Conferenza nazionale sulle politiche industriali "Le rotte del futuro, re-industrializzare l'Italia e l'Europa (11 - 12 luglio 2025, 2ª ed ultima giornata)

Per troppi anni il settore metalmeccanico è stato un mondo non visibile reso invisibile dalle scelte politiche dal tentativo di occultare
Quello che era un elemento centrale invece la vita del nostro Paese nel corso del Novecento
Oggi i metalmeccanici sono più di due milioni e mezzo e contribuiscono per più dell'otto per cento al prodotto interno lordo dal nostro Paese ma nessuno sembra accorgersene
Anzi salute quando ce se ne accorge che ci sono i metalmeccanici quando magari c'è una crisi industriale i cancelli chiudono o magari quando accadono situazione drammatica come persone che muoiono sul proprio posto di lavoro
Ma l'idea che le metalmeccaniche metalmeccanici su una parte importante della vita del nostro Paese è stata invece nel corso di questi anni completamente abbandonata
In particolare dalle scelte politiche che sono state fatte nel nostro Paese
Ecco perché noi riteniamo essenziale rimettere al centro lavoro industriale
Quando parlo di lavoro industriale sto parlando di donne e uomini che ogni mattina si sveglia no vanno al lavoro e contribuiscono al fatto che se il presidente del Consiglio di turno può sedersi al tavolo del G7
Questo lo deve alle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici e dell'industria
E per questa ragione che serve una scelta specifica particolare innanzitutto culturale rimettere al centro il lavoro industriale vuol dire rimettere al centro l'idea di avere una sovranità sul nostro Paese
Lavoro metalmeccanico e quello che decide i beni i servizi i prodotti che faranno vivere la nostra società nel corso del prossimo futuro
Non avere un progetto industriale vuol dire non decidere del proprio futuro vuol dire lasciare che siano altri a poter decidere del proprio futuro perché i metalmeccanici sono quelli che creano che progettano che ricerca no che producono beni e servizi che sono dalla mobilità delle persone fino al funzionamento degli ospedali all'intelligenza artificiale alla produzione di quello che serve per a dare addirittura non lo spazio
Ecco il ruolo dei metalmeccanici è un ruolo che nel corso di questi anni è stato banalmente dimenticato
Uno pensa che quello la Società dentro quale vive una società in cui a decidere invece l'innovazione i miglioramenti i beni e servizi siano semplicemente gli imprenditori
E invece io penso che in questo momento quello che ci dicono i metalmeccanici italiani in particolare
E che quando gli imprenditori decidono di delocalizzare quando i fondi di investimento decidono di speculare quando le multinazionali decidono di scegliere la rendita al posto invece dell'investimento per il lavoro
In Italia sia difeso il nostro sistema industriale sono state le lavoratrici e lavoratori
Che in qualche caso un dovuto bloccare i cancelli in qualche altro caso occupare in qualche altro caso scioperare manifestare
Ma sì oggi abbiamo ancora un tessuto industriale in questo Paese è perché le lavoratrici e lavoratori hanno imposto al sistema politico e al sistema imprenditoriale il fatto che l'industria non potesse essere dismessa dal nostro Paese
Il rischio del processo di deindustrializzazione del nostro Paese coincide con il rischio di perdita de la sovranità democratica del nostro Paese
Ecco perché noi ci stiamo battendo ecco perché noi pensiamo che sia necessario indispensabile un piano industriale straordinario in Italia in Europa
Servono risorse straordinarie
Perché è del tutto evidente che con la guerra commerciale che si è aperta i dazi da parte degli Stati Uniti la crisi geopolitica a est sulle questioni che riguardano l'approvvigionamento di energia gli assunti per quello che sta succedendo in Medioriente
Milano la sicurezza dentro la quale si è pensato uno sviluppo dell'industria europea
Basata sulla delocalizzazione delle produzioni e sulle alte marginalità costruite all'interno del cuore dell'Europa questo ha garantito per tanto tempo scelte industriali in Europa fatte dalla Germania
Oggi invece abbiamo bisogno di ricostruire un'autonomia una indipendenza produttiva per il mercato europeo
E questo è possibile soltanto investendo non possiamo essere l'Europa l'Italia quella che sull'intelligenza artificiale sceglie soltanto gli applicativi mentre invece la generazione e la gestione dei dati sono concentrati negli Stati Uniti d'America da un lato e nella Cina dall'altro
Non possiamo subire l'innovazione dobbiamo prendere in mano l'innovazione e per poter prendere in mano l'innovazione
L'unico soggetto su cui si può investire e chi lavora che nella loro intelligenza nella loro capacità di produrre che c'è la possibilità di poter ricostruire anche quell'industria manifatturiera che in questo momento addirittura negli Stati Uniti vorrebbero attraverso i dazi ricostruire all'interno del proprio Paese a danno delle produzioni industriali dell'Europa e dell'Italia
è per questo che è giunto il momento di ridare una centralità ma questa centralità ha come dire come elemento di base il fatto che ci siano Investimenti risorse pubbliche e private
Che si mettono nelle condizioni di poter rilanciare la produzione dare valore
Alla genialità della capacità di saper per inventare e produrre
Ma questo è possibile soltanto se si investe su chi lavora e investire su chi lavora vuol dire rinnovare il contratto nazionale rinnovare il contratto nazionale delle metalmeccaniche dei metalmeccanici abbiamo dovuto strappare con i denti il mantenimento dell'industria e oggi stiamo lottando superando manifestando qualche volta anche sulle tangenziali lungo i treni piuttosto che altri posti che sono tutti quelli che ci servono per poter ricostruire una mappa del conflitto nel nostro Paese per riconquistare il rispetto della nostra controparte per rinnovare il contratto nazionale di lavoro
Non abbiamo rinnovato già due contratti
Contratto degli artigiani abbiamo aumentato il salario del lavoratrici e lavoratori artigiani
Contratto delle cooperative in cui abbiamo rinnovato dando salario ma anche riconoscendo elementi innovativi sul piano normativo per esempio sulla parte che riguarda le lavoratrici e lavoratori precari costruendo dei percorsi di stabilità
Ecco e ora invece di rinnovare il contratto della Federmeccanica Dinho meccanica perché ad oggi le lavoratrici e lavoratori metalmeccanici hanno avuto la possibilità soltanto di recuperare l'andamento dell'inflazione programmata noi invece abbiamo bisogno di redistribuire il valore perché la professionalità la formazione hanno generato capacità da parte dei lavoratori di portare valore al sistema delle imprese
Abbiamo bisogno di intervenire sugli appalti perché lavoratori degli appalti non sono lavoratori di serie B hanno bisogno dei medesimi diritti dello stesso trattamento salariale hanno bisogno che quando cambiano gli appalti abbiano la certezza di poter rimanere su quel luogo di lavoro
E abbiamo necessità di ridare salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ormai la questione del caldo dal troppo caldo dal troppo freddo non sono questioni che riguardano semplicemente dei picchi delle temperature sono la costante del cambio climatico
Ed è per questo che in questo momento bisogna intervenire sulle questioni che riguardano la salute la sicurezza visto i morti che ci sono sullo di chi lavora attraverso cosa la prevenzione
Ma la prevenzione si fa valorizzando il saper fare e la intelligenza di chi dentro un look di lavoro conosce il processo produttivo
Ed è per questo che dal nostro punto di vista è necessario anche intervenire con salto tecnologico che c'è stato
Anche provando a sperimentare riduzioni di orario di lavoro
Che possano consentire la liberazione del tempo e anche la possibilità di duecento l'orario di avere una minore incidenza anche dei morti sul lavoro con delle patologie professionali che si contraggono Dent luoghi di lavoro quando sei su una linea di montaggio
E il tempo per lui di cambiare l'approccio col quale si è lavorato in questi anni
Noi non vogliamo più essere i metalmeccanici alle metalmeccanici quelle a cui esprimere semplicemente sole De Rita per le questioni negative che succede noi vogliamo ricostruirci invece una centralità della dignità del lavoro che facciamo
Perché senza lavoro da metalmeccanico senza un contratto nazionale per le metalmeccaniche metalmeccanici non è a rischio soltanto la condizione di una parte della popolazione Mère rischio un pezzo della democrazia del nostro Paese
Lì
Caro Andrea caro Peppe caro Roberto care amiche cari amici innanzitutto vorrei ingraziare avvisi per l'invito a questa importante conferenza del partito democratico
Mi dispiace di non poter essere con voi a Roma una città che il molto modi a un importante importanza particolare per me
Poco più giuridico di un anno fa sono stato nominato a Roma capo di lista del PSE per alle elezioni europee
Abbiamo portato avanti insieme una campagna molto attiva
Fatta dai cittadini che difendo lo un visione sociale democratica e forte dell'Unione Europea
Conservo un ricordo meraviglioso e i nostri non morosi comizi a Roma a Firenze a Torino a Milano Bologna Bari laici
Il partito democratico si è fatto portavoce in questi elettori e oggi costituisce la prima formazione politica del gruppo parlamentare esenti
L'Europa oggi affronta Denis civile importanti politiche economiche e sociali securitaria che mettono all'altro l'ha tenuto la ceduta del nostro Progetto poca il sistema abbiamo bisogno sia di un messaggio di speranza e di fermezza
Che gli sorride sessioni concrete per i milioni di cittadini che hanno perso fiducia o che si sentono dimenticati a banda Natty
Questo vale anche per i giovani in situazioni di precarietà
Il cinema di migliaia i giovani italiani stanno lasciando il Paese che invece avrebbe bisogno di loro
Ma se lei vanno a causa della mancanza di lavoro i salari troppo bassi degli alloggi non accessibili la promessa però OPA sta la democrazia
Che oggi è minacciata da un'estrema destra
Che rimette in discussione un Grand Ungaretti diritti civili
Indi principi di uguaglianza di non discriminazione
Inoltro la promessa dell'Europa del essere deve essere anche quella di una crescita economica sostenibile giusta
Che riduce lei disuguaglianza e garantisca la protezione da protezione sociali Radaelli
Cremonini
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Però
Buongiorno a tutti e tutti buongiorno a chi è qua in presenza chi ci segue collegato ieri
Eravate eravamo tantissimi a seguire questa importantissima due-giorni fortemente voluta da Andrea Orlando guida il partito democratico tutto
Dopo un viaggio che è stato fatto in tutta Italia un viaggio nelle grandi eccellenze che ascolteremo anche oggi ma un viaggio anche nell'ordine il conflitto
Come abbiamo sentito prima anche nell'intervento di Palma
Un uomo in viaggio in un'intimità gli ha con un'impresa collaboratrice lavoratori purtroppo dimenticati da questo governo lo abbiamo visto intangibili provvedimenti vuoti che sono stati fatti in questi anni di governo
Che nonostante il calo degli dell'INPS della crescita dal punto di vista industriale manifatturiero ha deciso di non occuparsi di quello che invece potrebbe portare l'Italia
Non solo alla Rentis industrializzazione come leggiamo nel titolo ma anche a continuare ad essere il leader in Europa e nel mondo di quello che ci ha fatto grandi
In questo negli anni passati
Dopo questo viaggio che Andrea Orlando ha fortemente voluto che oggi ci porta a essere qui con le nostre proposte per rimettere al centro l'impresa le lavoratrici lavoratori la ricerca l'innovazione
Adesso ascolteremo una chiave diversa ascolteremo dal professor Lupo un altro tipo di viaggio quale è stato nei novecento e quale oggi il rapporto tra cultura impresa come è stato raccontato nella letteratura
Molto conosciuta nel nostro Paese ma anche quella meno conosciuta
Mi sono state raccontate le nostre industrie come sono stati raccontati gli dite di lavoratrici e lavoratori
Quindi iniziamo così con uno sguardo
Che forse poco conosciamo ma che invece è importante avere per poi passare invece più al concreto cioè come la ricerca l'innovazione possano essere leva della nostra produttività che vogliamo ritrovare grazie richiamo qui il professor Lupo
Buongiorno a tutti grazie per avermi invitato e PD Andrea Orlando Gian Paolo Manzella
Ho tempo un quarto d'ora è il discorso è molto lungo per cui io vado veloce
Negli anni Trenta Terna leggi è un pittore francese chiamava costruire quadri dove c'erano operai ai ai punteggi
Le consulte per gli allievi dell'unione che ecco tornando racconta scrivendo un articolo dove racconta questa cosa non è giusto non è colpa del treno se passando a cento all'ora fa volare il cappello non è colpa del treno se passata cento allora fa volare cappello
La frase di leggi potrebbe diventare la chiave di lettura e per me non è una chiave di lettura di quello che è stato il rapporto nel Novecento e e e anche tuttora tra modernità il treno e chi racconta la modernità perché non dovrebbe essere Coppa del treno perché non è colpa del treno però se noi andiamo a leggere la stragrande maggioranza degli intellettuali degli scrittori italiani all'estero è diverso ma italiani che hanno raccontato la modernità in questo caso la fabbrica hanno sempre raccontato dicendo è colpa del trenta
Il feto si deve fermare
Il treno non può camminare così veloce mentre probabilmente la risposta di giusta sarebbe stata assicuriamo che il cappello sia fermo in testa perché il treno non si può fermare come non si può fermare intelligenza artificiale che è un Torino e l'ultimo treno che sta passando non la possiamo fermare la modernità
Perché mi sono sempre domandato perché gli scrittori perché gli intellettuali italiani hanno al novanta per cento dette Coppa del treno
Be le ragioni possono essere diverse
E qui c'è da fare la psicoanalisi perché poi questo riguarda anche il tempo di oggi perché continuano secondo me gli intellettuali italiani a dire è colpa del trenino
Quando nel cinquantatré Sinisgalli dà origine alla rivista che fuori vedi tutti conoscete è stata chiusa un anno fa Civiltà delle macchine
Lui dice la cultura italiana era rimasto incredibilmente scettiche arretrata nei confronti dell'ingegneria e della tecnica
Erano sfuggite alla cultura italiana tutte le cose che appartenevano alle a Leonardo alla alle Abbattista Alberti a Somma alla scienza alla tecnica e lui dice questa rivista nasce perché dobbiamo creare dei ponti
Nel cinquantatré
Vittorini nel sessantuno quando pubblica il numero famoso numero monografico dieci di del nell'albo quattro dice gli scrittori italiani raccontano di fabbriche nel sessantuno ma è un mondo che non possiedono
Non lo conoscono si fanno possedere da questo mondo ma è un mondo che non potrò che non conoscono nel novantaquattro Giulio Bedeschi che insegnava a Pisa stava della lingua quando doveva parlare di Primo Levi al primo convegno sulle tirature industria io giro
Sale sulla come ora io su questo trespolo non prende fuori la sua relazione ma tira fuori la chiave a stella cioè l'arnese Lu l'utenza ire e dice
Io so che ho davanti un uditorio di letterati so che non sapete cosa sia la chiave a stella anche se avete letto questo libro bene questo libro parla di questo utensile e mostra a tutti un umili Sima chiave a stella
Cioè lui era consapevole dare la linguista che i i letterati non conoscevano quello strumento sono tre esempi ne potrei fare tantissimi altri
Sul sul ritardo linguistico e sul ritardo proprio contenutistico di una certa parla gran parte della cultura italiana su questi temi
Ecco perché
Mi sono domandato sempre questi perché è poco e continuerò a domandarlo
E una cosa
L'intellettuale italiano con tutto il rispetto con tutto il rispetto quindi non mi sento invece continua ad avere uno sguardo arcadico
Non ha vinto Dante Alighieri ha vinto Petrarca
Ha vinto pesante Dante contaminato Pesach non si contamina il modello è per Zaccheroni Dante uno due nel Novecento
Grande
Pregiudizio ideologico
Io so che dico una cosa scomoda in questo contesto ma devo dirla l'approccio degli scrittori che hanno raccontato della fabbrica è stato ideologico come vi spiegate che un Ottiero Ottieri
Che vi chiede che lavora i modelli fabbriche più belle del mondo che la l'Olivetti di Pozzuoli
CDA un romanzo corrosivo contro quell'esperimento che invece viene era un esperimento che avrebbe potuto cambiare le sorti della popolazione Campana decisionali gli occupati
Eppure dove ad una l'assalto è un romanzo contro la fabbrica e lo stesso possiamo dire di Paolo Volponi memoriale lo stesso possiamo dire di tantissimi scrittori avevano lavorato nella Olivetti non lavoravano nella FIAT con tutto rispetto per la FIAT
Lavoravano in in un modello di azienda che era molto avanti eppure c'è un approccio il ideologico l'Arcadia ogni ideologia secondo me c'è l'altro tipo di discorso grande importante la mancata conoscenza molti scrittori raccontano di fabbrica ma non li conoscono non le non ci sono mai entrati ho ripubblicato un copione cinematografico di Moravia sulla Pirelli che a quarantasette
Questo copione lattica diglielo Commissione glielo paga Moravia lo scrive non si realizza nessun film che avrei dovuto essere fatto da
Rossellini perché in Pirelli si accorgono che il copione e lo e il copione e la storia di uno scrittore che non era mai entrato
Dentro la Tirelli Taverna mai visto la Pirelli racconta la periferia di Milano come se fosse la periferia di Roma che è un'altra cosa rispetto a Milano a un altro grado un altro tipo di approccio alla civiltà alla dignità del lavoro
Vengo a quello che secondo me bisognerebbe fare
Questo tipo di rapporto malinteso continua oggi ancora noi il racconto che facciamo il racconto che troviamo in libreria sulle fabbriche sui luoghi di lavoro
Pur sapendo che la fabbrica è un'altra cosa rispetto a quella del Novecento continua a essere un rapporto malato pregiudicato da questo tipo di sguardo allora il problema è un problema di approccio io questo penso
Prima di tutto è un grande problema pedagogico ieri si parla ieri io ascoltavo ieri si parlava di pedagogia si parlava di questo discorso pedagogico
Ne parlavo prima forse questa nazione secondo lei se si salverà se si si potrà salvare se si cambia il paradigma pedagogico
Cioè se lo sguardo di chi deve raccontare un problema di narrazione di chi deve raccontare i luoghi del lavoro industriale opposto industriale deve modificarsi in che cosa
Perché dobbiamo credere alla favola che la fabbrica sia per forza e soltanto inquinamento
Perché dobbiamo abbiamo dovuto crede alla favola che l'immigrazione dal Sud Italia verso il nord Italia degli anni cinquanta e sessanta sia stato una sconfitta di un popolo
Lo dichiara Carlo Levi la quinta guerra contadina è stata l'emigrazione di quella gente verso il nord Italia perché non pensare che sia stata un'opportunità
Perché non pensare che il contadino lucano che la terra da cui io sono il primo dove sono nato
Il bracciante Lugano andando a Milano e diventando operaio alla Pirelli ha potuto cambiare il suo statuto di cittadino perché questa narrazione di questo tipo
Eppure credetemi ma voi lo sapete meglio di me queste la relazione che il cinema ci ha consegnato traduce a consegnare e questa ce la consegna ancora oggi perché tanti romanzi che continua a raccontare ma il racconto del luoghi del lavoro sono continuano a essere queste
Allora pedagogico e che non significa andare nelle scuole a dare nell'università o condizionare le scelte editoriali è un problema di classi dirigenti forse è un problema di modificare lo sguardo la
La modernità la post modernità ma anche chiamiamola le opportunità tecnologiche perché da paura devono soltanto essere considerati paura
E non devono essere considerati opportunità
Opportunità
Allora il problema dove sta
E chiudo
Poi se volete di questo posso parlare con quanto quante volte pulite in tutte le circostanze senza invitati non ho problemi
Allora la fabbrica il luogo di lavoro l'industrializzazione quello che rimane dell'industrializzazione ha avuto una narrazione
La narrazione all'incontrario qual è stato
Antimoderno
L'anti modernità c'è un grandissimo libro dice a De Michelis pubblicato nel due mila e ventuno moderna di moderno cioè se lei mi chiarisse Marsilio ha ripercorso tutto il Novecento arrivando fino a oggi dicendo ma perché c'è stato il rapporto di una una cultura soprattutto antimoderna
Perché c'è stata ragioni ve lo dicevo prima comunque molto molto in sintesi allora lì il problema è
Capovolgiamo questo tema e non è soltanto a questo punto un discorso di narrazione ma è un discorso di approccio al alla fabbrica c'è e la possibilità di concepire una terza via
Alla alla all'idea di modernità all'idea di fabbrica si di fronte a un fenomeno non sta bene saltarlo non sta bene e tirare le sviolinate ma non sta bene nemmeno demolirlo demolire demonizzare Rho corro odiarlo
Allora c'è una terza via probabilmente sì questa terza via è per esempio
Sì io dovessi pensare al passato
Ma magari immaginando la anche
Olivetti aveva dato una risposta
Non è vero che la fabbrica sia soltanto
La Magneti Marelli la Breda la Falchera la FIAT
C'è un modello di fabbrica che può essere alternativo a quello Pozzuoli era un modello di fabbrica assolutamente che giocava su degli equilibri ma è un esempio è un esempio che sta come paradigma
è una terza via quella era una terza via
Ci sono esplorabili terze vie adesso forse sì infatti la chiamiamo in tanti modi la chiamiamo sostenibilità azionavo la fabbrica Green le insomma assumono diverse corporazioni ora i modelli a cui stiamo pensando
Però vale il principio che quel tipo di modello secondo me quella potrebbe essere la soluzione per invertire il paradigma di una nazione che
A chiacchiere sì definisce moderna ma poi però nelle scelte e io qui mi riferisco alle scelte che riguardano il settore cioè le scelte del racconto nelle scelte mette sembra marce indietro tira sempre il freno e va verso altre direzioni
E quindi qual è il racconto nella fabbrica si muore fabbriche inquinanti a fabbrica sfrutta il padrone è un è un io non so non parteggiò nette di padroni cioè non sono uno che che ha a che fare con quel mondo però è pur vero che bisogna pensare a cambiare l'Italia di
E vi faccio un ultimo esempio con dell'ultimi due minuti
Chiediamoci perché Italia manchi il grande romanzo borghesi
Ma anche io in Burundi Ebro non abbiamo mai avuto in Italia lo scrittore che abbia racconta di bulli pro la narrazione della borghesia
è sempre avvenuta in termini
Ho sono
Conservatori Paul untuosi pensate a Moravia o sono Marti pensate a Gaggiano
Non c'è Italia uno scrittore chi abbia raccontato la borghesia per quella che è con i difetti con l'istituto
E ora si va definendo un fenomeno il fenomeno per esempio di quelli che voglio raccontare imprenditori io per esempio sono stato contattato da una casa editrice che mi ha chiesto di scrivere un romanzo su Olivetti va bene però qual era lo scopo di questo romanzo potenziale di soli venti
Racconta l'Olivetti Maran raccontare Olivetti come la verità come lo poteva contare io a contare Olivetti come se fosse una soap-opera
E qui naturalmente discorso non funziona più ecco chiudo questo mio intervento dicendo chiedendo visse per esempio da parte delle istituzioni culturali le scuole e le università le case editrici giornali il mondo della narrazione
Non si è in grado di fare un'operazione di questo tipo io penso che sia possibile fare operazioni di questo tipo in Università Cattolica sto costruendo un profilo di laureato umanisti per aziende
Perché ho capito che bisogna che occorre a vivere
Persone che vengono dal mondo dell'umano e che lavorino per le aziende non comuni comune come comunicatori ma come persone che tendono a votare un linguaggio identitario di una azienda
Quindi grazie
Le prassi un ospite indica non ha bisogno di presentazioni ma lo annuncia che Luigi Bersani che tutti noi conosciamo
E Messi e compagni
Intanto complimenti a chi ha lavorato
Finalmente per un'iniziativa avere preparato è assoluta
Sulla politica industriale io do però acquisito quello che vede le proposte che ho visto i documenti preparatori
Che condivido largamente batterò solo su un tasto ecco su un punto solo
Che ha ben presente peraltro il documento in Marche vale appena di sottolineare perché che i prezzi predispone a governare
Ha chiaro che le proposte diventa delle astrazioni
Se non hanno le gambe per camminare francamente oggi in Italia le gambe per una politica industriale non ci sono non ci sono
Ecco questo è il punto ineludibile
Io ho sempre detto così delle forme a priori di una politica industriale sono selettività e la dura perché al contrario fare di tutto e fare a sbalzi
Il modo ordinario di ammazzare nella culla ogni politica industriale
Si fanno solo dei listelli tentati
Se non si allestisce una governance politica normativa e di strumenti in grado davvero di selezionare le missioni gli obiettivi
In grado di garantire la tenuta operativa nel tempo per le azioni necessarie a raggiungere gli obiettivi quindi bisogna attrezzarsi come ci si attrezza
Primo punto
Ci vuole una struttura di governo in Italia in Europa che non disperda gli elementi di una politica industriale ma li metta assente
Credo sia demenziale
Separare le politiche industriali dalla sostenibilità da Energia dalle reti
E così credo altrettanto incredibile promuovere con una mano degli strumenti di politica industriale con l'altra riempirli inutilizzabile potrei fare molti esempi nei fatti uno solo
Poi anche immaginare di usare con flessibilità verso il sistema industriale
E sono una quota di produzione idroelettrica ma se Harrison regionalisti l'idroelettrico
Non non riesce più non riesci più a far nulla
Secondo ci vuole uno strumento di legislazione rafforzata
Per selezionare gli obiettivi tenerli nel tempo e metterli al riparo dal dalle cose consueta cioè dalle incursioni estemporanee ogni tre mesi ogni sei mesi ogni anno che ti cambiano le carte in tavola
Terzo si vogliono degli strumenti operativi per gestire gli obiettivi non possono essere i ministeri francamente lo dico per esperienza
Un paio almeno di questi strumenti
Uno che garantisco operativamente le missioni nella loro complessità le missioni sono fatti tante cose pesa soltanto pensiamo soltanto al passaggio verso la mobilità elettrica quante quante operazioni comporta
E quindi diciamo il governo unitario di questi di così questa complessità e anche la libertà di muovere gli incentivi
Secondo tempi modi e forme utili per l'obiettivo Rucco vesto questo strumento potrebbe essere benissimo un'evoluzione di Invitalia
Un secondo strumento ci vuole che coordini e metà coerenza la posizione dell'azionista pubblico nella pletora è normale di partecipazioni
Che vanno o ognuno per la sua strada
Delle quali si si occupa solo quando ci sono le nomine ecco allora questi due strumenti per questi due strumenti bisogna mettere la raccolta pagandole ecco le le migliori competenze industriali che oggi sono disperso sia dallo Stato per nel mercato
Quanto un punto
Bisogna rileggere la funzione degli incentivi incentivi non sono in sé una politica industriale non lo non sono può esserlo quindi vanno resi disponibili e flessibili
Perché a incarico operativo l'ammissione l'obiettivo e bisogna anche razionalizzare fare un ragionamento sul senso degli obiettivo visto nei materiali preparatori
Parlar bene di industria due mila quindici che poi abortì con una con con i nuovi governi della destra e e industria quattro punto zero benissimo sono due logiche diverso
Quattro punto zero e la continuità positiva
Di una lunga storia della politica industriale italiana che era quella di fare innovazione attraverso l'acquisto di macchinari
Così faceva l'Artigiancassa così ha fatto la Sabatini così ha fatto la quale centottantotto così ha fatto quattro punto zero
Passando dai tornei al Carcano male ma in automatiche aeroporti e poi ai sistemi ed ossia due mila e quindi si ha un'altra logica
Cioè quella di scegliendo quattro piste
Quattro piste quattro obiettivi cercando di riprodurre finanziando dei prototipi
Costruiti fra impresa è che con la collaborazione di università e ed i centri ed i centri di ricerca è un'altra logica
Coerente con questa logica sarebbe ad esempio che le commesse pubbliche non mettessero a bando degli oggetti mettessero al bando dei problemi da risolvere
è un'altra filosofia possono essere tutte utili tutte e due ma bisogna diciamo saper distinguere
Quinto punto c'è da rileggere l'Antitrust
Perché noi dobbiamo bisogna assolutamente sostenere il consolidamento industriale tecnologica in Europa senza avere gelosie di bandierine su chi fa il capo Fini il
Ma piuttosto cupa sì mentre si fa il consolidamento di potenziare la tutela degli utilizzatori e dei consumatori
Che ormai hanno un un un divario di una simmetria informativa ormai parossistica e queste politiche sono in un downgrading sia a livello europeo particolari visivamente a livello italiano sesto e ultimo ma non ultimo nelle transizioni geo politica tecnologica ambientale bisogna abbandonare una visioni Renica
Che si com'è logico e razionale le cose succedono no assolutamente soprattutto guardando la transizione ambientale
Davanti a queste transizioni non c'era verso degli andarsi coi soldi in mano
Devi andarci coi soldi in mano sia per favorire e promuovere
Diciamo nuove attività industriali e riconversione industriale ma sia soprattutto per l'impatto sociale di queste misure che possono che che fu che può essere drammatico è preclusivo allora questa questa cosa europea di rinunciare emettere titoli comuni
E ha organizzare gli strumenti per il impegnare il risparmio in Europa a fini produttivi industriali è una un po'non lo so è un autolesionismo che non non non si riesce francamente a comprendere insomma qui senza soldi
Arrivano i boomerang questa è la realtà tale io concludo ripeto sugli obiettivi di merito sono largamente d'accordo a cominciare soprattutto da un punto e cioè la valorizzazione della Boro come elemento principe
Sia di una politica economica sia di una politica industriale due soli notazioni volanti sull'attualità
Primo attenzione alla sollecitazione a convertire capacità produttive sugli armamenti
Se si dà corpo un accento sul riarmo sbagliata negativa
Sarà difficile o rimettere il dentifricio del procuratore
Il condizionamento di quel settore lì oltre a occuparsi del su questo badate che non non erro Mary montabile quindi io raccomando estrema analisi attenzione su quello che sta succedendo
Perché ancora non si sa se davvero arrivano i soldi ma intanto si sta già procedendo diciamo così
A a riconvertire secondo punto attenzione alle eventuali politiche di sostegno alle imprese in presenza dei da sì
Perché un conto sostenere in quel caso le riprese con ammortizzatori
Aiutando le nel nel promozione di nuovi mercati e cose così
Un conto è allestire dei sussidi che pagano i contribuenti italiani per tenere bassi impressi negli Stati Uniti dei consumatori americani francamente questa è un'altra un'altra logica e che l'albergo sorvegliati
Con questo ho finito complimenti ancora Mattia costruito questa iniziativa molto serio e molto bello e buon lavoro a tutti
In pratica a partire dalle parole di Pier Luigi Bersani adesso apriamo il primo dialogo della mattina
è un dialogo con tre protagonisti la prima Patrizia Toia è stata protagonista da vicepresidente della Commissione industria ricerca energia al Parlamento europeo e lo è ancora oggi se nel tanti impulsi e politiche che l'Europa ha voluto dare l'intesa sull'industria Sui innovazioni
E gli altri due sono Marco Ties presidente di made e Giorgio netta direttore scientifico dell'Istituto italiano di chi di tecnologia
Due protagonisti dell'innovazione che diventa realtà che diventa prodotto e quindi il dialogo di questa mattina di chiamo qui intanto è proprio su questo come trasformare l'innovazione intanto il lavoro buono partendo da una formazione che deve essere adeguata e soprattutto introdotta quindi in realtà industriale che può fare grande il nostro Paese Pedro
Buongiorno buongiorno a tutti a chi è presente chi ci ascolta e iniziamo è il primo pub nell'appunto che in questa due giorni così impegnativa che secondo me la strada punto fermo di arricchimento del patrimonio politico per la proposta programmatica del partito democratico ne sono sicura questa dicevo questa mattinata iniziato dopo tanti discorsi anche interessanti anche letterari
E di con antiche dedicato appunto al tema della ricerca e dell'innovazione pochissime parole per introdurre dei due graditissimi ospiti
Questo ora devo distrutti ieri l'abbiamo sentito ripetere da tanti i versanti dagli economisti dagli imprenditori da per tutti quanti diciamo i portatori di interesse di proposte nella ricerca in tutta la filiera dell'innovazione un asset importante per la ripresa industriali europea italiani penso che i dobbiamo cominciare recarci dei bagni in questo terzo livello ricerca innovazione trasferimento tecnologico strutture
Fanno questo metterci le mani e gli occhi e fare quel partito democratico anche delle proposte molto concrete sulla base della conoscenza di ciò che c'è i ciò che manca in ciò che servirebbe appunto al nostro sistema produttivo e insieme diciamo della qualità del mondo del lavoro perché era parlano stamattina componente assolutamente implicata sia che ci sia sia che non sia in grado di svolge lavori si è che manchi
E una sola osservazione poi lascio la parola a voi
E noto loro diciamo rapporto tra chi dello Stato quei numeri ma insomma chi pratica un po'di numeri lo sa il rallentamento dell'economia continentale sia in termini di indici di produzioni sia quelli di produttività Sud così di destra entrambi portano a dire che una delle cause di questo rallentamento oggettivo e da un po'di anice
è legato appunto alla nostro gap di innovazione rispetto lealtà economiche del debutto
è un gap che va assolutamente compiuti ornato ma tornato con una conoscenza più delle cose di come stanno le cose cogliendo anche l'esigenze trasformati
Dell'attuale sistemi industriali soprattutto penso questo caso l'Italia alle piccole e medie imprese e poi cogliendo l'esigenza trasformati per future meglio ciò che si produce per cogliere anche le novità assolute della dotazioni distratti
C'è un dato che io richiamo sempre perché mi colpisce molto se come quantità di risorse Investimenti che delle chiamo egli della ricerca a livello europeo
Non è così lontano per esempio da quello cinesi certo è molto lontano da quello militare se la quantità che potrebbe anche avere un suo valore manca molto anche l'investimento privato sottolineiamolo in questo campo non solo quello pubblico
Il dato che però colpisce una questa disparità di investimento e le disparità di utilizzo dei risultati
Il trenta per cento dei brevetti europei e già arrivati al predetto è una cosa non facile perché molte circa si debba prima brutte scoperte rimangono lì senza essere utilizzate
Ma devo farlo se mi manca il brevetto il trenta per cento di questi non è stato commercialmente in Europa
Muore sfruttato altrove qui c'è uno spreco incredibile e penso che il Partito Democratico questo strategia vuole mettere e ok
Allora presenti degli ospiti parto da lui perché partirà per primo Marco Taishō e presidente credo che fondatore insomma ideatori di vede che è un competenze del Politecnico per del sempre del Politecnico di Milano quindi sicuramente uno dei migliori in Italia faccio danno nessuno dicendo questo e che appunto una struttura trasferimento tecnologico e di lavoro con le imprese in questo Giorgio metà e lo scienziato perché vede agire ed è dirige importantissimo istituto
Di tecnologia di Genova che sia sta assoluto campione per la robotica petrolifero europeo solo sull'Italia
Quindi diciamo due voci molto significative che conoscono la materia ma conoscono anche
L'attività diciamo manageriali per fare di questa materia della ricerca del per trasferimento tecnologico come elemento buste per per la crescita e per sistema ceto produttivo generale partire via Marco timeshare dire Guidi
Ci sono molte cose da dire su poiché l'assoluta organizzare una proposta politica quello stravagante secondo momento anche se già il PD
Qualche proposta la fa nel libro verde ma diciamo le strutture vi parleremo dopo delle strutture reso per lo più di contenuti e di attività di cose da fare
Che grazie Patrizia è un buon giorno bentrovati e tutti me
Mele uno degli otto centri competenza compete sentendosi a quattro punto zero che sono stati creati con il piano nazionale industria quattro punto zero ne parliamo diciamo del del due mila diciassette due mila
Due mila diciotto allora qualche riflessione di contesto e poi qualche così puntualizzazione più più operativa
E due anni che non cresce la produzione industriale anche se negli ultimi mesi abbiamo avuto un'inversione di tendenza primo dato ma il dato più preoccupante a mio avviso è che diciannove vent'anni poi dipende da quale è l'indicatore che si utilizza che non cresce in maniera importante la produttività del lavoro
E questo vuol dire che noi rischiamo di fare lo dico tante sabato mattina si può dire un po'la fine dalla rana bollita no che man mano che aumentava
Alla temperatura pensava di di adeguarsi poi alla fine e finisce finisce male noi dobbiamo lavorare sull'aumento della produttività del lavoro e la produttività dei nostri sistemi industriali ed è nei nostri settori che sono quelli e a più alto valore a più alto valore
Aggiunto
Nella media di crescita della produttività negli ultimi vent'anni più zero sette zero quattro per cento ma se la confrontiamo con quella degli altri Paesi europei e non voglio come cita gli Stati Uniti perché a quel punto veramente
No sarebbe sarebbe veramente molto triste ma la produttività del nostro settore manifatturiero cresciuto del diciotto ventiquattro ventiquattro per cento circa
Dipende dal settore negli ultimi vent'anni Germania trentotto per cento Francia cinquantasei per cento Spagna quarantanove per cento quindi vuol dire che le nostre imprese continuano a perdere
Con produttività e quindi competitività
E rispetto al gli altri Paesi europei e quindi rispetto al resto del mondo come fai a recuperare produttività l'unico modo è fare innovazione
Usato la parola innovazione non ho usato la parola ricerca e sviluppo
Non perché la ricerca e sviluppo non sia importante ma verrà dobbiamo continuare a farlo dobbiamo continuare a a investire ricerche su Google delle liti qui poi dopo ne parlerà in tu ma io il tema che vedo è che noi non siamo sufficientemente bravi a trasferire le innovazioni o che abbiamo fatto in Italia o che vengono fatte in altri Paesi del mondo alle nostre in prese e quindi le nostre imprese non adottano tecnologie non adotterà innovazione non adottano gli ultimi strumenti e quindi di fatto perdono produttività quindi noi dobbiamo a mio avviso aumentare quel sistema è che faccia il trasferimento tecnologico però qui poi arrivano cioè un un elemento di di fondo è un una confusione di fondo perché quando si usa la parola trasferimento tecnologico si pensa sempre dover trasferire la ricerca più innovativa giù più bella più recente no
Ma le nostre piccole e medie imprese non hanno bisogno
Di quella hanno anche per quanto bisogno di comprare di adottare cose normali cose che si trovano oggi sulla frontiera dell'innovazione tecnologica ma che non necessariamente sono Roque Sáenz quindi noi dobbiamo aumentare la nostra capacità di prendere per mano
E nostre piccole e medie imprese ed aiutarle ad adottare la ricerca l'innovazione le gli strumenti che ci sono non dico che a molte dobbiamo insegnare usate Excel coi fogli di lavoro ma ma quasi quindi oggi in Italia ci sono incomplete senta ce ne sono poi io dico da da tempo che ce ne vorrebbero sedici trentadue sessantaquattro noi dobbiamo essere molto più capillari sul territorio perché perché abbiamo un'altra sfida che altri paesi non hanno la molteplicità delle piccole e medie imprese noi abbiamo tantissime piccole e medie imprese e quindi lo sforzo che noi dobbiamo fare è di raggiungere e quindi siamo in qualche modo meno facilitati rispetto ad altri Paesi che hanno poche aziende grandi targhette quindi più facile sapere dove devi andare a a portare la
La ricerca innovazione Pierre Meier bello era bello negli anni sessanta settanta non è più bello adesso
Noi dobbiamo aumentare la dimensione media delle nostre delle nostre imprese perché perché per fare ricerca innovazione di fare massa critica
Se oggi noi abbiamo
L'uno virgola quattro per cento di del PIL investite ricerca e sviluppo
Voglio che l'azienda da cento persone a uno virgola quattro ricercatori cosa ci fai con uno virgola quattro ricercatori nulla non ci fa niente Scola Zenda anziché cento persone fosse di mille persone vuol dire che hai quattordici persone che fanno ricerca e sviluppo
Un processo di aggregazione delle piccole e medie imprese e necessaria per poter fare quella massa critica che ci consente di fare ricerca fra innovazione e adottare la ricerca la ricerca l'innovazione abbiamo un tema Dini d'inverno demografico
Diminuisce la firmerà la popolazione ricordo che noi abbiamo perso negli ultimi nove anni tre il saldo netto negativo di trecentocinquanta mila giovani e sono andati all'estero
E quel sono andati all'estero milioni di ragazzi giovani per imparare l'inglese no nel imene ristoranti londinesi sono andati all'estero laureati quindi ulteriormente in un solo diminuisce la popolazione ma diluisce
In maniera ancora più significativa quella di valore che quella che ci aiuterebbe a rimanere a rimanere competitivi e quindi dobbiamo essere attrattivi
Ma come fanno impresa da essere attrattive se sono troppo piccole non lo saranno mai perché un ragazzo brillante un talento non trova spazio in questo in questo in questo mondo che abbiamo bisogno di di aggregazione e boy l'ultimo concetto la narrativa sulle start-up
Io credo che fare ricerca fra innovazione vuol dire fare anche imprenditorialità start up va bene start-up spesso viene associato al digitale ebbene investire sul digitale ma ricordiamoci che l'Italia è un Paese manifatturiero quindi investire sul soft o sul software senza continuare a investire sull'hardware
A mio avviso non va bene
Lavorare troppo sulle start-up per creare posti come strumento per creare posti di lavoro non può non essere accompagnato da una difesa di quei posti di lavoro che già ci sono nelle nelle fabbriche il ogni fabbrica che chiude
Sono cento duecento trecento persone
E si trovano senza lavoro per creare trecento nuovi posti lavoro con le start-up c'era molto da fare quindi attenzione a non vedere troppo essere troppo sbilanciati nel digitale come creatori posti lavoro rispetto al rispetto mai fatto
Avrei tante altre cose ma forse magari quello vediamo denaro Nokia che era
Questa
Grazie grazie abbiamo colto degli aspetti che sono molto interessanti aggregazioni in realtà piccole diciamo equilibrio fra le nuove scoperte le nuove applicazioni invece la valorizzazione ciò che c'è cartelli venti sorge su mezza suo punto di vista
Mi sento anche sulla frontiera già ampiamente delle grazie Patrizia quella la prima cosa che volevo dire mi è piaciuto Nottola la citazione al treno il cappello
Però dall'idea che realtà treno lo dobbiamo prendere quindi bisognerebbe mettersi a velocità con quel treno sopracitati sempre all'intelligenza artificiale mi sembra che sia pertinente in questo senso
Allora intanto arrivando dal mondo di chi inizia facendo la ricerca ovviamente lo spezzare una lancia alla al al mondo della ricerca verso un mondo che avesse a che fare pensiero in quel senso che rapporto Draghi del che dicesse due cose uno investimento assoluto
Chi fa l'Europa
Troppo basso va in media forse qualche presenza in più qualcuno o meno siccome sicuramente il talco sotto media poco sotto il due almeno Beppe questo sparuto problema l'altro e che la componente privata dell'investimento in ricerca e sviluppo del Nord America
A solo del sistema americano sicuramente
Settanta trentadue stante il privato però
A mentre l'Europa fa esattamente il contrario in media ancora una volta quindi il trenta per cento l'investimento privato perché troppo poco quindi qui bisognerebbe capire come dare o a aprire alla possibilità che non sia solo il Pubblico registro alla ricerca perché se non c'è deve scaricare a terra verso l'industria ha necessità oggettivamente di essere già una ricerca privata
A
Questo tra l'altro non è che in in Europa non abbiamo dei modelli nelle nostre conversazioni più citato alcuni modelli di istituzioni di ricerca sono parole ancora private di intimiditi un modello alternativo perché è stato configurato come una Fondazione di diritto privato ma non è privato comunque il finanziamento pubblico all'azionista di maggioranza
Il pubblico dello Stato
Esistono però delle alternative dovrebbe cioè
Lo stesso istituto di ricerca e configurato come private si muove con logiche da privato quindi va vada alle aziende
Provinciale no Marcos con molto bello questo messaggio e andare dalle pieni
Prenderli per mano una per una ebbene è possibile farlo forse voglio capire se un modello di ricerca costituito in quel modo si possa realizzare anche nel nostro Paese perché sarebbe
Oggettivamente un po'diverso dalla
Nella ricerca se volete
Finanziata dal pubblico e diciamo io un accademico passeri tutta la vita però è evidente che parlando di industria abbiamo bisogno anche di per salutarlo leggermente diverso dopodiché
Per chi viene dalla ricerca non esistono una ricetta universale con la quale si porta alla ricerca le aziende
Bisogna studiare
A dir poco importa che cosa quale sono le possibilità milioni una sicuramente quella di provare
Lavorare con aggregazioni di aziende perché la ricerca sfortunatamente costa
L'unico modo per potersi permettere
Alcune ricerche soprattutto quelli coinvolgono l'hardware e giustamente quello l'esempio delle innovazioni manifattura hanno bisogno di certo quantitativo di denaro e quindi questo e sicuramente la necessità di avere un'aggregazione di aziende
Fondamentale l'altra a possibilità un'altra decessi da è quella della formazione un po'di Stevens su quello che è la
Pensate la formazione di base le SEL non è uno scherzo nel senso che la formazione dei vasi pensa che e in Italia abbiamo almeno tre milioni e mezzo di lavoratori
E mancano delle capacità digitali di base che vuol dire organizza i fari organizzare le e-mail sembra sembrava una cosa banale ma evidentemente esistono generazione che in questo momento non è cresciuta col digitale
Questo ritardo di competenza non lo ha ed è difficile pensare di adottare voi strumenti super sofisticate intelligenza artificiale quando manca effettivamente la base non è solo quella smarcante una parte di formazione di livello via via più alto quindi una sorta di piramide poi quando i New Order i numeri servirebbero cento mila nuovi laureati all'anno diciamo le materie del digitale zitti porzione delle tutte insieme in generale il sistema ed uno importante numero che pronto non cambiamo diciamo dal giorno alla notte perché e auto contenuto tale del neanche l'università riesce a produrre così tanti nuovi laureati Pd mettendo insieme queste cose sua la la
Pensiero possiamo fare in termini di come portiamo però tutta questa innovazione che comunque siamo in grado di sviluppare presso le aziende
La
Ciò dobbiamo proprietà del mix di di soluzioni invece di competenza sono stati uno istituti come il nostro sono un altro la possibilità anche di fare imprenditorialità Giovanni nato spietate con novantanove sta funzionando piuttosto bene nel senso che riusciamo porta è stata verso il mercato sono quelli di frontiera non sono tutte digitali
Ma le risorse necessarie spesso vanno un po'al di là di quello che può fare il singolo istituto e quindi qui anche avere una filiera
E dopo la nostra ricerca possa andare
Persone parte per circa dall'Est piuttosto che
Anche i presidenti successivi oppure open Innovation quindi le aziende fanno esse stesse l'incorporazione delle start-up di uno degli esempi di questo tipo a mi pare che sia una una serie di cose potremmo riuscire a mettere in fila e organizzare
Il documento che non ho ancora letto confesso ma
Di cui parlavamo parlavamo prima contiene dette lei idee di governance perché dovremo provare veramente a a discutere perché per su quello si basa quella possibilità di selezionare
Anche i terreni sui quali andare affarino frazione perché non possiamo Cornette fare tutto nel nostro Paese ma se riuscissimo a selezionare quei quattro temi abbia citato la robotica per dire che u
Un cavallo di battaglia lunga poco della ricerca italiana
Quattro tempi dove si riesce a fare massa critica allora le risorse ci sarebbero perché poi comunque il Paese esprime l'economia avanzata con una capacità
E ciò buona lo si può andare a pioggia magari su questa tematica qui bisogna capire esattamente su su cosa scarichiamo a le nostre capacità anche diciamo ricerca di base da una parte di trasferimento delle tecnologie dall'alto
Grazie io temo che non ci sia tempo per un secondo giro non so come siamo organizzati per la mattinata è un po'stretta perché ne sarebbero giunte moltissime curiosità e penso a te chi ha ascoltato
Però diciamo che faremo una seconda tappa successivamente avete gli a ricaduta di questo di questo convegno applichiamo solo due o tre cose che sono state dette con grande chiarezza
Non c'è solo una ricerca di dirompente inutilità faccenda grandissimo bisogno di innovazione di trasferimento tecnologico nel sistema produttivo che c'è se vogliamo che rimanga in piedi che cresca e così corrotto
Quindi c'è tutto un filone che spesso passa poi secondo piano per quello prioritario di partenza se vogliamo portare a terra tutte le nostre idee a terra significa che riprese e nel mondo del lavoro
C'è tutto contemporaneamente il campo anche diciamo creare un sistema attorno a questi filiere dell'innovazione
Che oggi manca abbiamo capito che i soggetti di sistema hanno bisogno di autonomia che sia di competenze perché siano centri di ricerca che siano tutte diciamo riaggregazioni anche territoriali
Perdita di protagonisti che devono lavorare insieme quindi l'aggregazione non è solo di dimensioni ma che tra soggetti
C'è un problema di condivisione dei risultati disseminazione che molto spesso invece non avviene non c'è questa modalità delle circa collaborativa a nessun livello e c'è anche l'esigenza però che ci sia con la regia è stato detto no
Una una governance chiamatela come volete perché esperienza Nuzzo Di Pietro mi hanno bisogno di decentramento avrà bisogno di vicinanza e territori
Però cure anche disegnare qualcosa che intende insieme non in termini burocratici non in termini di Banti oggi
Tradizionali modalità ma in termini di visione di strategia e dice sta magari e settori su cui puntare come è stato detto pone alcuna ideati che lui abbia abbracciato dell'egiziano potrebbe essere anche da dall'in virtù di contenuti e quindi la vostra esperienza sarà preziosa congiunge qualcosa in pochi secondi neanche i minuti
Ma le l'Italia è sempre stato un paese di trasformazione non è stato dettato in secondo Paese manifatturiero del mondo del dell'Europa trasformando materie prime che non erano nostre oggi ne abbiamo un altro materia prima che dobbiamo imparare a trasformare che sono i dati l'intelligenza artificiale è un trasformatore di dati allora io credo che noi quando no questo treno che passa dell'intelligenza artificiale ci dobbiamo salire con lo stesso approccio con il quale negli anni sessanta settanta ottanta abbiamo fatto il made in Italy la chiave di successo del del sistema
Dell'Italia no e del del PIL del PIL italiano trasformazione di materie prime agli anni sessanta settanta trasformazione i dati oggi vuol dire andare a digitalizzare l'impresa vuol dire andare insegnare ad adottare intelligenza artificiale
Scusate e tutte le tecnologie che stanno dietro l'industria quattro punto zero parte rivoluzione industriale perché l'intelligenza artificiale una passano raccoglie i dati non hai non i dati per gli algoritmi quindi come dire creare quella cultura del dato che serve ad aumentare l'efficienza e la produttività e quindi la competitività delle nostre imprese
La parte dei materiali delle macchine utensili la conosciamo benissimo dobbiamo rendere le nostre fabbriche e le nostre imprese più Smart e più intelligenti ma questo lo puoi fare solo con la cultura del dato
Così vero che l'Europa sta lanciando e le fabbriche dell'intelligenza artificiale saranno cinque sperimentalmente dopo i grandi computer le fabbriche di ufficiale questi cinque sarà anche l'Italia
Ma in realtà h via calcio provinciale Marco perché centrati iscrivo la la cosa importante che se sappiamo fare una cosa con l'intelligenza artificiale automaticamente possiamo raccogliere il dato che spiega come quella cosa viene fatta alla nostra esperienza anni fare cose bellissime nel produrre
A mano magari
Oggetti tecnologia con lei a io posso prendere
Dal provveda come le facciamo il dato per poi rifarle e questo vuol dire avere un una ricchezza in questi dati quindi se oggi sappia fare delle cose molto belle non le posso premure produrre anche con l'intelligenza artificiale e questo è e link nostro futuro perché visto quello che si diceva del declino comunque da del trend demografico
Abbiamo la possibilità però di recuperare proprio perché la macchina ci aiuta a essere più produttivi grazie dicotiledone insieme su queste inutili in futuro grazie
Ringraziamo agli ospiti di questo primo dialogo e adesso parliamo di un tema portante direi le transizioni le transizioni di cui l'Europa e l'Italia
Hanno bisogno quella doppia transizione digitale ed ecologica che sono stati additati come nemico dalla destra invece tanto invocate volute dall'Europa e che però hanno bisogno di essere ovviamente governate anche fatte K comprendere ne parliamo in una panel moderato da Federica netta che chiamo qui insieme a Vinicio Peluffo Francesco Saraceno Andrea Bianchi Andrea Menapace Giampaolo Manzella e Irene Tinagli
Fuori
Benvenute benvenuti a tutti e tutti governare le transizioni in Italia in Europa strategie e strumenti per rafforzare l'industria
Un tema ambizioso è un tema chiave per il rilancio degli italiani della della Unione europea lo è perché in un contesto globale è segnato da sfide complesse transizioni multiple dalla trance
Formazione digitale la decarbonizzazione dalla rivoluzione dei paradigmi produttivi fino al rafforzamento delle Autonomie strategiche emerge oggi forse più di qualche anno fa con urgenza il bisogno di una nuova visione industriale capaci di guidare il cambiamento la trasformazione senza però subirlo
A questo si aggiungono le tensioni geopolitiche la guerra in Ucraina confronto la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina ultimamente
La guerra commerciale degli Stati Uniti non solo con la Cino contro la Cina
Hanno mostrato vulnerabilità delle catene globali del valore la necessità per l'Europa di dotarsi di una politica industriali integrata ambiziosa Roma capaci di tutelare la produzione strategica rilocalizzare i sedimenti chiave garantire la sovranità della produzione e anche la sovranità tecnologico questo perché la transizione digitale parlando di sonorità tecnologica sta ridefinendo profondamente i confini stessi dell'industria
Assistiamo a un processo di progressiva dematerializzazione in cui i valori si concentra su dati algoritmi
E servizi software alimentando nuove forme di concentrazioni disuguaglianza il rischio che il lavoro venga marginalizzato che il capitale digitale globale prende il sopravvento sulle politiche pubbliche
In questo scenario cercheremo di alimentare un dibattito sulle leve che il nostro Paese e anche l'Europa ovviamente può attivare che racconta inviare le imprese nel cambiamento rafforzare il tessuto produttivo ritentare gli investimenti pubblici e privati verso la sostenibilità l'innovazione
Ma anche la commissione un'occasione per riflettere sul ruolo dello Stato nell'economia sulla necessità di un'industria europea forte e coordinata sul contributo che le istituzioni nazionali ed europee possono dare ad una traiettoria di sviluppo più resilienza innovativa e appunto più eguale il tema del Pannella una serie di parole d'ordine di grandissima attualità parliamo di governare e di strategie e di strumenti per rafforzare l'industria
Per immaginare un nuovo stadio anche una nuova Europa in una nuova economia e per discuterne ne abbiamo diciamo abbiamo chiamato insomma un panel di tutto o di dottori
Sperto una rigorosamente in Urbino alfabetico Andrea Bianchi esperto di politiche industriali personalità con una lunga esperienza in questo tema sia nel settore pubblico che in nel settore privato Giampaolo Manzella vicepresidente della Svimez l'Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno
Andrea Nina pace dell'istituto fuori Innovation and public purpose University College of London l'istituto fondato da Mariana Mazzucato
E Francesco Saraceno economista Sainz poi alla Luiss
Vinicio Peluffo deputato del PD e fra i me ne manca uno Irene Tinagli scusami perché me l'hanno messa in corso d'opera quindi con molta gioia
Eurodeputata del Pd tiri componente della commissione industria ricerca ed Energia del Parlamento del Parlamento europeo insomma quindi avremo modo di approfondire i temi che ho appunto delineato delineato prima chiedo ai panni rischi di rimanere nei quattro cinque minuti perché insomma stiamo scontando un pochino di ritardo
Saraceno io inizierei inizierei con lei e in questa Europa nella quale per molti anni si è parlato di patto di stabilità controllo del controllo del debito oggi forse anche diciamo a valle
Della pandemia che era afflitto il mondo per molti anni ma anche delle idee per le tensioni geopolitiche che si stanno che si stanno rafforzando ritiene che sia reale un cambio di paradigma macro economico in Europa rispetto a quello che è successo fino adesso e soprattutto con quali strumenti cioè è possibile conciliare la disciplina fiscale del Patto di stabilità
Con la necessità di aumentare gli investimenti pubblici per governare appunto dei due trust transizioni digitali ed ecologica che sono diciamo il pilastro del rilancio dell'Unione Europea prego Saraceno
Intanto grazie per l'invito scusate per il ritardo
è una domanda che sembrava facile ma in realtà è abbastanza complessa nel senso che chiaramente rispetto al diciamo al al consenso ingessato che c'è stato fino alla crisi del due mila otto le cose son cambiate moltissimo
Cioè c'è stato per quasi quarant'anni una convergenze di economisti e investitori politica economica sul fatto che politica industria le politiche economiche in generale le politiche industriali particolari
Dovessero essere limitata al minimo perché si bisognava lasciar fare i mercati sono i mercati Picchio Win sui mercati che lo fanno non lo non lo so non sono io non sono e non possono essere i governi questo consenso è andato in frantumi perché a partire dal due mila otto c'è stato una sequenza di crisi famosa politici gli Anthus che ha colpito le con una nostra economia in cui ogni volta senza l'intervento dello Stato si sarebbe andate in fondo niente quanto le è stato è stato
Fondamentale per spegnere alta cioè per per salvare l'economia
E a e anche oltre
E la cosa che interessante che questi interventi in qualche modo è avvenuto senza Rete nel senso che appunto siccome non c'era dietro la la base perché per tanti anni la ricerca di una certa direzione i
Il gli Stati i governi ad un po'improvvisare queste politiche di sostegno all'economia
Poi si è messo in moto l'Accademia che per fortuna non è granitica come sembra e quindi
Sì è stata scoperta o direttore di le riscoperte anche molte le cose che abbiamo sentito oggi che sentiamo in questi mesi son cose che chi ha studiato l'economia degli anni sessanta la programmazione così via conosce molto bene son cose che abbiamo già visto
In passato che sta scoprendo riscoperto l'intervento pubblico nell'economia
Quando i vari mercati per orientarmi a volte per contrastarli quando hanno degli obiettivi che sono
Che che che non sono compatibili con il bene sociale con il quegli obiettivi societari e quindi c'è stata un'evoluzione del pensiero economico che in parte per colate di arrivata anche nel nei processi decisionali però vediamo e lo vediamo per esempio la riforma infatti stabilita dico magari parleremo fra un attimo e altre cose vediamo che
Questa nuova fra virgolette teoria del politica economica fa fatica poi a imporsi in certi circoli europei
Cioè se uno legge il rapporto tra per esempio in diagonale cioè non non non non non di faccia ma un pochettino un po'un pochettino di traverso si rende conto che poi alla fine e c'è una fortissima ancora scetticismo sulla capacità di orientare l'economia da parte
E quando si parla di politica industriale si parla di politica per il lungo termine in quel punto bisogna che non verrà sottratto sostenere i mercati ma anche orientati questo secondo me ancora manca un pochettino tra decisori politici quindi cambiamenti brevi ma c'è stato forzato dalle crisi
L'Accademia un po'in ritardo arrivate stava desse elaborando una una una teoria una nuova teoria della politica economica
Speriamo che chi fa politica economica di questa nuova teoria si serva in maniera un po'migliori come ha fatto negli ultimi due tre anni
Saraceno vorrei continuare con lei perché riusciamo a fare solamente un giro di domande lei sulla voce su un punto i FAS a voce punto info scritto un articolo sulla diciamo possibilità di strutturale un'agenzia europea del ibrido questo potrebbe essere uno strumento come funziona dunque
Diciamo che per me la
Diciamo che io ho contribuito una proposta che in realtà ha un padre vero che Massimo Amato un economista della Bocconi critico sono soltanto contribuito in maniera marginale a questo lavoro io penso che oggi bisogna chiaramente rivedere le istituzioni europee
Perché abbiamo una abbiamo avuto una riforma del Patto di stabilità che è stato un po'presentata in pompa magna con un grande miglioramento che in realtà ha cambiato pochissimo
Della vecchia regola nel senso che oggi di fatto le mani dei governi sono praticamente legati come Lerro nel due mila sette prima della crisi
Finanziario quindi
Abbiamo una una riforma non riforma e soprattutto versate bello parlare insomma bello fare grandi voli pindarici e parlare di i Grandi Progetti di capacità fiscali comuni capaci al Bilancio comuni in Europa ma chiaramente non abbiamo
Non abbia non è una proposta praticabile dal punto di vista politico ma comunque è una cosa che se se arriverà arriverà forse avere al mio figlio non credo che davvero almeno fin quando non sarà sarò attivo quindi
è chiaro che bisogna rimettere mano alla riforma del Patto cosa che non è facile perché l'Europa
Va con tempi lenti
La partorito questa riforma un anno fa è molto difficile trovare una un cammino per riaprirla
Però quello quello che sa fare e ci sa qualche segnale incoraggiante da parte di alcuni economisti tedeschi del governo tedesco che anche loro iniziano a a rendersi conto che la nuova regole come la vecchia e quindi morde
E quindi forse si può sperare in questa strada però questo non basta nel senso che bisognerebbe anche per una volta dell'Europa ragionasse in termini organici su un sistema coerente nel suo complesso le qui dove
Entra in gioco un uno strumento che serva perché se noi Falco supponiamo di di riuscire a riformarla regola fiscale
Supponiamo di introdurre questa famosa regola dopo c'è una regola che veramente protegga l'investimento pubblico dalla e dai dei limiti del patto non soltanto in sette non soltanto su cose specifiche la difesa adesso se ne parla ma ci sono altre necessità
Mio dire anche più importanti su quest'da da da in cui andrebbe protetto l'investimento pubblico
A questo punto ci troviamo comunque con un aumento del debito degli Stati e quindi con il rischio che lo Stato X perno per nominarne uno caso come il nostro che si siano sotto pressione dei mercati indipendentemente poi dal dal fatto che magari
Il debito debito buono nel senso di Draghici addebito che porta crescita input
E allora questa proposta elaborata da Massimo cui ho contribuito anch'io anche un pochettino io è una proposta che di fatto senza entrare troppo nei dettagli perché e regge un diaframma fra i mercati e gli Stati cioè la proposta dell'Agenzia del debito è un'agenzia che emette
Eurobond fatemi fare una parentesi in questo momento l'emissione di titoli del debito europeo sarebbe una gran cosa consentirebbe all'Euro
Di crescere proprio nel momento in cui il dollaro in difficoltà e quindi magari a fermarsi come valuta di riserva internazionale cosa che finora avuto difficoltà
Quindi metterebbe eurobond e poi questi eurobond per i fondi di fondi raccolti sarebbero utilizzati per dare prestiti agli Stati che quindi non si finanzia più sui mercati ma si finanziano presso l'agenzia
Non ci sarebbe l'urbanizzazione del debito che è una cosa che i nostri amici tedeschi
Temo non come come come
Un toro un drappo rosso e e e non ci sarebbe diciamo un incentivo per gli stati d'essere fiscalmente responsabili perché l'Agenzia potrebbe punire gli Stati per esempio non non rispetterà il Patto di stabilità aumentando o riducendo i tassi di interessi su questi presti quindi è una una sorta di sistema che protegge gli stati dalla pressione
A volte indebita dei mercati senza per questo essere un tana libera tutti in cui poi si spende e si spande senza disciplina perché oggettivamente questa cosa prima non avrebbe spazio politico e secondo ecco potrebbe creare dei problemi
Grazie grazie Saraceno i Graniti no gli passo la parola lei rispetto a quello che ha detto il professore la possibilità di strutturare una agenzia europea del debito e ancora oggi la possibilità che l'Europa in qualche modo cambi la filosofia rispetto al patto di stabilità lei che idea si è fatta che punto su uno a che punto ampio dibattito in Europa
Ma identità la riforma contestabilità aggiungiamo fatta l'abbiamo chiusa poco tipo poco più di un anno fa
Ed è stato un percorso molto faticoso molto lungo abbiamo iniziato le consultazioni per questa riforma del due mila diciannove poi abbiamo sospese e via del Cofid dove è stata attirata anche se vi ricordate la clausola di salvaguardia quindi sospese Oz sostanzialmente il patto per il periodo del covi di abbiamo ripreso questa discussione questo dibattito dopo il Covent
Ed è arrivata poi la proposta della commissione proprio un po'nell'ultima parte della legislatura abbiamo fatto le corse
Per chiudere questi iter di riforma ed è stato vi dico veramente faticosissimo
Io me lo ricordo bene perché punto nella scorsa legislatura essendo diciamo presiedendo la Commissione affari economici siamo la Commissione che ha negoziato questa riforma del Patto insieme con il Consiglio e anch'io ero molto delusa lo confesso perché rispetto alle premesse cioè noi abbiamo avviato la riforma del Patto di stabilità sulle premesse che diceva prima Francesco Saraceno cioè vogliamo un patto di stabilità
Che ha non penalizzi troppo gli Investimenti perché l'Europa negli ultimi anni diciamo anche dalla grande crisi
Finanziaria in poi ha avuto un livello di investimenti su butti male quindi è stata le regole molto restrittive da un lato hanno forse
Aiutato a ridurre i debiti a garantire un po'di stabilità finanziaria però mancava la parte della crescita sono state molto restrittivi quindi se il patto terza di stabilità e di crescita ok sulla stabilità pro sulla crescita si può fare un po'di meglio
Però questo implica è difficile farlo a livello europeo senza accettare anche un minimo di criterio di solidarietà di integrazione europea di Investimenti per un bene Cuper dei beni comuni europee è molto difficile farlo
Dall'altro lato il patto di stabilità in realtà riguarda più gli indebitamenti nazionali che non diciamo l'indebitamento europeo quindi sono due cose diverse che potevano magari essere complementari no quindi uno può immaginare
Di creare degli strumenti che possano dare un po'più di atti di viaggio e di inflessibilità per il livello nazionale e contemporaneamente però creare anche dei margini delle risorse degli strumenti per il livello europeo
Perché poi parlando di governance anche qui tornando un attimino a livello di politiche industriali la politica industriale che mi ricordo benissimo quando io studiavo economia industriale quarant'quasi un quarto di secolo fa
Da dove negli Stati Uniti quello che si diceva la miglior politica industriale è non fare politica industriale beh questo era il mantra che ci hanno insegnato gli economisti dell'epoca per cui questo è era diciamo perché ai interferendo dall'alto o non si può sono sapere in anticipo quali saranno le tecnologie vincenti settori
Che si svilupperanno di più oggettivamente io dovessi scegliere farei fatica a dire no investi qui ci ho messo ci sono le persone nel mercato che lo fanno il problema è che ci sono tutte delle transizioni
Che non si riescono a cogliere apre vedere o a gestire solo attraverso meccanismi di mercato
E oggi sono gli imprenditori i primi che vengono da noi a dirci aiutateci a ad affrontare queste queste crisi queste transizioni
Fate politica industriale con i curiosamente viene proprio dal mondo delle imprese questa richiesta di aiuto
E io lo dico da europarlamentare oggi molto spesso si punta il dito all'Europa l'Europa deve fare le politiche industriali l'Europa è la colpa della de industrializzazione e la colpa con i Greenville è la colpa
Quando in realtà se noi andiamo a vedere i dati il percorso di deindustrializzazione di crisi della dell'industria è iniziato più di vent'anni fa quindi quando non c'era quindi non c'era niente quindi probabilmente è un po'più complicato
L'Europa non ha una competenza esclusiva di politica industriale non avrebbe gli strumenti per fare una politica industriale
A una competenza concorrente insieme con gli stati membri quindi è una governance che andrebbe fatta insieme di coordinamento
Per quanto riguarda quindi sia la definizione dei percorsi su cui andare quindi il tema della decarbonizzazione i perché ci si pongono degli obiettivi come collettività
E che però si deve unire anche Haute a temi legati alle infrastrutture antenne legate la ricerca lo sviluppo vanno fatti insieme e vanno fatti però anche sento con sappi
Voli che servono regolamenti servono standard ma servono anche risorse questo c'è poco da fare quindi definire gli strumenti che consentano di fare questi Investimenti
A livello nazionale ma anche a livello europeo facendo una chiara ripartizione tra virgolette di compiti cosa deve fare l'Europa quali sono i beni comuni europei per i quali vale la pena davvero fare anche un debito comune
E lì provare a rompere il muro dei paesi scettici perché la Germania che si è sempre opposta è vero che oggi c'è de e diventa ha sciolto un po'anche di suoi vincoli interni ma cede per il suo debito no per il diritto comune europeo su quello la Germania ancora molto rigida
E questa non è una direzione in cui andare perché in questo modo noi alimentiamo una frammentazione dentro l'Unione europea e non si può fare una politica industriale veramente europea invece noi dobbiamo aiutare in tutto il continente tutta l'industria europea a poter fare un salto di livello sulla ricerca sulla capacità d'innovazione sulla capacità di di creare il lavoro benessere eccetera e questo va fatto rafforzando il livello di governance europeo e quindi dotandoci di strumenti
Come ora all'inizio della legislatura si parlato molto Ursula von der lagrima iniziata la legislatura dice facciamo un fondo per la competitività
Però poi se questo fondo per la competitività
Alla fine è una scatola vuota e al limite ricicli quello che c'era scusate mi un pochino il francesismo proprio elegantissimo però quello di cui si sente un po'parlare tra pochi giorni uscirà e il le mettesse il programma pluriennale e quindi magari su questo fondo per la competitità anzi diventa la scusa per andare a eliminare altri fondi magari presi dalla coesione magari presi dal fondo sociale magari è no perché poi la politica industriale si deve accompagnare anche con i politiche sociali anche con le politiche di coesione anche con le infrastrutture perché se no non si fa questa crescita
Quindi ci vuole la consapevolezza che dobbiamo rafforzare perché comunque le persone se l'aspettano anche gli imprenditori puntano il dito contro loro OPA e non sono consapevoli che l'Europa non è attrezzata non ci sono le risorse poco fa prima di salire qui leggevo
L'articolo mi sembra di Disetti che dice le Follie dell'Europa l'Europa di fronte alle grandi sfide cosa stanno facendo questi cretini a Bruxelles e stanno ragionando su nuove risorse nuove tasse europee
Ma se tutti chiedono all'Europa di finanziaria transizione di dare gli incentivi di fare il paio con Lincesso che da scemata americano che costa centinaia di miliardi di aiutare a competere con le la Cina eccetera
Ma l'Europa annuncia un errore c'ha un bilancio che è l'un per cento di tutto il PIL dell'Unione Europea ma mi dite come fa lui europea a farle queste cose
Quindi da qualche parte perché altrimenti siamo tutti molto ipocriti quindi la governance e va di pari passo con le risorse gli strumenti se vogliamo una governance in cui l'Europa ci aiuti davvero dobbiamo dare all'Europa la possibilità di farlo
Sia non solo con gli strumenti regolatori che ahimè finora è l'unico io son d'accordo che a volte l'Europa è un po'troppo ore regolamentato forma di fatto è l'unico strumento che ha per fare un po'di convergenza però anche soprattutto con gli strumenti economici e qui credo davvero che dovremmo fare un ragionamento serio sul bilancio dell'Unione punto tra pochi giorni le sulle risorse proprie dell'Unione e su come anche poi gestire
Questi
Eventuali speriamo sperabilmente i fondi per la competitività e la politica industriale
Grazie grazie Irene Tinagli Andrea Bianchi passo la parola lei e anche rispetto a quello che diceva l'onorevole Tinagli politiche industriali servono le risorse serve una governance a suo avviso qual è il livello di governance più efficace nazionali europeo e ci può essere una sinergia in questo senso e come può essere scaricato a terra eventualmente
Intanto grazie no vi ringrazio di avermi collegato all'intervento l'onore Tinagli perché a sulle cose che volevo dire sono assolutamente coerenti con quelle che stavate dicendo
Allora io credo che ho avuto il privilegio di partecipare anche gli incontri ieri a questa assise sia emerso
Con molta chiarezza quali sono una visione dell'industria quali sono i problemi che dobbiamo affrontare la tavola rotonda di oggi deve capire come a quale livello con quali strumenti con quale governance con quali competenze
Allora io credo che rispetto alle sfide che sono stati delineati in questi due giorni abbiamo due rischi sostanzialmente il primo rischio che non si facciano politiche
E questo è evidente che è un rischio molto alto
Il secondo rischio che secondo me può essere ancora peggiore del primo e che riemerga non politiche industriali di carattere nazionalista o sopranista e addirittura arrestino o rallentino il processo di unificazione europea
E questo è un elemento particolarmente preoccupante
Perché è evidente che quello di cui noi abbiamo bisogno di un rafforzamento dello spazio europeo in particolare sulle grandi sfide che abbiamo davanti
Cioè noi non possiamo pensare di affrontare le sfide sull'intelligenza artificiale sulle due del duplice transizioni
Con una dimensione solo nazionale anzi con una dimensione sopranista che in qualche modo tolga spazio a quello che la Commissione può
E quindi è evidente che dobbiamo spostarci di trovare una governance multilivello
In cui la Commissione Europea abbia uno spazio di intervento necessario e poi gli stati membri possano in qualche modo utilizzare
I propri strumenti in coordinamento o quelle che sono le grandi priorità della commissione
E da questo punto di vista per rendere un po'più concreto il ragionamento possiamo partire anche da alcune esperienze nel corso degli ultimi decenni sono state proposte a anche della Commissione europea in alcuni settori
E che hanno avuto un impatto positivo sullo sviluppo e faccio riferimento in particolare si progetto e dello spazio nel settore lo spazio la Commissione europea ha promosso alcuni grandi progetti
Di collaborazione europea immagino Progetto Galileo il progetto governi
E hanno consentito di costruire un'infrastruttura comune di innovazione
Ka cui gli Stati membri si sono agganciati per favorire lo sviluppo di servizi di piccola e media impresa in qualche modo coerenti ogni conseguenti alla creazione delle infrastrutture se andiamo a guardare l'esperienza che abbiamo fatto nel settore dello spazio sono quattro gli elementi essenziali
Che hanno caratterizzato allora la prima il successo di queste cose la prima è un fortissimo coinvolgimento e la creazione delle infrastrutture di grandi e impresa e competenze tecnologiche europee
Pensiamo che la costituzione di Galileo erano coinvolte aziende italiane come Leonardo Telespazio
Reale alleviata messa
Tales che dando rafforzano quel tessuto di competenza europeo secondo elemento quell'infrastruttura ha messo a disposizione gratuitamente alle piccole e medie imprese
La possibilità di utilizzare dati che derivavano dall'infrastruttura
Dati che riguardano l'osservazione della Terra oppure lo sviluppo di servizi GPS
Terzo gli Stati membri hanno sviluppato politiche sulle start-up e sulle piccole e medie imprese perché utilizzassero quell'infrastruttura per sviluppare se e ad oggi noi abbiamo decine di start-up italiane
E hanno sviluppato applicazioni conseguenti a Galileo e Copernico sim per offrire servizi al mondo e l'agricoltura al mondo e l'ambiente al mondo nella manifattura
E quarto elemento è appunto la modernizzazione dei settori
Questo esempio che naturalmente riguarda il settore lo spazio può essere assolutamente replicato in altri comparti penso tutto il tema della i performers computing in cui è stata creata una rete europea
Di grandi calcolatori connessi di nei diversi territori la politica industriale che sta mettendo in campo la regione Emilia Romagna sull'utilizzo sulla valorizzazione della sede bolognese la gola forme computing
è proprio per valorizzare massimizzare l'impatto di questa infrastruttura infrastruttura sul territorio
Io quindi credo che potremmo farlo nel settore del flauto
Su cui è nato un consorzio Gaia x che dovrebbe in qualche modo creare un Cloud Italia un Claudio europeo sul quale agganciare poi politiche industriali nazionali
Io credo quindi che esista lo spazio per costruire una politica che sia europeista ma che poi gli abbia i piedi fuori tempo e fortemente posati non sulle nuvole come
Come veniva detto ma sul sul territorio
E credo che questo sia la strada che dobbiamo percorrere essendo molto attenti come dicevo prima e io guardo con grande preoccupazione la in ripresa invece di nazionalismi europei che non farebbe altro che rallentare
Rallentare il processo d'altronde lo abbiamo visto se l'unico strumento che l'Europa mette di politica industriale è l'allargamento delle maglie sugli aiuti di Stato
Il i paesi che sono più forti e fiscalmente due forti loro quelli che ne approfittano di più
Quindi grande ripresa della dimensione europea su grandi progetti di infrastrutture
Politiche nazionali agganciate alle infrastrutture europee che valorizzano il patrimonio
Di piccole e medie imprese di start-up e sono dei vari territori credo che questa sia la chiave con cui ieri la proposta con cui poter dare concretezza alle riflessioni che sono emerse
Il queste queste due giorni grazie grazie Andrea Bianchi peraltro rispetto a quello che lei diceva sulla performances computing e anche sul sul sullo spazio o certe diciamo è la strategia dell'Europa sta mettendo in pratica anche per quanto riguarda il Gila Factory quindi da qualche tempo gli stadi si stanno già candidando quindi vuol dire che è diciamo una sinergia possibile anche su settori ad alto valore aggiunto no che comunque fanno la differenza questo punto di vista il compito le politiche industriali dagli anni privo di tutto partecipare alla costruzione politica europea
E spesso nudo lo facciamo
Cioè i nostri ministeri molto spesso non sono presenti nelle sedi europee come sede politica industriale europea fossero un qualcosa Esterno rispetto ai nostri interessi vece primo è partecipare politica industriale europea
Secondo essere in grado di valorizzarne l'impatto sul proprio sul proprio territorio insomma io credo che ci sia uno spazio enorme
Credo che naturalmente l'Unione europea debba dotarsi di risorse strumenti nuovi
Il tema della del è stato affrontato ieri del nuovo bilancio della Commissione europea regola battaglia sulle due per cento
Del del PIL sia una battaglia sacrosanta
Calcoliamo che spesso noi ci confrontiamo confrontiamo la Commissione europea
O negli Stati Uniti il bilancio federale degli Stati Uniti è pari a circa il ventotto per cento
Del PIL americano e quindi è evidente che la presidenza americana in grado di fare una politica industriale il PIL il bilancio europeo il due per cento e l'un per cento
Del Pisa dei paesi dell'Europa e quindi è chiaro che questo è un elemento da correggere
E forse insomma in Italia forse avremo anche bisogno di un ministero dell'industria dello sviluppo economico dell'impresa e come si voglia chiamare che però sappia dove vuole andare il Paese il fatto che in questi vent'anni il Ministero abbia cambiato nome credo quattro volte forse non ci aiuta ecco mettiamola così Sipa spesso faccio spesso poco confronto
Alla fine degli anni novanta il il Governo Prodi decise di creare i due grandi poli amministrativi
Un Polo che era immerso che riuniva tre vecchi ministeri
Che doveva occuparsi della dimensione finanziaria e del debito pubblico e l'altro era il ministero Attività produttive che era il polo dell'economia reale
Se andiamo a vedere a distanza di venticinque anni messa è rimasto sostanzialmente serbo e questa consentito di creare un sistema di competenze
Anche all'interno del ministero particolarmente rilevante il ministero dell'economia reale assorbito ad ogni cambio di governo ha subito una variazione il che non soltanto ha privato il Paese di un del ministero di riferimento molto forte
Ma anche determinato la indebolimento del sistema di competenze
Che sono assolutamente necessarie per costruire una nuova politica industriale
Grazie grazie Andrea Bianchi Manzella passo a lei
E abbiamo diciamo né pianti lo diceva degli Stati europei si stanno diciamo non può rialzato la testa no per quanto riguarda diciamo le politiche industriali si dimetta di recente elaborato un rapporto che fa un po'una panoramica su quello che sta succedendo
Negli altri Stati che cosa sta succedendo negli altri Stati e in Italia
Cosa si può fare in cosa sta succedendo magari con una focalizzazione sul Sud perché si dimezza diciamo come dire particolarmente skill alta su questo fronte avrebbe detto grazie mille allora
Il tempo va be'compare lì
è un messaggio
Tutta Europa è un cantiere di politica industriale ordine sporge emesso c'è un doppio binario binario europeo ed un binario nazionali la Germania si è dotata di una propria strategia la Francia una propria strategia è in discussione in Spagna la legge lei industria
Qui di autonomia e strategica che già nella scelta fa capire il rapporto con con l'Europa città dieci giorni fa quindici giorni fa
Il ventitré giugno la strategia della Gran Bretagna paese diciamo in avvicinamento quindi è interesse interessante vedere
Chiaramente settori chiaramente strumenti finanziari interamente pubblico privato orrido mettere però in in luce tre aspetti che secondo me devono sono interessanti per la riflessione che noi portiamo portiamo avanti
Primo territorialità la questione territoriale è una questione che emerge in tutte queste strategie
C'è la questione di creare dei siti industriali c'è la crisi che la la la la la questione di colpi collegabile a questione di lavorare con i governi regionali su questo punto quindi l'elemento della territorialità importante e per me è importante che un anno fa Emmanuel magro antica guardate che la politica industriale una politica per la prosperità ma allo stesso tempo una politica per la gestione del territorio quindi questo legame tra industria e territorio somme va tenuto molto ma molto chiaro
Il secondo punto è il raccordo
Cioè questa si capisce che una politica in cui si tu devi creare dei raccordi tra il livello europeo a livello nazionale il livello regionali ci sono organismi in questi paesi che si occupano di questo
E all'interno degli del livello nazionali il raccordo con le partecipate il raccordo con altri soggetti
Dell'economia alcuni soggetti della ricerca e dell'Università quindi una politica molto complicata dal punto di vista organizzativo e questi questi ordinamenti se ne stanno se ne stanno occupando terza questione che già è stata stata ha un po'accennata questa è una politica che è stata considerata tabù
Ogni scelta di politica industriale è stata sempre circondata dall'idea che avete fatto ma che che tutto nel rumore era meglio lasciar fare nel torna la politica industriale latenza tendenza la prima territorialità la seconda raccordo la terza tendenza a cui guardare con attenzione valutazione
Cioè ormai ci sono delle esperienze quella forse della Gran Bretagna la più interessante in cui si capisce che la politica industriale un continuo provati
Valutare provare valutare tirar fuori le conseguenze e e e modificare la la la la la modificare le scelte le scelte di politica quindi si apre per noi come in tutta Europa un passaggio di riforma fondamentali in cui lo diceva bianchi tu devi tenere insieme sia la la collaborazione grandi progetti europei penso agli incendi eccetera sia la questione della territorialità
In questo il Mezzogiorno secondo noi della Svimez
Ma anche il governatore della Banca d'Italia ha detto non troppo tempo fa questa della politica industriale europea è una grande opportunità che si apre
Noi abbiamo un'idea che diciamo su due fronti da un lato il fronte di analizzare le filiere strategiche quelle che sei le filiere industriali che già esistono pensiamo alla dell'industria pensiamo alle lo spazio pensiamo all'automotive
L'ottantanove per cento dei miei degli autoveicoli italiani viene viene costruito
Nel nel Mezzogiorno pensiamo alle prese la signora chimica pensiamo alla farmaceutica che in alcune regioni penso alla Campania scopro che saranno e su quella bisogna accident su quelle che sono le strade nientemeno che segna l'ispettore bisogna puntare con decisione sulle sulle nuove vocazioni europee penso su tutti al tinte
Questi signori non è che significa puntare su qualcosa di estraneo altra parte istituto meridionale
Il cliente Coggi in nel Meridione significa fissante a Catania produttrice di pannelli solari più grandi d'Europa significa lepri le pale eoliche a Taranto significa la Ciga fattori di batterie batte però la e in Campania significa costruire Colle STM dei semiconduttori sostenibili
A Catania quindi significa appoggiare su qualche cosa che già oggi esiste rafforzato il raccordo all'università
E ognuna di queste ognuna di queste realizzazioni molto spesso ha rapporti con l'Europa e hanno rapporti con i tessuti dell'università e della ricerca ultima cosa mi mancano dieci secondi ricordiamoci sempre che c'è una linea di pensiero europeista industriale fortissima
Italiana
Che parte da Altiero Spinelli commissario all'industria degli anni settanta
Passa per per Romano Prodi e passa per Monti per arrivare per arrivare a attracchi alletta tutte personalità italiane che in Europa e sull'industria hanno detto cose molto molto importante
Grazie grazie Lantella
Peluffo passo la parola a lei per capire nelle istituzioni italiane c'è lei Ida deputato sì facciamo diciamo accende un faro su quello che succede
Nel Parlamento italiano quanta consapevolezza scene della necessità chi l'Italia i paesi europei l'Unione europea spingano l'acceleratore sul tema della politica industriale comincino a ritentare l'economia che vogliono la società che vogliono e anche Guelfa che vogliono prego
Allora rispetto a questa domanda diciamo che il Governo italiano da parte con l'approccio sbagliato nel senso che il governo italiano si è caratterizzato per questa polemica continua con l'Europa è tutta colpa dell'Europa dobbiamo cambiare la direzione di marcia dell'Europa quando invece mi sembra che in questi giorni anche questo Pannella hanno dimostrato chiaramente che in questo mondo come la competizione non è solo geopolitica no tra sistemi politici ma è in termini di competitività sui settori più avanzati raddoppia transizione ecologica e digitale di intelligenza artificiale è fondamentale avere una dimensione che ti consente di competere e per il nostro paese non può che essere la dimensione europea quindi l'integrazione l'approfondimento dell'integrazione
Spero che su questo versante
è per noi fondamentale oggi per fare l'interesse nazionale di questo paese devi spingere per l'integrazione europea devi essere puro europeista oggi un vero patriota italiano è un patriota europeo
Perché altrimenti mette questo nostro Paese fuori dalla possibilità di essere protagonista all'interno della doppia transizione poi questo è un governo che diciamo anche sui fondamentali
è assente perché se vai a metterli in fila citando solo titoli acciaio sonore drammatiche per quanto riguarda la prospettiva produzione cioè nel nostro Paese la chimica di base il lo dicevo Orlando nell'introduzione questo governo sta assistendo alla decisione di cessare la produzione
Della molecola che ritiene nel nostro Paese quindi togliere la possibilità di continuare ad essere protagonista elemento fondamentale l'automotive basta ricordare il taglio del settantatré per cento del fondo domotica devono ereditato rispetto ai prossimi anni la crisi profonda della moda tessile e accessori che uno dei pilastri ma oltre a questo cioè
Non essere presenti e gestire emergenze
Manca la visione di portare questi stessi settori all'interno dalla doppia transizione dell'impatto dell'intelligenza artificiale e su questo c'è una questione anche di ricostruire le competenze
Per essere protagonisti delle politiche industriali è stato detto bene si torna a parlare di politica industriale livello europeo
Si può fare molto di più arrivare italiani questo lo sforzo che stiamo facendo tutti quanti insieme quindi di ruolo dello stato di presenza dell'intervento pubblico che vede indirizzare sulle scelte strategiche
Per farlo di qui ricostruire
Le competenze e su questo lo diceva prima Andrea Bianchi nel nel libro verde che ha a disposizione e state vedendo ci sono una serie di proposte una richiamava prima sempre Andrea Bianchi l'idea di avere un ministro ministero dello sviluppo sostenibile
Dove rimetti insieme una serie di competenze anche perché sempre questo governo ha rivendicato all'inizio della legislatura il cambio idem denominazione da ministero dello sviluppo economico ha ministero dell'impresa del made in Italy riducendo il perimetro e invece noi dobbiamo fare l'esatto opposto dobbiamo a vere una leva di programmazione indirizzo di sostegno con politiche industriali nazionali che devono essere a coerenti con quelle europee se non c'è quel corto circuito
Che veniva descritto che toglie la possibilità di essere effettivamente efficaci e l'altro proposte ce ne sono diverse rimando al testo quell'anche di un'agenzia sulle partecipazioni pubbliche
Perché se vuoi fare politica industriale visto che hai anche una serie di partecipazioni dovresti
Indirizzarle su questo per per chiudere faccio un esempio è stata citata prima da Manzella STL manchevole trova
Speriamo che un'azienda importante in un settore fondamentale semiconduttori hanno a che fare con tutto quello di cui abbiamo parlato
La doppia transizione dell'intelligenza artificiale campione europeo
Partecipa ogni giorno ritrovato Laura tra
E Francia piano industriale rimasto però verrà ad aprile che di fatto Cassandra una possibilità di ulteriore prima sviluppo dello scrivessero stabili Aler giudiziaria Agra ormai due ministri uno Urso l'altro Giorgetti un azionista l'altro avrebbe la titolarità lo Pertini ma che interrogati dicono devi chiedere a quell'altro
Ecco nobilmente esiste di richiedere a quell'altro non esiste per questo governo dare risposte
Ma non esiste per un sistema Paese che non ha una cabina di regia univoca anche perché quello che noi dobbiamo analogico stranieri in questo Paese o no è un ecosistema che accompagni l'innovazione
L'unico ruolo dovrebbero mantenere capacità grazie grazie Peluffo tra l'altro il ministero delle lezioni di guida rimane anche qui la titolarità segreti alle cinque insomma sono un po'no nella banda ultra larga spinato pensa e di qualunque innovazione non vogliamo portare avanti per cui anche Lino c'è no non facciamo confusione Guardian vi dicono vanno da Urso dicono però però devi parlare con tutti quindi insomma se c'è un po'di confusione organizzativa e domande che denota una certa confusione anche strategica Andrea nella fase i faccio concludere a lei insomma tirando un po'di fila del dibattito di oggi delle riflessioni degli approfondimenti punti l'istituto per cui lei lavorava parla di Stato innovatore che cos'è oggi lo Stato innovatori come si può scaricare a terra e come si può conciliari
Un interventismo fidi avevo diciotto in qualche modo libidine inoltre la prospettiva personalmente a mandare le disse grande però anche ricevere la dinamica necessitati il mercato faccia investimenti sulle tecnologie su di strumenti
Il sei per cento se negasse tutti Craxi diciamo che l'istituto il motto dell'esecuzione che l'innovazione politica
E soprattutto uno dei capi saldi del pensiero di Mariana Mazzucato e l'idea dello Stato innovatore che non significa che non debba avere il ruolo dello Stato che corregge le storture del mercato ma deve avere un ruolo ulteriore che il ruolo appunto di tornare un la iniziare i processi di sviluppo iniziale di processi di cambiamento in particolare il ruolo del governo e dello Stato come investitore
Investitori che si assume i rischi all'inizio interviene presto interviene dove c'è il rischio ma poi però non lascia al mercato e alle imprese quello che funziona bene ma si prende anche una parte di beneficio di quello che c'è stato
Un esempio che Mariana Mazzucato rifarebbe se fosse qui al mio posto sarebbe quello del fai fai o qualsiasi smartphone contiene più di venti tecnologia tutte sviluppate negli Stati Uniti e confonde della ricerca pubblici
Quindi quando si parla la prima cosa fondamentale avere chiare quali sono le narrazioni per non creare altre dicotomia non si tratta di creare uno Stato dirigista
Contro il mercato contro l'impresa quindi questo è il primo punto il trono secondo appunto molto più importante sulle narrazioni
è quello di tenere assieme la governance multilivello
E quello che facciamo dove all'istituto e capire come farlo è importante una coccarda molto livello perché se le politiche industriali orientate alle missioni sono percepite come torta non cambia volto
Qua non possono neanche essere solo bottom-up devono essere due dimensioni che si combinano la vicenda quando si parla di narrazioni soprattutto sulle transizioni prendiamola come la transizione ecologica ma si può fare la stessa cosa con l'astrazione acquisita agli ci sono le narrazioni molto esitanti no non lo possiamo fare perché altrimenti i cittadini non ci seguono sono solo sacrifici non si può fare oppure le transenne apocalittica ecco non si fa nulla e quindi tutto andrà andrà a rotoli
In realtà quello che stiamo facendo e con l'Istituto e cercare di capire anche quella che il sentimento nella popolazione con degli sicuri
Un input uno studio molto interessante che l'abbiamo fatto noi ma che utilizziamo molto
è uno studio fatto in centotrenta Paesi con centotrenta mila persone
In cui l'ottantanove per cento della popolazione dice che è pronta a fare di più per il cambiamento climatico che vuole che i governi fossero di più per il cambiamento climatico sì sì Aprea si fa presto a dirlo a parole no il sessantanove per cento di queste persone sono disposte a mettere l'un per cento del loro reddito mensile
Per politiche di cambiamento climatico cosa vogliono voglio né che ci sia un obiettivo chiaro e trasparenza dei processi perché non vogliono essere loro a prendersi sulle spalle il sacrificio ognuna capire anche cosa fanno gli altri dove sta il problema
Che la maggior parte di queste persone che sono disponibile l'ottantanove per cento pensa che gli altri non lo siano quindi se la cosa non c'è la consapevolezza che tutti stiamo pensando larga maggioranza ha una visione di sviluppo positiva e a un'economia che stanno già andando verso quella direzione di quindi questo significa che bisogna tenere assieme Indini vari livelli un'altra cosa importante le competenze nessuno e stiamo molto lavorando su questo per far capire che cos'è lo Stato imprenditore lo Stato o meglio lo stato innovatore
Il problema sta che non abbiamo molto tempo viste le transizioni dobbiamo arrivare di là primo fine riparo di transizione dire
Siamo arrivati o ci arriveremo entro un tempo utile e quindi una una cosa su cui si sta molto lavorando all'idea di capo abilità dinamiche
Quindi come inserire all'interno dei livelli dello Stato dalla dimensione internazionale europea ma anche la dimensione proprio locale questa volta un Paese fortemente decentrato nella somministrazione rispetto a molti altri Paesi europei
Questa idea è capire quali sono le nuove competenze le competenze per capire come usare gli spin-off per capire come ridistribuire le risorse come fare il paio scura fai sandbox tutte queste cose che sono fondamentali
Quindi ha un ruolo fondamentale che deve fare la formazione l'università anche in questo Paese l'ultimo punto che ne sta molto a cuore all'idea di transizione giusta non l'ha inventata l'Europa post-conflitto
Il concetto di transizione giusta viene dalle lotte sindacali negli anni ottanta sessanta negli Stati Uniti nel manifatturiero quando chiudevano le fabbriche e nel nel settore minerario negli Stati Uniti lì è nata l'idea di transizione giusta
E abbiamo visto benissimo le conseguenze di non seguire quel tipo di narrazione di perché oggi nel Paese in cui l'istituto in cui di cui collaboro
è basato in Inghilterra paradossalmente i populisti stanno vincendo e hanno vinto prima con Boris Johnson è adesso con farmaci nelle zone del nord dove la trasmissione come è stata gestita in modo giusto partendo dalle dalle persone grazie
Grazie grazie mille realtà del pubblico grazie tramite buon proseguimento di giornata
Deluso dalla
Ma il vero
Insomma sì
Allora benissimo adesso abbiamo
Un panel successiva con modera Valentina Conte di ripubblicate chiamo subito qui l'onorevole Cecilia Guerra
Responsabile lavoro il partito democratico al professore di storia economica Emanuele felice
Prego
Il professore di economia questo università seppie di Roma Dario Guarascio
è lista sede non last l'onorevole Chiara Gribaudo
Eccola presidente della commissione di inchiesta sulle condizioni di lavoro
Bene ci siamo tutti
Benissimo
Buongiorno
Buongiorno mi sentite sì
Buongiorno a tutti sono Valentina Conte giornalista di Repubblica
E vorrei iniziare con una notizia uscita ieri Goldman Sachs la banca d'affari americana che ha assunto un nuovo ingegnere informatico e fin qui ok
Ingegnere informatico si chiama devin Darina si unirà presto dodici mila altri colleghi sviluppatori la differenza delle loro Stacche Da Rin è stato creato dalla dall'intelligenza artificiale e gli altri sono umani
Dice dice la banca li assumeremo centinaia migliaia come devi ne saranno come nuovi diversi dipendenti con loro la produttività aumenterà fino a tre quattro volte
Darina sarà supervisionato da umani e diceva ieri l'agenzia di stampa si occuperà di lavori che gli ingegneri spesso considerano noiosi come l'aggiornamento del codice interno
Ho chiesto poi accetta GPP cosa ne pensasse e gli ho chiesto lo sai che hanno assunto un po'collega Luis mi ha risposto no non è un mio collega Luís non è umano
Neanche tu lo sei gli ho detto io sì è vero scusami ha detto sciatta G. Pitti
Non respiro non Marangio non timbro il cartellino Amelia devin non ci serve non ci serve il caffè per stare svegli mi ha risposto sciatta G. Pitti quasi come noi in pratica fare ci serve
Ed è serve anche parecchio soprattutto per prendere atto che il lavoro s'è già in fase di enorme trasformazioni si sta trasformando sotto i nostri occhi ogni secondo la chiederei subito a Dario Guarascio professore di economia alla Sapienza di Roma come è impossibile
Incrociare questa trasformazione così veloce così epocale
Con le politiche industriali come impatterà questa trasformazione e come incrociare la con la democrazia economica
Grazie per la domanda e grazie molte per l'invito allora
Arriviamo alla digitalizzazione alle piattaforme all'intelligenza artificiale però vorrei arrivarci facendo un rapido percorso che parta un po'come fanno gli economisti dai fatti stilizzati da qual è il contesto soprattutto quello che interessa più a noi quindi
Il contesto dell'economia italiana e del lavoro in Italia che va come dire preso come punto di partenza per poi sviluppare il ragionamento rispetto al lavoro del futuro alle trasformazioni in particolare quella digitale e quindi il contesto e il ragionamento che voglio provare a proporre perché era lavoro ovvero e precario
Evoluzione e trasformazione della struttura produttiva con particolare riferimento al cambiamento tecnologico che veniva menzionato poco fa e politiche industriali che sono il tema della discussione odierna allora
Io credo sia indispensabile partire da i dati che conosciamo e che però essenziale ribadire e cioè il fatto che il lavoro
Strutturalmente povero da almeno vent'anni in questo Paese e il dato della stagnazione salariale della Heaney contezza delle retribuzioni orarie della insufficienza delle ore lavorate della discontinuità delle carriere
Un elemento come dire sintomatico centrale e ricollegabile a tutti i problemi strutturali
Dell'economia italiana e collegabile da collegare soprattutto a l'evoluzione o all'involuzione della struttura produttiva a cosa mi riferisco mi riferisco a quella che abbiamo chiamato terziarizzazione povera e cioè alla crescita sistematiche prevalente di settori a basso valore aggiunto a bassa intensità di innovazione a proposito di quello che si diceva prima ma ad elevatissima intensità di lavoro precario e sottopagato questo è il dato evolutivo strutturale di lungo periodo da cui è necessario partire si lega a questo quel che veniva detto prima Rispetto allora scarsa utilizzazione delle elevate competenze al fatto che le elevate competenze vengono sottopagate e per questo tendono a migrare la fuga di cervelli di cui
Si parla spessissimo allora quale la relazione tra lavoro povero e
Involuzione della struttura produttiva io penso che possiamo individuare il tema del lavoro povero e
Delle modificazioni che stiamo osservando considerandolo allo stesso tempo causa e conseguenza del
Declino strutturale dell'economia italiana che cos'è che causale lavora povero bello causano sicuramente il fatto che prevalgono strategie competitive basate sul contenimento del costo del lavoro e questo si lega alla terziarizzazione povera che dicevamo prima
Lo determinano strategie di politica fiscale europee se ne parlava prima che tendono a deprimere e a favorire la stagnazione della domanda e questo ovviamente incide negativamente sul lavoro da questo punto di vista riforme del mercato del lavoro che hanno reso più conveniente utilizzare forme flessibili di lavoro e che da questo punto di vista come dire hanno favorito in particolare nel contesto italiano
Un ampliamento di questa componente all'interno del mercato del lavoro ma in che modo il lavoro povero può essere individuato a sua volta come una causa
Della involuzione la struttura produttiva anche per quanto riguarda le capacità tecnologiche e innovative
Beh quando è abbondante il lavoro a basso costo e facile da sfruttare diciamo così l'incentivo ad innovare per le imprese eh significativamente più basso
Come si sviluppano le competenze rilevanti per l'innovazione si sviluppano creando contesti organizzativi produttivi e tecnologici
Dove le relazioni lavorative sono stabili dove si stimola la cooperazione dove vi sono investimenti in formazione
Parallelamente a quelli in innovazione bene un contesto caratterizzato da domanda stagnante relativa facilità di ricorso al lavoro povere fattori strutturali che lo alimentano decisamente vanno in una direzione contraria rispetto a quello che ho appena detto e poi c'è il canale macro economico perché un contesto dove come l'economia italiana in corrispondenza di ogni crisi e di ogni timida ripresa quello che viene generato anche quando la domanda di lavoro cresce eh
Lavoro povero beh questo è un contesto dove macro economicamente si determinano le condizioni per una relativa stagnazione della domanda quindi dell'economia con il circolo vizioso che a questo si associa allora
La digitalizzazione
Le i cambiamenti tecnologici più rilevanti che hanno interessato anche l'economia italiana nel recente passato che tipo di forma sumo no in questo contesto ben mi fa piacere
Mi prendo un minuto se posso
Menzionare alcuni lavori di ricerca recenti che abbiamo condotto sulla digitalizzazione del mercato del lavoro italiano nel contesto strutturale che ho provato brevemente ad illustrare c'è un libro curato da Maria Cecilia Guerra dove siamo molto felici
L'aver contribuito con un capitolo proprio su questo cioè con
Sulla precarizzazione e la digitalizzazione i due processi paralleli del mercato del lavoro italiano con particolare riferimento alle piattaforme digitali che cosa mostriamo con le ricerche che abbiamo condotto bene
Quando andiamo a guardare la dimensione individuale e cioè i lavoratori delle piattaforme che fino a qualche anno fa ci si diceva
Ma sono una piccolissima componente del mercato del lavoro italiano principalmente studenti che cercano un reddito aggiuntivo un hobby qualcosa di marginale che non ci deve preoccupare
Beh non è vero anche in termini quantitativi ormai perché sappiamo che è una componente sempre più rilevante del mercato del lavoro ma soprattutto è indice di un processo di ulteriore precarizzazione se volete piattaforme Zazie oneri in negativo
De lavoro che comincia a riguardare un ampio numero di settori e anche imprese che non sono tecnicamente piattaforme cosa ci dicono i dati
Che abbiamo prodotto be'che quando guardiamo i lavoratori delle piattaforme li compariamo con il resto
Della forza lavoro e della struttura occupazionale italiana be'questi lavoratori mostrano un carattere di vulnerabilità misurato per esempio con la necessità di posporre o di eliminare spese sanitarie per ragioni finanziarie
Che del trenta per cento più elevato dei disoccupati quindi non sono solo più vulnerabili di tutte le altre categorie occupazionali ma è come se fosse una nuova forma ancora più estrema di precariato che va considerata di nuovo un elemento diciamo
Patologico che ci dice qualcosa dell'intera struttura produttiva ma la digitalizzazione assume anche altre forme sempre rilevanti per il lavoro e la struttura
Produttiva
Tra cui il fatto che molte in prese soprattutto nei settori più esposti alla penetrazione delle piattaforme come per esempio in Italia il turismo la ristorazione
Sono dipendenti dalle grandi piattaforme per accedere ai clienti per accedere al mercato
E questa dipendenza si traduce in una pressione pensiamo per esempio alle commissioni sempre più elevate per usare piattaforme come Amazon ma anche come booking come ex PDA
Che si traducono in una pressione sui lavoratori di queste imprese abbiamo mostrato come le imprese dipendenti dalle piattaforme digitali usano nel quindici venti per cento di casi in più contratti precari rispetto a tutte le altre imprese e concludo con un'altra evidenza tratta dalle ricerche che stiamo conducendo
L'ecommerce all'arrivo di una piattaforma come Amazon che ha di nuovo emblematica di una trasformazione tecnologica organizzativa strutturale
Molto rilevante abbiamo analizzato che tipo di affetto questo avuto sui mercati locali del lavoro italiani dal punto di vista del salario e dell'occupazione e quello che osserviamo anche nei mercati locali interessati dall'arrivo di uno stabilimento amazzone da una relativa intensità del ricorso a questa piattaforma abbiamo una serie di elementi di spiazzamento che riguardano sia le imprese operanti in quei territori ma anche la relativa quantità di lavoro precario impiegato con un Effetto fortemente significativo da un punto di vista statistico di riduzione sistematica del salario quindi tornando e concludo
Al discorso iniziale nel ragionare del lavoro del futuro e da questo punto di vista io ho menzionato imprese tecnologie fortemente avanzate non dobbiamo di
Sì che il cambiamento tecnologico oltre a non essere non neutrale si adatta ai contesti che trova e se il contrasto che trova un contesto dove sistematicamente
Povero il lavoro beh anche le forme che le trasformazioni tecnologiche assumeranno possono essere problematiche dal punto di vista del lavoro ma come ho detto inizialmente lavoro povero vuol dire involuzione della struttura produttiva e soprattutto potenziale inefficacia della politica industriale
Un panorama grazie grazie professore è un panorama
Davvero davvero preoccupante chiedo a Chiara Gribaudo deputata Pd vicepresidente presidente la commissione d'inchiesta sulle condizioni di lavoro
Questa frontiera il precariato ci dice il professore Guarascio quanti sono i precari digita cioè i lavoratori delle piattaforme mezzo milione si può sì sì ecco siamo già forse oltre ma il mezzo milione
Siamo di fronte a un nuovo precariato che possiamo definire digitale c'è l'Italia ha visto il precariato i precari dei ticket dei voucher
De lavora somministrazione a chiamata ora sa che siamo al precariato digitale e la competizione è contee di Belinelli ingegnere creato dalla i che a questo punto non è neanche pagato non alle ferie dice non beve il caffè quindi
La risposta intanto buongiorno a tutte tutte grazie ovviamente per questo un momento di approfondimento assolutamente essenziale io credo anche per rilanciare la nostra attività fuori e dentro le aule del Parlamento ti risponderei rapidamente si a cui aggiungo anche la precarizzazione legata ormai all'ostaggio e che viene utilizzato di Stasi tirocini che vengono utilizzate come un'altra forma contrattuale precaria anziché essere un momento per l'appunto di formazione di introduzione al al mercato del lavoro
Vorrei dire da questo palco io penso che sia utile dire che abbiamo però a proposito di legame con l'Unione europea una direttiva europea su questo importante e che deve essere recepita dal nostro Paese entro per carità dicembre due mila ventisei entro i primi di dicembre due dicembre se non ricordo male cosa aspettiamo ad affrontarla noi lo chiediamo nelle Aule parlamentari perché questo è uno degli aspetti fondamentali per noi anche per fare chiarezza rispetto appunto alla collocazione no dei lavoratori perché e penso ai Raiders in modo particolare per fare un esempio anche come dire di questi giorni
Come effettivamente sono una parte dei lavoratori digitali e che conclude un pezzo vorrei dire di zona grigia del mondo del lavoro
Su cui per esempio la direttiva potrebbe decisamente aiutare anche a fare chiarezza in parte come sono già state utili delle sentenze abbiamo la necessità anche di avere ulteriori strumenti e quello che credo dobbiamo fare come partito democratico in particolare e sì delle nuove proposte che sempre più guardino ai diritti individuali e collettivi per riuscire a costruire una dimensione che tenga insieme la frammentazione del mercato del lavoro che si è costruito nella precarizzazione costante
E non per in caso diciamo io credo che il tema degli autonomi debba essere sostenuto fortemente dal partito democratico lo facemmo con la legge ottantuno del due mila e diciassette superando anche la visione tra ordinistici e non ordinistici oggi siamo già oltre anche quello schema o no e quindi sappiamo che il lavoro autonomo e i collaboratori vengono utilizzati
Anche nel caso dei Raiders in modo improprio
Ed è il motivo per cui noi abbiamo sfidato il governo anche su questi in questi giorni dicendo il protocollo è il caldo era un atto dovuto e comunque grazie alle parti sociali che ci hanno lavorato ed è il motivo per cui abbiamo rilanciato con la proposta
Dedicata fatemelo dire perché è giusto ricordare la storia ed è giusto io credo anche dalle valore a quello che le persone hanno fatto in vita
La proposta dedicata ai Raiders in caso di maltempo in caso di eccessivo caldi di sostegno al reddito perché non bastano le ordinanze
In cui gli sospendiamo la lavoro perché il lavoro e un lavoro povero e queste persone hanno tutto il diritto di essere sostenute anche economicamente
E allora la proposta Griese Eric Prisco che nasce appunto il ricordo di Griselli giornalista che è stato a proposito di politica industriale un faro e qualcuno da cui imparare sempre qualcosa
Ha scritto di fiato ma scritto delle trasformazioni del lavoro il suo ultimo pezzo fu proprio dedicato a un Riders nella nell'alluvione Bologna bolognese dell'anno scorso
E e poi ad Antonio Prisco un sindacalista
Napoletano sempre attento ai writer
E a cui dobbiamo dobbiamo tanto ecco io penso che sia anche giusto
Farci carico di quelle biografie che nel Paese che è cambiato nella frantumazione del lavoro annodato e hanno dato il proprio contributo culturale politico e di sostegno ai lavoratori e le lavoratrici
E quella proposta noi chiediamo che venga discussa insieme alla direttiva perché aiuterebbe a fare chiarezza rispetto alle questioni che venivano qui esposte benissimo e abbiamo la necessità anche di introdurre faccio solo i titoli così non rubo troppo tempo
Ma un altro diritto universale che diritto la disconnessione per l'appunto no estremamente legato a questo anche su questo le nostre proposte ci sono in Parlamento non vediamo l'ora di discuterle
Il diritto alla disconnessione la necessità di rivedere i tempi di vita lavoro ma in generale un sostegno al reddito che sia effettivamente basato su un riequilibrio che oggi manca
Quindi e importante ed è stato importante ringrazio andrà Orlando quando ha istituito il FIS perché è uno strumento utile per i lavoratori dipendenti abbiamo la necessità come abbiamo fatto con Lisco per i lavoratori autonomi di andare avanti in questo senso
Per sostenere i lavoratori e le lavoratrici delle piattaforme noi ci siamo e ci siamo con delle proposte serie e sostenibili economicamente e che come dire tengano insieme l'equilibrio tra nuovi diritti nuovi vecchi diritti mi verrebbe da dire printer prestando ciò che serve oggi con la volontà di costruire una nuova politica industriale certamente ma anche una nuova politica
Del lavoro che tenga conto delle trasformazioni che già sono in atto e che devono essere mantenute solo una battuta se mi è consentito in virtù della sicurezza a proposito di nuova di democrazia del lavoro e di nuovi riti il tema della sicurezza del lavoro non solo per i dati
Allarmanti che viviamo su questo Paese sapete che abbiamo una media ai me
Di tre morti al giorno e sono quelli denunciati cosi come denunciati sono gli infortuni che sembrano calare ma non è così
Dobbiamo interrogarci perché connessi all'intelletto in altri intelligenza artificiale c'è tutto il tema delle malattie professionali che stanno cambiando e credo che salute e sicurezza che vanno messi insieme
Debbano essere messe con più attenzione all'interno di una nuova possibilità dei lavoratori e delle lavoratrici di sentire questo diritto
Davvero esigibile la sicurezza non può essere un onere burocratico una pratica da fare copia incolla ma è necessario ridare una dimensione in cui la formazione alla sicurezza sia concretamente esigibile individualmente e collettivamente
Grazie grazie Chiara Gribaudo prima l'onorevole Tenaglia e diceva della migliore politica industriale non avere una politica industriale ma aiutare imprese lavoratori a gestire le transizioni chiedo a
E manuale felice professore storia economica all'università Iulm come è possibile in questo contesto parlare di democrazia economica perché qui cosa c'è ancora di democratico mi verrebbe da chiedere rischiamo di non farci bastare più nello Statuto dei lavoratori del settanta nei contratti collettivi nazionali
Eh ma forse proprio per questo che bisogna parlarne cioè forse proprio quando il cambiamento tecnologico mette a repentaglio i i diritti storici che dobbiamo
Valorizzarle di importanza attualizzando la le sfide oggi ore dire su questo due cose
Fondamentali intanto il ruolo della Moro
Dell'industrializzazione dell'Italia dello sviluppo dell'Italia nessuno storico economico sull'auto molto il declino ascesa e il declino dell'Italia ora negli ultimi decenni il declino
Economico dell'Italia è stato dovuto fondamentalmente al fatto di scommettere su un modello di sviluppo fondato sulla su valutazione del costo del lavoro
Anziché investire sull'innovazione quindi noi siamo andati a competere in un mondo globale dovendo contrastare la concorrenza dei giganti dell'Asia ma anche dell'Est Europa pensando di farlo sul costo del lavoro
Invece di investire delle nostre aree che sono quelle maggiormente carenti rispetto ai Paesi forti dell'Europa
Come l'istruzione la ricerca l'amministrazione come la crescita delle impresse che tra l'altro il costo del lavoro basso favorisce anche le imprese
Piccole rispetto a quelle grandi
Questo è stato fatto
Con una serie di leggi che dei di svalutazione dei lavori i cui effetti peraltro sono oggi sotto gli occhi di tutti riveda contrazione dei salari in prospettiva
Dei degli ultimi trent'anni e ovviamente tutto questo accentuato il declino economico e anche demograficamente vitali
Che le persone migliori che aveva una buona formazione andavano per lavorare al solo perché erano
Per le
Per il fatto che a nessun incontravano condizioni migliori tra cui sarà ora in questa strategia fondamentale con la forza di centrosinistra del devo deve avere di rafforzamento del lavoro
Cioè ovviamente il salario ma ci sono anche i diritti del lavoro complessivamente intesi di cui abbiamo parlato
E un aspetto e la voce che i singoli lavoratori hanno sia singoli che organizzati e io a questo punto di vista appunto
Se noi guardiamo a quello che avviene in Germania e nei Paesi scandinavi di nuovo nei Paesi forti dell'Europa questi hanno strumenti di partecipazione
Democratica del lavoro alle decisioni dell'impresa istituzionalizzati solo strumenti di cogestione
E questi strumenti
Hanno
Funzionato abbastanza bene prendiamo alla Germania per prendiamo il caso più importanti in Germania Piermaria la concessione è stata introdotta negli anni Cinquanta dei governi centristi e poi è stata ampliata nel mille novecentosettantasei dalle spende
E in Germania
Gli studi mostrano che questi strumenti di cogestione hanno avuto un impatto molto buono non solo del mantenere i livelli dell'occupazione nei periodi di crisi
Ma anche nell'indirizzario e le scelte strategiche delle imprese verso l'innovazione tecnologica
Anziché sulla svalutazione del lavoro sulla precarizzazione sull'esternalizzazione
Questo è un aspetto centrale quindi le politiche per l'equità del lavoro se ben fatte solo politiche che aiutano anche la crescita del sistema produttivo
E solo politiche di cui un Paese avanzato ha particolarmente bisogno
Perché un Paese avanzato rimane avanzato solo sei compete sull'innovazione tecnologica stato questo indosso grande errore fondamentale e Allo stesso tempo i salari alti
E le buone condizioni di lavoro solo possibili nel lungo termine solo se c'è l'innovazione tecnologica
Solo se un Paese produce ad alto valore aggiunto cose che altri non sanno fare quello che ti garantisce salariale
E questo il nodo di fondo quindi io quello che vorrei imporre centrale e che specialmente in questa conferenza e che la dignità del lavoro e il buon salario è una forma di politica industriale va insieme all'innovazione in un Paese avanzato quei Paesi arretrati
Come noi siamo stati in passato competono con il basso costo del lavoro inizialmente poi quello cresce ma noi non siamo questo
Noi siamo un grande Paese avanzato che rischiamo di non esserlo più stiamo perdendo questa caratteristica per rimanere lo dobbiamo investire sul lavoro sulla dignità del lavoro gran
Grazie Manuele felice giustamente il professore dice che
Il salario giusto equo al centro di ogni politica industriale il modello di cogestione diceva lui può essere
Un nuovo modello di concertazione da esportare anche in Italia il Parlamento sappiamo che ha approvato la nuova legge quella sulla partecipazione voluta molto dalla CISL richiederei a Maria Cecilia Guerra deputata Pd responsabile lavoro
Di spiegarci se in qualche modo questo nuovo modello diceva il professor Felice di cogestione può apportare il salario di qualità il lavoro di qualità di nuovo al centro della discussione
Grazie mi sembra che il tema sia importantissimo io sottoscrivo quello che è stato detto ma mi sembra un po'qui parliamo un po'di fantascienza rispetto alla realtà attuali
Volevo riprendere il tema del salario come strumento di politica industriale ma aggiunge un altro punto e cioè è vero che noi abbiamo un modello di sviluppo centrato sulla compressione salariale questo lo dice anche la Banca d'Italia non c'è bisogno che lo dica io nel senso che dice c'è stata una un aumento dell'occupazione trainato dal fatto che il fattore che costa meno di solito è quello in cui si investe di più a scapito di altri
Investimenti e che sarebbero invece assolutamente essenziali però io vorrei insistere per rispondere alla alla domanda
Insistere sul legame molto stretto che c'è fra basso salario
E situazione di precarietà del lavoro perché la precarietà del lavoro alla caratteristica tra le altre di una non continuità di presenza delle persone sul POR
O di lavoro pensate alla somministrazione pensate ai contratti di lavoro a termine di durata di un mese quindici giorni
Due mesi
Per fare il voucher non ne parliamo e quindi mancasse manca la continuità della presenza sul posto di lavoro manca l'elemento essenziale per potere costruire un modello di partecipazione di cogestione di innovazioni
Con me e la partecipazione sia dei del datore di lavoro che dei lavoratori questo è un elemento fondamentale ma anche quando le persone stanno lì stanno lì con contratti diversi
E quindi tu hai a fianco nello stesso posto di lavoro persone appunto con un contratto a termine ma anche lavoratori autonomi cosiddetti lavora autor autonomi
E persone che sono a tempo indeterminato
Queste persone sono anche dal punto di vista della costruzione della loro rappresentanza della loro organizzazione
Difficilissimo è difficilissimo ciò che c'è un dibattito all'interno dei sindacati su questo tema perché mentre c'era una responsabilità sul precariato una responsabilità sulla categoria se queste responsabilità non si parlano si fa fatica anche a organizzare questa cosa quindi credo che questo sia un tema delicatissimo e l'altra questione è che la partecipazione si fonda su due elementi che secondo me nel dibattito che abbiamo avuto anche in Parlamento sono stati su sono stati bypassati diciamo ignorati un elemento numero uno se tu costruisci
Delli dei punti e potrebbero essere delle commissioni bilaterali possono estetico non interessa in cui però ci sono dei lavoratori e dei datori di che il datore di lavoro distratte Sirat si confrontano
Bisogna che le persone che vanno lì sanno bene i rappresentanti dei lavoratori e cioè non possiamo ignorare il canale sindacali se non arriviamo al club dei buoni delle quelli che vengono chiamati a dare il loro parere al datore di lavoro
Perché hanno qualche competenza da parlare questa non è né cogestione né partecipazione l'altro elemento che se tu istituisce un organismo partecipativo il potere deve essere reali
E quindi ad esempio se tu mandi un pensi che i lavoratori devono essere presenti faccio per dire nel consiglio d'amministrazione non possono andare là
In minoranza magari scelti lì appunto dal datore di lavoro o dal dall'Assemblea come nel caso come è stata deturpata da legge della CISL in Parlamento perché questo attiene sì in caso di supplenti
E e poi dopo si trovano di fronte a una decisione di un grande licenziamento e la devono subire perché sono in minoranza senza vere quei poteri quei contropoteri certo che non possono bloccare queste cose ma almeno di dire
Facciamo un periodo di riflessione in cui si apre un confronto sindacale cioè il potere reale sui poteri deve essere reale se non nelle Champ de rischiamo di di fare una costruzione che addirittura si si ritorce
Faccio un altro esempio importantissimo un tentativo di costruzione di una partecipazione esser fatto con la legge sui premi di risultato e sono come sapete
E codolo Turrentine fiscale agevolativo quel regime fiscale è particolarmente rilevante se attorno si costruisce una partecipazione
Il paritetica con i lavoratori proprio per discutere di elementi che sono cruciali l'organizzazione che può portare all'innovazione di processo e dico finanche all'innovazione di prodotto no qualche esperienza
Positiva anzi molte esperienze positive portati avanti dalla contrattazione nostri sindacati c'è ma se noi sostituiamo anche nell'ambito di questi strumenti al premio di produzione
La distribuzione degli utili privilegiamo la distribuzione degli utili o la distribuzione di dividendi
E che non hanno niente a che vedere con questo processo ma come facciamo a parlare di partecipazioni
L'elemento forse che che che è più doppio dal nostro punto di vista che ci ha portato all'astensione rispetto a quel disegno di legge
Astensione nel rispetto del grande sindacato che l'aveva proposto è è che nella passaggio parlamentare sono diventati paladini della partecipazione soggetti che non ci credo non tant'è che
La la la grossa parte di queste forme partecipative ha assunto un aspetto unilaterale cioè può essere attivata
Per decisione del datore di lavoro allora questo non ha niente a che fare né con la partecipazione né tanto meno quella congestioni un altro modello il possibile noi lo proponiamo confortanti del documento
E tu hai
Che tu hai davanti e che hai citato
Non è che ci fermiamo di fronte a questi ostacoli però non dobbiamo perdere di vista il fatto cioè non dobbiamo farci trascinare su una discussione che considero impropria e cioè che chi
Prende atto dell'esistenza anche di un conflitto non sia per discutere di democrazia economica e noi siamo per discutere di democrazia economica ma non possiamo non non prendere atto che in molte realtà del nostro Paese vado chiudere
Lo sfruttamento e non ho nessuna remora usare queste parole lo sfruttamento assunto ormai delle dimissioni incivili che siamo tornati indietro non siamo andato avanti se io mi trovo nella mia regione a Forlì
La Giuliani arredamenti che lavora con su centotrenta cento venti lavoratori somministrati con contratti rinnovati
Settimana per settimana quasi tutti immigrati ma di cosa stiamo parlando se andiamo nelle campagne di Latina e vediamo cosa succede in quelle campagne non solo a latina ma anche in tante parti di città dove siamo situazioni di parà schiavismo
Se il cui guardiamo alle donne in certe zone d'Italia nel nei campi che subiscono l'addio doppio sfruttamento compreso e lo sfruttamento sessuali allora io dico attenzione
Giusto fondamentale essere visionari e quindi parlare del futuro anche dell'innovazione tecnologica il che e di processo e di prodotto dei termini in cui ne abbiamo parlato qua ma non dimentichiamoci
Che lo sfruttamento la brutta bestia e sta prendendo piede nel nostro Paese non possiamo rinunciare a questa lotta che anch'l'avremmo chiamata in passato lotta di classe adesso abbiamo fatica a ricostruire le classi ma ci si assomiglia molto grazie
Grazie Maria Cecilia Guerra mi sembra di poter con
Concludere lavoro nuovo sfide vecchie salari diritti e sicurezza grazie a tutti
Bene proseguiamo avesse con grande piacere che chiedo al presidente la Toscana
Eugenio Giani di portarci un saluto
Ricordando che anche la Toscana è stata attraversata da processi di cambiamento che hanno interessato aziende e lavoratori voglio ricordare per tutti la GK N prego presidente ma grazie
Grazie a tutti voi
E ritengo davvero importante come nostro partito il Partito democratico abbia con l'occasione di oggi posto una centralità di grande significato in questo momento storico sui processi di attenzione a uno sviluppo lo sviluppo manifatturiero
La reindustrializzazione o che caratterizzano un paese che deve uscire da una situazione di crisi di mancanza di iniziativa economica e politica e conseguentemente di fronte a un governo che vede una lotta molto frammentata ed episodica ecco che le rotte del futuro sul libro verde che Andrea Orlando e lo ringrazio a partorito offrendo una visione strategica di questo processo di rilancio
Sviluppo industriale noi possiamo cogliere spunti di assoluta significato nella capacità di governo che il
Il fronte progressista del centro sinistra può offrire al Paese grazie lì per l'attenzione che ha dedicato leggevo anche stamane sulla stampa gialle considerazioni con cui il nostro partito su questo
Ha indicato delle rotte di chiarezza di costruttività e
Di elemento di consenso con le forze economiche e sociali la presenza di Landini qua davvero molto significativa perché crea l'alleanza trarre industrializzazione il lavoro fra una dimensione di sviluppo industriale della seconda potenza manifatturiera in Europa quale e nostro paese e contemporaneamente i diritti la sicurezza i salari su cui questo processo si innesta perché guai a pensarlo
Questo processo di reindustrializzazione in una visione semplicemente economicista deve essere invece il frutto di un equilibrio tra quello che e l'attenzione ai lavoratori e alle loro capacità
Creative alla loro formazione
Alla sa una retribuzione che sia qua e motivante e contemporaneamente alla dimensione dell'imprenditorialità
Ritengo che in questo le Regioni hanno un ruolo molto importante per questo con Andrea spesso ne abbiamo parlato e devo dire che molto importante che nel contesto
Del libro verde vi sia quell'indicazione della conferenza regionale sull'industrializzazione che e crea fra le politiche statali e quelle regionali la giusta armonia il giusto coordinamento
Del resto potenzialità le Regioni ne hanno io devo dirvi che nel dei fondi strutturali europei due mila ventuno due mila ventisette noi abbiamo impegnato come il sostegno ai processi
Di innovazione a i bandi di ricerca e sviluppo
Più di cinquecentocinquanta milioni di euro pensate che nel settennato precedente due mila venti del due mila quattordici due mila venti verranno destinati i quattrocento
Quindi se le risorse ci sono e se si devono accompagnare a quella dimensione di uno sviluppo sostenibile che si con nota in un rapporto con quello che la sostenibilità ambientale le politiche energetiche
Di grande significato sulle politiche energetiche ad esempio vediamo le incertezze anche di un Governo che prima ci chiede
La individuazione dei siti idonei per le energie rinnovabili e poi si ci si rende conto che tutto questo è sbagliato e quindi bisogna rifare il decreto
è stato però quella un'indicazione su cui noi procediamo con rotta del futuro vere il sostegno a un intrufolare industrializzazione perché l'energia deve essere un'energia unità
Sotto questo aspetto io mi sono preso anche tante indicazioni di impopolarità nel momento in cui si vanno a scegliere i siti ma il fotovoltaico l'eolico
Per quello che riguarda la Toscana la geotermia sono fonti fondamentali per creare un'autosufficienza anche se devi lottare con il Comitato del lì no perché poi in Italia avviene così
A livello generale tutti sono d'accordo quando si tratta di individuare il luogo il sito si si fa dell'ovunque pallino
Quindi si ci si trova in quelle situazioni imbarazzo e di incertezza ma in realtà fotovoltaico
E ho dico devono essere una strada che ci supporta un obiettivo che ad esempio in Toscana ci siamo dati
Dolci dal cinquantuno per cento di energie rinnovabili arrivare nel due mila trenta fra cinque anni al settanta per cento della nostra produzione energia rinnovabile
Come l'accordo che abbiamo fatto con Helen Green Power che io ho firmato a febbraio
E ci porta ad avere il trentaquattro per cento della nostra produzione su misurato lavoro qui consumo energetico e insomma un terzo dato proprio
Da la geotermia
Da una fonte che in Italia ha trentasei centrali trentaquattro sono in Toscana peraltro secondo me è un livello di sperimentazione dovrebbe aprirsi un po'in tutto il Paese perché affrontare le turbine che dal vapore acqueo dei soffio di voler Cipelli creano nel girare una fonte di grande significato e su questo ci vuole anche creatività quando abbiamo messo in campo con la mia assessore all'Ambiente
Una progetta in anzi che si sta concretizzando sull'Arno in cui realizziamo tredici briglie
Nelle Sky e dell'Arno che daranno ne abbiamo già realizzate sono in funzione sei arriveranno essere tredici alla fine del due mila ventisei
Un terzo dell'energia elettrica necessaria la città di Firenze cosa significa che anche con la creatività e l'ingegno sul piano dell'energia e delle energie rinnovabili noi possiamo dare una grossa spossato paese in modo da legare la politica la visione strategica del partito democratico del fronte progressista a essere decisi verso la reindustrializzazione verso la manifattura verso il rapporto che si viene a creare in impresa in cui la codecisione poi si impone per lavoratori che sono parte
E fondamentale in questo processo produttivo ma nel modo corretto senza che questo abbia la visione economicista del semplice rapporto di forza dall'economia all'impresa
Il reddito ma invece con tutte quelle premesse lavoro sicuro ben retribuito ambiente come alimentazione di questa reindustrializzazione Energia e conseguentemente capacità di vedere questi processi in una logica a tutto tondo di una visione corrette sostenibile per il Paese
Certo è evidente che occorre ripensare anche da un punto di vista della bonifica dei siti
Quello che il processo di sviluppo non l'abbiamo fatta a Piombino affermando
Un accordo di programma importante proprio l'altra settimana la siderurgia nelle politiche industriali deve tornare ad essere centrale in questo Paese per troppo tempo doc
La caduta del sistema delle partecipazioni statali si è lasciato al privato che poi diventa un privato straniero e quando vengono dall'India o data easy così lontani sono imprenditori che sfruttano e lasciano e invece io perché creduto e ho sostenuto con una politica che dal nostro territorio partisse da Piombino
Da due mila anni che lì si raccoglie in ferro dell'isola d'Elba essi portali c'è la parte turistico ambientale c'è la parte delle dei siti industriali con invece che l'altoforno di forno industrie i fondi elettrici noi possiamo creare incompatibilità fra ambiente quello è una reindustrializzazione due miliardi a sette
Gli investimenti per due siti che potranno portare da un lato le rotaie che del resto sono quelle di grande qualità e dall'altro quello che è il lavoro del ferro perché non sostenere attraverso le politiche industriali mirate sul territorio in un rapporto con le regioni con i Comuni interessati un processo dei senza consumare suolo rigenera tante aree del resto ecco lo scopo che nel libro verde viene dato alla conferenza di politiche industriali regionali lo scopo che viene dato a una revisione del sistema con cui lo Stato attraverso sue società oggi Invitalia
Cassa depositi e prestiti può svolgere una funzione organica e non improvvisata e in questa logica ecco che le partecipazioni statali intese non nella versione assistenziale che ne determinò anche non allentamento di funzioni in positivo diventano centrali il ruolo pubblico è determinante per riattivare il volano dell'industria guardate non si può non passare dalla manifattura dell'industria ve lo dice il presidente la Toscana
Chi più di noi sul turismo gioca e crea trazione ma il turismo significa in Italia la media l'undici per cento del PIL in una regione come la nostra ci possiamo arrivare al venti per cento del PIL ma guai a pensare che i modelli possono essere fondati solo su quello la manifattura l'industria
Sono un elemento fondamentale e un partito come Partito Democratico la cui puntura animata dal concetto di lavoro che sui lavoratori ha costruito quello che è una dimensione di comunità coesa porte con la rivendicazione dei loro diritti del loro ruolo della loro formazione
Pensa processi come questo libro verde riuscito a creare e devo dire che quando noi parliamo proprio di lavoro ne parliamo con la consapevolezza di processi può decisionali e nell'impresa i lavoratori devono avere ma il mio voleva essere un saluto mi fermo qui ringraziando il fatto che io oggi in Italia se si parla di nuovo sviluppo industriale sostenibile attento ha le prerogative dei lavoratori se si parla di un quadro organico è strategico in cui i distretti possono crescere se ne parla perché lo fa il partito democratico una tensione che è quello della formazione e io chiudo con una battuta un imprenditore francese in un momento in cui la moda elemento indubbio di crisi lo dice anche il libro
Due situazioni oggi più critiche forse sono quelle dell'automotrice e della moda
Però io come Presidente mi trovo il gruppo industriale che mi arriva e mi continua a chiedere dove poter localizzare in prese e quando gli dico ma in una situazione in cui la moda in crisi mi chiedi di poter trovare il sito idoneo a una delle grandi firme francesi Luini dice ma voi avete un grande patrimonio il lavoro avete la creatività e la capacità dei lavoratori di saper mettere quel piglio reattivo di applicazione di assoluta qualità e quindi lo stabilimento lo vediamo fare in Italia anche più che in Francia perché proprio quell'indotto delle piccole e medie imprese che si crea intorno al nostro gruppo poi ci fa da filiera ecco noi questo patrimonio ce l'abbiamo noi cerchiamo di sostenerlo anche con le politiche di sostegno alla formazione alla riconversione dei lavoratori
è una grande risorsa e quindi industria
Prospettiva di sviluppo sostenibile su questo ma sempre con la consapevolezza e la centralità che dall'Italia questo respiro è il lavoratore su questo ecco che noi loro sentiamo come protesto protagonista di un libro verde di grande credibilità e che anima una politica del fare
E vede il partito democratico il fronte progressista attraverso queste impostazioni legittimato essere espressione e forza di un governo e non vuole traccheggiare
Di un Paese che non vuol traccheggiare ma che vuole un governo autorevole che gli consente di indicare le rotte del futuro
Allora grazie presidente Giani allora adesso due battute per introdurre l'ultima sequenza di interventi
Ha ragione il professor Emanuele felice le politiche del lavoro sono una forma di politiche industriali perché una base industriale solida innovative sostenibile è la condizione necessaria per la qualità del lavoro per la creazione di ricchezza e ovviamente per la coesione sociale
Per questo ovviamente noi riteniamo che il lavoro di qualità non ci stancheremo mai dirlo deve tornare al centro delle politiche industriali e per questo parliamo bisogna riparlare di programmazione d'altra parte anche quando incontriamo l'impresa e ci chiedono di poter fare una previsione sui loro investimenti sulle direzioni per ricomprendere le loro in prese
Ovviamente politiche industriali nel una come dire
Riaffermazione del valore delle intervento pubblico politiche industriali come infrastruttura pubblica per una giusta transizione per guidare una trasformazione sostenibile
Competitiva
E in questo quadro la questione del salario evidentemente non è soltanto una questione sociale ma uno strumento essenziale per orientare le traiettorie produttive e quindi per incentivare l'innovazione rafforzare la competitività
E quindi per questo che entrano in gioco i modelli produttivi ed entra in gioco la questione di come si incontra la domanda e l'offerta di lavoro in Italia quesito che si ripropone in termini inediti rispetto al passato e in questo in questo modo lo dobbiamo vedere
E per questo la questione del salario minimo che ovviamente è indispensabile
Ma non basta non basta se non c'è una strategia più ampia in voglio concludere con questo perché ovviamente la parola democrazia
Riecheggia anche nei titoli dei panni delle e non è solo un richiamo teorico
Dalla fine degli anni Sessanta fino agli ottanta la nostra democrazia è cresciuta e si è arricchita
Di pari passo con le battaglie vinte le riforme sul lavoro ma non solo perché si è arricchito ed è cresciuta attraverso queste battaglie
E allora è evidente che se noi invece siamo con un lavoro ancora parcellizzato precario e sottopagato si sono spezzati i legami e la coesione sociale
E tra quelli e questo legame spezzato è proprio quello di appartenenza a una comunità democratica
è il legame spezzato di un protagonismo di un sentirsi cittadini e cittadine così come la Costituzione
Sia come dire insegnante così come continua a guidarci un modello democratico come l'abbiamo conosciuto e voluto e costruito fin dal dopoguerra
Non è e non sarà se non ripartiamo da qui ed ecco perché e così importante avere giornate come queste così importante che il Partito Democratico dia un contributo di proposte e di analisi così come io l'ho provato e che stiamo provando a fare in questi due giorni ora doc con grande piacere la parola avvera Buonomo segretaria confederale della UIL
E invito
A questo podio
Buongiorno a tutte e tutti grazie per l'invito grazie ad Andrea la segretaria e alla comunità del partito democratico per l'invito rivolto alla mia organizzazione per essere qui oggi
Le occasioni di incontro e di confronto sono sempre più rare in questo momento quindi sono comunque necessarie
Soprattutto se sono animate da una volontà di condividere proposte idee come è stato fatto in questi due giorni come si continuerà a fare stamattina
Per ottenere un risultato finale che è proprio quello di trovare delle soluzioni comuni condivise perché in questo momento storico ne abbiamo bisogno e non abbiamo bisogno certo di frattura
Dedicarsi all'ascolto avere attenzione per le persone per la gente comune quella che per intenderci non arriva più a metà mese una dei tratti distintivi delle organizzazioni sindacali dovrebbe esserlo come per voi anche per i partiti politici
Per la UIL lasciatemelo dire è un elemento identitario ogni nostro sforzo ogni nostro Progetto tutte le nostre attenzioni sono rivolte creditoria chi lavora sul territorio non solo nei luoghi di lavoro ma anche nelle nostre sedi e quindi questo per me è il perno voi risulta essere il metodo giusto l'approccio giusto per condividere per continuare ad andare avanti ovviamente stiamo vedendo un momento molto difficile è stato detto in diverse occasioni abbiamo dei ruoli diversi ma viviamo molto spesso le stesse identiche difficoltà
Molti di voi sono classe dirigente del Paese si trovano a fare delle scelte a decidere su questioni che inevitabilmente modificano la vita qualche volta è meglio qualche volta in peggio delle persone comuni
Il sindacato invece a uno spazio di azione molto ben definito nei luoghi di lavoro in quelli della contrattazione e però da lungo tempo ci troviamo a dover prendere le misure con una fase lunghissima di disintermediazione che cominciato a molti governi fa e qui devo dirlo perché è cominciata probabilmente anche da quindi e molti Presidenti del Consiglio fa e oggi invece viene rappresentata al suo massimo livello con la creazione artificiosa
Di interlocutori che non rappresentano niente nessuno e che pure strumentalmente si siedono ai tavoli di confronto
Ed è per questo che la mia organizzazione sta facendo una battaglia importante e la stiamo facendo anche insieme rispetto a il ruolo che i sindacati comparativamente maggiormente rappresentativi hanno per alla difesa dei diritti delle delle tutele dei lavoratori e delle lavoratrici
E quindi la battaglia per capire quanto contiamo fichi conta è necessaria per il futuro dei lavoratori
Delle lavoratrici ma soprattutto delle intere comunità
Io penso che l'unico errore che non vada fatto sia quello di scegliere delle interlocuzioni privilegiate
E selettive
Perché non abbiamo bisogno di fratture
E abbiamo invece una necessità che quella di affrontare le cose facendo delle battaglie comuni
E se incorriamo in questo errore di fatto facciamo la stessa cosa che sta facendo in questo momento il governo cioè scegliere con chi interagire conti interno qui re e sicuramente non è utile allo scopo per cui il metodo quello di confrontarci costantemente continuamente
Insieme anche se abbiamo delle posizioni diverse su alcune cose e giusto perché il dialogo il confronto deve essere costruttivo produttivo e deve portarci a ottenere delle soluzioni ovviamente
L'idea e quella di parlare di lavoro soprattutto di lavoro dignitoso
Facciamo i conti con diverse strutture del sistema questo è un Paese che negli ultimi anni si è specializzato in tantissime cose molte delle quali particolarmente pericolose
Penso ha il tentativo dei di per ridurre la libertà individuale al negazionismo esasperato ma penso anche alla volontà continua e costante di una narrazione distorta della realtà
Quindi ci viene raccontato di un Paese in cui tutto funziona in cui tutto va bene
Un Paese in cui è possibile curarsi cui funziona la scuola pubblica il trasporto pubblico in cui aumenta l'occupazione siccome noi siamo abituati a confrontarci con le persone comunico la gente comune noi siamo il Paese reale la gente comune sappiamo bene che invece c'è una salita al collasso che quattro milioni di persone rinunciano a curarci sì per indigenza
Sappiamo bene che i nostri figli io sono la madre di una ragazza di ventitré anni che ha deciso di di lasciare questo Paese per studiare fuori
Che
La sicurezza una chimera le donne soprattutto non possono non sono libere di uscire la sera non sono libere di camminare per strada perché non si sentono a fatti sicuri nonostante le politiche sull'immigrazione in questo Paese
E poi soprattutto mi vien da dire visto che io vengo dalla campagna e sono una pendolare vengo tutti i giorni a Roma che il trasporto pubblico funziona a giorni alterni
E soprattutto se non funziona non perché è stato piantato un chiodo nell'armamento linee o perché i sindacati hanno indetto uno sciopero che invece è garantito dalla Costituzione in questa narrazione distorta c'è chiaramente la questione del lavoro
I lavori aumenta con un primato mai esistito prima peccato che si dimentica di dire che è un lavoro povero come è stato detto in diverse occasioni un lavoro caratterizzato da part-time spesso involontari
Da contratti atipici
Di fatto è il lavoro il pile tre innato da da lavori che rimangono all'interno dell'ambito della ristorazione piuttosto che del turismo che sono care
Rizzati essenzialmente dato contratti di lavoro poveri ma soprattutto dove è più facile trovare una contrattazione collettiva non autenticata quindi contratti sottoscritti da sindacati non rappresentativi Dust del contratti pirata sottoscritti da sindacati gialli sempre costantemente in dumping
E quindi con una negazione totale di diritti e tutele per questo la battaglia ne facciamo sulla rappresentatività importante
Semplicemente perché l'autorevolezza della contrattazione collettiva passa dal peso che ha un'organizzazione sindacale e anche un'organizzazione datoriale noi qui dobbiamo fare una battaglia comune come abbiamo fatto in molte occasioni per ottenere questo risultato
Si lavora formalmente in regola ma si lavora sostanzialmente senza diritti
E ed è per questo che è necessario guardare con maggiore attenzione all'industria proprio perché l'industria può rimettere impedì paese può e grazie a dei salari migliori anche se c'è stato ricordato in più occasioni di qualche giorno fa e anche l'indagine dell'OCSE
La fotografia dell'OCSE i salari sono al palo da vent'anni in questo Paese c'è una vera e propria caduta nel mezzo e si lavoro aumenta ma il salario reale non aumenta realmente e soprattutto si ci sono delle lungaggini anche per i rinnovi dei contratti è chiaro che il problema del recupero del potere d'acquisto non viene sicuramente risolto per questo noi rivolgiamo una importante attenzione all'industria
Industria che di fatto è il pilastro di questo Paese
Nonostante in questo momento sia raccontato purtroppo da alcuni episodi da alcune questioni incresciose come l'ex Ilva di Taranto o la la crisi la filiera dell'automotive va che porta forse tutto l'indotto ma porta con sé anche quella che la spina dorsale dell'Italia che rappresenta dal lavoro artigiano che di fatto insomma caratterizza questo Paese
E poi un altro problema che abbiamo per quanto riguarda le politiche industriali e il fatto che noi come Paese da Michèle Mercier decenni siamo abituati ad affrontare le cose in regime di emergenza Lita
Non con una reale in visione con la volontà di progettare e guardare al futuro e questo chiaramente non ci consente di eliminare o comunque di risolvere le criticità che all'industria in questo momento a maggior ragione oggi adesso
Perché ci sono queste grandi transizioni sporca transizioni caratterizzate da fenomeni di deindustrializzazione deindustrializzazione importanti
E da un ripensamento totale dei processi produttivi eppure tutti noi abbiamo ben presente che ogni euro investito nell'industria genera comunque è un impatto economico che quasi pari al doppio
Nonostante questo però abbiamo problemi rispetto alla bassa produttività abbiamo problemi rispetto alla scarsa pronte propensione agli investimenti e chiaramente l'avete detto in diverse e i diversi interventi abbiamo un problema rispetto all'energia a quanto vediamo le regia rispetto al resto dell'Europa
Però è chiaro che
I processi di trasformazione di tutti i modelli produttivi devono avvenire in modo equo non devono escludere nessuno non devono lasciare nessun lavoratore nessuna lavoratrice indietro e la transizione deve accompagnarlo il cambiamento non lo deve subire come sta avvenendo in questo momento
Il green deal non è non ne d'aiuto così come è stato concepito perché rappresenta un traguardo da tagliare e non un obiettivo da raggiungere
Chiaramente non ci si può opporre la transizione verte anzi la pensione verde è assolutamente necessaria
Però bisogna affrontarla con una pragmatismo con assoluto pragmatismo la transizione verso fonti di energia verde è necessaria ma deve essere concepita con i giusti tempi
Perché noi abbiamo un problema di infrastrutture abbiamo un problema di investimento abbiamo un problema di tecnologie obsolete
Il costo dell'energia elettrica non pesa solo sulle aziende sui lavoratori pesanti chiaramente sui consumatori finali sulle famiglie ed è e e non può escludere la la discussione questo esecutivo questo governo decide di escludere dalla discussione anche per esempio sui dazi
I sindacati e ed è una cosa gravissima perché di fatto i dazi porteranno con sé e delle porteranno delle conseguenze negative non solo per le aziende
Ma i lavoratori saranno i primi ad essere travolti da questa tempesta perfetta eppure si esclude scientificamente strumentalmente
Una delle forze sociali più rappresentative nel Paese
Ovviamente noi come UIL affrontiamo queste discussioni nel nostro interno con le categorie e abbiamo delle proposte io cerco di essere velocissima perché il tempo è molto limitato
Abbiamo in più occasioni proposto ad una maggior estrazione del gas naturale perché lo considera risparmiamo importante soprattutto ponte per arrivare alla all'energia verde
Ovviamente senza nuove trivellazioni ma utilizzando i giacimenti che già sono presenti e quindi Ones ore off-shore perché potremmo nei prossimi due anni riuscire ad arrivare ad estrarre fino a dieci miliardi di metri cubi mentre adesso ne estraiamo sullo tre con un fabbisogno di sessanta
Pensiamo che serva una transizione un piano per la transizione energetica che sia sostenibile consideriamo necessari anche l'autonomia energetica ma è necessario un coordinamento europeo per questo che in questo momento manca
E anche la questione della dipendenza dalle materie prime critiche ci preoccupa non solo perché è concentrata nelle mani di cinesi per metà ma anche perché dove si estraggono le materie prime critiche non c'è il rispetto della dignità del lavoro lì sono impiegati uomini donne e soprattutto bambini e noi non possiamo far finta che questo succeda lontano da noi e non sia invece atti insanabile
Altra questione e la neutralità tecnologica noi pensiamo che un approccio neutrale rispetto alla transizione sia utile a evitare che ci siano delle ripercussioni sull'occupazione
E anche le scelte che sono state fatte rispetto allo stop della produzione del motore endotermico del due mila e trentacinque portano con sé proprio l'incapacità in linea dei quadri sa di progettare sul futuro
Un'altra cosa che preoccupa molto e concludo è la questione sociale in queste transizioni che noi dobbiamo affrontare
Manca l'attenzione a
I lavoratori e le lavoratrici la transizione che ci che ci preoccupa e proprio questa perché rischiamo di perdere centinaia di migliaia di posti di lavoro di abolire le differenze tra lavoratori tra territori più sviluppati meno sviluppati
E per questo è necessario un fondo sciur o come quello utilizzato durante la pandemia proprio perché dobbiamo sostenere lavoratori e lavoratrici l'occupazione e dobbiamo sostenere la riqualificazione professionale e poi l'ultima cosa fatemelo dire
Questo Paese invece di svendere gli asset strategici necessari per il futuro e per l'investimento del futuro dovrebbe provare a investire denaro pubblico per salvare l'occupazione in questi giorni c'è un grande dibattito sull'articolo quarantatré della Costituzione no che è stato utilizzato in più occasioni dal ministro
Dell'impresa e del made in Italy noi la Costituzione la conosciamo bene la esercitiamo e la rispettiamo costantemente tutti i giorni ogni giorno e secondo noi
Salvare l'industria dell'acciaio e venti mila posti di lavoro rientra tranquillamente in un principio di utilità sociale
La Costituzione non deve essere richiamata da questo governo solo quando non si ha la forza e l'autorevolezza e il coraggio di fare delle scelte
è il momento di fare delle scelte che si salvano l'occupazione e la transizione è giusta solo quando si guarda ai lavoratori e delle lavoratrici la condizionata sociale un altro elemento importante per l'industria dell'Italia
Le aziende vanno aiutate perché senza le aziende non c'è lavoro non ci sono lavoratori e non ci sono garanzie ma vanno aiutate solo le aziende che non delocalizzano le aziende che non licenziano con un voto Sappo come sta succedendo ultimamente molto di frequente
E le aziende in cui non si muore lavorando in cui non si invia l'uomo e le norme sulla salute e la sicurezza solo per rincorrere una logica di profitto
Noi siamo convinti come UIL che solo se riusciamo a mettere in fila tutte queste richieste e soprattutto se riusciamo a porre l'attenzione della di questo governo e delle politiche industriali sud il futuro dei lavoratori dello curatrici possiamo riuscire a trovare la rotta grazie
Grazie grazie molte Teramo nono
Arco Leonardi dell'Università Statale di Milano mentre prende posto il previsto e sgradevole compito di ricordare i tempi a tutti quelli che seguiranno perché abbiamo non norme ma
Apprezzabile ritardo prego
Rispetto a cinque minuti
Secondo me in questi anni di infrazione contro la tentazione sono successe due cose molto importanti di cui si è parlato troppo poco visto che ci sono i sindacati
Invece toccherebbe a loro parlarne la prima cosa
E che i contratti collettivi nazionali hanno usato male si può dire così semplicemente nel senso che non hanno tenuto il passo dell'inflazione è molto semplice
Se guardiamo ai contratti del commercio del turismo multiservizi stanno dieci punti sotto quello che stava in termini reali quello che stavano prima della pandemia e non c'è nessun accenno che recupereranno mai il valore reale precedente
Quindi c'è qualche cosa che non funziona
Adesso contratto alla metalmeccanica probabilmente spero si chiuderà magari scriverà anche in maniera decente però si vede e ci sono dei grossi problemi
Ed è chiaro che noi non possiamo tutte le volte lamentarci del fatto che salario reale in Italia invece risalire scende
Sarà pure un problema storico decennale ventennale trentennale è un problema anche di adesso è un problema di questa fiammata di inflazione ventidue ventitré
Rinnovo dei contratti dei servizi in ritardo vacanza contrattuale una tantum che non sono affatto sufficiente recuperare il valore reale e quindi ovviamente i salari medi oggi stanno ovviamente dico sotto dell'otto per cento rispetto no sette e mezzo otto per cento rispetto a il ventuno al diciannove colore se voi è uguale
Questo è il problema principale questo è il problema che secondo me era doveva essere deve essere il punto fondamentale di azione dei sindacati che purtroppo però sappiamo si sono divisi
Servito poco tutto il lavoro per farli parlare tenerli tutti insieme negli ultimi anni
Ma mi pare che siano molto divisi è chiaro che su queste un su questo tema che solo loro possono affrontare servirebbe Unitas di surge usasse Davis sul salario minimo si son divisi
Sulla legge sulla partecipazione secondo me talvolta anche inutilmente visto delle cose che sono ovviamente a favore dei lavoratori ad altre cose che sono ovviamente non a favore dei lavoratori sarebbe un giusto unirsi anche perché il loro ruolo è quello la seconda cosa importante vada rapidamente a finire
E che sempre due anni di inflazione che sta per infrazione molto forte
Non si era mai vista negli ultimi vent'anni un'infrazione così forte a nome intatto il gettito fiscale a sulle spalle dei lavoratori dipendenti soprattutto quelli dai trentacinque mila euro in su schiaffi scaltra e dia un tempo se ne parlava sempre adesso se ne parla sempre molto poco
Pronte che sopra i trentacinque mila euro di reddito la gente ha pagato mille euro di tasse all'anno in più è non proprio poco
La sta pagando sta pagando ogni anno mille Anita euro di tasse in più rispetto a prima
Certo non sono proprio gli ultimi cioè non sono quelli che guadagnano quindici mila dieci mila Guaragno trentacinque mila ma facciamo due più due sono gente che lavoro nel lavoro dipendente che tendenzialmente rivincita che tendenzialmente un'istruzione superiore tendenzialmente è un
Il Rettore del PD la metto così quindi anche questo mi pare una cosa
Molto via molto evidente cui molto poco se ne è parlato appunto e credo che anche questo sia tema tipicamente dei sindacati
Ultima cosa se fosse stato quali ieri avrei detto anche quello che non ha fatto Confindustria testata zitta mentre il Governo in questi due anni gli ha sottratto quindici miliardi di risorse Realacci e per la capitalizzazione delle imprese alla decontribuzione sud che riduce del trenta per cento i contributi
Alle imprese che stavano al Sud e ai fondi verrà Automotive doveva il concerto punto governo sapendo più che fare che ha proprio tolti ben quindici miliardi mille non sono mai stati restituiti perché sono stati restituiti con il cinque punto zero ma non ne sono stati spesi
Con una promessa vale a quanto mai dannosa di mettere i fondi del Pnr R. sul compensazione per i dazi Dio ce ne scampi speriamo che non succeda mai perché sono in quelle illusioni
Non servono assolutamente a niente e quindi anche confusa è stata molto zitta adesso giustamente protesta sui costi la Cgia c'è anche un tema interno tra di loro però è chiaro che ci sono molti temi in cui sindacati sicuramente sul devono agire perché loro tema e anche Confindustria dovrebbe stare essere molto più vocale protestare molto di più perché è chiaro che se hai un discesa del produzione industriale ai crisi conclamate che perlomeno prima erano ne erano compro conclamate ma crisi conclamate dell'acciaio della chimica del e dell'Automotive tra non credo che tu possa permetterti come industria di farsi sottrarre risorse e non aver chiaro quando e come te le restituiranno e per fare che cosa grazie
Allora grazie professor Leonardi adesso chiedo di intervenire il professore Andrea robe Intini del università Sant'Anna di Pisa
Grazie professore
Grazie grazie del dell'invito in particolare ad Andrea Orlando ma io volevo par partire da due dati velocemente è già stato detto cioè dal niente al due mila ventuno i salari reali sono caduti
Da sette virgola cinque per cento in Italia
Al di là del dato puro Ida i salari non sono calati in Francia in Germania mentre nell'Europa sono calate del tre per cento quindi c'è un problema salariale e si innesta in un calo trentennale dei salari e l'altro dando secondo me
Molto allarmante la produzione industriale Croma in calo da due anni dall'inizio dell'anno siamo a meno uno virgola due per cento
Non c'è un crollo semplicemente perché il settore energetico settoriale delle tre città tiene fondamentalmente la media su e questo si innestano i problemi italiani c'è scarsa crescita l'app della produttività
Altissimi prezzi d'energia e una disuguaglianza che cresce cresce a tassi di trattarsi simile a quelli degli Stati Uniti quindi per questo motivo ci vuole la politica industriale che è stata alla base dello sviluppo di ogni paese incluso gli Stati Uniti
Ed è importante finalmente che anche l'Unione europea e l'Italia l'abbia riscoperta ma il punto è quale politiche fiscali vogliamo fare su qui
Su questo punto bisogna essere chiari non bisogna fare politiche fiscali ad esempio per l'industria degli armamenti o per lilla riarmo perché è perché sono politiche fiscali che non creano produzione non generano reddito il sessanta per cento di questa spesa se ne va all'estero e all'opposto invece andrebbero fatte le politiche industriali in particolare di tipo verde perché ha dei carboni entrare l'economia fa anche crescita produce anche crescita economico abbiamo un articolo recente su necessitano avviliti questo perché perché secondo l'International la legge Asso da Messina da dire Agency un terzo delle tecnologie deve ancora essere riscoperto
E questo da questo punto di vista sappiamo che questo tipo di politiche industriali farà bene da un lato all'occupazione di cui si stima un aumento netto di posti di lavoro nello stesso tempo fa bene i salari dati statunitense ci dicono che i lavori Green pali pagano mediamente il venti per cento in più
Soprattutto nei nere ma nei lavori e con che richiedono un basso livello di l'istruzione le politiche verde fanno bene al nostro Paese anche perché le imprese italiane sono ben posizionate sono competitive nell'economia circolare nel settore del rappresento delle rinnovabili della mobilità sostenibile
Basta analizzare i la performances in termini di brevetti ed è anche diciamo una una la competitività diffusa all'interno del nostro paese quei purtroppo c'è il problema della piccola dimensione dell'impresa
Che non è aiutata anche degli incentivi perversi che sono state introdotte come la quota forfettaria che spingere impresa rimanere piccola
Rimane poi il punto come vogliamo fare questa politica industriale verde ora io qua vorrei ribadire una cosa che secondo me essenziale che non esiste la neutralità tecnologica
Ci sono tecnologie che funziona e tecnologie che non funzionano per dare un esempio
Il costerà il costo dei pannelli solari e delle batterie è calato del novanta per cento negli ultimi dieci anni si sa già che queste tre di queste tecnologie vinceranno rispetto ad altre quindi è inutile parlare di
Carburanti sintetici o carburanti naturali che sono già fuori
Dal mercato parlare anche del nucleare che ha un costo di produzione molto più alto rispetto a quello del
Delle rinnovabili e poi c'è un altro punto sulle politiche industriali per dire quali politiche dobbiamo fare bene in questo caso siamo avvantaggiati perché alla comunità scientifica ci dice
Quale politiche dobbiamo fare la stessa Inter nasce dalla regia Agency fornisce delle roadmap per andare a zero emissioni e quindi è chi sono chiari passi in particolare subite bisogna elettrificare produrre con
Le rinnovabili quindi dobbiamo investire nelle filiere verdi
Valorizzando quindi le imprese distretti con sussidi come ci sono devono essere condizionate non devono essere a pioggia
E bisogna ridare un ruolo alle grandi imprese pubbliche purtroppo fino adesso lo Stato ha fatto il cassettista
Mentre dovrebbe dare un ruolo di indirizzo perché le imprese pubbliche che sono rimaste so hanno delle eccellenze Nella decarbonizzazione dell'economia penso è nella Terna alla stessa Saipem e quindi lo Stato deve dare una direzione e la stessa Cassa depositi e presti dovrebbe fare la banca di sviluppo invece di fare semplicemente la holding finanziaria queste politiche vanno fatte per missioni si è parlato prima di acciaio
In Svezia c'è un progetto per fare
Acciaio verde a idrogeno che coinvolge imprese private imprese pubbliche università e altri parte questo debba essere un esempio per noi
E un altro punto fondamentale sono le cosiddette crisi aziendali a quello questo punto di vista abbiamo degli esempi virtuosi cioè la la toscana che sta implementando
Una legge sui Consorzi apparente ha paralizzato la legge sui consorzi industriali per salvare le imprese dalla crisi come raggi capendo se come potrebbe assumere un modello virtuoso da
Poter copiare per le altre regioni
Le ultime due cose che volevo dire che le politiche industriali da solo non servono non bastano bisogna investire dell'Università nella ricerca quindi ci vuole un'agenzia della ricerca non solo applicato una propria agenzia de la ricerca tout court
E poi come ha detto già Emanuele felice bisogna fare delle politiche industriali nel mercato del lavoro come si fa Toni salario minimo
Indicizzato e irrigidendo il mercato del lavoro qui gli articoli vari la ricerche empiriche ci mostra che in Germania l'introduzione del solare Intini come intanto la produttivi del la paventata produttività delle imprese perché i lavoratori sono spostati verso le imprese più produttive e anche incentivato l'investimento in automazione viceversa le cosiddette riforme arsa
Hanno disincentivato gli Investimenti e poi c'è il nodo della politica fiscale perché ormai è chiaro che le l'Unione europea non metterà soldi europee su queste politiche industriali dobbiamo reperire delle risorse come le possiamo ricco come le possiamo reperire becco una riforma fiscale
Che vada a tassare maggiormente i più ricchi
Il nostro sistema fiscale regressivo
Il cinque per cento più ricco degli italiani pago un'aliquota effettiva inferiore al resto popolazione
Dovremo prendere spunto da quello che sta avvenendo in Francia dove si sta discutendo un'imposta patrimoniale sugli ultra ricchi che ha supportato da sette premi Nobel e dei comunisti ed economisti molto moderate come Brescia hard e Pisani
Ferri
Questo permetterebbe di avere un sistema fiscale meno regressivo fondo quindi linea con la nostra Costituzione generare già Tito fiscale ridurre la disuguaglianza
Terra persero Lentini un'azienda intervenire a Giorgio Graziani segretaria confederale delle accise
Ecco
Buongiorno buongiorno a tutti a tutti grazie al partito democratico per questo invito per la possibilità di portare il nostro contributo a un'importante
Tema che è quello delle politiche industriali che quello della rilancio della crescita del nostro Paese che in un modo o nell'altro deve sentirsi europeo e quindi rilancio del nostro continente perché
è solo attraverso un'Europa più forte che possiamo provare a competere e a metterci nelle condizioni di difenderci da quella che è la tenaglia che in questo momento
Ci viene posta dagli Stati Uniti da una parte che sono probabilmente amici ma sicuramente competitors
E la Cina dall'altra con India Corea del Sud e altri competitors che sicuramente si stanno affacciando e lavoreranno per costruire e chiudere gli spazi che noi ci stiamo gli stiamo lasciando
Ho ascoltato lentamente tutti i lavori da mattinata purtroppo ieri non sono potuto venire
Chiaramente ho ascoltato cose
Che condivido pienamente altra che non condivido per niente
è ma questo
Fa parte del gioco le opinioni sono legittime noi
Portiamo tra virgolette le nostre mi permetto di dire una cosa Elladico imbattuta ma perché a me mi è stato come si dice data disponibilità di leggere
E quindi non l'ho letto completamente gli ho dato uno sguardo al libro verde
Ma quando l'ho sentito chiamare il libro verde
Ho detto ma bene iniziamo una stagione in cui finalmente non c'è contrapposizione c'era il libro verde del ministero sulle politiche industriali che ha aperto la consultazione pubblica chiuso al trentuno dicembre oggi che deve diventare il libro bianco
Ma che doveva diventato a febbraio ma ancora non se ne vedono le ombre e adesso il libro verde del PD
Bene bene diciamo che ci possono essere delle condizioni che costituiscono un elemento di convergenza su tematiche dove
L'opposizione tra virgolette
Precostituito non serve serve
Assistere a un dibattito vivace che costruisca una sintesi che ci permetta di rilanciare
Di rilanciare questo questo paese anche perché le trasformazioni sono in atto e le transizioni sono in atto in molti casi qualcuno di voi l'ha detto
Lo condividiamo le stiamo subendo o le governiamo o proviamo a governarle e nella governo data la si delle transizioni che siano esse gemelle
Digitale Green che sia essa demografica
Non può non esserci il governo della transizione sociale per questo noi siamo d'accordo con chi dice non c'è Successo del governo delle transizioni delle trasformazioni epocali che stiamo vivendo
Se non ci sarà tra virgolette la capacità di condizionare quel governo alla tenuta occupazionale alla tenuta sociale del Paese dell'Europa
Per Faster ove ci vogliono i soldi
Qualcuno di voi parlava del fondo si orto
Noi parliamo di mutualizzazione del debito Next Generation You è una prova dobbiamo riproporre strumenti che mettono nella condizione gli Stati non di avere vantaggi uno diverso verso l'altro
Ma di avere tutti le stesse opportunità
Nei vostri Pepper parlavate basta a competere in Europa ma collaborare
Crediamo che questo sia tra virgolette un vincolo che si deve dare l'Europa o le filiere i distretti divento no europei poi il rischio che non riusciamo davvero a fare il salto di qualità e in questo costruire tra virgolette
Fondi finanziamenti che partono anche dal debito comune non può che essere una una necessità per noi
Governare una transizione giusta significa anche
Far partecipare i lavoratori e lavoratrici a qualsiasi passaggio di queste transizioni
Significa contrattare concertare partecipare significa costituire anche un grande patto sociale peraltro nella scorsa che ha dato al libro verde
Tra le proposte mi sembra che sia proprio come si dice
Citato un grande patto sociale noi ci siamo lo diciamo da anni che non si può che essere la condivisione la convergenza di tutte
Le teste di tutte i soggetti interessati che ci permetta la come si dice di convergere in una sintesi comune che non è mai la desiderata di ognuno
Per costruire tra virgolette un futuro al bene comune alle persone ai cittadini e lavoratrici e lavoratori un po'a visto che dopo dopo interverrà l'amico Stefano Bonaccini che è stato Presidente della Regione quando io ero segretario regionale abbiamo lavorato per un grande patto per a il lavoro che poi diventato Patto per il lavoro e per il clima che è stato un esempio che bisognava assolutamente bisognerebbe riportare a livello nazionale perché in quella logica
In quei soggetti che hanno trovato una linea comune si è dato slancio a una regione poteva essere un esempio su cui giocare noi continuiamo a pensare che quello sia lo sforzo che dobbiamo mettere
Mettere mettere in campo
Allora prima di tutto un'Europa forte e una politica industriale europea dentro una politica detto la politica industriale europea una politica noi ingiusta e nazionale siamo l'unico Paese che ancora non ha una vera politica industriale è chiaro che da questo punto di vista
Uno degli elementi che più lo avete detto scritto nei vostri documenti lo ribadiamo che più mette in difficoltà alla capacità nostra di essere competitivi del costo energetico
Permettetemi di dire che dal mio punto di vista così come è scritto un po'timida la vostra posizione perché non può essere soltanto rinnovabile
Le rinnovabili sono sono assolutamente la base la decarbonizzazione non deve essere in discussione il green di nei tempi previsti oggettivamente rischia di essere un limite lo diceva prima vera in un modo o nell'altro è un traguardo e non un obiettivo
Per noi il Tellini industrial di il è un passo in avanti anche per la ragionevolezza il dei delle dei tempi con cui si può giocare una partita ma ma nei fatti
O noi costruiamo diversificazione degli approvvigionamenti un mix energetico che colga tutte le opportunità messe in campo
Al di là del fossile sapendo che De Gasperi il momento noi non possiamo fare a meno e il gas è il nostro e la nostra transizione ponte le rinnovabili su cui eravamo leader e ci siamo fatti tra virgolette superare perché abbiamo un sistema autorizzativo farraginoso incapace di dare
Hanzo e a a questo a questo tipo di investimento
E lo ha detto anche ieri il presidente di Confindustria lo ribadisco
Tutti diciamo rinnovabili ma nessuno le vuole a casa propria e
Tensione anche questa cosa qua è ora che ce la diciamo con chiarezza la sindrome di Nimby non è soltanto suo alcuni elementi come a villa d'America si Beatriz io sono di Ravenna o
Un impianto tra virgolette industriale
A rischio ma anche su impianti di rinnovabili come gli obitori eolico off-shore piuttosto dei parchi fotovoltaici Hōjō termico attraverso i termovalorizzatori
Non possiamo permetterci queste derive ideologiche noi dobbiamo essere capaci di costruire vantaggi competitivi per le rinnovabili ma dobbiamo anche guardare all'idrogeno ai biocarburanti io credo che questo sia ancora un elemento su cui possiamo giocare una partita nell'idrogeno ci può essere una transizione con l'idrogeno blu attraverso la fornitura del gas per arrivare all'idrogeno verde
Con l'approvvigionamento dei rinnovabili ma anche nucleare sì nucleare pulito sicuro dei carbonizzato e ci permette tra virgolette di a vere certezze con la nuova generazione di una condizione
Di fornitura
Energetica adeguata rispondono domanda che raddoppierà nei prossimi dieci anni raddoppierà perché la transizione digitale è una transizione e energivora non possiamo permetterci di parlare di sicurezza energetica senza pensare che ci sarà una domanda di Energia
Che raddoppia in pochissimi anni allora noi dobbiamo sì rispondere all'emergenza dei costi energetici bene il disaccoppiamento
Atti del prevale la l'costo delle rinnovabili con il costo del gas bene tra virgolette con sistemi fiscali di vantaggio ma dall'altra parte dobbiamo pensare anche un medio termine quindi guardare nel medio termine a tutti che fonte di proprio giovamento possibile così così mettiamo tra virgolette fine a un gap competitivo nei confronti anche degli europei su questo meccanismo perché il problema degli investimenti
Nel nell'industria è anche l'incertezza dell'approvvigionamento energetico
Poi è chiaro servono politiche industriali è chiaro
Su questo che ci permetta di avere Investimenti nostro
Il nostro ex presidente del Consiglio Draghi nel suo rapporto parlava di ottocento miliardi a livello europeo di investimenti di all'anno che ci permettano di recuperare il gap competitivo con i nostri grandi competitors non siamo neanche partiti
Sapendo che da questo punto di vista gli investimenti vanno richiamati e ci deve essere una grande collaborazione una grande spinta da parte del pubblico ma la grande collaborazione tra pubblico e privato che permetta davvero di costruire quell'elemento di
Investimento che permetta sì la trasformazione della decarbonizzazione dei processi ma anche la capacità di aumentare di dimensioni delle piccole e medie imprese o o almeno di costruire economie di scale sui servizi alle piccole e medie imprese
Che permettano di ridurre quel gap competitivo che in questo momento è un limite strutturale nei confronti dei nostri dei nostri competitor
L'industria è
Uno dei fattori di competitività democratica
Allora se da una parte gli incentivi non dovranno essere a pioggia dovranno essere selettivi con condizionalità sull'occupazione e sull'applicazione dei contratti
Dall'altra dobbiamo essere capaci attraverso i contratti collettivi nazionali di lavoro e attraverso la partecipazione dei lavoratori di qualificare il lavoro nell'industria e in tutti i servizi
Badate che i contratti almeno su questo permetteteci
Non sono una cosa che ci sta dividendo
Almeno sui privati
I contratti di stiamo rinnovando
Il piccolo inflattivo che c'è stato nel due mila ventitré
Era impossibile rispondere
In un secondo nel due mila ventiquattro diamo rinnovato un sacco di contratti ne avremmo voluti rinnovare di più
Dobbiamo trovare il modo per rinnovare i contratti da dove il salario minimo non è la soluzione
Perché il salario minimo riduce la contrattazione
Per la soluzione è aumentare la contrattazione aumentare il coinvolgimento della Vortice lavoratori e mi perdoni grazie Silja quando le dico
Ma vogliamo volete la maggioranza nel consiglio d'amministrazione ma ci dovete mettere ci dovete mettere i capitali di rischio adesso le imprese sono imprese hanno tra virgolette non vogliamo la maggioranza dei consigli amministrazione
Noi vogliamo essere dove si decide e portare il contributo del lavoro nelle commissioni paritetiche nelle commissioni paritetiche nei consigli d'amministrazione
Nella nelle assemblee degli azionisti per dire quello che penso ai lavoratori attraverso i loro rappresentanti attraverso di loro esperti e quella legge
Non impone niente
Impone di contrattare sì
Perché per noi anche la partecipazione si fa attraverso la contrattazione da questo punto di vista credo che una legge di riferimento che sia favorevole a questo passaggio dev'essere anche in un clima culturale che deve smettere di contrapporsi
Non va bene la legge ma è un punto di partenza facciamola partire facciamo partecipare lavoratrici e lavoratori e facciamo in modo che quell'aspetto democratico che è solo la crescita della produttività
E la crescita della distribuzione della ricchezza ci potrà dare la possibilità di aumentare i salari davvero
Perché se il Paese non cresce non c'è distribuzione avete voglia di chiedere alle imprese di distribuire ciò che non hanno questo si chiama fare tra virgolette
Un passo indietro nella storia prima del mille novecentottantaquattro
Chiudo chiudo
Scusate io sono un appassionato un passionale credo credo che ognuno di noi rispetti spetti la possibilità di parlare su queste tematiche
Di costruire un contributo di metterlo al servizio di chicchessia di un partito di una istituzione di un altro sindacato di una parte sociale
E solo insieme solo insieme se ci mettiamo insieme faremo uscire questo Paese dalle acque che in questo momento
Sono più vicino alle sabbie mobili che ha limpide scorrevoli nella nella logica tra virgolette di una condizione di futuro di futuro positivo crediamo che insieme noi questa scommessa la possiamo vincere grazie
Allora grazie Giorgio Graziani nessun contributo di Stefano Monet Ciniero parlamentare presidente del Partito Democratico chiedo alla regia di i vari
Mi sentite
Sì sì buongiorno già spettanti sentiamo
Ciao mi vedete anche perché io non riesco a capire
In tutta la tua dimensione mai ok
Allora mi sono occupato di politiche industriali per dieci anni alla guida dell'Emilia Romagna credo anche con qualche risultato apprezzabile
Mi avete concesso sette minuti avrei tante cose da dire ma io sono abituato a rispettare le consegne anche perché
Penso molti attenderanno oltreché Maurizio Landini Orlando e Jean per le conclusioni allora voglio fare un ragionamento politico non potendo entrare troppo nel merito
Fra due anni si andrà al voto per le politiche
E io credo che
Un cittadino una famiglia ma anche un imprenditore
Alla domanda stai meglio di cinque anni fa quando si insediò questo governo peso che la maggioranza italiani dirà peggio
Peraltro considero che i temi del lavoro dell'impresa saranno decisivi al pari di via di quegli altri sociali che riguardano in particolare la sanità e la scuola pubblica
E bene fa il partito democratico e la segretaria a insistere tanto su questo
Perché le condizioni materiali di questo Paese sono e saranno queste la produzione industriale come è stato detto in crollo da ventisette mesi consecutivi facendo il paragone un mese su mese di anno su anno non era mai successo nel dopoguerra
Però la produzione industriale non vi è lo strato di politica industriale basta parlare con gli imprenditori
Sapete che sto girando con Giorgio Gori tutto il Norditalia essendo stati eletti nel Nord Ovest e nel nord est e credo che sia compito di un parlamentare eletto tornare o stare molto spesso nel territorio dove ti hanno dato fiducia
E alla domanda mi dite un provvedimento che sta migliorando le condizioni della vostra impresa
Io non riesco a trovare risposta
Ma oltre a questo cioè che l'Italia avete visto i dati di Bankitalia ieri
Crescerà pochissimo nei prossimi tre anni addirittura i dati fanno ridurre di un altro zero cinque per cento le stime di crescita che era già tra le quattro più basse dell'Unione europea nei prossimi tre anni una crescita non renderà mai all'un per cento per dir la Spagna quest'anno cresce quattro cinque volte tanto l'Italia
E la combinazione di crollo della produzione industriale crescita bassissima i dati la ridurranno ulteriormente d'altra parte non un sedicente comunista ma il preside di Confindustria Orsini
Si è fatto carico ieri l'altro di dire al governo quali sono i dati reali di darsi che non saranno anche rimane solo il dieci per cento ma nel mondo dell'economia reale sono già oltre il venti peraltro bisogna guardare sempre il rapporto euro dollaro quindi un Paese che sarà più in difficoltà non meno allora il tema sarà quello di avere una proposta
Sui temi del mondo del lavoro dell'impresa tenendo l'insieme e quindi anche sulle politiche industriali che possano farci risultare più affidabili P. questa destra che però continua ad avere un consenso persino sorprendentemente elevato rispetto al poco a mio parere era posto parere
Credo sia condivisibile che sta facendo
Ecco io penso allora che dal punto di vista dell'Europa noi abbiamo il dovere seppur non mi pare si stia andando in quella direzione ma di insistere come partito democratico ma anche come famiglia socialista
Che una delle proposte del governo del rapporto Draghi che era quella di ricorrere anche attraverso il debito comune
Ad Investimenti di centinaia di miliardi di euro l'anno siano per la prospettiva all'unica soluzione possibile se vogliamo far ripartire la crescita sono contento
Che dalle parti del partito democratico ormai non ci sia più nessuno perché qualche anno fa c'era che usa la parola decrescita felice che io avrebbe detto Mughini aborro perché certo che la crescita ora è sostenibile o non è ci mancherebbe altro
Ma quando è arrivata la decrescita o dove è arrivata guardate la Germania
Di felici ce ne sono pochi e in quel Paese addirittura i neonazisti sono oltre il venti per cento e non credo che d'un tratto siano arrivati al venti per cento siano tutti i neonazisti quelli che hanno votato e deve dette in questi anni
Allora qualche domanda anche sui precedenti cinque anni dell'Unione europea sui dobbiamo fare della sua condizione noi abbiamo ormai quasi tutti i Paesi che quando vanno al voto votano a destra
Ci son perse milioni di posti di lavoro si sono chiuse migliaia d'impresa io che sono assolutamente a favore di Greenville dico però che va corretto perché non può esserci una transizione
Che passata per gran parte sulle sanzioni e non sugli investimenti perché quando tu gli dici di dover cambiare la propria auto che inquina o la classe energetica la propria abitazione se non ha le risorse adeguate per poterselo permettere
E rimane indietro quello non è che ci applaudirà ma se la prenderà con noi
Ecco allora che noi che entriamo dentro al rischio di una tempesta perfetta crisi energetica avete detto
Crisi demografica drammatica e bisogna avere il coraggio di dirlo alla destra serviranno più migranti non meno ce lo dicono tutti gli imprenditori che incontriamo perché il capitale umano sarà quello che fa la differenza
Però lo del potere d'acquisto dei salari e poca innovazione io penso che gli investimenti in innovazione ricerca scende ci si vede per formare quel capitale umano per attrarlo
O addirittura non farlo andare perché oggi uno dei più in più grandi che abbiamo esattamente la fuga di talenti o cervelli chiamateli
Come volete per questo io che Lissa dico abbiam parlato tanto parliamo tanto di lavoro dipendente Sodoma espresso bene
Dobbiamo alzare un po'più livello della nostra proposta sul lavoro autonomo che poi certe in questo caso industria ma io ci aggiungo commercio partite IVA artigiani liberi professionisti e io sono grato a termini e ad Andrea Orlando di aver creato questo momento e quel libro verde me lo sono letto tutto che ha spunti molto interessanti anch'io su alcune parti proverei a irrobustire lo ma a spunti molto interessanti e proporrei di andare nelle prossime settimane
Regione per regione territorio per territorio
Distretti manifatturieri per distretti manifatturieri a discuterlo con le persone che lavorano con quelle che producono e con quello che le comunità che amministrano un'ultima questione chiudo
Siccome di buone pratiche bisognerebbe almeno farne strumento tra il mille errori che ho fatto ognuno parla delle cose che ha fatto io prenderei a premio almeno per discutere in due questioni gradimento di una di merito
Di metodo è quello che lo ringrazio ricordava Giorgio Graziani ma l'avrebbe detto ieri Vincenzo collassa Emilia Romagna per dieci anni è stata la regione che è cresciuta di più che esporta di più al mondo che avuto livelli di crescita dei Guattari
Ha dimezzato la disoccupazione credo sia stato grazie anche a quel patto per il lavoro e per il clima perché in dieci anni abbiamo condiviso tutte le scelte strategiche insieme alle parti sociali partendo dieci anni prima quando c'era chi proponeva la disintermediazione
Non basta quello ma può essere un buon modo per dire che solo attraverso il dialogo e il confronto che una proposta di governo può vantare io lo indicherei
Per la proposta che l'alternativa che dovremo costruire insieme arresto le forze politiche proporrà fra due anni l'altra e di merito
Venga il partito democratico una sua delegazione chi non l'ha visto a vedere il tecno polo lì attraversi fondi Unione Europea a cosa serve europea o di governi meritori come il Governo Conte due governo Draghi
Abbiamo portato quella che è la principale detta Valle d Europa tra le prime quattro al mondo
E portare le previsioni meteo per tutta Europa i supercomputer che messi insieme processi verranno a breve un miliardo di miliardi
Di operazioni di calcolo in un secondo
E adesso mi versate nazioni unite sui intelligenza artificiale e cambiamenti climatici è decisivo perché la gran parte dei nostri figli e nipoti farà lavori che noi non siamo in grado oggi di dire quali sono e quali saranno perché dipenderanno dal grado di innovazione robotica tecnologica e digitale di un territorio e ci mettiamo in una competizione globale
Che può essere utile all'Italia e l'Europa ma che dobbiamo dire è stato grazie ai governi del partito democratico a cui contribuiva il partito democratico che ha saputo che ha saputo fare ecco ho concluso ma ho preso solo un minuto in più io penso che se faremo così
L'alternativa sarà vicina potrà essere credibile
Perché è evidente che il più grande contributo che possiamo dare a questo mondo impazzito
Far tornare al governo che ha un'idea non sopranista e nazionalista e la società
Perché con quelli del sì può prendere qualche voto parlare la pancia di chi sta peggio ma non si risolvono vedete Trump Orban ed altri i problemi del mondo grazie e complimenti per questo appuntamento libro
Grazie al presidente del partito democratico Stefano Bonaccini resta davvero con grande piacere chiedo di intervenire al segretario generale della CGIL Maurizio Landini
Ma innanzitutto vorrei ringraziare i lavoratori del linguaggio dei segni e stanno lavorando
Lo dico prima anche del mio intervento perché so che a volte non è facile tradurre quello che dico quindi era anche diciamo così di una una un aiuto ecco e cioè ma ma io
Innanzitutto anch'io penso che sia davvero importante questo appuntamento e questo livello di discussione di confronto perché parlare oggi politiche industriali di lavoro di futuro del nostro paese di futuro dell'Europa
Vuol dire farlo in un momento del tutto inedito no
E in cui si stanno mettendo assieme
Tutte le cose
Siamo nel pieno di una guerra
Di fatto siamo nel pieno di una rivoluzione tecnologica digitale siamo nel pieno di un cambiamento climatico
Abbiamo alle spalle una pandemia con tutto quello che questo ha determinato e siamo anche in una fase di aumento delle diseguaglianze che non ha precedenti
Quindi evidente che è una situazione lo dico per me non per altri così difficile così complicata forse non l'abbiamo mai vissuta
E sei di fronte al fatto che questi temi non stanno venendo uno per volta ma stanno venendo tutti assieme
E che quindi necessitano
Di una capacità anche nell'attuazione quotidiana i provare ad aprire un progetto un'idea perché di questo
Si sta discutendo che oggi sta venendo avanti un'idea un modello che in molti casi va nella direzione opposta di mettere al centro il lavoro le persone la giustizia sociale la solidarietà
La sostenibilità ambientale
Quindi è evidente e per persone per forze politiche per sindacati pensano
Che le persone vengono prima del mercato prima del profit
E che quindi lavoro deve tornare ad essere quello strumento che permette alle persone di essere leader e di poter vivere con dignità evidente e da questo punto di vista dobbiamo essere consapevoli e dobbiamo affrontare in una situazione difficile perché in questi anni si è affermata in molti casi un'idea una cultura un modo di agire che va in una direzione diversa
Lo dico a partire da un punto e qui qualche intervento solleva
Io questa discussione il contributo che voglio dare a questa discussione parte proprio dal rimettere al centro il lavoro il verso parlare di politiche industriali a partire da cosa succede alle persone quelli che lavorano e come quelli che lavorano attraverso il loro lavoro possono partecipare per decidere quale futuro appunto si può costruire
Allora io qui vedo un primo punto
C'è una questione salariale grande come una casa
Ma se ce la vogliamo dire tutta
In questi anni mentre sono calati i salari e mentre sono calati gli investimenti sono aumentati i profitti
E quindi chiediamo gettoni perché questo è un elemento che viene saltato io sento una grandissima discussione sulla produttività
Non sento mai una discussione sul fatto che in questi anni i profitti sono aumentati in una misura senza precedenti
Lo dice Mediobanca non lo dice la CGIL che dice che dal due mila diciannove ad oggi l'ottanta per cento dei profitti fatti in questo Paese non sono stati reinvestiti ma sono stati suddivisi agli azionisti e sono aumentati gli investimenti in questioni finanziarie immobiliari e non nell'industria
Qui c'è una responsabilità oppure no
Perché dire che calata la produttività non significa che la gente lavora non ha lavorato o che ha lavorato poco o che ha lavorato male
Significa dire se si vuole invertire e c'è la necessità di far ripartire gli investimenti non solo quelli pubblici ma anche quelli privati
E da un certo punto di vista proprio la necessità siccome i profitti sono aumentati scusate se non aumentano i salari quando aumentano i profitti quando dovrebbero aumentare
E da un certo punto di vista non siamo di fronte al fatto
Che rivendicazioni sono state fatte c'è una difficoltà a volte ma voglio dire in modo molto chiaro che noi oggi siamo di fronte all'operazione molto precise ho sentito addirittura che anche Orsini se non ho capito male ieri lo ricordavano
Il governo come datore di lavoro
Di fronte a un'inflazione che c'è stata nel due mila ventidue due mila ventiquattro del diciassette per cento
Tau offrendo aumenti del sei per cento
Una cosa di questa natura dette in italiano quello non è un aumento del salario quella è una riduzione programmata del potere d'acquisto dei salari e si Orsini dice ma se addirittura il governo dal sei per cento noi perché dovremmo dare di più
Io dal suo punto di vista con capisco anche non son d'accordo infatti nei settori privati dove la possibilità di aumento ci sono ci stiamo chiedendo dove non ce li danno stiamo anche superando proprio per portare a casa questi risultati
E aggiungo un'altra cosa
E vero quello che diceva qui
Leonardo è un problema fiscale in questo Paese anche qui grande come una casa
Mi permetto di dire senza alcuna polemica e sia quando c'è stato il governo tragica sia quando c'è stato questo governo
Noi come organizzazioni sindacali la CGIL e la UIL abbiamo proclamato due scioperi generali sulle questioni fiscali e a tutti quei gol governi abbiano chiesto la restituzione del drenaggio fiscale si chiama così perché è assolutamente vero
Che in questi anni
Ho compreso il due mila e ventiquattro c'è stato un aumento delle entrate fiscali dell'IRPEF di diciassette miliardi e l'ottantacinque per cento del libero da parte dei lavoratori dipendenti e pensionati
Ed è evidente che quell'aumento di IRPEF determinata anche da un sistema fiscale dove non c'è la restituzione del drenaggio fiscale dove chi aumenta al lordo ma non siamo mentalmente e siamo di fronte al fatto che l'unico reddito che tassato
Con degli scaglioni insufficienti ma con degli scaglioni e reddito da lavoro dipendente reddito da pensione
Perché ormai in questo Paese le cosiddette l'Atac se pensiamo alla tassazione e i profitti della rendita finanziaria e tutto il resto
Sono tutte tratta e se ci pensate un attimo la tassazione sui profitti la tassazione sulle rendite finanziarie la tassazione sulle rendite immobiliari e più bassa che la tassazione sul lavoro dipendente sui pensionati
Cioè in questo Paese pagano di più quelli che lavorano rispetto alla ricchezza che quelli che lavorano producono test passa sostanzialmente i profitti quindi che esista un problema di modifica fiscali e di riforma fiscale vera che anche queste una condizione per aumentare i salari è un elemento sicuramente centrale e perché questo tema ha un rapporto anche con le politiche industriali perché noi siamo un Paese che ha bisogno di aumentare gli investimenti
E sicuramente il problema di una riforma fiscali degna di questo nome è la condizione per poter avere quelle risorse che ti permettono di fare gli investimenti
Non solo per le politiche industriali ma se la guardiamo in generale per me politica industriale per qualche sul Paese investire anche nell'istruzione Invest dire nel diritto alla formazione investire nella sanità pubblica investire cioè nel sistema è in grado di far crescere sostanzialmente questo Paese
Io sono totalmente d'accordo anzi penso
E una delle mobilitazioni che dobbiamo mettere in campo come sindacato ma non solo già nei prossimi mesi si chiama proprio vertenza fiscale come elemento proprio i ricostruzione anche di una coscienza sociale che sta avvenendo meno perché passate idea opposte se ci pensate un attimo uno dei concetti che in questi anni è passato al proprio il tanto spesso della concezione di libertà
Perché diventata libertà non pagare le tasse e diventata libertà la Conte
Dizione fine a se stessa e diventata libertà poter fare quello che ti pare ed è tanto di quasi un invito alla competizione fine a se stessa
E non è più in realtà una libertà quella di costruire una solidarietà quella di costruire una giustizia sociale quella di costruire anche un modello sociale che sia fondato sul sistema sostanzialmente diverso da quello di cui
In questi anni abbiamo dovuto fare i conti
E questo elemento io penso che abbia un rapporto molto stretto con nuove politiche industriali perché almeno per la mia concezione fatto anche alcuni degli esempi in alcuni casi le politiche industriali significa innanzitutto quale il ruolo del pubblico e quali indirizzo pubblico da anche sulla possibilità di investimenti
Perché in questi anni se ci pensiamo un attimo io non cieco mettete assieme
Quanti soldi sotto forma di incentivi sono stati dati alle imprese negli ultimi trent'anni nel nostro Paese e poi scopriamo che noi siamo un Paese che ha mantenuto un livello di produttività inferiori insisto non è un problema di guardi quanto lavorano di chi lavora
Anzi e il modello di fare impresa che si è affermato in questi anni che va cambiato
Perché se completiamo questo ragionamento quando si discute della piccola impresa quando si discute di tante altre cose il modello di fare impresa che si è affermato in questi anni è un modello di fare impresa che ha proprio anzitutto sul concetto di delocalizzazione i de di esternalizzazione di produzioni che se ti pensato un attimo provata pensarsi
Il modello di fare impresa di questi anni e modello di fare impresa che fondato sul sistema degli appalti e dei subappalti Pessotto appalti respinta appalti delle dei
Per le delocalizzazioni delle attività in qualsiasi settore quotidiani pubblico-privati in un ospedale in una scuola in una azienda tronche queste il modello di fare impresa che si è affermato in questi anni
Se noi oggi vogliamo parlare di politiche industriali ed ho sentito parlare di chi aumento della dimensione di crescita di impresa impedì filiere di tutto il resto bene vogliamo affrontarlo questa cosa le leggi che sono sta fatti in questi anni sia sul piano della precarietà sia sulla possibilità di arrivare addirittura mesi abbiamo la legge che garantisse il subappalto a cascata
Questa è la legge che abbiamo nel nostro Paese
Se ci pensate queste esattamente l'opposto
Il politiche che vadano in una direzione di costruire un sistema paese e di costruire un sistema di fare impresa che sia diverso e che si è in grado di affrontare e che assume agli investimenti che assuma la dimensione per poter cambiare sostanzialmente questa situazione
E il livello di precarietà che si è determinato a queste caratteristiche e vorrei condividere con voi poi dico due cose per non prendere troppo tempo rispetto alla discussione
E c'è anche un elemento che è un fondo perché tutta questa discussione lo dico a partire da me non sta parlando del futuro che riguarderà la mia generazione
Ma stiamo parlando del futuro che vogliamo dare alle nuove generazioni a quelli che vengono dopo di noi io trovo un elemento che
Vorrei condividere con voi molto importante nei recenti referendum quelli che il referendum quelli che il quorum non l'hanno raggiunto c'è però un dato e vorrei condividere
E dovrebbe far riflettere tutti perché c'è una categoria di età tra i diciotto e i trentaquattro anni e quella categoria superato il quorum perché i giovani dai diciotto ai trentaquattro anni cinque milioni e mezzo su nove e mezzo sono andati a votare
E da un certo punto di vista se ci pensate siamo di fronte al fatto che proprio i giovani
E al limite ma parte del lavoro autonomo per di più precari quelli che studiano hanno considerato necessario dare un messaggio di cambiamento delle leggi balorde gli alimenti di dare un messaggio sull'idea di integrazione della cittadinanza che è diverso dal resto del Paese
E se vogliamo dare un futuro a questa situazione dobbiamo proprio partire da loro e cioè dobbiamo partire da come rimettiamo al centro la dignità della persona che lavora e possiamo dare un futuro in termini anche di partecipazione
E dico questo perché naturalmente le politiche industriali non sono una cosa che riguarda giustamente solo l'Italia anzi
Io penso che siamo di fronte al fatto che il nodo delle politiche industriali quello che sta mettendo in discussione i nuovi equilibri nel mondo se penso
Quello che sta facendo tra noi chiediamo certo
Quello che sta facendo tra e perché è finita la crisi dell'egemonia americana
Perché è aperta la sfida con lattine con altri se ci pensate gli ha la cosiddetta globalizzazione siamo secondo me di fronte al fallimento di quel processo di globalizzazione
Non solo perché non ha esteso la democrazia ma perché se ci pensate un attimo quelli che trent'anni fa noi chiamavamo paesi in via di sviluppo e abbiamo delocalizzato partire dagli Stati Uniti le produzioni Berthier può vincere un vantaggio oggi sono quelli più sviluppati milioni
Sono quelli che hanno investito più di noi e che oggi proprio sul terreno anche digitali e di altre tecnologie hanno il problema di avere investito di più e di essere un elemento che va in una direzione diversa e non è un caso e l'operazione dei dazi di trama
è un modo per far pagare i ritardi e la crisi che sta vivendo anche quel Paese arresti
Attraverso le armi attraverso il petrolio Traverso dica attraverso la condizione di non far pagare le tasse alle multinazionali del loro Paese dentro un'idea di riportare anche produzioni sostanzialmente in quel Paese
E uno degli elementi che sta venendo avanti se capisco con cui fare i conti che può dare un'opportunità l'Europa è che stava andando in crisi una cosa che qui non era mai andato in crisi il ruolo stesso del dollaro
Per uno degli elementi che quelli che ne capiscono più di me che parla di finanza e ho capito che sta venendo avanti è proprio questa caratteristica no e cioè che oggi il ruolo del dollaro anche come dagli stessi mercati finanziari non è più riconosciuto come un elemento centrale e da un certo punto di vista questo elemento può determinare una condizione
Non certo ma di un'opportunità anche in un ruolo diverso dell'euro poco toccare
Non solo dicendo noi grazie
Ma da un certo punto di vista ponendosi proprio il problema di come se è in grado di costruire in Europa la capacità di lanciare una quantità di investimenti che sono necessari
E di pensare anche ad un modello sociale che a partire da quelle che sono stati quei punti di forza e in grado di potersi presentare anche con un modello alternativo rispetto a quello che viene avanti
E lo dico da questo punto di vista perché non c'è solo
Come ho letto la possibilità di andare verso la strada anche di fondi di investimento il debito pubblico europeo ma penso anche ad alcune altre caratteristiche più banali
Noi abbiamo tutto il tema dei fondi pensione che nel nostro Paese continuano a non essere utilizzati per essere investiti nel nostro Paese in Europa e altra cosa che a me colpisce da sempre ma non ho una ricetta
E che non siamo un Paese che aumentano di più i risparmi anche in Europa degli investimenti che vengono fatti e da un certo punto di vista il come metto assieme queste cose dei fondi pensione o anche del risparmio in un'ottica di crescita e di sviluppo dell'nostro modello sociale e di sviluppo dell'Italia e dell'Europa diventa secondo me è un elemento di politica economica di politica industriale da mettere in campo perché senta gli investimenti tu questi processi naturalmente non li affronti
Mentre vedo con preoccupazione il fatto che nel frattempo in Europa sta aumentando la spesa per le armi
I commi sì sì gli come investimento in quella direzione di e penso anch'io come qualcuno ha detto è necessario avere chiaro
Che se prende la strada quella come sta facendo la Germania
E pensare che quell'investimento che permette anche di sostituire altri pezzi di attività industriali che fai non riesce a tornare indietro e rischia di determinare anche un arretramento degli altri livelli
Di qualità e se la penso da un certo punto di vista guardiamo al nostro Paese
Non se pensiamo alle crisi non siamo solo al tarlo della produzione industriale noi siamo di fronte al fatto che settori strategici rischiano di saltare
L'automobile
Il la siderurgica pensiamo alle telecomunicazioni pensiamo la chimica di base come qui è stato detto pensiamo al settore tessile come ragionato al settore domestico altri settori strategici e oggi sono sostanzialmente messo in discussione
E se ci pensiamo un attimo fatemela dire brutalmente c'è in molti casi ci sono imprese che non hanno ancora chiuso anziché hanno avuto la possibilità di essere rilanciate non è grazie all'intervento dei governi vari che ci sono stati grazie alle lotte delle lavoratrici e dei lavoratori che si sono sempre opposti alla chiusura
Cioè se c'è qualcuno che sta svolgendo una funzione oggi di difesa del sistema industriale di questo Paese
Son proprio quelle persone che rischiano di essere invisibili e di sparire rispetto alla discussione generale e sono quelli che vivono e lavorano e questo con un doppio problema anche di fronte al cambio
Produttivo che c'è vado verso la conclusione
Quando si dice la transizione cambi il lavoro cambia le cose non giriamoci attorno c'è un tema fondamentale
Se non quella corrotto rinuncia di vogliamo trovare contro perché una persona difenderà il proprio posto di lavoro se non ha un'alternativa altrimenti non vive fin quando può evidente che abbiamo bisogno di costruire assieme al loro le modalità anche per una trasformazione e allora
La costituzione di un fondo straordinario di sostegno al reddito alla formazione che vada anche oltre le casse integrazioni così come l'abbiam pensate fino ad oggi diventa un elemento fondamentale e strategico per poter affrontare
Questa situazione per poter
Venire avanti e se la guardo dal punto di vista del Paese mai come oggi c'è la necessità di istituire una vera e propria Agenzia per lo sviluppo pubblica
E si in grado di orientare sostanzialmente questi investimenti e questi sviluppi e muoversi sostanzialmente in questa direzione
E finisco perché non voglio chiediate ulteriormente fu un punto e quello di come partecipano i lavoratori a questo processo
Ora anche qui vorrei essere chiaro
Schematico e quindi per forza secco
Oggi è in gioco l'esistenza stessa
Per il sindacato confederale così come è nato il vissuto nel nostro Paese
Oggi è in discussione
Perché da parte del governo e da parte anche di altri
Imprese cioè il tentativo di un cambiamento e cioè di far diventare il sindacato non un sindacato confederale generale che ha una rappresentanza generale ma un sindacato corporativo aziendalista
Che in qualche modo entrano in competizione anche tra lavoratori di imprese sostanzialmente diverse
E io penso che qui ci sia un nodo di fondo
Quando parlo di partecipazione voglio essere chiaro
Io non penso che il problema loro i soldi con la partecipazione azionaria poi c'è un lavoratore una lavoratrice si vuol comprare delle azioni vuole scommettere una parte del suo stipendio con le azioni libero di fare quello che vi pare ma non giriamoci attorno e ve lo dice uno che lavorava in una cooperativa che è stato anche foto lavoratore non giriamoci attorno la possibilità vera per una persona di poter partecipare alla vita della propria impresa essere messo nella condizione di poter conoscere le sette che vengono fatte
Di poter discutere di poterle negoziare e quindi se si da quegli strumenti che attraverso la contrattazione i permettono di discutere ma di che cosa dell'organizzazione del lavoro di nuove forme di lavoro degli investimenti che vengono fatti della formazione di come sei in grado di costruire un modello di fare impresa che non sia un modello gerarchico Marsiglia un modello che in un qualche modo mette in discussione anche la contraddizione che esiste tra la libertà nel lavoro il diritto di proprietà
Cioè essere liberi nel lavoro vuol dire essere un cittadino che può usare la tua testa anche dentro al luogo di lavoro e che hai la possibilità di poter decidere di poter esprimerti prima che vengono fatte le scelte e che da un certo punto di vista viene riconosciuto a te la possibilità di farlo
Ma l'altra parte se vuoi far partecipare i lavoratori
Non è un sindacalista che li può rappresentare
Per non essere messi nella condizione di loro di poter votare di poter decidere da chi si fanno rappresentare e che qualsiasi atto che viene fatto e fondato sulla loro partecipazione sul loro voto e sulla loro direzione
E quindi da un certo punto di vista l'estensione di questo diritto
Sì oggi nel pubblico impiego esiste
E cioè di poter votare di potere leggere tutti i propri delegati ai propri iscritti
E di far diventare questa la forma di partecipazione vera democratica delle persone che sono loro che decidono sulla loro vita e sulla loro condizione ed eterni non in questo modo anche la condizione della ricostruzione di un'unità sindacale
Oggi secondo me questo è il tema di fondo che abbiamo di fronte non è solo una questione sindacale è una questione di applicazione dei principi della nostra Costituzione
E la nostra costituzione che indica queste cose
Quando parla di partecipazione la Costituzione non parla dell'impresa che con lo Statuto decide chi può parteciparono dice che è un diritto delle lavoratrici e dei lavoratori
Quando parla di contrattazione di contratti nazionali parla di validità generale dei contratti che tu fai e quindi di una dimensione che sostanzialmente abbia questa caratteristica
E da un certo punto di vista il problema che oggi noi abbiamo e come riuniti chiamo anche questa rappresentanza e di come mettiamo davvero nelle condizioni le persone di poter usare la loro intelligenza in questa in questo passaggio e del modo anche per poter ricostruire una solidarietà vera che sia fondata sulla libertà nel luogo di lavoro ma anche sui loro diritti questo a me sembra la vera operazione non semplice non pagine che abbiamo davanti che riguarda certamente il sindacato ma che riguarda da un certo punto di vista anche la politica
Perché consentitemi c'è un tema qui l'ho sentito dire non vi è accordo che l'ha dette son d'accordo davvero concludo cioè noi ci pensiamo l'articolo uno della nostra Costituzione dice che noi siamo una Repubblica democratica fondata sul lavoro oggi ne stiamo vivendo sia una crisi democratica perché metà dei cittadini a votare non ci dà
E stiamo vivendo una crisi del lavoro perché il lavoro non per tanti non è più lo strumento che ti permette di vivere con dignità perché se il povero anche lavorando o addirittura non ti puoi tirare una tua condizioni
E se ci pensate un attimo rimettere al centro il lavoro non solo che gli dai un buon salario un buon stipendio ma che quella persona attraverso il lavoro la possibilità di partecipare e di decidere dentro al luogo di lavoro e nella società è una condizione per ricostruire alcuna credibilità
Democratica
Perché la crisi dalla democrazia si è costruita nel momento che la democrazia non è più stata capace di risolvere i problemi che ogni giorno le persone hanno del lavoro della casa della salute degli atti complessità dei problemi che si sta determinando
E dentro a questa questioni il diritto alla formazione come diritto permanente che ti deve essere pagato
Se penso alle rivendicazioni che vanno fatte nei contratti io penso che in futuro dentro il mio nome normale orario di lavoro
Io ho fatto quaranta ore a settimana né fatto trentotto da povere due o tre ore tutte le settimane per tutti i mesi per tutti gli anni che lavoro che sono pagato non perché produco ma perché studio ma perché mi aggiorno perché qualifica una la mia questo deve diventare un elemento di cambiamento che determina anche un nuovo equilibrio democratico ecco io penso che rappresentare questo punto di vista oggi nel sociale nella politica sia la condizione per provare a dare un futuro diverso ad Italia all'Europa ma rimettere al centro la centralità del lavoro anche perché se ti pensato un attimo qual è la contraddizione che stiamo vivendo
E non c'è mai stata tanta gente come adesso in Italia in Europa nel mondo che per vivere ha bisogno di lavorare
Ma il mondo del lavoro non è mai stato poco rappresentato come adesso e non è mai stato tanto diviso frantumate contrapposto come addestratore io penso che il nostro tema sia proprio questo
Non che finito il lavoro ma anziché c'è bisogno di ridare una rappresentanza è una dimensione collettiva al lavoro grazie
Grazie alzando il segretario generale della CGIL ora le conclusioni Andrea Orlando responsabile
Ora una industria Partito Democratico è lo ringraziano ancora una volta tra il grande lavoro che ci ha consentito di confrontare pensieri di arrivare a una l'adorazione profonda come merita il nostro partito grazie
Grazie a voi sono stati due giorni belli intensi fra tifosi
Sono successe anche cose fuori da qui ne vorrei ricordare una vorrei ricordare la scomparsa di un grande intelletto intellettuale italiano come Goffredo Fofi viste le quale
La sua dipartita anonime qui non non sia un momento
Espulso
Vorrei ringraziare Simone
Oggionni grosso
Contributo che mi ha dato una grossa mano che mi ha donato cugina tedesca Salvatore sì vorrei ringraziare
Patrizia storia Vinicio Peluffo e vorrei ringraziare Elisa Trebisacce e porre quali vorrei ringraziare una persona che non può essere con noi perché si è fatta male a cui auguriamo una pronta una pronta guarigione che
Alessandro Genovesi
Vorrei ringraziare tutti quelli che nel territorio ci hanno aiutato a fare questo Giro molto intenso delle prime dieci regioni italiane era qui con noi è stata qui come tutta la mattina la sindaca di Fabriano che credo sia forse ripartita
Insomma davvero sono molti quelli che devo ringraziare mi scordo qualcuno però non mi voglio scordare
I miei superiori diciamo così ecco Antonio Misiani e e l'Islam perché perché
Non solo hanno avuto questa stravagante idea di chiedermi di fare questo lavoro ma un'altra ragione che devo dire
Non è assolutamente retorica girando con loro
Osservato una qualità che io credo sia la qualità principale in questa fase diciamo per un dirigente politico non solo stare nei luoghi ma provare ad ascoltare
Ascoltare vuol dire stare lì anche
Del tempo sentire cose condivisibili o non condivisibili interessanti meno interessante poi trarne qualche conclusione perché non è il caso di oggi e non è di questa due giorni ma vedo pieno di gente che va nei posti interviene possedeva e io li ammiro perché verso che veramente abbiano un talento perché fare il dirigente politica senza sentire nessuno in questa fase storica è una capacità davvero che io non posso che amica
Questa è una discussione che è stata fatta tra tempi ai lavori prevalentemente perché qui non sono venute persone diciamo così che non si occupano di questi temi
E però il nostro sforzo deve essere quello di provare a portare questa discussione
In una dimensione più larga perché davvero questa è una discussione molto politiche
Riguarda la vita di tutti
E che intuisco si scontra anche con interessi lo dobbiamo dire perché le scelte giuste o sbagliate quando si fanno
Danneggiano qualcuno ma premiano anche altri per quando parliamo di un modello energetico fatto vincere in un certo modo stavo parlando di extraprofitti per alcuni e stiamo parlando di penalizzazioni imperante
Quando parliamo
Di lo diceva molto bene Maurizio quando parliamo di salari parliamo di una torta nel nostro Paese che negli anni dopo gli anni Settanta vedeva se non mi sbaglia essa la qui la fetta di tal salari guardare oltre il settantacinque per cento e vorrei essere attorno al cinquantanove per cento ma nel restante ma nel restante
Non è che non sia successo niente sono aumentate le rendite sono aumentati i profili
E quindi questo è un terreno di battaglia politica per questo deve essere il terreno
Su questa un'organizzazione con tutta la sua forza
Ci deve stare qua sui giornali è stato scritto una cosa che credo sia giusta mi fa anche piacere che noi abbiamo discusso questi giorni perché ci vogliamo candidare a governare il Paese
E vero per farlo ci servono idee servono proposte però io credo che il lavoro che noi dobbiamo fare
Ancora più ambizioso noi non vogliamo semplicemente cambiare il Paese vogliamo governare il Paese vorremmo cambiare il Paese e per cambiare il Paese lo avevamo visto anche commessi nell'esperienza che abbiamo fatto al governo basta governare
Non basta a governare
Serve una forza organizzata che stia in grado anche di condizionare le scelte quando stava all'opposizione e non solo perché lo fa in Parlamento con le
Eroiche battaglia che si fanno in Parlamento ma perché in grado di relazionarsi con soggetti sociali è in grado di relazionarsi con soggetti economici è in grado di parlare con i cittadini di mobilità lì contro le scelte del governo quando si è all'opposizione perché se no poi alla fine tutto finisce con un voto dove c'è una maggioranza c'è una minoranza e chi è in minoranza si deve rimettere
Invece non può finire la storia con un voto perché alcune scelte rispondi pregiudicare in qualche modo il nostro destino e quello delle prossime generazioni abbiamo parlato
Di molte cose perché era fatale quando in introducendo io ho detto
L'industria di un Paese fa la sua democrazia fa la sua organizzazione nella distribuzione dei redditi ma è anche vero esattamente il contrario che l'industria è anche se la prendiamo larga la conseguenza di molti fattori abilitanti
E quei e per questo abbiamo parlato inevitabilmente ma di salari come avvenuto questa mattina abbiamo parlato di Demografia e che
Significa parlare di
I guelfi fare significa parlare di redistribuzione della ricchezza per questo certo che mi fa abbiamo proposto un libro verde come il Governo nel senso che noi vogliamo proporre
Lo dirò poi dopo molto rapidamente un percorso che veda un ulteriore arricchimento delle nostre proposte in un confronto con le forze sociali e con le al alle forze anche politiche quelle con le quali vogliamo costruire un campo così ma a differenza del Governo quando parliamo di un patto lo vogliamo dire con molta chiarezza in questo fatto perché so che valorizza quando si parla del patto diciamo così mette sempre un po'la mano alla pistola
Due operai un patto che questa volta deve fare il controllo dell'altra volta perché l'altra volta servito negli anni Novanta a moderare i salari questa volta l'obiettivo è quello di aumentare i salari perché se no non ha senso sedersi attorno a un tavolo e mettere l'obiettivo di un patto perché
Questo Paese non può rispondere con i sussidi ai dazi
Deve trovare delle altre strategie e delle altre strategie sono
E si può certamente rispondere a quei dati in modo diverso dal balbettio con cui ha risposto il governo
Trovare altre altre
Frontiere delle esportazioni sostenere le imprese che devono cambiare
Orizzonte e contemporaneamente far crescere la domanda interna ma per fare che se la domanda interna alla faccia crescere i salari e quando vinciamo far crescere i salari diciamo anche salario minimo perché fatalmente ora scusate se
E il sonno nel campo di Cecilia se da trent'anni la la contrattazione da sola non ha assicurato il recupero
Beh della del potere d'acquisto è evidente che ci vuole qualcosa in più
Naturalmente non basta quello lo sappiamo però ci vuole anche qualcosa in più
Io credo
Che quando abbiamo parlato di energia e quindi fatalmente abbiamo parlato d'altro
Parlare ed Energia significa anche parlare di politica internazionale significa anche di parlare di democrazia pensiamo un po'quanto
Al nesso Putin gas e al rapporto della
Dell'organizzazione dell'approvvigionamento energetico incide sulla libertà del paese sulla democrazia
Ma adesso
Quale strada possiamo vedere se davvero in un continente che non ha grandi risorse fossili per una effettiva autonomia se non quello di puntare su Brindisi
Non soltanto come elemento per salvare il pianeta ma l'Europa ha scommesso di più degli altri Paesi non perché voleva fare la prima della classe
Perché è un Paese che ne ha più bisogno del resto perché è un continente che ne ha più bisogno degli altri perché noi siamo un continente nel quale per come
Siccome sta è stato concepito il globo abbiamo meno possibilità di di di ricorrere al fossile ammesso che fosse giusto il fossile
Questa cosa la dobbiamo
Rovesciare
Facciamo una discussione su come riaggiustare il green vedi io credo che la voglio dire una battuta che la ragioni per cui la destra ha trovato molto successo e che se metti insieme ambientalismo e liberismo si determina un corto circuito
Nel nel nei cinque anni precedenti gli ordini obiettivi erano molto ambiziosi ma gli strumenti erano molto scarsi
E questo ha creato le condizioni per un malessere sociale sulla quale la destra lavorato allora la ragioniamo su come si vanno riorganizzati gli strumenti non so come va abbassata l'ambizione perché abbassare l'ambizione non soltanto Knox non serve al pianeta ma non è conveniente per l'euro e rischia di essere ancora dipendente da altri
Agli altri paesi che in qualche modo non rispettano i nostri principi fondamentali e possono condizionarci nel nostro percorso di sviluppo
Certo meno rigidità certo più flessibilità certo tener più conto delle dimensioni delle imprese tutto tutto giusto e però non ha non abbandoniamo quella cosa perché io ho capito questa metafora
Il percorso il non ho capito il traguardo l'obiettivo e però fatto sta parliamoci chiaro ritroviamo anche ragionare un po'francamente sul fa
E non è che due mila e trentacinque le è stato immesso lì perché si voleva fare i primi della classe ma perché si vedeva che gli altri player nel mondo stavano andando rapidamente verso l'elettrico mentre la la produzione europea era rimasta indietro
Pavia l'ha detto molto chiaramente ieri col in larga parte due mila trentacinque l'hanno deciso i produttori tedeschi
E quindi non è che noi diciamo no ma quella cosa lì non c'è più
Togliamo con l'obiettivo e il resto del mondo sta fermo
E no bisogna capire se rivedere il green deal nelle forme che ragionevoli non ci mette nelle condizioni di perdere una sfida competitiva a livello globale perché questo è un punto sul quale dobbiamo dobbiamo riflettere
Abbiamo parlato di capitali abbiamo parlato di poneva ora da ultimo anche Maurizio un tema cioè di come si rompe una spirale per la quale con il disco sparviero perse alimentano i fondi americani che destruttura non lo il tessuto produttivo europeo perché questo sta
Succedendo
A terra emersa secondo me una strada sostanzialmente che la vorrei riassumere così versa in uno scambio di ringrazio perché lì ma seduta
Diciamo finale quindi meno partecipata
C'è stato un bello scambio tra
L'Alessandro Profumo e decolla è emersa una strada
E che è quella dell'idea
Causa ampio porticato il come ora per per la ragione dei tempi dello risparmia come si può come
Come l'unica strada sia quella della costruzione di un'industria europea
Attraverso una serie di passaggi e questo implica
Un'altra domanda come ci arriva l'Italia è anche oscilla secondo me è una suggestione di benestanti parte contenuta libro verde ma che va che va approfondita perché l'Italia nel ritardo tecnologico europeo paga un prezzo più alto per ragioni molto semplice strutturali che il passaggio dalla ricerca all'impresa è più complicato per le dimensioni dell'impresa
E allora lì è venuta fuori un'idea che secondo me dobbiamo sviluppare di come
Capofila delle filiere sono in grado di guidare un processo attraverso il quale questo passaggio avviene e si evita di lasciare indietro o di far diventare semplicemente dei terzisti i soggetti della filiera
Naturalmente questa Scelta questa strada italiana
Europea passa per due elementi di battaglia politica in Europa in Italia anche qui voglio
Voglio citare l'ASL che ieri è intervenuto e vi ringrazio per la per il contributo che ci ha dato intanto battendo un disegno che non capiamo bene se sia solo dei conservatori europei ossia anche del Partito Popolare Europeo
Cioè quello di pensare che sia stata la crisi di un continente
E certo perduto molto del suo peso macchine resta pieno di potenzialità questo lo dobbiamo dire con grande forza dobbiamo avere Ubu una consapevolezza della potenzialità europea un colpo se noi riusciamo a rompere una politica che
Una
Rotta a proposito di rotte che va nella direzione di una finanziarizzazione
Di una ulteriore deregolamentazione e di una militarizzazione del continente questa sembra essere la piattaforma fondamentali della destra ci metto un punto interrogativo sul Partito popolare ma talvolta ascoltandola fondarla in questo dubbio medie quindi non è una strada che si costruisce semplicemente nel vuoto si costruisce una battaglia politica
Ed è una battaglia politica che si fa anche in Italia e lo voglio dire con molta franchezza Graziani e certo il libro verde
L'hanno presentato ma noi vogliamo fare una battaglia politica perché mentre stavamo discutendo di queste non ci sia una retrocessione dell'Italia perché mentre stavamo discutendo su come l'Italia partecipa un processo europeo c'è il rischio di una retrocessione
E l'Italia e lo abbiamo detto ieri stiamo perdendo l'automotive per un modo di negoziare dell'anche se
Surrealista stiamo perdendo l'acciaio stiamo rischiando una crisi nell'edilizia e stiamo stiamo
Perdendo un saper fare che è quello della moda e dell'abbigliamento che rischia anche per le dimissioni di quelle imprese di venire completamente spazzato via
Tutte queste battaglie insieme un ragionamento sul come si cambiano gli strumenti anche qui la voglio fare proprio Breve lo voglio fare bene se vogliamo far crescere le impresa porre il tema della della sostenibilità ridurre la catena dei dei subappalti dovrà affrontare tre questioni e cosa fanno le tecnocrazia come sono organizzate le tecnocrazia pettegolo grazie nel nostro Paese sono ormai largamente attenti ai processi finanziari ma non è processi economici e industriali
Cioè per dirla in una battuta
è un Paese che nelle proprie tecnocrazia più esperti di finanza che ingegneri
E invece il grande boom economico della per gli anni cinquanta e sessanta è stato
Costruito anche perché c'erano persone dentro il pubblico che capivano di industriali capivano di sviluppo
Che cosa fanno le partecipate pubbliche e quindi dello ventenni alla detta con molta cioè lo Stato fa il cassettista
E subisce le indicazioni di politica industriale che vengono dalle partecipate pubbliche oli Oriente
Perché oggi e lo sto il Governo che segue le partecipate pubbliche non il contrario
Sostanzialmente è l'ENI e che io ora chiamerei da ora in poi ENI il perché sostanzialmente la stessa cosa
Hanno deciso che si torna fossile
Hanno deciso queste ci sono anche loro in Parlamento non se ne è discusso lo hanno deciso loro
E questa no dovrà discutere un Paese
Abbiamo detto
La e la terza questione rivedere la questione degli incentivi che se vogliamo siano come dire utili devono essere non soltanto costruito in modo tale che tengono conto delle dimensioni delle imprese italiane ma anche come dire legati a condizionalità sulla crescita sulla sostenibilità sull'innovazione e sull'internazionalizzazione lavorando per missioni anche quattro ha dato uno spunto credo interessante la professoressa Mazzuca il libro verde questo
Lo sottoporremo agli organismi del partito ai gruppi parlamentari lo sottoporremo a confronto con le
Parti sociali
Credo ma questo sparo segretaria dirlo che possa essere uno strumento utile anche di confronto con il resto della coalizione
Ex nettare avremmo una conclusione una sintesi alla fine alla fine dell'anno e faremo abbiamo già iniziato a farlo ma lo proseguire un lavoro filiera per filiera provando a mettere insieme i soggetti delle filiere e guardando lo stato dell'arte quali possono essere le risposte proseguendo poi il percorso
Ne per il territorio fatemi dire soltanto una questione una
Ci pare un tema in conclusione
Io ho detto apprende ne sono molto convinto come sono proprio convinto dopo questa discussione che ha una forza politica sta dentro la produzione rappresenta il conflitto nella produzione o no o rischia di non avere più peso politico
Quindi se lo vogliamo fare perché ci non ci dà sono l'ingiustizia almeno facciamolo perché siamo interessati a mantenere un ruolo ma fateci fare questa battuta ma
La questione
Più sfidante che oggi noi abbiamo e di cui abbiamo discusso forse anche qui meno del dovuto
E che cosa succede quando arriva l'intelligenza artificiale fino in fondo sull'ordine dei lavori
Perché lì forse cambia lo stesso concetto del lavoro io sentivo Maurizio porre la questione della formazione ma guardate che o l'intelligenza artificiale addirittura il rapporto si ribalta perché l'intelligenza artificiale non è più uno strumento
è una realtà che si nutre
Delle capacità del lavoratore il concerto di lavoro stesso non è il tornio
è uno strumento mediante il quale si trasferiscono e gli schizzi come si dicono come si dice del lavoratore ha un'arma
Capite cambia completamente tutto cambierà il modo in cui si rappresenta il conflitto come si riorganizza
Cambia completamente anche l'idea stessa
Della
Rappresentanza a mio avviso politica e sociale
E questa cosa necessita di una discussione lunedì ha posto una questione che io penso dovremmo discutere seriamente perché forse non basta sicuramente non bastano i consigli amministrazioni in quota minoritaria
Per sapere forse non basta neanche più la contrattazione come sposa interpreta e forse abbiamo pensare a delle forme nuove di partecipazione anche perché i processi che si determinano in quei passaggi non riguardano più soltanto quei lavoratori ma riguarda completi eccessivamente la democrazia perché se lui
Possiamo modello un altro intelligenza artificiale cambia completamente la società
Cambia l'organizzazione della democrazia
E quindi quei lavoratori se sanno non sanno sanno non solo in ragione
Di ciò che fanno per i loro colleghi ma anche in ragione di tutti i cittadini che stanno fuori
Quei processi che si vengono a determinare sono processi che riguardano tutti ma che soltanto quei lavoratori possono avere la speranza di conoscere l'ha fatto una scelta e
Rivendico per esempio di accedere di consentire al sindacato i lavoratori di accedere all'algoritmo degli dei lavoratori intermediati da piattaforme
E però poi quanto di quello di quel poter fare si è effettivamente realizzata hanno perché è una gran partita completamente nuovo che va costruito
E perché per conoscere alcuni per conoscere quell'algoritmo di avere un altro algoritmo
E lo devi costruire
Ecco io credo che questo dato sia una discussione molto interessante che nel provare a fare anche per una ragione quella fatemi fare una battuta ne abbiamo assistito
A grandi ristrutturazioni e grandi cambiamenti che hanno ridistribuito le risorse il reddito non sappiamo cosa succede quando si tocca il sottoproletariato fatemi usare questo questi termini
Nove centesimi ottocenteschi niente
Perché è stato tolto rete Cittadinanza sostanzialmente quei poveretti sarà son tenuti abbiamo cosa sito cosa succede quando sto dal precariato lotte
Si vince e si perde
Casematte arretramento
Sappiamo cosa succede quando si tocca il ceto medio
Polarizzazione della democrazia
Non sappiamo cosa succede quando si tocca il ceto medio alto che sarà il soggetto più interessato dalla trasformazione della intelligenza artificiale cioè si determinerà un po'un paradosso guarda e quelli che hanno sempre spiegato le trasformazioni dicendo che sono buone non vi preoccupate a quelli che invece giustamente si preoccupavano adesso dovranno andare a spiegare che sono buone
Eppure riguarderanno loro
E non so se ci andranno ecco non so se stavolta ci andrà fatto sta che per la prima volta noi avremmo un qualcosa che tocca un pezzo di mondo del lavoro che si sente delle professioni che sentiva totalmente al riparo
Ora io voglio dire questo io credo che il Pd si debba candidare a rappresentare quel mondo del lavoro che viene messo in questione anche quel pezzo
Quel conflitto che si aprirà
E la trovo una sfida non solo affascinante ma diede il radicamento del nostro partito
E però per fare questo noi dobbiamo provare starci dentro provare a capire che cosa sta cambiando proposta succedendo e come sia profondamente politica
L'acquisizione di un video di una tecnologia piuttosto che di un un'altra perché le intelligenze artificiali cinesi americani non sono diverse perché hanno diverse
Forme di o di silicio che le sorregge sono diverse perché le informazioni sono completamente l'addestramento che hanno avuto so che risentono delle culture che li hanno alimentato
E influenzeranno in modo diverso le società nelle quali interverranno perché le intelligenza artificiale quote
Scusate questa digressione ma perché penso che sia l'altra frontiera del la discussione che dobbiamo provare a farlo e naturalmente anche questo implica il tema fondamentale della democrazia economica che ha molto a che vedere anche con il tema della
Qualità dell'industria perché quello della spiegare manuale pellicce sul tema della Germania una le ragioni perché la Germania in per cui in Germania i fondi hanno fatto nello shopping
Che in Italia e perché do essendo sul capitalismo familiare non essendoci un capitalismo che controllato anche dei lavoratori quando arrivavano info quando arrivava il fondo lo rimandavano a casa e non invece le famiglie le imprese se ne sono vendute
Io credo che queste siano l'insieme dei dei ragionamenti che vogliamo provare a fare naturalmente un primo passo del quale ringrazio tutti voi che avete fatto questo grosso contributo
Penso
Che
Però e non vorrei diciamo così correre il rischio
Di di di fare quello che spesso fanno quelli che seguono la materia pensare che una perché se al più importante nome penso che però qui davvero si gioca gran parte del destino politico del nostro Paese e anche del ruolo che il nostro partito può conoscono può esercitare il futuro
E per questo io credo davvero che ci ha ci sia bisogno di portarlo lì nei gruppi dirigenti di parlarne nei circoli di provare a discuterne poi i dirigenti quegli amministratori perché penso che in larga parte ciò che saremo e non saremo in larga
In gran parte conseguenza delle domande che ci siamo posti in questi due giorni grazie
Grazie Andrea Orlando e adesso intervento conclusivo la segretaria del partito democratico è Illy Sly
Poggiano tutte con giorno tutti volevo anche io iniziare con un il ringraziamento a chi ha lavorato per costruire l'organizzazione di questa bella due giorni i lavoratori che ci stanno accompagnando che ringrazio anch'io soprattutto voglio ringraziare in modo sincero Andrea Orlando Antonio Misiani per avere costruito l'opportunità di questo confronto così
Così ricco così pieno di idee pieno di proposte e pieno di voglia di un futuro diverso per il nostro Paese grazie quindi a tutti quelli che sono intervenuti
Grazie
A quelli che hanno voluto una conferenza nazionale che per me rappresenta una tappa molto significativa di un percorso che ormai abbiamo avviato qualche tempo fa insieme ad Andrea andando fisicamente ad attraversare
I luoghi le realtà industriali del nostro Paese come dicevo ieri sia quelle di eccellenza sia quelle che soffrono e che versa in una condizione di crisi tale da dipingere già ora uno scenario preoccupante di deindustrializzazione
Ed ascoltare è vero ci stiamo mettendo noi l'ascolto che non sta mettendo chi oggi governa questo Paese che ha un tassello fondamentale per capire quali politiche mettere a disposizione del rilancio economico industriale della manifattura italiana
Un percorso che appunto necessità di un confronto vero Franco approfondito come quello che abbiamo visto in campo anche nel confronto tra idee diverse
Se tra sensibilità diverse tra opinioni diverse è per questo che creiamo questo tipo di eventi non per darci ragione da soli
Parma per far correre le idee
Perché poi dall'incontro dal confronto di quelle idee spesso ne nasce una sintesi che ci fa fare un passo avanti come partito e speriamo un domani al governo come paese
Dicevo voglio ringraziare davvero il tessuto industriale produttivo economico e sociale che qui è stato rappresentato da tante voci
I sindacati
Gli esperti gli economisti giornalisti che hanno contribuito a questo confronto l'obiettivo lo dicevo ieri è costruire un'idea di piano industriale necessaria all'Italia e necessario anche all'Europa ci tornerò anche oggi
Quindi ringrazio tutti i relatori perché come ho promesso ieri è un impegno che ho assunto le vostre proposte le vostre idee non rimarranno in questo bello spazio che ci ospita e che ringrazio
Ma verranno con noi cammineranno con noi andranno ad affinare ad arricchire le proposte di questo libro verde che abbiamo presentato e che come adesso raccontava Andrea Orlando continuerà a camminare perché lo vogliamo discutere
Con i territori lo diceva il presidente Bonacini con i gli stakeholder
E anche con le altre forze politiche sociali che vorranno confrontarsi con noi per farne davvero un elemento di discussione che anima il Paese
Quello che voglio dire è che
Una proposta come questa nasce soltanto dall'ascolto dal confronto
Al confronto con quelli che avete sentito qui non dimentichiamo anche il contributo del terzo settore del mondo cooperativo di chi è nostro interlocutore in Europa commissari europei con chi ha già rivestito questo importante ruolo in parlamentari i nostri amministratori regionali
E anche locali perché sono i protagonisti di questa storia di come mettiamo a terra effettivamente questa storia
Lo scenario è drammatico lo conoscete non ci voglio stare a lungo perché l'avete già raccontato anche con i dati alla mano l'economia è sostanzialmente ferma abbiamo avuto un calo di produzione industriale per ventisei mesi consecutivi
Are intere del Paese vivono il rischio di una desertificazione industriale che va contrastata soprattutto se guardiamo lo specifico della manifattura la grande vocazione del nostro Paese che non possiamo perdere
Chi si illude che l'Italia possa campare soltanto di turismo disservizi commette un errore madornale
Sono stati ricordati anche i dati più recenti sulla produzione di stella anche se in Italia questo meno ventisette per cento di veicoli rispetto allo stesso periodo del due mila e ventiquattro
Un crollo che segue un anno che era già stato disastroso chiuso con un calo del trentasette per cento e il livello più basso di auto prodotte dal mille novecentocinquantasei l'Automotive e al modo e la moda sono al centro di questa crisi e sono due settori strategici del made in Italy di cui questo governo si riempie la bocca salvo poi non trovare mezza misura per riuscire a sostenerlo in mezzo a questa crisi anzi
Anzi hanno fatto il contratto
Va bene ha notato Andrea in apertura di questi due giorni con una citazione colta dei Blues Brothers
C'è una politica di scaricabarile di ricerca del capro espiatorio del nemico da parte di questo governo che non aiuta a questo Paese di certo non aiuta il rilancio dell'industria
Per rispettare i perché si perché per questo governo va tutto bene salvo che poi quello che non va è sempre colpa di qualcun altro Europa i Greenville i sindacati non del fatto ad esempio che abbiano tagliato l'ottanta per cento dei fondi per l'auto messi a disposizione dal governo precedente
Il governo non ha confermato il piano che funzionava industria quattro punto zero un piano d'incentivi su cui le imprese giustamente si aspettavano continuità ma no con questa destra è più importa The piazzare una loro bandierina cambiare il nome dire che è la loro e chi se ne importa se per partorire la ci hanno messo note immensi lasciando gli operatori nell'incertezza
Perché se non sai come cambierà il quadro normativo tua spetti a fare gli investimenti e quindi per nove mesi investimenti si sono fermati
E quando finalmente è arrivata transizione cinque punto zero era talmente farraginosa burocratica e complicata che le imprese non hanno richiesto di incentivi e soltanto il dieci per cento di quelle risorse sono state sospese chiediamo al governo dire indirizzare quelle risorse per non perderne e di farlo nell'ascolto delle industrie che chiedevano continuità con un modello come industria quattro punto zero che funzionava bene
Sappiamo che la produttività e sarà ristagnano e che solo il Pnr R pur con i ritardi nella sua attuazione ha finora evitato una recessione
Ma dopo la scadenza del due mila ventisei la domanda che fa il partito democratico il governo Letta dove arriveranno gli investimenti
Perché non li stiamo vedendo fare con noi la battaglia per far proseguire la strada degli investimenti comuni europei che sono indispensabile
Indispensabile al rilancio dell'economia e dell'industria soprattutto in un Paese come il nostro che in una ricordiamolo da solo il margine fiscale che hanno altri Paesi europei che non hanno esitato a mettere in campo o che hanno pro messo cambiando la Costituzione cinquecento miliardi di investimenti magari dopo aver imposto a tutti sulla riforma del Patto di crescita e di stabilità il ritorno abili rigidi parametri sul deficit e sul Veneto
Ecco Italia questa possibilità non c'era quindi come prima diceva anche Graziani noi abbiamo come il Paese ha bisogno di vederci come un Paese europeo e cioè che in quella dimensione trova gli strumenti che servono anche al rilancio della nostra industria qual è la mostra risposta RIS
Fallai Area americano e quello che abbiamo visto mettere in campo anche dalla Cina
E a questo si aggiungono anche le varie sollecitazioni che avete fatto su i danni strutturali sappiamo noi abbiamo una produttività che ristagna ma abbiamo anche tra i salari più bassi d'Europa una disoccupazione femminile che al sud di questo Paese tocca i massimi i massimi europei
Una precarietà che tocca soprattutto i giovani soprattutto le donne a sud di questo Paese
E poi un livello di diseguaglianze chi è inaccettabile che fa male la nostra economia non ricordava molto bene prima Mantini e l'ha citato anche prima roventi
Ora davanti a tutto questo vediamo un immobilismo a cui non ci rivogliamo abbandonata
Vogliamo dare pure dall'opposizione la nostra proposta costante per provare a incidere e a convincere anche questa maggioranza che si possono fare immediatamente alcune cose molto efficaci
E ci arrivo quali possono essere però la prima insisto è questa battaglia europea una battaglia per una piano sulla strada sull'autonomia strategica europea
Che renda strutturale next generation e You che deve proseguire per essere la base di un piano industriale europeo di un piano sulle competenze sulla formazione europeo
Di un piano sociale europeo e che naturalmente tocchi anche l'innovazione
E il tema ineludibile della difesa comuni europea ma che tenga insieme queste priorità
E che non sacrifichi nessuna sarebbe un errore imperdonabile perché abbiamo contestato
L'andazzo che va molto più verso un riarmo dei ventisette Stati nazionali anziché andare nella direzione della difesa comune europea insistiamo sono due cose diverse anche una rischia di allontanare gli obiettivi dell'altra
Guardate su senza un piano di investimenti come questo lo voglio dire molto chiaramente e lo dico da federalista europea nessuno dei nostri Stati nazionali ha la capacità di competere sull'importante tema che ora citava anche Andrea dell'intelligenza artificiale
Nessuno anche se il nostro Paese domani avesse cinquanta sessanta settanta miliardi da investire il solo in ricerca sull'intelligenza artificiale non sarebbe alla portata di quello che stanno facendo gli Stati Uniti e la Cina in una competizione sfrenata tra di loro lo capite perché oggi più di quando è stata creata è necessaria l'integrazione europea
E su questo però il governo so presente soffre sempre perché non ci hanno mai creduto veramente ma oggi è il momento di far dimostrare che se vuoi davvero difendere l'interesse nazionale bisogna superare l'unanimità in Europa e far proseguire gli investimenti comuni europee
Perché tra con le sue continue giravolte sta facendo male all'economia europea e all'economia italiana in particolare lo diceva anche ieri
De che la questione dei dazi su cui noi tutti speriamo che si trovi un accordo per sventare una guerra commerciale che pagherebbero ad altissimo prezzo i nostri lavoratori ai nostri prese ha già cominciato a far danni alla nostra economia da gennaio non da aprile quando Trump li ha decisi gli atti firmati salvo poi sospenderli salvo poi annunciarne di diversi salirà cinquanta tornare al venti chissà domani no
Ha già cominciato da gennaio a fare male al Paese questa politica perché perché crea incertezza a incertezza la peggiore nemica dello sviluppo
E perché anche abbiamo visto merci bloccate nei porti commesse che sono saltate lo ricordavo ieri in apertura
Parte questa è la vera questione questa incertezza fa male il cinquantotto per cento delle imprese italiane hanno rallentato i propri investimenti perché non sanno che cosa accadrà domani
E quindi bisogna sostenere con forza invitiamo il governo a farlo il negoziato che sta portando avanti l'Unione europea per riuscire a evitare una guerra commerciale che ripeto avrebbe delle conseguenze devastanti e ho trovato surreali le dichiarazioni di Giorgia Meloni e dei suoi ministri di chi proponeva prima di aumentare le l'importo dagli Stati Uniti come risposta ai dazi
Oppure di chi diceva come la Premier piegarsi al dieci per cento alla fine non sarebbero così gravi così importanti per il nostro Paese
Confindustria evidenziato che l'impatto si tradurrebbe anche solo il dieci per cento in venti miliardi di esportazioni meno l'anno prossimo e centodiciotto mila posti di lavoro a rischio
Per non parlare la ricordato ieri Orsini degli effetti del deprezzamento del dollaro almeno al tredici per cento ed è il rischio concreto che parte della sovraccapacità produttiva cinese si scarichi ancora di più sui mercati europei
Quindi sosteniamo con forza quel negoziato ma permette di negli trarne anche una lezione politica
Per i nazionalisti di casa nostra evito tutto il mondo tra di voi non ci sono amicizie non ci sono pontieri non ci sono ponti
Potete anche urlare insieme contro emigranti contro gli attivisti per il clima contro le comunità LGBT ma questa vicenda dei dazi dimostra con evidenza che alla fine dei conti i nazionalisti sono nemici tra loro dalle parti opposte dei muri che vogliono costruire muri fisici ma anche muri tariffa perché i tassi di Trump amico di Meloni fanno male all'Italia e all'interesse nazionale
E non è la prima questione su cui le amicizie politiche della Premier vengono anteposte all'interesse nazionale italiano altrimenti non avrebbe accettato a testa bassa di aumentare al cinque per cento la spesa militare in un Paese in cui può voler dire la fine dello stato sociale
Altrimenti non avrebbe accettato
Di fare un regalo alle multinazionali americane di cui Trump ormai fa il lobbista
Decidendo che la minimo Global tax non si applicherà proprio le multinazionali americane che in questo Paese nominati anche in altri ma in questo Paese pagano meno tasse di una fabbrica di matite alla provincia di Torino
Non è accettabile legare interesse nazionale alle amicizie politica e bisogna stare pronti anche a reagire nel caso di un non accordo Sanchez ha già messo in campo un piano da quattordici miliardi di cui oltre la metà risorse fresche del piano da oltre venti miliardi annunciato agli inizi di questa discussione da Minoli già si son perse le tracce
E non c'era un euro in più era solo rimodulazione che pare lo sport preferito di questo governo tutto tasse e propaganda e condoni che da tre anni campa solo di gioco delle tre carte
Cioè ogni volta no per non mettere una risorsa in più ne spostano da altre parti e fanno soffrire altri settori
Ma dobbiamo essere consapevoli che al di là dell'esito finale di questa partita siamo di fronte ad un mutamento d'epoca perché nulla sarà più come prima
In questo scenario l'Italia e l'Europa sono chiamati ad una sfida chi è esistenziale tra i dazi disimpegno americano la minaccia russa la transizione climatica e quella digitale
Non ci si può limitare attirare accampare Sergio rilancio coraggioso serve visione serve davvero uno sguardo rivolto alle rotte per il futuro come abbiamo deciso di chiamare questa iniziativa serva il ritorno ad una politica industriale che sia all'altezza della nostra storia perché quella del Governo si distingue solo per l'inerzia e finora semplicemente non è pervenuta radio e questo è un tempo che ha attraversato da trasformazioni che stanno spaventando le persone il ruolo di una forza progressista e popolare è quello di anticipare queste trasformazioni anziché farne subire gli effetti alle persone ha ragione Orlando
Perché è qui che è mancata la sinistra
Non dobbiamo soltanto vederci confrontarci per affinare gli strumenti di analisi ma dobbiamo fare proposte concrete per far vedere alle persone
E siamo in grado di anticipare gli effetti non come è successo sulla globalizzazione su cui da parte delle socialdemocrazie europee c'è stata una frettolosa adesione troppo ottimistica e ne paghiamo ancora le conseguenze quindi proviamo a fare meglio questa volta
Tempo della crisi climatica che purtroppo ogni giorno lo vediamo non può essere negata e che rende urgente un cambio di paradigma
Per un netto i Rizzo più efficiente sostenibile delle risorse naturali guardate lo dicevo ieri quello che la propaganda della destra non dice e che i costi della transizione ci sono esistono ma sono più alti costi della non transizione e di questo noi ci dobbiamo occupare di chi li paga quei costi e di non riversarli sul sui soliti su quelli che già stanno pagando e hanno pagato le crisi economiche finanziarie di questi anni
Questo è il punto vero su cui continueremo a scontrarci con loro
E la prova che questi qua si era transizione sono molto maggiori lo dicevo ieri si possono chiedere anche a quegli imprenditori e agricoltori che dopo due anni dalle alluvioni ancora spetta nei Ristori promessi che non sono mai arrivati vede ringrazio il presidente Gianni
Che è qui con noi
E non è possibile neanche sottovalutare l'impatto sulla sicurezza delle persone fragili di anziani di bambini l'altro giorno Save the Children dice un milione duecento mila bambini sono a rischio in questo Paese per le ondate di calore
Pensate agli anziani che hanno paura ad uscire di casa pensate che noi non accettiamo che la Repubblica fondata sul lavoro ossia un Paese in cui lavoratori e lavoratrici muoiono per il caldo non è accettabile in nessun tipo di lavoro l'azione per il clima è quindi urgente allora il punto sul Greenville non sono gli obiettivi l'avete detto molto bene ha detto molto bene Andrea nel parlato Stefano prima non sono gli obiettivi che sono necessarie alla decarbonizzazione entro il due mila cinquanta
Non sono gli sforzi in rimandabili per ridurre le emissioni climalteranti che fanno male al pianeta ma fanno male anche alla nostra salute il punto è che non basta mettere la regola o fissare l'obiettivo se accanto non ci metti tutte le risorse agli investimenti che servono per accompagnare quella transizione è questo che è mancato in Europa e su questo noi faremo la differenza anche nelle discussioni che stiamo facendo al Parlamento europeo
Una transizione giusta
Perché guardate come abbiamo chiesto servirebbe un fondo per l'Automotive che non è in crisi solo in italiano è in tanta parte d'Europa in Germania
Per questo abbiamo chiesto un fondo sulla casa c'era Irene Tinagli che guida la commissione la prima commissione del Parlamento europeo e si occupa di politiche abitative
Per questa ragione Landini di nuovo quando parla di un fondo che accompagni la riprova salinizzazione di lavoratori e lavoratrici
Guardate quando si è fatto il fondo assurda non c'era un precedente si è fatto perché in mezzo pandemia si è capito da parte dell'Unione europea e della Commissione europea che non si poteva non sostenere gli ammortizzatori sociali necessari a reggere l'urto degli effetti delle chiusure e della pandemia
E allora oggi si rifaccia con lo stesso coraggio la stessa cosa
E si faccia per accompagnare quei lavoratori quelle lavoratrici dei cambiamenti nelle competenze nella Ricolfi si realizza azioni che sono necessari così si può davvero fare una conversione che non lasci nessuno indietro e attraverso gli investimenti rendere conveniente come auspicava Alex Langer che ho citato ieri
Rendere conveniente questa transizione con cose concrete guardate efficientamento energetico delle case dobbiamo spiegarla le persone dicendo che il giorno dopo
Avranno per sempre il la metà della bolletta che pagano oggi questo interessa le persone interessa eccome a chi in casa deve fare dei bilanci avendo a che fare con i salari più bassi tra i più bassi d'Europa
E dico pure che anche l'economia circolare interessa alle persone come l'impresa perché ciò che oggi ha un costo il rifiuto non lo è solo per la collettività due anche per l'impresa
E allora solo io riesco a rimettere tramite nuove tecnologie nel ciclo produttivo mio
O se riesco attraverso filiere regionali a scambiarlo con altre aziende del territorio quello che oggi è un posto diventa altro valore aggiunto e intanto ripuliamo una prendiamo l'aria migliore
Anche questo è un obiettivo che sta a cuore alle cittadine e cittadini che pensano le responsabilità che abbiamo verso le prossime generazioni quindi si può fare e guardate non ci sottrarremo alla dibattito sulla flessibilità sugli obiettivi e sui percorsi sui percorsi come diceva Andrea e quindi sicuramente la situazione diversa rispetto a cinque anni fa
E non ci sottrarremo al dibattito sulla flessibilità sul percorso ma saremo irremovibili sull'ambizione degli obiettivi che sono da raggiungere perché altrimenti perdiamo un appuntamento con la storia
E saremo noi a dover rendere popolari questi argomenti attraverso appunto renderli convenienti come tante nostre regioni e città stanno già facendo ad esempio puntando sul trasporto pubblico locale gratuito per i giovani su cui abbiamo appena presentato una proposta nazionale
Ecco di fronte a questo scenario così carico di trasformazioni sarebbe davvero una politica industriale che aiuti
Individui le filiere strategiche sostenga la ricerca applicata orienti indi Rizzi una visione un Progetto di Paesi d'Europa e che non si limiti a inseguire le emergenze a subire cambiamenti Manzi propri accompagnando tutti a scrivere una pagina nuova di futuro io sono convinta che noi possiamo portare il nostro contributo già da oggi da subito in questa direzione altrimenti noi rischiano di essere condannati all'irrilevanza l'Europa anzitutto che deve puntare la sua autonomia strategica
Deve fare un bilancio rafforzato perché fatemi dire che è ridicolo pensare che con la portata di queste sfide basti un bilancio che rappresenta l'uno due per cento del PIL dell'Unione europea e allora quel bilancio va rafforzato quel bilancio non va diciamo distorto verso altre finalità sono felice che la discussione di questi giorni pure aspra il pool il gruppo socialdemocratico sia riuscito a salvare il fondo sociale europeo plastica fondamentale per la coesione sociale territoriale dei nostri Peritore che rischiava di essere accorpato e quindi di scomparire
All'interno del bilancio europeo del nuovo quadro biennale noi continueremo a insistere su questi temi e lo faremo con il conforto di questo percorso di confronto guardate perché l'altra questione che non va elusa è quella del grande investimento che serve sulle competenze sui saperi quando qualcuno vi dice a ragione
E quando parliamo di fondo sociale europeo mai detto che tutti capiscano di cosa stiamo parlando ma lo sanno bene le Regioni qual è l'apporto del fondo sociale europeo sulle competenze sull'innovazione sulla anche sulle vie le
Inclusione sociale a partire dal fatto che alcune nostre regioni lo stanno usando invito tutte le regioni d'Italia a seguirne l'esempio per rendere gratuiti gli asili nido e sono il primo elemento fondamentale dei percorsi educativi
E non ci cattivi dei bambini e delle bambine che creano più opportunità per il futuro
E poi c'è la grande questione fiscale è vero non possiamo più far funzionare all'unanimità l'Unione europea anche perché il veto del più piccolo degli Stati
Crea dei paradisi fiscali così diede neanche a mare perché questo sono se voi pensate che secondo gli esperti che fanno stime difficili da prendere con le pinze perché sono fenomeni sommersi
Ma gli esperti di dicono che ogni anno perdiamo tra i settecento e gli ottocento miliardi
Di evasione ed elusione fiscale dei grandi gruppi ma è una multinazionali che si approfittano dei ventisette sistemi fiscali diversi dell'Unione europea non è accettabile
Su questo noi dobbiamo fare una grande battaglia redistributiva
E che parta dalla trasparenza che costa zero due perché non è che nessuna banca chiuso perché dal due mila tredici norme europee le hanno imposto la trasparenza e allora non chiuderà nessuna impresa se ci deve raccontare quanti profitti fa quante tasse paga e quanti lavoratori impiega in ogni paese dell'Unione eppure fuori
Perché così toilette e lady lo standard sulla trasparenza fiscale che vuol dire
Far valere un principio semplice in Europa ti capiscono tutti da casa e cioè che le tasse si pagano dove si fanno i profitti e non dove conviene perché ho fatto un accordo con un governo che vuole fregare suo vicino questo il principio che noi vogliamo ristabilire e lasciatemi dire che nella scorsa legislatura
Ci sono stati ci sono stati dei passi avanti su questo ma dobbiamo continuare a difenderli perché sono fragili in questo nuovo quadro internazionale ora
Io penso che quello che stiamo vedendo e anche quello che abbiamo raccolto dalle imprese in questi anni meriti alcune proposte che li faccia flash perché poi rimando alla lettura del libro verde che continueremo insieme nei prossimi mesi
E che metteremo a confronto anche con tutte le associazioni di categoria i sindacati tutti gli stakeholder interessati
La prima questione che tutte le imprese che con Andrea siamo andati a trovare è la questione del costo dell'energia le bollette più care d'Europa torno a ribadire
Colleghiamo il prezzo dell'energia da quello del gas che la fonte più cara dove l'hanno fatto ha funzionato ed è stato un immediato recupero di competitività per le imprese ne abbiamo bisogno e ne hanno bisogno le nostre famiglie
Giorgia Meloni deve trovare il coraggio che fin qui non ha avuto di intaccare un meccanismo che fissa il prezzo unico nazionale in questo Paese che fa un regalo di extra profitti a un pugno di società energetiche mentre tutte le altre imprese industrie famiglie italiane soffrono e sono in bolletta
La prima questione queste si può fare a costo zero
Basta rivedere il meccanismo in cui si con cui si fissa il prezzo e non sto a tornare sul fatto che l'indagine dell'Arera uscita in questi giorni parla di cinque miliardi che non si capisce no dove da dove siano saltati fuori per cui chiedo davvero che si faccia piena luce trasparenza su quello che sta accadendo
La seconda questione che ci hanno consegnato di più è quella della semplificazione che per noi non è deregolamentazione
Ma semplificazione attraverso una grande investimento sulla digitalizzazione e come dicevo ieri sulle competenze digitali perché vi ho portato un dato oggi l'Italia è ventitreesima circa dieci punti sotto la media europea sulle competenze digitali
In Italia la quota dei laureati nelle discipline le discipline ai siti
è passata dall'uno e tre del due mila e diciannove all'uno e cinque del due mila ventidue quando a livello europeo si parla del tre novembre al tre a nove al quattro virgola cinque per cento
Quindi capite quanto siamo più indietro rispetto alle alla media europea
La l'altra a terza grande questione quella dell'accesso al credito guardate perché
Non se ne parla mai abbastanza ma ne serve anche per questo il fondo per la transizione che trovate proposto nel nel libro verde perché non è facile accedere al credito
E questo vuol dire ingaggiare i risparmi italiane
E gli istituti finanziari in una vera discussione su come possono finanziare e sostenere l'innovazione in Italia le imprese italiane perché sappiamo dove va a finire gran parte dei risparmi italiano
In grossi fondi altrove a sostenere magari start-up innovative in altri Paesi
La facciamo questa discussione portando tutti al tavolo per capire come i vari attori possono concorrere concorrerà all'interesse comune
La quarta questione
Che riguarda un po'la terza appunto perché vuol dire in sostanza crederci di più come paese è quella della è quella delle infrastrutture
è quella di come ci si sposta in questo Paese ma su questo non voglio infierire troppo abbiamo già detto negli scorsi giorni guardate che quando parliamo di infrastrutture intendiamo quelle materiali e immateriali
La connettività che è diventata fondamentale su cui siamo ancora così indietro soprattutto nelle aree montane le aree interne che sono quelle più a rischio di deindustrializzazione
Ma anche le infrastrutture materiali e cioè come si sposta il ministero che più indietro sull'attuazione del PNR R è proprio quello di Salvini quello delle infrastrutture quello dei trasporti e si vede questo ritardo
Capisco che il ministro abbia da occuparsi tutti i giorni di qualcos'altro anche oggi è tornato sul dibattito euro di altri paesi europei ma che facesse il suo mestiere
Perché abbiamo bisogno davvero di fare un salto in avanti da questo punto di vista e l'abbiamo bisogno in un Paese dove abbiamo appena appena scoperto che le strade provinciali subiranno un taglio di un miliardo il sette a proposito di come evitare lo spopolamento e la deindustrializzazione delle aree interne no
Allora su questo noi vogliamo fare un lavoro molto serio con voi
E lo vogliamo fare sapendo che l'Italia un'opportunità storica anche sull'energia pulita e rinnovabile di industrializzare le filiere delle rinnovabili di facilitare l'avete detto le autorizzazioni e guardate io non sfuggo all'autocritica
Bisogna fare autocritica perché è vero che quando si tratta di decidere la collocazione di un nuovo impianto fotovoltaico o eolico
Parte una discussione aspra anche con i nostri amministratori
Dobbiamo darci un metodo che non può che essere quello della partecipazione coi territori e dei territori
Per trovare l'interesse comune ma non per tornare indietro o per bloccare le rinnovabili perché quello è un pezzo di strada cruciale per l'indipendenza energetica di questo Paese
Altrimenti continueremo a dipendere dalle fonti fossili di gente come Putin e non lo possiamo accettare
E non è su questo voglio essere specifica e siamo timidi rispetto alla nel trattenere neutralità tecnologico nucleare non ormai siamo convintamente scettici non timidi convintamente scettici perché dove è stata percorsa quella strada i tempi e i costi di produzione sono lievitati a livelli incompatibili con il fabbisogno energetico italiano ti adesso
Allora per questo noi diciamo tecnologie già mature che prima lo diceva qualcuno non mi ricordo qui non voglio fare gaffe ma diceva guardate che hanno ridotto non mi ricordo se Leonardi Europa Intini ridotto del novanta per cento
I propri costi di produzione degli ultimi dieci anni possono essere messe a terra se facilitiamo le autorizzazioni puntiamo sulle comunità energetiche sono andato a trovarne una nuova bella Piacenza qualche giorno fa fatta dall'università cattolica nel suo campus
E gli incentivi ai pannelli sui tetti l'avrà fatte manovra sta proposta ovviamente il governo non ci ha voluto ascoltare
Ma una proposta forte la ripresa molte volte anche Romano Prodi incentivi alla posa dei pannelli sui tetti degli edifici industriali gli edifici agricoli e degli edifici commerciali che cosa ci vuole
Si aiuta un'impresa anche a risparmiare in bolletta come dicevo prima e al contempo voglio aggiungere la questione non voglio eludere neanche questa del fiscal Drag su cui è intervenuto
Prima Maurizio Landini anche su sollecitazioni Velardi è una questione vera dobbiamo occuparci della grande questione fiscale lo dico subito ne siamo disponibili occuparcene
Lo vogliamo fare anche perché è vero che il conto verso le imprese di questo governo è alto prima si citavano quindici miliardi perché è stata tolta Lace
Anche su questo ci sarebbe da è un è uno strumento di ricapitalizzazione delle imprese per cui anche questo mi fa dei danni
Mai ridati quindici miliardi quindi di questo vorremmo discutere con le associazioni di categoria perché così rischiamo che dal due mila ventisei finito il PNR R. non si vedono più gli investimenti necessari a fare andare avanti l'economia vuol dire andare in recessione
Bisogna essere chiari bisogna che questo governo fuori dalla propaganda lo dica ai cittadini
Oppure ci dica dove pensa di trovare quegli investimenti mente fa promesse anche a Trump di impegnare come sappiamo il cinque per cento dei nelle spese militari che vorrebbe dire quattrocentoquarantacinque miliardi nei prossimi dieci anni solo sulla spesa di difesa e di sicurezza
Ora vado a concludere su alcune ultime grandi sollecitazioni che abbiamo raccolto e che vogliamo consegnarci
Sulla sfida energetica il Sud può essere protagonista per noi Telve essere protagonista perché c'è una concentrazione importante di Ponti diciamo rinnovabili di cui potere
Costruire una lunga filiera produttiva altro che la centralizzazione che hanno fatto anche sulla sesso con questo governo che al contrario di quello che servirebbe invece proprio là dove i territori possono essere più utile a capire su quali filiere puntare su quali distretti produttivi puntare hanno fatto il contrario e lo diceva molto bene Mazzuccato ieri
Parlando della politica industriale non come sussidi a pioggia ma come volontà dello Stato di compartecipare Coco ostruire la crescita
Orientando la all'innovazione e alla sostenibilità permeano del lavoro delle pubbliche amministrazioni che ha lo scopo vanno rafforzate ha ragione anche su questo con delle nuove competenze e con delle nuove assunzioni
E chi è siano orientate a delle precise missioni Andrea prima l'ha detto a partire dalle partecipate pubbliche
Perché noi vogliamo immaginare una politica che ritorni a fare il suo mestiere
E che non è che siano l'economia e la finanza dare le direttrici di futuro ma che la politica sia quella che da l'Indirizzo e la missione e poi si lavori insieme componendo interesse anche diversi verso un bene comune collettivo
Questo è il punto da ristabilire anche nel rapporto con le grandi partecipate pubbliche
Ora aggiungo e aggiunse anche ieri Mariana Mazzucato l'importanza appunto del ruolo fiscale del fisco che può sostenere l'innovazione del fisco che può sostenere anche la sostenibilità
E a questo voglio aggiungere di nuovo passaggio di prima di Maurizio sui profitti perché guardate non possiamo accettare di stare in un paese dove la rendita è tassata meno del lavoro e dell'impresa vuol dire traduco che in Italia conviene di più avere un garage da affittarlo che non avviare un'attività economica una start-up dove vogliamo andare in questo modo vogliamo intervenire anche in questo senso
E dunque costa diciamo da questo punto di vista i crediti
Ne abbiamo immaginato anche la discussione sulla manovra aggiungo questo sono crediti d'imposta che vogliono sostenere insieme la formazione l'acquisto di macchinari tecnologici
Perché quello che ci chiedono l'impresa
E quello che funzionava in industria quattro punto zero riconosciamo in questa manovra al di là degli opposti schieramenti di provare a mettere a terra qualcosa che funzioni non come transizione cinque punto zero che è stata un flop ecco noi per questa discussione lo dico la maggioranza ci siamo
Ci siamo cioè non siamo qui
A voler fare uno scenario sperando che poi si auto avverino e siamo qui per lavorare anche dall'opposizione a evitare la deindustrializzazione a puntare sulla reindustrializzazione
Di questo Paese e puntare quindi anche su un modello nuovo senza il lavoro povero
Non ci torno perché avete già detto tutto prima
Ma noi insistiamo che ci son tre milioni e mezzo di lavoratori che sono poveri anche se lavorano per cui insistiamo sulla nostra proposta di un salario minimo che rafforzi la contrattazione collettiva faccia fuori contratti pirata e dica che sotto i nove euro allora non è lavoro mai sfruttamento e non deve essere legale
Il si stiamo sul fatto che serva che serva davvero una discussione su la legge sulla rappresentanza
Necessario indispensabile
E credo che anche le nostre altre proposte trattino in realtà di modelli organizzativi innovativi nell'impresa pensate la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario
Quaranta che dove le imprese la stanno sperimentando certo che non l'ha poi calare dall'alto uguale per tutti i settori non stiamo proponendo una via sperimentale che passa dei contratti
Ma perché perché dove la stanno implementando sta aumentando la produttività contro i suoi detrattori per cui andiamo a vedere bene sosteniamo questa nuova via ma quando dico flessibilità certo ma non a scapito della tutela del lavoro o del salario
Dico favoriamo l'innovazione dei modelli organizzativi e quando parliamo di salari tutela del lavoro non dimentichiamo il lavoro autonomo
La nostra proposta sul salario minimo e realtà si rivolge pure a loro così come ci stiamo occupando del welfare per i lavoratori e delle lavoratrici autonome che sono spesso finti autonomi non per volontà o che spesso vivono comunque delle condizioni di altissima precarietà
Ecco io ci vedo anche questo prima la UIL sottolineava come quei contratti pirata sono fatti tutti in dumping salariale
è questo che accade quei contatti sono fatti per produrre precarietà e ne dobbiamo invece sostenere la rappresentanza dei sindacati comparativamente più rappresentativi
Farlo anche seguendo il lavoro che le cooperative stanno facendo spesso su Walter Spy out a proposito di modelli innovativi non ce l'abbiamo un problema di dimensione dell'impresa in questo Paese lo dobbiamo affrontare palude affrontare con gli strumenti giusti
E senza pregiudizi e lo dobbiamo fare sapendo pure una grande verità guardate una cosa che abbiamo ci hanno raccontato molti imprenditori e che tante volte anche coi nostri governi prima è non è faccio una critica solo ai nuovi dico
Che con questi nuovi da tre anni sono lì ormai però dico che molto spesso le misure arrivate da Roma
Sono misure che sono tarate o sulla grande e non vanno bene alle piccole e medie imprese le microimprese che son quattro milioni questo Paese o viceversa si son tratte sulle piccole non fanno bene alla grande
Uso detto
E avvertono che è arrivata la lettera di di Donald Trump
E che annunciato darsi al trenta per cento per l'Unione europea
Ma sono definitive entrano in vigore dal primo agosto
Dal primo agosto allora io da qui esprimo tanto se aspettiamo che parli Giorgia Meloni esprimo l'auspicio che nel tempo da qui al primo agosto ci sia ancora il tempo per negoziare sventare una
Guerra commerciale che avrebbe conseguenze atroci sull'economia europea sull'economia italiana e sull'economia americana
Bisogna rivolgersi anche ai nostri alleati oltre oceano per far valere la loro voce contro questa follia autarchica perché non c'è un altro modo di definire una politica che farà soltanto male all'economia
Ora arrivo verso la conclusione ma capita che gli stimoli sono stati tanti
Io credo in fondo che sulla questione delle politiche noi dobbiamo fare politiche su misura delle esigenze delle imprese che sono diverso e delle dimensioni di impresa che sono diverse
Ascoltarle serve esattamente a questo a capire come dare risposte su misura di bisogni che sono diversi tra di loro questo noi vogliamo fare in questo percorso
E lo vogliamo fare avendo bene in chiaro che dobbiamo sostenere le aree interne montane di questo Paese
Ugualmente con politiche mirate a quei territori che non può essere la stessa cosa avviare un'attività economica in una comune dell'Appennino che io conosco così bene o in una grande città della pianura padana non è la stessa cosa
E bisogna riconoscerle fare politiche su misura
E da ultimo quello che ci serve credo
è un ancoraggio di puntare a un nuovo modello di sviluppo che non sia così insostenibile dal punto di vista economico ambientale e sociale e guardate che un modello in Europa c'è
Che sta funzionando la ricordato prima Bonaccini
In Spagna l'economia sta viaggiando bene e se lo fa è per quattro scelte fondamentali di Pedro Sanchez suo governo compresa Jolanda Díaz primo hanno messo a sedere imprese e sindacati in un tavolo fatte insieme
E ne sono usciti con un accordo che riduceva drasticamente i contratti dei precari
Sanno bene sanno bene lo dico a quelli che impazziscono quando noi diciamo che bisogna battere la precarietà in questo Paese secondo le il salario minimo c'è
E comunque l'hanno alzato del cinquanta per cento e questo ha permesso un recupero maggiore rispetto all'inflazione perché ha ragione chi dice
Chi dice che i contratti anche rinnovati in questi anni non hanno recuperato tanto quanto l'inflazione
Ma ha ragione Landini a ricordare che il pubblico ha dato il cattivo esempio perché è stato il primo in quei rinnovi a fare degli aumenti che di certo non arrivavano neanche vicini al diciassette per cento di inflazione che ha pesato sul potere d'acquisto degli italiani
E dico in Spagna
Hanno e sono intervenuti per il disaccoppiamento del costo dell'energia hanno investito sulle rinnovabili dieci anni fa erano messi come noi oggi l'energia apposta
Tre volte di meno
Rispetto alle bollette che ricevono le nostre imprese le nostre famiglie e la quarta che hanno attuato velocemente il Pnr R. senza perdere tempo per nove mesi parlando di modifiche solo perché non l'avevano scritto loro perché questa è la situazione con questo governo
Quindi ci sono modelli che funzionano
E io penso che sia giusto e abbia ragione chi dice
Che non possiamo non aver capito in questi anni quanto è stato devastante per l'economia italiana europea pensare di competere col mondo donna sull'innovazione sulla ricerca
Su come quell'innovazione magari fatte dai settori di ricerca e sviluppo di una grande azienda possano arrivare fino alla piccola media impresa la micro impresa
Che è il cuore pulsante della nostra economia ma fatta sulla svalutazione del lavoro delle tutele del lavoro e del costo del lavoro
è qui che noi dobbiamo imporre un cambio di paradigma e sono certa che lo possiamo fare a partire da un metodo prima è stato raccontato
Quello del patto per il lavoro e per il clima che mette a sedere tutti gli stakeholder istituzionali i sindacati le associazioni di categoria le banche i centri di ricerca le università
Guardate che quando si fa quello sforzo si discute anche animatamente però poi si prova a fare un passo avanti insieme ecco sicuramente una cosa che mi interessa quando chi qualcuno prima mi diceva potrebbe essere l'ha detto che una Cina detto Graziani uno spunto anche per come intendiamo andare al governo del paese
Ecco con un metodo così di ascolto di confronto e di costruzione di politiche che siano coraggiose ma che nascono dal confronto preventivo con le persone e le imprese e i lavoratori su cui quelle politiche produrranno nel fatto anticipare quindi quelle trasformazioni anziché farmi subire gli effetti ecco chiudo dicendo che per riuscirci c'è bisogno di una nuova stagione di queste politiche industriali che serve un grande un grande sforzo anche da parte nostra come partito democratico ma noi ci siamo non vogliamo esserci da soli ci rimettiamo al confronto con le altre forze
Politiche sociali che seguirà in questi mesi ma questo è un tassello essenziale dell'alternativa che ne proponiamo per l'Italia cinque priorità sulle dita di una mano sono le stesse che abbiamo presentato un poco meno di un anno fa
Alla festa Hermitage di Reggio Emilia e per noi si tengono insieme e sono la salute il diritto alla salute la difesa della sanità pubblica dei tagli dalla privatizzazione la scuola l'università e la ricerca
Le politiche industriali che servono ad accompagnare i cambiamenti digitali ed ecologici il lavoro dignitoso con le proposte che continueremo a fare su questo terreno e naturalmente la questione dei diritti sociali e civili insieme questa l'agenda che il Partito Democratico oltre per questa discussione e per costruire un'alternativa che lo vedrete con questo metodo davvero ci farà vincere battere queste destre tornare
A fare qualcosa di buono per questo Paese grazie buon lavoro