Presentazione del libro di Enrico Morando "Riformisti e comunisti? Dal Pci al Pd. I 'miglioristi' bella politica italiana"

Davanti all'altra
Va avanti a lungo vado a fare
La sale
Quattro virgola
Ritirarla ritirare
Presidente
Poi
Cioè non li fa
Buonasera
Noi diamo inizio a questa
L'iniziativa che abbiamo preso di
Presentare
Per la prima volta
In Italia il libro di Enrico Morando
Edito da Donzelli
E che ha per titolo riformisti che comunisti
Punto interrogativo
E come sottotitolo dal pc
Al PD
I migliori istinti
Nella politica italiana
Ne parleremo stasera
Con
Presenze d'eccezione
Credo che
Raramente
Abbiamo potuto avvenire
Per il passato ma spero non per il futuro
La presenza contemporanea
Di Antonio Bassolino Umberto Ranieri viaggio De Giovanni
Enrico Morando
E anche del sottoscritto
Qualcuno potrebbe pensare vent'anni dopo
Alessandro Dumas
Qualcun altro potrebbe insinuare che stiamo parlando del passato
E invece no
Questo libro parla del futuro
Parla del presente e del futuro
Perché la domanda
Che
Per ripetutamente presente in queste centocinquant'anni e questa
Qual è la ragione per la quale in Italia
Noi non abbiamo potuto avvenire
Uno il soggetto
Politico nel centrosinistra a vocazione maggioritaria
Cioè in grado di governare
Come lo hanno avute le altre grandi democrazie
Occidentali
Tutto quindi si gioca intorno alla risposta a questa domanda
Partendo da una storia che può apparire
Particolare
E perfino per certi versi una storia minore
Cioè la storia dei migliori istinti del partito comunista brillante e del Partito Democratico dopo
In verità anche qui
Non si tratta
Di una storia minore
Ma si tratta della ricostruzione a partire da un punto di vista
Molto preciso
De raggiunti
Viste dal punto di vista di coloro i quali
Sono stati
Più coerentemente riformisti
Dentro il partito comunista delle ragioni per le quali non si è potuto o non si è saputo
O non si è voluto fare
Quel passo in più necessario
Per
Portare già
Qualche tempo fa all'Italia ad aprile il soggetto politico
Riformista del centro sinistra
Non possiamo togliere e non dobbiamo togliere il punto interrogativo
Dal titolo perché è il punto interrogativo il problema
Riformisti e comunisti
Qualcuno ha tentato di poter rispondere che
Riformismo e comunismo è
è stato una sintesi possibile
Ed è
L'impostazione che ha avuto la prima generazione
Egli
Quei di quelli che saranno dopo i migliori visti
E che invece all'ora era
La destra comunista
E di cui
Due dei maggiori
Rappresentanti solo qui in copertina e si chiamano
Giorgio Napolitano
E Gerardo Chiaromonte
Cioè due illustri napoletani manca il primo
E cioè Giorgio Amendola
Il capostipite l'altro durante
Comunista napoletana
Anche qui gran parte
Parte fondamentale della storia della destra comunista
Demi giuristi del PC dei riformisti del PC
Per i beni dopo estoni via della sinistra napoletana
Quindi a Napoli che noi possiamo fare questo lavoro di approfondimento che
Importante per capire che cosa si deve fare nel futuro
Per la verità alla fine
è chiaro che risulta che riformisti e comunisti punto interrogativo è
Un ossimoro
Cioè
Sono due concetti
Non sintetizzabile
Questo è il punto
Per cui per quanto ci potesse essere
Una cultura soprattutto programmate
Che poteva portare
Le
Le venti più aperte del Partito comunista
Appello iniziare
A Governo e riforme del Paese
Era impossibile arrivarci perché gli ostacoli
Era donne numerosi e complesso
Il primo forte grande ostacolo era la concezione del partito
E non pensiate che il partito sia una questione organizzativa no
Era l'accusa la questione
Della memoria e della continuità del Progetto sistemico e il superamento del capitalismo
Il partito rappresentava la condizione di possibilità
Per aprire nel presente una politica di riforme ed nel futuro un cambiamento di sistema
Il cambiamento di sistema
Queste è stata la storia della prima generazione della generazione della destra comunista
Che poi diventa in verità
Storia di un'altra generazione più giovane
Che diventa storia del tentativo di a vere in Italia un partito socialdemocratico
Quindi non più
Comunista
Sebbene ancora questa generazione in alcuni suoi
Esponenti fondamentali come Paolo Bufalini ad esempio continuava a pensare che non fosse necessario cambiare il nome
E sul perché la cosa potesse essere
Già adeguata alla pratica politica quotidiane cioè essere
Socialdemocratici
E poi infine
Migliori istinti della giovane generazione vi della terza generazione
Come qui solo presenti al tavolo e dovranno parlare perché sono i maggiori protagonisti di questa ulteriore
Evoluzione del pensiero dei riformisti ex comunisti a questo punto cioè Ranieri e Morando
Che parlano esplicitamente di una coniugazione fra
Liberalismo e
Socialisti
E cioè
Dell'abbandono necessario di una tradizione Petti sposare
Con chiarezza
Il nuovo paradigma
Della sinistra tra virgolette del centro sinistra
A livello europeo e oserei dire a livello mondiale
Cioè un paradigma liberale e socialista cioè quella cultura che poi ci sarà
La cultura che darà vita al partito democratico
Coniugando sì con altre parti
Della storia del partito comunista
E cioè per quella parte che è stata
Centrale
Per un momento di questa storia Lucchetti istmo di Petruccioli di Salvati di Salvatore Bricca perché ricordiamoci che e Occhetto che con la svolta dell'ottantanove
Rompe quello che era il
Tabù sacrale
Del partito comunista cioè
Il centralismo democratico che significava a bere un centro
ER vive necessariamente l'organizzazione della pratica politica intorno alle due ali
Che dovevano fare
La politica
Di pressione e il centro che doveva garantire la continuità
Della organizzazione
Lo schema tre viatico così ben descritto da Ranieri nel suo libro e citato da Enrico Morando
Esaurito si
Il partito comunista c'è stato un momento che poi è la vera storia di queste centocinquanta pagine
Cioè cinque anni
Ottantanove
Novanta novantaquattro dei storia della corrente migliori cioè per la prima volta la corrente migliorista sì organizza
Ed è la storia di come questa corrente potesse in quel momento se abbia avesse avuta
Diciamo
La possibilità
Culturale e politica poteva tentare
Di
Superare il vizio della destra comunista e di quella destra riformista che
Non osava se non condizionare il centro del paese
Quel momento poteva essere il momento in cui
Si poteva presentare una leadership
In alternativa a quella seduta vista ho picchiato ma che in realtà si rinuncio
A questa sfida politica per tante ragioni che poi vi diranno zio filo tutto piglio ma si scioglie
La corrente di migliorista del novantaquattro per tutti
Silvia sì riarticolare
Invito ordo alle due
Scelte neocentrista che a loro si confrontarono che furono quelli
Di Veltroni da una parte e vitale dall'altra ben invece di rappresentare unitariamente un'alternativa si divisero intorno a queste due alternative entrambe
Più funzionale alla tradizione centrista del Partito comunista
Naturalmente l'altra voce qui presente
Che ringrazio per essere venuta è quello proprio dell'alternativa dell'altro lato dell'altra ala
Che era rappresentata in Italia da Ingrao
E da Antonio Bassolino a Napoli perché
La Federazione comunista napoletana aveva questo di bello diciamo almeno fino all'ottantanove
Fiera
La Federazione dove erano
Fortemente presenti le due Ale
A lui e
Non arriva quasi per nulla presente l'aria centrale qui siamo stati sempre una grande eccezione e di questo probabilmente ne avremo un'eco preciserò diciamo nella discussione di questa sera
Questo ancor più per dire che come vedete sembra che noi stiamo parlando del passato sì
Ma la storia anche in questo caso è veramente storia contemporanea
Noi stiamo parlando del futuro perché col Partito Democratico
è immigrato il soggetto politico che dovrei
Avrebbe dovuto e dovrà
O dovrebbe
Render possibile quello che non è stato possibile rendere evidente quello che non lo è stato per il passato
Ma ci siamo veramente
Siamo
A poter dire veramente che
Ormai riaperta la strada maestra
Della costruzione del soggetto politico del centro sinistra in Italia con una nuova cultura liberale
Democratica che i
Si è messa alle spalle le culture
Del passato sia di quelle cattolico integralista e sia di quelle
Del vecchio Partito Comunista
Questa domanda e la donna appunto i nostri interlocutori sono chiamati in questo dibattito e perciò do per questo per primo
La parola a Umberto Ranieri che certamente è stato protagonista della stagione passata e mi auguro che sarà protagonista anche della stagione futura
Bene grazie Berardo grazie Enrico
Che ha scritto un bel libro e che questa sera è qui con noi per discuterne
Un bel libro che ricostruisce in modo convincente la
La storia dei migliori istinti riformisti
Del partito comunista e del PDS
Un libro dedicato
Alloro scritto da chi ha partecipato come Enrico direttamente a quella
Esperienza politica
E del resto
Come scrive De Giovanni
Nella introduzione
Il Migliorisi mo'
Il contributo del Miglio ritmo alla storia della sinistra italiana e degno di un ricco di ricordo
Morando
Torna alle origini di quella componente politico culturale e chiari o però all'interno del PC
Ne descrive i limiti i pregi
La vicenda dell'aria riformista del partito comunista e poi del
PDS
Costituisce un buon oggetto di indagine per comprendere
Le ragioni
Del le ragioni delle dell'esistenza all'interno del PCDD chi potenzialità
Riformista
E anche per intendere le
Quelle che possiamo chiamare i veri delle
Le occasioni perdute le battaglie inondate
Le occasioni perdute dai Riformisti per contribuire allo svecchiamento della cultura politica e della identità del Partito Comunista Italiano
Enrico Morando un politico di
Buone letture
Che per definirsi riformista non apprestando una aspettato il
Compiersi di eventi catastrofici
Ne è l'affermarsi di un nuovo senso comune
E anche per questo punto guardare alla storia
Dei riformisti del Partito comunista e del PDS con con animo lucido disincantato anche critico
Cercando di darsi ragione del perché i migliori istituti non ce la fece
Perché furono sconfitti
Dove sbagliarono
Forse c'è da chiedersi anche questo l'interrogativo che col trascorrere del tempo ritorna in mesi sempre più forte
Ma avrebbero potuto vincere i migliorista
Avrebbero potuto indurre un mutamento del PC
Tale da farne una forza della socialdemocrazia europea
I migliori si furono sconfitti
Perché il loro immobili e tipo di fondo
Non fu raggiunto erano due gli obiettivi di fondo dei dei migliori stili riformisti
Collocare le forze che seguivano il Piccini nel campo del socialismo democratico
E realizzare su questo terreno l'unità della sinistra italiana
Obiettivi che non furono raggiunti
Partito comunista giunse alla scelta
Riformista solo quando la storia si era incaricata con prove incontrovertibili
Di indicare dove fosse il porto e dove la ragione nel duello che aveva
Opposto nel corso del Novecento le due anime della sinistra
Del resto
Non era facile
Lungo tutto l'arco del Novecento in Italia
Definirsi riformista lo abbiamo ricordato a più riprese Morando lo ricorda nel suo libro
Oggi
Rischiamo addirittura di usurare per un uso troppo ampio e generico la parola riformista
Ma
Questa parola non ha avuto una buona stampa nel corso del per una lunga parte del secolo scorso
Ne è un facile corso
Nella sinistra italiana
Riformismo era
Sinonimo di cedevolezza
Discostamento dai principi
Di smarrimenti a degli scopi ultimi e se proprio si doveva parlare di riforma
E non si poteva farne a meno o se si voleva fare politica in un contesto democratico
Si sentiva il dovere di aggiungere
Qualche ulteriore specificazione delle riforme dovevano essere perlomeno di struttura
Ora una ricostruzione del
Travagliato cammino del riformismo della sinistra in
Italiana
Come ci ricorda Enrico non può ignorare la vicenda dei riformisti del PC
Erano stati definiti la destra comunista
Poi furono denominati a un certo punto
Credo a metà degli anni Ottanta o nella prima metà degli anni ottanta
Enrico ricorda anche quando Bitto dei carri corre a questo questa categoria del Miglio Rismondo
Furono denominati sprezzantemente i migliori istituti quel che si accontentano di poco che non vogliono andare
Alla radice delle questioni
Ora da dove ha avuto origine la loro vicenda perché
Hanno giocato questo ruolo nella storia della sinistra italiana e del PC la loro è una storia di minoranza
E resterà tale
Lungo tutto l'arco temporale che li vedrà partecipi della dialettica interna alticci
Una minoranza che
Tuttavia segnala questo è il punto che io vorrei sottolineare
Segnala la presenza costante
Nella storia del PC di un impulso ad una possibile evoluzione riformista
Fino alla metà degli anni Sessanta si tratta di singole personalità
Senza collegamenti tra di loro
Si tratta di
Potremmo dire di tracce di revisionismo
Che tuttavia convergono intorno ad alcune costanti che indicano un campo comune di problemi
La tensione unitaria verso la componente socialista della sinistra
Il giudizio non liquidatorio della socialdemocrazia
La polemica verso il corporativismo classista in nome dell'interesse generale
Entro queste costanti sia manifestata tra i limiti contraddizioni il risolutezza e
La presenza nel Partito Comunista di un filone di cultura riformista nella sostanza
E determinata nell'avversione al massimalismo e alla demagogica
Amendolara Morando
Lo ricorda è la figura emblematica di questa storia di in minoranza
Amendola
Non fu l'allievo prediletto dito autentico
Di Togliatti
Amendola fu un'altra cosa
Amendola fu io credo
La manifestazione
Nonostante aspetti paradossali del suo pensiero di un'attenzione
Irrisolta nella storia del PC
Di una possibilità
Non realizzata di un potenziale corso diverso della politica comunista
Di Amendola io sottolineerei soprattutto
La drammatica urgenza con cui avvertiva questione della prospettiva politica e della funzione di governo del PC
Morando ricorda gli articoli dal sessantaquattro di Amendola
Io ricordo di quegli articoli
L'affermazione che poteva benissimo essere posta come epigrafe della svolta di Occhetto Amendola dice
Occorre sapersi trasformare
Alla luce di un insuccesso sostanziale
E l'insuccesso era il non raggiungimento dopo cinquant'anni dell'obiettivo del Governo
Probabilmente la drammaticità con cui Amendola pone il problema
Dell'assunzione di responsabilità di governo da parte del PC
Era da ricondurre alla memoria dell'impotenza del movimento socialista nel primo dopoguerra l'incapacità del Partito Socialista allora di porsi un obiettivo positivo di governo
Invece di lasciarsi abbacinare come scriverà Amendola nell'intervista sull'antifascismo della grande illusione
Suscitata dalla rivoluzione di ottobre
Io credo che
Amendola sia stato l'unico dirigente del PC
Consapevole che non vi fosse nulla più da attendere convinto che le risorse e di onestà di dedizione
Dei Comunisti Italiani dovessero essere apertamente
Impegnate nel governo del Paese
E della lezione di Amendola io trovo ancora attuale una questione cruciale su cui lui si battei da solo
Da solo
Nella fase conclusiva della sua vita
E cioè che gli obiettivi della sinistra
Giustizia distributiva fiscale democrazia economica
Non possono essere raggiunti senza una consapevolezza dei vincoli delle compatibilità degli obblighi ineludibili
Di una politica riformatrice pochi uomini politici
Hanno denunciato come Giorgio Amendola i rischi dello stato assistenziale la degenerazione del corporativismo nelle sue infinite varianti questo l'insegnamento
Io credo che Enrico condivida questo punto ancora valido della sua lezione
Amendola
Non fu un socialdemocratico Morando lo ricorda
Presso un comunista
Anche se sapeva cosa fosse la socialdemocrazia
E le sue contraddizioni politiche culturali appaiono evidenti contro a dissesti contraddico me
Scrive Macaluso tuttavia è l'unico dirigente del PC che ci dice ancora qualcosa
L'errore di Amendola come del resto di
Di Giorgio Napolitano
Di riformisti del PC
Fu di autolimita Rella la loro azione politica entro i confini di un'opera di condizionamento dei gruppi dirigenti
Di argine del massimalismo
I migliori Stiffi ispirarono ha ragione il ricco
Ad una visione tradizionale dell'unità del partito
Per cultura per consuetudine io penso anche perché funziona un complesso
Fummo intimoriti
Dall'imputazione di rappresentare la deriva socialdemocratica
I riformisti in parte per autodifesa
Rinunciarono in alcune fasi decisive
A condurre una battaglia politica aperta che sarebbe stata
Probabilmente sconfitta
Bricolo sottolinea ma avrebbe accelerato la resa dei conti con i nodi irrisolti dell'identità del partito
Nel cinquantasei la colpa maggiore
Amendola non reagì
Alla regressione e chi assunse la polemica verso il revisionismo di Giolitti
Amendola concepire il dissenso di Giolitti di Onofri DDA Tris come un
Un freno
Come un comportamento che che frenava l'unica forma di rinnovamento che considero realistica quella paziente governata dal gruppo dirigente fu un errore drammatico
Anche il dibattito che accompagna l'avvio del centrosinistra rappresenta un'occasione
Non pienamente utilizzata dalla componente che poi si
Definita riformista del PC infine
Fu un'occasione mancata per contrastare il pregiudizio anti riformistico io credo
Enrico il dibattito nella seconda metà degli anni Settanta animato da Bobbio da mondo operaio
In quegli anni beh insomma i socialisti confutare uno i luoghi comuni di una vetustà ideologia
Della retorica rivoluzionaria di un linguaggio obsoleto
E fu Bobbio ad affermare la dignità della cultura del metodo riformista in quelle tesi era anticipato lo spettro dei problemi con i quali provammo a fare i conti quindici anni dopo
La cultura del pc sia Rocco su schemi tradizionali mai riformisti non diedero non diedero battaglia insomma quello praticato dai dirigenti della destra comunista
Fu un riformismo mimetizzato
Come dicono Carfagna e Giuliano Amato un'attitudine alla diversità praticata tacitamente convive con altre impostazioni probabilmente opero
Io credo che operò la convinzione
Che l'ispirazione riformista fosse troppo debole nel partito
E che quindi fosse necessario farla crescere cercando nel contempo di mimetizzarsi
Un'impresa impossibile
Poi negli anni Ottanta affrontammo più decisamente la battaglia politica
Concordo su questo gli anni Ottanta sono gli anni in cui
Il PC è stretto in una morsa l'aggressività dell'offensiva socialista e la crisi drammatica del socialismo reale il PC è chiamata a una scelta
Per scongiurare il declino e il momento di portare alle estreme conseguenze la revisione ideologica
Però
Non era facile perché
Il PC è stata una grande forza però ha operato sempre Enrico lo ricorda secondo lo schema della
Il rinnovamento politico doveva avvenire nel segno della continuità
In fondo anche informi istinti sfumò condizionati da questa sorta di assi o
Il P.C.I. procedeva secondo una logica cumulativa
Tutto era adattamento in niente era mutamento in tal modo il nuovo si aggiungeva al vecchio
Lasciandolo sussistere il risultato
Fu un impasto spesso contraddittorio per esempio Berlinguer
Avvertiva la necessità di rompere con nel socialismo reale ruppe con le sue
Dichiarazioni impegnative dopo i fatti polacchi però allo stesso tempo si rivolgeva i militanti dicendo
State tranquilli perché la rottura con l'Est non significa
Che diventiamo socialdemocratici
E e poi insomma
In una parte in cui il
Nel suo libro Morando ricorda
Come sfuggiti al Partito Comunista di quegli anni
Quello che stava avvenendo nel mondo
La lettura del libro che raccoglie gli appunti di tatto per Berlinguer esemplare c'è il mondo che alla vigilia della
Rivoluzione microelettronica di una trasformazione del capitalismo che muta i caratteri dell'economia internazionale
Viene liquidato come un mondo che si fa disgregato tutto perdendo sì insomma
In quella fase la battaglia dei migliori stili renda più esplicita
Su alcuni nodi di fondo le posizioni dei riformisti si si manifestano con chiarezza lo stesso Napolitano diventa più più netto nella sua battaglia politica
La prospettiva dell'alternativa la critica alla battaglia parlamentare fatta per emendamenti
Però anche in quegli anni in cui sembrava che
Si delinea asse una nuova e diversa politiche identità io ricordo per esempio che sul voto segreto l'abolizione del voto segreto noi facemmo fuoco e fiamme perché
Quella era la condizione per una
Confronto tra alternative in Parlamento e noi non
Non lo capimmo
Termino
Io penso che
Ancora in quella fase nella nostra
Battaglia politica come riformisti
Prevalse la convinzione che valorizzando il meglio della storia del PC potesse venire fuori il nuovo partito della sinistra
Una nuova forza socialista ora c'è un elemento di verità
Ma ma prevaleva in questo modo di affrontare le cose non sorta di autoreferenzialità
C'è un po'di
Di di di un po'di presunzione anche incomprensibile in un panorama politico che vedeva un mutamento complessivo
Del del Monte ed è evidente che a pochi anni dal crollo del muro di Berlino avremmo dovuto fare
Di più è invece anche allora il Partito Comunista dopo Natta guidata da guidato da Occhetto e da D'Alema
Coltivare o non l'illusione che
L'integrazione nella sinistra europea la formula che avevamo affermato al precedente congresso
Potesse avvenire salvaguardando il residuo di un'anomalia italiana insomma
Il tentativo di Gorbaciov fallimento o l'illusione che accanto alla socialdemocrazia potesse prendere corpo una sinistra
Comunista rinnovata
Ecco perché il PC giunge
Al cambiamento troppo tardi
E fatica a ricollocare le proprie forze in quel campo che noi avevamo auspicato potesse essere il nuovo campo del partito il campo da socialdemocrazia
Morando infine ha ragione ed è molto efficace la sua ricostruzione
Nell'ultima fase noi in fondo i riformisti riuscirono a intuire
La strada che sarebbe stato opportuno seguire per stringere i tempi della transizione italiana
E per dare vita a un soggetto politico nuovo per l'alternativa capirono che era necessario
Fare i conti con
Le sfide dell'innovazione in sostanza
E si resero conto che
Il problema era quello di
Internet cessare diciamo i due modelli e ma di emancipazione e la trasmissione la tradizione socialista e quella liberale cercando di dare vita a un socialismo
Non dirigista rispettoso dell'autonomia individuale delle libertà e dei diritti in questa direzione noi noi lavorammo e parlammo anche allora di Alleanza democratica come
Luogo in cui le forze socialiste liberali avrebbero potuto giocare una funzione rilevante
E poteva essere Alleanza democratica di allora in fondo i in luce quello che
Sarebbe stato lavorando in quella direzione potevamo giungere a quell'obiettivo un nuovo grande partito di centro sinistra
Questo era il tentativo
Pentiti insomma quelle cinque ne
Posizioni dei riformisti di allora erano per tanti versi lungimiranti ne parlammo a Milano a quel convegno
Del CIP del Centro italiano socialismo democratico e liberale una formula una un acronimo complicato insomma
Cui demmo vita per cercare di
Di rompere quella morta gora che ci avrebbe portato poi all'alleanza dei progressisti all'idea che la sinistra deve fare la sinistra invece in se deve fare il centro idee che sembrano ritornare ancora oggi e che esiste sempre valesse ero metterebbero in discussione il tentativo della costruzione
Di un grande partito democratico capace di candidarsi alla guida del Paese
Con l'ambizione di di di di di di di di conquistare la maggiora sa degli elettori o comunque di costruire un'alleanza in cui
Questo partito ha una funzione rilevante ecco il rischio che io avverto oggi di fronte a quello che sta avvenendo
E questo e avverto anche il rischio concluso perdonatemi di un
Impoverimento della nostra dialettica politica in fondo se penso a quello che diceva Berardo
I confronti alle discussioni anche alle intenzioni degli anni in cui
Al centro della battaglia e del confronto politico erano prospettive di fondo di mutamento di trasformazione della sinistra se penso a come
Si rischia oggi di Misseri se invece la contesa politica
Beh non dico che
Insomma sento che quegli anni almeno per quanto riguarda la tensione politico morale di chi partecipava la dialettica politica erano anni furono anni
Importanti e mi auguro che quella stessa tensione quella moralità possano ritornare ancora oggi grazie
Dunque
Umberto ci lascia con
Dopo una bellissima di costruzione a sua volta con un inquietante interrogativo non è che stiamo allo stesso punto di vent'anni fa
Cioè non è che stavo di nuovo all'alternativa
Ma
E preferibile aprire un centro che si allea con la sinistra o Albese il partito di centro sinistra a vocazione maggioritaria
Va beh
H questo libro ha fatto una bellissima introduzione Biagio De Giovanni
Piaggio
Riconosce sottolinea l'utilità
E il valore del libero
Ma non risparmia alcuni rilievi critici
Gino le Giovanni è stato
In questi anni
Uno straordinario intellettuale
Spesso a
Precorso i tempi non è stato un migliorista ad hoc credo che non si possa mai considerarsi considerarlo così ma sicuramente è stato
Lo un riformista con
Un'ambizione a
Guardare bene
Alla coniugazione delle due grandi culture
Quella liberale e quella socialista
Ora aggiro vorrei ora dare la parola per da per
Potere
A sua volta dire
Come la pensa su tutto questo grazie
Ma grazie
Dell'invito tu hai ricordato io ho scritto questa introduzione al libro di Morando
E quindi
Per questo e anche per altre ragioni che riguardano il dibattito di stasera e il desiderio di ascoltare sia Bassolino sia l'autore soprattutto
Sarò molto breve o cercherò di essere molto breve
E qualche volta la brevità può aiutare
A scandire con nettezza alcuni temi magari con troppa nettezza e quindi maniera anche
Insomma rischiosa
Insomma
In modo tale che sia
E evidente qual è la posizione che io cerco di sostenere
Una prima cosa la vorrei dire su un libro di Morando in generale
è un libro secondo me importante che balletto
E insieme ad altri
Pubblicati poi o di cui siamo inattesa
Possono rappresentare un punto di riferimento per una presa della discutere una ripresa della discussione in Italia
Perché
Non so se
I presenti sono d'accordo se almeno alcuni dei presenti sono d'accordo se sono d'accordo gli amici intorno qui alla tavola rotonda
Dibattito sulla sinistra in Italia e praticamente sparito
Io faccio fatica
A trovare dei punti di riferimento seri consistenti
In grado di trovare un punto di equilibrio fra
Memoria storica innovazione necessaria
Non so forse la vecchiaia mi rende più assente
Ma io questo dibattito proprio sento più
E vorrei aggiungere un'altra cosa
Che non tocca direttamente il libro di di Morando anche se indirettamente forse finisce con lo sfiora ricco
E la sensazione che
Diciamo
La difficoltà della sinistra italiana in questo momento sia proprio scandita da una
Difficoltà a ricostituire una classe dirigente
E c'è qualche cosa di inquietante in questo se si pensa
Alla complessità e ricchezza della storia
Dei comunisti italiani della sinistra italiana e del loro rapporto con la società italiana e come mai è accaduto questo che cosa scelti
Su che cosa bisogna scavare per capire meglio
Queste sono un porrei premesse delle poche cose che voglio dire aggiungendo ancora una volta
Che il libro di Morando che riguarda come Umberto Ranieri ha detto molto bene un aspetto particolare ma molto significativo della storia del PC può contribuire insieme ad altre cose però
A questa ripresa del
Dibattito
La seconda osservazione
Questi qui se volete
Esco un po'da al tema specifico ma poi ci tornerò velocemente mantenendo sott'occhio
L'orologio per la promessa di brevità
C'è stato un rapporto complessivo del PC con la società italiana adesso a parte le correnti interne chiamiamole così come erano
Emilio Ristich in Graja anni
I Togliatti anni perché quando poi si parla di riformismo ippici il tema diventa molto complicato date le diverse diverse matrici
Anche se
Tutti quanti riconosciamo sappiamo il far parte della storia del fatto che i
Il migliori ISMU il riformismo in senso specifico e quella cosa di cui ha parlato Umberto Ranieri di cui parla
E di cui parla Morando e che naturalmente ha avuto uno una precisa origine ha visto in Giorgio Amendola sicuramente un personaggio centrale
Anche se questo è l'osservazione che ho fatto Morando reintroduzione esistono magari anche altre matrici del riformismo comunista
Faccio l'esempio Macaluso nonna origine avendoli annaffiati cosa significa ora non possiamo entrare nella storia di singoli personaggi e posizioni però per per per capire come si è trattato di un orizzonte complesso e largo e ampio
Dentro questo la prima osservazione è questa la faccio proprio discorso
è
Che in fondo sarebbe
Forse è ancora oggetto di di studio di comprensione quale è stata la funzione riformisti che a complessiva del PC nella società italiana
Ci aspettiamo a partire cioè dalla Costituzione se volete cioè a partire dalla dal contributo alla formazione di un sistema politico che poi sostanzialmente e sistema politico che ha retto l'Italia fino agli anni Novanta quando è avvenuto qualcosa
Di talmente profondo nuovo e grave
Da rimettere in discussione tutto
Questo c'è una periodizzazione precisa ora e qui io non voglio io pongo solo il problema
Perché su questo si potrebbe avvenire naturalmente tutto un complicato discusso che riguarderebbe la storia la Prima Repubblica
La sua grandezza inquilini
La capacità di voi di modernizzare l'Italia e i limiti di questa modernizzazione
In questo certamente
Le responsabilità politiche di quel sistema che era governato da due grandi punti di riferimento che erano la Democrazia Cristiana il Partito Comunista col dentro il partito socialista che giocava
Di volta in volta un ruolo diverso
Poi naturalmente c'è
La storia del riformismo in senso specifico cioè quello che Morando fondamentalmente al fatto questa parola migliorista e che
Non è una parola che io amo però è una parola che è entrata nella
Nel gergo politico e sette si potrebbe dire anche in maniera più nobile nella storia politica italiana e di questo naturalmente dobbiamo tenere conto
Ora qui la mia tesi molto netta
Riformismo significasse
Sostanzialmente tendenza a ridurre fino ai limiti del possibile la distinzione tra socialdemocrazia e comunista
Nel insomma se la parola riformismo di riavere un senso storico politico quasi una categoria
E non indicare come dire il contenuto più o meno spinto di una politica facciamo non facciamo questo se faccio e dico questo solo riformista se dico quest'altro non sono riformista e quindi rendere veri è difficilissimo
Ci permette sia oriente orientarsi in una casistica del riformismo
Il riformismo è un concetto specie è un'idea storico-politica di partito
E qui
Io o una tesi che ho espresso già nell'introduzione che Kubrick ridico qui
Molto velocemente
Anche rispetto a una domanda che un permetto Ranieri simboli laddove sbagliavano avrebbero potuto vincere no non avrebbero potuto vincere
Perché non è una questione di un atto di coraggio in più
è questione della collocazione storico-politica del Partito Comunista
Il partito non è una entità sociologica sulla quale con la quale si può giocare
Spostando più o meno volontaristica mente il suo piano di intervento è una realtà storico-politica
E questa realtà storico-politica che state il PC innervata nel Novecento nella storia drammatica del secolo
Nelle alternative del secco
Aveva fatto una scelta fondamentale
Che era quella di leggere il mille novecentodiciassette come data il portale nella storia dell'umanità
Intorno a questo che può apparire detto così una fra un'affermazione un po'sopra le righe ma in realtà non lo è
Sì costituita un mondo vitale
Non
Non un come dire
Non un insieme di proposte programmatiche più o meno spinte assecondati si stava più da un lato che dall'alto
Un mondo vitali un mondo di militanza un mondo di partecipazione un mondo di convinzioni dei limiti politici
Che nel Novecento sono stati grandi elementi di unificazione della coscienza collettiva
Ora qui naturalmente io non voglio immobilizzare niente so bene quante e dialetti che si possono comprendere all'interno di un orizzonte fondamentale dentro il quale c'è stata una scelta
Però
Quell'orizzonte fondamentale
Ha giocato un ruolo decisivo
Per cui
In definitiva
Si potrebbe dire anche quando Berlinguer
E arrivato ad un massimo di allontanamento
E poi in qualche modo ha dovuto fare marcia indietro
Stava destino che rimetta ormai queste storie non stiamo raccontando episodi di cronaca nera ci stava persino rimettendo la pelle in Bulgaria come sapete no
E ci fu un attentato Berlinguer
Peccato gli piaceva i nostri dirigenti dell'Est quindi dico questo
Per dire che c'è stato uno formidabile condizionamento
Che ha sempre
Come dire costruito uno spazio che poteva essere più largo o meno largo ma che non poteva essere abolito perché abolire quello spazio che distingueva la storia della socialdemocrazia dalla storia del comunismo
Significa
Significava abolite il senso della propria storia
Cioè l'interpretazione etti il gruppo dirigente del PC aveva dato
Di questa storia è un irrigidimento ideologico che lo ha Morando perché io voglio ascoltare
Bassolino e Morando su questo naturalmente Morando in modo particolare come autore è una domanda io ieri ero posta già nell'introduzione a questa domanda
è un problema vero è troppo ideologico il problema che sto ponendo o in realtà non c'è stato nella struttura profonda direi insisto su questo termine vitale
Ricci
Prima ancora che si
Parlasse in astratto di alleanze o di altro qualche cosa che rendeva unitario quel Mundo dentro una certa visione interpretazione della storia del Novecento
E che vogliamo allora accusare i i migliori visti sono stati una corrente con lo Stato
Una corrente capace di uso questo termine se non ricordo male l'introduzione di un'analisi non pregiudiziale della modernità attesta io non sto Falstaff affatto disconoscendo questo
Devo dire ci sono state anche altre componenti tra virgolette le esplicite a modo loro davano delle letture del moderno
Delle interpretazioni delle rappresentazioni
Si potrebbe perfino tornare a discutere su che cosa corriva dentro queste altre quindi ma certamente il riformismo ma
Io vedo questa
Voglio chiamarlo limite perché è la storia la storia questo carattere
Che incide IVA e come ultima cosa che voglio dire poi una conclusione breve sul presente che incideva anche sulla su quella che secondo me il punto chiave cioè sull'interpretazione di che cosa è partito
La forma partito di come lo dico
Di come organizzi il comando politico di come organizzi la disciplina politica i partiti sono stati qui sto possono chiacchiere sull'universo
Sono stati questo l'abbiamo vissuta questa storia ognuno in forme diverse io in forma sempre Simi professionale anche forme invece con grande maggiore diversa professionalità ma insomma il nodo è questo
Ultima osservazione che voglio fare sul presente ora io insisto su un punto anche qui non faccio altro che ripetere una cosa che ho già osservato anche qui c'è una piccola sedazione
Su cui voglio ascoltare se lo ritiene Enrico Morando
Dopo il mille novecentottantanove
C'è sempre un'anomalia italiana
Diciamo una prima anomalia italiana ma io la chiamo anomalia non nel senso negativo l'anomalia come il monstrum anomalia italiana è stato un grande partito comunista in un partito socialista che per un decennio ha scelto l'unità d'azione
Ora
Quando voglio aggiungere questo sulle riflessioni generale per fosse questa la cosa più icastica secca che possa dire
Il carattere non riformista del PC
Ma nel senso della impossibilità
Di diventarlo
Sta in una cosa precisa
E cioè nel fatto che il PC non ha mai rappresentato l'aspettativa di governo il problema non è il contenuto delle politiche perché si può essere riformisti sia sostenendo la nazionalizzazione delle leggi e le
Implica sia pronto spendo sia sostenendo in un certo modo di contratti i contratti di di salario sia sostenendo le altre forme il riformismo non lo individua attraverso una somma
Di di articoli programmatici quindi ritiene la collocazione storica
Il fatto che il piccino non abbia mai potuto costituire una vera alternativa di governo e lo sappiamo tutti e lo sapeva anche il Piccini io lo sapeva anche Togliatti
Questo è il carattere non riformista del partito in quanto tale lei non c'è altro da dire su questo
Che quasi lunedì se vogliamo entrare nei contenuti delle politiche possiamo stare qui a discutere perché per le giornate
Ma
Ci porta da qualche parte secondo me no anche se naturalmente rimane aperto di quale è stato il contributo del PC alla storia della politica italiana
Ultimissima osservazione così
Mantengo almeno in parte la
Volontà di non essere molto lungo
Dopo il mille novecentottantanove
Avviene
Questo altro miscuglio
Fra
Tangentopoli e storia dei partiti
Tangentopoli è un pezzo fondamentale della storia politica italiana contemporanea
Per la semplice ragione che abolendo abolendo
Insieme naturalmente a tante vicende internazionali però il tatto che fa scattare la novità è quello abolendo i partiti che avevano un buon
Poveretti per nuocere Samuele il Partito Socialista
Apporto una sponda di discussioni di dialettica fondamentale per ciò che restava del PC o del posto Piccinini
Quindi questo secondo me un elemento dirimente della crisi della sinistra la morte del Partito Socialista è stato un elemento decisivo nella storia dalla sinistri Italia anche per un'altra ragione
E qua la voglio dire un po'dura
Perché ha consentito agli eredi del PC di non fare i conti con la propria storia
Ha consentito questo la morte del PSI cioè quella di dire
Se n'è andata il PSI rimaniamo solo un utile perché dovremmo metterci a fare veramente i conti con la nostra storia
Proviamo a vedere come funziona la Cossu
E proviamo a vedere se
E e sono nate le varie carovane di Occhetto le varie cose due tre quattro cinque e dieci di D'Alema essi e poi e poi qualche Uto perché fuori d'essere
Ma Lizio SEPA questo Partito Democratico la cui identità anni personalmente sfugge cioè io non so che
Non lo so ma non lo dico in maniera né maliziosa né stupidamente provocatoria lo dico come lance con una certa inquietudine perché so quando sarebbe necessario
Ma io non lo so che cos'è e forse questo che molti di noi non sanno esattamente che cos'è il
E un altro dei segni di una crisi
Alla quale tutti vorremmo contribuire che fosse superata
Eccetto non debbo dirlo io ma è un intervento di De Giovanni è stato secondo me è straordinario
E penso che stasera
Riparte davvero un dibattito quello che
Francamente anch'io considero che sia mancato
Ma anche da un po'di tempo
E il dibattito si fatta da chi non la pensa allo stesso modo
Invece quasi sempre nocivi farlo a parlare tra chi
Ha già deciso di pensarla allo stesso modo questa sera invece noi
Stiamo provando a discutere di Bari
Serena mente e
E pacatamente
Non pensando la tutti allo stesso modo una al
Dal punto di vista di sicuramente concorre a interpretare che cosa è stata la storia di il PC
E concorre
A capire che cosa dobbiamo fare per il futuro e quella che da sempre è stata
La sinistra
Comunista che la sinistra
In Italia
Sicuramente Antonio Bassolino rimbalzo
Uno dei protagonisti i massimi di questa storia io gli cedo la parola senza aggiungere altro
Sì dico
Ed io vorrei innanzitutto
Ringraziare davvero e molto io Enrico Morando per questo contributo che ci offre
Esprimere il mio convinto apprezzamento per lo sforzo
Anche di ricostruzione politica che fa di una lunga vicenda
E su questo vorrei fare anch'io modo in modo sobrio qualche considerazione
Cercando di prendere
Tra i diversi temi
Sui quali poi ci sono già soffermati Umberto Ranieri Biagio De Giovanni
Soprattutto uno attorno al quale fare ruotare qualche essenziale riflessione e considerazione
E questo tema che io scelgo è quello
Del partito che mi sembra un po'anche l'anima della di costruzione di Enrico Morando e in fondo
Il nodo attorno al quale
Da tempo cerchiamo dia riflettere e di
La giornata
E
Anche in rapporto a questo modo il un ruolo davvero straordinario
Di
Giorgio Amendola
Risottolinearlo un attimo anch'io
Perché io poi penso che sia
Importante nelle nostre riflessioni vedere sia i tratti unitari sia le distinzioni che ci sono dentro singole grandi esperienza
In questo caso quella del cosiddetto
Durissimo
Amendola
Napolitano Chiaromonte Macaluso non esattamente e sempre le stesse cose
Nuove generazioni
Cioè tratti comuni differenza
Divini e di esperienze di caratteri che in politica contano
E così badiamo tratti comuni e differenzi anche in altre esperienza
Di quelli che siamo a questo tavolo
L'esperienza
Di Biagio De Giovanni
La mia
Sempre svolta
PD della complessità tra Ingrao e Berlinguer
Quella di morale
Tra i migliori fermo e lì ulivisti che non è esattamente lo stesso percorso di altri esponenti della vicenda
Migliorista che hanno spinto in direzioni politicamente il fare enti
Così Berardi peggio e altri
Lo sottolineo questo perché io penso che sia importante vedere i tratti comuni di singole grandi esperienze differenze e poi va a questo
Compito non solo di ricoprire davvero ringrazio e apprezzo molto il contributo che ci ha dato ma di altri tributi che ci sono state che dovranno venire ancora così come
Io poi penso che non abbiamo avuto
Mondi chiusi e separati anche in questa vicenda Ricci e che spesso
Più di quello che appare ci sono stati scambi di esperienze di riflessione
Si è dato che si è ricevuto
Vi sono stati in ognuna di queste grandi esperienze
Passi in avanti a volte regressioni io qualche cosa
Cercherò di
Sottolineare sia pure con questa
Essenzialità
è per esempio evidente
La contraddizione
Che c'è stata stiamo parlando adesso del padre fondatore e quindi di Giorgio
La contraddizione che c'è stata
Tra una
Straordinaria innovazione
Nella
Cultura di governo nella prospettiva di governo
In quello che Morando chiama in programmi
Ma insomma cioè
Nello straordinario sforzo programmatico di Giorgio Amendola
E
La sua particolare collocazione
Anche nel rapporto tra pizzi vicenda internazionale
Morando
E De Giovanni
Ricordano
Anche la mia memoria
In direzione ero entrato giovanissimo
è molto viva la vicenda dell'Afghanistan
Abbiamo
Abbiamo
Del settantotto che quindi in un'epoca ormai
Modernissima e attualissimo ma io
Ricordo bene
Avendo fatto in quella occasione un
Intervento
Molto spinto
Tra virgolette antisovietico per intenderci e uso il termine
Ricordo benissimo Giorgione seduto di fronte a me che sbatteva
Un pugno sul tavolo ENI mi diceva io mi milioni Elia
Nei comprendevo dissenso mio caro
Mio caro
Nel mondo attuale sia stata una parte
E per dirla
Feci amava involontariamente il titolo giunto drammatico il editoriale
Del suo
Principale antagonista sulla nel
Cinquantasei o del centro
Potrebbe estendere
Ungheria il titolo era allora
E e sbagliato va
Era allora da una parte della barricata e
Il pugno
Di Giorgia Vendola era
Né nel mondo si sta da una parte e io sto
A questo
Le contraddizioni che
Richiamano
Questo legame fortissimo difficili
Con un quadro internazionale con la vicenda storica
Al di fuori di eventuale
è incomprensibile è la vicenda politica interna
Del PC e io mi permetto di aggiungere e dell'Italia
Perché
Immesso internazionale
Nazionale e costitutivo
Del PC e della storia della Repubblica italiana
E la nostra e sia la conventio ad excludendum dunque sia la vostra
Possibilità per decenni Imperia essere
Concreta Forza di Governo derivano da questo nesso internazionale e nazionale
Che era intendiamoci che era stato
Anche un grande punto di forza perché era stato un grande punto di forza e miti mitico che consentiva
Di tenere assieme grandi masse
E consentiva di tenerli assieme anche accompagnando in certi momenti
Al sogno della sua età da vinile
Scelte politiche
Che erano invece
Del tutto diverse ingiustamente
Tutto diverso ma
Questa parte internazionale e molto poco
E qui e mi fa piacere che
In ricconi libero ricorda da questo punto di vista da
Dei rapporti con la vicenda internazionale ricorda
Due punti che io richiamo brevemente il primo e
Una straordinaria figura di questo PC e di quello che una volta chiamavamo in movimento operaio intendiamo
Una figura
Davvero straordinario
Chi io penso noi dovremmo tornare a studiare
A
Cattive
Grazie
Giuseppe di tutto
Per
Il fatto che Di Vittorio è stato un grandissimo sindacalista
Ha spesso Biffoni del secondo piano alcune caratteristiche
Davvero singolari di vittorie che non dimentichiamolo
Fu l'unico assieme agli Spurs del gruppo dirigente espone i conti pubblici io penso anche perché i vini ma da quella esperienza sindacale
Perché in merito un ritrovo anni dopo in persone diverse fra di loro come Luciano lama IdV trentina
Per
Come
Uomo
Di rotture che hanno
Tale
In certe situazioni cinquantasei e Di Vittorio né cinquantasei anzi si
Si Sirsi io ricordo qui che Togliatti
Anche un po'strumentalmente
Prescrive ai sovietici vada che Di Vittorio
Mette in discussione la mia leadership per dire quanto fu drammatica
La distinzione di Di Vittorio né
La
Direzione difficile allora
E quando fu drammatica poiché
Per la
La conoscenza
Che c'era tra tutti i quadri Di Vittorio e
Mi ha incuriosito perché io sono d'accordo Enrico ricorda
Una osservazione Di Biagio De Giovanni e che non è nella introduzione
Al suo libro
Ma è
Nel testo da un secolo all'altro coordinato da Roberto macinare o di qualche anno fa
Io trovo interessante e
Che condivido perché è vero
In quel contesto internazionale
Era davvero
Difficile sovraccaricare nella parte interna al partito di compito impossibile
Però
Il cinquantasei è stato un appuntamento drammatico
Io qui sono molto d'accordo e il sessantotto dice Biagio De Giovanni
In questo
Intervento
E
A un certo punto ricorda
Che
Riflessione interessante sul sessantotto
Che tutto quello che si muoveva in mezzo ai giovani di allora
Era molto critico verso l'Unione Sovietica perché il movimento il sessantotto la consideravano
Tempie dipende il termine completamente bollita
Come
Come se fosse già chiaro il suo distinto
Naturalmente
Quindi ogni accenno soltanto
So benissimo che il contraltare questa riflessione può essere
Che quel movimento era anche pieno di simpatie
Filo cinesi
C'erano che c'erano tante le sfide però
Badiamo
Non è la stessa cosa
Perché all'Unione sovietica e il centro dell'impegno
Era il ministro che teneva assieme i rapporti anche con i partiti comunisti dell'occidente
E anche io penso che il sessantotto i sessantotto poi e anche Prada lo giudichiamo no
E carri armati che entro approvata il sessantotto ben oltre in cinquantasei
è davvero
L'ultimo treno che passa
Per una riforma
Che donne sessantotto Sarra a quel punto
Davvero difficile e che solo con il crollo del muro
Chiude una lunga fase
Elia vicenda sto
Seconda considerazione
Sul partito e quello che riguarda la sua forma
E il tema del centralismo democratico
Tema delicatissimo io perché il primo ho detto in cose
Diverso
Perché per esempio mentre è indubbio che noi sul conto positivo di Giorgio Amendola
Dobbiamo mettere intuizioni straordinarie rotture straordinarie
Dobbiamo mettere sul conto di Pietro Ingrao
Il coraggio di una battaglia contro il centralismo democratico e per la libertà interni al partito
E
Quando dico che poi visto lo scambio
UDC essendo congresso sessantasei immagino cioè sessantasei
Ma io ho da poco eletto segretario regionale
Dopo il settantasei
Faccio un'intervista Panza
Ai repubblicani la facciamo entrare
Io Petruccioli e Bruno Ferone
Allora segretario regionale devo
La mia si intitola
Per una riforma del PC
Maggioranze e minoranze dentro il PC
Fu convocata e di urgenza all'inizio
E si svolse un processo a utenti
A ognuno dei tre intervista
Perché io cercai in tutti i modi di dire a
A Ferrero
Cede
Il meno esperto delle vicende interne al partito
Per carità non fare ti l'autocritica chissà massacrato
Qua e là autocritica e Bruno Ferrero
Non ce la fece comparsi autocritica
E come il piemontese Moran possa
Frutti istituito
Venti giorni dopo da segretario regionale
Perché nuovi
Non è affatto
La scelta di difendere un punto di vista difficile e delicato INDA quel momento così come è evidente e lo dico io
Che invece poi ci
Ci sono
Ci sono
Dei passi indietro
Il posizioni che erano state di sinistra
Nei temi internazionali diventano con il passare degli anni più filo conservatrici
E più che guardano molto
Penso alla grande vicende del Manifesto
E per questo è molto
Importante la riflessione infine e concludo il terzo punto
Chi è tiranno do del partito e la politica perché qui Piaggio adesso ha posto un tema delicatissimo poi dirà il rivolto rette libero ma anch'io un appunto parola mi sembra
Giusto dirlo
Innanzitutto
Si
Ma è solo o soprattutto per Tangentopoli
Riprendo il tema posto da Di Giovanni un attimo fa
Che tra gli eredi dei vicini e il Partito Socialista
Non si riesce a trovare una strada unitaria
Perché in sostanza Tangentopoli toglie dal campo uno da unendo al soggetto
Io penso che quella vicenda fu certamente dura d'altra parte la
La prima Repubblica finisce
Finisce finisce qui io penso perché
Tre grandi ragioni
Per Francia in popoli ma finisce anche e molto per il il muro è la fine dell'orso
Perché anche Tangentopoli Gino non ci sarebbe stata senza il crollo del muro di Berlino
Ce ne
Per
C'è
è uscito adesso un delizioso libretto di Calabrò sulla Sicilia si chiama fiori di cactus
Che è un certo punto dice a
Sei magistrati siciliani avessero fatto quindici venti anni privo non potevano fare
Lo poteva fare non l'hanno fatto
E lo
Fa
In quel mondo divise
Diviso in due perché l'alibi dell'anticomunismo cioè il muro l'anticomunismo è stato anche un grande altri
Per tante vicende di politica
E dunque per Tangentopoli per il crollo del muro di Berlino e io aggiungo allora
Perché scoppia l'insorgenza di la lirica
E per la prima volta in Italia
Una parte grande del territorio nord
Vede una
Insorgenza e questo porta a una
Difficoltà
Dunque io credo non solo Tangentopoli ma ragioni più profonde e il fatto
Che il la storia di lunga durata ed il Piccini del PSI purtroppo non si è incontro
E quando il Partito Socialista
Era per l'alternativa
Ippici era a sua volta la linea politica
E quando
Ricchi
Di improvviso d'improvviso qui e Enrico Morando nel libro ne parla in modo critico d'improvviso dopo il terremoto
Campi e in sostanza linea
In modo culturalmente e politicamente
Non approfondito
E si la cosiddetta seconda svolta di Salerno fatti la vicenda del Partito Socialista
Ecco era già ad
Un certo punto e quindi
Questa
Difficoltà ed infine io poi penso
Questa è la parte
Che con il ricordiamo vissuto di più perciò parlo di unità e
E di differenza e poi io penso
Che la vicenda dell'Ulivo
è stata una grande ricerca
E e penso
E penso che
In quegli anni
Noi non abbiamo fatto scelte coerenti
Per portare nella struttura dell'Ulivo innanzi tutto per farlo prima
Enrico era con me nella Presidenza credo che siamo stati gli unici due
Gli unici due su ventuno
A opporci alle liste diverse tra Camera e Senato niente di meno che ancora di due mila e se
Il due mila e sei
Con l'Ulivo che era nato più di dieci anni prima
Ancora in due mila e sei
Riusciamo a fare
Lista unitaria dell'Ulivo alla Camera e liste separate al Senato
Con l'inglese poi abbiamo perso le elezioni al Senato e poiché ho perso l'eccessiva accolto e
Dunque che si poteva fare molto prima che io aggiungo poiché viaggio qui dice
DS
E acché settimo cristiano
Ma l'Ulivo all'inizio non voleva essa
E a un certo punto abbia avuto socialisti repubblicani poteva lavori
E concludo qui e potevamo avere
Una enorme esperienza di sindaci diversi fra di loro che porti
Tale nell'Ulivo organizzato pensa uno come Massimo Cacciari
Pensa uno come Enzo Bianco
A lei
A Valentino Castellani
Cioè in quella esperienze R. venuti avanti forse diverse fra di loro che andavano ventinove mila dell'esperienza storica del Piccini o della DC e che potevano essere ha per
Per per
L'Ulivo
E ma
Il punto è era esattamente e per un partito dell'UDC
E per un partito dell'Ulivo
Partito Democratico di allora di anni prima una grande opportunità dia
Rinnovamento su questo io penso che noi dobbiamo
Ragionare per
Guardare avanti riprendere
Sapendo
Il fondamento di un certo pessimismo
Con la Piaggio dice nell'introduzione al libro
Sì e però e però vedendo anche io penso il nudo vero che mi sembra questo
Sono aperte
Grandi contraddizioni il polo di centro destra
Grande
Grazie attenzione mi sorgono attorno a questo sport esattamente dice
Sono aperte a grandi contraddizioni nel centrodestra ma la
Delusione acché la dialettica fondamentale la dialettica politica italiana
Non si esprima
In gran parte dentro il centrodestra questo è il punto politico che di fronte al come badiamo bene
è successo nelle stagioni migliori anche dell'Ulivo e del centro sinistra
Dunque
Sapere acquisire queste contraddizioni il riprendere una prospettiva seria dia
Alternativa
E questo può il grande compito approcci richiama il libro di Enrico Morandi ultimo Toro a ringraziarlo
Bene grazie Antonio Bassolino ora
Un ringraziamento a etico-morali
Dargli la parola
Ancora una volta
Vogliamo ringraziare per il suo libro
Però vogliamo anche ringraziare perché
Da piemontese
Rimette
Intorno a questo tavolo Ranieri
Dei Giovanni
Bassolino
è incredibile grazie
Grazie
A voi
Adesso è venuto molto tardi è la la la e sollecitazioni che mi sono arrivate sono
Sono numerosissime a me piace la discussione su questi problemi e quindi
Se mi ci metto dentro davvero rischio di farvi perdere troppo tempo allora
Volevo provare a dire una cosa sul punto che
Attraversato tutti gli interventi che ci sono stati e cioè
Ma era possibile farcela potevano vincere
La risposta di Degiovanni è netta no
E ha motivato nel caso che io adesso riassuma peggio di come ha fatto lui i suoi argomenti
La risposta
Di di Umberto è diversa
E si è concentrata sui limiti della nostra esperienza evidentemente ritenendo che in una certa misura potevamo farcela
E il richiamo che adesso in ultimo ha fatto Bassolino a
Una certa idea dell'Ulivo e del Partito Democratico e ha una possibilità che non abbiamo utilizzato
Un'ennesima occasione persa per il riformismo italiana in fondo è abbastanza in sintonia con quello che io penso a proposito di ce la potevano fare o no
Prima
Della fase finale degli anni ottanta la risposta di Degiovanni io la trovo assolutamente ineccepibile dentro quell'involucro che aveva quel fondamento
Dentro quella interpretazione della propria funzione che il Partito Comunista tutto al di là della sua dialettica interna dava dentro la storia del mondo dopo la rottura del diciassette certamente
Diciamo c'erano limiti insuperabili
Ma la metà degli anni ottanta
A metà degli anni Ottanta comincia
Quella
Quella fase
Che culminerà con il collasso del socialismo reale nell'ottantanove
E
A mio avviso
A metà degli anni ottanta
Il processo di comprensione diciamo di quello che stava accadendo
Nella sinistra mondiale era andato molto innanzi si vedeva la preparazione del collasso
Ed è anche per questo secondo me che a metà degli anni Ottanta non casualmente anche del Partito Comunista Italiano vi oppure presentava quei caratteri di cui ha parlato del Giovanni si apre una discussione si fa il diciassettesimo Congresso
Nel quale il Partito Comunista Italiano tutto sostanzialmente si dichiara parte integrante della sinistra europea
E non è che
Coloro che affermavano questo del Partito comunista italiano non si rendessero conto sto parlando adesso della maggioranza del PC non dei migliori istituti e riformisti di allora eccetera
Ma
Della
Di che cosa voleva dire quell'affermazione
Perché la sinistra europea occidentale era
Sostanzialmente sinistra socialdemocratica già allora
Lui io penso che sia venuta in campo una una
Un limite dell'esperienza diciamo che anch'io ho condiviso quella dei dei riformisti dei migliori istituti
E cioè l'idea che
Avendo portato
Perché quello era il loro orientamento è vero e non e non dal giorno prima avendo portato sostanzialmente l'intero partito a condividere quella posizione
Dico quella posizione ci si dovesse sostanzialmente accontentare io racconto adesso l'episodio che mi riguarda in quella riunione famoso decurtazione tra le proposito della preparazione delle tesi
Non per ricordare un episodio e toppe e storicamente non vale nulla
Ritirare quell'emendamento dopo la famosa battuta di Pajetta perché era evidente che me lo sarei votato votato da solo ma
Ha ben se diciamo scusa no ed è e era successo che proprio in ci fu un dibattito in comitato centrale assolutamente incredibile a mio giudizio per livello democratico
Perché è un documento di quelle dimensioni di tesi elaborato da una Commissione viene sottoposto per tre cinque giorni pardon non tre cinque giorni di seguito a
Centinaia e centinaia di emendamenti di ogni mese che poteva presentare ogni membro del Comitato centrale con il Presidente che leggeva l'emendamento dava la parola al presentatore poi parlava uno pro è uno contro secondo lo schema parlamentare si votava una cosa io non ho mai avuto un'altra esperienza di apertura democratica vera almeno tra quei cento centocinquanta non mi ricordo quanti erano i membri del Comitato centrale di allora
Così intensa perché lì veramente Today ci devi collegialmente su tutte le questioni aperte su ogni questione che ognuno intendesse sollevare allora
Era caduto che proprio
A quella tesi che diceva il PC è parte integrante Sinistra europea io avevo proposto un emendamento
Avevo trentacinque anni diciamo era un entusiasta dell'idea
Eccome se avevo proposto deve d'Aveto per il quale naturalmente prima ero stato richiamato praticamente da tutti i riformisti appare e video a partire
Da Napolitano e mi aveva detto ma ti sembra il caso di presentare questa cosa che spinge
Ad una radicalizzazione inutilmente e così via accogliendo abbiamo fatto una grande conquista rischi di portare tutto indietro perché avevo proposto e dire e per questa ragione stabilisce rapporti anche organizzativi
Con i partiti dell'Internazionale socialista
Allora non va andò che Cossutta aveva presentato un emendamento esattamente a quel punto per sostenere la sua tesi
E siccome si discuteva prima l'emendamento di Cossutta e poi il video che cosa accade che Cossutta termino l'intervento di illustrazione del suo dice tanto è vero che questa posizione sul pc parte integrante della sinistra europea
Tanto è vero che è un è uno scivolamento verso la socialdemocrazia che non a caso ci sono tra quelli che prendono questa posizione e la sviluppano dicendo che dobbiamo aderire all'Internazionale socialista
Contro l'emendamento di Cossutta parlò subito dopo paglietta
Che attacco Cossutta frontalmente proprio su questo punto e dicendogli alla fine quali sei anche disonesto culturalmente perché non c'è nessun pazzo tra di noi che ha propone l'adesione all'Internazionale socialista
Allora Tortorella previsione si vota Cossutta diede praticamente cancellato dalla faccia della terra perché prende due voti
E poi toccava al mio Tortorella che presiedeva legge il mio emendamento Pajetta dal fondo della sala sensate bello alzarsi dice mi correggo il pazzo c'è
E ricerche sarei stato io a quel voto risata micidiale del Comitato centrale ho deciso che era meglio non insistere io ho ritirato l'emendamento ma
Adesso questo episodio di cronaca ridicolo
Testimonia però di un punto
Quello era al momento in cui bisognava accelerare per non rimanere sotto il muro di Berlino
E per non avere l'atteggiamento che molti ebbero nel PC
E cioè che noi facevamo la svolta solo per spostarci di quanto era necessario per non farci cadere uno dei mattoni del muro di Berlino in testa appena appena di là e fermarsi lì sostanzialmente
è chiaro che quando arriva all'ottantanove
Ad avere condotto fino in fondo una battaglia a metà degli anni ottanta quando era evidente ormai la prospettiva tant'è che un certo punto dei ricordi Antonio durante mi pare le
Le le elezioni europee che erano venute noi parlammo nuovo PC cioè insomma la la la
La spinta era era in una certa in una certa direzione si capiva che non si reggeva
Attorno a quella interpretazione della nostra funzione che era quella di cui ha parlato del Giovanni no cioè organizzata attorno alla rottura epocale del diciassette
E a mio giudizio di lì in poi nonché non sia stata data la battaglia di riformisti l'hanno data la battaglia su di una posizione che si è poi rivelata diciamo la verità tra le posizioni che c'erano nel
Partito Comunista poi PDS era quella più aperta ad una certa evoluzione mare sinceramente difficile negarlo no
Tanto è vero che nella sua fase finale l'area riformista diventa la sede per un dibattito che non Conte diciamo con posizioni diverse
Tra quelli che dicevano
Bisogna fare il partito socialista e quelli che dicevano a questo punto le cose sono andate a un livello tale che
Bisogna aprirsi a un soggetto riformista di tipo diverso non di matrice associati non di denominazione socialista
Anche se là dentro i liberali socialisti devono aspirare ad avere l'egemonia no a questa era la posizione di alcuni tra cui sottoscritto e c'erano altre posizioni diciamo più rivolte invece all'idea che ci fossero ancora le condizioni per fare in Italia un grande partito socialista o socialdemocratico
A vocazione a vocazione maggioritaria
In
Diciamo di Lin poi quelle l'elemento di ostacolo storico-politico e identitario di cui ha parlato del Giovanni non c'è più
Lì viene in campo
Vengono in campo le conseguenze negative di quella concezione del partito
Di cui ai limiti di cultura politica per esempio fare proprio coerentemente l'idea del liberalsocialismo l'unico socialismo presentabile in società dopo l'ottantanove ove è il socialismo liberale non c'è un altro socialismo che si possa presentare in società senza essere coperto di contumelie al di là delle denominazioni questa è la la realtà
E io penso che lassi commise un errore quando accettammo in buona sostanza di svolgere quella stessa funzione di condizionamento della maggioranza che era ineludibile
Mentre c'era il P.C.I.
E che non era affatto più indispensabile quando invece
Avevamo fondato un nuovo partito che apparteneva alla al partito del socialismo europeo l'Internazionale socialista la
L'idea della contendibilità
Della linea politica della direzione politica del partito dove va a mio giudizio venire in campo più nettamente e non non nessuna delle grandi componenti diciamo
Non centriste tra virgolette del del bandito ebbe la la la la forza necessaria è stato un limite secondo me di cultura politica
In questo senso lo dico che il libro parla del presente non solo del passato perché
Perché
La costruzione di una
De il Partito Democratico adesso c'è
Ma cos'è che risulta evidente la presenza di un limite di cultura politica profondissima
Che profondissimo che
Impedisce
Al Partito Democratico di
Candidarsi incredibilmente ad esercitare la funzione di assedio lo schieramento alternativo alternativo al centrodestra su tutti i nodi di fondo
E si tratta di qualcosa che ancora al figlio di un'idea di partito di un'idea di rapporto con la propria constituency
Che
è di un'altra epoca ancora adesso stiamo discutendo di manovra
Dopo e poi termino la mia opinione è che il Partito Democratico dovrebbe
Proporre al Paese
Non
La teoria secondo la quale ci non ci sarebbe bisogno della manovra che è una teoria insostenibile
Non
La posizione che dice bensì forse ammesso che ce ne sia bisogno e ci vorrebbe una manovra più piccola
Ma esattamente all'opposto l'idea di una
Di un aggiustamento apporto dei conti per il quale è necessaria una manovra di correzione dei tendenziali più o meno delle dimensioni che c'è stata proposto dal Governo
E in un contesto nel quale quei risultati di aggiustamento si ottengono nord con il disperato a barcamenarsi di Tremonti
Ma con un radicale cambiamento del della qualità della natura stessa della pubblica amministrazione della spesa pubblica
Affermando per questa via l'esigenza di una manovra più forte diciamo almeno attorno a trenta miliardi per usare una quota significativa delle risorse riveniente dalla lotta rivenienti dalla lotta all'evasione fiscale per la promozione dello sviluppo
Se
A benissimo l'idea del del partito che
Non è schiavo delle proprie constituency e elettorali
E si muove in una logica di radicale cambiamento del Paese l'approccio sarebbe questo ma il problema è che dentro il Partito Democratico stiamo ancora guardare quelle che eravamo
E ad articolare ci piuttosto per quello che eravamo che non è per quello che vogliamo essere del presente dal punto di vista cioè della nostra capacità di iniziativa di interpretazione della realtà e di cambiamento della realtà
E in fondo a mio giudizio questo è sempre fine io di una idea di partito
Che si organizza lungo schermi precostituiti dove le leadership non sono effettivamente contendibili
Dove le linee politiche non sono effettivamente apertamente discussi alludendo alternativa dell'altra in battaglie politiche aperte
E il risultato qual è che noi rischiamo Lini influenza rischiamo cioè che la gente pensi che le vere alternative in campo sono dentro il centrodestra
Che è quello che sta purtroppo in larga misura accadendo ecco se il mio libro può dare un piccolo contributo alla discussione di oggi è in questo senso
Per molti aspetti le cose di cui si parla nel libro sono cose che è utile sapere per capire magari come sono andate le cose ma non ma ma sono utili fino a un certo punto per agire
Ma questa parte del libro quella che affronta il problema delle delle ragioni per le quali il la sinistra italiana non è stata ancora capace
Di darci un partito a vocazione maggioritari Polito riformista vocazione maggioritaria
E che cerca di vedere come i più naturali candidati ad esercitare la leadership nella costruzione di quella forza politica cioè i riformisti del PDS non furono all'altezza in questo senso il libro penso parli anche un poco del presente
Sto dicendo che sono molto contento di avere presentato
Questo libro a Napoli non solo con questi interlocutori che sono tutti quelli giusti per Napoli
Ma anche per una ragione più più più affettiva è del tutto chiaro che senza Napoli non avrei potuto scrivere questo libro perché praticamente non ce la diede da scrivere o giù di lì perché Amendola perché Napolitano perché Chiaromonte
E quello che abbiamo perché Ranieri cioè tutti quelli che
Tutti quelli di cui non vi ricorrono decine e decine e decine di voi te nel libro e quindi è anche per questa ragione che ho voluto che a Napoli si presentasse per la prima volta questo libretto vi ringrazio davvero grato
Regolamentare
Nella
Presidente Loiero Antonio
Era
Alla
Allora
Lungo perché è uno scandalo
Antonio qualsiasi
Attraverso
Allora