23 LUG 2023
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La nuda verità - Emergenza da Covid. Sanitari militari congedati. Grazie e buon ritorno a casa. Conversazione con Tania Pistoni

RUBRICA | di Maria Antonietta Farina Coscioni - Radio - 19:30 Durata: 37 min 19 sec
A cura di Delfina Steri
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Sono donne e uomini, infermieri e medici ormai disoccupati, perché - a quanto pare - non esistono a livello legislativo.

Hanno lavorato come tutti i colleghi del Sistema Sanitario Nazionale durante il covid a partire da marzo 2020, ma non essendo SSN sono rimasti fuori dalle stabilizzazioni.

Al 30 giugno 2023 hanno finito ufficialmente il loro mandato e avendo scelto la parte sbagliata della Sanità Pubblica non hanno diritto a nulla.

Che storia è questa? Cosa è successo? Dopo oltre 35 mesi di servizio sono scaduti i mandati e sono ufficialmente disoccupati.Nell'ambito dell'emergenza COVID -
19 sono state introdotte diverse disposizioni volte a potenziare le risorse umane e strumentali a disposizione dei servizi sanitari delle Forze armate, fortemente impegnati nel contrastare l'emergenza sanitaria.

Nel triennio 2020/2022 le Forze Armate hanno indetto, nell'alveo della specifica normativa per il contrasto alla pandemia, procedure straordinarie per l'arruolamento a chiamata diretta di personale militare medico e infermieristico.

Il personale reclutato con tali modalità non è fornito di rapporto d'impiego, prestando servizio attivo per la sola durata della ferma contratta.

Personale medico e infermieristico arruolato negli anni dell'emergenza Covid, nell'ambito delle misure di contrasto e contenimento del diffondersi del virus COVID-19 alla data di scadenza delle relative ferme, fissata al 31 dicembre 2022, data della quinta e ultima proroga, risultavano ancora in servizio n.

26 ufficiali medici e n.

210 sottufficiali infermieri.

È stata inviata una lettera, lanciata una petizione al Generale Figliuolo, l'ex Commissario per l'emergenza Covid per far riconoscere i diritti degli infermieri e dei medici che si sono arruolati come militari nel 2020 per dare supporto alla Sanità durante il periodo della pandemia che ad oggi sono rimasti a casa in quanto non esistono leggi che riconoscano loro il lavoro fatto.

Chiedono di fare luce su questa condizione e, se non per una soluzione lavorativa, per una revisione del d.

lgs.

n.

66/2010 (COM), in particolare degli artt 1014 e 678 secondo i presupposti Costituzionali dell’art 71, che permettano un trattamento pari od eguale per coloro che prestano Servizio come volontari nella Forza Armata per più di un anno e che vengano pertanto riconosciuti ai "Ragazzi Militari Covid" in quanto non riconosciuti dalla legge come Volontari, ma trattati come tali, che pertanto siano inseriti nel contesto legislativo come meritano.

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