Critica e militanti

Buongiorno da critica e militanti l'esaltazione della bellezza e lo speculare tabù sui suoi reali affetti nella vita personale o sociale rivelano oggi una rimozione collettiva del suo rapporto col sacro
Da un lato si insiste sui corpi armonicamente perfetti ma dall'altro come ragazzini delle medie o come adulti che si credono superiori si deride in genere chi resta a bocca aperta davanti
Alla visione di un corpo o molto bello essere dice rapito innamorato
Che superficiale mica così che ci si innamora lo sfottono i contemporanei mentre da parte loro alternano romanticismi cronici e meno erotici DAP
E invece lo si è sempre saputo spesso ci si innamora o se si preferisce sia invasi da una felicità traboccante
Proprio davanti alla bellezza sconosciuta che passa vederla e vedere attraverso la sua forma una rivelazione totale fanno allora una cosa sola
Impossibile non ricordarsi di una tale verità rimossa leggendo la trama di Yelena un bel testo è la parola più adatta
Pubblicato da Ponte alle Grazie firmato da Francesca Sensini esperta di letterature classiche comparatista italianista Nizza nonché raffinata esploratrice
Dell'officina di quel rivisitato del geniale tendenzioso dei poeti greci e latini che fu Giovanni Pascoli
I greci si sanno a fondamento della loro cultura non un testo sacro nella nostra accezione ma un corpus poetico e proprio per questo sono maestri
Nel riconoscere il sacro nel senso che si è detto restano aperti alla sua dismisura che insieme grazie al marchio di esclusione anziché addomesticare la relegando la alla sfera dell'estetica
Ecco quindi Elena emblema
Universale di questa bellezza sacra la donna eroina che con la sua nascita dall'uovo e modello della nascita del cosmo meticcia tra dèi umani animali sorella dei Dioscuri semi divini e della compiutamente umana Clitemnestra
Elena è concepita da Zervos che informa di cigno feconda leda regina di Sparta o forse Nemesi idea più antica che stabilisce la simmetria del fatto viene comunque da un mondo misto come lo è tipicamente quello del mito greco dove il felino il divino tendono a coincidere
E da un mondo vario in cui cioè ogni forza elementare si personifica un mondo dove non vale ancora il principio di non contraddizione cioè dove le storie non sono nell'oggi tenne storiche ovvero romanzesca
La Elena della Sensini col suo sorriso enigmatico
Per così dire Senaldi se stesse Omero donna è ricordo e racconto insieme continuo oblio è la spartana rigorosa che si fa rapire dall'ateniese Teseo
E la tentatrice che sussurra ai greci chiusi nel cavallo di Troia imitando la voce delle loro mogli
è l'ombra della gioia che raggiunge finalmente l'ombra di Achille
E la femmina quasi preterintenzionale mente ironica tra Giro du Marilyn Monroe che quando sceglie Menelao dice che cito la sua barba bionda aveva gli stessi riflessi dono dei suoi numerosi regali
A volte la scelta è solo una faccenda di adeguata illuminazione
Elena si trova insomma di continuo impigliata ma di continuo sfugge ad Amore e guerra amore come Guerra e viceversa
Ci ricorda che erosa una forza fanciulla morale
Senza accanimenti è senza colpe che gli attribuiamo soltanto quando vogliamo di vestirlo di abiti civili che non gli si attagliano ogni avventuroso amore per Elena è un'isola e un'isola è sempre un miraggio geografico
Sempre lei resta estranea alla sua storia
E ne quasi curiosa come se fosse quella di un'altra sempre resta tanto corporea quanto misteriosa come un sogno
Che una piccola macchia troppo viva sulla pelle non fa che ingigantire
Il mito in conclusione è una rete di possibilità
E il libro della Sensini nell'interpretarlo il fluido come la versione della sua protagonista l'operazione di la trama viene ma potrebbe essere floreale anche in senso storico liberti diciamo ma allude a quel clima per poi regalarci invece un linguaggio aderente alle cose mai gonfio troppo
A riccio lato sinuoso solo per accompagnare il senso e i sensi ogni capitolo mare o un lago dove le onde narrative più varie
Si sovrappongono e si agitano ma dentro la permanenza di una forma che le accoglie e le cale ma tutte ogni racconto del mito inevitabilmente si potrebbe dire la staticità delle Franziska però il telaio di Elena non è fermo come quello delle altre donne vi esce sempre l'ordito di un nuovo racconto solo li ospita tutti contemporaneamente
Elena si dice simile al verso di un poema che si può reinterpretare incastonare in mille testi instabile molteplice come il reale ma non dolosamente ingannevole
Posso essere ogni donna e nello stesso tempo nessuna afferma con frase di autocoscienza pirandelliana
Elena insomma e trama perché è parole trama che ricomincia si contraddice non può avere un prima e un poi è una donna che nasce dal nome e dall'arte di tutte le sue immagini sono vere come vennero mutandoni contraddicendosi
Ciò che dà senso via via i contrasti dell'esistenza e della realtà ciò che non muta
E la sua impermeabilità lunare
Proiezione dei desideri mimetici lei invece non desidera diventare qualcos'altro assimilando sì all'altro è indifferente e basta a se stessa come proiezione rimane
Un'immagine anche quando è presente è davvero nell'occhio di chi guarda il che ci riporta alla sua estrema attualità dato che viviamo in una società virtuale se lei ha fantasma di altre donne i suoi uomini sono fantasmi di altri uomini la differenza sta però appunto nel suo non aver bisogno d'altro mentre gli uomini si attaccano al suo spettro bovari Istica mente ne fanno quindi occasione di discordia di quella cosa violente insieme spettrale per eccellenza che la carneficina a guerra guerra che lei osserva e di cui sa definire con implacabile esattezza
I protagonisti proprio perché non vuole niente da loro o meglio non è velleità l'arte è questo e o distacco
Perciò Elena in triste per ciò che provoca ma mai pentita in My implorante o ansiosa senza volto come la necessità ripetiamo è il mito per eccellenza la forma cava di cui dice
Camillo in cui ognuno può versare i suoi significati che può dunque diventare l'Elena di diete Hall Elena appunto di Pascoli
Solo ci dice la Sensini nell'elegante il saggio in appendice pieno di rimandi dai classici
A Offenbach dalla scultura alla cucina
Solo Elena non è Beatrice è una ideatrice ante litteram tutta materia e tutto spirito ma non ancora simbolo idealizzato e poi rovesciato dell'amore e l'Occidente per rapirla alla terrorismo
In sintesi la trama di Elena è un compendio di storia della civiltà e anche una velata più o meno Autobiografia senza insistere Sensini lavora sul intarsi di citazioni in parafrasi e suggerisce un femminismo non come rivendicazione ma come oggettiva constatazione di un alterità
Ad esempio rifiuto della coppia come guerra di posizione dell'amore come esercizio della forza in sé
E ultima nota a chi lo legge avvertirà in ogni pagina l'amore dell'autrice per il paesaggio greco dolce perché scabro un paesaggio dove il sacro mostra tutto il suo mistero proprio perché è luce a risentirci venerdì prossimo