31 GEN 2016
rubriche

Conversazione settimanale di Valter Vecellio con Marco Pannella

RUBRICA | di Valter Vecellio - RADIO - 17:00 Durata: 1 ora 49 min
A cura di Enrica Izzo
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Puntata di "Conversazione settimanale di Valter Vecellio con Marco Pannella" di domenica 31 gennaio 2016 condotta da Valter Vecellio con gli interventi di Valter Vecellio (giornalista e direttore di Notizie Radicali, Radicali Italiani), Rita Bernardini (presidente d'onore di Nessuno tocchi Caino), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito), Deborah Cianfanelli (avvocato, membro della Direzione, Radicali Italiani).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Partito Radicale
Nonviolento, Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 1 ora e 49 minuti.

Questa rubrica e' disponibile anche nella sola versione audio.

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  • Introduzione

    Valter Vecellio

    giornalista e direttore di Notizie Radicali (RADICALI ITALIANI)

    La giustizia, l'Europa e un anno di presidenza della Repubblica di Sergio Mattarella
    17:00 Durata: 3 min 47 sec
  • Bernardini sul sovraffollamento carcerario: "Una delle leggi che ha funzionato di più è stata la legge che facemmo approvare noi con la nostra iniziativa. Noi chiedevamo un provvedimento di amnistia e di indulto, e l'allora ministro Alfano rispose con la legge 199 che consentiva di passare ai domiciliari gli ultimi 12 mesi di detenzione. La Cancellieri poi lo ha elevato a 18 mesi. Ma è lo stesso Canzio (primo presidente della Corte di Cassazione, ndr) a dirci che grazie a questa legge sono usciti dalle carceri italiani quasi 20mila detenuti"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Rita Bernardini

    presidente d'onore di Nessuno tocchi Caino

    Pannella: "Il referendum o tutte queste altre cose su cui si stanno scontrando per me è fuffa pura. Perché in realtà lo scontro avviene sulle posizioni e sulla politica che devono contraddistinguere in maniera oggettivamente importante lo Stato italiano, e quelle che devono risentire invece di un'altra realtà meno ufficiale ma sicuramente più divorante che è il regime italiano". L'intervento di Rita Bernardini sulle parole di Andrea Orlando, ministro della Giustizia, che avrebbe detto che "in Italia non c'è più una questione giustizia", almeno secondo Repubblica.it: "Stamattina è intervenuto proprio il ministro dicendo 'non ho detto questo, ti mando il testo scritto'. Io ho risposto: grazie Andrea, ma fai smentita a Repubblica e al Corriere della Sera che hanno titolato in questo modo? Poi sono andato a leggere la sua relazione alla Corte di Cassazione e devo dire che un'affermazione virgolettata di questo genere non c'è. C'è una presentazione che il ministro della Giustizia fa della situazione della giurisdizione in Italia che segnala gli aspetti positivi delle riforme. Parla delle carceri per esempio, dell'indice di sovraffollamento diminuito, eccetera. Ma quando per esempio parla del sovraffollamento che è passato dal 131% al 105% è vero, ma il problema è che noi abbiamo in Italia una realtà - se parliamo solo di sovraffollamento, mentre la Corte europea dei diritti dell'Uomo ci ha detto che dobbiamo guardare ad altri dati - in cui ci sono carceri quasi vuote e carceri dove il sovraffollamento è molto elevato. Al carcere di Sollicciano a fine dicembre, durante la nostra visita, c'erano i letti a castello a tre piani, esplicitamente vietati". "In proporzione, una delle leggi che ha funzionato di più è stata la legge che facemmo approvare noi con la nostra iniziativa. Noi chiedevamo un provvedimento di amnistia e di indulto, di fronte all'elevato sovraffollamento, e l'allora ministro Alfano rispose con la legge 199 che consentiva di passare ai domiciliari gli ultimi 12 mesi di detenzione. La Cancellieri poi lo ha elevato a 18 mesi. Ma è lo stesso Canzio (primo presidente della Corte di Cassazione, ndr) a dirci che grazie a questa legge sono usciti dalle carceri italiani quasi 20mila detenuti". "Un ruolo molto importante quindi lo ha svolto questa legge sui domiciliari"
    17:03 Durata: 16 min 49 sec
  • L'intervento di Deborah Cianfanelli

    Deborah Cianfanelli

    avvocato, membro della Direzione (RADICALI ITALIANI)

    L'intervento di Deborah Cianfanelli
    17:20 Durata: 10 min 10 sec
  • Pannella: "A questo punto vorrei sottolineare che da tempo io mi chiedo se lo Stato italiano tra virgolette, per come funziona, non ha esattamente le responsabilità rimproverate al fascismo, al nazismo e anche al comunismo, alla fine degli anni di prevalente gestione autoritaria del problema della giustizia. Su questo io credo che ci sarebbero ampiamente tutti gli estremi per mettere sotto processo buona parte del regime attuale"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Rita Bernardini

    presidente d'onore di Nessuno tocchi Caino

    Bernardini: "Negli interventi di Canzio e Orlando c'è un dato che manca, chissà perché: i procedimenti reali pendenti verso ignoti. Che, come ha spiegato il magistrato Barbuto, non è che incidano meno come peso sulla macchina giudiziaria. Solo l'anno scorso abbiamo avuto una stima del dottor Mario Barbuto che parlava di quasi un milione di procedimenti penali verso ignoti, perché esiste, non possiamo far finta di nulla". Pannella: "Esiste per chi si interessa in termini di giustizia da conquistare". "A questo punto vorrei sottolineare che da tempo io mi chiedo se lo Stato italiano tra virgolette, per come funziona, non ha esattamente le responsabilità rimproverate al fascismo, al nazismo e anche al comunismo, alla fine degli anni di prevalente gestione autoritaria del problema della giustizia. Su questo io credo che ci sarebbero ampiamente tutti gli estremi per mettere sotto processo buona parte del regime attuale perché continuano a essere e a mostrarsi gli eredi di quelle parti degli Stati di quegli anni finali di dittatura partitocratica. Io ritengo che siano esattamente i massimi magistrati attualmente in esercizio che, volenti o nolenti, molti temo per scarso coraggio civile e giuridico, altri per altri motivi, in effetti agiscono come i successi dei difensori - nel merito anche - degli Stati nazisti e fascisti di quell'epoca". "Io ritengo che noi ci troviamo nelle condizioni simili degli anni tremendi della storia umana, non di uno Stato o dell'altro, che vede costituire i poteri decisionali dello Stato italiano sempre o quasi sempre in sintonia con gli 'editti' non pubblici del regime, editti di un regime che è tutto dalla parte del non rispetto dei diritti umani, del non rispetto dei diritti teoricamente vigenti all'ONU e nell'Unione europea". Bernardini torna a parlare del penale, in particolare dalla lunga durata dei processi penali
    17:30 Durata: 22 min 9 sec
  • Cianfanelli: "Il ministro non pensa sicuramente a indulto e amnistia come misure deflattive, ma a mediazione obbligatoria e altre misure di degiurisdizionalizzazione che non fanno altro che il gioco di cui dicevo prima: abbassare momentaneamente il numero dei procedimenti pendenti perché ne spostano l'ingresso". "Un altro dei gravi errori di queste riforme è scambiare una giustizia che funzioni con una denegata giustizia"

    Deborah Cianfanelli

    avvocato, membro della Direzione (RADICALI ITALIANI)

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella sulla "peste italiana" applicata alla situazione della giustizia. Cianfanelli: "Il ministro non pensa sicuramente a indulto e amnistia come misure deflattive, ma a mediazione obbligatoria e altre misure di degiurisdizionalizzazione che non fanno altro che il gioco di cui dicevo prima: abbassare momentaneamente il numero dei procedimenti pendenti perché ne spostano l'ingresso". "Un altro dei gravi errori di queste riforme è scambiare una giustizia che funzioni con una denegata giustizia, perché anche l'aumento vertiginoso delle spese per accedere ai tribunali - il contributo unificato - mira a impedire l'accesso di nuove cause ai tribunali, ma questo comporta una diminuzione costante nelle persone della fiducia nella giustizia". Un appuntamento a La Spezia, il prossimo 15 febbraio, organizzato dagli avvocati locali sul dossier sulla giustizia di Deborah Cianfanelli, con la partecipazione di Marco Pannella e degli avvocati. La richiesta al ministro Orlando di un incontro ufficiale con una delegazione radicale. Interviene Rita Bernardini, ricordando il referendum sulla separazione delle carriere dei giudici
    17:52 Durata: 24 min 53 sec
  • Pannella: "Stiamo arrivando a un altro aspetto, che è quello centrale manifestamente per tutti, cioè: in che contesto stiamo discutendo magari di referendum da tenere o di iniziative di altro genere da tenere? In un contesto nel quale il povero presidente del Consiglio, ma soprattutto poveri noi!, sta raggiungendo un tipo di presenza monopolistica di fatto da diverso tempo". "Sto dicendo da anni ormai che per noi il principale problema è che in Italia ha preso il potere una forza di democrazia reale con poi i riflessi di anti democrazia formale"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: "Stiamo arrivando a un altro aspetto, che è quello centrale manifestamente per tutti, cioè: in che contesto stiamo discutendo magari di referendum da tenere o di iniziative di altro genere da tenere? In un contesto nel quale il povero presidente del Consiglio, ma soprattutto poveri noi!, sta raggiungendo un tipo di presenza monopolistica di fatto da diverso tempo". Un panorama editoriale in cui "spunta da 4 o 5 giorni il fatto dell'Unità o di altri che non sottovalutiamo, perché vuol dire che anche gli editori e finanziatori si stanno esponendo in convergenza con la Resistenza liberale e nonviolenta della galassia radicale". L'appello a una "resistenza in nome del diritto della Costituzione, contro il regime fascista - nelle sue evoluzioni, perché ne ha avute proprio come conseguenza di quello che noi abbiamo continuato ad animare". "Sto dicendo da anni ormai che per noi il principale problema è che in Italia ha preso il potere una forza di democrazia reale con poi i riflessi di anti democrazia formale". Il leader radicale evoca Maurizio Acerbo, già consigliere regionale abruzzese, autore della legge sul Garante dei detenuti in Abruzzo, vicino a molte iniziative radicali
    18:17 Durata: 18 min 46 sec
  • Conclusioni

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Su un anno di presidenza Mattarella. Pannella: "Bisognava che a questo punto Sergio Mattarella comprendesse che a questo punto poteva dipendere da lui il dare valore alla sua presenza, con la sua storia, a delle lotte attuali di riforma democratica contro le equivocità invece della democrazia reale". Ancora sulla figura di Maurizio Acerbo, nipote di Giacomo Acerbo (1888-1969), economista e politico italiano esponente di primo piano del regime fascista
    18:36 Durata: 13 min 10 sec