Rassegna stampa estera

Buongiorno agli ascoltatori di Radio Radicale mercoledì ventiquattro dicembre questo appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta diversi temi di cui ci occuperemo in questa vigilia di Natale
Partiremo dalla Tunisia alle elezioni presidenziali di domenica vinte dal
Campo laico il candidato
Beh circa i d'e servizi contestabile per alcuni aspetti in particolare i suoi legami con il
Vecchio regime ma a capo di una
Coalizione che va dal destra alla sinistra laica al di là della figura del nuovo Presidente
Della repubblica tunisina come sottolinea le monde nel suo editoriale di oggi la Tunisia è un esempio raro di democrazia
In quei Paesi che sono stati attraversati dalle cosiddette primavere
Arabe a proposito di primavere arabe
Che non sono andate molto bene leggeremo anche
Un commento di
Devi Ricardo dal fanno ciò Times di ieri che propone una cura federale per un Medioriente in frantumi
Il federalismo come unico strumento possibile per
Tenere uniti Paesi che si stanno disgregando la Siria l'Iraq ma non solo
Anche altri paesi come la Libia
Ho lo ieri meno una soluzione che per alcuni a spetti ricorda le le proposte di Marco o Pannella per risolvere i conflitti settari identitari anche in altre regioni del mondo come per esempio
La Cina parleremo anche di più articolo il Financial Times sia ivi dedicavo un editoriale sul grande gioco geopolitico che si surriscalda al Polo nord
Le rivendicazioni territoriali da parte delle potenze regionali devono essere gestite in modo responsabile secondo il quotidiano della City chiuderemo con una
Questione di cui si occupano da anni i radicali
Emma Bonino in particolare le mutilazioni genitali femminili in questa
Vigilia di Natale il Times lancia una sorta di appello
Ai suoi lettori con una iniziativa di sottoscrizione a favore di una ONG che lotta contro le mutilazioni genitali femminili a questo dedica
Un editoriale il taglio più sbagliato le mutilazioni genitali sono degradanti e pericolose
Possiamo contribuire a porre fine a questa praticata
Cominciamo però dalla Tunisia dalle elezioni presidenziali di domenica con l'editoriale di oggi di le monde democrazia l'esempio viene dalla Tunisia al titolo scrive il quotidiano francese
Un dittatore Zini e il
Abd in Ben Ali cacciato dal potere quattro anni fa elezioni costituenti nel due mila undici poi elezioni legislative nell'ottobre due mila quattordici entrambe libere e corrette
Infine in questi ultimi giorni il successo del primo scrutinio presidenziale democratico della storia del paese
Ancora una volta secondo le Monde l'esempio viene dalla Tunisia questo piccolo paese del Maghreb undici milioni di abitanti assegnato l'inizio delle primavere arabe
Aveva dato avvio a questo movimento e in appena quattro anni sta conducendo con successe una transizione
Che fa della Tunisia un modello anche se
Troppo unico nella
Regione
Da buon giocatore prosegue le mondo l'uomo che ha assicurato una presidenza transitoria Montserrat Marzouki vecchio oppositore alla brutale Cletto grazia di penalità
Lunedì ha riconosciuto la vittoria di merci che hai del servizio e il capo del movimento
Anti islamista dopo il secondo turno delle presidenziali è stato un gesto significativo forse ancor di più dei risultati di questo processo elettorale ammirevole libero dall'inizio alla fine e quasi privo di violenza
L'ho Fabius il Ministro degli esteri francese ha detto le parole giuste la Tunisia conferma ruolo storico che il suo
Nel mondo arabo non ha né giganteschi pozzi petroliferi né riserve di gas naturali
Non è né una potenza militare che vuole esercitare una forma di predominanza regionale ne è una nazione ossessionata dal cunti ipo dimessi animismo religioso
Il caso Tunisia piuttosto raro tanto più che brilla peraltro un'attitudine particolare al compromesso politico
La domanda le monde perché questo
Caso così raro senza dubbio bisognerebbe rileggere attentamente la storia della Tunisia una storia antica da dal che passa
Dalla dall'antichità l'Impero ottomano seguita da una decolonizzazione senza
Troppi conflitti con la Francia e da una vita politica lungo segnata dalla statura ed alla saggezza del padre dell'indipendenza tunisino Habib Bourguiba beh molti batte
Certo non si tratta di una favola la saga tunisina comporta drammi umiliazioni ombre ma porta l'impronta di uno spirito di tolleranza che resta molto particolare
Le monde spiegando che ora l'evoluzione del Paese dipenderà dalla formazione che controlla quasi tutti i centri di potere Parlamento Governo Presidenza cioè
Mita tu lesse quella del nuovo Presidente vescica e dei servizi
Il cui unico vero cemento la sua opposizione all'Islam politico vada la destra la sinistra laica e conta al suo interno diversi ex del regime penalizza non deve cedere alla tentazione di diventare partito dominante deve ricordarsi
Che gli islamisti tunisini il partito e Nanda sono stati molto tunisini nel loro fare politica hanno lasciato il potere pacificamente e hanno giocato il gioco della democrazia
L'energico ottantotto tenne CAI del sepsi forgiato double Diba il suo mentore dovrà affrontare diverse sfide innanzitutto economiche con un tasso di crescita inferiore al tre per cento l'anno
La Tunisia lascio un'immensa parte dei suoi giovani senza posti di lavoro e altri di loro si uniscono
Era anch'io della CIA di Medioriente poi ci sono le sfide di sicurezza con un vicino libico in via di implosione alle frontiere e incursioni di gruppuscoli islamisti armati sul suo territorio la Tunisia vulnerabile
Infine ci sono le sfide politiche visto che il sud sfavorito votato massicciamente Nada mentre al nord più sviluppato a plebiscitaria tocca Ida tu Menis
La Tunisia però appena dimostrato di saper superare delle prove importanti a modo suo cosa che resta esemplare nella Regione così le monde rende omaggio a questo Paese a questo
Voto democratico di domenica che fa della Tunisia un'eccezione anche tra
Gli altri paesi attraversati dalle primavere arabe che oggi sono un po'
In profonda crisi lo sottolineava ieri il Financial Times in un commento di deve Garner una cura federale per un Medioriente in frantumi il titolo
L'ultrà centralismo dello Stato di sicurezza arabo in realtà è uno strumento di reclutamento per
Lisi esso dello Stato islamico dirà che delle variante scrive Garner
Tutte le chance di porre fine alla carneficina in Siria e Iraq che di ritornare a un certo livello di stabilità sembrano legate a un accordo internazionale sulle ambizioni nucleari dell'Iran
Che dovrebbe permettere di sbloccare il riavvicinamento tra Stati Uniti e Teheran
Questo riavvicinamento dovrebbe anche portare una cessazione delle guerre per procura e Medioriente se non ha una distensione tra lira in uscita e l'Arabia Saudita sunnita
I due rivali per l'egemonia regionale dovrebbero giungere alla conclusione che le loro tattiche settarie
Si sono rivelate un fallimento non ultimo con l'evoluzione dello Stato islamico dirà che delle vanterie Crisis che costituisce una minaccia mortale per entrambi
I regimi ma anche se questo scenario dovesse realizzarsi andare in porto poi si chiede Garner dirà che la Siria sono andati in frantumi a causa del vortice settario che sta attraversando levante ma ci sono altri
Stati mosaici in via di implosione nella più ampia regione del Medioriente dalla Libia lo Yemen a domande se possono essere rimessi insieme la risposta secondo Gartner è questa
Esiste una una chance minima di trasformare questa frantumazione in una devoluzione istituzionale di potere con un nuovo accordo nazionale per preservare uno Stato unitario anche se non
Uniforme in altre parole la risposta serve un assetto federale
Il problema qual è che per gran parte degli attori politici Medioriente questa parola federale
è tanto tossica da significare complotto straniero per smembrare il mio Paese
Ci sono diversi casi in passato che corrobora hanno questa teoria del complotto straniero negli anni Venti e Trenta per esempio britannici e francesi misero al potere
Minoranze locali in Siria Mesopotamia per fare avanzare i loro obiettivi imperiali contribuendo così ad alimentare l'antagonismo settario
Ci sono anche casi più recenti di federalismo
Finito male lira che era stato fatto pezzi dopo l'invasione guidata dagli Stati Uniti del due mila e tre attraverso la sostituzione della
Tirannia che la minoranza sunnita di sarda mosse in con quelli che si sono rivelati essere leader disastrosamente settari della comunità sciita la maggioranza nel Paese ma una minoranza nell'Islam
In Siria quando l'Occidente ha deciso di non apportare il suo sostegno e ribelli della maggioranza sunnita in regime di Bashar al-Assad ha utilizzato tattiche settarie per reprimere sangue la ribellione l'Aran la narrativa dell'esiste lo Stato islamico
Ha guadagnato vera trazione il messaggio prevale cista dello Stato islamico sulla supremazia sunnita
E l'idea dell'ISI is che più di un miliardo di sunniti nel mondo sono vittime della minoranza sciita sono stati alimentati dal sensazione tutta sunnita di essere espropriati in Iraq e di essere stati traditi in Siria
A questo messaggio utopico dello Stato islamico si deve rispondere con una contro narrativa convincente il riavvicinamento tra Stati Uniti e Iran e la distensione saudite regna una devono assumere consistenza spiega Garner
Dopo che lo Stato islamico aveva conquistato ampie fette di territorio iracheno quest'anno sia Washington si atterranno aggiunsero la conclusione che era essenziale sostituire Nuri al Maliki leadership settario che aveva perseguitato i sunniti
E a lì è nato il curdi iracheni con un nuovo Primo Ministro più inclusivo Haider e l'ABA di
Ci sono segnali che questo potrebbe spingere alcune tribù sunnite a unirsi alla lotta contro l'igienisti ma ci sono poche chance che il sentimento dei sunniti in Siria
Cambi rispetto allo Stato islamico se Assad resterà in carica grazie all'Iran e i suoi alleati
Insomma in Iran che checché reintegri la comunità regionale internazionale deve anche disfarsi della cricca Assad come ha fatto con Maliki
Anche
Esauriti hanno un ruolo da giocare in particolare devono combattere l'ideologia settaria della loro interpretazione wahabita dell'Islam che
Lisi es apportato all'estremo
Ma il punto la questione centrale un'altra secondo Gardner
L'ultrà centralismo dello Stato di sicurezza arabo che sia il fascismo del partito batte nell'Iraq di Saddam mo'quello della Siria di Assad do l'assolutismo religioso dell'Arabia Saudita wahabita
E parte del problema non la soluzione ai problemi della Regione
Questi sistemi chiusi agiscono come agenti di reclutamento per Lisi disse l'opinione comune dentro e fuori questa Regione convulsa vuole che il federalismo sia un'opzione irrealizzabile perfino un anatema
Ma la realtà
E che Siria e Iraq messi insieme per la convenienza franco britannica sulle rovine dell'Impero ottomano un secolo fa sono andati in pezzi
E istituzioni centralizzate così come il vecchio modello seducente degli uomini forti come garanti della stabilità non rimetteranno insieme questi due Paesi
Con l'eccezione delle tribù e delle comunità settarie quasi tutte le istituzioni sono collassata
La sicurezza e immani locali in quasi tutta la regione
E in gran parte nelle mani dei signori della guerra la questione ora e trovare modi per istituzionalizzare poteri locali renderli
Accettabili ai diversi gruppi per esempio creando polizie locali Dio ripartendo in modo equo le risorse nazionali
Il nuovo Primo Ministro in Iraq alla badi ha spinto in direzione federale con un accordo sulle risorse petrolifere con i curdi
Così come affidando compiti di sicurezza alle tribù sunnite annunciando l'accordo sul petrolio con i curdi a badia esplicitamente rigettato la mentalità che prevale del gioco assomma zero
E ha fatto la scelta l'unica scelta possibile per tenere unito il Paese quella del federalismo così tra l'altro deve incarnare sul Financial Times
Di ieri e come gli ascoltatori di Radio Radicale est ben sanno il il federalismo
è una battaglia dei radicali per risolvere anche crisi internazionali denti tali settarie non solo in Medioriente ma anche altrove
Altrove
Nel mondo da segnalare sempre
Sul Fraktion Times di ieri un
Interessante editoriale a proposito di un nuovo grande gioco che si che si sta aprendo quello nell'Artico
Il gioco geopolitico nell'articolo si surriscalda le rivendicazioni territoriali da parte delle potenze regionali devono essere gestite in modo
Abile questo
Il titolo scrive il quotidiano della City
Da quando sottomarino russo ha piantato la bandiera nazionale della Russia sui fondali del Polo nord sette anni fa
Si sono moltiplicati i timori che lo scioglimento della banchisa artica posso portare una corsa aggressiva per risorse
E territorio ci sono state altre dimostrazioni
Occasionali di forza come il colpo di mano simbolico della Russia tuttavia finora la situazione è rimasta relativamente tranquilla lungi dall'alimentare un nuovo grande gioco nel nord più a nord lo scioglimento della banchisa
Sembra aver provocato un disgelo della del ghiaccio politico in che senso
Dagli anni Novanta agli Stati in cui i cui territori confinano con l'articolo hanno fatto evolvere un sistema di colorazione pacifica di una mappa che fino ad allora era rimasta candidamente bianca sì gli Stati Uniti sono rimasti
In panchina in disparte ma altri si sono messi d'accordo per segnare il territorio in linea con la convenzione dell'ONU sul mare evitando di dover negoziare un trattato speciale per
Regolare ciò che circonda il Polo nord quattro anni fa Norvegia russi hanno tracciato le loro frontiere marittime artiche da allora altri Paesi hanno iniziato a cercare di definire le loro frontiere in mezzo agli iceberg che
Russe Canada hanno moltiplicato le loro rivendicazioni e la scorsa settimana la Danimarca fatto altrettanto rivendicando quasi un milione di chilometri quadrati
Dell'Oceano Artico al nord della Brunella India per i farmaci onta INCE facile comprendere perché questi Stati
Abbiamo messo gli occhi sulla Regione accordi come quello tra Russia Norvegia aprono le porte alla produzione all'estrazione di idrocarburi in queste acque gelate
Fino a quando questo viene fatto in modo responsabile dal punto di vista ambientale risultato può essere benefico certo i prezzi del petrolio sono troppo bassi per permettere esplorazioni su ampia scala
Ma nel nel corso dei prossimi anni questa attività potrebbe esplodere in particolare per le società petrolifere occidentali che stanno cercando nuovi modi per sostituire i loro giacimenti in declino
Finora le rivendicazioni concorrenti sull'articolo si sono svolte in uno spirito relativamente cooperativo
Il problema qual è che diversi fattori suggeriscono che questo potrebbe cambiare nei prossimi anni la l'ultima rivendicazione della Danimarca e particolarmente sostanziale
Se la otterrà significherebbe meno territorio per tutti gli altri allo stesso tempo Vladimir Putin sta diventando un attore sempre più aggressivo e potrebbe essere
Tentato di soppiantare le norme internazionali attraverso
Mezzi più muscolosi attraverso
La violenza
In un mondo complicato l'articolo finora è stato caratterizzato da una diplomazia internazionale responsabile
Malgrado il suo clima freddo le relazioni fra i vari attori sono state ottemperate la speranza che questo trend continui il mondo ha già abbastanza crisi di cui occuparsi e preoccuparsi senza che ne esplora
Un'altra al Polo nord
Così
Il il Financial Times per chiudere invece noi vogliamo accennare le mutilazioni genitali femminili il Times ieri dedicava un editoriale
Dal titolo il taglio più sbagliato le mutilazioni genitali sono degradanti pericolose possiamo contribuire a porre fine
A questa pratiche a l'occasione di questo editoriale
è una una una campagna natalizia che sta conducendo il quotidiano conservatore di Londra a favore di una
ONG che lotta contro le mutilazioni genitali femminili che su una pratica barbara scrive il Times che non ha alcun fondamento di carattere
Rituale o culturale
La chiusura e semplice non ci sono giustificazioni mediche culturale o religioso e per le mutilazioni
Con il sostegno della campagna natalizia del Times Amref che questa ONG può proseguire il lungo e difficile processo per confermare per sempre questa
Questa pratica e allora ne approfittiamo di questi vittoriale per
Ricordare a chi ci ascolta che c'è anche
Non c'è pace senza giustizia che lotta contro
Questa pratica e si può contribuire
Semplicemente telefonando i soliti numeri dalla galassia radicale si può dare un piccolo contributo
Volendo c'è anche il pacchetto per iscriversi a tutta la galassia radicale ci fermiamo qui da David Carretta una buona giornata all'ascolto di Radio Radicale