La nota antiproibizionista

Come ho detto nella botta per la scorsa settimana la fotografia dei consumi di sostanza in Italia racconta una realtà ben diverso da quella che spesso ritroviamo nel dibattito politico o mediatico
Il consumo di sostanze da tempo non è più un fenomeno marginale o un problema che riguarda soltanto alcune fasce sociali l'evoluzione delle sostanze il loro consumo riflette trasformazioni culturali e sociali anche profonde si lega
Alle disuguaglianze sociali e la precarietà
Segnala un crescente disagio ma riguarda anche gli stili di vita e i contesti ricreativi e tuttavia mentre il quadro evolve i si complica
Le risposte della politica restano sostanzialmente immutate un esempio lampante del fallimento delle politiche proibizionista sulle cosiddette nuove droghe le nuove sostanze psicoattive MPS in Sierra
E le nuove droghe sono figlie dirette del proibizionismo ogni volta che una sostanza viene vietata ai laboratori clandestini ne sintetizzano un'altra chimicamente simile ma non ancora regolamentata
Sono decine quelle che vengono individuate ogni anno il risultato un ciclo infinito in divieti che sostituzioni
Nel quale le persone con sono prodotti non testati impotenti rischiose distribuiti sotto forma di polvere di compressi liquidi persino di prodotti apparentemente innocui come che sono sali da bagno o profumato e l'ambiente
Il consumo delle nuove sostanze psicoattive alimentato da diversi fattori tra i quali la facilità di reperimento anche online
La percezione errata sulla nuova legalità magari il desiderio di sperimentazione
E la mancanza anche di conoscenza sugli effetti sui rischi ma è anche figlio di un sistema che criminalizzano usare sostanze la repressione non ha ridotto la domanda la sono spostata verso mercati più oscuri e sostanze più rischiose
L'analisi delle acque reflue urbane per esempio indico una presenza crescente del move sostanze psicoattive su tutto il territorio nazionale
Il sistema nazionale di allerta rapida per le droghe in grado di identificare nuove sostanze per l'aggiornamento delle tabelle ministeriali ma Weber lo cita con cui le organizzazioni criminali sintetizzano nuove molecole per aggirare i divieti rende difficile un controllo efficace e insomma è il serpente che si morde la coda o ad una perenne estenuante rincorsa tra guardie e ladri
Mentre lo Stato insegue nuove formule chimiche per evitarle il mercato illegale dei codici di nuove e continua a prosperare alimentato la domanda e dalla mancanza di alternative sicure
La mancanza di studi approfonditi su ciascuna nuova sostanza rende difficile prevedere gli effetti sull'organismo trasformando poiché ogni ogni assunzione mentire un salto nel buio
E il rifiuto della legalizzazione cioè di una regolamentazione trasparente in insufficiente offerta di politiche di riduzione dei rischi e dei danni espone i consumatori ha conseguenze che possono essere anche gravi
Il paradosso insomma è evidente
La legge che dovrebbe proteggere la salute pubblica crea un contesto in cui chi consuma lo fa al buio senza informazioni chiare senza garanzie sulle sostanze senza strumenti per ridurre i rischi
Non è l'uso in sé a produrre danni più gravi ma proprio la clandestinità che lo circonda
Lo Stato che punisce invece di proteggere nuove deroghe vecchi divieti il vero problema dunque il proibizionismo in chi difende questo modello sostiene di voler salvare i giovani ma in realtà li espone al pericolo che assume una sostanza senza conoscerne la composizione e vittima del mercato nero ma soprattutto di politiche che hanno reso impossibile qualsiasi trasparenza
E con le politiche proibizionista e a vincere non sono le persone nelle famiglie nella società vincono le organizzazioni criminali che grazie ai divieti gestiscono mercato multimiliardario
I governi esibiscono i dati della repressione degli arresti dei sequestri ma non affrontano il nodo vero la domanda non diminuisce e non diminuirà mai perché l'uso di sostanze accompagna l'umanità da sempre
Le persone non smettono di usare droghe sono perché sono vietate semplicemente le usano in modo più pericoloso sia quelle vecchie e quelle nuove
I governi continuano a combattere la loro guerra alla droga
Raccogliendo una sconfitta dietro l'altra Benaco mafia intascano i profitti enormi con cui possono anche inquinare e corrompe la società e in mezzo a pagargli presso ci siamo non ci sono i cittadini ci sono i consumatori i loro familiari l'intera collettività
La guerra la droga come come ho detto e ripetuto da più parti non solo io diventi inesorabilmente guerra alla realtà alla ragionevolezza alla scienza insomma diventa guerra alle persone
La domanda è vogliamo lasciare che la criminalità continua a gestire questo mercato ad arricchirsi maniera chiusura il smisurata
O vogliamo governare il fenomeno in modo razionale ed efficace basato sulle evidenze rispettoso dei diritti e dell'autodeterminazione delle persone orientato alla salute dei cittadini e alla loro sicurezza
Quella vera non quella esercitata con la repressione e il carcere