Tra gli argomenti discussi: Erdogan, Esteri, Geopolitica, Guerra, Immigrazione, Italia, Nato, Ovest, Rassegna Stampa, Russia, Svezia, Terzo Mondo, Turchia, Ucraina, Unione Europea.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 21 minuti.
10:00
10:00
10:33 - CAMERA
12:32 - CAMERA
9:30 - Camera dei Deputati
10:10 - Camera dei Deputati
10:30 - Parlamento
10:50 - Camera dei Deputati
11:00 - Senato della Repubblica
11:00 - Camera dei Deputati
11:00 - Parlamento
Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale giovedì ventotto settembre questo l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta in apertura quest'oggi la la politica italiana legata in parte alla politica
Europea al tema dei migranti tra l'altro al centro di una riunione dei ministri dell'Interno dei ventisette che si terrà oggi
A Brussel nel momento in cui sia perfetto per volontà del governo di Giorgia Meloni lo scontro con la Germania di OLAF Scholz lo vedremo in particolare con un giornale francese
Lei secondo e nel momento in cui si avvia una sorta di riappacificazione almeno per il momento con la Francia proprio sul tema migratorio lo leggeremo attraverso le monde macro e Meloni si avvicinano sulla questione migratoria
Poiché torneremo ad occuparci degli affari internazionali in particolare
Delle
Dei cambiamenti a livello geostrategico provocati dalla guerra in Ucraina ma non solo lo faremmo con le mondo un canto commento di Sylvie Kauffmann una secondo cui l'Occidente arretra il Sud si afferma è arrivata l'ora del Grande riequilibrio lo dimostra il ritiro francese dal Niger due anni dopo la partenza degli americani dall'Afghanistan
Questi ritiri riflettono un ripiegamento occidentale non solo militare ma anche politico e diplomatico chiuderemo con
La questione dell'ingresso per ora non ancora avvenuto della Svezia nella nato e le manovre di Recep Tayyp Erdogan il presidente turco che di fatto ha minacciato nuovamente il veto sull'ingresso effettivo di Stoccolma
Perché perché vuole ottenere in cambio F sedici americani secondo il Washington post questo il titolo di un editoriale
Era dogana sta esagerando sulla candidatura della Svezia alla NATO
Partiamo però dall'Italia dal tema migratorio con un articolo uscito ieri sulle secco a proposito dello scontro che si è aperto con la Germania sui finanziamenti di Berlino
Allora NJ impegnate nei salvataggi nel Mediterraneo centrale
Meloni chiede dei conti a Scholz sugli aiuti ai migranti il presidente del Consiglio italiano accusa il cancelliere tedesco di finanziare le ONG che conducono operazioni di salvataggio in mare
Comincia così le secco collera sopranista contro Berlino questo era il titolo di Repubblica per riassumere ciò che
Tutta la stampa italiana definisce una crisi diplomatica con la Germania
Giorgia Meloni ha chiesto al cancelliere tedesco OLAF Scholz di spiegarsi sui finanziamenti da parte di Berlino analisi di soccorso delle ONG nel mediterraneo
Meloni ritiene che questo costituisca un fattore di attrazione per l'immigrazione irregolare mentre il suo vicepremier Matteo Salvini denuncia uno atto ostile
La crisi covava da diverse settimane a metà settembre la Germania aveva annunciato la sospensione fino a nuovo ordine della accoglienza di richiedenti asilo in provenienza dall'Italia
Nell'ambito di un meccanismo volontario di solidarietà
La decisione è stata giustificata dalla forte pressione migratoria sulla Germania e dal rifiuto di Roma
Di applicare gli accordi di Dublino
Berlino formulato dodici mila richieste all'Italia di riprendersi migranti che si sono trasferiti in Germania durante i primi otto mesi dell'anno ma solo dieci casi sono stati accettati
Questa volta Giorgia Meloni a chiedere dei conti e Scholes prosegue
Jesi con in una lettera inviata al ventidue settembre Meloni dice di aver appreso con sorpresa che il governo senza coordinarsi con il governo italiano al governo tedesco ovviamente
Avrebbe deciso di sostenere con fondi sostanziali ONG implicati nell'accoglienza di migranti irregolari sul territorio italiani o né soccorsi in mare
Meloni stigmatizza al fattore attrazione per l'immigrazione irregolare e ritiene che l'Italia farebbe
Che la Germania farebbe meglio a concentrarsi su soluzioni strutturali in particolare lavorando con i paesi di transito e di origine per fermare le partenze Meloni anche voluto ricordare che l'accordo con la Turchia
Prevedeva di investire miliardi di euro per impedire emigranti del Medioriente di arrivare in Germania il ministero tedesco degli Affari Esteri prosegue le seconda confermato di aver allocato tra i quattrocento e gli ottocento mila euro
A due progetti legati migranti nel quadro di un programma approvato dal Bundestag cioè il parlamento tedesco
L'ambasciata italiana a Berlino ha spiegato anche di aver informato il Governo italiano lo scorso novembre quando dunque il governo Meloni era già in carica
Niente di inedito quindi ma Salvini il leader della Lega strumentalizza questa misura quella del governo tedesco
Nell'ambito della sua campagna per le elezioni europee tutta incentrata sulla crisi immigratoria
Così anche Fratelli d'Italia è stata costretta a reagire la Germania non è un Paese amico ha un approccio ideologico ci mette in difficoltà ha detto il ministro della difesa Guido Crosetto la diplomazia italiana cambia dunque bersaglio sottolinea rese cuoco dopo mesi di scontri con Parigi sullo sfondo della tradizionale Franco fobie a il governo ha adottato un tono più misurato con la Francia
L'Italia ha particolarmente apprezzato le dichiarazioni di Emanuel ma cross sulla collaborazione in materia di immigrazione sia felicità tu il ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo
Un incontro con la sua omologa francese a Parigi Tajani sarà a Berlino
Domani per incontrare il ministro degli Esteri tedesco il clima rischia di essere molto più teso così tra l'altro il quotidiano francese
These Coop mentre le mondo oggi racconta invece di questa riappacificazione chissà per quanto tra Roma e Parigi
Con una corrispondenza di allora caval dal titolo macro e Merloni si avvicinano sulla questione migratoria
Scrive le Monde la questione migratoria aveva contrapposto Parigi e Roma a volte in modo violento dopo l'arrivo al potere in Italia della leader di estrema destra Giorgia Meloni nell'ottobre del due mila e ventidue
Oggi invece la questione migratoria offre prospettive di convergenza compreso l'incontro che c'è stato martedì a Roma tra il presidente del Consiglio italiano e in mano al Macro
I due Paesi sono lontani dalla crisi diplomatica del novembre due mila ventidue causata dal rifiuto dell'Italia di accogliere i migranti salvati
Dalla nave umanitaria osservai King o dalla crisi diplomatica scoppiata a maggio quando il ministro dell'Interno francese Gerald ammala aveva accusato Giorgia Meloni di essere incapace di risolvere i problemi migratori facendo un parallelo con Marine le Pen
Dopo il picco di arrivi di migranti sull'isola di Lampedusa metà settembre i contatti tra i due governi si sono intensificati
Le capitali europee ne sono nel mezzo di una sequenza politica e diplomatica dominata dal tema delle migrazioni e coincidente con l'avvio della campagna per le elezioni europee del giugno due mila e ventiquattro
Tuttavia poco prima della crisi di Lampedusa Parigi aveva anche annunciato un rafforzamento della presenza di guardia frontiere polizia gendarmeria esercito lungo la frontiera con l'Italia dove la Francia ristabilito i controlli nel due mila e quindici le autorità francesi poi rimpatri hanno sistematicamente
In Italia le persone in situazione irregolare intercettate
Questi respingimenti sempre di più negli ultimi mesi sono condannati dal governo italiano e sono stati anche ritenuti non conformi al diritto europeo dalla corte di giustizia per l'Unione europea il ventuno settembre ma questa queste tensioni alla frontiera sembrano ormai passare in secondo piano
La convergenza tra Parigi e Roma non riguardo al tema della solidarietà ma l'aspirazione a una politica europea
La cui priorità sia limitare le partenze e facilitare i rimpatri nella sua intervista televisiva domenica Macro ha menzionato
Le condizionalità sugli aiuti allo sviluppo per i paesi d'origine e di transito al fine di ottenere una migliore cooperazione nel controllo dei flussi migratori
Ponendo l'accento sulla lotta contro i trafficanti il riferimento a questi principi da parte di macro
Non poteva che suscitare l'interesse del governo italiano perché perché costituiscono l'ossatura del discorso sviluppato da Giorgia Meloni da quando è diventata presidente del Consiglio
Il metodo suggerito da Meloni ha già portato all'accordo firmato dall'Unione Europea con la Tunisia luglio
Il presidente del Consiglio italiano è stato protagonista della trattativa sebbene il testo si ha criticato dato il carattere Uto unitario del governo tunisino
La necessità di attuarlo è stata ribadita dalla presidente della commissione Ursula von der Lion durante il viaggio a Lampedusa con Meloni diciassette settembre
La leader italiana non mancherà di difendere questo approccio venerdì a Malta durante un vertice dei Paesi del Mediterraneo e poi durante un altro vertice quello della comunità politica europea il cinque e sei ottobre Granada in Spagna
Dimostrare che la sua visione
Viene accettata anzi promossa a livello europeo è di grande importanza per Giorgia Meloni soprattutto sul fronte interno e perché
Perché nonostante avesse promesso di porre fine agli ingressi illegali nel due mila e tre sono arrivate sulle coste italiane più di centotrentatré mila persone rispetto all'Est settanta mila
Nello stesso periodo dell'anno precedente così allora caval su le Monde
Centra il punto finale che è quello della dell'importanza almeno in termini di annunci dei riconoscimenti della linea Meloni
A livello europeo per il fronte interno dove la realtà indica un aumento significativo degli ingressi irregolari rimaniamo sulle mondo per parlare di politica internazionale come spesso facciamo giovedì con sì li Kauffman che torna ad occuparsi della conflitto della competizione tra il nord
L'Occidente
E il sud del mondo
Il riequilibrio nord sud va molto veloce il titolo della dell'articolo di simili Kaufman
L'Occidente arretra al Sud si afferma il ritiro francese dal Niger due anni dopo la partenza degli americani dall'Afghanistan riflette un ripiegamento occidentale non solo militare ma anche politico e diplomatico
Scrive le Monde un ritiro può nasconderne un altro due anni dopo la partenza degli americani dall'Afghanistan un'altra potenza occidentale costretta a ritirare le proprie forze militari dal paese in cui era impegnata la Francia si ritira dal Niger dove pensava di aver trovato rifugio per le sue truppe già cacciate dal Mali
Cosa poco confortante Parigi spera di organizzare questo ritiro in modo ordinato in contrasto con la disastrosa evacuazione di Kabul nel due mila ventuno
Ordinati o caotici indipendentemente dall'ordine di grandezza in questi ritiri inviano lo stesso messaggio quello di un ripiegamento della potenza occidentale
Messaggio che segnala anche il fallimento degli interventi militari nei paesi del Sud il ritiro però non è solo militare
Anche sul fronte diplomatico l'Occidente è costretto a cedere terreno l'anno due mila e ventitré segna una presa di coscienza una constatazione che non è più possibile ignorare
I grandi attori del sud non si conformano più alla narrazione dei grandi attori del Nord cioè Stati Uniti Europa
La loro storia entra in diretta concorrenza con quella del nord sta emergendo sempre più una richiesta di condivisione del potere e di una diversa organizzazione del mondo
Spiega Happy Mondays Jacob professore all'università
Jaguar l'al Nehru di Nuova Delhi l'Occidente capisce che i suoi club esclusivi non possono più risolvere tutti i problemi del mondo
La tendenza non è nuova prosegue Sylvie Kauffmann di le Monde ma la guerra in Ucraina a esacerbato questo trend
L'aggressione commessa dalla Russia il ventiquattro febbraio due mila e ventidue cioè la violazione dell'ordine internazionale da parte di una delle potenze
Incaricate dentro il Consiglio di sicurezza dell'ONU di far rispettare quell'ordine internazionale
è stata quella Gestione
Un tale choc per i Paesi occidentali da costringerlo a serrare costringerli a serrare i ranghi
I Paesi occidentali pensavano che lo choc fosse condiviso e c'è voluto
Are la realtà
Non solo lo shock non è universale ma la loro insistenza nel fare dell'Ucraina la priorità tra i drammi globali ha provocato una reazione negativa nel sud del mondo i Paesi riluttanti ad accogliere l'indignazione occidentale
Non necessariamente approvano il comportamento della Russia ma molti lo vedono come un perfetto esempio dell'ambiguità del doppio linguaggio standard
Delle potenze del nord che sono indifferenti alle guerre del Sud diciotto mesi dopo la posizione ci dentale
Minata da un sud che si sta chiaramente affermando questa dinamica secondo Kaufman è stata evidente durante tre incontri internazionali tra agosto settembre il vertice dei Brics a Johannesburg quello del G venti a Nuova Delhi
E l'apertura dell'Assemblea generale dell'ONU a New York e non è un Achrome che aveva invitato diversi leader del Sud al G7 di Biarritz nel due mila e diciannove
Aveva detto di sperare di essere invitato a sua volta al vertice dei Brics l'idea è stata considerata divertente dal ministro degli Esteri sudafricano nell'Handy Pando
E poi non c'è stato seguito anzi
Invece di coinvolgere un leader occidentale nel loro lavoro i Brics hanno deciso di allargare la cerchia d'altri Paesi del Sud
L'episodio successivo il G venti presieduto dall'India è stato incredibilmente brutale come spiega un diplomatico europeo presente perché brutale perché l'Occidente ha dovuto accettare
Per preservare i progressi sul clima concessioni sull'Ucraina nel comunicato finale che è molto meno severo per la Russia di quello del G venti del due mila e ventidue a Bali
Brutale però anche per l'impossibilità per gli Europei di portare avanti le proprie idee quanto all'Assemblea generale dell'ONU il presidente americano George Byron è stato l'unico capo di Stato
Di di uno Stato membro permanente del Consiglio di sicurezza
A partecipare il suo discorso rispetto quello del due mila ventidue tuttavia riflette la Presa in considerazione delle priorità dei paesi del Sud in primo luogo by del ha messo da parte la dicotomia autocrazia democrazia
I leader degli Stati Uniti poi si è concentrato su sviluppo sostenibile clima riforma delle istituzioni internazionali per poi affrontare la guerra in Ucraina né solo nella parte finale del suo discorso perché questa è l'altra grande lamentela dei paesi del Sud i Paesi occidentali per troppo tempo hanno bloccato un sistema internazionale costruito da per loro in cui sono sopra rappresentati mentre l'equilibrio globale stava cambiando
Inoltre i i paesi occidentali non sono stati in grado o non hanno voluto imparare la lezione della crisi finanziaria del due mila e otto
E creare meccanismi più egualitarie ne stanno pagando il prezzo oggi l'incapacità di imporre la propria visione sulla guerra in Ucraina ha portato all'elusione delle sanzioni contro Mosca agevola agevolate da agevolata da molti Paesi Paesi grazie ai quali l'economia russa regge meglio del previsto per domando Mark direttore dell'Istituto francese delle relazioni internazionali
Questo declino occidentale corrisponde innanzitutto a un doppio arretramento economico e strategico degli euro pay
Per gli Stati Uniti il problema si pone in in modo molto diverso perché mantengono un forte potere strutturante una forte dinamica di leadership quando questi due elementi vengono utilizzati bene spiega sgommare
Ma anche qui attenzione all'effetto Donal Trump ma secondo un sondaggio del Marshall Fund pubblicato a metà settembre solo il trentasette per cento degli europei pensa che gli Stati Uniti saranno l'attore globale più influente tra cinque anni i più giovani vedono addirittura la Cina rubati il posto
è giunto il momento degli aggiustamenti e del riequilibrio vanno entrambi molto velocemente e sono brutali conclude Sylvie Kauffmann sulle mondi oggi
Per chiudere invece rapidamente la questione Svezia nella nato con
Recep Tayyp Erdogan anche a nuovamente messo in discussione
Il via libera a a questo ingresso e perché come racconta l'Washington post in un editoriale di ieri dal titolo
Erdogan sta esagerando sta forzando la mano sulla candidatura della Svezia la NATO il presidente turco vuole in cambio
Un cambio
F sedici americani
E in tutto ciò sta facendo un grande favore
Alla Russia di di Vladimir Putin dimostrando secondo Washington post ancora una volta la tutta la sua ambiguità
Alleato membro della NATO che oscilla non tra una stazione e l'altra all'interno dell'alleanza occidentale ma tra l'Alleanza stessa il suo principale antagonista la Russia era dogane chiusa al baratto come arma di l'impressione
Il Washington post ricorda che la Svezia ha fatto tutto quello che era stato chiesto ma Erdogan vuole l'altra parte del pacchetto di gli F sedici americani
Rischia di esagerare con la sua corsa verso l'alto la sua migliore opzione e quella
E quella della NATO
è
è un'altra cioè sì Weiden il congresso
Devono approvare il pacchetto sugli F sedici ma solo una volta che la Turchia avrà formalmente ratificato l'adesione della Svezia
Nella NATO così tra l'altro Washington post ci fermiamo ad dal carretto una buona giornata con Radio Radicale
Salvo dove diversamente specificato i file pubblicati su questo sito
sono rilasciati con licenza Creative Commons: Attribuzione BY-NC-SA 4.0