Critica e militanti

Buongiorno da critiche militanti settanta anni fa nel maggio del mille novecentocinquantadue moriva Alberto Savinio sommo dilettante
Della cultura italiana del Novecento scrittore pittore musicista era nato ad Atene per mille ottocentonovantuno tre anni dopo suo fratello Giorgio de Chirico era passato adolescente
Per Monaco di Baviera da Monaco delle prime avanguardie e poi per la iper avanguardista Parigi
Anteguerra la Parigi in cui si era esibito come musicista qualcuno disse musico casta nell'ambiente della sua rete parity
Apollinaire in cui aveva anche esordito come scrittore di teatro in francese proprio sulla rivista di Apollinaire quel teatro che tornerà carsica mentre nella sua carriera e soprattutto negli ultimi anni della sua vita aveva poi dopo la guerra trascorsa tra l'italiana ENI Salonicco aveva poi pubblicato il suo primo libro ermafrodito e nell'immediato dopoguerra
Era stato uno dei teorici della rivista Valori plastici aveva con il fratello elaborato il linguaggio della metafisica che André Breton riconoscerà come una delle fonti del surrealismo seppure Savinio rispondendo agli osserverà che il suo surrealismo surrealismo
Non dell'inconscio ma del cosciente non dell'informe ma della forma un surrealismo razionale di un suo realismo ciclico
Lo si vede già nei quadri che Savinio si mette a dipingere in Francia tra fine anni Venti inizio anni trenta il periodo in cui tra l'altro scrive
Alcuni memorabili elzeviri sulla cultura francese che manda in Italia è il periodo questo tre anni venti e trenta anche del Savinio giornalista
E lo si vede nelle opere che dopo un lungo apparentemente dispersivo apprendistato letterario cominciava a pubblicare a un ritmo incalzante dalla fine degli anni Trenta tragedia dell'infanzia i racconti di Achille innamorato
E poi i dico attenti io
Lo straordinario libro di viaggio del centro Italia l'infanzia di inevase dolce mare
Narrate uomini la vostra Scott storia Ascolto il tuo cuore città e così via in un prole proliferazione di elzeviri saggi racconti scritture miste che continua anche del secondo dopoguerra
Di Savinio qui vorremmo ricordare
E vorremmo leggere una parte di una delle voci più straordinaria di quella sua nuove enciclopedia che è un libro poi montato dopo la sua morte ma che lui aveva progettato un libro nato sulle riviste in particolare su Domus nei primi
Anni quaranta e uscito da Adelphi nella alla fine degli anni settanta in quel libro proprio mentre
Sì terminava la la grande tragedia della Seconda guerra mondiale Savinio come nel volumetto uscito nel quarantacinque sorte dell'Europa ragionano sull'identità europea
E scriveva tra l'altro l'Europa uccide Dio i due più recenti e più recenti dei cd compiuti dall'Europa si chiamano Hitler e Mussolini
Hitler dunque Dio Mussolini addio sì
Dio veduto da vicino e Mussolini io ho veduto da vicino a Hitler Hitler venuto da lontano invio
Mussolini venuto da lontano e Dio il gioco vicino o lontano opera tanto sulla distanza Mussolini Dio e Hitler Dio quanto sulla distanza Hitler un uomo qualunque e Mussolini uomo qualunque non c'è frattura
Mussolini io lo conobbi a Milano nel mille novecentodiciotto in condizione di uomo qualunque
Per natura io sono negato ogni forma di idolatria la mia ripugnanza anche al minimo accenno di idolatria il padre Dante il divino Platone
Mi costringe a sottovalutare le stesse qualità di Dante di Platone ma anche se così non fosse
La conoscenza che io avevo di Mussolini come uomo qualunque mi salvava da riconoscere il Mussolini inviato non è dico il Dio che abbiamo visto nascere poco dopo Savinio scrive ancora condizione ottima dello spirito europeo il dilettantismo la solamente europea e così matura da riconoscere il dilettantismo come soluzione del problema della vita
Così saggio da riconoscere che la vita non è problema così civile da riconoscere che la vita non ce l'ha problemi dentro disse
La solamente europea stati problemi semmai non sono se non motivi di diletto passatempi
Pretesti ginnasta ICI la solamente europea così misurata da non porre i due capi della vita un infrarosso della vita e un ultravioletto della vita così sapiente da riconoscere
Senza rimpianto che la vita non tende a nessuna meta non mira nessuna conquista non spera nessun premio non aspira nessuna vittoria
Ecco questa vita priva di scopo di puro dilettantismo questa vita in cui dice Savinio pensare in cui vale però a pensare alla morte che in qualche modo spesso lui così la descrive come la suprema risoluzione di quei nodi che quei grovigli
Falsi e penosi che la vita pone quasi la figura di quell'arte lineare di quel mito razionale che Savinio a bozza sempre nelle sue nelle sue opere l'altro grande tema connesso a quello politico che si definisce negli anni Quaranta nella tra gli anni trenta e gli anni Quaranta nella letteratura di Salvini e quello dell'estetismo l'estetismo come cadavere mascherato l'estetismo
Come vergogna di sé come retorica che copre la realtà e vuole cancellare ma in questo senso anche le dittature europee appaiono Savinio come frutto di un travestimento di una mascherata e quindi come frutto di cattiva parte
Chiudo sempre con nuova enciclopedica con quello che citando solo qualche riga da quello che mi sembra forse il testo più commovente in assoluto di Savinio si intitola silenzio del matrimonio ed è una lettera che mi invase veloce ma avere il suo alter-ego scrive a sua moglie Maria che si lamenta che non parlano più
Come un tempo
E i loro dialoghi si limitano a breve indicazioni ma lo sai tu perché allora io parlavo tanto e non parlo ha fatto scrive Savinio te lo sei domandato
Io allora parlavo per ragioni medesime per le quali Camillo Benso di Cavour mandò i soldati piemontesi alla guerra di Crimea
Per farmi conoscere quel mio parlare era un imbonimenti Tom fare l'articolo
E per dirti la verità ora che io ripeto la mia condizione di allora sento il ritardo ma non meno viva la vergogna di quel mio comportarmi da mercanti tu quello che spende un'eloquenza da tribuno per spacciare un rasoio meccanico all'Ama perenne un liquido che toglie qualunque sorta di macchie perché ricordare con nostalgia la preparazione retorica della nostra unione a proposito di estetismo
Quella
Preparazione io la ricordo non come un momento felice ma con un momento vergognoso della mia vita come ricorderà il giorno in cui fu cui sorpreso nudo impositore indecente dalle persone che più rispettose questo
Mi fosse veramente accaduto perché il fine del far la corte di prepararci allo stato di nudità
Nudità di anima più che novità di corpo e prima di mettere apertamente in mostra la sua pallida superficie lunare questa novità che a poco a poco si rivela cerca nascondersi dietro le parole come Daffney dietro le fronde
E mai le parole fanno altrettanto Ufficio di veli come nell'idillio tra uomo e donna finalmente la nostra vita pare senza parole senza veli
E dunque silenziosa
Vedete come
Ironica leggera rapida e nello stesso tempo
Piena di pathos e nello stesso tempo tutta tesa a definire senza nessun palude al mento e senza nessun timore ai massimi sistemi la prosa di Savinio l'ironia a volte e l'altra faccia delle sue geniali semplificazioni ci ricorda sempre che la verità non è una le verità sono almeno due
Questo è per Savinio prima di tutto lo spirito europeo nessuna verità e prima di un'altra
A risentirci venerdì prossimo