Rassegna stampa estera

Buongiorno esportatori di radio radicale sabato otto giugno questo è l'appuntamento con la rassegna de la stampa internazionale a cura di David Carretta chiuderemo questa settimana parlando soprattutto di Italia
Due questioni innanzitutto la minaccia di procedura per deficit eccessivo da parte della Commissione europea
E mercoledì tra ritenuta giustificata vi proporremo un'analisi dall'economista uscito ieri la edicole di gran parte dei Paesi europei
Italia debito disciplina il titolo l'Unione europea si prepara a punire l'Italia per il debito che cresce ma una multa è molto lontana la Commissione Europea preferisce il compromesso scrive l'Economist
Critico almeno in parte della Commissione europea ma anche del governo italiano El Pais con un commento di Josè Carlos di razza e calunnia
Dal titolo l'Italia il debito il governo ha scelto la via greca di Sipra asset e
Baruffa Kiss
Poi proporremo un intervento pubblicato dal fanno Sean Times a firma Alberto bagnare i presidente della Commissione finanze del Senato
Secondo il quale l'Unione Europea deve razionalizzare le sue regole sui deficit nazionali il sistema manca di trasparenza e alimenta il populismo
La posizione di bagni ai appare in questo intervento molto moderata almeno rispetto alle critiche che
L'economista eletto con la lega generalmente esprime nei confronti delle euro bagnati però chiede di cambiare sostanzialmente le regole attuali a favore dell'Italia
Parliamo poi di un'altra questione la mancata fusione tra FIAT Chrysler e Renault che è stata ostacolata in qualche modo dall'interventismo del
Governo francese e la cosa è criticata tra le righe in un editoriale uscito ieri su lo finiamo
Gigante di carta il titolo del gigante di carta Perrino insieme a Nissan l'alleanza tra il gruppo francese quello
Giapponese molto fragile mia figlia o scrive tra l'altro che difficilmente si poteva sognare di meglio di un matrimonio con FIAT Chrysler
Il Wall Street Journal commenta la cosa comune di tori Ale dal titolo una brutta storia d'amore francese perché l'Europa non cresce più così tanto in un unico racconto del racconto del manovre del Governo in Francia che alla fine hanno portato Fiat-Chrysler a far sul saltare l'operazione
Ma cominciamo dalla questione procedura per deficit eccessivo basata sul debito ieri c'è stata una riunione dei rappresentanti dei governi preparatorie di un'altra riunione che ci sarà martedì
Fondamentalmente questi rappresentanti hanno appoggiato la Commissione nel suo parere secondo cui la procedura è giustificata insomma si sta andando avanti in quella direzione anche se forse qualche novità arriverà dal G venti dove il ministro dell'Economia Giovanni Tria potrebbe incontrare il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici si l'Economist questa settimana pubblica un'analisi dal titolo Italia debito e disciplina l'Unione europea si prepara a punire l'Italia per il debito che cresce ma è una multa è molto lontana la Commissione europea preferisce il compromesso
Andiamo a leggere mentre un paese esce dall'angolo dei cattivi un altro rischia di esservi inviato il cinque giugno la Commissione europea ha deciso che la Spagna non viola più le regole di bilancio dell'Unione europea e ha raccomandato di porre fine a una procedura per deficit eccessivo che durava da dieci anni ma al contempo la Commissione ha iniziato il processo per aprire una procedura analoga contro l'Italia su un compromesso non sarà trovato gli italiani potrebbero essere costretti a pagare una multa
Da diversi miliardi
La fonte ultima del problema è l'enorme montagna di debito pubblico italiano nel due mila e diciotto per aver raggiunto il centotrentadue per cento del PIL in Europa secondo solo alla Grecia
Le regole dell'Unione Europea richiedono che questa ratio scenda una Ritmo preciso invece per la prima volta in quattro anni il debito italiano è cresciuto lo scorso anno
Questo da solo non avrebbe portato a una procedura
Ma una condizione l'Italia doveva riuscire a convincere la Commissione che ci sono buone ragioni per cui questa infrazione
è stata commessa o convincere la Commissione che è solo temporanea
Giovani tiri al ministro delle Finanze sostiene che una recessione nel secondo semestre del due mila e diciotto spiega perché il debito si è impennato
Inoltre crea ritiene che il deficit quest'anno sarà il due due per cento al di sotto del due quattro previsto
Il governo ha introdotto un nuovo reddito di cittadinanza è un meccanismo di prepensionamento ma meno cittadini di quanto si pensasse all'inizio vi stanno facendo ricorso questo dovrebbe limitare l'aumento della ratio del debito
Questi argomenti generalmente convincono la commissione scrive l'Economist
Ma l'esecutivo comunitario teme un quadro di finanza pubblica molto peggiore nel due mila venti
Ci aspetta infatti che il deficit superi la soglia del tre per cento del PIL riscritta nel Patto di stabilità e crescita il che significherebbe che Italia violerà sia la regola del debito sia quella del deficit prima dice che questo sarà evitato o aumenta aumentando l'Iva
O attraverso misure alternative Bruxelles è scettica l'aumento dell'Iva è sempre stato cancellato in passato e oggi viene escluso da entrambi i partiti della coalizione populista lega Cinquestelle
I politici in questo momento si mostrano poco inclini a stringere la cinghia rafforzato dal suo successo l'Europa è il leader della Lega Matteo Salvini vuole riscrivere le regole invece che seguirle
Salvini ha promesso di introdurre una flat tax sui redditi che costerebbe un'enormità alle casse pubbliche nel frattempo Luigi Di Maio che guida i Cinquestelle vuole proteggere la pesa sociale
Il tre giugno Giuseppe Conte il Presidente del Consiglio ha minacciato di andarsene se i due partiti non troveranno un compromesso e poi Salvini ha fissato una scadenza di due settimane per arrivare a un accordo
Per ora secondo l'economista il governo italiano al tempo dalla sua parte la pazienza della Commissione europea potrebbe essere diminuita ma non si è esaurito
Una procedura disciplinare formale viene lanciata solo una volta che i ministri delle finanze degli Stati membri danno la loro benedizione
Questo non accadrà prima del Consiglio europeo del venti giugno i capi di Stato e di governo potrebbero accontentarsi di concessioni minori simili a quelle che il governo italiano aveva fatto nel due mila e diciotto quando era scoppiato il primo scontro sulla legge di Bilancio
Per quest'anno
E anche se non verranno fatte concessioni e la procedura verrà aperta una multa è una prospettiva assai lontana una volta che la procedura sarà formalmente aperta la Commissione chiederà all'Italia di modificare i conti solo se verrà ritenuto che l'Italia non ha fatto i compiti a casa ci sarà una multa in principio zero due per cento di PIL ma va anche ricordato che Brussel non ha mai multato nessuno
Conclusione del Financial Times i mercati finanziari che generalmente sono molto più efficaci della commissione nell'imporre disciplina sono rimasti molto calmi di fronte al rapporto pubblicato il cinque giugno sulla procedura per deficit basata sul debito giustificata
Il problema semmai è un altro il primo anno di coalizione populista al potere ha danneggiato la fiducia degli investitori
All'inizio del due mila e diciotto il governo italiano prendeva a prestito sui mercati con gli stessi tassi di interesse della Spagna
Ora i tassi di interesse sui titoli decennali sono quasi due punti percentuali più alti
E qui sta il punto che c'è un costo elevato
Nella adottare
Posizioni prima e politiche poi che danneggiano la fiducia degli investitori così insomma l'economista
El Pais ieri pubblicava un articolo di Josè Carlos Diez Columna in parte critico del a del Patto di stabilità delle sue regole
Ma che punta il dito anche contro il Governo l'Italia il debito il Governo italiano ha scelto la via di imparasse baruffa chissà
Dopo le elezioni la Commissione europea ha deciso di proporre che l'Italia entri in procedura per deficit eccessivo il Paese ha chiuso il due mila diciotto con un deficit per il due uno per cento inferiore al tre del Patto di stabilità ma ricorda al Pais nel due mila dodici gli stati membri avevano firmato il fiscal compact con cui si sono impegnati a ridurre il debito al sessanta per cento
Del PIL nei prossimi vent'anni la commissione stima che nel due mila e venti debito italiano aumenterà il centotrentacinque per cento e questo implica una riduzione di tre virgola settantacinque punti di PIL all'anno per vent'anni
Il patto secondo questo commentatore non ha senso in termini economici costringe un Paese sull'orlo della recessione a fare un brutale aggiustamento dei conti che cosa che provoca
Fuga di capitali con il rischio di un'altra crisi dell'euro la palla nel campo dell'Eurogruppo la cosa normale sarebbe un accordo per evitare la collisione dei due treni
Ma c'è un problema in Italia c'è di nuovo instabilità dentro il governo e sono possibili elezioni anticipate
Con Salvini in testa nei sondaggi è stata lanciata una nuova campagna contro l'Europa accusata di tutti i mali italiani tutto questo
Ricorda molto da vicino la Grecia del due mila e quindici del resto i tassi d'interesse sul debito oggi superano la crescita del PIL
Ed è per questo che il debito cresce
L'Italia deve inviare un messaggio di fiducia agli investitori per ridurre lo spread sotto i duecento punti ha sì bisogno di crescere ma non ha spazio fiscale
Per aumentare il deficit e il debito così tra l'altro Josè Carlos Iezzi Columna su El Pais
Su questa questione va segnalato Alberto Magnaghi è un intervento pubblicato dal Financial Times
Abbastanza moderato per i toni che e e anche il i contenuti
Che vengono utilizzati normalmente dal presidente della commissione Finanze del Senato il titolo l'unione europea deve razionalizzare le sue regole sui deficit nazionali il sistema manca di trasparenza
E alimenta il populismo bagni ai critica le regole attuali o meglio scrive che sono caratterizzati da spetti in qualche modo poco chiari la crescita potenziale che determina poi l'aggiustamento strutturale da realizzare cioè la riduzione del deficit al netto del ciclo
Economico questo questa crescita potenziale era stata introdotta per rendere più intelligente del Patto di stabilità la metà del decennio scorso Massi è rivelata un disastro
In uno sforzo per rendere le regole meno rigide scrive Bagnaia sono state rese più procicliche la crescita potenziale non può essere misurata perché non esiste
è una stima complicata basata sulle performances economiche passate se il Paese per recessione profonda o viola in modo immediato il grave le regole del la regola del tre per cento oppure qualsiasi misura espressiva
Verrà rigettata da Brussel perché considerata come inflattiva sulla base del fatto che porterà la domanda sopra la crescita potenziale
Allora ci sarebbe molto da dire sulla crescita potenziale ma non c'è dubbio che è un cosa incomprensibile per tutti spesso anche per gli stessi responsabili dei ministeri delle finanze nazionali
E poi dal punto di vista politico Lupi cita l'opacità e la variabilità appongono ulteriori problemi prosegue Bagnaia non può esserci alcune scrutinio democratico di regole che anche gli economisti professionisti faticano a capire
Il cui esito è soggetto a revisioni statistiche importanti insomma i lettori normali non capiscono quello che percepiscono come due pesi e due misure
Nel come le regole vengono applicate e perché i loro governi venga vietato di usare la spesa per stimolare la crescita quando l'inflazione vicina all'un per cento e questo porta sfiducia nel progetto europeo
E allora bagna i parla di quel che fa il governo italiano e qui forse diventa un po'più
Ambiguo mettiamola così il Governo italiano è impegnato ad affrontare questo problema questo richiede un cambio radicale di direzione nella politica economica in un'era di bassa inflazione dobbiamo smettere di fare dalla stabilità dei prezzi il traguardo
La crescita e l'occupazione devono in modo cauto sostituire alla stabilità dei prezzi
Se si vuole evitare la demagogia scrive Bagnaresi deve restaurare la trasparenza del nel dibattito politico
Per questo il tempo di abbandonare la crescita potenziale come il principale punto di riferimento e tornare a regole più semplici e un ruolo più forte per i parlamenti nazionali ed europeo
Non importa quanto stupide siano le regole di Maastricht per usare l'espressione di Romano Prodi hanno almeno il vantaggio di essere basati su dati reali e non congiunturali
E dunque si deve
Tornare alla regola del tre per cento sulla base del deficit nominale
Inoltre dovrebbe essere istituito una golden rule sulla base della quale gli investimenti in capitale sia fisico che umano non sono considerati nella regola del deficit insomma
Deficit al tre per cento anche un po'di più
Noi in Italia stiamo offrendo questa serie minima di proposte in un in vero spirito di solidarietà europea e la chiave qui la parola solidarietà non certo responsabilità che del resto non c'è
Nel frattempo il governo italiano ha saggiamente deciso di rispettare le regole esistenti anche se poi la fine la Commissione europea dice il contrario
C'è da augurarsi che questa responsabilità sia accompagnata da un impegno altrettanto responsabile dei partner per un mio utile europeo insomma
La frittata della responsabilità alla fine viene in qualche modo rigirata ma insomma valeva la pena segnalare Bagnaia sul Financial Times anche perché
Come dire sulla questione crescita potenziale non ha tutti i torti del resto
Lui lo sa bene il dibattito in corso la crescita il deficit strutturale potrebbe anche scomparire dai parametri per adottarne uno nuovo il criterio della Spesal cioè fondamentalmente
E la la la la spesa che deve scendere
Questo come punto di riferimento come traguardo come verrà come ha scritto tra l'altro bagna e che ci perdonerà per gli errori di traduzione o meglio non ci perdonerà ma noi chiediamo clemenza
Su le Mondello segnaliamo c'è invece oggi un intervento di Giuliano da Empoli che riguarda le elezioni europee le conseguenze quello che succederà dopo in cui si parte dalla sconfitta degli euroscettici nazionalisti su previsti
Salvini Orban che non cambieranno l'agenda europea
Cosa propone Giuliano da Empoli una euro guerriglia delle idee per indebolire nazional populismo l'Europa sarà salvata dalle terne conferenze multilaterali
Per rilanciarla politici artisti intellettuali devono mobilitarsi mostrare ciò che gli appassionati
Per chiudere invece la settimana FIAT Chrysler Renault alleanza che
Piaceva a molti
In particolare sui mercati non troppo al governo francese o almeno non così com'era stata immaginata da FIAT Chrysler finché è saltata
E ora parte della stampa francese
Se ne pente qualche modo come le figlia o ieri gigante di carta
Difficilmente si poteva sognare di meglio
La fusione tra Renault e FIAT Chrysler doveva da nascita sulla carta un gigante mondiale dell'auto mobili con
Radici europee era ministri che azioni in Asia e in America un mastodonte industriale dotato di una forza finanziaria considerevole
Armato per affrontare la rivoluzione della vettura elettrica e del veicolo autonomia ma questo progetto ambizioso eh saltato
Qual è il punto su questioni altamente sensibili la presenza dello Stato e dunque della politica nella vita dell'impresa non fa che aggiungere complessità la complessità la cosa migliore sarebbe di ritirarsi dagli affari dall'impresa
Per concentrarsi sulle missioni normali di uno Stato politica estera fisco
Sicurezza Interna e tutto il resto
La posta in gioco però ora assicurare un futuro avevano
I poteri pubblici puntano tutto sul rafforzamento dell'alleanza con la giapponese Nissan la scommessa però e rischiosa
Perché il rapporto con Nissan è stato messo in crisi dallo scandalo gonzo dopo il fallimento dalla fusione con FIAT Renault non ha più delitto all'errore scrive le figlia otto
Molto dura anche Wall Street journal in un editoriale dal titolo una brutta storia d'amore francese perché l'Europa non cresce più
Così tanto dal punto di vista di vista economico in un unico racconto
FIAT Chrysler ha cancellato la sua proposta di fidanzamento con Renault dopo che il governo francese ha rifiutato di bene dirla
Questa fotografia illustra perché le economie europee faticano così tanto nel momento in cui i governi cercano di proteggere posti di lavoro industrie nazionali per decreto
Però riprese diventano meno competitive a livello globale questa la sintesi
Con cui per oggi per questa settimana ci fermiamo
David Carretta una buona giornata con Radio Radicale