Un Paese, due cure. I divari Nord - Sud nel diritto alla salute

E non attive nella
Benvenuti nell'auditorium disse decidere una io sono Raffaela Milano alla direttrice dei programmi Italia Europa disse decidere ne sono felice di darvi un benvenuto a questa mattinata
Di confronto e di approfondimento
Siamo davvero lieti di poter ospitare qui la presentazione di questo lavoro della Svimez
Che ci parla di uno dei temi più rilevanti cruciali per il futuro del nostro Paese ovvero il tema del diritto alla salute
E come questo diritto sì rende efficace al Sud e al nord del nostro Paese è uno studio che riguarda che poi sentiremo presentato che riguarda in particolare le donne
E con quindi un focus specifico dedicato alle donne
E Luca Bianchi di Svimez ci ha chiesto anche di integrare questo questa vista con una vista dedicata ai bambini e alle bambine quindi parleremo
Anche di questo contanti amici relatori relatrici che sono qui con noi e quindi io voglio soltanto augurare buon lavoro a tutti
E e dare il via alla presentazione di un video al quale seguirà la presentazione di questo rapporto grazie
In Italia vivono due donne soffia a Bologna e Maria a Reggio Calabria vanno in trame sessanta anni sono impiegate ma il loro futuro rischia di essere molto diverso
Soffia da quando ha compiuto cinquanta anni si è sottoposta periodicamente ai controlli al seno previsti dall'azienda sanitaria locale per verificare la presenza di eventuali tumori
Sophia ha scoperto a cinquantacinque anni di avere un principio di tumore e ha cominciato subito le cure previste dal sistema sanitario pubblico dell'Emilia Romagna
Maria invece ha iniziato a sentirsi male stanca e con poche forze quando ha compiuto sessant'anni e dopo aver fatto i controlli le è stato diagnosticato un tumore in fase avanzata
Sofia da quando ha scoperto di avere un problema al seno frequenta l'azienda ospedaliera locali che dista pochi metri da casa sua Maria invece deve essere operata e ha deciso di andare a sottoporsi a un intervento chirurgico in una regione del Nord
I due sistemi sanitari dell'Emilia Romagna e della Calabria sono differenti e godono di investimenti molto diversi da parte dello Stato in tutte le sue ramificazioni
Sofia non ha avuto contraccolpi né di salute né economici Maria ha dovuto affrontare un lungo viaggio e ha dovuto far fronte a spese per lei e i familiari che le hanno dato assistenza
Le due avranno un'aspettativa di vita di terza
Un divario quello delle vite di soffia in Maria all'interno di un sistema sanitario nazionale pubblico che oggi comunque eroga sempre meno prestazioni del nord assunte dopo i tagli costanti alla spesa
Allora buongiorno buongiorno a tutti io sono serena la Caravella una ricercatrice della Svimez e oggi ho appunto l'onore di illustrarvi passaggi e temi fondamentali di questo reparto è un Paese dove pure ha che appunto come si evince dal titolo si focalizza sui divari sanitari territoriali in un contesto diverse già molto fragile un contesto nazionale caratterizzato da un progressivo ridimensionamento dell'intervento pubblico
Prima di passare però al all'analisi dei dati ne vedremo diverso Cynthia Means
Vorrei ringraziare Luca bianche Carmelo Petralia sono stati contrari dello studio Luisa Mosca che ha curato tutta la parte grafica anche nel video tutti i colleghi della Svimez per la disponibilità la pazienza se decidere Anna per l'ospitalità
Particolare anche Antonella Inverno Raffaela Milano e patti taccia giornalista che ha registrato una pulsione l'audio del video
E quanti Antonio freschi la giornalista di Repubblica da cui è nata l'idea originale e che abbiamo insomma con il quale abbiamo condiviso il percorso insieme
Allora io passerei vi presenterò diciamo poche slide in cui cerca appunto di mettere a fuoco i punti essenziali di questo Blair vedere Porta
Che non appunto la pretesa di dare un affronto gratti esaustiva addio i sistemi sanitari regionali ma di mettere insieme in fila gli ambiti più importanti di questi temi
Come ci piace dire unire i puntini dare una visita del del problema dei divari territoriali in Italia
Vado
Ok
Allora
Abbiamo visto la clip in questi raccontano le storie immaginarie di due donne una calabrese una emiliana che entrambe stanno affrontando la lotta contro il cancro alla mammella
All'interno però i contesti territoriali che sono punto molto diversi
E le foglie sono immaginaria però molto evocative di differenziali che ci sono in termini di risorse di qualità dei servizi e di opportunità di cura che sono offerti dai sistemi sanitari nazionali del nord e del sud
Allora ci siamo chiesti come iniziare ad inquadrare il tema sicuramente abbiamo provato a fare appunto una ricognizione quanto più esaustiva di tutti questi aspetti salienti
Guardando un po'ai temi della spesa definanziamento della qualità delle prestazioni all'interno di contesti socioeconomici profondamente diversi
E quindi poi passeremo e vedremo un quadro più approfondito della mobilità oncologica che abbiamo definito così nello studio la cartina al tornasole dei sistemi sanitari regionali
Però non possiamo prescindere a guarda dalla dimensione nazionale ha
E questo dato che presentiamo il primo
Abbastanza evocativo
Praticamente sarebbe appunto la spesa sanitaria querelante pro capite in termini reali quindi possiamo fare una comparazione
Tra Italia Francia e Germania
Lo vedete anche voi il dato diciamo immediato e un ha bisogno di molti commenti in Italia l'intensità del del settore pubblico dello sforzo pubblico in sanità
A livello pro capite la metà di quello della Germania e molto più basso di quello della Francia
Ma diciamo la cosa che salta all'occhio l'elemento che salta ancora più all'occhio è la stasi del dato se voi guardate addirittura è scesa la spesa reale protratta pro-capite entro il due mila dieci due mila ventidue
Quindi a riprova del fatto che c'è un progressivo diciamo definanziamento in questo in questo ambito così importante
E il gattone ventidue è netto qua abbiamo l'ultimo anno
Il dato italiano e cinquantacinque per cento di quello della Francia al quarantacinque per cento di quello della Germania questi sono numeretti che appunto rispecchiano questi differenziali che stiamo guardando
Non ci si podio scusate non ci son molto andiamo avanti
Prendiamo un altro diciamo dato sempre molto evocativo che si sta tanto è che appunto l'incidenza della spesa sanitaria pubblica sul PIL
La divergenza e gliene netta come vediamo ci allontaniamo progressivamente dall'andamento tedesco dell'andamento francese il divario negli anni si allarga
E vediamo l'emergenza pavida che porta un aumento della spesa sanitaria in tutti i Paesi ma il rientro diciamo Italia decori da molto più veloce per l'Italia
Ora perdonatemi diciamo non vi piccolissima riflessione stessa appunto si dice tutto divenne Dattilo ovviamente quello tedesco e quello francese molto più alto
Tra questi differenziali non spiegano il differenziale pro capite che abbiamo visto all'inizio quindi di fatto ci ha comunque l'intensità minore dell'intervento pubblico in Italia rispetto a quanto si fa nelle maggiori economie europee
Allora il Governo si è accorta sia fatto uno sforzo aggiuntivo nel video abbiamo visto che nel due mila ventisei secondo l'anagrafe la spesa pubblica corrente in sanità dovrebbe essere il sei virgola uno per cento del PIL
Allora noi sappiamo che con la legge di bilancio dell'A ventiquattro il governo ha destinato undici virgola due miliardi in più quindi rispetta gli obiettivi programmatici dell'anagrafe al fondo sanitario nazionale sono praticamente tre miliardi nel ventiquattro quattro al venticinque quattro virgola due del ventisei
Ma il punto è che questi tre miliardi aggiuntivi nel ventiquattro e secondo le nostre stime
Se tradotti in termini reali non sono sufficienti accorsi compensare o a compensare l'aumento dei prezzi che dovrebbe essere due virgola quattro no mentre invece diciamo sul fondo sanitario e lo zero virgola nove
Se vogliamo vedere un calcolo pro capite a come ci piace fare per conto dare l'idea della dimensione guardata era il ventiquattro addirittura la spesa scende di trenta euro rispetto al ventitré
Allora anche qui per dire lo spazio c'è stato tre miliardi sono stati messi e non sono sufficienti ne servirebbero tre più poi ovviamente vediamo che c'è un aumento della spesa pro capite venticinque nel ventisei però punta non è diciamo una mediazione così significativa
Tocca allora e passiamo all'altra faccia della medaglia
Il contributo della spesa privata revocato appunto di spesa sanitaria qual è la percentuale della componente privata e qual è la differenza rispetto agli altri Paesi ebbe nell'arte che una diciamo a bassa intensità dell'intervento pubblico e si traduce in una incidenza maggiore della spesa privata
Che significa che la spesa di va privata diventa più sostitutiva che integrativa quindi sono interno le assicurazioni private
Mitigato e quindi della compartecipazione alla spesa pagamenti diretti è la moda componente che appesantita una un grosso quattro della spesa complessiva sanitaria
E qual è la conseguenza diretta immediata che si ampia il fenomeno della povertà sanitaria
Guardate anche un attimo la differenza sempre rispetto a Francia Germania l'abbiamo prezzi perché sono diciamo le maggiori economie benchmark se vogliamo quindi cerchiamo di confrontarci con il benchmark vediamo effettivamente che la differenza veramente marcata Franza componente privata quindici versante Germania tredici Italia ventiquattro tra l'altro l'Italia aumenta rispetto al due mila classi negli altri paesi diminuisce
E la conseguenza diretta la vediamo qui
La povertà sanitaria
Sempre più famiglie povertà sta in Italia questo ce lo dice il creato un come da parte di un paio di settimane fa
E vediamo che sono un miliardo e mezzo alle famiglie italiane escono un milione e mezzo le famiglie italiane in povertà sanitaria
Che significa che hanno rinunciato alle spese sanitarie per motivi economici o che vogliamo affrontare ma si sono impoveriti per
Allora il crea cercando di approfondire il fenomeno io lassù passano velocemente su questo tema
Però visto che ovviamente sono in famiglie meno abbienti voglio in povertà sanitaria primo e secondo quindi quinto di consumo Ricci concentrate nel Mezzogiorno quindi io nel settantacinque gli anziani soli tra l'altro che devono affrontare le spese dei farmaci gli stranieri le famiglie con figli che devono scrivere affrontare le spese o d'un tratto odontoiatriche
Allora quindi umiliato un milione e mezzo a settecento famiglie al sud dell'otto per cento totale delle famiglie ma che non era anche molto diciamo evidente nelle altre regioni anche se c'è una forte variabilità
Però diciamo in termini aggregati abbiamo il cinque per cento a centocinquanta nove nel nord est quattro nel nord scusate cinque nel nove nel Nord Ovest e quattro nel Nord Est
Quindi differenziale anche qui territoriale molto marcato
E andiamo a vedere quale diciamo il differenziale iattanza sanitari
Che sono questi e noi ne abbiamo presi un paio opera sono sicuramente quelli più significativi
Il primo la speranza di vita alla nascita
Allora dalla differenziale uomini e donne si si conferma a favore delle donne questo perché di fatto sono meno interessate dalle malattie cardiovascolari e diciamo questo si conferma per tutte le aree del Paese
Però la vediamo lampante la speranza di vita per gli uomini nel Mezzogiorno per le donne nel Mezzogiorno relativamente più bassa rispetto alla speranza di vita di uomini e donne delle altre aree del Paese
Abbiamo riportato in giallo differenziali quindi sarebbe circa un anno e mezzo in meno per gli uomini enorme Maggio in meno per le donne
Questa Natta Martini parla da solo e poi c'è anche un altro molto interessante che la mortalità oncologica
Allora vediamo come cambiano appunto nelle aree del Paese abbiamo preso due anni anche per vedere se creando una dinamica in netta diminuzione in tutte le aree del Paese ma si riduce molto di meno nel Sud
Soprattutto guardate il dato della mortalità oncologica delle donne che di fatto rimane lo stesso segue di pochissimo mentre nell'arte a
Ma pensiamo una incidenza diciamo sempre più decisamente più bassa rispetto a quello che si registrava nel due mila dieci
Quindi troviamo differenziale più basso seminare unica e sì a differenza dei molto atto a favore del Mezzogiorno quindi l'incidenza più alta la mortalità ancora agile rispetto alle altre aree del Paese
Perché questi sono degli accertamenti sanitari e hanno N motivazioni ne hanno molte ma c'è una infinita letteratura scientifica che ci dice che sono anche collegati alla qualità del sistema sanitario
Allora qui andiamo un po'più diciamo di fino nel guardare nel dare un polemista di quelli che sono le prestazioni di qualità delle prestazioni sanitarie a livello regionale
Allora ce ne sono tanti gli indicatori noi abbiamo preso quello più utilizzato Ylenia i livelli essenziali di assistenza c'è tutto lo schema di motiva minore di monitoraggio che è molto complessa
Però Blair diciamo rende più agevole l'ha vista abbiamo sommato e vari punteggi e quindi creare una cartina
Le aree più scure sono quelle che funzionano meglio alle aree più chiare sono quelle in cui non si raggiungono diciamo i livelli essenziali delle prestazioni
Dove ad abbiamo l'allerta sono alle regioni italiane in che si definiscono inadempienti quindi non viene assicurata la regolazione delle acque in almeno uno dei tre ambiti che sono la prevenzione la distrettuale letteraria era
Questa l'ultimo monitoraggio che si riferisce all'anno due mila ventuno
Poi abbiamo un po'approfondito il tema della prevenzione perché il tema che affrontiamo con il video e qui abbiamo diciamo presentata un'agonia particolarmente evocativo perché alla fine troviamo la storia delle due donne emiliana
E la Calabrese guardate la copertura di screening mammografico nel biennio detto da ventidue
Allora i dati ce lo mostra appunto chiaramente nel senso la differenza anche qui è molto marcata
Le regioni sono le coordinate così per darvi diciamo alleggerirle nella lettura per la più alta quota di donne che fanno lo screening mammografico all'Inter dentro un programma organizzato pubblico
Allora perché ci siamo focalizzati su questo danno
Punto primo è uno degli ambiti diciamo coperti dai LEA punto secondo il cancro alla mammella più diffuso tra le donne punta verso la prevenzione salva la vita in questo caso perché c'è appunto una correlazione positiva tra una prevenzione precoce secondaria quindi fare gli screening subito
Per scoprire il tumore al primo stadio quindi non avere poi conseguenze negarli gravi
Ovviamente la differenza vedete il settantacinque virgola otto per cento delle donne emiliane lo fanno dentro programmi organizzati in Calabria solo l'undici virgola uno per cento e poi è chiaro il gradiente nord sud in tutte le altre quote
Il lusso le mammografie che si fanno privatamente
La percentuale più alta guardate un po'accade quella della Calabria
Quindi
Le donne vinto dare diciamo la percentuale di donne calabresi che fanno screening è la più bassa sommando i pubblici e privati e la quarta diciamo di donne che lo fanno dentro un programma privato quindi privatamente è la più alta
Tra l'altro anche qui diciamo numerosa letteratura ci disse che rivolgersi al privato funziona peggio perché molto spesso sa il rischio molto elevato di falsi positivi
Quindi andare far all'interno dei programmi pubblici organizzati che sono dentro i piani regionali delle delle prevenzioni e che dovrebbero appunto rispettare abile aderire al piano nazionale di prevenzione Italia lo fa da due mila fatto un piano nazionale di prevenzione che aderiscono tutte le regioni
Che però per formano appunto in maniera differente
Ora io quello riportato per errore ma quello dato della Calabria sono undici virgola otto le donne che fanno lo screening dei tre programmi ma sono solo il tredici per cento le donne che vengono invitati
Cioè la Calabria ha effettivamente una difficoltà nell'organizzare queste campagne di prevenzione
E lo scrive denunciano il piano di prevenzione del due mila venti due mila venticinque in poi in cui dice abbiamo un problema una sottodotazione di risorse e di personale né niente inadeguatezza dei macchinari e Nozzoli assenza delle attrezzature
E tanta letteratura ci dice anche che
L'adesione a queste campagne dipende anche dalla percezione della qualità delle strutture presso le quali vengono fatti controlli gli esami
Vado avanti e li faccia vedere diciamo il punto sicuramente più originale dello studio che abbiamo messo proprio le mani nei dati dell'AgeNaS per ricostruire la mobilità oncologica c'ha un portale in
In cui riusciamo ad avere appunto le direzioni
Dei pazienti che si spostano per farsi curare questi sono diciamo i volumi di ricordi quindi questi numeri si riferiscono alle madri ancora oggi c'è il particolare il volume dei poveri
E il dato aggregato sud è allarmante allora consideriamo venerdì ventidue ci sono stati i cinquantasei mila malati oncologici
Che residenti al Sud di cui residente al Sud dei quali
Dodici mila quattrocentouno si sono fatti curare in una regione del centro nord vale a dire che l'incidenza del fenomeno della mobilità oncologica da sud verso nord passata del ventidue virgola uno per cento
La percentuale molto elevato soprattutto se confrontata percorso inverso cioè quanti sono i malati oncologici del centro nord che si sono fatti curare nel Mezzogiorno lo zero virgola uno per per cento sono ottocento persone e guardando i dati nel dettaglio e vediamo che si tratta soprattutto di una mobilità di prossimità dal Lazio verso l'Abruzzo ad esempio della provincia di Frosinone verso quella dell'Aquila che sono appunto più vicini quindi di fatto non rispecchia il fenomeno di mobilità che noi rinunciamo come diciamo la cartina tornasole di una fragilità del sistema eccezionali del Mezzogiorno
Poiché guardate a sinistra non so se lo si taglia generali percentuali si riferiscono a la percentuale di pazienti oncologici
Che si Steen fa curare a lungo raggio quindi si sposta verso regioni che non sono confinanti anche quindi nuova abbiamo la Calabria al primo posto solo il quarantadue per cento
Seguiti poi da Campania Basilicata
Allora in particolare così diciamo per darvi un'idea dove vanno questi pazienti verranno queste persone malate a farsi curare
Abbia fatto un piccolo focus solo su Campania Calabria e guardare le regioni le destinazioni principali sono la Lombardia
Il Lazio e poi Emilia Romagna e il Veneto le regioni che stanno chiedendo l'autonomia appunto
Ma in parte anche le altre però diciamo l'incidenza è maggiore riflettono soprattutto queste quattro regioni
E qui diciamo cerchiamo un po'di varie conto di quello che ci siamo detti abbiamo messo infila tre messaggi fondamentali che sono quelli che proponiamo stressare anche con il nostro rapporto
Il punto primo il problema dello stanziamento le risorse destinate al Fondo sanitario
Questo diciamo adesso lo scriviamo proprio nero su bianco non corrispondono alla somma del costo dei LEA anche per questo ci sono delle Regioni ma di impianti le risorse non sono sufficienti ce ne dovrebbero osare di più
Qui è necessario incrementare l'intensità appunto del dello sforzo pubblico si in quest'ambito c'è un problema di torta data d'inizio questo
è importante avere una volta chiarirlo punta secondo l'allocazione dei criteri di riparto come vengono assegnate le risorse alle Regioni dal Fondo sanitario nazionale
Il criterio è sostanzialmente un ti Dario demografico quindi di fatto sulla base della popolazione in parte per un quaranta per cento la popolazione pesata quindi si considera gli ha fatto un'operazione Basic Massimo e dall'altra si considera la quota capitaria pensata quindi per il Papa
C'è un problema qui nel senso allocare tutte le risorse sulla base di questi criteri che pesano circa il novantotto virgola cinque per cento del fondo indistinto destinato alle regioni
Significa andare a sottostimare bisogno di pura del Mezzogiorno perché non si considerano i ritardi derivazione socio economica
I livelli di deprivazione socio economica sono fondamentali perché sono estremamente correlati al bisogno di pura dei cittadini
Me ne cito alcuni che sono quelli utilizzati solo per l'uno virgola cinque per cento
La mortalità precoce da un lato e pace è un indicatore sintetico attualmente utilizzato che sulla disoccupazione la povertà relativa e il tasso di scolarizzazione
Tanta letteratura si dice che la derivazione stesso economica fortemente correlata con la morbilità
E sarebbe la probabilità di ammalarsi di fatto
E se non si considerano questi assetati si sottostima il bisogno di curarsi sostituto stima il bisogno di cura del Mezzogiorno quindi noi auspichiamo che ci sia un ripensamento nei criteri di riparto una maggiore integrazione
Della a della questione dei criteri socioeconomici simili deprivazione
Punto terzo fondamentale
Se non facciamo neanche se tutto rimane così quindi se non allarghiamo questa torta non la facciamo ogni investimento massiccio in sanità manteniamo questi ritagli di riparto di fatto basati solo sulla popolazione
Abbiamo una ridistribuzione da nord verso sud micidiale perché le proiezioni al duecentottantadue mila ottanta ci dicono che il Sud si svuota del quaranta per cento per del quaranta per cento dei suoi abitanti c'è un effetto invecchiamento sì e
Insomma vi dico che appunto maggiore la fascia di persone anziane maggiore sono le risorse ma queste sacche invecchiamento non compensa l'effetto diciamo di sfruttamento della popolazione quindi Ilaria demografico funziona nel modo in quei paradossalmente quindi va a diciamo a distribuire maggiori risorse al nord poi andò dal Sud ragionando stampe in termini di torta data con una perdita di circa del sette per cento del proprio attuale finanziamento della propria quota di finanziamento
Che vanno appunto tutte ridistribuite verso le regioni soprattutto del Nord perché cento diciamo rimane abbastanza statico
Allora ne chiediamo a questi questa foto non non era forse può essere evocativa provocatoria però l'abbiamo senta perché ci ricorda no quel periodo della stele italiane in cui tutti avevamo il sentire comune di un'unità e delle leggi e soprattutto avevamo un po'all'idea di quali fossero le priorità
E la sanità era per tutti una verità emersi tanto nessuno si permetteva magari di fare discorsi divisi in quel tempo
Andrà tutto bene questa era una foto che giro moltissimo del primo bimbo nato diciamo durante la palla una pandemia con una questo pannolino per guardare un po'a tutti di quali fossero le priorità
Quindi il messaggio importante che vogliamo far passare oggi è che il rafforzamento della dimensione universale del sistema nazionale
E appunto la strada per rendere effettivo il diritto costituzionale alla salute questa no chiosa anche nel comunicato stampa alla dichiarazione del direttore
è una direzione opposta quella che si prende andando invece a fare
La donna l'autonomia differenziata in ambiti collegati alla sanità che di fatto tecnicamente sono ambiti extra LEA quando riguardano i livelli essenziali di assistenza
Ma che potrebbero ampliare ancora di più le differenze qualitative tra sistemi regionali e quindi
Per gelare maggiormente anche diciamo insiste anche condizioni di salute e poi come abbiamo visto dei cittadini al Mezzogiorno
Io ha concluso
Su questo campo pensò però spero di essere diciamo stata abbastanza metà
Grazie la
Spaccarotella
E invito sul palco la dottoressa minano interessa mandolino Luca Bianchi è Mino Carta bel lotta ci sono Antonio caschi la mi presento ordinò brevemente questo dibattito
Ho dato una mano diciamo alla Svimez se come nell'ideare il il video animato che avete visto all'inizio l'idea nasce dal fatto di provare a raccontare un po'i numeri che da anni raccoglie la Svimez che tiene viva
Il dibattito sul Mezzogiorno
E in particolare che fa vedere come i numeri incidono nella vita reale delle persone lo scorso anno ci siamo concentrati sul tema della scuola
Abbiamo raccontato come la vita di due bambini che vanno alle elementari a Napoli a Firenze del tutto diversa vicini ai cinque anni e ha una conseguenza formativa e anche nello stile di vita quindi anche nel futuro dell'aspettativa di vita dei bambini e adesso abbiamo raccontato invece come avete visto
La vita differente di due donne
Che vivono in questo Paese
E dovrebbe garantire i livelli essenziali in tutto il suo territorio come la vita di queste due persone e diversa
Non solo di fronte alla malattia ma anche l'aspettativa di vita questo perché non se lo Stato non garantisce servizi essenziali maniera omogenea nel nel nel Paese
L'idea appunto è quello di far capire insomma come non parliamo di numeri ma parliamo della vita della della nostra vita
Quindi inizio subito diciamo coinvolgendo ospite ringrazio in particolare Jinbe Nino dottor K Bellotto perché nell'ideare questo Lidia insieme insieme a Firenze ci hanno dato la chiave una chiave fondamentale che era quella appunto dell'enorme divario che c'è nella prevenzione evento dei tumori al seno delle donne e ci hanno dato l'idea di paragonare la Calabria con l'Emilia Romagna perché avevano raccolto dei dati che come dimostravano le norme differenti
Che cioè nel nel nella prevenzione
Inizio con la dottoressa mandolino loro simbolo subito coinvolge perché anche poi un impegno peccato The Sandrino DCT garanzia attiva danni cittadinanza attiva
Racconta come nel nostro territorio i servizi siano erogati in maniera del tutto differente le volevo chiedere nell'ambito sanitario in particolare come negli ultimi anni
E cambiato diciamo l'erogazione del servizio nel territorio e come i divari sono aumentati se sono aumentati secondo lei
Grazie grazie innanzitutto della relazione che abbiamo ascoltato da tempo utile e importante sicuramente i divari sono aumentati
Sono aumentati per una serie di ragioni intanto perché è peggiorata la condizione di qualità e di benessere di vita in generale delle persone
E quindi tutti siamo un po'più in difficoltà molti sono un po'più poveri
Molti sono notevolmente i più poveri e quindi in un servizio sanitario nazionale che non è più in grado del tutto di rispondere ai bisogni di salute delle persone chiaramente
E questo momento questo peggioramento delle condizioni generali
Provoca la minore o la maggiore capacità poi di far fronte con risorse proprie a quello che manca si dicevano molti scelgono alla fine di non curarsi
Le difficoltà ma che i divari sono aumentati
Anche perché subiamo in questa fase storica le conseguenze di anni e anni di finanza di definanziamento continuativo dei servizi
Molte delle cose che ci troviamo un po'a pagare in questi in questo periodo per esempio la carenza di operatori sanitari non sono delle cose che nascono all'improvviso
Durante o dopo la pandemia ma sono l'esito di scelte che negli anni hanno impoverito il servizio sanitario nazionale
E aumenta non perché comunque tutto il trend del nostro Paese in negativo noi chi giustamente nella relazione introduttiva ci siamo soffermati sul tema delle differenze tra Nord e Sud
Ma il trend globale del servizio sanitario nazionale nel nostro Paese comunque in peggioramento anche le Regioni più virtuose o considerate tali cominciano a fare i conti con le difficoltà nonché le scelte di cui parlavamo prima
Hanno provocato
E aumentano perché c'è un meccanismo di Governance tra lo Stato e le Regioni
Che è paralizza molto la possibilità di fare delle riforme di fare dei cambiamenti faccio un esempio su tutti perché si è parlato del tema dei livelli essenziali di assistenza livelli essenziali di assistenza sono stati e sono tuttora
E fermi e per moltissimi anni per decenni non aggiornati perché c'è un meccanismo e di governo delle politiche pubbliche tra Stato e le Regioni tra Stato e Regioni che spesso
Rallenta o addirittura blocca paralizza la possibilità di cambiare norme e procedure adempimenti e rende tutto molto farraginoso e molto difficile quindi ci sono una serie di fattori anche che ci permettono una lettura molto complessa
E sulla quale in questo momento si andrebbe a collocarsi il tema dell'autonomia differenziata io sull'esodo dico soltanto una parola
E l'autonomia differenziata parte se voi leggete la relazione di accompagnamento del disegno di legge
Della legge sull'autonomia differenziata parte da un assunto che è tutto da dimostrare cioè che ci possa essere un effetto traino delle regioni virtuose nei confronti delle regioni più fragili
Questo assunto non solo è tutto da dimostrare ma i dati che abbiamo dimostrato anche tanta esperienza che noi anche come cittadinanza attiva abbiamo sui territori dimostra essere non non corretto come approccio perché anzi si rischia più un effetto valanga piuttosto che ne affetto tra Ina si rischia più che e le aree più fragili si portino dietro anche le aree meno fragili del Paese piuttosto che il contrario che invece bisognerebbe Elia e come dicono gli amici di riabilitare l'Italia che è una organizzazione un'associazione che sia formata costituita proprio con questo obiettivo rileggere l'Italia partendo dalle aree più marginali dalle aree più fragili perché se diamo risposte a quelle aree è molto probabile che quelle risposte siano efficaci anche per tutto il resto del Paese
Ecco infatti nello studio Svimez
La sanità ha già una sua autonomia una sorta di punta di diamante l'autonomia differenziate risultato nella slide che facevano che faceva della dottoressa Caravella
Emergeva che il risultato non c'è alcun effetto traino meglio c'è un effetto traino perché il le persone si spostano se ne pensiamo nel Mezzogiorno il ventidue per cento
Dei malati si sposta verso verso il Nord con percentuali del quarantaquattro per cento ai malati oncologici dalla Calabria sono numeri impressionanti fanno capire come quel tipo di autonomia abbia completamente spaccato il Paese facendo uscire dal dibattito pubblico
Il tema di come intervenire perché adesso lo Stato anche difficoltà appunto per l'autonomia regionale della della sanità un dato che aveva colpito e qui voglio cono gelato telefonicamente conseguì decide si occupa moltissimo dal punto di vista sociale da anni
Di raccontare con numeri come la cattiva gestione politica di alcuni casi di alcuni settori provoca degli effetti sulla vita delle persone e dei dei bambini i in particolare abbiamo visto dalla slide che già adesso nel due mila ventiquattro un paese del G otto a uno virgola nove milioni di famiglie in povertà sanitaria ecco questo cosa significa
Non solo dal punto di vista sociale ma anche per i bambini che vivono in queste famiglie quali sono i rischi che corrono nel vivere in queste famiglie che oggi hanno difficoltà d'avere accesso alle cure il base perché stiamo parlando di questo stiamo parlando i casi rari
Ma grazie più che con i numeri rispondo con un caso concreto noi abbiamo un punto l'Ocean sella due con una Palermo quindi
Con un'associazione che si chiama Zhen insieme e abbiamo promosso con loro
Un ambulatorio sociale perché lo abbiamo fatto perché abbiamo incontrato tra le altre una mamma di due bambini un bambino di tre anni affetto da autismo
Una bambina di cinque affetta da una patologia neurologica e e la mamma ha avuto la diagnosi ha avuto anche la terapia per questi bambini cioè dovevano fare un ciclo di cure
E andata a prenotare il ciclo di cure per i bambini inizio delle cure dopo due anni e ha dovuto scegliere ha scelto di pagare le cure private per il piccolo seicentocinquanta euro al mese nidi non pagare le cure per la ragazzina più grande perché ovviamente non non c'entravano
E anche da questa storia è partito questo ambulatorio sociale che risponde a quello che dovrebbe essere invece un diritto alla salute per tutti noi quindi in realtà diciamo credo che ci dia proprio con l'idea di quello che può succedere in una famiglia in condizioni di povertà e noi abbiamo un milione trecento mila
Bambini adolescenti in povertà assoluta in Italia un dato altissimo la fascia sociale più colpita dalla povertà quando manca un accesso alle cure forse la cosa più frustrante proprio l'incontro con i genitori ai quali viene fatta una diagnosi
Viene prescritta una terapia e poi l'accesso alla terapia non è non è garantito non è possibile detto questo voglio dire anche un'altra cosa subito
Siamo in uno dei Paesi con il miglior servizio sanitario per l'infanzia cioè abbiamo un servizio sanitario nazionale che assicura per i bambini e le bambine un accesso universalistico
Gratuito
E diciamo uno questo è anche un patrimonio da difendere per cui noi leggiamo vedendo insomma il mondo anche i Paesi sviluppati del mondo
Dobbiamo riconoscere che in Italia noi abbiamo un servizio sanitario che consente a tutti i bambini permesso di soggiorno sì permesso di soggiorno no
Soldi si soldi nodi accedere per esempio le cure no ospedaliere quello che manca di cui si sente fortemente bisogno nella rete di assistenza di base la rete territoriale
E anche le cure pediatriche siamo ai minimi storici delle nascite ci mancano mille quattrocento pediatri sembra un paradosso nascono pochissimi bambini non riusciamo a garantire una figura così essenziale come il pediatra e le migrazioni sanitarie che sono un problema per tutti quando avvengono per una cura pediatrica tante volte sono un vero dramma per una per una qualsiasi famiglia si trovi in queste circostanze
E allora grazie davvero per aver fatto questo studio che mette in evidenza questi campanelli di allarme per un servizio sanitario nazionale che dobbiamo anche proteggere e difendere nei suoi principi fondamentali di universalismo
Eccetera eccetera e poi anche cosa vedere si diceva appunto Annalisa diceva tutte le i rischi no di un'autonomia differenziata in questo contesto io ricordo anche grandi investimenti previsti dal Piano nazionale riprese resilienza abbiamo no
Viste disegnato questo sistema di sanità più fatto con le case della salute
Fatto con una rete di servizi di cui abbiamo anche scoperto l'importanza con il coprite perché e concludo ma voglio dire anche questo
Il copilota messo sotto il riflettore ai bisogni di salute di alcune fasce di età
Che
Prima erano del tutto trascurate penso agli adolescenti e penso al tema del benessere psicologico e della salute mentale con il copia intervenuto
Alla luce un mondo di bisogni sanitari non presidiato non coperto proprio assolutamente non coperto del tutto in alcune zone del Paese
E allora quindi da dove partire ecco e mi sentirei di dire che si la povertà economica la povertà educativa lo si diceva anche nella relazione hanno un fortissimo impatto sui determinanti di salute le cose non sono sganciati
E quindi è un paradosso avere le zone più povere dal punto di vista educativo del Paese dove anche il sistema sanitario è più povero perché lui dovrebbe essere anzi un'offerta potenziata per rispondere a quel che quindi ecco su questo c'è da lavorare
Quel gap educativo e che per sanitario raccontato alla Svimez l'anno scorso e quest'anno in maniera profonda sulla sanità coincidenza poi sul sull'aspettativa di vita delle persone complessiva ci sono grande dibattito alla Svimez su questo tema non si può legare che lamenta un solo fattore è chiaro però sul tema delle diciamo della prevenzione del tumore al seno
Per esempio c'è l'incidenza maggiore di mortalità al Sud rispetto al Nord perché insicura nappa S tendiamo a pensare
Ute come Guarneri tra l'altro allora ricordiamo anche nel Sud Italia c'è il più alto tasso di bambini obesi presa in sovrappeso
Il minor livello di
Scuole con la mensa scolastica gratuita il minor tasso di sporta da per i bambini quindi come dire tutti questi determinanti qualche compongono no una vita sana
Dura però essere sostenuti da un investimento mirato proprio dove questi dati ci dicono che c'è l'emergenza
Ecco il dottor K per lotta diciamo sta conducendo una vera e propria campagna in difesa del sistema sanitario pubblico per esempio lo sta facendo anche che l'ha fatto sempre diciamo ma anche prima che arrivasse in Parlamento il DDL Calderoli sull'autonomia differenziata dottor carta Perrotta ma noi oggi cosa stavo rischiando come sistema Paese
Per quello che sta avvenendo non solo sul tema dell'autonomia ma proprio su la difesa del sistema sanitario pubblico cioè che sino a che livello di rischio siamo diciamo per per il nostro futuro anche
Ma se volesse rispondere con uno slogan ma direi che stiamo scivolando lentamente ma inesorabilmente da un servizio sanitario nazionale fondato sulla tutela di un diritto costituzionale
A ventuno sistemi gioco di parole voluto sistemi sanitari regionale basati sulla legge del libero mercato ecco questo è diciamo lo scenario di medio periodo
Su questo permettimi di di fare una piccola aggiunta a quanto tetto diversamente alla rissa Bardolino o la questione che le regioni del Sud possano avere maggiore vantaggio dall'autonomia indifferente differenziate maggiore tra per la sanità è una balla spaziale permettetemi il termine perché tutte le regioni del Sud stanno in piano di rientro è il Molise la Calabria sono commissariate si salva solo la Basilicata
Quindi regione che già in una situazione ordinaria non possono gestire tutti gli aspetti organizzativi perché hanno le ganasce ecco per utilizzare un termine diciamo che ci fa capire che il loro piano di riorganizzazione e riqualificazione in qualche maniera ostacolato da dal piano di rientro siglato col ministero loro in questo momento non possono prender nessuna autonomia aggiuntiva quindi questo è bene che ce lo diciamo
Perché risulta a mio avviso incomprensibile oltre che autolesionistica
Il fatto che alcuni presidenti di Regione del centro sud a statuto ordinario dicono che l'autonomia differenziata porta lavoro dei vantaggi questo non è vero e va detto diciamo o a voce a voce alta tornando alla risposta alla tua domanda al di là dello slogan
I problemi sono sostanzialmente di varia natura uno è quello del sotto finanziamento ed era un buon sotto finanziamento che
I confronti correttissimi fatti con Francia e Germania non restituiscono a mio avviso quello che l'entità perché Francia e Germania oggi permettetemi qua la metafora calcistica giocano un altro campionato noi abbiamo identificato
Ma credo anche tu il due mila dieci come l'anno diciamo in cui si comincia a a perdere terreno dal punto di vista della spesa sanitaria pubblica
Perché noi nel due mila dieci spendevamo quanto parliamo di spesa sanitaria pubblica pro-capite quanto la media dei Paesi europei dove stavo dentro anche la Francia la Germania ci stanno dentro anche paese che spendevano pochissimo
Dal due mila dieci tra la forbice comincia ad allargarsi e arriva nel due mila ventidue a alla cifra di ottocentotrenta euro pro capite
Ottocentotrenta euro pro capite moltiplicate per cinquantanove milioni di persone sono circa quarantotto miliardi
Sembrerebbe poco ma se noi sommiamo tutti che accumulate annualmente c'è quanto abbiamo perso nel due mila undici nel due mila dodici due mila tredici arriviamo alla cifra mostro di quasi trecentotrentotto miliardi quindi il Paese Italia
In tredici anni dal due mila dieci al due mila e ventidue ha perso di spesa sanitaria pubblica trecentotrentotto mediante allora qualcuno spiega
Come sia possibile col mantenere in vita una infrastruttura dove ci sono struttura tecnologie modelli organizzativi e soprattutto capitale umano
Saltano senza che poi un giorno tutte i nodi arrivano al pettine ecco oggi tutti e nove sono arrivati al pettine perché la situazione che noi oggi viviamo con il personale sanitario che purtroppo è arrivata per alcuni versi a un punto di non ritorno perché oggi il paradosso quale ci servono o una montagna di infermieri anche per riorganizzare quella che l'assistenza territoriale ma non ce le abbiamo quindi anche se avessi i soldi non ce li avremmo perché abbiamo portato a un livello anche di demotivazione sia professionale ma anche di giovani che non vogliono più fare alcune professioni
Allora questi non sono aspetti che si recuperano in poco tempo
E poi c'è l'altro problema legato alla questione delle riforme perché i soldi servono io dico sono condicio sine qua non ma non bastano perché noi comunque abbiamo ancora un modello organizzativo di remunerazione di erogazione dei servizi di gestione delle cronicità di integrazione socio sanitario che è legato a riforme che appartengono a venticinque se faccio anzi sono sì venticinque se faccio riferimento a vado dal nove ma più di trenta se faccio riferimento alla a alla ma cinquecentodue alla cinquecentodiciassette
Quindi è inevitabile che dal punto di vista diciamo dei modelli organizzativi
Dove in mezzo c'è stata una transazione demografica a digitale c'è tutto quello che cambia di fatto il modo di erogare l'assistenza oggi noi non siamo più perfettamente allineati se su questo ci mettiamo il carico
Dell'autonomia differenziata che inevitabilmente anti RAI chiatte nord-sud anche in un momento di grande difficoltà
è evidente che diventerà molto difficile recuperare questo sistema tra l'altro permettimi aggiunge un'ultima cosa
Ah se ma a me sembra un po'schizofrenico che noi sottoscriviamo e indebitiamo le future generazione per il PNR che ha come obiettivo trasversale a tutte le missioni è quello di ridurre le diseguaglianze regionale territoriale di rilanciare il Mezzogiorno
E poi mettiamo in piedi una legge che finisce poi per ampliare queste diseguaglianze e tra l'altro volendo parlare anche dei numeri anche per arricchire diciamo
La tua relazione la rimodulazione del PNR presentata a fine agosto al governo e approvata dalla Commissione europea a fine novembre penalizza ulteriormente il centro sud perché tutte quelle case di comunità tutti quegli ospedali di comunità centrando operative territorio che sono stati espunti
E che devono essere pratica e che di fatto sono a carico delle strutture da costruire ex novo dove stanno stanno prevalentemente al centro sud
Noi con l'assistenza domiciliare siamo indietro sul target italiano siamo al sessantasei per cento dobbiamo raggiungere duecentonovantadue mila persone a marzo del due mila ventitré l'abbiamo spostata uno dopo un anno dopo ma perché perché soffre molto indietro sull'assistenza domiciliare quindi paradossalmente anche uno strumento che dovrebbe rilanciare la sanità che non può ovviamente rappresentarne la stampella di un servizio sanitario claudicante
Finisce paradossalmente alla luce di queste prima colazione per penalizzare ulteriormente al centro-sud allora da qualche parte delle decisione politiche bisogna prenderlo perché altrimenti questo significa stacchiamo i vagoni del sotto voglio dire e chi s'è visto s'è visto questa è una battaglia che noi abbiamo il dovere civico di continuare a a mantenere perché il servizio sanitario nazionale rappresenta qualcosa che non possiamo perdere
Pesano
E tra l'altro
Citava deve averne che è andato
Nella sua filosofia è nato fin dall'inizio dell'Italia avuto influsso degli altri Paesi europei proprio perché l'Italia a differenza di altri Paesi europei ad e di vari al suo interno che non hanno altri altri assommata a dare retta ed abbiamo divari
Non solo in sanità ma anche economici e culturali all'interno sul Paese che sono maggiori di quelli di Romania Ungheria Bulgaria tant'è vero che ripetono abbiamo avuto una cifra enorme per adesso nel dibattito pubblico
E anche politico
In generale non solo di governo ma anche di opposizione non si parla più per esempio dalla quota quaranta per cento che era stata inserita come pannicello caldo serve evitare quello che tutti ci aspettavamo dice che poi alla fine se mette in concorrenza
Le regioni del sud degli enti locali del Sud delle istituzioni del Sud con quelli del nord sui bandire per è chiaro che poi tiene collega caduto con l'Emilia Romagna che ha fatto ancora più asili nido i quelli che tirava giustamente per il loro punto di vista ma al Sud il divario non se colmato passò assolutamente mi stava raggiungendo questo dico la faccenda deve stimare che porta il quarantatré per cento delle risorse al volante della Lampre la rampa non se ne parla più ha rappresentato diciamo una sorta diciamo che falsa illusione perché alla prima occasione diciamo il Sudan però per la sanità è stato nuovamente ha penalizzato sì sì ma non se non se ne parla più tra l'altro ecco quello che verrà al direttore bianche insomma la Svimez
Oltre a fare delle analisi appunto per tenere vivo il dibattito quella fiammella del dibattito che c'è sui sul Mezzogiorno e sui divari nel nostro Paese fa anche delle proposte insomma su come diciamo provare a cambiare strada ecco
Sul tema sanitario quali sono secondo e le cose principale che si dovrebbero fare insomma per fatta questa fotografia abbiamo raccontato oggi sì allora tanto tra una premessa
Inserire
Prima insomma intanto ringraziare ovviamente se decide per primi soprattutto Nino carta per lotta perché insomma dal dall'inizio Moccia un po'aiutato ringrazio che Cittadinanzattiva
La premessa riguarda
C'è di che stiamo parlando oggi alla perché la Svimez che è tradizionalmente la sua azione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno oggi parla di di vari sanitari perché io credo che almeno quello che ci siamo resi conto degli ultimi anni che sta succedendo qualcosa nel Paese che siccome non era mai successo e nessuno se ne
Ed è quello poche fra Chievo Antonio su cui stiamo lavorando da tempo cioè la stessa questione meridionale si è tramutata in divari rispettive cioè cosa vuol dire
Vuol dire che eravamo abituati nel corso del tutto la storia repubblicana in una diciamo molto altalenante convergenza economica
Tutti abbiamo studiato che prima fase degli anni Cinquanta e Sessanta un po'il Sutera combattuta c'era diciamo al Nord pose di nuovo l'intuizione da questa alternanza di fasi di convergenza e divergenza
Ma era sostanzialmente appurato chiesto i principali indicatori sociali
Tendenzialmente c'era un percorso di convergenza che sembrava inevitabile
Se vuole vedere i dati fino agli anni due mila su dei dati
Sulla scolarizzazione pria sull'autorizzazione all'alfabetizzazione qua sulla regolarizzazione secondaria poi superiore tutti i dati di carattere sanitario aspettativa di a erano tendenzialmente convergenti e non accadeva signore tendenzialmente migliori diciamo dalla metà degli anni novanta perché perché si vive meglio cioè il sole alle sonorità retorica del sud
Improvvisamente però nella diciamo assenza di percezione del paese e direi addirittura di assenze percezione di chi si occupa la questione meridionale prevalentemente
Ex ho notato che è cambiato si è invertito il trend degli indicatori sociali mentre gli indicatori economici più o meno quando tempo uguale sette di varia sensatamente stabile
Abbiamo da partire dall'indebolimento dei servizi pubblici si è creata una frattura sociale
Che ha portato ad ampliarsi le disuguaglianze all'interno del territorio in questi indicatori che mai pensavamo mai di pensare di legge il divario Nord Sud sulla speranza di vita
Io pensavo fosse un esercizio degli economisti dell'Ottocento sostanzialmente non m'aspettavo nel due mila venti di dover fotografare il divario sul saper sulla sulla possibilità di sopravvivere a un tumore o sull'aspettativa di vita
Questo ci ha fatto molto riflettere
Probabilmente anche su diciamo in qualche misura sulla nostra incapacità di rappresentare il movimento quello che succede o almeno di letti dare una lettura in qualche misura diversa la questione meridionale
Però evidentemente è successo qualcosa al Paese
Incontro questa frattura nel due mila otto due mila dieci che troviamo in tutti gli indicatori quindi il pezzo della sanità di cui parliamo oggi è un pezzo di una storia questa dell'ampliamento di disuguaglianze
Che secondo me potrebbero indurre a una riflessione politica molto più molto più profonda perché riguarda l'intonazione delle politiche nazionali non riguarda le caratteristiche la politica per il Sud
E sarà e questo è il tema ed è il tema par perché sulla sanità è particolarmente rilevante e non soltanto perché ovviamente impatto sulla vita delle persone perché la Sai da un altro elemento come particolarmente interessante
Che è la politica più identificata con le classi dirigenti locali già da oggi
Cioè di fatto sulla sanità è già molto identificata come politica regionale
E a me fa molto pensare
Che cosa succede al sud al Sud dai Pirelli inferiori di servizi tendenzialmente in peggioramento
Senza che questo sia sostanzialmente un un elemento di dibattito pubblico cioè se paradossalmente i presidenti e le regioni diciamo solo più valutati sulla voglia di spendere i fondi europei che non soffra di mettere a regime
La spesa sanitaria che invece molto rilevante dal punto di vista invece l'intermediazione politica perché necessarie nota è notoriamente un tema invece rilevantissimo in termini diciamo di gestione intermediazione politica
Quindi è questo è quindi è un tema particolarmente rilevante a me cosa che m'ha colpito
Noi abbiamo analizzato e qui vado un po'sulle proposte e i criteri di riparto nazionale il sistema sanitario nazionale
Cioè nel corso degli eventi quindicenne non siamo rivendica azionisti come Svimez l'horror non possiamo non lo siamo mai stati ma dove c'è un tema dove oggettivamente i criteri di riparto ancora prima del diciamo l'introduzione del sistema sanitario nazionale ma ancora di più anche dopo sono sostanzialmente penalizzanti rispetto regioni meridionali e questo è accaduto senza che nessun presidente Regione minimamente si sia posto il problema
Cioè quella che le la la la sarà in Italia un grande tema politico in termini di gestione del territorio non è l'assoluto Alberto trema di battaglia politica a livello nazionale come di cui bisogna definire le i criteri di riparto del servizio delle del fondo sanitario nazionale ormai letteratura quello che noi diciamo su modificare i parametri
Rendendo diciamo dando un peso maggiore agli indicatori di deprivazione economica e sociale è abbastanza consolidato in letteratura
Molto poco portata avanti in termini dibattito politico se non per un pezzetto che è riuscito il presidente De Luca l'anno scorso porre il tema bella talmente macroscopicamente aveva talmente ragione che comunque un pezzetto gliel'hanno dato però non è stato tema di battaglia complessi
Quindi la sanità per quello è un tema centrale quindi cosa si può fare ovviamente
Lì c'è un piccolo decalogo di proposto da interno della zona del rapporto che riguardano ovviamente un incremento della spesa questo tema fondamentale della delle modifiche del reparto l'altro
Diciamo non è una proposta è capire che il modello di Paese vogliamo
E lì la vera scelta la sua autonomia è questo il tema con un'aggravante un po'più tecnica e attenzione
Nonostante molto si dica sul fatto che l'autonomia non può partire finché non ci sottiletta sappiate bene che questo non è vero
Il per il segno di legge Calderoli prevede che su tutto ciò che non è lettura l'autonomia differenziata immediatamente al momento in cui si approverà la legge
Attuabile
Addirittura se vede la l'ultima legge la lettera in cui l'ex governatore Visco scriveva all'ex presidente della commissione eletto da Cassese
Di critica ai lavori della commissione il tema lo sottolineava attenzione al tema sanità attenzione al tema parità perché nella salita s'è fatto una scelta diciamo politica i LEA corrispondono a Lille
Tutto ciò che non è LEA non sarà letto tutto ciò che era un eletto potrebbe essere oggetto di un attuazione anche accelerata dell'autonomia differenziata
Questo che vuol dire di rosa molto meglio di me fondi sanitari integrativi retribuzione dei
Degli infermieri e degli dei dei medici cosa vuol dire vuol dire andare sulla strada di un rafforzamento
La potenza e la possibilità di rafforzare figura di qualificare meglio
I sistemi sanitari regionali del Nord al che chiaramente farebbero sicché per effetto delle quote di compartecipazione potrebbero ridurre diciamo il contributo di solidarietà in qualche misura regioni del nord e qual è il modello che viene fuori un rafforzamento dell'appunto dei sistemi del nord
Un ulteriore rafforzamento diciamo ampliamento dei fenomeni di mobilità su tutto il Nord che sono quelli che poi introducono il circolo vizioso da quella vita non uscirà più perché quanti più meridionali vanno a curarsi la Lombarda quanto più risorse le regioni del Sud
Andando regioni del nord per compensare queste spese
Questi maggiori risorse permetteranno maggiori investimenti e quell'ulteriore addirittura in prospettiva pagare meglio e quindi attirare i migliori medici da tutta Italia e quindi a quel punto introduce un meccanismo divaricate
Per quello dico chiediamoci che tipo di Paese vogliamo che porterà inevitabilmente ad avere al sud in cui avremo tutti in vacanza perché c'è il sole e il mare poi però se dobbiamo lavorare otto maggior ragione dobbiamo studiare o se dobbiamo curarci poi abbiamo invarianza davo in città al nord e poi rientriamo giù per poter censore e il mare mandolino la pizza e tutto ciò che indubbiamente sappiamo caratterizza il Mezzogiorno nell'immaginario di moltissimi dibattito in moltissimi attori del dibattito pubblico nazionale
Chiuso
E anche questa
Diciamo queste immagini diciamo appunto della pizza e mandolino come racconteremo a breve con la spina ci speravano si deve fare una breve e anche l'immagine che nei numeri non esiste perché poi il turismo non è assolutamente la panacea di tutti i mali anzi tutt'altro
Ma lo scenario che viene fuori
E che ha raccontato la Svimez e che viene fuori anche dal dibattito e quello che non solo ci stiamo portando verso un futuro dove ci sarà una desertificazione di un'aria del del paese la stima se calcolato che da qui ai prossimi
Sessant'anni
Otto milioni di residenti del Mezzogiorno non saranno andati altrove e questo porterà quindi a una sedia desertificazione economica in tema sanitario porterà a spostare risorse altrove
Etico anche a livello sociale culturale un deserto assoluto e con l'autonomia si tolgono quelle leve alla politica al Governo centrale per ridistribuire quelle risorse perché l'autonomia coi del con di fatto non consentirà a nessuno governo
Del paese di poter avere di poter incidere sulle polemiche le politico nomi che per riequilibrare in qualche modo quello che ero questo scenario perché solo come ha calcolato la Svimez con l'autonomia correggetemi se sbaglio di Emilia Lombardia
Veneto
Il diciamo e qui come minore gettito nazionale di IRPEF e Iva si arrivava a circa nove miliardi di euro ecco il governo Draghi aveva fatto per esempio calcolato il per quanto riguarda una parte del servizio scolastico il tempo pieno se non sbaglio è solo per quello occorre un investimento per riequilibrare i divari territoriali di un miliardo di euro ecco per dare l'idea dello scenario al quale al quale diciamo ci stiamo andando nell'assenza totale del dibattito politico
Purtroppo devo dire in generale insomma perché non non solo le classi dirigenti del Sud di ogni colore non fanno non alzano la voce su questo su questo tema
Ma nemmeno insomma livello nazionale c'è una presa di coscienza di quello che di quello che sta avvenendo nel nel Paese ora non so se qualcuno degli ospiti e relatori vuole aggiungere qualcosa perché c'è stata qualche suggestione che
Volevo solo aggiungere un piccolo dettaglio da quello che diceva Luca a allora i e maggior autonomia differenziata per fare una metafora questa volta automobilistica come a un circuito del Formula uno dove ci sono ventuno macchine diciannove Regione due province autonome
Che già nella griglia di partenza hanno quelle posizioni che abbiamo visto qui in Emilia Romagna Veneto Lombardia stanno già in testa
Indipendentemente dagli aspetti fiscali ed economici l'applicazione delle maggiori autonomie determinerà l'impossibilità per le regioni del Sud di fermarsi ai box di fare pensieri
è permetterà a quelle del Nord di fermarsi più volte di cambiare le gomme diciamo di fare in modo che quelle posizione chiama praticamente già nella griglia di partenza permetteranno di doppiare più volte quella sotto ed è opportuno fare due tre esempi primo maggiore autonomia intermedi contrattazione collettiva del personale in pratica che si chiede io Regione posso in relazione a quelle che sono le mie capacità di spesa fornire ai professionisti sanitari medici infermieri ma dubito migliori condizioni economiche del lavoro conseguenza migrazione non più solo di paziente ma anche di professionisti sanitari Secondo maggiore autonomia intermedi ma aspetti che riguardano o i criteri del rimborso i criteri di definizione della del costo delle prestazioni una regione che c'ha una grande presenza di privato potrebbe spostare diciamo con questa autonomia molto da quella parte
Come diceva Luca Capalbo servita ad intervenire sui fondi sanitari integrativi cioè si tratta di di sé di autonomia è talmente pervasive qualcuna a l'ho definita diciamo anche eversiva da questo punto di vista rispetto all'unitarietà del servizio sanitario nazionale che finirebbero addirittura per impedire al governo centrale per effettuare quei monitoraggi che oggi vediamo in maniera univoca perché sarebbero comunque viziati quindi indipendentemente da quelli che sono tutti gli aspetti squisitamente fiscale e finanziaria su cui non voglio entrare l'applicazione della maggiore autonomia in sanità
Alcune conosciamo altre non le conosciamo perché di fatto si potrebbe chiedere di tutto e di più
Che viene però comunque per fare in modo che ci sia questo continuo doppiaggio di chi sta avanti rispetto a chi sta indietro
Questo è il vero reale motivo per cui no e allora chi esimo in Commissione affari costituzionali che la sanità dovrà essere spunta dalle materie su cui la Regione potevano chiedere maggiore autonomia perché quella dove oggi i diritti civili rischiano praticamente di avere maggiori conseguenze per le regioni su
Dottoressa mandolino
Grazie vorrei dire una cosa rapidissima proposto di partecipazione perché il dato che più veniva fuori nei nostri interventi non è anche l'assenza di un dibattito diffuso su questi temi
Noi abbiamo anche come Cittadinanzattiva ha provato a fare una richiesta di accesso civico rispetto alla commissione che si sta occupando di definire i livelli essenziali delle prestazioni
E ci è stato risposto che sono tattiche non si possono condividere perché sono in progress cioè le decisioni sono in progress e poi il proprio per questo si dovrebbero condividere perché invece arrivare quando le decisioni sono già prese renderebbe l'opera di partecipazione di dibattito pubblico del tutto inutile
Quindi io penso che in questo momento questo sforzo che anche occasioni come queste vanno nella direzione di fare questo sforzo di rendere questi temi che sono molto tecnici quindi molto poco come dire comprensibili no ma le cui conseguenze sono invece saranno invece estremamente concrete e tangibili sui destini delle persone e delle comunità questo sforzo
Vada assolutamente fatto anche uno sforzo di semplificazione di questi temi inteso come e possibilità di renderli un fattore di apprendimento comune
E e quindi su questo penso che tutti quanti abbiamo una responsabilità anche un potere perché nel nostro o o il perimetro diciamo ciascuno può fare un passo in più per rendere più intellegibili queste questioni
Grazie
Voi voi conclude qualcosa lo davo per la già sapesse niente sì
Dalton tu sei padrone di casa
Ora vogliono a allora niente solo per ma sembra che Annalisa ha detto una cosa importante cioè cercare anche quello che si è voluto fare oggi quindi grazie davvero alla Svimez
Anche per la relazione per il lavoro e anche per il video
Perché poi alla fine no un dato che poi diventa due donne di sessant'anni che hanno lo stesso problema che dicono due percorsi così diversi ha indubbiamente una capacità comunicativa che può aiutare anche a capire qual è la posta in gioco ecco forse davvero nel Paese non è chiarissimo qual è la posta in gioco è cosa sta succedendo ogni sforzo di creare occasioni di questo tipo per approfondire per costruirsi l'opinione un parere e poi di uscire anche incidere sui meccanismi che sono in atto credo che abbia un grande valore e quindi grazie davvero per questo studio cerchiamo di fare in modo che queste occasioni almeno l'articolato Save the children
Diventi non sempre più frequenti perché abbiamo bisogno che la conoscenza Guidi
L'azione politica troppo spesso la conoscenza i dati vanno da una parte e le politiche vanno dall'altra quindi ricongiungere la conoscenza né politica è davvero una sfida fondamentale quindi grazie per essere qui Berlioz poi
Circolare
In Medioriente e i contenuti saluto il
Dove il professore già anomala presente nella nella Firenze che è venuto grazie a tutti