Tra gli argomenti discussi: Berlusconi, Forze Armate, Guerra, Istituzioni, Italia, Partiti, Politica, Politiche 1994, Rassegna Stampa, Societa', Storia.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 33 minuti.
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Ci ritroviamo che questa settimana per alcune segnalazione carattere storico storico-politico tratte dalle riviste che si occupano di queste materia anche questa settimana
Cercheremo di collegare in qualche modo di diversi contenuti che vi segnaliamo
Cercheremo di tracciare un collegamento
Tra le nostre radici la storia del nostro Paese e il livello lo stato di salute delle nostre istituzioni fino a ai nostri giorni naturalmente
Non sarà semplice vediamo se ci riusciamo
Ritorniamo sulla numero due di studi storici la rivista della Fondazione Gramsci nel suo
Numero appunto di aprile-giugno di quest'anno che tra l'altro che abbiamo già segnalato la settimana scorsa oggi vi leggiamo qualche passaggio
E del saggio di Raffaello panna circa del Dipartimento di lettere Lingue e letterature
E civiltà antiche e moderne dell'Università di Perugia il titolo del suo lavoro e questo nemici reclusi forza lavoro
I prigionieri sovietici in mano italiana durante la campagna di Russia
Leggiamo l'introduzione così capiamo anche qual è l'antica l'angolazione particolare di questo studio di Palma circa un quadro di insieme titola l'attenzione verso la prigionia di guerra italiano durante il secondo conflitto mondiale ha prodotto anche in tempi recenti
Studi diversificati su svariati aspetti prigionieri italiani in mano agli alleati sono stati oggetto di diversi contributi specifici che illustrano la loro vita incattivita
E il loro utilizzo come forza lavoro presso le forze armate britanniche e statunitensi e francesi del pari sono ormai note anche le vicende degli internati militari italiani in Germania e in altri territori del Terzo Reich in maniera analoga prigionieri italiani catturati dai sovietici nel corso della campagna di Russia di questo si è parlato molto hanno ricevuto attenzioni su di da cui emergono le loro difficili condizioni di vita e tentativi da parte
Della potenza detentrice di invitarvi educarli Paul politicamente
E il loro tortuoso rimpatrio per contro restano nell'ombra le speculari vicende dei prigionieri dell'Armata rossa in mano italiana parte della più ampia storia dei militari sovietici
Prigionieri della Berman et uno studio apripista di Crystal strette su questo tema pubblicato oltre quaranta anni fa
Hanno fatto seguito svariati contributi incentrati sulle vicende dei soldati Rossi in mano alle forze armate germaniche tedeschi specie nei primi mesi dell'operazione Barbarossa fecero un enorme numero di prigionieri che non riuscivano a gestire e che non avevano neanche alcun interesse a mantenere
I sovietici vennero per mesi ammassati in campi in campi in alcuni casi analoghi a quelli di sterminio dove centinaia di migliaia di uomini morirono rapidamente per fame freddo malattie percorse e percosse
Senza considerare quelli giù giustiziati sul luogo di cattura nell'arco di tutto il conflitto sul fronte orientale perirono circa tre virgola tre milioni di prigionieri
Di guerra sovietici su un totale approssimativo di cinque virgola sette milioni
La percentuale di morti fu altissima tra il giugno del mille novecentoquarantuno primi mesi del mille novecentoquarantadue quando venne fatta la maggior parte dei prigionieri nel momento in cui non si erano ancora stabilite direttive precise nel comando tedesco punto
Sul loro trattamento nel corso del quarantadue il prolungarsi della guerra l'ampliarsi
Dei territori occupati
In Unione Sovietica Contri con sé contro costrinsero i tedeschi a rivedere questa politica di sterminio riservare prigionieri un trattamento migliore al fine di servirsene
Come forza lavoro le condizioni generali dei prigionieri dell'Armata rossa in mano tedesca migliorarono gradualmente ma rimasero comunque durissime
Scrive mandarci una relazione di un fiduciario
Del regime fascista racconta la consapevolezza da parte italiana di tale stato di cose i nostri soldati ed ufficiali che in patria non raccontano che prigionieri russi sono trattati da tedeschi nel modo più barbaro questa è una situazione appunto di questo
Reso conto i prigionieri sono fatti lavorare senza mangiare fino che muoiono chiuse virgolette
Le forze armate italiane rappresentate da corpo di spedizione italiano in Russia in seguito dall'Ottava armata o armata italiana in Russia armi
Ebbero anche se un ruolo nella gestione dei prigionieri di guerra come gli eserciti degli altri stati a fianco della Germania sul fronte orientale
I militari italiani fecero dei prigionieri li rinchiusero in campi di smistamento e di concentramento di proprio gestioni lì utilizzarono come forza lavoro avendo la responsabilità del loro sostentamento
Data anche la condotta tedesca sinteticamente richiamata passano nell'immaginario collettivo l'idea che i prigionieri sovietici sovietici ma l'italiano abbia avuto un trattamento nettamente migliore sotto tutti i punti di vista
Questa versione dei fatti dice lo studioso che pure contiene elementi di verità è stata rivendicata dal mondo militare teso ad accreditare un'immagine positiva delle forze armate
A prescindere dal regime e Davide Elia ideali per cui esse si battevano allora questa l'osservatore l'osservazione dello studioso
Secondo uno dei testi militari di riferimento sulla campagna di Russia i prigionieri sovietici venivano trattati rispettosamente secondo le convenzioni internazionali vigenti lavoravano volentieri per le truppe italiane ricevevano ogni volta che era possibile la stessa reazione del soldato Italia
Nel dopoguerra il maresciallo Giovanni Messe già comandante delle forze russe nel quarantuno quarantadue affermò che i comandi italiani
Ritardavano quanto più possibile la consegna dei prigionieri alla Wehrmacht per evitarlo ora una sorte atroce
I suoi rapporti le sue memorie volte quanto meno omissivi dice panna cit
Ma hanno contribuito a formare un'immagine della questione edulcorata e incompleta stessa memorialistica del fronte russo ha parlato di episodi di familiarizzazione con i prigionieri nemici specie a ridosso della prima linea
Tale condotta poteva dar luogo anche ad azioni arbitrarie come la mancata consegna dei prigionieri comandi che costituiva
Un reato sanzionabile perché impediva la prassi dell'interrogatorio
Con l'eccezione di alcuni studi questi temi hanno ricevuto scarsa attenzione da parte degli storici che si sono occupati degli italiani in Russia gli studiosi hanno avuto accesso alle fonti ex sovietiche
Non hanno portato nuovi elementi di riflessione non avallato l'idea che una questione d'ingegneri sovietici ma italiana io quasi non esistesse prima del mille novecentoquaranta due rarissimi contributi stranieri lungi dal fare un quadro completo della prigionia hanno a criticamente accettato questo stereotipo dice panna ci dell'italiano buono tra virgolette in quanto credente e poco o per nulla fascista basandosi su testimonianze di civili di ex prigionieri che istituiscono il classico paragone gratificante coi tedeschi quindi il tema
Complesso perché appunto poi esiste questo meccanismo che parlarci è è bocca cioè il paragone gratificante Bedeschi pure
Sicuramente cena questo studio spiega ancora cercheremo di capire se la vita dei prigionieri sovietici sotto il regio esercito è stata un'eccezione in senso assoluto o se non abbia più semplicemente costituito una variante
Una sorta di destinazione di una vicenda drammatica a prescindere dalla nazionalità di chi deteneva per far questo spiega lo studioso sono analizzati i dati a disposizione sulla vita dei prigionieri sovietici in rapporto alla che ha le caratteristiche delle forze armate italiane questioni logistiche legati al fronte orientale alle vicende operative in quella particolare fiato di guerra la documentazione in particolare a cui lo studioso fa riferimento è costituita dalle carte militari conservate negli archivi romani in parte non ancora abbagliati tali documenti contribuiscono a delineare il contesto della prigionia nemica in mano italiana illazione agli aspetti pratici della guerra inoltre poi l'autore ha studiato anche le carte dei tribunali militari italiani operanti durante la campagna di russi con i fascicoli
Processuali offrono anche dati collaterali di natura non giuridica che contribuiscono a chiarire diversi aspetti della presenza italiana in URSS diari dell'epoca poi memorie testimonianze può spendere postbelliche integrando le carte archivio come come si fa nel lavoro storico restituendo ci quella realtà naturale che di rado e colta dai documenti questo è l'impianto di questo lavoro di Raffaello panna sci che appunto parla della vicenda appunto della prigionia sovietica in mano forze militari italiane in Russia questa è la parte introduttiva abbiamo appena letto poi cioè il santo vero e proprio che approfondisce
Con diciamo col metodo analitico i documenti e le dico che abbiamo detto e naturalmente non abbiamo il tempo a disposizione per leggerlo tutto si tratta di un saggio otto corposo andiamo a leggervi
Solamente nell'ipotesi conclusiva naturalmente importante leggere
Il testo in modo integrale ma appunto si tratta di un lavoro basato su quel tipo di documentazione con il metodo enunciato
E molto approfondito come lavoro nel Complesso dice in conclusione a Nacci prigionieri sovietici mano italiana soffrirono indubbiamente spesso la fame il freddo la carenza di cure specie durante il Periodo in cui
O a al fronte operò il Cicr cioè la prima organizzazione
Una parte di loro morì durante la prigionia
Ma determinare un tasso di mortalità con i dati a disposizione non è possibile alcun impedirono anche sotto il fuoco dell'Armata Rossa proveniente dall'altra parte del fronte l'ottantesimo Reggimento Fanteria
Nei concitati scontri dell'agosto del mille novecentoquarantadue registro settantanove prigionieri tra cui due ufficiali e un commissario politico
Feriti e deceduti durante il trasporto a Campo prigionieri altri sovietici sicuramente la maggior parte morirono in circostanze tipiche della prigionia di guerra scriveva un sottufficiale di cavalleria alla fine del mille e novecentoquarantuno citazione
Al nostro campo di concentramento dista Lino come si usava il periodo fascista dire una infinita i prigionieri il freddo è terribile tutti i giorni fame freddo di fame e di freddo ne muoiono parecchio
Un prigioniero tenta la fuga la sentinella spara e lo ammazza rimane lì fuori per tre giorni è diventato di pietra si decidono i nostri di a dargli fuoco per bruciarlo gli altri prigionieri accorrono attorno a scaldarsi mentre quello brucia hanno un po'di sollievo almeno per cinque minuti riescono a scaldarsi sta cruda testimonianza conclude
Il saggio approfondito di Raffaello panna ci nemici reclusi forza lavoro i prigionieri sovietici in mano italiano durante la campagna di Russia è uno studio che va certo qual modo in controtendenza ma con metodo per chiarire la condotta italiana che certamente fu diversa da quella dei tedeschi ma va appunto analizzata con gli strumenti adeguati andiamo avanti
E torniamo alla mulino che li abbiamo già segnalato nel suo secondo numero del due mila e ventidue l'Italia nella bufera come sempre tanti argomenti tanti
Testi davvero
Molto interessanti oggi vi vogliamo segnalare qualche passaggio di un una intervento di Guido Formigoni che CIA avvicina a ai giorni nostri sempre però cercando di partire di legare questo contenuto quanto abbiamo finora ha detto Guido Formigoni insegna Storia contemporanea
All'università IULM di Milano fa parte della situazione il Molino di un comitato di direzione di questa rivista si legge appunto in conclusione
Ha pubblicato recentemente proprio quelle del Mulino storia essenziale dell'Italia repubblicana storia della politica internazionale dell'età contemporanea la politica internazionale dal venti Cosimo al ventunesimo secolo questi suoi ultimi lavori pubblicati proprio dalla Molina
Il testo porta questo titolo i tempi stretti della politica fare i conti con il presenti Isma'dunque questo tema questa questione del Paese intimo ha a che fare con i ragionamenti
E che vi proponiamo è anche fare anche probabilmente con la percezione e la consapevolezza e gli strumenti con cui conosciamo la nostra storia vediamo se questa ipotesi in qualche modo
Possibile
Guido Formigoni parte dalla elezione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sua rielezione ventinove gennaio due mila e il ventidue riporta anche alcuni dati che sono stati ampiamente trattati dai quotidiani dei mezzi d'informazione sul numero di votazioni giudizi che sono stati
Dati ma partiamo appunto dalle sue considerazioni non si può non notare come l'opinione pubblica sia stata investita in questo particolare contesto da un circuito giornalisti
E mediatico che ha rapidamente fatto pesare lontana del tempo che passava inutilmente sia largamente condivisa una specie di mantra fa queste considerazioni perché appunto il numero degli scrutini poi è stato in realtà sì paragonabile precedenti
Anche al di sotto diciamo del media una specie di manterrà appunto quella del quello delle inaccettabile lentezza della politica in tempi di rapidità necessaria imposta o resa possibile dalla scienza dalla tecnica dall'economia
Questa estesissima rappresentazione la politica costituirebbe poco più di un residuo vuoto del passato un anacronismo in sostenibile
Il diciannovesimo secolo che lancia le sue ombre dentro il ventunesimo secolo le sue ombre dentro il ventunesimo secolo
Suo impetuoso bisogno di dinamismo questo è il giudizio Formigoni e vediamo come lo sostanze non sono stati molti commentatori che hanno osato sfidare questo luogo comune questa presunta Vox Pop può vox populi
Per la verità il tema è antico spiega già in passato non era mancata la riprovazione delle alla riprovazione per gli stanchi riti le abitudini efficienti della capitale politica
Che avrebbero condotto a sprechi insostenibili di tempo istituzione parlamentare ha sempre avuto un posto di rilievo in questa polemica
Aperte virgolette ozio senza riposo fatica senza lavoro è una icastica espressione che molti attribuiscono al democristiano Guido Gonella lungo ministro della pubblica istruzione al tempo del centrismo
Il quale pare all'inizio l'applicasse però specificamente alla professione del giornalista parlamentare eternamente sospeso tra la tesa di una velina e l'inseguimento di uno scoop nei meandri del transatlantico dice
Con nettezza durezza anche Formigoni quasi naturalmente la disincantata definizione poi però spiega e questo importante scivolò rapidamente a rappresentare una sorta di auto coscienza critica del lavoro parlamentare e delle sue contraddizioni
C'è sempre stata insomma coscienza della particolarità di questo tempo sospese o incerto e di cui si vedono gli effetti perversi
Molte e anche diverse correnti critiche della politica contemporanea hanno abbondantemente usato queste formule caricandoli di giudici sempre più dispregiativi
E qui veniamo alla racconto della vicenda italiana c'è però un passaggio fondamentale cruciale da ricordare in questa storia dice Formigoni e il dell'un Berlusconi del mille novecento novantaquattro fin dai primi tempi successi alla inaspettata vittoria elettorale
Egli prese a contrapporre il tempo dell'imprenditore abituato a fare
A produrre alla dissipazione del tempo del politico pretese di fare il politico colossi suo primato sbrigativo dell'efficienza sul consenso e della operatività sulla retorica
La vitalità della società dell'impresa doveva insomma svecchiare i palazzi del potere la rivoluzione liberale dei primi passi di Forza Italia aveva questa connotazione essenziale dice Formigoni
Si potrebbe discutere a lungo dei risultati ottenuti a tale approccio diciamo per brevità
Che esiste il legittimo sospetto che la sua istanza non fosse inseguito particolarmente onorata dal record delle acquisizioni dei suoi governi anche nel decennio due mila uno due mila undici quello della sua massima concentrazione
Di potere poi e gli infatti progressivamente sempre più sfruttò Fusco frustrato dal passato a utilizzare la retorica opposta del non mi lasciano governare poi altre considerazioni
Più avanti va notato
Però che quei passaggi storici e politici hanno lasciato le loro lunghe ombre sulla successiva dinamica
Di un progressivo allargamento del fossato tra e cittadini e Palazzo centrato spesso sulla polemica attorno allo spreco politico del tempo in cui ne fa una storia naturalmente molto recente Formigoni prende in considerazione questo momento di inizio ma forse questa polemica che sia cercato di porre gli accenti su queste questioni esisteva già da prima un divario essenziale su cui a a lungo insistito una produzione mediatica che partendo dalla stigmatizzazione dell'inefficienza
Si è progressivamente consapevolmente centrata sull'elemento su elementi indubbiamente esistenti come i privilegi intoccabilità
Per definire la classe politica come una casta parassitaria e una sovrastruttura posticcia inutile alla paese
E appunto queste alcune considerazioni in questi discorsi hanno paste girato ampiamente tutte le forze
Le polemiche le diverse manifestazioni di antipolitica parola che peraltro userei con parsimonia dice Formigoni per il suo significato troppo estensibile
Quindi si sono rafforzate le forze anti-sistema ma bisogna ricordare che Circuiti mentali usi rettori fissi annulla anticamente contagiato anche forse partiti più tradizionalmente legati a alla difesa del sì del sentire costituzionale delle virtù democratiche quanti governi sì sono intestati decreti del fare un'etichetta che svalutata evidentemente la politica precedente che non faceva o hanno orgogliosamente rivendicato la visibilmente dissi disintermediazione
Per rendere più snello e agile il processo legislativo anche in questo caso con un bilancio tutto da discoteca
Prosegue poi Formigoni qual è il punto allora a distanza di trent'anni da quelli che apparvero
Nelle prime provocazioni su questo tema siamo solo nel registro tradizionale della polemica contro la politica come una sorta di basso continuo della storia della Repubblica
Che abbia progressivamente ampliato le sue spire oggi c'è di più dice Formigoni per quello che io posso vedere per quello che io possa vedere penso che questi atteggiamenti contestativi abbiano prosperato Rignano più efficaci perché ci sono intrecciati a dinamiche molto più profonde che segnano i nostri tempi a me parla di vedere che abbia un forte peso il cambiamento della concezione del tempo che condiziona fortemente la nostra cultura questa ma ipotesi di recente Christopher Clark ha scritto un bel libro i tempi del potere la terza ventidue
Sul modo in cui alcuni protagonisti della storia prussiana tedesca nel lungo periodo degli ultimi tre secoli hanno usato politicamente rappresentazioni totalmente diverse del rapporto tra passato presente e futuro quanto cerchiamo di affrontare in questa rubrica del resto questo nesso è stato sempre al centro di moltissimi elaborazione ideologiche classica l'impianto conservatore dei bei tempi andati della tradizione all'ansia creativa che traguarda dall'avvento sperato del sol dell'avvenire tra i socialisti
Oggi questo nesso si è consumato classicamente a causa della pervasiva dominanza di un senso del tempo tutto schiacciato sul presente la politica qui riflette sconta una svolta più profonda culturale forza forse addirittura antropologica che ha ridotto alla contemporaneità della permanente connessione l'obbligo dello nane
Alle ragioni dell'istante gran parte delle dimensioni significative del rapporto umano con il tempo
Rinvio cui anche a un altro testo dice ma Croce sull'eterno presente la storia svanisce
In questo orizzonte come svanisce il futuro in questa dimensione tesa diversa
Strutturalmente non sorta di reputazione necessaria dell'attualità anche la memoria collettiva si riduce sempre più drasticamente quindi tende a svanire l'importanza della coerenza
La costruzione di progetti strutturati investimento su dinamiche di evoluzione progressiva
I tempi della politica apparentemente lunghi e dispersivi ci sono anche loro adeguati a questa tendenza fortissima senza eccezioni lire
Rilevanti si sono quindi concentrati molto più sulla costruzione di una presenza nel quotidiano edificata nella coltivazione dell'immagine del leader che deve dimostrare di essere sul pezzo dell'attualità più stretta
Una risvolto di questa dinamica ovviamente l'intero dei sondaggi di opinione che sono misurati appunto sulla immagine realizzata nel quotidiano sulla capacità dei leader di bucare la crosta del sistema della comunicazione
Il riscontro immediato fornisce i criteri per insistere su alcuni messaggi per qualificarsi sugli insistente priorità ma anche per correggere eventualmente il tiro rispetto alla emotività del momento
Non sono mancate analisi critiche di queste tendenze molti tendono ad attribuire responsabilità significative alle nuove tecnologie social media alla contrazione del linguaggio imposta Twitter o alla logica binaria dell'Aic di laiche non voglio sottovalutare dice Formigoni il peso di queste forme comunicative ma mi pare chi essi ampi inficino semplicemente dinamiche più profonde i generali le trasformazioni tecnologiche mettono solo sotto la lente di ingrandimento problemi strutturali che caratterizzano un'epoca come succede sempre il sistema dei media nella sua evoluzione
Che procede spesso per allargamento non per la sostituzione della novità mezzi tradizionali
E camera di compensazione e di enfatizzazione di dinamiche culturali e sociali che però stanno nell'agenda dei
Tempi questo è uno dei e passaggi poi professor Formigoni parla del
Presenti ISMU che si traduce sempre più spesso in una presenza di gestione di semplificazione questo tema molto importante ricorre in realtà nella storia del nostro Paese non solo repubblicane
Della complessità quella vera costruita sulla schematizzazione bianconero e quindi ha una forte ha una forza condizionante che gioca cioè etici anche in termini di riduzione delle opzioni
La logica populista e maestra di questi schematismi perché la polarizzazione tra il vero popolo delle élite corrotte privilegiate forniscono un comodissimo schema mentale
In cui inserire il tentativo di spiegare questioni nonna
Semplice aggiungetevi il complottismo pervasivo e il quadro si fa
Chiarissimo questo tra l'altro Guido Formigoni in questo
Breve saggio i tempi stretti della politica a fare i conti con il prese il titolo sul numero due del bulino all'Italia nella bufera
Andiamo avanti abbiamo ancora qualche minuto e torniamo anche questa settimana nuova rivista dell'Università Luiss di Roma la meraviglia del
Possibile il mondo di domani raccontato oggi viviamo letto la scorsa settimana qualche passaggio
Dell'editoriale di apertura di questa nuova importante avventura
Che non tratta specificamente di temi storici che abbiamo già letto l'intervento di Giovanni Orsina Caruso Giovanni Orsina il ritorno della storia che trovate su questa rivista pagina cioè ottantotto oggi per chiudere la puntata di oggi di questa rubrica i vogliamo leggere qualche passaggio di questo intervento di Colin coro Uccio Colin Croce
Ex insegnante alla London School of Economics e all'Università di Oxford ha scritto libri sul posto e democrazia stato di pubblica due mila e cinque e poi combattere va posto democrazia
Sul suo intervento a a questo titolo le lezioni democratiche dell'orrore e della tragedia anche qui una tentativo
Di ripescare qualche elemento della nostra storia comune guerra in Oropa appunto il settore in cui viene pubblicato questo internet
Anche la direzione nella quale si muove l'Europa Thomas Jefferson pensatore del Settecento scrive cronici
Attivista nella guerra americana per l'indipendenza pronunciò il famoso detto l'albero della libertà deve rinfrescarsi di volta in volta con il sangue dei patrioti e di tiranni è un concime naturale
Questa citazione
Da una posizione politicamente totalmente diverso a Filippo Marinetti fu il futurista italiano credette che la guerra ricco visse la società umana un pensiero che aveva nutrito il suo fascismo dunque una posizione contro la libertà quella libertà che cioè persona voleva protegge
E anche contro la democrazia in entrambi i casi parole spaventosi dice Croce vero
Che la pace è una vita tranquilla ci conducono verso una banalizzazione del concerto disprezzo delle cose serie
Importanti e per una buona società chiede non banalmente realtà davvero la democrazia
E la politica hanno bisogno di orrore e tragedia per rinnovarsi come il metallo si rafforza solo quando è forgiato nel fuoco
Tali questioni vengono naturalmente in mente assistendo alle atrocità russe in Ucraina
Pure se a un livello un po'diverso anche l'esperienza del coniglio diciannove sci suggerisce pensieri similari voglio considerare insieme queste due
Tre angeli di questo decennio ancora giovane per trarne delle conclusioni sul futuro delle nostre democrazie della nostra vita collettiva e poi appunto
Analizzata anche la storia dell'Ucraina nei termini molto netti molto precisi poi
Lei però visto
Proponiamo qualche passaggio del parte finale di questo suo intervento veniamo al saggio di Jefferson abbiamo visto con un'esperienza terribile può trasformare un popolo sua politica ordinaria qualcosa di nobile ed eroico si riferisce alla sua analisi della storia anche le contraddizioni della storia dell'Ucraina recenti ma l'orrore è necessario per il rinnovo della democrazia
Di valori civici
Discussione non è rilevante solo per l'Ucraina in questa crisi Unione europea anche riscoperto elementi non fa visione originarie come forza per la democrazia per la pace non solo un meccanismo per l'austerità monetaria l'entusiasmo di Ucraina Georgia Moldavia per prepararsi a un ingresso nell'Unione Europea rende sempre più
Stupida l'infame Brezzi si dice
Dice Croce dei genieri il Regno Unito si ritrova fuori da un'entità che sta trovando una nuova centralità nel suo
Continente avrebbe
Ma avrebbe trovato questo nuovo ruolo senza gli orrori della guerra e il Corriere che che che ruolo ha avuto chiede queste queste queste elezioni cosa c'hanno
Dimostrato ogni tanto arrivano esperienze momenti tipo disastroso che temporaneamente ci rendono più sensibili ai bisogni degli altri
Spiega e ci rendono quasi tutti cittadini Oettinger coinvolti la fine della seconda guerra mondiale fu un momento gigantesco generalizzato in Europa occidentale livelli più locali disastri come terremoti inondazioni hanno questo effetto
Ma chiamo queste esperienze momenti perché non durano molto tempo spiega oggi
Ne stiamo vivendo uno di questo tipo appunto a proposito del Covent ed è importante che si usino tali momenti per costruire istituzioni che possono continuare le iniziative promosse dopo il momento steso qual è il futuro allora davanti a queste contraddizioni mi sono chiesto appunto se servono questi momenti noi dobbiamo usarli bene in questi momenti dice quando il mercato rende possibile a molti di noi realizzare una vita soddisfacente nell'ambito privato esiste il rischio che si trascurino non sono le nostre responsabilità verso la vita collettiva verso i bisogni dei poveri degli svantaggiati
Ma anche verso la democrazia spessa perché votare
Se non abbiamo bisogno dello Stato per i beni e di servizi se non crediamo che esista una vita collettiva più la democrazia e trascurata
E nessuno sa di cura peggiore diventa il comportamento dei politici perché nessuno ne denuncia le bugie la corruzione quanto peggiore diventa il comportamento dei politici tanto più si trascura la democrazia è un circolo vizioso le la le crisi Ucraina
E quella del comico lo hanno interrotto
Con incroci chiude con una domanda cui naturalmente
La dare risposta non è cosa mi semplicemente scontata noi ci fermiamo su questo interrogativo e vi diamo appuntamento alla settimana prossima
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