Ma anche no

Buongiorno buongiorno a chi ci ascolta mai su questa storia della valanga di accessi informatici
Illegali forse per ricavarne dossier forse per dare notizie riservate ai giornalisti amici o forse da giornalisti amici richieste
Si sta dicendo tutto e il suo contrario un polverone che rischia di farci perdere la bussola per ora le cose incontrovertibili sono almeno tre
Due sono evidenti il finanziere Pasquale Spriano difficilmente ha fatto tutto quello che ha fatto da solo di sua iniziativa
Un qualche input deve averlo avuto gli accessi poi sono proseguiti anche dopo il suo allontanamento
C'è poi una terza questione che è rimasta in ombra e la segnalate messo Antonucci sul foglio di qualche giorno fa un articolo dal titolo dietro la giustizia colabrodo poche risorse ma anche magistrati impreparati lato COCIS l'associazione nazionale magistrati in questo caso non ha fiatato
Peccato
L'attivissimo Consiglio Superiore della Magistratura si occupa di alto peccato baco da seta Antonucci
Toghe anziane e con scarsa conoscenza del mondo informatico rileva è solo l'antipasto perché poi prosegue a permettere le incursioni nelle banche dati e le fughe di notizie e anche l'impreparazione culturale della magistratura
Il caso di Napoli e l'unica cosa certa è emersa finora dalla vicenda di dossieraggio e dalle audizioni dei procuratori quelli sulle Cantone alla Commissione antimafia
Gli uffici giudiziari sparsi per il Paese e non solo la Procura nazionale antimafia ai tempi di De Raho e degli accessi abusivi del finanziere si creano sono ancora balordo in termini di sicurezza delle strutture
Informatiche e di controllo delle procedure di accesso alle banche dati
Cui giova ripeterlo gli uffici giudiziari sparsi per il Paese tutti e non sono la Procura nazionale antimafia ai tempi di De Raho e degli accessi abusivi del finanziere speriamo solo colabrodo
Ora Cafiero De Raho ha lasciato la procura antimafia nel due mila ventidue ed è poi approdato in Parlamento letto dal movimento dei Cinque Stelle
è da credere che in due anni la situazione non sia mutata né tanto meno migliorata dunque come ha detto Giovanni Melillo che gli è subentrato alla Procura nazionale antimafia
Va sottolineata la straordinaria debolezza delle nostre reti informatiche soprattutto dell'amministrazione della giustizia
Un allarme che poi condiviso dal procuratore di Perugia Raffaele Cantone che indaga su quel che accessi abusivi alle banche dati
Il tema delle infrastrutture informatiche evidenzia che comunque ci sono accessi abusivi
C'è bisogno di meccanismi contro gli attacchi esterni ma anche a chi spetta agli attacchi interni le banche dati solo ponderato i e il cuore del problema al di là dell'illecito dossieraggio è costituito da obsolete e insicure infrastrutture informatiche del nostro sistema giudiziario
E l'impreparazione dei magistrati che non sanno adeguatamente padroneggiare questi strumenti
Significativo che lo stesso Cantone abbia ammesso di essere assolutamente negato sull'informatica
E Melillo si è invece presentato accompagnato da un giovane maggiore della Guardia di Finanza nuovo responsabile del gruppo segnalazioni di operazioni sospette
Nel caso in cui fossero coinvolte delle domande di particolare complessità tecnica insomma un assistente
E quindi il colabrodo la Procura nazionale antimafia collaborò di un po'tutti gli ufficiali giudiziari italiani e magistrati che non sanno adoperare lecco
Strumentazioni che hanno a disposizione questa è la poco consolante situazione questi sono i fatti
Buona giornata