Critica e militanti

Buon giorno da critica militante l'editore Ponte alle Grazie ha da poco pubblicato un romanzo giovanile di Paolo Zanotti trovate Ortensia romanzo giovanile una definizione in questo caso malinconicamente inadeguata e che a pronunciarla stringe il cuore Paolo Zanotti
Studioso di letterature narratore di grande talento purtroppo non ha fatto in tempo a invecchiare
è morto prematuramente dieci anni fa a soli quarantuno anni ma ha fatto in tempo a lasciare un'opera saggistica e narrativa
Che definisce pienamente una personalità e un mondo per due mila dieci è uscito il suo romanzo bambini bonsai subito dopo la sua morte sempre Ponte alle Grazie ha stampato
Un libro concepito prima di bambini bonsai testamento Disney in seguito dall'editore Pendragon sono poi usciti racconti di l'originale Di Giorgio trovate Ortensia segna un altro passo a ritroso nella riscoperta
Di Zanotti si tratta infatti di un romanzo steso dall'autore nella seconda metà degli anni novanta quindi prima dei trent'anni in questo senso è un romanzo giovanile e lo è anche se confrontato con altre cose di Zanotti c'è qui oltre all'ambientazione nella Pisa studentesca l'esuberanza goliardica dello studente che lascia in vista la sua attrezzatura culturale
Ci sono le prove di virtuosismo le sue mille citazioni a partire dal titolo re Modiano il suo gusto per la trasposizione con tanto il glossario etto finale nel gergo Pisano c'è la riflessione sullo Shakespeare di racconto d'inverno messo in scena dai personaggi che funziona ma non diciamo in modo Arbasino hanno da impalcatura da testo a fronte ed a chiave interpretativa della vicenda extra teatrale
Ma trovati Ortensia non è invece un romanzo giovanile nel senso comune del termine perché straordinarie la maturità la disinvoltura con cui Zanotti
Dispone la sua materia e anche intarsi citazionista ICI da Pauline era cucina Yates all'immaginario gotico fiabesco non sono delle lapidi davanti a cui ci si chiede di inchinarci ma restano sempre amalgamati al testo fluido della narrazione così come del resto gli Aristogatti con gli stivali che fanno da dagli ex macchina voi siparietti goldoniani tra vecchi brontoloni chi conosce il mondo di Zanotti sa
Che la sua stagione l'infanzia non solo quella dei bambini ma anche quella dei trentenni Calini alla mente le zone torbide dell'adolescenza delle cadute vengono Luís
Sublimata e ricondotte alla radice nitide struggente dell'unica Cadoro Doro anche quando è tragica in trovate Ortensia però lo scrittore mette in scena dei ventenni ed è ben difficile togliere
Il torbido da questi tardi adolescenti Zazzera uti affamati qui
Invece i bambini superstiti sono piuttosto spettri da Henry James il romanzo in effetti trabocca di iperboli guascone di feste sulla dice di sesso eppure e pure che strano perfino sudore lo sperma sembrano delle materie luccicanti evanescenti celesti perfino i personaggi più infoiati hanno qualcosa di aereo da spiritello
Davvero shakespeariano a un certo punto si dice che la grazia deve essere un ormone ecco qui potremmo dire gli ormoni si dissolvono in grazia
Come mai insomma ci si chiede leggendo tutto e così corporeo eppure ci sembra così lontano il fatto forse che il narratore guarda tutto come dalla stratosfera tutto lì diventare la penna un puro gioco di linee di sagome da fumetto vellutato oltre che buon colato i fiori Tissi può perfino un cappotto e qui cabalistica mente rattoppato
è un sorriso luminoso diventa un bengala
E i più differenti livelli linguistici le metafore più diverse specie quelle biologiche così cara Zanotti vengono quindi condotti da una regia rapida ed efficace alla stessa uniforme scorrevolezza
Proviamo a mettere insieme i dati sguardo distante varietà uniformità abbondanza di eventi rocambolesche insieme sensazione che tutti questi eventi siano un gioco di ombre che anche le cose più mostruose somigliano quasi a uno svolazzo ma non è forse Ariosto questo ecco Zanotti
è l'Ariosto della sua Piso studentesche c'è anche un Angelica che fugge Ortenzi appunto la mitica sorellina di tutti i libri di Zanotti anni nata a cui però nella versione di franche staliniano angelo della morte di vampiro voi mentre mentre lo diciamo ci torna in mente un acuto articolo di Fortini che associava la visionario sta Isca a quella dell'invenzione di Morel un racconto dovrebbe ai Casares fa agire dei morti viventi dei fantasmi
Replicanti curiosamente però è proprio in questa creatura di si incarna perché si trova all'unica vera percepibile carne da romanzo
Un eros che si tocca e che devasta si sente insomma che Hortensia un grande catalizzatore di desiderio e severo
Che ha delle illustri antenate letterarie vero anche o almeno ci pare che il suo tipo appartiene soprattutto all'immaginario di quegli anni novanta di cui qui si respira l'atmosfera un po'ovunque la né infetta anoressica impassibile disinibita che si dà senza che per lei significa niente che gioca e si stordisce priva di memoria
La né infettano il cui sguardo tutto passa senza che lei abbia un sussulto e in fondo una che mosso scura infantile un mito erotico della generazione di Zanotti ed è la nostra
In trovate Ortensia
Infine tutto è buffo giocoso fiabesco rocambolesco e tutto è spettrale Antei fatto di zombie
Come il mondo del giovane Parise segnato dalla trascendenza parziale che fa incontrare vivi e morti nelle stesse strade lo sguardo lontano di Zanotti che in parte lo sguardo del personaggio di Giacomo ha in sé la tristezza irreparabile dell'escluso di colui che guarda la vita studentesca dalla soglia insomma il prezzo per non prendere sul serio i drammi viverli solo virtualmente con una sorta di straziata nostalgica e per chi guarda così davvero
L'appagamento non è letteralmente di questo mondo
E forse il pastrocchio Oni sovrannaturali di Shakespeare come li definisce Zanotti o gli spettacoli di varietà del vecchio drammaturgo come li definiva Savinio rappresentano nel romanzo l'utopia di una vita che possa saltare direttamente dalla fiaba dell'infanzia
A quella riposata in magica della vecchiezza senza doversi mischiare con le futilità corpulento e di una realtà adulta e drammatica così estranea all'autore
Estranea perfino fisicamente potrebbe dire che ha visto Paolo Zanotti il suo modo di muoversi da giocoliere timido era sinuose obliquo il suo fisico come concavo si produceva in aggraziati evita menti per schivare
La frontalità una spalla si alzava spesso nella malinconica constatazione che non c'è nulla di nuovo sotto il sole ma intanto ruotando sguscia andò via dall'interlocutore il suo viso di uccello faceva balenare
Un intatto malizioso desideri una specie di miraggio proiettato al di là di chi parla e ascoltata
Ultima osservazione
Tra i tanti aspetti notevoli del caso da noti ce n'è uno che viene poco sottolineato e si capisce il perché il modo insegnare letteratura fine Novecento l'idea prevalente nelle università insomma miscuglio dei generi insistenza sulla narratologia geometrica linea né più manierismo Nabokov piano corta Taviano ecco questa idea unità
A quella produzione televisive fumettistica che la stessa università
A fine Novecento ipertrofica mente analizzavano quasi sempre sterilizzato la scrittura seminato equivoci o errori o prodotto
Noioso i relitti scolastici Manzano Tino in lui questi aspetti coincidevano naturalmente con il suo immaginario lo studioso Zanotti al narratore Zanotti attingevano spontaneamente allo stesso bacino e questo è il segno che qualunque poetiche buona purché funzioni e qui funziona meravigliosamente trovati Ortensia di Paolo Zanotti il Ponte alle Grazie a risentirci venerdì prossimo