Tra gli argomenti discussi: Beccaria, Burocrazia, Civile, Giustizia, Italia, Penale, Procedura, Satta, Unione Europea.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 4 minuti.
09:30
Buongiorno a voi a quel giorno e che ci ascolta
Anno mille e più giorni oltre due anni e mezzo questo il tempo medio necessario in Italia
Per ottenere una sentenza definitiva di terzo grado in un processo civile o commerciale quatto volte la media europea
E quello che segnala la Commissione europea il numero suo specifico rapporto diffuso qualche giorno fa è un rapporto che fotografa efficienza qualità e indipendenza dei sistemi giudiziari dei paesi che appunto aderiscono all'Unione Europea
E l'Italia si piazza al terzultimo posto per la durata dei processi tra i venticinque Paesi monitorati
Peggio di noi quando solo la Grecia e l'alcova ci sia è una lentezza esasperante
Che costituisce una vera e propria la cosa che rallenta l'intero Paese perché intanto alle imprese scoraggia gli investimenti logora i rapporti sociali
Nel due mila ventitré il tempo stimato per la risoluzione delle cause civili e commerciali in primo grado era di cinquecento undici giorni contro una media europea i duecentoquarantasette per il secondo grado tocca attendere altri settecento tre giorni colto la media europea di duecentoquattro e con il terzo grado si arriva a circa mille giorni a fronte dei duecentotrentaquattro
Degli altri paesi
In parole povere l'intera durata dell'iter giudiziario d'Italia Mura quatto volte di più rispetto alla media europea
Per le cause amministrative poi le cose vanno ancora peggio la durata media al primo grado si attesta ai cinquecento novantacinque giorni cioè duecentosettanta giorni in più nella media europea
Stessa lentezza nei casi penali in Italia si risolvono in primo grado dopo circa duecentottanta giorni la media europea e centotrenta i seicentoquaranta giorni per il secondo grado
Centocinquanta lamenti europea e centodieci il terzo grado
Per volta di cose cittadino quando alla sventura di incappare nella giustizia italiana ha paura
Non tanto per la severità delle pene previste piuttosto per l'imprevedibilità e l'indeterminatezza del modo in cui viene amministrata la giustizia nessuno sa quando finirà un processo quanto costerà quando e come sarà rimborsato se mai dovesse risultare innocente o estraneo
Killer Beccaria nel suo Dei delitti e delle pene sostiene che la giustizia per essere efficace deve essere certa e rapida la certezza della pena ovvero la convinzione che il reato verrà punito
è più deterrente della sua severità
La rapidità cioè la polpetta della punizione rafforza l'associazione tra delitto e pena della mente umana rendendo la punizione più efficace
E così Beccaria critica la lentezza e l'incertezza del sistema giudiziario del suo tempo evidenziando come queste caratteristiche avvengano le pene inefficaci e ingiuste
E afferma che una pena rapida e certa e più giusta e utile perché associa immediatamente il perito la punizione e riduce l'incertezza e i tormenti inutili per il reo
Il guaio di Beccaria è che è molto citato pochissimo letto e meditato e in particolare da chi si assume il compito di fare le leggi e di applicarle
Sarebbe interessante sapere quanti parlamentari quanti magistrati anche quanti giornalisti hanno letto Beccaria
E anche un altro grande giurista e scrittore di cui quest'anno ricorre il cinquantenario della morte Salvatore Satta
Ci ha lasciato un vero e proprio capolavoro il giorno del giudizio che non dovrebbe mancare in ogni biblioteca degna di questo nome Marisa poi parleremo a risentirci
Salvo dove diversamente specificato i file pubblicati su questo sito
sono rilasciati con licenza Creative Commons: Attribuzione BY-NC-SA 4.0