosa ben diversa quando mio nonno ai primi del Novecento all'accordo a lavorare dalla montagna Bruzzese abbasserò nello Stato di New York
Doveva essere un'altra cosa noi conquistammo la piena occupazione e il sindacato
Tutti e tre le confederazioni naturalmente malato ma su questo lama che aveva
La CGIL per la sua natura aveva un po'oddio anche la CISL o qualche volta avevamo problemi più grossi di quegli alla CGIL composizioni singole di minoranze di gruppi nel periodo che di cui sto parlando
Però
Lama fu un elemento determinante di un sindacato che accompagnò la trasformazione dell'Italia
Con un'azione riformista anche sul piano politico
Allora
La conclusione del della o
Indicata che volevo fare quando comincio a crearsi una situazione diversa lascio stare il problema del terrorismo dove il sindacato fu ha scritto la pagina più nobile
Che ci sia stata in Italia la più grande
Eppure fumo toccati
Come Confederazioni da questo male di allora però lì ci fu la posizione di tenuta assolutamente straordinaria che tutti ci riconoscono e l'AMA con me
Dirigente del sindacato assieme a Carniti che pure era un leader molto molto conosciuto ha determinato guidavano questa posizione di contrasto in quella direzione
Cominciamo in quella fase di di di di
Quando non si riuscì a portare il sindacato a vincere delle resistenze forti ad una linea più attenta ai problemi dello sviluppo del Paese entrammo in una fase nuova
Io voglio dirti l'ultimo del capitolo del libro parla di questo congresso e della successione allarma
Nella nella CGIL mi pare o Megale o avvezzi mi hanno fatto cenno appena
Si disse perché
Con
La chiusura dell'esperienza dirama
Perché con le due leader
Che avevano diciamo così una forza una notorietà a una determinazione anche
Forse un consenso io non lo so misurare dall'esterno come trentine Garavini la scelta della CGIL arrivo
Antonio Pizzinato persona straordinaria
Un sindacalista
Più di base forte bravo capace onesto c'è quindi sulla persona nulla però probabilmente non aveva l'appeal la forza
Tutte le qualità del numero uno della CGIL si è visto dopo non è che lo debbo dire io ho fatto il segretario della CIG con un anno di pizzica sei mesi di lame un anno di Pizzinato
Segretario generale della CGIL
C'è un la storia è legata proprio a questo amore denunciano per L'Unità
La notte di San Valentino nella
Testa di di Luciano lama c'era la irreversibilità della rottura della dell'Unità d'
Io lo vedevo erano lì
Lo seguivo hanno in una delle pause forse all'una alle due non ricordo quando e come capitava per le difficoltà che c'erano perché dentro la CGIL c'era una divisione profonda
E la divisione era quella volta drammatica per l'anno
Perché la divisione vedeva assieme i due leader
Suoi compagni di di segreteria Trentin e Garavini che messi assieme erano dentro la CGIL aveva peso
E in questa pausa quando si bivaccavano i corridoi gambe capito
Di aprire una porta
Per fare una telefonata cercavo un telefono mi pare apre una porta
Accende la luce e c'era vedo Luciano al buio
Che stava così
Quella notte
Come
Stava lì fermo solo a pensare sveglio dei colleghi del Consiglio
Gli chiesi scusa occhiali Spence dubbio alla luce e lui non mi ricordo cosa disse
Lui disse un dramma ma un dramma non di carattere personale di carattere politico
Perché adesso non vi annoio non la faccio lunga la smetto lui aveva questa idea la la sua battaglia politica
Motivata euro me ne ha parlato anche a me dopo quando in quei mesi che eravamo tutte e due segretarie era che di non rompere in maniera irrimediabile
E il rapporto unitario probabilmente lì c'era il dramma politico
Perché uno come lana doveva essere anche un grande politica non soltanto un grande sindacalista
E quindi
C'era questa preoccupazione perché era del sindacato ma anche dalla politica l'Amia valutazione poi non è che abbia detto Lu
Dei fatti e degli avvenimenti successivi mi fanno dire che qui in quell'occasione
Luciano lama rifiuto di spendersi forse non avrebbe voluto spendersi molto si è speso nell'altra direzione di indicare forse uno dei due naturali i suoi successori
Questo lo ha voluto sottolineare ci ho pensato lo dico non lo dico ma
Proprio per dirvi che
Noi ci siamo visti come impedire fanno sindacato ed è giusto come legati ai fatti alle conquiste successive
Fare il sindacalista ti dà un realismo che chi ha fatto sempre politica probabilmente non ha
Perché nel sindacato ti misuri holding tre-quattro mesi ogni anno perché o i contratti o li fai o non li fai c'è qualcosa di più concreto dentro l'attività del sindacato e quindi qualche volta questo è anche visto come un difetto
Del politico che viene dal sindacato non c'era anche una dizione politica dei problemi del nostro Paese e quella notte si consuma un fatto contro il quale lui si era battuto da qua e là dagli andato segretario della CGIL
Bene grazie Marini la parola ora Massimo D'Alema grazie
Ma anch'io vorrei parlare di questo bel libro
Dei diciamo della vicenda umana politica sindacale che rievoca può e non so per il futuro è previsto un altro passaggio no
Anche verde quelli dichiarò delicato no no no no noi vogliamo fare per numero di passaggi limitato
Senza
Sì sì sì no no no no mi milioni formo alla linea Marini dirò qualcosa sul
Sul presente sul futuro eccetera
Ma i innanzitutto
Diciamo il libro CCD restituisce la la figura umana di di leader politico sindacale ma anche di grande personalità
Un uomo di quella generazione diciamo che
Per per la mia generazione la generazione dei padri di sono quelli che hanno fatto la Resistenza e quelli che
Hanno
Fondato la Repubblica
E che sono stati grandi protagonisti del
Costruzione dell'Italia democratica e della difesa dell'Italia democratica
E direi che attraverso la biografia di lama si capisce anche meglio sempre cosa è stato il PC insomma questo lo dico perché ogni tanto
Insomma risorse degli arresti
Passano o e interno nel dibattito pubblico italiano già così malmesso diciamo anche del
Tornano i tanto delle semplificazioni diciamo su cosa sia stato il PC
In parte contribuiscono a semplificare l'idea del PC quelli che se ne dichiaravano diciamo
Continuatori oggi in forme che
Il PC quello vero avrebbe considera a aberranti diversa in parte contribuisce così una
Una parte della cultura dominante semplificare il fenomeno PC
Come qualcosa punto difficoltà formati di
Comunismo sovietico trapiantati in Italia insomma il PC è stato una grande complessa contraddittoria però forza democratica e
Direi che la biografia di un uomo come Luciano lama
Nel suo essere
In
Diciamo comunista comunista italiano diciamo ma con quelle caratteristiche proprie diciamo non io però non ce lo presenta come
Lei retico eccetera che ogni tanto ci deve venire fuori la figura del comunista buono no un leader comunista a tutto tondo con una sua
Forte personalità poi dirò qualcosa sul rapporto lama Berlinguer C due persone che certamente quando entrarono in in conflitto
Secondo me con sofferenza reciproca perché due persone di di
Ti sporte spessore morale
Quindi diciamo con una
Inevitabile tendenza
A vivere con sofferenza questo conflitto politico che che secondo me Ruotolo intorno ad un tema fondamentale
Totem era Craxi tema vero del conflitto diciamo fu quei soldi
Il giudizio su sul
Sul sul Partito Socialista sul rapporto con il Partito socialista al fondo del conflitto c'era questo non un'idea diversa del Paese o del ruolo del sindacato non credo che fosse questo il tema
Era un tema tutto politico dice
Ma
Insomma è una bella sto è una bellissima storia a cominciare dal di dal modo in cui
Peppino Di Vittorio diciamo lo sceglie
Poco più che ragazzo si direbbe oggi non tempo in cui si è considerati i giovani allettante molto più avanzata ed anche ora
Convalida Sindaco
No ma allora i giovani erano Giove davvero diciamo poco più che ragazzo lo sceglie come uno dei membri del vertice del sindacato italiano
Uno dei vice segretari del segretario
Generale della CGIL e
E lo forma alla sua alla sua scuola
Fino alla responsabilità di guidare il sindacato in una straordinaria stagione io vorrei dire una cosa perché a volte questa espressione del sindacato generale del sindacato che ha la responsabilità nazionale
Viene associata nella
Nella vulgata l'idea di un sindacato che fa che fa i sacrifici nel nome dell'interesse del Paese all'e anzitutto lama fu il capo sindacale che guidò i lavoratori italiani
Ad una serie di conquiste straordinarie che mi aiutarono praticamente alla condizione materiali se non mettiamo in fila
Dallo Statuto dei diritti dei lavoratori le pensioni la scala mobile
Il nel insiste la riforma sanitaria con la sanità pubblica e miglioramenti salariali le conquiste di potere in fabbrica eccetera ma insomma è stato una stagione di conquiste straordinarie dei lavoratori no di concessioni nel nome della responsabilità nazionale poi è venuto anche il tempo della responsabilità ma innanzitutto il riformismo
Della CGIL dei sindacati uniti fu
Quello di
Spingere non soltanto sul terreno Salaria alle ma sul terreno di quello che si chiamava il salario differito diciamo cioè le riforme sociali
E
In una stagione che fu una straordinaria stagione di conquiste dei lavoratori italiani
In termini di potere di diritti di difesa della salute
Di di di di miglioramento delle condizioni di vita dal punto di vista salariale dal punto di vista delle grandi riforme sociali
Una fra l'altro questa sta giù anche da questo punto di vista io sono anche per rivalutare diciamo la
Stagione della solidarietà nazionale di cui si parla molto in termini politici politici liscia ma che fu anche
Il momento culminante di una stagione riformista noi abbiamo ricordato qualche
Tempo fa in un convegno promosso dalla Fondazione
Che io presiedo diciamo le tre grandi riforme del settantotto settantotto è
La riforma sanitario sistema sanitario nazionale
è una grande riforma che è uno dei pezzi forti del riformismo italiano
Che è una grande conquista dei cittadini italiani
Due due due cose che possono sembrare i minori ma
La centonovantaquattro la centottanta sono tre leggi del mille novecentosettantotto
Che di fanno del nostro Paese uno dei Paesi in Europa da questo punto di vista e chi ha una legislazione più avanzata il senso innovativo
Quindi quando parte parliamo di un riformismo con le riforme perché da molti anni si parla del riformismo senza le riforme che è una altre daccapo
Parliamo di un riformismo con le riforme e cioè di un riformismo che si misurava con la dimensione politica
E che a contribuito in modo rilevante a mutare non soltanto la condizione dei lavoratori ma la realtà del Paese
Questo è il e il Sindaco di Bari che però è stato eletto diciamo salvo salutare
Ritelefonava io non li posso
Nel senso che ha appreso adesso il sessanta per cento dei
Che e quindi possiamo non risponde e li festeggia adesso
E
è
No ma sta andando abbastanza bene tutto quanto diciamo magari se se se tu li chiami glielo spieghi grazie sta andando abbastanza bene tutto quanto
Ma
Io questo questo innanzitutto credo si debba
Sottolinea
E cioè che
Il sindacalismo unitario sindacalismo confederale
Il sindacato unito è stato protagonista di una grande stagione di cambiamento di trasformazione del Paese cioè
Quei leader sindacali quando dicevano che l'unità dei siti sindacale era una forza dei lavoratori non si riferiva ad un concetto teorico si riferivano cioè qualcosa che effettivamente incideva sulla realtà del Paese
E collocava il sindacato in una funzione
Innanzitutto di essere qui il pilastro della democrazia
Non soltanto nella lotta contro il terrorismo in cui
Come giustamente ricordava Franco Marini e nel libro cioè una parte molto bella molto forte diciamo che rievoca
Anche l'impegno personale Lila ma anche l'impegno personale di lama diciamo
Dentro il sindacato contro ogni forma di di di di di
Diciamo di
Non dico soltanto non voglio dire di complicità o di fiancheggiamento ma anche di debolezza e di
E dice debolezza di scarsa intransigenza diciamo ma il sindacato è stato quel sindacato è stato un pilastro del sistema democratico in senso più ampio nel senso della democrazia nei luoghi di lavoro nel senso della
Organizzazione dei cittadini nel senso cioè di
Essere la principale forza promotrice di una forma di partecipazione dal basso dei cittadini
Che ha dato al sistema democratico italiano un carattere particolarmente avanzato particolarmente diciamo predisposto ad accompagnare i processi di cambiamento sociale e non soltanto diciamo
Così garanzia delle principali libertà
Ora
è vero che quella stagione quella stagione entra in crisi nel momento in cui entra in crisi il sistema dei partiti e cioè io penso che
Insomma al
La che la grande crisi è una tesi non nuova non solo da parte mia
Perché non è la prima volta che lo sostengo ma anche ci sono illustri storici che lo sostengono
La periodizzazione vera della della fine della spinta propulsiva diciamo della repubblica democratica dei partiti la fine degli anni ottanta
Cioè
E in quel momento lì che si apre la crisi
Se vogliamo diciamo usare una data di particolare
Valore simbolico oltre che sostanziale con l'assassinio di Aldo Moro e poi con la fine della solidarietà nazionale
è degli anni Settanta scolaro morti con la sessione di Aldo Moro e con l'ASI e l'inizio gli al fine anni Settanta inizio anni Ottanta
In realtà
Da quel momento in poi inizia
Una faticosa e prolungata fase di declino
Che investe e
I partiti
In modo drammatico
E speculare da una parte diciamo i partiti al governo che tendono a trasformarsi in macchina e di potere di occupazione dello Stato
Ma dall'altra parte anche un progressivo diciamo sterili repressi de del Partito comunista
L'esaurirsi della sua capacità di egemonia si direbbe un progressivo rinsecchito essi innanzitutto della sua visione strategica
E poi via via del suo ruolo nella società poco da fare una lunga crisi
E secondo me questa lunga crisi investe anche il sindacato sindacato a una forza un radicamento nella società ma investe sindacato dal punto di vista della sua visione strategica poco da fare
E
E quindi è del proprio di del ruolo che il sindacato saputo svolge per una lunga fase storica di essere uno dei principali soggetti del cambiamento riformista del Paese
Mette sindacato nelle condizioni di doversi misurare con una grande crisi
E quindi con una politica inevitabilmente di aggiustamento rispetto alle conquiste che erano state realizzate
Di ritrovare una cultura delle compatibilità
E
In questa fase si apre anche il il dissidio tra tra l'ammenda lingue
Intanto perché diciamo Berlinguer matura una visione pessimista dell'evoluzione della vicenda italiana parliamoci chiaro io
Io penso che l'ultimo Berlinguer vada interpretato come un leader nel quale certamente non mancano visioni sul futuro ma fondamentalmente dentro l'idea
Di una difesa in una fase difensiva non espansivo
Berlinguer espansiva del riguarda il compromesso storico
Quello che ha una visione della evoluzione democratica del Paese
Il fallimento di quella politica e l'avvento di una va fa se lo mette su una posizione di difesa in luglio matura la convinzione che con Craxi si apre una vera questione democratica
Questo diventa il tema centrale del suo impegno
è evidente che una rottura di questo genere apre un problema persino materiale dentro la CGIL parliamoci chiaro
E quindi direi che oltre
A un diverso giudizio è bella la
La frase che viene qui ricordata quando chiedono all'AMA ma lei chiamerebbe Craxi compagno l'UDC si io lo chiamo compagno
Anche se Berlinguer ha un'idea diversa sostanzialmente ecco
Ma non c'è soltanto questo non c'è soltanto
Come dire
C'è un diverso giudizio sì c'è una diversità fondamentali di ruoli nel senso che chiaro che quel tipo di conflitto tra comunisti socialisti
Può diventare catastrofico per la CGIL e lui deve itinere almeno l'unità della CGIL e tenere aperta la possibilità
De L'Unità dell'unità sindacale
Non è vero come si dice nel libro che lama fu l'unico ad opporsi all'idea del referendum sulla scala mobile in realtà ci fu una discussione lo so perché
Non solo perché c'ero ma la memoria può ingannare ma perché e scrivendo quel libricino che ho scritto a vent'anni dalla morte di Berlinguer nel due mila quattro sono andato negli archivi del
Io ho letto i verbali delle che non sono consultabili se non da parte di quelli che c'erano per legge diciamo che ancora non sono aperti agli storici quelli dell'ottantaquattro diciamo
E quindi mi sono riletto tutti quanti i verbali delle direzioni di quel periodo lì di quei mesi cruciali
Ma io ricordo comunque bene che fu una discussione molto difficile fu una discussione abbastanza drammatica
Il
E
Sono dati dalla abbastanza bene e fu una discussione abbastanza drammatica il perché per esempio
Faccio il mio esempio io prima di andare a fare questa discussione avevo fatto una riunione in cui era segretario regionale della Puglia ho fatto una riunione
Ed era record con i compagni del sindacato del partito
Ed era venuto fuori un orientamento molto negativo ed una grande preoccupazione che presiedo totalmente infondata e cioè che i referendum sulla scala mobile avrebbe creato una frattura con il Mezzogiorno
Invece poi vincemmo del Mezzogiorno e perdemmo neutra far demmo nell'Italia operaia del nord esattamente successo il contrario che dimostra che non avevamo capito quasi nulla di cosa stava succedendo nel Paese
Ma io a ebbi quasi il mandato di essere molto prudente
E la discussione fu molto problematica molti erano prudenti Berlinguer mise quasi la fiducia diciamo le cose come stanno
L'avete quasi vero l'opposto nonché l'impasse pur con le correzioni poco se vaghe Berlinguer lo volle e alcuni altri ma Berlinguer mise quasi la fiducia su questo e naturalmente
Diciamo il gruppo dei compagni più giovani che stavano lì e che erano molto legati Alloi diciamo si schierarono ci stiamo tutti a favore mentre altri mantenne ero comunque una forte perplessità ricordo Gerardo Chiaromonte rapporti
Sì appunto quindi e fu una discussione molto difficile io non credo che Berlinguer volesse fare il referendum o che fosse convinto di vincerlo io Berlinguer voleva usare il referendum per fare cadere il Governo Craxi
Questa non è un obiettivo politico
Non era non era diventato un un agitatore Tanzim da casa e aveva un obiettivo politico e cioè
Porre il problema democratico
Era il il modo era il decreto gare inaccettabile e usare il referendum farina del governo Craxi e
C'è poi noi ci trovammo che Berlinguer Mori e ci trovammo questo lascito prese non essendo più in grado di gestirlo diciamo
Nella chiave politica che probabilmente
Berlinguer voleva cioè dichiarando il PC pronto a sostenere un Governo che evitasse il referendum mettete mettendo rimedio al decreto eccetera io penso che questo fosse
Quasi più che penso nel senso che ci sono testimonianze questo fosse la sua idea di usare il referendum come per scardinare l'equilibrio politico giudiziario
E
In data ma c'era invece la preoccupazione dell'unità sindacale voglio dire che la preoccupazione dell'unità sindacale era una preoccupazione che fu molto forte anche negli altri leader sindacali
Nel senso che colpisce nel libro del il il modo in cui il gruppo dirigente della CISL e della UE il all'indomani del referendum si pone il problema di ricostruire un rapporto con la CGIE
E e quasi rimproverati da Craxi vice avete vinto vi comportate come se aveste perso
Il che vuol dire che qui gruppi dirigenti avevano un grado di maturità di consapevolezza diciamo lo dico perché qualche volta oggi certe che l'unità non è una cosa che si fa da una parte su L'Unità comporta conferire una passione unitaria diciamo mentre le Comit matrimoni riunitasi circa
In questo caso devono essere tredici anni di matrimonio bastano due rischi ma insomma e L'Unità comporta una passione unitaria la passione unitaria di Lamacchi è indiscutibile
E che lo Portofino punto ad una tensione se non ad un conflitto con il leader del suo partito e credo che la cosa lo facesse soffrire che fosse una sofferenza reciproca diciamo
Ebbene aveva però dall'altra parte degli interlocutori che anche si era un animate da una passionalità
E ripeto quella questo davvero questo quel gruppo dirigente anche perché si era formato insieme nel corso di quella straordinaria esperienza era un patrimonio del sindacalismo e della democrazia italiani
Ora
Certo che diciamo al di là al di là del rimpianto hanno si leggono questi libri al di là del rimpianto per personalità che diciamo chiese certamente hanno
Animato una stagione così importante straordinaria della vita politica e della vita di italiani diciamo
Si è sempre portati a dire di sì e dopo appunto certamente Franco Marini abbia detto avremmo bisogno anche oggi della passionalità ventilato
Certo
L'unità sindacale oggi sì io credo che
Senza arrivare proprio oggi insomma io penso che noi
So che se noi ripercorriamo questi anni
Questi anni
Di una stagione nella quale le ragioni politiche guerra fredda divisione del mondo della divisione sindacale erano venuti meno
Io penso che la riflessione dovrebbe partire un po'più da lontano
Non è solo oggi io ritengo che
Salto verso l'unità sindacale era maturo nella seconda metà degli anni Novanta
Come penso anche che era matura la possibilità di fare all'ora un accordo
Un nuovo accordo sulle relazioni sociali sul sul e sul sul
Sul nuovo un nuovo quadro contrattuale c'è poco da fare
Momento in cui
Non lo dico solo perché noi eravamo al Governo ma
Il che comunque avrebbe aiutato secondo me senza il minimo dubbio avvisa
Ma perché vi erano tutte le condizioni e in fondo l'ostacolo è venuto principalmente da ragioni sindacali
Da ragioni legati anche alla complessità di un processo di questo tipo si tratta di grandi organizzazioni di corpi con plessi
è chiaro che sì era un una sfida e sarebbe stato una sfida non indifferente liscia
Che avrebbe richiesto anche questo è il punto su cui
Che io penso che ci sono
Le ragioni sono distribuite diciamo ecco
Io ritengo che sia stato sbagliato resistere ad un nuovo modello contrattuale allora che sarebbe potuto fare in modo unitario e
Con maggiori garanzie rispetto alle vicende che sono intervenute dopo
E che secondo me una volta entrati nell'euro era maturo e quello era il passaggio vero
Per uscire da un quadro di relazioni sociali che era stato fondamentale nella lotta contro l'inflazione nell'avvio del risanamento e a quel punto secondo me era ragionevole costruire un nuovo quattro
Dall'altra parte non c'è dubbio che l'unità sindacale richiede
Forme di democrazia
Sindacale e dei lavoratori più avanzate più certe
Perché è un grande sindacato unitario deve poi avere una sua dialettica democratica che non può essere affidata soltanto alle mediazione dei gruppi dirigenti quindi secondo me
Da questo punto di vista la resistenza della CISL non aiutato su questo punto se uno deve esaminare le cose diciamo da
Osservatore che
Crede che
No io non non penso che questa vicenda si è chiusa non credo che questa vicenda diciamo debba essere considerata chiusa
Però se vogliamo essere sinceri almeno io il mio punto di vista è che
Diciamo
E da lungo tempo che la si poteva
La sarebbe stato possibile affrontarla diversamente
Fra l'altro
In un quadro in cui lui diciamoci le cose come stanno oramai L'Unità delle grandi confederazioni non è l'unità di tutto il sindacato
Oramai civili cresciuto al di fuori del sindacalismo confederale in modo crescente questo fenomeno non è cominciato adesso ma oramai si è consolidato
Ma a maggior ragione a mio giudizio diciamo l'unità del sindacalismo confederale potrebbe essere una risposta importante
A quello che è oramai un pluralismo sindacale che in in qualche misura incomprimibile diceva
Certo una unità del sindacalismo confederale chi abbia quella capacità
Di rappresentanza democratica dei lavoratori ripeto che
Certamente richiede anche profonde riforme del modo di essere del sindacato ivi compresa una legge sulla rappresentanza che sia
Effettivamente rispondente a un'esigenza democratica
Come e
Diciamo è abbastanza inutile proiettare diciamo le livore estrapolare le volontà le esperienze dei leader del passato per proiettarla verso il futuro diciamo del
Quelli del passato si può imparare quello che loro hanno fatto nel passato
Però senza dubbio io credo che
Una
Il tema del rapporto partito sindacato eccetera si è venuto oramai delineando in termini completamente nuovi
Nessuno può pensare che ci sia un rapporto di dipendenza anni vorrei dire ebbene non pensano né in un senso né nell'altro nel senso diciamo della a sull'indipendenza reciproca
Che un dato della realtà oramai c'è un pluralismo sindacale degli iscritti ai partiti diciamo che nel Partito Democratico ci sono tutti i sindacati e nello stesso tempo ci sono esponenti sindacali che che che tifano per una parte o per l'altra direi chiaramente
Se c'è un rapporto che si configura in termini totalmente nuovi diciamo non esiste più un problema di garantire l'unità la l'indipendenza l'autonomia dei sindacati dei partiti
Il sistema politico e la realtà sindacale si sono tenuti configurando lungo assi tra di loro profondamente differenti
La riorganizzazione del sistema politico è andata in una certa direzione il mondo sindacale tende ad organizzarsi in un modo che non ha più parallelismi col sistema politico
Il che chiude il tema il minaccia per l'autonomia sindacale è una questione che non è più in campo diciamo è
Però questo non significa che non si debba tornare a riflettere sul rapporto tra sindacato il sistema politico
E non soltanto tra sindacato e istituzioni che certamente rimane un tema il sindacato negozia con le istituzioni è un rapporto con le istituzioni
Ma tra sindacato il sistema politico nel senso che in una Paese nel quale emergono segni abbastanza preoccupanti di fragilità del sistema democratico
E di
Sì palazzi oneri basta pensare fatto adesso e possiamo dire quello che vogliamo ma insomma veniamo da una tornata elettorale adesso siamo tutti curiosi di vedere i risultati ma il primo risultato che
Ha votato circa la metà della gente
Oramai noi siamo di fronte a percentuali di parte su un po'meno della metà della gente percentuale di partecipazione che segnano
Un logoramento ecco abbastanza profondo del rapporto tra paese e sistema politico
Beh badate che in una fase di questo genere il ruolo democratico del sindacato di forza organizzatrice dei lavoratori di diverse categorie di lavoratori di forza promotrice della partecipazione eccetera
Diventa torna ad essere un ruolo essenziale
E questo
è un tema sul quale
Insomma forse sindacato dovrebbe tornare a riflettere potrebbe fra l'altro essere un grande tema su cui
Le tre grandi organizzazioni confederali potrebbero almeno di almeno su questo riflettere insieme sarebbe un buon punto di partenza
Per riaprire una discussione
Sul ruolo democratico del sindacato
Al di là voglio dire delle discussioni sulle politiche sulle strategie contrattuali sulle piattaforme
Che forse questo sì queste un lascito importante della generazione di cui stiamo parlando e di leader come Luciano lama ed è un patrimonio che sarebbe sbagliato lasciare decadere
Grazie al presidente Massimo D'Alema ora Guglielmo
Purtroppo non ce la faremo a fare due giri come si capisce dal tempo e dopo Guglielmo l'autore del libro pero una breve chiusura PREU Guglielmo sino mi unisco anch'io ai complementi per
Per il libro
Che fra l'altro uno dei pochi libri su Luciano
Che abbraccia tutta la sua vita da quando giovanissimo va in montagna
E quindi ripercorre le fasi
Molto difficili della lotta di resistenza nell'Appennino in quegli anni
Fino fino alla sua morte
E lo fa con
In realtà con grande affetto
Cioè l'autore
Fa trapelare nel grande affetto che ha nei confronti di Luciano lama della sua vita
Di quello che ha fatto
E questo dal dal mio punto di vista ovviamente è una cosa di cui lo ringrazio
Perché
Soprattutto la nostra generazione quella che è cresciuta con Luciano lama
Ha portato dentro di sé di quella di quelle vicende impresse Segni
I segni delle cose belle segni delle cose difficili
Io continuano scordare me quel giorno del settantasette quando lama fu aggredito all'università
E noi eravamo qui era un giovane funzionario vede arrivare compagni come come Nando Yuzhi tutto ferito a sangue e noi interrogarci di quello che poteva essere successo quel giorno e quel pomeriggio e di quale sbigottimento colpi
Tutta la CGIL quel fatto
E così potrei dire per gli altri fatti che sono stati sono stati raccontati
Naturalmente poi mi viene da dire che leggendo quel libro
Si ha quasi l'impressione di essere passati in un'altra storia
L'Italia di oggi da un assomiglia quasi niente all'Italia di allora
Dibattito politico le forze politiche l'identità delle forze politiche le questioni sociali il rapporto tra sindacato il partito sembra proprio ma sembra un'altra storia dal punto di vista della temperie morale
Cioè sembra un'altra Italia in ragione
Diciamo delle modalità con cui si affrontava
Problemi come la crisi problemi come il terrorismo problemi come la strategia della tensione le stragi a partire da quel tragico autunno di quarant'anni fa
A Piazza Fontana
E da questo punto di vista se anche a me viene da dire
Luciano è stato un uomo straordinario che ha passato momenti difficilissimi nel bene e nel male e quindi sono portato a vedere la parte difficile il suo lavoro
Devo anche dire che è stato comunque un testimonio fortunato di una stagione straordinaria
In cui la celebre CGL sindacato italiano hanno saputo rappresentare per la democrazia e per il Paese qualcosa di assolutamente insostituibile
Luciano diventa segretario nel sessantanove i dirigerci CGIL per quindi diciassette anni
E sono gli anni in cui
C'è il grande processo di crescita della grande industria
La crescita dei delegati nei luoghi di lavoro senza dei quali
Non capiremmo né la forza del sindacato
Nella forza del percorso unitario
E attraversa
La fase della strategia della tensione la fase del terrorismo
La lotta per la democrazia di quel tempo
Il sindacato unitariamente lama rappresentarlo in quella fase un baluardo democratico
Ma non lo era un balordo democratico solo in funzione di quello che facevano era un baluardo democratico in funzione di quello che le persone riconoscevano nel ruolo del sindacato e dei suoi cari
Io ricordo come fosse oggi dopo la
La strage di piazza
Della Loggia
Quella strage che voleva colpire lo sciopero un'iniziativa unitaria del sindacato a Brescia la prima strage pensata esplicitamente per colpire attaccare i diritti dei lavoratori e la forza del Sindacato unitario
Quando l'AMA va in ospedale a trovare i feriti
è l'unico che può passare
In cui le persone di Brescia riconoscono un'autorità che prima ancora che sindacale e politica è un atto Rita morale incivile un'autorità democratica e quello che vale per lui vale naturalmente
Per gli altri leader sindacali e la stagione nella quale la democrazia italiana
Delibere
Tantissimo alla forza la determinazione del sindacato italiano perché naturalmente poi oggi sembra tutto diverso
Ma quegli anni che la strategia della tensione erano gli anni in cui
Avevamo regime fascista del colonnello in Grecia lo avevamo in Portogallo lo avevamo in Spagna sono gli anni che precedettero poi l'avvento di Pino Cenci letti la strategia della tensione italiana si muoveva in collegamento con questi centri
Antidemocratici cioè furono anni in cui ci gioca ambo
La consistenza del futuro democratico del Paese e questo è stato
Forse prima di ogni altra cosa il grande merito storico di quella generazione di quel sindacato e unitamente la lotta contro il terrorismo la lotta contro il terrorismo
D'Alema adesso ricordava il settantotto Moro e le conseguenze sul sistema politico italiano però non c'è dubbio che dal punto di vista dalla battaglia al terrorismo quella del terrorismo di quegli anni
Con l'uccisione di Moro e l'uccisione dell'operaio del SIT dell'Italsider Guido Rossa segnarono i punti più alti dello scontro politico istituzionale io lo scontro perso
La presenza del sindacato nelle fabbriche che fu il punto più alto dal terrorismo
Ma fortunatamente anche il punto dal quale il terrorismo ebbe le sue sconfitte decisive
Sia sul terreno sia sull'altro
Terzo
E visto che
è stato ricordato
In modo particolare da Franco l'ottantaquattro la scala mobile
Voglio anche dire che
L'anno prossimo cadranno i venticinque anni dalla morte di tarantella
E che noi abbiamo già proposto al Preside della Facoltà di Economia e commercio di ricordare Tarantelli con un'iniziativa degna del contributo che ha dato alla scienza economica
Alla
Capacità di combattere l'inflazione e del contributo fondamentale per il quale
Ebbene poi quella fine
E lo dico perché
Perché davvero si è trattato
Di uno dei delitti più efferati
Ancora una volta buttati contro le organizzazioni sindacali e se mi permettete nei fatti la CGIL
Naturalmente
La ma è stato l'uomo
Che ha dovuto tener ferma un principio altro dell'autonomia della CGIL in un quadro in cui il rapporto con il sistema politico le cose che ha ricordato D'Alema erano particolarmente difficile
Ma non erano particolarmente difficili solo perché c'era un grande partito comunista che apriva la sua
La sua interesse politica la sua strategia politica
Era una fase nella quale nelle fabbriche non c'era solo il sindacato
Nelle fabbriche c'erano le cellule c'erano le sezioni della Democrazia Cristiana i nuclei socialisti la fabbrica era un luogo in cui si confrontavano sia pure su terreni diverse con funzioni diverse
I partiti politici della Prima Repubblica che erano presenti nei luoghi di lavoro nelle fabbriche nel pubblico impiego nella scuola
Ed erano presenti le grandi organizzazioni sindacali e dissenso tra un grande sindacato è un grande partito diventava anche un dissenso che si poteva trascinare dentro i luoghi di lavoro queste era la complicazione
Della della logica di allora e fare otto e vale in realtà se ci pensate sia pure nelle modalità diverse per ognuna delle grandi organizzazioni sindacali
Dove la lotta che faceva Marini dentro la CISL era tutto uno anche con una lotta che si poteva fare dentro la Democrazia Cristiana
I problemi che aveva Luciano lama con il pc e con Berlinguer potevano essere figli di logiche che spesso
Potevano stare assieme era quello il mondo
Nel quale ci si misurava con questi problemi e con queste difficoltà da questo punto di vista il mondo di oggi e il più lontano possibile da quella situazione
Nelle fabbriche nei luoghi di lavoro non ci sono più le forze politiche il sindacato non c'è con quella forza
Con quella forza organizzata insediata fatta di formazione di trasmissione tra generazioni di culture sindacali com'era un tempo anche perché c'è una parte del mondo del lavoro
Che nasce adesso in cui il sindacato non l'hanno mai visto perché non ci poteva essere sindacato in un luogo di lavoro che non c'era
Quando siamo andati a fare le prime assemblee nei call center
I lavoratori ci chiedevano di chi ci qualcosa sul sindacato sulla sua storia te lo chiedevano perché non avevano avuto alle spalle niente
Perché il loro lavoro cominciava con quell'azienda il dovevano ricostruire l'immaginare un sindacato non figlio di una tradizione passata
Ma figlio di un'esigenza presente di un lavoro da costruire
Anche questo segna una grande differenza tra il sindacato di allora il sindacato il sindacato di oggi e voglio anche dire rispetto alle cose dette ce ne
Sicuramente una che segna quel tempo della direzione di l'anno
E e in modo particolare l'attenzione il ruolo che ebbe il sindacato confederale italiano nei confronti del Mezzogiorno
Il Mezzogiorno ha rappresentato per il sindacato italiano una delle grandi riforme una delle grandi politico una delle grandi centrali
E se devo dire una delle differenze negative tra allora e oggi e questo senso di abbandono del tema del Mezzogiorno
Della sua rinascita del suo riscatto inteso sia come complesso delle forze politiche non parlo ovviamente di questo Governo che anche su questo non ha nessun progetto nessuna idea
Né come se vivessimo in un mondo
In cui
Questa parte del Paese fosse totalmente abbandonata a se stesse
Infine voglio anche ricordare perché talvolta
Nei giudizi sulla CGIL ci sono usi un po'forzati della verità
Che la CGIL pago un prezzo grandissimo a quella politica dei sacrifici a quella politica della responsabilità nazionale e a quella politica di tenuta unitaria
Tutti i fenomeni corporativi
Nascono almeno nella gran parte per le scelte che la CGIL feci in quegli anni
Questo riguardava le ferrovie
Riguardava il trasporto aereo riguardava i porti riguardava tutti quei settori in cui le scelte confederali della CGIL si scontravano con delle logiche corporative
E quel fenomeno di sindacalismo di base contrapposto alle scelte confederali della CGIL hanno minato la CGIL
L'hanno resa più debole ma fu una scelta che la CGIL consapevolmente prese perché volle difendere contro ogni corporativismo l'idea di un sindacato generale solidale e dei diritti
Luciano lama in ragione di questo
E sicuramente
Un uomo che accompagnato queste trasformazioni
Per le cose che ho detto è evidente che il senso della responsabilità nazionale non è mai stato in luglio una scelta passiva ma
E non solo perché
In quel portato di contesto economico
Fu segnato da una fase grandissima di avanzamenti di riforma
Ma perché anche la lotta per la democrazia per la difesa delle ragioni degli ultimi o del Mezzogiorno
Furono il senso delle iniziative politiche che insieme con gli altri si prese
E l'AMA
Tenne il valore dell'unità sopra ogni cosa in questo secondo me riallacciandoci fortemente alla lezione di Di Vittorio
C'è un asse che lega il Di Vittorio che dopo la scissione del quarantotto dice da domani ricominciamo lavorare per L'Unità e la stessa frase che l'AMA dice dopo la rottura di San Valentino dell'ottantaquattro
Al direttivo della CGIL
Ricordiamoci
Che da domani bisogna lavorare per l'unità perché c'è nella storia della CGIL questo sentimento forte dell'unità io lo voglio dire anche oggi
Che abbiamo fatto scelte diverse sofferte ma consapevoli anche oggi e non parlo di me varo del gruppo dirigente largo della CGIL
Questo ragionamento questo interrogarsi questo sentimento di come riprendere una strada dell'unità ci attraversa
Il
Ci attraversa tutti
Non si deve pensare che attraversa una parte è un tema che
Con l'accentuarsi della crisi attraversa tutte le anime della CGIL
Perché ci si rende conto che quando c'è una crisi come questa i lavoratori ti chiedono se puoi di restare unito
Il fai fatica a spiegare i lavoratori di una fabbrica in crisi
Che ci sono ragioni nobilissima e che ti hanno portato a fare una scelta diverse dagli altri perché per questi lavoratori l'ordine delle priorità sia rovescia
Prima uniti per difenderci e renderci più forte poi affrontiamo tutte le questioni che eventualmente ci possono
Di vita
In ragione di questo l'ho detto a lei piccolo detto ai segretari di CISL e UIL lo ripeto qui io penso che la cosa migliore da fare partire a lavorare su quello che ci unisce
Chi abbiamo campi che ci uniscono anche in una fase segnata da profondi divisione che amministrare con intelligenza i punti che ci hanno visti divisi
E provare il giorno dopo giorno a vedere se con questo atteggiamento si può ricondurre
A un maggior rapporto unitario l'insieme delle questioni che abbiamo di fronte senza sottacere le difficoltà ci sono ci sono
è vero che non abbiamo più quella dimensione politica che era un grande problema ma talvolta si litighi sull'idea di sindacato forse più difficile affrontarlo
Perché vedi Franco nella nostra storia anche quella degli anni ottanta non abbiamo sempre litigato ad esempio
Sulle questioni della scala mobile in un rapporto su cosa dovesse essere un automatismo cosa dovesse essere un livello di contrattuale
Abbiamo semplificato su questo quale grado di potere contrattuale quale livello
Oggi spesso la vero problema della divisione non è questo
E se si ha fiducia nella contrattazione nel ruolo del sindacato oppure no e anche sul rapporto col Governo lo voglio ripetere io non penso che CISL e UIL sia un'amica di questo Governo non è questo il punto
E che io penso che questo Governo sulla crisi non faccia tutte le cose necessarie per aiutare i Paesi ad affrontare la crisi pagando socialmente produttivamente economicamente e dal punto del welfare
Prezzi più bassi perché temo che se il Governo continua a sbagliare a non fare il Paese compresi i lavoratori e cittadini usciranno da questa crisi
Molto più deboli di come sono entrare
E se si ha fiducia nel fatto che facendo qualcosa di più le cose possono andare meglio questo è il tema sul quale
Tra di noi abbiamo opinioni opinioni diverse ma ripeto
Abbiamo anche la maturità se si vuole per affrontarlo compreso il tema delle regole della democrazia
Nessuno di noi l'ho già detto lo ripeto pensa che la democrazia debba essere usato contro gli altri
Un pronunciamento democratico non è nord Dalia
Non è un modo con cui con i numeri file fuori le opinioni degli altri perché se fosse questo sarebbe un esercizio che non serve noi siamo un sindacato in cui abbiamo tanti turismi tante sensibilità tante culture tante identità che vanno tutte
Che vanno tutte difese e io capisco che ci sono valori delle organizzazioni che non può sottoporre al voto dei lavoratori perché ci sono valori che sono indisponibili anche al voto dei lavoratori ma vale anche per la CGIL
Perché quando c'è da discutere se licenzio uno licenze o l'altro non è il voto dei lavoratori che mi fa decida la difesa degli uni e la condanna degli altri ma se devo chiedere un po'più di salario un po'più di orario
Sì o un problema di merito contrattuale su questo onestamente
Far
Votare i lavoratori
Nelle aziende e nei settori può essere un modo per aiutarci a superare l'esistenza di problemi diverso
Anche perché se tu non lo affronti così il rischio perché quando litighi poi non trovi una modalità per superare
Quello che ti ha contrapposto invece di risolvere il problema tenuto recinti e noi non dobbiamo trascinarci problemi se non quelli che derivano
Effettivamente da scelte diversa
In ragione di questo io voglio ringraziare
Sia Franco Marini se Massimo D'Alema l'autore fare i complimenti
E se mi permettete voglio ringraziare la moglie loro alla figlia nipote
Interpretando anche l'opinione sentimento di tutti coloro che ha lavorato con Luciano lama perché qui sono tanti da chi era in Segreteria da chi era in altri compiti e ruoli
Ringraziare anche l'occasione che ci ha dato l'IRES la Fondazione Di Vittorio per ricordare Luciano lama a pochi giorni da l'anniversario della sua della sua scomparsa e dire di questo ci tengo a dire
Che la memoria
Della nostra storia passata
Non può essere un modo di guardare in avanti rivolte all'indietro
Ma è un modo di riconoscere nei problemi che abbiamo di fronte delle radici antiche
Delle quali abbiamo l'orgoglio come CGIL e so che è l'orgoglio anche delle altre organizzazioni di poter rappresentare in condizioni del tutto nuove
Dei valori così gli antichi senza dei quali il Paese e non solo i lavoratori italiani sarebbero infinitamente più concreto
Grazie Guglielmo
Nel dare la parola autore
Per esprimere alcune valutazioni
Informo tutti i partecipanti che abbiamo previsto un aperitivo serale a conclusione dell'incontro che immediatamente all'uscita prego Giancarlo
Ma io dico che se da questa sera e dare se da questa sala così come ho spiegato a D'Alema ed Epifani dovesse ripartire in qualche modo la strada dell'unità sindacale mi sarei
Naturalmente sarei onorato e lusingato
E entrare in quelle norme deposito di ricordi e di memoria che è la
L'archivio privato di lama in qualche modo ha rappresentato per me
Da una parte un'emozione certamente dall'altra anche come dire un senso di responsabilità perché si andava a scrutare per la prima volta nella negli appunti personalissimi del
Del sindacalista quello che è stato definito il sindacalista dal volto umano di cui riformista che forse ha intravisto con una ventina d'anni d'anticipo
I contorni di quel Partito Democratico che in qualche modo si va delineando io credo di averlo fatto con con onestà e anche
E cresce questo penso che sia il compito di chiunque giornalista scrittore si ponga nei confronti della nostra storia recente
Credo di averlo fatto seguendo il filo della memoria storica cercando
Di recuperare quella memoria che va
Che non va dispersa che va consegnata fuori alle altre generazioni ci sono due cose che mi hanno colpito nella in questo lavoro nel personaggio di lama innanzitutto il suo senso dello Stato ne parlava
Epifani ha capacità cioè di gettare sul piatto della bilancia tutta la posta faccio il riferimento naturalmente in particolare agli anni del terrorismo
Tutta la forza del sindacato tutto il suo prestigio tutta la sua autorevolezza
E poi la sua capacità di essere un uomo pubblico rigorosissimo
E ma tuttavia sorridente una persona intransigente ma disponibile mai sopra le righe sempre disposta a rompere quella diaframma piccolo o grande che c'è sempre fra la politica la cosiddetta
Società civile
C'è un un episodio personale che mi riguarda io ero cronista giovanissimo a Paese Sera rispedire o no
Qui alla CGIL a raccogliere
Una dichiarazione di Luciano lama che era il segretario della CDL lui mi accolse con grande simpatia e con grande serietà e mi consegnò la sua dichiarazione a me giovanissimo cronista e quindi questo questo fa parte come dire di una
Quello che diceva Marini non si può non
Non avere in simpatia
Luciano lama infine io naturalmente voglio ringraziare lire se la CGIL i presenti tutte le persone che sono qui e in particolare voglio ringraziare
La famiglia di Luciano lama Rossella anche in questa sera
Non è qui ma insomma
E sono felice che lo stiamo ricordando stiamo riflettendo su di lui proprio in questa in questa sala che per tanti anni è stata la sua casa vi ringrazio