Il terremoto politico in Francia: alla luce dei risultati delle elezioni europee, che hanno visto il Rassemblement National doppiare in voti il partito Renaissance, il Presidente Macron scioglie l'Assemblée Nationale.
Un azzardo che potrebbe costargli caro, poiché verosimilmente non sarà il suo partito ad incarnare l'argine contro la Le Pen alle legislative del 30 giugno, ma il Fronte popolare della sinistra.
Due grandi rischi: un Parlamento senza maggioranza o una difficle coabitazione.
La Borsa reagisce male, i mercati vendono i titoli … francesi: l'economia francese è malata e il deficit pubblico è un macigno.
Riflessi sul continente europeo, dove i due grandi motori di Francia e Germania non hanno più forza trainante, in un momento in cui servirebbero passi avanti sulla via dell'integrazione e della crescita.
Difficilmente un governo a guida Bardella si incamminerebbe su questo percorso.
Si allontana la prospettiva di un rafforzamento della difesa europea.
Riflessi anche sull'Italia e sul governo Meloni.
L'instabilità colpisce anche noi: i mercati vendono anche i titoli italiani, poiché temono che una Commissione Ue debole non sia capace di vigilare sui conti e assicurare il rispetto delle regole a Paesi resi vulnerabili dall'alto debito pubblico, come Italia e Francia.
Il nostro Paese ha tutto da guadagnare da un'Europa rafforzata.
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