Critica e militanti

Buongiorno da radio radicale qui e Matteo Marchesini per la rubrica critiche militanti qualche mese fa sotto il titolo il libro del potere e con una nota del filosofo Mauro buona e l'editore Chiarelettere ha riunito tre dei più importanti saggi di Fimon Bale l'Iliade o il poema della porta non ricominciamo la guerra di Troia e l'ispirazione occitana succede spesso in realtà negli ultimi anni che editori più o meno piccoli o grandi ripropongano queste pagine carne perentorie che la Vail ha composto subito prima e subito dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale forse non è un caso da quando sfumata la speranza in una rivoluzione in una palingenesi sociale che non importa discutere la sua fondatezza che è stata negata da Simon's Bay con argomenti decisivi
Ecco da allora diciamo dalla fine del Novecento CD ritroviamo infatti davanti a un affetto un aspetto che è un puro potere
In che non ha alternative che quindi può mostrarti Penta pudori ma al tempo stesso ingiuria che il suo ordine coincida con la giustizia
Insomma che la storia in realtà natura
E in una situazione del genere chi alle leve del potere più vicino
Si comincia facilmente che sta in quella posizione non lo deve anche a un intreccio imperscrutabile di combinazioni ma soltanto alle sue caratteristiche eccezionali così come chi si trova in basso lo deve deve le sue sventure Quaglia una per usare le parole della RAI vocazione innata
Mentre invece i suoi raggi prima di tutto quel capolavoro che è l'Iliade o il poema della forza CD ricordano che proprio alle origini della nostra civiltà sta un poema
Che descrivendo la guerra la situazione per eccellenza in cui il potere si mostra nella sua aperta crudeltà ha detto che nessuna diversità il potenziale separare i vincitori dai vinti
La porta anche quando li rende similia pendente in apparente inarrestabili spiega la mail non è mai nell'Iliade un possesso dei guerrieri ma una corrente che parta dal campo troiano a quello che ho e viceversa
Dividendo gli uomini e cose chi a chi vince che diventa simile a un pulmino è una catastrofe naturale che chi perde che diventa simile a un tronco mozzato
A a un oggetto inerte
E quando agli eroi capita la parte del tronco della preda tremano come tutti perfino il grande tre eppure basta che la porta torni a sollevarli ed ecco che la sua droga cancella dalla loro mente questo dato elementare allora ti sentono di nuovo invulnerabili oltrepassano il limite sono puniti dalla nemica di un concetto che osserva l'aveva il l'Occidente moderno con la sua misura detta le sue idee di progresso e sviluppo illimitato non ha nemmeno più
Parole adatte per per esprimere dunque lo sguardo Merico è supremamente e quote per la Vail perché non dette di ragioni la porta cioè ciò che non lo merita nel poema
L'efferatezza di chi vince una battaglia non è mai soffusa di una luce apologetica e nella mente o disperato di chi soccombe non si vede mai il tratto distintivo di un essere spregevole
Come poi la tragedia Attica e come la cultura appunto occitana centro mentale romanica Caprara in particolare
Spazzata via nel tredicesimo secolo dalle Crociate secondo la dell'Iliade ci mostra una civiltà eccezionalmente consapevole del dominio della porta su tutto il mondo empiema indisponibile a identificare questo dominio con la giustizia solo se si conosce l'imperio della porta che capace di non rispettarlo è possibile amare ed essere giusti conclude la Penta attrice francese
Che in queste pagine di afferma affronta anche un altro punto cruciale cioè la copertura ideologica dei rapporti di forza articolo infatti il potere imporrà sull'uno o sull'altro uomo con un'ampia dose di artiglio rendendo coi radicalmente diverso i destini di individui radicalmente simili
Chi vuole mantenerlo ostenta suscitare rivolte delle papere occultare questo arbitrio che farlo apparire razionale
E laconica intorno all'apporto chi diffonde Laura illusoria di quello che l'avrei chiama prestigio che gli uomini scambiano per qualità innata
Mentre le petto di un contento determinato di una sorta di provvisorio gioco di luci una ora i cui riflessi tendono però a moltiplicati illimitatamente
Ecco la lei il fa un discorso che sommamente politico ma nello stesso tempo sommamente impolitico inutilizzabile dalla politica
E credo sia un discorso Piero
Scandali la un po'alcune famiglie critiche in particolare i più abituati a collegare la cultura la prassi prima di tutto forse proprio radicali
Soprattutto porse una certa idea che ci sono fatti negli anni del carisma lavelli invece di farne una caratteristica innata di qualcuno crede un po'quello che credeva Proust nella Recherche dice
Solo che è incapace di scomporre nella percezione ciò che a prima vista sembra indivisibile e credo che la situazione faccia corpo con la persona
Ciò che chiamo la nostra identità il nostro prestigio il nostro potere dipende molto
Da dal tempo dall'immaginazione nei sentimenti personali o collettivi che ci sono proiettati sopra e quindi dal contesto
Quindi l'invito di oggi e quello di leggere il libro del potere tre raggiri Simon's Bay il usciti per chiare lettere grazie a risentirci venerdì prossimo