Inaugurazione della targa in ricordo dell'Avanti!

E chiederei a Walter Galbusera
Presidente della Fondazione Kuliscioff
Nonché promotore della realizzazione di questa targa insieme al professor Ugo Intini e alla stessa vena cinese di procedere allo svelamento della targa
Prende la parola l'assessora Arianna Censi
Sì perfetto io io vorrei ringraziarvi vorrei ringraziare il presidente la Fondazione professore Intini tutti voi
No non dico tante cose c'è una cosa Acqui penso sempre tutti i giorni che il valore e il potere importanza del giornalismo
Della capacità di informare le persone di avere il punto sulla realtà con coraggio con determinazione niente e più inviso a un potere non democratico
Di quanto non sia il giornalismo ai giornalisti le giornaliste
Vale sempre balzo in quel periodo fu attaccata più di non non voglio dire una stupidaggine cento volte questa sede e si difese ero e alcuni di loro persero la vita però hanno mantenuto il presidio sul luogo della città un luogo per il Paese che era segno di libertà informazione di Libera Scelta ecco io credo che celebrare in questo tempo a Milano
Una
Momento come questo un ricordo come questo significa avere davanti a noi la necessità di continuare a presidiare sulla libertà sull'informazione
E sulla necessità di essere severi conchiglia il potere con chi può prendere delle decisioni per raggiungere l'obiettivo di fare al meglio nella libertà di tutti
E in questo momento così difficile per il mondo credo che sia un elemento determinante quindi vi ringrazio per averci chiamato a fare questo e sono contento io non faccio tante iniziative istituzionali ma sono proprio contenta di aver fatto queste insieme a voi oggi grazie
Passo prima la fa
Grazie buongiorno a tutti io dico solo poche parole che ho anche scritto proprio per evitare deve evitare lunghi discorsi
Qui dopo ripetuti assalti le ventinove ottobre delle ventidue mentre un suo Rini aveva ricevuto l'incarico di formare il nuovo governo i fascisti prendevano
L'Avanti
Con un assalto determinato e armato mentre le forze dell'ordine si ritiene si ritiravano
Era il punto di arrivo di una parabola che sarebbe andata anche più lontana ma che segna un punto decisivo nella storia italiana la reazione aveva prodotto il fascismo con la complicità del re dell'alta burocrazia statale delle gerarchie vaticane degli agrari ed è la parte più retriva degli imprenditori industriali e abbiamo di fronte purtroppo il fascismo aveva di fronte solo un'opposizione incapace di costruire un'alternativa democratica tutto ciò consentì la vittima del fascismo la distruzione davanti non fu che un episodio
Dei tanti di di di di bestiale violenza che essi svilupparono in quelle in quel tempo ma Filippo Turati già nel gennaio del ventuno al congresso di Livorno fu o feriti con nell'individuare
Nella cultura della violenza è un elemento che avrebbe dovuto segnare il confine tra rivoluzione democratiche autoritarismo
La violenza fermava Turati per noi non può e non deve essere un programma Essa produce solo conseguenze dannose nessuno utile per questo rifiutiamo
Così come respingiamo la persecuzione dell'eresia dell'interno del partito essa fu l'origine e la vita stessa del partito la sua forza innovatrice il colto dalla violenza alla dittatura del proletariato la persecuzione delle visive
Ci sono anche frutto della mentalità di guerre si danno l'illusione che la rivoluzione sociale sia all'improvviso alzarsi di un sipario il canale di uno scenario nuovo
Noi pensiamo invece che questa rivoluzione di sia Jai procede per l'ente conquiste e si potrà avverare tanto più presto quanto meno il culto dalla violenza destinato al fallimento
Le ritarderà hanno il cammino e obbligheranno ritornare
E l'obbligano ritornare su se stesse la violenza e propria del capitalismo e delle minoranze che intendono opporsi e schiacciare le maggioranze è il contrapposto tra forze la paura la poca fede nell'idea
La paura dell'idea altro Śiva rinnega amento della propria idea e tale rimane anche se per un breve periodo sembra trionfare
Non abbiamo ancora saputo utilizzare il regime di suffragio universale di cui dovremmo essere coscienti ma con il richiamo alla violenza si desta la reazione rischiando di inimicarsi il mondo intero
Noi lottiamo troppo contro noi stessi lavoriamo troppo spesso per i nostri nemici
Intimo avendo oltremisura proclamando con una suprema ingenuità la preparazione dell'azione ultima svuotando quell'azione parlamentare che dovrebbe essere la più alta manifestazione del pensiero e dell'azione del partito no
Amici miei creiamo una controrivoluzione
Le classi che detengono il potere hanno più paura dell'azione legale del proletariato che dell'azione legale dell'insurrezione non vi sono scorciatoie dobbiamo la nostra dobbiamo tesse
La nostra tela ogni giorno e compiere quella due tenace fatica che non fa miracoli che non si culla nelle illusioni
Delle cose precipitate che crea oggi una cooperativa domani fa un sindacato di resistenza post domani si occupa della cultura operaia che si impossessa dei comuni del Parlamento che crea lo stato di domani e gli uomini capaci di governare né il timone
Maturati che come disse di lui Carlos Shelley
Prima che un politico era un educatore non fu ascoltato
Allora diamo la parola Ugo Intini che è un uno storico direttora davanti a quello che ha più titolo per celebrare questa iniziativa
Grazie gli affetti causa dettata solo l'unico direttore è rimasto dell'Avanti di storico
Ho scritto un libro di settecento pagine sulla sua storia e quindi non potevo mancare e quindi grazie a Walter Galbusera che mio amico da sessant'anni alla Fondazione Kuliscioff e al Comune di Milano
Il primo maggio mille novecentoventuno
Qui si inaugurava la nuova sede dell'Avanti degli assetati un palazzo al posto di questo dicevo
C'era Filippo Turati c'era sindaco Filippetti perché Milano era socialista trecento bandiere rosse adesso ce ne son due
Una folla
Un immenso corteo
Aveva la sua testa qui
E la sua coda era ancora agli empire piazza di Porta Romana
In effetti alla soglia degli anni Venti L'Avanti era l'unico giornale nazionale
Conte tipografie
Tre relazioni quella centrale a Milano policroma e Torino
L'unico giornale che si leggeva da Reggio Calabria a Udine corriere della Sera con tutto rispetto fuori dalla Lombardia muovere non è solo
Si potrebbe dire che davanti era la più grande istituzione culturale di Milano e lo è stata a lungo
Benedetto Croce e certo non era socialista
Scrisse intorno ai socialisti si aggrega tutta o quasi la parte letta della giovane generazione le citazioni sarebbero troppo lunghe
Ma scrittori che hanno collaborato all'Avanti sono andati da Edmondo De Amicis e pascoli Siro Mario Soldati
I critici teatrali da Gramsci a Paolo Grassi fondatore del Piccolo Teatro
Sino a Carlo Fontana sovrintendente alla Scala d'altronde come poc'anzi
I critici cinematografici
Da Luigi Comencini sino al nostro amico Pillitteri che doveva essere qui ma purtroppo non sta bene
All'Avanti è nato il socialismo certo ma anche il fascismo
Mussolini era direttore dell'Avanti e leader dell'ala massimalista del PSI
Cacciato nel mille novecentoquattordici per il suo sostegno all'ingresso in guerra dell'Italia
All'Avanti è nato però anche il comunismo è questo il meno noto
Gramsci era di fatto il direttore dell'Avanti di Torino
Lo spinse su posizioni sempre più leninista sino a che il direttore centrale serrati da qui lo cacciò e chiuse la redazione di Torino
Gramsci Togliatti Terracini ne uscirono fondarono l'Ordine Nuovo e il Partito Comunista
Direttore de L'Avanti sono stati due futuri presidenti della Repubblica Saragat e Pertini Bissolati Nenni sino a Craxi
Nenni ha difeso l'avanti da direttore contro i fascisti
E poi lo ha salvato dai comunisti perché in nome dell'autonomia nel mille novecentoventiquattro ha mobilitato il giornale e il partito contro l'ENEL
Quando ero capo redattore dell'Avanti
A Milano
Mi ha mandato Nenni e una sua foto scrivendo l'Avanti al quale ho dedicato la parte più importante dell'ambiente e in effetti e la così l'Avanti è stato il più grande ostacolo
Al
E infatti lo squadrismo fascista lo ha assalito distrutto cinque volte quattro a Milano e uno a Roma con morti e feriti da entrambe le parti
Il regime fascista può sequestrato sessantadue volte sì lo tengo chiuso nel mille novecentoventisei
L'Avanti clandestino e sopravvissuto a Parigi
Diretto da Danny passare Gatto
Poi sono tornati i tempi luminoso
Nel quarantacinque diventato con la liberazione il primo quotidiano Milano
Poi con Nenni ha guidato e vinto la battaglia per la Repubblica
Il quinto e ultimo assalto all'Avanti
Proprio qui il ventinove ottobre mille novecentonovantadue spiega questa cosa è stata la marcia su Roma
E come il re ha tradito la democrazia
Quel giorno i soldati erano schierati qui a difesa dell'Avanti
I fascisti hanno attaccato persino con mitragliatrici
I soldati hanno risposto hanno sparato e li hanno messi in fuga
I soldati sapevano che il Governo aveva decretato lo stato d'assedio e pensavo di dover sparare poi si è saputo che il re non lo aveva firmato
I fascisti allora sono tornati in forze i soldati si sono ritirati l'Avanti è stato distrutto
Un tipografo e caduto ucciso accanto Nenni che sparava con una rivoltella
Lì accanto la rotativa più moderna del tempo
E poteva stampare trecento mila copie
Con quella rotativa a Roma in via dalla guardiola si è stampata ancora davanti ai miei primi anni in cui ne sono stato direttore alla fine degli anni Settanta
Bene ho parlato troppo
Concludo con una nota positiva L'Avanti esiste ancora
C'è l'Avanti oculari né che esce tutti i giorni diretto da Livio Valdarno e L'Avanti della domenica che esce tutte le settimane in edicola diretto da Giada stazionarie
è una fiammella e viene tenuta accesa che eredita una grande storia e che spero cresca con il tempo
Grazie a cerimonia conclusa ricordo che la targa rientra nel palinsesto delle iniziative del Progetto memoria del gabinetto del sindaco grazie alla realizzazione voluta è anche finanziata pensate finanziate voluta dalla Fondazione Anna Kuliscioff nel suo presidente Walter Galbusera che ringraziamo davvero come Città di Milano
Per questa proposta di imperitura memoria della grande storia dell'Avanti e di monito contro ogni violenza piazza