Critica e militanti

Buongiorno dalla critica militanti oggi parliamo di un libro di Giancarlo Gaeta il tempo della fine prossimità e distanza della figura di Gesù
Appena uscito per Quodlibet Gaeta e studioso del cristianesimo antico e curatore per Adelphi delle opere di Simon's Bay il questa raccolta è composta di saggi conferenze nati come è detto nella vertenza dalle settimane Alfonsi Année promosse
A partire dal novantacinque a Palermo da padre Nino fasullo che sono occasioni di discussione di temi religiosi
è il filo conduttore di ogni pezzo è un versetto tratto dai Vangeli Gaeta privilegia lo sguardo ravvicinato prezioso proprio perché ancora incoerente di Marco e quello mistico Di Giovanni
Parte dal versetto di Marco sulle accuse di follia mosse a Gesù dei familiari e su quelle dei filistei che sospettavano
In Luís indemoniato
L'annuncio escatologico le scelte radicali insieme di vita il carisma del successo popolare tutto ciò osserva Gaeta solleva questioni da prendere seriamente perché una figura che unisce questi caratteri
Rischia in effetti di confondersi con quella di un seduttore che rompe
La la concordia religiosa senza avere altro
Di vero da offrire se non appunto il demonio tipo di figura che noi dopo le tragedie nel Novecento dovremmo ben conoscere la volontà d'assoluto di Gesù pretende questo il fatto un'adesione che sembra togliere spazio ogni possibilità di critica Gesù presuppone per essere riconosciuto che le persone intorno a lui
Abbiano il sei e il suo spirito gli altri sono morti che come dice un versetto famoso vanno lasciati a seppellire i loro morti
Al di là di questa prova ineffabile resta la realizzazione dell'attesa messianica che però sembra svanire nello scandalo della crocifissione
C'è una situazione sconcertante una situazione che dice che testata velata prima dalla teologia e poi specularmente dalla ricerca storica moderna due vie che rifiutano entrambe di rimettersi in quella condizione di tensione escatologica che sola permette secondo Gaeta di affrontare pienamente il significato dell'Evangelo coraggio e compassione scrive con parole che ricordano davvero la sua sì non dai sono in Gesù aspetti inseparabili della stessa figura occorre porsi fuori del mondo in tutta la misura possibile per riconoscere chi patisce la violenza mondana
E rendersi partecipe della sua condizione l'escatologia di Gesù non va dunque compresa semplicisticamente come l'annuncio di un regno altro che verrà il cui avvento può essere rimandato sine die scrive ancora Gaeta
Perché il giudizio universale si compie ora giorno dopo giorno atto dopo atto lungo l'estensione di questo tempo è il cui è ora insomma il tempo della fine di Cristo non la Provvidenza che dà senso al tempo lineare vuoto dello storicismo
Che come tele Benjamin insegna non è tempo riempito dai fatti dei vincitori da coloro che si mettono dal punto di vista di Dio e così è intimamente giustificano qualunque violenza il cristiano secondo Gaeta non trova invece giustificazioni nel passato nel futuro per la sua azione nella sua radicalità presente
Nega la potenza del mondo ma patisce in sé il dolore del agnello sgozzato fin dalla fondazione del mondo come dice l'Apocalisse
è una scelta struggente mente umana di cui Gaeta cerca i segni concreti nel racconto dei Vangeli
E anche dei pittori del Rinascimento in cui a differenza della Belle riconosce la capacità di fissare nel sensibile ciò che non si vende
In appendice al volume c'è anche un ritratto di quell'intellettuale versatile straordinario che fu Michelle esperto che ha affrontato pure radicalmente la questione della fede cristiana nel tardo Novecento riportando il tema dello svuotamento delle strade dell'esperienza
Autenticamente cristiana Rinascimento uno svuotamento che fuori dalla chiesa a riattivato la fede nei mistici
Fede che lui ora cerca nelle piccole comunità disperse nelle pratiche quotidiane comuni e che vede Baloo chinare addirittura nel sessantotto
Dunque stando assertore e a questo Gaeta il cristianesimo esploso rimane la debolezza di credere
Le istituzioni le tradizioni documenti non garantiscono più nel si tratta d'altra parte di fondare una nuova sede
Ma leggendo Simon's Bay noi sappiamo qual era la sua esperienza in rapporto al cristianesimo la sua fame anche la sua incertezza
Sulla sul cristianesimo Giancarlo Gaeta invita a mettere in campo la propria esperienza eppure diremo che la sua non è chiara non c'è del tutto chiara
Perché propone il cristianesimo e non altro non un'altra pratica radicale perché televisioni del risorto sono risposte alla crisi seguita la crocifissione quelle che ci vengono riportate dalla comunità dei primi discepoli e da Paolo sono insomma un tentativo di dare una identità e un significato alla storia di Gesù
E però chiuso il suo libro bellissimo viene irresistibilmente da fargli una domanda che suona quasi volgare a questo punto cioè Carlo Gaeta credevano che Cristo risorto
Il Consiglio di oggi è il suo libro il tempo della fine editore Quodlibet a risentirci venerdì prossimo