La nota antiproibizionista

Nel settembre due mila diciannove internazionale ha pubblicato la traduzione italiana di un articolo apparso nel giugno dello stesso anno sulla rivista best Nest un articolo sulle ragioni per cui i mezzi di informazione per molto tempo
Non sono riusciti a raccontare al grande pubblico la questione della crisi climatica
I due autori Daniele Pelletier Maximilian Prost
Ne riassumevano le cause e le conseguenze in quelli che indicavano come I sette peccati capitali del giornalismo che cito hanno contribuito a creare una situazione in cui le argomentazioni ragionevoli e i dati scientifici sono praticamente ignorati non riescono a imporsi a esercitare una pressione sulla politica
Sul clima e sull'ambiente negli ultimi anni le cose hanno cominciato a cambiare anche grazie all'emergere di movimenti come per esempio fare forti Uccio no
L'opinione pubblica ha cominciato ad avere una maggiore consapevolezza del problema ha chiesto la politica di farsene carico e la questione ha guadagnato visibilità e attenzione che la stampa ha mostrato da parte sua una migliore capacità di affrontare il problema
Per quanto riguarda le droghe invece questo non è avvenuto quegli stessi peccati capitali indicati da Daniel Pellettieri Maximilian proposta a proposito della crisi climatica
Si possono applicare al modo con il quale il nostro sistema dell'informazione continua a parlare di droghe e del loro consumo televisioni e radio giornali tranne qualche eccezione continuano a promuovere dibattiti sbagliati
A proporre l'argomento sempre nello stesso modo a ridurre la questione alle tradizionali categorie politiche
A individuare isolare il problema a nascondere le responsabilità e quindi lei possibilità di intervento e a perdersi nei dettagli senza preoccuparsi di farne un tema centrale del dibattito pubblico
Sulle droghe a questi sette che peccati capitali se ne può aggiungere un altro
L'ottavo peccato la ripetizione di argomenti infondati non suffragati da dati oggettivi e a ciò fa da corollario la sottovalutazione e il vero e proprio Silenzio che viene fatto calare attorno a informazioni che smentiscono
La narrazione prevalente
Le sostanze psicoattive accompagnano da millenni la storia umana ma sono nel corso del Novecento sono diventate il problema che conosciamo oggi
Il fallimento del proibizionismo sulle droghe e ormai suffragato da una mole impressionante di dati oggettivi ed emerge anche in analisi e studi ufficiali legalizzare le sostanze proibite come dimostra la storia anche recente e l'unica strada percorribile
E però in media troppo spesso continuano ad alimentare l'impressione che la questione sia controversa e che le conoscenze siano ancora insufficienti
Con un malinteso senso dell'equidistanza danno credito attesi smentite dalla realtà e continuano a discutere se legalizzare metro ma la questione non è più nemmeno quando ma come farlo e come farlo prima che sia troppo tardi
Ne consegue che una questione che ha molto complessa nelle sue implicazioni sociali e sanitarie politiche ed economiche storiche culturali viene ridotta ad un dibattito sterile
Buona parte dell'informazione si ferma la cronaca che in certi momenti viene agitata come emergenza e fa ricorso ad un Lessico schematico senza una reale volontà di approfondimento nei casi peggiori leggiamo e ascoltiamo autentiche falsità
A livello internazionale da qualche anno si è aperta una discussione sul fallimento della guerra alla droga e aumenta il numero dei paesi che hanno deciso di avviare politiche di segno diverso
L'Italia invece continua ad andare in controtendenza rispetto a quanto emerge dalla ricerca scientifica delle esperienze concrete di fronte all'evoluzione del fenomeno
La maggioranza del mondo politico italiano continua a ignorare una questione che riguarda milioni di cittadini
Un mercato illegale in mano alle organizzazioni criminali una normativa che non ha risolto i problemi aggravato inutilmente il lavoro delle forze dell'ordine appesantito il sistema giudiziario e ha provocato il sovraffollamento delle carceri
La questione si è polarizzata si è caricata di valenze emotive di strumentalizzazioni politiche e tutto questo impedisce un approccio razionale e pragmatico
Continuano a riecheggiare Toni parole argomenti analoghi a quelli di venti trenta quaranta anni fa luoghi comuni stereotipi pregiudizi che trovano sponda in un'informazione corriva
Con il contributo determinante dei media il proibizionismo ha imposto ritmi le risposte sbagliate cioè divieti e punizioni ha domande giuste appunto come si governa
La l'uso e l'abuso di droghe
Dieci anni fa il ventuno novembre del due mila undici andava in onda la prima delle note antiproibizionista che lunedì alle sette e trenta ascoltate da Radio radicale
Da allora ogni settimana cerco di proporre una visione diversa da quella moralistica punitiva che fino ad oggi in Italia ha prevalso nella politica delle droghe
In questi dieci anni ho cercato di esprimere un punto di vista sulla necessità non più rinviabile di superare i previste Nismo di adottare finalmente politiche razionali efficaci e sostenibili
Parlare di droghe è parlare di politica richiede impegno richiede fatica ma è necessario non mollare
Sessanta anni di guerra alla droga hanno provocato una disfatta ed è arrivato il momento di dichiarare la fine delle ostilità