Tra gli argomenti discussi: Economia, Esteri, Francia, Gheddafi, Ingerenza Umanitaria, Italia, Libia, Nato, Onu, Rassegna Stampa, Yemen.
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Buongiorno esportatori di Radio Radicale giovedì ventiquattro marzo questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura di David Carretta anche l'edizione di oggi sarà ampiamente criticata
Alla Libia i giornali italiani ieri parlavano di un accordo sul comando della missione
Accordo che però ancora non c'è ieri
Gli ambasciatori della NATO hanno chiuso la loro terza giornata di riunioni senza riuscire a trovare un compromesso e la Francia ha annunciato la convocazione
Di una sorta di comitato di pilotaggio politico a Londra per martedì prossimo che starà sopra la lato insomma c'è ancora molta confusione noi riproporremo una serie di
Editoriali a partire da quello di oggi di le monde che chiede di rispettare il mandato dell'ONU non è più nemmeno vedremo il commento di due figli a coloro che chiede di uscire
Dall'ambiguità e poi Washington post che critica la confusione di Barack Obama
Sulla Libia
Non c'è solo la Libia c'è anche la situazione in yes-man e vi proporremo l'editoriale dal Financial Times chiuderemo con il Guardian la rivoluzione araba è una forza inarrestabile mentre l'attenzione del mondo è concentrata sulla lite i popoli del Medio Oriente stanno
Sollevando sì un po'ovunque contro i dittatori in chiusura parleremo anche dell'Italia della sua battaglia economica contro la Francia per
Il tentativo di acquisizione di Parmalat i farmaci soltanto se ieri apriva aggiornare proprio su questo l'Italia cerca di fermare le acquisizioni
Straniere e come con una ricetta tutta francese questo un po'l'ironia
Nella lex Column information Times scriveva che però il futuro di Parmalat deve essere deciso non dal Governo da Tremonti
Ma dai mercati leggeremo anche l'articolo da le monde che evidentemente si allarma per
Questo nazionalismo economico italiano salvo non allarmarsi quando il nazionalismo economico prevale in Francia
Ma cominciamo dalla Libia ieri per la prima volta
Di ieri della coalizione internazionale hanno bombardato le forze di terra di Gheddafi
Anche in Tripolitania nelle città assediate non solo in Cirenaica dove le forze le ali al regime minacciavano
Venga anzi dal punto di vista diplomatico però continua a prevalere la confusione dopo l'annuncio di un accordo sulla comando delle operazioni
L'altro giorno ieri gli ambasciatori della NATO non sono giunti a un compromesso sul ruolo dell'alleanza
Atlantica
Mentre la Francia a detto che martedì ci sarà una riunione del comitato di poli di pilotaggio politico a Londra che
Comprende i paesi europei l'America la lega araba l'Unione africana queste notizie le trovato un po'ovunque sui giornali esteri non vogliamo leggere i commenti le mondo editoriale di oggi il mandato dell'ONU né più nemmeno
I dubbi e le critiche si fanno già sentire questa una guerra per il petrolio una cinica dimostrazione di forza contro un dittatore che non è peggio degli altri
E l'hub risse l'arroganza che spingerebbe l'Occidente in Libia contro il colonnello Gheddafi in Francia viene
Formulato un'altra insinuazione si starebbero usando le armi in Tripolitania per stretti calcoli di politica interna per garantire una buona coscienza e migliorare l'immagine all'alba di una campagna elettorale per le presidenziali
Insomma questa sarebbe l'ennesima guerra indotta ad appetiti di potenza da una vendetta contro un agitatore della scena internazionale che abbiamo frequentato a lungo ma le cui provocazioni c'hanno stancato
In sintesi lo spettacolo sarebbe quello dell'Occidente che conduce un altro attacco selettivo contro un autocrate seduto su riserve di idrocarburi così le Monde il tutto ricorda molto l'Iraq ma per le Monde
La cosa molto diversa scrive fermiamoci qui e guardiamo i fatti la Libia rappresenta al due per cento degli approvvigionamenti mondiali di petrolio il cinque per cento delle forniture
Per i Paesi dell'OCSE il quindici per cento del greggio importato in Francia il bottino se ce n'è una molto relativo all'essenziale altrove e occorre rileggerlo la campagna di Libia i bombardamenti era in corso dal diciannove marzo
E la concretizzazione di una dottrina di intervento umanitario unanimemente adottata dall'ONU nel due mila e cinque
Per la prima volta la responsabilità di proteggere i civili presi di mira da un potere pronte a tutto
è pentita non solo dei soliti sostenitori dei diritti umani ma dal vertice della governance mondiale il Consiglio di sicurezza dell'ONU l'esigenza di proteggere
Le vite umane è stata difesa iscritta in un testo sul quale nessuna delle grandi potenze ha messo il veto la risoluzione mille novecentosettantatré adottata il diciassette marzo
è il fondamento dell'azione della coalizione internazionale in Libia ci si può dispiacere che questa dottrina non sia stata sollecitata altrove per esempio in Congo ma questo
Non è una ragione per criticare
Il testo della risoluzione per le monde chiaro azioni militari per proteggere i civili i primi risultati ci sono Bengasi è stata risparmiata
La direzione l'artiglieria pesante di Gheddafi vengono bombardate perché minacciano popolazioni che si sono sollevate pacificamente prima di prendere le armi
Il mandato dell'ONU esclude formalmente ogni intervento straniere sul suolo libico non è poca e non in alcun modo un cambio di regime non dice niente sul mantenimento al potere o meno
Del colonnello Gheddafi la risoluzione chiede un cessate il fuoco ma un vero cessate il fuoco il resto la battaglia politica una questione che riguarda solo i libici
L'unità già fragile ottenuta all'ONU e a questo prezzo il mandato internazionale deve essere rispettato la lettera senza stravaganze verbali gli appelli guerrieri a rovesciare il regime
Il mandato solo il mandato nient'altro che il mandato questa è la regola così le Monde nel suo
Editoriale di oggi in cui cerca di
Giustificare ubris l'arroganza francese in particolare che assomiglia a quella americana durante all'Iraq tanto più che
E Nicolas Sarkozy il suo Governo a parlare di cambio di regime più o meno
Esplicitamente uscire dall'ambiguità il titolo dell'editoriale di ieri di le fidiamo che scrive
Decisa nell'urgenza estrema per salvare Bengasi chiara sul punto di cadere l'azione militare avviate in Libia doveva essere meglio definita per avere una chance di successo
Malgrado indiscutibili successi iniziali la confusione sugli obiettivi della guerra e sul comando delle operazioni
Tutto questo rischia di fare più danni all'acqua dizione che alla propaganda di Gheddafi
E ai suoi attacchi contro il popolo la risoluzione mille novecentosettantatré e del Consiglio di sicurezza che serve da fondamento giuridico l'impresa militare un capolavoro diplomatico
Frutto di un compromesso tra posizioni molto divergenti autorizzarli interpretazioni più diverse scrive le Monde contraddicendo
Un po'scrive le Figaro contraddice in un po'le Monde
La risoluzione permette agli Stati membri della coalizione
A titolo nazionale o nel quadro di organismi o accordi regionali di prendere tutte le misure necessarie per proteggere le popolazioni delle zone civili minacciate esclude solo il dispiegamento di una forza di occupazione straniera
Queste disposizioni danno origine a diverse ubiquità e alla polemica attuale fino a dove andare per proteggere i civili libici fino all'eliminazione di Gheddafi chi deve comandare
L'intervista Trinity sono allineati a Francia e Regno Unito sullo all'ultimo minuto la loro schiacciante superiorità militare gli ha condotti a prendere la direzione dei primi bombardamenti
Barack Obama vuole passare la mano al più presto possibile ma chi
Inglesi americani vogliono la NATO la Francia preferisce evitare la confusione dei generi e per assicurarsi sostegno dei Paesi arabi propone un'istanza di pilotaggio politico della coalizione dove la lega Araba sarebbe rappresentata
Nell'ipotesi di una guerra lampo la questione non sarebbe tanto cruciale ma più le missioni della coalizione si prolungano più saranno complesse e più ci vorrà chiarezza chi sceglie bersagli chi coordina l'azione della coalizione
L'efficacia
Operativa impone che si esca dall'ambiguità scrive le figlia poco la NATO avrà un ruolo chiave nella decisione militare
Ma la condotta politica della coalizione sarà mantenuta fuori dall'alleanza atlantica così
Così l'avete verificato spiegando in sostanza come la pensa sarà così
Questa situazione e creata anche da
Un'attitudine americana molto esitante nei confronti della Libia attitudine che e criticata dal Washington post in un editoriale di ieri
Sulla confusione politica in Libia del Presidente Obama scrive il quotidiano americano
Il pasticcio della politica americani in Libia è stato involontariamente sintetizzato dal generale Carter hanno il comandante dell'operazioni lunedì quando ho detto che
Se un membro dell'opposizione con un mitragliatore difende la sua casa contro le forze di Gheddafi
I piloti americani lo difenderanno se invece guida un veicolo militare non ha non avrà alcun sostegno perché l'America non fornisce sostegno Nerio alle forze dell'opposizione è tutto chiaro
Il generale
A me non sembra pensarla così è una situazione molto problematica detto a volte queste situazioni si valutano meglio nelle riflessioni di un quartier generale che nella cabina
Di un caccia oppure aggiunge con ironia il post su un podio presidenziale
Penso che sia molto facile definire la nostra azione militare i nostri obiettivi politici ha detto
Questa settimana il Presidente Obama la politica americana che Gheddafi deve andarsene ma l'intervento militare in Libia non è volto a questo obiettivo che invece si limita al mandato ONU di proteggere la popolazione civile
Da un punto di vista pratico prosegue il Washington post il tentativo di fare questa distinzione per dei piloti che operano a dieci mila metri
L'altezza rende l'intervento militare meno efficace
I bombardamenti americani francesi britannici sono sì riusciti ad allontanare le forze di Gheddafi da Bengasi evitando un bagno di sangue ma i sostenitori dell'opposizione a Misurata non hanno ricevuto alcun aiuto
E sono sotto i colpi dei carri armati dell'artiglieria del regime nel frattempo i bombardamenti hanno provocato le critiche di Russia Cina e lega araba la risposta dell'Amministrazione a questa confusione è stata di cercare di cedere le responsabilità della missione
Agli alleati il più presto possibile uno sforzo ostacolato da uno scontro multinazionale sopite deriva prende su chi debba prendere il comando ma l'abdicazione di leadership di urbana di Obama
Non libererà al Presidente dalla questione Libia
Visti i suoi limiti l'intervento militare rischia di perpetuare uno stallo che lascia
Che lascerebbe Gheddafi al potere con in aggiunta una crisi umanitaria e minacce ancor più gravi per gli interessi americani ed europei
Era stata la segretaria di Stato Hillary Clinton ad avvertire che la roba la la Libia potrebbe diventare una sommaria gigante dominata da una guerra tribale
Che permetterebbe ad Al Qaeda di cercare una nuova roccaforte del terrorismo islamista la sola soluzione alla crisi della Libia come Obama aveva riconosciuto alcune settimane fa e la rimozione di Gheddafi scrive Washington post
Ma l'Amministrazione non sembra avere una strategia coerente per realizzare questo obiettivo Obama lunedì ha parlato di un'ampia serie di strumenti e di un potente consenso internazionale sull'isolamento di Gheddafi
Ma le sanzioni finanziarie un embargo sulle armi non riusciranno a cacciarlo
Gli appelli ai collaboratori del dittatore disertare sono stati minati dalle ultime dichiarazioni dell'Amministrazione sulla possibilità che Gheddafi resti al potere se vuole realizzare il suo obiettivo dichiarato l'Amministrazione Obama deve fare molto di più
Può fornire armi ribelli seguire la Francia nel riconoscere il Governo di Bengasi può usare il linguaggio della risoluzione ONU operazioni più aggressive contro gli assetti militari del regime
Ma tutto questo richiede Obama qualcosa che ha evitato di fare dall'inizio in Libia e cioè esercitare la leadership americana difensori del Presidente dicono che Obama rifiuta di assumere questo ruolo perché vuole con l'intervento goda
Del più ampio sostegno possibile perché vuole cambiare l'immagine degli Stati Uniti in Medioriente ma come dimostrano le operazioni iniziali in Libia
Un'azione multilaterale efficace dipende da una forte partecipazione americana
Alla fine la possibilità di Obama è controproducente per l'America prima lo riconoscerà più ci saranno possibilità di un esito decente in Libia così tra l'altro il Washington post in questo
Editoria Ale
Un
Una lettura simile la troviamo anche sul Wall Street Journal Europe ieri un commento di Brett Stephens siamo tutti i neocon ora o quasi tutti perché Obama non lo è
Definitivamente per
Prezzi Stephens il cambio di regime è una sola soluzione sostenibile in Libia il columnist vuol sui giornali ricorda che il neo conservatorismo
Era diventato una parolaccia nell'ultimo decennio un po'un tutto il mondo anche se più per come è stato eseguito che per la politica è se
Ma in Libia il suo precetto di base nello specifico colpire Gheddafi l'unico efficace giusto e popolare l'Amministrazione farebbe bene a pensare di lasciare
Che sia il liberalismo a sostituire il neo conservatorismo come la più brutta parolaccia nel lessico della politica estera mondiale
Non c'è solo la Libia c'è anche la situazione in ieri man dove
Il presidente sa le in una posizione sempre più fragile l'altro giorno ha minacciato
In sostanza una guerra civile il fallimento iene nel titolo dell'editoriale di ieri del Financial Times
Secondo cui gli Stati Uniti devono smettere di mantenere in vita agli Abdullah sale la politica consiste
Nello scegliere tra il disastroso dello sgradevole in Yemen il sostegno al Presidente Sala è stato a lungo il prezzo sgradevole che l'Occidente ha scelto di pagare per evitare un'implosione del Paese
Favorevole ad Al Qaeda ma questo calcolo non vale più oggi l'Occidente gli Stati Uniti devono smettere
Di mantenere in vita sale dopo il massacro di venerdì scorso quando più di cinquanta manifestanti sono stati uccisi dalle forze dell'ordine il regime
Si è indebolito a causa di un'ondata di defezioni e lunedì il generale all'i mosse alla a Marrazzo considerato il secondo uomo più potente nemmeno detto che avrebbe mandato le sue truppe nelle strade per difendere i manifestanti
In risposta i carri armati ideali a Salerno presupposizione a sarà
La Capitale
In queste circostanze la minaccia immediata non è un santuario per al-Qaeda ma un'altra guerra civile in lieve perché permetterebbe terroristi di prosperare
La
L'influenza occidentale limitata ma una delle cose che l'Occidente può fare smettere di sostenere sale
Continuare a mantenerlo in vita significa correre il rischio di
Rafforzarlo nella sua determinazione di affrontare
Gli oppositori con la violenza
E non fare nulla per contenere Arcai da sale ora è troppo debole per ricevere qualsiasi tipo di aiuto per contro senza un sostegno straniero potrebbe decidere di partire senza causare un'ulteriore
Bagno di sangue così tra l'altro il Financial Times di ieri
Il Guardian sintetizzava la vicenda i mini dalla Libia il voto in Egitto per una nuova Costituzione e le manifestazioni anche in Siria con un editoriale dal titolo la rivoluzione araba è una forza inarrestabile
Scrive il quotidiano britannico solo sei settimane dopo che Bashar al-Assad aveva dichiarato che la Siria eh stabile scopriamo che non è niente vero
Quando la polizia aperto il fuoco contro i manifestanti in una città di provincia uccidendone tre venti mila persone sono usciti nelle strade per partecipare
Al funerale delle vittime dittatore dello Yemen probabilmente sulla porta d'uscita dopo che Generali ambasciatori alcune tribù hanno fatto defezioni sull'onda di un massacro sana venerdì
L'Egitto ha votato a stragrande maggioranza per cambiare la Costituzione e avviarsi elezioni
Anticipate mentre l'attenzione del mondo concentrata sulla Libia la rivoluzione araba continua ed è un movimento inarrestabile le conseguenze non saranno né uniformi né prevedibili
La rivoluzione araba colpisce tanti dittatori pro occidentali quanto un'autocrazia come la Siria che sostiene e movimenti come hezbollah e Hamas
La rivoluzione potrebbe portare all'implosione di Paesi ma potrebbe anche produrre nuove alleanze in questo caos rivoluzionario è facile perdere
Di vista gli eventi più significativi alcuni dei quali sono puramente
Politici l'Egitto continua a essere guidato dalla volontà popolare
Una volontà popolare che però mostra alcune contraddizioni stanno emergendo divisioni della coalizione che ha provocato la caduta del regime Mubarak
La campagna per il referendum costituzionale ha prodotto alleanze improbabili fratelli mussulmani sarà fischi e quel che resta del partito di Mubarak hanno spinto per gli dissi
Sostenendo che i militari devono farsi da parte la coalizione dei giovani e i candidati presidenziali come Mohammed El Baradei Ambra Moussa hanno fatto campagna per il nord dicendo che è necessario più tempo per formare per i partiti il loro timore
E che anche se i fratelli musulmani hanno annunciato che correranno solo per un terzo dei seggi venga formarsi comunque la maggioranza antidemocratica alla fine il settantasette per cento ha votato a favore con una partecipazione del quaranta per cento
La democrazia in azione per la prima volta da lungo tempo e con tutte le sue contraddizioni conclude
Il Guardian e non abbiamo più tempo di poter parlare della guerra dell'Italia la Francia sulle acquisizioni particolare Parmalat tifano sciolta in Siria prima su questo l'Italia cerca di fermare le acquisizioni straniere con un approccio tutto francese
Le mondo oggi pubblica un un articolo un po'l'armato senza però riconoscere
Che la Francia a l'attitudine di patriottismo come dicono i francesi economico molto forte
Pesano ciò Times la lex Column che va ha detto la questione Parmalat deve essere risolta dal mercato è meglio per tutti ma non ci fermiamo da David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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