Critica e militanti

Buongiorno da critica militante a inizio anni Zero con la morte di Giuseppe Pontiggia e di Giovanni Raboni
L'Italia ha perso forse i suoi due più perfetti epigoni della cultura letteraria novecentesca rispettivamente in prosa Empoli sia entrambi erano lombardi ma non espressionisti piuttosto manzoniani moderati eclettici ed entrambi ci hanno regalato raffinati compendi critici sul loro secolo e sui classici
Nel due mila ventitré che purtroppo ha dovuto tra l'altro registrare la scomparsa del suo fratello poeta noto con lo pseudonimo di Giampiero Neri
Cadono i vent'anni dalla morte di Pontiggia e si stanno preparando come è giusto le dovute celebrazioni
In questa breve rubrica vorrei ricordarlo proprio a partire dalla sua vocazione per così dire didattica forse ICI invivibile da quella politica
Prendiamo ad esempio dentro la sera un volume edito da Adelphi il qualche anno fa che raccoglie alcune conversazioni sullo scrivere tenute da Giuseppe Pontiggia Radiodue nel mille novecentonovantaquattro il cui titolo riecheggia
Peraltro quello del romanzo che insieme con Nati due volte nel suo romanzo più fortunato cioè la grande sera
Ecco come si vede bene credo il nodo che unisce scrittore e ottimo didatta con intelligenza Pontiggia inizia subito distinguendo tra i laboratori riscrittura l'americana che impongono surrettiziamente un modello fingendo che si tratti invece di tecniche oggettive e i suoi i suoi laboratori che insegnano al contrario una cito economicità dello stile valida
Sia per lo scrittore più sobrio sempre il più barocco
Perché come disse Proust che ci viene qui in mente l'acqua bolle a cento gradi
E non a novantotto cioè dato in qualunque contesto formale c'è sempre un unico modo esatto di dire una cosa sia che si prevedono sette epiteti o uno soltanto economicità significa poi anche classicamente composizione gerarchica quella assente ad esempio in tanta narrativa di memoria che a differenza della Recherche di Proust e priva di principi ordinatori narrativa dove si accumula dice Pontiggia una tale folla di zie di Monica ogni pagina lettore si chiede atterrito sì ci sono altri parenti
Controsenso di Fassa ogni potenza creativa favorito da un'arte
Che si serve dello stesso mezzo utilizzato
Nella comunicazione quotidiana cioè appunto la letteratura Pontiggia propone lo studio della retorica mentre viceversa contro un uso
Frettoloso estetizzante dei generi specialistici consiglia di sottoporle al rasoio di Occam del linguaggio comune molto godibili sono tra l'altro i brani sugli aggettivi il bellico Tagliente lo sportivo asciutto di cui come nel suo volumetto satirico le sabbie mobili d'inizio anni Novanta Pontiggia invita a ricordare l'origine e l'inflazione
E così anche le analisi sui nomi dei personaggi ad esempio Zeno nota calza a pennello il suo cognome Cusini appare invece piuttosto scialbo azzeccagarbugli fa un po'salato manda Corrierino meglio il sordido burocratico petto la che Manzoni aveva scelto nella versione del Fermo e Lucia leggendo dentro la sera si pensa comunque di continuo all'opera
Di Pontiggia quella sua scrittura Attica e modulare che a sua volta un saporito catalogo didattico figlio appunto di Svevo ma anche della neoavanguardia della menta letteratura Borghesiana
Inversione umanistica vedi Calvino e inversione sinistramente Ossati riccamente filologica vedi Sciascia Pontiggia è passato dal naturalismo degli esordi alla sperimentazione strutturali Istica da romanzo affabile ma non dimentica alta a una calibrata miscela di narrativa autobiografia e saggio e tutto il suo percorso
Ci sembra oggi un vario incessante tentativo Flaubert piano di trovare l'accordo tra contenitori e contenuti se se L'arte della fuga e i dialoghi
Un po'sentenziò sì dei romanzi si libera soprattutto negli aforismi le strutture a volte artificiose della già citata Grande sera e dei gialli
Metafisici che comunque sono meno capziosi delle cacce all'uomo di tabù chiodi del giudice si sciolgono felicemente direi nei caratteri delle vite di uomini non illustri
Meno macchie txt che ad esempio di quelle alla celati Pontiggia forse tende a spiegare troppo si chiede a un certo punto sogno già i significati ma è un progresso
E tende a ridurre il mondo a una scacchiera su cui personaggi giocano partite giocate amministrando
Con un oculatezza un po'archivistica perfino Lenox è vero in questo lago morto per usare una sua espressione bibliofilo in questo paesaggio a mezza via tra Alda che rotti Po
E la rarefatta Maggi alla Bontempelli un altro comasco arriva un tratto un imprevisto di solito
Qualche tradimento arriva cioè la vita che esclude molte delle mosse possibili in astratto ma tuttavia questa vita riesce appena di solito a scalfire Arme la staticità irreale
Somma Pontiggia e forse un artista minore ma un grande perito letterario chiamiamolo così col suo
Illuminismo democratico e l'uso sia agli esoterismo i sia le mode editoriali per puntare su un artigianato cordiale che implica però sempre l'accountability per usare altro termine
Contemporaneo della parola
Il testo ha scritto è una stratificazione di significati di cui quello superficiale deve essere comunque intelligibile
Ecco raggiungere questa stratificazione certo più difficile che scrivere oscuro perché l'oscurità nasconde gli scarti degli errori così come avanzare caute proposte più difficile che vive nella negazione assoluta rovescio meccanico dell'assoluta affermati vita
Della lezione di Pontiggia si può forse dire infine ciò che nel suo romanzo del raggio d'ombra pensa
Del suo amante la donna del personaggio di Perego araldica controfigura dell'autore
Citiamo non era quello che le aveva dato di più ma quello che l'aveva ingannata di meno e questo con il mutare delle età contava qualcosa sentiva che la parola qualcosa era più vicino alla verità che tutto o niente
A risentirci venerdì prossimo