"Rigenerare la politica dalla parte della gente"

O ritardo plausibile con alcune difficoltà logistiche purtroppo questa volta diamo inizio a questa a questo nostro incontro
Dentro la prospettiva della rigenerare la politica da parte della gente
Il patto sociale proposto dalle ACLI
La tavola rotonda e nutrita io devo ringraziare
Tutti i presenti
Le ricordo
Nell'ordine
Del cartoncino Luigi Abete presidente dalla Confindustria
Ferdinando Adornato esponente dell'Alleanza democratica
Luigi Ciotti del gruppo Abele fondatore
Sergio D'Antoni segretario generale della CISL
Franco Ippolito segretario dell'Associazione nazionale magistrati Giuseppe Lumia Presidente del movimento di volontariato italiano
Alberto Monti icone esponente di carta novantatré Carla Passalacqua
Presidente del Comitato Pari opportunità
Giampiero Rasi Merelli presidente nazionale dell'Arci
Felice Scalvini segretario nazionale della federsolidarietà
Mario Segni credo sia in arrivo
Esponente dei Popolari per la riforma padre Bartolomeo Sorge direttore del centro Arru
Le didascalie
Danno malamente ragione dell'importanza e del profilo degli amici che hanno accettato di condividere con noi questa ricerca e questo lavoro
Tocca a me
Proporre per le ACLI
Il patto sociale
Con una introduzione che abbiamo pensato di mantenere dentro o tempi ragionevolmente Borrelli e e credo la cosa debba essere in sé apprezzata quanto meno come intenzione
Davvero le sorprese come gli esami non finiscono mai
Siamo come alpinisti costretti ad affrettare il passo e talvolta con affanno perché il brontolio dalla valanga che precipita si fa ogni ora più vicino
Ciò comporta perfino qualche stranezza
Abbiamo pensato questo incontro per presentare un progetto di riforma dello stato sociale perché questo mi pare un compito obbligato per un'associazione dei lavoratori cristiani
Eppure tale il precipitare delle cose che insieme prima del progetto vengono oggi gli uomini perché
Perché che ci ha condotto in mezzo al guado non può candidarsi a guidarne il superamento perché prima del deficit di governabilità avviene in questo Paese un deficit di credibilità per questo il tempo è scaduto e ci vogliono uomini nuovi
Non per il gusto di scrivere alla lavagna e buoni e cattivi ma con il cruccio di verificare chi in questi anni a partire dal ricco tessuto civile della società italiana prodotto impegno e battaglie di rinnovamento
Battaglia di uomini non mancano basta saper legge basta tenerne conto
Così sono nate le lotte del cartello educare non punire intorno alla legge per la droga
Quelle contro i mercanti di morte l'epopea referendaria che ha condotto nel giugno novantuno ventisette milioni di italiani a dire sì stabilendo il record ai consensi dal dopoguerra
Ed è bene ricordare che tra quelli usciti sconfitti che avevano invitato ad andare al mare piuttosto che al seggio elettorale c'era il senatore Umberto Bossi a riprova del fatto che il suo populismo può essere battuto quando intorno all'idea di nazione si raccolgono etica e politica bisogno di partecipazione e trasparenza dei leaders e dopo il pronunciamento della Cassazione siamo pronti a rifare la prova con gli amici di allora contro i nemici di allora
Siamo pronti a far sentire pressantemente le nostre voci alla Bicamerale
Non per una ragione corporativa
Ma perché pensiamo che la Bicamerale possa meglio lavorare se esposta al vento del Paese piuttosto che alle correnti dei partiti non meno intriganti perché moribonda
Le persone che oggi abbiamo invitato a questa tavola rotonda che non intende essere un'ultima cena non stanno scritte su nessuna lavagna vengono da questi percorsi dell'associazionismo del volontariato dai confronti istituzionale
Per essi sono conosciute in essi ci siamo riconosciuti
Veniamo da i cento cenacoli di una società civile e ricca di energie perfino in eccesso
Dai cento cantieri di un'area democratica che ha insieme un bisogno di più rigore è un bisogno di più popolarismo
Da qui prendiamo le mosse le proposte istituzionali sono sotto gli occhi di tutti
Urge un'iniziativa che si faccia carico del destino dello stato sociale
Uno Stato sociale da non smantellare a colpi di penitenza è a senso unico ma da trasformare i temi di questo progetto sono per noi sufficientemente chiariti
Riforma del sistema fiscale della previdenza a riforma del sistema socio assistenziale del sistema sanitario la riforma del sistema formati diciamolo subito
Non solo i capitoli del prossimo libro dei sogni sono i temi delle prossime campagne che non da soli coralmente con gli schieramenti adatti ai compagni di strada che ci stanno intendiamo fare
Un modo di andare oltre una convegnistica termale oltre alle troppo dote Ingegneria di riformismo partitico per realizzare battaglie politiche reali motivate per cartelli
E allora
Il modello Italia quello che ci ha resi famosi nel bene e nel male nello scorso ventennio è già alle nostre spalle
Siamo in una discontinuità forte rispetto al passato
Non solo si è incrinato in modo profondo il rapporto tra società ed istituzioni non solo si è delegittimato un intero ceto politico ma ormai nemmeno lo stesso patto sociale che ha sorretto la nostra convivenza democratica
Siamo certamente all'emergenza
Ma cosa vuol dire ma agenzie per noi l'emergenza è diventata una sorta di specchio di Alice l'emergenza più che uno stato d'eccezione la viviamo purtroppo con una lunga ossessiva a regolarità l'Italia il Paese dell'emergenza perenne tutto sembra venire per emergenze e il risultato di questo specchio di Alice che non si fa più differenza tra emergenze immaginaria ed emergenza vera
Quando quest'ultima viene rompe l'illusione e provoca la rincorsa inconsulta all'uso della legge come scure
Il governo brandisce la scure per tagli inesorabili onde evitare precipizi inconfessabili
Proprio qui la cultura dell'emergenza dimostra la sua incapacità di Progetto
Tutta la politica del Mezzogiorno con rare eccezioni è stata espressione di una cultura dell'emergenza
E risulta
Laddove invece sto ancora parlando del Mezzogiorno la disoccupazione la debolezza del mercato e delle strutture produttive
La carenza di infrastrutture economiche sociale l'illegalità diffusa e la criminalità organizzata la crisi profonda
Delle istituzioni e della pubblica amministrazione solo dati strutturali della realtà meridionale sono il prodotto
Di una gestione politica del sottosviluppo del Mezzogiorno di una cultura dell'emergenza appunto
Avvertiamo crescere nel Paese un clima culturale pericoloso
Che mette in discussione la stessa unità nazionale
Non credo che tale clima si possa contrastare con esercizi polemici volti Arriba a ribattere colpo su colpo le tesi alle farneticazioni leghiste
Se come da tempo vado sostenendo le ragioni delle leghe sono anche i nostri Torchio errori allora la strada che dobbiamo imboccare con grande urgenza
Non può che essere quella delle riforme in una cultura di progetti
è una strada difficile ma anche la sola capace di togliere l'acqua al mulino leghista e di tutti coloro che praticano la massima del tanto peggio tanto meglio l'emergenza reale ore venuta per l'intero Paese e ci troviamo in una fase delicata in questa emergenza reale dobbiamo recuperare una cultura di Progetto lo scopo porre le basi di una ordinarietà che sia tale che si lascia alle spalle l'assillo dell'emergenza
Certo
Dobbiamo uscire subito dalla bancarotta del sistema politico e sociale c'è la necessità di una manovra dolorosa
Mai qua c'è anche l'urgenza che tale manovra introduca riforme reali nel sistema sociale politico dobbiamo impedire che dall'emergenza nasca ancora l'emergenza fino al dissolversi della nostra democrazia
Il dato di partenza per tanti versi sconvolgente dell'emergenza attuale è quello del debito pubblico
Agli storici dell'economia cifre come quelle attuali ricordano catastrofi da guerra
Si tratta di capire il perché di questa situazione
è importante sottolineare che il dibattito pubblico non è solo l'Inter il debito pubblico scusate non è solo l'impazzimento di un aspetto del sistema ma piuttosto la sua metafora più espressiva
Verrebbe da dire l'Italia è il suo debito pubblico lo sono i partiti l'amministrazione
Un debito pubblico così abnorme indica un pauroso deficit di governo dei processi sia sul versante dell'entrata che su quello della spesa
Le stangate sono certe efficaci nell'arginare il deficit
Non nell'abolire i meccanismi del suo formarsi
D'altra parte il termine stangata evidenzia l'impotenza del controllo della manovra
Essa si dà nell'eccezione nel caso estremo non ordina un conflitto lo azzera lasciando interattive le matrici strutturale che lo ripropongono l'arcano
Quali sono allora queste strozzature istituzionali che rendono velleitario il governo del debito pubblico
Innanzitutto la strutturale debolezza dell'esecutivo
L'esasperato proporzionalismo
Il carattere consociativo di qualsiasi decisione di spese di entrata la precarietà della durata dei governi aprendo l'evanescente qualsiasi responsabilità di indirizzo e praticamente nulla
L'azione sulle entrate
La spesa pubblica in Italia raramente è stata governata da un progetto di medio periodo
La politica distese è stata gestita più come mediazione di consenso che come creazione di opportunità di giustizia sociale e di sviluppo economico
La seconda strozzatura istituzionale consiste nelle norme accentramento amministrativi
L'Italia continua ad essere l'unico paese che presenta la paradossale situazione che tiene insieme il pressoché totale accentramento del prelievo e il largo decentramento della specie
Comuni Province unità sanitarie sono tutti enti terminali di una spesa pubblica che viene quasi totalmente alimentata dai trasferimenti a carico dei bilanci dello Stato
Ci sono cresciuti negli anni ottanta i fondi speciali gestiti dai singoli ministeri cui possono concorrere agli enti locali ogni ministero Che costituiti i propri fondi speciali che Rocca con grande discrezionalità
In questa logica
I compiti degli amministratori locali non sono più quelli di perseguire le priorità esplicitate di fronte ai propri elettori in risposta ai reali bisogni del territorio
Ma quelli di cercare i programmi di spesa che possano meglio dare origine ai trasferimenti dal centro nella logica della contrattazione con l'amministrazione centrale e con il potere politico al vertice di ogni singolo Ministero
Tutto ciò provoca la irresponsabilità della spesa
Si vede infatti il principio per cui gli amministratori che possono trarre vantaggio politico dall'erogazione della spesa pubblica devono essere anche caricati dell'onere di trovare parziale copertura tributaria alla spesa Steps
La terza strozzatura consiste nella debolezza istituzionale della società civile
Qui assistiamo a un duplice paradosso un'assenza di Stato che si accompagna ad una invadenza dello Stato
Quando si parla di società civile se ne evoca spesso una immagine semplificata
Essa appare da una parte come inesauribile riserva di energie di spinte imprenditoriali attraversata da valori di solidarietà e di affermazione dall'altra
Appare come una società pervasa dal parastato che attende dall'alto una società dell'arrangiarsi del traffico piccino degli egoismi diffusi della chiusura nel particulare
Sono immagini che colgono aspetti della realtà la nostra società civile è la miscela
Di queste cose
C'è un tratto tuttavia che emerge con chiarezza le vicende dello Stato l'accentramento burocratico una pratica politica diffusa hanno depresso la sua capacità di autonomia
Si è realizzato per molti versi un intreccio perverso tra società e di istituzioni che non ha consentito la crescita di autonomia e forti in grado di interloquire con lo Stato
Di rendere efficace quella sussidiarietà che oggi emerge in tutta la sua importanza nella crisi dello stato sociale
Si tratta della estrema frammentazione degli interessi che non riescono ad organizzarsi in modo significativo pensiamo agli squilibri tra Nord e Sud del Paese alla relativa debolezza delle organizzazioni della rappresentanza Allo stesso sindacato che vede crescere intorno a sé forme nuove di rappresentanza
Se queste sono le strozzature istituzionali se il loro scioglimento è condizione preliminare per ogni manovra strutturale di rientro le strategie di superamento non possono che inserirsi in un progetto articolato
Le ACLI
Hanno già fatto la loro proposta di riforma elettorale insistendo su due versanti prioritari
Rafforzamento della capacità decisionale programmatoria dell'esecutivo attraverso una drastica riduzione del sistema proporzionale
Dare ai cittadini la possibilità di scegliere tra maggioranze programmatiche alternative e tra i leaders del rispettive coalizione
Non c'è governo politico delle entrate e delle uscite senza una reale riforma istituzionale specialmente in un periodo come l'attuale in cui la crisi dei partiti rischia di trasferirsi Pajero paurosamente sul governo dell'economia
Sul secondo versante le ACLI hanno proposto la trasformazione dall'amministrazione pubblica
è impensabile qualsiasi seria riforma della spesa pubblica e delle politiche sociali senza un radicale decentramento dell'amministrazione senza che venga capovolto il rapporto tra Stato enti locali
Solo un vero regionalismo è oggi in grado di trovare le risorse morali e finanziarie per ripensare le logiche della spesa sociale
La prima fondamentale riforma è proprio quella dell'amministrazione pubblica con l'obiettivo di rendere responsabili i centri di spesa
Non si tratta di un decentramento burocratico ma di vero e proprio cambiamento della forma dell'amministrazione al suo centro non c'è lo Stato ma agli enti Lost locali che lo Stato coordina e indirizza
Oggi è indispensabile
Una profonda regionalizzazione del sistema fiscale assistenziale del sistema dell'istruzione va superata la natura centralistica e verticistica dell'amministrazione
E se oggi più un canale di sperpero di controllo politico che di stimolo e di innovazione alla qualità della specie
Qui si misura
Quanto riforma istituzionale e riforma sociale siano aspetti di un unico problema
Sarebbe oggi l'uso Rio pensare di riqualificare la spesa sociale con questa struttura amministrativa e con questo sistema politico
L'esito scontato
è quello di un riaggiustamento del debito pubblico con una politica mio pre di Meritalia la specie
C'è una chiave di lettura
Che attraversa la nostra proposta programmatica la distinzione è sempre più chiara e che sempre più dobbiamo riuscire ad articolare tra pubblico e statale
Non si risponde oggi alle spinte che vengono della cittadinanza se non attraverso un nuovo rapporto tra dimensione pubblica e dimensione è stata governare di più e gestire di meno sembra uno slogan ed è invece un processo difficile una scommessa che facciamo innanzitutto a me stesso
Tutto ciò infatti presuppone una diversa cultura della società civile
Una forza crescente della sua autonomia e della sua organizzazione
Presuppone il potenziamento strategico di quella dimensione pubblica non statale che è indice di una società forte ed aperta capace insieme di impresa e di solidarietà
Quindi il ruolo dell'associazionismo non soltanto animazione sociale un supplemento d'anima di una società sempre più perplessa
Ma attore politico capace di responsabilità sociale e socialmente riconosciuti
Si tratta ora di entrare seppure in termini molto sintetici nel merito delle riforme per una nuova cittadinanza sociale
Anzitutto la riforma fiscale
Il fisco italiano è inefficiente perché ad indire una realtà reddituale sociale che non c'è più
E non è in grado di afferrare quella nuova
Non è solo questioni di leggi che mancano è soprattutto questione di amministrazioni
Le leggi possono farsi anche per decreto l'amministrazione no
E la paralisi amministrativa del sistema fiscale produce un'evasione di vastissime dimensioni
Per qualsiasi serio tentativo di rientro dal debito pubblico e di rilancio delle politiche sociali e il primo passo è dunque una riforma dell'amministrazione fiscale
Punto cardine della riforma dell'amministrazione fiscale devono essere gli enti locali
Aver trasformato gli enti locali impuri centri di spesa ha spezzato il circuito democratico ma l'improvvisa valorizzazione degli enti locali nell'emergenza a rischio di essere funesta di farli apparire agli esattori esosi di uno Stato accentrato famelico impotente
Ed invece gli enti locali devono avere un ruolo di primo piano del nella riforma del prelievo ma per questo vanno riscritte in modo certe le competenze le grandi irregolarità del nuovo sistema
Altrimenti il rischio è quello di ammassare labirinti perversi su quelli già esistenti
A riforma e riqualificazione dell'amministrazione fiscale profonda regionalizzazione drastica riduzione delle agevolazioni graduale sostituzione della tassazione sulle persone con la tassazione sulle cose
Sono pare a noi le basi per un fisco nuovo su cui si può far leva per una trasformazione reale dello stato sociale nel nostro Paese
La riforma della previdenza
Anche il sistema previdenziale si trova nella stessa stretta di quello fiscale
Abbiamo un doppio problema
Il primo è immediato dobbiamo far quadrare il bilancio dello Stato
Il secondo è di prospettiva il risanamento deve essere strutturale
Una riforma della previdenza diventa a questo punto indispensabile per la sua stessa sopravvivenza come servizio sociale e diritto di cittadinanza
A tale riforma non ci si può accostare per ritocchi per tagli per allungamenti o accorcia menti improvvisi
Si tratta di pensare a un nuovo ordinamento che porti al superamento delle sperequazioni tra sistema pubblico e il sistema privato e riequilibri le esigenze di tenuta del potere d'acquisto dei pensionati mediante l'istituzione di un sistema integrato
Sulla scorta di quanto già attuato con successo in altri Paesi occidentali
è urgente per questo ridisegnare il progetto complessivo del nostro sistema previdenziale a partire dai tre pilastri dalla previdenza pubblica integrativa priva in prospettiva pensiamo ad una previdenza pubblica legata alla contribuzione lavorativa che sia unica per tutti i lavoratori
Eliminando l'arcipelago dei cinquantaquattro enti e quarantasette regimi che oggi affollano i servizi
Possiamo definire questa previdenza pubblica una sorta di pensione di base obbligatoria uno zoccolo duro è garantito a tutti
Poi il sistema integrativo
La recente manovra economica ha creato una rincorsa alle pensioni integrative ma quali in quale quadro di riferimento con quali garanzie
Andare oltre la situazione attuale vuol dire pensare a un modello integrato pubblico privato che da una parte salvi l'obbligatorietà del sistema previdenziale e dall'altra
Spinga l'insieme del mondo del lavoro dipendente da un tono mo'a vedere la previdenza come il risultato di un investimento consapevolezza contrattato
Della propria vita lavorativa
Il problema urgente è creare quindi un quadro di riferimento legislativo delle garanzie pubbliche carrelli violini questo flusso di risparmio e di prestazioni la gente disponibile a questa integrazione
Non a correre l'avventura di finire nelle mani di bucanieri dell'assicurazione senza controllo essenza garanzie statali
La riforma del sistema socio assistenziale
Oggi come mai a un recinto dei protetti e degli esclusi è segnato dal funzionamento e dalla qualità dei servizi sociali
Vorrei sottolineare almeno tre aspetti che sembrano determinanti del quadro attuale della spesa sociale
L'enorme prevalenza dei trasferimenti monetari a scapito dell'investimento in servizio
La confusione tra assistenza e previdenza che rende pressoché illeggibile ingestibile se il sistema previdenziale che quello assistenziale
La natura ancora fortemente accentrata dell'erogazione della spesa
La riforma dell'assistenza deve articolarsi in un quadro di riferimento preciso all'interno del quale esso si configuri come una strategia di promozione della cittadinanza sociale in tutti i vari aspetti dalle politiche sociali
Pensiamo in particolare a tre forme cardine dell'assistenza una pensione di cittadinanza che sostituisca le pensioni sociali o le integrazioni al minimo un'articolata politica della famiglia che comprenda sia trasferimenti monetari attraverso gli assegni familiari che erogazione disservizi
Una serie di politiche di cittadinanza in particolare verso il mondo dell'emarginazione e il mondo giovani
L'assistenza deve prevedere una specifica voce fiscale e deve essere a base Richard
Riforma del sistema sanitario
Ci sono in Italia due sanità
Una pubblica e una privata non in concorrenza tra loro tutt'altro una cresce sull'altra più deperisce quella pubblica più si allarga quella privata
C'è insomma tra le due sanità uno scambio di favori e di sfascio a scapito degli utenti
Noi non difendiamo il sistema sanitario nazionale così come ma non dimentichiamo che è stata una conquista di civiltà
Se manterrà lo è una regressione antropologica
Migliorarlo un dove
Il sistema nazionale sanitario va dunque riformato
Ma tenendo fermo il criterio del mantenimento ed al recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condizioni individuali e secondo modalità che assicurino l'eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio
Questi gli orientamenti della nostra proposta
Una gestione delle USL con criteri di impresa sociale eliminando qualsiasi ingerenza dei partiti
Ed esercitando il controllo popolare attraverso l'associazionismo dagli utenti
Chi lavora nel servizio sanitario nazionale non può nello stesso tempo lavorare nel servizio sanitario privato
Si deve impedire ai medici di base di trascrivere gli esami presentati da specialisti operanti nelle strutture private va eliminato alla radice lo spreco che la medicina privata finisce per riversa sul servizio pubblico
Vanno eliminati gli sprechi di gestione e va riscritto il prontuario farmaceutico cancellando i farmaci inutili o comunque non è indispensabile
Puntare sulla integrazione tra prevenzione cura e sulla prestazione a domicilio degli interventi terapeutici mettendo al centro l'educazione sanitaria e gli interventi di prevenzione
Sul versante del finanziamento del servizio aumento dell'aliquota contributiva dei lavoratori autonomi e delle fasce di reddito più elevate
Il prelievo fiscale del servizio sanitario nazionale su base regionale come lo è la specie lo Stato deve stabilire degli standard di efficienza e qualità dei servizi a cui debbono attenersi le regioni
Infine
La riforma del sistema formativo
Sistema scolastico
è cresciuto all'interno di due spinte fondamentali che occorre tenere presenti nei loro intrecci ma anche nelle loro differenze da una parte la spinta verso la cittadinanza sociale che rivendicava l'accesso alla risorsa istruzione come una componente fondamentale della propria dignità civile
Dall'altra i profondi processi di ristrutturazione del rapporto tra scuola e mercato del lavoro
La scuola in questi ultimi decenni si è profondamente trasformata ma non ha ripensato il proprio profilo strutturale
Due tu due i punti cardine della nostra proposta
L'autonomia degli istituti
Il pluralismo delle agenzie formati
Parlare oggi dell'autonomia della scuola vuol dire riformare il ministero della pubblica istruzione
Delegare i poteri gestionali agli enti locali abolire i provveditorati rilanciare il ruolo delle regioni e nello stesso tempo ripulsa ripensare la funzione stessa del ministero
E all'interno di questo contesti
Che è possibile pensare ad una vera e propria autonomia degli istituti un'autonomia in grado di farne delle vere e proprie imprese sociali nel territorio
Capaci di una responsabilità tipa verso i bisogni formativi del territorio
Ma cosa vuol dire autonomia
Responsabilità di Bilancio ricerca di risorse libertà di organizzazione Dida
Il tutto ovviamente all'interno di regole di verifica di controlli che orientino unitariamente sistema
L'altro cardine
Della nostra proposta riguarda la pluralità
Delle agenzie formative
Occorre fare interagire all'interno di un sistema unitario dell'istruzione più agenzie formati non delega di questo o quel problema ma cooperazione creativa all'interno di un progetto comune
Si tratta
Di superare l'angusto dibattito sulla scuola cattolica e scuola statale di non confinare la questione del pluralismo nelle forme di una vecchia cultura
Il pluralismo va riconosciuto come tale Comuna risorsa per rilanciare e riqualificare il nostro sistema formativo
Nel nostro progetto
La funzione dello Stato è duplice da una parte esso dovrebbe esaltare le sue funzioni di programmazione di controllo di verifica di aggiornamento di orientamento del sistema
Dall'altra essere parte essere una delle agenzie formative in concorrenza con le altre dislocata nei punti vitali e di trasformazione del sistema complessivo
Orientamento generale e innovazione locale in un contesto pluralistico della formazione
Mi avvio ovviamente a concludere possiamo trasformare questo lento rotativo
L'austerità
Volenti o nolenti Bondi è magre che ci sta dinanzi non in una maledizione
Ma in una scelta vera e consapevole di convivenza civile
In questi
La scommessa che ci troviamo di fronte Marco
La nostra la proposta parte da una consapevolezza precisa
In questa situazione drammatica non ci si può mettere in atteggiamento di attesa
Ognuno deve portare il suo contributo affinché a un nuovo patto sociale possano rilanciare la nostra democrazia e la nostra unità nazionale
C'è uno zoccolo duro di dignità sociale della nazione che va difeso ad ogni costo
è sera assai più di una parità monetaria è l'indicatore morale di una convivenza civile
Possiamo trasformare l'austerità che ci attende in una scelta consapevole per riformare la politica e lo Stato
Guai se la vivessimo come una clava con cui forti si salvano affogando i deboli
Il governo Amato segna una transizione ineludibile del nostro sistema politico vanno rapidamente trasformandosi tutti i soggetti intorno a noi
Sarebbe gioco vanno fare oggi gli indovini sulla durata o meno di questa transizione sulla capacità o meno di resistenza di questo governo
Più saggio
E attrezzare il progetto
Definire programmi costruire le alleanze perché è una stagione nuova di solidarietà nelle democrazie si apra al più presto nel nostro Paese
Non è compito delle ACLI proporre nuovi schieramenti o nuovi partiti
Siamo tra i promotori del movimento referendario
Abbiamo proposto una riforma di legge elettorale coerente con i temi svolti in questa riflessione
è un terreno su cui continueremo a parte
Ma è nostro compito in questa fase alcun altro
Pensare alle politiche sociali come punto cardine di una riforma della politica e come elemento strutturale di qual sia si al rinnovamento del Paese
Qualsiasi nuovo soggetto politico
Qualsiasi costituendo polo riformatore deve avere al centro il tema di una nuova cittadinanza sociale di una nuova solidarietà fra uomini donne generazione
Vogliamo essere insomma protagonisti di un polo riformatore dalla società civile
Capace di aggregare su proposte concrete di riforma sociale quelle forze quelle associazioni guai movimenti che si battono per una nuova stagione di democrazia
Un'ambizione grande
Ma non meno richiede la situazione in cui viviamo
Avanzo qui la proposta di un coordinamento permanente tra di noi
Che riesca davvero ad essere gruppo di pressione non per questo o quell'interesse particolare
Ma perché la crisi della politica non so fuochi la domanda di cittadinanza perché la riforma istituzionale abbia alla base un progetto reale di nuovi diritti e di nuovi dove
Coniugare insomma rigore e popolarissimo giustizia e democrazia per la rinascita del Paese
L'amico
Mario Segni concludendo i lavori della oceanica assemblee al Pala EUR dei Popolari per la Riforma diceva non ci fermeremo non ci fermerà
Che non si riesca a tamponare le ACLI movimenti qui presenti lo dice la parola stessa
Potrebbe piuttosto sorprenderci un interrogativo finale quello di chi si chiede quante siano le energie disponibili e come si possono cogliere le occasioni opportune
E l'interrogativo inevitabile in ogni fase
Di forte trapasso che affliggeva Calamandrei all'indomani della guerra
Anche lui tra coloro che si chiedevano ce la faremo
Gli rispose Benedetto Croce
Gli uomini nuovi verranno scriveva Croce non bisogna lasciarsi scoraggiare dal feticismo delle competenze
Gli uomini onesti assumono con coraggio i posti di responsabilità e attraverso l'esperienza gli adatti non tarderanno a rivelarsi
Una risposta e una esortazione che non vorrei ridurre a giaculatoria laica
Mi spiego
Non è nostro compito almanaccare sul governo in carica nevo Carlo esorcizzato
Mi pare però che prima o poi saremo chiamati a confrontarci con il dopo Amato e che sia saggezza non rifiutare di misurarsi con i momenti alti del Governo
Dove pare a me l'allargamento necessarie delle maggioranze parlamentari sia di supporto ad una compagine che non abbia radici nella palude della partitocrazia
Perché ripeto che non possono improvvisarsi Caronte i quelli che nella palude ci hanno condotto
Non è il governo dei tecnici
Quello al quale pensiamo anche perché non c'è nessuno in una società complessa che si guadagnò nel stipendio senza gestire una quota di te
Penso ad omini riconosciuti per competenza e credibilità etica che provenendo dalle professioni dagli studi dall'amministrazione dal volontariato dall'associazionismo siano in grado di ottenere insieme al prestigio il consenso
Senza del quale non è possibile chiedere i sacrifici necessari a transitare eguali
Troppo alto il tiro
Non stiamo certamente perdendo il sonno intorno al tema del Governo
Quel che importa chiarire è che è un patto sociale non si ferma alla porta delle istituzioni
Mi pare è evidente che ci provvediamo non in maniera improvvisata
Vorrei ricordare che vi è stato tutta una lunga serie di incontri a livello regionale
Prima di queste quattro giornate che si vedono alla fine perfino un po'troppo stanchi
E
Questo offriamo al dibattito
Degli amici degli intervenuti alla tavola rotonda i quali ovviamente del resto da una piattaforma così si può spaziare dove si vuole e perfino ognuno tirare l'acqua al proprio mulino ma credo sia in parte inevitabile porca e poi queste acque cerchino di confluire insieme verso quella ruota che mi pare quanto meno indicata nella prospettiva che a nome dell'associazione ho voluto qui proposte
Apriamo immediatamente
La tavola rotonda il dibattito la parola a Luigi avrei
Fazio
Tutti voi il presidente bianchi dell'invito
Trovate tutti gli invitati
Hanno puntualmente
Adempiuto al loro compito peraltro questo è stato fatto voluto consapevole d'altra parte l'applauso che voi avete dedicato alla introduzione del presidente conferma che i contenuti della sua relazione sono da voi fortemente e condivisi
Molti dei contenuti sono condivisi anche da me
Su alcuni ci sono da fare riflessioni a mio avviso approfondimenti
Qualche capitolo della dei problemi da affrontare a mio avviso è sottovalutato
C'è una grande attenzione alla razionalizzazione all'efficienza alla moralizzazione all'equità
Della politica
Da questa stenta ma per fare quel fa stette in modo intelligente bisogna avere processi di accumulazione che consentono alla società di distribuire e quindi c'è un'altra parte
Ditemi che Statuto tondo all'interno di questa
Ma io non voglio mettermi qui a chiosare il documento anche se favorire al presidente bianche alcune osservazioni più specifiche proprio perché penso che se questi incontri al non senso servono poi a confrontare le idee a riflettere sulle valutazioni degli altri e quindi e quello che accade dopo e quello che è accaduto prima che dà un senso a questo tipo di lavoro e quindi su questo rinvierei ad una approfondimento più specifico che mi premurerò di attiva
Sono qui perché come diceva in conclusione Bianchi
L'importante è che tutti coloro i quali si pongono insieme l'obiettivo di razionalizzare
Ma anche di creare una nuova stagione di sviluppo riescono a comunicare in modo compiuto in questo Paese
Il rischio che abbiamo e che uno delle due facce del problema venga sottovalutato dimenticata pre dobbiamo fare un forte risanamento istituzionale politico sociale e morale economico ma questo forte risanamento a tanta più possibilità di successo se insieme progettiamo il futuro
Sapendo che la progettazione del futuro non significa che il risanamento
è un dato compiuto perché c'è qualche provvedimento del governo che è stato approvato o perché c'è qualche primo segnale positivo dopo settimane di tempesta forte
Sapendo che bisogna nei prossimi nelle prossime settimane continuare con puntiglio ad un'azione forte di razionalizzazione di blocco del degrado
Di messa a punto di tutta una serie di situazioni di politica economica e sociale ed istituzionale di questo Paese ma che insieme
Forse non è sbagliato dedicare una parte del giorno del riposo come diceva il Signore a progettare il futuro visto che oggi stiamo qui di domenica e allora
Mi sembra questo il motivo fondamentale per il quale ho accolto con piacere l'invito mi scuso se poi vado via ma io la domenica faccio l'imprenditore mi riposo dal mestiere di rappresentante degli imprenditori ho avuto un un incendio purtroppo la nostra fabbrica stiamo cercando di mandare avanti rapidamente abbiamo una riunione stamattina e quindi
Io
Io chiedo scusa
Chiedo scusa anche a voi come ho chiesto scusa agli altri relatori se non stavo fino alla fine del dibattito ho concluso la relazione
Del mio quasi Aneri presidente dei giovani imprenditori nell'ottantadue
Io ho iniziato la relazione con la quale sono stato chiamato a far a svolgerle la funzione di rappresentante degli imprenditori industria italiani con una fase di Goethe in una società aperta la società moderna non è importante che siamo d'accordo su tutto è importante che andiamo nella stessa direzione
E mi sembra che questo intermedi sintesi possedesse un giudizio fortemente con divisibile che quindi un giudice di sintesi sulla relazione
Di Bianchi
All'interno del quale però vorrei puntualizzare alcuni concetti fondamentali
Che io condivido e che peraltro Confindustria sta portando avanti da tempo
E che sono i seguenti il primo
La il blocco il risanamento della situazione politica e morale del Paese
Passa tramite un passaggio fondamentale
Che sono le riforme istituzionali
Il risanamento per il rilancio della situazione economica e sociale del Paese passa tramite un passaggio fondamentale che sono le riforme istituzionali
Riforme istituzionali che già da alcuni anni Confindustria ha messo all'attenzione del Paese in modo serio in modo globale ricordando che riforme istituzionali in un Paese aperto hanno quattro gambe lo dicevamo due anni e mezzo fa
Quando molti di riforme istituzionali si disinteressava no qualcuno si interessava troppo si interessava soltanto per una particolare aspetto di questo discorso il livello di rappresentatività politica il rapporto tra eletto elettore
Il livello di governabilità quindi l'efficienza e l'efficacia dell'azione delle funzioni di governo di legislazione
Ma tanto a queste due tematiche ci sono altre due
E le modalità le qualità del controllo
Il cittadino in una società aperta
Elegge i propri rappresentanti ogni Stanko subisci vantaggi o svantaggi quelli degli Uniti nell'alta già svantaggi dell'azione di governo
Periodicamente ma svolge la funzione di soggetto politico tramite il controllo quotidianamente
Se ci sono strumenti in cui il controllo sia un controllo non confuso non velleitario
Ti colato su
Informazioni chiare che controlla la riforma istituzionale a quattro gambe
Mi sembra che oggi questo sia un discorso che purtroppo condiviso da tutti dico purtroppo perché tutti si sono accorti che aveva quattro gambe dopo che sono emersi le punte o gli episodi che dimostravano che bisognava intervenire su queste quattro noi nel ci siamo fermati qui
Come organizzazione degli imprenditori abbiamo
Dato una valutazione positiva al movimento referendario
Promosso da Mario Segni perché ritenevamo che andava dalla direzione al di là del merito dei singoli
Progetti di stringere i tempi di questo processo e oggi ribadiamo l'abbiamo ribattuto colpo ibrido con la Giunta di Confindustria del sette novembre
Che è molto importante fare risanamento politico morale economica sociale in questo Paese ma bloccati Degradi avviati
Gli approfondimenti una stagione nuova di sviluppo ci sarà soltanto dopo che sarà iniziato il processo di modificazione delle
Perché in una società aperta le regole sono l'etica della convivenza
L'etica della società
Le le regole la riforma istituzionale sono il mezzo con cui ciascuno di noi
Realizza il proprio progetto svolge la propria funzione tutela ho perseguito obiettivi ma per lo Stato per la collettività le regole non sono un mezzo sono infine sono la il fine ultimo che deve raggiungere per consentire a tutti i cittadini di esprimere le proprie energie e la differenza tra la società di classe e la Società aperta sta proprio qui
Che le regole per la società aperta sono un fine che consentono a ciascuno liberamente aggregandosi di esprimere un progetto Obiettivo
E allora bisogna stare molto attenti in questo momento a non distrarsi dal risanamento non mettere e non accettare il principio che le riforme istituzionali vadano dopo visto che ci sono tante emergenze
Perché è un rischio che abbiamo già corso al e e che ci oggi paghiamo alla fine degli anni settanta l'abbiamo vissuto in questo Paese tre decenni Complessi complicati con grandi contraddizioni ma sostanzialmente di sviluppo abbiamo vissuto l'ultimo decennio di di quello che io chiamo il consociativismo gestionale degenerate
Perché di fronte ai problemi di qualità della vita di consenso sociale della fine degli anni settanta il sistema Paese invece di cambiare le regole che dovevano essere già allora cambiate perché essendo cambiato il contesto civile
Non potevamo avere più regole che avevano erano state costruite sulla cultura e sulla situazione oggettiva di trent'anni prima
Il sistema pesa attentato i by pass fatto una serie di Belpasso ognuno by passata con gli altri
By passando le regole il consociativismo gestionale ha consentito ad alcuni
Di guadagnare purtroppo talvolta lecitamente tra volta lecitamente
Ha obbligato altri pensiamo le imprese industriali che stavano alla competizione internazionale a misurarsi con se stesse perché si devono misurare con le stelle e addormentato troppi sul fatto che questa situazione fosse una situazione che poteva durare all'infinito
E allora il problema che noi abbiamo oggi di fronte e quello di capire
Che queste cose vanno fatte insieme come dice bianchi
Non c'è un più se un dopo della riforma istituzionale è la condizione per per rilanciare il sistema Paese e capire che oggi riforma istituzionale significa in primis riforma elettorale a livello di Stato centrale a livello
Autonomia locale perché se tre anni fa la riforma elettorale poteva logicamente venire dopo un processo di razionalizzazione delle regole purtroppo tre anni dopo
Deve venire prima
Perché soltanto se noi abbiamo un paracadute istituzionale
In termini di legge elettorale che ci consente di avere la garanzia che la libera competizione delle idee dei progetti quindi anche della competizione degli interessi non viene sfruttata da questo o da quello
Per questo quel fine
Quindi comunque questo Paese può essere dotato di un governo
Che si misura sugli obiettivi noi possiamo superare anche questa fase di risanamento economica in cui inevitabilmente l'attenzione ai corporativismi emerge
Emerge da parte di quelli che sono abituati a fare soltanto questo emerge anche da parte di alcuni quali forse non lo vorrebbero ma che nella confusione generale
Pensano che la risposta sia chiudersi dentro al fortino piuttosto che accettare il confronto in campo apre e allora bisogna fare subito la riforma elettorale del sindaco perché è il luogo in cui si amministra più vicino ai cittadini e che quindi dà più degli altri il senso del cambiamento e ovviamente la riforma elettorale il sindaco ma per essere fatta subito aggiungo a titolo personale va fatta con voto separato
Tra sindaco e consiglio perché si perché si separati devono essere i poteri
E in competizione
Quello che sfugge alla nostra cultura politica e anche al dibattito delle volte che il voto separato tra sindaco e consiglio non è semplicemente un'articolazione tecnica che favorisce quello quell'assetto questo questo assetto di partito che è una cosa importante
Che interessa chi fa politica ma interessa indirettamente chi che fa il cittadino l'imprenditore quello che sfugge che l'eco le società moderne funzionano con la separatezza e la competizione tra i poteri
Non solo la separatezza formale ma la competizione rispetto al raggiungimento degli obiettivi e solo se c'è ci sono dei processi di autonomia nel momento della nomina al momento della gestione dei poteri stessi la separatezza diventa competizione che diventando competizione diventa efficienza ed efficacia
Il risultato che l'amministrazione deve seguire quindi il problema dalla riforma elettorale
L'urgenza l'abbassi la vita di questo rispetto al discorso più complessivo de di risanare e di rilanciare il Paese seconda considerazione noi una bozza di un punto di riferimento per discutere di quello che i bianchi siamo un patto sociale mettermi tanti e hanno sempre preoccupato quando facevo il giovane imprenditore andava di modo il blocco dei produttori io contrario a questa denominazione perché sembra di ammettere che tutti quelli che stanno all'interno della della categoria dei produttori sono buoni tutti quelli che stanno fuori non sono buone o viceversa e non sappiamo per esperienza che questo voglio dire non è valido nell'assoluto nei relativo anche se ovviamente probabilistica mente tutti quelli che fanno il mestiere di produttori
Partecipano più positivamente allo sviluppo della società ma questo non deve significare lasciare fuori
Altre idee a pieno titolo sono cittadini e produttori dicevo il termine patto certamente meno come dire
E più netto più positivo però il fatto sostanziale capire che una stagione di sviluppo si rilancia se ci sono delle identità di obiettivi mi sembra che l'accordo del trentuno luglio è stato sottoscritta da noi da sindacati a questo obiettivo molto chiaro
La lotta all'inflazione
Perché l'inflazione è la tassa sulla inefficienza che ci ha consentito di galleggiare negli anni ottanta ma che non c'ha consentito di rilancia
L'inflazione è quella tassa che ognuno di noi pensa di trasferire sugli altri come tanti pezzi
I lavoratori tramite meccanismi di automatismo pensavano di essere garantiti alcuni sistemi di impresa tramite i meccanismi di rivalutazione dei prezzi pensavano di essere garantiti
Il sistema politico tramite un meccanismo di aumento indiscriminato
Dei flussi finanziari intermediari dal pubblico pensava di essere garante in realtà questo non funziona non è vero la Società aperta utilizza il mercato e le regole del mercato come strumento di sviluppo la regola del mercato e la competizione tra i produttori ma è soprattutto la competizione tra il consumo dove il produttore il consumatore
Che determina la qualità alla quantità della merce che compro del servizio che utilizza ne determina la compatibilità in termini di prezzi se questo circuito virtuoso viene interrotto perché si scaglia su altri questo vischio questo costo della competizione perché la competizione un costo mica gratis
Se si scarica su altri il sistema un certo punto non funziona più ed è quello che noi stiamo pagando in questi giorni quindi la lotta all'inflazione con comportamenti coerenti da parte di tutti i soggetti interessati
è un secondo contenuto del trentuno luglio era l'efficienza nella pubblica amministrazione
Per fare questo anche lo Stato deve competere e deve usare le regole dalla competizione è molto bello al l'appeal passaggio di pagina
Del pagina quattro mi sembra azione di Bianchi dice governare di più e gestire di meno
Un nuovo rapporto tra dimensione pubblica e dimensione statale non siamo ancora convinti che l'interesse Pubblico
E quindi l'interesse collettivo si realizza tramite intervento dello Stato meglio molti di noi sono ancora convinti questa non è più vero perché gli stati moderni utilizzano il mercato per realizzare interessi collettivi tramite le regole del mercato stesso di allora mi sembra che l'efficienza dell'amministrazione il rapporto lo il diverso rapporto col pubblico impiego perché è una cosa che sta particolarmente cara ovviamente a Sergio D'Antoni per motivi storici e per motivi dinamici
E e e tutta una serie di altre problematiche relative alla qualità dei servizi e un secondo contenuto di quello da un terzo contenuto la riforma fiscale con questo concludo queste mie riflessioni
La riforma fiscale lo dobbiamo innanzitutto convincerci di una cosa che abbiamo raggiunto un tasso di pressione fiscale
Media superiore alla media degli altri paesi europei
Nella fascia alta non ha la fascia bassa in tempi rapidi
Giusto o sbagliato come sia stato fatto comunque la quantità delle risorse intermediata dallo Stato non può aumentare
Il problema è la riforma fiscale opera di qualità del prelievo non di quantità della risonanza e quindi sbagliano tutti coloro i quali pensano di inseguire le spense aumentandolo entrare indipendentemente dalla giusta problematica che poi la qualità del prelievo deve essere diversa rispetto al passato quindi in primis
Un Paese moderno ha un basso livello di intermediazione
Delle risorse perché un alto livello di intermediazione riduce l'efficienza dello Stato e l'efficienza dell'economia secondo bisogna modernizzare
La qualità del prelievo e questo mi sembra un problema del sistema Paese a a e che dobbiamo andare approfondire nel merito dopo che abbiamo finito questo discorso dei decreti per i pedoni disegni di legge ho detto a Sergio D'Antoni
Che invitiamo Luís suoi colleghi del sindacato degli altri
Rappresentanti economici a un tavolo per discutere di dati
Perché i dati che noi su cui noi facciamo il dibattito sono medie troppo mediate se possiamo usare questo termine medie troppo alla Trilussa orale ma che non è vero che non hanno un senso hanno un senso se solo su dati omogenei
E allora eccetto che nel nostro Paese c'è probabilmente assai probabilmente un tasso di evasione in alcune
Categoria un tasso di partecipazione minore al finanziamento della dello Stato rispetto ad altri
Pensiamo al commercio al minuto rispetto al lavoro dipendente o al lavoro d'impresa ma non è assolutamente vero
Che in questo Paese ci siano categorie le quali possono esserci essendo al assume il ruolo di giudice o di in qualche modo
Di tutore di questo interesse generale rispetto agli altri
Bisogna cambiare le regole per verificare i numeri e fare in modo che i tassi di qualità del prelievo siano meglio io non vi do i dati adesso ma ce l'ho già e quindi vi posso assicurare poi ve lo dimostro fra decine di giorni che questa mia dichiarazione devo simile non dico vera poi voi valuterete se è vero e allora il problema politico oggi è uno bisogna dare un segnale che lo Stato fa pagare a tutti
Ed è il motivo per il quale Confindustria pur ritenendo la tassa patrimoniale da passanti storica passa che va contro l'accumulazione lo sviluppo e quindi va contro gli interessi dell'impresa non dell'imprenditore in questo contesto non ha fatto una lotta corporativa contro quella tassa anche se ha detto card assalti storica che poi in un quadro di riforma
Presto ma modifica così come Confindustria non si è messa contro la cosiddetta minimum tax esattamente per lo stesso motivo la minimum tax contiene elementi di iniquità oggettivi
Perché fa pagare forse troppo ad alcuni è troppo poco a molti
Però in questo momento è un messaggio politico di solidarietà sociale sul piano delle il che non toglie che il giorno dopo ho risolto questo problema bisogna che ci mettiamo tutti quanti a tavolino e vediamo come facciamo pagare le tasse
A quelle imprese che guadagnando eventualmente non le pagassero ma io penso che siamo poche perché il sistema di controllo oggi è molto efficiente in questo settore
A quelle parti del commercio che si dimenticano voglio dire come il loro livello di qualità la vita e anche a quelli e fare i lavoratori dipendenti e poi fanno il doppio lavoro esattamente il problema è un problema generale che va affrontato con questa ovviamente voglio dire con una logica di responsabilità collettiva e allora concludendo
Io penso che sia molto importante questo momento sia molto importante
Far funzionare il mercato sia molto importante in questo momento questa lotta all'inflazione per questo ne siamo molto attenti al problema del costo del denaro perché il denaro perché alto in questo Paese è alto sì perché bisogna finanziare il debito pubblico guarda caso serviva per finanziare una spesa tra virgolette sociale
Ma è alto anche soprattutto perché quello settore protetta un settore in cui non c'è stata competizione e quando non c'è competizione inevitabilmente ci si
Tranquillizza tra virgolette Aspesi del consumatore o a spese del cliente che in questo caso all'impresa e allora una grande attenzione oggi a rimettere in moto l'economia una grande attenzione a capire sul piano culturale che
Tra mercato e solidarietà non c'è antinomia
C'è sussidiarietà
Perché la solidarietà questo lo dico da cristiano se mi consentite la solita vera non quella vogliono gli fa
Soltanto con la propria coscienza con le proprie disponibilità uno Stato moderno la raggiunge solo se ha un alto livello di sviluppo se non ha un alto livello di sviluppo non è uno Stato che può essere solidale
E uno Stato moderno può raggiunge un alto livello di sviluppo soltanto siamo una grande utilizzazione delle regole del mercato
Cioè della capacità di utilizzare l'interesse individuale per perseguire insieme l'interesse collettivo
Lo diceva mi sembra Gorrieri alla al al manifestazione di Mario Segni
Occorre
Che
Si capisca che il mercato
Ha in sé da un certo punto di vista degli elementi di diseguaglianza perché premia giustamente quelli che meritano quelli che lavorano quelli che producono ma se il mercato nel suo dinamismo è utilizzato dallo Stato quindi dalla dalla capacità di governo per aumentare la quantità di beni e servizi prodotti e per distribuirli con una logica non solo di efficienza ma anche di efficacia
Il mercato è l'unico strumento che è funzionale alla solidarietà vera
Questo io lo sostenevo quando facevo il giovane imprenditore lo sostengo maggior ragione oggi perché sono convinto nella complessità della società moderna che questa cultura anche di cui noi siamo portatori come dire deve essere un po'più critica verso se stesso ed è verso un po'più analitica verso il nuovo se vuole essere funzionale al messaggio per il quale dedichiamo oggi domenica mattina un po'del nostro tempo questa riflessione grazie
Grazie io evito qualsiasi sottolineatura uno perché non c'era bisogno secondo perché
Il cast è troppo nutrito e mi affido quindi anche all'autoregolamentazione partecipa anche la parola data ormai
Mentre parlava Giovanni Bianchi
Quindi
Va be'
No no guardi
Mentre parlava Giovanni Bianchi mi pensavo che se solo la metà
Della cultura politica e anche delle proposte che nella relazione sono contenute
Fossero patrimonio della cultura politica dei nostri uomini di governo della nostra classe politica
La situazione dell'Italia non sarebbe quella che è
E siccome dentro questa cultura e questa relazione si individua se non mi sbaglio un percorso lungo
E anche una lavoro intellettuale robusto lavoro intellettuale applicato la società
Questo devo dire che mi conforta e quindi vorrei ringraziare Giovanni Bianchi oltre per avermi invitato proprio per avermi fatto sentire questa relazione
Perché se c'è questo lavoro lungo
Vuol dire che in Italia in questi anni c'è stato che ha rubato
E c'è stato anche chi ha ragionato
E se c'è stato chi ha ragionato
Può darsi che ce la facciamo
Noi abbiamo
Insieme ad un gruppo di persone io del resto l'intelligenza che c'è nella vostra organizzazione ha avuto modo anche di vederla in questi giorni di lavoro per il convegno verso l'Alleanza democratica conosciuto Franco Passuello pone anche Giovanni Bianchi quindi per me non era una sorpresa ma l'ascolto di questa relazione è stato per me importante
Noi siamo andate questa Assemblea
Sulla quale prima di dire due tre cose più generali permettetemi di spendere qualche parola
Perché
Nel corso dei di questi giorni noi siamo diventati l'Alleanza democratica
E questo è risibile
Colpa dei giornali forse è colpa nostra
Per quanto noi siamo stati molto chiari
E non è così
Sono un gruppo di persone che si sono riunite
Ha uno scopo solo in Italia forse non esistano questo tipo di di cose per cui si fa fatica a capire per organizzare un movimento di pressione
Verso l'Alleanza democratica
O di persone che solo per passione o per generosità io per esempio faccio il giornalista non è sua intenzione di far politica ma credo che tutti noi tutti noi che siamo qui e tanti cittadini italiani sentono in questi giorni lari un po'di riscossa della politica
E vogliono dare il loro contributo equestre
Il punto
Verso l'Alleanza democratica non siamo un'alleanza democratica e ci mancherebbe che un comitato di dieci persone potesse essere la rappresentanza dire di un progetto che riguarda il cinquantun per cento degli italiani
E il sogno di cambiare il percorso e la storia politica di questo Paese
Ci tengo a dirlo perché è nata una discussione chi c'è chi non ci deve essere chi ci deve essere chi questo è una cosa che che che non si può discutere adesso
è un percorso che questo Comitato ha individuato come gruppo di pressione movimento d'opinione
Anche organizzato se si vuole ma come movimento d'opinione non come nasce l'ennesimo partitino voglio ennesimo gruppo politico di cui l'Italia non ha alcun bisogno
E abbiamo dato alcune orientamenti rispetto a quello che che il percorso che ne individuiamo per raggiungere questa alleanza democratica
Il percorso che non è abbiamo individuato
è l'incontro
Tra tre grandi culture del progressismo italiano
L'avevamo chiamate l'etica della responsabilità che è stata propria
Del buon governo di laici e di cattolici che pure si State in questo Paese
L'etica della solidarietà che è stata proprio del della tradizione del movimento operaio del popolarismo cattolico
L'etica dell'ambientalismo e da ultimo ci ha insegnato a guardare più in là del proprio naso del nostro naso nel programmare la società guardare all'intero pianeta e guardare le sue condizioni
Di salvaguardia
Sono state molte polemiche questa è un percorso lungo
I giornali o noi stessi vogliamo che si risolvano in un giorno le cose e questo è impossibile questo percorso può essere sbagliato giusto ma è comunque un percorso lungo
Noi usciamo da quarant'anni in cui ci hanno insegnato a dividerci non sulla base delle nostre idee o sulla base degli schieramenti ai quali apparteneva questa un percorso lento di separare il grano dal loglio di capire quali dei ci avvicinano e quali no
Il progetto politico dunque è chiaro
Progetto politico a lunga scadenza un progetto culturale
Di queste culture che noi abbiamo indicato una si sta muovendo primavera
E della cultura rappresentata da Mario Segni del movimento Popolari per la riforma e anche dopo
Le altre sono poste
Questo è il punto
E siccome questo processo non può venire perché i in un modo che i leaders dei partiti si mettono d'accordo Mario Segni e non a seguito questo processo
Evidente che ci vuole una liberazione
Un processo di avvicinamento di incontro
E in una società divisa da odi lontani non ci poniamo semplicemente il problema di favorire questo incontra questa vicino
In un progetto politico però anche perché noi perlomeno io qui parlo a titolo personale
Non ritengo che quello che i giornali chiamano il Polo Segni la Malfa
Sia in grado perse di per sé di risolvere questo lungo problema della storia italiana che si è aperto nel dopoguerra
Segni la Malfa più qualche dicono i giornali più qualche esponente del mondo ambientalista ormai ecco oltre la mano
Perché sicuramente questa sarebbe un'innovazione profonda del sistema politico non c'è dubbio quindi da salutare sarebbero salutare comunque
Con una novità importante
Ma credo che lascerebbe
Tutta la sinistra
In una scelta obbligata
E quella cioè sul mercato politico di coprire solo l'area della protesta sociale
E questo credo che non farebbe bene alla democrazia di questo Paese
Noi non mettiamo nomi cognomi
Nel nostro i tentativo di avvicinare queste forze non si Occhetto o altri o o o Martelli i leader peraltro contano relativamente poco in questa fase contano le culture che che vogliamo mettere in campo i percorsi mentali che insieme vogliamo vogliamo fare
Ma certo è che se una sola delle tre culture che ho detto Betti che ha la responsabilità l'etica della solidarietà e l'etica dell'ambientalismo se una sola di queste culture secondo noi ma anche a questo appuntamento
Non si risolve il problema di una nuova rappresentanza in Italia
Cioè di quella rappresentanza che ne cerchiamo di prefigurare prima della riforma elettorale che stato qui ribadito ancora e la prima delle necessità
Il nostro percorso in sostanza vuole dire se non pensiamo anzitempo a quali percorsi culturali e politici e dobbiamo mettere in atto nel post riforma elettorale se non ci mettiamo prima arriveremo impreparati
All'appuntamento
Ma ci sono tre ragioni in più per cui noi pensiamo che
Bisogna andare a questo incontro di queste culture
La prima è di origine culturale o o riguarda la società italiana
Nel corso di questi anni
I cittadini italiani sono già andati Oltre la guerra fredda
Ben prima che cadesse il muro di Berlino ottantuno
E nata una uno strato medio nella società
Che crede nella competitività delle industrie e insieme crede e ha voglia di preoccuparsi delle zone di dolore di disagio l'immaginazione
Che crede e egli e e alla quale piace consumare e vivere in una civiltà moderna
Ma odia la dittatura del consumismo della mercificazione
Che non crede alla democrazia diretta
Come qualche avanguardia di sinistra credere però vuole ridare immediatamente e costruire quelle regole per dare immediatamente di nuovo il potere la parola ai cittadini
Queste coppie di valori che io
Sto cercando di dire prima era un in opposizione
Che credeva nella competitività dell'industria non pensava di doversi preoccupare delle zone di disagio del dolore
Che credeva nel consumismo
E e non pensava di di rifiutare le la la parola mercificazione
E chi pensava alla democrazia diretta certo non si occupava delle regole delle procedure che sono l'assenza di ogni società per
Le forme di una società per i cittadini italiani hanno cominciato a costruirle prima della caduta del muro di Berlino
E questo è il problema culturale de la nuova rappresentanza non dare nuova rappresentanza H nuova rappresentanza questo processo a questo movimento che era già in corso io son d'accordo stato detto già già anni prima negli anni Sessanta negli anni settanta e comincia
Quindi il primo motivo per cui questa
Progetto politico di nuova rappresentanza non può che riguardare questo ampio strato di persone perché i padri
Di questo suo movimento sono almeno quattro
è la tradizione dei cattolici democratici che viene dal conci che ha scavato scavati
La cultura laica del buongoverno
Le persone che hanno mantenuto alto anche la dignità dei nostri governi dei no del nostro Stato nonostante lo sfascio ci sono stati
La cultura dell'ambientalismo
Infine la cultura di delle forze della sinistra storica che in un processo anche lì di riconversione progressiva del del modello culturale di tragica anche lì hanno scalato
Hanno scalato
Costruendo soprattutto agli anni settanta grossissima cultura di liberale di una sinistra liberale in senso americana
Liberale Italia
Questi sono i padri
Di questo sommovimento e lentamente bisogna dargli nuova rappresentanza queste secondo me un secondo motivo di carattere sociale ed è legato alla crisi attuale
Non si può uscire da questa crisi senza un patto sociale
O le zone forti e le zone deboli del Paese trovano un modo di di costruire insieme un progetto di rinascita di nudi
è un po'non ne usciamo se la Confindustria rappresenta difende gli interessi da Confindustria se il PDS si mette in testa di rappresentare gli interessi dei dei solo dei deboli se le leghe rappresentano solo l'interesse della piccola o della media borghesia veneto lombarda
Sì andiamo a questo non ne usciamo
Non era il
Ecco allora l'altro motivo
E questo patto sociale deve riguardare un accordo per la rinasce tra le zone forte le zone deboli del Paese ecco perché il problema anche della classe politico de la nomenklatura diventa importante perché nessuno di noi e disposto ad accettare questo patto sociale lo diceva già bianchi
Fidandosi di persone che hanno mostrato un disprezzo sovrano per la cosa pubblica
Trasformandole in cassa disinteresse privata
Questo però è il punto un terzo ponte un problema secondo me è storico
Io spero di non essere pessimista perché non mi piace per carattere
Però l'impressione che la cultura politica media non noi che partecipiamo alle tavole rotonde ma la cultura politica
Media del nostro Paese ancora stia sottovalutando il fenomeno delle leggi
Io ho l'impressione che noi ci dividiamo sui nostri progetti sui nostri schermi che intanto sta marciando qualcosa di molto preoccupante
Badate non è qualcosa secondo me che non può essere riacciuffato
Io son convinto che può essere minaccioso
Ma sicuramente non può esservi acciuffato continuando così
Mio letto sui libri di storia
Ci sono state fasi della storia del nostro Paese in cui la divisione tra le forze democratiche
La sottovalutazione di fenomeni
Così eversivi rispetto al sistema ha portato a esiti catastrofici e non credo che una società moderna
Posso essere sposta a rischi di esiti catastrofici non più del resto questa questa fase della storia c'è abituato anche a rivoluzioni che avvengono senza che un filo di sangue
Per fortuna
Sia
Perso
Quindi non penso a quello però penso che c'è una scommessa una spada di Damocle che pesa sulla democrazia italiana e che le forze della democrazia italiana stiano sottovalutando
In altri periodi della storia queste forze hanno saputo rinunciare alle differenze che avevano in nome di un obiettivo
Comune questa cultura non c'è più
Bisogna ricostruirla per altre vie ma certo che io sento molto che se le forze democratiche continuano a dividersi
In polipo letti progettini progetto Ucci
Lasceranno via libera al movimento delle leggi
Il movimento delle idee a una sua proposta di Risorgimento alla rovescia
Ha una sua proposta di governo del Paese non è vero che solo movimento corporativo
Questa è la mia preoccupazione questa anche il motivo per cui molti cittadini risentono non solo il gusto ma la necessità di tornare a fare politica pur restando nei loro luoghi di lavoro
E questo è quello che io
Volevo sottoporvi come riflessione
Penso in definitiva che questa nuova stagione di cui Giovanni Bianchi parla che ne abbiamo chiamato la nuova frontiera forse perché più sensibili ah le terminologie dei democratici americani
O l'apriamo
E la Priamo tutti insieme rinunciando a qualcosa ciascuno rinunciando a qualcosa di proprio in nome dell'interesse generale siamo disabituati siamo stati disabituati perché le colpe di quello che è accaduto sono nella classe politica ma sono anche nostre io l'ho detto all'assemblea del Parco dei Principi se le cose non vanno in ospedale prima viene la colpa del primario ma poi c'è anche quella del portantino
Non ci siamo abituati in una società
Abbiamo ci siamo adeguati al ritmo dell'irresponsabilità che ci veniva propagandata non c'è nessuno di noi che può ritenersi innocente del tutto
Ecco perché ciascuno di noi deve mettere qualche rinunciare anche a qualcosa di proprio
In nome dell'interesse generale io ho paura
Che questa cultura non ci sia in Italia non c'è se non saremmo arrivati a questo sfascio ricostruirla è molto difficile anche in questi primi passi che abbiamo mosso questo comitato senti subito che ciascuno poi c'ha un suo disegno c'ha un suo progetto non suo calcolo
Alla fine alla fine si succede questo non si può andare avanti
Questo Paese non non non può andare avanti non può andare avanti così
Ecco allora che e spesso anche i mass media
Io me ne sono accorta in questo
Dieci giorni soli trovato dall'altra parte della barricata non non restituiscono spesso la verità delle delle cose che vengono dette riporta
Insomma io credo che lo ripeto lo voglio concludere così
Se non ci capiamo se le forze democratiche non capiscono che ora di unirsi poi vedremo dopo costruite le regole come ci divideremo
Ma oggi questo il punto Mario Segni ha detto voi senza di noi non ce la farete noi senza di voi non ce la faremo
Secondo il noi e il voi secondo me sono credo che Segni è stato molto coraggiosa dirlo e deve ricevere delle risposte cosa risponde la sinistra di questo Paese è quello che ha detto sì
Sapendo appunto che non ci sono stati maggiori che si devono mettere d'accordo
Ma una liberazione di forza se questo non avviene
Io credo che non ci troveremmo forse quasi senza accorgercene
In una situazione che non pensavamo mai di dover vedere
E io fortemente voglio che per quel poco che possiamo fare in questo comitato
Che ci sia la la almeno la possibilità di parlarsi di incontrarsi di non avere diffidenza dell'altro ma davvero di andare alla nostra pratica sul serio Oltre la guerra fredda
La parola a Luigi Ciotti
Beh vi confesso che
Quando mi hanno invitato a partecipare a questo momento
Io ho molto esitato
Risultato perché
C'è il rischio
Di non essere la persona adeguata per portare un contributo questa Assemblea questo patto sociale
C'è il rischio che chi Dinoi
Opera dentro alle realtà del mondo la marginalità faccio un discorso un po'di parte
Ma vi prego con questa coscienza con questo limite di prendere alcune considerazioni
Che con forza cercano di fare anche con profondo resta
Abbiamo volutamente voluto prima di questo incontro
Coinvolge circa mille duecento persone che vivono il mondo e marginalità da barboni tossicodipendenti malati di AIDS
E pezzi di mondo maschile finire di prostituzione
E alcolismo
Prima di carcere
Mi sono chiesto io ho chiesto alle persone
è un sondaggio che
Imparziale dei limiti
Ma certamente uno spaccato alla rovescia ho chiesto loro
Che cosa pensavano di quello che noi stiamo facendo che voi state proponendo che Mario sta lanciando che altri l'ho chiesto allo
Abbiamo cercato cioè di capire ripeto con tutti i limiti uno spaccato Torino la provincia di persone che arrancano e fanno fatica
Però se no rischiamo di parlare sempre lì e loro stanno sempre la
Che cosa percepisce oggi la gente e della gente che fa fatica di tutti questi discorsi piglio vive con molta sincerità
Che quasi la totalità non ci capisce
E disorienta
E lontana e confusa poi usare una parola che mi sembra molto puntuale stanca
Un giorno una cosa un giorno all'altro un giorno l'intervento l'altro giorno intervento esattamente opposto
E di fatto la gente è disorientata
Ma mi sembra di più
Sono disorientati anche molti di quei gruppi
Che hanno ragionato nell'arco di questi anni è allora tornato
Che non si sono fermati a fare l'assistente a tappare buchi
Ma che hanno cercato di tradurre concretamente l'accoglienza con la dimensione di cultura di giustizia
Questi gruppi
Penalizzati messi ai margini stancati etichettati calpestati anche da molti che oggi altrove dicono che richiamano li usano le etiche tono dall'altra parte
Anche questi gruppi sono stati
Ma appunto perché ha ragione o no c'è la coscienza la consapevolezza che è un momento importante questo
E che dobbiamo trovare giustamente delle modalità sul piano dei contenuti per lavorare insieme
Parto da queste due considerazioni dalla storia di chi fa fatica dove la stragrande maggioranza disorientata dobbiamo tenere conto di questo
Perché non possiamo usare il nome della solidarietà e degli emarginati degli ultimi senza interpellare direttamente senza forme di mediazioni
Ma dobbiamo cogliere anche la fatica che molti gruppi ragionando lavorando stanno porta
Allora l'impegno culturale
Mi sembra indispensabile
Diffidiamo perché ceramici di quella realtà
E sono troppe e lo dico in senso propositivo
Che stanno tamponando nell'assistenza ai problemi degli altri
Dove l'Adda mensile culturale di giustizia è lontana
Ma guarda caso queste realtà sono quelle che fanno notizia che fanno passerella che sono al centro dell'attenzione del Paese
Ma viene meno questa coscienza che qui o c'è questa dimensione di cultura di alleanza e di collaborazione questa dimensione politica
O se no veramente noi calpestiamo le persone per le quali parliamo di solidarietà non essere dà vita a questo non è solidarietà questi
Allora mi sembra
Che davanti ai problemi della gente mai come in questo momento
Vi prego
Non prendiamoci per il naso
Vi prego non prendiamoci per il naso nessuno
Perché veramente il nome della solidarietà
è un attaccapanni dove ognuno attacca la sua immagine la sua idea
E le società vuol dire che le persone di doveri hanno i diritti non è assistenzialismo non ebbe responsabilizzazione e un forte impegno
Ma anche che il volontariato
Non venga improvvisamente usato
Perché è sulla bocca di tutti oggi serve a tutti
E tutti lo usano come voi
E allora mi sembra
Che davanti premi della gente
Mai come in questo momento non si possono prendere le scorciatoie
E mi sembra che questa proposta di nuovo patto sociale può avere senso
E non è questo che mi spinge essere qui ancora una volta con le ACLI e con degli amici
Per dire che può avere senso
Se presuppone una maturità una coerenza dei soggetti coinvolti
Essi
Maturità e coerenza
Allora vuol dire per quello che mi riguarda
Una conoscenza vera delle povertà di oggi del mondo della marginalità
Che non cede il tutto
Che vuol dire una conoscenza delle nuove culture dei poveri perché i poveri gli oggi rappresentano delle forme delle modalità delle richieste
E alcune letture sono vecchi
Vuol dire togliere dentro le nostre realtà i nostri gruppi ognuno per la sua parte per la sua responsabilità l'inatteso inattese
Che avrebbe parlato cinque li fa quindi ai DS e di terzo mondiale
Ma ci sono altri inattesi che stanno emergendo
E quindi nella nostra vettura nostra preoccupazione nel nostro maturità e coerenza
Questo
Vuol dire che nel creare disagio pace ambiente non devono navigare separatamente
Ma mai come in questo momento io sento che l'importanza di queste tre anni e di lavorare insieme
Vuol dire che la dialettica tra le istituzioni il volontariato di associazioni
Deve essere deve essere forte
Ma che il volontariato i nostri gruppi o associazioni
Non devono perdere il coraggio di una loro autonomia critica costruttiva
Ho partecipato alcuni mesi fa a Milano
Su invito delle associazioni
Di molti gruppi un dibattito sulle tangenti all'associazione
E mi sono permesso in quella sede
Proprio lo spirito di amicizia ma anche penso alla missione di Torino non vi dico
Mi sono permesso di chiedermi
E di chiederci tre amici di associazioni gruppi
Che non basta essere indignati di quello che ci sta circondando
Ma mi sono anche chiesto
Dove erano i nostri gruppi le nostre associazioni
Le nostre cooperative senza generalizzare sente generalizza perché alcuni eccetera
Ma tante altre sono arrivate la mimica sociale
Perché te non perde la convenzione l'appalto l'intervento sempre in nome della solidarietà
Si era perso per strada quella coscienza critica quell'autonomia quella volontà costruttiva
E si sono indirettamente avallate delle situazioni ci sono permesse delle situazioni
E allora
Io credo che anche noi abbiamo delle responsabilità
Sì ha un nuovo patto sociale che io nei contenuti di questa proposta per la stragrande maggioranza di condivido li sento anche miei
Focalizzando alcune cose
Etilenico dal di dentro
Con tutti i limiti
Il bisogno discute di confrontarsi sul dove
Sui valori sugli interessi
Che devono stare alla base di queste proposte
Credo che c'è bisogno di chiarezza
Di dichiarare da che parte si sta
E solo a partire da questa chiarezza ricercare i patti necessari
Le alleanze tra parchi e interessi diversi ma non inconciliabili
Noi a Torino abbiamo cominciato un lavoro l'Unione industriale
Da tre anni con i sindacati
Abbiamo cercato di farci una soglia minima ma necessaria
Perché non è né pregiudizio nella difficoltà nella contrapposizione
Ed è importante che in questo lavoro molto umili ma molto attenti ed una molto nella formazione
Se a Torino il gruppo ha cominciato a fare un corso di formazione all'Unione industriali
Da tre anni facciamo il corso di formazione dei quadri dei sindacati
è molto importante questo perché solo trovando dei punti comuni
Senza contrapposizioni si può portare un reale servizio problema della cena
Giulia ha bisogno degli altri
E chi fa oggi politica
Io credo che bisognerà trovare un modo
Perché
Lo dico in punta di piedi
Uno entri a gestire quel posto una condizione che si mette sui banchi di scuola rispetto a questi problemi
Ma non è il senso dei professori e allievi
Ma nel senso proprio che
C'è bisogno di leggere queste nuove situazioni
Entrare una modalità di mettere in grado ma anche di sentire il bisogno di poterle conoscere
Chi lotta contro l'emarginazione e povertà e disagio
E da di questi fenomeni anche una lettura strutturale
Endrigo visibilità di fenomeni e analizzare i processi che riproducono
E allora che bisogna scendere in profondità
Perché in odi le contraddizioni le cause i meccanismi devono essere presi
Ed esaminati
Il protagonismo dei soggetti sociali
Diciamo una conflittualità sociale che sappia democraticamente costui giustizia senza forme di mediazione
Sono le garanzie necessarie
A questa fase complessa
E promettente
Sono le garanzie questo protagonismo
Dei soggetti sociali
Perché questa realtà in questo momento non partorisca semplicemente il topolino del cambio di un ceto politico con un altro
Direi
Sì da evitare un rischio
Che l'impegno diretto politico necessario
Un'auto candidatura al nuovo ceto politico non si trasformi in un impoverimento dei soggetti sociali
Che queste forme nuove
Non in gabbie protagonismo delle forze sociali
Concludo dicendo
è un piccolo contributo che parte da questa preoccupazione
Che recuperiamo avvoltoi coerenza e credibilità rispetto chi è nella fatica che i gruppi che stanno operando si mettilo veramente in gioco
Che la dimensione di cultura e di giustizia cresca
Che veramente le diverse realtà
Si trovi una modalità magari con soglie più basse con degli obiettivi comuni
Certamente per me e dal movimento reale della società che può nascere il nuovo della politica e non viceversa
E che è un grande investimento che noi sentiamo forte in questo momento come i gruppi e proprio nelle diverse gli altari investire nell'educare
Perché questa è una strada chiudo dicendo
Per quello che mi riguarda
E per quello che riguarda tanti gruppi che hanno ragionato in questi anni
Mai come in questo momento
C'è tanta voglia di futuro
E chiedo anche a dire io parlo le ACLI quindi va tutto bene
Che vi dia una bella pedalata anche a voi
Per costruire la concretezza
E con il faccia a faccia con quelli che fanno fatica a queste scelte
Una parola da Alberto Monti icone
Dalla solo pochi minuti ringrazio di questo invito che
Rappresenta evidentemente
L'apertura delle ACLI a tutto quello che si muove non certamente riguarda la mia persona ma tutto quello che si muove nel mondo cattolico
E nel mondo laico per una ricostruzione della politica
Non parlò del
Dell'ambiente nel quale in particolare in questo momento sto lavorando cioè di carta novantatré perché non ho nessuna rappresentanza ma parlo piuttosto due o tre minuti semplicemente su questa iniziativa delle arti la proposta di questo patto mi pare si inserisca con coerenza nella tradizione storica delle arti in quella tradizione che le ha viste farsi farsi sempre
Voci delle istanze della base
A me pare che questo la sfida prima la prima caratteristica
Di questa iniziativa cioè tornare
Tornare sempre a farsi voce dell'istanza della base
Anche don Ciotti con forza con l'autorità che gli viene dal servizio
Che nel gruppo Abele fa ha ricordato questa forte esigenza di dare voce alle istanze della Bassa mi pare che la proposta abbia questo spirito
Mi pare non tra discorsi ore nel contesto della del patto
Sociale
Indicato dalle ACLI una continuità anche metodologica e di spirito con l'azione che su alcuni temi portanti della società e della politica italiana le ACLI hanno già condotto nel due mila e il nei vent'anni precedenti
Ricordo in modo particolare l'attività per la una cultura del lavoro
Quella per la pace
E quella per una cittadinanza piena allargata consapevole
A me pare che dunque che il patto
Esprima così l'intento delle ACLI di essere non solo dalla parte di chi ha scarsa voce
Ma anche parte propulsiva di una nuova soggettività
Quella soggettività politica che viene dalla realtà intermedia tra il cittadino e le istituzioni anzi tra il cittadino e di anche gli istituti della rappresentanza
Questo della soggettività politica della nuova soggettività politica e davvero credo anche ascoltando nemici delle ACLI
Il il momento qualificante di questa stagione civile e politica del Paese
Nella sì le ACLI se tutti quanti
Solutus cittadini solleciti
Del della ricostruzione della politica saremo attenti al modo di valorizzare la nuova soggettività politica
Con il rispetto reciproco con il lavoro insieme
Con il mantenimento delle identità ecco io credo che allora davvero questa soggettività politica potrà esplicarsi in maniera piena con vantaggio di tutti
E su questo punto allora io passerei ed un'altra osservazione molto semplice ricerche
Credo sia necessario un atto di prudenza da parte delle proprio come atto di coraggio come l'altra faccia di questo atto di coraggio
Che le ha spinte giustamente a mettersi in questo agone dall'iniziativa referendaria a questo
Più aperto intervento politico ma dettato dall'appartenenza ad una nuova soggettività
Un atto di prudenza cioè
Questo atto politico dichiara scelte
Credo
Se resterà all'interno di questa soggettività
Per animarla per spingerla avanti per farla realizzare insieme con tutte le altre che sono nel Paese anche qui anche vivacemente autorevolmente rappresentate e non si tradurrà in una ricerca di strumentazione politica
In questo caso con questa prudenza sarà davvero un solido contributo alla ricerca di nuovi progetti per il nostro Paese
Questo direi mi pare e il traguardo ed il limite di questa proposta di patto sociale
Cioè questa coerenza con la caratteristica fondamentale della
Sono radicate
Nella laicità cristiana
Che quindi traggono dalle dai motivi formativi
E di ascolto nello stesso tempo della cristianità vivente
Traggono il loro essere e anche loro un modello di comportamento mi pare pertanto che questo sia un atto politico di grande coraggio che richiede insieme questa grande prudenza
Di fare sì che la strumentazione politica poi sia affidata ad altri mediatori ad altri protagonisti
Pongo lati
Sorretti e magari anche impersonati dagli uomini e dalle donne delle ACLI ma sotto la loro poi responsabile individuale soggettività
E allora e qui vengo al penultimo alla penultima mia osservazione
Mi pare che le ACLI
Con questi gesti di servizio alla politica
Compiono un dovere che mi pare un grande dovere di tutti laici cristiani che veramente credano che hanno una fede laica cristiana
Continua il dovere di intervento di nuovo intervento nel civile nel politico
Un dovere che comporta però da parte di tutti laici cristiani quella
Conservazione di una laicità verso la politica nel rispetto della laicità stessa della politica
Poi vorrei dire che l'appunto forse può apparire strano insomma ma anche coloro che hanno una fede laica
Debbono mantenere
La ulteriore laicità loro rispetto alla politica
In questa confusa Città dell'uomo che in Italia
Dove ancora come nel Medioevo ogni famiglia che aspiravano hanno built tavolo che si crede di fregiare di nobiltà politica civile erige delle torri per segnalarsi
Per guardarsi l'un l'altro
O magari anche per combattersi
Comunque per assicurare il proprio pezzo in questa città dell'uomo allora le ACLI lavorano per uscire dalla selva delle torri
Lavoro non mi pare e in questo senso io vedo in questo patto una apertura notevole e e un invito grande
Lavorano per aprire una piazza perché questa città dell'uomo italiana non sia fatta Ditto soltanto di tante torri e di piccoli vicoli ma sia anche convergente in una piazza un'agorà dove si discute di pensa si pensa o anche una Rengo dove ci si confronta e magari anche essi si lotta no
Dove appunto però insieme dibattere deliberare
Io credo che allora tutte le proposte le iniziative di questo tempo alcune di grande rilievo già anche di strumentazione politica
E alcune sono anche qui presenti altre di di pensiero altre di di di Indirizzo come diceva anche Adornato verso verso una meta ecco credo che tutte queste possano in queste ore Ingo che anche le ACLI cercano di costruire confrontarsi arricchirsi reciprocamente questo anche se il tempo Urgese bisogna contestualmente operare materialmente sulle cose della quotidianità
Ma anche io sono del parere
Proprio quando non sia più tempo bisogna crearsi allo e qui di perché non si può lavorare per l'oggi soltanto ma con una dimensione dell'immediato domani altrimenti domani sa avremo di nuovo altra torre che affollano una città e non avremmo più neanche l'arrivo dove dove dibattere e allora con questo credo che e concludo credo che ciascuno sia come persone sia come organismi gruppi mantenga però in questa piazza che di cui lei ha ex ci spalancano anche oggi un accesso mantenga la sua originalità la sua ricchezza no perché insomma abbiamo bisogno di persone che non siano nomenclatura ma abbiamo anche persone di gruppi di associazioni come le ACLI che siano non integraliste ma integre totalmente nella loro originalità perché solo con persone vere con gruppi esteri si costruisce qualche cosa insieme
La parola Sergio D'Antoni
Anch'io come
Tutti quelli che mi hanno preceduto ringrazio Giovanni non solo per merito ma per
Le questioni che ha sollevato per le indicazioni che ha dato per le scelte che ci sollecitava
E credo che proprio sulla base di una esperienza comune di un patrimonio comune
Che pur nella distinzione dei ruoli cifre anche lì hanno condotto in anche in questi ultimi anni su temi così importanti e significativi
Che io penso di poter raccogliere non solo lo stimolo alla questione di aprire una nuova stagione
Ma anche
Più da vicino la costruzione di questo che chiamiamo nuovo patto sociale per dare al nostro paese un futuro
Per uscire in avanti da una condizione che spesso invece si ripiega ora qui e da qui che ciascuno è chiamato
A scegliere
A modificare a cambiarsi
Non esiste per nessuno una scorciatoia
è veramente finito una fase un ciclo una parte dalla storia ne comincia un'altra e se è così per Totti per la politica i partiti
Per il sindacato per gli imprenditori pene tolti si ricomincia per Totti si impone un grande cambiamento
Per tutti non c'è nessuno che si salva forse una parte del dibattito alla carenza del dibattito che qualcuno ritiene che comunque
Lui possa o meglio pensa che tutti gli altri debbono cambiare tranne luglio come la politica dei redditi cioè la politica e che tutti dicono va bene va bene va bene quando è la politica la vedevo all'altro quando la sua va un po'come lo bene cioè lo stress
Il criterio che su questo terreno
Sì innesco questo significa noi lo stiamo vedendo nella nostra esperienza sociale sindacale questo significa fare un un grande salto di qualità fare una grande mutazione cioè con altre parole cambiare un assetto culturale
E per quel che ci riguarda noi abbiamo o sostenuto per anni un assetto culturale che era basato su un assetto rivendicativo in cui sostanzialmente tutti chiedono tutti chiedono
Sindacato innanzitutto da un po'di tempo chiedono tutti
Fatti non si capisce più chi sono i sindacalisti che sono gli appetiti erano tutti non si capisce che deve dare
Tutti chiedono a qualcuno
Che avendo poi dato perché faceva Montagna dei debiti ora non può più dare perché non può più aggiungere debiti addebiti e quindi
La vera novità se guardiamo dal nostro punto di vista e che non basta fare la domanda bisogna dare anche la risposta e ogni volta che si fa una domanda bisogna avere la risposta e ogni volta
Che si fa una scelta bisogna sapere le conseguenze di quella scelta e siccome quelle scelte impongo loro radicamento diverso significa sempre scegliere tra debole e forte come si fa la sintesi e chi era e non c'è a vantaggio di chi
Che la grande novità che abbiamo davanti tutti
Che è una novità economica sociale e politica e morale e muore
E di cui non prendiamo fino in fondo coscienza
Il trentuno luglio è importante perché innesca questo inizio di patto sociale
Perché dice i grandi soggetti collettivi di un paese si mettono d'accordo su alcuni obiettivi e su di essi
Incoerenza adattano i loro comportamenti
Tutto questo è duro da passare duro perché ciascuno è abituato alla sua nicchia e abituato al suo modo tradizionale abituato a gestire da solo e ogni livello che li comporta una scelta di questa natura diventa complicato glielo dico qui non abbiamo il tempo perché siamo in tanti in questa splendida mattinata ma il comunismo è morto il capitalismo da solo non ce la fa se non si concilia con il lavoro per conciliarsi con il lavoro deve cambiare il capitalismo e il lavoro perché si debbono incontrare se no non si fa un passo in avanti
Se continua ciascuno a ritenere che valeva la norma cioè la l'assetto dei priva la gestione laterale di prima dall'altro lato che bastava avere una concezione alternativa perché le cose si producesse questo non vale né per loro né per gli altri
Prendere coscienza di questo è l'elemento fondamentale perché costruisce il nuovo costruisce come si partecipa l'accumulazione costruisce come si partecipa nei processi decisionali costruisce questo nuovo patto sociale senza il quale non si esce in avanti da questa condizione
Lo stesso vale per lo stato sociale
Tutti lo diciamo uno Stato non può dare tutto attenti
Bisogna scegliere
Se si scelgono i deboli bisogna sapere che pur non perdendo questo Stato le caratteristiche di universalità
Perché se perdiamo la caratteristica università non facciamo lo stato sociale ma ne facciamo un'altra cosa
Altri stati diversi da noi che hanno ritenuto che era questa la possibilità basta guardare agli Stati Uniti che hanno ritenuto che il si potesse essere una forma di Stato diversa
Sulla sanità per fare solo un esempio se Clinton come pare vince le elezioni e il suo cavallo di battaglia fare un sistema sanitario pubblico che sia garantì che dia la garanzia ai trentacinque milioni di americani che non hanno assolutamente nulla
Allora da questo punto di vista noi dobbiamo cambiare dobbiamo a a modernizzare questo stato sociale non possiamo dare tutto a tutti dobbiamo scegliere se dobbiamo scegliere ci sono dei criteri per scegliere
I deboli quelli che non hanno nulla e poi il rapporto rispetto al livello di tre
Perché altre scelte se non ci sono scorciatoie
Complicate e difficili
Da qui come non parlare l'ha fatto benissimo Giovanni e lo ringrazio
Quella ripreso anche abete ma come non parlare alla questione fiscale che diventa centrale rifanno sta
Non solo perché scarichiamo sulle entrate quello che non riusciamo a risolvere sulle stesse non è questo
No perché c'è un
Conseguenza immediata se si vuole non dare tutto a tutti il presupposto del re lo facciamo fisco funzionante se può fare se non c'è un fisco funzionante si aggiungono ingiustizia l'ingiustizia e questo diventa intollerabile mettetela come volete ma non è tanto la ragione quando hanno messo il tetto lei quaranta milioni se tu hai quaranta milioni esci dal Servizio Sanitario Nazionale per il medico di base per la per i farmaci per la diagnostica le alla questione già era discutibile se un sistema universale può avere chi esce e chi entra
Ma in sei in ogni caso era assolutamente inaccettabile perché chi pagava fino all'ultima lira le tasse veniva escluso altamente operetta relazionale vecchie vado dalla mattina alla sera veniva premiata con il servizio sanitario nazionale gratuito ora questo non era sottrarsi era la risposta era la la risposta allora bisogna discutere di cifre io
Io accetto la provocazione presidenza la cover di scuffia siamo interessa pisside così vediamo di contrastare questa Vandea questa landa è impressionante che si è scatenata su questa cosiddetta minimo un minimo ma per fortuna meno Mastella Maximo che facevano rispetto a questa cosa che abbiamo davanti con una situazione dei partiti vecchi e nuovi adorna vecchie e nuove
Che desolazione non sono d'accordo a contenere le che desolazione
Tutti ad inseguire ma come si sconfiggono le leggi se si sceglie se si dice la verità
Se si dice qual è il rapporto tra chi paga e chi non paga
Se questi mesi costringe a fare il loro dovere forse in quel momento mi daranno la loro posizione ma se hanno pure la comodità di non pagare di potersi lamentare di vota la lega salvando se la coscienza questo il massimo che gli può capitare
Come non capire che solo lei partendo da Lissone partendo da lì lo chiamano come vogliono e poi identificandosi perché poi ci vuole anche questo questa cosa ma cioè quello è un compito dello Stato non in teoria che centrale
Va be'che è un giornalista mi deve chiedere male a incontrare in un bar in un negozio
Non ha paura ad entrare perché avevo paura sto chiedendo una cosa normale una cosa normale
Che ciascuno faccia il suo dovere fiscale rispetto ad un cambiamento profondo di quest'assegno e su questo dobbiamo insistere su questo non possiamo mollare perché la questione del fisco l'elusione e l'evasione
L'erosione sono tutte questioni tali che giustificano la ripresa dalla credibilità dello Stato con i suoi cittadini e da lì si riparte per riformare con lo Stato e la sua parte di socialità
Per fare tutto questo l'avete detto in tanti lo riprendo velocemente
Ci vuole uno Stato rinnovato regole nuove siamo tutti d'accordo
Siamo vicini
Non facciamo pasticci
Qui ci sono più esperti di me ma noi siamo dei vigili
Ma ci Vuolo anche questa vicenda degli uomini nuovi che sembra una battuta Giovanni va detta le prime tre righe
Della sua relazione perché era convinto che ormai
Ahimè ahimè quant'è dura
Allora fatica da morire
Come si deve fare come non capire ho letto questo segretario di un partito che ha detto io stacco la spada dal chiodo vi prego
Tra poco non ci sarà la parete che staccherà Pichel parlerà
Di quale tipo di o altri che che che non capiscono che si è veramente rotto che si riprende in avanti soltanto sei uomini treni può venire donna credibili siano in grado di riproporsi e di riproporre a tutti noi
Uno schema di il passaggio di sentiero di strada che ci porti fuori da questa condizione ci faccia appunto uscire in avanti perché soltanto così
Si può anche a ridare credibilità agli assetti di valori di cui parlava la fine Giovanni
Per riempire di contenuti ha ragione
Don Ciotti la solidarietà rischia di essere una parola vuota ahimè quante volte lo le note hanno quando dobbiamo farlo praticare ai nostri di categorie diverse gli assetti diversi
I valori diversi
E insieme a questo ci vuole una grande ripresa dall'assetto formativo
Io sono preoccupatissimo la cosa che mi preoccupa di più
E questa ignoranza dilagante
E questa concezione e quando dalle persone vengono la piazza
E grida la protesta non è quando gli si chiede perché lo stai facendo non lo so piaccia
E contestano quello che sta parlando e dichiara ma lo sai chi è e cosa dice no non me ne frega niente io tanto lo facciamo cioè questa condizione
Di grande ignoranza e di grande come dire di di di uscita era questa questa eredità micidiale su cui gli imprenditori dovrebbero passare su una mano sulla coscienza degli anni Ottanta che ci hanno lasciato questa questa cosa quest'assetto questo che sul successo a qualunque costo non conta niente studiare non contente lavorare a ciò che si può ottenere tutta questa cosa terreni che dobbiamo cancellare perché abbiamo visto proprio la parte
La parte più più si stesse facessero un poco l'autocritica non guasta nel sindacato sarà fa tanta guarda le seconde non sono abituati a non solo quelle ma anche allora aveva dire grandi successi ma qui siamo appunto in un dibattito aperto come il calcio lo possiamo dire
Solo perché per strappargli un'autocritica ci vogliono cose folli mentre nel nostro ambiente
Nel nostro ambiente soprattutto per i colleghi appartenenti ad un'aria Fracci gettando per restringere se non vanno per la mattina la sera non campano quindi noi siamo sempre tra queste due fuochi sa questi dopodiché è impressionante
Dal punto di vista la costruzione del nuovo allora se è così ho veramente finito se così io credo che
E in questo sono perfettamente d'accordo con don Ciotti che frutto la sua esperienza dice eccetera tanta tanta voglia di futuro
E noi cattolici democratici non possiamo fare a smarrire il nostro patrimonio per garantire a questo futuro una prospettiva un'alleanza con altri con altre culture ma non possiamo fare in modo per questo grande patrimonio di cattolicesimo democratico che c'è nel nostro Paese questa voglia di futuro che c'è non trovino un punto di corrispondenza ciascuno nell'ambito delle cose che fa ma con grande coerenza e grande maturità grazie
La parola Franco Ippolito
Io ringrazio le anche lì per aver avuto
Questa originalità
Di chiamare un magistrato
A confrontarsi con la proposta il tema che oggi viene pubblicamente ha lanciato e per la verità qualcuno magari si chiederà come è venuto in mente a Giovanni Bianchi
Di chiamare ad un tavolo attorno a gente che vive tutti i giorni
Con i piedi proprio nel sociale un un uomo che per definizione dovrebbe vivere
Nelle istituzioni
Ecco io mi proverò a dare qualche risposta ragionando su un paio
Di passaggi significativi che ho trovato e nell'appello delle anche lì e nella relazione di Giovanni Bianchi già all'inizio della impostazione del disco
La prima
Le politiche per riformare le istituzioni risanare il debito pubblico sconfiggere la criminalità organizzata creare lavoro risanare l'economia riformare lo Stato sociale
Dunque una concezione della politica
Quasi eretica rispetto alle prassi che hanno segnato un decennio intero proprio un attimo fa D'Antoni con una effervescente battuta faceva riferimento a questi anni ottanta
Una concessione alla politica in senso forte mentale
Una politica come momento di collegamento di contatto tra istituzioni e società
Una sede di elaborazione di progetti più volte oggi è venuta fuori questa parola che sembrava quasi una
Cattiva parola in anni scorsi di
Capacità di aggregare far muovere forze necessarie alla realizzazione dei progetti
Un inizio di quella riscossa della politica di cui un attimo fa ha parlato poco fa ha parlato Adornato il secondo di questi passaggi che mi pare molto significativo
E quella sulla giustizia sociale sulla solidarietà come contenuti qualificanti della democrazia una democrazia densa di Fini e di contenuti
E questo proprio in una momento in cui
è sembrata prevalere per lunghi anni una concezione della democrazia ridotta a procedurale ridotta a forma
Siamo passati dal furore dello scontro ideologico degli anni sotto al settanta verso un pragmatismo senza principi e senza valori
E invece la democrazia promessa dalla Costituzione del quarantotto proprio perché era una democrazia DNA di qualità
Era intrisa di valori e di Fini
Ecco rispetto a questo la stagione
In cui viviamo ancora ma che tutti volontà olistica mente speriamo di avere alle spalle
è stata una stagione di perdita di finalità di abbandono della dimensione progettuale della politica della riduzione della politica a tecnica per acquisire conservare accrescere potere è del tutto indifferente agli scopi in una logica di scambio tra consenso e favore in cui il potere che in una democrazia e anche e soprattutto responsabilità e servizio e diventato uso spregiudicato di risorse pubbliche per fini privati
Che tali rimangono anche quando non sono fini direttamente personali ma suo Fini di partito di corrente di gruppo o di clan
Noi saremo arretrati culturalmente ma continuiamo a credere che chi ruba perse o per un partito per un gruppo sempre ladro rimane
E invece e invece accade in misura crescente che i comportamenti eticamente penalmente censurati e censurabili siano posti in essere
Non più strumentalizzando la politica ma qualche volta addirittura in nome della politica si dice la democrazia costa così quasi teorizzando che dalla corruzione nel sistema si tende a passare alla corruzione del sistema io ho letto una recente intervista di Giovanni Viani
In cui si diceva convinto che la riforma della politica non spetta ai magistrati che è una affermazione netta che io condivido completamente e appieno non esiste una via giudiziaria per la riforma della politica noi sappiamo bene che l'esercizio della giurisdizione penale non è certo risolutiva per far uscire la nostra democrazia dalla crisi che la sta devitalizzati
Ma siamo fermamente convinti
Che proprio perché la via è quella della recupero della dimensione etica
Da parte della politica vi sia un presupposto una precondizione molto elementare
Banalmente pregiudiziale vorrei dire la restaurazione nella vita pubblica di quel minimo etico e mi perdoni padre Sorge sull'uso questa espressione che il codice penale
Quella cosa elementare che dovrebbero rispettare tutti soprattutto nella vita pubblica perché a tutti va fatta rispettare anche a chi abituato alle lunghe impunità anche a chi abituato ad una prassi ad una ideologia degli anni ottanta sregolata da controlli e tutta intrisa di liberismo selvaggio anche a livello politico
Sente quasi come intollerabile che oggi qualcuno pretenda di ripristinare regole eguali per tutti quanti i cittadini il controllo che fa saltare i Tangentopoli viene avvertito come destabilizzante politicamente intollerabile da parte di chi per lunghi anni è stato affrancato da ogni controllo e qui badate bene non è problema semplicemente di corsivi estivi di agosto piatta cono questo o quel magistrato questo o quella conduzione di processa il problema è molto più grave
Parlava Giovanni Bianchi di uno sforzo di processo costituente io qui voglio lanciare l'allarme per un processo costituente
Che avviene troppo al chiuso di una Commissione bicamerale
Con poca informazione
Con poca possibilità di confrontarsi laddove quasi segno dello scarto immenso che c'è fra esigenze dei cittadini che arrivano anche a manifestazioni se volete folcloristiche tipo i palloncini viva Di Pietro e qualcuno che ancora oggi all'Art dirle di proporre in quella sede la dipendenza del Pubblico ministero dal potere esecutivo e c'è la dipendenza dalla politica quasi che nulla abbia insegnato Milano ma vedete non mi preoccupo tanto come magistrato mi preoccupa molto di più il vedere lo scarto immenso fra questi ragionamenti questi che mi auguro tentativi che saranno battuti
E le
Aspirazioni bisogni le esigenze della gente die quasi una sordità
Degli abitanti di un palazzetto ristretto Rispetto non al clamore ma rispetto ai dibattiti politici alle riunioni alle assemblee rispetto ai bisogni dei cittadini l'ultimo punto della discorso i bianchi e un punto centrale mi pareva dell'appello
E quello che fa riferimento ai problemi tra diritti e maggioranza scrive
Si scrive nell'appello delle ACLI nella società dei due terzi il principio di maggioranza che da sempre regola le nostre democrazie può dar luogo ad una prevaricazione di basta aree garantite benestanti sui soggetti e sulle aree più povere
Ecco io credo che nessun democratico possa contestare o mettere in dubbio il principio della regola di maggioranza come criterio fondamentale di democrazia politica
E questa è una regola tecnica procedurale irrinunciabile per la formazione di decisioni collettive di leggi ma da sola credo che non sia sufficiente
E qui colgo la stessa preoccupazione in questo passaggio
Di Giovanni Bia quella regola ce lo ha detto il costituzionalismo moderno può avere valenze potenzialmente totalitari
Dalla legittima prevalenza del voto dei più a volte si è giunto o si rischia di giungere all'annichilimento dell'opinione dei meno e da questa esperienza storicamente a volte tragica
Allorquando regola di maggioranza diventata plebiscito sono nati e sono stati codificati i diritti fondamentali
Le garanzie come limiti insuperabili barriere poste contro qualunque Popper anche quello di maggioranza a tutela dei cittadini a tutela dei singoli a tutela delle minoranze quei diritti inviolabili
Di ciascuno dei mille duecento
Uomini e donne di cui parlava Luigi Ciotti
Valgono esattamente quanto i diritti inviolabili dell'imprenditore forte nel mercato di cui ci parlava Abete anzi
Se consentite proprio per chi vive a più sui principi che non lo sulla pragmatismo di chi opera nella società
C'è ancora una stella polare di quel patto fondamentale del quarantotto che l'articolo tre capoverso che impone alla Repubblica via tutte le sue istituzioni di rimuovere tutti gli ostacoli di fatto che impediscono a quei mille duecento di cui ci ha parlato Luigi Ciotti di partecipare con pari dignità
All'attività pubblica di questo Paese e a garanzia di quelle barriere di cui limiti fondamentali intangibili anche dalla maggioranza
E posta
Tra le altre tra le altre istituzioni di garanzia anche la magistratura e qui viene il discorso all'interno di un progetto
Prevalentemente sociale ma che volli chiave Ar paletti
Forti
Di regole di Stato democratico di diritto il discorso sulla indipendenza dei giudici sulla indipendenza dei pubblici ministeri
Badate io sono assolutamente d'accordo con ciò che ha detto Adornato
Poco fa
E ha ripetuto
D'Antoni
L'etica della responsabilità deve coinvolgere tutti
Nessuno può ritenersi innocente per ciò che è avvenuto
In questo periodo
Beh meno che mani voglio farlo io come rappresentante dei magistrati
La lotta e la difesa per una magistratura indipendente non vuol dire affatto
Che tutti i magistrati in questi lunghi anni sono stati indipendente che tutti i magistrati hanno semplicemente risposto allergie e alla propria coscienza lo sappiamo benissimo e siamo siamo fortemente impegnati
A sostenere più che mai
In una svolta anche di mondo associativo
Di essere a sostenere solo a quei magistrati che sino in fondo si assumono la responsabilità dei loro doveri verso il Paese verso qualche la collettività nell'esercizio di funzioni così delicate
E a far funzione invece di stimolo e di pungolo e qualche volta di denuncia verso che lo coloro che si sono attardati o che si sono rassegnati
Ad una degrado dell'amministrazione della giustizia o che addirittura hanno forme più o meno velate
Di complicità o di collusione e quindi quell'autocritica
Di cui si parlava poc'anzi deve coinvolgere tutti a cominciare dei magistrati ma io non vi chiedo in questo programma e progetto
Di impegnare le un movimento
Pluralista a difesa dell'indipendenza dei magistrati
Quasi a come dire scontare tutte le responsabilità di questo quarantennio io credo che un movimento democratico
Che si voglia essere sensibile
Alla tutela piena dei diritti della persona debba tutelare davvero l'indipendenza
Rispetto ad ogni potere proprio per consentire che ci sia la possibilità che qualcuno prenda sul serio questa indipendenza a Milano a Napoli a Roma a Palermo eh
Nel momento in cui
Ci approssimiamo verso una Repubblica
Per così dire di maggioranza
Nel momento in cui si propongono regole elettorali che sulla principio di maggioranza fanno leva
Beh io dico che proprio e a maggior ragione bisogna rispetto a questo principio di maggioranza
Contrapporre dei contrappesi forti
I contrappesi che sono le istituzioni di controllo dalla Parlamento a una libera stampa all'una controllo giurisdizionale davvero corretto e indipendente e allora sì
Credo che abbia avuto ragione Giovanni Bianchi a indicare a questa riflessione anche un magistrato perché su questo terreno sul terreno anche della funzionamento di un servizio di una funzione essenziale
Che dovrebbe essere la giustizia in questo Paese ci si può ritrovare insieme una magistratura che non voglia rassegnarsi tra l'alternativa di un potere separato incontrollato oppure una burocratico sopravvivere tratto frustrazioni e inefficienze credo che abbia una forte volontà di impegno per stipulare un'alleanza culturale sociale associativa con tutte le forze che hanno un interesse direi quasi immateriale alla funzionamento della giustizia dello Stato democratico di diritto non è solo un'aspirazione ideale il mafioso il politico corrotto l'inquinato ove l'evasore fiscale
Non hanno alcun interesse funzionamento la giustizia
Ma dall'altra parte c'è l'interesse contrario dei tanti cittadini che respirano aria avvelenata che sono costretti a pagare tangenti che perdono la salute in fabbrica che siano vittime di angherie e di protette di prepotenza si tratta
Di tanti cittadini della stragrande maggioranza composta di volta in volta di tante minoranze che avanzano pretese e diritti verso poteri più forte di loro e sono disposti e debbono essere disposti a impegnarsi su un terreno del dovere e su questo terreno
Credo che la strategia dei diritti e della solidarietà si possa coniugare direttamente
Con la dimensione istituzionale culturale e professionale di un associazionismo di magistrati che vola rilanciare i valori di libertà e di eguaglianza in una Alleanza sociale istituzionale di lotta democratica
Per i diritti di tutti per un nuovo patto sociale
La parola Mario Segni
Voglio dire prima di tutto che la relazione giovanili anche molto bello
E voglio dirlo perché questo non è un fatto formale o un complemento a un amico se fosse così non varrebbe la pena di farlo
Ma perché vi ho trovato alcune moltissime anzi cose di grande importanza e ne sottolineo tre solamente che può in parte sono state riprese anche interventi successivi D'Antoni di a mente anche via prima di tutto
Oggi lo Stato sociale richiede scelte oggi più che mai uscente le richiede per coralmente in qualunque momento ma oggi nel momento in cui la ristrettezza delle risorse rispetto alle aspettative
E agli impegni prese in precedenza e provoca uno squilibrio economico e finanziario terribile è chiaro che tutto a tutti o anche molto a tutti non è più possibile tra
Oggi quindi è fatalmente il momento in cui se si vuole difendere una certa fascia sociale evidentemente necessario lasciare la protezione ad altri che devono essere chiamati quindi a costruirsi una sicurezza
Per il furto secondo punto
Esiste oggi più che mai un problema della nuova emarginazione
Non esiste solo da oggi naturalmente ma esiste in particolare i cocci
è un fenomeno di cui talvolta al la stessa sinistra lo stesso movimento sindacale non si sono ancorché a tempo avevano fatto giustamente a mente
è un fenomeno tipico delle società moderne in cui oggi della organizzazione delle classi una volta più deboli ha portato e c'è una situazione di reale emarginazione i fenomeni del tutto nuove e ne abbiamo sentito nessuna testimonianza quello che ha detto prima ciò il problema oggi di un nuovo stato sociale e quindi la difesa non sono ma in primo luogo la difesa di questi e poi e quali si hanno realmente gli emarginati e tutta una questione da vedere e da approfondire e in gran parte in questione che cambia velocissimamente quei mutamenti della società
Terzo punto ed è uno di grande importanza e voglio sottolinearlo
In quello che ha detto Bianchi tutto
E la riforma la pubblica in stazione e quindi dello Stato il primo passo non solo per un Paese europeo non solo per un Paese moderno ma per qualunque politica il reale non formale giustizia sociale è il caso del fisco emblematico non mi fermo non mi Fermo sottolinearlo perché io andrei oltre i limiti il tempo perché già è stato fatto
Ma a questo punto noi abbiamo e soprattutto noi politici e io sono fra nella categoria dei politici abbiamo un dovere abbiamo un conto
Rispetto a questo tipo di tannino
Voglio ancora dire di programma perché siamo all'inizio naturalmente
Che si realizza quali sono le istituzioni e le forze politiche campanacci capitalizza
E metto assieme ai due problemi
Perché nella realtà le due cose sono congiunte a better ha ricordato prima molto efficacemente
Nessuna politica dir reale terapia dei problemi italiani e oggi può oggi prescindere da una riforma ampia è forte dell'istituto
Allora o noi abbiamo a monte di tutto una scelta fondamentale nella questione istituzionale
E della scelta ancora prima che di strumenti e di linee politiche e una scelta culturale vera e propria e quindi di fondo
E la scelta fra maggioritario proporzionale
La proporzionale la cultura delle diversità
La sottolineatura delle diversità
La spinta le differenziazioni
Quando le istituzioni sono modellate secondo regole che fanno raggruppare contare esprimere i cittadini in un numero ampio infinito di schieramenti è chiaro che vengono fuori e devono notevolmente devi fuori le caratteristiche specifiche di ciascun gruppo
I tutti sotto politico religioso culturale e sociale
La cultura maggioritaria è l'opposto
E la sottolineatura dei punti in comune
Dei pochi punti in comune talvolta che vi possono essere fra aggregazioni anti
Tendenzialmente maggioritario necessariamente a un certo punto maggiori tra e quindi la non la la cancellazione l'abolizione ma necessariamente il passaggio in un secondo lo in secondo piano
Come graduazione di importanza di quelle che sono le caratteristiche di identità culturale
Non solo di ciascuno ma di ciascun gruppo
Non c'è un valore gerarchico assoluto ideologico fra le due culture tra i due scritti stradali una scelta che è legata a condizioni sociali storiche di ciascun paese
In certi momenti ha funzionato e funziona la cultura proporzionale in certi altri momenti la società sono chiamate a i rigidi sistemi di tipo diverso e noi oggi io son convinto ma una convinzione ormai largamente diffusa siamo in una fase in cui deve essere affermata la cultura e quindi restituzione del maggioritario e questo del resto è il contenuto fondamentale del movimento referendario
Questa cultura del resto in qualche modo si sta affermando nella prima scelta che la Camera sta facendo quella del delle elezioni comunali in maniera che ancora tecnicamente pare molto incerta Mansouret scrive trasse chiarire la scelta dell'elezione
Popolare della scelta diretta del sindaco e una cultura di tipo maggioritario ci vuole io a un certo punto il cinquantun per cento dei cittadini di un comune per eleggere il sindaco
La scelte che si faranno al proposto dalla legge elettorale nazionale sono tutte da vedere ma fra i due schemi che si propongono avanti quello che dici dice conteniamo presentarci in tanti
E poi con qualche meccanismo cioè dire che avemmo l'anteprima di maggioranza per governare e quella invece referendaria che dice no ci vogliono sistemi per cui già prima del voto ci dica chi chi è in un certo linee sia in un certo tanto sono due scelte opposte badate sulle quali non c'è possibilità di conciliazione
O si sceglie la strada
Della cultura della linea delle istituzioni proporzionale con gli aggiustamenti che essendo la stabilità il cosiddetto premio di maggioranza o si sceglie la strada diverso e quella diciamo per intenderci referente
E quale delle due vincerà un fatto che avremo né vedremo nei prossimi messi
La decisione della Cassazione importante perché sottolinea la spinta popolare che c'è su questo evita una possibilità di scelta
E io prendo che dobbiamo andare probabilmente a un certo punto la scelta poco
Ora se si spingesse si crede nella cultura maggioritaria voglio sottolineare cultura perché questa è una scelta di fondo ne viene di conseguenza che le scelte politiche
Sono tutte condizionate da queste sono tutte in qualche modo imposta lascia se la strada referendaria andrà fino in fondo per questo rendiamo c'è nel conto nessuno dei partiti politici di oggi esisterà in futuro come tale questa è fatta
Perché nessuno è oggi in condizione di essere in realtà il partito del cinquantun per cento
Allora questa è una scelta che abbiamo sotto gli occhi ma questa è una scelta fatale che c'è imposta dalle regole che vogliamo mister orale se noi crediamo che la linea di ripresa delle istituzioni
Vada verso la creazione di forti aggregazione vogliamo dare strutture giuridiche questo dobbiamo necessariamente essere qua avvertire e questo è un dato ineluttabile del panorama futuro che abbiamo di fronte
Io credo che sia un dato inevitabile anche da un punto di vista politico
Perché ragione D'Antoni cornetto se guardiamo i partiti ce la desolazione oggi le attuali strutture politiche sono già consunte internamente
Ed è molto difficile che abbiano le possibilità di recupero se non ci sono proprio dei fatti di rottura anche organizzative degli schemi vecchi che sono inevitabilmente chiusi infossati difficilmente superabili ma questo è un dato e della situazione politica è del meccanismo della spinta istituzionale che si sta mettendo in in in moto testo ve l'immaginate voi ma parliamoci francamente bisogna vedere le cose in concreto facciamo premio di maggioranza per salvare oggi i partiti ma quali partiti Salvia ma qual è la maggioranza che oggi degli attuali partiti con gli attuali singoli può presentarsi agli italiani a dirci dateci voti
Perché saremmo il vogliamo essere ancora il cinquantun per cento in Parlamento e governare questo era legato al momento in cui c'era la se Forlani Craxi
Questo ormai è lontano milioni anni luce non esiste più e non è ricreando i re nel futuro
Quindi non esiste io non vedo neanche in concreto in realtà una possibile schema di partiti attuale che formino una maggioranza e come tale anche attraverso tutti i premi del mondo oppure se scosso dal tutti diventare Tripoli nel mondo se poi non c'è il consenso nel Paese non servono a niente naturalmente possano realtà ripresentarsi ed essere considerati come una forza reale dico
E ancora
La prospettiva dell'Alleanza democratica e sotto certi aspetti una strada obbligata
Si potrà discutere il nove e questo è secondario
Bisogna chiarirne i contenuti e questo è essenziale tutto bisogna costruirla e qui ha ragione Adornato che sembra che le cose siano già fatte se non ce la fate perché si è riempito un teatro fra questo è un cammino difficilissimo lunghissimo si sono lanciati gli inviti questa è la realtà se iniziato un cammino
Ma la prospettiva reale e quella se si crede totalmente io ci credo che oggi su questa prospettiva
Sì hanno necessariamente da superare gli schemi classici
Valerie sino a pochi anni fa meno un periodo una fase diverso di della differenziazione tipica fra destra e sinistra
Basati in fondo sul collegamento prevalente su alcune classe sociale sui meccanismi di redistribuzione del reddito che questa invece è una società italiana come quella degli anni due mila sia il fatto supera diverso o cinque potranno risorgere per cinque dieci anni crescono sappia e se anche tra l'altro crediamo come io sono convinto che la drammaticità del compito di Renon sottolinea la parola l'enormità da enormi difficoltà il compito che ci sta davanti richiedono forma proprio di unione nazionale in qualche modo e quindi convergenza dei forze sane da varietà
Naturalmente questo non significa cancellare l'identità tutta sarebbe un errore enorme se noi pensassimo che là dentro siamo tutti uguali ci riduciamo ad essere tutti uguali non saremo tutti uguali continua ad essere ciascuno con il giustamente orgogliosamente portatori di di una idea di al più di di una cultura una cultura che deve trovare dei punti di compatibilità su alcuni e che pure continuerà ad avere differenziazione su altri io continuerò se ci sarò ad essere portatore di una cultura cattolica che una cultura tra l'altro vittoriosa questo
I Popolari per la riforma sono nati e cercano di di svilupparsi in tutto il Paese proprio per essere i portatori dentro questa nuova grande aggregazione della cultura cattolica
Rivendicando il diritto a difenderla in alcune scelte sulle quali fatalmente se sarà su conti di Renzi
Convinti che però su alcuni grandi temi di gestione del Paese si possa e si debba un punto d'incontro questo è il punto cruciale che ci sta da
è difficilissimo
Ma
Oggi rappresenta io credo un speranza e più che una speranza credo una possibile ancora di salvezza
Solo che se è necessario approfondire
Tutta la base culturale sociale manifestazioni come queste sono fondamentali queste troviamo degli altri terreni occasioni o strumenti per continuare a farlo sono importantissime le applica mi son già stante protagonista anche in passato di di qualche organizzazione dei istituzione di questo genere eczemi dicevo i tempi politici sono stretti
Perché la crisi avanza a gran passi perché l'avanzata del fenomeno distruttivo delle leghe fortissimo perché cresce quella fenomeno della ignoranza che poi la la contestazione di tutto su tutto e di tutto che fondamenti come per le cose che porta la lega Canyon controlliamo più e per questo che ci sono tempi che oggettivamente stretti la cosa va fatta
Entro questa legislatura ma in tempi molto rapidi deve avere una sperimentazione a partire dalle elezioni amministrative della prossima primavera cioè appena sarà approvata l'elezione diretta del sindaco e quindi
Il tempo
Per è necessario trovare il tempo per pensare per studiare questo ma noi siamo chiamati a una sfida che ha ricordiamoci tempi polittici brevissimi con una società che non c'è aspetto ed è giusto che non ci aspetti e alla quale dobbiamo dare risposte molto veloce molto forte se vogliamo veramente cercare di creare un futuro per questa Italia
E tutti vediamo in pericolo e per la quale tutti siamo disposti oggi a rimboccarci le
La parola Carla passava
Io sono gravità Aleandri Giovanni Bianchi che mi hanno dato questa opportunità di un confronto su temi che sono di grande valore di grande attualità
Io content condivido pienamente i contenuti del Patto
Delle proposte che le attuali sta facendo vorrei fare bianchi un ragionamento che si sposta non sui contenuti ma sui soggetti che vogliamo far diventare protagonisti di questa nuova stagione
Di un rilancio della nostra democrazia dello stato sociale
Io credo che lo hanno già detto gli altri
Siamo alla resa dei conti di un modo di fare politica e di intendere la gestione della cosa pubblica
Le responsabilità di questa situazione e lo hanno già detto altro sono diffuse sono di tutti ognuno di noi a un pezzo non mi interessa ragionare su questo
Io vorrei riflettere su un dato che di un'evidenza enorme ma che io non ho ancora visto nei
Evidenziato dalla stampa né tanto meno dagli studiosi
Questi giorni questi mesi stanno mettendo a Nuto tragicamente
Il livello di incapacità e di cattivo governo che il personale politico maschile complessivamente ha costruito nel nostro Paese in questi anni settanta ottanta e nessuno lo dice
Che è il personale maschile
Complessivamente ha costruito e ha realizzato una situazione che è così grave che non si sa se come ne usciremo vede in pericolo lo stesso sistema democratico e l'unità del Paese
Io che appartengo all'altro genere
A quello che come soggetto politico non come persona singola non è mai stato riconosciuto in questo ambito e non ha mai avuto spazi e possibilità
Di essere soggetto protagonista sarei tentata di indire avete fatto i guai adesso recuperate
Ma
Proprio perché
Non lo voglio come soggetto individuale e collettivo e non lo posso fare
Io credo sia doveroso oggi chiedere al personale politico maschile di riflettere su questo dato
E di assumerlo come elemento politico da cui partire per progettare il futuro e di chiederlo alle aggregazioni che nascono in questo momento quelle di orientamento cattolico quello laico quello altri e mi spiace
Che Adornato nell'evidenziare le quante grande forze culturali che hanno determinato il cambiamento di questo Paese ne ha citato quattro e ne ha dimenticato una la cultura femminista quello che le donne hanno determinate cambiato
E lo dirò poi dopo
Allora
Non gli faccio processo cui appartiene all'altro genere e naturale che non rifletta su questo ma chi fa cultura e chi fa politica deve andare oltre il proprio particolare capire che cosa c'è nella realtà perché altrimenti non facciamo storia facciamo solo cronaca
Allora una parzialità il genere maschile sul terreno della politica si è posto come il tutto onnipotente
E senza il concetto del limite e proprio forse per questo ci ha condotti nella situazioni disperate in cui siamo
Io vorrei che questa fosse un elemento di riflessione e di tutti i gruppi che ragionano in questo momento che propongono
Perché non mi interessa cercare responsabilità ma credo che ci sia vietato ripetere ancora questo
Perché ripeterlo sarà non solo un grave errore ma vorrà dire che non abbiamo capito cosa sta avvenendo nelle nostre società cosa caratterizza e determinerà gli anni che ci stanno davanti
Il nostro secolo ha vissuto e vive un cambiamento epocale
Che ha in sé è una forza dirompente anche se non ne siamo coscienti forse perché vogliamo rimuoverlo e perché i mass media che sono tragicamente i nostri occhi e leonessa e le nostre orecchie lo nascondono
Questo cambiamento
Ormai nel nostro vissuto anche se ignorato dalle scelte economiche politiche sociali è determinato dalle trasformazioni che l'identità femminile ha vissuto e vive
Un'identità quasi ferma per secoli
Ancora l'altro ieri valeva il detto di quell'uomo al tempo di Cristo che ringraziava tutti i giorni di io per tre motivi uno di questi motivi era di non esser nato donna fino a ieri questo era oggi non è più c'è una trasformazione enorme questa identità afferma per secoli sia ripensata
Si sta ripensando si ridefinisce sia rimessa in gioco e ne è uscita trasformata più complessa più difficile piena di contraddizioni portatrice di contraddizione ma più completa più umana più ricca
Più cristiana
Se siamo qui tra Di Nucci
Una identità più facce che tende a tenere insieme per la prima volta nella storia dei secoli e quindi mette in discussione l'altra identità attenere insieme a mettere in reciprocità
Affetti e professioni famiglia e lavoro pubblico e privato come elementi come valori come beni da tenere insieme e non da separare una parte a un'identità una parte all'altra
Chi studia e analizza le giovani generazioni
Vede leggere il genere femminile nelle nuove generazione come l'identità più complessa forte sicura di sé e orgogliosa
Quella maschile invece ancora alla ricerca incerta e incapaci di ripensarsi di Ray finissi
E di porsi all'appare in in reciprocità in relazione rifuggendo alla tentazione del dominio della sopraffazione
Questa identità nuova delle donne e quella della solidarietà del non dominio del del collaborare della parrebbero rispettarsi
Allora cosa c'entra tutto questo con la la la ridefinizione della politica della democrazia io credo che chi si pone una domanda così o in Genova in malafede
Allora
Proprio partendo da questo cambiamento epocale
La politica si dovrà misurare e non tanto perché se non lo farà dovrà diventare una società oppressive violenta ma perché questa sarà la grande ricchezza da utilizzare in termini umani e sociali ed economici
E anche cristiani se vogliamo costruire un mondo nuovo
Se vogliamo dare dimensione diversa al vivere alla politica
Il Paese le forze politiche quelle sociali hanno bisogno del contributo di questa nuova identità di questa soggettività
E non si creda però che le giovani generazioni delle donne è questo
Che il messaggio che vorrei lasciare non si creda che le giovani generazioni ripercorrono le strade le esperienze che hanno ripercorso la mia generazione la generazione delle donne prima di me immediatamente dopo di me
Quando abbiamo lottato per chiedere spazio per essere riconosciute come identità diversa
Questi giovanissimi generazioni hanno anche per merito nostro per merito delle madri hanno dentro una forza una coscienza di essere e di poter essere soggetti politici
Che non non busserà hanno più non saranno più lui a chiedere riconoscimento di identità non so quali strade prenderà non lo so perché io non sono una giovane generazione so che non ripercorreranno le strade che abbiamo fatto noi e allora se le forze politiche sociali quelle tradizionali quelle nuove che stanno nascendo
Penseranno di ripercorrere le strade vecchie e terranno porte chiuse o saranno sorde a queste nuove identità
Poco raccoglieranno di quello che vogliono seminare
Io credo che oggi c'è una cartina di tornasole per misurare se una forza è veramente progressiste democratica se incarna veramente la solidarietà
Questa cartina di tornasole se quella forza
Non a parole ma trova momenti SD formali per ascoltare queste identità
Per assumerne le proposte i progetti per affidarli ruoli di responsabilità e di potere anche qui come diceva
Don Ciotti non si può parlare per gli altri bisogna far parlare chi è dentro i problemi e chi lotta e soffre per raggiungere certe cose ma soprattutto chi ha da dare e non da chiedere
E allora credo
Che le riforme che sono all'orizzonte hanno bisogno di questo soggetto anche perché io ho tanta preoccupazione perché vedo tutti gli ingegneri attenti a costruire la diga che è franato ormai a costruire la diga
Per rifare un nuovo Paese una nuova dimostra sia e ci si dimentica che le acque
Stanno trasportando da tutte le parti e che occorre andare a contenere queste acque a recuperare a risolvere i problemi veri della quotidianità del vivere
Perché altrimenti questi acque riproducono mentre noi pensiamo al futuro a quello che sarà domani producono ingiustizie e disuguaglianze i lutti e sofferenze in cui i soggetti che non sono più deboli ma che sono stati messi in una condizione di essere deboli saranno quelli che ne usciranno ancora una volta più penalizzate
Io credo che questa è una sfida che hanno le forze che oggi si pongono alla ribalta del cambiamento una sfida che non possono perdere salvo non essere forze di cambiamento nella linea e nell'orizzonte della solidarietà
La parola padre Bartolomeo Sorge
Don Ciotti aperto dicendo che ha fatto fatica ad accettare l'invito questo non è successo ammette che ho accettato subito
Non potevo mancare è un cammino quello che con le ACLI abbiamo fatto ormai da tanti anni e quello di questa mattina non è un incontro ma è una tappa una tappa di un cammino lungo nei momenti più difficili nei momenti decisivi le ACLI hanno sempre avuto questa capacità
Di trarre dal Tesoro della loro ispirazione ideale e dalla esperienza delle lotte vissute un messaggio valido per tutti
Farò tre riflessioni brevissime perché ormai il tempo diciamo a abbondantemente al di sopra delle previsioni dell'orario tre riflessioni la prima sul mondo cattolico oggi
La seconda sulla crisi della politica Laterza su i movimenti trasversali
Il clima del mondo cattolico oggi è pesante
è un clima di sfiducia ed è un clima che non è nuovo nella storia dell'esperienza cristiana lo potrei definire il clima dello speravamo Us
Già i discepoli i dispersi dopo la morte di Cristo
Avevano sperimentato la delusione speravamo
E oggi noi cattolici siamo pieni di vergogna
Siamo pieni di vergogna un po'come i primi che sapevano che uno dei loro aveva venduto il maestro per un po'di soldi
Che un altro lo aveva rinnegato che altri erano scappati
Noi oggi speravamo siamo vergognosi perché al Nord abbiamo giocato con le tangenti al Sud ci riscopriamo collusi con la mafia
Speravamo e siano pieni di vergogna ma irrisolto si gridando i cristiani di questa loro sfiducia non minimizza affatto il tradimento degli amici
Ma rimprovera i discepoli per la loro mancanza di discernimento nella lettura dei segni dei tempi
Per il loro cuore tardo accogliere negli avvenimenti drammatici del Venerdì Santo il nuovo che nasceva il nuovo che era in rottura come sarebbe stato appunto la risurrezione
E il nuovo della storia
Il senso delle mie riflessioni vuole essere solo questo oggi
Dico innanzitutto al mondo cattolico invertiamo la marcia ritorniamo da Emmaus a Gerusalemme
Ci sono delle ragioni ideali che ci consentono una lettura dei segni dei tempi che non è pessimistica
Nessuna crisi nessun tradimento nessun peccato di cui pubblicamente ci accusiamo e ci vergogniamo può ridurci in un angolo
I fedeli laici dice con il suo tono forte Giovanni Paolo secondo nella Christie fideles laici non possono affatto abdicare alla partecipazione alla politica
Le accuse di arrivismo i peccati d'idolatria del potere di egoismo di corruzione
L'opinione che la politica sia un luogo necessario di pericolo morale
Non giustificano minimamente nello scetticismo nell'assenteismo dei cristiani per la cosa pubblica
Come non sentire la forza profetica di questa lettura dei segni dei tempi in nome del risorto nel clima desolante e desolato dello speravamo uso di Emmaus
C'è una radice nella nostra fede nella parola di Dio che ci illumina
Che ci fa capire come la promozione umana è parte integrante dell'annuncio cristiano è impossibile che un cristiano viva da cristiano e che il mondo rimanga come prima e non tanto
è impossibile che un politico si ispiri ai valori cristiani nell'amministrazione del bene comune
Nella ricerca di nuovi vigente il cambiamento lo faccia con coerenza e non trovi la soluzione
Non è possibile essere cristiani
E non cambiare il mondo
La politica ricicli dalla fede
La luce la forza perché come ha detto il Sinodo ottantasette rivolgendosi a tutti i laici del mondo la parola di Dio la fede illuminano la totalità della persona della sua vita
Prendere quindi sul serio la politica come ci esortava Paolo sesto sapendo che la forma tra le più valide dell'esercizio della carità cristiana
è un modo arduo e complesso dividere il messaggio di servizio
Quel servizio che la Chiesa i cristiani devono rendere pena la negazione la contraddizione dei loro stessi ideali ecco quindi il primo messaggio come non vedere
Ritornando da Emma USA a Gerusalemme
Che le tendenze culturali e politiche che oggi in Italia mettono in discussione il concetto di libertà
Che tendono a emarginare dalla realtà sociale dalle istituzioni ogni riferimento all'etica cristiana
Alle genuine tradizioni della nostra gente come non vedere che questa epoca apprezzo la possibilità di una nuova ricca stagione di servizio
Illuminata da quella tradizione di cattolicesimo democratico che cresce con le sfide della storia cresce con l'autenticità della nostra vita cristiana
Si aspettano battaglie di una nuova stagione per cui il Paese ha bisogno del nostro servizio non siamo qui per servire la Chiesa o gli interessi di una categoria perché la fede non è titolo di privilegio
E titolo di servizio
Perché c'è alla fede serve due volte come cittadino e come credente ma perché non riprendere fiducia in questi ideali quando è in discussione la centralità della persona il carattere sacro della vita
Il film la figura e il contributo della donna alla ricostruzione del mondo
Il ruolo e la stabilità della famiglia unita
La libertà di educazione tutti i temi che questa proposta sociale questo patto sociale che le altre oggi propongono
Toccano di talmente l'attenzione alle fasce più deboli della popolazione i diritti inviolabili del popolino la solidarietà a livello regionale nazionale mondiale
E mentre l'Europa nasce come non sentire nella riscoperta dei nostri valori ideali la forza che ci manda ecco quindi che l'appello alla coerenza vuol dire riscoprire
Nei tempi stretti che ci stanno dinnanzi nell'ultima spiaggia che stiamo attraversando e non è retorica
Il patrimonio di idee ed esperienze che il cattolicesimo democratico ha accumulato lungo il cammino e fora fare ogni sforzo affinché
Da questa ispirazione luminosa ideale coraggiosa il Paese mi abbia utilità vantaggio comune ecco la prima riflessione ritorniamo da Emmaus a Gerusalemme riprendiamo il coraggio nella ispirazione dei nostri reali abbiamo bisogno di questa fede seconda riflessione
Continuiamo nel discernimento dei tempi alla luce di questa lettura illuminata dalla parola e la seconda riflessione riguarda la crisi della politica
Come non comprendere che le cause di questa crisi vanno nel segno di una trasformazione verso la speranza non verso la distruzione
Se mi permettete un secondo slogan il primo potrebbe essere detto ai cattolici ritorniamo dare molto a Gerusalemme e secondo potrebbe essere
Piuttosto che passare tutta la notte a maledire il buio accendiamo una candela qui c'è il momento
Guidare una luce di speranza sia pur piccola ma finiamola di martedì zar cinque bestemmiando il buio le cose che non vanno come non vedere che la trasformazione profonda della società civile italiana
Porta verso una riscoperta dell'etica della responsabilità nel senso di quelle di quella cultura maggioritaria di cui parlava prima segni
Come non vedere che la fine della omogeneità culturale che ha consentito passi stupendi diciamo nella Risurrezione postbellica
Ci porta a una società complessa dove nascono nuove soggettività sociali dove il movimentismo è elemento di ricchezza non di paura dove uomini nuove idee stimolano
Anche se non possono poi sfasciare la spina dorsale dalla nostra democrazia rappresentativa
Questo policentrismo culturale di una società che diventa matura
Mettere la parola fine all'epoca molo Centrica quella che potremmo dire all'epoca della Democrazia Cristiana l'epoca in cui era un unico centro intorno al quale gravitava la vita civile la vita politica
In una società ormai pluralistica e complessa non si estingue la speranza ma si moltiplica la fine della stagione ideologica
Portare la credibilità di una speranza nuova ha prodotto due effetti che sono devastanti per l'assetto anteriore ma l'assetto atteri ore e alle nostre spalle
Non ha più senso rimpiangere quello che è morto anche se è stato utile al cammino
L'emergere di elementi comuni presenti in tutte le elaborazioni culturali che sta mandando avanti il discorso sulla trasversalità sul quale ritorneremo è collaterale all'effetto del superamento
Di un equilibrio stagnante che nascondeva contraddizioni che c'erano
C'era una situazione bloccata dove Tangentopoli era una realtà è inutile che adesso ci scandalizziamo lo sapevamo solo che di fronte alla sponda di una situazione immobile
Turandot ci naso trangugiato amo
Questo è finito per sempre ma il malessere dell'Italia è un bene stiamo male perché siamo cresciuti perché non possiamo più tollerare quello che prima accetta mammo per evitare il Bari peggiore
Diciamo una parola vengo da Palermo dove soffriamo in questi giorni in modo particolare
Il dramma ancora una volta già conosciuto ma oggi finalmente alla ribalta come tutti i bubboni pestifero i che stanno esplodendo della commistione tra mafia e politica
è una testimonianza diretta quello che io posso parlare vedo che ci sono altri parlino i palermitani autorevoli in mezzo a noi e credo che possono consentire su quello che sto per dire
Non possiamo dimenticare che la primavera di Palermo voluta in modo determinante da Sergio Mattarella che è stato Lugli a imporre
Poi
Sono stati appoggiati da tutti i coraggiosi gli attori quindi Orlando è diventato sindaco perché Mattarella ha voluto
E quando è nato in alternativa la vecchia DC
è stato proprio il senso dalla primavera di Palermo
E Lala che oggi si scopre ma tutti lo sapevamo si scopre solo a livello giuridico
Più o meno compromessa con la mafia ha subito questa esperienza perché non dimenticare che abbiamo già fatto un'esperienza di Risurrezione
Che non siamo di fronte a uno sfascio accettato e subito
E l'istituto ha ruppe che affiancato sul piano etico sul piano dalla cultura politica questo sforzo e che non ha nulla da recriminare o da pentirsi per questo che ha fatto
è l'espertissimo né di un consenso che va al di là dell'esperienza locale
Quindi oggi la grande soddisfazione morale che tutti proviamo per i bubboni di Tangentopoli Tangentopoli esplosi a Milano e poi altrove
E della collusione mafia e politica esplosa a Palermo perché probabilmente sì ripercuoterà anche altrove
Questo è una gioia di maturazione che ci fa capire come è un nuovo segnale che si aggiunge al cambiamento
Ve lo posso dire dato che sono qui in mezzo a voi Palermo sta veramente cambiando quest'ultimo è un sintomo che si aggiunge agli altri mi agli altri positivi
Della riscossa è stato un dramma che siamo corsa la duplice strage di due servi dello Stato perché la rivolta morale della città e dell'isola venisse ma la soglia è stata superata dai criminali organizzati e oggi la città è in piedi perché la popolazione
E nella rivolta morale la catena umana che anche la televisione ha riproposto in mille modi è una realtà i lenzuoli alla finestra che rifiutano la mafia
E sette anni fa quando arrivava a Palermo
Non si aveva il coraggio di dire il nome se non sussurrando lo sottovoce dopo essersi guardati attorno è un altro segno di riscossa
I latitanti che uno alla volta stanno cadendo nella rete e in più di due mesi ne hanno raccolti tanti che non sono bastati cinque anni a farne il pendant perché non sono stati presi prima perché è lo Stato che è più presente
E attraverso la presenza dello Stato ha ripreso coraggio la gente
E i pentiti che parlano oggi sono cinquantacinque o sessanta e la denuncia finalmente del livello di collusione tra mafia e politica apre un nuovo capitolo alla nostra fiducia
Come non vedere che nel disastro attuale ci sono le premesse ecco il discernimento di segni dei tempi
Come la crisi di una certa forma partito la crisi di immaturità di un sistema ma che apre la democrazia matura
Di fronte alla partitocrazia totalitaria che era quella del partito unico identificato con lo Stato fascista nazista marxista
I nostri partiti dal post guerra sono nati rimanendo nell'ottica sbagliata
Del potere della democrazia intesa come ridistribuzione del potere allora che cosa è accaduto
Che per contrastare l'identificazione totalitaria del partito unico abbiamo detto se noi distribuiremo il potere tra quattro cinque partiti eviteremo la dittatura
Siamo caduti rimanendo all'interno di una logica sbagliata di politica intesa non come servizio ed etica della responsabilità
Ma di politica intesa come ridistribuzione del potere siamo rimasti nella stessa logica errata della partitocrazia
è nata la partitocrazia democratica
Con le stesse drammatiche conseguenze
L'assenteismo la differenza disaffezione la sfiducia della gente della società civile
L'espropriazione dei cittadini di diritti fondamentali la nascita di vere nomenclature anche nella democrazia scandali correnti corruzione fino a riprodurre quella identificazione con lo Stato anche da parte dei partiti democratici che si voleva appunto evitare
Quindi il problema è quello delle regole nuove e sono d'accordo con quanto è stato detto qui ma è anche quello soprattutto di una nuova classe dirigente
Ed è qui il punto la terza riflessione acquisendo stando bene attenti a non sfasciare i partiti mentre realizziamo il rinnovamento della nostra realtà dello Stato perché senza partiti muori la rapida grazie rappresentativa non si tratta quindi soltanto di fare regole nuove non si tratta solo di dare a mani nuove l'eredità
Che portiamo pesante sulle spalle perché ha rotto il giocattolo esibisce sogno avere il coraggio di ripensare la forma partito
Purtroppo questi partiti non lo hanno capito non lo potevano capire non sono bastati ventisette milioni dell'anno scorso al referendum non è bastato il verdetto del cinque aprile
Le leghe l'astensionismo non sono bastati gli scandali di Tangentopoli chissà se potrebbero bastare le collusioni evidenti tra politica e mafia bisogna quindi arrivare finalmente a un cambiamento di fondo ed ecco allora come anche cattolicesimo democratico
Grazie al rinnovamento post conciliare e al cambiamenti dalla nostra società ha bisogno di ripensare la forma di servizio e vengo quindi così all'ultima riflessione che ancora una volta potremmo rappresentare con uno slogan se il primo era ritorniamo dalla sfiducia alla fiducia da Emma USA a Gerusalemme sei secondo me non passiamo tutta la notte a disprezzabile dire il buio accendiamo una fiammella una candela la terza riflessione si può riassumere in questa indicazione facciamo di mille ruscelli un fiume
E allora non c'è altra via all'interno del popolarismo il popolarismo c'è pure essendo appunto di origine struzzi Anna
Parla di una organizzazione nazionale ma fortemente regionalizzata che porterebbe a una lettura approfondita dell'articolo quarantanove della Costituzione
Partecipare all'elaborazione della politica nazionale ponendo al primo punto del programma nazionale la necessità delle fasce popolari meno abbienti
Ma con forte regionalizzazione nei partiti in base a quel principio di sussidiarietà in base a quella necessaria democrazia interna dei partiti di cui parla l'articolo quarantanove
Un forte partito popolare nazionali che risulti da una forte autonomia regionale dei quadri delle strutture tradire territoriali evitando il verticalismo il centralismo
Valorizzando le differenze dalla società civile
Senza cadere negli opposti del separatismo e del federalismo tipo legge questo popolarismo e l'unica risposta che consente di favorire il ritorno di fiducia e di partecipazione alla politica della società civile
Che consente di superare la degenerazione correntista dei partiti in tanti partitini di evitare l'ambito idealizzazione del partito utilizzando tutte le realtà locali di evitare il separatismo leghista
E allora ultima fa paura parola come che pensare dei tentativi in atto della trasversalità io prevedo che appunto non siano alternativi questi movimenti
Popolari per la riforma la sinistra di governo Alleanza democratica Partito Democratico carta novantatré sono espressione di un movimentismo che non è alternativo al rinnovamento popolare dei partiti
Distinguiamo bene i due piani io penso che Segni avrà con la sua ipotesi davanti a sé tre o quattro cinque anni di lavoro
Ma non è la nascita di un nuovo partito
Bisogna realizzare una costituente
Un patto sociale che non è alternativo alla militanza dei partiti
Ma che eventualmente anche con liste referendarie e perché non provare in qualche situazione drammatica provare a sgonfiare certe forme diciamo esagerate di consenso
Protesta Tarcisio io non so se a Varese qua Monza si faranno queste prove ma tutto sommato il fare una prova per vedere in che modo una lista che non è un partito ma è mettere insieme le ricchezze di una società civile che mantiene all'interno dei partiti la sua presenza
Si unisce per realizzare quattro cinque punti fondamentali che altro abbiamo fatto a Palermo con la primavera non si sono spacciati partiti ogni partito con la propria identità ha dato la priorità al programma delle cose da fare
Questo è da fare
Questo porterà probabilmente a un dimagrimento dei partiti i quali se avranno il coraggio dovranno presentare liste proprie con uomini capaci di avere il consenso ma è un dimagrimento provvidenziale perché consentirà allo stesso tempo il rinnovamento della classe dirigente il rinnovamento delle regole interne il ritrovamento del proprio patrimonio ideale
è la stagione che ci sta dinnanzi ecco come allora è importante che non ci dividiamo
Perché non si tratta di fare un'alternativa tra il rinnovamento interno dei partiti e la progettualità di una nuova Costituente che di Alitalia una democrazia matura comunque combattiamo insieme la stessa battaglia muoviamoci insieme
E le esperienze che abbiamo fatto qua e lacci incitano a mantenere
La fedeltà agli ideali ma avere il coraggio della prospettiva futura quindi la mia è una parola di fiducia nella catastrofe diciamo evidente nel terremoto che si può riassumere
In questi punto tre
Verbi ritorniamo alla fiducia negli ideali accendiamo una luce senza pass perdere il tempo inutilmente a maledire la notte tutta la notte il buio che ci opprime
Facciamo di mille ruscelli un fiume in modo che tutte queste energie vitali non si considerano tra loro alternative
Ma nel mantenimento della propria identità possiamo tutti insieme e dare una mano alla nascita finalmente di una democrazia matura nel nostro Paese
Grazie come sempre magistero lucido di padre Bartolomeo Sorge
E siccome tante citazioni dalla scrittura col canto anche ha incominciato misere o super turba sarda e dico sono soltanto due interventi ancora la parola a Beppe Lumia e poi a Giampiero Rasim nelle mentre Scalvini purtroppo aveva una coincidenza ebbe dovuto partire i tempi e hanno costretto peraltro un dibattito che è costretto a non è stato
Devo ringraziare Giovanni anche le ACLI la presidenza e voi tutti perché mi pare giunto il momento tra Volontariato e associazionismo di affrontare prendere di petto il tema della riforma della polizia
La politica del volontariato e dell'associazionismo è in atto una fase che possiamo definire di saccheggio
Ma a me dà fastidio quel saccheggio cioè quel ricorrere al volontariato all'associazionismo semplicemente in termini di consenso
Magari invece ci fosse un saccheggio dei valori dei contenuti della sensibilità delle problematiche dell'esperienza e delle conoscenze
Che si sono maturate in questi anni nelle tante citarne tanti quartieri soprattutto nei tanti scantinati della nostra società
A confronto con quelle persone che non ho avuto mai voce che non ho mai avuto rappresentanza
Quindi il problema non è la paura che questo mondo a della politica di confrontarsi anche perché questo è avvenuto in questi anni c'è stato un lavoro costante faticoso
C'è stato un lavoro sapiente di discernimento di verifica e si sono creati tutti i presupposti tutti gli ingredienti si sono creati
Quei contenuti quei valori quelli linguaggi quei comportamenti che sono oggi in grado di dare un contributo per andare oltre questa fase della nostra democrazia
Perché già quattro cinque anni fa sei anni fa quando tanti gruppi di volontariato quando anche la vostra esperienza in quei momenti si è scelto di affrontare i problemi di fondo della trasformazione della nostra società della modernizzazione
Dell'ambiente della pace della nuova giustizia sociale in quel momento facendo quelle esperienze che non producevano consenso immagine anzi derisione e sottovalutazione in quel momento si sono creati i presupposti
Però oggi poter donare non chiacchiere ma qualcosa di consistente per poter andare oltre questo particolare momento
E ne diamo una fase un po'particolare che possiamo definire una fase tragica da cui prendere le distanze è una fase di speranza da organizzare
La fase tragiche questa che la politica ha consentito la vecchia politica ha consentito che contemporaneamente si dessero appuntamento cose pazzesche la crisi economica del nostro sistema produttivo
La crisi della finanza pubblica la crisi della politica
E la politica nascosto questi fatti ci ha nascosto dello sfascio della finanza pubblica c'ha detto bugie sulla crisi del nostro sistema produttivo
Ci ha detto Bugie grossissime
Sulla presenza di nuove e vecchie povertà voi sapete tutti come lavorato la commissione sulla povertà sapete ultimamente l'ultimo rapporto sono state pubblicate due mila copie due mila copie
Quindi l'arco la politica coperto
Questi fenomeni che poi si sono incontrati il fenomeno internazionale della pace il degrado dell'ambiente si sono dati tutti appuntamento lì
Nello stesso momento e queste responsabilità della politica soprattutto della politica perché è compito della politica prevenire capire anticipare governare
Evitare che tutti questi fenomeni si dessero appuntamento qui sta la situazione tragica del nostro Paese non la presenza di gravissimi problemi
Non la presenza del gravissimo problema la mafia che conosciamo perché questo si dà appuntamento con tutti gli altri fenomeni nello stesso momento
E c'è anche una fase di speranza da organizzare arrivare in mille frammenti in mille rivoli in mille ruscelli
Anche che si sono potuti sperimentare nel volontariato nell'associazionismo
Nelle forme anche se dobbiamo dire poche poche poche realtà nel sistema politico nel sistema sindacale produttivo fare in modo che tutte queste realtà in mille frammenti si danno appuntamento con puntualità e progettualità e con forte radicamento
Per riuscirà a rispondere a quell'altro appuntamento che è presente che sta lì e che potrà volgere la nostra democrazia
Allora si propone questo nuovo patto sociale questo patto sociale
Alle nostre alle mille esperienze di volontariato penso anche alla vostra stessa esperienza interessa se si apre ed è detto bene nel documento un processo costituente
Allora forse dobbiamo dire con molta chiarezza
Che la bicamerale neanche polpo scimmiottare mimare la fase costituente che si è aperta
Nel immediato secondo dopoguerra nel nostro Paese non può essere quella la fase costituente è stato detto bene da Ippolito e lo dobbiamo dire con molta forza anche nel nostro documento
Già c'è un accenno ma la dobbiamo esplicitare guai a pensare che questa esperienza della Bicamerale sia la fase costituente del nostro Paese
Volessi prendere in mano in quei luoghi chiusi nel silenzio e con quel ceto politico la bandiera della fase costituente sarebbe un errore tragico ci impedirebbe
Metterebbe di fronte a noi dei massi notevoli per arrivare a quell'appuntamento e lascerebbe quell'altro tragico appuntamento lì pronta a schiacciare la nostra democrazia
Dobbiamo anche dire
Che i partiti questo dobbiamo anche impararlo dobbiamo imparare a fare conto che i partiti non possono essere tutta la politica del nostro Paese è vero di loro non possiamo farne a meno ma anche loro devono imparare che oltre a riformarsi
A riformarsi e radicalmente oltre a ritirarsi devono imparare anche a capire che ci sono tanti altri soggetti che fanno politica nel nostro Paese che non possono essere consultati
Rifiutati vi ribellate vi quando nei Comuni nei quartieri quando nelle regioni vi chiamano le ACLI al consulto
Il volontariato l'associazionismo a consulto questo alla fase ecco che potevamo sopportare anni fa quali partite rappresentavano realmente tutta la sovranità e le forme di partecipazione oggi di fronte a questo termine consultazione rabbrividisco mi rifiuto e non partecipò
Dobbiamo capire che la fase costituente presuppone tanti altri soggetti ma non bella Hrimmo dove le Dario faccio alcuni esempi
Molto concrete velocemente dimostrando che ci sono contenuti e soggetti capaci di arricchire la nostra carta costituzionale per cui la nostra proposta non è una proposta né di difesa no di chi si acchiappa alla pur gloriosa e straordinaria fase costituente né di chi propone cosa Bandera
Sull'educazione e sulla formazione
Che ha fatto in questi anni esperienze in silenzio lì a lavorare pensate tutta al contributo cito uno per tutti dell'AGESCI
E di tante altre realtà compreso anche la vostro comprese move tante altre età l'Arci ma tutto il mondo associativo del volontariato
Su questa fase dell'educazione veramente possiamo riscrivere Rino la nostra è una Repubblica fondata sul lavoro ma anche sull'educazione quindi c'è un valore c'è un'esperienza c'è un progetto e ci sono soggetti che la possono rappresentare
Sulla cooperazione economica Scalvini poteva dire tanto su questo cioè sulla nuova fase imprenditoriale di chi ha già superato in questi anni la scissione ideologica tra una forma di mercato e le forme di solidarietà già esistono esperienze di superamento di questa contrapposizione ideologica allora bisogna fare in modo che queste esperienze perché devono andare a delegare i partiti questa fase costituente
Perché Scalvini e tanti altri soggetti che hanno sperimentato questo tema non debbono presentarlo proporlo perché nei quartieri nei Comuni nelle Regioni che ha fatto questa esperienza la deve delegare
Cioè il tema dell'ambiente dei diritti ecco dovremmo raccontare farci raccontare dell'Arci quanto lavora fatto sui problemi dei diritti per far capire quanto c'è spessore soggettività per poterla presenta
Sulla questione sociale
E non lo dico il volontariato voi la nostra esperienza comune e quindi su questo non mi dilungo sulla cooperazione internazionale
Cioè ma sappiamo che in questi anni la vecchia politica ha prodotto dei disastri chi ha veramente studiato sperimentato ha fatto fatica sudore sangue carne del rapporto nord-sud
Perché allora questi devono andare a delegare a un ceto politico scadente incapace
Che non conosce il fenomeno che non ha rappresentanza sociale su quel fenomeno che non ha competenze progettualità questo
Punto fondamentale che la nostra Carta costituzionale non c'era se tutti temi che devono far parte integrare arricchire la nostra carta costituzionale
E quindi è necessario pensare
A una fase o un processo costituente che sia anche un processo capillare e diffuso della strada non possiamo pensare come nel quarantotto che votiamo
Ecco una serie di padri che vanno a riscrivere la nostra carta d'identità la carta d'identità della futura democrazia necessariamente deve prevedere una partecipazione capillare una costituente della strada luogo per luogo
Città per città regione per regione
è il momento nazionale deve essere un momento di sintesi non può essere il punto di partenza illuminista che il cala dall'alto
Che pensa di risolvere con la bacchetta magica e con ottanta cento duecento trecento padri tutte le contraddizioni e la complessità e le speranze che sono presenti nel cuore nelle realtà concrete del nostro Paese
Ma anche un nuovo patto deve ridefinire alcuni contenuti dei soggetti contraenti
Ad esempio questo lo dobbiamo dire anche con molta più forza che ha distrutto la Prima Repubblica non può costruire la seconda fase della nostra democrazia
Io personalmente con tanti gruppi non mi voglio ritrovare nel quartiere nella nel Consiglio di circoscrizione nel comune nella regione con l'assessore che conosciamo bene come ha maltrattato il bene comune
Come ha ridotto come ha buttato sulla polvere la politica non basta cambiaste la giacchetta per potere poi immediatamente re definirsi contraente di un nuovo patto sociale il patto sociale si fa tra soggetti persone che devono investire
Nella politica non avendo quell'esperienza alle spalle che ha contribuito a distruggere la nostra
Repubblica quindi capisco che a livello nazionale alcune figure possono cambiare idea si possono ma soprattutto
Questo va a toccare perché le persone riconoscono gli assessori conoscono il ceto politico gli hanno frequentati gli hanno incontrato hanno subito umiliazioni incredibili e ce l'hanno nella memoria nella coscienza nel cuore quindi nessun atteggiamento illuminista
Astratto nomina lista che cambia etichetta
Anche quei processi profondi culturalmente profondi possono mettere da parte questo elemento
Ma c'è anche un altro nodo che pesa il fatto di Lima io vengo anche da Palermo
Mi dice che se c'è un'ombra come c'è stato un ombra sul nostro patto costituzionale un'ombra c'è stato era l'ombra della guerra fredda dentro la guerra fredda di un rapporto mafia-politica
Questa ombra non ci deve stare neanche minimamente sulla seconda fase della nostra democrazia
Non ci può essere il minimo di dubbio su questo non possiamo permetterci il lusso ecco di una nuova fase della democrazia che lascia uno spiraglio Dino di dubbio
Ecco sul rapporto mafia-politica economia questo nodo va sciolto è la condizione essenziale per fondare una reale nostra democrazia nessun dubbio ci può essere su questo
Quindi il problema della Massoneria al problema della mafia non sono problemi che appartengono solo ad alcuni testimoni da applaudire
Oppure da considerare velleitari è un problema di tutti noi di qui non ci dobbiamo vergognare un problema nostro
Ecco che dobbiamo quindi con forza mettere sul tappeto
E anche ecco questo nuovo patto contraente deve
Stimolare le vecchie identità a smetterla le vecchie culture politiche di tutti anche la vecchia cultura cattolico democratica
Perché io vedo e lo dico perché mi sento parte di questa cultura vede ancora troppi richiami al passato
Che non sono quella memoria che Sensi a Lizzano che mette insieme tre quattro cose e poi si arricchisce dei nuovi germi della speranza che sono presenti nel nostro Paese
Vedo ancora invece lì ritardi incredibili che può alla fine si fanno complicità
Con tutte le astuzie le furbizie che impediscono realmente alla politica di cambiare dobbiamo avere questo coraggio di dire che le vecchie l'entità o si mettono in gioco oppure si mettono da parte
Sarà inevitabile non saremo noi a metterli da parte perché difficilmente potrò mettere da parte un pezzo di cultura che sta dentro di me la metteranno da parte i cittadini che continueranno a votare lega
E già siamo a livelli incredibili siamo a livelli incredibili che non possiamo sottovalutare
Ma anche degli innovatori anche per segna anche per la carta novantatré anche per l'Alleanza democratica c'è un problema
Diverso da questo
Verso l'Alleanza Democratica precisiamo
Ecco c'è anche questo è un problema che dobbiamo affrontare insieme nel documento il detto bene quindi mi pare che questo deve essere valorizzato in tutti noi che non ci può essere più una scissione tra il momento dei valori dei contenuti delle questioni sociali e il momento delle regole
Della riforma istituzionale non è più possibile ma non perché ideologicamente a tavolino qualcuno dice che queste cose devono andare insieme ma perché nel Paese problemi sono tali e c'è quell'appuntamento tragico che non consente arrivare solo attraverso una via bisogna saper contemporaneamente questa la complessità la nostra democrazia si fa così non siamo più nel quarantotto
Se una società diversa cambiata più ricca più complicata da gestire
Allora riusciamo a mettere insieme questi elementi oppure come si è fatto anche nelle tradizionale cultura io penso dentro il cattolici del del cattolicesimo democratico ma anche dentro la cultura di sinistra liti valori non servono a niente
Le abbiamo lasciate se le sono catturati presa in mano il fenomeno leghista i contenuti non c'entro niente perché la politica non deve avere nessun rapporto con i contenuti
No la politica debole effimera è semplice no ed ecco i risultati
Ho Nostalgia oppure abbandono non si è avuto il coraggio la fatica
Di poter fare questo lavoro e oggi ci troviamo di fronte a questi problemi che sono lì convenuti in modo drammatico alloro riusciamo a mettere insieme queste cose e queste cose si fanno con i processi
No non solo con i documenti appiccicando il sociale all'ultimo momento e questo vale per tutti oppure noi lasceremo inevaso questo bisogno profondo che c'è nel nostro Paese
E prenderà vie tragiche e comunque alternative rispetto a questo percorso democratico che si propone col Patto sociale
Mi avvio alla conclusione dicendo solo questo
Il problema dello stato sociale che poniamo noi
E che si pone nel documento deve chiarire un punto avanzato del nostro cammino
Bisogna smetterla con la barzelletta che abbiamo pagato sulla nostra pelle che basta rimettere in piedi un meccanismo di accumulazione del nostro Paese
Per poi poter avere più risorse da poter distribuire e quindi da poter realizzare un diverso stato sociale su questo non sono d'accordo né con Abete né consegni perché
La povertà in Italia vecchia e nuova esplosa è cresciuta
Ne abbiamo solo il dato quantitativo della vecchia povertà ritmi di trecento mila persone l'anno mentre nel Paese si battevano tutti i punti di riferimento dell'accumulazione
E avvenuto quando il testo accumulato ha prodotto profitto non quando il Paese era nel sottosviluppo
Allora non si tratta solo di riaccendere il motore certo senza il motore senza l'accumulazione si può fare ben poco ma non basta questo
Se non cambiano alcuni meccanismi noi finiremo per essere di nuovo in fino a occhiate illusi e ci renderemmo complici di una nuova ingiustizia che naturalmente arriverà tutto il Mezzogiorno è stato massacrato non da suo permanere nel sottosviluppo il Mezzogiorno Gela Taranto tanti centri giriamo sono stati massacrati da una certa modernizzazione
Smettiamola con questa barzelletta
Ecco non è più possibile backyard vedo vecchio su questo punto il per quanto visto notato tanti aspetti positivi innovativi in abete in segni su tanti altri aspetti su questi su questo punto rivedo vecchi ancora ancorati allegata elastica dell'economia che non è più così non ha riscontro né processi reali del nostro Paese
Quindi sul punto sulla questione sullo stato sociale questi dello stato sociale devono andare insieme col fisco e con le riforme elettorali sicuramente se c'è un bisticcio con questi due elementi e se noi ma insieme mi pare che D'Antoni l'abbia dimostrato ecco potremmo far poco
Vado
In conclusione dicendo ma c'è anche l'esperienza almeno ecco qui parlo in prima persone parlo per l'esperienza più specifica del volontariato
Ne possiamo dare un contributo a questo a questa fase
Se rispettiamo alcune condizioni
Intanto se noi facciamo parlare poco di noi
E più facciamo parlare come diceva don Ciotti in questo condivido la difficoltà ed io le difficoltà che vestiva anche Mia
Facciamo parlare molto di più di quelle persone con cui facciamo esperienza d'accoglienza di condivisione
Non mi piace questa in fasi del volontariato e dell'associazionismo a prescindere da un'attenzione dovuta semmai è che ancora non si è realizzata nella nostra democrazia di queste persone
E quindi questo ci porta anche a non dimenticare che o siamo radice sociale che in termini nuovi avanzate questo significò o contribuiamo a cambiare le relazioni di comunità in famiglia nel quartiere
Nel rapporto cittadini
Con il denaro nel rapporto con le istituzioni o cambiamo il tessuto sociale le relazioni quartiere per quartiere oppure le vecchie sempre più saranno residuo e la mancanza di qualunque relazione lascerà lo spazio per un volontariato per l'associazionismo modello americano inglese
Dove è forte assolti a contenuti però c'ha un cittadino del responsabilizzato una famiglia sfasciata
Un tessuto sociale che va sempre più verso il degrado e delle istituzioni del responsabilizzati vogliamo crescere per questo oppure vogliamo crescere per il senso che produciamo per le relazioni che produciamo nuove
E sperimentiamo questa la nostra sfida ecco se riusciamo a fare questo allora se il volontariato si mette in gioco in questo l'autonomia diventa una fase nuova di coordinamento la capacità di progettuale diventa future speranza la coerenza sarà quella fatica quel sudore
Che
Mette gli onesti nella condizione di modificare la sobrietà diventa un modello di ripensare l'accumulazione rapporto etica economia e alla fine potremo raccogliere due domande che mi sono state poste qui prima di venire da una bambina
Ecco di Palermo di un quartiere che mostri che qui sono qui conoscono da Nissim eccetera che era destinata non tanto per il sottosviluppo ripeto per quello per quel miscuglio sotto sviluppo modernizzazione non dare più a scuola
Già da piccola subito ad entrare dentro perché il dio denaro reclama perché il bisogno reclama
E quindi il volontariato per lei per quei gruppi che lavorano con lei
Attenzione alla politica ma può cambiare il corso può modificare quel corso ineludibile ecco che quella ragazzina doveva vivere cioè l'abbandono non perché non avesse la capacità non ci siamo riusciti a cambiare quel destino
Ecco ma la politica avrà qualcosa da dire
A tante altre ragazze tanti altri bambini a tante altre realtà dei minori che sono distribuiti nel nostro Paese ha qualcosa da dire a un'altra domanda un imprenditore di Genova
Che attraverso il volontariato ha capito che si può fare veramente un rapporto etica economia si può coniugare realmente responsabilità e imprenditorialità
Può dire qualcosa a tutto lui mi diceva a tutti quegli imprenditori che sono stati bus buttate lì e che fanno parte oggi della categoria cosiddetta dei senza fissa dimora
Può una ristrutturazione economica essere capace di far questo
Questo è un dubbio ecco una domanda
Ecco che loro ponevano al rapporto politica volontariato io mi auguro che queste persone riuscire a mandare un minimo non tanto di risposta ma di itinerario per loro dare un contributo e formulare insieme a noi delle risposte coerenti
La palla Giampiero sì ma lei
Conclude l'Inter lo dico anche alla tranquillità del proprietario via problemi
Ma intanto vi ringrazio di avermi fatto ascoltare tutta questa discussione
E credo che sia molto importante che ci offriamo reciprocamente momenti di questa nature
Imperativo in questa fase che se ne costruisca
Molti e su tanti diversi temi in tante diverse occasioni
Secondo conoscete già il nostro accordo con le vostre proposte e anche la volontà di affrontare insieme noia crearci gli altri
Gruppi associazioni che di volta in volta siano interessati
Di affrontare insieme approfondimenti su singoli questioni programmatiche e anche su grandi nodi culturale che dobbiamo affronta
Alcune osservazioni sui temi fondamentali brevemente
Ho sentito il presidente della Confindustria giustamente ricordarci che per fare il welfare State bisogna fare accumulazione
Ma in questi anni abbiamo posto grandi problemi grande questione di governo non siamo stati conflitti istinti
Marie rispettosi del valore democratico del conflitto non siamo stati movimentisti
Ma fortemente critici
Della cultura politica dominante
Ecco Adornato che ci sia stato qualcuno in questi anni che ragionato io lo dico diversamente
Noi
Parte della società civile
Quella parte organizzata e appunto a ragionare della società civile
Siamo stati in questi anni l'espressione di una cultura antitetica a quella dominante negli anni ottanta
Alla cultura di governo dell'economia alla cultura del Governo che ha presieduto al governo delle istituzioni in questi anni ottanta
Tra l'altro adesso si scopre al mondo che non siamo stati i soldi
Cioè non eravamo visionari in Italia
Siamo stati le spese della cultura antitetica insisto su questo perché questo non è semplicemente un fatto di autocritica da fare o da chiedere
è un problema di valutazione degli errori storici che sono stati compiuti negli anni Ottanta che non possono essere compiuti nella nuova fase non possono essere alla base di una nuova progettazione
Se dovessi descrivere gli anni Ottanta lo farei con due parole innovazione dissipazione
Se è questo che io dico
E in qualche modo vero corrisponde alla realtà non possiamo costruire su questa base il progetto della società verso la quale poi ha mandato
E questo vale come autocritica nel senso che dicevo prima se guardiamo alla realtà del nostro Paese per il presidente della Confindustria
Per il ruolo avuto dagli imprenditori italiani
Vale per l'onorevole Amato
La cui via assicurativa alla riforma dello stato sociale come giustamente veniva detto e denunciato nella relazione di Giovanni
Non è certo il viatico attraverso il quale passare dall'emergenza alla progettazione di una società più equa
E soprattutto non è certo il viatico per costo corrispondere attraverso la partecipazione dei cittadini alla vera situazione di emergenza di fronte alla quale ci troviamo
Così come
Questa autocritica decisiva per comprendere le dinamiche Daris spingere che hanno animato la società civile organizzata la società civile negli anni ottanta
Ne abbiamo ad opera prima degli anni ottanta come metafora se volete come metafora conclusiva di un processo
E qui dentro ci sono i problemi del sindacato e anche la realtà del nostro associazionismo che però che per è stata la parte ragionando e che ha avvertito molto prima di altri
L'irrevocabilità della denuncia di questo errore storico ed in queste incompatibilità
Io come sapete fatico
A mettere
Nei rifiuti la distinzione tra destra e sinistra
Ho l'impressione che quando lo facciamo e perché vogliamo liberarci da una concezione per la destra della sinistra che inservibile a leggere la realtà di oggi e soprattutto quella del futuro
E allora qui vengo la seconda osservazione popolarismo
Il popolarismo è stato
Lo strumento attraverso il quale
Sia nella concezione scorsi grana che in quella togliattiana si son fatte entrare grandi masse di cittadini nella vita democratica di questo Paese
E quindi è stata una concezione del del sociale
E una concezione della partecipazione a fondamento della nostra democrazia
Che cosa deve essere oggi questa tradizione
Io credo che questa tradizione oggi che il popolarissimo oggi stia nell'unire le energie migliori nella cultura popolare italiana unire le energie migliori della cultura popolare italiana perché ci sono anche quelle peggiore
E credo che con questa idea si debba guardare alla trasformazione della politica e del rapporto tra società civile politica come si dice
Al reverendo Jackson qualche tempo fa
Venne chiesto se Lara imbocco liscia la merce della sua forza organizzata dentro la coalizione democratica fosse di destra e di sinistra
è una domanda che appassiona tante sette ebbe il bon reverendo Jackson rispose
Noi siamo il centro morale dell'America e il centro morale del
Coalizione democratiche
Negli Stati Uniti d'America
Ecco io penso che se penso ad un ruolo
Del nostro associazionismo del volontariato oggi
Lo penso come ad un centro morale
Della costruzione di un grande schieramento di forze di progresso
Dentro il quale ognuno il suo compito di rivisitazione della tradizione profonda da cui viene perché nessuno di noi si può chiamare fuori dalla storia di questo Paese
Dalla storia che abbiamo vissuto
Che abbiamo rappresentato che rappresentiamo
Quella più lontana come quella di recente
E allora penso che noi dobbiamo oggi alzare il tiro
Del confronto col sistema politico in quanto tale con tutti i suoi soggetti
Ed essere questa forza costantemente pungolato riduce capace di indurre alla discussione sul progetto e non soltanto sui rapporti di potere e per questa via spingere alla riorganizzazione ammodernamento
Della cultura della sinistra delle forze cattoliche di tutte le aree di amici Adornato
Ma essere questo grande motore
Questo grande centro propulsivo
Di idee di partecipazione dei cittadini
Di sofferenze e di sogni ed entusiasmi in carne ed ossa come dice
Don Ciotti
Essere capaci di innervare una nuova fase della nostra democrazia
Ultima osservazione abbiamo un doppio compito
Perché noi dobbiamo conquistare la legittimazione del nostro progetto adesso parlo con l'associazionismo volontariato cooperazione sociali
Cioè dobbiamo conquistare la legittimazione del terzo settore ad essere una delle componenti di rifondazione dello Stato sociale no-stop
E quindi un soggetto politico costituente del della della nostra Repubblica della nuova fase delle nostre truppe
Una battaglia politica a scuola perché quando si chiede potere quand'è che se ne toglie ad altri sia chiaro
Il peso di questa
Di questa lotta politica noi già lo avvertiamo
Noi sappiamo di essere dei soggetti a rischio
Sappiamo di essere soggetti a rischio
Per questo vorrei dire venne Ankara la pelle tanto per intenderci
E dobbiamo essere consapevoli di avere un doppio compito oltre questo
Che è quello di corrispondere a questa nostra sfida che lanciamo
Qui don Ciotti ha detto cose giustissime
Quando io all'inizio Ricci mi richiamavo e ci richiamavo alla
All'autocritica a a guardarsi allo specchio degli anni ottanta
Ci mettevo dentro anche le sofferenze per esempio che un sistema associativo come il nostro
Deve affrontare nel cambiare se stesso
Nel fuggire dalle chimere che ha inseguito in alcuni casi nell'uscire da una serie di pratiche che contraddistinguono che hanno contraddistinto
Una parte della vita del nostro associazionismo
Ma di più questo significa capacità di progettare questo famoso terzo settore molti in modo molto più grande molto più largo di quello che oggi è realmente nel Paese se dobbiamo chiederlo alla registi la legittimazione poche righe ancora proprio ristretto se dobbiamo pensare qualcosa di più grande dobbiamo pensare a mezzi idee e strumenti
Che debbono essere messi in campo e costruiti per corrispondere a questa sfida ecco perché
Io non soltanto accolgo la proposta ma dico proprio che noi dobbiamo darci un obiettivo è fare adesso faccio premette battute ma insomma dobbiamo fa un patto di sangue da questo punto di vista
Ne dobbiamo costruire un pacchetto di mischia
Come si fa nel rugby
Che sia veramente il punto d'appoggio per una battaglia di questo genere credibile battaglia di questo dice
Dobbiamo costruire non soltanto un'unità politica delle forze l'associazionismo e volontariato ma delle sinergie concrete
Dobbiamo mettere in comune strumenti e costruire insieme strumenti non credo che dobbiamo aver paura di questo
Superando non soltanto la logica del frammento ma qualche volta anche una logica stretta di interesse di organizzazione mettere insieme quindi le energie da questo punto di vista
E questo riguardano
Ma e concludo con una proposta
Mentre noi discutiamo della fase della Costituente politica nel nostro Paese
E guardiamo a noi stessi come sempre abbiamo fatto in questi anni ragioniamo perché nello stesso tempo tentiamo di cambiare noi stessi per questo ragioniamo non per altro
Non perché siamo più intelligenti di altri ma perché nei incorsa nel rapporto diretto con la Società noi abbiamo lavorato a cambiare noi stessi e questo ci ha spinto a ragionare
Mentre facciamo tutto questo
Noi dobbiamo pensare anche ad un altro livello
E dobbiamo pensare alla costituente del sociale della nuova fase della Repubblica
Voglio capire se su questo terzo settore per esempio e sulle
Basi culturali fondanti della nuova idea di stato sociale di patto sociale verso il quale ci muoviamo dobbiamo ragionare solo noi oppure se possiamo soltanto intavolare tavole rotonde di questa natura possiamo trovare ad un tavolo gli imprenditori il sindacato la cooperazione insieme all'associazionismo al volontariato
E vedere questa costituente del sociale come corrisponde
Alla protagonismo che tutti noi esercitiamo sulla Costituente
Lo cultori alle proprie responsabilità
E chiamando diamo una valutazione su di noi siamo dei soggetti a rischio dobbiamo rischiare innanzi tutto quello che abbiamo fatto fino adesso io credo che abbiamo fatto bene grazie
Grazie Giampiero grazie a
Tutti quelli che hanno fatto esercizio di resistenza non se ne pentirà non
Non conclusioni una sola indicazione credo che il fatto abbia incominciato a muoversi che il coordinamento abbia incominciato a nascere
E che quindi questo progetto non appartiene più soltanto alleato ne siamo ben contenti arrivederci da domani