Puntata di "Conversazione settimanale con Marco Pannella" di domenica 24 giugno 2012 , condotta da Massimo Bordin che in questa puntata ha ospitato Massimo Bordin (giornalista), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito).
Tra gli argomenti discussi: Politica, Radicali Italiani.
La registrazione video di questa puntata ha una durata di 2 ore e 1 minuto.
Questa rubrica e' disponibile anche nella sola versione audio.
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Introduzione
Massimo Bordin
giornalista
Già direttore di Radio Radicale L’ipotesi di anticipare le elezioni; il voto del Senato sul caso Luigi Lusi (Margherita); il caso di Roberto Formigoni, indagato dalla Procura di Milano; la situazione delle carceri e la questione giustizia. La situazione del Mali17:00 Durata: 4 min 30 sec -
La situazione di Demba Traorè secondo Pannella: “L’ostacolo è che oggi lui è in Mali, l’ostacolo è che quanto lui aveva raccontato al Presidente della Repubblica italiana, al Presidente del Senato e all’Onu a New York è esattamente quello che sta accadendo. Allora il problema oggi è che nemmeno lontanamente ha il riflesso che ebbe Toni Negri. Quello che sente come responsabilità Traorè è che lui vuole rivenire qui, pensando di potere oltretutto essere ancora più utile da qui ai suoi compagni e al Mali di quanto non sia restando lì”
Marco Pannella
presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)
Marco Pannella e la sua partecipazione a una manifestazione brussellese sul Mali: “All’estero la questione del Mali è affrontata, in Italia no”. “Ci siamo trovati con 50 manifestanti convocati da lavoratori del Mali che lavorano in Belgio”. “C’è qualcosa che contraddistingue – da sempre – la nostra azione, ed è la difesa congiunta della legalità e della democrazia, attenti - come siamo stati grazie a Risorgimento Liberale, agli amici del Mondo, a Italia socialista, a Ignazio Silone – al processo per cui degli obiettivi ideali si tramutano nel reale nel loro contrario”. La “democrazia reale” in Italia, “soprattutto partendo dal fatto che si delineava chiarissimamente un regime nel quale la legalità formale vigente non era vivente. Da questo punto di vista, oggi la situazione che potremmo definire ‘agonica’ del regime partitocratico, in tutti i suoi ambienti e aspetti, può non solo prolungarsi, ma soprattutto può provocare il peggio che magari sarà di nuovo un peggio storico”. Le vicende dei partiti italiani e i casi di malaffare: dalla Lega alla Margherita. La realizzazione del “monito di Altiero Spinelli”, che diceva: “Quando la democrazia vincesse – perché lui scriveva questo mentre era in carcere e nel mondo vincevano il nazismo e il comunismo – la metamorfosi del male sarà lo Stato nazionale che si converte alla democrazia. Mentre in quel momento sembrava che i nazionalismo fossero stravincenti nel mondo”. “In Mali c’è una conseguenza di quello che è accaduto in Libia, sì. Per dirlo più chiaramente: le cifre sono diverse, ma non dimentichiamo che il nord Mali è un deserto, e quindi la densità di popolazione è inesistente, e lì abbiamo 1.000-1.500 militari di Gheddafi scappati lì ma carichi di armi. Tanto è vero che c’è sempre il timore che marcino su Bamako, ma siccome da 40 anni ci sono stati tentativi di democratizzazione importante in Mali, quello che si temeva – ovvero che scendessero su Bamako con Tuareg e l’insediamento di Al Qaeda – non è per il momento accaduto. E a questo punto abbiamo i presidenti dei sei Stati contigui al Mali che hanno annunciato di volere andare insieme in Mali, a Bamako, per sottolineare la gravità della situazione”. Il ruolo di Demba Traore, segretario generale del Partito radicale transnazionale, oggi in Mali. “L’ostacolo è che oggi lui è in Mali, l’ostacolo è che quanto lui aveva raccontato al Presidente della Repubblica italiana, al Presidente del Senato e all’Onu a New York è esattamente quello che sta accadendo e che gli altri ritenevano pessimista. Allora il problema oggi è che nemmeno lontanamente ha il riflesso che ebbe Toni Negri. Quando Toni Negri fu eletto parlamentare, la prima cosa – visto che ancora il processo era in corso e tutti i suoi compagni erano in galera – la prima cosa che ha fatto è che se l’è data. Fece questa fuga mettendo ulteriormente nei guai i suoi compagni in galera, perché noi l’avevamo candidato proprio perché la giustizia italiana facesse il processo”. “Quello che sente come responsabilità Traore è che lui vuole rivenire qui, sapendo che noi stiamo collegandoci con l’emigrazione e il Mali, pensando di potere oltretutto essere ancora più utile da qui ai suoi compagni e al Mali di quanto non sia restando lì”. “La partitocrazie e quello che ha creato di sfascismo antidemocratico è assolutamente alla radice e adesso anche il frutto di una storia di confronto tra – diciamo – Ernesto Rossi e Altiero Spinelli, e invece le conseguenze prevalenti della partitocrazia antifascista, del Cln così com’è arrivato alla Costituzione”. Ancora sulla situazione peculiare di Traore17:04 Durata: 24 min 1 sec -
L'ipotesi di elezioni anticipate: si tratterà di “elezioni comunque antipartitocratiche, perché anche l’Europa e il Consiglio d’Europa spiegano che non si può cambiare legge elettorale a un anno dal voto perché le elezioni cominciano prima del voto, e quindi ci vuole il tempo di consentire una conoscenza, una informazione, un dibattito più evidente a un Paese; altrimenti, non conoscendo le regole del gioco, è più facile che il Paese vada a votare senza sapere bene per che cosa e in che modo”
Marco Pannella
presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)
Le dichiarazioni di Berlusconi che vuole tornare in politica in prima persona e poi gli ex comunisti che si trovano a che fare con vicende di malaffare. “Il confronto qual è oggi? Oggi si comincia a parlare di nuovo di elezioni a ottobre. Questo poteva essere considerato scontato, per un motivo che ho sempre ricordato. Le elezioni, il voto, in dittature importantissime e tuttora esistenti, sono obbligatorie; nelle democrazie invece sono facoltà, diritto. Le dittature usano le elezioni per legittimarsi. Adesso è lo stesso riflesso” da parte della “partitocrazia di centro, di destra e di sinistra, e i suoi rottami. E’ la putrefazione della carne e della materia partitocratica che ripropone qualcosa che non sa più bene”. Il pensiero di Giuseppe Bottai sul regime antifascista. “A questo punto qualche sintomo di questa situazione. Uno è il sindaco di Renzi, ma dall’altra parte anche lo stesso Grillo: sono manifestazione che dobbiamo interpretare e comprendere. Perché sento molti dire – anche persone molto serie – che a questo punto ci vogliono le elezioni; poi dicono ‘certo c’è il problema del Porcellum’. E dove sta scritto che non si possa fare peggio del Porcellum?”. Sulle origini bipartisan del Porcellum. Si tratterà di “elezioni comunque antipartitocratiche, perché anche l’Europa e il Consiglio d’Europa spiegano che non si può cambiare legge elettorale a un anno dal voto perché le elezioni cominciano prima del voto, e quindi ci vuole il tempo di consentire una conoscenza, una informazione, un dibattito più evidente a un Paese; altrimenti, non conoscendo le regole del gioco, è più facile che il Paese vada a votare senza sapere bene per che cosa e in che modo. Oggi come Radicali dobbiamo essere molto grati al nostro Dna - le posizioni, gli obiettivi e le esperienze di coloro che politicamente ci hanno messo al mondo, come cultura se non come soggetti politici - perché non credo vi sia qualcosa di equivalente in altri Paesi che sono nella nostra situazione, con quello che noi facciamo: ovvero fornire continuamente alternative di leggi e di governo, sempre con proposte che sono responsabili e positive a tal punto che il regime ha bisogno che su queste cose non ci sia dibattito nel Paese”. “Noi abbiamo detto che il primo problema, oggi, è quello del fatto che sono vigenti solo comportamenti del potere che non hanno nulla a che vedere se non una situazione di negazione con quello che sarebbe la nostra Costituzione vigente”17:28 Durata: 11 min 23 sec -
Il commento di Pannella all’intervista rilasciata da Alessandro Capriccioli, di Radicali Roma, al direttore di Radio Radicale, Paolo Martini. “Ho sentito molto l’esigenza della ‘trasparenza’ sulle realtà radicali, perché il Partito radicale sia – e non lo sarebbe – all’altezza delle professioni di democrazia, di rispetto della legalità ed altro”. Divergenze di opinioni sul carattere “strutturale” dell’amnistia
Marco Pannella
presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)
Il commento di Pannella all’intervista rilasciata da Alessandro Capriccioli, di Radicali Roma, al direttore di Radio Radicale, Paolo Martini. “Ho sentito molto l’esigenza della ‘trasparenza’ sulle realtà radicali, perché il Partito radicale sia – e non lo sarebbe – all’altezza delle professioni di democrazia, di rispetto della legalità ed altro”. Divergenze di opinioni sul carattere “strutturale” dell’amnistia. I passati referendum radicali sulla giustizia, falliti anche grazie a Silvio Berlusconi. “C’è un problema di linguaggio e di vita, in termini di quello cui si dà maggiore importanza. Tutte le domeniche, e poi martedì, giovedì e sempre, io continuo a dire che il massimo problema italiano, oggi, è quello di sospendere la flagranza assolutamente criminale dello Stato e della Repubblica italiana. Se è questa la lotta, allora il fatto che si dice ‘l’amnistia non è strutturale’, beh mi fa piacere... Ma se siamo da 30 anni sotto accusa, vuol dire che la non ragionevole durata dei processi incide sulla struttura dell’intero Paese”. “Quando abbiamo fatto il referendum sulla responsabilità civile dei magistrati, abbiamo avuto un successo immenso. Immediatamente il Parlamento, la partitocrazia, hanno votato contro questo. Abbiamo posto dei problemi: uno Stato nel quale la politica non sia para-statale; il finanziamento pubblico – dicemmo – sarà lo strumento principale della corruzione, mentre altri dicevano che quel finanziamento era la garanzia contro lo strapotere dei ricchi. Anche su questo abbiamo avuto un successo plebiscitario nel nostro Paese”. La “distruzione” del referendum da parte della Corte Costituzionale, a partire dal referendum sul Concordato, “la rivoluzione liberale che si compiva”. “L’amnistia è una riforma manifestamente strutturale”. La posizione del Presidente della Repubblica sull’amnistia e le sue “posizioni che potrebbero andare bene per il ruolo di Premier ombra che lui fa quotidianamente e non per quello di Presidente della Repubblica. E’ un’affermazione grave, ma l’avevo già fatta la prima volta che sottolineammo che Scalfaro stava davvero comportandosi contro Costituzione”. “La legalità vuol dire democrazia in questo contesto storico, e questo non se lo possono consentire. Perché per esempio sanno che se potessimo chiedere al popolo italiano cosa pensa della cosa ‘peggiore’, l’eutanasia, è già da due generazioni d’accordo”. “Se capiscono i compagni radicali, a quel punto sono certo che l’opinione pubblica capirà ancora di più. Lo dico da 50 anni. E di questo di cui stiamo parlando adesso in quell’intervista (a Capriccioli, ndr) si è parlato d’altro, mentre si è detto che l’amnistia è sbagliata perché non è strutturale”. “Questo vuol dire che quello straordinario partito, con la sua storia e le sue norme, ha già realizzato una forma rivoluzionante del concetto di partito”. Idee e prassi di “un partito aperto”, che “se è fisiologicamente rigoroso e vigoroso con se stesso, recepisce all’interno di tutte le altre forze politiche doppie tessere, ma anche la società - quale essa è - dentro di noi si esprime con altrettanta naturalezza e convinzione17:39 Durata: 37 min 33 sec -
Il parallelo tra la vicenda del potere di grazia e il ruolo del Presidente della Repubblica e l’attuale vicenda dell’amnistia
Marco Pannella
presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)
Il parallelo tra la vicenda del potere di grazia e il ruolo del Presidente della Repubblica e l’attuale vicenda dell’amnistia. “Ho cercato di convincere il Presidente: tu sei europeista, come noto, ma scusami a questo punto sputtaniamo gravissimamente la giustizia europea”. “A questo punto deve invece constatare che tuttora il Presidente comprensibilmente non riesce, da buon comunista, a distinguere la differenza istituzionale – in uno Stato che dovrebbe essere democratico – tra le funzioni del premier, che ha anche il compito di far comprendere al Paese quello che si deve fare, e quelle del Presidente della Repubblica”. “Peccato che in Italia non ci sia mai stato un processo, pure terminato con l’innocenza del Presidente della Repubblica processato. Quando io chiedevo di coinvolgere Scalfaro, come per Cossiga, fu il Pci a impedire che si andasse a una fase di dibattito parlamentare seppure preventiva”18:17 Durata: 11 min 14 sec -
Ancora sulla situazione del Mali e del tentato golpe in corso
Marco Pannella
presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)
La situazione del Mali e del tentato golpe in corso. Il ruolo delle armi arrivate dalla Libia di Gheddafi. “La Nato è, rispetto ai suoi obiettivi e alle sue regole, completamente priva di senno”. Il caso dell’operazione in Libia e di quella in Afghanistan18:28 Durata: 5 min 34 sec -
Il voto del Senato sull'arresto di Lusi: “A me pare che il fumus persecutionis non ci fosse, che non fosse evidente, ma che loro abbiano avuto un atteggiamento di benevolenza rispetto a Francesco e al resto della Margherita mi pare indubbio”
Marco Pannella
presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)
Il caso del senatore Luigi Lusi. “Io, nel momento in cui ho sentito il dibattito in diretta, mi è parso che quelle tre motivazioni che possono giustificare quell’orrore della custodia preventiva, e che in alcuni casi lo giustificano, erano patentemente non invocabili nella situazione di Lusi. La fuga? Niente, sarebbe fuggito da tutto quello che aveva costruito? L’inquinamento delle prove? Le prove che lui aveva come tesoriere sono tutte prove da ricercare in mano al partito, alla Margherita, cioè in mano agli associati per delinquere. A me pare che il fumus persecutionis non ci fosse, che non fosse evidente, ma che loro abbiano avuto un atteggiamento di benevolenza rispetto a Francesco e al resto della Margherita mi pare indubbio”. “I dibattiti parlamentari non sono mai dibattito, non ci sono interventi di venti minuti-mezzora com’è in tutto il mondo, tranne che al Parlamento europeo”. Ancora sul carattere antidemocratico dell’Italia18:34 Durata: 6 min 47 sec -
Conclusioni
Marco Pannella
presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)
Il Cardinale Martini e l’interlocuzione con i Radicali. Sull’ipotesi elezioni: “Le elezioni anticipate non posso che essere il suggello di un ulteriore passo della merda fascista del nostro Paese. Perché non c’è stato l’anno di dibattiti, non sappiamo con che legge elettorale andremmo al voto, siamo imputati in flagranza che si conferma e si aggrava, e in tutto questo le elezioni! Per fortuna viene Grillo da una parte e il sindaco di Firenze dall’altra, che potrebbero avere una consistenza politica. Il buon Beppe Grillo è chiaramente una posizione politica, ferocemente politica. La chiamate ‘anti-politica’? Allora io non faccio parte della vostra politica”. “Credo di condividere sul piano umano i risentimenti e la volontà di alterità che rischia ben presto di diventare velleità, ma spero che Beppe Grillo comprenda che potrebbe utilmente in qualche misura evitare di fare richiami ideologici sbagliati, magari l’apologia dello ius sanguinis o altre cose del genere”. Il conto da fare delle spese per tutti i referendum radicali. Sulle modalità di finanziamento di Radio Radicale. Gli appuntamenti della settimana. Missione a Londra per la campagna “Iraq Libero”: “Oltre all’amnistia continuiamo a ritenere attuale l’iniziativa Iraq Libero. Sembrava persa, conclusa. Invece ieri la notizia sulla stampa britannica sono comparsi degli articoli che raccontavano di come alcuni parlamentari liberal-democratici abbiano chiesto la ri-convocazione della Commissione Chilcot, chiedono che si riascolti Blair. Vuol dire che per fortuna ci sono dei liberaldemocratici in Gran Bretagna che non sono malati di ‘proporzionalite’”. L’iniziativa “di maggiore ambizione” del Partito, e questa “non è stata cosa condivisa, come legittimo”. Sta per essere pubblicata, forse già lunedì, una lettera aperta al Presidente della Repubblica da parte di una cinquantina di accademici, soprattutto giuristi. Gli appuntamenti parlamentari18:41 Durata: 20 min 24 sec