L'intervista è stata registrata lunedì 5 settembre 1983 alle ore 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati discussi i seguenti temi: Movimenti, Pace, Pacifismo.
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Radio radicale ci occupiamo del movimento della pace e ne parliamo con Luciana Castellina che dovrebbe essere all'ascolto pronto a Luciana titolo ascolto Buongiorno Atene anzitutto torna a radio radicale la prima domanda il primo punto di partenza potrebbe essere le azioni che ci sono state nell'agosto a Comiso e innanzitutto il blocco della base è stato operato in particolare nella giornata dell'otto di agosto e che ha visto la carica violenta da parte delle forze dell'ordine
Ecco ognuna ha prima domanda è proprio su questo che significato ha avuto quel blocco e quanta contribuito alla crescita secondo te del movimento della par
Ma io credo che il blocco sia stato importante era stato già preceduto nella ultima settimana di luglio ad altri due giorni di blocco
Ma nella giornata dell'otto agosto chic anche quando si avrà avuto la carica l'otto agosto c'erano stati Glock nelle giornate precedenti quindi si è trattato non di una sola giornata di blocchi ma ormai di parecchie giornate in cui questa esperienza si è fatta si può dire che sia stata la prima volta che si sia avuto una partecipazione così va dal per lo meno molto più parte che nel passato ad un'azione di resistenza passiva non violenta ma di azione diretta e indiretta interrompere i lavori io credo che sia stato un grande salto di qualità del movimento della par cioè l'italiano certo non si è trattato di grandi manifestazioni di massa come in altri paesi d'Europa ma anche la localizzazione geografica di Comiso infatti che questo uno schiaffo come è noto molto difficile non Comiso fosse in Lombardia sarebbe diverso purtroppo sta molto lontane di difficile per molti poterla raggiungere e intanto le qualità mi pare che sia stato innanzitutto nell'avere fatto l'esperienza di un'azione diretta e poi anche votare per il modo come che fatta nel campo che ha organizzato il blocco c'erano gruppi di provenienze politiche culturali anche molto diverse fra di loro ognuna riunita in gruppi di affinità
E quindi con un grande pluralismo e che tuttavia sono riusciti a convivere abbastanza bene dandosi anche una struttura che mi pare importante che ha una struttura diciamo a metà fra una democrazia diretta la democrazia delegata per ogni gruppo di affinità aveva un suo rappresentante unico speaker tutto ha funzionato in modo da essere regolato dal Consiglio dei ministri Pickett
Quindi questo mi pare importante c'è stato l'attacco della polizia e che è un fenomeno e grave è più grave di quanto non sia mai avvenuto in altri paesi proprio perché alla Resistenza partiva non violenta dei manifestanti si è opposto un un tipo di intervento da parte della polizia e dei carabinieri proprio una cultura diciamo profondamente diverso in altri paesi di solito i manifestanti vengono rimossi
I trasportati in linea ed invece gettata come sapete bene alla carica molto violenta e tuttavia a cui nessuno ha risposto con violenza e questo anche mi pare che sia stata una prova di forza e di maturità del movimento c'erano migliaia di persone non è molto ma mi pare che sia stata importante che intanto si sia cominciata essi
Tema della non violenza come patrimonio del movimento pacifista veniva ripreso proprio da pace guerra di cui tu sei uno dei direttori in un numero di agosto e in particolare il titolo diceva per la prima volta in Italia l'azione non violenta diretta e e la non violenza fa da trait d'union tra le due anime del movimento della pace ecco se vuoi spiegare un po'meglio agli ascoltatori di radio radicale che cosa
Intendeva Panshir Guerra con cui il titolo ma ecco io credo che intanto si è una una cosa che non non non limitata soltanto da questa manifestazioni dalla fine di luglio all'inizio di agosto ma mi pare che
Ecco la nel movimento della pace così come si è sviluppato negli ultimi due anni anche in Italia
La tematica della non violenza è una tematica che si è imposta e dire che questo è diventata un senso comune cultura generale perlomeno nella stragrande maggioranza del movimento con una fortissima insofferenza per qualsiasi tentativo che certo accertato
Anche tariffe avviata occasione invece di far prendere una diversa deriva ora per un Paese come l'Italia dove il movimento e penso per esempio al movimento del settantasette invece avuto una fortissima componente diciamo di di violenza in un regime niente le componenti violente questo mi pare un punto di svolta molto importante ed un punto dal quale mi pare che difficilmente si torni indietro è un dato acquisito un momento di maturità acquisito e questo ha ricomposto direi anche in questo senso si diceva ricompone le varie anime del movimento mi pare che ci sia stata una ricomposizione
Frana anche esperienze tradizioni che non sono proprio delle movimenti di lotta antimafia in Italia su questo subita poi ecco la non violenza e resistenza passiva come grande elemento di forza in cui l'elemento che credo che sia stato a che mutuato molto di frutto diciamo dei rapporti che poi trova pace italiano caduto con il movimento della pace europeo in questa tradizione è stata sempre molto più forte e sperimentata da molto tempo
Il metodo prettamente non violento gandhiano non è quanto meno in contraddizione con tutta la storia e la cultura del movimento operaio e del marxismo in Europa
Ma io da destra intanto adoperare la parola gran Diana mi sembra che in questo caso c'è una parola che si appropriò poco appropriata nel senso che ecco il garantismo è stato un fenomeno molto particolare molto che ha delle radici in una cultura è una tradizione religiosa molto diversa da quella non solo italiana ma da quella europea quando diciamo non violenta mi pare che la cosa vada limitata e circoscritta Alfa atto cioè che la grande forza di un movimento di opposizione al riarmo è quello di tipo di manifestazione pacifica che non vada anche non ricerchi
Aggiungere il proprio risultato attraverso lo scontro a attraverso lo scontro ora ecco anch'essa il governo e lo vedo in grande opposizione con la tradizione del movimento operaio scusa rinunciava se ti interrompo
Anche uno sciopero dalla fame soprattutto uno sciopero dalla fame è un'azione non violenta certamente ecco non direi che lo sciopero della fame è diventato un elemento innata della corte del movimento un elemento che ci ha valutato la
Dizione di marzo del movimento per la pace ci sono pacifisti che fanno lo sciopero della fame ma sia in Italia che anche altrove sono ancora una minoranza e direi che sono in quel caso fa parte
Di una iniziativa di una cultura di una scelta che non la scelta del movimento per la pace in quanto tale ma di alcune sue componenti quando ne diciamo Lecce cultura non violenta pensiamo soprattutto alle forme di resistenza passiva nel tempo appunto dei tipo il blocco dagli M conoscano sfugga restringersi come simulando la la la la morte nucleare intorno a questo tipo di azione in questo senso non mi pare che ci sia una grande contraddizione fra l'esperienza del movimento operaio la storia del movimento operaio è punteggiata d'i grandi manifestazioni per la pace che sono state nel con le caratteristiche storiche dell'epoca però manifestazioni nonviolente entra ai primi anni del movimento socialista alle donne che ci servivano si binari dei treni per non far partire i soldati per l'Africa quelle non erano forse le manifestazioni non chiaramente certa ordinarie poca diverrà ma anche in fondo anche le grandi manifesta c'è un incontro la NATO degli anni cinquanta che erano manifestazioni
Soprattutto portate avanti antiche esclusivamente dei partiti della sinistra e pratiche movimento operaio io me le ricordo tutte sono state manifestazioni non violente direi oggi questo dato è diverso nel senso che mi pare che si e coniughi con altri elementi nuovi ma non è che c'è una tradizione violenta del movimento operaio ecco
Si sta preparando la hanno caldo specialmente nei Paesi del Nord Europa ma ci sarà anche mobilitazione in Italia sono stati già fissati degli appuntamenti per la fine di settembre un nuovo blocco eroico mezzo poi ci hanno manifestato nazionali il ventidue di ottobre a questo proposito Marco Pannella segretario federale del partito radicale interviene su in un editoriale che appare sull'ultimissimo numero di notizie radicali e io vorrei leggerti due stralci Marco Pannella attacca duramente il il movimento della pace per come si è espresso sinora e attacca duramente la politica sovietica il titolo di questo editoriale aiutare Andropov Fo o costruire la pace con un interrogativo quindi in particolare di dice è vero benissimo che le lotte pacifiste destino destabilizzano unicamente i Paesi del Nord Ovest e bloccano la politica di difesa senza proporne altra più valida e forte si si limitano apporre e lotte negative a saldare le proprie campagne di massa sulle notti sulla legittima sacrosanta paura a opporsi all'epifenomeno il nucleare e non al fenomeno il militare
Gli eserciti come base della sola difesa possibile questa politica perdente dice Marco Pannella irresponsabile nel senso letterale della parola cioè non è una politica ma una reazione di per sé prepolitica né è un tra e non neutrale perfettamente usabile e strumentale strumentalizzabili e poi continua rilevando ancora una volta come il movimento la pace abbia dato priorità alla questione Est-Ovest subordinando l'acquisto del nord o sud ma più in particolare lo sterminio per fame ecco se possiamo iniziare da te da da questa primo aspetto non è un
Ma a me mi sembra che questo giudizio di Marco Pannella che un giudizio o non giusto e non giusto per varie ragioni è evidente che in un grande movimento della pace non grande movimento di massa che coinvolge grandi pratiche opinione pubblica anche diciamo l'elemento della paura è sempre un elemento è una componente è una componente soprattutto diciamo delle frange
Meno politicizzate del movimento però mi pare che sia errato dire che il movimento della pace che presto soltanto con una politica di no e di paura e con proposte puramente negativa perché che cos'è che ha caratterizzato le posizione i del movimento della pace italiano ed europeo da questo punto di vista e penso per esempio alle posizioni che sono emerse anche alla convenzione di Berlino che è stata l'ultimo grande appuntamento euro o dei movimenti della pace e quindi lo prendo come un momento di una testimonianza di una embrione di linea politica perché di più non si può parlare
Potrei questo embrione di linea politica e l'idea innanzitutto che la il richiede la deterrenza secondo le quali la pace e difendeva attraverso un equilibrio degli armamenti da una parte e dall'altra non hanno più senso e non stanno finiti in ospedale più in piedi non solo per le ragioni sempre perché quando si accumulano molte armi perché finisce per usarle ma non hanno più senso per delle ragioni nuove perché ormai caratteristiche tecniche di queste armi
Sono tali che possono dare un sicuro vantaggio varchi chiusi per prime e dunque tutta questa teoria cade carta per terra Quintino anche tutta una grande polemica sul concetto di difesa che viene avanzato di una difesa affidata all'equilibrio degli armamenti e un'idea invece chiude il nuovo tipo di sicurezza è un nuovo tipo di sicurezza che si fonda sono dichiaro disarmo unilaterale anche come primo passo perché innescare con una accorta al riarmo cioè siamo più portieri che un riconducibili da un qualsiasi possibile evento invasione attacco in un mondo che diviso tra due grandi potenze se incominciamo a chi innescare un pezzo di Europa dallo confronto a Murdoch è una posizione di subalternità al blocco sovietico io non credo al patto fra l'altro perché credo che il pericolo di guerra ma soprattutto dalla divisione nel Europa fra le due parti del mondo e dell'Europa in particolare fra le due grandi potenze e credo che l'inizio di una denuclearizzazione innanzitutto come primo passo di una smilitarizzazione di un pezzo di Europa diventa l'unico elemento di reale previsione per innescare un meccanismo anche nell'altra parte l Europa
La ricerca di contatti attivi con i movimenti della pace non ufficiali quelle perché loro portano una componente importantissima nel momento euro nella parte europea e mi pare che attraverso questa linea politica questa posizione
Chi vada enucleando Medea che io credo un'idea molto forte che quella innanzitutto di un Europa dell'Est e dell'Ovest e annunciata dei brocchi fuori dei blocchi fuori dall'influenza delle grandi potente vale a dire un tentativo di dire usciamo e andiamo oltre le colonne d'Ercole dichiaro aperta la pace non più come come tenta pacifica e dato stabile fra due grandi potenti armate ma come invece via cominciamo a mettere in discussione le due grandi potenze in turco chi cominciamo quindi è indebolirli a nel business Carli e quindi un'idea anche di uno coro dell'Europa con l'Europa autonoma mio una linea con l'idea del non allineamento dell'Europa mi pare molto importante e mi pare anche che in cui su questo si innesta il discorso al nord e sud e anche il mercato con forza il movimento per la pace europea c'è soltanto l'Europa non allinea da fuori dei due blocchi può essere in qualche modo come elemento
Io un punto di riferimento positivo il rapporto con i Paesi non allineati del terzo mondo e solo così può avere la forza di combattere sia per l'una che l'altra grande potente che sono la causa prima non solo del pericolo di quel ora che oggi è concentrato soprattutto nel Sud del mondo cioè la guerra verrà verrà come risultato diciamo di una scintilla di guerra che coppe nel Terzo Mondo ma può essere anche lo strumento positivo per un tentativo di soluzione anche sul terreno dello sviluppo dello sviluppo il Terzo Mondo chiamata dica in più orari di gattini intuitivi non ancora una linea politica ma mi pare che ci siano note le cose molto nuove in questa politica del movimento della pace anche molto diverso direi dalle così non è che li sinistre le varie sinistre europea giorno finora ad oggi assunto perché mi pare che invece appunto se penso alle posizioni diciamo tradizionali delle sinistre europee siano state tutte molto subalterne è un'idea di pace come frutto di l'accordo fra le due grandi potenze noni invece questa idea diciamo lunga un'ipotesi la pace come risultato di un processo dinamico che facciamo saltare le più grandi potente e che reality appunto questo per sono Paolo diciamo paesi del terzo mondo e un'Europa autonoma dei due blocchi come terzo polo K che di scardinare il potere delle grandi potenze
Stato fatto a livello istituzionale nel parlamento soprattutto da parte della sinistra impedire l'aumento delle spese ministro ma io credo che ci è stato fatto poco rispetto a quello che si doveva fare
Si sarebbe dovuto fare di più e quindi pare che più ci ha pesato certamente anche l'equivoco di in sostanza non volersi il non per il non pensare alla città di opporsi all'appartenenza dell'Italia a uno dei blocchi militari in questo caso la NATO e con tutto quello che questo gruppo centri in termini anche di spighe di bilancio militare quindi sono anch'io molto critica rincorre pertanto che la sinistra fatto in Parlamento non a caso il Papa proprio pace guerra commerciale che ha proposto ha preso l'iniziativa di raccogliere firme di parlamentari per una risoluzione che rappresentati in Parlamento per ottenere se non altro ci fosse una ridiscussione sulla questione dell'installazione di missili e tutto qui se è stato fatto nell'ancora in corso nell'altra legislatura purtroppo senza successo perché non si è riusciti a imporre una discussione del Parlamento che il Parlamento italiano l'unico Parlamento che non ha più discusso verità l'azione di Mick e al comizio dalla mille novecentosettantanove quando la decisione fu assunta fu assunta come contributo positivo di tutti quanti i partiti italiani salvo i partiti dell'opposizione
Attuale sorelle Partito Comunista tutto il partito radicale Marco Pannella in questo articolo afferma anche che l'impegno del movimento per la pace ma proprio degli stati europei deve essere rivolta una battaglia
Trema contro i i regimi dell'Est in particolare ti leggo due e piccoli stralci Marco Pannella dice non si lotta contro il pericolo di annientamento della umanità non si lotta per la pace per la vita se non si lotta in modo alternativo e definitivo contro la barbarie l'immenso potere del comunismo reale che ha prodotto in intere nazioni quel che nazismo ha realizzato in alcuni mostruosi campi di sterminio l'altro stralcio Marco Panella di dice occorre quindi
Che gli stati democratici convertano progressivamente unilateralmente le loro armi tremende suicide ideologicamente non meno che tecnologicamente in arme idonea dei stabili Ferrari e abbattere i regimi comunisti tra virgolette i comunisti come ieri quelli nazisti quindi un giudizio molto duro sui Paesi d'oltre e
Cortina è un'indicazione di metodo di azione ecco che cosa ne pensa ma beh io credo che intanto bisognerebbe per un pochino attenti ai giudici storici perché
E credo che fra un'equiparazione fra il nettissimo e quello i regimi che esistono oggi nell'Est europeo mi andrò un tipo di paragone che storicamente non sta in piedi non solo perché ecco fra campi un diavolo
Cioè e quello che c'è oggi in Polonia mi pare che ci sia una differenza qualitativa da perché si tratta di processi storici profondamente diversi ci può essere molto critici io lo sono nei confronti dei regimi dell'Europa dell'Est ma non bisogna avere dei giudici così agiografici e così che servono soltanto a non far capir niente alla gente
Non capisco bene che cosa Pannella intendo dire per dire e dobbiamo combattere questi regimi con armi biologiche e non con le chimici dei se non quello che per noi né per la pace sta già facendo e cioè di ritenere che per cambiare i regimi dell'Est e come certamente movimento da principi propone di fare non non si può pensare ad un'offensiva militare quindi al alla forza militare dell'Occidente come mo'elemento di forza per poter modificare questi regimi ma che anzi proprio indicarlo dell'Occidente europeo dalla parte di blocco di cui lui facciamo parte può essere invece proprio ciò che può in qualche modo mettere in moto delle forze dei progetti centristi UPI nell'Est europeo in questo senso dare degli sherpa i ai movimenti riformatori dell'est europeo e credo che la sola vera solidarietà e sia possibile ospitare a coloro che sono all'opposizione nei regimi dell'Est europeo eh da questa parte della cortina di ferro per usarla come un vecchio nome sia proprio quella di lottare per il disarmo perché non c'è dubbio che
Una Europa occidentale armate nucleari giacca produce come conseguenza naturale dall'altra parte un fenomeno di particolare oppressione perché tanto più il critici blocchi tanto più irrigidisce l'oppressione sovietiche nei confronti della fascia dei paesi dell'est europeo perché diventano ossessivo bisogno d'una cintura di sicurezza e quindi si vuole allentare questa pressione creare degli a che i movimenti riformatori e penso a Solidarność Petrarca settantasette così ampia beh io credo che il disarmo dell'Occidente sia il contributo maggiore di solidarietà che potrà essere dato questo mi pare la cosa importante che possono fare in concreto poi entro della pace oltre che naturalmente teneva aperto il discorso critico ricco e dei regimi dell'Est così come naturalmente non dimentichiamoci ciò che si produce nell'emisfero occidentale perché non c'abbiamo dimenticati gradi però occidentale c'è chi fa la doccia Nicaragua c'è la Turchia e così via io non sono per dire rispondere a chi mi parla dell'Est europeo
Quando gli impacciati in Nicaragua ma sono però per non dimenticarti mai quello che sta succedendo nel centro americano anche quello che sta succedendo in Libano in Palestina
Bene Luciana credo che con questo possiamo concludere ti ringrazio benissimo arrivi perché
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