5 ottobre: manifestazione pro Palestina non autorizzata. Intervista a Roberto Morassut

Radio radicale siamo con Roberto Morassut del partito democratico per parlare le corteo per delle del cinque ottobre sul sulla Palestina sul sul Medio Oriente
Il questore di Roma come tutti sanno non autorizzato la manifestazione c'è stato un ricorso al TAR che ha confermato lo stop della questura
Allora io le volevo chiedere cosa ne pensa lei che insomma
Ci sarà qualche manifestazioni ho visto
Anche quante manifestazioni non autorizzare anche se in alcuni diciamo la nostra Costituzione Mai ore vede non pre
I grandi non credo di aver mai partecipato a manifestazioni non autorizzino il provviste arrivate non privacy sale subisse Mrs
Qual è la sua valutazione
Ma penso che sia dei militari pubblica sicurezza hanno ritenuto in questo caso di non dare l'autorizzazione possono avere dei motivi di preoccupazione su qualche elemento che possa turbare l'ordine pubblico e quindi mi mi mi mi faccio un po'al parlerei che li autorizza competenti in questo caso non senza nessun giudizio politico che credo non ci sia da parte la questura valutazione politica sul contenuto della manifestazione
Io volevo chiedere se ci fosse stata una manifestazione del genere
Sarebbe stato un grosso errore avrebbe significato celebrare un massacro
Ma la manifestazione credo che risponda alla necessità di di sollevare un problema suo sulla situazione in Medioriente dove è in atto un massacro perché
La risposta di le alla all'anzianità atto terroristico del sette ottobre
E poi a tutti quelli che ne sono seguiti è stata una risposta che ha portato a circa cinquanta mila morti nei territori palestinesi
Poi ad un atto di invasione del Libano che si è verificato nei giorni scorsi al quale a sua volta ha risposto l'Iran con un attacco militare e Hamas con ulteriore attacco terroristico
All'interno di alcune città israeliane a Tel Aviv a Gerusalemme
Quindi diciamo che siamo dentro una spirale
In cui il ruolo dello Stato di Israele è stato un ruolo operare
Quindi che si faccia una manifestazione da un certo punto di vista Cinco comprendere però dicendo
è una manifestazione che da una piattaforma parziale limitata pone un problema ma si pone a sua volta come un elemento divisivo cioè di parte dentro una dinamiche anche una dinamica molto molto complessa
Che a questo punto bar considerare anche rispetto al conflitto in Ucraina
E la sua gravità globale quindi chiama in causa ha necessità di un'azione diplomatica su vastissima scala però manca ecco anche per quanto riguarda il governo italiano che nel caso specifico del Medioriente
Si è assunto su iniziativa del PD ti presento una mozione diversi mesi fa accolta anche dal governo per il cessate il fuoco si è assunto il compito di recitare un ruolo diplomatico che non ha minimamente svolto però
Le volevo chiedere se secondo lei il ministro
è entrato nel merito del dei contenuti della manifestazione o non lo ha fatto ha pensato esclusivamente all'ordine pubblico
C'è evidentemente una riflessione sull'ordine pubblico ma evidentemente c'è anche una
In questo caso da parte del ministro non escludo ci siamo valutazione politica cioè in cui però il tema è un altro dei giorni scorsi
Opposto
La necessità che si arrivi ad una grande iniziativa popolare
Per la pace
Ma la pace è un termine che può essere diciamo tirato da una parte o dall'altra come si vuole
Nello specifico di questa vicenda vasi significa pace e sicurezza cioè una grande manifestazione per impedire invasioni di Stasi liberi e indipendenti si chiamino Ucraina o si chiamino Libano
Quindi per la sicurezza e per la pace
E perché si avvii finalmente una azione diplomatica sull'Amga scala che affronti le cause profonde di questi conflitti questo è diventato inevitabile
Perché sì non si fa questo
Non si arriva all'un passo avanti ora
Una soluzione diplomatica non consiste soltanto in un affrontare i temi specifici delle due crisi trattandosi come crisi regionali
Ci sono degli elementi specifici naturalmente
Ma il tema è un tema di fondo
I cioè se si vuole riconoscere che siamo giunti ad un punto in cui bisogna affrontare la questione di cominciare a costruire un nuovo ordine mondiale
Dopo la fine di quello che ha dominato il ventesimo secolo
Dopo un ventennio di più
Che non ha visto
Io
La costruzione di un nuovo ordine mondiale multipolare lo impariamo un mondo multipolare ma questo mondo multipolare fatica agglutinare anzi nella definizione di un nuovo ordine mondiale pensiamo soltanto che l'ONU
Il Consiglio di sicurezza dell'ONU ancora composto con un Consiglio di sicurezza comune con membri permanenti
Mi sono la Russia la Cina e gli Stati Uniti la Francia e la Gran Bretagna che non rispondono più alla realtà dei grandi protagonisti contemporanee non sono più
Diciamo quelli che
In questo una piccola osservazione l'Occidente deve riconoscere che il mondo multipolare fatto da protagonisti e da potenze che non sono uguali e l'Occidente
Certamente
Noi dobbiamo batterci per difendere la nostra democrazia
In quel mondo liberale e per fare in modo svolgendo un'azione egemonica che anche nelle altre potenze
Si creino condizioni di maggior democrazia
Ma risse il mondo multipolare se si deve arrivare all'ordine mondiale il nuovo bisogna anche riconoscere che ci sono potenze e mondi diversi dall'Occidente questo è un punto essenziale
Che non è eliminabile aggiungo
Che il secondo la seconda colonna
Portante di un processo di pace duraturo è accanto al riconoscimento di questo
Sapere che c'è bisogno di una deterrenza militare cioè la pace non è spogliarsi della deterrenza militare ma
Affrontare il confronto su scala diplomatica sapendo che però
Quindi l'Europa deve dotarsi di una difesa comune io penso che
Il due per cento del bilancio del PIL degli Stati per la NATO per la spese militari possano essere giustificabile solo nel quadro però di un diverso assetto della NATO
Non egemonico degli Stati Uniti ma che abbia e l'Europa una seconda colonna perché se no finiamo come nel trentotto le grandi potenze occidentali trattarono fino all'ultimo UNITELMA trattarono si sarebbe una deterrenza militare iter questo lo capì gli straccioni accordò
Quindi noi per poter a vere un confronto diplomatico forte serio che riconosca le diverse potenze dobbiamo avere anche una deterrenza guidare questo è evidente
E finisco questi due elementi diplomazia
Mondiale e deterrenza militare debbono avere però alla base una grande coscienza popolare della fase nuova che il mondo deve affrontare nel prossimo prossimo secolo
E quindi serve una grande coscienza grande anche mobilitazione per la pace per la sicurezza e per questo nei giorni scorsi
Io ho detto PD deve impegnarsi ovviamente non da solo non per fare una manifestazione di partito danzo per farla ma per costruire condizioni con le associazioni mondi le realtà cattoliche laiche che vogliono
E si arrivi apertura di tavoli di pace per creare le condizioni per un tanto un grande appuntamento popolare di massa da qui al Natale nei prossimi mesi comunque
Perché la spinta popolare decisiva per arrivare a un confronto che non sia solo militare sana parteciperà anche deve
Naturalmente la partecipazione delle realtà democratiche e progressiste d'Israele è fondamentale rivolgersi a queste realtà perché Netanyahu si sta comportando come un capo di governo che umilia anche la componente progressista di Israele non è un caso che questo atto invasione del Libano arriva dopo grandi proteste che ci sono state in Israele contro Netanyahu che è stato un capo di governo un falco
E si pongono però rilegge la storia precedente il sette ottobre rilegge anche una storia di accordi sotterranei con Hamas sulle armi
Nei trattati attraverso anche diciamo corresponsione di denaro quindi è stato un uomo che non ha lavorato per la pace e la stabilità per la democrazia e adesso di fronte alle proteste in particolare per le questioni legate agli ostaggi
Ha ripreso l'iniziativa mila è evidente che ne dobbiamo favorire una dialettica all'interno del mondo divisione nella realtà politica d'Israele perché si dia fiato e forse alle forze democratiche che vogliono nell'un tempo
Rispetto all'Israele vacca pazza grazie a Roberto Morassut del partito democratico grazie