Seminario di riflessione sui problemi economici ed istituzionali dell'area euro in vista della discussione parlamentare del Programma Nazionale di Riforma per il 2012

Giustamente
D'accordo
Sì
Di
E lo si fa
Sì ma se questi scenari del foglio
Rispetto al vostro
La lavoro collettivo coordinato
Lo conosce
La mia compagna
Ecco
Dicono
Più o meno della vegetazione
Scusate
Vorremmo
Provare a incominciare
Gli altri due Viscas santo
Onorevole Della Vedova l'onorevole Corsaro dovrebbero essere
Con noi a breve
Vi chiederei di chiudere la porta sempre se possibile
Questo
Vuole essere una discussione di carattere seminariale con
Appunto
Un numero di partecipanti ristretto
Che a porte chiuse quindi senza
Senza iniziato per provare a
Scambiare qualche valutazione
Sul piano
Economico oltre che che politico
In vista della discussione parlamentare del Programma nazionale di riforma per il due mila dodici che dovrebbe avvenire che dovrebbe avvenire in Parlamento nel mese di aprile perché come sapete
Le regole del semestre do europeo prescrivono appunto queste scadenze per ogni Paese dell'Unione europea
Per produrre appunto
Programma nazionale di riforme
Con noi oltre a onorevole Della Vedova l'onorevole Corsaro c'è
Gianluca Galletti per Paolo Baretta e poi
Il dottor Lorenzo Codogno del Ministero dell'economia e delle finanze
Che ringrazio particolarmente per la disponibilità ad offrirci qualche considerazione
Sul
L'oggetto della nostra
Discussione noi lei non ha come Partito Democratico come Dipartimento Economia e lavoro non abbiamo ancora fatto circolare il testo sul quale appunto
Costruiamo questa riflessione perché
Proprio perché vorremmo
Raccogliere
Le valutazioni
I commenti le critiche che che arrivano da questa discussione
Abbiamo fatto
Un lavoro
Che a differenza di quello dell'anno scorso dove abbiamo provato con tutti i nostri limiti
A predisporre una sorta di Programma nazionale di riforma alternativo di quello che era allora il Governo Berlusconi quest'anno abbiamo scelto data anche la la congiuntura politica
Nella quale siamo di non fare un programma nazionale di riforme ma
Provare a dare un contributo sul piano dell'analisi
Perché a noi sembra che sul piano dell'analisi ci sia ancora molto da fare nel dibattito
Ed è evidente a tutti che un'analisi inadeguata poi complica la Scelta di soluzioni corrette
A per affrontare i problemi che abbiamo di fronte quindi nostro volesse un contributo a capire meglio i problemi di fondo che
Assegna non euro Area
Poi nel nel testo che abbiamo preparato ci sono quattro focus specifici
Su alcuni te su quattro temi che a nostro avviso
Sono rilevanti rilevanti perché trascurati nel dibattito pubblico
E quindi
Affrontiamo il punto delle politiche industriali e della distribuzione del reddito a nostro avviso due variabili molto rilevanti ai fini
Del
Sono di un percorso di sviluppo sostenibile
E poi gli altri due focus invece sono su variabili i presenti nel dibattito pubblico ma a nostro avviso discusse
Spesso senza
Una grande attenzione a quella che è l'evidenza empirica disposizioni e questi secondi due focus riguardano il mercato del lavoro e riguardano
La cosiddetta questione meridionale ora ovviamente non entro nel merito dei focus mi mi preme sottolineare invece qualche spunto di analisi sui quali
Sarebbe interessante appunto raccogliere
La le le valutazioni
Di punte di Scansano
Primo punto è che
L'evidenza in pirica
Rende abbastanza chiaro che in cui i problemi dell'area euro non nascono dei debiti pubblici non nascono da
Insostenibilità della finanza pubblica
I i Paesi che oggi a parte la Grecia anche alle
Particolarità tutti note ma negli altri Paesi oggi più in difficoltà avevano sì una situazione di finanza pubblica
Positiva in particolare la Spagna l'Irlanda anche l'Italia pur con un debito molto elevato nel due mila e sette
Aveva comunque un restava comunque su un trend di discesa il rapporto debito PIL aveva raggiunto un avanzo primario significativo
I problemi dell'area euro invece sembra sembrano derivare in modo significativo da gli squilibri oggi gode
Meglio dalle
Divergenti dinamiche di competitività tra le diverse aree della moneta unica
Divergenti dinamiche di competitività che in parte
Sono dovute atti fattori strutturali di Vigli Frentzen e di fondo
Tra i vari Paesi in parte
Sono state
Alimentati da scelte di politica economica fatte sia nei Paesi cosiddetti viziosi sia nei Paesi virtuosi
E in parte alimentate da una carenza né nell'assetto istituzionale dell'Area euro
I dati di quindi gli indicatori di riferimento a cui a cui guardare più che il deficit
Del
Il deficit pubblici sono i deficit della bilancia dei pagamenti e c'è una correlazione molto stretta tra Lisi a situazioni di difficoltà
Dei Paesi periferici della RAI euro e il
I deficit di bilancia commerciali
è da sottolineare
Questo è l'elemento poco presente nel dibattito che
La politica monetaria
Gestite dalla BCE
Non
Come dire non è stata in grado di controllare l'offerta di moneta e l'offerta di moneta
Per tante ragioni
è stata particolarmente abbondante né nei Paesi più deboli
Che però non l'hanno utilizzata per investimenti produttivi ma piuttosto per consumi privati o pubblici o per investimenti nel settore edilizio con le relative conseguenze in termini di
Crescita quindi di di bolle
Debole che poi hanno portato una volta esplose alle conseguenze che ora sotto il pensano sotto gli occhi di tutti insomma l'armamentario costruito
Nel
Patto di stabilità e crescita che aveva il focus sulla finanza pubblica è stato in qualche modo
Scavalcato da problemi che sono derivati invece sul versante
Sul versante delle del debito privato debito delle famiglie debito dell'impresa rispetto a questo l'attrezzatura del del dell'Unione
Per l'Unione europea è stata assolutamente inadeguata
Come appunto inadeguato complessivamente l'approccio che si è seguito dal dall'avvio della moneta unica pochi cioè
Da un lato vincoli di finanza pubblica dall'altro costruzione del mercato interno e che
Come fattori necessari e sufficienti a correggere appunto quelli quelli quelle divergenze quelli squilibri nella nella dinamica delle competitività tra diverse aree della moneta unica
Oggi ne siamo di fronte
A istituzioni europee ai governi
Governi europei che in qualche modo
Riconoscono che il problema di fondo questa divergenza fra le dinamiche di competitività
Il punto è che offrono risposte che invece di contribuire a risolvere i problemi sempre a meno così sembrano invece di contribuire a risolvere i problemi
Stanno lì stanno aggravando
E qui mi riferisco alla linea che appunto gli economisti chiamano di svalutazione interno e c'è una correzione degli squilibri di delle bilance commerciali che passano attraverso una compressione della domanda interna via
Restrizioni di finanza pubblica e una sua valutazione è una riduzione del costo dei fattori produttivi in particolare il lavoro per recuperare sul versante dell'export
Il punto è che quando questa questa approccio viene seguito contestualmente per tutti i Paesi della moneta unica
Porta alla detrazioni e cioè che alla condizione che oggi stiamo
Stiamo vivendo
Quindi
Secondo noi di c'è un problema di fondo
Variante alla strada la rotta che stiamo seguendo è una rotta che non funziona è una rotta sostanzialmente incompatibile con una prospettiva di crescita
E quindi è una rotta che rende poi sostanzialmente irraggiungibili gli obiettivi di finanza pubblica che pure si propone
Un
Uno quotidiano certamente non particolarmente collocabile a sinistra come il vostro giornale qualche giorno fa parlava di si alza definiti in austerity cioè di una sterilità
Che diventa autolesionista cioè che colpisce l'economia reale e compromette gli obiettivi
Di di finanza pubblica quindi il punto è che le questa rotta a nostro avviso una rotta che che non funziona una rotta che va corretta nel rotta incompatibile ma mini mi mi è chiara la
Come dire la
Nulla il significato pesanti delle parole grosse una rotta incompatibile con la prospettiva con una prospettiva di crescita
Va perseguito una rotta diversa ovviamente la
Descrivo la la propongo sul piano economico poi ci sono vincoli
Politici straordinari però prima di passare alla praticabilità politica nel nell'Area euro mi interessa
Discutere la
L'utilità di di di una rotta io rotta alternativa una rotta alternativa
Che passa per una mutualità azione dei debiti pubblici
Nell'area euro lo schema proposto dal Consiglio economico del Governo tedesco a nostro avviso uno schema interessante quello
Del redemption patti deve redemption Fund schema interessante
Una rotta che passa attraverso
Una funzione propria della Banca centrale europea propria nel intesa
Per le funzioni che ha H che svolgono
Le banche centrali
Con una moneta di di riferimento
è una rotta che passa attraverso un sostegno con agli investimenti pubblici pubblico-privati nell'Area euro da vedere
Non solo e non tanto in chiave anticiclica ma da vedere proprio in termini di miglioramento della capacità conto competitiva dell'area e di correzione degli squilibri fra le diverse aree della
Della moneta unica
Una rotta che passa attraverso il coordinamento della politica delle politiche
Retributive nella regola perché si è
Nella stessa area monetaria continua avvenire quello che è avvenuto nel decennio le nostre spalle
E cioè un Paese come la Germania dove a fronte di una dinamica della produttività molto sostenuta le retribuzioni reali rimangono ferme quindi di fatto con una svalutazione interna
è chiaro che poi
Per recuperare competitività che
Che è una variabile relativa agli altri Paesi dovrebbero comportarsi allo stesso modo accentuando quel processo di
Deflattivo che provava a descrivere
A descrivere prima ecco
In estrema sintesi queste dovrebbero essere i i capisaldi della rotta alternativa da seguire per
Costruire le condizioni certamente non sufficienti ma le condizioni necessarie per riavviare
Per avviare
L'Area euro su un sentiero di sviluppo sostenibile poi ovviamente mi avvio a chiudere
Ci sono i problemi specifici dell'Italia nel testo che proponiamo insistiamo sul fatto che l'Italia a problemi antichi che precedono ovviamente
La fase che si è aperta nel due mila sette due mila otto problemi che vanno affrontati che in parte si stanno affrontando
Però insistiamo su un punto cioè del
Punto che mettiamo
La variabile che mettiamo al centro dell'analisi e quindi anche poi delle indicazioni di policy e la produttività totale dei fattori
Non la produttività del lavoro intesa come produttività del lavoratore da come dire sollecitare attraverso premi di produttività o contratti
Aziendali la produttività totale dei fattori che è una variabile come sapete molto complicata
Che ha fondamentalmente due componenti una relativa alle alle scelte di ai piani industriali agli investimenti cantieri che avvengono
Nelle imprese e un'altra componente importante che dipende da fattori di contesto e quindi dalle dalle riforme
Ecco su questi aspetti qui c'è la politica industriale sulle e sui fattori di contesto mettiamo l'attenzione fattore di contesto intendo Pubblica amministrazione funzionamento
Dei mercati fiscalità giustizia infrastrutture cioè quei fattori che concorrono
A costruire le condizioni per l'innalzamento della produttività quindi Popper né questi sono gli ambiti sui quali avere particolare attenzione
In questo quadro è evidente che gli obiettivi di finanza pubblica che
Abbiamo
Abbiamo assunto sono abili obiettivi i molto complicati perché stanno appunto nel quadro
In quel qua in quelle stanno lungo quella rotta sbagliata che che dicevo che dicevo prima
Noi nel testo presentiamo due scenari uno scenario ottimista è uno scenario pessimista con due scenari estremi
Nello scenario pessimista viene messo in evidenza come
Ne potremmo se ci fosse una crescita intorno al due per cento del Pelillo nel nei prossimi anni
E ci fosse una riduzione degli spread tale da portare a un costo medio del debito intorno a quattro e mezzo per cento
Ne potremmo soddisfare il vincolo di riduzione del debito pubblico previsto nel fiscal compattano potremmo soddisfare con un
Con un avanzo primario intorno al tre per cento quindi molto più basso di quello che il nostro obiettivo e quindi con uno spazio
Per non lentamente o dei dei vincoli che sarebbe molto utile ai fini del sostegno a una serie di politiche che possono essere investimenti la riduzione
Fiscale nella riduzione della pressione della pressione fiscali in questo caso
Avremmo il vincolo del pareggio di Bilancio sarebbe un vincolo pleonastico rispetto all'obiettivo di riduzione di riduzione
Del disabile tuttavia sarebbe un vincolo che dovremmo osservare sulla base del fiscal compatta e anche della
Dell'emendamento alla Costituzione sull'articolo trentuno che se che stiamo approvando in queste ore
Al Senato
Questo uno scenario
Appunto ottimista per nulla scontato date la situazione in cui siamo
Al quale abbiamo contrapposto uno scenario pessimista
Che però ponessimo lombarda bene anche alla luce degli delle delle ultime
Degli ultimi dati che arrivano non ecco non è così pessimista e cioè un costo medio del debito che sta intorno al cinque e mezzo per cento
E una economia che sta intorno allo zero che in Spagna azioni chiari
Do alla performances che si prevede per quest'anno per l'anno prossimo e comunque risulta sarebbe un'ipotesi positiva perché
Abbiamo di fronte
Quest'anno l'anno prossimo con una contrazione ulteriore
Dell'economia in questo caso
Appunto sarebbe necessario per arrivare a soddisfare il vincolo di riduzione del debito pubblico previsto il fiscal compatto un avanzo primario
Nell'ordine di quello che è stato definito dal
Dal dall'intervento ultimo di Monti e cioè superiore al sei per cento
Con una
Con una con la necessità di avere poi un un surplus anche del sul piano proprio del saldo complessivo
Per riuscire a
A raggiungere l'obiettivo di riduzione del debito di un ventesimo della differenza tra il livello
Imprevisto e quello Obiettivo in questo caso
La situazione sarebbe molto complicata noi nel testo diciamo che non ci sono esempi storici recenti di un Paese che ha avuto un avanzo primario così consistente per un periodo lungo
I rischi di di avvitamento sono molto elevati cioè quelque questo questo obiettivo di avanzo primario
Appunto rende molto complicato avere una prospettiva di crescita pur pur modesta e quindi
Torno e chiudo sul punto sul quale ero intervenuto all'inizio
Un un quadro di obiettivi di finanza pubblica che mette in discussione la sostenibilità economica di finanza pubblica per non dire sociale del
Dello scenario di fronte a noi
Questi sono gli elementi che vorremmo portare all'attenzione della discussione tra le forze politiche che sostengono il Governo Monti
Ovviamente ovviamente sono stati presi misure
Importanti ad esempio
Il capitolo liberalizzazioni
Che però rischiano
Di essere molto poco efficaci in un quadro che ha quei elementi di contrazione che dicevo
Che dicevo prima
Chiudo permettetemi di ringraziare professor Massimo D'Antoni che qui con noi e poi interverrà che aveva curato il coordinamento scientifico del del nostro contributo
E il gruppo di
Economisti che hanno lavorato con noi in questi due anni
Che hanno permesso può dare il realizzazione di questo rapporto
Mi fermo lascerei la parola al dottor Codogno per poi passare agli altri interventi Baretta hanno
Ma
La legge lo vediamo
Grazie
Grazie mille intanto vorrei ringraziare
Per l'invito partecipare a questo incontro
Prima di
Commentare brevemente sia sul
Sulla sull'introduzione che sulla sul testo al programma nazionale del PD
Vorrei fare una piccola premessa
Innanzitutto sul ruolo del Programma nazionale di forma che è cambiato molto
Secondariamente anche su su quello che è il mio al mio ruolo come civil servant in questo processo innanzitutto vorrei dire che apprezzo tantissimo lo sforzo del PD di produrre questo documento di produrre delle proposte concrete
Devo dire che la la qualità tecnica il documento è molto elevata molto buona
E ovviamente le idee sono anche molto interessanti noi nel nella preparazione tecnica del
Del documento del PNR ovviamente teniamo conto di tutti i contributi
Sia quelli del PD che quelli del dell'Istat del CNEL e di molti altri attori che hanno dato contributi e annunciano inviato suggerimenti incerto e quindi il il contributo del PD è molto molto apprezzato
Vorrei sperare che anche altri partiti prende sulla stessa iniziativa in futuro in modo tale che questo possa aprire un dibattito possa contribuire veramente alla risoluzione di problemi
Peraltro io sono convinto che
Ma ci sono tre livelli sostanzialmente dice a livello delle analisi a livello
Degli obiettivi e la e il livello
Delle delle proposte
Sono convinto che sull'analisi ci possono essere differenze ma si può arrivare a un anno dando ad un'ampia convergenza su quelli che sono i problemi di fondo del Paese
Si può avere un'ampia convergenza anche se gli obiettivi anche perché alcuni di questi sono sono quasi imposte dal dall'Europa dal dalla Croce sui propri interventi eccetera quindi sono obiettivi che il Paese si è dato non il Governo e che sono obiettivi condivisi a livello europeo
Poi ci si ci può essere un divergenza assoluta sulle proposte sulle azioni concrete per raggiungere questi obiettivi però ripeto se già riusciamo ad avere un'ampia convergenza sui primi due passi ma secondo me siamo già a buon punto quindi
Assolutamente benvenuto questo contributo
Il mio ruolo però se non la spiegato particolarmente bene ovviamente di coordinatore solamente al punto di vista tecnico di questo esercizio
E quindi di fatto quello che viene fatto di mettere insieme tutti i contributi amministrazione quello che cerchiamo di fare noi e di dare un'ossatura è una linea chiara a questa documento prima ovviamente poi dell'input politico
E come sapete sicuramente il Presidente del Consiglio Monti ha ci tiene moltissimo questo documento quindi sono convinto che darà sicuramente un la sua impronta politica il tutto
Siamo all'undici di aprile quindi siamo già
Direi verso la chiusura io devo confessare che ho avuto una copia del del programmazione di formare il prezzo in anticipo in ancora in bozza
E quindi ha contribuito
Alla alla preparazione del PD ripetere delle programmazioni forma di quest'anno devo anche dire che ha contribuito altro al programma nessuna riforma anche l'anno scorso pur anche se vuoi magari lo fa con la società ma ne abbiamo tenuto conto anche l'anno scorso devo dire che le i tempi sapete quali sono entro fine di aprile
Si deve consegnare a Bruxelles
Al massimo entro fine di aprile il programmazione riforma la legge italiana ci impone di presentarlo entro il dieci cioè ieri
Non è stato fatto perché ovviamente Presidente Consiglio era all'estero che non ha potuto
Da quello che mi dicono dovrebbe essere il prossimo Consiglio dei Ministri che il
Il
Il Governo licenzia questo documento e lo consegna al Parlamento
Until documento è diventato importantissimo dall'anno scorso
Io mi ricordo perché anche se non coordinava in passato però comunque davamo noi del MEF un contributo importante alla a questo documento
Il punto il documento fino all'anno scorso era sostanzialmente completamente ignorato non solo dal Parlamento italiano ma anche dalla stampa e dagli osservatori di fatto era un documento che non non serviva molto
Pur se guardato con molta attenzione in Europa
La situazione è cambiata radicalmente l'anno scorso
Cambiata radicalmente l'anno scorso perché perché c'è stata la revisione e la centonovantasei legge centonovantasei chiari visto i documenti di programmazione è sostanzialmente aree congiunto in un unico documento
Voi certamente lo sapete il dessert il Documento di economia e finanza che si compone di tre sezioni una nel Programma di stabilità che il documento che noi mandiamo in Europa
La seconda programmazione di forma il terzo è un documento i dettagli sulla finanza pubblica quindi praticamente i due documenti che noi inviamo in Europa è uno di questi è programmazione riforma
Sono parte integrante e non solo ma sono l'unico documento di programmazione dell'Italia che viene approvato dal Governo e fa il Parlamento secondo me questa è stata una modifica importantissime
Perché ha dato rilievo e ha dato vigore questo processo ci ha messo perfettamente in linea con il processo europeo
E ha
Messo sotto i riflettori il Programma nazionale di forma
Io l'anno scorso che essa la mia segretaria di farmi la rassegna stampa del Programma nazionale di forma ed è venuto fuori un libro vi assicuro che l'anno precedente se riuscivamo trovare uno due articoli sulla stampa era già molto
Quindi c'è stato un cambiamento epocale
Penso che quest'anno sarà ancor di più soprattutto per le frasi che l'attuale Governo da al processo di riforme e quindi sarà un documento assolutamente essenziale ed importante
Che sarebbe molto auspicabile in sé per sé un vero e proprio dibattito nel Paese quindi in primo luogo in Parlamento
Sul sul processo di riforma
E sugli obiettivi e sul percorso sarebbe molto importante che al di là di quello che fa l'attuale Governo che come sappiamo tutti è un Governo a termine si
Si mette in atto un processo con dei paletti ben chiari e condivisi dalle forze politiche di modo tale che questo processo continui anche oltre l'attuale legislatura
Sulla sulla sostanza di quanto è stato detto brevissimamente sul con i punti
Il primo punto all'Europa lì il dibattito che c'è nel documento sull'Europa è molto interessante dal punto di vista intellettuale
Sicuramente può ravvivare libico al dibattito tra economisti però dal punto di vista il policy makers direi che un dibattito abbastanza sterile nel senso che purtroppo e dico purtroppo perché noi come delegati italiani vari tavoli europei eccetera abbiamo sono andate le cose che abbiamo spinto quarantatré anni questa parte San una situazione in cui non ci sono più un margine di negoziazione in questo momento di fatto la la la struttura
Le policy sono state in gran parte decisione ci sono c'è di fatto un veto tedesco ad ogni iniziativa che vada oltre quello che è stato detto e quindi queste queste considerazioni quindi sono sicuramente importanti valide anche le ai tutto all'interpretazione della crisi che peraltro
In buona parte condivido non totalmente ma in buona parte condivido cioè il fatto che la crisi non è nata da una crisi di natura fiscale mattinata artigliato da squilibri macroeconomici
è nata da
Problemi strutturali
Dei Paesi europei e probabilmente la stessa Europa è nata un po'male non pensando a questa la situazione in anticipo tuttavia adesso siamo in questa situazione ripeto i margini negoziali sono quasi
Scomparsi e dobbiamo gestire una situazione assolutamente difficile per i prossimi due-tre anni poi forse tra qualche anno si potrà ripensare l'architettura europea in maniera più serena e compagni forza negoziale anche sui tavoli europei
La
Passa sempre parlando di Europa stati citati Europe bonzo o addirittura il project e la la proposta di redemption fanno anche questa anche questo qui molto interessante dal punto di vista intellettuale è giusto che se ne parli è giusto che si facciano le proposte
Dal punto di vista pratico non ci sono non ci sono assolutamente possibilità che queste cose vengano prese seriamente in considerazione a livello europeo nei prossimi tempi
La proposta di redemption Fund del dei dei Consigli Asperti tedesco è una proposta a mio avviso interessante
Fra l'altro ci sono state varie proposte negli ultimi tempi una di queste è il così detto sono positivo Beyoncé cioè praticamente di botto europei
Passi queste proposte potrebbero di porre in essere abbinate combinate insieme e potrebbero attraverso fasi successive aiutare effettivamente
A a far convergere e a ridurre soprattutto la spesa per interessi di paesi che sono più soggetti a ad attacchi in questo momento sarebbe
Sarebbe molto ospitati a mio avviso forse a partire dall'anno prossimo alla ci San Cametti Governo Scud forse in Germania
A e quando si apriranno nuove prospettive e in Europa però al momento politicamente una cosa
Sostanzialmente impossibile gli stessi lo stesso consigliere esperto in Germania che ha fatto la proposta
Ha avuto una risposta netta chiara dalla cancelleria tedesca dicendo questa non è una proposta supportata dal Governo tedesco
Quindi è chiaro che da quell'atto lì vi assicuro non c'è assolutamente spazio però ripeto vale la pena studiare queste proposte perché
Anche abbinandola insieme la proposta da in c'è un bond con l'aiuto Beers e poi una fase successiva quando ci sarà già un netto percorso di discesa
Rapporto debito PIL si potrebbe addirittura abbinare con la proposta di droga sul su due reti consente anche quella è una cosa interessante ma non utile in una fase come quella attuale però ci sono varie
Pur possibilità tecniche per pervenire un mercato unico dei titoli di Stato
Purtroppo politicamente non ci sono spazi in breve
Quindi se non ci sono sparse nel breve secondo me
Purtroppo dobbiamo come anche come come Italia far fronte ai nostri problemi
Cercando risolverli per conto nostro il che significa guardare alla situazione in faccia la situazione così come è la situazione è molto difficile questo momento
Molto difficile perché
Come sapete ai a dicembre di governo ha preparato una relazione per il Parlamento è stata alla base della della manovra
In questa relazione al Parlamento si guardavano a crescere meno zero quattro per cento per l'anno attuale
Essi chiaramente presso questo obiettivo non sarà raggiunto
Siamo l'elisir che stanno alla fine dell'anno scorso ed è stato sostenuto Riboli state molto più deboli e quindi probabilmente il documento vedrete tra pochi giorni porterà dei numeri poi negativi parlano attuale
Che significa credo che questo complicare la situazione anche per le finanze pubbliche
Di buono c'è chi fa una riduzione degli spread significativa da dicembre a marzo
Questo aiuta molto perché in parte compensa
La debolezza un po'più marcata sull'ATO e l'economia
Tuttavia come sapete l'ultima settimana le tensioni sono riemerse è emerso in maniera molto severa si sui titoli di Stato che sulle banche italiane e questo può portare chiaramente a nuovi problemi che la situazione ancora molto fluida molto delicata
Ancora lì sono le prospettive
Per il futuro in questa situazione secondo me
Dal punto di vista di policy maker assente
Gli spazi
Sono molto limitati che sono sostanzialmente in due direzioni prima e accelerare ulteriormente sull'atto la riforma è quello che è stato fatto e molto sicuramente è stato da da dicembre in poi c'è stata una forte accelerazione bisogna fare ancora di più
Su tutti gli ambiti di competenza e quindi dal mercato di prodotti al mercato del lavoro
Al mercato de anche dei dei dei dei beni servizi quindi c'è una un un vasto spettro fondi POR potenziale azione che va sfruttata ampiamente
Per rimettere in carreggiata Alitalia in termini strutturali cioè fare acquistare la crescita potenziale che l'Italia merita
Sentendo quello che diceva Stefano Fassina prima purtroppo la situazione potenzialità è abbastanza deprimente nel senso che
Se prendiamo per buoni i dati che noi calcoliamo assume top Lucia concordata a livello europeo
E quindi abbiamo margini sulla metodologia perché ci c'è già un grosso dibattito sulla sulla crescita potenziale
è un numero che non è facile tira fuori però quest'anno siccome la crescita potenziale in parte è una media mobile quindi se la crescita scende tende a scendere con la crescita
Nominale
è quello che succede è che di fatto avremo una crescita potenziale negativa quest'anno ora se guardiamo lettura al futuro quello che ragionevolmente potremmo attende c'è una crescita dello zero cinque e l'uno per cento di potenziale
Sperabilmente con le riforme riusciremo portare e la crisi è potenziale poi
In alta tuttavia è una crescita ancora molto debole
E quindi bisogna fare ancora molto sul lato riforme riporta la crescita verso l'alto e quindi secondo me l'azione
Del Governo dei partiti politici del Parlamento dovrebbe focalizzare su questo l'altro grande filone
Sulla spesa pubblica perché i vincoli europei a seguito della modifica
Del patto di stabilità del fiscal competere del nuovo regole europeisti spacchettati su compact messa in discussione
Di fatto ci vincolano molto vicino nel senso che
E non soltanto
Vi sono riempie la regola del tre per cento come sapete che bisogna riportare il del sotto il tre per cento ma
Abbiamo l'impegno di riportare
Il il bilancio in pareggio in termini strutturali intende in linea con le intrusioni milioni fermo checked
In aggiunta a queste adesso cioè la nuova regola del debito che ci impone di ridurre
Il debito con un percorso
Ma molto serrato una regola molto complicata ma sostanzialmente facendo le varie medi eccetera ci impone di ridurlo di un ventesimo all'anno rispetto
Al sessanta per cento
Abbiamo la nuova regola sulla spesa
La nuova regola sulla spesa e molto vincolante perché fino a che non raggiungiamo il miglior diciamo cioè che cioè praticamente il pareggio di bilancio in termini strutturali la spesa pubblica in Italia deve essere ridotta dello zero virgola otto per cento per anno
Fino che appunto non raggiungiamo questo obiettivo dopodiché
La crescita
Della Spesal poker ed essere in linea con la crescita potenziale di medio lungo periodo cioè non quella stimata all'anno attuale ma quelle medio-lungo pericolo per l'Italia
Questo numero è zero cinque stimata a livello europeo che significa che la spesa pubblica nel breve periodo deve contrada sedi Mazzarotto nel medio periodo può espandersi solo di uno zero cinque
Questa cosa significa che anche in termini di bilancio pubblico i margini sono limitatissimi quello che bisognerà fare in futuro bisognerà ridurre
La spesa non produttiva retail il spesa non essenziale e dare spazio e margini per investimenti produttivi
E per la riduzione del pressione fiscale che come sapete è elevatissimo in Italia questa sera su questi due filoni SICID già o con la politica economica del Paese i prossimi anni persone indipendentemente diciamo dal partito politico
Ho su questi grossi vincoli che limitano la politica a detto questo
Ha quindi tornando a questi vincoli
Visto che in questo aggregato di spesa viene considerato a livello europeo
Si tolgono alcune cose si tolgono ad esempio la spesa per ammortizzatori sociali giustamente perché questa è una fatica un andamento molto ciclico però ad esempio non si tolgono la spesa si toglie la spesa per investimenti si fa sempre se ci si fa semplicemente una media negli ultimi anni
Quindi che significa che la spesa per investimenti pubblici è compresa in questo allegato quindi se si vuol creare spazi per investimenti pubblici bisogna ridurre le spese per consumi intermedi eccetera
E questo limita moltissimo quindi la spending review sarà la prossima frontiera line grossa la vera grossa sfida perché bisogna ridurre la spesa corrente per far spazio alla spesa per investimenti alle riduzione
Della tassazione è questa se volete è l'unica vera
Politica della domanda
Che che noi possiamo attuare perché di fatto l'unica politica
Della domanda si deve dirsi gioca su questi parametri io se vogliamo l'altra politica della domanda che noi possiamo giocare in questi momenti eh prevenire un taglio dei salari
Perché questa è quello che ci chiederanno in Europa questo è quello che è la logica conclusione come sapete
è emerso da dopo la revisione della governance Tropea
Vi è un nuovo processo che è diventato molto importante perché
Con questo processo ci sarà una procedura stringente al pari di quello che sia sui bilanci pubblici che è la procedura sul macroeconomiche in balances
Macroeconomiche in base significa che si guarderà a tutto tutte le cause che hanno prodotto squilibri macroeconomici significative negli ultimi anni
In particolare
Si guarderà il debito privato anche il debito pubblico ma solo da quella prospettiva si guarderà agli squilibri esterni di bilancia dei pagamenti
Si guarderà alla competitività di vari Paesi I alle tendenze per quanto riguarda la produttività eccetera eccetera l'Italia non Akragas grossissimi problemi al riguardo però è indubbio che ha dei problemi
Se guardiamo le partite correnti della bilancia dei pagamenti c'è una tendenza molto graduale fortunatamente nell'ultimo decennio al deterioramento il il saldo di bilancia
Di parte corrente Riace pagamento l'anno scorso è stato leggermente al di sotto del tre per cento Antoine leggermente più grande del tre per cento in termini cattivi
E la posizione netta sul resto d'Italia a è c'è competition che per cento del PIL che significa che anche se questi numeri non sono
Su
Oltre la soglia d'allarme per così dire comunque c'è uno squilibrio nei confronti dell'estero
Che deve essere equilibrato in parte questo avverrà naturalmente perché la domanda interna è talmente debole in questo momento rispetto alla domanda estera che
Avete già visto l'anno scorso l'Italia pur crescendo poco ha avuto un contributo di un punto e virgola quattro dalle esportazioni nette quindi chiaro che l'Italia riprenderà la ripresa di tale sarà una ripresa trascinata l'esportazione con
Un trascinamento dell'esportazione cioè della domanda essere anziché
Rispetto alla domanda interna
Ci si era quasi un riassorbimento automatico di questo squilibrio di partite correnti quindi da
Un più tre qualcosa si andrà probabilmente quest'anno un tal due qualcosa
Forse il concorso continuerà però in termini strutturali c'è necessità
Di fare testare competitività in Italia io parlo di competenza e di competitività parlerei di produttività che è una
Componente importante della collettività perché effettivamente il problema italiano più che di competitività e di produttività
Sono perfettamente d'accordo con quello che ha detto Stefano Fassina
Negli ultimi anni la produttività del lavoro è stata scarsa l'atto lucchetto limitato tali fattori che è un animale molto strano che si calcola in via residua e che tende a a mettere insieme quello che l'utilizzo del fattore lavoro è quello di utilizzo al fattore capitale come viene gestito in maniera efficiente sostanzialmente è stata negativa agli ultimi anni
Nella media di ultimi anni e questo grosso problema italiano quindi
è indubbio che essi mancando la flessibilità sul lato del cambio mancando la possibilità di aumentare la produttività a nel breve periodo
Tutto si scarica sui salari e in questa situazione di debolezza non sarebbe a son concordo su questo non sarebbe auspicabile scaricare sui salari
Anche questo peso perché questo significherebbe penalizzare ulteriormente la domanda interna quindi se vogliamo un'altra politica della domanda è quella di prevenire
Un riduzione dei salari non quello di di di aumentarle o o fare politiche attive di spesa a detto questo è chiaro che nel nel futuro bisognerà riassorbire anche questi squilibri esterni
Perché anche questa diventa un vincolo importante per l'Unione europea e per i assorbirlo ci sono solo due modi o continuare una politica di crescita salariale molto graduale moderata
Ma inferiore ad accrescere produttività o cercare di stimolare la teste la produttività la produttività totale dei fattori per stimolare la crescita produttività cioè su una strada le riforme dei fondi strutturali
E secondo me non sarebbe auspicabile
Cercare di farlo in maniera molto aggressiva molto determinata per evitare che poi
Dobbiamo alla fine scaricare invece sui salari questo questo questo problema visto che siamo vincolati sul cambio siamo legate all'euro
Sì finché resiste quantomeno
E questa questa è la la situazione
Quindi abbiamo dei vincoli strettissimi all'interno dei quali si dovrà muove la politica economica il Paese nei prossimi anni e concludo qui e spero che altri partiti politici altre parti politiche diano loro contributo a questo dibattito perché su questo dibattito che si gioca sostanzialmente il futuro del Paese grazie
Grazie tutto Codogno darei la parola l'onorevole Della Vedova
Io mi scuso per la strada
L'ultimo arrivato il primo a parlare anche prima andar via ma se abbiamo
La spinosa questione la proposta di delibera spesa pubblica del
Del finanziamento pubblico delle regolamentazioni relative
No io ringrazio Stefano per l'invito per il documento e anche
Così per aver aperto questa
Questa discussione questo confronto tra le forze che
Sostengono il Governo non so se poi è arrivata
Qualcuno anche del
PDL
Sia
Corsaro dovrebbe è però anche lui al come me impegnato nella nota vicenda però
Io più quindi sono
Telegrafico anche oggi
Per ridurre il tasso di maleducazione mi sembra che
L'intervento di Codogno abbia Aime richiamato al perimetro ristrettissimo
Entro il quale possiamo manovrare
La considerazione che
Finché si faceva sulla produttività che ha fatto prima Fassina poi Codogno il vero problema è che
Probabilmente mentre la Germania aumentava la produttività tenendo
Fermi salari noi negli ultimi quindici anni abbiamo o forse anche qualche anno in più abbiamo tenuto fermi salari senza crescere la produttività anzi probabilmente
Riducendo la complessivamente
E io
Penso per primo che ci sia un legame tra le scelte che vennero fatte allora
Di tregua salariale Barretta non sono d'accordo con me
E un un un ristagno della produttività nel senso che abbiamo offerto nella media spannometrica
Alle imprese italiane la possibilità di continuare ad avere margini senza investire in produttività perché comunque salari stavano
Più bassi di quello che allora parlo
Prima metà degli anni novanta in poi
Più bassi di quello che allora avrebbero potuto crescere
Certo spingendo gli imprenditori a investire cosa che comprensibilmente poi alla fine non hanno fatto in cambio allora
Di due mancate riforme strutturali quella sulla previdenza e quella sul mercato del lavoro secondo me questo è lo scambio che allora
Un po'in particolare il sindacato fece difendere quello cioè pensioni regole del mercato del lavoro in cambio salari credere che che stavano fermi
E e quindi una produttività che non
Non era necessario far crescere perché tanto comunque c'erano margini e il contesto internazionale naturalmente era diverso con una pressione minore di quella che poi
è divenuta nel ne illustri mentre lustri successivi
è chiaro che nel perimetro ristretto
è
Il perimetro è ristretto innanzitutto e c'è stato detto con chiarezza dai dagli impegni che sono stati assunti
Facciamo finta di poterli discutere ma solo come dato teorico io onestamente poi non so nemmeno se questi impegni seguo anch'io ho tutta la polemica la Lelli l'illusione della
Del del dell'ASS della RAI stretta fiscale espansiva
Però è anche vero che non so bene a quale alternativa di fossero ed è vero che questo è un conto che paghiamo a
Anni in cui si è stato
Qui paghiamo anche a questo il vero costo che io imputo a a Germania Francia e cioè
Di e in particolare alla Germania degli anni passati di aver definito un quadro di regole quelle semplicemente del parametro di Maastricht dei parametri di Maastricht
Che avevano non ci sarà mai la prova del contrario ma che
Potremmo dire oggi a Maastricht non ha funzionato se quelle regole fossero state rispettate di fatto si è scelto per senso di opportunismo
Da parte in particolare dalla Germania alla fine di chiudere gli occhi sull'Italia e quindi poi sulla Grecia fresco Spagna e poi sul Portogallo
Per ragioni interni e per non avere concorrenti agguerriti fuori dal perimetro dell'euro e quello è stato il primo passo per poi finire con Francia e Germania
Che hanno deciso
In qualche modo in modo unilaterale di by passarli direttamente i parametri
è chiaro che c'è il rischio di ripercorrere errori precedenti cioè di fissare dei parametri che poi
Non vengono per una ragione opportunistica o semplicemente per impossibilità non vengono rispettati
Io credo però che il percorso che ci viene imposto in termini di conti pubblici possiamo discutere forse un pochino il tempo potremmo posto che non possiamo perché come già è stato detto sono impegni
In cui nell'orizzonte dei prossimi due semestri difficile che noi riusciamo a mettere in discussione ma
Fingiamo di poterlo fare probabilmente potremmo chiedere una maggiore gradualità
Probabilmente e questo è un vero punto in discussione a parità di strumenti anche in sede europea di
Mutualità azione di surrogato di una molto all'inflazione dei debiti pubblici a cui faceva riferimento Fassino ha gli strumenti che ci sono probabilmente la richiesta che si può fare
Che si può continuare a fare e di renderli più incisivi anche dal punto di vista quantitativo quindi diritti nel gioco delle scommesse con chi scommette sulle difficoltà provare ad alzare la posta
Questo sicuramente sì
Però poi è chiaro che lì
La necessità di
Per correre un cammino virtuoso sui conti pubblici deriva delle condizioni in cui siamo come paese e in cui siamo finiti negli ultimi quindici anni in cui
A differenza di altri abbiamo buttato nella spazzatura il dividendo dell'euro che per qualche anno robustamente c'è stato cioè
Il costo del perché adesso siamo appesi allo spread se sta sopra o sotto o quattrocento i quattrocento punti base noi siamo arrivati ad aprile dell'anno scorso che i punti base non ancora cento
Di spreco e quel dividendo fantastico l'Italia alla buttato nella spazzatura che qui ha la responsabilità
Ampia
E condivisa quindi se oggi siamo in difficoltà non è perché
Ci vengono imposti parametri che saranno sempre parametri arbitrario e perché
Lo spread accento è stato fino al mese di aprile scorso e noi non abbiamo questo dividendo l'abbiamo bruciato con aumenti di spesa
è chiaro che
Fassino ha tanto ha ragione quando dice che alle siccome è difficile scommettere sulle strette fiscali espansive c'è anche qualcuno che lo sostiene tra
Nostri amici ma
è chiaro che
Perseguire l'avanzo che ci diceva Codogno è difficile in tempi come questi
è anche vero che dipende come lo perseguirne naturalmente in termini di effetti prociclicità perché sono perseguite con
Sul lato delle entrate come ahimè fino ad oggi anche con
La positiva e benedetta dal mio punto di vista
Nuova stagione politica e di Governo grazie al Governo Monti se la perseguire sul lato delle entrate l'impatto recessivo molto maggiore che non su quello
Se tu perseguire gli aggiustamenti sull'atto
Sul lato della della spesa e qui vengo brevissimamente la conclusione qui però ci vuole
Una
La forza e una consapevolezza politica maggiore che non quella del TAR del della leva delle entrate perché messo arriverà la spending review
Giarda in qualche modo ha già anticipato nei colloqui e nelle interviste
Cioè
Dettagli gratuiti sul piano politico della spesa pubblica
L'amico luglio è d'accordo non non ce ne sono
Incidere sulla spesa pubblica richiede una forza politica ancora maggiore perché vai a toccare interessi che si manifestano
Immediatamente che siano sul fronte del numero dei dipendenti pubblici sul fronte dei trasferimenti alle imprese sul fronte
Del del del di di parte di spesa sociale o contributi su sul fronte ci mancherebbe altro
Dell'istruzione sul fronte della sanità tu intervieni e hai una reazione immediata mentre le tasse le metti arrivano dopo sei mesi le pagano tutti poi in qualche modo
Quindi serve una consapevolezza politica molto maggiore e una spinta riformatrice molto maggiore per intervenire sulla spesa pubblica e io credo che già
Nei prossimi due semestri di legislatura questa per le forze che sostengono il Governo sarà
Una sfida una sfida vera perché dire ed è stato
Assolutamente giusto farlo
Servono nuove imposte
Per evitare il fallimento come abbiamo fatto queste nuove imposte prefigurano una riforma fiscale cioè più sulle cose più sui patrimoni per avere meno imposizioni
Sono i redditi e sui redditi delle persone delle famiglie e sui redditi delle imprese è una chiave assolutamente positiva però il secondo punto
Implementare il secondo punto è politicamente più difficile che non implementare il primo
Quindi
La questione delle riforme io personalmente penso che sul mercato del lavoro si sia persa un'occasione per dare un messaggio definitivo credo che sia stato
Un errore che pagheremo tutti quanti aver pensato che si potesse stare in questo contesto una volta che il Governo aveva scelto una linea stare a disquisire su questioni
Che sono questioni ideologiche da una parte certo ma anche
Dall'altra e questo scotto lo pagheremo allo parliamo quello di
Delle marce indietro
Credo che i due punti debbano essere e su questo
Una maggioranza parlamentare che non
Che che non non non tira il sasso e si nasca e nasconde la mano cioè che
Ci sta pienamente con il Governo avendo l'obiettivo di come dire staccare la cedola alla fine è una scommessa è un investimento ma io non credo che noi possiamo fare o
Un investimento limitato su questo Governo dovesse un investimento pieno questa è una mia con convinzione
Quindi
In
Trovare le modalità che saranno comunque dolorose ma è un investimento politico sulla spesa pubblica e sulle riforme io ho visto ho letto solo la sintesi del documento che ci hai mandato
Rispetto alla all'aumento della produttività che al cuore nel settore manifatturiero mi sembra che ci siano una serie di spunti
Totalmente condivisibili e positivi dalle Camera di commercio regionale
Quindi con un intervento di razionalizzazione agli interventi sulla strumentazione di partecipazione dei lavoratori dei dirigenti anche
Anche
In chiave fiscale perché sull'aumento dalla produttività e qui chiudo è un punto che a me sta particolarmente a cuore che voi inserite
Un
Tra le tante retoriche di cui dobbiamo liberarci o che dobbiamo aggiornare c'è anche quella che la
Le piccole imprese siano la spina dorsale del Paese io credo che anche ragionando in termini di produttività e di crescita produttività dobbiamo aggiornare lo slogan piccolo è bello sopra
Tu quando cresce perché credo che su questo debba debba essere una strategia
Non so se c'è di positivo industriale uno o altro ma mettere le imprese italiane spingere le imprese italiane accrescerlo dimensione perché questo dato che può
Assieme a tante altre cose aiutare a raggiungere l'obiettivo principale che è quello dell'aumento della produttività un percorso che ci può
In un tempo ragionevole dare margini realistici
Entro il perimetro che c'è stato tracciato
Di crescita grazie
Grazie Vestidello Della Vedova ora darei la parola
Onorevole Galletti
Poi Pier Paolo Baretta e poi c'è spazio per qualche intervento ci sono alcuni interventi
Programmati
Io ho la fortuna nella vita che a differenza di Benedetto Di Stefano e dottor Codogno non sono un economista quindi questo mi aiuta una fortuna
Mi aiuta a fare delle analisi
Parto dal problema europeo
Io la penso come il dottor Codogno noi abbiamo avuto
Due errori
Ho ripetuto peccati originali che tutti oggi riconosciamo dal quali non riusciamo a uscire abbiamo creduto di fare
Unione europea basata sulla politica monetaria su un'unione monetaria e non con politiche fiscali Condi condivise e abbiamo perso sei anni dal due mila e due al due mila otto senza fare quelle riforme
Che oggi ci avrebbero permesso di avere
Più competitività e più produttività e quindi una situazione migliore di quella che abbiamo
Io credo
Che nei momenti di difficoltà
Ognuno debba fare il proprio mestiere più che negli altri momenti oggi noi
Che cosa possiamo fare
Noi oggi dobbiamo riprendere un tema
Che è sparito dall'agenda negli ultimi anni e che va riproposto con forza che è quello della politica economica noi dobbiamo per la prima volta
Da dicembre ad oggi ragioniamo di politica economica questa politica economica secondo me a tre capisaldi le riforme
La spesa a cui il recupero di risorse attraverso la spesa pubblica e l'evasione e le politiche fiscali sotto questi tre capisaldi c'è
Un disegno di politica economica del Paese compatibile con quelli che oggi sono i vincoli europei dai quali comunque non possiamo uscire
Riforme
Io credo che in tema di riforme tutto serva e niente serva
Una riforma tiene sull'altra
Io capisco che quando abbiamo fatto le liberalizzazioni la gente ci fermava per la strada e ci diceva ma che cosa servono cresciamo con le liberalizzazioni no solo con le varie situazioni non cresciamo
Le semplificazioni la gente ti fermava per la strada o nei dibattiti
Scientifici o televisivi ti dicevano con le semplificazioni non si cresce è vero con le semplificazioni solo non si cresce
Con la riforma del lavoro da soli con la riforma del lavoro non si non si cresce non si producono posti di lavoro ma tutte insieme nel medio periodo queste riforme aiutano la produttività quindi aiutano a crescere
Corresponsabilità bisogna dire che nel breve periodo forse da queste riforme vengono più disagi che Anji
Macché nel medio periodo queste riforme tutte insieme nell'ambito di una politica economica di un disegno di politica economica
Serviranno per crescere le abbiamo fatte ritardo sì probabilmente questo erano che era uno dei capisaldi dei pacchetti di rinvii pacchetto di riforme che dovevamo fare dal due mila otto al due mila otto e dal due dal due mila due al due mila otto
Ma se non incominciamo mai a farle queste non produrranno mai i loro effetti positivi
Sulle riforme mi voglio soffermare su una in particolare perché ho trovato molto interessante lo spunto che viene dal
Al rapporto che ci ha presentato ci ha mandato nei giorni trascorsi Stefano Fassina sul welfare
Io sono molto d'accordo sull'impostazione
Bisogna lasciare la quantità di risorse che destiniamo al welfare inalterato bisogna aumentare la qualità di quelle risorse
Qual è a parità di risorse bisogna riuscire ad avere più servizi e servizi migliori
E questo lo raggiungiamo
Con un metodo con due con due passaggi importanti il primo bisogna rivedere la stagione dei diritti
Noi forse nelle periodo storico passato abbiamo dato troppi servizi a troppi anche a chi se lo poteva permettere guardate anche nelle piccole cose
Io vengo da Bologna a Bologna la scuola materna non si paga per definizione
Io quattro figli o un reddito alto posso pagarmi la scuola materna ce l'ho sempre avuta gratuita
Alla bisogna che sì che si si capisca che determinati servizi costano alla collettività e se uno può se li paga
Questo vale per la per lette adesso per la scuola materna ma
Vale per gli asili nido vale per l'assistenza domiciliare vale per la sanità
Quindi bisogna che incominciamo a capire che certi servizi che abbiamo dato via con troppa facilità oggi non possiamo più permettere mettercelo e quindi dobbiamo rivedere anche i diritti acquisiti passaggio non facile
Passaggio sotto mentono caccia seconda cosa puntare sulla sussidiarietà
Io che c'è un'intervista bella ieri sulla stampa di
Del ministro Giarda che dice una cosa che io condivido
Dice bisogna chiudere le fabbriche di prodotto abbiamo troppe fabbriche di prodotto all'interno della pubblica amministrazione che erogano servizi
Quindi riportare lo Stato e gli enti locali a farlo controllori della qualità e della quantità che di un servizio viene reso sul territorio e farli sempre meno erogatori
Per arrivare a questo ci vuole del tempo sono passaggi difficili perché c'è una cultura impiantata nello Stato e negli enti locali di erogatori e non di controllori ma anche qui se non iniziamo mai non ci arriviamo
Recupero delle delle risorse
Certo puntare sulla spending review su questo non c'è dubbio con una attenzione particolare non ci aspettiamo troppo perché anche da qui
Anche da qui i tempi saranno meno di e soprattutto
Partiamo da una situazione disastrosa cioè quando noi Parlamento Giampaolo per anni
Abbiamo detto che tagli lineari non funzionano
Oggi abbiamo la prova che non funzionano
Quindi la spending review deve anche recuperare inizialmente
Il cattivo funzionamento dei tagli
Lineare perché se tu scrive che io riduco la spesa non l'hai ridotta non basta scriverlo bisogna farlo dopo
Lì è successo che l'abbiamo scritto ma dopodiché la spesa non si è ridotta con i tagli lineari quindi la spending review dovrà in parte
Recuperare anche i mancati risparmi che derivano dai tagli lineari
La spending review comporta anche una responsabilità politica molto forte
Quindi una azione politica concertata fra i partiti che oggi sostengono il Governo Monti molto intensa perché quando tu vai a tagliare qualcosa non è
Del tutto facile identificare che cosa tagliarlo come tagliarlo e poi e poi e poi fa
Sul fronte dell'evasione io penso che qualcosa in questi mesi sia stato fatto penso che bisogna continuare con la stessa forza che abbiamo avuto finora
Anche affermando in maniera chiara che penso che questo è un concetto che a differenza di qualche tempo fa
Sta passando che l'evasione è un furto
Un'ultima cosa
Sulle politiche fiscali io ritengo che questo sia il vero fulcro e guardate proprio perché non ci sono giornalisti mi permetto di dire alcune cose uno
Sull'IMU non è l'IMU sbagliata
Si è sbagliato quando abbiamo cancellato l'ICI
Cioè l'IMU è un'imposta naturalmente giusta
Ce l'hanno tutti i Paesi d'Europa ma questo non vorrebbe dire però soprattutto in una struttura economiche fiscale come quella che abbiamo noi l'imposta sulla prima casa è un'imposta giusta
Certo non è facile reintrodurla quando per motivi
Non voglio fare polemiche di nessun genere però
Secondo me sbaglia sbaglia del secondo me sbagliando si è tolta tre anni fanno
Quindi è chiaro che era introdurre un'imposta non è mai facile ma non ce la prendiamo con l'IMU poi va sistemata va resa più federalista accerto ricordiamoci che quell'imposta noi l'abbiamo introdotta quando avevamo
La situazione Grecia le porte cioè eravamo sull'orlo del baratro quindi
L'abbiamo messa se volete in maniera rossa in maniera
Non non del tutto giusta mettiamola posto però limoso ripeto anche sulla prima casa
A costo di non essere
Elettoralmente attraente lodo dico limo sulla prima casa è un'imposta giusta e quindi secondo me deve entrare e rimanere nel sistema fiscale non in maniera transitoria ma invece in maniera
De FIBE finiti ma lo dico perché è ultimamente
Vedo un ritorno che mi preoccupa un po'alla demagogia fiscale allora non è il momento della demagogia fiscale è il momento della serietà fiscale il contrario seconda cosa l'IVA
Anche qui anche qui attenzione io sento che spesso nei dibattiti noi siamo preoccupati da aumento Iva di due punti previsto per ottobre lo sono anch'io
Facciamo uno scenario se noi fossimo nelle condizioni
Grazie a quello che abbiamo detto sulla spesa pubblica e sull'evasione
Grazie anche al
Andamento positivo del dei titoli di Stato oggi per dir la verità un po'meno per quella missione a due anni è stato al tasso doppio di quella delle del mese scorso però
Mettiamo che a ottobre siamo nelle condizioni di evitare l'aumento dell'IVA o comunque
Di contenerlo perché al massimo due punti no dal ventuno al ventitré la linea massima
è possibile anche aumentarla di un punto o di mezzo punto
Mi chiedo
Siamo sicuri
Che oggi
Rinunciare all'unico strumento fiscale che ci dà un po'di competitività sia utile
L'IVA eri è l'unica imposta europea e dell'unica imposta che permette ancora gli Stati di fare un po'di competizione
Di di svalutazione competitiva
Soprattutto in un Paese come il nostro che esporta in matti era in maniera notevole
Perché l'IVA sulle esportazioni non la fai non a caso se voi andate a vedere i Paesi che stanno meglio ed Europa hanno l'aliquota IVA più elevata la Germania è già al ventitré per cento noi siamo al ventuno
Allora non conviene forse invece che schierarsi demagogicamente a dire no all'aumento Iva utilizzare quelle introito di risorse IVA
Quell'introito che deriva dalla dall'aumento delle delle delle dell'IVA di due punti che è di dodici miliardi per abbassare un po'il costo del lavoro ed aiutare le famiglie in difficoltà
E così spostiamo davvero il peso dalle cose al reddito
Secondo me
Se vogliamo avere un po'di responsabilità almeno prendere in esame questa possibilità di fare un po'di sana svalutazione competitiva non lo lascerà il fuori dalla data porta è una cosa che anche nel PNR
Forse in qualche modo lascerei sospesa
L'ultima cosa la voglio dire sul sul metodo io ringrazio Stefano per come impostato questo dibattito penso che sia
Positivo lo dico soprattutto ai membri della Commissione Bilancio Berretta Ciccanti che la cui prima che si troveranno a discutere sia un metodo giusto noi dobbiamo dare molta rilevanza e molta importanza
Al dibattito che ci sarà prima in Commissione bilancio poi in Parlamento ma anche
Esternamente perché su questo
Credo che sia
Il lo strumento col quale i partiti che oggi sono impegnati in uno sforzo collegiale possono identificare davvero una politica economica comune
Grazie Gianluca
Pier Paolo e poi facciamo qualche intervento
Sì sull'analisi dei due osservazioni la prima addirittura un po'più drastica e cioè
Assumendoli idea che la crisi non è il portato esclusivo del debito ma alle radici più profonde che Stefano ci ricordava
Allora dobbiamo dire cerchiamo un po'al capolinea di un modello di sviluppo
Basato su un impulso un'ipotesi consumistica e quindi io mi chiedo se
Quando parliamo di consumi non dovremmo introdurre una riflessione diciamo più audace su questo punto capisco la complessità della cosa e se in un programma alternativo una un
Un una prospettiva di austerità
Non sia da prendere in considerazione collocando Minelli scenari più
Più complicati e meno ottimistici
Per i prossimi anni credo che per i prossimi anni a dovremo fare i conti con incentivi scenari più difficili che ci vengono
Prospettati e quindi mi chiedo se non dobbiamo assumere noi prima di
Subire quella giusta osservazione
Che veniva fatta su la austerità autolesionista non ci sia invece un progetto di ostilità che ci consente noi di affrontare il tema in maniera esplicita sino al punto di essere
A quel punto anche autorizzati a porre la questione redistributiva
In anche in questa chiave perché un progetto di ostilità non è a Phnom da una parte sola ciò un messaggio forte verso il Paese e l'intera comunità delle
Del fatto che le difficoltà che stiamo attraversando hanno bisogno anche di un ripensamento profondo la seconda osservazione di tipo più politico
E che si richiama il Polo serva azione che ha fatto anche dottor Codogno cioè
Mi pare che in margine di movimento sono tali per cui bisogna provare a correggere dentro un quadro di riferimento molto stretto è difficile immaginare
Un quadro diciamo Sturzo fondamentalmente
Alternativo perché potrebbe non consentirci poi un'azione politica efficace
Da questo punto di vista io
Pur apprezzando molto il fatto che il documento dedica analisi importanti penso tutta la parte sul mercato del lavoro eccetera
Darei per scontate alcune cose cioè darei per scontato e le pensioni il mercato del lavoro il pareggio di bilancio che penso che con l'ultima manovra di venti miliardi sia
Diciamo un obiettivo raggiungibile non perché non ci siano delle cose da fare e delle correzioni ulteriori a da INDA introdurre sia sulle pensioni sul mercato lavoro adesso non entro nel merito non c'è tempo
Penso che ci voglia un programma nel club di correzione della riforma delle pensioni nel medio periodo che ci che bisogna porsi alcuni problemi da qui al due mila diciassette c'è una lunga agenda sui due grandi temi
Mercato del lavoro e e pensioni ma li darei per
Acquisiti mi concentrerei sui punti invece
Ancora scoperti di quello che è in programma che avremo di fronte nei prossimi mesi la prima questione riguarda il debito
Io non credo che sia sufficiente né lo scenario ottimistico né con lo pessimistico c'è semplicemente con l'avanzo di bilancio non ce la faremo ci vuole la crescita da un lato
Ma ci vogliono anche interventi straordinari sono stupito dalla totale
Assenza di dibattito anche nel governo sulla questione ad esempio degli modella dismissione degli immobili o di programmi di questo tipo non è che non ho presente l'obiezione
Non è il momento migliore ma mi chiedo se ci sarà un momento migliore se non riusciamo ad accelerare anche alcuni interventi sul debito e il secondo l'aspetto dei della della spesa pubblica
Sul patrimonio non c'è nessun Progetto di e visibile e misurabile
Non so se sia tattica lo vedremo ma io credo che questo sia un segnale sbagliato e su su sulla spesa pubblica effettivamente anche su questo ne hanno parlato i i colleghi
Diffusamente io penso che è il momento di affrontare questo tema non
Non credo che sia eliminabile dal nostro orizzonte una discussione di su questo punto meglio farla noi
Meglio farla in anticipo e affrontarla penso alla alla alla pubblica amministrazione al pubblico impiego
Io ho presente ho presente
Cosa è scritto nella lettera della BCE sul pubblico impiego
Mi aspetto che tra qualche settimana o mese il Governo Monti che sta applicando pedissequamente quell'agenda intervenga
Io ad esempio non condivido la dite quello che è scritto sulla lettere b c era sul punto del pubblico impiego perché è esattamente il contrario di quello che chiedeva giustamente il dottor Codogno cioè
Evitiamo la riduzione dei gettiamo d'anticipo dei salari ma
Aspetto che arrivi il decreto del governo Monti
Poi il rischio di muovermi di di
Di rimbalzo come c'è capitato in altre cose e quindi io mi porrei l'agenda qui debito
Patrimonio tagli alla spesa pubblica in generale non è solo l'esempio proprio che ho fatto c'è il tema ve lo sa benissimo della sanità e MIP questo è un capitolo sul quale noi dobbiamo mettere le mani in anticipo e io penso che anche in un piano nazionale di riforme questo tema debba essere presente aggiungerei su questo due elementi
Di cui non uno sapute parrucca il federalismo
Tutta il partito tutta la partita che il documento affronta con molta efficacia verrà per dello dello squilibrio territoriale e dei problemi del Sud
Beh io li inquadro anche dentro questo non capisco cioè non era un tema della lega il federalismo anche la lega lo aveva gestito male è sbagliato tra l'altro ma il lavoro fatto anche in Parlamento per non dare una un'impronta
Diciamo federalista all'interno di unità nazionale insomma è stato questo dubbio
Tra di noi è un peccato che non venga ripreso perché potrebbe dare alcune risposte ad alcuni dei problemi di riforma che abbiamo
E altro capitolo che io introdurrei
Approfitto anche della presenza del nostro interlocutore guardate che
Sul patto di stabilità non si va più avanti e quindi io tra letture le cose che chiederei al Governo di affrontare coraggiosamente è la la messa in discussione di questo alla struttura di patto di stabilità ci sono elementi di politica economica questi enti
Cioè non sono cose fa parte della produttività totale dei fattori a cui faceva riferimento Stefano affrontare questioni come un'organizzazione federale dello Stato o come la messa la la riforma del Patto di io dico riforma
Anche su minerebbe andare ben oltre del patto di stabilità che sta uccidendo una parte anche quella possibile perché io non è che non so le contro Biasioli ma mi sa siamo un punto in cui bisogna
Bisogna decidere l'altro aspetto riguarda il fisco
Io non credo che siamo più in condizioni di procedere per ulteriori tasse penso lo doveva opporsi ecco perché insisto sulla spesa pubblica perché siamo al top cioè la pressione fiscale complessivamente intesa
è una pressione fiscale a parte tra i più alti d'Europa già comunque non non non
Non non regge più e quindi in qualche modo semmai il tema è come noi introduciamo
Dada da da dalla evasione che stiamo combattendo
Da da da ragionamento sull'IVA io vorrei dire adesso Galletti non c'è ma
La mia il mio ragionamento sull'IVA addirittura più come dire io penso che quei quattro miliardi
Dobbiamo porci il problema di troppi intanto parlo di quell'importante dobbiamo porzione di trovarli all'interno dei duecento eventi sei miliardi
Che è il complesso delle riduzioni delle detrazioni fiscali se non siamo capaci dentro duecentoventisei miliardi di trovarne quattro attraverso razionalizzazioni e pulitore
Non abbiamo la forza
E dopodiché a quel punto è possibile usare viva
O per gli ammortizzatori che non mi dimentico che c'è una crisi è anche un'emergenza o per fare una riduzione del costo del lavoro per impresa e lavoratori ma è chiaro che
Se si Galletti dice
Aumenti amo Liva per ridurre le tasse e poi non si pone il problema che quel che quell'aumento dell'IVA Monti l'ha usata
Per coprire la clausola di salvaguardia di Tremonti il buco resta comunque quindi io pongo ambedue i problemi affrontiamo anche questa e affrontiamolo perché è un po'è un capitolo della riforma fiscale
Quindi io sulle tasse penso che siamo arrivati bis vera a e qui non possiamo più agire sulle entrate bisogna semmai porci il problema di di alte noir per partire dal lavoro dall'impresa ed ecco perché
è importante passare al capitolo della della della della dei tagli alla spesa l'ultima considerazione che voglio fare riguarda la crescita
Poi allora bisogna riprendere
In mano
Un ragionamento di politica chiamiamolo industriale come volete chiamarla
Cioè noi dobbiamo cominciare a indicare che tipo di paese deve essere il più tardi ha travet anni
Nessuna coercizione ovviamente siamo giusto una struttura di mercato nessuna ipotesi di pianificazione ma che non si dica niente se vogliamo andare
Sostenere o no il manifatturiero andare verso una logistica integrata perché stiamo sui de dentro il cuore del Mediterraneo io penso che un piano nazionale di riforme
Debba cimentarsi anche con questa prospettiva
Se noi diciamo introduciamo elementi
Di questo tipo nella riflessione e nel dibattito che stiamo che dovremmo aprire nelle prossime settimane e in e il il documento che l'Italia consegnerà all'Europa contiene alcuni di questi elementi
Penso che in qualche modo ci siano già dei pezzi di visione virgolette virgolette alternativa all'interno di un quadro che sufficientemente segnato cioè non mi rassegno ad accettare tutto così come ma dentro questo quadro pongo degli elementi di correzione e mi pare che alcuni di quelli che sono
Io ho indicato e sono emersi questa mattina sono vanno in questa direzione solo così noi potremmo anche allora attenere dal punto di vista redistributivo
E della e della tenuta del reddito perché
Il problema vero sono i meccanismi di accumulazione dei quali poi deriva un un processo redistributivo
Mi pare insomma che quindi la la sfida che si è aperta interessante la cosa che diceva Codogno sul fatto che la l'anno scorso tre articoli cioè due anni fa tre articoli e l'anno scorso una rassegna stampa intera no
Facciamo in modo che quest'anno sia ancora così ma
Su un dibattito di contenuti e di merito che a me pare sia davvero davvero necessario che anche noi
Stimoliamo e penso che sia anche utile che le forze che sostengono il Governo affini in un'opinione comune
Grazie
Lorenzo opere un chiarimento poi Sandro Gozi vigile di Massimo D'Antoni Lino Duilio Andrea Lulli
Io sono telegrafico solo tre punti di chiarimento più che altro
Primo punto è che il debito pubblico è parte del problema della crescita non è una variabile esogena cioè è stato dimostrato ma ci sono a parità di storico lo quello quello mostrano che un elevato
Il rapporto debito PIL deprime la crescita economica del Paese
E quindi la riduzione del debito pubblico è parte dell'azione per la per la per lo stimolo alla crescita
A detto questo secondo i nostri calcoli un avanzo primario che rende compatibili le variabili fiscale italiane comporterà regole a livello europeo
Includendo anche
La regola di pareggio di bilancio che il Parlamento ha in discussione per l'inserimento in Costituzione e il livello dire di primario è tra il cinque cinque e mezzo per cento
Se mi si dice che è difficile mantenerlo a secondo me non è del tutto vero difficile arrivarci perché
Arrivare al cinque cinque e mezzo significa fare me misure pesanti
E non lo stiamo facendo in maniera fosse troppo veloce questo lo dico a livello personale
Però
Una volta arrivati a cinque cinque e mezzo non c'è bisogno di fare manovre aggiuntive tutti gli anni dobbiamo solo rimanere lì e non spendere i quattrini sostanzialmente
E quindi non una volta arrivati a cinque cinque e mezzo di surplus primario sostanzialmente
Il peso il la l'il trust diciamo della politica fiscale diventa neutrale nel senso che non è c'è bisogno di fare cose aggiuntive basta semplicemente mantenere quel Santoni
Detto questo
Altre due cose sulla tassazione sono assolutamente d'accordo con quello che ha detto non avevo ben lieti nel senso che
Non è né Tremonti né Monti né l'economista di turno che dice che è una
Ri bilanciamento della PAC per pressione fiscale passando di più i consumi e pensando di più o di beni
Sbattuto quell'immobiliare locale e tassando di meno al lavoro è un'azione procreazione vanno fatte molti paesi ci sono anche qui i numeri voli studi
è il modo per
Stimolare la crescita far cresce di più il Paese quindi se
Si presentasse l'opportunità
Di poter non aumentare l'IVA
Cosa che al momento non si intravede
Ma se se anche si dovesse presentare questa opportunità secondo me
Non non dovremmo assolutamente cadere nell'errore di non
Implementarle in piena perché se c'è uno spazio uno spazio per la riduzione del costo del lavoro
Sia sul lato all'impresa e che sul lato le persone
è vero che l'IVA deprime i consumi ma è anche vero che riducendo la tassazione sul lavoro quello dei lavoratori dipendenti si aiutano i consumi quindi le due cose
Non si compenso pienamente ma certo e cioè la mente si abbina passaggio sì anche un po'di politica
E anche un po'di qualifica familiare certamente ultimo punto
Io sono un po'scettico personalmente sulle politiche industriali perché
Poi bisogna capire quello che cosa si intende politica industriale perché si rischia poi di cadere nel nel dirigismo nel cercare di nel nel nel pensare che che il Governo o il Parlamento o che altro sia in grado di capire quale sarà lo sviluppo futuro dell'economia cosa che è molto difficile certo un po'di programmazione di sana programmazione ci vorrebbe
Però quello di cui veramente il Paese ha bisogno secondo me io riduzione di tutti quei mille lacci e lacciuoli burocrazia appesantimento amministrativo eccetera
Che sostanzialmente i vincoli e limiti alla crescita economica quella vera è la vera politica se vogliamo industriale di ridurre tutti i privilegi ridurre
Diciamo
I il i benefici delle varie categorie a beneficio comune in modo tale da rendere più fluido il mercato in generale chiudo qui
Grazie
Sandro Gozi
No io innanzitutto voglio ringraziare Stefano il gruppo di economisti che ha fatto un lavoro che a mio parere molto utile perché
E cercherò di dimostrarlo in questo breve intervento ricordando i punti che siamo chiamati ad affrontare nel mio modo di vedere come si così come intende il PNR nel prossimo anno ma anche in quelli che dovremo chiara affrontare dal due mila tredici in poi
Credo che il Governo questa quest'anno abusato un metodo giusto il metodo cioè quello di avviare un coordinamento atto nelle politiche europee e quindi credo che è stato bene che differente lo scorso anno il coordinamento è stato svolto dal ministro le politiche europee
Proprio perché il PNR non è questione solo di conti pubblici e materia del tesoro ma è questione di programma di riforma della del si studi un sistema Paese e quindi giustamente
Essendo collegata all'Europa e quelle il metodo il metodo giusto così come in Parlamento continueremo a lavorare come lo scorso anno invece abbiamo fatto cioè in maniera congiunta tra bilancio politico di europea
E credo che anche questo dia un po'
Il il colore delle dell'Esercito che esercito nuovo mani del sito di grande importante e giusto quindi dedicarsi non so quante pagine quest'anno Stefano Marmo varie decine di pagine
A a a a questo a questo a questo documento in sintesi l'Europa è stato detto Renata male
Se non è che non se non non se ne fossimo accorti c'erano alcuni che speravano in una naturale fecondità istituzionale politica dell'Euro
C'erano altri ed eravamo noi che sin dall'inizio di ci dicevano ma guardate che
Se non lo facciamo la gamba monetaria gamma di politique la Came con nomi Kagame politico no mica in tempi normali ci costringerà a farlo una crisi straordinaria questo abbiamo detti in tutte le salse in tutti i modi
Dal
Dal novantotto purtroppo e ad è avvenuto quello che
Che era che era che era evidente
Quindi certamente io non credo che sia tutto sbagliato credo che ci sia un problema di incompletezza dell'Europa e su questo avete già detto molto credo che ci sia un errore fondamentale
Che è stato fatto nel due mila e tre facendo saltare il Patto di stabilità
E credo che ci sia anche un impegno mancato da parte di Paesi come l'Italia la Spagna
Perché l'impegno che era molto chiaro quando fu introdotta l'unione monetaria quello di avviare anche un processo di riforma emigra economiche a livello a livello statale processo che
I tedeschi hanno avviato un processo che noi non abbiamo avviato
Questo è il patto e il patto implicito che poi dopo è stato ripreso
E reso esplicito col Patto Euro plastica ma che era lì sin dall'inizio io credo che questo processo personalmente che da questo processo in gran parte si è interrotto
Con qualche eccezione successiva nel due mila e nel novantotto e mentre invece la Germania ha avuto una politica industriale io a me invece piace il termine politica industriale
Mi piace perché ne ho un esempio
Dell'Agenda due mila dieci c'è ed è per me quella è una politica industriale di un Paese europeo moderno che affatto la sua parte quando le condizioni economiche lo permettevano
E oggi sia spetta chi agli altri Paesi passo altrettanto voi
La Germania di oggi problematica me c'è un problema Tedesco in Europa sempre i testi Europa che noi italiani francesi ci sono anche un po'meritati cioè noi abbiamo anche un po'la Germania che ci meritiamo
Lo dicono italiani noi francesi scusatemi questa parentesi puramente politica
Noi italiani perché siamo spariti dall'agenda europea per tanti anni di fatto non abbiamo non siamo mai stati più capace di influenzare in qualsiasi modo l'agenda europea di politiche economiche di politica tout-court i francesi perché hanno sempre ragionato in un'ottica nazionale nazionalista
Di cui l'apice è stato il box la bocciatura della Costituzione europea del due mila cinque e oggi si è ritrovo dei tedeschi ci siano se trovo molto bene in una logica di saturazione una Germania senta complessi
Che non trova un partner e equivalente a livello europeo e qui e dice o ballata ritmo della fede Filarmonica di Berlino oppure le guardiamo altrove questo è evidente che c'è un problema tedesca un campo ombra un problema che però politicamente
Abbiamo anche contribuito a creare io sulle proposte europee che sono state indicate non ho nulla
Non ho nulla da da aggiungere nel senso che è evidente l'integrazione di debito pubblico europeo sono evidenti gli eurobond
Credo che avete parlato di IVA non dimentichiamoci che innanzitutto dobbiamo rivedere il sistema di Vauro pero una battaglia persa che dobbiamo fare a livello europeo
Sì basti pensare alle frodi che sistema IVA sta dando stare stazza producendo e diciamo che l'Italia anche su questo è bene piazzata nel sistema di frodi IVA quindi
Quando parliamo di IVA pensiamo anche a rivedere il sistema perché si possono trovare delle risorse ulteriori credo che bisogna avviare una convergenza fiscale sociale a livello europeo e spero che i possibili cambiamenti dei Paesi chiave lo possono fare perché è chiaro che non possiamo Venere delle basi imponibili soprattutto a livello di impresa così diverse a livello a livello europeo come quelle che sono nel mercato unico Cosimo Cocco così come non possiamo avere degli Stendhal sociali così diversi
Come quelli che abbiamo nel mercato unico con tutti i problemi che dando anche a livello di aspetti come i diritti sociali diritti sindacali sono delle questioni aperte sono dei casi sono arrivate la Corte di giustizia ricordo solo il caso Viking l'avallo al quale il Parlamento europeo giustamente sta lavorando oggi quindi è evidente che occorre anche un processo di di convergenza credo non so se l'abbiamo alla fine è stato inserito nel documento
Ma credo come vi avevo detto che c'è una questione di reciprocità che non è protezionismo formali dobbiamo essere minimo maturi di reciprocità che l'Unione europea il mercato unico deve porre a livello globale
Pensando non agli stand ambientali prestandovi stanno sociali ma pensando anche a una valutazione sugli investimenti che arrivano in Europa che ci sono gli investimenti speculativi investimenti produttivi e pensando anche
Ha una strategia concertata di trasferimento delle tecnologie dell'euro per il verso il resto del mondo è questo che intendo per una nuova reciprocità che va collegata alla dimensione esterna di venti venti e credo che noi democratici
Dovremmo cominciare a a parlarne
Nelle tematiche nel nell'aspetto interno sono attorniata economisti non sono economista quindi mi mi baso solamente su quello che è andato a Roma un assunto mi sembra perché condivido anche quello cioè il il fatto che in Italia non cresca per un declino
Totale dell'albergo in declino della produttività produttività totale dei fattori allora immagino che questa sia
La valutazione con cui parte anche il PNR del Governo e io vorrei entrare in questi punti
Perché è evidente che e in questa sede abbiamo essere consapevoli noi dobbiamo distinguere
Come Partito Democratico l'analisi del PNR due mila tredici che per forza di cose sarà un documento necessariamente ridotto e molto concreto collegato all'immediato
Con invece una nostra strategia di TNE R.D. agenti agenda venti venti
Che deve prepararsi e due mila tredici e dobbiamo e deve accompagnarsi caratterizza la nostra proposta oltre due mila tredici
Quindi sono due esercizi che sia a livello temporale che a livello di qualità di strutturazione seriamente sono è seriamente diversi è evidente che entrambi devono quindi porsi la domanda come
Come si può tornare a crescere c'è poi si possono creare degli spazi degli dei nuovi strumenti di efficienza e di produttività
E nell'immediato ci sono delle cose che il Governo può fare tenendo tenendo conto di quelli che sono i settori su cui dobbiamo lavorare infrastrutture capitale capitale umano capitale sociale
La questione dell'economia verde sono i grandi settori su cui già si possono avere degli interventi e su cui dovremo verificare
In cui nelle Commissioni se il Governo intende intende avviare alcune cose le sappiamo già magari non sappiamo i dettagli ma sappiamo i titoli
Le iniziative bandiera quelle che l'Europa chiamo iniziative bandiera azione Illy iniziative fondamentali di azienda venti venti italiana che sappiamo già
Giarda sta facendo una spending review dobbiamo vedere cosa può venire fuori dalla spending review evidente evidente sono evidenti a per me
Dire già escludere che qualsiasi risparmio possa andare a una strategia di crescita questo ed è da contestare che almeno da verificare a dibattere in Parlamento c'è una delega fiscale del Governo questo fa parte fa parte della strategia venti venti
C'è la questione del mercato del lavoro c'è la questione non è stato accatta ma che spero sarà toccata e che la questione dell'Agenda digitale
Su cui c'è un ritardo enorme e che è una questione legata alla crescita del Irish cresce italiana
La alla crescita europea poi sono altri aspetti basta sfogliare i giornali ma tutte quelle quei titoli dei giornali di oggi devono essere nel documento che il Governo ci porta e quali sono l'accesso al credito e i pagamenti della Puglia
Per cui voi dovete Andrea Lulli tre che ha fatto una battaglia in Parlamento su questo e l'abbiamo fatto insieme e certa che questo deve
Il una con i una una soluzione a questo problema dovrà essere indicata
Nel nel PNR dovrà essere indicata anche Sez senza sarà fatta i contenuti principali della legge sulla concorrenza annuale
Chi fa parte che fa parte di questa strategia così così come ci sono altri aspetti che sono la alti il tema della giustizia civile il tema del contrasto alla povertà
E il tema appunto della della lotta alla corruzione
Vede che contraddice diceva pure tutti i temi di cui si sta discutendo oggi
E il tema della economia verde ecco perché
Insistiamo giustamente soli importante del PNR perché a tutti questi temi che si fanno di batterici occupano proprio in questi giorni
Dalla pagina una pagina qui sui quotidiani sono tutti temi che devono messe essere inquadrati però in una prospettiva strategica di sviluppo
Che è quella del venti venti del venti venti italiano a cui occorra occorre ovviamente aggiungere altri due temi su cui il Governo può iniziare a fare qualcosa e ha iniziato in parte a fare qualcosa ma che dovranno essere sviluppati la prospettiva pluriannuale
Che la questione della politica energetica
Liberalizzazioni e eseguiti e la questione della politica di coesione il lavoro di barca di emergenza sulla quale dobbiamo costruire invece una nuova politica di uso efficiente strutturale dei fondi strutturali appunto
Per secondo me sono nelle questioni chiave che devono su cui dobbiamo impegnarsi sui possa impegnarsi nei prossimi mesi assieme al Governo è evidente che noi e concludo dobbiamo guardare anche una prospettiva POR due mila tredici
Ci dobbiamo preparare il due mila tredici dobbiamo guardare al dopo due mila tredici
Beh su questo io sono d'accordo con Pier Paolo quando insiste sul tema spesa pubblica sia dismissioni che tagli di spesa pubblica certamente un tema fondamentale da affrontare
Tutti abbiamo letto i LEA le analisi sappiamo che non è il momento quei mercati di vendere beni pubblici
Tutti però sappiamo che quello è un tema che dobbiamo affrontare e dobbiamo inserire in una nostra proposta di nuova politica economica
Come come Democratici e poi io credo che ci siano in tempi di risorse scarse accanto a tagli e dismissioni non ripeto quanto detto Pier Paolo
Ci siamo tre dimensioni che dovrebbero caratterizzare la nostra proposta che sono in parte sviluppato in questo documento ma questo come in tre legato alla diciamo all'immediata la congiuntura
E che ne abbiamo parlato delle nostre riunioni a mio modo di vedere vanno sviluppati per caratterizzare una nostra proposta che sono le dimensioni della conoscenza
Guardiamo la Corea che monti ci ha ricordato esistente
Guardiamo guardiamo i vent'anni di politica della conoscenza cioè formazione professionale produttività e competitività della Corea quello secondo me è un altro esempio di politica industriale alcuni problemi ispirarsi per il tema sfera della conoscenza
Il tema della
Società verde Economia e Società verde finisco di resistere privilegiare alcuni assi di sviluppo e privilegiare anche alcuni comportamenti vi è un tema che va dall'impresa alla cittadinanza
E infine il tema dei diritti non apro il tema dei diritti però ricordo che solo la questione degli immigrati del lavoro nero guardate le del CIPE dell'Eurispes ci sono circa dodici miliardi che sfuggono al fisco
Da lavoro nero dell'immigrazione ecco io credo che e attorno a questa si debba costruire un anno una nostra proposta quindi concludo in due tempi primo dibattito parlamentare per verificare se il Governo sta facendo tutto quello che può fare nello spazio temporale limitato che va di qui all'inizio ai primi mesi del nuovo anno sui temi sui temi specifici ed e vedere alla luce degli impegni venti venti
Però lo stesso tempo lavorare solo una nostra prospettiva che deve essere venti venti deve essere di cinque anni
E attorno alle quali dobbiamo Vettel che farei anche aprire ai quale la nostra politica economica alternativa sapendo che il quadro e dato che le risorse sono scarse che Masi manovra sono limitati ma non sono inesistenti
Grazie Riccardo
Rilevi
Vi chiederei appunto esterni cinque minuti perché probabilmente l'una e mezza dobbiamo lasciare dalla sala
Grazie Stefano io non
Nomino alterò in discussioni su fatti di stabilità o altro né sul tema toccato da Galletti succube con cui concordo il tema su valutazioni internazionali
In un ambito di moneta unica attraverso uno scambio
IVA per costo del lavoro su questo tra l'altro Stefanetti abbiamo già discusso nei mesi scorsi avendo l'idea di fare
Due brevi osservazioni
Dato che stiamo parlando di un piano di riforme
Abbiamo molto parlato di competitività di produttività di Germania
Evitiamo l'errore di pensare che
Il recupero di competitività e di produttività tedesco derivi solo
Da un arresto della dinamica salariale
In Germania abbia avuto un'enorme
Riorganizzazione della catena produttiva avviata con
Prima l'unificazione tedesca e dopo molto di più con l'allargamento
Basta andare a guardare negli ultimi anni gli studi
Ancora attualissimi di un economista industriale come Italia Marin probabilmente qualcuno di voi riconoscete l'Università di Monaco che sono stati anche ripresi ultimamente nell'ultimo rapporto del CER
Da Paolo Guerrieri
Di fatto la Germania allargato la sua base produttiva a tutta
All'area dell'Europa centrorientale spostando
In quelle aree non come si pensava avrebbe potuto fare le produzioni più basso contenuto tecnologico ma rovesci esattamente quelle a più alto contenuto tecnologico per approfittare dell'alto livello di istruzione di quei Paesi
Per cui da lì viene
In gran parte
L'aumento di produttività tedesca cosa che è particolarmente preoccupante per noi perché gli investimenti e Desk in quei Paesi vanno probabilmente a sostituire classica esportazioni nostre come sotto fornitori dell'industria tedesca
Per cui attenti a un grave elemento di pericolo
Per il quale non basterà a riportare in Italia la produzione di cassette di Rubino di rubinetteria per ricche
Lì c'è un problema vero di
Chiamiamola politica industriale o politiche economiche in generale ma quelle un tema importante
Altro tema piccolo piccolo e qui finisco cerchiamo quando si parla del nuovo PNR con un nuovo Governo di cancellare
Quelle che sono alcune cifre che gridano vendetta e che sono una vergogna per il nostro Paese nell'ultimo PNR
O meglio nella relazione sui progressi della strategia europea di per il due mila venti
Laddove si delineano gli obiettivi di istruzione conoscenza dei Paesi dell'Europa a ventisette l'Italia si segnala ancora non con le previsioni ma come obiettivi
Per essersi posto agli obiettivi d'essere all'ultimo posto tra i Paesi del venti a ventisette nelle classifiche di abbandono scolastico l'Italia si propone ancora egli ancora scritto nero su bianco
Di essere al ventiseiesimo posto superata solo da Malta e laddove si parla di istruzione terziaria si pone per il due mila venti lo straordinario Obiettivo di essere all'ultimo posto ecco io credo che un Paese
Esattamente ecco io credo che un Paese civile laddove si parla di
Riforme non possa proporsi questi obiettivi anche se forse
Diciamo che erano per un
Uno scrupolo di sincerità però non possiamo porci l'obiettivo di essere all'ultimo posto in Italia nel campo dell'istruzione
Grazie
Ma scusa Massimo tentoni
Che appunto accurato
I rapporti
Grazie
Resisterà un po'
Alla tentazione rispondere proprio perché mi sento
Da da colture
Chiamato in causa su molti punti però alcune cose vorrei dirle nel sito tutto ora noi
Siamo siamo stati consapevoli nella stesura di questo documento della distinzione tra quella che
è un discorso di carattere intellettuale e quelli che sono i vincoli politici però io non sarei per una separazione
Così netto in fondo l'evoluzione anche del modo di guardare alla crisi sappiamo quanta influenza avute sta tuttora avendo sul modo di affrontarla
Credo con un certo ad una certa soddisfazione che per esempio nel mese è cambiata anche la rappresentazione della crisi se
Giusto oggi per esempio una il commentatore il
Numero uno del Financial Times ripropone un tipo di analisi e di
E di diagnosi dei problemi europei che è quella che noi dicemmo già l'anno scorso ma al momento nessuna diceva c'è questa enfasi sugli squilibri
E stermini più che
Sugli aspetti di bilancio pubblico possiamo diciamo rivendicare che sul piano politico di essere stato tra i primi a dirlo e ora è diventato consenso e speriamo che possa anche tradursi
In anche in modo diverso di affrontare di affrontare il problema perché la questo il fatto di dire che il problema erano problemi nazionali forse
E e ciò che consente anche una certa resistenza di cui ci veniva dato
Anche notizia sul sui vari detti che impediscono e che che rendono questa questa gabbia di vincoli particolarmente stringenti così come
Aspetto il riconoscimento che c'è un problema di insufficienza dell'architettura europea può darci delle indicazioni
Sulla
Sulla direzione in cui muoverci riconoscimento che l'Unione monetaria da sola senza una integrazione dei sistemi bancari da un lato senza una più stretta integrazione e fiscale non possa funzionare
è un elemento molto importante ora capisco che ci sia se ci si muove nell'ambito in senso stretto del Piano nazionale di riforme queste cose vanno prese per date
Però l'aspirazione anche di questo documento a quella di di andare un po'oltre anche per non farci trovare
Impreparati nel momento in cui come succederle cose dovessero dovessero cambiare Volver
Speriamo nel senso di una maggiore disponibilità a modificare il segno delle politiche
O magari perché purtroppo non possiamo dare probabilità zero a questo evento nel nel momento in cui le cose potessero anche precipitasse ero anche perché insomma i segnali il fatto
Sopra che se no non è affatto finita questa è la sensazione che
Che purtroppo abbiamo ogni caso se come il le scelte anche a livello europeo vanno preparate per tempo ci sembrava importante
E sapete diciamo non restare nella nella gabbia del del vincolo dato non limitarsi a vedere la politica economica con un fare i compiti che ci sono stati imposti ma
Vedere anche qualche prospettiva su come superare in quale direzione superare
Questi vincoli
Ora io volevo soffermarmi su un punto che da un posto il Presidente il senso del discorso come l'abbiamo sviluppato
In
In questo in questo documento l'abbiamo sottolineato molto come una cosa che è venuta fuori nel dibattito
E il il decennio
Un po'meno di un decennio se consideriamo la crisi che seguito la la
La formazione delle armi dell'euro sia stato una un decennio perduto nel senso che c'era almeno una condizione che avrebbe potuto aiutarci cioè l'accesso
A credito a molto a buon mercato per l'economia
Ora è un aspetto su cui riflettere è il fatto che questa
Accesso al credito non si è tradotto automaticamente in aumenti di produttività e di investimenti questo è un punto cruciale perché
Forse anche qui dobbiamo dobbiamo lasciare quello che che è stato un po'un mito una per compensare cioè che il mercato messo nelle condizioni di fare avrebbe fatto cioè dobbiamo interrogarci seriamente sul perché
Un
Aumento dei margini di profitto al appunto accesso al
Al capitale di debito facile eccetera non abbia non abbia generato quegli investimenti che avrebbero potuto mentale la produttività
E e probabilmente quello che è mancato è una politica attiva e quindi un insieme di politiche che complessivamente si ponessero il problema della specializzazione produttiva dell'Italia cioè perché del che cosa l'Italia
Avrebbe dovuto diventare cosa dovrebbe diventare ora io la la al discorso della politica industriale la vedo in questo senso credo che dovremmo un pochino abbandonare questa paura per cui ogni volta che si parla di politica industriale dice allora c'è la tentazione del dirigismo
Non si tratta e dirigismo si tratta di avere un'idea chiara di quale sarà la vocazione produttiva dell'Italia in una identico in una in una mondo i punti in comune prima in tutto in un'Europa ma in un mondo sempre più integrato dal punto di vista economico e poi intervenire
Attivamente eliminando certo i colli di bottiglia però non è non è soltanto ridurre i vincoli il problema non è soltanto quello che si chiama liberalizzazioni e credo che ci sia anche da fare qualcosa da dire in senso più attivo fornitura di infrastrutture che sono complementare agli investimenti privati
Oppure e cercare di intervenire e laddove l'non ivi nostro capitalismo non riesce a raggiungere quella massa critica che in molti casi è necessario
Insomma ci sarà un motivo se nel
Obama nello Stato della rende della nazione ha parlato di politica industriale ed è vero che la Germania ha fatto politica industriale non è stato solo lo diciamo chiaramente non è stato solo contenimento del lavoro ha fatto una
Ha fatto l'en plein le scale molto intelligente dal loro punto di vista magari non hanno il favorevole
E lì si rischiano di dettare allora una politica indosseranno Ikea riducete i costi perché voi sarete i vostri i nostri subfornitori a basso costo ora
Rispetto a questo forse dobbiamo interrogarci
E dobbiamo
Decidere che che direzione borbonico vogliamo imprimere al nostro sistema economico nel documento c'è qualche proposta non credo possano essere considerate proposte dirigista e sono comunque proposte l'intervento attivo
A fianco alla politica industriale c'è naturalmente c'è quello che diciamo e quello che avevamo già detto che il PD dice da altre parti per cui abbiamo
Abbiamo un pochino tralasciato ma sappiamo bene che c'è la questione del sistema fiscale che anch'esso è una sorta di diciamo
Di riforma strutturale in un certo senso perché nel momento in cui si lotta all'evasione rotte da un lato ci sono gli interventi favorevole la capitalizzazione molto apprezzabile l'inserimento presente o del dell'ACI e nella riforma del sistema di imprese ma anche la stessa lotta all'evasione fiscale vorrei sottolineare è una riforma strutturale
Nel momento in cui elimina quel sussidio implicito ad attività che sono attività marginali in molti casi e certo non vanno a favore della di un aumento della del della produttività complessiva del sistema
C'è la questione ovviamente dell'investimento in capitale umano e questo è il punto uno dei punti per cui ci siamo anche soffermati che abbiamo criticato quegli interventi sul mercato del lavoro
Che avrebbero consentito
Forse sì di accrescere un po'l'occupazione ma
Abbassando il costo del lavoro probabilmente abbassando anche la qualità e il capitale umano veniva diciamo che la difesa di quella che è stato espunto della flessibilità in uscita
Questo sto sforando va bene
è è stato anche motivato dall'idea che sappiamo che mercati del lavoro caratterizzati da una maggiore così detta rigidità sono spesso anche mercati però in cui la relazione stabile tra imprese lavoratore
E ciò che consente un maggiore investimento in capitale umano nella regione era un po'in questo senso scusate allora
Tagliando su altre cose volevo sottolineare perché non è stato forse finora sottolineato riguarda mente la questione del lavoro femminile
C'era questo l'importantissima perché lì c'è
Un un serbatoio di crescita potremmo dire norme però la preoccupazione è capire se
Il lavoro femminile inteso come questo punto un sostituto di un welfare che vari tirarsi per cui
Se le donne dovranno occuparsi del correttezza e l'autosufficienza delle cure parentali oppure su questo ci vuole ci
Si intende si intende investire e quando dico investire ahimè andiamo sul punto sappiamo è un punto centrale ma ineludibile cioè la questione delle
Delle risorse della spesa
Ora e e torniamo anche alla questione dei vincoli esterni e la il segno che viene fuori diventa da questo documento almeno resterà anche l'intenzione anche di rilevare
Che c'è una incompatibilità tra i vincoli è una vera prospettiva di sviluppo noi siamo escreto si capisca leggere piuttosto scettici rispetto all'idea che la crescita possa arrivare
Semplicemente da quelle che nel gergo in della
Dibattito internazionale si chiamano le riforme strutturali che poi sono
E tre cose sono liberalizzazione del mercato del lavoro concorrenza sul mercato i prodotti privatizzazione noi non crediamo che queste tre cose da soli siano quand'anche utili in molti casi sufficienti e proprio per questo riteniamo che quei vincoli che quindi che ci che che critichiamo siano dei vincoli in presenza dei quali non ci sono grandi prospettive
Noi diciamo molto pessimisti sull'esito che può
E avere la nostra economia il nostro Paese se la strada è quella quindi il giudizio è un giudizio in questo senso negativo e cioè l'urgenza di spendere la ritrovata credibilità a livello internazionale per modificare
Quella specifica che poi avremo
La cosa dire perché rientra proprio nei miei l'interesse di ricerca sul progetto pacifiste
IVA contributi magari sarà quella un'occasione dico che sono
Dalla parte di quelli che ritengono che sia un effetto c'è
è molto molto limitato contrariamente a quanto hanno ripetuto per anni OCSE anche dal Commissione europea tra l'altro abbiamo fatto faccio parte un gruppo di lavoro e la Bocconi che ha lavorato per la Commissione europea su questo
E la conclusione è che specialmente in Italia il margine sia limitato e soprattutto il margine c'è quando
Il taxi e se viene utilizzato con un meccanismo che riduce
Perché riduce il carico fiscale sul lavoro strani ma perché riduce il potere d'acquisto e quindi aumenta il carico totale
Su categorie come i pensionati o gli incapienti quindi il le fette diciamo il costo da un punto di vista sociale di questo tipo di intervento
E vada tenuto presente nel momento in cui si vuole perseguire quella strada mi fermo qui fermo grazie Massimo
Lino Duilio onorevole Duilio e poi
Onorevole Tempestini
E si
Se anche
Ma grazie per questa occasione anche perché non ce ne sono molte e spero che
Aumento in prospettiva e ci aiutino anche in Parlamento laddove
Silvio ricordare quanto è accaduto gli anni scorsi ci siamo trovati in alcuni casi in situazioni addirittura
Imbarazzanti per PNR collazionare tipo in modo diciamo così veloce probabilmente anche perché c'era all'inizio e peraltro con dei contenuti che
Riflettevano appunto un poco di improvvisazione di collazione su questo magari
Torno dopo quindi sono molto grato per questa
Possibilità e spero che ce ne siano altre anch'io non ritengo che ci possano ci debbano slegare diciamo gli elementi però recita quelli che attengono ai profili più strettamente contenutistici
Però siccome abbiamo molto tempo diciamo così io penso che non riscontriamo sui in questa vicende non solo nazionale dei nodi teorici prima che pratici siamo orfani di notevoli io se è così si può dire
E non si è atterrata su quello che io nel mio piccolo e finisco ho detto anche in Commissione
Da autorevoli esponenti che ci vengono tutti a recitare in una unica l'Italia dico così uso il termine un poco coloriti tanto per fare
Diciamo così non rendere
Il prima molto pesante cioè siamo atterrati su una sorta di pensiero unico è un poco debole se così si può dire insomma
Che fondamentalmente si riconduce all'esigenza da tutti programmata di dover razionalizzare l'esistente attraverso diciamo questo sillogismo che porta a sostenere che mettendo a posto i conti
Questo ed eliminando lacci e lacciuoli questo aprirà diciamo sorti magnifiche e progressive e metterà in moto grazie a una sorta di spiriti animali tesi
Il Presidente non somma Ricasoli circuito i virtuosi della crescita io personalmente non credo molto
A questa ecco
Cosa registro se così mi possono definire la solitudine del neo keynesiano insomma cioè se per quanto possa valere analisi Keynes chiara essendo consapevole che è un'analisi di breve periodo e che
è stata
Definita un così in un contesto di economia sovranità nazionali ma certamente penso che sia tuttora valida per molte cose che potrebbero essere riprese detto questo e rinviando magari in altre occasioni in cui si possa riflettere su questo discorso
Teorico che poi produce proposti ricette anche
Pratiche su questo credo che siamo d'accordo tutti cioè sul fatto che poi le ricette conseguono a un'idea una visione a una
A Teoria diciamo così
Rispetto al circuito e al perimetro diciamo così pessimistico che veniva evocato è uno dei due per quanto esasperati estremi diceva
Diceva Stefano prima non tanto estremo direi perché
La l'obiettivo di crescita del PIL del due per cento nel non lo vediamo da vent'anni a questa parte anzi forse c'è stato un anno solo in cui abbiamo avuto
Una crescita che si è avvicinata
Che ha girato attorno al due per cento insomma abbiamo avuto negli ultimi vent'anni i tassi di crescita assolutamente era critici
Tassi di incremento della produttività
Sostanzialmente negativi insomma quindi questo è il panorama dentro il quale noi ci muoviamo notiamo da tempo in queste acque Libraccio osé
Anche quando non c'erano questi discorsi relativi ai vincoli posti a livello comunitario e così via insomma non mi pare che siano venute fuori
Grandi idea insomma che ci hanno consentito di uscire da questa situazione anzi addirittura abbiamo sprecato risorse abbiamo perso decenni come ci dice visto che parliamo di decenni
I decenni perduti
Comunque in questo quadro in cui
Ritengo poco verosimile Graci possa andare verso una prospettiva di avanza primari di consistenza tale per cui insomma possono nel rispetto dei vincoli che abbiamo assunto a livello comunitario consentirci insomma di eliminati di di di di risolvere la questione anche di onorare gli impegni e io sono un po'preoccupato circa il fatto che non riusciremo ad onorare gli impegni che
Abbiamo assunto
Due battute finali il ricorso al versante del primo diciamo così
Ambito che quella politica industriale e sul versante
E invece
Del secondo che è quello della
Produttivi dell'altro diciamo tutti dittatoriale fattore per quanto riguarda la politica industriale anch'io ritengo che non sia
Come dire un pacato parlare di politica industriale peraltro anche facendo l'analisi comparata con altri Paesi in questi anni ci sono fior di Paesi anche europei
Che si sono cimentati nell'elaborazione di una visione di politica industriale per il futuro addirittura chiedendo a trust di cervelli che sono stati messi dentro sedi proprie laddove
Fornissero diciamo così i propri suggerimenti ieri per cui è stato
Definito diciamo così lo scenario di settori e di comparti
Che erano destinati inevitabilmente alla fine per cui le inutile sprecare di con risorse anche pubbliche era l'unica cosa utile
Suggerita è stata quella di praticare una sorta di eutanasia dolce diciamo così in modo tale che nessuno venisse lasciato in mezzo alla strada ma non sprecare
Appunto soldi in imprese che erano militari e dall'altra parte definire uno scenario di invece una visione appunto quindi a certamente non non emblematica di dirigismo ma se non sia
Una visione di futuro io credo che diciamo compito del governo dell'esistente risulta pressoché
Impossibile è peraltro procedendo secondo questo avviso consistenti investimenti che hanno voluto anche qualche risultato per cui se c'è qualche volta è andata male su alcuni di questi
Ambiti rispetto i quali si riteneva che esiste solo delle potenzialità e si è centrato l'obiettivo insomma e i risultati sono evidenti anche in termini di dinamica del PIL registrato in questi Paesi partire dalla Francia tanto per essere non
Non
Astratto
Cosa penso io per la politica industriale proprio ricadere nella idea e nella ideologia del dirigismo penso che ci debba appunto cercare di elaborare
Una visione di futuro sia pure nel contesto europeo ma ognuno giocando il proprio ruolo assecondando vocazioni naturali diciamo così
Penso che si debba accompagnare eccellenze che sono presenti e diffuse nel paese e sperimentano eroicamente possibilità di crescita che si assecondate accompagnate potrebbero assume una valenza
Oltre che simbolica anche economicamente
Significativo significativa penso che bisognerebbe avere un poco di ambizione in più perché quando noi scriviamo nel Programma nazionale di riforme quello che abbiamo scritto anni scorsi e cioè che l'obiettivo rispetto all'Agenda ventuno enti in materia di ricerca era passato dello zero otto all'uno e due mentre l'Europa passava dal mi cinque al tre
Il che significava che nel due mila venti non avremmo aumentandola distanza rispetto all'Europa anziché averla diminuita credo che questo significhi sinceramente ci aiuti poco insomma definire una prospettiva una prospettiva e di crescita penso e finisco
Che però questo non è una mia idea ma io la condivido la scritta insomma il mese scorso in un paio di posti il collega
La massa io penso che proprio per la
Recuperata credibilità a livello internazionale ed europea
Penso che
Proprio per il fatto di avere messo come ci dice come crediamo in condizioni strutturali di riequilibrio la finanza pubblica del nostro Paese forse ci potrebbe in Europa almeno chiedere che una tantum una tantum e visto che le condizioni di equilibrio e riequilibrio strutturali
Sono scritte oramai chiedere la possibilità di investimenti e ripeto con una spesa una tantum per che si produca uno shock economico produttivo alla luce però anche di risorse che vengono impiegate a questo fine
Chiudo con riferimento a
Ma credo solo il titolo perché il mio tempo è esaurito all'altro cioè al capitolo produttività totale dei fattori cattolico innanzitutto a Stefano
Perché è un mio pallino da sempre ma non è solo mio voglio dire ho acquisito oltre che per una esperienza anche in pirica essendo andato a vedere nella pubblica amministrazione ha fatto di igiene pubblica nel senso che per alcuni anni
E per avere come dire approfondito anche a livello teorico io penso che il tema della pubblica amministrazione e del lavoro pubblico
Sia un tema che potrebbe essere e potrebbe diventare rivoluzionaria nel nostro Paese perché
O noi lo affrontiamo con un approccio che renda il lavoratore pubblico la metto così il protagonista di questa rivoluzione che porti a reperire tutte le sacche di sprechi ed inefficienze che sono
Diffusi e molto più di quanto non si pensi che comunque non potranno essere né individuate e ne combattute attraverso norme scritte astrattamente a livello centrale e quindi uno facciamo un'operazione che porti la pubblica amministrazione quasi emulando analogicamente lo spirito protestante lo spirito vitalismo Ciocca rappresentato
Per il lavoro dell'imprenditore insomma nell'ambito pubblico una motivazione tale per cui il lavoratore pubblico diventino un facitori di democrazia
E quindi un costruttore di futuro reperendo risorse che secondo me possono finanziare
Qualche tornata contrattuale oltre che apportare Risorse al nell'ambito centrale da destinare a investimenti produttivi
O noi facciamo questo lo dico politicamente insomma e quindi con iniziative che vadano al di là della celebrazione della convegnistica rituale sulla pubblica amministrazione con le tecnicalità nazionalistiche che dovrebbero
Sistemare due cioè
Cose che comunque vediamo e facciamo danni ma che non ci portano ad avere risultati rivoluzionari oppure noi ci affideremo sia ad una spending review che italiana meglio nel senso che non farà tagli lineari che hanno significato tagliare magari dove non si può doveva tagliare non tagliare dove ci doveva pagare perché questo è accaduto in tutti questi anni di volgarità gli ignari come non li abbiamo definiti in Parlamento quando abbiamo fatto opposizione
E però secondo me faceva una cosa che è necessaria Cervaro della spending review ma non sufficiente io non credo che sia un fatto ideologico penso che questo non questo risulta
Risultato ci si procedesse in questo modo potrebbe consentirci in questi tempi di ristrettezze di recuperare reso OSCE
Oltre che potrebbe consentire non c'è un'altra cosa che non si mette in contabilità nazionale e cioè il recupero di un volto amico della pubblica amministrazione che il volto voi della politica
E la quale e poi Pubblica amministrazione fa integrazione pubblica perché oggi una risorsa che sta diventando scarse è proprio quello della integrazione pubblica se perdiamo
Le istituzioni e l'amministrazione credo che
Non ci sarà economia che tenga grazie
Grazie Francesco voi Andrea Lulli
Ma anzi tutt'altro soprattutto per testimoniare diciamo ecco
La dizione ad un ad uno sforzo la comprensione e l'adesione di uno sforzo importante
Gli economisti che il Conserva nostro perché così economisti Stefano prodotto con questo testo io ne conosco la versione di qualche settimana fa quindi non so se
Vi sono stati apportati grandi cambiamenti penso che quella quella quel tetto questo testo
Avendo al centro come linea guida questa diciamo della competitività come punto di discrimine
Sia si è sia una strada giusta penso di aver ascoltato stamattina molte cose tutte molto molto compatibili tra di loro naturalmente
C'è tutto da costruire nella verifica delle posizioni dei dei punti di partenza ma diciamo non ho trovato anzitutto nelle cose che ha detto il dottor Codogno
Lo diciamo estraneità non ho trovato elementi che portano a dire che diciamo non si possa determinare un quadro di riferimento diciamo complessivamente convincente unitario
Partendo da questa considerazione generale mi limiterò a farne due politiche ahimè mi dispiace ma
La prima che tutte le cose che abbiamo detto richiederebbero che per il corso dell'anno anche viviamo ci sia una fortissima coesione diciamo di intenti politica per realizzare i risultati
Che sono Stati diciamo enunciati siamo di fronte ad una condizione nuova di emergenza molto grave
I segnali che abbiamo sono da una parte di un Paese ferito da una parte di un Paese seduto
E
Diciamo abbiamo quindi avremmo avremmo bisogno o di un anno nel quale la politica faccia vera mente la sua parte per riattivare quei meccanismi che consentano di riprendere un percorso
Prima considerazione base consegua la seconda considerazione noi siamo di fronte album contesto al quale abbiamo guardato modo distratto è sbagliato nel corso degli anni la Germania non ha fatto solo un'operazione
Di politica economica in Terna non ha soltanto sì ho capito bene
Il ragionamento che faceva anche lei
Non ha soltanto fatto appunto
Politiche sulla flessibilità ma ha fatto anche politiche industriali la Germania ha fatto anche politico ha fatto anche geopolitica funzionale a questo schema
E questi sono problemi che con i quali faremo i conti con molta difficoltà la Germania non ha più diciamo un mondo di subfornitori in questo Paese a ormai filiere produttive
In altre parti diciamo dell'Europa è fuori di essa
Diciamo abbiamo quindi di fronte a noi diciamo anche da questo punto di vista dei mutamenti molto forti che ci impongono una riflessione e qui finisco
Io sono stato uno di quelli e sono convinto ancora che abbiamo fatto bene
Che
Il che lo slogan di Monti e cioè quello che dovevamo approvare diciamo alle lei il trattato anzitutto perché eravamo convinti che a quel da fosse la strada sulla quale dovevamo essere noi per primi
A hanno diciamo convinti a doverla imboccare io penso che questa sia stata una strada giusta ma
Quella strada presupponeva però diciamo una sorta di scambio presupponeva cioè che in questa Europa
Nella quale si sono combinate nel corso di questi anni politiche che hanno
Portata diverge del piuttosto che a converge per responsabilità di tutti sono d'accordo anche su questo
E questa necessità della convergenza venisse manifesti diciamo una disponga in questo senso ci fosse anche da parte dei pesca
E quindi penso che questa parte del ragionamento
Io capisco scelto come dice il dottor Codogno non è non è il mestiere di mia competenza ed è giusto che sia così e noi dobbiamo fare in parte come si
Ma noi dobbiamo anche sapere che o c'è un cambio di orientamenti politici di fondo
Da questo punto di vista li possiamo aiutare con scelte rigorose che abbiamo compiuto ma se non ci sono cambi di orientamento politico generale in Europa
Che possono nascere dal fatto che l'insistenza su questa linea porta anche la Germania in una grande difficoltà
Questo è il punto che possiamo vedere come elemento diciamo della del del prossimo scenario se non c'è un cambio di orientamento che dettato dalla nostra disponibilità a stare sulla linea di rigore ma anche da una
Presa di coscienza che quella linea rischia di essere negativa per gli stessi tedeschi io credo che
Se non c'è questo veramente sono per nove giorni difficile
Grazie Francesco Andrea Lulli
E poi
Anche da un lato si lavoro se n'è andato pure
Ho
Io
Parto dall'ultima cosa che ha detto Tempestini concordando sull'impianto di
Stefano Fassina certamente usato stamani
Se non c'è un cambio la montagna da scalare molto molto difficile
Peraltro può anche darsi della Germania
A mio
Diciamo umilia il parere potrebbe pagare un prezzo molto più elevato di quello che stiamo pagando onori
Perché non è un Paese flessibile come siamo noi
Detto questo però noi dobbiamo fare gli sforzi necessari quadro è questo e
Gli sforzi necessari io credo debbano essere fatti
In modo molto serio
Io voglio parlare anzitutto di questo uno dei punti che credo vada meglio definito nel Piano nazionale riforme
è aldilà dico che lei ha detto lei li sul in grado di istruzione va benissimo credo che
Il problema
Sia anche quello di raggiungere un tasso d'attività della popolazione
Che sia diciamo in linea con la media europea
Perché noi abbiamo un problema molto serio su questo Nespoli significa lavoro nero
Significa economia formale
Che un un problema non di secondo piano del nostro Paese perché è un fatto diciamo che io
Riporto poiché a al mio concetto di politica industriale
Quindi questo è un punto sulle quali riflettere e
Diciamo la riforma del mercato del lavoro in parte può rispondere a questo però qui il problema e anche quello di avere politiche e strumenti che ci consentano di aumentare il tasso di attività
Nel Paese
Seconda questione sempre relativo a diciamo spicca la politica industriale il punto non è solo quello dei ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione certamente un dato molto grave però vorrei far riflettere
Su un fatto i ritardi di pagamento nella filiera delle imprese tra imprese private molto più serio dei ritardi di pagamento la pubblica amministrazione
E qui c'è distruzione di ricchezza
Perché sostanzialmente si fa a si scaricano costi sulle filiere
E
Ed è un problema è un problema molto serio che credo debba essere affrontato e risolto in tempi rapidi con questo non dico che i ritardi di pagamenti la pubblica amministrazione non sia ovviamente da affrontare
Però quello tra privati è un problema diciamo molto serio e che rischia proprio di uno dei problemi anche di mancata crescita di una parte il sistema di piccole imprese
E anche il fatto che non avendo spesso
Rapporti diretti o in mercato ma lavorando con mediatori vari
Hanno poi alla fine diciamo Cisco si scaricano consistenti costi fanno da
Sostanzialmente cassa definanziamento per tre
Diciamo politiche che spesso non sono esattamente diciamo poi non non torno Investimenti e quindi in qualche modo
Un problema che dobbiamo affrontare come presto sulla politica industriale io qui devo dire
Cioè
Parliamo vogliamo parlare della Francia non vorrò parlare dei finanziamenti alla alla alla Renault o della sull'auto elettrica voglio parlare di un'esperienza
Francese molto importante la Francia è tornata ad essere il leader nella produzione dei profumi nel mondo
Semplicemente perché lo Stato francese ha investito tre miliardi di euro nel distretto
Dei profumi
Aiutando la ristrutturazione e la ricerca e come dire non la produzione diretta a parte lo Stato ma
Messo in condizione
Quel sistema e le imprese di recuperare quello che dieci o quindici anni fa alla Francia aveva già perso oggi la Francia e la prima nel mondo ed esporta ovviamente ed ha praticamente l'egemonia sui mercati grazie a una scelta dello Stato francese
Parliamo e vogliamo parlare un esempio un minimo la Germania Germania continuamente attraverso lì diciamole la propria presenza a Bruxelles nei regolamenti comunitari
Inserisce delle norme tecniche che in pratica favoriscono l'industria tedesca
Si può avere parla dei pannelli fotovoltaici non c'è mica soli silicio su cui si potrebbe puntare della ora della questione di altro tipo ci sono tante altre soltanto che i tedeschi hanno avevano i monopoli brevetto
Poi fanno produrre in Cina ma si prenda le royalty
Si potrebbe continuare su questo tante altre dei prodotti dell'industria tedesca sono diciamo come dire protetti
Cioè noi siamo un Paese non fa politica industriale
Pur essendo la seconda industria manifatturiera di euro io che questo sia
Molto gravi
Perché rischiamo di distruggere uno dei nostri punti di forza peraltro se
Noi possiamo puntare soprattutto a una ripresa sulle spot
Noi Brabbia dobbiamo sapere una cosa
C'è che non è che se
Non diamo una mano cioè anche scegliendo non direttamente ma facendo prodotto eruzione abbattendo stata ma
Non dobbiamo dobbiamo scegliere anche perché la riduzione delle vittime delle risorse pubbliche
E porta inevitabilmente dovrebbe portare saggiamente a è come dire una revisione è una maggiore selezione
Dell'uso delle risorse pubbliche presente uno dei punti potrebbe essere quello di
Diciamo riformare tutta la politica degli incentivi industriali e decidere
Su dove puntare
Ma di noi abbiamo un'industria e locomotive in Italia FIAT a parte
Di assoluta
Sciocco
Abbiamo perfino piccole imprese sono leader europee dei kit elettrici che in Italia non si fa
Cioè io non capisco perché non dovremmo sostenere questo tipo di industria
Non lo capisco perché e se non non lo facciamo noi lo fanno altri
Lo fanno altri guardate cioè io
Ero ancora
Nel sindacato Dessì e molti anni fa mi è sempre rimasto impresso e chiudo su questo la voglio fare lunga
Però io credo che questo sia un punto decisivo perché l'Italia ho puntato sulla propria industria manifatturiera riqualificando la
Partendo da quello che sa fare o altrimenti problemi cresceranno lo squilibrio sulla bilancia dei pagamenti crescerà inevitabilmente
Io mi ricordo
Non saprei domandato perché il Giappone che è un Paese certamente non socialista facce piani quinquennali nella ricerca nell'industria tuttora
E mi ricordo faceva i piani quinquennali di ricerca nel tessile tant'è che oggi
Noi paghiamo tutte le volte si organizzano prodotti sul microcredito e quant'
Paghiamo le royalty al Giappone
L'Italia che uno dei Paesi che sul manifatturiero dei beni di consumo alla persona una leadership
Indiscussa e a
Grande capacità e continuano invece in un declino perché
No perché diciamo dice ma
C'è un problema della del data dovuta dei denti ci sarebbe tanto da discutere ma
Dei fattori di produttività sì ma c'è anche il fatto che non c'è un orientamento verso
Verso un tipo di produzione di prodotti di riconversione produttiva o se volete di investire prodotti vecchi con le innovazioni
Che e e chi la può fare questa
Questa diffusione e questa inseminazione se non una politica industriale pubblica
Io credo che questo sia un punto rilevante del resto le storie di successo industriale nel mondo anche privati soprattutto di anche le industrie private nascano sempre da scelte politiche
Io qui scusate è una citazione inviterei a leggere tre miliardi nuovi capitalisti scritto già qualche anno fa da certa tra iscrizione
Repubblicano quindi
Assolutamente lontano dal mondo della sinistra in cui si sostiene
Con documenti alla mano che le maggior storie di successo americana dell'industria americana privata sono derivate da scelte del Governo americana
E lo diceva non per fare una storia del passato mappe polemizzare con l'abbandono della politica industriale delle dell'era della
Della lega me ne Economics e così via
Io credo che questo sia un punto assolutamente essenziale
L'ultima cosa le energie
Piano energetico nazionale deve far parte di un impegno il piano nazionale di riforma qui non voglio entrare nella polemica ultima
Dico solo che uno dei punti essenziali visto anche la nostra forza l'industria manifatturiera e vista anche la importanza della nostra industria meccanica di macchine utensili del genere
Sia quella ricerca dell'efficienza energie
Perché sul piano dell'efficienza noi possiamo recuperare ancora molti punti ma anche qui occorre una scelta netta di politica industriale parte
Pubblica che in qualche modo orienti la ricerca e orienti anche
Diciamo gli obiettivi di produzione industriale
Grazie
Celle Dawa qualora Pennacchi richiedere veramente un minuto perché dobbiamo
Lasciare la sala
Quello che io ho ascoltato mi porta a dare
Un giudizio senz'altro positivo sul documento
Che mi sembra molto razionale e molto ben calibrato specialmente in una logica di breve e medio periodo più medio periodo
Che a breve ma è necessario avere anche questa rotta diciamo così due tre quattro anni
Ma una strategia anche chiara di come organizzare il quadro macroeconomico in relazione all'Europa
Però ecco detto questo vorrei anche dire un po'e mi sembra che anche uno degli autori dei coautori forse coordinatore professor D'Antoni faceva un po'uno spunto dal suo intervento di replica
Cioè io avverto però un come dire un gap tra a
Questa impostazione che per impostazione europea diciamocelo chiaramente l'Europa che ci chiede di fare questi PNR diciamo non è che un'esercitazione che vogliamo fare noi
Bisognerebbe anche domandarsi perché ce lo chiede a che serve per questo dibattito europeo in questo momento quando sappiamo che le posizioni dei Paesi sono quelle che sono la Germania fa quello che fa
Ma adesso al di là di questo io avverto un ghetto diciamo tra questa impostazione e il prossimo anno i piani sono annuali diciamo no alla cosa facciamo nei prossimi dodici mesi
Di tutto questo discorso qua cosa succederà che poi per noi l'anno elettorale per noi l'anno più drammatico è il momento più duro anche di questa di questo tunnel nel quale siamo entrati
E io penso che dovremmo
Dare dei segnali e il partito anche dovrebbe dare dei segnali nel dibattito parlamentare
Solo cosa fare subito diciamo così
Per
Dare degli stimoli a questa economia italiana che non possiamo soltanto constatare che va indietro direbbe a un certo punto si muoverà non è che non è accettabile in nessun modo
è dare degli stimoli cosa vuol dire vuol dire intanto per esempio Conte continuare martellare col discorso verità noi veniamo da dodici anni dieci anni di nel covo sino sul fatto che la crisi non c'è sul fatto che il Paese andava bene e quindi il Paese è uscito dal così perché non c'è quel grande narcotizzato ore ma
Rimane questo aspetto generale
Monti è un come se fosse un delegato che deve risolvere tutto ma non è in grado non non può da solo
Allora bisogna che del dibattito anche del partito emerga un po'questa questa questo stimolo forte diciamo così a dire cosa facciamo in questi mesi
Lo abbiamo detto in un altro incontro un tempo fa è io dico abbiamo fatto questa col questore queste regole del lavoro va beh lasciamo stare adesso ma un piano d'lavoro subito ci vuole un piano per il lavoro subito domani mattina un per una settimana fra un mese cosa si fa per creare qualche posto di lavoro
E dell'addetto Duilio bene la pubblica amministrazione ci sono alcuni miliardi fermi nelle pieghe della realtà delle strutture pubbliche e perché non si dà un colpo di frusta attuati in tutti i gangli centrali e periferici perché quei soldi vengano spesi perché non si attiva
Noi veniamo da o da un clima di fannulloni nobile tutti fannulloni riduzione degli stipendi pubblici e tre milioni di attori non solo mortificati annullati cancellati ma l'ho visto non è possibile cioè non non può funzionare
Va vado a flash disorganizzazione sociale al massimo ma se non riusciamo a raccogliere la la fa la raccolta differenziata in questo Paese ma come ma di che parliamo
Cioè ma ma ci rendiamo conto del gap che c'è tra ciò che è quello che diciamo sulla analisi economica
Allora la faccio lunga piani in pratica industriale logistica cioè tutte queste cose
Sostegno all'internazionalizzazione e questo è cruciale cioè quel poco che possiamo fare subito è Monti sta facendo un giro straordinari dire buone per ore ma dietro ci vuole un esercito che va da subito con la testa di ponte perché le nostre piccole imprese quello che possono fare subito esportare di più ciò che producono
Ecco allora la produttività dei fattori afferisco Stefano sì finisco serva diciamo non era a Potenza dove nel nostro Paese va anche rischi volata a partire da ciò che si può fare subito
Grazie e scusate Oriani siamo ritardi dissi no
No prego
L'ultimo intervento
è un modo e un po'il lavorerebbero verrebbero lascia sì sì va bene gravissimo
Un flash che che sono indotta persistere di voler dare dalla costernazione dalla vera e propria costernazione che mi assale quando
Constatato lo scarto tra i problemi che l'emergenza
Ci presenta ogni giorno davanti deriso fosse politiche che anche in Italia si danno soprattutto in Europa sono assolutamente d'accordo con l'analisi che ha fatto
Stefano e poi ripresa da tanti ma anche in Italia siamo veramente è uno scarto abissale
Da questo punto di vista io credo che anche l'impianto per quello che ho potuto vedere di tutto il materiale
Sul piano nazionale di riforma che come il partito ma presentiamo abbiamo messo insieme abbia bisogno di questi di qualcosa di più G uno slancio in più una sorta di metà intervento che al verde tali
Anche a quella necessità di connessione tra
Contingenza situazione attuale
Situazione che si presenteranno negli anni avvenire perché io sono d'accordo con quanto diceva
Baretta che dopo facciamo i conti con il fatto che all'Inter un modello di sviluppo che frana e quindi dobbiamo presente
Prepararci alla creazione di un nuovo modello di sviluppo sono meno d'accordo su nulla sull'insistenza
Sulla parte Rita come duemila presenta io penso che bisogna insistere sulla qualità una nuova qualità di un un nuovo modello di sviluppo non conformisti con un individualistico
Ma per preparare tutto presto abbiamo bisogno di qualcosa di già molto forte ora supporto uno sciocco un vero e proprio sciocca
E
Un metà intervento che all'uomo dalla capacità di traino dell'operatore pubblico altro che dubbio sulla politica industriale sulle politiche attive abbiamo bisogno di rilanciare un'idea
Di traino dell'operatore pubblico e di ben due pusher che l'operatore pubblico deve compiere ora come sta facendo Obama negli Stati Uniti d'America il piano il Budget fiscale Perilli e due mila dodici due mila tredici
Sposta ESA aggiungi mento non del pareggio di bilancio ma del tre per cento del bilancio al due mila e diciassette alte Anna un deficit del tre per cento al due mila e diciassette
E lancia ora un piano di settecentoquarantasette il settecentoquarantasette miliardi di dollari per un Paese che sta già creando tanta occupazione e che ne vuole creare molta di più ispirandosi nettissima mente a una
Logica di recupero di Crane se non soltanto dal lato della domanda ma anche dal lato dell'offerta
E ispirandosi nettissima mente all'architettura la grande creatività istituzionale in venti anni
Secondo me
Non li abbiamo qualcosa da fare anche in Italia questa è qualcosa che si deve porre soprattutto a livello europeo e le pressioni politiche e le iniziative politiche si devono fare subito ora non aspettare la possibilità di una rinegoziazione quando verrà
Ma anche a livello interno niente ci impedirebbe di lanciare un grande piano di creazione per il lavoro straordinari un piano straordinario finanziato anche con entrate straordinarie una
Per esempio una patrimoniale una parte del concetto potrebbe essere destinata a finanziare misure di questo tipo
Grazie ringrazio tutti ringrazio in particolare del dottor Cotugno faccio dedicato tre ore preziose
Del suo tempo e speriamo che questa nostra discussione sia utile al per
Alla discussione parlamentare che qualcuno di questi elementi possa
Possa essere appunto ieri di aiuto
Grazie a tutti
Insomma