C'era una volta il sindacato. Cgil, Cisl, Uil nella Prima Repubblica - Presentazione del libro di Giuliano Cazzola (Boroli Editore)

Insomma
Positivamente non vorrei diciamo
Gottardo selvaggio
Lei vorrebbe
Ancora buona sera a tutti colleghi autorità signore e signori
Grazie la Camera e davvero lieta di presentare questa sera il libro di Giuliano Cazzola dedicato alla vita del sindacato nei decenni passati
è di certo un aspetto non secondario della storia italiana che merita di essere rilette studiato
Anche alla luce delle inermi trasformazioni avvenute nel mondo dell'economia e del lavoro negli ultimi anni
Saluto l'autore unitamente agli illustri relatori ministro della pubblica amministrazione innovazione Renato Brunetta
Il Presidente del Gruppo della Popolo della Libertà alla Camera Fabrizio Cicchitto il Presidente della Commissione lavoro dalla Camera Silvano Moffa il Capogruppo del Partito Democratico nella stessa Commissione se sarei Damiano
Il senatore Paolo Grossi componente della Commissione lavoro dell'Assemblea di Palazzo Madama
La lettura del volume di Cassola offre a mio modo di vedere notevoli spunti di riflessione innanzitutto sul ruolo svolto dal sindacato
Nell'evoluzione della società italiana sotto l'aspetto dei rapporti tra le forze della politica dell'imprenditoria e del lavoro
Il libro si ferma al mille novecentonovantatré anno in cui venne siglato il patto di concertazione tra governo organizzazioni sindacali e organizzazioni imprenditoriali
Le nuove regole della contrattazione collettiva vennero stabiliti in un contesto storico caratterizzato sul piano nazionale da profondi cambiamenti politici
E su quello internazionale da grandi eventi come l'adesione dell'Italia la moneta unica europea che tra le altre cose
Impose un adeguamento della dinamica salariale ai parametri della lotta all'inflazione stabilita in sede comunitaria
Tasse lo ha scelto di non soffermarsi sui processi politico sindacali che si produssero con quell'accordo limitandosi nel finale del libro ad alcuni accenni critici che offrono
Un'ampia materia di discussione
Dopo aver definito il protocollo del novantatré una parole sue pietra miliare della concertazione
L'autore afferma che rappresentanze stanza un tentativo di governo meno corporativo dell'economia e già credo che questa netta affermazione meriti una discussione
Il cuore del libro
è comunque nella ricostruzione dei mutamenti avvenuti nei rapporti sindacali in Italia nell'arco di un cinquantennio
Torno le vicende i problemi che accordi conflitti di decenni decisivi dello storia repubblicana
Toccano soprattutto i protagonisti
Che customer rievoca nel loro intuizioni e nei loro errori nelle loro vittorie nelle loro sconfitte nella loro capacità di assecondare l'evoluzione della società italiana ma anche contemporaneamente
Nei loro momenti di resistenza spesso di natura ideologica al cambiamento
Si tratta dei padri del sindacalismo dell'Italia democratica Bruno Buozzi Giuseppe Di Vittorio Giulio Pastore Italo Viglianese
I leader degli anni Sessanta e Settanta Luciano Rama Bruno Storti Giorgio Benvenuto
E ovviamente anche i protagonisti del decennio successivo ma della fase che portò poi l'abbandono della scala mobile perché al miti Antonio Pizzinato Bruno Trentin Ottaviano Del Turco e tanti altri
Non è quella di cassa è una ricostruzione fredda e asettica
E anzi un racconto carico di passione l'autodisciplina sui giudizi sui denti personaggi ispirandosi anche alla sua testimonianza diretta avendo egli ricoperto importanti incarichi in seno alla CGIL
Si definisce scherzosamente un testimone informato dei fatti e afferma di essere diviso dal mondo sindacale da un rapporto di reciproco amore oggi
Uno dei temi di fondo del libro
è complesso e sofferto rapporto tra il mondo del sindacato è quello della politica
Un rapporto comune a tutte le moderne democrazie industriali ma che in Italia assunto connotati particolari
E forse più esasperati che altrove per la forte contrapposizione ideologica che ha caratterizzato il confronto politico nei primi decenni della nostra storia repubblicana
L'istanza di perseguire al di là di un profilo strettamente rivendicativo obiettivi più generali di progresso collettivo
Si è dovuta lungo confrontare in Italia con culture politiche che avevano come obiettivo il superamento del capitalismo e la costruzione di una società socialista
Questa tensione è risultata particolarmente forte lacerante nella CGIL
Emblematico almeno a mio modo di vedere è il caso del piano del lavoro lanciato da Di Vittorio tal quarantanove e cinquanta che prevedeva l'appoggio del sindacato a politiche di espansione economica
Il benessere generalizzato dei lavoratori sostenere in quegli anni lo storico li la CGIL
Non può che derivare da un maggior sviluppo dell'economia nazionale da un aumento incessante della produzione da un maggiore arricchimento del Paese oltre che per una più giusta ripartizione dei suoi prodotti
Cassola mette in evidenza
Che il Partito Comunista Italiano parole di Cassola non gradi del tutto quello cioè il TAR che ad avviso del gruppo dirigente rischiava di condurre il movimento su una deriva economicistica che peraltro non avrebbe sotto sovvertito il sistema economico
Il piano proponeva certo la fuoriuscita dal capitalismo
Mentre avrebbe distolto nella superabile dalla lotta per il potere
Quando solo la costruzione di una società socialista avrebbe assicurato l'emancipazione del lavoro e credo che sia un esempio significativo e quella dialettica e a volte anche di quel confronto tra sindacato politica anche all'interno di Comuni
Radici di tipo culturale
Un altro caso significativo ricordato da Cassola
Vi chiedo il protagonista razzismo e di Pastore che lancio l'idea di legare l'aumento della produttività al livello delle retribuzioni il progetto prevedeva anche lo sviluppo della contrattazione aziendale
Si trattò come giustamente rilevato autore di una linea fortemente innovativa che peraltro anticipava e siamo agli inizi degli anni Cinquanta diversi temi che sono ancora oggi oggetto del dibattito politico sindacale
Quella posizione ed è interessante rilevarlo fu allora contrastata sia dalle associazioni imprenditoriali sia dalla CGIL che paventava il rischio di chiusure aziendalistiche
Pagine critiche
S.r.l. dedica anche all'autunno caldo del sessantanove in particolare le sue ripercussioni sul sistema delle relazioni industriali
Per l'autore la vittoria sindacale del sessantanove non fu vera gloria perché favorito dinamica inflattiva all'interno dell'economia porto all'appiattimento delle retribuzioni e colpi la meritocrazia
E credo che anche queste valutazioni siano estremamente meritevoli di riflessione
In ogni caso quella stagione
Appare oggi assai lontana ben altri sono i problemi che riguardano attualmente il mondo del lavoro e il ruolo del sindacato all'interno della società moderna
Cassa avemmo l'affronta questi temi ma la lettura del suo libro porta inevitabilmente a porsi il problema delle relazioni tra sindacati politica il mondo imprenditoriale
In una fase storica in cui la rappresentanza degli interessi del lavoro deve fare i conti con nuovi sistemi di produzione
In questo contesto sono e non poteva essere altrimenti aumentate le tipologie di contratti di lavoro e le nuove figure professionali
Ciò comporta un indebolimento della contrattazione a livello nazionale e richiede nuovi modelli di rappresentanza per le nuove fasce deboli della società ed in particolare almeno a mio modo di vedere per i giovani
Giovani che vedono le loro prospettive sempre più strette tra nella tenaglia tra il precariato e bassi livelli retributivi
E credo che questa sia una delle sfide che la politica finanziasse non soltanto più impegnative ma più cogente
Oggi
La tutela collettiva degli interessi del lavoro può comunque trovare nuove opportunità e nuovi spazi di affermazione attraverso la via della contrattazione di secondo livello e una più compiuta espressione in ambito territoriale
Tutto questo e specificamente oggetto del confronto tra le parti sociali non potrebbe essere altrimenti
Ma credo che sia indubbio che anche la politica può svolgere un ruolo di rilievo nella definizione delle nuove relazioni industriali e per farlo anche attraverso una riforma del welfare
Che stende alle tutele a chi oggi ne è privo e che punti a garantire non tanto il posto di lavoro
Quanto il lavoratore in tutto l'arco della sua vita professionale e dei cambiamenti che la caratterizza
Naturalmente di primaria importanza rimane il rilancio della competitività generale del sistema e credo che mai come oggi appare evidente da me la convergenza di interessi tra capitale e lavoro
Questa condivisione non poté mai emerge le pienamente durante il cinquantennio descritto da Cassola per la forte influenza esercitata da culture politiche ispirata al mito del conflitto di classe
Oggi lo scenario è del tutto diverso e almeno per quella che è la mia opinione assai più promettente specie si sia conoscenza delle dinamiche del recente passato
E da questo punto di vista per conoscere o per rinverdire ricordo il libro di Luciano Cassola e certamente un ottimo punto di riferimento
Grazie
Al Ministro Brunetta chi è il primo delitto
Bene aspettare la verifichiamo se ho detto una cosa richieste ecco allora Ministro Brunetta
Presidente
Poi però eletto
Avrei voluto trovarsi anche
Qualcosa d'altro
Però come dire
è bello così
Io ho scritto l'introduzione
E
Al pari di di di Giugliano di Giuliano Cazzola
Sono anch'io un testimone informato dei fatti
Almeno da un
Certo periodo in poi dall'ottanta
Tre in poi
E
Mi sono ritrovato ho cercato di ricostruire i miei ricordi verificando lì con i suoi dal
Dall'ottantatré poi e quindi da San Valentino
Nello scrivere l'introduzione e questa è la chiave del
Delle poche cose che dirò questa sera nello scrivere l'introduzione
Io ho paragonato sindacato
Un atlante idee rovesciata
Vale a dire di solito Atlantide il continente
Sommerso scomparso
In cui tutti vanno alla ricerca e tutto il resto rimane emerso
Il sindacato invece
è
Ad oggi
Un atlante deroghe sciatta vale a dire e il continente che non è scomparso mente
Tutto il resto
Si è sommerso è stato sommerso
Quando si parlava di cinghia di trasmissione
Sindacato politica
Patti
Ogni sistema dei partiti o almeno
Quelli che conoscevamo non esiste più
Esistono
Il sindacato talquale
Mentre il mondo dei partiti
è stato spazzato via
Una parte
Su quei Cazzola
Fa un accenno devo dire
Puntuale ma sul quale probabilmente ci sarebbe da scrivere
Un intero volume
è proprio quello che successe nel novantatré
Ai tempi di Tangentopoli
Siccome e lo dico con tutto l'affetto tutta la stima che nutre Cazzola nei confronti del del sindacato io per tutta la vita ho studiato il sindacato
Cazzola l'ha fatto sindacato io l'ho studiata sindacato quindi non la mia non è certamente una denigrazione tutt'altro
Anche il mio è un atto d'amore però
Che sindacato fosse totalmente preservato
Dalla tsunami di Tangentopoli
Questo fu una scelta politica
Ma non era anni fa
Perché anche il sindacato partecipava
Delle connivenze
Ho delle interconnessioni
Con
Quel mondo della politica o con quel tipo di finanziamento della politica
Che noi chiamiamo adesso
Cento apolitico oppure Mani Pulite oppure e di colpo di Stato
Chiamiamolo come vogliamo
Ma non mi interessa fare questo tipo di
Analisi qui
La farà qualcun altro non INEA
Mi interessa far emergere che
Non ha
Nato indo ricevuto quel
Quello shock
Nel novantatré il sindacato
è rimasto profondissima mente conservatore
C'è da strumento da struttura rivoluzionarie
Ho certamente riformatrice
Con le luci e con le ombre perché anche prima novantatré c'erano i conservatori
E io non conservatore dicere rivoluzionari
Il dopo di quel periodo proprio per questo Atlantide rovesciata
E anche più forse per non avere interlocutori esterni
Ove me di tipo diverso o con regole diverse
Questo ha prodotto una autoreferenzialità totale
Che ha finito per portare al parossismo
L'anima conservatrice
Del sindacato
Questo secondo me l'elemento più difficile più grave cioè non possiamo permetterci dico lo dico da da vecchio lavori lavorista da vecchio libro labbra non Publitalia non può permettersi un sindacato conservatore
L'Italia non può permettersi e le relazioni sindacali del nostro Paese non si possono permettere un sindacato conservatore
E pure quello che
Questo iato questa rottura che è avvenuta nel novantatré novantatré l'anno in cui
Cade la bacchetta Cazzola ricorda questo che sta causati
Inglesi e la Turandot
Cade la bacchetta cioè si interrompe la storia di questo libro ma si interrompe anche quella storia
Questo a mio modo di vedere è la chiave
Tra su cui leggere
Dal novantatré ad oggi
E
E anche il momento attuale
La politica e certamente cambiata siamo passati alla seconda Repubblica forse la terza
Il sindacato è rimasto lo stesso
Con tutti i suoi vizi
Con le sue tante o poche virtù con i suoi dei sistemi di finanziamento
Con le sue
Non misure di rappresentanza
Parliamo tanto di trasparenza
Non c'è nessuna canta diritti
Del
Del numero di adesioni
E col suo conservatorismo sindacato che di fatto si nasconde
O si difende
Nei settori protetti
Viene di fatto espulso da History esposti o conta sempre meno nei settori esposti e quando è anche presente nei settori esposti
Basti vedere cosa è successo recentemente nel bene e nel male a Pomigliano
Ha un ruolo di conservazione
Quindi il sindacato che si nasconde nel pubblico impiego o meglio che si rifugia nel Paese non si nasconde che si rifugia nel pubblico impiego e nel welfare dei pensionati
E ripeto ancora quasi con un grido di dolore ma noi non possiamo avere un sindacato
Forte solo nei settori protetti
E ne tensione
Cioè il sistema di relazioni sindacali interne ne viene squilibrato totalmente squilibra
E allora
E poi finisco questo piccola riflessione e allora come non pensare con nostalgica alle figure raccontate da Cazzola
Nella prima parte del solito
Ferdinando Santi agli altri i Brodolini
Perdoni sindacalista
Brodolini non Brandolini
Brodolini
E come non pensare con gli ostaggi e come non
Vivere con affetto
La nostalgica di Cazzola
Che traspare da molte parti del libro
Ecco
Da persona informata dei fatti la notte di San Valentino vissuta
L'ho vissuta da giovane economista che era in contatto con Tarantelli tutte le sere che gli raccontava quello che stava facendo perché lui era lo stratega ma esterno
Io ero il giovane ero un giovane di bottega con De Michelis
Ministro Craxi e il Presidente del Consiglio e quella si è dato fu veramente una sera che cambio
Penso
Un pezzo di storia di questo Paese
E definiti forse per la prima volta
In maniera chiara
I conservatori dai riformatori e da quella volta
Quella fotografia
Con varie evoluzioni però è rimasta più o meno sempre la stessa
Altre testimonianza di informato sui fatti Amato novantadue Ciampi novantatré
Il vero accordo fu quello del novantadue
Quello del novantatré fu un corollari
Di
La fine
Formale della scala mobile
E la salvezza del paese che
Qualche
Mese e mezzo dopo
Ebbe la più grande svalutazione della sua storia
E
Trentacinque quaranta per cento l'autunno lotto non ero con quel Parlamento qui ricordato bene degli inquisiti che cioè non di meno fece forse la manovra più grande
La manovra correttiva più grande della storia novanta mila miliardi novantuno mila miliardi lamentarono qualcosa di più di novanta mila novantuno mila miliardi che salvarono che servano nel Paese
L'accordo
Del novantadue
Salvo che quell'accordo che questa è l'ultima cosa dalla da vecchio lavorista che quell'accordo novantadue e poi novantatré era a termine
Il sistema neo corporativo
Come dire lo protrasse per troppo tempo fino
Con un anno a un anno fa e questo la dice lunga sul conservatorismo per Atlantide rovesciata
Perché
Che prevale su chi assume la Presidenza scusandomi con i colleghi se non potrò ascoltare anche i loro interventi ma
Prima
Cesare Damiano sindacato conservatore
Grazie della domanda Presidente
Ho sentito come sempre con attenzione sia la sua relazione che le disquisizioni del Ministro Brunetta
Col Ministro Brunetta
Diciamo condivido poco di quello che ha detto e cercherò
Di portare i miei argomenti assicuro
Allora
Il primo argomento è questo ma il sindacato e conservatore
Cioè non mi stupisce il fatto
Che una grande associazione di interessi come sindacato abbia dei tratti di conservazione credo che sia persino nella sua natura
Quindi non
Non mi mi stupisce più di tanto però il sindacato che era una natura di conservazione anche perché la base
Elettiva degli iscritti e dei rappresentati ovviamente a interesse a mantenere ciò che ha acquisito
Nella speranza che
Nulla Mutti o che se le cose cambiano non vadano in peggio
Aiuta questa tendenza ma non ha impedito al sindacato e nel libro di Giuliano Cazzola questo
Detto molto bene perché io ritengo che sia una ricostruzione molto interessante anche io ho letto tutto intellettualmente onesta
Nella quale traspare questo odio amore direi più amore che odio per quello che capisco
Dalla lettura non ha impedito al sindacato di produrre nella sua conservazione dei degli importanti strappi dei grandi cambiamenti in sintonia con l'evoluzione della società
Ne potrei citare molti ma
Se vogliamo andare agli anni cinquanta anni sicuramente importanti penso al direttivo del cinquantasei nel quale
Giuseppe Di Vittorio diciamo acquisì l'impostazione data dalla CISL dalla scuola americana della contrattazione decentrata che la CGIL avverso con tutte le sue forze
E quella conversione fu anche dettata dalla percezione dopo la sconfitta della FIOM nelle elezioni di commissione interna alla figlia di Torino del cinquantacinque
Basta parte Di Vittorio che come disse sicuramente siamo stati perseguitati sicuramente migliaia di dirigenti sindacali sono stati espulsi da questi uffici né per gli iscritti al Partito Comunista il Partito Socialista iscritti alla CGIL
Ma
Abbiamo perso perché non abbiamo capito compreso le nuove tecniche della produzione la catena di montaggio la fatica nel lavoro
E mentre noi predicava amo il socialismo c'era lo sfruttamento il bisogno di rapportare la retribuzione con lo sforzo prodotto nell'appunto
Fu un'autocritica molto importante che anche essa cambio la storia nel sindacato ora anch'io parlo
Da persona informata dei fatti il comma e Giuliano Cazzola siamo divisi politicamente ma abbiamo un'esperienza comune nella CGIL nella fionde presto
Io sono diventato delegato sindacale della Filomeno onde
Grande palazzo uffici della S Kft Torino ottocento impiegati nel lontano mille novecentosettanta e fino a pochi anni fa
Sonno rimasto fino all'inizio degli anni Duemila nella CGIL quasi trent'anni di militanza politica che mi hanno consentito di attraverso agli anni settanta gli anni Ottanta gli anni non novanta con tutte le loro trasformazione
E di questo libro io vorrei cogliere alcune questioni e fare un breve cenno su argomenti di attualità
Il libro finisce
Con l'accordo del novantatré nel senso che
Parla dell'accordo precedente novantadue è vero
Il patto del novantatré un patto neo corporativo
Ed è un patto neo corporativo che arriva rispetto alle esperienze dei patti neo corporative delle democrazie del nord Europa con sessanta anni di ritardo
Il primo impatto neo corporativo
Stipulato in Svezia negli anni trenta assalti o battendo se non sbaglio
Ed è un patto di concertazione
Anche per una resistenza del sindacato e di una certa vocazione al conflitto piuttosto che alla composizione degli interessi in Italia si tarda ad arrivare allo spirito della concertazione intendendo per patto neo corporativo
Quella capacità di tenere insieme gli interessi delle grandi associazione
Di impresa e del lavoro che naturalmente le scelte fondamentali e dei Governi quel patto nero corporativo secondo me ha segnato uno spartiacque
Ed è evidente che
In quegli anni con quel patto che sicuramente ha una radice meriti
Nell'accordo del novantadue che perfezionò in modo molto significativo ricordo che fuori acquisita completamente nel novantatré la possibilità della contrattazione
Decentrata che era temporaneamente congelata dal patto precedente che si definirono le regole della rappresentanza sindacale unitaria nei luoghi di lavoro che per la prima volta chiede anche un riconoscimento bilaterale alla rappresentanza dei lavoratori all'interno delle Officine
E dei rischi uffici
Con quel patto non solo si creano le condizioni
Per
Che l'Italia entrasse in Europa testa alta come avvenne in quegli anni ma fu anche battuto un punto sul quale insiste molto nel libro Giuliano Cazzola l'inflazione a due cifre
Quello fu un patto fondamentale ci fu la moderazione salariale che Guido
Che la scelta contrattuale del sindacato negli anni forse potrei dire anche nel decennio successivo che portò dei risultati estremamente importanti
Ora
Io credo che
Un altro elemento che il Ministro Brunetta ha richiamato a proposito dello show politici lo del novantatré della non scomparsa del sindacato vale la pena valga la pena di essere approfondito io ho una visione diversa
Qui c'è un fatto miracoloso
Mentre a partire dagli anni Novanta le grandi associazioni sindacali del mondo occidentale sì indeboliscono in qualche caso scompaiono
Pensate
Al cambiamento dei rapporti di forza prodotte dall'azione della Thatcher in Gran Bretagna labor invincibile che diventa evincibile che viene sconfitto
Pensate al sindacato americano in regresso ai sindacati dell'Occidente europeo
L'Italia in controtendenza
E questo miracolo che cosa deriva probabilmente
Ci sono alcuni fattori che vanno indagati il primo prendo e che secondo me lo shock politico
Ha fatto sì che in quegli anni la ritrovata unità almeno dazione perché fu un accordo unitario quello del novantatré fra CGIL CISL e UIL
Ha consentito di fare in modo che per un periodo temporaneamente il sindacato fosse in qualche modo sostitutivo della politica nell'organizzazione dei grandi interessi
Il rapporto fra Stato
E parti sociali
Così come la grande trasformazione che non ha tutti elementi positivi per quanto riguarda l'organizzazione dei pensionati e sicuramente consentito come s'vice di fermare l'emorragia tra i lavoratori iscritti cosiddetti attivi che dovrebbero essere la base
Naturale per un sindacato di massa
Concludo dicendo questo ma io penso che
Noi abbiamo l'interesse la politica abbia l'interesse al fatto che il sindacato ritrovi una strada di unità d'azione ad esempio
Io non condivido c'è anche nella prefazione di Brunetta come si se l'insistenza nel dividere il sindacato fra arrendevole quelli che firmano tutto e subito e intransigente e quelli che non firmano mai nessun accordo
Secondo me bisogna trovare un'altra strada
è un'altra strada e necessaria in primo luogo al Paese perché
Se vogliamo che rimanga in Italia l'idea di un sindacato confederale mente rappresentativo se si intende per sindacato confederale l'unico sindacato capace
Di tenere insieme gli interessi dell'impresa e del lavoro gli interessi generali del Paese altrimenti
Viene sostituito dal sindacato corporativo
Noi abbiamo bisogno di vedere se esistono delle condizioni per ritrovare una strada almeno di unità d'azione attraverso una diversa regolamentazioni alcuni fattori di democrazia di rappresentatività
Allora da questo punto di vista io credo
Che sia molto giusto mantenere un'idea che io condivido con Giuliano Cazzola
Che sarebbe veramente un guaio se la legge si proponesse di sostituire l'autonomia negoziale delle parti sociali un intervento pesante legislativo di sostitutivo secondo me sarebbe negativo
Da una legislazione di sostegno che sia capace di recepire quanto di meglio il sindacato unitariamente in grado di produrre questa come fu lo Statuto dei lavoratori
Ricordiamo Gino Giugni Terme
Un caro amico anche un maestro insieme a Bruno Trentin col quale ho lavorato anche per qualche tempo sarebbe in questa situazione c'è salariali
Io che cosa vedo di negativo vedo questo che nell'attuale leggi varate del Governo c'è un principio sul quale mi piacerebbe riflettere con persone informate dei fatti
Che ad esempio nel collegato lavoro compare in almeno due parti un principio per me molto pericoloso di rappresentatività territoriale del sindacato
Che non è da confondere con l'esigenza di sviluppare una contrattazione decentrata di azienda di territorio
Ma se noi trasformiamo l'asse la rappresentatività nazionale in rappresentatività territoriale corriamo il rischio di dare fiato alla proliferazione
Chi associazioni del lavoro dell'impresa di comodo
Che stipulerà hanno dei contratti che avranno come base comune e la ricerca di una concorrenzialità ribasso nelle condizioni di no
Io di questo vorrei discutere
Lo trovo nelle norme nei codicilli un po'nascosto per il momento per quanto riguarda i marittimi a proposito della deroga le dita dell'orario di lavoro per quanto riguarda le Commissioni di arbitrato che possono essere composte
Nel territorio da sindacati esclusivamente territorialmente rappresentativi e questo
Mi preoccupa io penso
Che invece dobbiamo in andare in un'altra direzione così come trovo contraddittorio
Che il Ministro Tremonti si vanti di aver fatto una riforma delle pensioni con un emendamento
Le riforme delle pensioni al sessantotto ad oggi sono sempre state fatte con un concerto sociale poi chi c'è c'è e che non c'è non c'è un esecutivo diritto di procedere se non sono tutti d'accordo perché gli interessi generali del Paese non possono essere fermati dalla concertazione malato della concertazione a mio avviso è un atto fondamentale
La mia proposta e questa non impediamo il campo dell'interesse dell'autonomia del sindacato ma prendiamo spunto dall'ultimo atto propositivo che CGIL CISL UIL ha compiuto
Quello
Del documento sulla certificazione della rappresentatività e della rappresentanza del sindacale quella trasparenza quanti iscritti avete quanti voti
Contate nell'elezione alla quale alludeva il Ministro Brunetta
Io credo che tra indù spunto da quella proposizione da quel documento inerisce anche le questioni dei referendum tra i lavoratori una regolazione autonoma del sindacato si possa avere una legge
Estremamente essenziale leggera di sostegno per la certificazione della rappresentatività sindacale a quel punto io credo che sarebbero superate anche molte delle ragioni e delle divisioni degli accordi separati perché la certificazione della rappresentatività in qualche modo
Fa parte diciamo così di quella legge di fatto di quei diritto vivente di cui parlava Gino Giugni che il sindacato su tutto darsi nel corso del tempo e sarebbe un'azione a mio avviso legislativa estremamente importante per la
Regolazione dei rapporti anche per la diminuzione del conflitto
Cose di cui questo Paese ha sicuramente bisogno
Grazie
Grazie chiese le chiederei la prova Silvano Moffa
Sì grazie
Ma
Come sempre avviene
La miglior risposta la qualità di questo libro
In qualche modo è
Sancita dal
Dibattito che si sta svolgendo la sua attualità
Mi sembra che sia assolutamente inconfutabile e in quel titolo
Io credo che si racchiude a tutto il sentimento profondo che accompagnato Giuliano Cazzola
In questo suo lavoro la ricostruzione storica del movimento sindacale dal dopoguerra al novantatré in quel c'era una volta io credo c'è si racchiude tutta l'amarezza
Di un
Processo vissuto
E di un processo che presentato che ha presentato luci ed ombre ma anche l'orgoglio
Di ricordare uomini importanti il profilo di alcuni protagonisti
Chi al movimento sindacale sia nei momenti critici che nei momenti positivi hanno dato un senso e hanno
Come dire conferito un ruolo
Per cui anch'io cercherò in qualche misura
Di ritagliare uno spazio di riflessione sulle considerazioni
Che vengono fuori da questo libro
E che in qualche misura aprono
La possibilità di una
Speculazioni ulteriore rispetto
A quello che oggi è il sindacato
E a quello che dovrebbe essere
In un mondo sostanzialmente diverso dal passato in un mondo che è fortemente cambiato e la cui velocità di cambiamento induce a volte ad accelerare anche la capacità di mettersi in discussione
E lo foglio fare proprio ripartendo da una
Citazione del libro che ha fatto poco fa
Cesare Damiano che ha ricordato alcuni momenti di forte autocritica in epoche dove era difficile anche fare autocritica nel mondo sindacale non soltanto da quelle parti
Ed è il momento appunto della sconfitta della FIOM in FIAT
Del crollo verticale di voti dal sessanta
A poco più del
Del trenta per cento
E della riflessione di Di Vittorio intorno a quello che è stato che era stato il mancato aggiornamento di
Di analisi rispetto ai fenomeni che avevano contrassegnato anche cambiamenti del mondo produttivo
Cambiamenti del mondo del lavoro la modernizzazione delle aziende rispetta un ritardo anche
E soprattutto culturale
Del movimento sindacale nel cogliere quei cambiamenti e nel capire
Che non cambiavano soltanto le tipologie di lavoro ma cambiava anche la cultura del lavoro e in qualche misura anche la dimensione su cui riflettere su cui impostare il ruolo del sindacato andava ridefinita
C'è una frase che riprendo dal libero e che conclude il ragionamento di Di Vittorio
In quanto dice la situazione oggettiva ci obbliga
A far centro della politica salariale la fabbrica e l'azienda
è sono parole
Di norme incidenza che tra l'altro è vero un peso deflagrante nel mondo sindacale portarono anche a dimissioni a sostituzioni anche qui
Una riflessione che colgo dalla prefazione del Ministro Brunetta
C'era anche una grande capacità in quel periodo
Da parte delle
Dei livelli dirigenziali
Di mettersi in discussione e di dimettersi
Di fronte
Non soltanto alle sconfitte ma anche di fronte i cambiamenti che in qualche misura usare misura richiedevano anche
Nuovi protagonisti che entrassero in scena
Non so oggi
Se questa consapevolezza
Sia così forte
In quei livelli dirigenziali che probabilmente
Non assumono gli stessi percorsi formativi
Che una volta erano alla base non solo della selezione politica ma anche della selezione sindacali
E anche questo parallelismo che Cazzola richiama con grande
Acutezza e con grande capacità di parallelismo
Tra
L'evoluzione politica esterna i processi democratici deve nella loro evoluzione e anche le loro convulso dimensionare assi nel tempo e nello spazio
Con
Il ruolo e le forme che organizzative che veniva assumendo il sindacato sono elementi
Che ci fanno assolutamente riflettere
Perché in qualche modo ci fanno comprendere che quei temi che oggi ritornano prepotentemente
In primo piano
Affondano poi le radici in queste riflessioni e in questi
Elementi sui quali si sofferma Cazzola
La situazione oggettiva ci obbliga diceva Di Vittorio a riflettere sulla centralità politica
Della politica sarà TAR salariale nelle fabbriche nell'azienda
è riaffiorano quindi che cosa riaffiorano anche i temi
Che ci hanno portato a discutere hanno portato al mondo sindacale a discutere
Sul decentramento sulla contrattazione decentrata sul livello territoriale e aziendale
Temi
Sui quali evidentemente ci possono essere delle disparità di fiducia
Ma che ha visto a mio avviso richiamano raccogliere la sfida dei nostri tempi
E perché non c'è dubbio che anche oggi
In cui attraversiamo un momento di crisi globale
E di ridefinizione dei processi produttivi
Di modifiche delle tipologie professionali e lavorative
Di affiorare di nuove forme lavoristiche
E la sfida
Che si
Pone dinanzi al mondo sindacale
E anche quello come dire di confrontarsi anche con
La capacità selettiva dei nuovi processi produttivi con una forza lavoro che deve
Conseguentemente assumere anche
Il livello della sfida competitiva acquisendo una diversa consapevolezza di ruolo e di funzione
E qui c'è tutto il dibattito di oggi
Da un lato sulla reingegnerizzazione dei management e dall'altro sulla
Sperimentazione di poterne forme di partecipazione dei lavoratori alla vita dell'azienda
è la sfida con la integrazione
E con la con le nuove forme
Del lavoro e la sfida rispetto alle riposizionamento competitivo del sistema Paese nel momento in cui si fuoriesce dalla crisi globale
E tra le tante consapevolezze
Una consapevolezza che credo ormai vada assunta come consapevolezza complessiva tanto da parte del legislatore
Quanto da parte sindacalista e venga un tema
Che è stato toccato poc'anzi anche dal Presidente della Camera Fini
è che la precarietà
Di una parte importante del mondo del lavoro
è anche una conseguenza della iper protezione dell'altra metà e l'altra faccia della medaglia
E in questa consapevolezza
Noi dobbiamo in qualche modo
Capire quale sia il modo e quali sono i termini per fuoriuscire da questa sorta di dicotomia
Per superare una sperequazione
Per mettere in campo
Forme di tutela diverse e di garanzie più più sostanziali
Che milito nel mirino a una protezione di tipo universale ma lascino poi sostanzialmente I livelli territoriale a livelli aziendali
La individuazione
Di quelle arie contrattuali
Più adeguate
Alla sfida del cambiamento e alla competizione che è in atto
E se è vero che anche nella nostra cultura del lavoro risiedono ancora elementi di vischiosità
è pur vero che la spinta a confrontarci sempre di più con la cultura di altri Paesi e in particolare con la sfida impostate cambiamenti
E tale da rendere non solo utile ma necessaria la fatica di un dibattito che sia finalmente sbloccato rispetta i tabù e i tanti esorcismi io logici
Che hanno contrassegnato perché non dirlo anche quella fase storica che viene
Ricostruita meticolosamente ma con grande passione proprio da Giuliano Cazzola allora è arrivato il tempo di affrontare il tema
E di rendere ancora più pressante la riforma sul diritto del lavoro la riforma dello Statuto di lavoro la riforma del welfare ma anche
Ritorna prepotentemente in primo piano
E su questo io credo dovremmo onorevole Damiano affrontare in maniera più compiuta anche in seno alla Commissione lavoro della Camera il tema della rappresentatività sindacale
Della gestione del conflitto nella società moderne della saldatura più esattamente dell'allineamento graduale degli standards di qualità dei servizi e del trattamento di chi e ha detto a quei servizi
Cito qui
E mi avvio alla conclusione
Un recente lavoro di uno studioso del diritto sindacale di Franco Scarpelli che ordinario diritto del lavoro ne ha facoltà di giurisprudenza dell'Università di Milano
Il quale
In un suo recente scritto ha parlato del
Due mila e nove come un anno particolarmente tremendo per il mondo sindacale direi un anno di avvenimenti di rilievo lo ha definito
Perché l'hanno nel quale verso il suo porgere c'è stato il triste vendere la scomparsa di Giulio di Gino Giugni
Che ha segnato quasi simbolicamente
E malinconicamente
L'idea di un passaggio di epoca
Che pochi mesi prima pareva fragorosamente annunciato dalla rottura dell'unità di azione sindacale delle grandi confederazioni
Proprio sulla riforma delle regole del sistema e dunque proprio sulla revisione dell'accordo del mille novecentonovantatré intitolato proprio al padre del diritto sindacale
La deflagrazione del gennaio due mila e nove a molti apparse in un primo momento come
Un episodio di pura e se invece valenza politica
Quello che ha successo dopo ha dimostrato invece esattamente il contrario ha dimostrato che il problema non era soltanto di valere di valore politico
Ma c'era qualcosa di più
Perché poi
Gli elementi di rottura che per la verità storicamente sono anche ripetitivi nel mondo sindacale
E si sono
Moltiplicati
Nel volgere di un brevissimo periodo dal due mila otto al due mila e nove si sono succedute
La rottura della firma del contratto nazionale del commercio degli accordi del rinnovo economico in più comparti pubblici e poi dopo l'accordo di gennaio quelli confederali dell'industria delle piccole impresa dell'artigianato
Fino ad arrivare a al nuovo e più radicale scontro della sottoscrizione del contratto collettivo dell'industria metalmeccanica ottobre due mila e nove
è indubbio che per molti giuristi ma direi non solo per i giuristi ma anche per il mondo politico e soprattutto per il mondo sindacale
Questa accelerazione di eventi questi insieme di iscritti Colini e di vere e proprie crepe
Che andavano manifestandosi nell'edificio sindacale abbiano provocato più di un motivo di riflessione subsistema esperte essa tenuta dei modelli giuridici
Costruiti nel corso del tempo
Tra questi modelli giuridici quello culturalmente pure Ginatempo
E ancora quello di Giunta quali ha saputo volgere in elementi positivi
Le apparenti carenze del sistema come Rino attuazione del modello costituzionale di legge sindacale l'elevato tasso di anomia della legislazione di sostegno
L'inevitabile ruolo di supplenza regolativa affidato alla giurisprudenza fondando un rapporto molto fecondo di scambio tra diritto sindacale e sistema ordinamento delle relazioni industriali
Appare
Tuttavia
Che alla tenuta di tale rapporto abbia anche contribuito credo che si è notato innegabile dal punto di vista dell'analisi
Anche il fatto storico
Rintracciabili nel corso
Di questi anni di una consistente politica fortemente unitaria
Ma nel momento stesso in cui questa unitarietà
Non è più elemento sul quale
In qualche modo appoggiare la effettività di un sistema
Beh io credo che non sia inappropriato
Interrogarsi se oggi quell'insieme di regole quelle soluzioni teoriche costruttivo costruite nel tempo siano ancora capaci
Di rispondere
Alle urgenze alle necessità che il mondo del lavoro pone ecco il libro di Giuliano Cazzola aiuta a capire meglio
Il passato e a focalizzare l'attenzione la riflessione sulla concretezza dei problemi della rappresentanza di interessi
A maggior ragione di una stagione di perdurante crisi economica
Tutti fattori questi
Che dovrebbero indurre le parti sociali a trovare soluzioni in grado di andare oltre le divergenze sul piano politico e se vogliamo anche sul piano della concezione del ruolo attuale e futuro delle organizzazioni sindacali grazie
Paolo nero
Io ma
Parto
Da una considerazione
La mafia o se l'azione personale
Anch'io sono informato dei fatti nel settantuno
Sono stato eletto delegato ad una struttura di cui il segretario quel giornale era allora Giuliano
Quando parla del d'ostaggi a paterna nella casa paterna ed è riconciliarsi con quel mondo che vi divideva quindi mi divido il sentimento reciproco di ovvio e amore
Perché Pato e qui do per
Perché questo come altre parti una somma anche dal punto di vista letterario belle
Che in un libro non guasta ma perché non momento in cui
Gli elementi di divisione di contrapposizione
Uomo forti
E anche di analisi del passato sono molto diverse
Elemento di riconciliarsi questo vale ovviamente per tutti non per una persona sola
è un elemento in controtendenza rispetto ad altri scritti di chiudiamo
Altrettanto belli ma molto più pubbliche uti ed effetti questo di questo tipo è un libro
Molto pacato per il suo carattere anch'io che ha un carattere sibila tenterò di essere pagato che l'altra cosa
è l'elemento di ricordo di tanti compagni cosiddetti sbagliando minori
Recita tantissimi volti li abbiamo conosciuti insieme coi loro visti con i loro pregi
Con lavori grandi sacrifici se questo Paese così sì tardi con cui sono state fatte fare importanza anche veri sacrifici profondi che tanti compagni penso Ferrari tra ottiche città compagni anziani
Che cita dal libro
E tanti altri che abbiamo conosciuto hanno fatto del corso della loro vita anche spesso morendo in condizioni alcuni di questi
Ma non particolarmente
Felici
Questo fatto di
Questo contributo che tanta parte del mondo del lavoro adatto
Teniamo i cinquanta sessanta settanta una cosa molto importante
E le pagine che illudiamo devi calvario su questo credo che siano elementi
Diritto all'esenzione e di ricostruzione ad una memoria condivisa che è importante
Al di là poi delle differenze
O della diversa interpretazione sia dei fatti
Ci possono essere
Ecco l'ultima pagina faccio un'osservazione
Io ho la bacchetta l'avrei tenuti in mano per altri tre anni nel senso che il Circolo a cui fa riferimento
Giuliano sostanzialmente finisse con la riforma delle pensioni rinvio per l'altro
Giuliano diede un contributo ma fa parte iniziale e così ricorre entrati d'Europa con risanamento fili serviti ciclo si era iniziato prima e che ha avuto il problema nell'inizio degli anni Novanta un'importante
Presidenza del momento sindacale anche con quella norma contro con quel ruolo di sostituzione del cui faceva riferimento certo Damiano
Nell'ultima pagina
Ecco c'è
Una
Forate devo concetto che non mi convince
Ce n'è uno anche che mi convince ma ce n'è uno che non mi convince quando qualche modo
Parlando di sindacato di sindacalisti
Vede un mondo presente e futuro
In cui sostanzialmente non si modifica lo Stato esistente di costo io per citare un vecchio pedagogo dell'inizio del Novecento penso che la speranza
L'idealità il non va autoconvincersi ho ingannato
Ma proprio di credere che al mondo possa essere un po'meglio di come l'abbiamo trovato sia un punto determinante della vita umana Nardi
Oggi è in passato
Pongo
Cioè
Accetto quelle critiche dice che ho avuto non ci crede fa finta di crederci ma qual è l'espressione del massimalismo che para parole roboanti e pratiche compromissorie
Riflessione che dovremo fare
Io prenderei finalmente i cervi Vittorio dannata per parlare di questo ma questo un'altra storia storie che esiste che non e che hanno
Voglio assolutamente
Mettere in discussione che è presente ma non c'è solo questa c'è anche l'altra
Nell'altra però
Un patrimonio importante
Ecco io affronterei alcuni temi
Che nel libro ci sono
E chiamo un qualche svolto
Con con il Presidente come in futuro
Probabilmente le ricette
E i giudizi fu Atlantide su uno diverso il Ministro Brunetta ma anch'io penso
Che qualche problema ci sia e sarebbe sbagliato non vederlo poi credo che sulle ricette forse divergere
Ma che oggi
Dopo il circo
Che termina novantasei dopo anche qualche esperienza degli anni due mila che andrebbe riflettuta anche nel rapporto con la politica sia della CGIL che dell'accise con le forze sociali
è indubbio che oggi ha il punto
Per riflessione di crisi che andrebbe con pacatezza analizzata proprio le persone che vogliono bene al momento sul mercato poi non so circa temo che non ci troveremo d'accordo
Ma intanto dire che c'è una crisi è già un punto importante perché vuol dire prendere conto dell'esistente
E la crisi sta in primo luogo in quello che i sindacalisti
Chiamo no l'idea di confederali sa
Cioè del tenere insieme e di coesione sociale e di mettere insieme interessi generali di un mondo del lavoro diviso
E frammentato io condivido moltissime delle parole che il fine Presidente Fini ha detto sulla precarietà potrei sottoscrivere tutto il Paese
E
Questo
Questo questa idea di truffa dalla ditta che ha fatto grande tra organizzazioni sindacale oggi a una crisi assai profonda determinata anche dei riferimenti che faceva ma mi hanno solo luce mancato territoriale su tutto sul processo di frammentazione vasti
Ecco credo che questo sia un elemento di riflessioni in un mondo in cui la precarietà e aumentate cui ci sono lavoro
Dei migranti molto forte una dimensione molto alta in cui le professione professionalità sodo multate e sistemato organizzazione del lavoro è profondamente cambiato come mettere insieme
La difficoltà di mettere insieme
E il rischio di terreni insieme solo attraverso i servizi
è una delle cose che può mettere in crisi questa importante e decisivo
Per favore socio della Società della nostra Costituzione
E sul passato
Beh
Non c'è
Sono i ritardi
Io voglio dire Giuliano ne parla qua di farla differenti
L'errore nella scala mobile egualitaria non è della CGIL Bruno Trentin era contrario e anche in forme diverse lama e sto rileggendo perfido Garavini
Movente la CGIL promuove oltre il punto unico contingenza
E quelle a più di tempo non fu
Negli Annetta degli anni Settanta voluto da CGIL
Pastore bianca raccontarla in tutte le sue contraddizioni di pensione e il ruolo che la CGIL ebbe in quegli anni difficili
Rispetto
A tamponare le vicende
E i drammi del terrorismo
E a credere
Gran parte del movimento operaio
Abbiano mai darla per la vicenda e Guido Rossa ma non solo
Dentro
Al rifiuto della violenza
è una cosa che importante
Per l'insieme del Paese
E quando Luciano lama
Fa
Si può discutere o meno va nel settantasette Università di Roma e ci va per affermare il fatto che non c'è un luogo in cui nessuno non ci può essere un luogo vietato qualcuno chiunque esso sia
Affermo un principio che vale anche ora oggi
E la fornitura di identità ma in quel periodo
E anche l'attacco del suo partito c'è una lettera che il Presidente Napolitano rese pubblica qualche amorfa di Amendola violentissima controllata ma perché
Mentre avevamo appunto in prima linea su questa battaglia nello stesso tempo manteneva concise quell'unità sindacale che fu oppure terreni di fabbrica erano
Meno fermi su questo
Su questo problema quindi c'è anche una parte
Molto inviso all'innovazione e la non conservazione una storia complessa e e assai
E a e che attraversa l'insieme
Ecco io se devo
Fare una critica su ottantatré
Io penso che
Una cosa che
Varie discussa
Omofobico adesso oppure ottantatré abbiamo vissuto insieme e dopo devo dare atto dell'organigramma Piazzolla garante
La gestione di grande pacatezza intelligenza politica e professore complessa come miglia complessa per i rapporti di forza
Ma
Se c'è un errore solo ottantatré è l'attacco fatto che il Governo non possono edificare
Ecco io su questo
Penso che in certe occasioni certi trovarlo elemento pattizio è un elemento importante però
Quando l'elemento pattizio non risolve il problema di
Io sto parlando tanto per sto parlando in assoluto beh il Parlamento
Può sostituirsi all'elemento pattizio
E questo vale l'applicazione
Del trenta Monte
E della rappresentanza
E io vi sfido de visu protetta che so che le provocazioni accetta tutte
E
Lui ha una grande occasione a dare un contributo affinché quel nodo della rappresentanza
Che a mio avviso e decisivo e poi condivido in pieno ecco parole dice interveniamo autonome abbiamo presentato lo stesso progetto di legge nelle due Camere diverse
Beh
Ma ministro Brunetta ha la fortuna di avere un sistema regolato regolato del pubblico impiego dalla legge fatta da Massimo D'Antona avrà
Metà degli anni Novanta
Io spero che anche
Con regolare
Ma va su quel punto lì regolato voglio parlava prelevava parlo del Comitato paritetico va mappa Comitato paritetico di chi è sopra il cinque per cento
Dalla parte del falsa si ecco
Ma io vi voglio dire solo questo io
Vorrei che pur di tassi se ci sono delle Sirene
Le sirene di non votare
E di far accadere anche questo elemento importante della rappresentanza
So che non lo farai e quindi
E quindi
Perché
Un problema di applicazione del trentanove come degli altri articoli da costruzione
è io credo ormai un punto maturo Battù rosso rappresentanza tutti quelli che riguardano
Anche quello della partecipazione certo ma che ci d'Egitto solo
Mature e
Necessario
L'apporto delle
Fra le parti
Ecco
Voi
Io vorrei dire che Walter per la CGIL come per la Circe perché anche io per la per la UIL
Il rapporto sempre dialettico con la rappresentanza politica abbia citato Di Vittorio
Mi ha citato Pastore ma potevamo citare tanti
Gamma
Spesso attaccato capiti
Benvenuto per altri aspetti Vanni Emilia Nesi
Info in tempi e modi diversi
Questo elemento di autonomia forse uno di autonomia dialettiche in condizioni complicate difficilissime è uno degli elementi che ha reso forse del sindacato italiano
è ancora vivo rispetto ad altre esperienze che ci sono state arresto dell'Europa
Ecco su novantatré non possiamo fare un altro dibattito
Ricostruzioni
Mi convincono poco
Novantadue novantatré io penso che il Trentino
Davvero anche per conoscenza per discussione come condanniamo davvero l'elemento
Della contrattazione articolata ed elemento della rappresentanza
E alla quale sono stati per un ciclo puntava oggi due elementi importantissimi per superare quegli anni complicati
Quindi centonovantadue ci aveva delle premesse ma novantatré aveva delle differenze anche profonde e Bruno non lo fece
Per
Per l'autonomia per vip scarsa autonomia verso verso fu partito
La contrattazione l'organizzazione del lavoro la formazione
La vita ma lavoratore come persona e non un punto decisivo dalla sua filosofia dal giorno in cui è entrato in CGIL al giorno in cui è morto anziché caduto
E poi è morto
Ecco
Su
Sul futuro terremo Puerto
A me non convince il sindacato antagonista perché antagonismo vuol dire essere altro da qualcosa
Però se il mercato deve sapere governare la conflittualità
Una società senza conflittualità è una società meno libera ed è una società anche meno più povera il governo della conflittualità una cosa importante
E l'acqua riportate nel passato un accordo importante nel futuro anche se Atlante cambia la forma e luogo
Dimensione
Grazie e Fabrizio Cicchitto
Ma io non ho avuto
Nel
Confronto politico che c'è stato su varie visioni del sindacato di ruoli virtuali
In primo luogo perché qui condivido quello che ho detto Brunetta
E in secondo luogo perché del libro di Cazzola
Io sono come dire in
Interessato per ragioni
Autobiografica in parte
A una riflessione che riguarda anche i personaggi che Luigi tratteggia e le storie che stanno alle spalle
Io sono entrato nell'ufficio studi della CGIL a vent'anni
E ho avuto quindi la fortuna
Che alcuni di voi non hanno avuto
Di conoscere dei giganti
I giganti
Santi Agostino Novella Vittorio Foa
Trentin Luciano lama sorti Carniti
Benvenuto
Dei giganti di cui non vedo traccia oggi
Dei giganti che poi davano il senso ecco qui e ho sentito adesso Nerozzi che evoca questa che io reputo un luogo comune dell'autonomia del sindacato secondo me
Non c'è stata mai autonomia del sindacato ma in un senso non nel senso che c'è stato una cinghia di trasmissione nel senso banale del termine
Ma nel senso che ognuno dei leader sindacali più enumerato e altri
Avevano uno spessore politico culturale
Per cui erano riformisti o un rivoluzionario massimalisti o congestionare i contemporaneamente nel sindacato e nel partito nel quale militava
Quindi
C'era una complessità è uno spessore
Che però non potevi definire che c'erano delle paratie stagno perché c'era un rapporto
Lama era sin riformista nel sindacato della riformista all'interno del Partito comunista e conduceva questa banca
Primo dato
Secondo dato nella CGIL che io ho conosciuto c'era uno spessore di storie
Che questi nomi evocano perché santi evocava tutta una storia del riformismo padano profonda e significativa e di autonomia socialista vissuta in anticipo
Forlì veniva esprimeva una combinazione di socialismo divini di sinistra e di azionismo per dire
è un personaggio analizzato Cazzola lo ricorda che ha
Purtroppo analizzato scarsamente come Agostino Novella
Era uno che aveva dietro le spalle era un terzino tra virgolette nella storia del principe che veniva da serrati
Poi aveva fatto tutta la esperienza della Terza Internazionale e ed epici d'Italia in esilio
E poi era arrivato in Italia e dirigeva il sindacato con grandissima con grandissima capacità di cercare di salvare l'hub vita perché allora lui visse una fase in cui tra socialisti e comunisti con i socialisti che andavano al Governo c'era questa situazione di difficoltà
Peraltro quindi c'era una CGIL che aveva questa
Intreccio e complessità di storie politico-culturali
E
Vediamo l'altro aspetto della medaglia la storia straordinaria secondo me della CISL la storia straordinario della CISL
Poco fa
Da Milano ricordava che
Mila scusami ricordava che la CGIL fa una riflessione sulla contrattazione articolata nel mille novecentocinquantasei se la memoria non mi fra sbagliate
La CISL fece su questo tema nel mille novecentocinquantatré un convegno a Ladispoli in cui analizzò esamino tutti te quindi un tre anni di anticipo
Esaminò e analizzò tutti i temi diciamo così che venivano dal superamento di una concezione della contrattazione territoriale perché anche c'era anche quest'altro aspetto
Che la CGIL aveva una grande forza
Di radicamento territoriale nelle Camere del lavoro la CISL aveva un'esperienza più che altro fondata su alcune federazioni su alcune federazioni su alcune federazioni di categoria
E tra l'altro alcune di queste federazioni di categoria nell'industria espressero poi una forza di autonomia nella storia della CISL e che è stata sempre una storia legata al mondo cattolico e legata anche alle vicende
Della democrazia cristiana ma la CISL
Che aveva un retroterra storico non come quello della CGIL costruiti quella scuola di Firenze
Che ha fornito una intelaiatura di quadri e di cultura sindacale straordinaria e
Per certi aspetti secondo me in molti momenti del passato
E secondo me in modo nettissimo per quello che riguarda il presente ha espresso una maggior una modernità di elaborazione politico e culturale
Molto molto forte dopodiché
Come dire noi abbiamo avuto dei momenti alti e dei momenti bassi perché
La CGIL del piano del lavoro del quarantanove con Di Vittorio espresse una posizione diciamo così
Non
Non ideologicamente perché non c'era una definizione ideologico ma una posizione riformista
Che contraddiceva la scelta del PC che in quel momento era caratterizzata da una
Da una scontro frontale diciamo così derivante dall'alto da scelte che avvennero addirittura a livello a livello a livello internazionale
Ecco
Dopodiché questo intreccio fra personalità che
Perché il pregio del libro di Giuliano e di intrecciare
La storia del movimento sindacale dal punto di vista dei contenuti con la storia di pena poiché siccome buona storia avviene sulla gamba sulle gambe degli uomini con la storia dei delle persone e e dei leader sindacali che l'anno che l'hanno che l'hanno espressa
E quindi noi abbiamo avuto dei momenti assai complessi basta pensare
A l'influenza che ci fu sulla tematica
Della dell'organizzazione di fabbrica del sindacato tra
Il passaggio
Tra i conti tra i Consigli di gestione le commissioni interne e poi tutto il dibattito
Fortissimo anche ideologico e anche culturale che ci Fini
Che ci fu in seguito al mille novecentosessantanove
Nel passaggio tra di commissioni interne e e i delegati e i delegati di fabbrica e tutta la discussione che c'era tra Commissione interni in cui l'ascesa Allaoui della CGIL leggevano ognuno i propri
E i delegati di fabbrica che invece venivano espressi
Diciamo così nel vivo del movimento tra virgolette e e come espressione di quella di quello che poi diventò
Una diciamo così e debbo ordo in quella conflittualità permanente che il rischio di rendere ingovernabile di far saltare e di far saltare alcuni grandi aziende italiane in primo luogo in primo luogo in primo luogo in primo luogo la FIAT
Ecco
Quindi
Voglio dire per per concludere
Secondo me noi abbiamo alle spalle
Una storia del movimento sindacale che si intreccia contemporaneamente con la storia del Partito comunista dell'altro del Partito Socialista
Del
Della democrazia cristiana e anche dei partiti laici tenendo conto che la UIL appunto affondava in parte nel Partito Socialista in parte nel SDI e in parte nel par
Do repubblicano e in questo senso quindi con questo rapporto di dare a venire io non trovo una nozione di autonomia ma trovo una negazione di
Interrelazione e di confronto politico-culturale che sempre si è
Che si è sempre si è sviluppato dopodiché evidente che arriviamo I nodi
Che stanno oggi davanti a noi
E da questo punto di vista io condivido molte delle osservazioni che ha fatto Brunetta poco fa
Mi sembra che comunque quale che sia l'impostazione politica viviamo un una situazione di difficoltà perché insomma c'è una lacerazione profondissima del mondo sindacale
E
Francamente
Io vedo che nella CISL e nella UIL c'è insomma la tematica di chi si sporca le mani e però poi si confronta sui processi inserendoci dentro e da parte
Della CGIL attualmente c'è una posizione che è più quella in quella di chi non si sporca le mani e per ore rischia di rimanerne fuori
Ma il ricordo che il in molte fasi della sua vita la CGIL non è stata questa si sporcava le mani insieme alla CISL e alla UIL sia nella del
Elaborazione e nel confronto dei piani delle politiche aziendali
Nella storia uno e due di Cofferati
Nella storia uno di Cofferati quando era i chimici io ricordo quanto si è sporcato le mani Imer ristrutturazioni aziendali profondissima che comportavano anche riduzioni occupazionali ma salvavano aziende del dire e quindi
E quindi poi ognuno ha una storia ha una storia ha una storia complessa però secondo me il nodo della storia del sindacato e quella inevitabilmente di sporcarsi le mani
Perché poi se non se ne sporca rischia alla lunga di non difendere neanche gli interessi più immediati dei lavoratori che rappresenta
Prima prima di dare la parola se se vuole dire qualcosa l'autore Giuliano Cazzola
Fatemi dire una un solo pensiero di speranza se vogliamo
Questi due anni e mezzo
Oltre ad aver visto
Grandi esempi di disunita sindacale
Con grande occasioni mancate per quanto riguarda la la mia opinione con grandi conflitti con grandi lacerazioni abbiamo visto però in maniera molto silenziosa una grande storia di successo
La gestione unitaria degli ammortizzatori sociali
Che hanno fatto di questo Paese uno dei pochi Paesi che ha attraversato la crisi praticamente senza conflitto
E senza danni irreparabili al proprio apparato produttivo
E con una buona tutela dei lavoratori che hanno perso il posto di lavoro che sono stati messi in cassa integrazione e questo è avvenuto
Per la grande cultura
Sindacale
Economica
Territoriale aziendale
Di tutte le sigle sindacali
Assieme al Governo però non non dotando merito a questo Governo l'avrebbe fatto qualsiasi Governo con la gestione attenta oculata per gli ammortizzatori sociali
Che ha consentito questo Paese di attraversare la crisi
Minimizzando i danni
Preservando il capitale umano senza conflitti da noi in pochissimi
Assalti I dirigenti
O quasi nessuno se non per imitazione
Ieri le vicende le vicende francesi
Per cui non ci sono state segno di grande maturità dei lavoratori
E
Questo ricordando Gino Giugni e quello che Giuliano Cazzola città come rivoluzione copernicana di Gino Giugni cioè della diritto del lavoro vivente ma quello che si forma per la contrattazione nel territorio anche nella caotici ITA
Contraddittoria di relazioni industriali nel territorio questo secondo me è una pagina di speranza se noi studieremo
Privati dalla dalla congiuntura veri dei nostri lavori studieremo questo periodo di questi due anni due anni e mezzo
Dello tsunami economico che è cambiato tutto
è cambiato le priorità che ha cambiato
Le gerarchia
Che è cambiato tutto nel mondo
E vediamo come
La cultura sedimentata di relazioni sindacali del nostro Paese
E non dico a chi CGIL CISL UIL e tessile l'uno contro l'altro no ma nel in un senso omogeneo del relativamente territorio la fabbrica e l'uso
Attento curato selettivo degli ammortizzatori sociali per questo mi dà un po'di speranza
Per cui si c'erano oltre il sindacato quell'altro
Ma forse c'è un nuovo modo di intendere il sindacato
Che capisco i timori di chiedere per quanto riguarda la territorializzazione della rappresentanza però me li porrei meno da un punto di vista la stretta tratto
Mi porrei invece quando la rappresentanza risolve i problemi
Quando la rappresentanza
A
USA bene
La cassa integrazione salvo l'azienda
Finisce la bufera e l'azienda riparte magari con la stessa azienda parlo di una nota casa di piastrelle
Voleva essere chiusa doveva essere chiusa
Perché era finito il mercato c'era una crisi e così via e come è nato disposto
Vecchie buona è cara cassa integrazione con le vecchie buone relazioni sindacali territoriali
Hanno preservato capitale umano no a tecnologica mercato
Ecco io ripartirei io ripartirei da questo Giuliano alte
Grazie io vi porto io pochi minuti perché voi avete tanti impegni siete stati molto gentili a voler essere qui oggi ho presentato al mio libro
Io ho dei voti dei ringraziamenti poi svolge Rocco alcune considerazioni irrigazione anche innanzitutto il Presidente Fini che ha voluto rendermi l'onore di presentare questo questo modesto libro
I nella solennità della della Camera dei deputati e il Ministro Brunetta e gli altri colleghi relatori che sono poi anche vecchi amici
E tutti i presenti colleghi funzionari gli amici i amici della stampa in particolare
Le considerazioni Ahmetovic tumulto questa
Questa espressione che ha voluto dire Cicchitto
Internal più gettito ci siamo conosciuti
In tempi lontani no allora quelli che venivano da da Roma
Per venire a Bologna e loro ero Bologna e ci critica e c'era una giovane promessa del sindacalismo nazionale
Segretario dei tessili segretario aggiunto interessi
Con un personaggio storico come l'IVA affibbi no c'era un personaggio storta l'altro
Ricordo anche un siparietto divina fidi con la novella
O che gli dice ma pensavo che tu uso fosse la moglie il marito di Teresa nocivi dicevo come sono così brutto pesa pesa cosa direbbero oggi le femministe rispetto ad una battuta così poi ripeto ad una
Ad una cosa di questo tipo
Sì infatti Valles perché vede invece ma mi ricordo che Cicchitto perderci prendeva da Roma il treno delle diciannove e venti
Che riga arriva a Bologna mezzanotte moriva a Bologna che vanno a Bologna mezzanotte come orario però in realtà visto che moriva a Bologna arrivano quando arriva
Io mi ricordo che logico tra Amministrazione ci trovammo allora quelli che arrivavano mangiavano qualcosa nel buffet dalla stazione mi dodici conosce Molise
Ed era credo sessantacinque o sessantasei non sono voluto sindacato riunione centosessantacinque erano pochi pochi anni dopo e io ho in effetti ho conosciuto dei giganti
Li ho voluto con questo libro
Rendere omaggio a questi giganti che probabilmente nessuno conosce perché che hanno lasciato da tempo
I quindi
Non sono più credo al centro del dibattito prudente anche molti che hanno fatto fanno il sindacato oggi non li hanno comuni anche conosciuti
Ovviamente non è che fossero persone di una particolare indolori in dono di un particolare DNA la storia la storica non vissuto che ha fatto dei giganti io non credo che
Se oggi il sindacato non non ha personalità di questo tipo siano colpa del sindacato io credo che e tutta la politica italiana in qualche modo
Che largamente impoverite al sindacato cammina su un tapis roulant che quello della società come la politica italiana per cui
All'analoga considerazione si potrebbero fare io credo per per la politica italiana
Credo di aver scritto un libro utile per una lettura girevole per ripercorre periodi forse dimenticate soprattutto un libro onesto mi fa piacere questo mi sia riconosciuto
Dico Paolo Rossi che l di atteggiamenti punto UDC perdono con gli anni e quindi insomma invecchiando soci diventa più moderati
Poi i grandi amori si rompono sempre con un'animosità eccessiva è sbagliata poi col tempo si recuperano giudizi più sereni e magari si può diventare anche amici si può tornare ad essere ad essere amici
Io mi sono sforzato in questo libro lo dico perché
Mi pare che sia la cosa da cogliere
Di descrivere le grandi trasformazioni del sindacato di cui sono stato in qualche modo spettatore
Alcuni casi un po'tardivo perché sono arrivato alla fine di questi processi
In né in altri casi invece anche come protagonista seppure con protagonista modesto ridi secondo di Terrassa o di terza fila o ancora più indietro
E in particolare ho voluto descrivere
Credo di averlo fatto anche abbastanza meticolosamente perché poi ci ho pensato ci ho pensato strada facendo il sindacato dei grandi cambiamenti dalla Società Italiana cavallo tra gli anni Cinquanta agli anni Sessanta
Quando un sindacato prevalentemente costruito suo rapporto di lavoro in agricoltura sul mondo da agricoltura in sostanza con i mezzadri coloni i braccianti pensate che adesso non esiste più un sindacato i braccianti d'Italia
Braccianti su un'appendice del sindacato alimentazione ciò e probabilmente non c'è più un italiano che faccio il bracciante
Oggi credo se diamo cerca di braccianti sono tutti immigrati col persone che vanno imbraccia élite e vi si trovano nella dalla raccolta della frutta
Poi ci sono delle cose molto interessanti perché pare
Che ogni nazionalità di stranieri abbia una sua specificità per cui ci sono quelli che si occupano delle mucche
Soprattutto in quel quelli quei popoli popolazione Consiglio le mucche sacre nel tratto lo benissimo ci sono i macedoni non so che solo nella nelle valli di di di Damiano a occuparsi del del vino
Ci sono sono una serie di cose che sono molto caratteristica da vedere no
Però ecco io
E che sono arrivato ANTRA vedere in qualche modo anche e a a vedere gli ultimi effettivo dalla trasformazione del sindacato che ricominci indagati industriale
E sono sorpreso ecco dei crediti di cambiamenti desiderato sempre affrontare allora cambiamenti che riguardarono
Le politiche organizzative che guardano riguardano i soggetti di riferimento riguardano le strutture
Lo descrivo del libro per il passaggio di una quella che la cosiddetta verticalizzazioni il sindacato una riforma di importantissima spesso ignorata no un sindacato che era una diramazione di strutture orizzontali
Diffuse nel territorio che un certo punto decide di fare le categorie
E lei decide nel contesto dell'accordo del Polo vento Nino centocinquantaquattro quando sostanzialmente si mette ordine nella struttura della retribuzione e si costruiscono i minimi categoriali minimi di categoria
E Di Rienzo ha poi riparte anche una una capacità del sindacato di appropriarsi delle problematiche specifica dei lavoratori al di là e al di fuori di quali egualitarismo
Che aveva accompagnato la concessione delle masse di diseredati erano del del del dopoguerra
E lì ci furono ricordo anche dei dei dei dei processi umani molto molto complicati difficili da gestire
Poi ovviamente ricordo nel libro con tutte le su grande si sui limiti e la grande stagione del sindacalismo industriale
E con lo diceva anche lo dicevo diceva Cicchitto passaggio dalle Commissioni interno alle Sezioni sindacale aziendali aveva i delegati di reparto
E il porto il processo di unità sindacale
Cioè io veramente quando penso alla situazione di oggi e immagino
All'inizio degli anni Settanta dirigenti sindacali
Che erano divisi sul campo
Un po'assai più di ridicolo che può essere oggi un dirigente di un dirigente sindacale non nel senso che aveva erano divisi dalla politica lo divisi dalla cultura divisi dall'ideologia
Nel senso che non avrebbero mai voluto che il partito di Dio Storti non avrei mai voluto che qui che il partito del comunista di lama governasse il Paese
Lama avrebbe detto a diceva peste e corna diciamo del
Dalla Democrazia Cristiana c'è un però ecco queste persone
Vent'anni dopo la scissione sindacale si misero insieme cercarono
Se volete ancora un po'di ingenuità di di provarci di costruire unità sindacale e badate bene che lo fecero sul serio perché sportivi rischio la scissione dell'accisa
Benvenuto voluto l'era segretario confederale ora era la UIL mano ma la la UIL la UIL socialdemocratica Ecomagli costruiti un'altra UILM un altro sindacato di categoria riconosciuto dalla Confederazione cioè
Delle delle battaglie che oggi sono impensabili cioè se pensiamo per i più che una considerato come la CGIL non riesce nemmeno aver ragione dalla FIOM quando lo ricordava Moffa provveda
E dalla Motta furono cacciati dalla signora al mattino dopo la sconfitta alla fine
E al suo posto ci andarono ve le foto questo senza senza tragedie senza e senza problemi
Oggi invece ci troviamo di fronte a questa questa situazione abbastanza incomprensibile per uno della della mia generazione che che
Che ha conosciuto che ha conosciuto esperienze che ha creduto in un nella possibilità di realizzare dei processi in tempi assolutamente dove dove la divisione a molto in profonda di roccia
Per finire voglio porre un interrogativo
E in grado il sindacato di oggi e come può farlo di rappresentare il nuovo mondo del lavoro
Per i più in un contesto politico profondamente trasformato e questi io credo che la FIAT sia un po'il paradigma di questa storia
La FIAT è stata evocata da tutti per la la la grande lezione del mille novecentocinquantacinque
E per la grande statura ingredienti serata come Di Vittorio che fece quel discorso che fece direttivo della CGIL ecco
Io credo che la FIAT la firmo polpa radicale di queste vicende
Io credo che alla fine potrebbe essere evocata anche per il mille novecentottanta
Perché il sindacato ricevetti una lezione molto dura e molto precisa anche dalla dal dal mille novecentottanta nel senso che il sindacato
Come nel cinquantacinque capì che doveva cambiare i modelli della contrattazione collettiva i contenuti alla contrattazione collettiva
è vero c'è usata capì che la crisi aveva degli effetti reali non era un'invenzione del padrone e che si andare incontro
Ha un grande processo di ristrutturazione che ha cambiato completamente lo scenario l'apparato produttivo del nostro Paese fenomeni enormi
Rispetto ai quali quelle che abbiamo vissuto in questi anni sono sono piccole schermaglie
Se pensate a quello che è successo nel nel negli anni ottanta anni hanno tanta c'erano stati quattrocentocinquanta mila prepensionamenti
Della Gardini della grande industria dei settori produttivi con un costo di cinquanta mila miliardi di lire per il sistema previdenziale
Ci stato un milione di persone che è passato dalla grande la piccola impresa e soprattutto c'è stato un Nucca ampio epocale tale occupazione del settore primario secondario l'occupazione terziario
Ecco Lella vicenda dell'autunno centottanta della FIAT
Fece capire al sindacato questa vicenda all'indomani dello sciopero dei quaranta mila trentini no l'arma Carniti e benvenuto chiamarono Romiti e andavano a firma
L'accordo l'accordo che avevano contrastato fino a quel momento ecco oggi abbiamo questo caso clamoroso dalla FIAT che va in Serbia
Abbiamo avuto la vicenda del di Pomigliano
Ecco io non trovo sempre alla FIAT ad essere chiamarci a chiamare il Paese a chiamare a chiamare
A chiamare anche sindacato in qualche modo misurarci con i cambiamenti ecco io sinceramente non trovo che ci sia una riflessione altezza questo cambiamento ecco un'altra volta questo gruppo del destino ci può
Finisco ringraziandovi ancora una volta
E non so sinceramente se il sindacato ci in grado di reggere alla sfida
Soprattutto di confrontarsi con un un mondo dell'impresa che oggi usati Missing intercontinentale mentre il sindacato spesso carica ancora con la cavalleria pesante e si limita agli
Grazie
Grazie e grazie a tutti è una buona occasione per buoni pensieri grazie