"Strage alla stazione di Bologna: processo alle indagini"

Testuale
Ora con questa seconda giornata
Del convegno
Sulla strage di Bologna
Intendiamo affrontare
Il problema più generale del fenomeno terroristico
Nel nostro Paese
Abbiamo posto con
Questa seconda giornata una domanda
A coloro i quali partecipano la tavola rotonda
E cioè come è nato
Il terrorismo in Italia come è cresciuto
E come si ritiene possa o debba finire
Alla tavola rotonda abbiamo invitato a partecipare
Guido Calvi
Ugo Intini Enzo Mattina che non può essere qui con noi questa sera lo sostituisce Giampiero Sambucina il segretario confederale della UIL
Ugo Pecchioli Stefano Rodotà e Giulio Sapelli che causa di una improvvisa malattia non può essere presente fra noi
Tommaso sedici il presidente dell'associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna che ha già presieduto la riunione di ieri sera
Ed io che ho il compito di guidare questa discussione
Vorrei pregare siamo d'accordo di contenere un primo giro di interventi dentro un tempio limitato dieci minuti un quarto d'ora
Per poi consentire una replica a tutti gli intervenuti
Fra inizierei con il dare la parola all'avvocato Guido Calvi
Ma io non credo
Che si possa rispondere compiutamente
Alle enormi questioni che ci sono state poste che sono state sottoposta alla nostra attenzione
E quindi
Cercherò tenendo ben presente che l'argomento centrale della nostra riflessione pur sempre la strage del due agosto a Bologna
Di affrontare alcuni dei problemi posti e vorrei innanzitutto partire da una considerazione attuale di oggi
E esprimere talune perplessità
Per le analisi di commenti che sono seguiti ai recenti successi da parte
Delle forze dell'ordine dopo la liberazione del generale dosi imposti
Come e perché si sia giunti a questo grado di capacità di indagine e di efficienza operativa purtroppo apparso quasi secondario nelle analisi
Quasi che in fondo queste qualità si un è emersa d'improvviso
E d'altra parte quasi che le gravi sconfitte quando sono state subite dal terrorismo possono ora segnare una sua fine definitiva
E questo criterio di interpretazione dei fatti a me pare corrisponda in fondo al suo posto e cioè quando di fronte agli attacchi cruenti del terrorismo si era si tendeva
A giudicare ormai lo Stato democratico quasi sconfitto e pertanto quasi obbligato a quella resa che Xi concretata nella disponibilità alla trattativa
E con una realtà io credo che in ambedue in momenti si sia caduto in un errore talvolta voluto talaltra no di evitare un'analisi del fenomeno del terrorismo in tutta la sua ampiezza e profondità
Ed un pari tempo si sia evitato di ricercare quelli che sono gli strumenti istituzionali attraverso cui si può affermare e battere le versioni
Ora certamente il problema e politico e da altri sarà affrontato in questa chiave
Io vorrei però osservarlo anche da un altro punto di vista richiamerei tecnico istituzionale
E domandarci perché oggi è così
E perché così non è stato ieri
Domandarsi anche qual era la disponibilità e le capacità delle forze dell'ordine a combattere
Il terrorismo in particolare
Terrorismo nero negli anni passati
Se mi consentite io assai brevemente anche per rendere più plastico di semplificare il mio ragionamento
A questa efficienza mostrata dalle forze dell'ordine
In questi giorni
Vorrei contrapporre invece un altro momento
Che io
Trovo tra le carte del processo di piazza Fontana
Ed è un documento del dodici agosto mille novecento settanta
E cioè quando il giudice istruttore di Roma chiese al ministero degli interni alla direzione generale della pubblica sicurezza
Di offrire alla magistratura tutto ciò
Che al ministero degli Interni era disponibile
Circa il terrorismo in quel momento quali analisi quali dati erano in possesso al ministero degli Interni
Questo documento da un quadro agghiacciante del livello di impreparazione
Naturalmente dietro tutto ciò vi sono problemi indubbiamente politici del perché si era quel livello certo è che questo era il livello di quel momento
Ebbene questo documento del dodici agosto meno centosettanta che della direzione generale della pubblica sicurezza Ufficio affari riservati
Ci dice
Analizzando il terrorismo negli ultimi tre mesi dall'ottobre al dicembre mille centosessantanove
Fa questo quando inizia con una distinzione che sono certo troverete particolarmente sottile cioè distingue i fatti terroristici gravissimi dai fatti terroristici di una certa gravità
I fatti terroristici gravissimi sono due ed ambedue scoperti
Quelli di una certa gravità sono ottantuno
I due gravissimi scoperti sono l'attentato alla Fiera Campionaria di Milano
E l'attentato all'Ufficio cambi sempre di Milano del venticinque aprile del sessantanove
Naturalmente
Per gli uffici a fare i serrati erano due attentati già conclusi nel loro indagini in quanto erano stati individuati responsabili gli anarchici
Anni dopo sapremo che invece questi attentati saranno attribuiti a tutt'altra parte politica e cioè alla cellula nazifascista di Freda e Ventura
Segue poi questo Elenco di ottantuno attentati
Il ministero degli Interni offre questo quadro indica la città la data e che cosa brevemente è successo
Ad una lettura più attenta scopriamo che la maggior parte di questi attentati sono state è stato portati opera
Di terroristi di estrema destra o di destra
Uomini del fu Anna della
Del mister Movimento Sociale dissidenti del movimento sociale
Per la maggior parte quando sono stati presi in flagranza sono fascisti
Quando non si sa è responsabile il ministero degli Interni indica genericamente probabile matrice anarchica o comunque di sinistra
Questo stato di conoscenze della
Per l'apparato dello Stato portava poi a un risultato politico che si concreta secondo me in famosissimo telegramma del ministero degli Interni
Allorquando dopo la strage di piazza Fontana
Fu inviato a tutte le polizie europee il tredici dicembre sessantanove in questo telegramma si dice testualmente
In questo momento noi non abbiamo alcuna prova valida circa i possibili autori del massacro ma non dirigiamo i nostri sospetti verso circoli anarchici
Quindi la disinformazione più totale
Naturalmente la indicazione politica di individuare i responsabili nella nell'area della sinistra nell'area anarchica
Ho voluto
Contrapporre questi due momenti
Questo dato del mille novecentosessantanove e
Quello di questi giorni cioè la grande capacità operativa mostrata
Nella liberazione di dosi erano
Per vedere quale enorme salto di qualità sia stato compiuto tra questi due fatti ci sono dodici anni dodici anni terribili dodici anni di attentati gli assassini di strage
Ma sono dodici anni che possono essere riempiti anche l'altro
Io in via sintetica direi che ci sono tre elementi importanti da tenere in considerazione
Che permette poi di spiegare il perché di questo salto qualitativo in questi dodici anni insieme agli assassini alle stragi agli attentati
Vi è stata però una grande mobilitazione popolare
Una modifica del quadro politico
Ed ambedue questi elementi sono nate una serie di sono state introdotte una serie di importanti riforme istituzionali sono tre fattori decisivi che hanno permesso questo cambio qualitativo nella lotta al terrorismo
Sappiamo con quale forza sia stata denunciata non soltanto quella carenza istituzionale ma anche le deviazioni le connivenze
Quelli erano anni in cui arzilli c'erano i marittimi ceneri Bruno quando questore di Milano era Marcello Guida o presidente del Consiglio era l'onorevole Rumor
Ora
Sì oggi taluni risultati sono ottenuti sono stati attenuti anche perché qualche verità eppure emersa e talune riforme sono state introdotte vorrei citarne due tra le tante importanti ma due in particolare per quello che riguarda il nostro discorso la riforma di polizia
E per la prima volta nel nostro Stato l'introduzione di un anno di una normativa che regoli i servizi segreti incerto sappiamo che non sono sufficienti le norme occorrono anche gli uomini certo è però che questi sono due punti fermi nella riforma dello Stato democratico che a lungo
Prego lungo periodo hanno poi prodotto risultati positivi molti uomini sono stati rimossi altri dovranno ancora essere rimossi cioè e su questo voglio subito concludere per non prendere ancora più tempo
A me sembra di poter dire che certamente siamo ancora lontani dal poter affermare del terrorismo sia sconfitto
Tuttavia tenendo conto di questa storia di questa commistione questa crescita del terrorismo però anche di questa crescita di coscienza democratica che ha portato a quelle riforme così importanti noi
Possiamo trarre questa prima conclusione
Che se è vero che per la strage di Bologna le indagini sono state azzerate se è vero che questa istruttoria lascia profondamente insoddisfatti
è anche vero però che la via
Che abbiamo ora indicato la via della mobilitazione la via delle riforme possono portare a risultati positivi
Questi risultati per quello che riguarda l'istruttoria di Bologna non ci sono significa che bisogna andare più a fondo
Bisogna ancor più o riformare bisogna ancor più mobilitarsi perché soltanto attraverso questa via si potrà giungere non soltanto ad accertare quelle verità oscure che si nascondono dietro questa strage infame
Ma anche sperare che queste riforme portino ad un rafforzamento delle istituzioni del nostro Paese e a un avanzamento della democrazia del nostro Paese
Ringraziamo un Guido Calvi
E prendiamo un uno spunto dal un po'lo spunto al suo intervento
Ha parlato di salto di qualità che vi è stato nel quadro politico ed istituzionale del Paese che ha consentito di passare dalla fase diciamo così del delle indagini sulla strage
Di piazza Fontana alla liberazione di Dozier
Bene un salto di qualità probabilmente vi è stato anche nella sinistra del Paese in questi anni basterebbe ricordare l'atteggiamento che i partiti della sinistra sia quelli storici sia quelli cosiddetti della nuova sinistra hanno avuto fino ad un certo punto degli anni settanta fino alla cacciata di lama dalla Università di Roma eccome
Quel fatto segna in qualche misura una svolta nell'atteggiamento nei confronti non dirò certo del terrorismo ma della violenza nella lotta politica in questo senso una come dire una testimonianza di questo c'è proprio nella stampa della sinistra italiana
Ecco questo serva di introdurre direi l'intervento di Intini basterebbe dire che l'Avanti
All'inizio degli anni settanta nel rispetto ai primi fenomeni di violenza politica
Che già si erano manifestati dopo il sessantanove
Chiedeva un'amnistia per i cosiddetti detenuti politici che in realtà poi erano i primi autori di forme di violenza nella lotta politica la parola di Intini
Beh voglio cogliere questa sollecitazione nel tentativo di dare una risposta anche se una risposta evidentemente impossibile definitiva alla domanda che oggi ci si pone è se si sia vinta una battaglia o se si stia per vincere la guerra contro le Brigate rosse
Per vincere la guerra io credo bisogna avere un'attenzione al problema politico e vincere la battaglia sul piano politico oltre che su quello militare
Bisogna recidere le radici dell'eversione
Evitando che la pianta si riproduca così come si è continuato a riprodurre se è vero come è vero
Degli arrestati ultimi sono spesso ventenni addirittura al di sotto il vice dei vent'anni mentre i capi storici in carcere sono i quarantenni e quindi molte generazioni di brigatisti si sono
Succedute
Si sono trovate sempre nuove leve
Riflettendo sul fenomeno brigatista
Si vede che ricorre sta per ricorre un decennale
E cioè quello della morte di Feltrinelli
Fondatore del gatto
Che furono in fondo l'embrione del movimento del terrorismo rosso in Italia
E allora guardando questo embrione
Si prendono delle indicazioni interessanti perché si vede che lì già c'erano tutte le caratteristiche della creatura che doveva poi svilupparsi sino ad oggi
E sono caratteristiche che per anni
Non sono state sottolineate non sono state individuate spesso non si sono volute vedere
Per un vizio culturale ideologico per un clima politico negativo che deve essere rimosso
Radicalmente se si vuole che non la battaglia ma la guerra contro il terrorismo rosso sia vinta
Vediamo quali sono queste caratteristiche che si vedevano nell'embrione
E che si sono poi manifestati in tutta la storia del terrorismo delle Brigate Rosse in Italia
Innanzitutto e il terrorismo rosso ha radici culturali ideologiche fortissime
Ed è per questo che non bastano a liquidarlo le vittorie di polizia
Deve far riflettere il fatto che all'origine del terrorismo rosso sia stato un grande editore come Feltrinelli l'uomo che ha diffuso in Italia gli autori
Della rivoluzione sudamericano del castrismo di un certo tipo di leninismo di comunismo rivoluzionario
In una recente intervista molto bella sull'Europeo paglietta ha raccontato di aver scritto sotto un volantino redatto da Scalzone nel sessantotto
Una massima uomini non pronunciate mai delle parole che non credete possano essere trasformate in fatti
Ecco questo mi pare molto giusto
Mi pare giusto sottolineare che questo errore è stato compiuto largamente
Si può fare sul terrorismo infatti un'osservazione tanto ovvia sino alla banalità ma corretta e cioè che tanti troppi
Ideologico talvolta sinceri talvolta confusionario opportunisti hanno predicato slogan rivoluzionari
Che qualcuno ha tradotto in pratica
Lo ricordiamo i cortei dei primi anni Settanta quando lo dice si diceva lo slogan e lo Stato borghese si abbatte non si cambia
E qualcuno ha cercato di abbattere con la violenza questo stato borghese non è lo stato borghese ma è lo Stato democratico perché la democrazia non ha aggettivi
Nell'embrione del Gatto Feltrinelli c'era un altro elemento che poi ha caratterizzato il terrorismo in tutta la sua storia e ne ha ha determinato una particolare pericolosità
L'elemento dei collegamenti internazionali che non si vogliono vedere allora che non si è voluto vedere per lungo tempo
E tuttavia quando Feltrinelli fu chiamato a salvare e a proteggere Viel il terrorista ricercato del gruppo ventidue ottobre dopo la famosa rapina in cui fu ucciso
Un fattorino delle Sutto case popolari di Genova sette l arrivo prese questo viene lo porto a Mestre lo spedì in Cecoslovacchia
Biella rimase un anno in Cecoslovacchia
Fu protetto
Si incontrò probabilmente con altri terroristi che lavoravano Radio Praga come pelli Feltrinelli andò a prenderlo ai confini tra l'altro la Cecoslovacchia lo riporto a Milano
E nel covo di via Subiaco fu
Infine arrestato Viel
E la storia dei collegamenti
Di Feltrinelli con Cuba con delle frange estremiste della guerriglia palestinese con alcuni Paesi dell'Est europeo è una storia che bisognerà pur scrivere sottolineare e che già induce contiene questo elemento dei collegamenti che solo oggi viene clamorosamente alla luce
Un terzo elemento che già c'era nell'embrione che noi vediamo in tutto lo sviluppo è quello della sottovalutazione del fenomeno
E spesso del rifiuto a vedere le cose come stavano non ricordiamo che quando in via Subiaco arriva il giudice Guido viola con la pistola in pugno e arresta i primi brigatisti e scopre il primo covo
E una parte della sinistra gran parte della sinistra lo dileggia la chiamandoli giudice con la pistola
Ricordiamo che in quei momenti si negava spesso l'evidenza si parlava di complotti della CIA
Ricordiamo anche come accanto a magistrati che videro la pericolosità della situazione ve ne furono altri che non la videro tant'è che Fioroni
Famoso brigatista il primo dei brigatisti pentiti fu arrestato e poi rilasciato e spari in Svizzera a preparare altre imprese terroristiche
Quindi un clima culturale sbagliato una sedi pregiudizi una serie di vizi politici ideologici hanno ostacolato la lotta contro il terrorismo
E ha dovuto titolo comandante dei carabinieri questa lotta non può essere vinta su un solo piano militare deve essere vinta sul piano politico
La stessa linea cosiddetta della fermezza avuto a questo proposito alcuni aspetti negativi perché quando si diceva i brigatisti sono criminali e basta sono mostri sono banditi quando si alzava un muro di silenzio sulle ideologie del terrorismo
Se esorcizzare il nemico ma non si ponevano i presupposti per sconfiggerlo
Perché per sconfiggere il nemico bisogna isolarlo nelle masse bisogna conoscere prima il fenomeno bisogna farlo conoscere bisogna contestare distruggere sul piano ideologico e politico
La base del terrorismo stesso facendo terra bruciata dell'ideologia sulla quale il terrorismo si nutre
Bisogna farlo senza reticenze perché
Il massimalismo al sistema di elezioni probabilmente sbagliato l'estremizzazione di alcune lotte nelle fabbriche se hanno fatto sì come hanno fatto sì che in alcune fabbriche ci sia una percentuale tra i delegati ristretto accerto ma una percentuale che e tollerante verso il terrorismo o di letture legata le Brigate Rosse questo deve essere detto deve essere detto con forza come ha fatto Enzo Mattina affrontando il problema e non alzando anche qui un muro di opera Isma'sdegnato
Non bisogna aspettare che i delegati sindacali come Vittorio Alfieri siano arrestati per il rapimento dentiere dell'altra Santucci
Bisogna combattere questa lotta politica con una riserva naturalmente molto ferma
Che è molto importante cioè che la lotta alla cultura e all'ideologia del terrorismo va condotta sul piano ideologico e culturale senza criminalizzare nessuno
Per le sue idee senza le cacce alle streghe senza perseguire reati di opinione
Bisogna rispettare i principi dello Stato di diritto
Ma la fermezza si può e si deve usare e ha degli spazi enormi per essere usata sinora poco esplorati basta
Pensare alla necessità che non è stata rispettata di reprimere con assoluta fermezza ogni prevaricazione piccolo-grande delle minoranze violente ogni intimidazione
Ogni violenza anche minore che venga compiuta in questi dieci anni e terrorismo ciò non è stato fatto
Troppo spesso si è predicata la fermezza ma non sia applicata
E ora va fatto perché il momento di cogliere una vittoria definitiva
Su un fenomeno che non è più misterioso le cui caratteristiche che non si volevano vedere ai tempi di Feltrinelli oggi si vedono devono essere viste per forza e qui ho affrontato il problema dall'angolo visuale
Del brigatismo
Ed è il problema oggi più attuale in questo momento
Ed è un angolo visuale inconsueto e cioè cercando di andare a vedere quali sono gli elementi comuni tra l'embrione del terrorismo il suo sviluppo
E la sua situazione odierna io credo che ci sia una continuità assoluta credo che ci siano però oggi delle conoscenze delle capacità di individuazione del fenomeno che non c'erano certamente dieci anni fa e questo ci consente probabilmente oggi di coglie una vittoria non solo militare ma anche politica e quindi la vittoria non di una battaglia ma della guerra
San cuscini
Ma le ultime cose dette da Intini credo mi offrono l'occasione di fare qualche riflessione ad alta voce su una materia che di scottante attualità per il sindacato io credo sia vero che i successi
Riportati nelle indagini sul terrorismo molto siano dovuti alla intervenuta riforma della polizia e degli stessi servizi segreti ma anch'io credo che non basti
Questi sul non si non sufficienti questi successi di polizia a dar ragione e soprattutto a dare sufficienti prospettive di superamento di un fenomeno che in questo momento
Tocca dolorosamente ma in modo assai preoccupante il sindacato
Ed io credo che la battaglia politica da condurre contro il terrorismo sia oggi più che mai essenziale per non solo consolidare questi successi ma per renderli premessa
Di una vittoria nella guerra e non solo di una fase fortunata nelle varie battaglie queste premesse
Innanzitutto devono riguardare la ferma coscienza e la ferma consapevolezza che il terrorismo e la violenza politica di qualsiasi colore essi Amantino egualmente sono nemiche dei lavoratori ed eguale l'abisso che divide le lotte dei lavoratori la loro proposta politica la loro autonomia
Di valutazione di iniziativa politica dalla pratica di questa specie di riformismo armato che è l'ultima faccia del terrorismo
Nelle fabbriche
E e di qui nasce la conseguenza che dalla fase della denuncia coraggiosa lo ricordava Intini mi associo alle sue valutazioni
E devo dire non al momento univocamente accolta delle infiltrazioni terroriste nella struttura sindacale
Oggi occorre passare ad una fase nuove successiva che è quella della battaglia politica ma anche della difesa del lanciare in avanti le capacità di reazione delle organizzazioni dei lavoratori nei confronti di questo fenomeno e qui le chiarezze riguardano l'interno dell'organizzazione sindacale ma riguardano anche il suo modo di contribuire e il suo modo di presentare le sue chiarezza nei confronti di questo fenomeno
Credo anch'io che un ordine una capacità di governo non violento delle lotte si essenziale ma devo anche dire che la violenza nelle lotte operaie
Non è mai stato fenomeno né diffuso nel fenomeno generalizzato
Appartenuto ad alcune esperienze ad alcune realtà ma la normalità la generalità delle lotte dei lavoratori anche nei momenti più duri sono sempre state lotte con un grande senso di disciplina e vorrei ricordare che mai in questo Paese scopo se non sbaglio una sola volta in trent'anni
Lotte anche dure hanno comportato danni agli impianti e questo significa che inghiotte anche molto dure i lavoratori hanno sempre organizzato le cosiddette comandate
Cioè quei turni di lavoro quei turni di servizio anche durante le lotte che garantiscono l'integrità degli impianti e questo a me pare l'esatto contrario della cultura della violenza
Però vi sono dei problemi
Le nostre strutture di fabbrica
Non sempre sono sufficientemente rappresentativa della realtà della fabbrica di tutta la sua complessa realtà sociale dagli operai
Ai quadri dagli impiegati alle nuove figure
Professionali emergenti da essere quindi sufficientemente autorevoli e sufficientemente forti della loro rappresentatività opporsi con successo a tentativi di infiltrazione
E quindi il problema delle elezioni dei consigli di fabbrica a mio giudizio si pone in modo urgente perché da un canto a me pare bizzarro questa strana contraddizione di democrazia per cui alla valorizzazione delle stanze rappresentative
Del sindacato si contrappone un metodo di formazione delle strutture di fabbrica che si fonda sul principio sul principio maggioritario e su un'area elettorale molto ristretta ed è consapevolezza di chiunque abbia pratica di queste cose
Come in un'area elettorale su una base elettorale molto ristretta lo slogan prevale sul ragionamento sono premiate le minoranze più combattive rispetto alla coerenza di una militanza politica
L'altro aspetto è quello delle sedi decisionali io son convinto che le grandi scelte ma anche le meno grandi scelte del sindacato i suoi comportamenti nelle sue lotte nella sua militanza non possono continuare ad essere decise in assemblee e sono corridoi quando non sono duelli
In assemblee dove nulla eccetto né chi partecipa ne come si decide né poi quali sono le certificazioni delle decisioni assunte questo è un problema di democrazia vero nel sindacato un problema di democrazia vero
Del sindacato rispetta la società nella quale opera le poi un altro aspetto
E questo riguarda credo più da vicino l'attualità
Che fare quando una infiltrazione nel sindacato viene scoperta e inquisite io credo che su questo l'errore tragico che il sindacato possa commettere
E quello di dividersi o di schierarsi su tesi innocentista o colpevolista
Quindi occorre un metodo occorre una scelta politica permanente che valga per qualsiasi militante e dirigente sindacale sia esso il più oscuro dei delegati uno dei massimi dirigenti della Federazione unitaria e metodo a me pare estremamente lineare
Da un canto la fiducia nelle nelle autorità inquirenti nel giudizio della magistratura non può essere revocato in dubbio non può il sindacato io son d'accordo con chi lo pensa sostituirsi a questi organi giocare a guardie e ladri al proprio interno
La seconda secondo presupposto e che su questa fiducia in base a questa fiducia in base a questa volontà di collaborare
Qualsiasi dirigente o militante inquisito per fatti di terrorismo debba essere sospeso automaticamente dalle sue funzioni
Quindi non anticipando o condizionando un giudizio ma facendo appunto fiducia all'atto inquisitorio compiuto ma terzo che il giudizio definitivo debba essere formulato certamente sulla base degli accertamenti e degli accertamenti che proprio per la delicatezza
Dei fatti contestati e necessario siano quanto più celeri e trasparenti possibili
Ma deve essere conservata al sindacato alla struttura politica una sua autonomia di giudizio in questo senso io son convinto che anche atti e comportamenti non penalmente Course perseguibili legati a fatti di terrorismo possano e debbano essere oggetto di attenta valutazione politica perché possono e io credo comunque in in diversi casi
Effettivamente risultino incompatibili con una militanza sindacale con l'impegno del sindacato contro il terrorismo
Però questa questa linearità di comportamento richiede una collaborazione che
Non so se il termine esatto
Ma è reciproca perché con le autorità con le forze della democrazia il sindacato vuole e deve collaborare però non è ammissibile che di fronte a fenomeni come quelli che tengono all'onore delle cronache da alcuni giorni
Vi siano
Ho
Delle
Reticenze delle dei fenomeni che io dico inquietanti quando si fa carico io credo a torto al sindacato di non vigilare a sufficienza nei confronti delle infiltrazioni al proprio interno
Questa difficoltà di vinci Lanza riguarda non solo il sindacato ma anche strutture ed apparati assai più delicati e comunque mi chiedo
Quanto più difficile si esercitare questa vigilanza quanto quando notizie io mi rendo conto della della cui riservatezza mi rendo conto che tra servizi segreti si si scambiano vengono otto asciutte o non so se ignorate leggo sui giornali di notizie
Sul infiltrazioni nel sindacato di presunti brigatisti che risalgono addirittura al settantanove da parte dei servizi segreti greci mi domando se prima di far carico al sindacato di una qualche negligenza di una qualche cedevolezza
Verso
Questi possibili infiltrazioni peraltro tutte da dimostrare se da allora in poi che seguito è stato dato a queste notizie
In che conto sono state tenute e se è plausibile che non siano state tenute in alcun conto per molti anni per divenire poi elemento accusatorio di primaria importanza
In ogni caso
A me pare che vada negato ma nella coscienza collettiva di tutti
Quella contiguità o quella presunta contiguità tra lotte sindacali e terrorismo quella sorta di io credo assoluta equivalenza tra autonomia dei giudizi con sindacali sulle proprie scelte sulla propria strategia e politiche economiche che in qualche misura un ministro in carica pare adombrare
Perché questo è il presupposto che può garantire quella fiducia necessaria tra tutti coloro che nella società nella coscienza collettiva e nelle istituzioni combattono il terrorismo
Quella collaborazione reciproca
Senza la quale io credo quella battaglia ideale politica ma anche di pratici comportamenti necessaria a sconfiggere il terrorismo
è difficile combatterla ciascuno per proprio conto quando addirittura non come si suol dire prestandosi la manichetta tra pompieri
Tiziano Gianpiero Sambucina la parola Ugo Pecchioli
Ma io desidero dire subito che l'indagine sulle matrici ideologiche
Del terrorismo è un terreno sul quale bisogna procedere con molta cautela con molto senso di responsabilità con molta scientificità
Altrimenti diventò può diventare un terreno molto ambiguo che al limite può anche prestarsi a un uso poco limpido o un uso politico strumentale del fenomeno
A me preoccupa fondamentalmente vedere cercare di di approfondire un altro degli aspetti Foschi maggiore rilevanza
Che è la natura
Politica del terrorismo le sue finalità le sue motivazioni perché il terrorismo in Italia e perché proprio in Italia
A differenza di altri paesi analoghi appartenenti alla stessa allo stesso Area diciamo di capitalismo sviluppato
In Italia abbiamo l'esplodere
Del terrorismo nero fascista in coincidenza con le grandi lotte della fine degli anni sessanta sessantotto sessantanove
Attraverso un tentativo di recupero politico a destra della grande spostamento a sinistra che si era avuto in quegli anni
Appunto anche attraverso il ricorso alla intimidazione di massa utilizzando a questo scopo anche lo strumento tremendo della strage
Milano Piazza Fontana si colloca vincola determinato frangente
E non dimentichiamo che attorno alla strage di Milano
C'è un fiorire di tentativi di golpisti
C'è un'avanzata allarmante della destra fascista sul piano elettorale Movimento Sociale nelle regionali siciliane del settantuno e poi nelle politiche del settantadue un grande spostamento a destra
E il terrorismo fascista compare come un ingrediente di questo spostamento a destra creare grandi turbamenti che motivi no in qualche modo una una politica d'ordine tra virgolette
Cioè appunto come dicevo un un un tentativo di di vecchie classi dominanti che si sentivano in qualche modo lesi i propri interessi
Di recuperare il terreno perduto attraverso questa via
Abbiamo poi un insorgere
Dei di una terrorismo di tipo diverso che ha posso le cui radici possono essere certo rintracciate anche incerte
Gravi come dire degenerazioni di alcuni di quei grandi positivi movimenti che caratterizzarono la fine degli anni sessanta
Però attenti qui cominciamo a percorrere una
Un terreno rischioso perché se non stiamo non compiamo un'analisi molto accurata corriamo un rischio di vedere sessantotto per esempio con una cosa tutta e soltanto negativa come la fonte come l'origine della violenza rossa di sinistra del terrorismo
Il terrorismo rosso rosso sorge utilizzando spezzoni di ideologia e di varia natura mal digerite manipolate estremizzato
è tenuto a battesimo da individui che hanno ruotato compiuto esperienza ho ruotato nei dintorni del movimento operaio organizzato del movimento studentesco
Ci trovate dentro il personaggio di matrice marxista di origine marxista-leninista ci trovate il militante che viene da una militanza cattolica
Ma ripeto ecco facciamo attenzione a non ricavarne come mi mi è parso facesse il compagni Intini con troppa fretta delle tendenze univoche generale perché qui andiamo su un terreno molto scivoloso minato che ripeto al limite può prestarsi
A una inammissibile strumentalizzazione delle fonti delle origini del terrorismo italiano
A me ripeto preme invece cogliere le motivazioni politiche bene allora anche il terrorismo rosso si caratterizza così come un tentativo
Di condizionare gli sviluppi della politica italiana peraltro gli stessi terroristi provvedono a facilitare il nostro compito dichiarando queste loro motivazione
La vicenda di via Fani la strage di via Fani il sequestro e l'assassinio di Aldo Moro sono emblematiche da questo punto di vista anche nella simbologia adottata rapiscono Moro il giorno in cui il Parlamento sancisce una maggioranza che per la prima volta dal quarantasette spezza la discriminante anticomunista
E fanno poi trovare il cadavere di Moro a metà strada fra piazza del Gesù e via Botteghe Oscure e poi lo hanno dichiarato non è un'illazione nostra abbiamo voluto con quell'atto criminale
Inserirci in quella nuova fase della vita politica italiana far capire che avanti su quella strada non si doveva andare in realtà a giudicare oggettivamente i fatti all'indoor da partire da dalla morte di Moro in qualche maniera il terrorismo rosso ha condizionato alla vicenda politica italiana
Si è rovesciata la maggioranza all'interno dalla Democrazia cristiana sconfitti Moro Tay
Gli amici di Zaccagnini è subentrata vinto al il la componente del preamboli sta le cose sono la la maggioranza di solidarietà nazionale democratica si è infranta e così via
Non dico che tutto si è rapportabile al terrorismo rosso alle Brigate Rosse intendiamoci non facciamo le più importanti di quanto non siano tuttavia hanno giocato un condizionamento loro a questo puntano con tutti i loro gesti hanno tutti una motivazione che tende a questo
In vista di che cosa qui entriamo un po'nel nella nebbia
Per il terrorismo dichiaratamente fascista mi pare che la grande finalità bensì è abbastanza evidente quella di determinare come hanno fatto
Con la strage di Milano e poi con le altre stragi fino a quella di Bologna questi grandi turbamenti di massa al fine di determinare degli spostamenti a destra in vista di uno stravolgimento autoritario dell'ordinamento costituzionale
Un capo di ordine Nuovo Clemente Graziani ha definito le stragi come un la violenza in genere come uno stupro psicologico delle masse assolutamente indispensabile
Per il terrorismo rosso la finalità generale resta ripeto un po'con elementi in ogni caso c'è un tratto di strada oggettivamente comune stravolgere la democrazia
Qualche terrorista in qualche scritto in qualche documento in qualche confessione di qualche pentito anche precisato un poco meglio questa finalità creare cioè le condizioni per
Ma determinare in Italia un uno sbocco autoritario perché solo un regime autoritario può essere la levatrice della
Della rivoluzione proletaria solo quando le masse saranno oppresse schiacciate da un regime di tipo militare e non ci sarà più questa democrazia
Che addormenta il proletariato solo allora potrà aversi la palingenesi lo scatto rivoluzionari
Ma ripeto però questo resta morto nel sottofondo poco individuabile
Però la cosa già è indicativa appunto di un cammino comune o quanto meno di una convergenza e quindi di una straordinaria pericolosità dell'uno terrorismo e dell'altro
Detto questo allora credo che abbia più
L'interesse vedere anche quali forze possono utilizzare la presenza di questo fenomeno a fini propri
Per la destra fascista mi pare che non ci siano dubbi non per niente dopo la strage di Piazza Fontana il movimento sociale ha avuto un grandissimo impulso
Però ecco sul terrorismo rosso e il gioco è più complesso e più vario
A seconda dei momenti può servire sottolineare a certe forze sottolineare più o meno certi aspetti ingigantire né certi altri
Affini anche come dire di di calcolo di calcolo di parte
Per esempio vi rifaccio quanto ora diceva l'esponente della UIL non c'è alcun dubbio che oggi sia in atto un tentativo del grande padronato
Anche in previsione delle grandi lotte contrattuali della dei delle prossime settimane dei prossimi mesi di ingigantire questo indubbiamente allarmante episodio del dirigente della UIL
Arrestato a fini propri per mettere sotto accusa il sindacato nel suo complesso il sistema dei consigli di fabbrica la cosiddetta conflittualità operaia attenti quindi a non prestarsi al gioco
Che il con la questione ponga dei problemi al movimento si operaio organizzato non c'è alcun dubbio l'infiltrazione possono aver luogo bisogna impedirle forse anche attraverso una politica di avanzamento dei quadri che consenta una selezione più filtrata nel senso della che ogni quadro ogni deve dare delle delle prove reali prima di assumere da ma questo è un problema interno al movimento sindacale altra cosa invece è l'uso che può farne patronato
E non dimentichiamoci cosa fece la FIAT poco prima della grande ondata di licenziamenti dimessa cassa integrazione
Dei ventitré mila operai col licenziamento di sessantuno tutti insieme messi in un unico fascio tutti insieme accusati di eversione di terrorismo quando invece solo uno anch'io
Giudiziario e lo hanno rivelato ma la grande maggioranza dei sessantuno questo non era non aveva rapporti col terrorismo
Anche se nel corso delle lotte alla fine non possiamo dimenticare che ci sono stati dei deplorevoli eccessi e guai se il sindacato non fosse intervenuto non continuasse intervenire per impedire che le lotte sindacali
Tra Valentino il segno lotte sindacali devono manifestarsi sul terreno democratico altrimenti chi ci guadagna è il padrone non il movimento operaio
Ma poi l'uso del terrorismo varia
Può essere fatto anche in altri modi intendiamoci per esempio sulla questione dei collegamenti internazionali io voglio qui in un minuto dire
Una cosa molto chiara
Saremmo degli ingenui se pensassimo che un fenomeno come il terrorismo italiano che ha radici qui che tutto endogeno
Altrimenti non ce lo spiegheremo non avremmo capito niente del terrorismo non ci spiegheremo perché in certi momenti i terroristi hanno avuto larghissime fasce di simpatia
Momenti in cui all'autonomia riusciva di portare in piazza decine di migliaia di persone attenere in stato di guerriglia permanente una città come Padova a paralizzare intere università italiane e così via
Se riducessimo tutto tutto il terrorismo una specie di di legione straniera pagata da qualche servizio di informazioni estero ripeto non capiremmo niente il terrorismo non lo combatteremo è un fenomeno italiano però dicevo saremo ingenui a escludere che qualcuno anche dall'esterno non cerchi non abbia cercato non continui a cercare di utilizzare questo fenomeno a fini propri non siamo nati ieri tutta la storia recente e piena di episodi di questo tipo
E l'Italia è quel paese dato che ben conosciamo un paese definito anomalo proprio perché è il crocevia di grandi e di grande interesse internazionali ha una collocazione politico-strategica di di straordinaria delicatezza e il punto di incrocio del rapporto nord-sud Est Ovest e quindi un Paese di grandissimo interesse per l'intero mondo per tutti i blocchi possibili immaginabili e allora volete che che non non cerchino chi secondo me tanti di utilizzare il terrorismo italiano proprio fine
Da questo io voglio ricavarne però intanto quindi un invito a essere oggettivi e permettetemelo anche responsabili nell'affrontare una questione di questo tipo
Secondo nel rivendicare un intervento delle dagli organi preposti alla difesa dell'autonomia nazionale in primo luogo i servizi italiani ma non solo i servizi italiani di accertare tutto a trecentosessanta gradi senza riguardo per nessuno per nessuno
Sapendo ne trarrà in presenza di prove certe anche tutte le conseguenze che un Paese davvero indipendente deve trarre anche sul piano diplomatico
Allora ecco l'invito al senso di responsabilità qui sono in gioco dei grandi delicatissimi interessi nazionali sono cioè le relazioni internazionali dell'Italia questione con la quale non si può giocare non si può giocare
Nel nel nel senso di indulgere di lasciar fare di lasciare che l'Italia sia considerato un terreno terra di nessuno dove tutti agiscono
Né nel senso di come dire strumentalizzare sospetti indizi e indizi ce ne sono
Indizi vengono fuori da da carte giudiziarie nella oramai sono sono atti pubblici la sentenza l'ordinanza di rinvio a giudizio del giudice Imposimato a una trentina di pagine che ricapitola tutto quanto è emerso nel corso di inchieste e ci sono altre inchieste che pure vanno in quella direzione
E qui vengono fuori tante cose
Che riguardano tanti Paesi che riguardano l'Unione Sovietica riguardano pezzi del movimento di liberazione palestinese che riguardano altri paesi arabi che riguardano Israele i suoi servizi che riguardano anche questo non più da Imposimato tanto ma dei giudici di Bologna che riguardano anche la CIA e detto questo noi non vogliamo né criminalizzare l'abitare la CIA oltre a pagine i commi responsabile del terrorismo italiano
Fa parte di quel gioco occulto dell'i rapporti fra gli Stati cercare di di interferire è ogni Stato però al dovere di difendersi per questo dico bisogna ricavarne
Un invito fermo a che sia compiuto il il dovere nazionale di tutelarci da queste possibili interferenze infine solo un cenno forse superato i dieci minuti ma relativamente all'inchiesta di Bologna io ieri ho ascoltato con grandissimo interesse la relazione dell'avvocato Laura Grassi
Purtroppo perduto assentarmi non ho sentito gli interventi ecco io volevo dire questo la strage di Bologna deve davvero diventare
Motivo permanente di vigilanza e di mobilitazione non possiamo permettere che questa tremenda vicenda
Via via si dissolva
Le inchieste non portino a sbocchi guai quindi lasciar correre su inadempienze la SISMI possibili occulta menti c'è tutto un esperienza di cui anche caldi
Ce lo ricordava bisogna far tesoro che
Deve metterci in guardia perché se se c'è una differenza ce ne sono indubbiamente fra terrorismo nero il terrorismo rosso questa differenza consiste anche in questo del terrorismo nero ha sempre potuto più di quello rosso avvantaggiarsi di coperture
Le sue impunità da lì vengono da lì vengono perché poi l'Italia ha una storia che è una storia fatta anche del Ventennio fascista di una disponibilità
Di destra eversiva di destra di settori oggi bisogna riconoscerlo sempre più ristretti dagli stessi apparati dello Stato
Quindi ecco bisogna incalzare
L'indagine bisogna non organizzare un contro processo mi pare che questo è l'avvocato lavora Grassi e lo spiegasse con molta con molta acutezza non questo dobbiamo fiducia nelle istituzioni dobbiamo fiancheggiare le istituzioni la magistratura
Ecco ma riuscire a socializzare sempre di più le vicende l'iter di questa di questo processo di questa inchiesta
Evitare appunto che si perda nella notte delle nebbie sarebbe credo
Una delle colpi più gravi
Della democrazia italiana l'antifascismo italiano
Grazie al nuovo Pecchioli la parola a Stefano Rodotà
Io vorrei tornare
Per un momento alla questione del terrorismo nero
Sia perché altrimenti i nostri dibattiti rischiano e sempre di essere un po'sbilanciati
Sia perché io credo che ci aiuti a capire meglio qual è non solo il clima ma la realtà istituzionale all'interno del della quale in un Paese come l'Italia un fenomeno come quello terroristico riesce ad assumere le dimensioni che indubbiamente su
Io dico con molta franchezza e qui non non scopro nulla che non sia già noto
Che eccetera una predisposizione culturale
Nel senso quasi antropologico del tempo
Degli apparati istituzionali italiani a favorire il permanere
Dal terrorismo
Io ricordo benissimo che cos'erano gli anni Cinquanta nell'Università di Roma
I terroristi neri entravano nella leadership
Bastonano professori e studenti e uscivano nella volte sul pullman protetti dalla polizia queste sono cose che possono essere riscontrate
Sulle cronache cittadine del letto
Poi accadeva ogni tanto che quelli che la cronaca cittadina dell'unità chiamava cittadini indignati
E che erano l'unico strumento di tutela dei democratici nell'Università di Roma che erano poi gli edili di San Lorenzo a cui qualche volta si telefona quando l'attacco era tale per cui la gente rischiava di essere ammazzata tecnicamente
Dico questo non per ricordare degli episodi che poi
Il sessantotto a Roma
Non è caratterizzato da nessuna violenza della sinistra anche la tanto celebrata battaglia di Valle Giulia
Impallidisce di fronte a quello che accadde alla facoltà di giurisprudenza in cui il giorno in cui arrivarono gli squadristi di Caradonna
Queste cose bisogna anche qui ristabilire la verità storica perché dico questo perché non è un fatto casuale tutto questo
Non è una tolleranza che nasce soltanto da vecchie abitudini il terrorismo nero era considerato una sorta di improvvido strumento di contenimento della sinistra
Queste non sono storie perché io ho studiato insieme ad altri intorno alla fine degli anni si è agli inizi degli anni settanta quelli che erano ancora i testi
Io non so nelle scuole di polizia spariti per fortuna dagli anni settantaquattro settantacinque in Po
Dove gli avversari erano due
Ma indicati a chiare lettere non c'è la neo femminismo era scoperta i sindacalisti e i comunisti
Dove comunisti bisogna dire per una forma riassuntiva
Che andava dai comunisti ai socialisti fino a ricordo un'epoca Unità popolare un raggruppamento
Che nel cinquantatré si oppose alla legge maggioritaria
C'era dunque questo tipo di cultura che è finita
Per rendere diciamo soltanto miopi
Una serie di apparati dello Stato di fronte a quello che era già un fatto di violenza organizzata e permanente
Nel Paese d'altra parte questo non sono illazioni non faccio è forse un caso che adesso siamo stati molto colpiti dalla scoperta di due responsabili dei servizi di sicurezza nella P due ma io non mi stanco di ricordare a me
Che due campi dei servizi di sicurezza sono diventati quando son hanno deciso di correre l'avventura politica in quale lista sono andati quelle del movimento sociale e sono stati eletti deputati prima il generale De Lorenzo poi qui c'è attuale parlamentare
E questo un incasso
Ricordiamo un episodio grave e doloroso certamente quello del figlio di a Libera
E ma questo è il caso paradigmatico del rapporto tra istituzioni polizia e magistratura terrorismo nero ma il figlio di Alibrandi viene preso con una pistola in pugno
Ecco io dico per molto meno ma che dico per molto meno ci sono persone che sono danni in galleria
Questo è un altro esempio del rapporto la sentenza
Di piazza Fontana
La sentenza della rosa dei venti della strage di Brescia del golpe Borghese portano tutte sono gli atti giudiziari lei la sentenza le tracce della presenza dei servizi segreti tutte queste sentenze chi le legge
Si imbatte nel magistrato che dice a un certo punto beh signori miei entrano in campo i servizi segreti
Un esempio ancora la sentenza di Brescia la cura con cui si riduce a un fatto sostanzialmente o esclusivamente legato alla malavita comune
Quella strage di Piazza della Loggia
Un episodio tragico uscissimo che alla luce delle indagini sembra tutto bresciano senza collegamenti con i grandi movimenti e avvenimenti eversivi
Controprove finisce il processo il supera spesso il mondo abbondanti scompare
Mutti sei
Il responsabile a giudizio di quella sentenza l'unico condannato alla l'ergastolo alla vigilia del processo di appello viene provvidamente trasferito nel carcere di Novara dove va quarantotto
Dopo quarantotto ore tutte a Concutelli e lo ammazza
Ora questo è un quadro che deve dirci pure qualcosa io lo schizzando in modo estremamente semplificato
Per ci deve dire come quel tipo di terrorismo che non può essere sotto
Amato che rappresenta una componente che si è venuto a organizzarlo magari mimetica mente rispetto al terrorismo rosso e che comunque ha avuto una capacità di colmare
E di stabilire una sorta di perversa continuità negli avvallamenti della curva della del terrorismo rosso si è sempre collocato molto puntualmente
E questi sono dati preoccupanti e inquieta
Che ci dicono e andiamolo accerchiare e poi un tipo
Di struttura istituzionale
Che io non dico
A che reale ma che ha sottovalutato proteggendo Rolo per una fase questo mondo
E che nelle fasi successive non intenso rompere questo patto di omertà certo che molte cose sono venute cambiando
Ma a mio giudizio è ancora troppo poco
Perché se io mi rifaccio a quanto diceva all'inizio Guido Calvi e chiudo su questo punto
Paragonando lo scacco per le disfunzioni usiamo questo termine all'epoca di Piazza Fontana e il successo
Nel caso di dossier
E beh io devo dire che la cronaca o la storia della strage di Bologna ci dice che siamo più nel clima di Piazza Fontana per disfunzioni disattenzioni depista menti che non nel clima attuale
E non è un caso che parta una commissione del Consiglio superiore della magistratura anche se bisognerà stare molto attenti
Su come lavorerà questa Commissione come composta le vicende molto attenti non è un caso che anche qui i servizi segreti compaiano ancora una volta per omissione
E questi ci ripropongono cioè a Bologna sembra di fare riflettendo sulle cose di Bologna facciamo un passo in dieci e questo ci dice ancora che ci sono grumi non risolti che ci obbligano a riflettere molto sulla capacità di risposta istituzionale
Questo è un terreno sul quale per ciò che riguarda il chiarimento all'efficienza dobbiamo non io son d'accordo con Ugo Pecchioli questo è un terreno sul quale cedere per un minuto non significa soltanto non fiancheggiare effettivamente chi chiede giustizia e scoperta di colpevoli veri non di figure di comodo o di vittime sacrificali per quello che è accaduto il due agosto
Ma significa ancora una volta operare nelle direzioni giuste per quanto riguarda il funzionamento degli apparati che devono lottare qui veramente contro tutte le forme di terrorismo e passò con estrema sintesi è un altro U
Perché è stato ricordato ancora una volta come le segnalazioni dei servizi segreti greci siano finite nei cassetti
Vedete allora che certi punti di oscurità
Tornano macroscopici nel caso del terrorismo nero tornano nel caso del terrorismo rosso e come ci sia un filo molto più interno che vada seguito
Perché ci sono sicuramente dei fatti preoccupanti e non spiegati anche
Perché dopo l'arresto di Curcio nel settantaquattro
Tanto il gruppo del generale Dalla Chiesa quanto il nucleo del questore Santillo vengono smobilitare
Perché cade la guardia nel mille novecentottanta
E questi sono dati che obiettivamente non vanno spiegati con il rapporto tra il funzionamento degli apparati e ciò che accade nel mondo dell'eversione e non solo dati che possono essere esorcizzata Icco nessun tipo
Di analisi che per carità io non sottovaluto è moltissimo
E c'è sempre cercando di fare non fermandomi alla superficie dei fenomeni ma per esempio devo dire con molta franchezza
Che la ricostruzione intorno a Feltrinelli che coglie sicuro rammenta un nucleo di verità non mi convince come spiegazione perché nella stessa c'era un editore a Parigi che si chiamava e si chiama ma spero che per ciò che riguarda quel tipo di testi che ha pubblicato Feltrinelli ne ha pubblicato almeno il triplo
Che aveva collegamenti internazionali
Assai più ricchi di quelli di cui Feltrinelli parla di che sono attribuiti a Feltrinelli
Che ha operato in una realtà in cui il sessantotto è diventato l'emblema se fuori d'Italia si parla di sessantotto tutti pensano al maggio francese
E che ha avuto una tale forza dirompente che sembrava dovesse spazzare via il regime gollista allora la mia domanda è
Come è possibile che avendo allo stesso Copelli a Parigi è a Milano questo cocktail esplode a Milano e non esploda Parigi allora c'è qualche cosa che ci deve spingere ad analizzare più attentamente i dati della situazione italiana
Che sono i dati politici e qui sicuramente io mi mi fermo qui
E i dati io li prendo per esempio sul terreno dell'azione sindacale che in questo momento consigli sotto il fuoco dell'attenzione
Attenti a non retrodatare anche quello che è stato il fenomeno sindacato violenza ma insomma chi mille novecentosessantanove autunno caldo per definizione manifestazione dei metalmeccanici a Roma con un clima di timore nella città
I negozi chiusi le saracinesche abbassate non succede nulla e non c'è polizia e c'è solo il servizio d'ordine del sindacato
E questo è un dato certo qui veniamo al nodo quella stagione delle lotte sindacali grandi scioperi due paga sul terreno contrattuale
Per De sul terreno della grande scommessa politica del sindacato
Il sindacato che fa gli scioperi delle riforme non trova
Una controparte politica
è chiaro che questo enorme potenziale di lotta
Si infrange rispetto a questo dato di sordità istituzionale
Questo è un altro punto che non può essere messo tra parentesi
E questo è un fatto enormemente importante
Perché lo scacco sindacale certo che può provocare anche e questo sì infrange che hanno partecipato a quelle lotte la convinzione
Questo non perché fossero sbagliate le lotte o perché fosse troppo alto il livello erano gli scioperi per la casa ricordiamocelo alla fine degli anni sessanta inizio anni settanta non è che si sparava così alto
Questa conflittualità insopportabile per il sistema certamente pronte a questo stacco che non è lo scacco del sindacato che prende concretamente il problema nella mancata risposta istituzionale
Si può creare un corto circuito politico in tal Kunlun i soggetti che poi li porta
In un clima complesso come quello italiano a ritenere che la lotta armata sia poi la via praticabile o l'unica praticabile e questi dati politici dobbiamo tenere presente sia pericolo mi fermo qui evidentemente per ragioni di tempo sia per ciò che riguarda un'analisi più approfondita di quella che è la realtà italiana sia per l'analisi delle terapie e sono terapie istituzionali senza dur
E qui qualche passo è stato fatto io trovo giusto che in interviste Ugo Pecchioli abbia ricordato la frase di un agente che commentando il successo di Padova diceva la riforma comincia a funzionare sarà forse un'enfatizzazione però è certamente un dato reale
Ecco su questo terreno senza dubbio ma c'è un terreno
Rigorosamente politico che noi non possiamo pensare di non percorrere se davvero si vogliono tagliare le radici
Perché ci sono sicuramente radici internazionali ma io credo delle radici interni siano molto più profonda e molto più conto
E come un intervento che vota abbiamo finito il primo giro di interventi riprendiamo con l'ordine
Precedente il secondo giro pregando intervenuti di una particolare sintesi la parola all'avvocato Guido Calvi
Ma io trovo che non vi sia nulla di più pericoloso nell'affrontare analizzare il terrorismo
Quello di isolare un punto un momento del terrorismo e darne una interpretazione soggettiva o di parte
Ad esempio il problema della interno internet
Nella dimensione internazionale del terrorismo dei suoi collegamenti
è un problema che a una lettura più attenta di tutti gli atti processuali di questi anni
Lo troviamo come dato costante
Perché non ricordare che Ventura era in collegamento con alcuni servizi stranieri o che Freda disse di aver venduto armi e strumenti
A servizi stranieri per attentati contro Israele
Perché non ricordare a questo punto dato che parliamo di Bologna quella singolare figura di Paul durante francese che viene in Italia
Proprio poco prima degli attentati e da un atteggiamento a dir poco ambiguo
E d'altra parte è anche vero che il terrorismo non nasce a fatica nel sessantotto
A voler essere precisi direi che addirittura è coeva alla stessa nostra repubblica ma perché dimenticare in fondo
Portella dalla ginestra non non fu anche quello un atto di terrorismo ed allora se è così volendo andare un po'più a fondo a cercare le origini del terrorismo
In via del tutto sintetica io direi che
Il fenomeno terrorista nasce si manifesta nel modo più acuto ogniqualvolta si Circati ufficiosamente di divaricare il rapporto fra classe operaia democrazia
Ogni qual volta si divarica questo rapporto artificiosamente o addirittura questa forbice tende a rinchiudersi ecco il momento in cui nasce e si manifesta con più forza il terrorismo
Perché mai ricordava Pecchioli Piazza Fontana è collocata proprio il dodici dicembre mille novecentosessantanove non è forse quello un momento in cui
Questa forbice si andava richiudendo c'erano state le lotte operaie le lotte studentesche
C'era una crisi
Una crisi di governo una crisi del centrosinistra in atto
E le prospettive erano di tutt'altro genere di quelle che poi avvennero dopo Piazza Fontana tutto si sarebbe pensato tranne che a distanza di un anno si sarebbe formato un governo di centrodestra
Per esempio
Ora
Credo che noi dobbiamo avere una visione generale ed essere molto attenti ai dati oggettivi e concreti che le indagini ci offrono
E in particolare stare attenti a quello che è avvenuto a volo si diceva
Che diceva Rodotà giustamente De Lorenzo e Micelli non a caso sono finiti poi incerte
Liste elettorali è vero però direi anche diverso
Anche l'inverso cioè è anche vero
Che talune forze politiche permisero
Che il generale De Lorenzo generale Micelli fossero a capo dei servizi segreti e anche qui da individuare una responsabilità politica
Vorrei fare poi un esempio che io cito sempre che mi sembra particolarmente emblematico
Nel mille novecentosessantanove nel momento più acuto dello scontro
Che stava avvenendo nel paese nella città industrialmente più importante d'Italia Milano
Il questore incerto Marcello Guida
Che ha una carriera a dir poco straordinaria
Perché appena anni addietro nel mille novecentotrentasette
Quest'uomo era direttore di un carcere
A Ventotene dove erano rinchiusi dei prigionieri antifascisti dov'era rinchiuso l'attuale presidente della Repubblica Pertini
Bene
Quest'uomo carceriere fascista diviene questore
Di Milano nel momento delle lotte sindacali
Dico questo
Per riportare il discorso al rapporto che c'è
Tra le responsabilità di una classe dirigente politica e il funzionamento delle istituzioni e degli apparati
Istituzionali
E questo discorso ci riporta a Bologna perché io prima dicevo
Per quell'arco di dodici anni certamente sono state segnate da quei fatti ma sono stati segnati indubitabilmente
Da un grande progresso da Candy riforme che hanno portato a quei risultati che abbiamo oggi sotto gli occhi però non dobbiamo dimenticarci
Che è sotto gli occhi abbiamo anche Bologna
E Bologna che cosa ci dice
Rodotà diceva che è più vicino a sessantanove ad oggi forse vero però oggi abbiamo la capacità di individuare le cause
Indicare anche rimedi
A Bologna
Che cosa è avvenuto è avvenuto
Che allorquando le forze politiche
Si sono recate
Sul luogo della strage hanno visto
Quale lacerazione non soltanto nei familiari ma in tutto il Paese amica provocato questo atto
Infame di infamante
Furono fatte promesse
Promesse che non sono state più mantenute
Gli organici dei magistrati non sono stati ampliati
Gli organici della polizia non sono stati ampliati le promesse sono mancate non si può addebitare tutta la responsabilità o a ma a un magistrato
Ho a un commissario di pubblica sicurezza anche se certamente hanno responsabilità ancora una volta bisogna indicare questa responsabilità primaria
Che consiste nell'impedire che le istituzioni funzionino così come dovrebbero funzionare
Queste sono responsabilità gravi e quindi ritorna di nuovo il discorso nel rapporto all'interno dello Stato democratico fra una corretta gestione del potere politico
E la necessità che le istituzioni funzionino in modo corretto perché soltanto all'interno delle istituzioni noi possiamo risolvere il problema che ci angoscia e certamente quello di vedere la verità della strage di Bologna ma anche impedire che i fatti di questo genere possano ripetersi quindi trovare gli strumenti per battere definitivamente il terrorismo Estero lì non si batte soltanto
Allorquando lei le istituzioni siano messe in grado di funzionare appieno democraticamente per salvaguardare
E se e noi stessi e battere coloro che lottano eversiva mente contro la democrazia questa è la via
Che noi abbiamo di fronte anche quella via che in altro settore ha dato risultati positivi ed è l'unica via che noi possiamo percorrere però
Quei tre elementi che indicavo prima che sono
La mobilitazione popolare il cambio di quadro politico sono elementi essenziali per mettere in atto quelle riforme che possono permettere di salvaguardare non soltanto vite umane ma la stessa democrazia nel nostro paese io non credo che vi siano alternative alla necessità appunto di persistere
Nella mobilitazione affinché il quadro politico si modifichi e si indirizzi verso quelle riforme radicali che ci permettono di ottenere questi risultati
La parola a Ugo Intini
Sì a meno che vogliamo parlare prodotta che mi pareva dovesse
Serio io ho un problema ma se volete un problema ferrovia non vivere
Sì io non avrei altre ho parlato
Appena e vorrei fare un'unica giunta e cioè questo
Per ciò che riguarda
L'aspetto che oggi abbiamo di fronte
E cioè la parte che riguarda la lotta al terrorismo rosso
Dopo i successi dell'ultima fase
Noi abbiamo un panorama molto largo davanti a noi
Se per un verso siamo più attrezzati per un altro
Il compito è molto cresciuto
Abbiamo paradossalmente forse capito che l'aspetto militare e quello più facilmente dominanti le nel senso che la crescita non voglio dire l'aspetto militare
Sotto l'aspetto esercito dopo quello che è accaduto Santa Maria Capua Vetere ma dico perché questo è un problema di specializzazione la crescita delle specializzazioni all'interno della polizia
E dei carabinieri è indubbiamente è noto
Proprio incalcolabili se si fa il raffronto
Tra
Ciò che era scritto sui libretti di tiro dei poveri agenti della scorta di Aldo Moro e quanto è oggi sono in grado perché ci sono i politico mi perché i denari vengono utilizzati meglio
Quanto sono in grado di atti parliamo di queste cose che sembrano banali ma sono poi essenziali di esercitarsi al tiro oggi gli agenti vediamo due mondi però e sono passati meno di quattro anni quindi su questo terreno sicuramente molto è stato fatto
Moltissimo direi
Confermando quello che poi io non sono sorpreso devo dire con franchezza
Perché di questo sono sempre stato convinto forse perché io non ho mai avuto una visione mitica delle istituzioni e le istituzioni sono San sempre estate permette ciò che restituivano gli uomini e le strutture che le fa e io la conoscevo bene
La struttura della polizia io racconto sempre dire il grado di cultura torniamo un momento una storia che io l'ho vista perché in alto una volta fu chiamato e raro
Perini e metà degli anni Sessanta a far parte di una commissione per avanzamento per merito distinto di commissario di pubblica sicurezza e lo cioè i migliori commissari d'Italia che partecipavano a questo concorso
La mia esperienza fu veramente tra un attimo
A parte l'episodio divertente che mi racconto
è divertente racconta
Perché la mia io
Faccio diritto civile è una materia del tutto ai margini estremi di un concorso di questo giorno infatti stavo seduto all'angolo estremo di questo tavolo al centro troneggiava non gli specialisti del testo unico di pubblica sicurezza eccetera
E una delle domande classiche era voi siete in servizio davanti a una fabbrica che cosa ci sono degli operai in sciopero voi che cosa fate la risposta era in io l'incarico questa era la do la risposta immediata senza una proprio non c'era esitazioni risposta data risposta colto alla seconda o alla terza conta io che stava all'angolo detta tavolo di SpaceX
Lei che sta come ricarica e questa è un esame di legislazione penale letto che fa allora il giorno dopo se era sparsa la voce che c'era questo matto che e allora alla stessa domanda la risposta fu cingolata fascia tricolore faccio suonare i tre squilli di Stroppa è l'incarico
Questa era e quindi era chiaro che non c'era la cultura la cultura della carica o di quello che veniva chiamato in quegli anni il carosello della Celere che era il massimo di efficienza tecnologica della Polizia italiana
Io poi conosco ecco conoscevo l'accademia di polizia
Conosceva la sua gli uffici della polizia scientifica Leo è veramente non erano attrezzati non erano attrezzati ma non per colpa loro perché la cultura ripeto dei vertici della polizia dei vertici politici era questo quindi il cambiamento inaudito proprio e veramente mondi rivoluzione culturale essi quindi su questo terreno siamo più attrezzati ma abbiamo veramente un compito a tutto campo abbiamo se li prendiamo nel nei termini giusti il problema dei collegamenti internazionali
Abbiamo il problema del reclutamento
Che però è un problema inquietante che è un un problema che gli ultimi arresti ci dicono e questo non è un personale che viene prezzolato perché arriva denaro a fiumi e quindi vengono ingaggiati no è ancora un reclutamento che viene fatto come dire per adesione alla lotta armata
E da cui uscì da ambienti che sono radicalmente diversi per età per cultura per motivazioni per fragilità se volete
Perché
Parlano di più appena vengono arrestati e questa è una novità importante ma che cambia molto
L'orizzonte che ci dice per esempio che guardare soltanto alla cultura che ha prodotto il terrorismo che conosciamo
Non basta perché dobbiamo capire quali altri residui ci siano che consentono ancora questo tipo di reclutamento
E dunque abbiamo di fronte a noi
Perché poi torna la questione delle risposte politiche perché non c'è dubbio che lo scarto tra domande politiche capacità di risposta istituzionale cioè e che deve essere colmate
E non solo aggiustamenti istituzionali qui sono fatti di sostanza che devono essere affrontate sono noti che impongono scelte quindi la complessità del fenomeno secondo me rimane in tutte queste direzioni nessuna delle quali esclusiva sbagli vorremmo ma sbaglierei nel senso che se non ci concentrassimo su una soltanto di questi aspetti commetteremo l'errore che in una fase è stata fatta quando si credeva che fosse soltanto la risposta legislativa che ci avrebbe consentito
Di stare alla pari con la sfida terroristica e questo non basta e i fatti lo hanno dimostrato
La risposta più efficace è venuta quando è cresciuta l'efficienza quindi io direi dobbiamo stare attenti in questa fase raggiunta
Come dire arroccandoci intorno a una certa raggiunta efficienza dei corpi di polizia
Ci si aprono tutti questi territori che sono quelli sui quali si vince o si perde
Mi scuso di avere come dire un po'prevaricato l'ordine e anche se me ne vado via perché ho questo problema mi dovete consentire di risolverla nel modo tracimare prima che il treno parte
Grazie a uno Stefano Rodotà gli auguriamo buon viaggio
La parola a Ugo Intini
Beh credo che dobbiamo
Per evitare che ci sia un dialogo tra sordi perché i motivi di differenziazione anche di polemica nella sinistra e qui siamo tutti rappresentanti della sinistra
Ci sono e sono tanti su questo argomento del terrorismo e tuttavia su pochi argomenti come su questo sarebbe necessario è necessario uno sforzo di unità nella risposta
E allora tanto vale parlare francamente con chiarezza cercare di confrontarsi con grande rispetto delle opinioni di ciascuno e andare al nodo delle questioni
Io risponderò brevemente ad alcune osservazioni che sono state fatte mi paiono stimolanti di San Buccini innanzitutto che si è soffermato molto sul problema della democrazia in fabbrica certo è curioso che il sindacato chieda democrazia per la partecipazione alla gestione delle fabbriche poi sia carente per quanto riguarda la democrazia all'interno del sindacato
Si è trasferito in fabbrica
Dopo il dopo sessantotto un certo tipo di gestire la democrazia in moto assembleare per cui le minoranze le minoranze più agguerrite le avanguardie come si dice e hanno ragione
In assemblee confuse anche se minoranze appunto sono ecco credo che si dovrebbe delle fabbriche votare meglio votare in modo e disciplinato da regole precise e credo che anche questo anche se può ridurre il livello di combattività
Della sindacato nel suo complesso come ha scritto Tobagi nel suo ultimo libro molto intelligentemente tuttavia credo che anche questo sia un passo per l'aumento della rappresentatività e quindi della forza del sindacato alla lunga
Pecchioli ha parlato del problema della ideologia terrorista in evitando alla prudenza su questo punto
Non si può e non si deve fare delle forzature tanto meno delle strumentalizzazioni politiche su un argomento così delicato e tuttavia il problema c'è
C'è stato un un attese
Di una rivoluzione salvifica
Che
Andasse alla radice di tutti i problemi
E risolvesse come d'incanto tutti questi portando una sorta di Città di Dio di città del marxismo leninismo dove tutto sarebbe stato più bello tutto sarebbe stato risolto
Quando la sinistra nel suo complesso
Ha preso la strada delle riforme
Ed è risultato evidente che la rivoluzione salvifica non ci sarebbe stata mai
Una Francia del movimento della sinistra
Si è avviato su strade pericolose e non a caso in questa Francia era molto presente l'elemento cattolico dove questa attesa salvifica questa sorta di moralismo estremista poteva essere più avvertito
Il disegno politico tuttavia
E altrettanto e più importante del terrorismo
E qui il disegno politico del terrorismo nero e del terrorismo rosso coincide nei tempi brevi e sul piano tattico
I tempi brevi e medi
Perché in fondo ovvio è che il terrorismo nero punta alla instaurazione di un regime autoritario di destra
Ma
Anche il terrorismo rosso punta allo stesso obiettivo perché ritiene che la democrazia sia un equivoco
E che meglio sia allora sgombrare questo equivoco avere di fronte come nemico non da uno stato che si presenta sotto panni rispettabili sotto quella democrazia appunto ma uno Stato che si presenta col volto che
Gli estremisti
Rossi vorrebbero avesse cioè il volto della repressione il volto delle regime militare volto se possibile del regime di estrema destra a questo punto non c'è più spazio
Per il riformismo che il vero avversario da battere secondo i terroristi rossi
C'è spazio soltanto per una lotta violenta una lotta armata della quale essi i terroristi rossi
Nella loro idea nel loro disegno politico assumerebbero naturalmente se non la leadership comunque assumerebbe in essa una parte di grande rilievo perché essi sono quelli attrezzati a questo tipo di lotta armata qui dei tempi brevi il disegno di liquidazione di questo equivoco di questo nemico costituito dalla democrazia dal riformismo e un disegno comune
Del terrorismo nero e di quello rosso
Il problema dei collegamenti internazionali che tante discussioni e tanto polemiche ha sollevato nella sinistra e con una certa aggressività insistenza da parte nostra nel portare avanti questo argomento
Non nasce da volontà di esasperazione o di strumentalizzazione ma dal fatto che e ne è stata necessaria una particolarissima insistenze aggressività
Perché c'era intorno a noi quando per primi sollevammo questo argomento un silenzio assoluto e ostile quindi occorre necessario battere e ribattere su questo tasto dapprima isolatamente poi non più per riuscire a portare avanti finalmente questo discorso
è chiaro che il discorso ha delle implicazioni molto pesanti ed è chiaro che nessuno è così irresponsabile da credere che si debba rispondere sul piano politico
E sul piano dei rapporti tra Stati a mosse che politiche non sono che sono surrettizie che non riguardano i rapporti tra gli Stati
Però un conto è pensare io responsabilmente a una clamorosa risposta politica e diplomatica un ponte pensare invece a fare ciascuno la propria parte e cioè
Perché questo serve a rendere più palese
La intollerabilità
La ostilità alla comunità nazionale del terrorismo stesso siamo d'accordo assolutamente sul fatto che il terrorismo è un fatto di origine endogena che un fenomeno italiano sarebbe assolutamente sciocco pensare che il terrorismo sia etero diretto siamo d'accordo sul fatto che in un terrorismo fenomeno nazionale si inserisce la strumentalizzazione l'aiuto di carattere logistico la presenza di una provocazione straniera
E però il disegno politico di questa provocazione e un disegno di destabilizzazione di un'area dell'Alleanza atlantica che considerata particolarmente fragile come si dice il ventre molle dell'Europa
La stessa azione che si è condotta nei confronti della Turchia ad esempio tutti sanno che il terrorismo in Turchia
Quello rosso è stato ampiamente finanziato aiutato dalla sovietica
No ai fatti ma di fatti ma anche questo è un vantaggio è un ma è un vantaggio per l'Unione Sovietica al fatto che alla fine in Turchia si sia terminato questo al esempio questo ha divaricato fortemente le posizioni della Grecia la quella Turchia introdotto un elemento di crisi notevole nell'Alleanza atlantica
Oggi ad esempio si pone l'alleanza atlantica nella NATO in particolare sostenere che la Turchia è un partner è un partner che deve essere tenuto in qualche modo in disparte che inaffidabile perché la SPD e i socialisti italiani tutti noi consideriamo la Turchia in quanto un regime militare un partner della NATO non affidabile un partner tollerato a stento che la Grecia polipo
In modo più fondato di prima sostenere che non lo può tollerare più
E quindi dicevo e qui non è il problema di fare un'indagine a trecentosessanta gradi perché gli interessi divergono delle grandi potenze per quanto riguarda l'Italia l'interesse degli Stati Uniti e che questo paese non sia un paese destabilizzato ma sia un Paese quale esso è e c'è una democrazia forte
Affidabile
Che come spesso i compagni comunisti sottolineano polemicamente e dicono loro ma io non sono d'accordo il primo della classe tra i paesi europei nella fedeltà all'Alleanza atlantica
Rodotà ha fatto delle riflessioni sul terrorismo nero che mi trovano assolutamente d'accordo
Ci sarebbe quindi poco da aggiungere se non osservare che questa compromissione degli apparati dello Stato
Che ha reso difficile la lotta al terrorismo nero all'inizio degli anni settanta
E andata calando oggi gli apparati dello Stato sono molto più affidabili e questo uno degli elementi e
Ha messo in crisi il terrorismo nero un altro elemento che lo ha messo in crisi è stato il fatto che i collegamenti internazionali che esso aveva i punti di riferimento internazionali sono andati crollando a pezzi sono crollati i regimi fascisti in Grecia in Spagna in Portogallo
Un altro elemento
E che il terrorismo nero non ha un una base culturale ideologica politica solida come quella del terrorismo rosso e quindi non in grado di creare delle adesioni
E tuttavia se non costituisce una minaccia
Mortale la democrazia italiana e anche la minaccia forse più sanguinosa e più insidiosa perché l'abbiamo visto e il terrorismo nero quello capace delle stragi pensami perché
Per una scelta politica e ideologica mentre le Brigate Rosse non uccidono mai a caso e cioè individuano quelli che ritengono essere i nemici e uccidono quelli e il terrorismo nero uccide colpendo nel mucchio per seminare il terrore e basta
Ed è meno facile anche colpire il terrorismo nero sotto questo aspetto perché un numero enormemente più ristretto di persone produce dei danni sul piano del risultato in termine di vittime più gravi
I terroristi rossi sono migliaia presumibilmente e l'area del fiancheggiamento enorme quindi è più facile infiltrarsi è più facile colpire i terroristi neri sono molto di meno sono nell'ordine di centinaia probabilmente
Rodotà rifletteva ma perché ancora dei dubbi Rodotà sul caso Feltrinelli perché un elettore che a Parigi aveva tendenze politiche simili a quelle di Feltrinelli non ha fatto la stessa fine perché Feltrinelli è saltato per aria su un traliccio e l'altro no perché ha portato sino alle estreme conseguenze le sue teorie rivoluzionarie
Se bisogna stare attenti anche sulla tendenza che considero pericolosa a sostenere che in qualche modo il terrorismo sia giustificato non dico giustificato ma compreso comprensibile dal fatto che ha una grande domanda di riforme dei cambiamenti non c'è una sufficiente offerta la democrazia le sue regole quella maggioranza e della minoranza
Non si può pensare che se ci sono delle spinte di minoranze che non trovano riscontro nella posizione della maggioranza queste spinte siano in qualche modo legittimate a intraprendere il sentiero dell'eversione e non voglio sottovalutare
Il clima di violenza di prevaricazione ed intimidazione che ha favorito il terrorismo rosso e che è stato tollerato all'inizio degli anni settanta
Ci sono state nell'università soprattutto una serie di piccole violenze di prevaricazioni
Che hanno poi portato proprio perché tollerate
Alla degenerazione hanno fatto marcire un fenomeno di estremismo che e si è poi sviluppato
Con il brigatismo rosso vero e proprio ma i futuri brigatisti rossi erano quelli che andavano con i caschi bastoni impunemente erano quelli che avevano trasformato l'Università di Milano ad esempio in un luogo dove non dico le minoranze ma neanche le maggioranze silenziose potevano avere diritto di parola avevano trasformato molti istituti universitari in covi di estremismo
E poi in seguito di brigatismo ecco io credo che si debba riflettere con molta serenità su questi argomenti a proposito dei quali
C'è una sorta di riserbo
Nell'approfondimento perché l'approfondimento comporta necessità di autocritica per tutti anche per noi che abbiamo fatto i nostri grossi errori di valutazione su questi argomenti basti pensare quando parlavamo della inaccettabilità della teoria degli opposti estremismi
Perché non volevamo sostenere che ci fosse un estremismo nero un estremismo rosso ma pensavamo che si dovesse parlare solo di un estremismo nero e poi si è visto come si sono sviluppate le cose in Italia negli ultimi dieci anni
Ci sono motivi di riflessione di autocritica per tutti credo che però i problemi non debbano essere enuresi debbano essere affrontati con grande fra sa perché l'unità della sinistra innanzi tutto elemento importante per una sconfitta politica del terrorismo
La parola Giampiero San cuscini
Vecchie vorrei aggiungere solo poche considerazioni
Nel
Valutare
Le faccio capire meglio se mi è possibile Mantini sarà difficilmente possibile pericoli impressione che lei faccia un'osservazione polemica non tanto su quello che io dico sul terrorismo nero sul quale siamo tutti d'accordo bensì su quello che io dico sul terrorismo rosso
Sul terrorismo nero sono d'accordo con Rodotà e non ho affrontato prevalentemente questo argomento
Non deve essere però questo un dialogo tra sordi tra chi parla del terrorismo nero e ti pare terrorismo rosso o semplicemente osservato che il terrorismo nero produce danni sul Pian o del numero delle vittime anche peggiori perché un numero ristretto di persone punta a delle stragi indifferenziate non colpisce delle persone singole mirate
Io ho sostenuto che e particolarmente difficile andare a smantellare un apparato che si mimetizza meglio perché pur ridotto di numero i brigatisti rossi sono migliaia e quindi è facile cominciare a colpirà trovare individuare che al cannello della catena e arrivare poi a tutti gli altri quanto ai ragionamenti che si sono fatti sulle compromissioni degli apparati dello Stato sul proprio i servizi segreti su quello che è stata l'eversione nera dalla strage di piazza Fontana in poi sono d'accordo non ho alcun alcun osservazione ad aggiungere
Grazie Intini la però la gente lo Sambuceto dicevo che voleva aggiungere solo alcune brevi osservazioni
Io credo che non si possa meccanicamente risolvere
Il problema dell'evitino di una delle origini dell'eversione nella mancata risposta politica una grande spinta di riforma nato dalle lotte del sessantotto questo elemento è presente ma non credo che assieme così meccanico
Perché quelle lotte quella spinta al riformismo fu vissuta in modo come tuttora vissuta per alcuni aspetti
Anche nella classe operaia in modo estremamente contraddittorio che una per una sorta di strano paradosso una grande spinta di massa verso le riforme viene vissuta all'insegna di un massimalismo tutto ideologico di un compiacimento dell'ideologia del conflitto
Che con mezzo esserti esattamente contraddittorio posso l'obiettivo ed è una cosa ed è un massimalismo ideologico che a me pare fare il paio in modo perché e quale e contrario con il massimalismo ideologico ad esempio torno a dire del dell'attuale ministro del Bilancio che identifica pienamente l'adesione alla democrazia con l'adesione non aveva una proposta di politica economica io rivendico il diritto di sedere al tavolo del del Governo con la massima disponibilità a fare un accordo decidere di non farlo e non per questo sentirmi un terrorista così come una lotta per le riforme non può essere vissuta e condotta e in con non tanto in un eccesso di livello di lotta o di un eccesso di livello di obiettivi questo non c'è stato la lotta è stata riguarda gli obiettivi il livello di lotta è sempre misurato dal rapporto di forza dal grado di mobilitazione ma vissuto con una filosofia del conflitto
E veramente valevano marxista credo che quella del concependo la lotta della del movimento operaio organizzato come un incessante su se il sì di grandi sconfitte dalle quali nascono le grandi vittorie che portano alla catarsi finale e questo è un elemento di contestazione di battaglia politica credo fondamentale per recuperare quella democrazia reale nel rapporto di base del sindacato che Intini ricordava ecco che ancora una volta ritengo fondamentale perché e proprio per questo strano contrasto tra una strategia indubbiamente riformatrice indubbiamente riformista
E una filosofia della conflittualità ancora tutta permeata del massimalismo dell'ideologia che accade un altra cosa bizzarra che nell'opinione in un'opinione corrente spero non maggioritaria ma certamente diffusa e il lavoratore che la lotta è un democratico avanzato i lavoratori che vota è un parere e quanto meno un ring un arretrato se non addirittura un reazionario ed è questa è unita è una convinzione presente diffuse difficile a morire e la convenzione per la quale si continuano a fare le Assemblea occhio
Si continuano a fare quelle cose che tu voglio ricordare anch'io un episodio
Che risale addirittura le grandi lotte del Fucino quelle cose contro le quali si batte con grande determinazione di Vittorio quando nelle lotte del Fucino dopo l'occupazione delle terre lo sciopero a rovescio si ottenne il decreto di imponibile di manodopera le giornate di manodopera ottenute la le avanguardie la parte più militante pretendeva che fossero ripartito solo tra coloro che hanno partecipato allo sciopero fu durissima l'opposizione di Di Vittorio che pretese che tutti i lavoratori avessero diritto alle giornate di lavoro e a distanza di trent'anni questa cosa
E si è riproposta nel nella grande per tendere l'ultima vertenza della FIAT quando alla fine nelle assemblee che dovevano approvare o respingere l'ipotesi di accordo di un delegato di avanguardia
E pretendeva che nelle assemblee potessero votare sull'accordo solo i lavoratori che hanno partecipato ai picchetti questo è un modo folle di fare riformismo questo modo
Di contraddire nell'aspirazione le strategie che poi si assumono e quindi mi domando finché questa filosofia non è veramente rimossa politicamente e culturalmente e mi domando quali cautele il movimento sindacale può ad operare darsi per ricordava Pecchioli selezionare meglio i propri quadri e questa anche me pare una cosa ardua pericolosa neanche in un certo senso da un canto perché i quadri sindacali
C'è un modo di selezione che
Che l'elezione di quadri elettorali i quadri sindacali sono eletti qualche volta in modo confuso pro ricordato prima per quanto riguarda i consigli di fabbrica sono eletti da basi ristrette un altro aneddoto si è molto discusso sulla stampa della scarsa part e ci fazione alla consultazione all'ultima consultazione lavoratori tre milioni sultan soltanto su quasi dieci milioni di organizzati ed è vero
Però gli attuali Consigli di fabbrica sono ad essa diretti da meno di un terzo dei lavoratori che hanno partecipato alle alle consultazioni questo un problema che prima o poi dobbiamo porci
E quindi dico queste ma questo criteri di selezione dei quadri ecco un con i facciamo giù chiama Detective
Ci mettiamo ad indagare noi e io credo che invece il principio debba essere un altro anche perché mi pare che questi meccanismi Diano non sufficienti garanzie se pensiamo ai livelli di inserimento e di responsabilità
Ai quali giunse ad esempio Senzani in un apparato istituzionale che io credo abbia usato abbia altri poteri altre possibilità di cautelarsi rispetto al sindacato organizzazione per sua natura Peart eguali nel momento in cui si chiudesse
Ma devo dire quindi questo mi pare it tornare il nocciolo del problema e come si crea una coerenza che non può essere opera solo del sindacato è opera di cultura politica complessiva quindi è un'opera la quale tutte le forze della cultura politica
Dai partiti alle formazioni sociali debbono poter debbano dare il loro contributo quella cioè di spezzare superare questa contraddizione stridente e pericolosa
Tra un modo di concepire la militanza quegli eccessi di militanza di cui si parlava tra virgolette che innescano in qualche modo quella gradualità della violenza che dai piccoli atti tollerati porta agli atti di di maggiore scellerata Genet ma e quindi di spezzare questa contraddizione tra questa militanza io credo mal vissuta e gli obiettivi che il sindacato coraggiosamente s'è dato dalla piattaforma dell'euro in poi per essere estremamente sintetico io non credo si possa vivere una strategia riformatrice una politica delle riforme che non nasce dall'Eur hanno ragione coloro che l'hanno detto prima è stato le land uno degli elementi trainanti delle grandi lotte della fine degli anni se tanta e però non la si può vivere in contraddizione con se stessi non la si può vivere o come una condanna con un arretrato un arretramento del livello di lotta oppure come una sta USA per fare la rivoluzione sbagliato questo e d'altronde in la storia di questo movimento operaio la storia del socialismo in questo Paese di questa contraddizione mi ha vissuto ne ha vissute altre e sono state sempre deleterie e con questo concludo cercando di recuperare qualche minuto ne ricordo una per tutti quando dopo le grandi occupazioni di fabbriche mille novecentododici addirittura la il Tito socialista di allora prima della scissione e la CGIL pensare un dimetterlo addirittura i voti la rivoluzione ci fu un consiglio generale dove ci fu una mozione che proponeva l'approvazione della della rivoluzione B questi sono sono le estreme conseguenze di questa contraddizione di questa dissociazione tra filosofia delle lotte e obiettivi possibili che ci si dà che poi portano veramente a quelle grandi sconfitte dove io non vedo poi le grandi vittorie come necessaria conseguenza la vedo soltanto degli arretramenti che purtroppo in fasi così difficili rischiano di aprire varchi ad aggressioni al sindacato che sono aggressioni alla sinistra aggressione alla al suo ruolo nella società come quelle che in questo giorno si stanno sviluppando e che portano a un arretramento permanente che poi recuperare e comporta l'apertura di una nuova fase comporta la ricostituzione di nuovi rapporti di forza comporta la non sempre possibile e certamente sempre non facile ricostituzione di nuovi rapporti di forza
Nessuno è disposto a regalare
La parola Ugo Pecchioli pochissime osservazioni da prima ancora sul movimento sindacale
Non c'è dubbio che il movimento sindacale in Italia ha bisogno di un rinnovamento profondo di un
Spinta la democratizzazione perché ci sono tutti quei difetti che qui sono stati ricordati un eccesso di regime assembleare una delega non rispettosa
Di buone norme democratiche nomina stessa dei delegati di fabbrica e così via
C'è tutto questo non ci sono stati anche dei periodi in cui con non sufficiente rigore il movimento sindacale dei suoi vertici a o stage atto delle manifestazioni di lotta delle forme di lotta che contenevano in sé che ripeto travalica avevano il terreno su cui il sindacato deve muoversi
E quindi traducevano delle anomalie gravi all'inizio della violenza basti ricordare in certi momenti di lotte calda il comportamento verso i tecnici capi d'azienda così problemi reali intendiamoci
Attenti però a non dimenticare anche altri problemi reali del movimento operaio la difficoltà complessiva oggettiva in cui movimento tra italiano combatte oggi
La crisi economica l'incertezza la precarietà del posto di lavoro le difficoltà di una rilancio generale su piattaforme giuste di di saggia gradualità anche ma che portino in avanti
La resistenza padronale tutti i dati che poi come dire danno un quadro di una fase critica del movimento sindacale problemi concreti di fronte ai quali sarebbe davvero delittuoso che la sinistra italiana non si ponesse consenso di responsabilità con grande volontà partecipativa e così via problemi ripeto veri profondi e rammento purché né le pieghe di questa crisi Campos anche trovare agio a al terrorismo dighe allignare di mettere qualche radice di infiltrarsi
I casi Alfa Romeo di Arese non solo lo dimostrano lo dimostrano i terroristi non è che vanno alla cieca cercano di intrufolarsi laddove qualche fessura lire riaperta
Così come tra i disoccupati napoletani o in altri settori emarginati della società e così via problemi dei i profondi poi sono un banco di prova del senso di responsabilità della sinistra italiana ecco dove dove mi permetto di rinnovare un invito a non fare confusione a non mescolare troppo oltre misura questo tipo di problemi reali con la ricerca delle radici del terrorismo e perché qui allora andiamo a possiamo incorrere in gravi a Bali gravi a Bari
E prestarsi anche oggettivamente a un gioco strumentale che altri gli avversari del movimento operaio hanno tutto l'interesse di
Di fare
Per quello che riguarda le origini del terrorismo rosso
Permettimi Intini di di di dirti che le origini del terrorismo rosso l'inizio degli anni Settanta Feltrinelli tanto per avere un punto di riferimento che indubbiamente era un terrorista
Corrispondevano a una determinata fase della politica della storia italiana che in qualche modo può aiutarci a capire non hanno giustificare intendiamoci ma può aiutarci a capire agli albori del terrorismo rosso era la fase appunto di quella grande avanzata ondata di destra che ricordavano il primo intervento
Era il periodo dei tentati colpi di Stato della delle varie rose dei venti e così via delle maggioranze silenziose era una fase in cui anche la stessa controversa
Tesi degli opposti estremismi conteneva in sé a differenza di quello che tu Intini ai ora ha detto una cosa grave che doveva essere combattute
Perché non era contestata l'esistenza di due estremismi che poi sono anche sfociati nei due terrorismi intendiamoci qual era la filosofia che sottintendeva quella tesi era il fatto che c'era un terrorismo un estremismo fascista
Ben definito e c'era dall'altro tavolo non il l'insorgenza e terrorismo rosso ma c'era il Partito comunista c'era movimento operaio questa era l'aberrazione di quella tesi perché erano gli anni ricordati da Rodotà in cui la la la tesi dei dei governi era quello di fare i caroselli e di di caricare la la classe operaia in sciopero durante quei grandi scioperi sessantanove settanta che avevano quella compostezza
Che qui è stato opportunamente ricordata questa era l'equivoco e caratteri inammissibile della ipotesi degli opposti estremismi
Dicendo tutte queste cose sia ben chiaro io non voglio affatto assolvere il mio partito da esitazioni di giudizio iniziali era una fase quella in cui peraltro anche i compagni socialisti riusciva difficile insieme con noi orientarsi di fronte alle prime manifestazioni anche se però va ricordato che nel suo insieme la sinistra di fronte ai primi gravissimi atti terroristici alludo per esempio al sequestro di Sossi non è beh la minima esitazione e andatevi a vedere negli archivi L'Unità davanti come definirono quella quel primo gravissimo attentato Olla il sequestro del sindacalista missino della CISNAL alla Fia fu definito una grave è una grave provocazione ai danni dalla classe operaia non ci fu la minima ombra di giustificazionismo nelle posizioni
Dei comunisti e dei socialisti
Le cose poi sono cambiate quel tipo di brigatismo rosso ha ha subito delle evoluzioni ma sta subendo tuttora badate
Il il il terrorismo rosso odierno ha caratteristiche che vanno viste che lo fanno diverso comunque in parte nuovo rispetto alle generazioni precedenti
Dal punto di vista delle dei modi di reclutamento degli ambiti sociali in cui oggi pescano fanno adepti della grado di consistenza o di retroterra ideologico culturale e così via sono quelle cose che si spiegano anche attraverso la estrema fragilità dei terroristi odierni che appena catturati parlano a differenza dei Curcio
E così via è il fatto che oggi il terrorismo terrorismo e droga per dire un fare solo un esempio trovano punti di contatto e spesso terroristi che cedono vengono poi cedono anche in quanto in quanto si sono appropriati di quelle come dire Fini e dalla stessa disperazione gli uni hanno imboccato in modo chiaro e netto la via della distruzione verso errori smuovere il proprio gli altri dell'autodistruzione ma in moltissimi casi vorrei che la sociologia italiana si applicasse questo studio i camini il percorso iniziale è comune è comune nasce e anche qui non ci deve essere la minima ombra di giustificazione nasce questo fenomeno dalla dalla disperazione che produce la la vicenda italiana di oggi la crisi italiana che non è solo crisi economica
E crisi di valori
Una fase di di sono avvenenti profondi è uno uno sbocco che che è più maturo in Italia che non non in altri Paesi dell'Occidente ma uno sbocco che non arriva quindi è una fase carica di frustrazioni di di di scontenti nasce da lì
Per questo ecco voglio arrivare a nel rione di di conclusione evidente che il terrorismo non può essere sconfitto esclusivamente sul piano militare anche se uno dei punti fondamentali resta la efficienza degli apparati democratici dello Stato degli apparati che devono essere democratici e devono questo processo di democratizzazione portarlo sempre più avanti
La polizia di oggi non è più la polizia ricordata qui dal professor Rodotà quando Lisa esaminava i commissari di polizia per l'avanzamento è una cosa diversa c'è unità o di cultura c'è un'appropriazione delle tematiche temo pratiche insomma la riforma di polizia e tutto questo non è solo una legge nasce da una maturazione democratica
Quindi non è più quella la polizia tuttavia è occorre che gli apparati nel loro complesso non solo corpi di polizia abbiano un livello sempre più alto di professionalità di efficienza funzioni di coordinamento fra i vari corpi di polizia oggi questo ancora non cioè si assiste spesso a a forme di concorrenza di di gelosia di spreco di di mezzi di uomini
Per molti aspetti la stessa buona legge che riforma la polizia non è ancora applicata la banca dei patti famosa che dovrebbe essere uno strumento fondamentale otto la lotta al terrorismo ancora non è istituita manca ancora il regolamento e siamo quasi a un anno dall'approvazione della legge di riforma di polizia
Però dicevo non è solo questo
Pesetto tutta la riforma della giustizia come può l'Italia essere un Paese in cui il processo penale per aspetta tre anni e mezzo per celebrarsi un Paese in cui sono oltre tre milioni tre milioni e mezzo i processi penali in attesa di essere celebrati
Una giustizia che funziona così per la mancata riforma di tanti aspetti della sua vita diciamo dal codice di procedura penale all'ordinamento giudiziario e così avanti di seguito è una macchina che produce ingiustizia
Ma a parte questa questione dico non non può essere soltanto un compito degli apparati dobbiamo riuscire a contrapporre alla offensiva terroristica
Che è in fase di rilancio anche se a su io sono convinto che i colpi subiti in queste ultime settimane dei quali va dato merito ai chi sa la verità corpi di polizia e magistrati e così via non significano la il preludio a sconfitte proprio perché le basi di reclutamento e Renault resta sempre fertile
Quella crisi profonda che genera disperazione al limite quindi anche l'imbocco dei vicoli ciechi dalla violenza e quel terreno lì era rimane produttivo e allora ecco
Bisogna che vi sia un impegno generale di contrapposizione di una strategia di rinnovamento democratico
Certo non si può aspettare di risanare il Paese però bisogna bisogna fare in modo che tutti si impegnino al risanamento del Paese
Presente è inammissibile che la questione verrà della P due che costituisce uno dei bubboni più più proventi dalla storia d'Italia rimanga lì come cosa ancora tutta da discutere tutta da esaminare
E non siano poche le tendenze all'Assam assolutoria nei confronti dei piduisti
Nessuna caccia alle streghe sappiamo che ogni piduista può essere e probabilmente è diverso dall'altro
Tuttavia però questo aver fatto parte di una di un centro occulto di potere che poi si scopre aveva anche i suoi addentellati in una persegue oltre che nei grandi traffici illeciti beh questo non può essere oggetto di assoluzioni quasi generalizzata
Ecco allora portare avanti un'opera di risanamento
Permettetemi rapporto alla alla P due per esempio ma lì si può prima di tutto un nuovo capitolo di inchiesta i rapporti fra Gelli ed esponenti di ordine Nuovo l'amicizia fra Gelli e Signorelli latitante di ordine nuovo
Le protezioni di cui ha potuto valersi la cellula meno di tutti ad Arezzo in patria di di non soltanto di Gelli ma anche di suo genero giudice era ad Arezzo e sono tutte cose data
Per questo io ecco mantengo un punto di dissenso con Intini e le analisi che il suo partito fa relativamente al terrorismo nero
Io non sono affatto convinto che il terrorismo nero non rappresenti o abbia cessato di rappresentare un pericolo mortale mortale non morale
Mortale per la democrazia italiana non lo credo affatto non sono d'accordo con il compagno Claudio Martelli che questa affermazione fatto
Non sono d'accordo col compagno andò che oggi sull'Avanti scrive
Che a proposito del terrorismo nero dice manca certamente oggi al terrorismo di destra ogni copertura all'interno delle istituzioni complicità tali cioè da rendere davvero tale forma di eversione insidiosa per la democrazia e no caro compagno andò a se no non saremmo qui a discutere non saremmo qui a discutere quando poi troviamo
Tutte le cose che sono state dette ieri a proposito dell'andamento dell'inchiesta bolognese ma quando poi leggiamo sul nella sentenza di Catanzaro che recentissima questa questa frase questa affermazione di quei giudici
Mai i gruppi terroristici avrebbero tessuto la trama degli attentati se non fossero stati certi di confidare in appoggi autorevoli e potei sì provenienti da quel medesimo apparato statale alla cui sovversione e si prendeva è vero che questo si riferisce al sessantanove
E io non contesto ha fatto che anzi lo ricordavo prima che le cose sono cambiate ma sono cambiate proprio fino in fondo e se fossero cambiate proprie fino in fondo è ieri non avremmo ascoltato da parte di di avvocati di parte civile quelle Tomassi e che poi hanno costituito oggetto anche di un ricorso al Consiglio superiore della magistratura e un intervento del consiglio stesso
Perché a un anno e mezzo abbondante da quella strage ci sono ancora montagne di materiali da da da accertare da studiare
Perché non sono state adottate le strutture giudiziarie bolognesi di tutti i mezzi indispensabili per portare avanti quella che è l'inchiesta una delle inchieste
Più impegnativa della storia dalla nostra repubblica quindi insomma una un invito a continuare a essere attenti di fronte anteriori sono e all'altro ecco questo mi pare che almeno io penso che potrebbe essere la conclusione cui tutti dobbiamo tendere consapevole di una cosa
Che
Il terrorismo il pericolo che viene dal terrorismo dalla inversione
Non riguarda questo o quel partito questo quel ceto sociale e riguarda un bene comune un grande bene comunica che la democrazia italiana questa cosa che non c'era calato il Padreterno che gli italiani si sono conquistati
E allora ecco perché noi ci sentiamo preoccupati quando vediamo invece essere utilizzare certi aspetti del terrorismo in funzione in funzione polemica per finito è finito
Di parte non devono esserci queste cose la lotta al terrorismo mi pare che sia uno di quei terreni sui quali le forze tutte le forze democratiche in modo particolare la sinistra devono trovare un punto di contatto è un'azione comune
A
Conclusione di questo convegno incombe l'obbligo di ringraziare in modo particolare tutti coloro i quali hanno seguito il convegno stesso
Ed in particolare gli autorevoli partecipanti alla tavola rotonda di questa sera
Ringraziamo la selezione e dei familiari ringrazia il club e Rossellini il Comitato di solidarietà romano Vanni delle associazioni per aver organizzato questo interessante convegno che noi riteniamo sia stato utile a comprendere meglio quelli che sono i nostri obiettivi e quella che è la strada della nostra lotta per ottenere ancora più vicino possibile giustizia ecumenica
Però
Ma
Però
Io
Va