Tra gli argomenti discussi: Democrazia, Demografia, Ebrei, Esteri, Geopolitica, Israele, Laicita', Limes, Medio Oriente, Rassegna Stampa, Religione, Societa'.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 15 minuti.
Rubrica
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Lunedì due aprile due mila dodici buongiorno bentrovati all'ascolto di Radio Radicale con una la rassegna di geopolitica oggi vogliamo occuparci delle prospettive della democrazia in Israele
E a riguardo di proponiamo una lettura un analisi firmata da un demografo il professore Sergio della Pergola intitolato
Due pesi e due misure i travagli della democrazia israeliana questo articolò appare all'interno dell'ultimo numero della rivista Limes intitolato a che serve la democrazia
Vediamo dunque l'articolo della professore Della Pergola che è uno specialista di democrazia di Israele e del popolo ebraico
Non è possibile comprenderla Sociologia politica israeliana e la logica del suo sistema istituzionale senza porsi la domanda se il diritto di Breda per un proprio Stato sovrano sia stato veramente riconosciuto incondizionatamente dalla comunità internazionale
E più specificamente dalle diverse matrici di aspirazioni ideologiche concorrenziali
Che ne costituiscono l'ossatura funzionale attraverso le istituzioni rappresentative
Riconoscimento che certamente è stato da parte del molte istituzioni ufficiali anche se a determinate condizioni
Come l'aver uno specifico regime politico una determinata composizione demografica una determinata forma ed economica una specifica tracce della configurazione del dibattito ideologico per esempio riguarda la questione cardine del rapporto tra religione Stato
Sul piano ideale dichiarativo attraverso la sua dichiarazione di indipendenza Israele è nato come Stato ebraico ma anche come è stato dei suoi cittadini
Il progetto di uno Stato ebraico su parti del territorio della Palestina aveva ricevuto un via libera formale dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite il ventinove novembre Milano centoquarantasette
Contestualmente all'approvazione di uno Stato arabo su altre parti dello stesso territorio palestinese
Secondo la risoluzione ONU centottantuno questi due Stati distinti per nazionalità religione cultura e lingua
Ma associati trattati collaborazione economica e logistica avrebbero dovuto subentrare al termine del mandato britannico in Palestina previsto per una data non successiva al primo agosto mille novecentoquarantotto
Si sarebbe altresì creato la terza entità territoriale sotto l'egida delle Nazioni Unite comprendente le città di Gerusalemme Betlemme inclusiva di numerosi luoghi santi all'ebraismo al cristianesimo e all'Islam
Il piano di spartizione della Palestina colto seppure con riserve dalla classe dirigente la comunità ebraica in Palestina rigettato la classe dirigente aveva palestinese
è approvata a larga maggioranza dall'ONU finite rimanere un'opera incompiuta
Con la dichiarazione di indipendenza di uno Stato ebraico in Palestina la sera del quattordici maggio mille centoquarantotto
Si realizzava un atto politico che in parte corrispondeva lo spirito della risoluzione ONU ma allo stesso tempo in assenza di una concomitante Ricard sull'indipendenza di uno Stato arabo iniziava un conflitto armato finalizzato a impedire la nascita
Se lo Stato ebraico l'effetto più drammatico di tale partecipazione diretta al conflitto fu l'esodo circa seicentocinquanta mila arabi palestinesi in parte determinato l'avanzata del truppe israeliane in parte
Volontario al termine del conflitto con gli accordi di armistizio di Rodi almeno centoquarantanove lo Stato d'Israele usciva definitivamente consolidato non solamente sull'intero territorio desso destinato della risoluzione ONU
Ma anche su una parte del territorio inizialmente del Senato a costituire
Lo Stato arabo nella realtà politica del ventesimo secolo questa vicenda l'ho continuato ad alimentare un conflitto risolto che a partire dal meno centoquarantasette quasi con regolare cadenza decennale ha visto l'insorgere di ripetute manifestazioni
Di violenza
Superiamo tutto il tratto legato ai conflitti armati che Israele cala intrapreso che ha subito negli anni
Passati fino ad oggi e arriviamo al tema è costituzionale uno Stato ebraico democratico punto di domanda
In Israele scrive il professore Della Pergola come nel Regno Unito non esiste una Costituzione scritta ma un sistema di leggi speciali che regola i diritti umani fondamentali e il funzionamento dello Stato
Il parametro di Israele la carne sette sta discutendo da molti anni la possibilità di fondere queste leggi in un'unica Carta costituzionale
Uno degli ostacoli principali da superare e quello della difficoltà nel formulare una definizione paradigmatiche sintetica della natura dello Stato nel preambolo con i primi articoli che loro testo molte costituzioni contengono una dichiarazione programmatica sull'essenza vera e profonda
Della nazione ma i sei le cose è uno Stato ebraico cupole democratico magari binazionale con lo Stato dei suoi cittadini
Nella dichiarazione di indipendenza di Israele viene promessa completo uguaglianza di diritti sociali e politici e tutti i suoi abitanti senza distinzione di religione razza e sesso
Ma viene anche enunciata chiaramente la natura di Israele come Stato del popolo ebraico sottolineando in modo inequivocabile la valenza nazionale del termine ebraico
Oggi Israele solleva l'inderogabile riconoscimento che la sua natura di Stato ebraico democratico
Ma questa definizione viene respinta pregiudizialmente dai palestinesi anche nei paesi occidentali molti intellettuali politici ritengono anacronistico il concetto di Stato ebraico e democratico
Questi critici sostengono che lo Stato contemporaneo ha da tempo superato l'idea ottocentesca e obsoleta di nazione
E si orienti invece verso una forma illuminata di cittadinanza neutrale aliena da riferimenti circa l'identità religiose etniche o culturale dei cittadini
Per il riferimento alla religione ebraica Israele viene accusato di essere uno Stato teocratico se passiamo in veloce rassegna alcune costituzioni contemporanee possiamo verificare in che misura esse siano neutrale di fronte all'identità religiosa
Si citano tra gli altri in Norvegia Danimarca
Irlanda Grecia Malta italiana articolo sette la Costituzione concordato Stato Chiesa cattolica
E poi Argentina Arabia Saudita Afghanistan aggira sono tutti esempi di Stati che hanno inserito nel preambolo della costituzione della dichiarazione fondativa
Il riferimento al a una religione ufficiale
Se invece che la Regione e Stato guardiamo la nazionalità all'etnia su numerosi Paesi la cui così in cui la Costituzione dichiara la prevalenza di un determinato poco all'interno del proprio Stato
Tra questi si citano il Libano la Romania la repubblica di Serbia la Polonia la Turchia che poi si può continuare con la lunga lista di Paesi che si trovavano esserlo stato dato specifico popolo fra questi l'Argentina l'arma in Brasile la Germania il Giappone
L'india lituane macedoni e la sua che la Spagna e lo Zambia e poi
Vi è la scelta la questione della lingua di Stato andiamo oltre proseguiamo con l'analisi del professore Della Pergola
Questi esempi ce ne sarebbero molti altri
Dimostra la permanente rilevanza del particolarismo religioso nazionale linguistico e globali stico nel senso Paesi diaspora
Nella definizione di molte decine di Stati contemporanei nella pretesa di Israele di autodefinirsi come Stato ebraico democratico non vi è dunque nulla di eccezionale
Salvo notare che non esistono religione di Stato semmai una devoluzione di determinati poteri all'autorità di ciascuna Regione riconosciuta e che l'arabo lingua ufficiale alla stregua dell'ebraico
Per quanto riguarda poi il tratto demografico vediamo che cosa scrive il professore della Pergola una parte importante del discorso sul diritto di esistere di Israele verte sul risolto conflitto arabo ebraico
C'è il caso unità politica sul territorio che per i ventisei anni intercorsi tra le due guerre mondiali ha costituito il mandato britannico
In a Palestrina definito come il territorio che si estende dalle sponde del TAR del mar Mediterraneo al fiume Giordano il conflitto non si assume solamente una problematica geopolitica ma include una dimensione ben più profonda circa la natura dell'identità culturale
Ed è la definizione di sovranità istituzionale
Di questo aggregato umano che si estende su un territorio di meno di ventotto mila metri quadrati pari a quello di una Regione italiana
Vediamo il dato demografico a inizio due mila dodici scrive il professore Della Pergola vivono in Israele inclusa Gerusalemme Est e le alture del Golan oltre otto milioni di persone
Di questi cinque virgola nove milioni circa sono ebrei altri trecento mila sono non ebrei che fanno parte di famiglia ebraica immigrate per lo più dall'ex Unione Sovietica negli ultimi vent'anni
Un milione seicento mila sono arabi in cui quasi trecento mila nel quartiere di Gerusalemme est oltre duecento mila sono lavoratori stranieri che ha uno status di residenti temporanei
E i cui permesso di soggiorno sono in molti casi scaduti e ancora circa cinquanta mila sono profughi giunti in questi paesi in questi tre ultimi tempi da Paesi africani come Eritrea o Sudan
Inclusi in queste cifre sono circa trecentoventi mila ebrei residenti in città e villaggi sparsi attraverso la Cisgiordania
Ma soprattutto concentrate in zone urbane poco lontane dalla periferia di Gerusalemme o nell'area metropolitana della grande tela viva a sua volta la Cisgiordania una popolazione araba palestinese valutata realisticamente in due milioni e duecento mila persone
E nella Striscia di Gaza sgombrato ad essere nell'agosto due mila cinque gli abitanti sono circa un milione cinquecentocinquanta mila il totale dei palestinesi in Cisgiordania e Gaza senza includere Gerusalemme est si avvicina dunque a tre milioni settecentocinquanta mila
Il totale della popolazione presente tra il Mediterraneo e Giordano Israele Jordan Cisgiordania e Gaza raggiunge quindici undici virgola otto milioni
Di persone e qui si impone il dilemma dell'identità di questa Regione la componente ebraica definita come tale secondo i criteri la Belice sfiora ma non raggiunge oggi il cinquanta per cento della popolazione presente sull'intero territorio
Israele cogestione darne più
Gaza
Questo è un dato solamente significativamente risalto il professore Della Pergola però andiamo avanti perché c'è anche la questione
Della rappresentazione politica espressione della società civile in Israele
Non meno cruciali sono recenti trasformazioni negoziazioni all'interno la società civile del Paese
Negli ultimi mesi sembra accentuarsi una contrapposizione tra fare di me che
Filoni tra ultrà religiosi e laici che crea l'immagine di una società divisa dicotomica mente
E quasi inevitabilmente preda di un riflusso antimodernista autoritario
Esistente fra gli osservatori e diffusa percezione di una crisi della democrazia israeliana la realtà del più complesse come dovesse descritta con una fase di tribolazione della società civile
Oggi condivisa con molte altre società contemporanea avanzate abituate l'alternanza democratica del potere ma anche la dialettica volta sfrenata tra le parti in competizione
Va rilevato in primo luogo che in Israele molte delle manifestazioni più imbarazzante intolleranza civile od ingerenza del potere legislativo nell'area di competenza del potere giudiziario
Vanno chiaramente interpretate in chiave tre elettorale
Le prossime elezioni politiche in Israele sarebbero previste per l'autunno del due mila tredici
Ma quasi certamente il Primo Ministro Netanyahu anticiperà prima dell'autunno due mila dodici onde minimizzare gli effetti strategici di una probabile rielezione del Presidente Obama alle prossime elezioni americane
In una congiuntura in cui il Governo italiano si regge su una collezione di sette partiti nessuno dei quali gode della maggioranza relativa non solo in Parlamento quale interno dello stesso Governo
La vera lotta elettorale si svolgerà dentro e fra queste informazioni governative vediamo allora
Meglio
C'è un'analisi più sistematica della società della sociologia elettorale italiana scrive il professore Della Pergola
Indica come la coalizione governativa goda attualmente ed una maggioranza solida ma non insormontabile di circa cinquantaquattro per cento elettorato
A sua volta divisa in tre tronconi di quasi pari entità un terzo oltre religiose un terzo moderatamente religiose un terzo secolari le forze di centro sono divise circa a metà tra moderatamente religiosi e secolari
E tra le forze di sinistra includono quasi esclusivamente elettori laici in questo senso la destra il vantaggio di basarsi su una rappresentanza più ampio dello spaccato ideologico presente in Israele
Tutto ciò sarebbe meno rilevante se non ci fosse in Israele un sistema elettorale oggi quasi anacronistico il proporzionale pura collegio unico nazionale senza voto di preferenza questo secondo il professore Della Pergola è il male di Israele oggi
Il sistema proporzionale puro a collegio unico nazionale senza voto di preferenza da quei rischi degenerativi della democrazia in Israele
In una società molto differenziata come quella di Israele prosegue l'analisi questo il metodo ideale per far assurgere tutte le schegge ideologiche possibile al rango di grande negoziatore e ago della bilancia
E la formazione di un possibile Governo di coalizione non per questi risultati la politica estera Diana sono scontati a priori all'interno della Knesset ci sarebbero i numeri per un Governo aperto negoziato politico e a concessione reciproca e con i palestinesi
Ma esiste anche una logica di partecipazioni incrociate tra partiti ultra religiosi come Shas e gli adottato ora che sono relativamente ogni ostici sulle questioni territoriali e partiti ultranazionalisti e territoriali visti
Su tutti Bibi Netanyahu arbitra di fronte all'unisono posizione molto poco coesa composta da sei partiti
Il centrista Kadima dalla quanto il colore Tzipi Livni che poi ha perso le primarie a vantaggio di Shaul Mofaz sono con l'idea di Kadima aggiorniamo noi l'articolo che è stato pubblicato prima di questo dato
I laburisti ora dirette un'incisiva giornalista Scelli Yaki modici i radicali di Meretz anche se guidati da una donna Zavan Gadonneix tre partiti espressione delle minoranze arabe inconciliabili mente divise tra sindacalisti nazionalisti e islamici
Tra le molte cose che se ne può cambiare di propria iniziativa e che all'origine di molti male sa dunque il sistema elettorale
L'identità culturale sono parametro cardine della società italiana ma Israele non può essere solamente la somma di molte sotto identità in conflitto le une con le altre e anzi caratterizzate da reciproca è costante vilipendio
Per uscire dall'attuale imparasse serve una riforma del sistema elettorale che favorisca la creazione di più ampio formazioni politiche di programma al posto del attuale congerie di leghe ecco culturali e di velleitari movimenti di opinione
Da questi interessi particolari emerge l'attuale coalizione governativa di sette partiti ognuno dei quali è in grado di condizionare la gestione del potere
Le conseguenze oscillano tra l'immobilismo all'anarchia abbassa ed aumentare la soglia è rappresentanza la cassetta dal due al quattro per cento come è stato fatto alcuni grandi democrazie europee
Per ottenere un Parlamento l'esecutivo più pragmatici e funzionali e poi si avvii alla conclusione
Il professor Della Pergola citiamo solo questo passaggio in chiusura che Israele deve fare il possibile per uscire da quel vicolo cieco per cui la dia dei difesa sicurezza non è soltanto normalità quotidiana
Ma anche i poteri che è parte integrante dell'identità nazionale Israele non può in proposito ignorare sempre del tutto idee necessità e proposte che emergono dalla comunità internazionale soprattutto nel senso di maggiore moderazione
E disponibilità a fare sacrifici questo nell'articolo intitolato due pesi e due misure i travagli della democrazia israeliana firmato dal professore
Sergio della Pergola che come detto è uno specialista di demografia d'Israele del popolo ebraico che vive
In Israele da molti anni pubblicato all'interno del numero l'ultimo numero della rivista di geopolitica Limes intitolato a che serve la democrazia
E questa è la lettura al centro della puntata di oggi della rassegna di geopolitica una saluto da Lorenzo venti ci risentiamo mercoledì mattina alle ore sette
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