Confronto del PDS su questione sociale, sindacato, crisi democratica

Ora
Allora cominciamo
Sì sì ho capito comincia
Se si sentisse vede dalla no grazie anzi
No
E non si devono sedere
E
Allora
Questo cominciamo con un po'di ritardo di cui ci scusiamo e prassi allora questo confronto
Come avete visto nell'invito è stato promosso
Dall'area comunista del Pdci del PDS del partito democratico della sinistra
Questione sociale il sindacato è crisi democratica tenere insieme questi tre aspetti
Dell'attuale caso italiano è innanzitutto una nostra esigenza nostra dell'area comunista infatti secondo noi non si da sinistra e per quanto ci riguarda sinistra comunista se il punto di vista dal quale si guarda la realtà non riesce ad avere ragione
Della separazione tra questione dello Stato e questione sociale che vorrebbe una discussione tecnica da una parte sulle riforme istituzionali esce l'ingegneria istituzionale e un altrettanto tecnica
Economicistica separata
Per esempio sulla questione del costo del lavoro come se l'una e l'altra cosa appunto fossero rispondessero a interessi riversi espelle diverse della politica
Dunque credo che tenere insieme nell'analisi e nella discussione quello che un tempo si sarebbe chiamato magari possiamo ancora permetterci di usare questi termini l'aspetto strutturale e quello sovrastruttura le aiuti a orientarsi meglio nell'azione politica e sindacale di ogni giorno detto questo non la voglio far tanto lunga
Prima di dare la parola a Fausto Bertinotti che è il primo relatore come avete visto seduto vicino a me voglio ringraziare intervenuti Fabio Mussi responsabile del lavoro
Del PDS il professor Mario Dogliani che uno dei relatori ordinario a Torino di diritto costituzionale
Professor Giorgio Ghezzi ordinario di diritto del lavoro a Bologna e dell'area della sinistra
Del PDS a questo proposito voglio dire che il compagno Bassolino si scusa e si duole di non poter partecipare ma è impegnato nella campagna elettorale in Sicilia
E
Altri che abbiamo invitato che ci hanno fatto sapere che purtroppo non possono partecipare sono l'onorevole basse mano mandato dei messaggi l'onorevole Bassanini
Scrive Sergio Garavini e Giorgio Benvenuto ecco detto questo darei la parola al primo relatore Fausto Bertinotti
Che invece ringrazio diciamo per per il furto che a operato con la sua mozione essere sindacato tre punti come forse qualcuno saprà un titolo del movimento delle donne
Un titolo con il quale il movimento delle donne ha chiamato il suo essere nel sindacato quindi lo ringrazio particolarmente per questo furto da lui stesso riconosciuto
No questa legislatura
Sono io che ringrazio voi perché mi sembra che porti buono
Ci proponiamo di attivare un impegno di indagare la relazione che c'è tra la crisi della democrazia rappresentativa in cui versa il Paese il sindacato e la questione sociale
L'indagine la ricerca sono assolutamente indispensabili
Una due opacità vela la questione sociale
E i ragionamenti sulla distruzione are che si fanno anche a sinistra
Tengono separata questa da quella così non si vedono i nessi le connessioni così le grandi masse rischiano di restare ai margini della grande contesa mai aperta sull'assetto democratico del Paese
La costruzione di un protagonismo attivo diffuso al contrario dipende in primo luogo dalla evidenziazione del nesso tra crisi democratica e di sociale
Cioè proprio dalla definizione del terreno su cui si può esercitare lo sconto e dal definizione della reale posta in gioco
Ah cutanee l'urgenza
E se l'analisi che facciamo della fase corretta l'urgenza e persino drammatica
La tesi che vogliamo proporre è la seguente stiamo scivolando dalla crisi della democrazia rappresentativa alla costruzione di un nuovo ordinamento di cui ora e persino difficile la definizione compiuta
Uso adesso e userò poi ancora un termine più per alludere questo passaggio di fase che per definire la
Per definire la ci vorrebbe ben altro apparato concettuale e ben alta capacità di interpretazione di penetrazione
Vi prego perciò di non prendere alla lettera e neppure di soffermarmi a misura nella tenuta e la congruità rispetto al fenomeno a cui vuole riferirsi con questa vertenza il linguaggio vorrei poter dire che quel che sta maturando è un sistema a democratico un sistema senza democrazia
Mentre fonti sono le propensioni a perseguire un sistema non democratico cioè un sistema contrario all'ispirazione di fondo che abbiamo conosciuto negli sviluppi della democrazia in tutto il dopoguerra
Quel che si vuol sostenere dunque che la lunga crisi della democrazia rappresentativa
Logorata dal processo desaturazione capitalistico degli anni ottanta eliminata dalle grandi operazioni politiche sociali che hanno visto la pesante sconfitta il movimento operaio e oggi a un passaggio cruciale
Il passaggio dalla crisi alla possibile costruzione di un nuovo regime il passaggio dalla creazione dei vuoti lo svuotamento degli istituti la democrazia
L'attacco alla partecipazione delle masse la crisi delle grandi organizzazioni democratiche alla costruzione dei pieni
Il vuoto democratico di questi anni comincia ad esse pericolosamente ha riempito col materiali non democratici
Un punto deve esserci ben chiaro altrimenti prenderemo lucciole per lanterne
L'offensiva di controriforma non è un'invenzione non è una macchinazione improvvisa ordita contro la buona Repubblica
Essa si innesta da qui la su insidiosità e la sua forza su un processo profondo e duro di questo qui non parliamo sia per l'immenso sforzo interpretativo che il fenomeno di Porto storica chiederebbe
Sia perché vogliamo richiamare in questa sede l'attenzione in particolare sul versante sociale sindacale da democrazia
Ai fattori soggettivi di Scelta che su questo terreno sono ancora così decisivi
Ma l'orizzonte ci deve essere ben presente e l'orizzonte è quello di una crisi che ha investito le grandi forze organizzate che sono state le protagoniste la democrazia in tutto questo secolo e la crisi di un rapporto forte tra la politica e mass il crollo dell'alternativa di sistema messa in campo contro il capitalismo
è il riposizionamento della politica nella vita della gente delle generazioni
Persino fenomeni suscettibili di secondi sviluppi come la percezione del limite della politica
La sottolineatura della centralità delle persone dell'individuo
E le risposte degli oggetti agli interrogativi dissenso dalla vita di ognuno di tutti
Anche per via alle politiche è sconosciuta come ci hanno insegnato alcune pratiche delle donne
Hanno concorso a questa crisi che però in Italia si impasta in particolare con un altro lato pesante opaco mortificante che ne costruisce oggi la specificità la categoria partitocrazia credo sbagliata e fuorviante non saremo certo noi ad usarla
Ma è indubbio che la pratica prevalente dei partiti l'occupazione dello stato dello funzioni pubbliche la lottizzazione l'intreccio di interessi privati e pubbliche attività
Ha gettato e getta discredito sulla politica ha spinto e spinge verso lidi diversi da quelli della rappresentanza Paul partitica provvisionale moltitudini sia al Nord che al sud del Paese
Tanto che persino l'identità nazionale viene messa a dura prova
Gli organismi di rappresentanza democratica dal Parlamento nazionale ai comuni non hanno certo atteso nell'esternazione di Cossiga nei beni avanti di assetto neo corporativi per rivelare la loro crisi il loro svuotamento
Tutti questi profondi processi e di diversa natura si sono intrecciati con la modernizzazione capitalistica e con l'emergere dentro di essa di una risposta centralistica e moderato bisogna saper lucidamente che le possibilità di sconfiggerà passa per una risposta di sinistra progressista a quel processo di crisi profonda della politica ed è l'assetto democratico del Paese a cui abbiamo all'uso
Non solo non si vince ma neppure si può combattere efficacemente opponendo alla proposta di controriforma le ragioni immobili della buona Repubblica delle istruzioni nata dalla Resistenza
In mezzo c'è ammenda inefficace questa risposta il peso reale notevole dei processi di fondo ci sono i mutamenti della costituzione materiale del Paese
Non si difendono le ragioni di un assetto democratico se ci si riduce a difendere ciò che è diventato soltanto un simulacro della democrazia
Non si contrasta la controriforma mettendo in campo una pura replica di conservazione dell'esistente
Qual è la natura la controriforma principale innanzi
Il semplice uso il termine autoritarismo per descrivere questo processo non convince perché fa pensare ad altre diverse esperienze perché è in via a forme di strangolamento della democrazia a regimi impositivi fondati sulla forza e su apparati di coercizione che non hanno nulla a che vedere con qualche a sta accadendo oggi in Italia
Qui da noi sono la prova nuovi e sofisticati avversari della democrazia
Quel che sta emergendo è tutt'altro che la classica replica repressiva è un sistema di dissuasione di ogni forma di conflitto socialmente e politicamente significativo
Si può invece parlare di nuove forme di autoritarismo solo la condizione di mettere con forza l'accento sulla loro novità
Esso infatti ha montato in comune sia che si manifestino sul terreno sociale che su quello politico e su quello istituzionale
E se sono fondate più che sulla coazione
Più che sull'imposizione dall'alto su un impedimento all'espansione dal basso sulla riduzione d'una città civile ad un insieme di soggetti politicamente muti
Una diffusa afasia politica e in primo luogo la riduzione all'afasia politica del lavoro subordinato e l'obiettivo e insieme il motore della Controriforma già cominciata
I materiali con cui si avvia ad essere riempito il vuoto democratico quelli di cui è fatto il mutamento in atto della costituzione materiale del Paese portano tutti questo segno
Ed è proprio questo obiettivo strategico che rivela il modello sociale che le classi dirigenti ci fa paura di mette a fondamento del nuovo ordinamento contro il formato
L'obiettivo strategico che dà conto di tutto lo spessore della connessione cercata tra un assetto istituzionale ademocratico e un assetto sociale moderato questo obiettivo strategico consiste nella passi mitizzazione delle masse
Nella riduzione cioè delle masse alla passività
Su cosa poggia questo obiettivo e lungo quale direttrici viene perseguito
Se guardiamo i processi contro riforma che investono il rapporto tra la politica accetta tre tendenze vengono in rilievo prepotentemente lo rilevava recentemente Pietro Ingrao
E se costruiscono i pilastri della costruzione pericolosamente avviata
Si tratta di processi di centralizzazione di di gerarchizzazione e di separazione
Processi potenti che mutano la dislocazione dei poteri nella scelta nel lavoro nella vita della gente
La centralizzazione dei luoghi e nelle modalità di decisione è un'onda lunga avviata negli anni ottanta manifestata si sia nella forma neo corporativa che in quella iperliberista
E che oggi si ripresenta infonde più organizzate sistemiche di cui sono manifestazioni parallele il presidenzialismo da un lato e la centralizzazione dei rapporti sociali dall'altro
Siamo alle soglie di un possibile salto di qualità
L'ottantaquattro della manomissione concertato alla scala mobile
E assai più insidiosa mente della manomissione dell'autonomia del sindacato e del conflitto sociale tende a tornare questa volta però nella forma di un sistema con chiuso di relazioni sociali
Nei confronti dei quali si pensa di poter evitare l'opposizione pop attraverso l'integrazione di tutto il sindacato confederale
La trattativa di giugno si affaccia pericolosamente su questa scena
La gerarchizzazione nella conformazione degli assetti di potere cioè nella politica e nella scelta organizzata è una delle connotazioni più allarmanti di questa scena
Essa è anche il frutto di una pesante sconfitta storica del movimento operaio
La mondializzazione del mercato
Il primato dell'impresa capitalistica innovata
La sconfitta delle culture nelle quali si era espressa storicamente l'alternativa al capitalismo e attorno alle quali si era poi si erano prevalentemente organizzati i paradigmi critici dell'economia capitalista
Hanno aperto la via ad una omogeneizzazione del nord del mondo e ad una marginalizzazione Inessa delle opposizioni tali da consentire una ridefinizione dei poteri
Fondata su un ascoltino archivia e su una ordinata specializzazione che annuncia la grande rivincita degli esperti Succi al gettito ogni banca dall'attività umana separato dalle altre ed ognuna con la propria rigida gerarchia interna suggeriscono già la configurazione che si vuol dare ad un'organizzazione sociale centralizzata
Uno sbocco possibile se potrà poggiare sulla Società ridotta a mercato e potrà perciò opporsi come adesso funzionano
Ma già ora il triangolo centralizzazione gerarchizzazione separazione
Configura un assetto sociale e politico a democratico un soggetto organico alle tendenze espresse dalla modernizzazione capitalistica dell'ultimo decennio
L'Italia torna così a proposito credo comune laboratorio ma questa volta su un versante assai diverso a quello che diede vita negli anni Sessanta e settanta anomalia italiana
La sfida però le forze del movimento operaio e non è meno impegnativa ma è abdica al mente diverso
Quella no ma la coalizione che che si chiama che in Italia nel dopoguerra appreso prevalentemente le forme delle organizzazioni del movimento operaio e oggi dispersa quanto la cultura deve sostenere
Le gli organizzatori della domanda il sindacato confederale il parto di massa vengono meno proprio questo compito mentre si candidano a svolgerle altri quali quelli del Governo delle cosiddette realtà complesse
Continuo a pensare che non si riflette a sufficienza a questo fatto così stravolgente
A questo così acuto fattore di crisi tra rappresentanza democratica al fatto cioè che vengano meno gli organizzatori della domanda
E questo vuoto o comunque questa grave insufficienza che apre la strada a una dialettica sociale è radicalmente diversa da quella caratterizzata dalla presenza forte delle organizzazioni del movimento operaio
Questo deficit di organizzazione della domanda che deficit di democrazia e di alternativa concorre a determinare una diversa dialettica una dialettica a scarsissima vocazione democratica
E la dialettica che si esprime da un lato in una molteplicità di dieci suoi punti fondi individuali o di gruppo e dall'altra nelle decisioni dell'oligarchia costruito dalle grandi potenze dell'economia e della politica
Proprio secondo le regole del mercato reale
Si capiscono se le cose stanno così le tendenze in atto nell'organizzazione la politica
Io le vedo prende la forma del presidenzialismo di un sistema di relazioni sociali centralizzate tecnici Zarate
E infine di un'alternanza di governo a diverse coalizioni di centro diversamente di centro ma sempre di centro
E vedo una strettissima relazione tra queste tessere del mosaico una relazione che configura una forma di governo organico a una scelta moderata e da democratiche
In essa al patto di massa e al sindacato confederale di classe e chiesto di cambiare natura e collocazione il patto di massa dovrebbe smette di essere tale per potersi disporre ad una delle due ipotesi accettabili da questo sistema di governo una nuova operazione tra sua mistica con cui il partito da democrazia di massa diventerebbe parte di un ordinamento democratico oppure la sua riduzione a forza minoritaria immaginare e comunque stecca ma al funzionamento del meccanismo decisionale
Totalmente nuovo dovrebbe essere pura sorte del sindacalismo confederale
Smesso il suo connotato in classe dovrebbe sistematicamente dismettere anche la sua autonomia
Persino al sindacato viene ormai richiesta di collocarsi in un'operazione tra sua mistica
Nato per difendere l'operaio contro il padrone
Cresciuto in primo luogo della difesa e nell'organizzazione degli interessi materiali e di materiali della coalizione di lavoro subordinato verso la proprietà e le gerarchie in paese
Dove devo assumere i paradigmi dell'impresa medesima e del mercato per rendere ad essi sempre compatibile la domanda dei lavoratori dipendenti
Quando si parla di istituzionalizzazione del sindacato
Ad un processo di questo genere si vuole alludere assai più che all'allargamento di quegli aspetti istituzionali sembra in qualche misura connessi all'attività del sindacato nella città contemporanea
Non si può non notare anche a questo proposito la pericolosità della soluzione proposta CGIL CISL e UIL nel documento sulla tra la diva di giugno per dare vita ad una certa politica dei redditi
Le obiezioni alla soluzione proposta sono sia di natura istituzionale che sociale
Ai guardano le prospettive future come il presente
Davvero a questo governo si può chiedere una presenza così forte e se questo non ci fosse che fine farebbe l'intera impalcatura posta e il Parlamento davvero può essere raffigurato solo come un registratore degli accordi tra le parti sociali
E come non vedere che ben altri da quelli chiamati a quel concerto per la definizione dell'andamento dei principali fattori dell'economia sono quelli che in realtà concretamente decidono se Bafin banale doverlo ricordare eppure bisogna farlo che c'è il peso delle decisioni per esempio delle banche centrali o senta per esempio delle grandi multinazionali e allora allora rischia di restare solo la centralizzazione delle relazioni sociali
E l'oscuramento del carattere duale degli interessi sociali di cui dovrebbero essere portatori le parti sociali
Cioè alla fine diciamolo brutalmente l'oscuramento degli interessi di classe del lavoro dipendente e con essi dell'antagonismo sociale
Si precisa così il corollario della tesi che abbiamo avanzato in partenza
Il sindacato confederale è il patto di massa sono sottoposti qui ed ora ad una sistemica pressione affinché mutino la loro collocazione nella società capitalistica dell'innovazione
Il percorso che viene loro chiesto di compiere e quello che porta dalla caduta di criticità e di autonomia realizzata sì a fronte della ristrutturazione capitalistica degli anni ottanta
Alla integrazione in un modello sociale moderato e in un sistema politico istituzionale a democratico
L'azzardato e grande anche per chi propone questo passaggio e i grandi sono le contraddizioni che esso può generare in chi richiesto di compierlo
E i grandi le resistenze che si possono attivare contro di esso
Ma vorrei intanto verificare tra noi se questo e non altro e il terreno dalla lotta politica oggi aperto dalla sinistra dentro e fuori la CGIL dentro e fuori il PDS
Le conseguenze di questa verifica sedesse risultati positivi potrebbero essere assai significativi
Potrebbero e dovrebbero aprire processi politici molto diversi dall'attuale tendenza alla frammentazione in atto anche tra gli oppositori di questa tendenza
L'esperienza che stiamo facendo al Congresso la CGIL connesse al sindacato mi parla di qualche significato
Nasce da un'aperta lotta politica sulla questione della democrazia
Per affrontare di I necessariamente il tema dell'autonomia contrattuale politica del sindacato ed è la natura del conflitto sociale e del suo rapporto con l'economia la democrazia
Mi pare di qualche significato di così
Partendo dalle questioni della democrazia si sia costruito nella CGIL un luogo essere sindacato dove sindacalisti di diverse tendenze politiche della sinistra
Tendono a configurare un'ipotesi possibile di sinistra sociale
La ricerca e l'obiettivo della passività azione delle masse opera o a una stretta ulteriore sul sindacato
Gli chiede di portare alle estreme conseguenze
Il processo distruzione di trazione perciò abbiamo detto che siamo a un bivio
Lazio delle questioni investite assai ampio
Essa va dal tentativo di affermare l'inefficacia del conflitto sociale alla riduzione delle relazioni sindacali a funzioni tecniche asservimento delle forme di governo la città complessa
Nelle imprese capitalistiche innovata i lavoratori dovrebbero restare all'interno di forme di collaborazione subalterna
E il sindacato dovrebbe scambiare l'accettazione della unilateralità delle scelte delle imprese sull'obiezione del lavoro e sull'innovazione con il riconoscimento di un ruolo consultivo
La storicizzazione Della questione sociale
E la sua collocazione in un ambito settoriale amputato di ogni nesso forte con la democrazia e con la mia e con l'economia politica ne è infine uno degli aspetti fondamentali
La dipartita della politicità dal fatto sindacale e parallela alla scomparsa dell'economia politica per non parlare della fine che ha fatto la critica dell'economia non c'è una politica economica oggi della sinistra in primo luogo perché spaventa l'economia reale
Il gioco di prestigio sembra riuscita sparita sinistra e sindacato forse per sponte per scontare peccati di economicismo si emenda no negando lo scontro economico
Quel che è terribilmente di parte anzi ciò che più di ogni altra cosa di parte
La logica del mercato il libero funzionamento all'impresa capitalistica diventa così oggettivo da diventare letteralmente indiscutibile infatti non si discute più
Al suo posto si materializzano dei processi delle politiche fino ad apparire cosa in sé piuttosto che è espressione di un conflitto tra diversi interessi età diverse scelte politiche
Inflazione fisco debito pubblico invece che salario profitto ma invita il risultato è che tutti sono contro la stazione tutti sono per ridurre il debito pubblico e per un fisco equo così che non val pure puro la pena di parlarne
Il resto e tecnica
La recente relazione di Alfredo Reichlin alla direzione del PDS in questo senso costituisce un'eccezione in questo panorama proprio in quanto prova a misurare l'azione politica sui passi dell'economia reale
L'approccio del compagno mai chi non risulta convincente
Perché sembra collocare la critica sul versante dell'individuazione dei limiti di efficienza in tema attuale modello di sviluppo piuttosto che sul versante oggi invece indispensabile della critica del suo paradigma
Così i soggetti portatori di domande di cambiamento non vengono in rilievo menta si oscurano gli interessi della parte prevalente della borghesia imprenditoriale ad imprigionare e persino a delegittimare il compito sociale
Eppure sarebbe sbagliato non cogliere un ragionamento di Reichlin un punto di attacco importante all'attuale distribuzione del reddito sia sul versante fiscale che su quello salariale
Un punto che manifesta un'esigenza di autonomia del movimento operaio rispetto ai meccanismi alle politiche dei feriti in atto un punto che sta in un'istanza di connessione apolitiche questione sociale che non si trova spesso le trattative di giugno a questa Commissione oggettiva materiale non potranno sfuggire
E se cadono dopo due vicende importanti
Alla luce delle quali andrebbero concepite
Una stagione dei rinnovi contrattuali seppure ancora in corso consente già di formulare un giudizio d'insieme
Cosa mi hanno ricavati complessivamente i lavoratori
Come si è modificata la loro condizione rispetto agli altri ceti sociali
Lo scarto tra mobilitazione dei lavoratori ai risultati complessivi è evidente ed acuto
I risultati nel complesso sono quantitativamente modesti
Qualitativamente cioè politicamente nulli
Non è aumentato il potere di intervento dei lavoratori sui processi sotto l'azione capitalistica e sulle condizioni di lavoro
Ne sono cresciuti i loro diritti
Mentre i salari hanno subito le leggi feroci dalla concorrenza restando da un lato complessivamente compressi e dall'alto vedendo accrescere disuguaglianze interno né alla compagine governativa
Lo scarto tra la ripresa di combattività dei lavoratori e i loro risultati contrattuali complessivi la vicenda i metalmeccanici da questo punto di vista e la più significativa e assai l'amante
Non solo disse
Ma anche per come quello scatto viene usato nella costruzione di un senso comune sull'inutilità e l'impotenza del conflitto
Il deficit di autonomia contrattuale del sindacato concorre così al processo di passività azione delle masse
Bisognerebbe indagare più approfonditamente a questo proposito quali cambiamenti materiali e soggettivi abbiano investito la composizione sociale del lavoro dipendente
Per lavoro subordinato
Continuo a pensare
Che la sinistra il sindacato dovrebbero avviare una grande inchiesta sul campo
Una grande ricerca per capire questo punto decisivo per la rifondazione della CIA collettivo e la ricostruzione di un suo senso
Vorrei provvisoriamente avanzare l'ipotesi che anche le soggettività emerso in quest'ultimo decennio quale portatrici di domande amiche
In assenza di una riforma della politica e specificatamente in assenza della riforma del sindacato non non riescono a stare stabilmente sulla scena sociale politica
Che in dieci viene occupata dal più antico e tradizionale dei conflitti quello tra sindacato di mestiere e sindacato confederale
E quel che è peggio e che entrambe queste polarità del conflitto intersindacale si presentano nella loro forma più degradata
L'istanza di mestiere quale difesa corporativa di una condizione e di uno stato distinto dagli altri lavoratori
E l'istanza confederale quale interprete di una solidarietà autoritaria tra le diverse realtà del mondo i lavori pendente cioè alla fine di una difesa delle compatibilità dell'economia esistente
Al contrario continuano a vivere per fortuna
Fuori da questa polarizzazione penalizzante esperienze sindacali pecche e creative come si vede in alcune esperienze importanza di pratica sociale contrattuale
E come si vede anche al Congresso la CGIL
Esperienze che reclamano una riforma del modo di essere più profondo del sindacato
Ma chi parla loro
Una singolare crisi di governo a parallelamente funzionato da acceleratore a un divorante processo che mette profondamente in crisi l'intero impianto da democrazia rappresentativa del Paese e che sulle questioni intrecciare interagisce
La separazione tra l'apparenza di ciò di cui si dovrebbe decidere il programma l'assetto politico del governo
E la sostanza di ciò su cui concretamente si decide l'assetto oligarchico del Paese si va facendo totale
In questo caso dalla cresta del governo nulla più che il controllo dei mass media come sto detto poteva esprimere al meglio una delle poste in gioco la creazione stessa dall'apparenza
Lo svuotamento le istruzioni e due ed elastico investe il Parlamento investe i partiti
Ma tutte le grandi organizzazioni tendono a essere ridotte a finzioni sceniche e omologate nella piazza di paese sui processi e sui soggetti reali
Dietro la finzione prende corpo un indebito e sistema politico reale fatto di uomini di lobby e di relazioni tra di loro
Il governo reale non è più né penta nel quadro è partito non è più un Governo di coalizioni partitiche il manifesto ha giustamente titolato la fine di quella crisi il governo di Andreotti Craxi Ciarrapico Berlusconi
Persone e solidi interessi il governo dei soldi fatti e da fare
Non è solo una delle tante degenerazioni del sistema
E un'altra tessera portata la costruzione di un sistema ademocratico contatti crisi di governo passività azione delle masse
Il nesso tra democrazia e questione sociale e ormai inscindibile
Cominciamo allora dalla formativo di giugno
Il sindacato e coinvolto da entrambi i lati della crisi della rappresentanza
Sia dalla tendenza a ridurre le istruzioni a finzioni sceniche
La riduzione del sindacato nel ruolo di consultazione di invitato a Palazzo Chigi sia dalla tendenza alla autoreferenzialità cioè alla separazione della realtà
è in campo drammaticamente una questione di contenuti e di forme di metodo e di merito cioè di democrazia e di qualità degli obiettivi della CIA sindacale
Dunque ritrovare nel fatto sindacare i termini classici dell'economia politica e della democrazia e scegliere rispetto ad essi non è soltanto l'unico modo possibile per sottrarre il fatto sindacale la subalternità questo sembra vero
Ma è è questa la tesi di fondo che impositivo qui si vuol sostenere e anche l'unico modo possibile per tirare fuori il sindacato dal processo che concorre a determinare oggi la cute a Calise il sistema democratico che il paese sta vivendo
E per fare al contrario dell'azione del sindacato un fattore di uscita democratica da questa stessa crisi
Entrambi i termini democrazia economia politica si affaccia una scadenza di giugno molto nettamente e semplicemente seppure proponendo un un cimento politico difficile e molto impegnativo per il sindacato
Chi è
E come decide la sua piattaforma nella trattativa si deciderà del potere di contrattazione del sindacato nei prossimi anni
Della possibilità o meno dei lavoratori di controllare la propria condizione lavorativa e il proprio destino di lavoratori
Si decide ad importanti elementi che determina la distribuzione del reddito e il potere d'acquisto dei lavoratori bene
Il sindacato dica che nella sfera della sua azione almeno nella sfera della sua azione verrà contrastata la tendenza generale che lavora sottrae i protagonisti delle decisioni che riguardano la loro vita
Dica che contrasterà la tendenza a presentare una parvenza della materia su cui decidere diversa la sostanza su cui in realtà si sta davvero decidendo il sindacato si impegni insomma semplicemente ad organizzare prima del vada la piatta come la trattativa
Una consultazione vincolante di tutti i lavoratori interessati che definisca chiaramente il mandato con il quale il sindacato la fontana
Oggi per la decisione di CGIL CISL e UIL così non è
Ma una più matura riflessione sul rapporto tra democrazia sindacale
E l'assetto democratico del potere dovrebbe indurre il sindacato a cambiare questo atteggiamento a scegliere ancora adesso che è possibile la via del mandato noi vogliamo impegnarci per questo obiettivo
La partecipazione attiva dei lavoratori all'avvenimento dipenderà molto tuttavia anche da un chiarimento di fondo sulla natura stessa della trattativa sulla tua economico sociale dal proprio il sindacato deve sciogliere ogni ambiguità ed affermare che la fontana considerando i lavoratori creditori e non debitori nei confronti dello Stato e del sistema di impresa
Come in ogni negoziato sia meglio i lavoratori devono poter sapere se ci si propone di far riguadagnare
Oppure ci si può porre uno scambio alla pari o peggio se si devono perdere qualcosa
Si tratta di un quesito elementare ma non eludibile per il sindacato
L'analisi sociale porta a dire che il sindacato può e deve proporsi uno spostamento nella distribuzione del potere della pentito a favore del lavoro subordinato
La riforma della struttura contrattuale deve essere concepita dai amplia gli spazi di una signora sindacali dal basso decentrata sui processi lavoro sull'innovazione sulle condizioni lavorative contemporaneamente
Per perseguire una più equa politica distributiva anche all'interno delle popolazioni lavorative
Nessuno teme le parole
Vogliamo dire che si che vi si può concordare con un certo modo di intendere la politica dei redditi e sia ma allora deve essere ancora più chiaro che se fosse altrimenti che c'è un paio s'che c'è una priorità logica politica temporale sociale una svolta nella politica fiscale
Senza di essa la politica dei redditi non sarebbe nient'altro che quel che è sempre stata in sua assenza uno strumento politico di contenimento dei salari e alla fine dello stesso poteva dell'avvocato
Il governo sale così alla ribalta di questo fatto attiva ci sono molte ragioni perché lo sia ma questa la principale senza una radicale riforma della contribuzione sociale
Cioè delle politiche pane fiscali la trattativa non potrebbe neppure partire
Senza l'avvio di una svolta nella politica fiscale si rovesciano ebbe contro l'avvocato
Dunque per l'efficacia stessa della trattativa andrebbe aperta una vertenza col governo per ottenere subito
Come segnale di un cambiamento possibile una riequilibrio del prelievo fiscale tra il lavoro dipendente e tutti gli altri percettore di reddito
E questa la strada unica possibile anche per proteggere le pensioni e la sanità pubblica dall'attacco privatistico che viene loro porta questa scelta politica non c'è o almeno non c'è in questi termini un documento CGIL CISL e UIL sulla trattativa
Penso che su questo punto cruciale ci voglia da parte del sindacato una esplicita correzione di rotta
Specie dopo le posizioni assunte dalla Confindustria
Non si tratta credo oggi di rivendicare che i lavoratori paghino meno tasse
Bensì che gli altri percettore di reddito
Non ne possono più eludere non le possono più evadere e non vengano esonerati dal pagarlo in proporzione
Le dichiarazioni di buone intenzioni stanno a zero
Ci vuole un'inversione via Motta visibile
I modi possono essere molti
Compresi quelli di stabilire un reddito minimo presuntivo a cui ancorare il prelievo fiscale
Ho già detto altre volte solo semplificativamente lo ripeto ogni proprietario di azienda quale che sia l'azienda sia costretto a pagare come minimo le tasse che paga il lavoratore dipendente che in essa opera ma appunto i modi per ottenere un primo riequilibra del Palio fiscale
Tra le diverse classi sociali fai diversi percettore di reddito possono essere molti
Quel che non può essere e che il problema venga ancora rinviato aggirato ancora una volta se il sindacato lo accettasse la trattativa di giugno celerebbe pesantemente per i lavoratori allo scambio ineguale e la sconfitta più o meno camuffate dunque il problema dal punto di vista dei contenuti che il sindacato si trova di fronte se non vuole concorre ad aggravare la crisi democratica del Paese
E quello di smette di mettere le mani sulla politica economica del governo non sulla scala mobile dei lavoratori
L'attacco alla scala mobile a parte la Confindustria non è da valutare l'arresto solo dal punto di vista retributivo
Su cui il terreno pure essa è inaccettabile
Attraverso la messa in discussione della indicizzazione del salario il padronato persegue un obiettivo qualitativo la modificazione dei contenuti della contrattazione dei soggetti ed è la costruttivo contrattuale inseguito centra in senso centralistico e moderato
Quel che pagato si propone e la riconduzione preventiva dell'azione del sindacato dentro l'ambito delle compatibilità fissato autorità di governo dell'autonomia delle colonie
La negazione della fondatezza di qualsiasi azione rivendicativa di carattere acquisitivo
Togliendo qualsiasi protezione dei salari dall'inflazione si costringerebbe il sindacato ad una rincorsa salariale al solo fine di non perdere potere d'acquisto
Si aprirebbe così la strada ad una periodica contrattazione confederale centralizzato della dinamica retributiva
E sia resa ebbe così una sistematica pressione per l'alienazione delle altre potestà contrattuali appunto quelle di qualità e di potere la contrattazione dei luoghi laddove direttamente si organizza il lavoro quella attraverso la quale i lavoratori potrebbero riacquistare una possibilità che oggi più non hanno di influire sulla loro condizione di lavoro sulle sue caratteristiche se i suoi rapporti con le scelte a struttura di governo dell'impresa sarebbe come già il bersaglio primo dell'operazione che la Confindustria lancia il primo esercito democratico
Il controllo l'individuazione il controllo individuale e collettivo da padre condizione già così duramente provato
Nella prassi sociale e contrattuale verrebbe allora negato proprio dal nuovo sistema contrattuale
E le relazioni industriali si costituì sì costruirebbe allo a partire dal comune riconoscimento delle parti sociali
Della unilateralità dell'impresa a decidere sull'organizzazione del lavoro
Vedo qui
In questo obiettivo del padronato il fondamento più corposo che si potrebbe dare alla costruzione di quel sistema che sommariamente ho definito ademocratico
E i cui tratti ho cercato di delinea l'inizio
Vedo qui fissarsi uno dei punti cardinali dello sconto che investe la trattativa di giugno e l'intera triangolo crisi democratica sindacato questione sociale
Si vede bene allora
Il nesso tra questioni sociali economia e democrazia e si vede che esso si è fatto stringente
Non c'è alcuna possibilità di Carrassi una nicchia
La responsabilità del sindacato aumentano
Ma le sue scelte non sono più solo fatti suoi semmai lo sono stati
Allora la ricostruzione di un senso dissociata
Di un senso politico generale dell'agire collettivo e di un senso politico diretto al conflitto sociale sono i premi antidoti da mettere in campo contro il disegno di passività azione delle masse
La ricostruzione di una posizione sociale e politica del Paese il primo fattori democrazia che bisogna degenerare grazie
Così
Costano osservazioni
L'andamento
Ventisette complesse
Condanna
Dunque per fare un po'di
No io dovrei affrontare in questa comunicazione il tema del rapporto
Del rapporto tra la questione costituzionale
Questione molto impropriamente oggi denominata del riforme istituzionali
E quella che fino a qualche tempo fa veniva definita la questione sociale e che oggi dovremmo ridefinire in relazione ai nuovi e in larga misura sconosciuti
Profili che ha assunto il conflitto sociale nella modernità per ricordare il titolo di un notissimo saggio
Vorrei iniziare trattando per pochi cenni il tema classico del rapporto tra democrazia e benessere
O meglio tra democrazia e diffusione del benessere o meglio ancora e più ampiamente tra democrazia e aumento delle chance di vita
Ciò al fine di porre una serie di interrogativi che dovrebbero almeno mi pare condurre a ritenere che primo la democrazia intesa come uguale attribuzione ai singoli di diritti di partecipazione alle procedure di assunzione delle decisioni collettive
è una condizione necessaria ma non sufficiente per il realizzarsi di politiche redistributive
E di
Che sono necessarie affinché tali politiche possano essere volute intraprese ulteriori specifiche condizioni in senso lato costituzionali
Sulla base di queste premesse vorrei poi esaminare alcuni problemi relativi all'attuale la realizzabilità di tali condizioni
L'intento polemico di questo tema è ovvio cioè
Contestare chi pensa che possa porsi un problema
Vorrei però prima fare una precisazione circa il collegamento tra l'espressione aumento delle chance di vita come obiettivo della democrazia è il termine redistribuzione questo perché ho cercato di svolgere la relazione stando il più dentro possibile l'attuale cultura dominante insomma
E vorrei appunto dire che la cultura economica e filosofica
Disperazione liberale oggi molto diffusa ed autorevole da Linda alla Buchanan per fare alcuni nomi tende a porre il problema
Della raggiungimento dell'ottimo collettivo in democrazia
Come l'esito di un processo negoziale caratterizzato individuano cinque regole ma comunque tra l'altro dal fatto che il comportamento di ogni negoziatore
Deve essere efficiente in termini pare Tiani
Ciascun negoziatore cioè è disposto ad acconsentire ad un miglioramento della posizione dell'altra parte purché questo miglioramento non vada a discapito della propria posizione
Ciò tutta il il tutte le Teoria della democrazia negoziale sono fondate su questo presupposto ciò sembrerebbe negare la legittimità del concetto stesso di redistribuzione
Ora io non sono in grado di affrontare una discussione su che cosa possa significare esattamente il concetto
Di ottimo paretiano nella negoziazione politica e se e in che misura il concetto di ottimo collettivo così definito possa ricomprendere l'ottimizzazione delle chance di vita per tutti
Io continuerò comunque ad usare il termine tradizionale di redistribuzione per indicare quelle politiche che tendono a migliorare le posizioni delle parti che stanno in basso nella scala sociale
Politiche che in quanto tali tendono a rimuovere o quanto meno ad attenuare le diseguaglianze e che pertanto non possono non essere definita redistributive
Se i costi che le altre parti dovranno subire in funzione di questa redistribuzione saranno compensati da benefici di altra natura vorrà dire che l'ottimo paretiano è stato raggiunto
Ma affermare ciò richiederebbe una discussione sui contenuti complessive della negoziazione che ci porterebbe troppo lontano e quindi mantengo la semplificazione predetta
In ogni caso e quindi taglia la testa al toro lo sforzo di mantenersi coerenti con i postulati della teoria economica e sociale oggi dominanti non mi sembra comunque
Troppo importante
Il punto centrale di ogni teoria economica sta e qui voglio accettare un economista
Come dire la cui autorità indiscutibile cioè sen il quale ci dice che
Il punto centrale di ogni teoria dipende da come concepiamo gli esseri umani in quanto persone sociali
Se è vero che gli individui perseguono incessantemente senza compromessi solo il proprio interesse in senso stretto
Allora la ricerca della giustizia verrà intrecciata ad ogni passo dall'opposizione di tutti coloro che abbiano qualcosa da perdere
Se invece gli individui come persone sociali hanno valori agli obiettivi di più vasta portata che includono anche la comprensione per gli altri ad un impegno verso norme etiche allora la promozione della giustizia sociale non dovrà necessariamente fronteggiare un'incessante opposizione ad ogni mossa consentitemi ancora una breve citazione
In buona parte della teoria economica e sociale gli esseri umani sono viste come rigidi massimizza torre di interessi personali definito in senso assai dialetto
E data questa implacabile compulsione il pessimismo sociale sarebbe davvero giustificato
Però non solo si può dire che questo modello dell'uomo è piuttosto deprimente è desolante
Ma esiste anche un'evidenza empirica assai limitata per sostenere che esso costituisca una buona rappresentazione della realtà questo per dire che esistono argomenti teorici
Per allontanarsi dall'utilitarismo oggi dominante imperante
Allora posto che i sistemi politici sono istituzioni che hanno tra i propri fini anche quello di garantire o di realizzare un determinato tipo di allocazione di risorse
Il problema che vorrei dunque affrontare se la democrazia o meglio i sistemi politici ispirati ai principi della democrazia
E cioè i sistemi politici caratterizzati dall'attribuzione ai singoli di uguali diritti di partecipazione
All'assunzione delle decisioni collettive siano sistemi nei quali la funzione allocativa il termine allocazione neutro
Sì specifichi si qualifichi necessariamente come funzione redistributiva se cioè il fatto che tutti godevano di uguali diritti politici porti necessariamente a che le decisioni collettive siano decisioni tendenzialmente volte a realizzare l'uguaglianza o se si vuole la giustizia come ragionevole uguaglianza
Sei Mestre ma sintesi l'uguaglianza qualitativa nei dialetti porti tendenzialmente ma necessariamente all'uguaglianza quantitativa nella disponibilità dei beni
Ora è ovvio che per tutta la riflessione filosofica politica ed economica che va ad Aristotele fino ai critici liberale della democrazia dell'inizio di questo secolo
Il problema sarebbe apparso assurdo è sempre stato evidente che la democrazia è tendenzialmente il governo dei poveri perché i poveri son più numerose dei carichi e quindi la democrazia avrebbe necessariamente dovuto avere effetti redistributivi
Però oggi mi pare il problema non è più assurdo è un problema che si dobbiamo porre
E questo perché conosciamo e esperienze storiche concrete di sistemi democratici che appaiono campioni di democrazia
Che non realizzano affatto apprezzabili redistribuzione
Dobbiamo c'era riconoscere utilizzando una d'dicotomia dovuta assai nella ripresa da Dahrendorf in quel saggio sul conflitto sociale che il problema del superamento delle differenze quantitative
Nell'accesso alle provi Jones non è affatto risolto dal superamento delle differenze qualitative
Rispetto agli hentai tendenza realizzato secco l'avvento dei sistemi democratici cioè né penso dobbiamo fare il conto
Davvero ragionando di democrazia con alcuni esiti
Mi sembra drammatici che hanno avuto l'esperienza democratiche in questo secolo io qui voglio ancora accettare da questo rapporto di Senna
Il quale ci dice che
Gli Stati Uniti sono il secondo Paese del mondo in termini di prodotto nazionale lordo pro-capite
Ma la speranza media di vita alla nascita della popolazione statunitense è minore di quella di una dozzina di altri paesi
E gli Stati Uniti e dividono questa tredicesima posizione con una mezza dozzina di altre nazioni
Così per citare ancora un dato che traggo da questa da questo rapporto
Gli uomini hanno una minore probabilità di raggiungere i quaranta anni nei sobborghi neri di Harlem a New York che non nel Bangladesh
Ora questi sono appunto problemi con cui si devono fare fare i conti non voglio dire che la democrazia non produca di per sé alcun effetto redistributivo
Anche qui ci sono s'studi che dimostrano come ad esempio in India l'attuazione della democrazia abbia impedito carestie
Dal quarantasette in poi c'è ciò che all'amministrazione coloniale inglese molto più efficiente non riusciva ad evitare questo sistema democratico per quanto imperfetto comunque che consente la voice
Del classi sociali che vittime della democrazia punto ha funzionato
Allora la democrazia è causa della efficace tutela della libertà di sfuggire alla morte del per fame perché attiva sistematiche politiche pubbliche all'integrazione dei redditi dal punto di vista la tutela di questo diritto primario insomma si può sostenere
Che esiste un nesso causale virtuoso tra democrazia e risposta amministrativa
Ma torniamo al punto perché la democrazia non è causa necessaria e sufficiente perché si producano politiche redistributive o comunque volte a ridurre in modo universalistico le diseguaglianze
Le risposte mi pare che siano sostanzialmente due
Una prima risposta che va per la maggiore nell'attuale cultura politica è la seguente perché si dice non è possibile che politiche del genere siano volute dalla maggioranza
Cioè perché non è possibile che la maggioranza delle preferenze individuali si aggreghi intorno a scelte sociali di tale natura
Un secondo tipo di risposta più tradizionale e quello che invece dice
Perché la democrazia non è compiuta e cioè perché non si sono ancora realizzati i presupposti della democrazia stessa
La prima risposta è quella fornita dalla teoria delle scienze sociali
Secondo questa teoria come è noto la democrazia scarse attitudini a guardare lontano verso il futuro e quindi anche a praticare politiche universalistiche di redistribuzione e di equità tra le generazioni
E ciò però una concomitanza di fattori la tendenza degli elettori ad occultare le loro preferenze per beni pubblici per cui vogliono che siano gli altri a pagare
La scarsa informazione circa i costi e i benefici ore molti dei beni pubblici soprattutto di quelle che costituiscono beni occulti come appunto le politiche di pianificazione
Epidemiologica pianificazione territoriale eccetera il fenomeno dell'elettore che ha dedicato
Poco tempo alla chiarificazione dei propri interessi politici di medio lungo termine
E per contro il forte interesse per problemi determinati che hanno specifici gruppi di elettori soprattutto in quanto percettore di spesa pubblica e tanto più forte quanto più questa spesa discrezionale
Il che consente di praticare quello che via
Chiamato il logo Rolling implicito non solo a mezzo di cordate all'interno di uno stesso partito ma anche da parte di un singolo candidato partiti occorrenti o Senghore candidati possono legare sei gruppi di elettori molto interessati a determinate domande
Purché la restante parte dell'elettorato contro la quale necessario schierarsi per soddisfare quelle domande sia relativamente poco interessata ad esse
E si è invece fortemente interessata ad altre che potranno essere parimenti soddisfatte sul presupposto dello scarso interessamento dei precedenti gruppi i gruppi di elettori puntano così la loro attenzione al particolare e alborelle e lo scambio dei voti consente il soddisfacimento di queste domande frazionali
E si instaura in questo modo un circolo vizioso come gli eletti il cui orizzonte politico era ristretto lo spazio di tempo tra due elezioni
E che quindi è tenderanno nome a soddisfare il bisogno di lungo periodo e diffusi ma non fortemente sentiti dai gruppi di elettori chiede al termine del loro comportamento elettorale in base all'interesse fortemente sentiti ma piuttosto gli eletti privilegerà hanno bisogno di breve periodo e concentrati in capo a gruppi determina la democrazia è dominata dalla miopia politica dell'elettorato
Secondo questo gruppo di teorie la seconda teoria che potremmo definire dell'handicap della democrazia
E quella più consueta quella con cui siamo più abituati a fare conti Accame stessi usiamo molto spesso
Mette l'accento sull'assenza delle precondizioni che consentirebbero la democrazia di dispiegare pienamente i suoi affetti
Libertà dei bisogni immediati adeguata istruzione adeguata informazione se non obiettiva almeno trasparente libere competitiva eccetera
La democrazia sarà piena e dunque redistributiva ed efficace nella tutela dell'interesse generale di lungo periodo quando saranno rimossi gli ostacoli al maturo manifestarsi delle preferenze degli elettori al maturo
Comportamento politico degli elettori è stava questa la teoria che sta sotto l'articolo tre secondo comma della nostra Costituzione
Ed è certamente fondate sensata ma quello che qui voglio mettere in evidenza è che essa conferma l'assunto che volevo dimostrare perché anche questa teoria presuppone che era uguale attribuzione di diritti ai cittadini non sia sufficiente a realizzare quelli che sono gli esiti attesi della democrazia
Che dovrebbero appunto consistere in domande di rimozione di quegli ostacoli poste attraverso l'esercizio di quei dialetti
L'uguaglianza è vista non come effetto della democrazia ma l'uguaglianza diventa il presupposto della democrazia
La rimozione delle diseguaglianze non dipende dalla volontà dei cittadini ma da una norma costituzionale cioè da un fine affermato indipendentemente dalle manifestazioni di preferenza degli elettori cioè in sostanza se fosse vero Keller l'attribuzione a tutti di uguali diritti porta alla uguaglianza sostanziale e non ci sarebbe il problema di affermare che invece per che tutti possano esercitare i loro diritti e necessario prima
Realizzare un'uguaglianza questo vuol dire che l'esercizio dei diritti di per sé si pensa
Più o meno implicitamente non porta all'uguaglianza
Come uscire dunque da questa tautologia da un lato e dalla prospettiva di una democrazia spartitoria e miope
A democratica si potrebbe dire come diceva Bertinotti prima dall'altro
Quale teoria della democrazia in quali condizioni costituzionali rendono possibile il perseguimento di politiche redistributive di lungo periodo ecco questa mi pare sia la domanda ora innanzitutto penso che si debba tener ferma la consapevolezza che l'unica Teoria in grado di spiegare storicamente all'affermarsi delle democrazie in Europa
Evitare quanto analiticamente del loro funzionamento
è quella che ha risale a Kehl Senna Canetti e che è stata ribadita di recente con particolare fermezza contro le cosiddette teorie economiche della democrazia ad esempio da Pizzorno
La teoria secondo cui la democrazia non è un astratto sistema di regole rispondenti a logiche di razionalità utilitaristica individuale
Ma è invece la forma di organizzazione del potere politico che consente l'esprimersi della voice delle grandi identità collettive
Che si sono formate a seguito dei disastri ed Egisto radicamenti sociali prodotte dall'industrializzazione del secolo scorso
La democrazia in Europa è la conseguenza è il prodotto di un equilibrio e qui non è necessario riferirsi all'ipotesi contrattualistica ma possiamo mantenersi sul piano empirico col modello
Come della dell'accettazione convenzionale dicevo la democrazia il prodotto di un equilibrio tra le precedenti forze sociali
E cioè i detentori delle risorse date di potere e le nuove forze politiche che derivava nel loro potere artificiale dall'organizzazione delle classi subalterne dotate di una nuova identità collettiva caratterizzate da obiettivi antagonisti DC di lungo periodo
La democrazia e sottolineo la democrazia come parlamentarismo perché in Europa la democrazia è stato questo e non altro sia dunque imposta come esito di un conflitto come mezzo per relativizzare uno
Come diceva canneti una trasposizione della lotta per la sopravvivenza
E appunto in quanto condizione per la possibilità di esprimersi di esistere di quelle forze è opportuno sottolineare questa parola condizione
La democrazia esiste perché è una parte politica in senso lato la conquistata come condizione del proprio esistere del proprio agire
La democrazia è condizione dell'equilibrio tra i poteri sociali dati e i poteri sociali artificiali
Quelle che hanno come risorsa fondamentale dicevo l'organizzazione fondata sull'identità
Ora queste soggette sono stati ovviamente i partiti i sindacati
In quanto espressione dell'opposizione sociale guardando al passato si può dunque a dire che le democrazie e per quel che ci riguarda la democrazia italiana sono state delle Poli archi e qualitativamente disomogenei
Dei sistemi d'equilibrio tra potere di diversa natura
Ma la cui forza reciproca era comparabile
E si può dunque dire che le democrazie hanno potuto praticare politiche redistributive non in quanto astrattamente tali ma in quanto una parte delle forze componenti la Poli archiviati alle sorreggeva poteva richiedere tali politiche correlativo Successo
è questa la condizione costituzionale in senso profondo che ha consentito alle democrazia di produrre uguaglianza
Che dire però per il futuro data all'odierna crisi dei partiti
Ora io non vorrei apparire il difensore dello status quo ma è certo che lo smantellamento del sistema dei partiti
Farebbe venir meno quell'equilibrio tra potere qualitativamente diverso e sottolineo tra i poteri sociali dati e i poteri politici artificiali
Al uso artificiali in senso di organizzazioni politiche fondate sull'identità che costituisce l'essenza della democrazia europea
Oggi lo smantellamento radicale del sistema dei partiti era presentato dall'ipotesi presidenzialiste
Che può essere letta come la prospettiva di instaurare una forma di governo in cui la domanda politica non è più aggregata
Caratterizzata ogni tanto anche distorta ovviamente dai partiti
Ma consiste nella manifesta la domanda politica viene fatta con sei stare solo nella manifestazione di preferenze individuali da parte di un corpo elettorale concepito come un insieme puntiforme dei decisori
Lo scenario politico sarà dominato dunque solo più dei poteri dati di cui i partiti ridotti ad involucri saranno la superfetazione
L'esperienza insegna che questa prospettiva comunque la si giudichi comporta che la democrazia si trasforma in un sistema competitivo di gruppi di pressione gruppi già forti e fortemente in proporzione della loro forza spontanea interessati a politiche pubbliche settoriali
Dal punto di vista di chi chiede alla democrazia la realizzazione di politiche redistributive è senza dubbio preferibile che per quanto modificato
Resti un sistema politico fondato sui partiti e surreali partiti consistenti in vere organizzazioni sociali come d'altro canto l'Europa continua a conoscere non stiamo parlando di cose che sono solo sulla luna
Affinché uno o alcuno al DS partiti possano negoziare la realizzazione dei loro obiettivi di lungo periodo con altri partiti eventualmente non interessati a ciò ma deve esistere il contesto ove possa avvenire
Questa negoziazione questa condizione costituzionale essenziale
Deve essersi chi pone le domande di uguaglianza
In caso contrario il logo Rolling tra rappresentanti dirette di gruppi di pressione senza alcun vincolo derivante dal programma di partito come il caso attuale del Congresso degli Stati Uniti
Secondo quanto dimostrano gli studi di economia dell'organizzazione
No le riuscirà nemmeno atti a tematizzare
Riassumendo possiamo dunque dire che la prima condizione da preservare affinché la democrazia possa produrre politiche redistributive di lungo periodo è che si mantenga una arena di soggetti omogenei
Tra i quali una possa far valere questa preferenza e negoziare la con gli altri
Il sistema presidenziale svuotando i partiti in funzione di una partecipazione puramente individuale istituzionale dei singoli
E concentrando in sede tecnico burocratiche il potere di governo fa venir meno questa arena la seconda condizione è quella di non cadere nell'errore di ritenere che il successo di una forza politica si misuri e cioè di quella che pone la questione dell'eguaglianza sul lungo periodo si misuri sono in termini di capacità di coalizione e di accesso al governo dal punto di vista della capacità di incidere sulle strutture profonde della società
E dico in siederà attraverso il promuovimento di politiche pubbliche non soltanto attraverso l'attività di tipo pedagogico può essere più incisivo il ruolo di una minoranza attiva che ottiene politiche significative
Sul lungo periodo che non mio ruolo di soddisfacimento di risposte parziali
Che caratterizza l'azione di governo nelle cosiddette democrazie negoziale
Si tratta cioè di essere pienamente consapevole dell'importanza del problema della intensità delle preferenze teorizzato ad esempio da dare non ci si deve secondo me ragione realisticamente scoraggiare di fronte alla caduta di partecipazione politica
E difficilmente contestabile per i tempi normali il famoso modello di Olsson per quella partecipazione politica diminuisce
Sia nell'ipotesi in cui la politica sia percepita come realizzatrice di situazioni ottimali perché si genera la Partia positiva in quanto il voto è considerato inutile perché la politica è condivisa
Sia nell'ipotesi in cui la politica sia percepita come realizzatrice di una situazione pessima perché allora si produce apatia negativa in quanto il voto è considerato impotente
Guardando lo scenario un po'generale
E a ragionevole che ciò possa accadere cioè che l'apatia aumenti ecco ma di fronte ad una maggioranza apatica una minoranza attiva che sia dotata di una morale altruistica come ci chiede saremo di una più lucida capacità di effettuare il confronto intertemporale delle utilità potrà svolgere un grande ruolo
Ma dovrà essere una minoranza politica che abbia interlocutori politici poste sul suo stesso piano ed interessati ai suoi comportamenti e cioè un'arena di tipo parlamentare
Non un governo chiuso in una gabbia istituzionale
Che quanto l'impostazione presidenzialiste cassiere propone di a raggiungere cioè la tesi è che il presidenzialismo è
Lì e castrante anche del ruolo che possono svolgere le minoranze atti se l'esperienza politica organizzativa dell'opposizione sociale viene ridotta con modifiche costituzionali
Ad un gruppo di pressione tra i tanti e cioè scende dalla dalla negoziazione fondamentale si potrebbe dire para costituzionale
Sulle grandi politiche unificatrice perché questa stessa negoziazione viene cancellata
E consegnata dal presidenzialismo ad una periodica decisione maggioritaria
Sopra lo darà alla sua radicale scomparsa dico dall'organizzazione
Dell'opposizione sociale perché verrà svuotata dall'interno in quanto sul piano delle pratiche parlamentare ispirate al logo Rolling che saranno le uniche che potrà praticare perché saranno le uniche consentite
Non riuscirà ad assicurare ai suoi sostenitori benefici tangibili pari a quelli assicurati ai loro aderenti dai gruppi concorrenti perché l'organizzazione che si fa carico di domande universalistiche
Necessariamente destinata a soccombere di fronte all'organizzazione che si fanno carico di domande particolare in un sistema dello crollo in in conclusione un'evoluzione del sistema parlamentare attuale tiene attenui il carattere del multipartitismo esasperato
Ma lo mantenga fondato sulla presenza dei partiti organizzati che strutture non la domanda politica potrà consentire alle minoranze attive e al sindacato in quanto si mantenga tale di porre all'interno dei partiti al governo domande di politica redistributiva sorretta da preferenze ad alta intensità e quindi con chance di successo
Il discorso si sposta a questo punto sulle strategie per modificare l'attuale assetto partitico
L'opposizione sociale ha un interesse primario a che questo avvenga perché con l'attuale corrotto sistema non venga travolto anche il principio della democrazia strutturata
Ma questo penso che sia il tema di un diverso seminario e quindi io qui mi interrompo
Però
Finiamo
I significa innanzitutto adesso la parola Giorgio Ghezzi che la relazione
Democrazia sindacale e rappresentatività
Esatto
Rispetto alle relazioni che mi hanno preceduto
Io tratterò ditemi in qualche modo
Più specifici
Come sono alcuni di quelli che discendono dal tematiche più generale della democrazia sindacale della rappresentatività
Avvertendo però che questa problematica riveste anche un significato politico specifico ed immediato
E non riveste
Prima di tutto nell'orizzonte più ampio della crisi delle istituzioni democratiche intesa in senso complessivo
Almeno che pensiamo che la crisi della politica sia intrecciata con quella del ruolo spettante al lavoro
Della natura e del potere dei soggetti reale che si mettono in campo
E che dunque gli stessi processi di revisione istituzionale non possono riguardare soltanto i rami alti dell'ordinamento
Ma un significato specifico immediato
Anche in vista di quell'appuntamento
Del quale ha più volte parlato nella sua introduzione Bertinotti
Intesa cioè di una contrattazione ormai a breve scadenza
Che avendo ad oggetto la struttura delle retribuzioni lorde emette in modi di essere il grado di copertura e di e la scadenza dei meccanismi di indicizzazione e quindi
Assieme ai profili di carattere fiscale e contributivo il costo globale del lavoro
Non potrà che investire anche la stessa intelaiatura della contrattazione specie per quel suo aspetto essenziale che la distribuzione delle competenze negoziali ai vari livelli dell'organizzazione sindacale
A questo proposito quello che in campo e dunque un insieme funzionalmente non distinguibile di questioni di forma e di contenuto
Di merito e di metodo di democrazia e di qualità degli obiettivi
E proprio per questo richiamo anch'io quel necessità sulla quale Bertinotti insisteva
Che in questa imminente trattativa sia preceduta
Cosa che fino ad ora non è avvenuta
Da un'ampia consultazione tra i lavoratori iscritti e non iscritti perché anche rispetto ai non iscritti si estenderanno gli effetti che discenderanno sul piano politico e su quello negoziale da questa trattativa
Una consultazione volta arrendere sicure e non equivoche le linee del mandato negoziale da conferire sì ad organizzazioni sindacali che si apprestano a contrattare per tutti
Io credo che in questa consultazione malgrado tutto sia ancora possibile
E tanto più è resa oggi necessaria dalla vera e propria piattaforma rivendicativa volta a una riduzione dei salari reali stilata sotto forma di proclama dalla Confindustria
E che sia anche possibile perché un'ampia e capillare consultazione dunque un rapporto reale con tutti i lavoratori
Se non prima può perfino venire ancora realizzata
E questo valga come richiesta esplicita
Al sindacato
Può venire ancora realizzata una volta approfondita con la controparte la discussione quando ci si avvia alla sua stretta finale
D'altra parte proprio questo venne promesso dalle confederazioni in occasione delle fasi conclusive dell'ultimo contratto dei metalmeccanici
Senza che peraltro poi in quel caso
Alle parole seguissero i fatti
Tuttavia debbo anche ammettere con la medesima franchezza
Che i percorsi politici confederali già deliberati e già rese note non vanno in questa direzione
D'altra parte in questo senso non depongono nemmeno purtroppo i precedenti più ravvicinati
Se prendiamo per esempio gli accordi FIAT sui futuri stabilimenti nel Mezzogiorno
Quelli che sono state realizzate in relazione al problema delle mense
Le modalità che prima ricordavo relative alla stessa chiusura dell'ultimo contratto dei metalmeccanici le trattative in corso per la riforma del rapporto di pubblico impiego
E perfino quelle sulla qualificazione ed effetti indotti di particolare istituti ecco tutti questi esempi non confortano in questo senso dal momento che in nessuno di questi casi si è ritenuto e pare che non si ritenga di consultare i lavoratori
Con la conseguenza ad esempio che un progetto che personalmente considero per larga parte condivisibile che la quale quello della contrattualizzazione del pubblico impiego rischia divenire imposto più che condiviso amasse larghe dei pubblici lavoratori
E rischia fra l'altro di essere snaturato dalla sua presentazione non sa come ricerca di una piattaforma comune
Di carattere normativo al rapporto di lavoro privato e pubblico ma come privatizzazione pura e semplice
E così accanto ad un frequente metto scarto tra la combattività né mostrate ai risultati ottenuti
Un'altra conseguenza di questo modo di fare le relazioni industriali è stata ed è per molti lavoratori la frustrazione derivante dal senso di difficoltà secondo impotenza incidere realmente sui percorsi decisionali
Questi temi che sono poi i temi che attengono sia pure parzialmente all'uso della risorsa democratica sono temi sui quali credo che il PDS non possa continuare a restare in seconda linea
Così come deve decidersi il PDS a mettere i piedi nel piatto
Per quanto riguarda ad esempio la difesa dei diritti appena conquistate dei lavoratori della piccola impresa
Diritti che sono insidiati oggi dalle proposte di controriforma che provengono anche da qualificati ambienti della stessa sinistra che pure in parte si riconducono a questo medesimo partito enti hanno voce in capitolo alludo alla zia Anna e la Confesercenti
Ho l'impressione che anche da questo dipenda l'identità
Di codesto parti
Però mi sembra anche auspicabile che la pur necessaria e forse per qualche aspetto nuova distribuzione delle competenze contrattuali che usciranno da questa trattativa
Non significhi ecco l'altro punto sul quale vorrei insistere una ripetizione inerte di processi di quasi gerarchica centralizzazione e di imposizione di vincoli alla contrattazione articolata o decentrata
Vincoli già conosciute nel passato
In ogni caso è proprio la diversificazione delle competenze contrattuale ai differenti livelli ciò che reclama nel contempo l'urgenza di definizioni più precise
Di una effettiva efficiente e non soltanto presunta rappresentatività degli agente contrattuale e ciò tanto maggiormente in quanto la stessa recente intesa sulle rappresentanze sindacali unitarie siglata tra le confederazioni sindacali sulla quale tornerò
Sottolinea l'esigenza di intervenire a quella effettiva esigibilità
Che si vuole chiamare universale dei diritti e delle garanzie collettive che però può essere conseguita realisticamente solo nell'ordinamento generale dello Stato tant'è vero che alcune proposte di legge
Diverse tra di loro per non pochi aspetti ma tutto sommato fondate sui denti sui presupposti di merito di metodo già sono per l'appunto di fronte al Parlamento
Ora vorrei dire preliminarmente che occorre distinguere trattando del tema della democrazia sindacale della rappresentatività
Tra alcuni aspetti
Che vengono in gioco e che vengono in gioco contemporaneamente
Perché l'opera sia sindacale ad esempio si può intendere prima di tutto la democrazia degli iscritti
In questo caso essa si riduce alla correttezza delle regole sulla rappresentanza intese in senso civilistico e non è cosa da poco
Tant'è vero che in questa problematica risulta una loro coinvolte ad esempio questioni come i diritti fondamentali individuali e collettivi degli associati
Le loro garanzie ai loro rispetto
I metodi della costituzione del rinnovo dei gruppi dirigenti
La formazione collegiale della volontà collettiva la tutela delle minoranze le modalità del patto solidale che lega tutti gli iscritti le prerogative da attribuirsi ai gruppi di minoranza
Le competenze spettanti ai vari livelli dell'organizzazione i rapporti tra i rispettivi apparati
Il regime dei controlli e via di seguito
Quindi la democrazia degli iscritti ha certamente un significato che non può essere sottovalutato
Ma tuttavia lo stesso principio dell'autogoverno degli interessi collettivi l'efficacia anche riguardo ai non iscritti ormai è assicurata di fatto se non sempre di diritto ai contratti collettivi specie aziendali
Sono altrettanti fattori che ci inducono ormai da tempo a sottolineare in modo ancora maggiore
La rilevanza di una dimensione diversa e cioè di quella dimensione che vede il sindacato stesso
Rompere in qualche modo gli schemi della TAV della tradizione associativa e arricchirsi di connotati più propriamente politici
Sino a farsi portatore in certi casi di interessi più larghi che talvolta eccedono la sfera del lavoro dipendente
In questi casi si tratta spesso anche se non sempre di quei modelli neo corporativi di cui farò qualche era altro rapido cenno anche in relazione all'imminente trattativa
E allora è proprio da momenti politici
E non per questo non dotati anche di spessore giuridico di questa natura che nasce il differenziato concetto di rappresentatività o se si preferisce di rappresentanza politica dei gruppi organizzati di interesse
E vorrei anche premettere
Che un eventuale disciplina legislativa
Dovrebbe incidere soprattutto proprio sull'aspetto più specifico dei rapporti tra l'attività negoziale del sindacato e i lavoratori anche non iscritti
Ai quali va garantito il diritto di avere voce in capitolo in tutti i processi di formazione di decisioni collettive che in ricadono su di loro
Il ruolo della legge invece non credo debba estendersi ferma restando l'eventuale tutela giurisdizionale dei diritti fino ad invadere la sfera dei rapporti Endo sindacali
Vorrei ricordare che per esempio in Gran Bretagna la legislazione sui diritti degli iscritti in materia di sciopero in materia di elezione dei dirigenti sindacali di gestione di fondi assicurativi eccetera
è un capitolo essenziale della politica di ridimensionamento del potere sindacale messo in campo dai governi conservatori
E allora prima di concludere sul tema della rappresentatività
Vorrei ricordare a questo punto di fronte all'uno zero e di questa scadenza che ci attende
Come la tendenza alla massima centralizzazione contrattuale che io personalmente non ridurrei soltanto agli anni Ottanta perché mi pare che i primi sintomi si sviluppino già nella seconda metà degli anni Settanta cinque
Si sia sviluppata presso di noi in precedenti occasioni forse senza un disegno ben preciso in modo graduale informale in modo empirico ma serto mi sembra in maniera sufficientemente chiara per poterlo descrivere
E questo processo di centralizzazione conosce in ogni caso i suoi picchi
I suoi picchi perché ha voluto oltre alla stessa i contemporanei legge quadro sul pubblico impiego prima di tutto ai grandi accordi trilaterale dell'ottantatré e dell'ottantaquattro
Ora non è necessario ricordare qui a voi le conseguenze telluriche
Sul piano sindacale politico e anche sul piano referendario che derivarono dal taglio che il Maggi raccordo dell'ottantaquattro in fare se alla scala mobile
Mi interessa invece ricordare che quegli accordi tripolare introdussero anche nella nostra esperienza
Il cosiddetto modello neo corporativo individuabile schematizzando molto in un meccanismo di regolazione sociale
In cui i gruppi organizzati di interessi più grandi e più forti collaborano in modo tendenzialmente istituzionalizzato e a livello di vertice con gli organi dell'esecutivo quindi in una posizione di inespresso un monopolio di rappresentanza e con una pretesa di ogni rappresentatività
Per l'attuazione di decisioni pubbliche congiunturali e di controllo che riguardano per esempio per ricordare materie più vicina alla nostra discussione l'occupazione i salari il prelievo tributario o gli stessi prezzi
Questi accordi si fondono allora tra l'altro anche sull'idea neppure tanto celata
De sostituirsi agli organi tipici della rappresentanza politica e della democrazia rappresentativa proprio come se l'immagine di un Parlamento docile e ubbidiente un dirigente scolaretto nei confronti delle parti sociali
Fosse compatibile con le finalità istituzionali e con la centralità istituzionale che la Costituzione ancora oggi gli assegni
Però mi riferisco non soltanto a questo livello di negoziazione di carattere politico ma anche all'interno degli accordi interconfederali veri e propri
Che almeno ci ha manifestato la sua vitalità negli anni ottanta ad esempio con l'accordo dell'ottantasei sui contratti di formazione lavoro e sui decimali con quello del novanta
Noto anche per che al fine di valorizzare il ruolo delle parti sociali progetta
Momenti di passaggio dalla fase di conciliazione quella di arbitrato di cui poi si vorrebbe garantire a priori l'anno l'impugnabilità che non mi pare molto rispettoso dei diritti e delle prerogative dei singoli
Ora la stessa imminenza della trattativa sulla struttura della retribuzione sul costo globale del lavoro
Siamo unisce mi sembra a non sottovalutare nemmeno adesso
E quali che siano le nostre personali propensioni e critiche al riguardo
La presenza inevitabile di un negoziato propriamente politico non può farsi almeno se è vero come deve essere vero che per esempio la questione contributive quella fiscale formeranno uno dei punti centrali del negoziato
Però anche riguardo a questo occorrerà esercitare mi sembra un grado innovativo di fantasia progettuale per cercare di evitare di riprodurre ancora una volta il déjà-vu
Ossia quello che alcuni osservatori ebbero dominate nominare come il sovraccarico funzionale del cosiddetto negoziato politico centrale
La cosa migliore sarebbe riuscire a distinguere il piano del rapporto più propriamente politico tra sindacati
Padronato il governo che si snoda su oggetti fondamentali per tutti i cittadini capaci di rimettere in discussione l'intera politica economica del governo quale soprattutto la politica fiscale
Dal piano del confronto questo sì invece di natura squisitamente negoziale perché condotto nella forma dell'accordo interconfederale
Su altri temi che sono invece di tipico scambio contrattuale a cominciare dai temi retributivi insomma il Governo per quel che ricompensa e come controparte e non come aprioristico mediatore per quanto è oggetto dell'autonomia collettiva delle parti sociali
Anche se certo le due dimensioni sono funzionalmente collegate ciò non toglie l'opportunità di una loro formale distinzione
A me sembra che questa sarebbe la via più corretta per impostare l'amica trattativa che si aprirà tra poco anche formalmente
Però debbo al contempo sottolineare che invece il documento sindacale unitario firmato il sette maggio
E quindi pochissimi giorni fa sembra seguire tutt'altro indirizzo
E non alludo evidentemente alla giusta e condivisibile contrarietà verso politiche dei redditi che riguardano che riguardino i soli lavoratori dipendenti
Chi invece mi riferisco a quella parte di questo documento
In cui si propone sito che ogni anno con un adeguato anticipo sulla preparazione della legge finanziaria e delle altre leggi di bilancio di accompagnamento
Venga convocata dal governo una sessione di discussione specifica sulla politica dei redditi e sulle decisioni conseguenti da adottare aggiungendo sì che questa sessione deve rappresentare l'occasione per rendere espliciti coerenti e trasparenti comportamenti dei soggetti pubblici sociali ed economici coinvolti
E se il termine prevedendo nientemeno
Che
Nel caso in cui si pervenisse a definire una sede permanente in cui annualmente si definisca la politica dei redditi da adottare
In essa si discuterà anche come intervenire con sanzioni in particolare fiscali e parafiscali verso le eventuali trasgressioni degli impegni presi
E quindi un sindacato di assoluta debolezza e scarsa partecipazione come quello attuale medita addirittura
Di essere parte di future tavolo nelle quali si deliberi quali sanzioni fiscali e parafiscali irrogare a coloro che non si adeguano determinate regole
Io credo che un minimo di modestia e una certa assenza di delirio di onnipotenza sarebbero in questo caso misure più saggiamente consigliato
Però prendo atto che in ogni caso per le confederazioni
Anche in termini che condivido l'esigenza di una nuova centralità della contrattazione articolata intesa come nazione decentrata dal basso
Sui processi di lavoro e sulle innovazioni
Nel quadro di un sistema contrattuale considerato come il prodotto non soltanto di un certo ordine di rapporti negoziali convenuto tra le contrapposte parti sociali ma anche inteso come contestuale distribuzione di poteri e ruoli tra i vari soggetti coinvolti nei processi contrattuali
Vorrei notare da questo punto di vista e ricollegandomi anche alla all'analisi degli effetti devastanti
Indotti dalla proposta o dalla possibile attuazione della proposta presidenzialista
Nel complesso dell'ordinamento giuridico che prima ricordava Dogliani
Vorrei dire allora che da un punto di vista più complessivo anche la rivendicazione l'attuazione di una contrattazione articolata dotata di potere inno Gatti innovativi pur nel suo ambito ove evidentemente ristretto è anch'essa un contributo importante
A contenere le spinte centralistiche di carattere complessivo che oggi investono le amare e le sfere della politica
Comunque più in particolare porre l'esigenza di questa nuova centralità della contrattazione articolata significa riproporre mi sembra in termini più esplicite anche il tema della legittimazione a contrarre a contare per tutti
In particolare nei luoghi di lavoro
Ed è proprio a questo proposito cioè per quanto concerne il nesso tra rappresentatività e contrattazione che mi sembra necessario avviarmi a concludere con alcune riflessioni di carattere generale sulla cosiddetta democrazia del mandato
Ricordando a questo proposito anche l'attualità del tema di una possibile legislazione di sostegno su Dell'Acqua dirò qualcosa di cui però anticipo che essa dovrebbe muoversi
Nella direzione di un pluralismo sindacale effettivo di cui dovrebbe incentivare ogni pulsione unitaria
Ma di cui però dovrebbe sottolineare il significato anche quando esso sia Santo di consensi e dissensi di maggioranze e di minoranze
Di diritti certi ed esigibili e scattanti a maggioranza pur
E a minoranza
Perché le regole del gioco che hanno segnato alcune tra le stagioni più felici del nostro sindacalismo in particolare quelle che hanno gravitato attorno all'elaborazione dello Statuto dei lavoratori
Le regole del gioco fondate su dati di esperienza storica e fattuale
Allora verificabili poi formalizzati in certo modo stabilizzati dal legislatore ma
Non più assoggettati a periodiche verifiche sul campo
Queste regole del gioco sono uscita dalle prove dure attraversate nella prima metà degli anni Ottanta soprattutto logore e sfibrante al punto che la loro sopravvivenza stessa è ormai fonte di guasti e di pericoli ulteriori regole spesso autogestite talora inespresse affidate alla prassi
Regole che si fondavano sull'accettazione del criterio qualitativo paritario nei rapporti tra i sindacati giovani parità formale
Tra sindacati egualmente assunti con una presunzione storicamente fondata su allora ma quindi oggi soltanto fonda bile su passate esperienze non verificate nella qualità dei fatti
Considerate tra loro come uguale in quanto tutte maggiormente rappresentative
Che è un concetto posto a cardine dell'intero sistema quando tanto sul versante privatistico dallo Statuto dei lavoratori in poi quanto sul versante pubblicistico per esempio ad opera della legge quadro
Che serie concerti che hanno dicevo abbastanza lungo effettivamente rispecchiato una reale capacità delle grandi centrali confederale di rappresentare gli interessi collettivi in modo stabile ed affidabile e e tuttavia oggi rischiano di produrre effetti opposti
Perché la formula della maggiore rappresentatività
Riconosce oggi al sindacato molti poteri mano risenta nel contempo dal dovere rendere conto del loro uso tanto nei confronti dei lavoratori iscritti e non iscritti quanto nei confronti degli altri sindacati ancorché anche essi maggiormente rappresentativi
E mi sembra che siano proprio questi i principali motivi che pongono oggi il problema di vincere la forza d'inerzia di una cultura politica e sindacale costruita soltanto a misura dell'esperienza trascorsa
Di lasciare spazio quindi a una immaginazione riformatrice
Capace di avviare una fase costituente di nuove regole di rapporto inter sindacali e di quelle tra sindacati e lavoratori
Capace di superare quindi la stessa nozione di maggiore rappresentatività presunta cento senza sostituire a questa il nulla
Bensì a vantaggio di un più sicuro criterio che individui certamente delle diversificate graduazione di rappresentatività
Però centrate su un concetto di rappresentatività fondata sul consenso effettivamente ricevuto e finalizzato soprattutto la legittimazione a trattare in vista di contratti o da accordi destinati ad assumere un'efficacia qualità qualificata
Per la misurazione di tale consenso possono essere utili parametri sia i dati risultanti dalle adesioni associative
Sia quelli che si rispecchiano nelle esito di consultazioni condotte tra i lavoratori
O si può anche pensare a un mix tra i due metri di valutazione
Ma dotato di significatività generale e referente primario per la valutazione della rappresentatività del sindacato quale soggetto politico e quale soggetto contraente
Dovrebbe essere evidentemente tanto nel settore privato quanto in quelli pubblici
Il criterio fornito dai risultati delle elezioni condotta sui luoghi di lavoro per la costituzione o per il rinnovo degli rappresentanze sindacali di base degli organismi rappresentativi
Detto questo però non è detto ancora tutto
Perché in realtà poi le cose si complicano
E si completano molto
Quando si ponga mente in una prospettiva realistica
A quel vero e proprio arcipelago di situazioni e di esigenze diverse
Che emerga che emerge oggi soppiantando l'antica coerenza industrialista
E ponendo in crisi la stesse classiche etica di un modello standard di tutela dai più vasti processi di trasformazione di innovazione del mondo del lavoro dal grado elevato di terziarizzazione dell'economia
Dall'avvento di modelli gestionali divergenti da quello della fabbrica fordista
Mentre nascono conflitti di interesse tra lavoratori e sindacato i tre gruppi di lavoratori
Con i coinvolti con il coinvolgimento spesso di segmenti dei buoni marginali come di volta in volta sono quelli formati da gruppi di cassintegrati di lavoratori precari di pensionati
è chiaro che dico come minimo dovrebbe spettare allora all'autonomia collettiva nel quadro di lineare indicazione di metodo fornita dalla legge
Dotare contrariamente a quanto oggi accade di specifiche possibilità e quindi anche di specifiche circoscrizioni elettorali e quindi di rappresentanza effettiva ogni gruppo e dare a professionale
Che possa venire considerata in modo distinto e omogeneo
Dunque una complessità straordinaria dell'oggetto al quale sul quale si vuole intervenire
Ma non è necessario che questa complessità corrisponda un arsenale di strumenti d'intervento altrettanto ricco e altrettanto multiforme
Che coinvolga momenti di intervento legislativo e momenti di disciplina contrattuale
A questo proposito anzi la più recente formulazione contrattuale cioè l'intesa sulle rappresentanze sindacali unitarie nella parte in cui espone un modello di criteri generali per la costituzione e il funzionamento delle rappresentanze stesse può prestarsi a qualche considerazione di tipo diverso
Il punto essenziale da valutarsi a proposito di questa intesa mi sembra che sia di carattere soprattutto politico e sta nel fatto che i lavoratori in qualsiasi organizzazione anche non confederale si riconoscano
Vengono finalmente convocati per votare l'elezione di organismi unitari dotati di potere sia negoziale che di gestione del contratto
Da questo punto di vista almeno a mio parere l'accordo intersindacale sulle rappresentanze sindacali unitarie rappresenta probabilmente nei suoi aspetti più generali
Quanto di più
Possano dare oggi le tre maggiori confederazioni
Però proprio per questo
L'accordo stesso e anche una conferma di quanto sia ormai ineludibile un intervento di legge
Che stia con il crisma di una esigibilità universale e di una diverso grado di cogenza tutto quello che un accordo non porta infatti l'ammissione di soggetti collettivi estranei al sindacalismo confederale che è una missione utilmente accolta dal recente intesa sulle RSU rappresenta una positiva apertura il principio dell'inclusività
Però voi già una certa frustrazione deriva ad esempio dal fatto che tutto l'iter
Al quale queste rappresentanze sono legittimate
Appare nella sostanza
E come d'altra parte impongono le oggettive interdipendenze esistenti tra i i vari livelli di negoziazione quale espressione dell'articolazione organizzativa delle confederazioni
Il fatto è che siamo pur sempre di fronte ad un tavolo al quale ci si può sedere soltanto su invito di chi ne detiene la titolarità
Di cui si ospiti
Di cui quindi doveroso per lo meno raccomandabile a seguire il galateo
Il che è perfettamente congeniale alla logica privatistica del contratto
Del quale restano padrone le parti contraenti
E che solo per loro addirittura forza di legge
Ma equivalenza effettiva tra i vari soggetti collettivi correttamente intesa come parità dei punti di partenza e poi siano i lavoratori a decidere
E chi ha più filo lo tessera
Una situazione di questo genere poco
Può aggiungersi solo con altri strumenti che si affianchino al momento contrattuale che lo promuovono anzi ma che impongano per tutti una base comune di opportunità eguali
Solo le generalità e l'astrattezza della norma di legge possono tradursi in casi come questi nella garanzia dell'imparzialità della disciplina giuridica
Del resto è solo una norma di questo tipo che può stabilire anche regole finalmente certe sulla consultazione dei lavoratori che sono questi gli ultimi accenni che vorrei fare due tematiche che ho già sfiorata iniziando questa comunicazione
A questo proposito l'intesa di cui parlavo da un lato qualifica come scelta privilegiata nel rapporto con i lavoratori la verifica del mandato prima della fase conclusiva di una trattativa
D'altro lato Puy e mi sembra un grave limite
Non considera però poi oggetto di possibile referendum le piattaforme gli accordi perché dice sono materie troppo complesse che coinvolgono aree troppo ampia di laboratori e non sono risolvibili con risposte semplici
In ogni caso poi si legge nell'intesa che le parti si impegnano ad utilizzare tale strumento solo in caso di accordo unitario evidentemente d'accordo fra di loro
E dunque non si riconosce in tema di consultazione come fanno invece il sì i progetti di legge che ricordavo alcun potere di specifico impulso a soggetti collettivi eventualmente dissenzienti o a minoranze qualificate di lavoratori
E allora alla speranza di una nuova dinamica politica che questo accordo possa finalmente aprire si possono aggiungere cerco anche giudizi egualmente favorevole almeno a mio parere su certi punti specifici sul fatto che si prevede la decadenza biennale delle rappresentanze ove non venga Nori rinnovate
Ma questo non può indurre a tacere di altri profili che suscitano invece dei dubbi delle perplessità grate
Ad esempio penso
Al silenzio serbato in tema di referendum sui cosiddetti contratti aziendali in deroga insomma mi sembra che valga la pena anche qui di cercare ancora un più oculato impegno piego della risorsa democratica una migliore articolazione della democrazia del mandato
Che è una denuncia una risorsa
Di per sé non negoziabile e che non potrebbe essere garantita almeno mi sembra
Ove si giungesse come questa intesa si ripromette di fare a sostituire le stesse attuali intese intersindacale con altre da concordarsi con le controparti sociali
In altre parole personalmente sono fortemente contrario a una eventuale nuova regolamentazione della rappresentanza nei luoghi di lavoro che in ipotesi venga concordata con la controparte nella mega trattativa di giugno
E questo perché
Se in quella sede Siria aprissero i termini della questione
E quindi ovviamente si autorizzasse la controparte a dire anche la sua a questo proposito di fronte allora al fatto che problemi nuovi venissero del tutto legittimamente posti a quel punto dalla controparte stessa
Non c'è dubbio che qualora rispetto a questi punti sorgessero eventuale dissensi tra i sindacati non potrebbe che essere quella controparte ad arbitrare politicamente si intende tra i sindacati medesimo
Ripeto invece che proprio da questa intesa se esce rafforzata mi sembra ancora una volta la necessità di una legislazione promozionale di principi di regole e procedure che vinca la forza d'inerzia delle esperienze trascorse
Che soddisfi più pienamente le esigenze che poco fa ha prospettato fondando regole universalmente accettate di un pluralismo sindacale effettivo operante come tale anche nel necessario raccordo tra rappresentanze e momento contrattuale
Regole dunque nel medesimo tempo sicure ed esigibili di democrazia del mandato
Relative in sostanza il rapporto tra il sindacato e la generalità dei lavoratori iscritti e non iscritti
Che completino in questo modo anche sul versante dei lavoratori non organizzarvi di la Proust non organizzati ma pur sempre organizzato inizia un sostanziale arricchimento sul diverso piano delle norme del resto norme statutarie di pura e semplice democrazia intendo sindacale che richiamavo poco fa
E questo traguardo appare ormai sempre meno che la stimabile nel tempo
E rispetto a questo traguardo cresce ogni giorno la giusta aspettativa dei lavoratori credo che sia compito nostro in sede politica e evidentemente anche in sede parlamentare
Non soltanto
Offrire un'astratta solidarietà con queste giuste aspettative dei lavoratori ma predisporre strumenti precisi definiti per in per interventi altrettanto precisi e concreti
Che rappresenti no quindi un momento di sbocco politico di queste aspettative che comportino una sponda di carattere anche legislativo perché queste aspettative possano realizzarsi e vi ringrazio per la vostra attenzione
Ora ultima relazione ad Antonio Pizzinato quale centralità quale ricomposizione del lavoro
A professione
Forze produttive
Una ricomposizione del lavoro e se abbia ancora una centralità e quale centralità
Nell'affrontare la questione sociale come momento della crisi democratica non è superfluo ricordare che essa è sempre stata elemento centrale nei momenti di passaggio di svolta e che il lavoro e le sue espressioni politiche sociali è stato il perno l'architrave di ognuna di queste fasi
Basti ricordare il ruolo avuto dagli scioperi del marzo quarantatré quarantaquattro nella parte dal fascismo nella conquista della Repubblica fondata sul lavoro nel luglio sessanta nelle riforme di struttura nell'applicazione della Costituzione nella conquista dello Statuto
Contro il terrorismo fino alla conquista della legge sulla giusta causa nelle piccole imprese
Anche nell'attuale fase spetta al lavoro un ruolo centrale per il rinnovamento della democrazia
Ruolo che il lavoro può assolvere ed è necessario che assolva ma per farlo deve ridiventare centrale sul piano economico politico sociale e generale
E ciò può avvenire alla condizione di una sua ricomposizione culturale e politica
Intorno a valori obiettivi unificanti e a priorità condivise da ridefinire il riferimento ai cambiamenti intervenuti questa opera l'abbiamo praticata nelle fasi che hanno scandito i principali passaggi di ammodernamento del Paese
Fu necessario allora compiere uno sforzo di comprensione della natura dei caratteri e della dimensione dei fenomeni di distinzione di rottura intervenuti all'interno della classe lavoratrice
E le cause strutturali che ne avevano determinato
Lo stesso percorso riteniamo dobbiamo compierlo oggi
Grandi trasformazioni tecniche produttive di organizzazione del lavoro l'internazionalizzazione delle imprese un profondo mutamento sia nella composizione sociale professionale del lavoro e nei rapporti intersettoriali dell'economia un insieme di fattori strutturali hanno determinato una nuova e marcata segmentazione e frammentazione del lavoro professionale di reddito di status di diritti
Sono mutate dunque le basi materiali su cui aveva tra l'altro progetto nel passato la costruzione del sindacalismo confederale e di classe
Ma sono mutate anche le basi culturali di approccio dei singoli al lavoro dall'ingresso in massa delle donne nel lavoro
La proposizione della differenza femminile come valore da fermare anche nel momento produttivo le nuove culture del lavoro portate dalle nuove generazioni
Da più parti ed a più scuole
Si è assunto questi mutamenti di carattere epocale come dimostrazione del superamento della divisione in classi e delle contraddizioni di classe per giungere alla conclusione che non è più possibile mi è necessario ricostruire uniti merita una identità unificante del lavoro
E rispondo è necessario rispondere a questi assunti dimostrare la loro Romita recuperando una criticità che è venuta meno nell'analisi della società e dei cambiamenti intervenuti
I mutamenti nella qualità e composizione del lavoro sono il frutto è risultato della secolare lotta della classe operaia per la sua emancipazione che ha sospinto Adwan più ad un più avanzato sviluppo delle forze produttive
Bisogna partire da qui
Non e non da una visione astratta dei processi storici leggere le trasformazioni del lavoro per tanta parte da materiale ai materiali
Che hanno fatto venir meno non hanno fatto venir meno il lavoro salariato subordinato anzi lo stesso aumentata
E l'alienazione la mercificazione non si sono affatto attenuate ma accentua
Ma mutare ma il mutare delle professioni dell'organizzazione terroristica del lavoro che determinava condizioni
Uguali di grandi masse e spingeva la ricerca della solidarietà hanno affievolito l'identità di classe la contraddizione tra lavoro e capitale è risultata meno visibile
Ed è stata complicata da sopravvenire di altre contraddizioni interne alle classi di gerarchia tra le mie tra sessi e generazioni tra grandi aziende viticole fra precario
E lavoro stagionale
è venuta meno l'attrezzo una identità di classe mutuata dalla classe operaia Bra sentire e industriale
Cioè il collante che la generalità del mondo per la generalità del mondo del lavoro dipendenti
Due in particolare sono i fattori strutturali di cambiamento intervenuti che hanno sconvolto le vecchie identità
E che ci sollecita ci sollecitano ad una strategia di ricomposizioni su basi nuove del tutto nuove si tratta della terziarizzazione del lavoro e il decentramento produttivo
Nell'ultimo ventennio si è passati in Italia da sessantacinque per cento di addetti all'industria si saprà centosessanta per cento degli addetti ad nel terziario e nei servizi
Nel due mila otto lavoratori su dieci saranno detti alla grave situazione di beni in materiale in Europa già oggi gli addetti al terziario e servizi sono il settanta per cento dei lavoratori salariati
Le grandi concentrazioni di lavoro vivo sono sempre meno le fabbriche le tute blu sempre di più le aziende dei servizi le banche gli ospedali le amministrazioni e le aziende di trasporto in altre parole i colletti bianchi
Inoltre sono più di otto milioni gli occupati in Italia gli occupati nelle piccole incredibile impresa credo che si possa affermare che questa tendenza si consoliderà
E il lavoro sarà sempre più concentrato nelle aree sistema e nelle aziende avrete
La classe del lavoro subordinato salariato non solo esiste ancora dunque ma si è estesa ma nel contempo è diminuita la sua incidenza nella società sul piano politico sociale culturale
Per il venir meno della sua capacità di auto rappresenta sì come soggetto unitario portatore di valori e di eguaglianza e solidarietà nel suo interno e principi generali nel sociale
Queste trasformazioni hanno determinato inoltre un mutamento di tanta parte del lavoro
Che si potrebbe definire antropologico infatti mentre le primarie nel secondario in agricoltura e industria vi è una separazione netta anche temporale
Tra l'ha concretizzato io ne del lavoro e lo scambio la commercializzazione del prodotto
Non c'è un rapporto diretto ma bensì mediato tra produttore fruitore e cioè il consumatore non così avviene nella produzione dei servizi e beni materiali
Qui la realizzazione del lavoro è contemporanea alla fruizione del servizio
Questo determina un rapporto diretto ed immediato tra produttore fruitore cioè l'utente tra gli addetti del terziario e dei servizi e i lavoratori in quanto consumatori l'universalità dei lavoratori
Ma qui c'è la contraddizione che la maggioranza dei lavoratori stanno le terziarie quindi vi è una contraddizione al loro interno
L'efficienza quindi l'efficacia del servizio di cui il lavoro è parte decisiva diventa non solo condizione per fruire della democrazia dei diritti sociali di cittadinanza ma anche la condizione
Per ricostruire una solidarietà fra lavoratori fra lavoratori e utenti nelle varie fasi della vita quotidiana
Si tratta a nostro parere
Di mutamenti non colti in me e analizzati sufficientemente sia dal punto di vista professionale che sul terreno propriamente politico e teorico
Limiti e carenze a cui è necessario porre rimedio perché aspetto decisivo riteniamo per ricostruire una identità del lavoro
Altro aspetto
Che è anche causa di tanta parte delle nuove contraddizioni e la crisi urbana delle metropoli
Realtà ove vive oltre il quaranta per cento della popolazione e vi opera più del cinquanta per cento del lavoro salariato del nostro Paese
Sa questa crisi ha portato negare diritti sociali di cittadinanza come la mobilità l'ambiente la fruizione del territorio la salute il tempo di vita
Un insieme di diritti negati che coincide che incidono sulla qualità è condizione del lavoro oltre che della vita non meno dell'organizzazione del lavoro in azienda
Insieme di trasformazioni tratteggiato le differenziazioni nella composizione del lavoro le sconfitte subite l'inadeguatezza di una strategia unificante da parte del sindacalismo confederale della sinistra
Oltre ad aver offuscato la centralità del lavoro hanno determinato una riduzione del suo peso politico e forti differenziazioni all'interno degli stessi comparti settori economiche e a oltre che nella società
In un rapporto presentato nel CNEL
Il ventotto scorso
Vi sono una serie di dati elaborati sul sito sull'universo del lavoro dipendente che parlano da sé rinvio al testo scritto ma richiamo quattro nel richiamo quattro brevemente
La retribuzione media annua lorda nel novanta
è stata quella media di del lavoro dipendente di ventisette milioni trecentonovantacinque mila lire
Ma ben il trentotto virgola otto per cento e sotto i ventitré milioni e novecento mila lire
E solo il venti virgola nove per cento supera i trentatré milioni di
Salario lordo annuo
La cosa interessante per la nostra analisi e che nella fascia inferiore cioè sotto i ventitré milioni
Di solo tanta parte dei lavoratori del settore industriale ma sono in particolare gli addetti alla produzione di beni di consumo di massa i metalmeccanici i tessile abbigliamento oltre al commercio non tutta l'industria
Perché nella parte delle buste con i chimici che sta nella fascia superiore
Vi è secondo elemento
Che nella distribuzione del reddito la quota al lavoro dipendente e passata
Dal quarantotto il due per cento dell'ottanta
Al quarantasei a nove nel novanta anche se
L'analisi dei dati dei salari di fatto netti infatti sul i conti sui dati INPS danno che dal mille novecentottanta l'ottantanove vi è stata una crescita mediano dello zero tre per cento
Delle retribuzioni reali nette
Terzo aspetto la pressione fiscale
Fatta sull'anagrafe del ministero delle Finanze da questi dati
Che il novantatré per cento dei lavoratori che sta sotto i trenta milioni fornisce l'ottantadue virgola tre per cento di tutto l'imponibile IRPEF del paese
Che per quanto riguarda l'operaio celibe la pressione fiscale nei decenni è passata dal dodici per cento dell'ottanta al diciotto per cento dell'ottantotto
E inoltre che il reddito imponibile delle lavoratrici in presenza di un forte incremento dell'occupazione femminile è sceso dal settantaquattro dal settantanove e quattro dell'ottantadue
A settantasei e otto dell'ottanta sei rispetto a reddito medio maschile
Vi sono inoltre tralascio di legge cinque sei paginette differenza servizi forti di orario di prestazioni straordinarie di pensioni
Di indennità di malattia quando si è malati di conservazione del posto di lavoro per non parlare dei cinquantatré sistemi previdenziali
Unitamente a questi insieme differenziazioni che sono penetrate voglio sottolineano all'interno degli stessi settori delle stesse aziende
E in misura molto accentuata
Vi è che unitamente a ciò a queste differenziazioni al suo interno emerge anche che in termini generali il lavoro ha subito un processo di svalutazione del riconoscimento sia della sua funzione produttiva che della sua funzione sociale
La funzione produttiva è stata sminuita oltre che sotto l'aspetto di una minor quota del reddito di cui richiamavo prima
Vi è anche la negazione di diritti fondamentali di partecipazione consapevole
Ed attiva il processo produttivo negazioni Rizzi di informazione di formazione di autogestione e tutto ciò in ragione di una gliene ante primato riconosciuto dagli imprenditori alla tecnologia rispetto
Al lavoro vivo parallelamente anche la funzione sociale
è stata compresso si è determinata una riposi una riduzione del peso e dell'incidenza del ruolo del lavoro quale soggetto collettivo
Di solidarietà e di eguaglianza indi finiti io quale soggetto di trasformazione democratica del Paese di cui ampiamente hanno trattato le precedenti relazioni
La stessa crisi istituzionale infine in cui si dibatte il Paese ed espressione di una crisi delle foto di una crisi
Delle forme della rappresentanza democratica di cui l'affievolirsi della rappresentatività del mondo del lavoro riteniamo sia parte fondamentale
Al venir meno della centralità del lavoro rispetto alla qualità sociale dello sviluppo e alla democrazia corrisposto il prevalere di interessi egoistici e corporativi
Si pensi ai tranvieri di Milano con gli extracomunitari ma si pensi anche la manifestazione di sabato i decine di migliaia di insegnanti per le vie di Roma
Una sia avuta una radicale dissociazione di binomio sviluppo economico progresso il Paese essi più ricco e questo va bene Massi e tutti meno liberi e meno ai quali quindi sostenere come noi facciamo l'esigenza di ricostruire di restituire centralità al lavoro e non solo legittimo per il riscatto dal lavoro salariato ma è necessario per il progresso lo sviluppo democratico del Paese
Che non può non fondarsi su un riconoscimento del lavoro e dei suoi valori di solidarietà e di eguaglianza
Ma una nuova centralità del lavoro benché necessaria è possibile stante l'attuale frammentazione differenziazione presente nel corpo del lavoro dipendente
La possibilità di ricostruire una centralità del lavoro
Di restituire adesso la funzione di soggetto generale di trasformazione presuppone a mio parere l'assunzione della specificità del ruolo del lavoro rispetto a quattro ambiti
L'impresa i servizi il sistema urbano il sistema delle piccole aziende
Partiamo dalla grande impresa poiché sono proprio i termini nuovi entro i quali si svolge il conflitto la concorrenza tra impresa e e il livello raggiunto dai saperi scientifici e tecnici ed allo sviluppo delle forze produttive a restituire una oggettiva centralità al lavoro nell'impresa rispetto al capitale alle tecnologie
Sono questi i nuovi livelli tecnica tecnico-scientifici a sollecitare un ruolo protagonista del lavoro nella produzione della ricchezza
Ad aprire nuovi spazi per un riequilibrio di potere nell'impresa tra lavoro e sue rappresentanze da una parte e proprietà e manager dall'altra
Si prospetta una questo riguardo tre possibili e alternativi modelli di regolazione del rapporto fra capitale e lavoro dentro l'impresa
Un modello autoritario oggi nettamente prevalente
Un modello di tipo partecipativo ricercato dall'impresa è in un rapporto di compassione subalterno dei lavoratori alle decisioni dell'impresa
Un modello di tipo partecipativo fondato su una cooperazione autonomamente responsabile e intelligente del lavoro
Alle scelte dell'impresa e dunque su un riequilibrio dei poteri tra capitale e lavoro anche all'interno dell'impresa
Questo terzo modello è una possibile scelta per l'impresa ed un obiettivo strategico a mio parere per le forze di sinistra e per il sindacato
Che può avvenire solo attraverso un conflitto è una conquista anche legislativa
Un secondo terreno e quello dei servizi delle aziende dei servizi
Dalla cui efficienza compiti e competitività dipende da un lato il godimento la fruizione dei diritti di cittadinanza dello stato sociale ma sull'altro versante
In conseguenza del rapporto fra produttore utente lavoratore cittadino vi è quello della stessa possibilità di ricostruire la solidarietà nel lavoro e fra gli strati popolari
La centralità del lavoro in molti casi del lavoro in materiale nel caso dei servizi
Ancora più evidente marcata che nell'impresa industriale essendo i diritti di cittadinanza sia sociali che civili come incorporati nell'attività produttiva dei servizi
Qui si esalta la socialità del lavoro compreso il recupero delle sue finalità umanitarie
E ed è il presupposto per lo sviluppo dello stato sociale e della sua fruizione
Il terzo terreno su quale va esercitata una nuova centralità del lavoro e che ha forti connessione con il precedente e quello dei sistemi urbani metropolitani
Qui la qualità della vita dipende ad esempio dei tempi di vite e dei tempi di lavoro ma entrambi sono consoni condizionati dei tempi della mobilità
Dall'organizzazione dei servizi a rete di sportello e l'insieme di questi tempi e condizionato dall'assetto urbano
Qui si è in presenza di un accelerato aumento delle interdipendenze tra economia società territorio
Con più forza emerge allora la centralità del lavoro poiché da esso dalla scopre intelligente solidaristica dipende non solo la fruizione della città
Ma più complessivamente il godimento dei diritti civili e sociali di cittadinanza
Infine il lavoro nella piccola impresa
Molto estesa e l'area del lavoro non tutelato nero sommerso laddove vengono negati i diritti più elementari sarebbe un errore però a mio parere considerare l'impresa minore la sua espansione come un fatto patologico
Frutto unicamente di un decentramento produttivo escogitato per escludere leggi per eludere leggi e contratti
L'estensione della piccola impresa sistemica è il portato della terziarizzazione dell'economia
Il tipo di organizzazione del lavoro il rapporto diretto tra lavoratore salariato imprenditore la maggioranza dei casi esso stesso lavoratore autonomo
Consente una elevata utilizzazione delle capacità professionali individuali una forte sinergia e partecipazione attiva ed intelligente del lavoro vivo
E ciò e cioè costituisce uno dei fattori decisivi sia per il funzionamento del sistema delle piccole imprese che della qualità del prodotto in sintesi
Il lavoro così come oggi e ancor più come sarà domani e più che mai centrale
Ma per affermare una sua effettiva centralità economica sociale e politica istituzionale fondamentale a mio parere riconoscere un ruolo sociale a tutto il lavoro il quale in qualche in qualunque settore tipo di azienda esso si svolga
Se si isola
E riduce la nostra attenzione d'analisi al lavoro al solo lavoro della grande impresa industriale
Si coglie certo il nuovo livello e caratteristiche dell'alienazione dello strumento dei nuclei importanti di classe operaia e industriale
Ma nello stesso tempo finiamo per ghettizzare questi stessi lavori la grande impresa industriale dal resto della classe e con l'indebolire laccata loro causa di emancipazione del lavoro nel suo insieme
Ricostruire cioè la centralità del lavoro e impresa invece ben più grande e complesse
Riconoscere che esistono più centralità all'interno della classe lavoratrice
E che ha funzioni generale di rinnovamento e della società sono chiamati insieme ai lavoratori dell'industria sempre più i lavoratori del terziario e dei servizi i lavoratori produttori cioè dei beni immateriali
Questo
In altre parole
Il lavoro deve ridiventare un grande soggetto collettivo con un suo progetto di rinnovamento trasformazione dalla società per il superamento delle differenze fra nord e sud per un rinnovamento della democrazia
è possibile e poi è necessario ricomporre un'identità del lavoro
Pur con tutte le forti ed accentuate differenziazioni
Vi sono più tratti che restano comuni a tutti i lavoratori la subalternità della propria opera
La mercificazione delle proprie prestazioni il lavoro salariato il carattere alienante dello stesso
La comune difficoltà o negazione di più a beneficiare di diritti fondamentali di cittadinanza dall'ambiente alla mobilità all'istruzione alla salute
L'opera il processo di ricomposizione delle dell'identità del lavoro
Partendo dalla soluzione delle differenze come valore sottolineo partendo dall'assunzione delle differenze come valore
Deve avvenire su tre terreni
Contrattuale sociale legislativo politico culturale ideale
Sono tre terreni fortemente intrecciati l'un l'altro e che si influenzano reciprocamente ma che hanno anche una loro autonomia
Le forti diversità
Sia di trattamento economico che normativo che di Gritti contrattuali sociali oggi presenti fra i lavoratori salariati non sono corrispondente mea reale valore del professionale delle prestazioni
Né alla efficienza e redditività dell'impresa
E nemmeno sono sempre conseguenza oggettiva delle grandi trasformazioni
Ha pesato e pesa un ritardo nella comprensione dei mutamenti e conseguentemente nella ridefinizione di una strategia contrattuale e generale da parte del sindacato di Class
Queste diversità evidenziano anche gli elementi di crisi del potere del sindacato confederale sia come autorità salariale che più in generale come autorità contrattuale
Nonché pesano le decisioni un telaio dell'impresa le politiche clientelari e burocratiche del Governo e della pubblica amministrazione
La ricomposizione del lavoro
Sul terreno sociale della sua solidarietà passa quindi necessariamente attraverso il ridisegno strategico dell'intera politica contrattuale
Sulla base del diritto comune per tutti i lavoratori
Assumendo le diversità protesto di professione di genere e di condizioni e dopo le per garantire pari diritti e opportunità in un processo di umanizzazione del lavoro
Strategia e livelli della contrattazione che salvaguardando l'autonomia contrattuale del sindacato
Fortemente posta in discussione negli ultimi anni è tuttora
Che assicuri eguaglianza la la contrattazione
Di trattamenti e tutele a tutti i lavoratori pubblici e privati delle grandi come delle piccole imprese in questa strategia noi riteniamo mantengono il loro valore di solidarietà
E di unificazione dell'insieme del mondo del lavoro sia un sistema universale di contingenza con l'attuale copertura dall'inflazione che i contratti nazionali di lavoro
Che vanno però ripensati relativamente alleare contrattuali era strutture contrattuali per renderle corrispondenti alla nuova realtà
Ma decisiva la costruzione il consolidamento la generalizzazione della contrattazione articolata decentrata
Nelle aziende nei territori quale strumento per negoziare controllare tutti gli aspetti della prestazione e condizioni di lavoro
Cioè
L'opposto del disegno centralizzato ore della Confindustria e di tanta parte del padronato che hanno il superamento della contingenza
Uno dei momenti di attacco più dirette ma il cui obiettivo è quello del governo unilaterale della retribuzione di fatto e delle prestazioni
Una tale strategia contrattuale unificante che è di lunga lena per essere vincente per deve essere supportata
Da l'attiva partecipazione dei lavoratori in quanto soggetti e non oggetti della negoziazione
Cioè l'uso possibile solo dall'esistenza di soggetti contrattuali unitari
A livello d'azienda operando sulla base di precise regole democratiche di vite Interna
Alle organizzazioni sindacali
E con precise regole di mandato contrattuale
A tutti
I livelli considerato che il diritto di sciopero come il diritto della Coca Cola contrattazione sono diritti individuali che si esercitano collettivamente e non diritti dei sindacati e quindi l'esigenza
Della
Realizzazione
Del sindacato che negozia quanto soggetto deve compattarsi con il mandato
Che riceverà i lavoratori
L'intesa fra CGIL CISL UIL sulle rappresentanze sindacali unitarie costituisce da questo punto di vista un fatto positivo
Poiché in qualche caso in particolare nei settori pubblici
Dopo vent'anni finalmente milioni divoratori
Torneranno a votare i loro rappresentanti
E però urgente una legge dello Stato
Che rende esigibile il diritto
Dei lavoratori ad eleggere i loro rappresentanti e che fissi le regole per l'esercizio del mandato contrattuale
Sono queste tematiche che sono state ampiamente affrontate in modo compiuto da Giorgio Ghezzi e che io condivido
Altrettanto norme cogenti io ritengo che oltre che sul piano della legge perché sia esigibile da tutti i lavoratori devono essere fissate anche negli statuti delle organizzazioni sindacali affinché siano esigibili dagli iscritti
E per garantirne la loro sovranità all'interno dell'organizzazione
L'altro terreno
Due forti sono le differenziazioni e quello della legislazione sociale di sostegno del lavoro dello stato sociale e dei suoi caratteri universali
Ad esempio per quanto concerne l'indennità disoccupazione la cassa integrazione i prepensionamenti il sostegno ai redditi in presenza di flessibilità vi sono vaste aree in qualche caso
La maggioranza dei lavoratori che ne sono attualmente totalmente privi di questi diritti
Nel campo previdenziale poi le disuguaglianze si esaltano basta ricordare l'esistenza di ben cinquantatré sistemi pensionistici
Vi sono forze
Che usando i dati dell'equilibrio economico e del debito pubblico puntano a erodere e in qualche caso a smantellare l'intero sistema previdenziale di protezione sociale
E necessario sconfiggere tale disegno ma è possibile
Solo dispiegando un'articolata e puntuale proposta di rinnovamento dell'intero sistema di sostegno dei redditi e di governo delle flessibilità del mercato del lavoro che riguardi tutti indistintamente i lavoratori dipendenti
Come pure rivendicando una riforma dello Stato sociale a partire da una riforma previdenziale che assicuri diritti sociali e di cittadinanza sulla base di criteri e principi comuni di età
Di entità della pensione di contribuzione sociale per tutto il lavoro
E dando priorità alla in questo ambito alla questione fiscale
Due terreni quello contrattuale sociale su cui costruire un'identità
Nella diversità e articolazione del lavoro
Risponde il sindacato generale e per ciò stesso di classe
Dei diritti e della sua solidarietà
Soggetto contrattuale e politico autonomo progettualmente
Le possibilità e potenzialità di sono
Il programma fondamentale
E il dodicesimo compresso della CGIL sono un'opportunità
Ma non è affatto scontato che ciò avvenga
Perché si realizzi e necessario
Che si sviluppi sul merito è molto concretamente la battaglia politiche
Che stiamo portando avanti in questi mesi
Il successo di tale disegno
Di ripensamento
Di rifondazione del sindacato generale è la condizione per Rizzi rilegittimare un è il ruolo e la funzione questo disegno confligge è bene essere chiari come lo siamo stati nella sede appropriata
Negli organismi dirigenti della confederazione con le proposte confederali in discussione per la vertenza del prossimo giugno
Vado alla conclusione di questa troppo lunga comunicazione che sono tagliata molto
Proprio perché è importante e decisivo il ruolo del sociale del sindacato
Nonché per lo stesso sviluppo della democrazia il lavoro
Inteso come classe generale dell'universalità del lavoro salariato
Anche da avrà un ruolo insostituibile nel mutamento dei rapporti di forza e di potere
Nel processo di trasformazione della società ed un partito della sinistra
E noi comunisti democratici operiamo in tal senso deve avere un profondo radicamento sociale e organizzativo nello stesso
Il lavoro
Come soggetto generale e politico nel suo operare
Intende può e deve proprio
Perché può non solo valorizzare e umanizzare il lavoro medesimo
Ma essere protagonista dei processi di trasformazioni che portano progressivamente alla emancipazione e liberazione del lavoro e commessi alla umanizzazione della società
Ecco il nesso stretto fra questione sociale questione democratica e istituzionale
è necessario un rilancio dell'impegno del lavoro del suo ruolo per la democrazia
Per la democrazia economica di impresa al fine di conquistare diritti sociale come diritti di cittadinanza
Ampiamente trattati da Dogliani riformare in senso democratico lo Stato la pubblica amministrazione e la politica i rapporti di produzione
In questo modo si ampliano gli spazi di cosciente autogoverno del lavoro verso la democrazia compiuta
Processo questo che può essere vincente solo se si ricostruisce una nuova identità del lavoro
Un'identità di classe del lavoro così come oggi e si fa leva su di esso per un nuovo blocco sociale politico capace di mutare i rapporti di forza aprire una strada un'alternativa politica
La ricostruzione di questa nuova identità del lavoro
Dal punto di vista culturale ideale politico e compito che può e deve essere assolto dal partito
Perché ciò si realizzi
è necessario che il partito
Diventi il luogo lo strumento di elaborazione politica e di direzione nel quale si ritrovano e partecipano lavoratrici e lavoratori come protagonisti come soggetti e fondativi del partito
Questo credo sia il problema prioritario che sta davanti al PDS solo se compiamo questa scelta se compirà il gruppo dirigente del PDS nel suo insieme questa scelta che investe anche il modo d'essere del partito ritengo che si creino le condizioni per mettere davvero radici nuove e profonde nella società italiana per il partito
Come sapete lavori della di questa questo confronto si articolano in due sedute questa abitudine e quella pomeridiana pensiamo di concludere attorno alle tredici e trenta forse un pochino dopo questa seduta per riprendere poi quindici e trenta seduta pomeridiana sono previsti questa mattina tre interventi il primo compagno di Mello con il compagno Mussi e compagni dottore do la parola accompagna chi nello
I mezzi
Dunque ha detto il ha aperto la sua relazione Fausto Bertinotti sottolineando la necessità dell'indagine della ricerca e più avanti ha avanzato la proposta su una grande inchiesta parte della sinistra e del sindacato
Di una grande inchiesta sul campo per la ricostruzione di un agire collettivo
Io penso che effettivamente questo sia una questione essenziale bello una ripresa della sinistra senza dalla quale senza dalla quale analisi penso che le difficoltà siano grandi io vorrei dare un effettivo su questo punto portare i primi risultati di un vino indagini in questo senso che stiamo facendo nell'internet veneto
Una premessa questa nostra indagine riguarda sull'organizzazione del lavoro il sul modo come gli operai e reagiscono sull'organizzazione del lavoro
Una premessa che appunto questa indagine riguarda la Zanussi di Susegana incorporata nell'Electrolux
Come è noto si tratta di uno stabilimento automatizzato di terza generazione
In cui le lavorazioni sono integrate a livello dell'intera fabbrica
Andando con ciò oltre l'automazione del primo livello cioè l'automazione delle singole operazioni e l'automazione il secondo livello cioè l'automazione dei segmenti produttivi
In altri termini un sistema informativo regola tutti i processi produttivi e li integra l'automazione delle singole macchine con le aree del lavoro omogeneo cioè siamo oltre la FIAT di Cassino
Per quanto è a mia conoscenza si tratta di una delle poche fabbriche che abbiamo un progetto di automazione così avanzato
Cioè siamo passati da una fabbrica rigida cioè di volumi di anti prodotti tutti uguali ha una fabbrica flessibile cioè volumi alti di prodotti diversificati su richiesta di mercato in tempo reale
Dunque in fase di ristrutturazione il sindacato la FIOM si è proposta seriamente di recuperare il controllo del ciclo produttivo
Condizionato dalla conta a una contrattazione preventiva e quindi ha una conoscenza anticipata dei nuovi processi
Senza seguire lo sviluppo delle varie fasi
Basti dire che ci che sono sono avuti questi passaggi cioè si sono concordate verifiche informative annue
Sia addirittura fatto un accordo per un'organizzazione del lavoro basata sul lavoro di gruppo all'interno del quale doveva essere permessa l'intercambiabilità dei ruoli cioè il lavoro a isole
E durante la fase della ristrutturazione del sindacato e arrivato alla conclusione della necessità di uno scambio e di un rapporto collaborativo con la Zanussi
Il sindacato accetta di introdurre le innovazioni per aumentare la competitività dell'impresa e l'impresa tiene conto dell'esigenza del sindacato su ricadute che le innovazioni hanno sulla forza lavoro
Buone intenzioni che non troveranno attuazione in ragione dei meccanismi e dei processi informatizzati che implicano centralizzazione comando
Ma alla fine della fase in sé di bilancio è il sindacato stesso che ha riconosciuto che la gestione dell'innovazione è rimasta sostanzialmente in mano della direzione aziendale
E che il ruolo del sindacato è rimasto marginale e in questo senso mi si dovrebbe spiegare appunto la teoria della codeterminazione
Queste informazioni che ho dato finora sono rilevate tra le molte dal bel libro uscito recentemente a cura di Angelo Dida direttore di controllo sulla ristrutturazione della Zanussi
E mi dispiace che l'altro giorno il Manifesto la l'abbia criticato senza cogliere invece gli elementi positivi di analisi che questo che questa ricerca comportava
Ma con vuoto a questa ricerca di del resto dichiarati in premessa di analisi più approfondita sulla nuova organizzazione dal lavoro determinato dal processo produttivo informatizzato flessibile
E su come la vivono i lavoratori
Per riempire questo vuoto appunto abbiamo avviato un'indagine condotta l'anno scorso sulla base di questionari
Di cui vorrei anticipare i primi risultati sul disagio lavorativo tralasciando molti anche elementi che offrono un quadro molto complessa e interessante
Il dato di partenza è che come il mutamento del processo produttivo è cambiata tutta l'organizzazione del lavoro
La maggioranza della forza lavoro assunta dopo la ristrutturazione in netta maggioranza giovanile e femminile organizzata in sia organizzata in una nuova struttura professionale
Cioè è cambiato il contenuto della professionalità in quanto è richiesta una competenza di processo e meno di prodotto per cui si deve così conoscere di più la macchina che fa il pezzo piuttosto che come è fatto il pezzo
Da cui nuove figure due nuove figure operaia emergenti cioè il conduttore di macchine automatiche e il montatore di linea automatizzata
E in totale sono risultate diciotto nuove figure professionali che derivano dei processi e di automazione
Ed ecco il primo dato eclatante il nove per cento circa della forza lavoro è organizzata tra il primo e il secondo livello
Il cinquantacinque virgola sei per cento al terzo livello e il diciassette i nove al quarto livello cioè a un processo produttivo informatizzate pro sibila
Corrisponde una professionalità dei contenuti molto articolati appunto alle diciotto nuove figure citate ma collocate rigidamente negli schermi Ford visti di un di un inquadri in qua tra vento
Cioè il sessantacinque per cento non molto il terzo lega il livello l'ottanta circa l'ottantatré per cento non va oltre il quarto livello
Ecco il secondo dato abbastanza eclatante il sessanta per cento non ha partecipato a corsi professionali il trentasette virgola sei per cento ha partecipato in passato il due virgola due sta partecipando attualmente sull'utilità dei corsi e il cinquantotto per cento degli interpellati dichiara la loro non utilità
Se aggiungiamo a che alla domanda quanto tempo occorre per imparare a svolgere le mansioni attuale oltre il cinquantacinque per cento risponde da pochi giorni a una settimana
Quindi una professionalità per così dire del professionalizzata in ragione della porte serialità delle modalità tecniche gestuali e sociali della prestazione di lavoro
In definitiva non è stato introdotto alcun elemento di maggiore significatività del lavoro o una comprensione del ciclo di flussi sì che è sempre sotto intesa una richiesta di flessibilità passiva al lavoro umano
Vediamo ora la condizione di lavoro nell'innovazione
Il cinquantacinque per cento lavora su procedure rigide
Il sessantadue virgola otto lavora esclusivamente a mano o con strumenti semplici
Il settantasette per cento fa lavoro ripetitivo il cinquantacinque virgola sette per cento non ha cambiato lavoro da prima della ristrutturazione o Rispetto al momento dall'assunzione
Nessuno considera poco elevati o irrilevanti fatica fisica stress nervoso ma il trentacinque per cento li considera molto elevati e il settanta per cento abbastanza elevati
Mentre il settantadue per cento li considera Imp
O o in significativo aumento dopo l'inizio della ristrutturazione
Nessuno considera poco elevati o irrilevanti i ritmi di lavoro ma il ventinove per cento li considera molto elevati e il sessantanove per cento abbastanza elevati
Il cinquantaquattro per cento giudica il controllo dei tappi molto o abbastanza elevato e il quarantadue per cento in aumento dopo la ristrutturazione
Il sessantuno virgola sei per cento vede il governo e la gestione della Zanussi di tipo autoritario e il quindici virgola uno per cento di tipo paternalistico
Vediamo ora e sono le ultime cifre che voglio dare come gli operai vivono e percepiscono soggettivamente questo lavoro innovato esista e secondo certi sociologi postmoderni liberato
Solo il ventisette virgola due per cento si concentra esclusivamente sul lavoro
Mentre tutti gli altri il settantadue virgola otto sia estranea hanno pensano alle loro cose e persino c'è un ventuno virgola cinque per cento che pensa solo al momento in cui smetterà di lavorare
Il quarantadue per cento circa si considera abbastanza o molto insoddisfatto del lavoro
Il trentasei sei per cento non soddisfatto del proprio turno di lavoro il trentotto per cento pensa di cambiare lavoro il quarantatré desidera mettersi in proprio
Più in dettaglio incrociando quattro indicatori serialità di prestazione
Grado di sfruttamento grado di insicurezza estranea azione antagonismo si ricavano si ricava si ricava queste considerazioni il massimo di disagio di ostilità di estrema e strani azione si esprime nei lavoratori maschi giovani maturi ammassati nel terzo livello che è la maggioranza assoluta come abbiamo visto è da rilevare una certa controtendenza chiede a indagare perché è un dato in qualche modo nuovo
Per cui i giovani inquadrati a livello primo e secondo che sono il nove per cento più spesso donne pure essendo sottoposti elevati fattori di serializzazione esprimono una situazione di relativa indifferenza il disagio
Se poi si indagano gli indicatori relativi all'identificazione con l'azienda e con lo Stato se simbolico inglese incorporato
Emerge una realtà dove gli elementi e di disaffezione estraneità ed anche ostilità prevalgono nettamente su atteggiamenti di segno positivo o comunque non conflittuale
Infatti la fabbrica giudicata negativamente del sessantun percento così ripartito
Quarantun virgola tre la vede come una specie di prigione a ore o un luogo duro e alienante il diciannove virgola sette per cento la vede come una grande macchina che ti schiaccia
La controprova è che la Zanussi che la Zanussi sia fabbrica fra le più avanzate d'Italia lascia indifferente il cinquantaquattro per cento di quegli operai
Io da tutto ciò deduco un quadro di reificazione molto forte che mette a nudo la centralizzazione e la gerarchizzazione comando
Insiti nella catena del lavoro informatizzato ben più che in una catena meccanica
è in questo contesto alienante che si accumula il rifiuto della Resistenza come risulta di converso dal rapporto critico con il sindacato
Gli iscritti al sindacato sono il sessantadue virgola sette per cento cioè un dato molto elevato di sindacalizzazione la CGIL ha il quarantuno l'accise del ventotto luglio l'otto per cento
Poco o per niente soddisfatti del sindacato sono il sessantatré virgola uno per cento
L'indagine ha riguardato anche gli atteggiamenti politici che danno un quadro generale secondo cui gli elevati livelli di disagio lavorativo e sociale
Sembrano coniugarsi con una certa rassegnazione diffusa senso di frustrazione e marginalità sociale e impotenza politica
è di interessi inoltre rilevare che a proposito del sesso sociale
Il trentacinque per cento da un'immagine di frustrazione marginalità nel quarantadue per cento a prevale un'immagine che infatti Itza all'idea della solitudine della classe operaia
Poco più del venti per cento ha un'idea ottimisticamente omologata dalla classe operaia insomma l'immagine della frustrazione tocca un'attrice non per caso nei lavoratori che esprimono più forte disagio lavorativo in chiave di estraniarsi ione e più forte disagio professionale in termini di aspettative deluse di promozione professionale
Continueremo ad approfondire questa indagine confronteremo con altre realtà ma già fin d'ora mi pare si possono ricavare queste brevissime conclusioni
A livello generale che il problema del radicamento sociale non è un discorso astratto ma vitale per l'esistenza stessa e il futuro della sinistra in Italia e anche le e in primo luogo del PDS
Più in particolare queste conclusioni e mi interesso di in questo momento
Si potrebbero così riassumere che al processo produttivo informatizzate flessibile corrisponde lo provano questi dati un lavoro strutturato più rigidamente e più alienante
I pro cioè secondo i processi di ristrutturazione capitalistica per esplicarsi a realizzarsi inducono gerarchizzazione sociale e istituzionalizzazione del sindacato
Questa nuova condizione del lavoro strutturata sul nuovo modello produttivo informatizzato non più stata alzato ma specifico per ogni singola impresa comprese le medie e le piccole non può essere questa nuova condizione del lavoro controllata e contrattata che dai soggetti direttamente interessati
Nel luogo di lavoro la contrattazione centralizzata lascia mano libera all'impresa isole i soggetti li corporativi za
Per cui i temi dell'autonomia e del potere contrattuale diventano decisivi ai fini della condizione di lavoro e ai fini dell'incidenza sui meccanismi di ristrutturazione e dei meccanismi economico produttivi una riappropriazione da parte dei lavoratori del diritto di decidere sulle proprie rivendicazioni e sui modi della loro attuazione diventa questione strategica anche ai fini di una politica economica e sociale
Tale riappropriazione decisiva per il futuro democratico significa anche a mio parere nell'immediato
Primo affermazione di una linea potere contrattuale sui processi di ristrutturazione come questione permanente Secondo e non sarà mai abbastanza per insistere
La trattativa di giugno come il rifiuto della centralizzazione contrattuali e della logica dello scambio e come autonomia rivendicativa e rifiuto dei tetti
Insomma non si capisce con quale logica se non quella del più forte i vari Patrucco teorizzano nel contempo flessibilità per l'impresa ma rigidità i tetti per il lavoro il salario
Terzo la democrazia sindacale in relazione al Congresso dalla CGIL e alla mozione alternativa che trae ragione
Da queste esigenze essenziale per il superamento della crisi della soggettività democratica e sociale la teoria degli emendamenti a mio modesto parere
è una teoria che tende alla subordinazione perché svicola dai temi essenziale
Ovviamente questi non sono problemi solo sindacali ma anche politici tout court
è su questi processi e solo su questi processi che si possono costruire rapporti di forza sociali che sono determinanti per la dinamica politica e oggi per le riforme istituzionali altrimenti saremo tutti morti
Io continuo a pensare che l'obiettivo centrale debba essere un progetto sociale
Il cui cent'al cui centro ci sia la valorizzazione del lavoro subordinato in particolare di quello esecutivo e manuale e la di e il riposizionamento del lavoro industriale nella cittadinanza e nel reddito
Ma
Voto
Ringrazio dell'invito a questa
Riunione che una riunione di Area l'ho accettato volentieri
Non c'erano ancora piuttosto inesperti parlo per me naturalmente prima di tutto nel governo
Del pluralismo interno del nuovo partito che abbiamo fondato
Io penso come dicemmo dall'inizio che questo pluralismo può effettivamente essere una ricchezza
Penso che
Dovremmo fare tutto uno studio uno sforzo per dare all'organizzazione in aree nel PDS il carattere di un sistema flessibile
E aperto
Tale da farci raggiungere etereo obiettivi che sarebbero oggi i positivi politicamente rilevanti
Dare un contributo ad allargare incessantemente il campo della conoscenza della discussione della ricerca e questo sarebbe un contributo a tutto il partito non di ciascuna se stesso
Individuare esattamente precisare se possibile restringere naturalmente il campo del dissenso
Consolidare ed estendere le convergenze le scelte unitarie
Per schierare tutte le forze nella lotta durissima che abbiamo di fronte dentro la quale siamo oggi immersi
Sapendo che una delle poste principali in gioco in questa lotta politiche sociale aperta in Italia
Il PDS
Credo che i nostri avversari sappiamo bene che una sua affermazione
E quindi la possibilità di un'affermazione della sinistra italiana oltre la sua crisi attuale che c'è ed è profonda
Potrebbe cambiare gli scenari
Io condivido il punto di partenza di questa riflessione
Che nasce dall'esigenza di ricollegare questione sociale è questione
Politico istituzionale o meglio crisi sociale crisi democratica come è stato detto
Nella presentazione del dibattito di stamani ho sentito dire che questa è un'esigenza dell'area comunista
Io credo che questa sia un'esigenza del PDS di tutta la sinistra d'altronde questo tentativo non so quanto riuscito ma è stato compiuto nella stessa riunione della direzione del partito repentini due giugno
Messo crisi democratica crisi sociale qui che effettivamente condivido le cose già dette
Troviamo una fonte fondamentale di analisi da anche una delle ragioni di di esistenza di caratterizzazione di una sinistra rinnovata
Condivido del bell'intervento di Dogliani credo dovrebbe essere riletto scritto aveva delle parti molto complesse e molto molto fini di di analisi condivido la sua polemica verso i separatori
Anche se nella nostra stessa tradizione teorica culturale intellettuale e politica
Hanno non poco o peso spazio hanno un certo albergo ecco teorie
Di separazione tra questione sociale
E questione istituzionale dello stato d'altronde questo fu uno dei temi di un grande dibattito che si aprì
Ai primi anni Sessanta nel marxismo italiano siamo arrivati a certe formulazioni più convincenti parlo di noi della tradizione da cui veniamo quella del partito comunista italiano siamo arrivati a certe più convincenti formulazioni penso a quella della democrazia come valore universale
I netta piuttosto remota
Troppo recentemente
Io credo che oggi è essenziale per una visione critica della dinamica storica che abbiamo di fronte è ricostruire pienamente
Questo nesso coltivarla da entrambi i lati cioè vedere il lato democratico istituzionale dentro la questione sociale che sia oscurata che sono d'accordo con in quanto tale con Bertinotti è vedere il lato economica e sociale dentro la crisi istituzionale di sistema politico rigidi terremoto che stiamo vivendo a più di un epicentro
Ma una visione unitaria di condurre una visione unitaria oggi un compito politico di primaria grandezza
D'altronde qui qualche parte della nostra stessa tradizione intellettuale teorica ci viene in soccorso
Io ricordo come nel marxismo di Gramsci per esempio questa distinzione analiticamente efficace società civile e società politica società economica spesso grammi si richiamasse al suo carattere
Di utilità la litiga suo carattere funzionale richiamare invece al concetto che esiste una società nella quale si organizzano interessi rapporti potere
Il problema di avere una visione unitaria di questa società
è vero che queste Research analitici analitiche ci capiscono uccide ci aiutano a entrare meglio poiché la concretezza e io non propongo di rinunciarvi
Mi pare che potremmo convergere su una visione
Che vede insieme la doppia crisi
Del patto costituzionale delle patto sociale il punto cruciale poi della crisi
Del patto sociale esattamente intorno alla questione che ho visto così largamente ripresa da
Da Ghezzi ora anche da Pizzinato la stessa questione fiscale che me pare
Credo di non sbagliare anche questo credo può essere una opinione comune
Rappresenti uno dei punti essenziali della stessa trattativa di giugno trattativa triangolare tra
Imprenditori sindacato e il Governo entro questa doppia crisi certo che si può intravvedere un doppio movimento regressivo
Non voglio sfuggire ad un tema posto qui da Bertinotti beh io poi approdo ad una conclusione un po'diversa dalla sua ma il tema lo respingo doppio volare il il doppio movimento regressivo cioè il rischio di una riduzione populista della democrazia
Non accoglierei vorrei pensarci un po'insomma il la categoria di a democrazia
Perché può forse dipingere questo punto di indifferenza o non più democrazia non ancora autoritarismo che non so se esista
C'è una frontiera variabile tra democrazia e autoritarismo ogni volta si costituisce un equilibrio ad un punto di questa variabile frontiera ma insomma il rischio di una riduzione populista della democrazia e di una parallela deriva corporativa della società
Fino alle soglie del rischio di una crisi stessa di un'unità nazionale
Come quella che abbiamo sotto gli occhi io penso anche ho sentito dei richiami a questo ma li sottolineo che tutta la vicenda italiana debba essere collocata esattamente nello scenario mondiale nella nuova fase di una internazionalizzazione
Economica prima di tutto ma in prospettiva anche politica istituzionale che sta ridefinendo alla radice sistemi politici i Paesi aree geografiche sub continentali e continentali
Io sottolineerei questo aspetto
Dopo il mille novecentottantanove
Questo elemento di cambiamento radicale che
Abbiamo avuto opinioni diverse ma insomma
Ci ha spinto un po'tutti a vedere l'esigenza di un di un rinnovamento radicale del nostro partito del movimento operaio della sinistra
Dopo l'ottantanove io quello che sottolineerei ancora lo faccio questo richiamo per comodità di discussione ma ne abbiamo parlato tanto in occasione dei due recentissimi congressi dopo l'ottantanove
Non esiste più un riferimento Esterno di sistema
Comunque esso si fosse storicamente voluto e come sappiamo si era evoluto verso il dispotismo
Ma non esiste più un riferimento esterno di sistema
Cade dunque quel dualismo entro il quale per un secolo si organizzata
La coscienza del mondo è non solo si è orientato sono orientati movimenti di critica sociale Dante agonistici fino all'apparire di un'altra configurazione nella quale il mondo terzo
E la coscienza del rapporto tra un mondo primo industrializzato e un terzo mondo diventa parte fondamentale del nuovo modo di pensare
Il mondo e la sua storia possibile
Dopo l'ottantanove c'è questo cambiamento di scenario che molto radicale molto drastico noi sappiamo anche meglio che nel passato
Che non siamo in grado di fare previsioni esatte
D'altronde tutta la scienza mi pare che stiano accorciando la gittata della previsione non solo quella sociale
Ne possiamo come in altri momenti storici presumere di incarnare una razionalità storica per cui il verso dove effettivamente è diventato il problema più più più aperto il problema più aperto io quindi a questo punto un po'la strada di questo ragionamento diverge da quella di Bertinotti
Che mi pare insista molto su
Su un elemento già prefigurato di disegno e
Nella rappresentazione anche se lui poi corregge questo questo giudizio madre sulla rappresentazione di un processo in qualche modo già chiuso
Il sono stati altri momenti in cui diverse fonti del pensiero hanno visto una
Una strada chiusa hanno raccontato il momento come la chiusura delle delle possibilità e delle chance molto come realizzazione di un disegno
Nella fase dello sviluppo della società opulenta Marcuse scriveva all'homo una dimensione validi
La liscia democratica confortevole non libertà insomma la rappresentazione di una chiusura di di di strade di chance di chance storica
E poi dopo si sono riaperte le chance strade opportunità
C'è lì l'intervento di volontà Active che spingono una direzione gradi che lezione regressiva però rappresenterei un po'più di quanto abbia fatto Bertinotti
Un campo di forze
Che lascia aperte numerose possibilità
E descriverei anche i soggetti in campo come rappresentativi di una espressione di intenzionalità politica ma che si muove anche a prova d'errore
E quindi con una possibilità più ampia di quanta non abbia letto può darsi che la mia lettura sia stata ci sia un malinteso non abbia letto la relazione di Bertinotti su una possibilità più grande oggi di mettere un segno di raccogliere forze sufficienti i Pere evitare quelle dati regressivi e quelle derive che pure vedo
I disegni che si vedono che si profilano sono diversi sale restiamo al campo puramente politico
Noi abbiamo un partito di maggioranza relativo in Italia
Che temo in una parte regioni meridionali possa rapidamente tornare ad essere un partito di maggioranza assoluta
Che si pone come punto di garanzie salvaguardia nell'età dell'incertezza come ancora come buona di salvezza
Però non sarà facile muoversi lungo questa linea che alla DC ha sempre dato molto i momenti di incertezza anche se meno acute e drammatica di quella di oggi
Anche perché questa funzione di garanzia e di salvaguardia
Diventa via via più insostenibile per la necessità di fondarla sul nesso
Per riprendere un tema di Dogliani col sistema redistributivo
Lo stato del bilancio del del della cosa pubblica ha ridotto i margini
Per la coltivazione di questo disegno che è essenzialmente di tipo classicamente moderato e conservatore
C'è un partito socialista chi è fuggito in un'altra direzione
Credo che dovremmo forse analizzare meglio la posizione del partito socialista
Qua di socialista mi pare azzardo un po'un po'oltre anche le cose che ci siamo detti in altri momenti
Partito socialista punta alla costituzione di un doppio mercato politico
Un mercato che è di Alternativa per il presidente
Alternativa che può anche essere casualmente di sinistra ma non è necessario
E dunque sistema integrato conflitto consociazione per il governo che esclude le alternative e tende potenzialmente a cancellare la funzione dell'opposizione
Un disegno pericolosissimo
Contro il quale bisogna battersi
Che parte da un punto
L'atto di nascita di questo disegno è un atto di sfiducia nella sinistra italiana
E questo atto di nascita contiene anche qualche elemento come dire
Realistico
E di oggettività
La sinistra italiana che è quantitativamente larga è però molto frantumata politicamente molto in crisi
Tanto più il problema di una riunificazione potenziale di una sinistra
è un modo uno dei modi una delle diretta attraverso le quali noi ci opponiamo ci battiamo contro questo disegno che purtuttavia per quanto portata avanti con tutti i mezzi possibili
Compreso l'uso di un presidente a Repubblica che come le mosche pensa di essere
Alla guida del cocchio ma
Non è alla guida del cocchio presidenzialista
E pur tuttavia è un disegno oggi minoritario
Per cui io vedo l'attacco ma la possibilità
Di contrattaccare cioè di una lotta vera di chance
E vengo dunque per qualche minuto alla parte finale di questo intervento io penso che
Da
Le furono per dobbiamo vedere avanzare una proposta forte all'insieme delle forze che rappresentiamo che vanno anche al di là della base elettorale in senso stretto
Organizzare una risposta è una strategia che ha tre punti d'appoggio
Contro il presidenzialismo per una democrazia parlamentare rinnovata
E fondata sui partiti io sono convintissimo quando gli anni di questo scritto qualche articolo che ha provocato qualche polemica sono convintissimo che sia insostituibile
Purché noi guardiamo bene l'esigenza della correzione drastica delle attuali forme invasive di quella gravissima distorsione nel rapporto tra i partiti e il resto
Di cui anche qui relazione si parte si parlava secondo e qui non so se siamo d'accordo
Un'accettazione piena della sfida della internazionalizzazione la questione dell'Europa
E quindi con una strategia della democrazia industriale della democrazia economica che penso debba essere uno dei punti di forza del PDS
Perso una battaglia una strategia di resistenza alla frammentazione
Pizzinato ricordava qualche episodio recente i tranvieri di Milano lo sciopero degli insegnanti
Con i cartelli non vogliamo opera Ytzhak cinque
Con una caratteristica con un'impronta forte di tipo neo corporativo io vedo
Che oggi si maneggiano con esagerata disinvoltura anche nel sindacato teoria neo corporative
Come fossero fungibili come una teoria democratica tra le altre credo di atti di resistere ad una tendenza oggettiva la creazione di una società neo corporativa
Che frammenta e il cui corrispettivo poi a un qualche centro di comando più concentrato
Per concludere insomma
Anche in rapporto alla questione del sindacato
Vedo nel congresso della CGIL punti
Di grande valore di prospettiva che lo dico sul senza volontari animosità polemica ma un po'in dissenso con Bertinotti
Che io a valorizzare di più
Sindacato generale
Sindacato dei diritti e delle solidarietà
Sindacato che rilancia il tema dell'autonomia che vuol dire anche l'allentamento del rapporto cogente con i partiti Coni sotto partiti italiani
Il rilancio di una strategia dell'unità
Certo il salario soprattutto per quanto riguarda gli operai dell'industria che sono in forte debito salariale
Forte credito salariale per usare la metafora di Bertinotti non indebito salariale
Anche se abbia avuto altre stagioni in cui ci si è illusi che semplicemente forzando sulla leva salariale si poteva no credo che non basti semplicemente a leva salariale per una strategia di un sindacato con i problemi che abbiamo di fronte e infine o proprio finito
Il tema di Pizzinato e di Ghezzi
Che mi sento assolutamente di sottoscrivere quello della unificazione del mondo del lavoro che vuol dire tante cose
Io qui non ho niente nessun dissenso con Ghezzi sulla questione del diritto comune pubblico privato
Sul tema dei l'esercizio della democrazia compreso l'RS UE loro traduzione di legge sul tema dei diritti la centootto a come alla direzione del PDS
Abbiamo fatto una critica esplicita la CN alla Confesercenti rivendicando la giustezza di quella legge
La cui applicazione pare stia dando per ora buoni frutti in un cattivi frutti la questione e pari opportunità c'è un insieme di obiettivi di leggi di battaglie che rappresentano una strategia dell'unificazione del mondo del lavoro
Che non riguarda solo il sindacato ma è un problema politico di prima grandezza
In una situazione nazionale internazionale in cui c'è quella tendenza omologante ma c'è anche il ritorno in grande di un tema della Foro
Come risorsa essenziale per la società del futuro che è un punto potenzialmente di forza per un partito della sinistra come quello che vogliamo costruire
Grazie
Parola stravolgerebbe dall'autorevole nella mattinata
A me sembra dati le vere azioni che sono state svolte qui anche l'inizio del dibattito confermano l'utilità di questo confronto
Che non necessariamente se diciamo va alla ricerca dei dissensi
Si pone diciamo all'interno di una dibattito politico dibattito politico di grande attualità a nel senso che siamo immersi diciamo così non soltanto per le bizzarrie di un Presidente della Repubblica
Ma per ricordare oggettiva realtà diciamo del sistema politico e dello stato in una controversia sulla sulla questione istituzionale
E non è diciamo Pellegrino
Sottolineare che in alcuni momenti a spetti diciamo di questa controversia è sfuggito anche a sinistra e questo è detto con ma è con la massimo di serenità senza voler mettere sotto accusa nessuno accetta questo e poi il pluralismo effettivo
Vede diciamo così di un partito della sinistra voi sapete che quelli che insomma sono qui sono papà seguono le vicende politiche che anche chi come me come altri insieme come noire insomma che non abbiamo Luton rinunciare a questo aggettivo dove voleva una soluzione diversa al problema del PC
Non immaginava certo una soluzione monolitica immaginava una e quindi vecchie cioè che immagina una soluzione penale
E cioè per l'acquisizione di quei diritti collettivi diciamo degli iscritti
E i quali diciamo potesse però completate lungo cammino attraverso la esperienza in certi momenti utile come durante la lotta clandestina o accedere così
Del centralismo democratico ma da gran tempo ormai anche nel PC considerato inutile comunque il ponte dannosa anzi il il punto non è quella mi mi pare incontestabile che un punto oggettivo
Altrimenti non vi sarebbe se non vi fosse stata una certa sottovalutazione di questo rapporto tra questione sociale questione istituzionale ripeto che è una responsabilità più mettiamo pure comune se vogliamo dire insomma non è un problema adesso di di questa o di quell'area
Se non vi fosse stata una sottovalutazione di questa non vi sarebbe quella relativa distanza dei grande parte dei cittadini e anche dio da parte più considerevole dei lavoratori certo si va a occhio pigro e quindi è chiaro che queste sono a formazioni che poi che possono che dovrebbero avere una essere suffragate diciamo da ricerche più puntuali e più precise eccetera ma insomma credo che in che si sia oggettivo dire che non si sbaglia a dire che da parte dei del di una che moltissima di strati vasti di cittadini e distratti forse ancor più vasti diciamo di cittadini lavoratori si assiste più che partecipare alla diatriba sulle riforme istituzionali
Mi pare che Corvetto diciamo partire di qui e constatare che se questo accade ci sarà pure una responsabilità anche a sinistra e diciamo pre
Io penso che qui noi parliamo apertamente senza volere intervenire in nessun modo nella vicenda sindacale che segue i suoi ritmi che ai suoi tempi che alla sua totale autonomia ma uno dei guai diciamo della della della del del movimento di sinistra in Italia è stato che a un certo punto quest'auto autonomia reciproca del sindacato del partito
è stata interpretata come Outta Mattia le città Rocca per modo che diciamo si è cessato nella sede politica di discutere della questione sindacale se volete anche l'opposto nella sede sindacale discutere della questione politica
E quindi credo che si possa dire senza in nessun modo mettere sotto accusa nessuno vuole versi ingerire nelle questioni sindacali che qui c'è un difetto comune
Delle sinistre chiamiamole così e anche del movimento sindacale
è stato detto a proposito dei più poi in particolar modo del partito politico che prima della IPCA adesso nella sua maggioranza del PDS che è stato visto con ritardo esigenza di una modificazione istituzionale profonda
E in questo c'è una parte di verità naturalmente sebbene da gran tempo ormai si è incominciato a mettersi su questo terreno inutile ricordare gli episodi etc
Ma io la domanda e al di là di questo di questa lacuna diciamo non non piccola che pure vi è stato e quindi anche di deve desistenze
Il desiderio di attestarsi come ha ricordato Bertinotti in una difesa eccessiva della riso malato famosa questione la costituzione non si tocca che anche un suo aspetto di verità naturalmente per ciò che riguarda certi valori eccetera
Che si vorrebbe smantellare ma che comunque poteva contenere un vizio diciamo di di
Ivo forse la forza più rappresentativa dei distratti della del lavoro detto subalterno cioè di quelli che sanno di sotto diciamo
Quasi a sulla difensiva dinnanzi alla offensiva devo che viene avanti con ogni chiarezza diciamo e se non si qua al di là avevo delle etichette che assume questa offensiva gravi razzie alla offensiva per diciamo per una restringimento degli spazi di democrazia ora si può disputare diciamo sull'espressione che ha adoperato Bertinotti
Sulla diciamo su fatto che si voglia andare
Ad una sistema diciamo a democratico ma al di là adesso della disputa perché le definizioni effettivamente se non sono sempre le complicate ed altri hanno d'altronde Bertinotti non è il primo che usa sistemi immaginifici vero perché purtroppo diciamo siamo stati un po'assuefatti ma al di là adesso della della della della diciamo della significanza avevo precisare o di questa come dire della scientifica di questa frase il senso è chiaro cioè orto si è si tratta di una una situazione in cui si sviluppa una forte offensiva come la vogliamo chiamare il restauratrice e persino di ritorno diciamo qua si è parlato in altre circostanze del mille ottocentoquindici accetta e comunque di ritorno a un aveva epatopatia contestazione diciamo così di certi fondamenti che non sono i fondamenti esistenziali ma molto più profondi più antichi tant'è vero che noi abbiamo tutti ascoltato
Con una e almeno io ecco non so tutti poi non so ma insomma ho sentito anche Mussi che neppure con cui ha pensiamo un po'diversamente su questo o quell'aspetto ma anche Mussi mi pare che sottolineava che abbiamo seguito con grande attenzione l'esposizione di Dogliani il quale in definitiva ci ha vi è esposto e ce l'ha di esposto però con con forza di dottrina e vero ecc e la esigenza nella democrazia dei soggetti collettivi
Perché le finalità medesime insite nella democrazia per esempio la finalità alla eguaglianza delle opportunità
L o possano che è una finalità tipica della democrazia oltre che una sua per lei condizione e ripeteva essere perseguita abbiano bisogno di quel soggetti collettivi questo è significativo del fatto che diciamo la la passione al con cui alcuni di noi hanno ascoltato questa questa questa importante diciamo relazione di di Dogliani deriva proprio dal fatto che in realtà noi siamo di fronte alla conservazione dalla contestazione non più solo della partitocrazia
Oppure del sindacato come
Soggetto antagonistico la conflittualità permanente impossibile eccetera eccetera eccetera
Ma siamo di fronte a una contestazione che è venuta avanti nella cultura diffusa e quindi non si tratta più di una diciamo del professor Miglio che caso io e chi alta no da da siamo di fronte alla contestazione della
Diciamo della idea che i soggetti collettivi portatori di bisogni
Naturalmente antagonisti ci perché sono quelli delle classi subalterne prima ancora che si precisino come antagonismo concettuale accetta che questi soggetti diciamo abbiano effettiva avevo spazio cioè
La dalla partitocrazia siamo al partito e siamo anche a una certa concezione del sindacato don de
La tendenza che appunto giustamente Mussi io credo giustamente Mussi si dedicava alla a una sollecitazione
Devo neo corporativa che vuol dire poi mettere in parentesi la rappresentanza e poi mettere in parentesi e diminuire l'autonomia del sindacato considerato soltanto come diciamo in altre concezioni
è stato e in parte eh diciamo anche fuori del nostro Paese in Paesi anche democratici uno strumento diciamo di composizione come si dice adesso diciamo con la sì sì sistemica nel senso che che però nel senso che diciamo niente va e perfettamente funziona come una diciamo come un collettivo di sistema di un sistema che viene considerato di se medesimo intangibile
Questa distanza e queste dei dei cittadini e dei lavoratori naturalmente non viene da cause banali
Ma viene da cause profonde che riguardano la sinistra innanzitutto io ci metterei se voi mi permettete una causa apparentemente culturale ma che non è culturale e politica
Il fatto che non può essere accettato come neutro il terreno della governabilità e della decisione naturalmente questo tema esiste
Il tema della governabilità e il tema della decisione
Ma noi siamo oggi quasi al punto per il quale il tema della decisione della governabilità padri ridursi
Al tema unico dell'arbitrio della rappresentanza ora esista cioè deve aprire i deputati accetta che si aumenta gli stipendi la Camera che non funziona il Parlamento che non vada perde troppo tempo eccetera Che piacere
Ora questo arbitrio della rappresentanza in parte c'è ma se si diventa unico questo tema e naturale che compare la richiesta di personalizzazione del potere
Anzi questa richiesta diventa ovvia
E infatti se ne sente crescere il peso
Ora è una pura illusione pensare che è una da una impostazione di questo genere in tal senso secondo me dovrebbe essere più vivamente avviato il dibattito con il Partito socialista che io so benissimo che non va demonizzato né il presidenzialismo nel partito socialista ma con cui un dibattito di fondo deve esserci
è una illusione pensare che da una impostazione di questo gene possa venir fuori prima o poi vincenti una qualsiasi sinistra
Compresa una sinistra ultra riformista
Non solo perché il confronto così impostato può vincerlo unicamente una tendenza ultra me dorata per non dire conservatrice ma perché come ha in larga misura se vogliamo l'esempio empirico diciamo come larga misura dimostrato il caso francese nella guerra del Golfo la concentrazione e la personalizzazione del potere
Vendono più influenti è non meno influenti potevi già forti per il semplice fatto che diminuisce enormemente la flessione è la forza della possibile opposizione che Bo veniva dalla rappresentanza e visto che stiamo parlando non soltanto la rappresentanza ma del sindacato la possibile opposizione che può venire da qualsiasi forma di rappresentanza delle classi subalterne
Credo che sia anche illusorio pensare di contrastare la tendenza alla personalizzazione opponendo esigenza pur giusta di una nuova legge elettorale questo lo dico in discussione adesso diciamo tra noi stessi
Sicuramente non voglio essere più equivocato è giusto rivendicare una nuova legge elettorale e diciamo io
Mi permetto di ricordare di essere fra i coautori di questa rivendicazione
Per tendere al limitare dell'arbitrio della rappresentanza appunto
E cioè per tendere ha date anche se diciamo che gli varrà il rappresentante senza mandato tuttavia lata presentanti sa deve avere un mandato più chiaro e più diretto
E quindi la famosa questione diciamo variamente detta che si vuole leggere una una coalizione con un mandato preciso eccetera
Ma se l'opposizione di sinistra
Ma badate non solo posizione sinistra anche le forze sindacali
Tradizionali diciamo perdono terreno al nord sulle righe e se si accresce
Non la forza dell'opposizione di sinistra ma la irrilevanza di questa opposizione al Sud ciò non avviene perché vi è stata troppa incertezza che pure vi è stata che io critico sulla questione della legge elettorale
Bisogna fare un passo avanti ecco secondo me l'importanza di questo confronto importanza che vuole naturalmente che è un contributo che viene dato alla discussione un contributo mi pare non fatuo dato tardato le relazioni che abbiamo ascoltate
L'incertezza è stata sui temi del rapporto tra economia e politica e sui temi del rapporto con il Governo e con lo Stato
E sui temi anche del governo e dello Stato medesimo
Da un eccesso economicistico che pure è stato giusto criticare nel corso di lungo la lunga stagione diciamo del movimento operaio del movimento di sinistra
Si è passati anche a sfumature o a qualcosa di più a posizioni puramente politici sticker
Ma io non voglio soffermarmi su questo che il già noto ma anche nelle analisi più fini e più serie
C'è una pericolo non è stata sbagliata per esempio l'analisi sulla internazionalizzazione dell'economia e sui limiti posti da questa tendenza non da breve tempo in atto allo stato l'azione anche Bertinotti è ritornato
Su questo avrà Memo dato questa è stata giusta questa analisi
E non è stato sbagliato naturalmente sottolineate da crimini la preminenza di poteri forti cui ricondurre in ultima istanza la pressione che si esercita per una riduzione degli spazi di democrazia che questa è un'analisi fine giusta
Credo
E mi parve largamente condivisa questa analisi da parecchio tempo era presente nel vecchio Pci e viene dotata ancora oggi ed è stato giusto ricordare come è stato ricordato per esempio la sua presenza nella relazione di RAI tre ma anche di Mussi
Diciamo nell'ultima direzione del PDS
Essa però deve misurarsi con le conseguenze in modo più ravvicinato questo e mi pare un punto essenziale con le conseguenze quindi e ora di una di una tale realtà per non diventare contrariamente alla volontà un'analisi disarmante
E per non favorire paradossalmente una tendenza ad una sinistra estremamente riduttiva distante dal reale dunque perdente
Anche qui per fare un esempio diciamo
Perché chiarisca questo questo pensiero
Vorrei chiarire né per fare un esempio come prima a proposito della pericolo della personalizzazione
Fatto trapelare la proposito dell'acqua del esigenza di contrasto di una politica conservatrice il thatcherismo oggi è inciampato su né la tassa sulla spazzatura
Ma ora non noi non possiamo aspettare tra dieci anni diciamo così una tassa sulla scorta di tre anni avrà una il parallelo o immediatamente di una tassa sulla spazzatura per ASL perché si ci si renda ragione di tutto ciò che non andava già prima nel thatcherismo nella politica thatcheriana ieri
E non dobbiamo
Aspettare questo se ci rendiamo conto che quella posizione thatcheriano e le analoghe posizioni che invitando vengono avanti in Italia ma vengono avanti in Italia
Quella posizione aveva vinta perché aveva appunto posto l'accento sul Mali effettivi e reali come quelli dell'eccesso burocratico dello stato sociale e la sua perversione contano i fini dichiarati
La non neutralità della governabilità e della decisione il fatto che esista
In realtà e correttamente soltanto se si volesse vigorosi il tema di quale tipo di governabilità e quale modo della decisione
E non quello di una stata governabilità e decisione non viene non può venire unicamente dal disvelamento della sotto attuale dei poteri che ci vuole naturalmente
Ci vuole quell'analisi sull'internazionalizzazione sui poteri forti eccetera
A ben guardare per anche qui per fare un esempio la cultura detta della differenza o quella ambientalistica o quella pacifisti che ha queste pur non proponendo soluzioni per l'immediato hanno grandemente progredito nelle coscienze perché ciascuna dal proprio punto di vista sono andate più a fondo nell'analisi del meccanismo interno della società sviluppate delle sue ragioni fondative di quanto non abbia fatto la sinistra pur distillazione marziana
Andare più a fondo significa capito prestavo scopo diciamo
Leggere la complessità della contraddizione cioè non denunciati a leggere la contraddizione tra lavoro e capitale ma anche questo mi sembra il significato portante di una relazione come quella di Pizzinato
Anche le contraddizioni interne al lavoro come sappiamo aggiungerei anche i più profondamente le contraddizioni ormai che si levano diciamo rispetto a quell'ambito che viene definito del della della parte immateriale chiamiamola così della delle della della battaglia vero che si sostiene eccetera cioè andare più a fondo vuol dire anche stare più vicini alla condizione presente delle ingiustizie
Materiali e immateriali sempre che questa parola ingiustizia non offenda coloro che ci vengono spiegando che la questione può essere soltanto quella della equità
E non dunque della giustizia
Io non credo che le cose stiano così credo che la posta in gioco è in effetti se parliamo della situazione specificamente economica italiana quella di un risanamento che vuole poggiate per questo io condivido tanta tanti aspetti della relazione di Bertinotti che vuole poggiati ancora una volta sul mantenimento di una distribuzione del reddito fortemente discriminata danno dei salariati
Ma più per le specifiche a mente come ha chiarito Pizzinato sperequata danno dei salariati e dei lavoratori del lavoro dipendente immediatamente produttivo per i beni di consumo che debbono essere piazzati sul mercato
La richiesta Dozza delle righe o la difesa di quel tanto di equilibrio che si era giunti diciamo con i contributi pubblici nel sud e i possibili che incontro di queste tendenze con un una sollecitazione autoritaria
Che può venire da quelli medesimi che hanno fin qui gestito il potere determinato il fallimento le linee di fallimento la democrazia viene dal fatto che
La cultura tradizionale del conflitto sociale della sinistra e non solo dei Comunisti italiani ma anche dei socialdemocratici seri come quelli tedeschi si è trovata povera e disarmata rispetto al crescere
Delle differenziazioni dei lavori delle contraddizioni dei conflitti tra di essi tipico in tal senso l'approfondirsi del solco privato pubblico lavoro privato lavoro pubblico che si di Verba drammaticamente sulla democrazia di rappresentanza per il fatto che i conti non dobbiamo lasciarlo dire a Miglio questo
Che con lo sviluppo delle funzioni dello Stato abbia è un privilegio in dubbio per il lavoratore elettori ai quali si trova nella condizione di votare
Per chi ama da potere verso il sulla sua condizione di lavoro e persino verso il suo salario
La contraddizione in tal modo tende a spostarsi non più soltanto tra lavoro e capitale ma dentro il popolo e dentro la funzione democratica
Ora queste difficoltà e queste contraddizioni nuove non significano cede le dinanzi alla richiesta di tecnici trazione del conflitto ecco l'importanza credo di una sottolineatura forte di questa di questi problemi in modo una tecnici trazione che viene motivata dal fatto in parte è vero diciamo quali che siano le tendenze italiane è una restaurazione attorno alle grandi famiglie ad attentati ed è motivata dal fatto in parte vero Deva impersonalità della funzione di comando del capitale questa impersonalità del comando
Non contravviene alla massima tendenza alla concentrazione e soprattutto non contravviene alla legge secondo cui non c'è altra fonte di accumulazione che non sia quella del lavoro
è vero dunque che nessun appello generico alla lotta può più bastare per esempio i metallurgici
Che hanno combattuto di più hanno ottenuto di meno mentre le sfere sottratti alla competizione di mercato hanno tenuto imparagonabili mente di più lottando molto di meno o non lottando affatto
Ma questo non significa considerare come tendenza è inevitabile
Come io credo sta succedendo per una parte della sinistra
Come la tendenza inevitabile quella che essendo noi in una società in cui la legge del più forte addirittura la legge suprema della legittimazione del potere
Allora è opportuno a questa adeguarsi nasce di qui credo la questione dell'autonomia culturale della democrazia nel sindacato oltre che nei partiti
Perché da questa crisi di rappresentanza sindacale
Come la crisi della sinistra contribuisce di per sé e alla crisi democratica e indebolisce di per sé la democrazia e favorisce di per sé le spinte vero che si volgono verso
Una diciamo una soluzione neo autoritaria o non pienamente democratica
La democrazia nel sindacato secondo me questo è l'importanza della disputa attuale nella CGIL non per la CGIL per questa o per quella stazione della CGIL ma per tutto il sindacato ma per la democrazia italiana
La democrazia nel sindacato e del sindacato è la medesima cosa del ruolo all'interno della democrazia politica dei soggetti sociali potenzialmente antagonisti perché rappresentativi delle classi subalterno e così la riformulazione di una cultura portante della sinistra e se possibile discuterne appunto senza offendere nessuno
La riformulazione divo della cultura portante del sindacato parte
Dalla necessità assoluta di una battaglia chiamiamola pure culturale io e politica naturalmente dice leggere criticamente la realtà
Io insisto secondo valori non c'è un altro modo la forza del Papa diciamo così sta in questo che noi propone una lettura della realtà e propone diciamo la vettura secondo il valore della solidarietà che è un valore forte naturalmente
Ma il ripensamento di questioni di fondo ed ricordiamo quando il Partito socialista in una sua fase di ESP diciamo così anche di espansione concettuale proponeva l'alleanza tra i meriti e i bisogni ma la discussione sul merito sui diritti e sui doveri
E oggi implica dopo tutte le esperienze che sono avvenute una ridiscussione dei diritti e dei doveri di tutti di pensate per esempio il rapporto di lavoro per dire una cosa che è un po'conosco
Nel pubblico impiego non sarà possibile se il sindacato stesso non ci pensa lo Stato non si potrà chiedere a quei professori Chiesa sono avanzati con quelle rivendicazioni o con quelle cose cioè età di dire ma no dovete non so che cosa
E non si può chiedere o se è non è anche il sindacato che mette sotto accusa il modo di essere dello Stato e sette particolarmente poi i partiti della sinistra o il PDS i in special modo che sinistra di opposizione su questo diciamo avvento avranno rispetto alla esigenza che viene considerata primaria della riforma del sistema politico sì la riforma del sistema politico ma il problema è quello di quale è stato è stato costruito in questo Paese e del perché poi alla fine se dovuto scatenare si è scatenata una diciamo rincorsa corporativa se noi affermiamo per esempio che la questione del risparmio dei soldi pubblici
E della loro produttività è innanzitutto un problema delle classi subalterne che sono quelle che danno di più ecco soprattutto danno compiuto sacrificio allora il problema diventa ancor di più non soltanto la questo del fisco
Ma la questa dello Stato di quale Stato di come è stato organizzato di come funziona
Ma nomi come funziona soltanto rispetto al parametro di un'astratta efficienza ma di come funziona rispetto a chi ci guadagna e chi ci perde in questo stato è questo è solo così che si può evitare credo il un blocco neo percuote attivo
E se l'ultima questione è uno diventa un problema comune di tutto il movimento di sinistra la difesa del valore della rappresentanza in Parlamento sotto accusa
Non è una cosa che riguarda meno che per i parlamentari di meno che mai riguarda una o altra forza della sinistra italiana o del movimento democratico italiano in Parlamento sotto accusa è che si tende in sostanza delegittimare
E diciamolo pure in grande misura a chiude vedi ecco
E gli esempi di che sono sotto i nostri occhi va la mancata risposta di Andreotti eccetera eccetera sono soltanto emblematici di una tendenza è qualche cosa che naturalmente interviene contato la principale e difesa che naturalmente è il sindacato ma è poi insieme col sindacato
La rappresentanza delle classi subalterne perché i poteri costituiti hanno meno bisogno del Parlamento e della difesa che questo rappresenta e quindi hanno meno bisogno della rappresentanza
Dunque il la
Va una discussione anche teorica sua democrazia come luogo debba conflitto
E sul tipo di opposizione che deve essere condotta è molto importante si sente molto dire che l'opposizione di sistema e definitivi definitivamente delegittimata per la caduta
Del differimento di sistema a quale differimento di sistema è caduto un altra cosa è contraddetta ecco e per fortuna è caduto una contrapposizione che era dive e schiavi schiava ditta base locale una riflessione sul sistema in una contrapposizione tra Stati HDI novanta agonistici per ragioni statuali non tanto per ragioni di sistema
Quanto per ragioni statuali
Diciamo come sappiamo è la più una copertura ideologica nel senso negativo dell'espressione ovviamente marziano dell'espressione di falsa coscienza il fatto che questa opposizione statuale
O corrispondesse effettivamente a una opposizione di sistema non era questo uno dei due contendenti uno dei due Stati ha vinto e quell'altro ha perso ed ha perso perché quel sistema non funzionava ma e questo non si non che significa che all'interno di una società democratica di una società democratica si possano vivere senza un conflitto autentico che allude anche a esigenze modificative del sistema sempre che naturalmente per questo dualismo non sia spurio da questo deriva anche l'affezione di ciascuno di qualcuno di noi a un certo a un a un certo aggettivo e e da questo deriva il fatto che non c'è opposizione
Avevo se questa opposizione non è per un'alternativa forte queste dico al scusatemi questo aggettivo anche suo abusato come tutti gli aggettivi nuovo forte cioè non si sa più cosa vive ma voglio dire se se se questa alternativa non si può non si propone delle modificazioni di fondo
Diciamo e che che riguardino il modo della costruzione dello Stato il modo del suo assetto il riequilibrio tra rivendicazione rispetto allo stato sociale e rivendicazione rispetta i diritti fondamentali
Decide diritti e doveri fondamentali diritti e doveri fondamentali del cittadino anche questa è una parola che manca nella cultura
Perché ogni dovere non rispettato è un'offesa fatta diciamo ai diritti altrui da chiunque lo faccia questo sia egli diciamo in questo caso parte del capitale o anche parte del lavoro
Qui mi pare che succedeva discussione che si dia svolge forse qui ci sono anche i dissensi
Tra di noi ma in questo mi pare lo spirito della discussione non si va avanti diciamo e non si andrà avanti positivamente nella stessa lotta urgente diciamo per e persino nelle imminenti battaglie la deferente darli alla siciliana è vero le prossime elezioni politiche se la sinistra io credo non si riappropria tutto in Piero è veramente se non lo vi elabora compiutamente un patrimonio diciamo così di come dire di riflessione complessiva sulla realtà e quindi anche di rivendicazione di mutamenti che non riguardino soltanto qualche aspetto diciamo pure importante pur decisivo
Roma la condizione medesima che fatta al lavoro e alla condizione medesima che fatto al cittadino
Scusa vorrei dire di venti anni ore quindici e trenta interventi che sono già arrivati alla presidenza compagno Cazzaniga amore di grandi in grado reale
Grazia
E grazie
Però
Solo
L'assetto produttivo il momento
E che hanno poi ovviamente dei riflessi
Sul complesso del loro sviluppo
Processo di produzione sociale
Ecco la difficoltà di ricongiungere questi due spezzoni della discussione una non l'unica ma una delle prime difficoltà a me sembra
Da questo punto di vista
Ma io credo che
Mi temi sollevati qui stamattina spesso in altre sedi
Relativi alla trattativa di giugno relativi alle scadenze dei prossimi mesi relative al finanziere novantadue
Possono essere in qualche modo un ricongiungimento dello spezzone tutto politico istituzionale
Riflessioni invece su quanto avviene a livello produttivo a livello sociale
Alcuni esempi
Noi parliamo di grandi processi di ristrutturazione avvenuti nel corso degli anni ottanta
Ma io credo non vediamo ancora con un sufficiente
Prospettiva
Come l'integrazione nella comunità nei prossimi anni porti a problemi anche più radicali valico con una battuta
Noi abbiamo spesso discusso di singole questioni relativo al singolo di sviluppi
Raramente abbiamo discusso di politica industriale
Saremo costretti a farlo perché in qualche modo le difficoltà della FIAT e dell'Olivetti
Dei grandi gruppi italiani
Particolare privati segnò la fine del mercato protetto
E segnano fra l'altro me lo auguro
Una riflessione autocritica
Sono un liberismo tira in passato negli anni Ottanta anche nella cultura e nella coscienza del movimento operaio
Dobbiamo essere noi a parlare di fine dello statalismo di un certo tipo di statalismo
Perché non è più possibile per i grandi gruppi vivere come hanno vissuto finora solo sulla base della Protezione Nazionale del mercato
E che pone grosse difficoltà all'oblio ai lavoratori a noi
Però induce a parlare in modo meno ideologiche e più concreto ricorse all'intervento dello Stato
Di cosa è quello sbagliato rito secolo giusto
Prima questione
E questo secondo me significa una riflessione sulla sui fondi pubblici all'impresa suo sostegno pubblico
Non più in termini protettivi a fondo perduto ma in termini di innovazione in termini di competitività è una necessaria ripresa dell'intervento pubblico
Anzitutto nel Mezzogiorno ma non solo
Anche perché l'intervento pubblico nel Mezzogiorno ha sempre avuto un carattere
Innovativo addizionale come effetti positivi
Mentre oggi di questo poco si parla l'intervento pubblico privato presso l'accordo su mezzi ma non soltanto a questo
Ha in realtà e non si vuol dire un carattere sostitutivo
Che problema grave non è il fatto che noi abbiamo dato i soldi ad Agnelli per investire nel Sud dandogli in mano libera sul controllo della forza lavoro al Sud ma che in realtà non lo diciamo e forse non lo pensiamo a mio giudizio che abbiamo dato mano libera per chiudere al nord nei prossimi dieci anni
E questo se mi permettete qualche problema economico sociale e politico lo pone se poi pensate che la FIAT investe al Sud perché il mercato dell'auto aumenta vertiginosamente i prossimi anni sarà interessato fa sapere sulla base di quali previsioni
Sostenete questo mente
Le tesi che cosa non sono di segno opposto
Sulla politica fiscale e sulla politica sociale
Ma io credo che da questo punto di vista
Una rilettura autocritica della storia del PC sia la premessa per il confronto con la realtà
Noi abbiamo una trattativa in cui io mosse per esempio mi fa piacere
Dice che non andiamo
A perdere
Ma andiamo a discutere di una diversa politica economica e quindi di una diversa dislocazione delle risorse
Questo però significa che se gli operai i lavoratori dipendenti non ci perdono ci perde qualcun altro
E poiché data la situazione di fine mercato protetto non è possibile pensare che si perdono i capitalisti salvo far richiudere
Il terzo nell'area di pressione fiscale non ce ne sono altre
Mario Segni fiscale significa il lavoro autonomo in misura minore non piccolissime secondo lavoro
Cioè significa quello che noi abbiamo tutelato in primo luogo nelle zone dove abbiamo governato contribuendo in modo sostanziale
Alla politica di evasione fiscale
Questo non è un piccolo problema è quello che una volta si chiamava conferenza vicino al popolo e però delle due l'una al discorso che non si fa per dire a giugno e puro
Discorso sapendo invece che la discussione su quanto andiamo a perdere ho una diversa politica economica è uno dei punti fermi di questa diversa poi di economia e chi non ha mai pagato di incominciare a pagare
Questo significa contadini significa artigiani significa commercianti Silvio piccoli imprenditori significa secondo lavoro
Non mi sembra
Che nel PDS
Nella sinistra del PDS non aveva comunisti del PDS si muovono in questo senso
Però se non ci confrontiamo con questo in realtà non abbiamo una proposta
Lo stesso discorso vale per la politica sociale pensiamo alle pensioni
Benissimo il discorso di non voterei un allungamento obbligatorio dell'età pensionabile a eh ma allora qualcun altro dovrà pagare perché con l'invecchiamento della popolazione la situazione non è sostenibile
Questo significa allungamento dell'età pensionabile inficia coatta in primo luogo nel pubblico impiego
E questo significa aumento dei contributi i chi contribuisce poco in primo luogo il lavoro autonomo tanto per cambiare
Ma significa anche unificazione dei contributi a intendendo dipendente pubblica e privata che attualmente unificato non è
Io credo che questa sia una politica giusta
Non mi sembra però che ci siamo finora espressi con chiarezza su questo punto
Io sto parlando con me dirigente dell'area comunista del PDS ma e sto parlando uti singuli
Perché non posso che dire con franchezza che questa non è la posizione ufficiale collettiva nell'aria perché non ce ne alcune
Credo però che un'osservazione va fatta anche rispetto al congresso del sindacato
Di questo disco del sindacato
Io non ho questa impressione
Ora non c'è dubbio che esista anzitutto un problema di democrazia
E che per quanto riguarda le categorie produttive
Per il lavoro dipendente
Il fatto che si rende adesso i gradi più alti profitti e dicano del salario reale
Non complessivamente nove dipendente ma nel settore operaio
Privato
Con il Polo qualche problema non solo sulla forma ma anche sulla sostanza della democrazia
Niente no io credo che rischio che c'è
Di porre il tema della democrazia come un unico problema egli non verificando poi su questi contenuti
Che solo per inciso il vero bilancio critico di questi dieci anni e le vere questioni aperta attrattiva di giugno
Pongono delle grosse difficoltà ad un congresso che rischia di risolversi con una maggioranza minoranza senza misurarsi
Su questi contenuti tra
Ancora livelli di contrattazione
Uso l'attrattiva di giugno non per fare l'intervento da sindacalista ma da dirigente politico e quindi anche per sottolineare quello che il partito e o l'aria non dico no
Sì certo non c'è dubbio che una spinta giuste verso un'articolazione un decentramento del processo contrattuale ci sia e va sostenuta
Ma anche qui se qualcuno guadagna e chi ci perde
Cioè se certe questioni certi poteri certi obiettivi vengono decentrati quali sono i livelli centrale cui devono essere tolti
Io confederale ogni per ogni categoria
E l'attuale divisione di ambiti
A livello di categoria contrattuale confederale deve rimanere immutato o mutare
A me sembra e non voglio qui fare la storia degli anni Ottanta che il punto fondamentale sia la crisi politica culturale del con federalismo e la caduta della solidarietà
Allora sono i livelli confederali e quelli che vanno rafforzati i nomi veri categoria poi possiamo discutere sui singoli punti quali
Però lasse dovrebbe essere questo
Non è una scelta molto semplice tanto più nel momento in cui l'accusa di antidemocraticità e di fallimento viene anche giustamente rivolta in primo luogo tra le confederazioni
E che pone la contrizione oggettiva
Io credo però che fa vedere quanto meno discuterne pronunciarsi
Non semplicemente limitarsi a fermare in termini democrazia un aumento dei livelli periferici contrazione senza chiarire
A quali livelli centrali vanno tolti
E di quali ambiti si sta parlando
Ancora sulla questione fiscale
Ma io credo che non basti quello che ho detto che già non è leggero
Sulla necessità di individuare le aree protette che non vanno più tutelante di evasione fiscale
Ma che si debba anche dire con chiarezza che questo comporta un abbassamento della veicolazione
Perché in realtà noi abbiamo una legislazione estremamente severa che regge soltanto perché non funziona
E non funziona perché la forbice fra la voto
Dipendente
Soggetto all'imposizione
Il lavoro autonomo o dipendente nero non soggetta a imposizione permette Cervi discriminazione
Ora il problema come per l'orario ma questa volta per davvero eh pagare meno pagare tutti e non è problema di poco conto
Che comporta non voglio qui fare un intervento tecnico
Anche misure sul debito pubblico che non possono non passare per misure quali la nominatività dei titoli
Perché se vogliamo applicare un criterio pagare meno pagare tutti quindi trasparenza quindi controlli
Oggi non ci sono
Quindi regolazione diversa della nipote questo significa anche assoggettate all'IRPEF cioè al denuncia individuale i redditi da titoli distratto oggi impossibili perché non nominali
E non è questione che non colpisca anche a delle nostre che oltretutto non capiscono che volevo cogliere l'aliquota sui dieci milioni e l'unico modo per far pagare dieci a Ventimiglia
Ancora sulle pensioni
Io non credo
Che quanto è uscito sull'Unità ma anche quanto diceva musica diciamo tecnico su cui ero d'accordo ma non questa
Ci giovi
Appartiene a una tradizione del PC che non ha pagato mi riferisco all'accredito nei confronti degli insegnanti
Io penso per esempio
Al congresso di Verona della FIOM quando ci fu un aumento consistente per gli insegnanti e variazione dei meccanici che non era a insegnate appena trecento mila allora anche noi
Ma ha adottato in cento mila togliamo gli eventi
Io credo che ci sarebbe da riflettere un po'più a a fondo su queste cose noi abbiamo avuto delle categorie del pubblico impiego che dal sessantotto in poi hanno avuto una trasformazione culturale ideologica e sociologica
Cioè che tendevano a diventare Cosa Nostra
Realtà del movimento operaio
E c'è stata una reazione culturale prima che politica e sindacale per cui la relazione del movimento operaio dalla Cgia vertici è stata non è roba nostra
Restituendo la Democrazia Cristiana il maltolto
Le attività poetica dell'autogol
Ma non c'è dubbio che in questa fase a settori del pubblico impiego ivi compresi gli insegnanti rappresentino tendenze corporative e anti operaio è fortemente preoccupata
Non sto dando una lettura edulcorata e benevola
Nei confronti di questa categoria
Dico però che individua da come una categoria nemica a differenza per esempio di tutta l'aria di evasione fiscale del lavoro autonomo che invece noi tuteliamo e fondi
E quindi stare molto attento su questi segnali
Perché in realtà questi scollamenti sono il frutto dei nostri errori siamo noi che abbiamo cacciato dal movimento operaio e figlio del sessantotto io non penso dobbiamo continuare a prendere a pedate penso che dobbiamo ragionarci recupera
Ancora sulla questione del ripresa di una iniziativa autonoma del partito del momento politico
Noi abbiamo una tradizione complessiva del movimento operaio specifica del PC in particolare in questi ultimi quindici anni totale divisione dei compiti
Per cui le questioni attinenti al mondo del lavoro non sono questioni politiche ma sono questioni sindacali
Questo è il significato una mutazione genetica del partito una caduta culturale del partito
Che non è una delle ultime ragioni della sua morte
Che in larga parte una morte naturale anche se il processo finale avuto alcune accelerazioni per iniziativa del nostro segretario
Io credo che da questo punto di vista dalle due legge sulla rappresentanza e sull'orecchio siano un momento importante di verifica della ripresa di una iniziativa politica e di una cultura politica sulle questa è dovuto da parte del partito
Per quanto mi riguarda questioni rappresentanza Ghezzi ha detto cose molto più articolate più competenti dicono io potrei dire io io sono largamente d'accordo mi rifaccio all'Ulivo
Ma questo è un è una questione noi dobbiamo avere degli strumenti di Censimento Nazionale della rappresentatività non invento nulla riprendo proposte che sono sul tappeto
Io credo che collegate
La composizione dei consigli d'amministrazione dell'INPS nella composizione nella ha un voto in generale che rientra la testimonianza dell'adesione alle diverse organizzazioni sindacali sia un utile strumento
Ovviamente collegata alle questioni ben più importanti
Della rappresentatività sul luogo di produzione come rappresentanza di tutti e come rappresentanza da innovare periodicamente obbligatoria
Ma credo che questi censimenti siano necessarie perché in qualche modo alchemica quindi sono governate diventano controproducenti
Così come sulla questione allora che sottolineo due questioni
Una
Che la cifra che normalmente ricorre delle quarantatré ore dell'orario di fatto è falsa e mi stupisce Contini accorre a livello sindacale
Perché le quaranta ore di fatto sonore quarantatré ore pagate in bianco come se non ci fossero tali pagati in nero
Io decido soltanto l'esperienza
Dei testi del pratese
Empolese Pistoiese dove è diffusa situazione deve settantanove settimana
Ma pensate forse che vengano pagati in bianco
Che quando noi parliamo dei fatta bisogna inserire anche le settanta ore settimanali che non ci sono rispetto ai contenuti
Che cosa voglio dire voglio dire che certamente una legge sulle trentanove ore non risolve questo problema
Però è uno degli strumenti per risolvere il problema di un controllo sull'orario di fatto e di una delle due ricorsi sull'orario esatto che in qualche modo mi sembra un problema di qualità di vita e non soltanto mi consolo sul solare
E lo stesso naturalmente sul tetto dello straordinario in questa legge
Quello che io voglio dire ho parlato prima dei dieci minuti perché serviva dare l'impressione che avesse incominciato quando inizia l'avevamo
Pochi intimi e concludo
Su queste questioni noi continuiamo
A operare a ragionare come se ci fosse ancora etici
Non c'è prevista c'è stato per settanta ha smesso qualche mese fa
Però questo è pericoloso perché ci portiamo dietro
Parecchie cose che sarebbe bene invece non portarci dietro
E una di queste e il rimpiangere un'immagine è un'identità perdute certamente noiosa radicate
Nell'animo dei lavoratori ma che da molto tempo non corrispondeva alla realtà in parte addirittura che non hanno mai con il posto alla realtà
Voglio dire che continuiamo a pensare al pc come al Partito dei lavoratori
Precisa suppongo di sì
Ma dal momento che abbiamo avuto dai gestori giusta causa soltanto un anno fa e che questo comunque non comporta la tutela politica sindacale
Giurisprudenziale di queste aree che sono una maggioranza classe operaia beh questo è il problema che investe tutte questo è facile dopoguerra non gli ultimi
E che se delle questioni del lavoro non si discute più
In modo secco da almeno quindici anni anche grazie all'interpretazione perversa dell'autonomia sindacale
Non è rimpiangendo quel PC che non è indiscutibile e che non si occupava delle questioni del lavoro che noi costruiremo un partito dei lavoratori
Dico questo non perché voglia in qualche modo come dire pentire mi della battaglia che ho fatto
Io non non sono né pentito né dissociato
Però vorrei confrontarmi con la realtà così come e da questo punto di vista costruire nei fatti un partito che quotidianamente tutela i lavoratori dipendenti e in particolare gli uomini e le donne più deboli
All'interno del mondo del lavoro è questione non di ricostruzione
Di ciò che da poco abbiamo perduto ma di costruzione di ciò che da molto tempo non esisteva
Se non in bocca temo questa strada io credo che i prossimi mesi saranno mesi molto difficili per il partito
In discesa anche complessivamente per il movimento dei lavoratori
Fra
Certo la bella punizione ma insomma
Io penso che intanto dovremmo cercare di stabilire fu una visione più unitaria dei fenomeni del Paese perché ho l'impressione che qualche volta ci sono due categorie che molte volte si giusta pongono uno che riguarda i fenomeni politici una che riguarda i fenomeni sociali
Me la cavo con una procura un con una provocazione non c'è nessun rapporto tra il peso che hanno gli autonomi ad esempio in categorie fondamentali compresa quella della scuola compresa quella della scuola compresa la manifestazione
E manifestazioni leghiste dal punto di vista politico
Sono due fenomeni che tra loro non hanno nessun rapporto di parentela io penso che ci sia un rapporto e penso in particolare che nella società negli aspetti cioè di crisi della democrazia come di crisi della società
Ci sia oggi una situazione di disarticolazione di difficoltà di trovare punti di riferimento
E che in fondo la stessa proposta del presidenzialismo a cui sono d'accordo come hanno detto alcuni fa da pendant sicuramente un'idea di patto neo corporativo comunque di gestione autoritaria centrale delle relazioni sociali
In una condizione di questo tipo
La proposta di presidenzialismo di governo centralizzato a il compito l'obiettivo di cercare di offrire una risposta di governabilità
Alla situazione
Ora io penso che questa sia una risposta sbagliata e le ragioni che ha portato Dogliani mi sembrano molto valide molto condivisibili
Tuttavia io non sottovaluterei il peso di risposte di questo tipo perché penso che la situazione si è arrivata punti di tale disarticolazione difficoltà di governo quella ragione
Probabilmente troveremmo che sono ricadute come un puma era in sulla testa di chi le ha promosse i genitori sono sicuramente all'interno di coloro che hanno voluto ad esempio quei provvedimenti nell'ottantaquattro per oggi questa è la situazione alla quale ci troviamo di fronte io penso che noi dobbiamo cercare di attestare l'analisi politica l'analisi sociale a livello di una capacità di risposta alla crisi e alla disarticolazione politica e sociale del Paese
E purtroppo non è sempre questo il modo come riusciamo ad affrontare i problemi per questa ragione io penso che sia giusto comprendere le ragioni del disagio della protesta
E naturalmente quando di insegnanti vanno in piazza mi interessa capire le ragioni per cui vanno in piazza e mi pongo il problema di come recuperare quella protesta
Di come recuperare un divorzio tra sindacato confederale e lavoratori che oggi sono sotto le parole d'ordine dei sindacati autonomi come mi pongo il problema sotto il profilo politico di recuperare are di protesta di carattere leghista
Ma la protesta io credo non basta
Cioè dare fiato alla protesta darle corpo e canale è importante ma non è sufficiente o comunque non è sufficiente nell'obiettivo di creare le condizioni perché il mondo del lavoro ad esempio riacquisti una ruolo un peso che oggi è largamente al di sotto di quello che l'esigenza anche con sconfitte con segnali estremamente negativi è pesante
Dobbiamo ricostruire valori diceva Tortorella solidarietà unità del mondo del lavoro come si riesce a ricreare questo io penso ad esempio non cavalcando tutti i conflitti perché tutti i conflitti sono tra di loro necessariamente contraddittori
Se i conflitti in sé e le proteste in se ottenessero tutti i risultati per i quali protestano alla fine io non credo che avremo la soluzione dei problemi che abbiamo di fronte
Dobbiamo riuscire a offrire una soluzione equilibrata rispetto le tensioni e i conflitti e i problemi con delle gerarchie di valore con delle gerarchie di obiettivi
Creando le condizioni perché non si sviluppi un conflitto nei termini di tutto il suo contrario perché nel conflitto di tutto il suo contrario io penso che le ipotesi autoritari centralizzata Ricci hanno una capacità di prese che altrimenti non riusciremmo a formare
Ed è per questa ragione che io penso che sia molto importante non solo il recupero nell'analisi ma anche e soprattutto il recupero nella proposta politica che il punto di maggiore difficoltà in questo senso ad esempio alcune cose che diceva adesso Cazzaniga
Mi interessano molto non tanto perché le condivida tutte dall'inizio alla fine ma perché sono un terreno di proposta mi pare questo il tono che ha dato l'intervento io lo condivido in questo senso
Un tono di proposta con la uno sforzo di cercare di comporre delle proposte delle ipotesi come capacità di dare un ruolo e una prospettiva alla protesta che sicuramente presente nella società italiana nel mondo del lavoro
Creare le condizioni quindi di cogliere le opportunità
Fausto questa mattina Fausto Bertinotti nell'introduzione ha parlato in riferimento a molti aspetti di un'afasia
è sicuramente vero che c'è un afasia molto forte su punti però io mi chiedo se non dobbiamo cercare nell'obiettivo di ricostruire attraverso valori linee-guida fondamentali
Obiettivi di ricostruzione di settori segmentati divisi del mondo del lavoro e della società italiana
Chiederci perché dedichiamo così poca attenzione ad esempio a spunti e occasioni che sono presenti
Ha detto io sono sempre stato molto colpito in questi mesi dalle ragioni che hanno portato nella sono chiesto ho cercato di capire le ragioni che hanno portato una parte importante del mondo del lavoro ma anche del mondo degli amministratori in cui pure il PDS ha un peso politico anche storicamente importante in aree non solo tradizionali insediamento sociale su tutta la tematica
Dell'autogoverno locale con tutto quello che questo comporta sul terreno del ruolo dell'autonomie locali e delle regioni
In fondo tutto ciò che la tematica dell'autogoverno è andata perduta fino al punto da ricomparire attraverso il volto deformato del leghismo in molti casi in qualche modo c'è stato una subalternità nei confronti di politiche neo centralizza attrice che ci hanno anche condotto a comprendere in ritardo le potenzialità che erano presenti in un molte ragioni delle politiche di autogoverno che identificano il comune la provincia nella regione molto più che dallo Stato
Centrale delle opportunità ma allora come mai ad esempio su tutta la questione dell'applicazione della centoquarantadue l'occasione degli statuti come rifondazione dell'autonomie locali tanto ritardo e tanta disattenzione
Questa è una tematica forte è una tematica molto importante che avrebbe e consentirebbe ancora oggi un'occasione di aggregazione di forze ed energie o presente ad esempio una discussione che è stata fatta proprio alla fine della scorsa settimana all'iniziativa del Movimento federativo democratico sulla questione della partecipazione
E pure Antonio sarà parlo di Antonio Pizzinato in questo caso come le iniziative fatte insieme al Movimento federativo democratico il tentativo CGIL CISL UIL di porre questa tematica della partecipazione nei suoi diversi aspetti in occasione della riforma statutaria dell'autonomia locale abbia trovato una sostanziale disattenzione
Anche da parte nostra ore pulsione al punto tale che io mi sono sentito dire da una nostra autorevole compagna che interveniva la Conferenza delle donne del PDS
Che si pensava come iniziativa del nostro gruppo parlamentare non so se rispondesse al vero di proporre uno spostamento dei limiti di tempo per l'approvazione degli statuti di autonomia locale
Anziché porsi l'obiettivo di realizzare in tempi di lettura più rapidi
In definitiva il lasciare andare ha portato ad una condizione che io considero veramente perverso nel modo di guardare alla situazione che abbiamo di fronte
Quindi difficoltà a cogliere delle opportunità che pure ci sono
Subalternità in molti casi subalternità ad esempio nell'affrontare i problemi che riguardano tutta la tematica della pubblica amministrazione non c'è dubbio che c'è un attacco pubblico privato
Un attacco della Confindustria che punta chiaramente alla privatizzazione dei servizi
La privatizza i servizi non sono non ci convince ma credo dobbiamo combatterla non perché io sia affezionato l'attuale confine tra stato e privato ma perché penso che nella sostanza un futuro dello Stato nel governo della Società nei suoi equilibri nei suoi obiettivi di giustizia sociale deve può rimanere
Ma dobbiamo sapere che l'unico modo per affrontare questa questione offrire all'intervento dello Stato alla pubblica amministrazione l'esigenza di dare risposte di efficienza di credibilità altrimenti questa battaglia la perderemo non c'è dubbio che questa battaglia da perdere
E in questo senso io non sono d'accordo con Tortorella sul modo come ha affrontato la questione del rapporto di lavoro mi pare sinceramente molto subalterna
Perché la questione del rapporto di lavoro e un grande elemento di rottura
è un grande elemento di unificazione nel rapporto tra i lavoratori e tra l'altro non dimentichiamo che attraverso questo ricompare anche tutta la questione dei diritti dei lavoratori delle piccole aziende
Perché se il diritto comune per tutti voglio capire come socio si giustificherà in una parte del privato i diritti sono differenziati
Ma questo elemento oggi trova un ostacolo fondamentale nel clientelismo nei centri di potere nelle condizioni corporative che hanno incrostato e prevalso fino ad oggi nella pubblica amministrazione
Come non vedere che oggi il sindacato a questo come punto di attacco fondamentale perché non valorizzare questo elemento
Se noi rimandiamo tutto il giorno in cui affronteremo in termini globali e la pubblica amministrazione perderemo anche questa battaglia mentre credo che questa sia una battaglia importante il che non vuol dire che non ci siano altri campi di intervento anche più importanti di questo ma il punto di attacco del sindacato secondo me deve e può essere anzitutto quello delle relazioni sindacali e del sistema contrattuale
C'è quindi problema di superare un atteggiamento di subalternità in tanti campi in cui abbiamo dato troppo per scontato e ci siamo chiusi in difesa rispetto a parole d'ordine concessioni che ci sono state propinate
Un altro punto ancora che io considero di grandissimo rilievo riguarda l'esigenza di non isolare il lavoro
Perché in parole d'ordine in atteggiamenti modi con cui si possono affrontare i problemi io vedo molte volte una riduzione in una chiave difensiva dell'iniziativa del movimento sindacale
La risposta di del movimento del dei lavoratori in generale perché molte volte le le le risposte che vengono dati i problemi della società e della crisi politica del nostro Paese ho l'impressione che nascono con un sentimento di sconfitta che finisce con il prevalere
Con una logiche molto spesso di carattere difensivo mentre io credo che oggi una logica di chiudersi in difesa e limitarsi a dare voce alle gli elementi pure importante che ci sono di proteste sì una logica tutto sommato non in grado di affrontare i problemi
A livello dello scontro che oggi abbiamo e voglio fare esempi molto chiare perché poi la discussione sono fatte anche per capirsi e non come dire non li si anzi più del necessario
In soli esempi la questo della politica dei redditi
Io non sono sinceramente d'accordo col modo come anche Fausto affrontato la questione della politica dei redditi la politica dei redditi io penso e una sede di iniziativa politica che si presta chiavi di lettura e tra loro molto diversificati
C'è naturalmente una politica dei redditi che quella che ad esempio ci proponevano gli amici della CISL in sede di preparazione del documento per nella trattativa di giugno che era sostanzialmente quella di concepire la politica dei redditi come la politica del reddito e in particolare la politica del reddito da lavoro come oggetto di scambio non si sa bene in cambio di che cosa
Ma la politica dei redditi e può essere anche un'altra cosa
E chiaro che nel documento che la trattativa di giugno la formulazione politica non ci salva da niente io credo la formulazione sia accettabile ma in sé come tutti i pezzi di carta scritti non fanno evidentemente un fatto politico sufficientemente
Che ci garantisce e tuttavia la politica dei redditi oggi viene fatta ed è una politica dei redditi che viene fatta Traverso sostanzialmente una compressione del reddito da lavoro che dall'inizio degli anni ottanta si è stabilizzato su una quota bassa
Del fondo e a quel punto è rimasto compresso a quei livelli e oggi si pone in termini anche esplosivi una politica dei redditi a favore del lavoro dipendente evidentemente di controllo degli altri redditi
Per questa ragione ad esempio io non direi come ha detto anche Giorgio che
Quando ha fatto un'osservazione sulla documento per giugno che sia così risibile l'esigenza di intervenire per i il controllo di obiettivi della politica dei redditi
Perché il meccanismo individuato in quella sede molto semplice
è un meccanismo in cui confronto anomale semplicemente la sede in cui il governo che evidentemente espressione di una maggioranza deve indicare gli obiettivi per quanto riguarda politiche inflazionistiche poi la politica dei redditi e gli altri obiettivi generali
Questi sono evidentemente credibili sulla base del degli strumenti che vengono indicati cioè i vari mezzi che il Governo metterà o meno a disposizione in questa direzione
Ma da questo non comporta evidentemente un accordo centralizzato sulla politica dei redditi perché io penso che il sindacato debba rimanere un soggetto autonomo nel perseguire quelle politiche
Perché non è credibile non tanto che il sindacato definisco in termini centralizzate le politiche dei redditi ma soprattutto non è credibile anche per le ragioni che diceva Cazzaniga prima ad esempio che ci sia un presidente dei commercianti e degli artigiani che dichiari la sua politica dei redditi in più o in meno
Rispetto agli obiettivi definiti
Allora l'unico modo per intervenire su coloro che avranno scostamenti e sono le politiche che il Governo può fare solo evidentemente politiche contributivi e fiscali
Ognuno ha la sua responsabilità ognuno suo terreno d'intervento e da questo punto di vista le forze sociali a partire dal sindacato mantengono evidentemente spazi di autonomia e di intervento
Così per quanto riguarda la questo del conflitto
Io penso che sia del tutto evidente che il conflitto ineliminabile del resto tutte le volte che si cerca di comprimere il conflitto il conflitto riesplode in termini addirittura peggiori di quanto qualcuno che vuole cacciare dalla dalla porta poi non solo ritrova dalle finestre intendo dire molte volte anche con atteggiamenti e punte corporative molto difficile da accettare
Eppure anche la questa del conflitto oggi ci pone concretamente sul tappeto l'esigenza di una risposta
Nuove regole nuove regole sono necessarie nuove regole di democrazia industriale nuove regole di democrazia economica sono un terreno su cui è necessaria e possibile offrire delle risposte
Non immaginando le come risposte necessariamente subalterne o terreni neutri in cui una risposta equivale all'altra ma come terreni
Che abbiano di fronte a sé è molto chiaro che la tematica dei diritti come diceva anche Dogliani comporta una tematica dei poteri non esiste un diritto semplicemente teorico astratto
Il diritto per poter essere esercitato e soprattutto se devono essere uguali diritti per soggetti diversi non possono che essere diritti esercitati attraverso la capacità di riequilibrare anzi tutti i poteri che sono fondamentalmente squilibrati
All'interno della società
Così ancora su un altro punto e poi voglio arrivare ad una ipotesi finale
Penso che sia necessario creare le condizioni perché ci sia una risposta in termini di sistema di interrogativi e a problemi come la stessa questione della competitività oggi perché la Confindustria e il padronato sono così accaniti sulla questione Scala mobile costo del lavoro salario ma credo per ragioni che sono abbastanza comprensibili Cazzaniga la diceva anche su questo sono d'accordo
Cioè la grande difficoltà di competitività del nostro Paese del suo sistema produttivo ed economico a livello europeo e a livello internazionale
Ma allora noi pensiamo che la risposta possa essere una risposta spontanea evidentemente no occorre riprendere obiettivi di politiche di programmazione creare le condizioni perché si siano scelte di intervento dello Stato nel guidare scelte evidentemente di obiettivi economici da raggiungere che fondati su produttività qualità e quindi sulla maggiore capacità di competitività
Quindi io penso perché ho fatto questi esempi ma per una ragione molto semplice perché credo che oggi noi dobbiamo creare le condizioni perché gli elementi di protesta che ci sono nella società dovuti alle compressione dei poteri alla lontananza tra l'individuo tanti gruppi sociali e i centri di comando della Società e della politica abbiano però la condizione di avere concrete prospettive positive non c'è soltanto l'elemento negativo c'è anche un insieme di possibilità di opportunità che debbono e possono essere colte in questa direzione
E qui voglio dire qual è ad esempio la distanza che più mi preoccupa di alcune delle tesi di Fausto Bertinotti sulla questione della democrazia nel sindacato che sono sicuramente uno dei grandi temi di cui dobbiamo discutere
Io delle che sono completamente d'accordo che il problema della democrazia è per il sindacato un grande tema
Voglio anche dire che le tesi di maggioranza in questo caso che sono uscite per il congresso non sono le stesse che erano state proposte anche questo va detto
Grazie ad una discussione politiche anche d'emendamenti sono cambiate le proposte e credo che le tesi di maggioranza oggi sarebbero largamente accettabili in quanto immediatamente attuate ed attuabili
Il punto vero di questa partita è come realizziamo quelli che non possono che essere obiettivi da raggiungere
Ed è qui forse l'elemento di distinzione che ci divide io sento ad esempio che è ancora troppo sottovalutata l'opportunità che ci viene da un accordo come quello sulla rappresentanza sindacale unitaria
Qual è il giudizio fondamentale che diamo della crisi di democrazia del sindacato il fatto che i meccanici e non hanno fatto la consultazione referendum mentre magari l'hanno fatta i tessili all'interno della loro categoria sì questo l'argomento vero ma non è sufficiente in sé
Argomento vero sta nel fatto che è saltata la capacità nei luoghi di lavoro da parte dei lavoratori di eleggere la propria Rappresentanze sindacali unitarie e in assenza di un provvedimento legislativo cogente quello di cui parlava Giorgio che è di poco fa l'unica alternativa che è rimasta è una sorta di autoriforma sindacale cioè in questa fase la proposta che CGIL CISL UIL hanno elaborato oggi questa proposta io credo vada esaltata
Ne chiacchieravo prima con Fausto e lui diceva io questa proposta la difendono io questa proposta la esatto
C'è proprio la differenza radicale nel modo di concepire questa accordo perché ove attuati lavoratori tornano a votare le proprie rappresentanze vuole dire introdurre un elemento dinamico di grandissima novità
E di grandissimo momento nel costruire la possibilità di riportare i lavoratori a potere decidere le scelte fondamentali del movimento sindacale
Così voglio dire c'è un'altra tematica sulle questa della democrazia che io penso dovremmo affrontare in termini un po'diversi da come la stiamo affrontando ancora oggi e riguarda un tema che che sia sollevate in termini critici mi riferisco la questione del rapporto di lavoro
Intanto per rispondere ad un primo criterio di democrazia
Va detto che sul rapporto di lavoro c'è un forte mandato d'organizzazione io quando fu eletto segretario Funzione pubblica avevo mandato congressuale che mi impegnava la modifica del rapporto di lavoro pubblico ma la CGIL su questo mandato congressuale
Ma mi rendo conto che ho mandato congressuale d'organizzazione non è in sé sufficiente ma su un tema come quello della modifica del rapporto di lavoro pubblico chi deve decidere i lavoratori pubblici direttamente interessati o l'insieme dei lavoratori italiani
E una politica di riforma di questo colore deve essere gestita attraverso una sorta di referendum sì o no o non è un consenso politico che va conquistato
E in ogni caso un diritto comune per tutti i lavoratori italiani sia quelli delle piccole aziende che dei lavoratori pubblici non è un tema su cui l'organizzazione
Può entrare perfino in dissenso con aree importanti di lavoratori anche se sono i cinquanta o gli ottanta mila che sono stati in piazza sotto le bandiere dello SNALS il venticinque mattina io penso che in certi qua in certi casi un elemento anche di giacobinismo politico in una direzione ritenuta giusta sia un elemento che si può perdonarlo
Infine un ultima questione sul congresso della CGIL lo dico qui perché la prima occasione che mi capita di poterlo dire
Io sono molto preoccupato fondamentalmente perché ritengo che quello che consideravo lì più importante successo politico del Consiglio generale che ha fatto decollare congresso e oggi è fortemente in crisi e mi riferisco l'obiettivo di un congresso dialogante
Cosa vuol dire un congresso dialogante vuole dire avere difeso la possibilità che non ci fossero delle tesi di maggioranza e di minoranza in emendabili come è successo nel congresso del partito che io considero delle più grandi sciagure del dibattito politico del nostro partito degli ultimi tempi
Perché dare le condizioni perché gli uni e gli altri potessero ascoltarsi reciprocamente influenza sì in qualche caso convincersi in ogni caso essere disponibile a superare le tesi di parte
Io temo che alla fine noi avremo fatto un enorme campagna elettorale sulla base di due tesi tra di loro alternative avremo cercato i voti più o meno bene con toni che io credo potremmo anche cercare di alleggerire un pochino
Alla fine però la gente sarà stata sostanzialmente passiva sarà stata chiamata a votare del resto lo si vede anche nel modo come lavoratori votano la presenza alle assemblee non è la stessa parte che poi vota una parte si rifiuta di votare se ne va al momento del voto perché e che non sente come proprio quel tipo di divisione quel tipo di voto non lo capisce non partecipa per tante ragioni allora alla fine noi abbiamo fatto un congresso che è una campagna elettorale questo che volevamo fare beh oggi siamo ancora in tempo per modificare questa situazione io che non ho accettato dall'inizio la blindatura dalla maggioranza vi dico molto sinceramente che temo la blindatura della minoranza
Perché così come io dico e lo dico apertamente in tutte le sedi che sono contrario ritenere le tesi di maggioranza una sorta di Talmud di DDA che così è e così deve essere votate ce ne sono tanti che lo dicono e io sono in disaccordo con questi compagni
A Moretti credo sia uno di questi tra l'altro
Credo credo
Credo che agli altri compagni beh in questo modo così mi dirà se di questa opinione o no so perché ha criticato talmente gli emendato ore che credo fosse di questa
Magari fosse solo questo
Mentre per quanto riguarda invece le aree di minoranza io sento che c'è una sostanziale difesa mi pare a critiche di un'opinione politica come quella che è stata indicato
Allora se come io credo dobbiamo cercare di superare le blindature che non servono assolutamente a nulla perché riducono un dibattito congressuale ad una mera campagna elettorale allora è problema che abbiamo è quella di avere veramente una disponibilità di tutti non solo all'ascolto ma anche a superare delle contraddizioni ma insomma è proprio vero che la differenza tra tesi di maggioranze tese di minoranza è un confine così immodificabile
Che sulle su un punto è immaginabile che sia superabile l'attuale contrapposizione che non esistono punti su cui si può andare ad un dialogo e ad un ascolto reciproco
Io spero che questo avvenga spero cioè che si apre una condizione di ascolto vero anche perché i congressi di base non sono finiti e soprattutto stanno per cominciare i congressi territoriali
E allora a quel punto io spero che il dialogo riprenda perché altrimenti al consiglio generale la battaglia politica per un congresso dialogante potevamo fare veramente anche a meno di farlo
Va bene
Da
Passo non oltre questioni sulle quali opinioni differenti da quelle che lo ascolta sono totalmente non posso
Anche mercoledì in questa sala ho sentito rappresentare come quasi realizzato un disegno autoritario
Stato uno che ha perfino detto ha parlato di gestione autoritaria del Comune di Roma da parte del sindaco Carraro
A me francamente pare un'esagerazione insomma
E aggiungo che fin dal pioniere mano insegnato che anche nelle situazioni più difficile
Era sempre giusto
Considerare che ci fosse una via d'uscita positiva e non che fosse tutto compromesso
A proporlo le differenze fra di loro e poi credo che sarebbe giusto ragionare su quanto le differenze siano causa e quanto siano Effetto della nostra crisi
Secondo me c'è un misto dell'uno e dell'altro che andrebbe analizzato più in profondità
La democrazia è un tema affascinante che prende molti discorsi
Io qui ho delle tesi un po'differenti anche dalla maggioranza della CGIL come vedi sono per emendare
Per esempio io credo che la differenza vera più grande fra gli anni settanta e gli anni Ottanta non sia nelle forme decisionali del sindaco
Perché anche nei primi anni Settanta abbiamo avuto fiordi verticismo e di leaderismo alla grande
Sia la grande però non c'era questo problema di rapporto con la gente va perché perché le decisioni prese da questi vertici si incontravano con la spontaneità dell'otto
Sono state prese decisioni di sciopero generale
Forse meno di dieci persone
E però chi leggeva il giornale il giorno dopo leggersi ha deciso lo sciopero generale il suo atteggiamento che era non era ma che antidemocratici che non mi hanno ascoltato vera finalmente hanno deciso una cosa giusta
Cioè si incontrava con la spontaneità
E poi aveva successo
Porta a casa dei risultati
Badate che tu puoi essere ugualmente democratico nel gestire una vertenza dove migliori le qualità dei lavoratori oppure dove gestisce ristrutturazioni col licenziamento
Sì Salieri Stato democratico nei due casi l'esito finale non è uguale non è paragonabile
E io credo che la Conferenza grossa tra gli anni settanta e gli anni ottanta e queste
Che a un certo punto in conseguenza di molte ragioni compresi gli errori politici le decisioni dei vertici hanno cominciato in contrasto sempre meno con la spontaneità della base e abbiamo cominciato a prenderle invece Qatar
Io credo che se non si ragiona di cui resto si fa confusione
Così per esempio il contratto dei tessili Necci applaudono e nelle fabbriche dicono che va bene
Ma la ragione fondamentale non è perché faranno il referente
O perché è c'è stato anche
Rapporto democratico che nella costruzione della vicenda che ha apprezzato dalla gente
Tra l'azione principale che il merito della soluzione è apprezzato
In quasi tutti i suoi punti anche i compromessi fatti sono compromessi giudicati positivi
E c'è anche ecco una cosa che io credo andrebbe meglio apprezzate che c'è anche nel contratto edili che a mio parere può avere significato di una inversione in qualche modo della corrente si migliora il trattamento di malattie
Dopo molti anni che su questo eravamo lavora di lima
A mio parere questo può essere un segno che si va forse ci sono gli spazi per riprende
Cazzaniga poneva una questione sulla quale io rispondo con un esempio dice ma se distribuiamo diversamente i poteri contrattuali che ci rimette
Io c'ho un caso Marte rifacciamo la trattativa con la Confapi
La Confapi l'associazione che sarebbe interessata riconoscerci il diritto alla contrattazione territoriale
Io sono di parere che sarebbe ragionevole dire dieci mila lire in meno in cambio del riconoscimento della cooperazione territoriale
Dieci mila lire in meno nella trancia di mezzo quella che si verifica a metà fra un contratto e l'altro sono convinto che
Ce la riprenderemo di più
E
Realizzeremo un esercizio di potere contrattuale che potrebbe intervenire anche su molte altre questioni oltre al Salario
Se invece avremo queste dieci mila lire nel contratto nazionale ma non questo diritto va bene saranno dieci mila lire in busta paga ma sarà molto difficile per noi affermare in certe zone di questo Paese
Un po'perché invece considero importante
Questo mi fa fare una battuta anche sulla questione del compatibilissimo anche questo è un grande dibattito tra vino
Siamo subordinati siamo
La semplifica un po'troppo secondo me il contratto dei tessili e di gran lunga più in casa incompatibile rispetto ai sto al sistema che si è consolidato di quanto lo siano le piattaforme dei Cobas che hanno manifestato adesso ti sei opposto
Quelle piattaforme la frode viene mente riassorbibile nel sistema che magari gira il conto gli operai
Contratto dei testi è talmente incompatibile che c'è
Buon venticinque per cento della categoria che non riesce ad applicare la gente che lavora nella sua regione a delle paghe che sono molto più basse il contratto di lavoro la loro battaglia per farselo applicare il contratto di lavoro
è incompatibile con quell'assetto strutturale di quel tipo di industria che riguardano decine di migliaia di persone
Quindi il discorso può essere molto complicato
Così anche per insistere sulla democrazia
Io credo che il congresso del mio novecentottantasei della CGIL ha ben fatto con sia stato un un abbaglio grosso
Anche qui semplifico
Tutto l'impianto congressuale è stato costruito così il problema del sindacato è la democrazia
Quindi i referendum sono la soluzione
Questo tipo di discussione ha messo totalmente in ombra invece una battaglia sui contenuti
Che andava invece svolta almeno alla pari rispetto per la democrazia e che noi ci trascina vanno da molti anni
Perché poi le nostre divisioni hanno riguardato questioni concrete
La gestione delle ristrutturazioni la questione della flessibilità
E mi hanno imparato quando nell'ottantatré abbiamo fatto il contratto che prevedeva la contrattazione la flessibilità degli orari di lavoro cioè l'opinione prevalente nella CGIL era che si trattava di spendere qualcosa no e non di
Regolamentare in maniera positiva un fenomeno necessario
La mobilità della manodopera la questione utilizzo degli impianti
Io credo che dovremmo abituarci di più a un dibattito sul merito delle questioni
E più si rifugiano nel dibattito che pretende di dire che il problema è la democrazia e più credono quelli
Pestiamo acqua nel mortaio non per dire che non esiste ma per dire che va collocato nel suo punto giusto
Da questo punto di vista voi osservo una cosa che riguardava delle tesi della maggioranza
Qui c'è una gara a dire che facciamo schifo
Le tesi della maggioranza proclamano che nella CGIL siamo alle situazioni di deficit insopportabile di democrazia
Più più critici di così come si può fare uso beh la tesi di Bertinotti non la dice una cosa così pesante
Io o siamo al trasformismo
Perché insomma uno che ha comandato in CGIL che scrive una cosa del genere dice però datemi la fiducia con voi o siamo semplicemente al fatto che sia una tale volontà di assorbire
La critica di Bertinotti per via non farti la mozione per conto tuo che sia stato disponibile a scrivere dell'enormità di questo genere
Io non la condivido una tesi corsi
Perché penso che la situazione si è invece molto articolata molto diversificata anche nella CGIL sia sulle questioni della vita democratica sia sulle questioni dei contenuti della politica che si fa
Altro punto
Da questo era l'accordo fra l'unità la democrazia
A proposito del contratto dei metalmeccanici ne sono state dette di tutti i colori
Le giuste di sbagliate di moderate di esagerate
C'è un punto che non è stato messo in risalto da nessuno credo e che invece io considero importante
Io sono di opinione che sia stato un errore
La pretesa FIOM al congresso di Verona di decidere lei la piattaforma per tutta la categoria io adesso estremizzo anche qui
Però questa cosa preso PRC siamo nel congresso della FIOM decidiamo i contenuti della FIAT Fo
Ma vi pare che possa esistere un'organizzazione che poi ti dice avrà avuto ci metto la mia firma
Alle Categorie abbiamo scelto l'esatto contrario abbiamo detto discutiamo di contenuti molto generali
Ma la piattaforma di tutta la categoria
Non preposti pigliamo posizioni della nostra organizzazione perché bisogna fare di tutto per partire insieme
Secondo me approccio diverso
Badate questo c'entra perché noi la democrazia e la comunità spesso le mettiamo in contrapposizione
Quando noi dobbiamo scegliere fra democrazia unità abbiamo perso sempre
Perché quando non abbiamo uno standard minimo di unità
Possiamo esaltare la democrazia fra di noi finché ci pare
Poi non diventa neanche democrazie riorganizzazione diventerà democrazia di corrente o di frazione fra di noi siamo saremo ultra democratici ma inefficace
Ai fini del rapporto con la massa dei lavoratori e soprattutto ai fini del rapporto di forza col padrone
Vi voglio fare un altro esempio l'abbiamo fatto degli accordi regionali dell'artigianato in Emilia in Toscana
In Emilia siamo riusciti a fare una cosa veramente democratica somma centinaia di assemblee al quale hanno partecipato migliaia di lavoratori
In Toscana non siamo riusciti a far questo
In parte perché l'organizzazione non si è mobilitata abbastanza in parte perché non c'era una storia precedente in parte quindi è fallita l'operazione
Beh in Toscana anche se non si è riusciti ad avere un perfetto percorso democratico sia comunque nel gruppo dirigente deciso di Pale la piattaforma
Poi sempre lo stesso modo antidemocratico si decide di scioperare una volta riuscito una volta no l'esito finale è stato che si è riusciti a fare il contratto integrativo onesto venticinque mila lire di aumento tali una o
Stiamo calmi
Lo stesso percorso già in corso in Lombardia nelle Marche in Umbria
Beh siamo fuorilegge agli
In base a le tesi proposti da CGIL quei compagni lì bisognerebbe spendere tutta la Sicilia
Il bastone
Io dico che in certe situazioni sindacato se diventa sindacato per i lavoratori
Immaginando di poter diventare dei lavoratori delle volte contrapponiamo queste due cose è progresso
Secondo la mia opinione
E si è il modo per fare in progresso io dico che bisogna passarci
E invece certi schemi non ci portano da nessuna parte
Così come non porta da nessuna parte una Eva esagerazione dell'enfatizzazione dell'unità dal basso
Del democrazia dal basso
Alla democrazia suona il basso e quella che fa vinse i macchinisti neanche i ferrovieri
Ho combina democrazia dal basso e un esercizio di direzione democratica e di responsabilità democratica dei gruppi dirigenti non vai da nessuna parte o comunque non fa il sindacato generali
Sul Giulio
Ma io non ero il direttivo quindi uno può dire ecco bravo parli Donato però sapete anche che sono uno che parla quindi
Due cose di merito
C'è un punto che è sfuggito a tutti proponiamo la perequazione del trattamento di fine rapporto per i dipendenti pubblici nella vertenza di giugno io penso che sia un errore
Io penso che questa cosa da fare ma associata la questione pensioni
Anche perché con i sei tatticamente presentabile agli interessati di felici senti si fa la riforma delle pensioni dove si lavora di lima ma in cambio ti si dà un miglioramento perché va in pari con quelli dell'industria
Se questa operazione la facciamo a giugno incassano e poi ci diranno che la riforma delle pensioni non va bene forse però siamo già in ritardo perché una parte grande dei pubblici dipendenti Grazia leggine scandalose a sentenze non meno scandalose questa questione l'hanno già risolto l'altra
Politica dei redditi
Il minimo per un sindacato di politica dei redditi e controllare i redditi dei lavoratori dipendenti
No
Alla che sarebbe tanto porre la questione di uno strumento di controllo delle retribuzioni di fatto che passasse anche provare l'indicazione minima la pubblicità
Dei salari individuali
Come elemento che aiuterebbe molto a porre nelle aziende una specie di giustizia perché ha la maglietta di tredici mila lire Giovanni invece trenta che fanno lo stesso lavoro
Ma c'è una grossa questione democrazia sulla vertenza di giugno
Io la penso così
Noi abbiamo su queste cose delle diversità di opinioni radicali con la CISL e Luigi
Ho finito la CISL e UIL dicono noi c'erano stati eletti dal congresso
E abbiamo
Potere di decidere noi invece diciamo che bisogna consultare tutti c'è perfino un emendamento che precisa tutti i diciotto milioni di lavoratori interessati
Io credo che non sia praticabile
E io credo che alla luce di queste diversità radicali
Sarebbe stato un buon compromesso concordare che la consultazione riguardava i quadri e i delegati di tutti i posti di lavoro
Che poteva voler dire trecento mila persone
Una cosa del genere implicava che si sospendesse come stracci sia per esempio da renderla anche credibile organizzativamente
Io sono convinto che sarebbe stata una cosa egregia
Che avrebbe messo insieme delle esigenze vere avrebbe parte cioè partecipare di Quadrini delegati che poi sono un tramite importante per il rapporto con i lavoratori siamo stati inchiodati in una discussione fra la democrazia dei diciotto milioni
E quella che si concretizzava il direttivo della CGIL
Mi sembra che se uscissimo da questo tipo di contrapposizioni forse facciamo le cose serie lo stesso vale per la questione di forma del rapporto Ilo del pubblico impiego
Come poteva valere per la questione con lamentazione del diritto di sciopero sulla quale anche lì abbiamo agitato la questione del referendum
Non si è fatto se si fossero fatto a tappeto delle assemblee secondo me tra evidentemente gratis ecco
Sul congresso una battuta
E c'è
Quel che osservo io è questo
Intanto le assemblee vanno a secondo di chi gliela racconta
No perché i lavoratori sono scemi non capiscono ma perché cosa che ne sottovalutiamo c'è un grande rapporto di fiducia fra i lavoratori e quei dirigenti che li frequentano tutti i giorni che stanno lì sul posto
Per fortuna e quindi quando l'assemblea si va a quel dirigente lì e gli racconta la sua versione di tutte le due mozioni proposte
Il danno fiducia a luglio badate va così salvo quelli molto Scafati che sanno come girasse poi dove ci presentiamo in due presentarle tesi contrapposta non le conosciamo già un po'più complicate
La tendenza prevalente a interpretarle cose così lotta intestina fra dirigenti per la conquista del potere
Nella maggior parte dei lavoratori cioè sono beghe vostre
Io credo che questo è un esito molto negativo però non mi sento di mettermi a dire di chi è colpa va bene perché così siamo chiari
Dico che però c'è una responsabilità grande in questo dei gruppi dirigenti a tutti i livelli deve preoccuparci
Spero che ci sia il tempo rimediare
Grazie
Grazie
Ieri
Sono
Posso
Via
E
Poi
Vito
Dopo che
Ma io
Sono d'accordo su una sottolineatura che ha fatto grandi nel suo intervento che mi pare sta alla base mi sembra però almeno delle relazioni che sono state presentate a questo convegno
E che un
Una sottolineatura concreta
Di un forte nesso tra politica ed economia tra processi politici
E vicende economiche se la vogliamo chiamare così
Credo che questo
è il frutto di uno sforzo che da diverse parti siamo venuti facendo diverse parti
Per uscire da una lettura tutta politica politica della vicenda anche istituzionale
E da un restringimento
In un certo ambito anche della
Vicenda sociale
Mi sembra che nelle relazioni
Cercando proprio di di cogliere questi nessi
è stato indicato
Una tendenza che si profila
E che tende a proiettarci non solo nella
Nella sfera strettamente istituzionale ma nella vita generale del Paese
Ad una nuova fase adesso Padovano qui i termini o che ha ripreso la relazione di Bertinotti poi sono tornate nella nostra discussione
Di queste settimane
Una nuova fase uno stadio nuovo stadio di centralizzazione gerarchizzazione
Separazione frantumata nello specialismo
Io
Preferisco più questa formulazione vorrei dire Bertinotti che non la formulazione stessa specialismo o separazione si separazione frantumata nello specialismo
Mi sembra che
Sì con una con una cautela anche nelle parole e nella terminologia
Appunto
Siamo un palloncino ad operare questo termine troppo generico di autoritarismo
Bertinotti adoperato un termine
Regime ademocratico
Io sarei cauto anche su quel termine
Perché Luís adoperato
Per raggiungere se più complesso serve compreso qui spiegare
Proprio perché rimanda poi il ragionamento sulla democrazia come modello più che poi a un'analisi concreta delle forme storiche della democrazia
Ad ogni modo mi pare che la importante e comincerà a vedere meglio un il progetto a definire questi processi che si stanno sviluppando il giudice la cui voi cui poi depositarsi
In una forma compatta
O il mutamento è ancora più profondi questo vogliamo secondo me è ancora tutto quanto da verificare
Primo punto insomma della discussione
Cercando questo nuovo un nesso tra politica economia tra politica e sociale
Possiamo essere d'accordo siamo d'accordo che questa è una tematizzazione
Una griglia un'ipotesi
Di definizione della frase che noi stiamo attraversando oppure no in Italia in questo momento ma forse non solo in Italia
Io credo che su questo e su tutti quanti noi dobbiamo riflettere
Già a fare un passo in avanti in questo senso sarebbe
Sì no vero non è vero insomma
Mio padre
E poi io tornerò su un nesso che questo ha anche con ditemi che qui sono stati molto discusso e cioè la trattativa di
Perché stiamo arrivando a tutto questo a me mi sembra che questo risulta chiaro dalle relazioni che sono stati portati qui
Anche da tutta una serie di interventi ripeto anche dall'intervento ultimo di grandi e poi mi pare dicesse a suo modo anche che un blocco sociale non tiene più questa è la ragione
L'intervento di Cazzaniga un blocco sociale non tiene più
Mi pare che il ragionamento di Cazzaniga era molto concentrato sul come perché non tiene un blocco
Be allora questa è una lettura falsa
Se è falsa vediamo un po'quali altri ce ne sono in calo
Se invece contiene una sua forte verità
Beh allora tutto quanto il ragionamento sull'appuntamento di giugno e deve essere collocato dentro questa prospettiva
Brutta prospettiva io poi ci tornerò alla fine ma insomma conta anche per valutare questi tu questo appuntamento per vedere se questo appuntamento eppure il suo padre
In questa grande questione che si sta aprendo e si sta aprendo nel nella vita nella vita di questo
Di questo Paese
Cerchiamo di evitare le sommarietà
Però un esame
Dobbiamo tom una verifica dobbiamo compierlo e direi su questo è il primo punto su cui dobbiamo vedere se se la risposta ad un certo tipo oppure no
In relazione a questo
Io mi sento abbastanza sicuro nel direi che
Siamo giunti a questa fase anche sull'onda di una sconfitta di una crisi
E questa sconfitta e questa crisi io vola di assumo in quella formula
Che abbiamo adoperata su però secondo me
Ha un suo fondamento riguarda non fatti episodici
Riguarda l'indebolirsi insomma cadere dei grandi soggetti e delle aggregazioni collettive che erano sorte nel corso di questo secolo in poi c'erano sviluppate
Con tutti i loro limiti
In particolare nella seconda metà di questo secolo
E qui emblematicamente diciamo partiti e sindacati
Io credo che questo sia un terreno dove noi dobbiamo assumere
Non credo che sia un terreno un'analisi solo di una parte
Cioè per esempio tutta forse la parte più intelligente della diciamo Civitella linea sul debito
Socialista del presidenzialismo socialista
Che fa riferimento precisamente a questo questo dato
E voglio dire voi negare
Che qui sia il punto critico
Oppure avete
Degli atteggiamenti nostalgici oppure ragionare su sulle sulle sulle prospettive senza fare i conti con questo dato
Un questa enorme realtà di vita di massa di vita collettiva che poi assegnato tutto quanto questo secolo perché così di questo si è trattato
Adesso
Noi individuiamo una zona che è la zona europea prima di tutto tutta una parte dell'Occidente ma insomma poi l'Occidente nel suo insieme insomma
Beh chiama allora vedere
Se come
Stanno sorgendo delle controtendenza
Delle controtendenza perché io credo che e Roma questa
Spenta
A una nuova fase di centralizzazione
E di passi iniziazione delle masse come anche abbiamo messo c'era si fonda soprattutto solo lo smantellamento di queste esperienze sull'altra tutta ora è entrata in crisi di questi soggetti
Diverse soggettività
Io poi ci verrò ritengo che per questo poi faccia parte ci sono venuto ragionando più d'una volta di un problema più grande poiché il rapporto tra
Classi subalterne
Masse e politica
Fondo quando facciamo riferimento a quelle forme specifiche Ghiglia aggregazione collettiva
Lo parliamo di un modo molto profondo
Comunque unica adesso potrebbe anche quantificare Emilio Emilio centinaia di milioni di persone
In funzione andiamo a vedere il percorso
Decenni e decenni in particolare dalla seconda metà del cielo ma anche prima
Attraverso queste forme hanno mutato profondamente e in un modo diciamo così assorbente il loro rapporto con la politica il loro rapporto con la polizia
Io mi sono trovata a discutere di queste cose insomma
Mi ripeto ma insomma un po'perché vi mio pensiero
Anche riflettendo molto proprio al alle masse giovanili di oggi
E qui vedo una differenza su cui tornerò se penso a come le masse giovanili nel corso di questo secolo
Hanno abuso sono sono state coinvolte e hanno avuto un rapporto fortissimo con la politica
Sia nell'esperienze democratiche come sia persino esperienze totalitarie
Beh insomma una cosa appare abbastanza impressionante
E su qui Ceriscioli qualcuno di ognuno qualcuno di noi faccia del soggettivismo ma insomma se si misura il modo con cui diciamo Cipro più in radice a partire dalla giovinezza insomma la politica è interrata
Anche proprio in forme molto organizzati che poi ha avuto tanta tanti aspetto intanto gli sviluppi fascismo le socialdemocrazie il Sessantotto
Il comunismo il socialismo italiano ovunque fare tanti esempi e via dicendo insomma il rapporto è stato Stato molto forte molto molto molto intenso Vieux Paris
E oggi io vedo invece una torta differenza di fondo
Differenza di fondi e poi su questo tornerò
Beh e io la domanda che sento
Mi sembra che le relazioni che ci sono state presentate qui e anche le flessioni che ho sentito
Ci richiamano fortemente andare a indagare di nuovo
Sul conflitto confronto che avviene sul luogo di lavoro
Sul luogo di lavoro
Cioè non accettare e non dare per scontato
Che l'ISC conflitto sia scomparso
E che ci si e già ci sia lì solo passività
O a Patrizia
A partire e io credo che qui qui il congresso della CGIL davvero può dare un grande aiuto
Hanno voi per capire meglio Sud avere una grande occasione
Verso pure mi dispiace di non riuscire non potere partecipare forse ci ci deve essere anche uno sforzo di comunicazione d'immissione di materiali
E il potere verificare sul campo come si dice
Alla luce di questo grosso vedendo che appunto il congresso del di un'organizzazione come la CGIL che è stata tipica di quel rapporto tra individuo e politica tra gruppi e politica di cui parlavo io prima politica adesso nel senso ricco insomma
Oggi verifica che cosa è cambiato
La domanda che io c'ho in testa mi sembra che i una serie di risposte insomma già sono venute ettari donati però andiamo a vedere meglio
Non lasciamoci anche quindi diciamo così non non non cediamo una falsificazione
Le lotte contrattuali anche nei loro risultati limitati
Le tensioni sociali che si sono prodotte
Le esperienze con un richiamo forte io dico anche alla cultura della sinistra
Hanno un anno sbrigarsi era facilmente con con processi così profondo
Ecco io la cosa che vorrei un po'capire il problema che ciò in testa è
Va bene
Nelle forme che assume ancora il conflitto confronto sul luogo di lavoro si producono aggregazioni collettiva schermati su
Su un terreno o allora redistributivo motivo solo strettamente salariale ma redistributivo
E sul terreno della tutela e valorizzazione della professionalità
Bene
Solo su questo terreno o riemerge
Può riemergere Skardy emergendo
Una anche nuove forme di aggregazione di orientamento
Che vanno al di là della questione
Della redistribuzione anche della valorizzazione della professionalità poi messi non è che si possono tagliare le cose con l'accetta
Ma che riguardano invece il potere di decisione e di organizzazione produttiva
Di come si può orientare
E organizzare la vita produttiva
Cioè qualche cosa che riapre una discussione sui figli e le strutture dell'organizzazione
Io mi rendo conto che prima di tutto il ragionamento sulla politica dei redditi
Almeno qui siamo d'accordo ma grandi anche deve deve deve capire non stiamo facendo lo stiamo dicendo pareri tu sottolinea sotto questo sotto ma politica agli eredi significa conciliazione diversi subito la legge in questo modo io penso e ritengo ci sia una una politica dei redditi che possa partire da da da anche dalla coscienza di un un antagonismo e anche poi venne necessarie mediazioni
Anche in un conflitto si debbano realizzare su tutto il tutto questo
Beh ma c'è qualcosa che va oltre la politica dei redditi o no questi se la grande questione mi sembra che è una questione su cui dobbiamo lavorare proprio al momento in cui prendiamo coscienza della profondità di quella crisi di cui voglio parlare
Per esempio sapendo però alle parole un pochino consumate in
Ma il malessere o i malesseri forme di malessere alienato nei luoghi di lavoro
E credo questo malessere ci esista
Resta malessere
E o per esempio già riesce comincia a produrre delle esperienze diciamo così comunitarie
E delle domande velleità di potere
Di potere
Sì ognuno
Perché questa cosa quindi non è sotto non è una posizione
Una volontà di rilanciare così delle un estremismo su un muro radicalismo e così via insomma in tempi di sconfitta
Beh ma riguarda molto il carattere della lotta
E il posto dell'agire collettivo i
La vittima
Perché io ritengo Contu chi di loro che con tutti i loro limiti
Beh insomma in quando il soggettività che hanno dominato il secolo e che agivano molto sul terreno redistributivo
E anche di condizionamento poi capitalistico di mediazione politica
Beh però c'era anche dentro
Qualche cosa che riguardava i poteri superare questo termine
Ora la risposta mi sembra molto importante
Perché nel primo caso nel caso che insomma diciamo così
Questa nuova dialettica nel due mila e i luoghi di lavoro
Adesso evidente sistematico resti e si muovono ancora sul terreno della redistribuzione
Beh allora il rapporto con la politica se intesi in senso lato rimarrà secondo me sempre dentro certi confini
Entro certi confini
Non solo guardate sarà molto esposto sembra una proiezione corporativa
Oggi cento così ma diciamo così sarà solo un concerto legame con l'organizzazione
E con l'organizzazione sociopolitica
è da vedere invece si si se stanno ripartendo altre forme di Legambiente
Altre forme di ricatto
Che in questo caso è fanno emergere per esempio molto
Di nuovo una dimensione progettuale
è una dimensione strategica dell'azione
Sul terreno dei poteri
E riguardano molto mi sembra allora un rapporto messo presente e futuro
Che è stato un nesso a mio parere molto forte nelle nelle esperienze sia pure limitate oggi in crisi ma che hanno caratterizzato questo secolo
E in cui forse con un illusione ideologica
Ah c'era molto www un legame tra anche in particolare la lotta molto particolare e poi l'investimento nel futuro l'ipotesi del furto nel futuro
Il che naturalmente portava un certo rapporto
Tra il singolo l'individuo el e quell'agire collettivo e anche le forme che prendeva quel Petri quella dell'agire collettivo
Cerchiamo anche qui di dire insomma
Grandi masse subalterne se mai si sono fatti un'idea di molto ideologico tutti quanti ce la siamo fatta di un futuro che poi era molto più problematico
Che che si è rivelato niente affatto sicuro insomma forse convivano un'accelerazione nel nel nel nel nella loro sensibilità nel loro cervello immaginando che questo futuro venisse molto presto dando persica molto per spiegarmi bene
Però
Questa dimensione questo rapporto presente futuro era fortissimo presente fortissimo sarà molto forte
E oggi diciamo così e invece io sento se guarda alle nuove generazioni che diciamo così l'impegno sul futuro la scommessa sul futuro
A me mi appare molto molto più limitata molto più limitati
Ha aggiunto anzi correnti di pensiero che oggi ragionano subito sulla dominanza del presente sulla rinuncia ora o la la la la
L'attenuazione del
Del futuro
Ecco
Nella misura in cui usciamo
Dalle politiche redistributive o muovendo dalle politiche di invidia distributive riproponiamo l'esigenza come lo vogliamo chiamare emancipati IVA per adoperare una parola molto solenne sarebbe liberazione
Beh Renzo ma anche il rapporto presente e futuro
E l'investimento oggi nel futuro e quindi il rapporto tra politica azione sociale e i e grande impegno collettivo diventa diventa un altro
In questo senso
Grandi dicevo programmazione son cioè in che termini usavano un concetto di programmazione ma perché perché questa parola è caduta in disuso
In forte disuso non solo per gli sconfitti che abbiamo subito secondo me ma anche perché programmazione supponeva molto
Un questo dato programmare programmare trasformare questo rapporto presente e futuro che secondo me per tante ragioni invece è entrata entrata in crisi e quindi son poneva un discorso che poi come lo vogliamo chiamare
Non lo chiamiamo più di sistema per la cautela ideologico vogliamo avere certi sbagli versamenti sbagli del passato ma indubbiamente presente investiva questioni che concernevano modello il modello di sviluppo
Avrà sviluppo
Io per esempio
Vorrei capire meglio che ci e cosa si sta producendo su questo terreno qui nelle nuove nelle nuove e generazioni perché nella misura in cui entrano in crisi entra in crisi questo tipo di discorso
E allora voi dice c'è più o meno spazio per quel processo adesso diciamo così di centralizzazione passo iniziazione delle masse di cui di cui parlavamo
Parlavamo prima insomma
Cento qui la riflessione andrebbe fatta molto molto a fondo il non dobbiamo dobbiamo capire i mutamenti grandi che sono divenuti intanto
C'è un peso del perché alla dimensione delle decisioni processi di internazionalizzazione
E anche i fenomeni di professionalizzazione di specializzazione che per ciò sorgono all'interno di questa diciamo così dimensione molto più vasta
Sorge insomma la questione del connettere politico
Diventa un fatto molto più complesso
Fino a comportare degli elementi di mestiere
Io vedo inoltre la crisi di una scienza sociale diffusa
Il pluralismo che ha avanzato senza dubbio nel mondo nell'Occidente
Sino coi alle alle forme di alle correre insomma alle filosofie del pensiero debole del del della fluttuazione dell'esistente diciamo così di sono tutti fenomeni in cui indubbiamente la percezione dell'insieme è diventata una cosa molto più complessa
Quindi di da una parte la sensazione della potenza della politica
Ma anche della lontananza dalla politica
E dall'altra parte della sua specializzazione e quindi della sua relativa mercificazione
Specificazione
E anche la coscienza io così spiego l'atteggiamento anche di tanta parte della gioventù che questo richiede una distorsione sempre per fare un paragone mentre mi pare che la mia generazioni in fondo c'era fatto un'idea della politica come esaltazione
Di una serie di di di di
Di di di potenzialità umane
Adesso
C'è un senso comune che tende a presentarla una distorsione
Una distorsione dell'essere
La caduta di una missione della politica
E invece legge Aubry la sensazione che che l'impegno nella politica e quindi poi in un progetto sociale in un progetto di futuro
è qualcosa che che cambiargli fondamenti
Distorce
Fondata
La visita
E io credo che in fondo voi gli sbocchi corporativi di partito particolarismi
Anche un c'è un falso ragionamento un ragionamento su un falso concreto
E hanno corso perché appunto da una parte i grandi racconti
Filosofici erano fare
Sono apparsi come ideologia del
Dall'altra parte anche valori legata tutto questo come era una fedeltà
La trasmissione di un sapere
Il peso di una tradizione beh insomma hanno dato luogo invece ad altre fenomeni la moda
La continua mutazione del consumo
L'incontrarsi poi appunto nella moda o nel consumo oppure in atti che sono come dire estremamente
Transeunte
E dall'altra parte la fedeltà che a questo punto diventa Nostalgia il rito oppure diventa razzismo sino secondo me ha una faccia
Che emerge che la violenza l'anomia
Ecco è dentro queste contraddizioni queste mutazioni che secondo me procede il grande rischio della delega in cui scompare il confronto il dialogo il controllo e quindi il grande pericolo della Della pattizia
E secondo me dentro questo
E io vedo di esplodere poi allora la spinta a a nazionalismi mi militarizzati
In rapporto a questo all'idea di nuove Pierre gendarmeria internazionali come è cambiato per esempio tutto quanto il discorso sulla NATO reso nessuno parla più di abolirla
Ma si pensa corpo un nucleo speciale che mantiene essa
Sono i problemi che tutto questo sta sollevando io pedagogico molto molto sì significative dobbiamo riflettere molto di più
L'indubbia resistenza che l'istituzione ecclesiastica cattolica la Chiesa cattolica in particolare oppure a queste forme di processo
Mi sembra molto sintomatiche molto tipico il sorgere di scuole proprio di politica
Tenute fatte fatte da dei tre dai preti no
E allora
Come vi pare un rapporto tra esperienza individuale
Condizione lavorativa
Sofferenza nella condizione lavorativa
E formazione di una nuova cultura coscienza collettiva e capacità progettuale
Come regge di fronte alla pervasività che hanno oggi in media
Questo è l'altro terreno su cui
Beh e vi ricordo che qualche volta ci sta ci sta da oltre diarrea Brebbia in un po'compagno
Che tutti quanti noi stimiamo molto Bruno Trentin tratto continuità catacomba Ali insomma
Giuffrè vedemmo un poco e quella cosa su
Febbraio sembrava un'affermazione un po'arrogante
Però un elemento c'era anche il fatto che vogliamo e dobbiamo stiamo cercando di ripartire da queste queste
Che alcune azioni abbisognano di opere no
E allora
Qui mi sembra che la fase che sta attraversando il sindacato e anche le esperienze che stanno sono ci sono state lotta in una nuovo così importante come quello che è stato il sindacato italiano
Mi interessa moltissimo per capire che cosa riparte nella direzione del discorso che io avevo fatto prima
E che è molto legato a questo rapporto tra vita trasformazione sociale dignità e politica intesa in questo senso progettuale e altri
E io con le altre due cose che vorrei dire poi ho finito
Beh se ci sono questi nuclei di aggregazione collettiva che stanno ripartendo a che livello in che modo
Come noi innestiamo ristabiliamo un relais con gli altri luoghi e momenti in cui si producono contraddizioni e conflitti essenziali nel capitalismo della terza fase
Riecco il cui quei mille cioè non solo voglio capire lì nel luogo produttivo nel nello specifico del produrre moderno che cosa riparte da questo punto di vista ma voi come si connette perché questo oramai l'abbiamo capito che non è solo dentro quella sfera
Che possono oggi la risposta esaustiva
Perché che la prospettiva di un mutamento allora
Sono anche altre contraddizioni altri conflitti
A questa data di fine secondi dobbiamo capire ecco come entrano nei rally
Lo dico e faccio subito un esempio perché a me mi era parso di grande interesse la questione dell'orario di lavoro mi sembrava che la questione dell'orario di lavoro era qualche cosa in cui ci si stabiliva questo nesso
Tra diciamo così tutta la tematica evocata da dal produrre moderno
E via dicendo insomma con quello che significa e tutta per esempio la tematica dei tempi di vita
Dei tempi di vita
Perché caduta questa cosa che secondo me questa grande simboli uscita
Che scavalcava la questione della stretta condizione operaia o lavorativa alludeva a un altro un altro messo adesso ce ne parla molto poco mi pare no forse John informa Matteo
Mi sembra che anche l'altro punto di Paz dimesso che era la discussione
Sull'ambiente nella fabbrica
Non basta più al momento in cui le dimensioni del rapporto uomo natura stanno toccando tutti tutti gli sviluppi che noi che noi sappiamo
A mio parere allora come inviti crediamo un canale che sia più forte di quello che pure fu un germe
Così interessante
Anche la questione
Del rapporto con tutto il mondo della immigrazione
La possiamo dicevo risolvere solo con il concetto di guerra tra poveri insomma
Che esplode in un caso come quello di Milano o dobbiamo cominciare a a riflettere di nuovo sulla categoria dello sfruttamento
Riportato oramai a livello mondiale
A livello mondiale
Ci sarebbe molto da interrogarsi sul pacifismo
E su quello che è stato il rapporto tra sindacato e guerra Ornella degli esplosivi une della guerra e dell'arrivo militarizzazione che abbiamo avuto perché il sindacato è rimasto sostanzialmente fuori
Da questo grande evento
Quindi anche nell'esperienza del sindacato Cimo sta dei momenti critici nel corso di questo secolo
Nella prima guerra mondiale e così via infine l'ultimo punto su cui io mi voglio soffermare la questione del problema dello Stato
E qui resto colpito
Dalla dal modo con cui il sindacato sia stili in qualche modo dal conflitto e dal dibattito istituzionale
In USA già bene è parso molto tipico un esempio del passato che era l'esempio dei decreti legge
Io ho visto una tendenza costante del sindacato di fronte a una serie di vertenze a scegliere la strada del decreto legge
Nel decreto legge
E ci si vedeva in me io vedevo emergere il braccio l'idea di uno Stato
Soltanto come governo e pubblica amministrazione
Lo Stato in quel modo di essere del sindacato era soprattutto questo
E cioè mi sembra che prescindeva dal Parlamento e cioè dalle forme moderne di rappresentanza e del confronto
Che portava c'ha un'idea molto riduttiva dello Stato
Illusoria
E semplificante rispetto a quella della statualità moderna
E quindi vengo alla conclusione sono colpito dalla indifferenza che mi sembra addirittura curiosa
Del sindacato di oggi rispetto a questo fatto che già è stato evocato quale governo ci sarà aggiunge
Cioè il sindacato ipotizza io ho visto il documento un incontro a giugno dico lui anzi sottolinea che è elemento essenziale la presenza del Governo bene beh va be'ma insomma
Ma io non devo solo quale governo nel senso di chi sarà il presidente del Consiglio insomma quale governo perché questa è una questione aperta oggi in questo paese cioè diciamo così una singolare differenza circa poi diciamo così in modi reali
Con cui non solo si scrivono su un pezzo di carta ma si realizzano le politiche con anche le solo politiche economiche redistributive in senso concreto
E poi come a dire
Un'idea della politica
Come decisione semplificata
E invece io ritengo contraddica profondamente con tutta la la complessità che la politica della statualità moderna e nelle società moderne
Ecco la io finisco davvero per me la singolarità di questa trattativa
Che viene preannunciata in questa crisi istituzionale e in questa situazione di marasma internazionale
Istituzionali senza che nemmeno lei stessa venga riconosciuta e identificata
Io da questo punto di vista sono rimasto davvero molto sorpreso quando ho letto il sì il il il documento delle tre confederazioni lo voglio dire con modestia ma e che sembra un documento davvero fuori del tempo e dello spazio perché ragiona su un appuntamento in cui falso oggetto fondamentale essenziale ne fa una convinzione che il Governo senza domandarsi non solo se Andreotti sarà Andreotti presidente del Consiglio oppure no
Ma senza dire e sapere mettere il punto e noi siamo di fronte a quella di non io ma insomma invece per il segretario del partito socialista definito marasma istituzionale
E siamo di fronte a una crisi delle istituzioni che non appena non ha precedenti nella vita nella vita del nostro Paese
Io ritengo che qui ci sia a uno una manifestazione esasperata avvio parecchie
Di quel ragionamento ristretto
Su un governo stato di cui ho parlato lavori
E l'indice proprio mi sembra tutta una cultura del sindacato per giunta punto limiti e che si manifesta in questa questa specie non può essere una distrazione è troppo grande troppo grande l'omissione
E che del resto corrisponde all'assenza
Forse io qui sono troppo negativo all'assenza dei il sindacato nella grande controversia appunto sulla crisi della democrazia che aperti in questo Paese
Io non mi ricordo non mi ricordo che ci siano stati Belviso successi di pattini in questo in questo periodo clamorosi insomma i giornali sono pieni tutta una serie di fatti
Va be'prime seconde pagina terze pagine dei giornali di destra di centro di sinistra di mezza sinistra di non so che cosa le televisioni idem parla in un certo modo persino il Presidente della Repubblica se siamo di fronte a Gentili di questo genere qui
E come
Che ed dice non dico che fa o se fa lo sciopero non fanno sciopero ma che indice che lettura dai come inserisce il sindacato questa cosa nel nel ragionamento che sorte il suo
Il suo fascino
E io lo dico perché beh qui c'è un punto
Dove invece facendo anche una questione di urgenza
Perché
Questa emergenza derivazioni da quella crisi del blocco sociale di cui ho parlato
Ma è anche un'emergenza che vede scendere in campo delle forze
E qualcuno l'ho anche detto
E insomma
Il presidente e il presidenzialismo
Si fonda sull'emergenza Degora è scaturito dall'Algeria è stato scritto badate è stato scritto e non non non non da chi faceva la critica è stato scritto che l'Algeria quando non c'è la si crea e secondo me qualcuno
In parte sta già circa costruendo l'Algeria e io non so fin dove a arriverà
La la costruzione del d'emergenza algerina Caspian nato con ilarità la via a a dedurre
Quali c'erano intenti i temi dello scontro ecco a me mi sembra davvero impossibile
E non si veda questo contesto della trattativa di giugno
Evita una parte
Mi aspetto che ci sia
Una risposta a questo quesito data da parte individuo in questo diciamo così una è un punto che ci deve far riflettere sul modo con cui il sindacato arrivano questa crisi della democrazia
Da quello che ho detto prima voi capite che insomma è proprio la sua idea dello Stato
A mio parere del rapporto tra società estate
Poi sta portando a questi esseri siamo debbo trovare anche i precedenti
La parola è in questa guerra in questo senso il Biopolo un ragionamento sulla sulla democrazia di mandato
E io muore qui la discussione che c'è mi pare dentro il sindacato per carità
Voglio mettere
Faccia attenzione anche a metterci un invito perché già subito poi diranno
Colleghi comici stando nella mia testa no
Però anche il discorso sulla democrazia di mandato non si può separare
Da questa tematica più grande e drammatica che sta scuotendo la vita del paese questo è il punto se non mi sembra però che facciamo davvero un ragionamento astratto
E appunto il concreto che viene invocato da qualcuno diventa la il massimo dell'astrazione
è il discorso sulla democrazia di mandato è un discorso che devo parlare in questo dramma che sta vivendo in questo momento questa società e questo tipo
E questo tipo di istituzione no
Che riguarda anche persino la rappresentatività pubblica in quella famosa tela trattativa tre e in cui non solo c'è quell'interrogativo per ciò che riguarda il governo ma anche le confederazioni
Con quale mandato qua non tra un'altra trattativa che a questa portata e in questa fase della vita politica italiana
Questo non ho nessuno può darlo per scontato
Quando come a dire il mandato di tutti e così profondamente in discussione
C'è una discussione sul mandato sulla rappresentanza subirà presenta chi no in termini manuale ma in termini di conflitto aperto
Nel Paese
Ultima cosa io voglio dire una parola su questa cosa che ha detto Grande
E la sulla sua preoccupazione rispetto al dissenso se capisco bene la cristallizzazione del dissenso
Alla
Io dico grandi che comprendono suo preoccupazioni può rispondere o non sono un convinto di una formula che lunga
Adoperato qui giacobinismo politico
Capisco riluttante formulato operati ma perché ritengo ecco qui il problema che
Che in campo che appunto problema di rapporto tra masse e politiche e politica non può trovare risposta ligio pubblico non politico
Adesso io
Gradito mi capisce insomma
Discutendo queste cose solo
Non discuto solo una parola vetture adoperato che poi medici può essere così opponente anche
Ma gli interlocutori culture su
Non ho bisogno di fare no
Ma ma io ritengo che no il giacobinismo politico non dà risposte e dobbiamo
A mio parere
E quindi appunto la la decisione non può essere rinchiusa
In un'organizzazione
O tanto meno in una forte diciamo così egemonia politica perché sono aperti quei problemi di nesso tra mass e politica
Di apatia oppure oppure no
Una parola sul dibattito nostro interno
La blindatura della minoranza dentro il
L'ex partito comunista italiano il PDS
Grazie ad usare non c'è un tanti blindati tant'è vero che ci siamo persino scissi
Siamo stati tutt'altro che blindati pur minoranza della Repubblica
A capitano allora questa non lascia regolare Amboise riguardato e riguarda proprio cento no no gioco io resto il relitto di riferirsi a un'altra cosa
Agostini
Sì c'è Agostini poi c'era un sto Graziani processare ai è un cimitero
Devo dire che mi ha fatto un po'stretto
L'insistenza su questo collegamento
La questione sociale questione politiche economiche è questione politica
Pensando sempre una specie di corrispondenza forte tra i tre termini
Può darsi che sì è una specie di ritorno della vecchia cultura io dico benvenuto a questo ritorno
D'altra parte in una situazione strutturata profondamente strutturata come quella italiana
Non solo
Ma
Di questi nessi e di queste corrispondenze riducendo la politica l'autonomia della politica e nel sociale a una serie di
Come dire di avvenimenti senza senza storia
Forse qui certamente c'è un problema il problema principe anche della vicenda del nostro del nostro partito
Sul primo punto crisi istituzionale
Io penso che il problema non sta tanto diciamo nella descrizione
La Repubblica dei notabili la Repubblica degli oligarchi o alla fine un regime che trapassa nel nel presidenzialismo e quindi in un rapporto tra Massa e potere completamente quasi per un istante
Fausto usava utilizzava una sottolineatura che io condivido molte che mi sembra poi la causa capesante di questo processo la caduta di contrappesi
E la caduta di contrappesi in particolare del partito di massa e del sindacato confederale io penso che su questo noi dovremmo aggiungere anche un'idea di Stato Ingrao richiamava adesso perché e inevitabile in collegamento tra come dire la canalizzazione
Delle domanda de la domanda politica della domanda sociale e il tipo di risposta
Pizzinato stamattina usava una una un vocabolo che io amo molto che la questione della unificazione delle forze del lavoro
Il problema che abbiamo davanti non è tanto io penso L'Unità possibile che è sempre stata la la questione
Abbiamo fatto mi sembra anche persino congressi sull'unificazione delle forze del lavoro
Il problema è semmai la possibilità stessa di unificare
E io penso che questo sia il problema del partito di massa e sia anche il problema della Confederazione
Un punto su cui è vorrei particolarmente insistere
E che siccome questa questione la questione che che ci arrovella
Ad esempio in tutta una prima fase se possibile la schematizzazione
Noi abbiamo risposto alla questa esigenza di unificazione ipotizzando diciamo una formula slogan la rifondazione della CGIL
Se vi ricordate in ogni angolo in ogni discussione il problema era rifondare la CGIL perché si avvertiva questa specie di pericolo incombente dalla impossibilità di unificare le forze del lavoro dipendente
E il tentativo era di riattivare di ricorrere come dire all'ENEL antica energia vitale dell'organizzazione
E quindi alle diciamo al suo senso di militanza di appartenenza alla sua storia
Forse il limite di questa operazione è stata il limite è stato come dire una specie di visione sociologica della frammentazione sociale
Una specie di esercitazione la linea abbiamo classificato tutto le differenze delle sotto differenze e alla fine avevo perso persino il bando per la matassa
Oggi noi rispondiamo con un'operazione che io considero interessante ma qui vorrei dire anche dove e io almeno mettermi io distinguo
Lo diciamo che questa unificazione
E può essere ritentato a a partire da un'operazione che in primo luogo l'operazione culturale Tortorella è stato per molti anni responsabile della Commissione culturale del partito
Devo dire
Io non ho sempre condiviso anche un certo eclettismo
Come dire nella politica culturale degli ultimi anni
Resta il fatto che resta il fatto e non tanto in termini come dire di laicizzazione della nostra visione quanto il fatto che come dire per strada spesso quello che veniva dopo è stato messo prima
Oggi noi tentiamo un'operazione
Secondo me di grande interesse ma una distinzione io la farei comunque la pongo questa almeno la parte come dire
Di di osservazione di teoria che io penso necessario avere presente
L'idea nostra è che la riunificazione oggi è possibile mettendo soprattutto l'accento sui diritti individuali
L'operazione che abbiamo fatto a Chianciano i rimandi che ci sono anche nella cultura del partito nella in certe suggestioni
Sostanzialmente pongono l'accento sul fatto che
Di fronte alla frammentazione del corpo sociale è necessaria una nuova cultura che abbia questa capacità di unificazione e questa cultura sostanzialmente poggia sui diritti individuali
Io qui penso che una riflessione da parte nostra vada fatta
Perché una cosa e porre la l'accento sui diritti individuare c'è il suo gli allargamenti dello spazio dell'individuo rispetto ad una società certamente più ricca e progredita
E quindi come ricollocare dentro l'idea dei diritti collettivi e in particolare dei diritti sociali i nuovi spazi conquista dall'individuo dell'autonomia dell'individuo
Una questione e quella di separare nettamente
La questione dei diritti individuali da quella dei diritti sociali
Mi pare inevitabile che i diritti individuali rimandano lo Stato di diritto
Che lo Stato di diritto rimanda sostanzialmente al mercato il mercato rimanda al contratto e alla fine la questione si risolve come dire nella individualità di questo diritto
E quindi necessariamente in una ricerca di tutela individuale
Quando si pensa all'agire collettivo io penso che qui sta una questione per noi enorme di cultura di cultura come capacità di
Proprio di ricostruire una coesione che sta a monte persino dei processi politici sindacali
Perché noi non riusciremo a ricostruire un'idea di azione collettiva se non ritorniamo al diritti sociali entro cui certamente incasellare anche individui diritti individuali
Da da diciamo la la grande diffusione di Dahrendorf e quasi vera Gargamella tutto quello che dice Dahrendorf nella nella alle all'interno del della della nostra anche dall'interno anche dei diciamo della nostra area
Perché è chiaro che la e diritti collettivi diritti sociali rimandano all'azione collettiva chiedono Allo stato l'assoluzione di grandi problemi sociali lenti
Noi riuscì noi lo diceva in un saggio molto bello Barcellona tempo fa rischiamo di o di realizzare due grandi operazioni i diritti individuali che diventano il luogo della delusione circa la loro possibilità di realizzazione
E l'individualizzazione
Di grandi problemi collettivi e quindi per questa strada di non arrivare mai all'azione all'azione collettiva
Questa questione c'è capovolgendo sostanzialmente l'ordine dei fattori capovolgendo l'ordine anche dei rapporti
Doriana giustamente diceva stamattina come ricostruire questi contrappesi
In una riforma istituzionale che in particolare rimanda i grandi soggetti diciamo le grandi istituzioni di massa partito e sindacato
Queste due grandi istituzioni stanno in piedi io penso che dobbiamo dircelo chiaramente soltanto se c'è un'idea di azione collettiva una specie di atto Mirmo infinito non porterà mai all'azione collettiva al massimo cercherà una qualche forma di tutela individuale
E non è in caso mi sembra che le identità collettive oggi passano dall'essere quelle di classe
O sociali all'essere quelle di etniche quelle religiose o quelle persino di genere ma quasi mai riescono a ridiventare le identità collettive che hanno marcato hanno scandito la lotta sociale lotta politica in questi cento in questi ultimi cento anni
D'altra parte se lì diciamo come dire la via e quella del diritto individuale non arriveremo mai allo Stato
La cosa che riceve Ingrao per ultimo in qualche misura va spiegata come mai
Nella sinistra l'ostacolo come dire lo Stato come è strumento come il potere che realizza che risponde alla domanda collettiva è caduto così in disuso
Non è soltanto il problema della inefficienza dello Stato o del pubblico il punto è che nella nostra cultura
è sostanzialmente caduto il soggetto che era il riferimento necessario
Lo Stato la sua riforma senza di questo anche come dire una politica di trasformazione rischia di camminare decide di non avere gambe
E e questo è l'osso duro mi sembra con cui noi necessariamente dovremo tornare a fare i conti pena il fatto che la nostra azione sostanzialmente un'azione atomistica e disarmata disarmata alla alla fine
Io qui chiederei ai compagni responsabili della nostra una una riflessione di più lungo periodo insomma noi non possiamo
Rimanere stritolati
Da un'idea della Società che sostanzialmente risale allo quarto partner e che magari Sico si a cui si somma le diciamo le teorie né anarchiche dello stato dello stato minimo
Se pensiamo che la libertà è la libertà dallo Stato è chiaro che alla fine anche la nostra azione collettiva rischia di essere un'azione sostanzialmente diciamo impossibile da tali premesse
La seconda questione riguarda il la CGIL e il sindacato
Io non sono molto innamorato devo dire del del degli slogan tipo antagonismo io penso che il problema della CGIL sia la sua autonomia
Sia il problema fondamentale non sia tanto l'autonomismo siano la sua auto sia la sua capacità di visione autonoma
E la cosa che mi viene in mente una specie di paradosso
Nel momento in cui come dire la la
Tecnologia la conoscenza mette a disposizione gli uomini enormi capacità di conoscenza e di intervento
Non parlo della pianificazione per carità ma noi abbiamo fatto cadere qualsiasi idea di programmazione e ormai per dirla con un vecchio slogan la è la programmazione diventato una parolaccia nel nostro nel nostro lessico
Per inserire nel programma fondamentale della CGIL la parola programmazione dovuto fare una mozione ad Ariccia insieme chiedendo di inserire appositamente
Nella nella nel testo del programma generale la parola programmazione perché appunto è una cosa che ormai è scomparsa
Al tempo della cecità e cinque sì che ci chiede alla programmazione persino delle minuterie metalliche di Vattelapesca oggi non dico
La
Diciamo il l'intervento indiretto ma persino a quello che è come dire coadiuvante rispetta grandi problemi di equilibrio d'altra parte non riesce a capire come si può fare una politica industriale al Sud senza l'idea di programmazione
Sul giugno
Io vedo tre cose in cui l'autonomia della CGIL è alla prova sostanzialmente il rapporto con il Governo noi abbiamo già un un un documento del Governo che parla di una nuova finanziaria di cinquantadue cinquantotto mila miliardi
Che che farà che si farà
è la più grande operazione di rastrellamento di risorse dopo quella dell'anno scorso essi e do e la e l'anno scorso noi abbiamo assistito senza colpo ferire
Ad un'operazione che certamente aree dislocato redditizi e potere le cose che dice a Pizzinato stamattina sugli redditi sui redditi quindi non c'è una metafisica di tanti e gruppi di lavoratori testimonio di questa operazione
C'è quindi un problema di autonomia classica nei confronti del governo
E non soltanto è e di tutti i capitoli che sono presenti all'interno del Documento di programmazione finanziaria del Governo
Su questo io ritengo che è una discussione vada vada prepara
Vada preparata per non finire diciamo come è sempre successo negli ultimi anni con grandi problemi con grandi programmi di guerre annunziate che finivano poi inevitabilmente come dire nelle a sprofondare alle prime nebbie dell'autunno alle prime nevi dell'autunno
La seconda questione è una questione certamente più complessa
Immediate di prospettiva che riguarda il rapporto tra noi e l'impresa
A Moretti e qui e citava una questione io gli vorrei risponderemo non polemicamente perché non nuova non è neanche il caso
Noi tema tendiamo una questione colossale che quella della codeterminazione della democrazia di impresa senza un'analisi minima su come si è ricostruito il la fisionomia dell'impresa degli ultimi anni
Che non è certamente l'impresa degli anni Venti tirate lauda altri non è neanche l'impresa degli anni sessanta quando si diceva c'è il Direttorio dirigere un'impresa oggi abbiamo l'impresa che si struttura attraverso la società in accomandita
Inventa Presa persino a prestito dal diritto medievale in cui che combina la ereditarietà e la proprietà e che configura certamente un decentramento della produzione ma un accentramento massimo del comando cosa vuol dire oggi democrazia d'impresa
Parlare oggi di codeterminazione
Come dire senza aggettivi significa in realtà immaginare un appuntamento che travasi di coach e vasi di ferro in cui sicuramente ci ha come dire non può e che riconfermare e il fatto che più serie
Un soggetto subalterno all'interno all'interno della dall'impresa
C'è una questione su cui mi soffermo Group due minuti in più e riguarda la trattativa di giugno
Ingrao certamente giustamente diceva nel massimo della crisi della rappresentanza
Sia della forma politica sia dello Stato sia dalla forma sindacale il sindacato lancia una proposta che è come dire quasi di superbia assoluta
Una politica dei redditi e addirittura persino con delle sanzioni come diceva Giorgio Ghezzi stamattina
Dove ci sono esercitate le politiche le reti in realtà c'è stato un patto tra come Svezia tra sindacati dei lavoratori e sindacato e Confindustria con il Governo supervisore
E qui ci troviamo di fronte non neanche ad un governo amico
Ma soprattutto non ci tra ci troviamo di fronte ad un'assenza di Stato
Assenza di Stato se guardiamo per esempio tra vicenda fiscale reo confesso di una delle più grandi operazioni di evasione della storia della storia d'Italia
Qual è il soggetto contraente lasciando per un momento da parte la rappresentatività reale del sindacato
E qui è è paradossale e paradossale proprio anche in termini intelligenza politica come puoi pensare ad una politica dei redditi al di là della contingenza politica chi ci sarà al governo
Nel momento in cui tu anche tutte le forme strutturate le grandi potenze atti che come diceva il filosofo in crisi il sindacato il partito il Governo sta
Ma c'è una seconda questione che a me interessa ancora di più ed è il rapporto tra
La trattativa di giugno e rapporto con il Governo e la struttura contrattuale che ne discende
Tutti noi sappiamo che per costruire questa struttura contrattuale ci sono voluti venti anni
Venti anni lunghi dagli anni cinquantacinque agli anni settanta per definire qual è l'impalcatura contrattuale che e non in termini metaforici rappresenta diciamo il potere d'intervento i livelli di democrazia e l'organizzazione sindacale
è chiaro che ad un ad ogni livello contrattuale corrisponde anche un livello di democrazia di intervento dei lavoratori
Il documento CGIL CISL UIL propone
Un meccanismo
Che se è accettabile sul piano della valorizzazione della contrattazione aziendale e in qualche misura persino del contratto nazionale
Sceglie o ma o c'è aria di di mantenere una specie di casella vuota sul sistema di indicizzazione
Io penso che su questo le cose vadano dette chiare
Certamente c'è un problema di Mary di consultazione
Si può realizzare sui diciotto milioni si può anche ritenere che ne bastino meno
Il punto però è come dire metodo emerito
Noi possiamo pensare siccome il sistema di indicizzazione è l'architrave che regge la struttura contrattuale di andare ad una consultazione senza decidere qual è la proposta che facciamo i lavoratori sul sistema di indicizzazione
E quindi di fatto rendendo
Volubili
Labili persino le strutture diciamo lei dedica l'idea di contrattazione decentrata e l'idea di contrattazione nazionale
Perché non si può fare l'operazione inversa fisso la contrattazione decentrata i suoi valori la sua cadenza e poi a ritroso arrivo anche al sistema di indicizzazione
Sul problema quindi
Io penso che la discussione debba essere precisa
Perché la scala mobile come si dice può essere sterilizzata come chiede Andreatta
Ho Visentini
Può essere ridotta come qualcuno di noi pensa passando alla cadenza semestrale a cadenza annuale
Può essere cancellata
Può essere predeterminata ma è chiaro che ad ogni soluzione corrisponde una struttura contrattuale e non viceversa
E io non penso che questa questione discussi in questa sede sia come dire una specie di invasione di campo rispetto al problema sindacato perché la struttura contrattuale che un sindacato addotta è l'altra faccia della sua strategia è l'altra faccia della sua democrazia
Allora io dico che
Questa è la mia opinione noi non possiamo io sono almeno contrario
Ad un'ipotesi che assomma il contratto nazionale con la contrattazione con il funzionamento ad una ipotesi di predeterminazione
Anche se ha i conguagli alla fine
Perché in realtà predeterminare significa predeterminare rispetto a qualche cosa e il rispetto a qualche cosa sono diventano i tassi programmati di infrazione cioè le scelte passate presenti e future della politica del governo
Un sindacato che sta dentro i tassi programmati di infrazione si portare anche sotto o anche a lato
Non è qui il punto
Significa che perde quella che è la sua autonomia di giudizio sulla situazione generale
Questo è un punto
Che io ritengo essenziale rispetto anche all'autonomia di giudizio della CGIL e anche l'attrattiva di giugno siccome questo sembra il punto di assestamento
Anche unitario da discutere certamente però questo è il punto io penso Dio snodo dell'INPS dell'intera dell'intera dell'intera questione
In una stili una composizione sociale così frammentata sapendo quello che vale la contingenza sapere in termini
Economici ma anche come legame politico e per quello che è di riflesso ne deriva per l'intero apparato
Assetto assetto contrattuale
Mortillaro qualche tempo fa diceva
C'è in Italia un vecchio una specie di vecchia di vecchio patto degasperiana
Che nella sostanza affidava la CGIL e indirettamente ai comunisti l'industria ce ne sono bravi
E alla CISL e e la Democrazia Cristiana il pubblico impiego finanziandolo per azioni del Pubblico impiego di mercato politico con le risorse che ne derivano dall'industria
Un'operazione che riguarda
I tassi programmati di inflazione su cui irregolare anche la nostra politica contrattuale significa in realtà siccome i tassi programmati di di inflazione sono la media tra diverse curve di produttività significa come dire
Avere la possibilità per la democrazia cristiano anche nel diciamo Democrazia Cristiana dintorni
Quella degli atti di poter attingere risorse per continuare il vecchio gioco per continuare il vecchio e antico e antico gioco
Un'ultima questione
Verso il giustamente sollevava la prova che il problema della democrazia
Do la democrazia sindacale io aggiungo soltanto una questione diciamo politica
Io oggi ritengo che certamente la questione la democrazia di mandato sia come sempre una grandissima ed enorme questione
Ma che però la CGIL abbia un problema particolare che è quello di una democrazia di organizzazione
Ritorno lamenti discorsi antichi e possono persino di persino sembra discorsi come dire rétro
Io non vorrei certamente ritornare a Longo Secchia degli anni Cinquanta quando si parlava delle sezioni sindacali e di cosa potevano significare
C'è un punto però
Nel momento in cui si superano le componenti o noi scegliamo che la fonte di legittimazione del sindacato
Diventino gli scritti la democrazia degli iscritti o in realtà e scegliamo un'altra strada c'è una strada che alla fine consegna qualche Cesare magari eletti direttamente dal congresso la gestione di una struttura pesante e complessa come la CGIL
Questo è il punto secondo me enormemente delicato perché anche il punto come dire che si lega direttamente alla situazione politica c'è da fare questo passaggio
Diversamente non ci troveremmo nel Congo diciamo nel nella vita della CGIL non al superamento della componente ma alla proliferazione delle fazioni
Alla proliferazione delle fazioni oppure alla necessità di reintrodurre in qualche misura una qualche forma di collateralismo
E questo io penso che sarebbe un salto all'indietro micidiale rispetto al passaggio che abbiamo fatto recentemente nella nostra nella nostra storia
è chiaro che la democrazia degli iscritti significa una cosa pericolosa per tutti perché gli iscritti sono gli scritti
E iscritti alla CGIL sono quelli
E se quelli dicono che gli allegati sono quelli bene
E alla fine come dire si scoprono le carte per tutti si scoprono le carte per i socialisti si scoprono le carte per il quale la terza componente la quarta componente la sesta componenti scopra le carte per tutti
Però questo è il discorso qui io sì che sarei per gestirla con Energia giacobina nel senso che questo è un punto su cui o noi facciamo il salto storico
Verso questa forma di sindacato del sindacato programmatico con il suo programma come lo è e con i suoi iscritti che rappresenta una pietra angolare o diversamente
Il meccanismo è un meccanismo ibrido per cui c'è quello che c'era prima e quello che c'è dopo ma alla fine diventa in campo di aggravante la CGIL e con i tempi che corrono io non riesco più neanche a scommettere come dire sulla sua come dire persino la supremazia in termini di iscritti rispetto rispetto agli altri sindacati basta vedere le ultime operazioni
E che Wojtyla fatto recente ma basta pensare a Marini se Marini ministro c'è qui qui c'è la questione che non è soltanto un fatto di Teoria di Filosofia qui c'è un una questione politica diretto
Più complessa la CGIL finisco
Non penso che noi dovremmo come dire fasciarci la testa anche per una certa ruvidezza nella discussione
In fondo questa discussione una discussione da molto tempo atteso
E qui c'è una questione che come dire ci sono questioni che risalgono persino all'euro
E che dall'Eur arrivano fino ai giorni ai giorni nostri
Il punto per il gruppo dirigente per tutti noi è se insieme si gestisce una operazione che tende che parte da un punto preciso che L'Unità
L'Unità e l'incisività politica della CGIL
Ci sono accenti devo dire l'ultimo stamattina non so se rubato ho ho ho messo in bocca a diciamo alla a trentine
E che francamente io penso sia una cosa una cosa enorme una cosa enorme
Quella di di dire che nella CGIL si sta preparando una specie di scissione insomma
Io penso che questa cosa sia una cosa che rischia di innescare una contrapposizione come dire persino o comunque di avvelenare anche questa parte di congresso che si deve fare e penso che questa cosa vada chiarita
E penso che
Se la discussione
Seccamente la teniamo sul merito delle questioni
Anche
Come dire l'assestamento finale della CGIL avrà una corrispondenza tra la linea che si sceglie e anche l'unitarietà di direzione che alla fine dovrà sancire sancire il congresso
Questo periodo io penso comunque che dovrebbe essere anche accompagnato da un'iniziativa forte del partito anche della nostra area che permette appunto di tematizzare tre questioni di contesto che stanno dentro al congresso della CGIL alla qualità politica ai problemi diretti che deve con cui il Congresso e la CGIL deve fare i punti
Allora noi siamo arrivati purtroppo a un un orario avanzato ve ne chiediamo scusa non siamo interamente colpevoli di questo ma per aiutarci Mario Sai ha rinunciato all'ultimo intervento per cui no no no questo però non ci aiuterebbe e no verso nord-est devo diciamo
Affettuosamente noi ti ringraziamo di essere venuti ma vogliamo ascoltarti siamo qui ad ascoltarti siamo noi i colpevoli perché siamo in pochi non era è l'inverso di quello che balza
Oggi
Cinque minuti perché poi
Sono no no Mario guarda l'orologio guardavo la sarda che ha
Resta spiega si è
Dunque
Io cerco di essere
Benissimo Simonetti
In maniera quasi anzi direi deliberata
La politica economica ci ha cacciarlo ancora una volta in queste strette della cosiddetta compatibilità o incompatibilità
Il fatto è che con questa integrazione europea che viene tanto sbandierata accelerata e auspicata il nostro Paese ha ormai un rapporto deformato
Ci dicono sempre che i movimenti di merci sono assolutamente liberi infatti lo sono però hanno ancora un certo numero di impacci dovuti al fatto che la legislazione fiscale non è stata armonizzata
E invece poi i movimenti capitali che sono ovviamente i movimenti speculativi sono stati resi liberi senza alcun vincolo e quelli sì sono effettivamente e pienamente inazione
Di fronte a questa situazione che è stata evidentemente creata ad arte dalle autorità monetarie le autorità monetarie non possono fare altro che avendo liberalizzato i movimenti di capitale prendere precauzioni per evitare le fughe di capitali e cioè fare questa politica di tassi di interesse molto elevati
Poche settimane fa è stata annunciata una minima riduzione di un punto della tasso di sconto ma è evidente che si è trattato di un omaggio Augsburg anche richieste insistenti ma la Banca d'Italia continuerà in questa sua politica di tassi elevati
Ora questo a provocato delle conseguenze estremamente serie da un atto il debito pubblico Eur mai soffocato proprio dagli oneri degli interessi e fino a che i tassi restano così elevati non sarà possibile ridurlo
E dall'altro poi fino da ormai da molti anni di tali andata accumulando un debito esterno che anni fa la Banca d'Italia aveva cominciato a dichiarare poi per molti anni mi ha nascosto le cifre occultando le anche nella sua relazione annuale poi per la prima volta questa mattina il governatore della Banca d'Italia nella sua relazione di quest'anno in termini drammatici ad ciò che il Paese è stretto da due vincoli debito interno di cui parlano tutti mattina sera e pomeriggio e anche il debito esterno quello poi un debito vero perché un debito verso altri Paesi
Che ha raggiunto la cifra non drammatica però neanche trascurabile di centoventicinque mila miliardi e quello che il peggio è che ormai i pagamenti di interessi su questo gli interessi su questo debito pregresso cioè i trasferimenti di
Redditi da capitale verso l'estero hanno raggiunto la cifra tale che sono loro che creano il passivo nelle partite correnti
Perché nel mille novecentonovanta per qualche ragione che sarà stata fortunata comunque i movimenti di merci sono stati in pareggio e tuttavia
Il movente partite correnti della bilancia i pagamenti sono vice versa in gravi passivo proprio per questi pagamenti di interessi all'estero sul debito estero
E allora è evidente che il governatore ne ha tratto immediatamente una sua serie di conclusioni che si trova quasi totalmente in linea quasi fino alla ripetizione con quello che aveva detto pochi giorni fa il Presidente della Confindustria alla sua Assemblea annuale e cioè che la povera industria esportatrice italiana si trova stretta fra mille pressioni da un lato l'aumento del costo del lavoro l'inflazione interna che è maggiore rispetto a quella europea e dall'altra questo cambio s'Stabile al quale le autorità monetarie si sono date e si sono impegnate in sede nazionale e internazionale per cui bisogna riprendere LaPresse Simone sul costo del lavoro e quindi sopprimere la scala mobile e quindi ridurre i livelli di contrattazione e quindi restaurare i differenziali salariali fra Nord e Sud e tutto quell'armamentario di misure che conosciamo ora il problema è che il governatore della Banca d'Italia invece di presentarsi col capo cosparso di cenere per avere Lulli ridotto il Paese in questo groviglio di difficoltà si è presentato con toni orgogliosi dicendo noi con la nostra politica monetaria abbiamo fatto tutto quello che potevamo abbiamo combattuto l'infrazione abbiamo assicurato alla dignità della lira abbiamo assicurato la stabilità del cambio noi siamo pronti a entrare nella Unione nel la nella Unione monetaria europea siamo pronti alla valuta unica siamo pronti alla banca unica europea sono altri adesso quelli che devono fare il loro dovere e cioè il settore pubblico
Deve ridurre il suo disavanzo e poi c'è il settore dei servizi e il settore del pubblico impiego che sono la fonte di pressioni salariali di pressioni inflazionistiche di inefficienze e qui ancora una volta a ripetuto il discorso del presidente della Confindustria con un'aggravante però ed è che sostanzialmente con lanciando queste questi attacchi il governatore della Banca d'Italia ha fatto una manovra di chiaro tentativo di dividere il fronte sindacale
Perché da un lato a distinto i lavoratori dell'industria sostanzialmente efficienti e sostanza e dall'altra invece i lavoratori dei servizi che sono alla riparo dalla concorrenza estera i lavoratori del pubblico impiego che il governatore non lo ha detto ma era tra le righe godono di protezioni clientelari e quindi tra queste tre categorie industria servizi e pubblico impiego e come se egli avesse gettato dettato i segni di una guerra
Perché questo è il suo modo di vedere e secondo lui sono loro i responsabili lavoratori responsabili di questa situazione e non lui che avendo liberalizzato i movimenti di capitali ha creato tutto questo groviglio
è molto difficile dire e che cosa possa quale linea possa assumere un sindacato un partito della sinistra in questa situazione
E è evidente che da un lato la critica la politica economica è facile ma l'intervento sulla politica economica e difficile
Mi sembra però chiaro che si debba tentare di ricostituire quello che del resto è stato già auspicato da molti interventi prima di me e cioè che non si debba cadere vittima di questi attacchi e si debba fare ogni sforzo possibile per circle cercare di ricostituire una unità sindacale nell'ambito dei lavoratori e quindi la il problema lo so della riforma del pubblico impiego può evidentemente essere accettato evidente decimo vogliamo delle garanzie sindacali perché non possiamo ammettere e tutte le volte che cambia un ministro cambino anche tutti gli impiegati del ministero perché lui deve portarsi i suoi amici
è però è evidente che lì ci sono dei limiti clientelari di privilegio che viceversa vanno resi pari per un pareggiamento delle con dizioni di lavoratori in tutti i settori che la premessa necessaria per un pari per ogni per una unificazione anche sul piano dell'azione
Io mi fermo qui
Siamo grazie anche grazie a tutti quanti per essere intervenuti se pubblicheremo come credo gli atti poi ci sarà una testimonianza di questo lavoro di questa vicenda cioè ho ringraziato tutti
Tutti