L'ultimo spettacolo - cinema e teatro ai tempi della crisi

Buona sera da Gianfranco Cercone benvenuti all'ascolto gli ho nuova puntata della rubrica L'ultimo spettacolo una rubrica dedicata al cinema e al teatro ai tempi della crisi
E in questo spazio non c'eravamo mai occupati del teatro che in qualche caso si fa in quello spazio di crisi individuale sociale istituzionale che il carcere
Cercheremo questa sera di colmare in parte questa lacuna parlando della compagnia teatrale le donne del muro alto formata da detenute del carcere romano di Rebibbia
Nata nel due mila e tredici festeggia dunque quest'anno i dieci anni di attività diretta dalla regista Francesca Tricarico
Uno degli ultimi spettacoli della compagnia si intitola Medea in sartoria è stato presentato la festa del cinema di Roma e pochi giorni fa anche alla Camera dei deputati
Sono venuti a trovarci i nostri studi la regista Francesca Tricarico buona sera ma seria e una delle interpreti di Medea in sartoria che si chiama Bruna acceleri buona sera emanasse e grazie di avere accettato il nostro invito
Ecco per cominciare chiederei alla regista stesa di presentare i nostri ascoltatori questa compagnia teatrale
La compagnia teatrale delle donne del muro alto nasce dieci anni fa
All'interno del carcere di Rebibbia femminile
Nella sezione alta sicurezza e nasce da un mio bisogno personale in quel periodo sentivo spesso parlare in tv radio giornali di progetti culturali ma sempre legati al mondo della detenzione maschile
Quindi progetti di teatro di scrittura Sempre con protagonisti uomini detenuti
Quindi da lì la curiosità di indagare il mondo femminile del mondo femminile sentivo prevalentemente parlare di progetti di cucito di sartoria meravigliosi
Incredibili però perché non progetti culturali
Quindi ho iniziato questo percorso sono stata inizialmente scoraggiata da chiunque quello che mi veniva continuamente ripetuto era le donne sono difficili
Le donne sono arrabbiate le donne sono violente le donne sopportano male la detenzione
E ho avuto l'opportunità di iniziare nella sezione alta sicurezza di Rebibbia femminile sono stata la prima iniziare un laboratorio teatrale in quella sezione e a fare degli spettacoli aperti al pubblico esterno quindi è stata un'esperienza meravigliosa ma
Difficile complicata e perché l'economia resero più difficile di uomini più eloquente più di più pubblicate quegli scemi o o è un fatto reale è un fatto reale infatti viene
E stato veramente Complesso il primo anno e difficile come me ne arrivano contando
Ma perché le donne vivono una condizione diversa innanzitutto il carcere come ben sappiamo una struttura fortemente a dimensione d'uomo
E anche lì si aprono nuove cose parente sì sì inteso maschile ma anche lì potremmo aprire mille varante se anche su questo
Ma ancor di più per le donne poi le donne vivono una condizione di abbandono maggiore le donne che si trovano in carcere spesso hanno la maggior parte della famiglia
Inclusa quindi la difficoltà di vedere i figli che spesso sono affidati ai genitori anziani oppure che non vivono nella stessa città
L'allontanamento dei figli lana la migliore possibilità di avere colloqui quindi questa rabbia questa diffidenza e questa violenza sono legati a quello che in uno dei nostri spettacoli ha scritto una delle nostre attrici che che dice proprio questo un uomo scostante naso Reanda una mamma una cugina nasce ma come non gli dava trovare noi siamo sole
Però è anche vero che
Passato il primo periodo di grande diffidenza e di grande scontro perché abbiamo avuto degli scontri intensi vivi e conquistato la loro fiducia perché la paura più grande che io fossi arrivata lì per fare uno dei progettisti oltre perché mia personale visibilità poi andassi via
Quando invece hanno capito che ero realmente lì per lavorare con loro e come hanno scritto in un monologo che io ho amato moltissimo in un tavolo un prologo scritto in uno degli spettacoli
Quando abbiamo capito che noi che lei era lì con noi per limare insieme ed era un remare contro le ingiustizie non ci fu più Mario separarci e arrivammo in un porto sicuro di Amato De Castro
E quello che io ho apprezzato continua a pensare di queste donne la capacità di scendere in profondità di non avere paura di guardarsi dentro e di specchiarsi negli occhi degli spettatori
Senti quando ecco ci fu la prima volta che ti sei rapportata Etro questo gruppo di donne che partecipa ecco come niente
Come le ha affrontate come ti sei rapportata loro cosa l'inedito perché magari molte persone neanche conoscono rientri in segno in una scuola per e tante persone non hanno mai messo piede in teatro immagino che anche nel carcere possa capitare che ci siano detenute che proprio anche come spettatrici non sappiano cos'è il teatro come ti sei rapportata all'uno come presentato questo progetto cosa edito
Allora io sono arrivata in carcere e questo secondo me è importante perché tutti pensano
Il carcere affascina quindi tutti vogliono spesso fare delle esperienze incarcerato e fare il teatro non voglio fare la scrittura diciamo che sono arrivata lì
Con una preparazione un master dichiarato sociale quattro anni di tirocinio quindi sono arrivata
Non conoscendo il mondo femminile legato alla direzione ma avendo un'idea di quello che potesse essere il carcere mi sono rapportato ad ogni rapporto con gli attori fuori con gli studenti fuori
Perché lì c'erano donne che si affacciavano per la prima volta un ulteriore al mondo del teatro qualcuna aveva un livello di istruzione molto alta qualcuna non sapeva neanche leggere però mi sono comportata come mi comporto in qualsiasi altro laboratori teatrale perché le persone che stanno in carcere sono uomini donne esattamente come all'esterno tenendo in considerazione
Il contesto in cui sono quindi con la tutela di tutte le dinamiche ci sono a questo punto inevitabile solo per però ecco qualora Caribe convincendo persone che pur non conoscono il teatro come presentato
Ma spesso anche di persone che vengono fuori e laboratori vogliano fare gli attori e sto a Roma stare lo so Jacopo dopo il finale solo dico
E quindi ho fatto gli esercizi che si fanno iniziano e quindi lascio il treno è fatto gli esercizi treni con lavorato molto sul corpo perché ricordiamo che il carcere già questa mortificazione del corpo e anche fare un semplice esercizio in cui si alzano le braccia abbiamo spesso giocato sulla scoperta dell'ascella
è una libertà si fanno anche i percorsi passi che si fanno la modalità come si cammina anche lo sguardo lo sguardo in carcere uno sguardo condizionato dalle dimensioni del luogo dalle luci del luogo e quindi anche lavorare su una modalità diversa di utilizzare lo sguardo sicuramente questo incarcerato a domanda corretta e la mia risposta era un poco provocazione
E tutto all'ennesima potenza poter lavorare con loro
E su su questo aspetto corporeo chiarimento non è che l'hanno preso bene all'inizio ma che cosa sono queste scene ITA
Era la frase che mi veniva più spesso ripetuta ci fai sentire ridicole ma anche lavorare sul non aver paura di sentirsi ridicole
è stata poi una grande scoperta è questo gioco è diventato poi un gioco vitale perché il grande gioco serio del teatro in questi scemi tappo riuscivano le profondità di ognuna Dinoi Nicolini una perché non puoi pretendere che i tuoi lettori si spogliano davanti attese tu non ha il coraggio di farlo con loro
Certo spogliarsi delle proprie emozioni intime
Presumo risentire la stessa diciamo lo stesso appunto da un punto di vista hascemita per dal punto di vista dell'attrice
Ed ecco quindi come come è avvenuto il suo coinvolgimento in questo laboratorio corre la prima impressione chiesta un'analoga per curiosità ho iniziato per curiosità ho sempre vissuto Cini fuori il teatro come spettatrice
Mai come attrice atti sono andiamo a vedere anche perché in carcere cerchi di fare più attività possibile anche per non pensare costantemente insomma per una a bloccare un attimino e pensieri
Vado il primo giorno e confermo appieno hascemita nel senso che io ho detto ma io sono venuta qui in queste sono altre manette ma questo mi pare che si eserciti queste cose invece poi ha ragione lei coraggio anche di spogliarsi ma lei ti mette in condizione di farlo e e poi scopri che è un modo per
Detta da un ex detenuta evadere
Arriva è carina come causa per evadere sicuramente con la testa è una al luogo dove ti permette di esprimere quello che pensi
E poi va be'abbiamo sposato appieno il Progetto perché il progetto di Francesca quello di fare delle comunque delle denunce sociali molto forti
Per chi sa leggere perché i Suns asportarle perché non tutti hanno questa capacità c'è una bella differenza tra sentire ed ascoltare anche un testo a teatro
E lei ci riesce comunque in questa brevissima perché
Arriva
Conforme con l'aiuto di tutte si però lei è veramente brava per cui
Siamo una larga famiglia famiglia allargata anche consenso ampio appena sicuramente allora gli ottenendo i titoli degli spettacoli ne cito alcuni eh dunque vediamo in sartoria l'abbiamo già citato poi Didone è una storia sospesa
Ramone Giulietta ecco io vedo che e spesso attinge ai miti oppure ai classici del teatro ecco perché questa finta perché per esempio economico raccontare in modo più diretto il vissuto delle detenute ma ricorrendo al mito
Allora io rifiuto di raccontare la storia personale di persone che lavorano con me perché non credo che sia utile a nessuno
Mentre nei grandi classici noi riscopriamo quello che l'universalità del genere umano ci fanno dava protezione sono lampo alla nostra matura e ci permettono di raccontare
Sempre molto di più di quello che noi crediamo di scoprire leggendo la prima volta ad esempio Ramone Giulietta ci ha offerto una possibilità
E di lavorare su grandi temi dunque quello dell'amore tra due donne all'interno di un carcere in quel periodo lavorava era veramente difficile c'era una grande violenza in sezione
Io non riuscivo a capire da dove deriva se questa rabbia c'era stato l'anno prima la prima unione civile tra due donne in un carcere italiano proprio a Rebibbia femminile questo aveva portato una separazione
Del carcere proprio in due fazioni tra chi considerava questo un lavoro importante un grande passo avanti per i diritti civili che una cosa vergognosa
Allora abbiamo deciso di lavorare sulla rabbia di mettere a confronto questi due opinioni perché il teatro ci permette di esprimerci liberamente perché
C'è un'opera di parla di dunque realtà Messico si scontrano allora mettiamo in scena Romeo e Giulietta ma utilizziamo la storia che state vivendo Elli e il confronto è stato vivo ci siamo dette si sono dette quello che normalmente non si dice perché politicamente scorretto ma niente altro
Gli eravamo protetti da racconto quindi risale il grande classico quindi era un era uno spettacolo anche sull'omofobia nel carcere
Certo perché non si può sempre dire il fuori il fuori c'è sempre qualcuno che è colpevole di qualcosa che non va come deve andare
Ma se non iniziamo da dentro
E questo riguarda il carcere riguarda ognuno di noi riguarda una società la società ha bisogno di lire che chi delinque a causa dei suoi mali chi delinque ha bisogno di dire che è una società esterna ognuno di noi ci ha bisogno cerchi e ha bisogno di dire che sono emigranti che arrivano abbiamo sempre bisogno di un colpevole altro
Io nei miei lavori inizio Sempre partendo dall'UPI
Arrivare in voi
Quindi per capire io non ho visto lo spettacolo purtroppo ma l'ostacolo nella pure fra le due donne
L'omofobia no perché Romeo e Giulietta Schisano amore contrastato perché famiglie rivali in questo caso qual è l'ostacolo è lavoro è stato bello perché facendo questo lavoro di confronto abbiamo capito che problema non era chiamato a chi
Ma il problema era la negazione dell'affettività in carcere
Perché chi non ha una compagna in carcere un compagno non può vivere stile affettivi ma prima ancora della sessualità l'affettività vere e proprie questo generava rabbia
Sì e quindi questo è stato il tema dello spettacolo navigazione dell'affettività in carcere
La prima azione
Però purtroppo detenute stinta quando l'amore è un pretesto non a caso quando l'amore per il terzo cioè perché lì non ho capito è che Webber Luna se vuole che partendo anche già dal titolo e quindi con il collegamento alla alla grande opera di Romeo e Giulietta Ramona e Giulietta quando la mora un pretesto nel senso che non è solo quello il problema da quello si parte
Per analizzare quella che veramente il la problematica
La negazione dell'effettivo elargire divani la rabbia non stava nel fatto che citare la fa anche l'amore fra due detenute quindi legato all'interno del cammino alla miseria o forse non siamo che all'esito dell'economia di luglio no allora il problema
Quando abbiamo iniziato a lavorare sul ramo una Giulietta su come
Quando lei ha iniziato a fare il laboratorio teatrale in quell'anno nel carcere c'era molta difficoltà nei rapporti fra le detenute all'interno delle sezioni c'era molta rabbia allora io ho scelto di lavorare proprio sul tema dell'Arabia di indagare questa rabbia capire da dove venisse questa rabbia
E abbiamo scoperto che in quel periodo lì sezioni erano divise in due fazioni
Perché era stata fatta questa unione civile quindi c'era chi era vicino e chi era contrario
E quindi continuando a lavorare si sono confrontate queste due fazioni perché dovevamo paradisi non avrei e abbiamo capito che chi non approvava questa unione in realtà non era arrabbiata
Con queste donne che si amavano adesso il problema non era il loro amore in gara la privazione loro azione luminosa una frustrazione sonagli adesso chiamo
Va bene no non è semplicissima e loro non era consentito poter vivere l'affettività come un'idea e quindi nel mondo non abbia invece nei confronti delle due donne che invece si amavano
Sì ma non era per l'amor
Delle due zone sia un'era dove vive una situazione non è diverso da quello che succede no prendo ammette siamo così arrabbiati ma seguiamo Caliendo uomini s'arrabbiano
è il vero la sessualità fra queste persone che ci disturba io non vi do la risposta però non avevano l'omofobia non è un fatto scontato interessante di indagine perché non è scontato perché esista
Cioè uno dei misteri dell'animo umano diciamo ed è giusto che il teatro esplosivi sembra molto interessante invece volevo sapere una cosa nella scrittura di questi testi ecco come avviene avviene con la collaborazione delle attrici oppure vi viene fornito già un testo su cui poi lavorate come
Come si sviluppa partiamo proprio dalla da scrivere quello che pensiamo in quel momento su quello con le per esempio sul ramo nel Giulitta proprio scrivevamo quello che succedeva quello che vivevamo e poi la la regista a la trasformare l'opera iniziale la grande opera la data fuori dalla porta quindi alla al tema attuale
Con la l'aiuto da parte nostra ma ovviamente noi scriviamo quello che abbiamo vissuto quando eravamo in carcere oppure che viviamo quando siamo fuori dal carcere
E poi brava lei a fare un collage tutto ciò partendo comunque da per quindi vi viene dato uno spunto iniziale oppure scheggia veramente quello che no sì ma sembra all'Arena nella da dall'oggetto diciamo così dal soggetto dal quale partire dopodiché ognuno scrive liberamente
E come esempio Medea tutte personaggio interpreti della storia di Medea sono un ex detenuta che poi è quello che sa vita reale nelle nel mito di Medea come esili come entra ma Ansanelli e anche Medea noi siamo partiti da un'idea perché per
Ci sono state diverse interpretazioni somme le ha abbiano avuto già altri spettacoli di Medea questo è il terzo spettacolo di chiedere faccio tutti DiVersi esatta toh
Dove la nostra media lo spettatore non vede mai una Medea che uccide il figlio altro lasciamo sempre una margini di riflessione al termine perché ma è veramente andata così ma siamo proprio sicuri o a quello che ci fa comodo pensare quindi in media in sartoria siamo partite dall'aver problematica riscontrata da diverse Dinoi
Nel posto carcere
Perché poi una volta finché al carcere si è comunque abbandonate a se stesse ne siamo etichettate come ex detenute
E non siamo solo questo alcune hanno difficoltà anche a trovare una casa in affitto perché comunque un precedente lavoro non ne parliamo ancor peggio
E io parlo da persona fortunata non ho vissuto questo ma di meno compagni di avventura alle mie colleghe attrici alcuni sì
E e non è possibile anche questo e quindi anche lì siamo partiti dalla dal fatto di delle difficoltà del post fa e di ritrovarti dentro ognuno di noi uomini o donne che sia c'è una Medea
Come si comporterà questa Medea
Cerchiamo l'alibi di insultare lo straniero per non vedere il nostro problema oppure lo affrontiamo e ci rendiamo conto che alla fine siamo tutti uguali
E abbiamo ognuno di noi ha i suoi problemi da affrontare e forse supportando ci riusciamo anche ad esprimere qualcosa in più
Quindi la violenza di Medea deriva anche da sottrazioni sociali dei problemi sociali molto legato sia assolutamente certo
Quelle visto così perfidi Pasolini sì su Medea sino ai lo spettacolo nasce da uno studioso a Medea di Euripide dico di Ovidio Christa Wolf e Pasolini c'è un richiamo nelle musiche dello spettacolo e nei costumi
Abbiamo la fortuna di avere questo grande musicista Gerardo Casiello
Marina Sciarelli ai costumi Paola Castrignano alle scenografie che hanno fatto anche uno studio da un punto di vista anche estetico su questo lavoro quindi si si partiamo sempre anche da uno studio
Alla vista e parliamo di cinema dunque io so che tu hai prima ancora di quindi creare questa compagnia nella sezione femminile di Rebibbia hai lavorato con i fratelli collaborato con i fratelli Taviani per la rigida realizzazione di un film molto bello che racconta il teatro nel carcere che s'intitolava Cesare deve morire
Poi in attivo dico lo dico perché se livornesi sindaco raccontarci un pochino l'esperienza con italiani
Con l'entrata a lavorare con loro controparti impressione ha avuto di quella tu avrebbe la realizzazione di quel film meglio in quel periodo faceva il tirocinio al Master di teatro sociale all'Università la Sapienza io ho fatto penso
Duecento trecento e in più di quelle stabilite
E alla fine mi sono ritrovata insomma questa esperienza meravigliosa
E lavorare con dei maestri come Paolo e Vittorio Taviani è stata veramente un grande un grande privilegio avevo fatto prima il tirocinio lì nella compagnia teatrale maschile e per me è stato importante perché poi potuto cogliere le differenze tra il mondo maschile fiumi ed era di tensione
E è stato il mio primo incontro con il carcere quello che a me ha impressionato di fronte agli italiani che credo siano venuti pochissimo in carcere ma hanno avuto la capacità di ascoltare e vedere che è importante dischi scegliere di fare questo lavoro perché noi abbiamo un'opportunità grande attraverso un'opera teatrale un'opera cinematografica possiamo scegliere di far arrivare
Dei temi importanti dove forse non sarebbero arrivati e quindi essenziali
La capacità di che hanno avuto italiani di coglierne le sfumature importanti
E anche lì il tema della negazione dell'affettività viene anche se solo accennato ma presente in qualche modo mi ricordo un'immagine di quel film che dopo una rappresentazione il detenuto rientra nella cella
E mi e io adesso vado a ricordi e come dire quel perché in quel momento la reclusione della cella gli pesa ancora più di prima perché ha respirato la libertà
Un'evasione come diceva per una e quindi il carcere gli pesa ancora di più ricordo i numeri dicono l'inquadratura finale questa immagine molto importante di questo attore che purtroppo dello scorso anno non c'è più cos'hanno nega quindi sapeva da un pensiero molto bello sapere
Grazie per averlo ricordato
E sì e io mi ricordo anche un'immagine molto forte il primo anno che fatto teatro lì dove c'era questa direttrice illuminata che ci ha permesso di fare questi grandi cose e in cui una delle figlie di una delle attrici detenuti a un certo punto che aspettavo Locride fa
Mamma allora sei anche tu libera sei
Sul palco quello spazio che diventa uno spazio magico senza tempo e senza luogo che dona la libertà lì chi fa il mio lavoro deve essere attento anni dopo
Perché il dopo è il momento più complesso in cui forse il teatro
Ricordo ancora di più che sia detenuti
Il dopo che ricorda che lì che riguarda il dopo spettacolo ma dopo che riguarda anche il dopo di tensione
Perché oggi la nostra compagnia è attiva anche all'esterno con donne ex detenute e ammesse le misure alternative qui andremo in scena Bremer
Con uno spettacolo dove c'è una donna in semilibertà e insieme a delle ex detenute c'è un insomma un'operazione non semplice stiamo facendo inclusione sociale ma anche lavorativa attraverso il teatro in un momento più difficile perché ha vissuto l'esperienza detentiva perché c'è un vuoto istituzionale enorme
Perché a chi per oggetti i progetti delle carceri vengono poco sostenuti ma c'è un sostegno all'esterno è difficilissimo trovare i fondi che ci mette la faccia per un progetto che parla di carcere di donne vogliamo parlare del doppio stigma che dicono le donne
Cioè quello di essere detenute quelle di essere delle donne
Ad aver commesso un reato averlo avuto un'esperienza detentiva quindi voi non avete sostegno alle istituzioni il Comune di Roma contro l'allenatore di Roma quest'anno ci dà un grandissimo sostegno per la prima volta e siamo felicissimi perché noi festeggiamo i dieci anni di attività e avremo l'opportunità di avere per due giornate il Teatro India quindi questa questo il nove e il dieci novembre con lo spettacolo dedicato alla figura di un lampo
Poi speriamo di ritornare qui a raccontarglielo tirò il vuoto che vivono queste donne anche il vuoto che vivono di attività all'esterno non abbiamo una sede
Facciamo leggi
Dei dei gitani del teatro ora perché in carcere ci sono degli elementi di tu guadagni che fuori come vengono a mancare nelle nostre attrici per noi
E poi uno spazio anche importante perché quando ha vissuto un'esperienza detentiva quando esci non si è più la stessa donna cari quando sei entrata c'è tutta la parte che riguarda la ricostruzione del se di come madre come sorella come donna
E lo spazio che noi abbiamo creato anche uno spazio d'accompagnamento questo perché con Bruna non ci siamo conosciuti dentro continuiamo fuori
So che tu hai un altro supremo di progetti futuri hai un altro progetto che riguarda il postino il postino cioè il film di Troisi che però tu vuoi riadattare
O comunque rimette rimettere in scena in una versione teatrale con la sezione transgender del carcere di Rebibbia come gli è venuta questa idea di accostare
Il finito qui si con le donne transgender del carcere perché le acque siano letti chi la scrive e di chi la usa
Ci dice e ci dice Troisi perché in quella sezione non ho mai fatto un laboratorio teatrale con uno spettacolo aperto al pubblico esterno
Chissà perché
Perché quelle
Quella sezione la sezione complessa certo come lo era la prima volta quella delle donne dove sono stati perché complesse sono le condizioni che queste donne vivono le donne Granze non operati si trovano nel carcere maschile in una sezione separata dalle altre che non hanno ci accesso alle altre attività che hanno le altre sezioni sono il carcere nel carcere
Io ho iniziato a lavoro da lavorare con loro da gennaio
Ho scelto di fare un'operazione complessa anche lui mi hanno scoraggiato chiunque
Non solo si sono impegnate non solo più di un terzo della sezione lavora ma doveva essere una lettura è diventato uno spettacolo hanno studiato ieri mi hanno detto inetto ma come è possibile che avete fatto questo lavoro enorme che io neanche fuori riesco a fare la risposta è stata abbiamo trovato qualcuno che ci dà fiducia
Che vede oltre la parola tra
Certo quindi sarà lo spettacolo sulla scoperta della cui sia al Musio allora salterà eccetto sarà uno spetta a una
Riviste riscrittura teatrale del Postino di Troisi Presa da libro il postino di Neruda
E dovremmo essere in scena l'otto giugno mancano gli ultimi le ultime conferme
E lo assumiamo numerosi valuto giugno dove al teatro di Rebibbia quindi nel caso arcieri stiamo attendendo le ultime autorizzazioni perché sarà anche la prima volta
Che questa sezione incontra la società civile sul sul palco
Benissimo allora io io non so il nome di sospettato di questa compagnia però mi è venuta la curiosità di vedere meglio quindi non mancherò Lo Bello a livelli della scoperta di questa compagnia re attraverso le parole
Quindi la regista Francesca Tricarico che l'ha fondata
E i dell'attrice Bruna Arcieri
E ringrazio molto tutte e due di questa conversazione ringrazio Luciana Bruno alla regia di questa trasmissione
E un saluto da Gianfranco sul Comune