Presentazione del libro di Donatella Stasio "L'amore in gabbia. La ricerca della libertà di un reduce dal carcere" (Castelvecchi)

Una sera benvenuti a tutti benvenuti al Teatro Manzoni
Questa sera per risentiamo libero particolarmente devo dire interessante perché affronta tema rilevante come quello della vita carceraria tutti quanti
Tendiamo sempre a dimenticare anche se è proprio da come sono le carceri che si può giudicare il grado di civiltà di un Paese ma mi sembra che lo dimentichiamo troppo spesso l'autrice Donatella Stasio Donatella oggi sarà chiamato un duplice compito perché dovrà fare anche la conduttrice
Infatti per un mancato incasso Rodi agende Simonetta Fiori non è più potuta venire come era inizialmente programmato per cui Donatella cd condurrà anche nel corso di tutto quanto il nostro incontro il libro lo vedete qua e lo potete comprare poi fuori è un libro che vi consiglio di leggere perché
In particolare in questo libro soprattutto per le sensazioni che può trasmettere raccontarlo diventa in qualche modo diciamo inutile ci aiuterà però a capire anche l'intensità delle pagine
Patrizia Punzo un'attrice che ringrazio che se diplomata alla Civica Scuola d'arte drammatica del Piccolo Teatro di Mila no ha lavorato con Anatolij Vassiliev Luigi Squarzina
Jonathan Miller
E senza dubbio anche dalla sua capacità dipenderà il grado secondo me di comprensione dell'intensità di questo volume che è un secondo viaggio all'interno del carcere da parte di Donatella Stasio perché non si può non ricordare il viaggio nel carcere fatto con la corte costituzionale e il volume che avevamo presentato proprio qua insieme
Al presidente emerito Giuliano Amato però non perdo altro tempo e chiamo qua Donatella Stasio e Patrizia Punzo
Oggi invece grazie sera tutte a tutti Bell avete sentito io stasera devo fare di necessità virtù
Perché devo fare l'autrice e anche la conduttrice quindi spero di esserne all'altezza
Devo dire che ho accettato di svolgere questo doppio ruolo anche perché quella di stasera sarà una presentazione particolare diversa da tutte quelle che ci sono state finora e che veramente mi hanno dato tanti spunti mi hanno offerto tante riflessione perché per la prima volta da quando è uscito questo libro alla fine di gennaio ci sarà qui con me al mio fianco Gianluca il protagonista dell'amore in gabbia
E poi ci saranno degli ospiti due ospiti
Straordinaria quindi sento legata anche dico la verità da un sentimento di affetto e sono alla magnificare Trichet dell'università Sapienza di Roma Antonella Polimeni e Fabio Cavalli regista nonché fondatore del Teatro Libero
Di Rebibbia ma voglio ricordare che Fabio Cavalli a tra le varie cose anche diretto insieme ai fratelli Taviani Cesare deve morire premiato con l'Orso d'Oro a Berlino nel due mila e dodici
E anche diretto il bellissimo film ma della corte costituzionale
Sul viaggio nelle carceri nel due mila e diciannove a Brera e mi raggiungeranno qui sul palco dove c'è già Patrizia Punzo
Che mi darà voce come autrice leggendo alcune pagine del libro a cominciare da queste
Roma undici ottobre due mila ventiquattro diciotto e trenta
Caro Gianluca felice di ritrovarsi dopo vent'anni
Ho ancora bisogno del suo aiuto
Ho accettato di scrivere un libro sull'amore in gabbia il diritto all'affettività e alla sessualità negato in carcere
Nel due mila sette avevi da poco finito di scontare la sua pena già ci capitò di parlarne e ora vorrei riprendere quel filo hanno darlo con altri per raccontare che cosa significhi nella vita di un essere umano tenere in gabbia insieme al corpo anche la mente il cuore chiudere tutto a doppia mandata e buttare la chiave
Dentro ma anche fuori dal carcere
Abbiamo imparato che chi non è capace di Sillabari l'alfabeto il motivo perché non è stato educato a farlo o perché gli è stato imposto di controllarsi può diventare pericoloso
Nel deserto della comunicazione affettiva cresce il gesto violento e imprevedibile
Si fanno strada la paura la paranoia l'aggressività il senso di possesso la violenza contro di sé o contro gli altri e queste pulsioni spesso deflagra non in reati
Come il femminicidio
La vita di relazione ne ha profondamente segnata a volte in modo indelebile micidiale
La desertificazione affettiva è un danno alla democrazia perché impedisce di costruire una convivenza compatibile con i valori che ci hanno consegnato le madri e i padri costituenti
A partire dal rispetto ed alla libertà e noi purtroppo siamo sempre meno liberi e sempre più prigionieri
Eppure su questo deserto continuiamo a chiudere gli occhi
Complici o semplicemente distratti
Chi fatica aiutarmi a far riaprire un abbraccio Donatella
Milano dodici ottobre due mila ventiquattro tre e cinquantanove ciao Donatella probabilmente devi avermi sentito in qualche modo sono mesi che cerco di capire per quale motivo penso a quel periodo e mi dico che ho voglia ma tanta voglia di raccontare onestamente qualcosa come se provasse il desiderio di liberarmi di un peso mai definitivamente emerso
Una parola che mi viene spesso in mente brutalità è strano comincia così giovani mi sentissi brutalizzato dagli eventi della mia vita e dalla loro natura e come l'incarcerazione fu il colpo di grazia il fendente che mi decapitò
Oggi alle volte dico per fortuna altrimenti sarei morto
Alla fine in qualche modo qualcuno o qualcosa di me o in me morì davvero ma forse per darmi una possibilità quella di decidere se rinascere o meno
La vita in carcere è stato una specie di rituale fatto di privazioni e abusi e quel dolore così denso che provavo mi diede fuoco lo ricordo bene
Tirare fuori questa roba
Forse io posso aiutare tema tu puoi aiutare me magari e la costellazione giusta il momento giusto per farlo
Sentiamoci quando vuoi
G
Roma dieci novembre due mila ventiquattro diciassette tredici Caro Gianluca ho letto e riletto le tue parole anche in vista di quando ci vedremo vorrei dirti subito una cosa
Capisco e sento in praticamente quello che mi scrivi ma dovrà anche alzarti su tanti aspetti che magari consideri noiosi fastidiosi soprattutto dolorosi forse troppo dolorose
Ti prego di dirmi sempre se e quanto questo modo di procedere ti urtati ferisce o quando non ti senti pronto ci torneremo in un secondo momento perché abbiamo tempo
Ma è questo il modo migliore di procedere nella giusta direzione ti ringrazio tanto Donatella Milano undici novembre due mila ventiquattro ventitré zero nove ciao Donatella sto facendo questo lavoro Conte in piena coscienza se solo la mia storia fosse utile in qualche modo a risvegliare un sentimento da qualche parte a qualcuno mi sarà valso il gioco
Negli anni questa storia ha avuto talmente tante versioni tutte buone per proteggermi che oggi il grande esercizio sta quasi nel ricordare la verità è quello che sto facendo ricordare con cura
E non sento nessun limite nel fatto anzi sto colmando un grande vuoto fatto di Paure e pregiudizi silenzi e Bugie che è durato troppi anni
Scrivimi farmi pure le domande che ritiene più utile a procedere notte G
Quando
Questa stanza no un più
Ma a
Fini quando che RC
Questo sono scritto una mesi
Io non c'è sono comprato chiesti
Abbandonare
Ecco il cielo in una stanza il cielo
Ha molto a che fare con questa storia
Do vedrete strada facendo intanto invito sul palco Antonella Polimeni Fabio Cavalli e Gianluca
Bene non posso che cominciare da Gianluca perché questa appunto per luglio una prima assoluta
Quindi a beneficio di chi Gianluca non lo conosce perché non ha ancora letto il libro spero che lo legga
Vi racconto brevemente la sua storia correggimi naturalmente Gianluca nasce nel mille novecentosettantacinque a Quarto Oggiaro una periferia
Di Milano abbandonata degradata malfamata che negli anni ottanta novanta diventerà una delle maggiori piazze di spaccio delle nuove droghe
E anche di traffico darmene
Nasce in una famiglia di operai di persone perbene
è l'ultimo di tre figli i due fratelli sono due gemelli e sono nati in nove anni prima di lui
A sei anni Gianluca rimane orfano del padre questo evento segnerà in una maniera drammatica la sua dignità finite le elementari comincia ad assimilare
Sempre di più i codicilli nella strada soprattutto i codici criminali e a diciassette anni entra per la prima volta in carcere al Beccaria
Voglio subito dire una cosa la storia di Gianluca non è una storia di crimini efferati è una storia di criminalità comune
Una storia di droga una storia
Di periferia appunto una storia di povertà economica e soprattutto di deprivazione affettiva una storia come ce ne sono tante intorno a noi se solo riuscissimo ad aprire gli occhi e a guardarle e proprio per questo io ho scelto questa storia la sua storia anche perché la storia di Gianluca
In qualche modo la storia del novanta per cento delle persone che stanno in carcere e che vengono dalle periferie del mondo
Ecco Gianluca brucia l'adolescenza e la giovinezza nelle carceri perché per dodici anni con piccolissime interruzioni entra ed esce quando esce torna a fare quello che faceva prima peggio di come lo faceva
Prima loro lo mettono anche in carceri di massima sicurezza come Busto Arsizio s'e Fossombrone a contatto di mafiosi
Anche di terroristi e poi l'ultimo tratto di strada fortunatamente lo fa a Bollate che da poco diciamo era nato come carcere sperimentale già questo ci dice molto sullo stato delle carceri c'era un carcere che avrebbe dovuto interamente attuare i principi costituzionali da Bollate esce definitivamente a ventinove anni nel due mila e quattro io lo conosco lo incontro l'anno dopo la sua è stata una delle tante voci di detenuti ed ex detenuti che io avevo raccolto in forma anonima per un libro sul carcere che appunto stavo scrivendo
In quel periodo questa volta invece Gianluca e Gianluca non c'è un nome di fantasia non c'è uno pseudonimo a ripararlo
Avrebbe potuto chiedermelo non lo ha fatto in fondo sono passati vent'anni da quando è uscito dal carcere da dieci anni è un imprenditore
Di successo o che nel settore io lo definisco del benessere del corpo e della mente
è una persona che ha ha una casa
Abili gli affetti è uno che ce l'ha fatta come si usa dire quindi avrebbe potuto continuare a farsi su i fatti suoi e invece ecco che io ripiomba o nella sua vita a distanza di quasi vent'anni
E così mi chiedo di aprirmi la stanza dei suoi ricordi
Dolorosi e Noemi risponde con quella quelle mail che avete appena sentito spiazzanti mani Spiazzi era molto nel corso del lavoro che abbiamo fatto insieme in sostanza di
Dice
Il passato non passasse uno lo continua a tenere chiuso in una stanza al buio la stanza la devi aprire devi farci entrare il cielo e quindi la luce
Ecco io però ti vorrei chiedere subito Gianluca di ritornare a quel momento e dispiegare tu
Perché hai deciso come dire di aprire tu quella stanza e anche di farmi entrare se poi quella che tu ipotizzare i potessi essere una costellazione la costellazione giusta effettivamente si è rivelata tale
Beh il passato come le descritto adesso ricorre no quindi
Quelli per come l'ho vissuto io nel suo nella sua linearità
è diventato una specie di zavorra ad un certo punto non sono i pensieri e gli eventi si fissano no e quindi nel momento in cui cerchi appunto di quello che ho fatto io no voi sono delle strategie automatiche comunque il fatto di nascondere incamerare in qualche luogo segreto del nostro cervello non so sistema limbico su qualche parte in modo che non posso più riemergere magari quel pensiero e realtà
è un ma è una finzione ciò ad un certo punto nemmeno i pensieri vogliono rimarremo incarcerati come tu non so come chiunque si possa dopo senta desidero direbbe per ribellarsi a questa logica e quindi nei vent'in questi venti anni che sono passati comunque
Non lo so c'è c'è sempre qualcosa che riemerge norma alle volte sono delle sensazioni non so un'intuizione rispetta quello che sta vivendo tutto presente
A diciassette anni quando sono entrato in carcere
Era un analfabeta emotivo cioè non avevo la minima
Idea di cosa significasse avere un'intelligenza emotiva e quindi il carcere non ha fatto niente altro che alimentare
Abbracciarmi no nelle mie anzi nelle mie angosce
In quelli che io allora vivevo come dei vuoti no delle assenze non sa del
Non sono il meccanismo delle lì l'ideazione dell'abbandono e via dicendo
E e quindi per quanto io abbia poi per fatto il mio percorso di vita no mi sono formato studiato sono diventato un professionista stimato eccetera eccetera che amo molto minore quello che faccio sì è vero o ritrovato diciamo un me stesso che però senza senza accogliere nei nostri il passato penso che debba essere un'energia potenziale del presente no quindi il presente deve essere verticale seno alla fine diventa uno strascico di qualcosa che ti che ti porti dietro
Per quanto riguarda il se se quindi questa sì questo diciamo coincidenza
Bella questo questo sì questa sincronia del fatto che i miei scritti in quel momento in cui ero ha citato da questi pensieri
Ricordo che in particolar modo condividevo con un'amica in quel momento questa mia citazione dicevo proprio sento il desiderio di rivisitare
Quei momenti devo approfondire qualcosa c'erano tanti aspetti che erano diventate delle fissazioni quindi non un'emotività transitoria proprio un sentimento fisso
Di disturbante ecco questo penso che il lavoro che ho fatto insieme al testo è stato un specie di atto di cura mi viene da dire non volontario cioè nel senso non cercato ma probabilmente nel momento in cui mi fatto questa richiesta
Ho lasciato che accadesse semplicemente e tutto il lavoro che abbiamo fatto insieme mia
Da una parte distrutto da una parte riedificato cioè
Lo sai l'abbiamo vissuto insieme o o più forte pianto come un bambino come probabilmente no non non mi ero mai concesso di fare nei momenti in cui sperimentano quelle cose perché erano era il mio modo non so
Violento eccessivo di dividere la mia vita per sentire qualcosa ok
Però insomma non funziona benissimo così adesso da uomo più
Maturo
Non so mi rendo conto punto che rischia di diventare un peso il passato
Grazie grazie Gianluca allora
Allora io sono una ragazza cresciuta negli anni settanta e sono cresciuta con uno slogan una importante in cui continua a credere il personale eh politico
E infatti la storia personale di Gianluca una storia di amore in gabbia
è una storia che ci costringe a guardare una storia più grande di cui protagonisti siamo tutti noi
Ed è la storia almeno su questo io ho voluto accendere un riflettore la storia
Delle regressioni democratiche che purtroppo infestano da decenni il mondo scusatemi un inciso ne parlavo giorni fa è presente qui presidente emerito Lattanzi meno
E già la Corte costituzionale proprio in occasione del viaggio della corte nelle carceri no in un comunicato del presidente facevano riferimento il presidente fece riferimento a questi venti che soffiavano no in Europa
Soprattutto
E quindi regressioni democratiche spazi di libertà che si restringono e diciamo governi democraticamente eletti che però interpretano il loro potere come potere assoluto che sono intolleranti ai limiti alle ad ogni forma di controllo e che anzi hanno l'ossessione del controllo sulle persone e sulle istituzioni e quindi questo per dire che la storia di Gianluca è una storia politica è una storia sul senso politico dell'amore in una democrazia all'amore
è un aspetto fondamentale dello sviluppo della personalità
Ma è anche un aspetto fondamentale Pirri il pieno esercizio delle libertà perciò la motivazione affettiva dei corpi
è uno di quelli ostacoli di cui parla la nostra Costituzione ostacoli alla piena partecipazione alla vita democratica si traduce in una mutilazione
Della democrazia e quindi in un danno alla democrazia
Magnifica retribuisce noi ci siamo conosciute appunto lo ricordavamo prima a dicembre del due mila e venti in pieno corretta e lei poco prima si era insediata ufficialmente
Come lettrice io le propositivi venire di partecipare a una serie a un ciclo di poter casta della Corte Costituzionale all'epoca ero la responsabile della comunicazione della corte costituzionale
Un ciclo gli incontri con il mondo della cultura lei accettò subito e venne a registrare un podcast scegliendo come tema
Le disabilità e i diritti delle persone fragili che non sono affatto diritti fragili come lei stessa sottolineo Manzi
Richiedono uno sforzo della Repubblica proprio per eliminare gli ostacoli di cui parlavo prima
Che non consentono di renderli effettivi
Nel suo discorso che aveva fatto poco pochi giorni prima all'università come lettrice lei citò un brano tratto dalle lettere a Lucilio di Seneca che voglio leggere
Dice
Che sono infatti un cavaliere un liberto uno schiavo sono solo etichette create per via dell'ambizione o dell'ingiustizia
Si può ben salire fino in cielo anche se da un cantuccio solleva ti allora lei aggiunse che chiunque deve essere messo nella condizione di poter toccare il cielo
Allora mi chiedo che cosa ha pensato quando ha letto la storia di Gianluca che è stato messo nella condizione di potersi sollevare non di toccare di sollevare verso il cielo solo a ventinove anni quando hanno cominciato a considerarlo come persona tutta intera nella sua dignità appunto di persona no ecco proprio
Questo è e il punto perché quando ho letto la storia di Gianluca Provenzano dove fosse la sintesi più potente del valore della dignità come detto Donatella perché la possibilità di essere visti come persone intere persona non definita dall'errore da un limite da una condizione proprio e questo però il riconoscimento che il libero libera non è in realtà la libertà in sé immane
Ed è proprio in questo che vini richiamando la nostra Costituzione che l'articolo tre
Trova la sua più alta traduzione cioè il compito della Repubblica e dunque di tutte le sue istituzioni
Di situazioni istituzioni educative culturali sociali non è solamente quello di garantire diritti ma di rimuovere gli ostacoli
Che impediscono a ciascuno di poterlo esercitare in maniera piena e quindi quando citare punto sane gareggia
L'ha già riportato e Angelo lo feci perché credo profondamente che il sapere se proprio cui esso una forma di elevazione accessibile anch'è una spinta andare a guardare oltre alla condizione in cui ci si trova ma quella spinta evidentemente non può essere affidata sulla mente al coraggio individuale
Deve essere sempre accompagnata dalle istituzione da una comunità che riconosca il la possibilità di sollevarsi quindi le università in questo senso
Hanno proprio una funzione di giustizia sociale vogliono definire così sono dei luoghi in cui la conoscenza e non deve essere solamente prodotta o trasmessa ma deve essere condivisa resa accessibile
E soprattutto a chi ne resta esclusa l'allora quando una persona fragile richiamando sempre
Il tema delle dicembre ventuno una persona detenuta si può può studiare si può formare può essere accolta in un percorso universitario ciò che si costruisce non è solamente distruzione cittadinanza
E allora e quello che stiamo facendo col mio insediamento abbiamo istituite in sapienza del polo universitario penitenziario che appunto è attivo dal ventuno oggi segue una sessantina di studenti che sono iscritti i nostri corsi di laurea l'ottanta per cento
Frequenta giurisprudenza grazie
A un progetto che che è chiamato lezioni per Rebibbia e che porta ai nostri dottorandi e i docenti all'interno del carcere per loro tra l'altro abbiamo realizzato un un'aula multimediale un un sistema di tutoraggio un bonus libri un servizio di orientamento e questo è stato
Possibile grazie alla collaborazione con il Garante regionale col nostro Ente Regionale del diritto allo studio che c'ha seguito ma
La cosa più importante qui lo voglio sottolineare che richiamiamo studenti detenuti perché loro sono degli studenti
Della sapienza sono parte
Della nostra comunità e attorno a questa esperienza tra l'altro si è sviluppata anche una rete straordinaria di terza di quarta missione progetti teatrali e laboratori di cultura dei percorsi
Di salute di architettura di educazione tra l'altro c'è un un il modulo o dal modulo per l'affettività la maternità che un progetto
Che porta avanti Terenzo piano nel carcere femminile di Rebibbia anche frequentato ogni giorno da madre e figli ha un progetto per il Teatro necessario
Che ha coinvolto duecentotrenta dei nostri studenti di sapienza trenta ex detenuti
Mille studenti delle scuole e cinquanta operatori sociali del nostro dipartimento con pisana Posocco sulla del nostro dipartimento di appresta che sta per Architettura e Progetto anche sta seguendo sta seguendo il progetto e quindi vada chiudere quando ogni volta che questi mondi questi mondi si incontrano allora qualcuno si solleva questa è l'essenza bene
Farle incontrare Marco Cipriano perché non è così facile Fabio Cavalli toccare il cielo in carcere
è un'utopia perché in carcere
Carcere mortifica la dignità delle persone e la vicenda dell'affettività del diritto all'affettività dei detenuti da cui parte questo libro
No una un diritto che è rimasto veramente congelato per quindici mesi
E che anche dopo di fatto in attuato perché su cento ottantanove carceri nemmeno dieci hanno ancora predisposto le cosiddette stanze dell'affettività
Ecco quella vicenda appunto con ferma questa cosa qui il carcere dovrebbe produrre libertà e sicurezza e invece produce recidiva criminalità e ultimamente morti se va bene produce reduci reduci
Come nel caso di Gianluca per i quali comincia come dire un altro calvario ecco chiedo anche a te ci diamo del tu perché tanto non possiamo non ci riesco ad atti del e quindi
Anche a te chiedo la storia di Gianluca di questo reduce dal carcere che pensieri sia
Suscitato
Ma dunque
Il problema è che di fronte a un reduce
La mia testimonianza è quella di una persona che si già vent'anni e passa frequenta quel luogo ma cittadino libero nessuno può dire se veramente partecipe del mondo del pena se non ha passato almeno una notte
Dentro una cella dove
Di fuori non possiamo che essere dei testimoni possiamo riconoscere l'umanità dell'altro ma quello che accade quando scende la sera noi non lo possiamo immaginare e ho una grande ritrosia
A mettermi al posto di qualcun altro per giudicare che cosa significa essere reduce
Io
Però non so se mi è consentito vorrei cavarmela un po'parlando di letteratura
Tre
Non lo sono nell'enorme riguardare male ma io ho in mano un libro uno e al faccio non
Parlare di ciò che ho in mano no
No anche perché se qualcuno vuole comprare se qualcuno vuole leggere un minimo di consiglio per l'acquisto
Ha dato allora adesso io no cioè siccome è un momento molto difficile per il mondo della pena al mondo del carcere appena uscito una circolare che potrebbe segnare proprio la fine io penso spero che se ne parlerà se ne sta parlando a livello parlamentare e di associazionismo in queste ore e nei prossimi giorni una un provvedimento perché potrebbe segnare la fine di ogni attività di carattere trattamentale ivi compreso io un segno insomma seguo dei lavoratori a Roma Tre porto i miei studenti dentro io so già dal primo di gennaio non so se contro portare i miei studenti di Roma Tre all'interno del penitenziario se non l'ho mai fatto
Se non si chiarisce il significato chiaro per inciso di questa nuova circolare ma
Tornando sul libro allora io ho letto il volume hanno e lo annoverato tra quelli testi che mi piacciono molto e che è anche un po'mi fanno innervosire
E l'ho paragonato a due opere io amo tantissimo quindi stia tranquilla Donatella Stasio che comunque vale la pena di comprare
Tomasi di Lampedusa Gattopardo
Perché paragonabile al al volume della Donatella Stasio
Perché anche nel Gattopardo chi lo conosce bene insomma che dalle
Dovete ricordiamo famosa frase non ho
Tutto cambi perché niente è finalmente
Che è la parte dimostrativo politica quella che Giorgio Bassani quando dice Massi pubblichiamo lo
Però aveva dei dubbi
E poi c'è la parte narrativa allora delle due parti questo volume si divide esattamente se va bene queste due paia
Una parte narrativa squisitamente letteraria che a me appassionato e una parte invece dimostrativa che
Che mi costringe a pensare
Mentre io che non sono per niente per brechtiano quando leggo vorrei immerge in una storia meravigliosa anche dolorosissima però meravigliosa
Il secondo esempio un altro autore gramo che ho portato in scena e la sonata a Kreutzer il stock sotto
Al pari del del del del Gattopardo anche in questo caso noi abbiamo una parte narrativa
Chi fa volare con la mente del problema della gelosia del femminicidio del tormento dell'amore
Del maschilismo della Russia di di quegli anni che poi Santa di sviluppo e l'ho adattato in Italia oggi è praticamente siamo più o meno lì
Tutta invece la parte di cui poi Tolstoj dovrà scusarsi nella Lettera che lui scriverà alcuni anni dopo la pubblicazione in difesa
Della Sonata Belluschi
E cioè tutta la parte che dimostra quali sono le cause le ragioni le vie di fuga politico sociali al problema
Della tormento dell'essere umano di fronte all'amore al desiderio
Allora
Cioè questi due esempi quindi mi raccomando leggetelo perché sono sto paragonandolo a cose importanti ma c'è un'altra tematica fondamentale che a me a me ha colpito e che accomuna Tomasi di Lampedusa Tolstoj e Donatella bene anzi che l'irrompere che è l'irrompere del problema della sessualità
All'interno della lettera tu
Chi conosce il teste che ho citato compreso il suo che però non era sono
Tutti lo hanno ancora letto
PA si ricorderà
Che il per che non c'è nulla di più forte in Fabrizio che l'impulso sessuale
Sto parlando di Tomasi di Lampedusa non c'è nulla di più forte la il motore spesso di dei Sonata a Kreutzer è una esuberanza sessuale frustrata caotica che spinge fino posti al centro di un brutale all'omicidio al femminicidio
Beh io qua dentro o
Fitto del torpido e mi è piaciuto tank
Grazie si potrebbe dire la stessa cosa della sentenza della Corte Costituzionale sulla fertilità perché anche lì c'è la sessualità o no quindi del torbido bene adesso sentiamo una canzone
Incerto
Il
Otto
Invece sera formula non sempre una facciata pronti cioè sì CIA
Cioè sera guarda tu
Friedrich o
Torna Serra c'è altro
Brindisi sentito anch'io dei punti la
La teca
Dentro
A
Il la
Che
In giro
Comune
Tre
Ma no
Prima
Gigi
Amanti
Uno uno Ross
Che è la vita
C'erano dentro
Non ci in sincero Luigi la come ogni pomeriggio disavanzo dopo una lunga al massimo gialla per Quarto Oggiaro insieme a Gianluca ci aspetta
La casa è ordinata e pulita le pareti tappezzate di foto di figli e nipoti Edusei è proprio come la descrive Gianluca
Mi colpisce soprattutto il sorriso ampio generoso luminoso
Un sorriso che spesso diventa risata sonora quasi un intercalare persino nelle curve più insidiose della vita che racconta
In realtà il suo non è un vero e proprio racconto fruito disteso Luigia non è abituata a raccontare nessuno glielo chiede mai
Il suo è un insieme di risposte gentili ma Brady alle mie domande e di qualche riflessione che fa a voce alta
Eravamo innamorati sospira ma poi il tumore se l'è portato via
è stata dura
Mio marito un po'si vergognava di guadagnare meno di me ma è stato sempre un bravo lavoratore sia come muratore sia come infermiere
Quando è morto mi aspettavo un aiuto ma nessuno è venuto a bussare alla mia porta per dargli una mano eppure ero rimasta sola con tre figli
Nello Stato nei parenti mi hanno mai chiesto come facessi da sola
A mantenerli
Mio marito ed io non abbiamo studiato ma abbiamo sempre lavorato sodo perciò abbiamo potuto permetterci una casa con tre stanze invece che con due eravamo poveri e questa era la zona più economica dove poter vivere
Quarto Oggiaro è un quartiere malfamato in effetti mi chiedo perché non me ne sia andato ad abitare da un'altra parte
Se anche avessi voluto non ha mai avuto il tempo di pensare a risposa mi e poi un altro uomo non avrebbe saputo guardare i miei figli come ricordavo io
Ho avuto una vita difficile vero ma ho sempre cercato di rimanere in piedi
Quando ho capito che Gianluca aveva preso una brutta strada
Andai a parlare con un carabiniere in pensioni qui vicino mani rispose che non poteva fare nulla per aiutarlo
Io cercavo solo qualcuno che gli parlasse
Ma lui non ha voluto intromettersi
Non avendo gli strumenti per farlo da sola e neanche per capire stavo fuori sedici ore al giorno
Dovevamo sopravvivere
Bene allora abbiamo sentito prima la bellissima canzone di Enzo Jannacci Vincenzina e la fabbrica uscita parlato nello stesso anno in cui è nato Gianluca anni novecentosettantacinque la vicentina della nostra storia si chiama lui già l'avete sentito è la mamma di Gianluca e ha un ruolo importantissimo appunto in questa storia grigia nasce nel mille novecentoquarantatré e da genitori operai che sono venuti dal Sud
è una semianalfabeta non ha finito neanche la alle scuole elementari perché dovuta andare subito a lavorare e a quattordici anni già lavorava in fabbrica
Sposa Lucca altri figli ma rimane vedova a trentotto anni
E da quel momento letteralmente per sopravvivere deve lavorare giorno hanno per lei non esiste altro che la fabbrica proprio come dice come canta Jannacci e non sa che la vita giudici fabbrica non è la vita
La sua comunicazione affettiva si spegne sempre di più e sprofonda in un vuoto il motivo in cui trascina anche Gianluca
Preferisce del vuoto emotivo parliamo dopo
Lei nel bel libro proprio di Simonetta fiori e di Maria Novella di educarli appassionate in cui le dedicano un capitolo
Lei racconta che suo padre era medico e lavorava nelle periferie con il dolore e la miseria di chi vive ai margini e lo stesso ha fatto lei come medica prima come lettrice ancora non prima
Continuo a fare il maialino applichiamo continua a fare il Mella media nell'America come lettrice ma voglio dire in generale come donna per l'attenzione che ha sempre avuto alla cura delle persone
Fragile lei conosce la povertà e anche le nuove la nuova povertà in aumento purtroppo in tutte le sue sfaccettature lei sa bene che la povertà economica il fonte di povertà sociale educativa affettiva anche se l'analfabetismo affettivo va detto è trasversale a tutte le classi
Sociali e sa anche che le famiglie monogenitoriali sono quelle più esposte a questa povertà soprattutto quando l'unico genitore è la madre cioè una donna come nel caso di Luigi sì ai quante ne ha incontrati di tanto nella sua vita tanti allora intanto la storia di Luigi avere mi ha veramente colpito mi ha toccato perché rappresenta diciamo compravano distillato
Delle forme più dolorose insieme più nobili pieno della fragilità no
Perché la povertà vissuta vissuta con dignità una donna che senza istruzione come ricordato
Ha costruito comunque tutta la propria vita sul sul lavoro ma che solitudine fatica hanno isolato in maniera affettiva e di donne così ne incontro tante perché incontro delle madri sole che si si trovano a reggere
Tutto il peso economico emotivo che la famiglia madri di figli disabili questo nelle
E attività di di medico
Donne che appunto spesso senza strumenti per per chiedere aiuto finiscono poi per chiudersi in un silenzio in un silenzio di sopravvivenza perché non
Non riesco a definirlo diversamente incontro di queste di queste donne le figlie e i figli in aula quando faccio ricevimento studenti perché di situazioni
Di questo tipo purtroppo ne esistono
E lei ricordato la povertà non è mai solo economica no perché sociale educativa
E culturale poi affettive quando manco risorse vengono spesso meno anche le relazioni quindi la casa e fatica
La scuola alla scuole lontana l'università è un uomo che appunto non è per noi e allora torno e quindi che il concetto di di cura deve entrare in quelle che sono le politiche pubbliche cura
Non letta solo come assistenza ma come prevenzione come capacità di andare intercettare la fragilità prima che questa fragilità diventi ineluttabilmente esclusione ed è questo ecco
La
Vivere la la professione medica
E quindi aprire la cura come nel DNA
Mi
Mi fa leggere anche il modo di intendere università e il mio ruolo direttrice quindi come quelle periferie che tu mio padre l'inizio della sua carriera di di medico attraversava vere curare
Il dolore appunto dei dei più poveri anche l'università in questo deve attraversare i suoi confini no
E e in questo che noi gli abbiamo voluto declinare proprio la quarta missione dell'università perché deve arrivare in cui i luoghi in cui la conoscenza non arriva e fisiologicamente lo dico in senso polemico
E quindi nelle carceri nei quartieri marginali nelle scuole in difficoltà
Nei servizi sociali e deve farlo assolutamente semper in Rete con tutte quelle che sono sono gli altri attori di istituzionali che vanno coinvolti perché dato una società ferita non si cura da sui bisogni
Bisogna appunto far Rete e allora le l'esperienza
Di sapienza negli ultimi anni alcuni appuntate perché
Voglio ricordare una nel carcere Sempre nel carcere femminile di Rebibbia
Il laboratorio che hanno costituito lei colleghi della facoltà di lettere sempre gli architetti che hanno unito delle donne detenuti e studenti universitari in un percorso di scrittura architetture teatro e un bellissimo progetto che si chiama Sapienza libera tutte e tutti
In cui i settantanove ragazzi di essi detenuti degli istituti penali minorili di sette città italiane hanno scritto insieme a studenti e docenti in altri bibliotecari
Dei testi del premio letterario spazio alle parole iniziative di salute
Con un un progetto importante che si è attivato ormai da due anni io credo che queste siano tutti fulmini cura sociale non è in questo senso quando parliamo di cura cioè la cura quindi anche educazione alla libertà
Perché Risi intuisce fiducia come dire quella capacità di relazione e di consapevolezza in se stesso quindi Chissi viene chi chi si sente visto chi si sente ascoltato
Chi si sente accolto alle fine e meno vulnerabile come letto
Come ha ben detto all'illegalità
Ed è anche più pronto
A a alla responsabilità e così veramente la cultura l'educazione diventa il primo presidio per la prevenzione e la conoscenza il farmaco più efficace merita diamo contabilizzazione Fabio Cavalli
E il grosso dei detenuti viene dalla marginalità sociale in carcere quando papa Francesco usciva dalle sue visite no in carcere diceva sempre
Perché il loro il Nonino mo'e non è un caso che non è retorica quando spesso si parla del carcere come di una discarica sociale
E allora ti chiedo veramente in base alle tue esperienze ogni queste persone
Il carcere non è che discarica un qualche volta diventare diciamo un'occasione non dico di riscatto perché sinceramente non penso che sia un'occasione di riscatto ma qualcosa di diverso dalla discarica insomma
Ma io ripeto quello che ho detto prima
Bisognerebbe domandare attacchi carcere l'hai fatto
Chi si sta fuori
Il carcere per da sicuramente da da come posso averlo vissuto io Pistorio
Può essere un approdo può essere un la spiaggia
Sulla quale dei naufraghi approdano
Il problema è che cosa c'è su queste spiagge su quest'isola
Si legge qualcuno che c'è sì se c'è da mangiare succederà sì incontri qualcuno un indigeno benevolo oppure se
L'isola deserta dito casto UE editore euro
Impazzisce si può
Quello che vedo io
E che una minima percentuale degli sforzi economici dello Stato
Fa quello italiano hanno a livello europeo una minima percentuale impiegata nel rendere questa spiaggia desolata un po'meno desolata tutto il resto serve soltanto
Attenere
Impieghi dalla far galleggiare questi questi isola tre miliardi e mezzo e tre miliardi e mezzo per far galleggiare un'isola col sospetto che forse impiegando una percentuale un pochino superiore a quella che si impiega attualmente già praticamente nulla
Sarebbe un un approdo
Poi non è che non ebbe un approdo
Possa rappresentare la salvezza però è un punto Bruno io ho conosciuto persone che ci si sono soffermate vedo due più due anni per rifiatare
Non non è una cosa bella
Ma anche un ricovero ospedaliero per un'unghia incarni da può essere
Quei tre quattro giorni possono essere un episodio temporaneo per rifiatare per riprendere fiato tono però dipende che posto è quello che cosa ce ne facciamo di quel posto lì
Però capite bene tutti cioè voi tutti e tutti quegli altri che vi dovete fidare di quello che dicono le persone che che conoscono quel posto vi dovete fidare
Cioè io credo che anche la la la la magnifica lettrice sia che però stanca di dover ripetere che le università fanno questo e il tasso di recidiva scende allora tutti quanti a dire ma guardate che se conoscono l'arte delle persone conoscono l'arte
Via è continuare a dirlo però è anche anche faticoso cioè non Socio un secondo ma voi conoscete la Repubblica di Platone no non è un volumone dava voi sapete che il cinquanta per cento delle pagine che Platone scrive della Repubblica
Sono dedicate al potere della rappresentazione voi sapete che la Repubblica ecco l'immaginazione quell'immagine operati dice se volete costruire uno Stato nuovo dovete fare così così e così
E mica per niente dedica al cinquanta per cento dei libri della Repubblica
A parlare di cosa significa educazione della gente di cosa significa teatro poi dopo lui condanna alcune espressioni del teatro
Platone fotografa una situazione del terzo quarto secolo avanti Cristo
Capisce il potere fondativo della rappresentazione allora che cos'altro c'è da discutere su quanto il fatto che il Thea
La comunicazione siano i fondamenti della costruzione dello Stato l'addetto Platone fidate
Bene
Adesso
Faccio vedere un invidio
Lei ha in mente quando
Sta dicendo
Durante la Rivoluzione francese i rivoltosi diede fuoco alla sua
Consumate senta lei dice
Dice il luogo che Furlani alcuni sta bruciando
Così Frisone
Riesce a sentire l'angoscia nella sua voce
Il riesce sentirla Gentile di
Adesso intendono il candidato
Le musiche le ed intensa spigolosa Armando
Misura cambia di nuovo ascolto
Scusi
Viene o altre sventure chi bene mi fu
Il sottotitolo uccisi
Tutto investendo in la la un capace
Dice venti
Dicono che fossi un mammone
Stavo sempre appiccicato a lei
Desideravo qualcosa che non arriva mai
Di lei sentivo solo il dolore per la perdita di papà e quel dolore divenne il mio abbandono
Avevo sei anni lei trentotto
Era sempre a pezzi soffriva di emicrania
Mi lasciava con l'ozio Tonino che però morì due anni dopo nell'ottantatré io avevo otto anni
Poi si occupò di me la nonna ma morì nell'ottantasei
Avevo undici anni
Sparirono tutti assieme uno dietro l'altro
Finalmente ero definitivamente solo nessuno poteva più occuparsi di me e ormai avevo raggiunto un'età in cui potevo cavarmela
A quindici anni era un uno spacciatore tossico
Bene allora
Quando Gianluca mi ha raccontato per la prima volta di quello che ha sempre percepito dopo la morte del padre come un abbandono della madre
Del dolore senza speranza che lo ha invaso letteralmente del nulla che ha sentito intorno al sei Dellas della solitudine che è diventata la la sua compagna di vita
Eravamo in un piccolo bar sui Navigli e te lo ricordi
E io ricordo benissimo l'angoscia delle sue parole quell'angoscia mi ha rimandato a quella scena
Del sisma del bellissimo film Philadelphia uscito nel mille novecento novantaquattro in cui il protagonista mo'straordinario Tom ex che appunto nei panni di Andrew Beckett
Un avvocato talentuoso che viene licenziato dallo studio in cui lavora quando scoprono che che ha contratto l'AIDS
Fa ascoltare appunto al suo avvocato l'aria famosa una la mamma morta dell'opera dell'Andrea Chénier
Sono cinque minuti di pura commozione una scena veramente struggente con l'angoscia
Maddalena con la voce di Maria Callas dice a un certo punto così fui sola intorno il nulla proprio le parole che mi dice Gianluca le stesse parole
Solo che Maddalena più avanti nel raccontare la storia con angosciano della del dell'essersi trovata orfana della madre la casa bruciata la povertà in cui è piombata
A differenza di Gianluca Maddalena non rimane imprigionata incastrata del dolore senza speranza
Gianluca dice lo ha lo letto Patrizia e quel dolore divenne il mio abbandono e invece Maddalena dice fu in quel dolore che a me venne l'amore e l'amore sottolineato soprattutto poi da Andrew Beckett
è fondamentale no fondamentale
La forza salvifica dell'amore che ha appunto in quell'aria meravigliosa
La forza salvifica dell'amore io dico la forza politica dell'amore
Per imparare a vivere bisogna imparare ad amare questo ce l'hanno insegnato a la Psicologia da un lato con i suoi esperimenti ma anche la nostra così
Istruzione e l'ho detto prima
L'analfabetismo affettivo si traduce in una mutilazione del corpo e porta dritto a dritta questa mutilazione alla mutilazione democratica perché perché incide sulla capacità di entrare in relazione con le altre persone quindi incide sulla qualità della convivenza e quindi sulla qualità della democrazia e qui torniamo all'articolo tre della Costituzione a quella meraviglioso manifesto politico che è il secondo comma dell'articolo tre quando dice che la Repubblica ha il dovere di eliminare non parti del nostro corpo
Ma gli ostacoli che impediscono al nostro corpo di essere intero un corpo tutto intero
E che impediscono al nostro corpo di esprimersi nelle sue molteplici proiezioni relazionali proprio per la piena partecipazione alla vita democratica
Chi deve impedire questa mutilazione lettrice cioè solo le famiglie come sembra no anche da un certo dibattito politico
Ho anche la scuola le università il carcere la Repubblica in tutte le Jarreau relazioni no voglio dire cesto che si è una Chiara Rossi lei sa meglio di me che uno dei temi politici più dibattuti in questo momento
E proprio l'educazione la necessità un meno dell'educazione sentimentale affettiva se un tema molto ampia e molto Agnelli vuole molto ampio che però insomma come dire su questo
C'è un dito appunto un dibattito polarizzato simile insomma premettiamo che
Quello che insomma viene definito come analfabetismo emotivo oggi attraversa la la nostra società in maniera ma era importante in modo diverso no quindi il tema che prima hai sollevato nordici è una ferita che non riguarda solamente l'individuo è una motivazione democratiche hanno e quindi questa non ci deve essere un Cupido collettivo
Coppito collettivo che deve riguardare quindi tutte le i vestiti le istituzioni della Repubblica quindi la scuola università medico il carcere la salita dico i media
I luoghi della cultura insomma dobbiamo leggere così non possiamo quindi pensare alla maleducazione educazione affettiva con un tema privato no
La dobbiamo fare solo la dobbiamo l'altro dobbiamo approcciare come
Un tema di di politica pubblica che punto è fondata sul principio costituzionale di rimuovere appunto tutti gli ostacoli che impediscono alle persone di esprimersi in maniera piena e quindi l'università torno sempre alla e il nuovo disco in cui si forma la competenza ma soprattutto si forma la coscienza la coscienza critica
Quindi certamente questo è un il tema dell'educazione affettiva
è un argomento che certamente
Deve essere deve essere affrontato in maniera globale
E e va però confutata
La l'hanno un di norma confutare il fatto non sia un tema privata
Debba affrontato quindi
Il in modo
Quindi non dipende dalle famiglie se no diventa non possiamo escludere ogni famiglia farlo quando si sposta nei luoghi istituzionali no nelle scuole non è più può dipendere dalle famiglie
Certo che sì certo che certa le famiglie hanno un ruolo di imprinting è che non possiamo che non possiamo considerare irrilevante ma serve un coordinamento più diretto tra le famiglie e le istituzioni
Grazie sentiamo un'altra canzone che ci introduce al tema invece di come in mancava anche in mancanza dell'educazione affettiva il vuoto emotivo viene spesso riempito con l'aria per usare un'espressione della poetessa Emily Dickinson una pulizia straordinaria e l'aria per Gianluca è stata la droga è stato il sesso sfrenato è stato iscrivibile in un circolo vizioso senza fine sentiamo
Volevo essere che non gli importa del lottatori su uno spazzino in fuga da un camion alla stazione di Moro una gallina dalle uova d'oro
Però non sono nel sul sono nato con la Thatcher che valuta
Settimo giorno
Così Mitrotta dagli occhi di ma non ma
è lui che mi ha lasciato quindi
Gravi
Non è un museo vota
Silvia
Era una volontaria del carcere di Bollate a un certo punto abbiamo cominciato a scriverci all'inizio brevi messaggi poi anche pulizia
Parlavamo del mondo dell'esistenza
Poi Dinoi due
Centinaia di fogli di carta lettere ancora custodite in una piccola valigia di cuoio marrone che ci scambiamo ogni tot ogni tot anni perché venga conservata gelosamente per ciascuno di noi
Facevamo insieme teatro a Bollate con la regia della grande Michelina Capato
Che purtroppo poi è morta
Durante le prove di uno spettacolo sulla poetica di Testori iniziamo a lavorare insieme
Michelina ci disse mettetevi lì e cercate di fare un po'di improvvisazioni emotive
Il processo creativo quella fisicità e intellettualità azione della scena ci misero in una sintonia emotiva che non avevo mai provato prima
Condividevamo lo spazio e scompariva il tempo alle volte mi sentivo un corpo unico con lei senza neppure toccarla e sapevo che anche lei doveva provare qualcosa di simile
Non avevo paura non avevo insicurezze
Ci stavamo innamorando nero incerto
Quell'irrefrenabile bisogno di amore che avevo mi spinse verso di lei a fidarmi di lei sentivo qualcosa finalmente sentivo qualcosa
C'è sempre una prima volta ma quella fu una prima volta riversa potente Silvia spalancò una porta della quale non ero a conoscenza
Ricordo come fosse ora il momento in cui mi sono dato a lei eravamo in fondo al corridoio a fare quel che Michelina ci aveva detto non c'era nessuno solo lei e io isolati
Cominciamo a parlare e lei donna eccezionale
Mi guida e mi porta non so più utopie in un dolore che non conoscevo era in carcere dovevo essere forte Figo invece non so come lei apre una breccia
E io scoppia a piangere un pianto che a poco a poco si trasforma in singhiozzi
Stavamo improvvisando ma qualcosa mi aveva spaccato in due ecco in quel momento mi sono innamorato di Siviglia
Mi aveva guidato nelle mie emozioni senza abbandonarmi come era invece accaduto in tutta la mia vita
Creato attraversando una svolta nella vita di Gianluca che voleva essere un duro ma dentro si sentiva nessuno mo'
E Gianluca prima di dati però la parola per raccontarci questa svolta che cosa è stato il teatro non possono sentire Fabio Cavalli no su sul teatro vogliamo qui maestro di teatro
Perché per chiedere che se in base a proprio la sua esperienza il teatro
Può essere una risposta anche al vuoto emotivo e all'invisibilità se c'è una differenza tra ci sarà sicuramente Mancino tra le persone libere i detenuti da questo punto di
Ma Marzulli alla mente ti sei fatta la domanda chiusa andare adesso io vorrei dire un'altra cosa abbiate pazienza io voglio parlare di questo ma lo vedete ma lo vedete quello abbiate pazienza ma vedete che sciupa femmine che ma è chiaro
è chiaro che questo libro Mallett perché ad un certo punto adesso non mi ricordo la pagina questo suo lei loro cui lo vive lei lo racconta va be
Questo luogo ora
Di essersi innamorata di due sorelle agenda
Che questo è il sogno almeno della mia generazione è un solido assorbimento io non so se il oggi quelli più giovani la vivono diverso
Ma
Si innamora ma c'era pure a letto quel me mette incinta l'altra cioè un Marco
Questo ma la sua storia valletta per impegni che è un Marco
Non perché è stato in galera un perché poi il teatro ha salvato no è un mago sarà vissuta tutta io vorrei aver vissuto almeno quell'episodio lì vorrei vissuto avrei voluto viverlo anch'io
E bisogna essere grandi attori presta con due gemelle andare a letto con una con l'altra quindi complimenti grazie grande attore il destino suo era segnato era palcoscenico è infatti ecco
Va bene
Prendiamo atto dello Utah
Era così
Ma questo è un abbreviato e versante sicuramente riflettevo sul fatto che questo episodio poi è stata in qualche modo in anticipato dalla magnifica elettrici Fabio
Parlando
In questa maniera del fatto di quanto sia importante il conoscere non quindi accompagnare le persone sicuramente non negli aspetti più culturali
Però quello che diceva Fabio sul essere testimoni riconoscere l'umanità dell'altro e trasformare questa cultura diciamo questo conoscere in sapere aree cioè praticare esattamente sapere essere infatti questo episodio qua racconta un po'di come per la prima volta invece io mi sentivo di nemmeno io di quanto mai mi sia capitato nella mia vita e quindi una sorta di disegni i di identificazione
Cioè per la prima volta sperimentali quello che può essere il noi relazionale cioè non eravamo io questa persona era una persona che riguardava non mi guardava mi vedeva mi vedeva assolutamente mi mi ascoltava
E e lì ho capito che c'è una dimensione terza nota quella che io subivo
Per cui il carcere e opprimente sotto questo punto di vista per cui sei oggetto relazionale non esiste la soggettività di pendii SISR utile
Assolutamente a quelle che sono le regole del luogo sempre sì che tu voglia sopravvivere altrimenti fai le le le le rivoluzioni che abbiamo fatto negli anni novanta ma io ho subito solo le conseguenze di quelle di quelle rivolte carcerarie
I di quegli anni dopodiché semplicemente diventi un animale adattato perfetto sono strategie di sopravvivenza va bene
Ma schieri
E procede sostanzialmente in quella che è la partecipazione la differenza la la la la la farebbe
Al
L'umanizzazione cioè il fatto di cambiare proprio il il pensiero penso no quindi seria
Esatta cambierà il modo di pensare
Quindi non più
Carcerati e carcerieri ma un pensiero comune al fine di costruire qualcosa allora magari si che si mette in atto qualcosa di diverso però insomma questo episodio racconta un po'come per la prima volta mi senti
Sì in una in una relazione diversa ecco quindi no non subivo più il carcere ma lo vedevo come un'intimità diversa da me non ero più quel ferro quel cemento quei rumori quel non lo so che io sapevo molto e non so poi io penso che il mio ruolo di lobby la via senza dubbio naturalmente tutti i miei compagni
Disperati l'abbiano vissuto con come maggiore o minore intensità
Io lo l'ho sentito in questo modo e quel momento lì
Aprì una breccia
Fu proprio un piccolo choc ecco uno shock positivo si è molto molto positivo quindi il teatro appunto la
Le persone che ci consentivano di conoscere e di aver la possibilità ma le persone fanno la differenza non c'è niente da fare le persone che ti accompagnano a a a questo tipo di conoscere ma nel senso di Fever Losacco
Questo questo credo il il motivo a quel modo
In modo diverso
Grazie
Quindi non è indifferente a premiare il cavaliere
Un altro o no come maestro di teatro immagino badile ad osare empatia scende altro diciamo se nulla è strutturata e una simulazione d'empatia
Voglio dire l'esercizio
Anche gli psicoterapeuti Museum anche psicoterapeutico insomma allora col teatro abbiamo messo un piede in carte
C'era un carcere oggi purtroppo sempre più pieno di giovani
è un carcere
Sempre più chiuso all'esterno lo diceva prima Fabio Cavalli verso come evolverà la situazione non si sa ma insomma c'è una recente circolare che chiude restringere le maglie delle attività trattamentali a cominciare da quelle proprio da quelle culturale è un carcere il carcere contemporaneo che non respira che non fa respirare le persone che ci vive
è importante sentire le voci di dentro e quindi procediamo a sentire le voci di dentro
Mi ricordo quando eravamo bimbi interrogatorio poi ci ha portato distintisi tanto semplice ultima assemblea distinti droga bande Maggi e
Dal fatto che
Oggi le
Assente nel frattempo terza
Timbro
Ecco avete
Tenerti in una cella così piccola costretto a convivere con persone diverse da te chiuso per tante ore del giorno inattivo
Con guardie carcerarie quasi sempre passive che non vogliono guai ma che finiscono per usare l'aggressività come unica modalità di relazione e perciò sbattono il blindato il ferro sul ferro perché tu senta quel rumore agghiacciante che ti ricorda dove sei
E dove rimarrai chissà quanto tempo se non fa il buono
Io sono stato buono ma sono stato pestato lo stesso
Sei abusato dall'inizio alla fine ma che fai poi massacrati puoi fare una carcerazione infernale non uscire mai più allora ribellati pure
Nell'istante stesso in cui entri ti dicono spogliati togliti tutto e tu resti nudo
Ed eri fare le flessioni per accertare che non hai niente nel Coulon già sono quella roba lì che cos'è se non un abuso
E i tuoi parenti che vengono perquisiti all'ingresso del carcere e mettere le mani nelle tue cose ogni volta che vogliono loro
Immagina uno che entra a casa attuati ribalta le coperte del letto applicasse etico cosa faresti lì si faceva di continuo
Senza discutere tu non puoi discutere se mette in discussione l'autorità del comandante della polizia che ordina i poliziotti di fare quelle cose sei spacciato
Forse qualcuno lo ha vissuto con più leggerezza di me con rassegnazione io no
Io soffrivo soffrivo anche per dovermi mettere addosso la maschera del detenuto modello che poi a Busto significava solo non reagire a questi abusi e infatti ho fatto il bravo
E per anni sono riuscito a non mandare a fine curo nessuno e darei un premio a tutti i detenuti che ci riescono perché hanno vinto la Coppa del mondo e pazienza se poi escono a pezzi nella testa e nel fisico
Quando sono uscito da Bollate ed era a Bollate non Busto né Fossombrone
Avevo dolori fisici inenarrabili ero bloccato in ogni parte del corpo duro come un pezzo di legno non perché non fosse allenato figuriamoci ma perché il mio corpo si prendeva la responsabilità di proteggermi dagli abusi dalla mia emotività inesistente pensa dal mille novecentonovantaquattro al due mila e cinque per circa undici anni e mezzo di carcere con qualche breve interruzione
è stato un costante accumulo di tensioni e di rigidità per tutto il non detto il non Espresso emotivamente fa parte della punizione anche questo non lo so
Sono e quando tornavo a casa mi sfogato come una belva
Ero peggio di quando entravo facevo sesso sfrenato rischiamo di andare a sbattere contro un muro mi riempivo di alcol e droga di fatto non facevo altro che dare continuità a cui l'abuso
Abusando di me stesso
Veniamo a sparlare alle persone che stanno dentro perché aprire
Gianluca parla molto nel nel libero
E descrive molto bene lo avete sentito le vessazioni grandi e piccole che quotidianamente il carcere somministrata alle persone
Recluso non c'è bisogno di dei pestaggi delle violenze per capire il senso di queste vessazioni continue anche sono proprio espressione di quella cultura del controllo totale del carcere sulle persone detenute sui loro diritti sulle dovrebbe sulle loro libertà eccome se il carcere avesse paura di avere a che fare con le persone intero con i loro diritti e per quel sole dimezza le amputa no le fa diventare dei mutilati e questo è accaduto anche con il diritto all'affettività
Riconosciuto dalla Corte costituzionale con una sentenza che va ben oltre attenzione le stanze dell'amore pure importantissime
Stanze dove i detenuti possono anche se siamo molto indietro come dicevo prima possono incontrare i propri cari avere colloqui intimi con i rispettivi partner senza il controllo avvista della polizia
Questo è un punto chiave
E rivoluzionario di quella sentenza la Corte ha eliminato il controllo totale
E ha dato un colpo micidiale appunto alla cultura del controllo totale ed è forse uno dei motivi per cui quella sentenza non trova una reale attuazione quando io ho parlato con Gianluca comunque di questa sentenza e del diritto all'affettività
Lui mi ha risposto in un modo spiazzante come al solito è cominciato tra noi un dibattito molto fitto che si è concluso però con queste sue parole che considero illuminanti e che vi voglio far sentire
è vero questo processo deve iniziare e fare il suo corso
Temo che all'inizio ci sarà da soffrire come spesso capita quando si tenta di aprire un sistema così chiuso con una chiave che non sembra quella giusta
A mio avviso il cambiamento può avvenire in diversi modi ma questo rischia di apparire una forzatura rispetto alle dinamiche del carcere che non permettono in assoluto lo sviluppo di relazioni a essere sbagliate sono quelle dinamiche non il diritto di amare è un cardine dell'umanità intera
Il carcere dovrebbe avere una funzione sociale
Dovrebbe essere una comunità relazionale che promuove dinamiche di socializzazione di ogni genere
Che include la persona detenuta e la invita a comprendere la vita sotto molteplici punti di vista permettendole di capire anzitutto il valore che ha come persona
Allora sì che potremmo invitare i nostri cari a partecipare passando del tempo insieme a loro senza sentirci osservati da occhi indiscreti e giudicanti allora sì che potremo fidarci
Magari anche partecipando alla creazione di luoghi intimi dove promuovere l'amore in ogni sua forma
Ecco
Ecco Gianluca secondo me quello che tu dici corrisponde perfettamente al senso profondo della sentenza della Corte costituzionale
Che effettivamente rivoluzionaria perché mi rimette al centro la persona tutta intera corpo sessualità in relazione ok e quindi in questo modo ribalta lo schema del carcere disciplinare dove c'è chi Sasso solo chi sta sopra e chi sta sotto dove i detenuti sono considerati dei sudditi dei bambini
Dei minorati spesso
Dove i diritti o vengono sospesi o vengono calati dall'alto come se fossero delle gentili concessioni dove non c'è amore e non c'è Costituzione dove gli invisibili della terra
Devono rendersi visibili Sempre e questo fa scattare poi la manipolazione
E l'auto manipolazione ok
E da dove appunto si esce come ho detto e ripetuto finora mutilati nel corpo nella mente e nel cuore
Per cui una volta fuori comincia un'altra pena un'altra pena che spesso ha un fine pena mai questa ricerca della libertà no questa ricerca
Della ricomposizione della propria identità che è stata amputata dalla dell'affettività della sessualità della dignità e quindi della libertà
Io vorrei capire da te vorrei capire vorrei che tu ci raccontassi quanto questo aspetto del carcere ma in generale la deprivazione affettiva che ha attraversato la tua vita ecco a pesato nella tua lunga ricostruzione della identità
E poi lei sapere poi se se sottolineo se e quanto questo libro che ha potuto aiutare a come persona e nelle tue relazioni
Sì oggi ti senti un po'più libero
Allora sicuramente è un
Penso processo che non non si interrompe mai no no non per me non per nessuno il
Il lavoro di costruzione della nostra intelligenza emotiva quindi una scoperta ogni giorno è un
Appunto è un continuo non so no mi auguro
Sicuramente sono partito
Da una leva molto sfavorevole ecco quindi
La la dal la ricostruzione è stata difficile non so quindi
Il tipo di sensibilità non so
Ricordo che eccesso spero un bambino angelico era veramente difficile da prevedere sto pensando
Che potesse accadere quello che è accaduto avevano in una famiglia operaia di persone brave sono veramente Teti te al al non so alla disciplina la fondata alle alle regole e via dicendo quindi è un po'particolare quello che è accaduto comunque di fatto non credo che nessuno abbia la decodifica dell'algoritmo che assembla i vari fattori che ti mettono nella condizione di vivere degli eventi di un certo tipo
Di fatto comunque questa concatenazione di eventi
Mi ha messo in grande difficoltà il fatto di non avere ci servono delle guide non soci servono dei maestri ci servono nella vita
Delle persone adulte con in più un'intelligenza emotiva ben strutturata non solo una cultura ben strutturata
Affinché si possa tracciare una strada funzionale altrimenti altrimenti il disturbo e lì passò dietro l'angolo
In carcere abbiamo parlato non fa altro che questo disturbo autoalimentarsi ti fagocita addirittura quando descrivo
Nel nel libro quando descrivo
Questi dolori non non è che sono dei dolori
Sì chi ci cioè nel senso la la il dolore corporeo cioè io mi rendo conto che nella nella mia matrice nei limiti sostiene un muscolo i miei organi proprio qui va assimilato queste tensioni
Queste rigidità che era assurde per un ragazzo per un uomo di ventinove anni ormai ma che mi portavo dietro da tantissimo tempo si sono
Queste cose sbrigate mi dieci anni successivi la carcerazione sonore prima stato male fisicamente
In invalidato proprio e poi ho dovuto a riedificare il mio corpo sotto il punto di vista muscolo scheletrico
E e poi è iniziato il processo emotivo
Del corpo psichico e di quelle motivo per cui ad un certo punto mie crollato addosso
Il mondo e sto parlando di dieci anni fa avvio poco tutto innanzi ho vissuto una una sorta di pseudo depressione come se mi fossi trascinato una prima sì diciamo chiamiamola così credo non sono mai indagato analiticamente comunque di fatto sono crollato come persona come uomo come lavoratore dieci anni dopo
L'uscita dal carcere
Lenin sapere tutto tutto un altro percorso ecco
Il tema della sessualità in carcere quello scambio che abbiamo avuto io e te
Eh lo so perché strano a dirsi ma sembra quasi la cosa più facile da fare costruiamo la stanza sette facciamoci l'amore dai il problema è un altro ok benissimo magari questo inizierà a a creare appunto una breccia nel pensiero e quindi a riconoscere i detenuti come uomini o come donne
E allora con con delle relazioni umane ok quindi all'inizio sicuramente come scrivevo secondo me sarà un percorso difficilissimo perché i detenuti
Dopo che avranno fatto l'amore con i loro con le loro compagne con i loro compagni
Il primo pensiero non sarà che bello hanno stanno facendo un lavoro per edificare la loro
Ho la loro affettività per alimentare un'intelligenza emotiva chissà no dubito fortemente però sicuramente un angolo è un primo è un è un punto già il fatto che esista
Mi rendo conto che la cosa è più difficile sia ristrutturare il pensiero in un luogo così disfunzionale di suo
Cioè non c'è niente da fare ci sono due fazioni quello luogo dove di discarica sociale no dai ghetti tendenzialmente andiamo a prendere gli le liti dei ghetti tra l'altro proprio quelli più fortunati in assoluto vengono catturati messi da dentro
E non parte un processo di di cura ma no niente parte
Parte un percorso scuro non saprei come descriverlo cioè sì ripeto io li ho incontrato disperazione punto poi la cui vivere con leggerezza giocavamo a calcio ci divertivamo giocavamo a carte mangiavamo leggevamo libri studiavamo ma comunque disperazione povertà c'era fine appunto e quindi quella roba lì tra mangi
Poco
O o o vieni piano piano
Mi viene sempre in mente
La saga di Matrix con quando parlo del carcere mi viene in mente questi corpi chiusi in in uteri artificiali che vengono no fagocitati dalle macchine
è un qualcosa del genere chiusi in quelle celle
Sostanzialmente la la la visione distopica assomiglia molto a una situazione a un qualcosa del genere
Chiudo
Il libro mi ha aiutato sì il libro mi ha aiutato mi ha aiutato a rivivere la mia vita come un film
A
Non lo so
Una ho vissuto in maniera più vivo mi rendo conto che sento più leggerezza nelle cose che ho appena descritto no
Veramente sotto il punto di vista della corporeità quindi è come se il mio corpo si fosse rilassato nell'affrontare come uomo onesto perché all'inizio dico quante pressioni ha avuto questa storia assurdo una volta ho raccontato a mia figlia pre introdurla in questa storia della mia vita che io ero
Che io ero un pirata
Se mia figlia aveva cinque anni e volevo introdurla in una storia in una maniera dolce
E in quel momento c'era c'è un'idea perché faceva i Pirati dei Caraibi ok e noi eravamo innamorati da lei andavamo al cinema vederci questa salga bellissimo
E quindi ora uno dei pirati
Notevoli
E appunto scusate per concludere non voglio dilungarmi troppo
A proposito di molti motivi televisivi cita invece due cose interessanti uno riguarda mia mamma
Vincenzina
Che a ottantadue anni li ha compiuti l'altro ieri
E mi abbraccia
è venuta ha letto il libro e all'inizio è stato critico difficile molto difficile è stato e però ci ha aperto un dialogo
Ok una donna di ottantadue anni due anni che potrebbe assolutamente non mettere in discussione quello che ha fatto perché potrebbe non farlo assolutamente invece ci siamo messi in discussione e non come come madre-figlio ma come un uomo e una donna
Ok ecco sicuramente io ho ho visto donate all'intervista di mia madre e quello è stato uno dei primi momenti pensate qua quanto può essere stupito nel suo romano a quarantanove anni di non avere mai visto la madre come una donna come una bambina
Un adolescente una donna ma solo nel ruolo di madre quindi pretendere sempre che sia dovuto qualcosa quindi questo è stato un momento assolutamente incredibile
E poi una piccola cosa nel mio lavoro io guido un gruppo di persone insomma
Non sono mai riuscito a sviluppare in tanti anni il il senso di comunità all'interno del nostro spazio il senso di squadra non di gruppo di squadra che sono due cose completamente diverse perché tanti individui brevi di un gruppo è una cosa ma una squadra di persone che dialoga tutto un altro discorso quando io credo di avere imparato mi sono ritrovato o ha migliorato il dialogo con me stesso e questo mi ha messo nella condizione di dialogare meglio con le persone
Ecco sicuramente questo libro mi ha servito a questo
Possiamo tre andando verso la fine abbiamo parlato di libertà mi faccio sentire un'altra bellissima canzone e anche vedere
Consigliere stiamo amareggiato pesa Walter stia spiega dei data base Cuoiopelli di ritiro io che manomesso povera Baldini mi dichiaro di Randy verrà Cannavò beatamente avranno comunque cioè che basta chi vuole entrare
Stiano andando a cui già Gianni Riotta scugnizzo basata allarga questa
Simile spiega voce donna in carriera fa esplodere i carabinieri vennero Baldas Gabriele diciamo diciamo diciamo
Sta
Scrive il bando gara nega che si sia
Gennaro deve andare a scuola
Benché
Può sembrare un paradosso ma il Paese che si vanta ogni angolo di avere la Costituzione più bella del mondo è lo stesso che ogni angolo la tradisce e non sa trovare la voce per pretendere che sia applicata
E invece dobbiamo trovarla questa voce dobbiamo diventare l'antidoto al veleno che sta in tossica andò la democrazia costituzionale che ci spinge e la gabbia dei nuovi autoritarismi
Arginare l'idea che la volontà della maggioranza viene prima della garanzia dei diritti di tutti
Smascherare gli inganni di chi spaccia per democrazia ciò che non lo è
Ma alla democrazia costituzionale arranca anche perché è in debito di ossigeno verso i suoi valori fondanti libertà solidarietà uguaglianza pluralismo giustizia sociale pace e le sue regole e le sue istituzioni
E siamo noi quell'ossigeno la cura necessaria a rianimarla
Come scrive Emily Dickinson non si chiude un abisso con l'aria
Altrimenti si spalanca
Serve tutta la voce che abbiamo perduto
Serve la passione che abbiamo smarrito la partecipazione che abbiamo dismesso la politica che abbiamo dimenticato servono chi attenti e vigili
Non distratti e complici capaci di cogliere anche nelle microstorie di ordinaria deprivazione i segnali di un pericoloso destino comune di un danno permanente di una democrazia in ritirata
E infine
Serve la generosità di persone come Gianluca
Che non si rassegnano essere numerini senza storia ma combattono per una storia di amore e di libertà
Pronto
La canzone di Tracy Chapman France perché Harland anche quella una storia
Di povertà una storia di periferie ghetto di abusi e di deprivazione affettiva a un certo punto nel ritornello Tracy Chapman ma dice
Dobbiamo prendere una decisione partire stasera convivere e morire in questo modo sono parole che ho usato come esergo all'epilogo le libero perché penso che anche noi dobbiamo prendere una decisione
Sì è vivere e morire così in questo vuoto di democrazia che più passa il tempo e più si allarga e che rischia di diventare un abisso un avviso senza ritorno se lo riempiamo con l'aria
Oppure cambiare passo cambiare passo e riempire quel vuoto con che cosa con l'amore per i valori della nostra democrazia costituzionale che vediamo travolti da quelli dei nuovi autoritarismi
Ecco lasciatemi dire visto che siamo proprio in chiusura le ultimissime battute che io un segnale di speranza in questa direzione l'ho colto inaspettatamente lo ammetto
Nelle piazze pacifiche sottolineano pacifiche per Gaza le piazze che si sono riempite riempite in Italia e nel mondo per tante settimane perché perché quelle secondo me era noi sono piazze sentimentali sono piazze che esprimono un sentimento e non un risentimento
Se ci pensate esprimono un sentimento di giustizia un sentimento
Di rispetto per la dignità della persona un sentimento di uguaglianza un sentimento di solidarietà naturalmente un sentimento di pace
E sto parlando di quei valori che io voglio definire affettivi appunto della democrazia costituzionale nata nel secondo dopoguerra alla luce degli orrori dell'antifascismo
Ed esprimono anche il rifiuto invece dei valori per nulla affettivi
Dei nuovi autoritarismi li ha ricordati i pochi giorni fa il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l'odio la il sentimento la prevaricazione la forza la vendetta naturalmente la guerra ecco io credo che tutti noi ma proprio tutti nessuno escluso abbiamo il dovere di tenere vivo questo sentimento costituzionale perché di questo si tratta
In particolare tra i giovani e in ogni luogo quindi delle famiglie nelle città delle periferie nelle scuole e nelle università nelle carceri nelle istituzioni nella politica
Nei libri
E anche nei teatri come il teatro Manzoni come ha fatto il teatro Manzoni che ringrazio per aver ospitato il mio libro oggi e ringrazio la magnifica lettrice Antonella Polimeni ringrazio Fabio Cavalli
Ringrazio Alessandro bancari in regia ringrazio Patrizia Punzo che ha interpretato veramente la passione di questo libro come meglio non si poteva
E poi sempre ringrazio o Gianluca per averci consegnato la sua storia e per averla trasformata in Manhattan politico così potente grazie grazie a tutte e a tratti dalla casa grazie
Salutare cambia