La scuola e il merito. Intervista alla professoressa Francesca Borruso

Radio radicale
Parliamo di quello che sta avvenendo in Francia delle riforme per la scuola pensate dal Governo quello precedente chiesa per tornare quello attuale di Gabriella stalla in particolare il primo ministro l'attuale primo ministro Kabila tal era fino a poco tempo fa il ministro dell'istruzione fradicia Erevan promosso alcune enti insomma aveva fatto alcune proposte da una parte quella anche in via di sperimentazione
In questi giorni prende l'introduzione in uniforme a scuola questo sia per motivi di uguaglianza sia per promuovere è un problema Francia si pone ormai sponda decenni una maggiore laicità nelle scuole
è nata l'altro ed è questa la vera novità chi fa molto discutere tra una grande opposizione fra gli esperti l'introduzione di gruppi di livello cioè di grassi differenziate per livello degli studenti in alcune materie
Va in matematica in grammatica questo perché come accade anche in Italia Nan attraverso quello che mutageni statistica che vengono fatte ogni anno si è rilevato che gli studenti francesi hanno dei problemi sia nella comprensione del testo serale in cura anche sono non sono ingannati anche matematica si è pensato di rispondere nel estinguendo le classi per per merito di sostanza allora in Italia il il tema della promozione dei capaci e meritevoli è un'espressione troviamo nella nostra Costituzione all'interno però di un articolo più complesso in contrapposizione all'idea di una scuola non esista
Che in questi decenni avrebbe ampliato le disuguaglianze anziché combatterle è un'idea che abbiamo trovato abbiamo letto già nel programma elettorale della destra in particolare della partito ogni è stato nel risultato del maggiore all'elezione quello più votato Fratelli d'Italia e che ora fa parte appunto del suo programma conservatore ma caso abbiamo oggi Ministero dell'istruzione e del merito
Allora parliamo di tutto questo prendendo spunto da quello che viene Francia ma fare anche una riflessione sulla scuola italiana
Con Francesca Borruso che è ordinario di Storia della pedagogia presso l'università degli studi di Roma Buongiorno professoressa bentrovati a Radio Radicale
Buongiorno grazie davvero per l'invito
Allora io partirei dalle dalle valigie insomma quale ruolo ha il merito nella scuola italiana quella immaginata negli atti della riforma Gentile e poi con la l'avvento della Costituzione
Bene grazie della domanda dunque io penso che non si possa parlare di merito se non del codificando in relazione al ruolo e le funzioni che noi attribuiamo alla scuola all'interno della nostra società
E siccome la storica penso che lo sguardo al passato sia indispensabile per comprendere anche il presente con voi vorrei diciamo i ieri Noiret alcune note alcune questioni che riguardano appunto il tema del ruolo della Spalletti il merito e la selezione che sono state affrontati in modo veemente diverso in base ai diversi momenti storici premetto che non sono assolutamente d'accordo con l'idea è la scuola democratica delimitato diseguaglianze al assolutamente penso il contrario è in effetti sembra evidenziano come costruite è stata costruita la nostra scuola se non vogliamo andare
Troppo in là nel tempo già la riforma Gentile del ventitré immaginava una scuola e in un qualche modo riproducesse li sistemo cioè era una scuola assolutamente io
Classista e giuro lo scostamento è molto chiare dicendomi classe di Laurent nella sua solo la
Ente una scuola quindi che non immagino mobilitato locale e immaginare una solo la diciamo ingessata
Immagina una sconfitta ingessata che il mondo rispetto alla quale non si auspica una mobilità sociale
E distingue chiaramente tra la formazione dei ceti dirigenti che hanno accesso appunto ad una formazione assolutamente umanistica letteraria filosofica e quindi studio alleati liberali è una formazione invece dei ciechi
Intermedio piumini che hanno la formazione assolutamente tecnico-professionale ed è una scuola fortemente selettive fortemente selettiva ingresso fortemente selettiva in itinere fortemente selettive in uscita secondo la concezione del merito
Astrattamente intesa che non tiene assolutamente in considerazione il tema delle diverse condizioni di partenza degli studenti
La Costituzione repubblicana disegna un assetto assolutamente diverso primo luogo perché ricordiamo
è una delle prime Carte costituzionali che introducono il tema della scuola dando quindi una rilevanza costituzionale alla scuola e quelle articoli trentatré e trentaquattro della Costituzione
Da loro nel decisivo nella scuola nella costruzione di una società democratica
Cioè dicono Piero Calamandrei molto Carlo basta con l'odioso privilegio dell'istruzione è stata soltanto alle classi elevate l'istruzione deve essere per tutti perché se vogliamo costruire una democrazia una democrazia fondata sull'esercizio dei propri diritti che presuppone un'istruzione
Quella scuola quindi un ruolo forte costruire una società democratica quindi educazione alla convivenza democratica
E istruzione per tutti una scuola fortemente inclusiva quell'articolo trentaquattro giudice la scuola è aperta a tutti significa non soltanto che non devono più ripeto non deve più ripetersi l'orrore delle leggi razziali ma che da zero
Tutti senza distinzione di religione di orientamento politico oggi genio di etnia
Hanno diritto di stare all'interno della vita scolastica e poiché l'articolo tre che stabilisce che la Repubblica rimuove
Si impegna a rimuovere quegli ostacoli di ordine economico e sociale che si frappongono nella realizzazione della persona umana e quindi c'è un ruolo che gli ha riconosciuto la scuola non solo di educazione alla figlia democratica ma anche di promozione sociale di trasformazione
Niente cioè pensiamo che uscivamo da vent'anni di dittatura
E non si nasce democratici si va in Ducati alla democrazia e quindi la alla scuola si dava anche il compito di trasformare questa società
In una prospettiva democratica e che quindi era più egualitarie era più giusta e avrebbe combattuto le diseguaglianze
Grazie questi sono in proposito insomma vede costituenti insomma costituente che così immaginava la scuola coi immagino che nei decenni immediatamente successivi all'entrata in vigore la Costituzione
Ci sia stato un lavoro per per arrivare poi effettivamente a concretamente a una scuola di cui lei non sia stato in passato insomma immediato come una partita nati dalla Costituzione che trasforma la scuola
Come cambia mi quei decenni fino ad arrivare insomma la scuola che conosciamo noi
Dunque infatti prima abbiamo un lungo periodo di convivenza tra la costituzione delle leggi fasciste
Noi dovremo aspettare gli anni sessanta per con i primi governi di centrosinistra per avere una diciamo movimento in quella direzione cercare cioè di dare attuazione concreta
Alla costituzione
Ebbene molto diciamo Complesso la cosa rifermento degli anni sessanta e settanta è straordinario in primo luogo non fa ammetto che parte anche dal basso cioè coinvolge la scuola insegnanti gli educatori
Coinvolge le forze politiche ci si occupa di educazione le domande sono tante e cioè in primo luogo rinnovare i contenuti di questa scuola che ancora una scuola fortemente gentiliana
Autoritaria e lontano dalla vita sociale rinnovare le tecniche anche la dimensione didattica dare una concreta attuazione ad un'idea di scuola democratica che tenga conto punto sia consapevole dei meccanismi di selezione di classe che si realizzano ancora all'interno della scuola
Tra le associazioni molto fertili in questa dimensione voglio ricordare il movimento di cooperazione educativa che nasce nel cinquantuno che coagula insegnanti che vogliono diffondere la cultura democratica dentro la scuola Giulio il più importante esponente dell'attivismo pedagogico americana che parla di educazione democratica e di Scola democratica vive in Italia dal secondo dopoguerra perché cioè il fascismo ovviamente impedito la diffusione di pensieri che provengono da Oltralpe e quindi il fermento e e è straordinario ci sono non dimentichiamo la contestazione giovanile il sessantotto cioè gli studenti che rimescola più giusta più equa
Una scuola migliore una scuola non realizzi appunto una selezione di classe che vuol dire rendere vige una selezione di classe
Lo dice chiaramente dopo la riforma della scuola media unica nel sessantadue che era andato in quella direzione una riforma importantissima che voleva realizzare una scuola democratica cioè non voleva soltanto o diciamo realizzare appieno il dettato costituzionale degli otto anni istruzione obbligatoria escono media unica nel sessantadue aveva proprio l'obiettivo importante in prospettiva democratica perché nel rinviare la scelta della scuola secondaria
Ad un'età
Più avanzata non è il dieci undici anni ma in quattordici anni
Intendeva mettere lo studente in una condizione di maggiore consapevolezza cioè quello studente avrebbe avuto un bagaglio culturale molto più significa significativo per fare una recente relazione del proprio futuro forse in parte svincolato come le ipoteche liste Toro alla propria appartenenza di classe e in effetti quella scuola media unica anche senza rispetto cioè tante questioni
Nel difficile attuazione negli anni ha
Un obiettivo democratico importantissimo è inesistenti a una utilità importante perché la scuola diventa una scuola di massa dagli anni sessanta e i tassi di alfabetizzazione si alzano in modo significativo non dimentichiamo che ancora negli anni Cinquanta
No abbiamo tassi di analfabetismo drammatici in Italia quindi davvero una la sua funzione la svolge ma il dibattito è annoso proprio perché la la questione tra conservatori e progressisti è un conflitto molto forte e quello che si teme è proprio il tema di un'istruzione diffusa su vasta scala che alimenti desideri emancipati
C'è un'inchiesta meravigliosa negli anni settanta fatta da Marzio Barbagli
Che si chiama le vestali della classe media per le richieste di carattere sociologico in quell'intervista gli insegnanti anche dagli insegnanti se sono d'accordo in relazione alla riforma della scuola media unica
E molti di questi insegnanti manifestato il proprio dissenso e lo dicono proprio nell'azione delle ragioni che assiste cioè dicono tenere sotto lo stesso tetto il figlio dell'verande figlio del dottore è assolutamente non condivisibile non serve sul piano diciamo appunto della dell'apprendimento e quindi
Ritorna
Una mentalità di antica data di lunga durata se pensiamo che entra costruita nel dibattito parlamentare dal proprio su questo ma il ministro Baccelli a un certo punto dodici istruire il popolo quanto basta
Educarlo più che si può cioè si teme che l'istruzione alimenti desideri ma recitativi e sono proprio gli insegnanti in quel caso Barbagli fa una fotografia sociologica degli insegnanti degli anni settanta che in un qualche modo
Vivono con l'avanzamento
Di cento avere ottenuto una laurea insegnare all'interno di una scuola secondaria temono di essere svalutati di perdere i privilegi e ritengo sia giusto essere custodi dei privilegi della classe media
Quindi il tema della democrazia dell'istruzione come una del Comun istruzione che sia il diritto di tutti e che tutti devono essere messi nelle condizioni di raggiungere i più alti gradi nello studio come dice la Costituzione
Si riscontra con una mentalità o in parte appunto anche oppositiva questa idea democratica proprio perché come dire parte forse della nostra storia culturale con la quale dobbiamo fare il fatto i conti con la quale riflettere
Infatti don Milani quando scrive lettere ad una professoressa del sessantasette molto chiaro nel ti svela l'ipocrisia di una scuola solo in apparenza democratica ma che continua a fare una selezione di classe perché è chiaro
Che il capitale culturale che possiede un bambino io non contesto borghese
Ho elevato culturalmente sarà diverso del capitale culturale di un bambino che pretende classi più terminal concise socio economico e quindi la selezione è inevitabile è costituisce uno sbarramento
Per le classi in più gente politiche in relazione appunto alla mobilità sociale perché impotente a precocemente i destini individuali attraverso la bocciatura
Non ti sento
Mi scusi laggiù era disattivato allora a proposito di don Milani c'è un libro recente pubblicato da un suo collega Adolfo Scotto di Luzio che il professore di storia della pedagogia va bene da detto insomma avuto abbastanza successo perché proprio nei giorni in cui si ricordava don Milani lo ha fatto anche il presidente La Repubblica più forte sono nei negli interventi in un atto molto suggestivi dice la realtà è stata un po'mitizzata infatti libro si chiama in cui
Il luogo di nominare strambo mitizzato questa figura don Milani non amava la sua colta
Per lui e alcune somale alcune materie vengono insegnate per esempio ne e Iscieri erano assolutamente ostili proprio inutili o dannose per per le classi contadine insomma abbiamo il suo interlocutore
Insomma volevo sapere se lei ha se lei ha letto e se ha sono si trova qualcosa questo discorso venne a casa
Devo dire appunto collega l'importante studioso assolutamente fa un'analisi da tutti i soci regolamento molto rigorosa attenzione il Milani cioè dice cose giustissime don Milani c'è una figura assolutamente complessa difficilissimo da decodificare c'è però Milani sull'aspetto certe prese di posizione secondo me assolutamente chiaro
Cioè è vero che lui in questa sua squadra che la comunitaria di Barbiana è quasi una comunità religiosa cioè si studia trecentosessantacinque giorni all'anno per dodici ore al giorno ed è un esperimento che nasce e muore con due mila
Però ed è anche vero che tutta la sua battaglia in relazione al alla realizzazione di una maggiore giustizia sociale su questo non si discute secondo me ma anche in relazione tutta una crisi della religiosità anche lui deve incombono per infatti giudice non voglio conquistano riduttori ma nuove anime per il regno dei cieli vuole combattere pensa che vada combattuta attraverso la diffusione dell'istruzione perché il ciascuno perché gli individui leggendo appunto le Sacre Scritture avendo finalmente degli strumenti di decodifica richiesto possano davvero avvicinarsi alla religiosità in modo autentico ma questo non toglie che la sua denuncia di quelle tra la professoressa
è una denuncia utilissima della condizione della scuola di quel tempo con una scuola classicista
Dominando il risultato come innocente aggiungendo marcia alla Costituzione repubblicana cioè lui ritiene che l'attuazione di quell'impianto costituzionale sia importantissimo che ci sia una maggiore si debba conquistare una giustizia sociale reale
Quindi penso che quelle critiche che viene fatta da scuole relazione ad una squadra bene chiara cioè di una scuola che vecchia conto nei contenuti e Vecchioni metodiche non è attenta alla vita sociale alle esigenze della vita sociale non sono d'accordo con le conclusioni del collega in relazione poiché alcune questioni sul merito e sulla selezione perché su questo penso che invece non credo affatto che la scuola democratica o una scuola inclusiva Laudati scapito della qualità qua del merito
Ma penso appunto come dice don Milani chiaramente lo dice più volte esso dalla parte degli oppressi
E dice a un certo punto quali sono le guarda il Mestre esperienze pastorali di uccelli chiedono quali debbano essere le qualità del maestro unico non c'è una ricetta ma una cosa è sicura
Stare dalla parte dei degli oppressi avverte consapevolezza delle questioni storico politiche e sociali è batteristi perché i nostri studenti conquistino sempre condizioni di maggiore elevazione spirituale ma di coscienza quindi si spazio contro l'ingiustizia nella società reale crede che questa scuola debba cambiare le conclusioni a cui arriva il collega
Nominato io ho un'altra appunto posizione penso che lo scarto tra l'elogio della essi ancora enorme che è una scuola autenticamente democratica ancora si deve realizzare insomma
Laudi piene sa e che impegna cioè don Milani critica le bocciature manopole la promozione di studenti ma infatti domini propone degli strumenti compensativi come il tempo pieno ad esempio essere di parte tanto negli anni Settanta pensano in tutto scuole che signor veri strumenti che possano metterei in una condizione no sulla stessa linea dello Stato e titoli di studio sì
Penso ad un'esperienza in quegli anni in cui era don Milani don Roberto Sardelli a Roma
A Roma don Roberto saltelli da vivere con i braccianti dell'Acquedotto Felice sono gli immigrati che provengono dall'Abruzzo della Sicilia della Calabria che vengono a lavorare a Roma che non possono con quello che guadagnano pagare l'affitto di una casa vivono in queste baracche drammatiche endo Roberto Sardelli nella baracca settecentoventicinque fa una sorta di Lillo dichiarando questa parola dopo scuola non è un vero gruppo suolo cioè assiste i bei bambini nella realizzazione dei compiti della scuola di Stato
Quindi dar loro quegli strumenti compensativi che la famiglia non può andare ma più di formare una coscienza di classe cioè al decodifica del mondo e dei rapporti di forza delle ingiustizie sociali che esistano pone in una prospettiva democratica
Cambiare questo mondo quindi è una squadra che proprio perché democratica immaginano che poi immaginare futuri scenari di umanità
Quindi il problema lavorare su questi strumenti compensativi che mettano tutti gli individui nelle stesse condizioni di partenza
Oggi anche sui giornali c'erano i dati riguardanti il boom di favorire l'immigrazione negli ultimi decenni in Italia eccome questo fama inciso nella composizione delle classi
Ma anche come la scuola invece sia un veicolo di integrazione che funziona
Ecco volevo chiederle a proposito di questo manca una valutazione sforzo che stiamo facendo sul merito è chiaro che quando abbiamo ragazzi che vengono da famiglie dove non si parla più con difficoltà in italiano o addirittura non lo si fa una nemmeno una immaginare due livelli la comprensione e l'Italia sì o come in Francia stanno immaginando per il francese sembra una sorta di classe differenziate insomma il piano una parte in gran parte gli immigrati dall'altra ricevette americani prima sì
Sì rischio come questo e non lo vedo con favore una soluzione del genere in Italia la questione cioè
Dal mio punto di vista intatta diciamo e studiosa anche di questioni educative io penso che una società interculturale sia davvero la forma la formula più evoluta di convivenza democratica quindi credo assolutamente nella necessità Luigi Ciani culture linguaggi perché la differenza e la diversità sono un valore quindi partiamo già da un presupposto da cui poi scaturisce il mio ragionamento oggi di relazione
Alla scuola italiana il tema degli immigrati come tutte le realtà complesse ovviamente non è ma diciamo risolto Sempre in modo felice in relazione proprio anche spesso ad atteggiamenti inconsapevoli di resistenza nei confronti appunto nell'indifferenza però in quella direzione assolutamente si deve lavorare
A me sembra devo dire che nel mentre noi esempi in Italia
Abbiamo già superato il tema non parliamo più di integrazione che significa assimilazione alla nostra cultura ma parliamo di inclusione Luigi dialogo nel rispetto delle differenze culturali
Penso che negli ultimi vent'anni certamente le soluzioni da parte della fronte diciamo di destra conservatore siano spesso delle soluzioni discutibili perché ad esempio penso quando lega non mi ricordo adesso sarà il due mila dieci due mila tredici proposte le classi ponte tengo in cui appunto gli immigrati i bambini immigrati dovevano imparare prima la lingua prima di essere inseriti nelle classi sì e con gli altri bambini che era una proposta assolutamente fallimentare del turista pedagogico che ne sappiamo tutti che la lingua e la sigla possiamo prendere solo immersi in un contesto divide in cui si parla quella lingua in un contesto esperienziale in quella lingua
La parlano gli altri quindi sappiamo benissimo che i bambini inserite all'interno di classi dove gli altri parlano italiano
Apprendono la lingua con molta velocità
Non c'è ad esempio la resistenza rispetto a questo problema dell'inclusione nove chiamate rispetto ne abbiamo una stragrande maggioranza immigrati sono bambini sono ragazzi di seconda generazione cercando un background culturale mass sono nati in Italia c'è parla l'italiano meglio di lui eppure noi non vogliamo riconosce ad esempio l'uso Scole calcolosi bambini possono ragazzi cosa questa è la cittadinanza diciott'anni e non possano acquistarla prima no ancora raccogliamo le firme nella prospettiva che questa legge venga varata dello ius con le quindi una indizio di resistenza culturale nelle scelte normative ma anche nella mentalità diffusa relativa appunto all'inclusione ecco perché è con l'educazione che è sull'educazione che bisogna puntare
Proprio per far comprendere che è una società interculturale nel dialogo tra le differenze è soltanto un elemento di forza numero del mento giri svantaggio quindi penso che appunto la soluzione com'era
Nel passato di isolare ghettizzare emarginare sia assolutamente una scelta fallimentare segno soltanto della paura del del confronto penso negli anni Sessanta tutte le battaglie non so pensiamo Basaglia che fa tutte le sue battaglie contro appunto la reclusione totale dentro il manicomio immagina soluzioni alternative perché si sa che l'istituzione totale la ghettizzazione aumenta
Non patologie così come sappiamo oggi assolutamente nella commistione tra bambini italiani i bambini immigrate in questi domini possono imparare ancora più velocemente la lingua italiana se non la conoscono Marche nel dialogo tra le differenze invece c'è un elemento di forza per tenta le componenti della comunità
Bene io le farei tante altre domande però forse lo siamo per Marcin Queen però oggi che naturalmente la ringraziamo per la sua disponibilità e la invitiamo per la prossima volta insomma approfondire per continuare a parlare
Di questo vedremo quello che che succederà in Italia la scuola è sempre al centro dell'attenzione dei giornali per varie vicende diciamo
Mino ecco il mese suo lavora oltre il più all'ordine pubblico purtroppo e e insomma a me ne parleremo ancora grazie alla professoressa Francesco Amoruso
Professoressa di stanare Norwegian si va a Roma Tre e a risentirci e voi grazie a voi arrivederci a presto