Presentazione del libro di Donatella Stasio "L'amore in gabbia. La ricerca della libertà di un reduce dal carcere" (Castelvecchi)

Roma undici ottobre due mila ventiquattro diciotto e trenta
Caro Gianluca felice di ritrovarti dopo vent'anni
Ho ancora bisogno del tuo aiuto
Ho accettato di scrivere un libro sull'amore ingabbia il diritto all'affettività e alla sessualità negato in carcere
Nel due mila e sette avevi da poco finito di scontare la sua pena
Già ci capitò di parlarne e ora vorrei riprendere quel filo hanno darlo con altri per raccontare che cosa significhi nella vita di un essere umano tenere in gabbia insieme al corpo anche la mente e il cuore chiudere tutto a doppia mandata e buttare la chiave
Dentro ma anche fuori dal carcere
Abbiamo imparato che chi non è capace di Silla bare l'alfabeto emotivo perché non è stato educato a farlo o perché gli è stato imposto di controllarsi può diventare pericoloso
Nel deserto della comunicazione affettiva cresce il gesto violento e imprevedibile
Si fanno strada la paura la paranoia l'aggressività il senso di possesso la violenza contro disse o contro gli altri e queste pulsioni spesso deflagra non in reati come il femminicidio
La vita di relazione né profondamente segnata da volte in modo indelebile micidiale
La desertificazione affettiva è un danno alla democrazia perché impedisce di costruire una convivenza compatibile con i valori che ci hanno insegnato e consegnato le madri e i padri costituenti
A partire dal rispetto e dalla libertà
E noi purtroppo siamo sempre meno liberi e sempre più prigionieri
Eppure su questo deserto continuiamo a chiudere gli occhi complici o semplicemente distratti
Chi va di aiutarmi a far riaprire un abbraccio Donatella
Milano dodici ottobre due mila ventiquattro tre cinquantanove Chavo Donatella probabilmente devi avermi sentito in qualche modo sono mesi che cerco di capire per quale motivo penso a quel periodo Emilio mi dico che ho voglia ma tanta voglia di raccontare onestamente qualcosa
Come se provarsi desiderio di liberarmi di un peso mai definitivamente e verso una parola che mi viene spesso in mente brutalità è strano come già così giovane mi sentissi brutalizzato dagli eventi della mia vita e dalla loro natura e come l'incarcerazione fu il colpo di grazia il fendente che mi decapitò
Oggi alle volte dico per fortuna altrimenti sarei morto
Alla fine in qualche modo qualcuno o qualcosa di me o in me morì davvero
Ma forse per dargli una possibilità quella di decidere se rinascere o meno
La vita in carcere è stata una specie di rituale fatto di privazioni e abusi e quel dolore così denso che provavo mi diede fuoco lo ricordo bene
Tirare fuori questa roba
Forse io posso aiutare te ma tu puoi aiutare me magari e la costellazione giusta il momento giusto per farlo
Sentiamoci quando vuoi G
Roma dieci novembre due mila ventiquattro diciassette tredici
Caro Gianluca
Ho letto e riletto le tue parole anche in vista di quando ci vedremo
Vorrei dirti subito una cosa
Capisco e sento empaticamente quello che mi scrivi ma dovrò incalzati su tanti aspetti che magari considerino Iosip fastidiosi e soprattutto dolorosi forse troppo dolorosi
Ti prego di dire Missa impresse e quanto questo modo di procedere ti urtati ferisce o quando non ti senti pronto ci torneremo in un secondo momento perché abbiamo tempo
Ma è questo il modo migliore di procedere nella giusta direzione
Ti ringrazio tanto Donatella
Milano undici novembre due mila ventiquattro ventitré e zero nove ciao Donatella sto facendo questo lavoro Conte in piena coscienza
Se solo la mia storia fosse utile in qualche modo a risvegliare un sentimento da qualche parte a qualcuno messicano al suo gioco
Negli anni questa storia avuto talmente tante versioni tutte buone per proteggermi che oggi il grande esercizio sta quasi nella ricordare la verità è quello che sto facendo ricordare con cura
E non sento nessun limite nel farlo anzi sto colmando un grande vuoto fatto di paura e pregiudizi Silenzi Bugie è durato troppi anni
Scrivimi fammi pure le domande che ritieni più utili a procedere
Notte G
Eliminare il sottofondo e la voce di Patrizia Punzo ci hanno aperto questa hanno aperto questo incontro la stanza appunto visto che parliamo di istanze di questo incontro con le parole della prologo della liberò di cui parliamo questa sera l'amore ingabbia la ricerca della libertà di un reduce dal carcere
Edito da Castelvecchi e scritto da Donatella Stasio che qui alla mia destra amica giornalista per non tanto tempo
Firma del Sole ventiquattro Ore nonché poi responsabile della comunicazione della Corte costituzionale
Questo libro adesso presenterò a tutti gli altri relatori ma ci ci arrivo e vi spiego il perché
Questo libro come forse già il prologo via probabilmente li avrà incuriosito da questo punto di vista non è un libero di inchiesta ma un libro o medio non è un libro di denuncia ma è anche un libro di inchiesta non è un saggio
Non è un patto un saggio ma conserva molti degli aspetti della della del racconto appunto di mie di chi vuole andare a fondo delle cose
Non è di sicuro un romanzo ma il passo il passo avvincente della letteratura anche attraverso appunto una scelta forse controcorrente di sicuro forse non non non credo tanto
Diciamo così usuale delle dell'epistolario un libro che la storia di Gianluca anche e quindi stasera con con noi che adesso per presenterò perbene ma che non è soltanto la storia di una singola persona ma è la storia di un cittadino che per la sua natura
E per il suo essere così una storia emblematica che finisce per raccontare e per riguardare ciascuno di noi
Uno in una
Questo prologo e queste parole questa musica ci aprono quest'incontro intitolato proprio il cielo in una stanza
Rimandando non sono alla celeberrima canzone che avete sentito in sottofondo ma prendendo a prestito le parole scelte da Vittorio Lingiardi che il saluto
Nella recensione del libro per di di Repubblica
E questo spiega anche un po'la pluralità degli aspetti che ho voluto un po'così in sintesi accennare che poi svilupperemo nel corso di questo incontro gli spiega anche un po'la diversità delle voci che concorrono a raccontare questo libro
Dalla difficile etichettatura e forse questo è uno dei suoi pregi e principali perché appunto satira ne parliamo con Vittorio Lingiardi che ho già citato
Sita la lista psichiatra professore alla Sapienza di Roma
Ne parliamo con Gherardo Colombo che appunto stato Perrot una vita magistrato voi adesso come possiamo definirlo un attento osservatori analista della
Della qualità della nostra democrazia direi così e anche del peso della libertà citando un ho liberò suo libro di qualche tempo fa
Attraverso le letture sapientemente
Dico offerte alla Pubblico dalla voce di Patrizia Punzo attrice figlia della Scuola d'Arte drammatica del Piccolo di Milano che ha lavorato tra gli altri con
John Miller reca una pastiglia feconda altri nomi importanti della della Teatro internazionale e soprattutto ecco qui al centro i due protagonisti di di questo incontro Gianluca
Che era o oggi unna imprenditore di successo inonda settore importante come quello della fitness e del benessere fisico e psicologico che appunto sì
Raccontai in questo libro
Scegliendo e ci racconterà anche il perché di raccontare
La prima parte della sua vita quella di una vita in una in un'altra dimensione di Milano ed e soci
Probabilmente ci racconterà perché Donatella Stasio che alla mia destra che ho già rappresentato appunto una giornalista per lungo a lungo tempo collega del Sole ventiquattro Ore poi alla corte costituzionale e autrice del libro io parto proprio da partirei proprio da Gianluca che vi ho appena ha presentato
Ecco come dicevo oggi lei è un imprenditore di successo
In una città in un mondo in cui ci si racconta come persone che hanno Successo quindi si mostra il volto
Quello più appunto di successo lei scendi e con questo libero di andare a riaprire una stanza di ricordi io ormai lontani
Vent'anni
Per appunto raccontati perché questo come dicevo è un libro adesso aggiungo qualche riflessioni in più è un libro che parla di di carcere ma non solo
è un libro che parla di amore amore a e di affetto a volte mancato e di ripetute gabbie di vario tipo le gabbie che possono essere i limiti di un quartiere periferico milanese ma le gabbie che possono essere anche quelle poi fisiche ed emotive del carcere che Gianluca a sperimentato da ragazzino da ragazzo
Questo è un libro che racconta di quello che c'è e di quello che troppo spesso manca prima del carcere e di quello che dovrebbe esserci dopo
è un libro che nella toccare la dimensione anche a affettiva profonda della storia di una persona come quella di Gianluca
Va a interrogare ciascuno di noi su aspetti che spesso incita come quella di Milano si sceglie di non di non vedere perché questa non è la storia avvincente di qualche bandito famoso non è una storia di grande crimine affatto ma a la passione
E a la abbia vincerà per la sua per la direi normalità con cui racconta tante ditte che sono così vicine acqua alla vita alle luci del centro di Milano ma che troppo spesso torno a dire si incrociano soltanto per pochi secondi non ci si rende conto di tutto quello che per lui che succede prima
E del perché troppo facilmente si finisce per cadere anche in Circuiti che portano poi all'esperienza del carcere ma questo ce lo racconterà nel corso dell'incontro Gianluca a cui appunto
Torno a rivolgere la mia prima domanda che molto semplice perché scegliere di raccontare la parte più complessa della propria vita oggi che invece ce l'ha fatta e che quindi potrebbe lasciar fare la alle spalle
Allora intanto i due mondi oggi rimangono un po'separati diciamo che in questo momento sto sperimentando un po'di difficoltà sotto il punto di vista del che cos'è oggi chi è oggi quest'uomo
E chi è stato
Il motivo per cui quando Donatella ma chiesto diciamo questo aiuto ho deciso di intraprendere questo percorso insieme a lei
Legato alla densità del passato mi viene a dire da dire no ognuno di noi ha un peso specifico al proprio passato lo vide penso con un con un peso specifico fisico
Si dispiega in maniera cronologica a sono degli eventi che lo lo rendono molto verticale no non lineare
Se questo peso specifico diventa una zavorra si fa sentire non sono partita la sensazione che il tuo presente sia trascinato carico di qualcosa di ed è da una parte un qualcosa di metafisico da una parte anche io l'ho sperimentato personalmente come qualcosa di strutturale
Ricordo bene
Il momento in cui mi resi conto che il mio passato era nel mio corpo
Cicatrizzato proprio e quindi la qualità dei molti dei miei movimenti la mia postura i miei muscoli i miei organi parlavano di qualcosa che non ero io in quel momento
Forse ho intrapreso questo percorso diciamo per questa questa scrittura un po'per rivedere il film della mia vita oggi come un uomo libero
Onesto
Un po'
A in dialogo molto di più non è un po'con me stesso con queste chiamiamole
Cicatrici
Che tutti abbiamo a nel senso che ovviamente appunto
è una Costituzione a Ponte da un po'una postura
Però credo che fare i conti il fare i conti sì ti mette nella condizione di vivere il passato come un'infrastruttura che un'energia potenziale a ciò che sei
è un po'come se fosse stato un atto di cura spontaneo però non strumentale
Ed è il motivo per cui nell'eseguirlo sono successe si sono dispiegate tante cose da una parte appunto la lettura la rilettura di questo film disonesti stimo perché
Nel corso di questi vent'anni io l'ho raccontato mille modi diversi no quindi un giorno e un supereroe un giorno ero un pirata un giorno ero un criminale di un diretto della periferia milanese e tante tante tante altre cose s'cose che dovevano proteggermi
E invece qua ho fatto una scelta
Sì uno sì credo egoistica soprattutto
Di
Togliermi di dosso questo peso
Oggi però perché quello che dicevi Rafael è corretto ma oggi ancora non so come
Dov'è il crossover argine ecco mi è successa una cosa particolare per cui cioè qua un'allieva mio una persona un un'amica mi viene da dire
E che ho scoperto oggi che ha scoperto dell'esistenza di questo libro non c'è il cognome nel libro non perché c'è una vergogna e perché mi sono abituato un po'a temere il pregiudizio
No
La difficoltà di dovermi confrontare con un'idea l'idea di chi sono oggi me lo sono costruito no e quindi io mi sono dissidenti ficcato da quella biografia dopo la carriera ok e oggi mi sento ciò che sono essenzialmente sostanzialmente e non ho voglia di confrontarmi con eventuale pregiudizio come fino a un istante fa pensavi di me che ero un bravo insegnante adesso solo perché scoperto questa cosa magari mi guardi con un occhio diverso ecco questa è una difficoltà che sto sperimentando in questi giorni in queste ore che scoprirò cosa diventerà
Però per rispondere definitivamente alla alla domanda parte questa dicotomia appunto
Senza dubbio è stato un atto di cura è un modo per capire che il mio presente e oggi ed è verticale e non è
Una zavorra
Ecco poi ce lo faremo anche poi raccontare perché credo che sia anche giusto raccontare a chi ci ascolta quello che troveranno poi nel libro rispetto alla tua storia adesso se la racconterà ai ma le tue parole il passato e nel mio corpo voglio torni di dosso questo peso che ai appena che hai appena detto
Rimandano appunto ad una dimensione che ha e che quella tua intima
E su cui vorrei sollecitare il professor Lingiardi Vittorio Lingiardi che appunto su cui questo è un tema a lei particolarmente caro perché le parole di Gianluca in qualche modo sembrano dimostrare che lui abbia imparato
A vivere nel momento in cui ha imparato ad amare anche un po'in più se stesso
Guarda
Mentre Gianluca parlava
Le due frasi che ho appuntato su questo foglietto sono una esattamente questa il mio passato era nel mio corpo e l'altra è densità del passato
Basterebbero queste due frasi per fare una profonda riflessione su che cosa è il rapporto con il nostro passato di come tra il nostro passato sia sempre inevitabilmente inciso nel nostro corpo
Consapevolmente o meno consapevolmente sappiamo bene per esempio
Che le esperienze traumatiche in età infantile sono delle esperienze traumatiche che rimangono come ingabbiate incapsulante
Nel corpo senza avere ancora accesso ha una possibilità di simbolizza azione
E quindi agiscono a un livello che non è quello per esempio della comunicazione verbale e della possibilità appunto di elaborazione trasformazione è questo il motivo per cui
Le persone traumatizzante vengono distinte tra traumatizzante che sono riuscite in qualche modo ad avere un altro che ascolta e persone traumatizzata e che non hanno avuto la possibilità dell'ascolto
Questo naturalmente non per dire che i traumi di Gianluca sì e no o non per volermi riferire a una storia traumatica che si perde così nell'infanzia ma per mettere molto l'accento sulla differenza che c'è tra una storia personale è una storia personale raccontata ma soprattutto ascoltata io credo che l'ASP la bellezza di questo libro che mostra anche molto coraggio da parte di entrambi sta nell'essere un libro che non si limita a raccontare una storia come ne potremmo sentire tante una storia di
Una adolescenza complicata di una adolescenza fuorilegge di un'esperienza carceraria ma è una storia raccontata da una persona che ha ascoltato questa storia e che lo abbiamo visto nel dialogo nel nella lettura di degli scambi di mail
Diventa un incontro
Gianluca stesso ha parlato di una dimensione terapeutica del suo tornare
Sul passato
Proprio per la densità di questo passato che probabilmente anche fisicamente era ingombrante se non avesse avuto la possibilità di diventare un racconto una narrazione
Chi mi conosce sa che una delle frasi che io ripeto con più insistenza è le storie raccontate
Curano
Curano se c'è appunto la possibilità di ricostruire io credo che
Prima Gianluca diceva adesso racconto la vera storia ho passato la vita a raccontarne altre non credo nemmeno che le altre storia fossero delle storie di pura invenzione erano delle parti disse che probabilmente vagavano in modo un po'
Isolato senza un contesto ecco questo libro è anche credo un contesto per poter
Mettere per radunare le parti di passato che diventano un'esperienza trasforma attiva
In questo senso il titolo l'amore ingabbia che fa immediatamente pensare ovviamente alla gabbia del carcere diventa un titolo molto aperto per raccontare quanto le storie non ascoltate e le storie non raccontate ci tengano dentro gabbie che sono differenti evidentemente da quella più drammatica che ha vissuto lui ma che sono comunque delle forme di isolamento e di solitudine
Mi fa piacere che
Donatella abbia in qualche modo colto il senso del mio citare la canzone di Mina perché
Credo che qualunque gabbia abbia bisogno di un uccello e di una forma di abbattimento della costrizione che in fondo è l'isolamento la solitudine del mancato ascolto chiaramente qui potremmo prendere
Una strada
Politica anche facendo riferimento alla
Una strada politica una strada sociale e civile per riflettere su che cos'è il carcere su che cos'è l'esperienza carceraria citare la Costituzione relativamente al ruolo del carcere ma non è quello il mio compito io sento invece ecco a me viene in mente quando non tanti mesi fa ho avuto l'opportunità di visitare ahimè tristemente un hospice infantile a Bologna
Per bambini con malattie molto gravi e la cosa che mi ha colpito è che ovviamente era una costruzione
Straordinaria è un'opera di Renzo Piano quindi fatta con molta attenzione ma Renzo Piano cosa ha fatto sul lettino sopra i lettini sui soffitti dei lettini per i bambini che non potevano muoversi quindi in qualche modo anche loro persone
Diciamo
Rese inabili in questo caso dalla malattia a una vita affettiva una vita di scambio possibile ha aperto dei grandi oblò
Perché potessero vedere il cielo ecco quindi io penso che il senso sia lo stesso la possibilità di vedere un cielo che è uno spazio anche di libertà uno spazio di libertà dove si possono pensare le proprie trasformazioni i propri progetti ma soprattutto vivere i propri incontri e quindi incontro tra Donatella e Gianluca è un incontro credo di reciproca trasformazione credo un incontro che può insegnare moltissimo annui
Rispetto al potere delle storie uno dei miei beniamini
Psicoanalitici a Donald Winnicott e Donald Winnicott diceva una buona anamnesi è già una mezza psicoterapia
Quindi il significato è quello che troviamo anche mi ha molto colpito nella nulla degli scambi di e-mail a un certo punto
Gianluca scriveva Donatella quello che sto facendo è ricordare con cura queste due parole messe vicine ma hanno un effetto molto forte perché
Nel ricordare cioè la cura e ci vuole cura nel ricordare
E nella pagina a fianco
Leggiamo una poesia di Emily Dickinson che Donatella sa quanto io amo e quanto cerco di evocare il più possibile anche nelle mie scritture da una poesia molto bella perché dice per richiudere un vuoto mettici la cosa che lo ha aperto ha otturato blocco un altro si spalanca non puoi saldare un abisso con l'aria ora se pensiamo che le nostre difficoltà di qualunque tipo esse siano quelle che ci costruiscono attorno la gabbia possono essere saldate con l'aria
Ci sbagliamo anche se l'immagine l'espressione dell'ora d'aria viene immediatamente in mente le possiamo saldare semplicemente con ciò che ha creato queste fratture queste questi abissi anche dell'esperienza psicologica che sono la mancanza di incontri la mancanza di rispettivamente i la mancanza di ascolti la mancanza di possibilità Inter umane
E allora questa mi sembra proprio
Diciamo la stessa materia
Che adesso viene a in qualche modo colmare quel vuoto
Attraverso anche il racconto di un corpo che può finalmente sentire
Di appartenere a se stesso e la propria storia e non è più semplicemente il contenitore di esperienze poco comprensibili finché non ci si esercita in quel lavoro che proprio ricordare con cura
Grazie grazie a Vittorio Lingiardi le cui parole mi hanno
Non solo hanno hanno ulteriormente raccontato anche della delle tante facce di questo di questo libro ma a proposito del cielo in una stanza dell'oblò di Renzo Piano
Mi mi sono venute in mente due cose una e quello che ho visto Milli Kamal dell'istituto custodia attenuata dove ci sono alle madri con i bambini piccoli detenute in provincia di Avellino al lauro
Dove i muri sono anche lì per cercare di come dire di aprire altri orizzonti per questi bambini piccolissimi che comunque vivono una condizione di ristrettezze insieme alle madri muri sono favole
Sono il Re leone sono il mondo di Mary Poppins quindi sono un altro Hube
Rispetto al mondo alla realtà del carcere
E quali sono note in mente le parole della presidente di Mattarella che più volte anche da ultimo ha ricordato come il carcere non sia soltanto un contenitore
E quindi ecco il racconto il valore anche di questo o dell'esperienza di Gianluca di Gianluca appunto mette a disposizione dei lettori
E che rinnova in questo incontro con Donatella che non abbiamo detto prima è un ritrovarsi perché Donatella aveva conosciuto già Luca l'occasione della scrittura della suo primo libro vent'anni fa ormai no o meno
Il tuo primo libro vent'anni fa
Da quasi e insieme a Lucia Castellano sempre sul carcere
Quindi in quelle occasioni questo ritrovarsi ecco questo il racconto di Gianluca in qualche modo ci parla anche della capacità della nostra Repubblica di favorire il pieno sviluppo come recita la Costituzione della persona e della sua capacità di partecipare alla ditta della del paese e anche bellissimo articolo tre
Di rimuovere gli ostacoli perché questo avvenga e quindi ritorniamo al concetto di imparare ad amare e di imparare a vivere che su cui il editore Lingiardi a diciamo si è insomma ha dato la sua la sua riflessione quindi anche nella Costituzione con le parole della Costituzione a questi stessi concetti trovano espressione così come appunto la storia di Gianluca raccontata attraverso le riflessioni con Donatella fanno emergere
Ha sicuramente la Costituzione polizia sicuramente la Costituzione
Ha come punto di partenza il riconoscimento della dignità di tutti
Cioè dice che ciascuno di noi è importante
è importante tanto quanto gli altri tutto il resto è conseguenza di queste
L'affermazione iniziale
Questa è la Costituzione
Che la nostra prima legge
Che dovrebbe essere rispettata da tutte le altre leggi
Voi però succede quello che ci racconta Gianluca
Succede quel che
Sarà stato centinaia i libri che raccontano che cos'è il carcere
Io credo che questo sia un lupo unico veramente fondamentale perché
è stato vede legge
Un racconto così lucido dall'interno
No ci son tante volte dei libri coinvolgono i detenuti
Come però spesso se si trattasse così di un esercizio educativo
Invece qui c'è proprio
C'è proprio il vissuto all'interno del carcere
Quello che si prova non quello che vediamo noi da fuori la gabbia
Ma quello che si sente e si prova lo stupore e di Donatella
Quando si parla dell'affettività no
E perché lei da fuori
E lo è invece da dentro non so se si capisce io faccio apposta così andate comprate il libro
Sì eleggete vi chiarite le idee
Sì
La succede succede che
All'interno
Gianluca racconta di questa
Autolimitazione no di questa
Auto castrazione
Certi sentimenti e addirittura certe pulsioni
Non esistono più infatti si non si fa così
Esatto e della spesa dice come come cantante si fa il preside Ceglie fa fatica a capacitarsi ci vuole un pochino di corrispondenza perché a un certo punto dica va bene ho capito
Giusto
Perché all'interno la vita è così diverso da in questa istituzione totale
Che spersonalizzare al di là adesso perché per fortuna i manicomi non esistono più
Rimasto al carcere a spersonalizzare così tanto in un modo così umiliante
In un modo così
Escludente Portio
Di fronte a una costituzione che dice che tutti noi siamo degni
Siamo degni come gli altri ragion per cui le nostre caratteristiche
Che riguardano anche il fatto di aver commesso un reato oppure no
Non possono consentire di buttarci via
A fonte di quel che dice la Costituzione succede esattamente il contrario
E io quando l'ho conosciuto perché ci siam conosciuti questa sera ho fatto tanti complimenti a Gianluca
Perché è un percorso veramente
Eccezionale
Mi sono direi che mi sono un po'commosso quando all'ultima la penultima qualche lei
Mail lei parla
Mi commuovo ancora adesso
Del rapporto con sua mamma
Di questa capacità che ha avuto di vedere sua mamma dal dall'interno dal di dentro di prendere la posizione di sua mamma di avere gli occhi di sua mamma
E quindi finalmente di capire al no
E questo credo bene in partita
è importante importantissimo credo che sia servito anche lei adesso non voglio dopo parte il mestiere
Però che sia servito anche a lei per darsi una dimensione nuova
Quindi è stato bravo
Ma è stato bravo veramente e il fatto
Che tutto questo voi l'abbiate abbiate descritto quanto serve agli a
Non soltanto a lei
Perché come diceva Vittorio prima caspita
Esporremo
Tira fuori far vedere poi consente di riconoscersi non soltanto lei ma tutti quelli che la leggo
E a tutti quelli che dentro o fuori
Perché la gabbia sta anche fuori hanno problemi analoghi
Io sono molto contento di aver letto il libro
Sono contento che abbiate fatto questo è un percorso e son contento in particolare
Che lei si sia liberato
Grazie
E sono tutti spunti che torneremo a girare a Gianluca quelli che a così messo in evidenza Gherardo Colombo ma da dove arriva appunto questa storia di Gianluca e di quello che c'è stato è arriva anche dal contesto da cui Gianluca arriva che poi ha determinato anche questa prima parte appunto della sua della sua vita e che era presidente a cui il peso che accusi appunto
Cicatrizzato nel suo del suo corpo e che adesso la voce di Patrizia Punzo ci riporta appunto in questo contesto da cui emerge con Donatella non voglio tenerla diritta ma ne parliamo a conclusione
Delle riflessioni che emergeranno con gli altri relatori prego Patrizia
Fino alle scuole medie era un ragazzino mutate circo
Da piccolo mi ero abituato a isolarmi facevo i miei viaggi con la fantasia i miei giochi erano in un mondo tutto mio
Forse avevo imparato a farlo da quando mia madre era caduta in una depressione terribile per la morte di mio padre era l'ottantuno
Mia madre mi prese a dormire con sé nel letto di morte di mio papà piangeva ogni notte
Non ho ricordi del Natale di un compleanno di una vacanza estiva nulla ed ero felice così avevo sei anni ero proprietà biologica di mia madre divinità e carceriera
Alle scuole superiori il mio cervello razionale cominciò a parlarmi
Iniziai a prendere coscienza di alcuni fatti e ne rimasi inorridito
La morte la povertà
La miseria
La violenza l'assenza di un fottuto abbraccio
Se stavo cercando qualcuno da incolpare non lo trovai subito e così presi di mira a me stesso
Iniziò la fase di autodistruzione
Sono nato a luglio del mille novecentosettantacinque e mi ricordo che l'estate in cui compie quindici anni facevo schifo era un tossico spacciavo e mi facevo di cocaina chiusa in casa da solo giorno è notte
Vivevo stati di angoscia paralizzante mai sperimentati prima attendevo di riprendere possesso delle mie funzioni vitali e poi fumavo hashish o marijuana per ritornare mi riprendevo per vendere e poi ricominciavo ogni giorno
Non avevo amici avevo compagni di disperazione con cui condividere forti dosi di follia
Facevamo danni tanti
Da una parte ci stavamo ribellando e quella sensazione di libertà era eccitante ma dall'altra ci stavamo preparando a pagare un duro prezzo
Eravamo il prodotto di scarto di una società che ci vedeva come vittime sacrificali o più semplicemente non ci vedeva una malavita di bambini guidati da una gerarchia ben collaudata di adulti skill atti nel crimine eravamo un sottoprodotto
C'era della serietà in quello che facevamo comunque rappresentavamo un quartiere e andava fatto duramente spietatamente alle volte
Pulivamo chi non stava le regole rompeva amo gambe teste con una certa facilità ma era un gioco in confronto a quel che facevano gli adulti far morire la gente
Gli anni Novanta milanesi furono insanguinati da omicidi che non potevamo comprendere allora ma che erano lì e che sarebbero entrati nella storia criminale di questa periferia
Intanto quella città perbenista faceva i suoi business
E la Milano di Quarto Oggiaro quella raccontata nelle parole di Gianluca che Patrizia adesso a letto
Una Milano dove si consumano quegli eventi che l'anno brutalizzato per riprendere l'espressione che prima a usato un contesto dove appunto c'è la fatica che prevale e non lascia spazio per molto altro come leggeva quindi le sue parole
In cui si sceglie in cui lei Gianluca a a un certo punto appunto ha scelto una strada
Ci racconti un po'
Ho scelto una strada senza
Era diciamo la materia prima che avevo a disposizione
E quindi l'ho un po'utilizzata
Ci sono tanti spunti
Che subito devo mettere a posto il pass un attimo da parte di Vittorio Lingiardi Gherardo Colombo per cui
Ricollegandomi a quello che dice Patrizia
Cerco di di fare una costellazione che comprenda un po'il tutto
Allora intanto
Durante la mia adolescenza
Uno degli aspetti principali diciamo che ha
Determinato questi eventi sicuramente è stato il mio analfabetismo emotivo ecco quindi a una delle difficoltà più grandi che ho sperimentato è stato diciamo l'assenza la dei privazione una sorta di abbandono così come l'ho sperimentato io
Delle figure genitoriali
E non solo però perché naturalmente non è solo il sistema famiglia che un po'mi è crollato mi crollò
E quindi mi mi vengono a mancare sostanzialmente un po'delle guide no dei dei punti di riferimento però poi sicuramente non ho trovato anche e naturalmente non è assolutamente una scusante sto solo facendo un quadro dell'epoca degli anni novanta di Milano della periferia dove son cresciuto io perlomeno non ho trovato uno sono all'interno del mio sistema educativo che dovrebbe essere magari appunto un contenitore a cui fare riferimento nel momento in cui viene a mancare qualcosa di di appunto all'interno dell'infrastruttura famiglia però non ho punto ma anche non so dei maestri di vita
Non sto tre figure di riferimento appunto all'interno del mio quartiere
Se non
Se non per il legame che ci coinvolge ma coinvolgeva legato non lo so ha degli aspetti un po'disfunzionali
Adesso io non so quale sia l'algoritmo e non che che che naturalmente determini
Una condizione no nello specifico
Di sicuro è
Che quello che ricordo del mio passato sono parole legate a verso la povertà la la deprivazione
Non so io ricordo che
Il mio gruppo una specie di gruppo di amici
Di disperati era un un po'delle dei ragazzi un po'disse animati ecco ci mancava qualcosa di
Di una vitalità positiva e quindi e per riprendere quello che diceva Lingiardi poco fa Noel riempiva amo una sorta di vuoto con con qualcosa che non era Della stessa dimensione di quel vuoto quindi andavamo o a creare delle lacerazioni molto più importante oppure semplicemente andavano mettere una goccia in in in in in una vasca che doveva essere riempita con un oceano
E quindi non eravamo mai Sottil sfatti
Motivo per cui spessissimo riempivano questi vuoti con delle cose catastrofiche
Il mio modo
Di fare uso di stupefacenti era un modo
Per isolarmi non era un modo per fare socialità
Era un modo per ricadere ancora di più in questa sorta di disperazione che nemmeno riconosce mi chiudevo in casa per giorni
E gli effetti di quella sostanza
Mi mi mi mettevano non lo so aveva mi era mi abbracciavano mi avvolgevano mi tenevano lì
Godevo a stare in quella condizione lì piuttosto che confrontarmi con quella che era la mia possibilità di leggere di avere una lotta una lettura con la mia sensibilità di allora della realtà
Affettività ecco sicuramente una delle cose più importanti
Educazione all'affettività alfabetizzazione forse dovrebbe essere
Ci dovrebbe essere l'
Manuali d'istruzione all'interno delle famiglie all'interno delle scuole per cui la priorità e fare cuore e non fare cultura perché il cuore è cultura quindi se se
Con una forse il fatto che mi sia mancato un contatto verbale un dialogo verbale
In termini di guida magari lo sofferto meno che non il fatto di non aver avuto un contatto corporeo
Ecco questo sì
Perché credo che quel calore anche se non ci sia una cultura capace di raccontarti come è la vita o meglio come ognuno di noi se ne rappresenta ma che comunque rimane una narrazione
A sicuramente fare corpo
Un grande insegnamento no quindi io posso
Posso ho fatto ho catturato un sacco di nozioni nella mia vita non smetterò mai sono un grande curioso mi stupiscono un sacco di cose però mi rendo conto che il nozionismo non è agire
Cioè come se fossero da
La cultura con la città mi viene in mente il mio periodo di teatro
è stato un ecco un grande
Una grande scoperta per me è stato fare teatro in carcere e poi tornando a casa
Perché
Quello è stato un laboratorio alchemico straordinaria
Veramente
No io acquisivo delle informazioni poetiche autori
Poi provavo a declamare ed era un discorso ma portare la cultura cioè agire quello che imparavo era tutt'altro voleva dire emozionarmi voleva dire sì per inventare cosa significa raccogliere delle informazioni a raccogliere dei dati ecco
Il vuoto il suo dubbio se si sono questi sono i vuoti una parola che ritorna spesso nelle trame del libero e io ripartirei dal concetto della Falbi etilismo il motivo che è stato sottolineato da Gianluca e che rappresenta un aspetto centrale di questo dialogo tra Donatella e Gianluca ed in tutto qua che che rappresenta l'inizio appunto di riflessioni che come giustamente diceva Gherardo Colombo prima finiscono per riguardare ciascuno di noi non soltanto la sua storia perché l'alfabetismo emotivo Vittorio Lingiardi è il centro appunto della dello sviluppo di ogni persona quando sono stata a Nisida
Una delle prime cose che mi hanno raccontato e come in quei ragazzi
L'istituto penale do si trovano dei minori appunto che hanno commesso dei reati a quei ragazzi viene insegnato a riconoscere le proprie emozioni perché innanzitutto non sanno gestirle non sanno riconoscere non sanno chiamarla ecco tutto questo forse è un volo pindarico un po'mi dica lei se sette e eccessivo mi mi porta a ripensare anche le discussioni a attuali sulla sull'educazione sentimentali di cui pur si parla questo libro a un messaggio politico anche da questo punto di vista
Sicuramente questo è un libro che mostra come l'educazione all'affettività
Una disciplina praticabile
Se non la si intende in termini nozionistico Cima in termini esperienziali con una testimonianza con un racconto quindi su questo però tornerei dopo e vorrei invece prima riprendere un tema che anche fare proprio con il corpo perché quando Gianluca diceva io a un certo punto ho iniziato a farmi perché le sostanze mi abbracciavano mi ha fatto pensare a come
Da una parte per esempio anche delle situazioni alimentari di tipo bulimico oppure delle situazioni di tossicodipendenza sono dei modi di riempire
Un corpo ma quale corpo un corpo che non ha avuto la possibilità di essere contenuto in una relazione fisica Donatella ha scelto di raccontare nel capitolo immediatamente successivo l'introduzione cioè le pagine che sono state appena lette il famoso esperimento di erri Arlotta che è uno psicologo e un etologo degli anni Cinquanta che ha preso
Due scimmiette le ha liberate mettendoli di fronte a due scimmie Madrid finte una di fil di ferro che dava avevo un biberon e l'altra di peluche che però non nutriva
Le scimmiette non avevano dubbi stavano sulla madre morbida anche se era una madre finta quando avevano fame andavano a prendere qualche goccia di latte dal biberon della madre di fil di ferro tornavano
Questo è stato importante perché a quell'epoca si pensava che la relazione materno infantile fosse una relazione costruita sulla soddisfazione di un bisogno morale
Mentre invece è una relazione costruita anche ovviamente il nutrimento è importante ma la correlazione costruita su un contatto fisico su qualche cosa che è il contenitore poi dell'alfabetizzazione emotiva perché altrimenti è un altro mitizzazione nozionistica invece se c'è una possibilità
Nell'interno della della della vita primaria del del della vita delle relazioni primaria di a vere un contatto la cultura c'entra pochissimo in questo c'entra molto
Diciamo la dimensione di impossibilità di identificazione possibilità di sostegno sempre il mio amato Winnicott a due parole
Molto importante che sono holding handling tutte due parole che hanno a che fare con le mani e riferisce riferiscono a come il bambino viene sostenuto tenuto in braccio
Manipolato cambiato toccato accarezzato ecco questo tema del contatto corporeo
Gianluca lo dice bene
Il fondo una delle prime assente è una delle prime dimensioni che hanno contribuito a creare quel vuoto che poi
Diciamo non stupisce che un adolescente in modo in un tentativo auto terapeutico provare riempire con la chimica prova a riempire con tante modalità che non sono però assolutamente in grado di sostituire la carenza originaria per questo è molto significativo i quello che anche Gherardo ricordava prima sulle ultime pagine dedicate a una sorta di ricostruzione della figura materna al proprio interno cioè quello che manca a questi adolescenti
Quello che chiamiamo tecnicamente l'oggetto interno l'oggetto calmante che nasce dall'abbraccio dal dal riconoscimento che sei un'entità amata allora tornare lì dicendo adesso mia madre cioè la guardo ricostruisco la sua storia ma forse ho anche interiorizzato e costruito per me la cura e la Ginetto rivalità che in parte mia mia mancata nel libro si racconta anche di una di una madre depressa quindi hanno bisogno di raccontare io l'intreccio e norme che c'è tra il disagio psicologico la complessità delle delle relazioni familiari e diciamo le difficoltà poi sociali che si costruiscono nella vita delle persone quindi la bellezza dell'itinerario è proprio quella di un itinerario che nasce con un vuoto di cura di cura materna e finisce con una possibilità di trovare costruire per sé diventare genitori di se stesso
Per donando anche le lacune
E le carenze furono che ci sono state nella propria formazione questo spiega molto bene ho finito
Il perché l'alfabetizzazione è difficile lo so deviazione degli affetti e difficile e spiega molto bene il fatto su questo io non sono d'accordo col mio collega Massimo Recalcati quando dice che
Non si può insegnare ma non è che insegniamo a scuola
A essere poeti però s'leggere le poesie serve a costruire uno sguardo e allora ragionare su storie testimonianze letture che hanno a che fare su l'importanza che hanno le relazioni sentimenti il rispetto dell'altro
Io credo che invece sia materia fondamentale in questo senso
Questo è il classico libro che mi sentirei di consigliare per un corso e per un non lo chiamerei neanche corso per un per un seminario itinerante in cui i ragazzi e le ragazze nelle scuole provano a ragionare sulla vita senza la possibilità e la fortuna di poter altre bizzarre le proprie emozioni ma la possibilità di costruire questo questa scuola interiore un itinerario un itinerario
Il cui esito adesso ci racconterà direttamente il cui sviluppo Cira affettivo ci racconterà direttamente Gianluca e avremmo avremmo voluto fargli ascoltare anche delle parole sulla affettività così come sono raccontate nel libro ma Patrizia andremo poi soltanto ad un'altra lettura perché il tempo corre e quindi un invito in più a leggerle direttamente dalla dal volume rivolto a a voi ma il discorso che facevamo con Vittorio Lingiardi sull'educazione ai sentimenti
Ha poi un altro aspetto che è quello anch'esso estremamente attuale di cui appunto già si è fatto cenno e di cui si parla nel libro che è quello del diritto all'affettività della persona g plus ça e ingiustamente Gianluca dall'interno a una diciamo per raccontiamo lo per chi chi ci sta ascoltando la capo dopo una importante sentenza della Corte Costituzionale e delle pronunce di giudici e di sorveglianza adesso dovrebbe uso il condizionale non a caso essere possibile garantire il diritto all'affettività anche alle persone recluse un tema centrale
Per la dignità della persona di cui parlavamo all'inizio ma che vista dall'interno a una ha un aspetto a una dizione che è diversa da quella che si può a dire appunto dall'esterno Gherardo Colombo
Vediamo un pochino diciamo a dai quattro allora cosa succede succede che il il partner così come i figli di genitori etc ai parenti della persona detenuta hanno la possibilità di incontrare il proprio caro
Soltanto sotto il controllo della polizia penitenziaria
Che sta lì e guarda che cosa fanno e magari molto interessante anche quello che dice Gianluca a proposito di come avviene adesso vissuto Daloui no il colloquio il momento del colloquio questo questo
Questo controllo così incisivo
Gli impedisce
Si fa i loro si fa lui la regola
E gli dice
Non è il Siena affettuoso giusto
Dieta Doyle si vieta di essere affettuoso
Perché per evitare che l'affetto che mostra possa create delle conseguenze nel comportamento di chi lo controlla
No non si fa così eh sta attento che uguale date che semmai vai avanti coglie la smetti e così via no
Ecco a me ha fatto pensare moltissimo a questa sentenza scusate mi mancava un pezzo succede che essendo il colloquio soltanto visivo ed è comunque si può arrivare a esprimere la propria affettività soltanto entro dei limiti molto rigorosi
C'è qualcuno che non ha seguito la sua strada io credo che quindi è più espansivo
Può succedere però i limiti ci sono
Per forza
Arriva questa sentenza che del gennaio dell'anno passato quindi un anno e dieci mesi fa
Della corte costituzionale che dichiara l'illegittimità della
Articolo dell'ordinamento penitenziario che vieta incontri non controllati visivamente spiega molto bene dal diritto ad Atene apporranno momenti di intimità
Viene
Non lo so forse qualcuno ma non c'entra perché siete troppo giovani tutti per ricordarmi di Baba Baba avete mai visto
Che facevano sempre un comitato no
Essi anche qui si fa un comitato si fa un comitato che deve pensare alla soluzione di questo di questo tema
Bisogna bisogna scusate ogni tanto c'è si richiami parla nell'orecchio perché c'è una parola cedette vuol dire che mi ascolta sempre
Sì io comincerò a essere un pochino preoccupato di questo fatto veramente se perché finché mi ascolta soltanto Sipe sottotitolo chi parla poi sia
Sì
Allora
Dopodiché prosegue l'aprile mi sembra di quest'anno
La a circolare del capo del DAP
Che stabilisce come si fanno questi incontri io ho già euro mamma mia c'è c'è minimi
Non si può secondo me non si può
Non si può
Non si può che
Il partner della detenuta Olla partner del detenuto partner del detenuto eccetera
Sì portella le si portare lenzuoli da casa attrazione anche nei relatori
E sì
Il del di lei
Con l'occhio può durare soltanto due o perché si applicano a logicamente quell'articolo dell'ordinamento penitenziario che il massimo del tempo dedicato idea un colloquio è di due ore
Allora con tutti questi segni este niente altro
Il momento di intimità si risolve nell'atto sessuale punto e basta
Immaginati di voi nell'ambiente del carcere i commenti
A proposito di chi viene da fuori
E a proposito del detenuto
Ma di invece di diventare una cosa che aiuta diventa una penalizzazione
Perché perché succede così
Secondo me perché a parte quelle trenta quaranta persone forse cinquanta che siamo qua
Si vuole così
La società vuole che il carcere sia così
La nostra Costituzione beh sarebbe secondo me sarebbe molto importante finisco subito e perché il tempo però sarebbe molto importante che la Costituzione la si insegnasse
Ma scusa si insegnasse veramente
Non come adesso succede delle volte che i bambini intaccano i primi dodici articoli come se fosse una cantilena
Punto e basta poi la si dimentica
Credo che ancora adesso si possa diventa e magistrati
Senza doveva rendere conto al concorso della propria conoscenza della Costituzione
Perché credo che sia ancora così che la Costituzione sta soltanto nei giornali
Insieme a un'altra materia altre due materie tra cui diritto tributario per cui possono farti una domanda sul diritto tributario evitare quella sulla Costituzione
Siamo stranieri e siamo strani cui soprattutto
Perché se se noi non riusciamo a metterci dentro
Quale dovrebbe quale sarebbe necessario che qui questa equivoco sull'uso del debbo doveva non che vuol dire due cose
Basta più
Sì noi con dovere se un se vuoi a non lo so
Basta sia se vuoi
Se vuoi mangiare una pizza buona devi andare lì
Non è un dovere quello
Pianisti indica una necessità no
Riuscire a capii ai la nostra costituzione che dice che
Insieme si sta
Riuscendo a vedersi reciprocamente
Ed è forse il carcere sarebbe diverso
Sarebbe una cosa che oggi non si chiamerebbe carcere
è un pochino compito di tutti quello ancora una volta questo libro ci dà una mano per cercare di percorso questo e questo e questo è anche il messaggio il messaggio politico nel senso più alto del termine di questo libero cioè del valore appunto che questo che questo libro a anche se i minuti volano e adesso poi chiudiamo con Donatella Stasio appunto a io non posso non chiedere a Gianluca perché è stato già evocato più volte perché rappresenta da un punto di vista emotivo forse uno dei punti più appunto più profondi di questo libro in momento in cui lei racconta la l'evoluzione di questo itinerario che ha percorso attraverso il libro cioè l'Effetto che questa scrittura ha avuto nelle sue relazioni anche
Affettive
Allora vuol dico una cosa brevissima relativamente al al carcere
All'interno del carcere mi viene da dire che
Sei uno un oggetto relazionale non sa come dirlo non non sa il soggetto di una relazione ma si in una condizione dove
Ti ha ti adatti alle logiche alle regole di diventi ciocche non so diventi quel cemento quel tempo quel quella routine quell'abitudine arretrato quella prevedibilità necessari affinché tu possa essere oggetto di questa relazione quindi costantemente controllato e mai nella condizione di decidere definire l'unico momento all'interno del carcere in cui hai la possibilità di capire che non sei oggetto di questa relazione è grazie alle persone che ti guardano se hai la fortuna di incontrarle io mi sono innamorato in carcere di una ragazza che
Perché veniva dentro come volontaria per fare teatro e mi ricordo che la prima volta che io mi disse identificati da quella sensazione e quindi Cappellini l'idea del noi e relazionale cioè che io non nero in quella condizione e solo perché ho compreso cosa significasse essere guardati guardate visti non guarda avanti
Ascoltati no sentiti
E e questa è una cosa straordinaria che però appunto
Non so come dire è una sorta di magia legata appunto alla umanizzazione
Cosa che il carcere ahimè non ha manca proprio secondo me questa parte qua manca
L'immagine che mi viene l'utero dei Fratelli Hu cosche
Lutero di Matrix no in una specie di materia a disposizione di questo di questo ambiente che si deve nutrire
Scusate questa quest'immagine però ogni tanto mi mi mi viene in mente
Per quanto riguarda le le gli effetti ecco questa è la parte più bella
Usciamo da questa angoscia del libro una delle cose più belle quello che diceva che era Aldo Colombo è molto legata al rapporto con mia madre è stata la prima persona a voler leggere il libro dell'ultima che pensavo che l'avesse perché l'avrebbe letto e invece è stata la prima volerlo leggere e il primo impatto è stato uno choc
Uno choc da parte sua cioè
è venuta a chiedermi
Se davvero se era vero quello che c'era scritto
Io ho scoperto che mia madre non sapeva che quella che io avevo sperimentato quelle cose come le avevo sperimentate nonostante si abbia cercato di avere un dialogo no eppure questa distanza che si è creata a un certo punto è diventata come incolmabile
E quindi non siamo riusciti a trovare dei punti di di contatto una dimensione di di in così tanti anni una dimensione di incontro
Questo libro sia perché ci ha messo nella condizione di di farci incontrare lei ha ottantaquattro anni appena compiuti da ottobre
è venuto da me
Buongiorno e senza che io potessi mai aspettarmi allo evoluta ad abbracciarmi
è venuta ad abbracciarmi cioè ed essere rimasto non so piccolina mia mamma lo mi ha abbracciato io un po'meccanica l'ho baciata in testa
E mi ha guardato come come se
Avesse capito
Che c'è un altro sguardo c'era qualcos'altro no
E si è messa nella condizione di dire
Ok quindi
C'era un altro scenario c'è non è solo la straordinaria vita che che comunque lo straordinario impegno che lei ha messo e ha garantito per i suoi figli no da sola cresciuto tre figli maschi un'operaia che lavorava da quattordici ore al giorno e che in qualche modo sotto il punto di vista materialistico da buona donna che non che nata e cresciuta nel dopoguerra materiali avviare famiglia avere petto sopra la testa avere cibo fine il resto possiamo farne a meno
E l'ultima cosa dico poi chiudo
Mi ricordo benissimo l'incontro dell'intervista tra mia madre
E Donatella dove per la prima volta mi viene da dire
Quanto si possono essere stupidi a cinquant'anni ho visto mia madre come una donna
Cioè mentre lei raccontava la sua vita
Io ho perso
Il senso della madre no
Per cui c'è un'esigenza non so come dire una pretesa una pretesa relazionale tu devi mi devi no assolutamente io sono stata bambina donna lo sono oggi
Sono anche tua madre io sono anche suo figlio
E lì mi è crollato qualcosa e forse mi sono sì tolto di dosso un altro peso
Ed è stata estremamente emozionante descritto molto bene da Gherardo Colombo ringrazio perché insomma questo è stato forse
Uno degli atti
Poetici mi viene da dire più più belli di questo percorso per cui ringrazio Donatella Stasio
Enormemente
Epatica si porterà nell'epilogo
Deliberò
Può sembrare un paradosso
Ma il Paese che si vanta a ogni angolo di avere la Costituzione più bella del mondo è lo stesso che a ogni angolo la tradisce e non sa trovare la voce per pretendere che sia applicata
E invece dobbiamo trovarla questa voce dobbiamo diventare l'antidoto al veleno che sta intossicano la democrazia costituzionale e che ci spinge nella gabbia di nuovi autoritarismi
Arginare l'idea che la volontà della maggioranza viene prima della garanzia dei diritti di tutti
Smascherare gli inganni di chi spaccia per democrazia ciò che non lo è
Ma la democrazia costituzionale arranca anche perché è in debito di ossigeno verso i suoi valori fondanti libertà solidarietà uguaglianza pluralismo giustizia sociale pace
Le sue regole e le sue istituzioni
E siamo noi quell'ossigeno la cura necessaria a rianimarla
Come scrive Emily Dickinson non si chiude un avviso con l'aria
Ma con la consapevolezza di ciò che lo ha provocato
Altrimenti si spalanca
Serve tutta la voce che abbiamo perduto serve la passione che abbiamo smarrito la partecipazione che abbiamo dismesso la politica che abbiamo dimenticato
Servono chi attenti e vigili non distratti o complici capaci di cogliere anche nelle micro storie di ordinaria deprivazione i segnali di un pericoloso destino comune di un danno permanente di una democrazia in ritirata
E infine serve
La generosità di persone come Gianluca che non si rassegnano a essere numerini senza storia ma combattono per una storia di amore e di libertà
Parole di vibrante militanza costituzionale vorrei definirla così Donatella finalmente siamo in ritardo ma abbiamo il libero ha suscitato tante riflessioni da parte dei relativi pur tantissime anche perché Gianluca aveva detto
è la prima volta anche partecipa una presentazione qui a Milano e Roma lo ha fatto per la prima volta la settimana scorsa quindi la sua voce molto importante come quella di tutti coloro che mi hanno preceduto e che ringrazio veramente permea ogni presentazione è un arricchimento straordinario
E bene allora avete sentito pagine diverse no da quelle che comunque sono state raccontate e questo perché perché io che sono una ragazza nata e cresciuta negli anni settanta
Credo molto che il personale sia politico era uno slogan una abbastanza di successe in quegli anni il personale politico e dunque ho raccontato la storia di Gianluca che non è una storia di crimini efferati è una storia di criminalità comune è una storia di periferia una storia di povertà di povertà economica e quindi sociale educativa culturale affettiva
Una storia anche di carcere e proprio perché pur sembrando una storia tanto lontana dalla nostra normalità dalla nostra vita è in realtà una storia che ci interessa moltissimo tra l'altro è una storia molto simile al novanta per cento delle storie che sono chiuse in carcere che sono praticamente storie delle periferie del mondo
Perché ci interessa questa storia queste storie ci interessano
Perché raccontano molto della nostra storia della storia con la S maiuscola di cui tutti noi siamo i protagonisti su cui ho voluto accendere con questo libro attraverso la storia di Gianluca
Che questo detto integrazione di quello che ha detto lui il suo racconto essenzialmente un atto politico straordinario ho voluto accendere un riflettore sulle regressioni democratiche che da decenni
E ormai infestano il mondo tutto e spingono in gabbia letteralmente i nostri diritti e le nostre libertà ecco sicuramente il carcere che è un momento della vita di Gianluca levità di Gianluca
Una lunga traversata potremmo dire nella desertificazione affettiva della solidità e a un certo punto c'è anche il carcere
E il carcere racconta moltissimo sia dello Stato di salute e di una democrazia sia secondo me del delle regressioni e democratiche in atto no nel mondo
Se diamo uno sguardo velocissimo al carcere contempo Ria contemporaneo vediamo che è un carcere sempre più ossessionato dal controllo
Dal controllo sui corpi sulle menti sui cuori delle persone che riduce progressivamente per il re quegli spazi la la Corte Costituzionale parla di residui di libertà letteralmente e li considera intangibili spazi vitali perché sono quelli entro i quali i detenuti qualunque detenuto anche quelli che stanno al quarantuno bis
Debbono poter espandere dice la Corte costituzionale la propria personalità spazi vitali che sono diventati nel carcere contemporaneo camere a Gaza
Perché nel carcere contemporaneo non si respira
è vero che il carcere non è mai stato un paradiso terrestre anche dopo la Costituzione anche dopo le riforme rivoluzionarie del settantacinque non ha mai avuto il volto gentile tratteggiato dalla Corte costituzionale ma questo carcere il carcere contemporaneo ha voltato le spalle alla costituzione e alla riforma del settantacinque
Questo è un dato politico dal cui non si può non si deve mi permetto di dire prescindere e che non va minimizzato e che vediamo non solo nel fatto nell'indifferenza
Con cui cresce il sovraffollamento aumentano i suicidi
Peggiora la qualità della vita vogliamo parlare poi dell'ultima circolare se ne parlata anche in occasione dell'inaugurazione di BookCity
Che sostanzialmente stringe le maglie no delle attività ricreative educative e scolastiche culturali quelle attività anche dall'esterno entrano in carcere
E danno respiro ossigeno al carcere bene queste attività adesso dovranno essere autorizzate dall'alto diciamo c'è un accentramento dell'autorizzazione ed è tutto così carcere contemporaneo accentramento delle autorizzazioni controllo accentrato controllo ossessivo ecco né siccome il carcere allo specchio del fuoco del fuori la stessa postura del potere
La ritroviamo fuori dal carcere
Perché fuori dal carcere noi assistiamo ha un potere che assolutamente insofferente intollerante a qualunque forma di controllo e di limite alla propria azione politica sebbene attenzione il limite al potere sia faccia un maestro quindi sia proprio la peculiarità la cifra
Delle la ragion d'essere vorrei dire delle democrazie costituzionali nate dopo la seconda guerra mondiale
Alla luce degli orrori del nazifascismo potere limitato bene il potere oggi è insofferente ai limiti e controlli e però all'ossessione di controllare invece le persone i corpi le menti e i cuori le istituzioni è un potere che criminalizzare il dissenso è un potere che si intrufola nelle università
è un potere che ci dice
Come quando dobbiamo venire al mondo come quando ce ne dobbiamo andare chi dobbiamo amare come dobbiamo amare come dobbiamo fare famiglia
Ci dice come dobbiamo parlare persino con quali parole quali sono consentite e quali no
Come dobbiamo pensare
è un potere che ostacola l'educazione affettiva sentimentale
Nelle scuole e quindi di fatto amputa i corpi ne fa diciamo fa delle persone dei mutilati e quindi amputa la possibilità
Della piena partecipazione alla vita democratica ecco questi secondo me
Ma non solo secondo me sono tanti vuoti democratici ok e sono vuoti di fronte ai quali non si può essere indifferenti purtroppo invece noi lì riempiamo questi vuoti finora almeno con le differenze all'ignoranza anche con la paura anche con la pigrizia anche con la supponenza
E così rischiamo che quei vuoti diventino un abisso in cui scendono come scivolando sempre di più alle nostre libertà e allora quale invece dal mio punto di vista che il punto di vista anche di questo libro allora la strada da seguire per riempire il vuoto
Secondo me è molto semplice una strada che a qualcuno può sembrare minimalista a qualcun altro può sembrare un'utopia
Io la considero invece determinante una strada lunga difficile da seguire con grande tenacia ed è la costruzione di una solida mentalità costituzionale
Che deve essere messa in campo deve essere resa visibile deve tradursi in sentimento in cultura
Ideazioni politiche coerenti vorrei dire che appunto di questa mentalità costituzionale non solo bisogna far sentire la voce sogna anche
Percepirne la corporeità mi viene da dire mi viene viene da dire così pensando a quello che è successo a New York era
Dore Zoran Armand Zoran mandarini
A letteralmente messo in campo il proprio corpo le proprie idee socialiste i propri valori
Democratici senza paura senza vergognarsi dicendo che non doveva scusarsi per questo
E ha stravinto
Quello è un segnale positivo e di speranza come lo è a mio giudizio lo è stato anche quello delle piazze pacifiche per Gaza che si sono riempite
Per tante settimane anche in Italia e nel mondo e sapete perché perché quelle erano mi auguro di poter dire ancora sono delle piazze sentimentali sono delle piazze che esprimono un sentimento e non un risentimento esprimono un sentimento
Di giustizia sociale e di solidarietà di dignità di pace e cioè sto parlando di quei valori affettivi tanto per stare alla all'esperimento delle scimmie
Che sono i valori della nostra democrazia costituzionale e che oggi vengono travolti invece dalle le chiamerei passioni cattive
Dei nuovi autoritarismi
Le le ha indicate protetto e poco tempo fa anche il Presidente della Repubblica l'odio il risentimento la vendetta la prevaricazione la forza la guerra naturalmente ecco quindi
Le piazze quelle piazze hanno espresso nient'altro che un sentimento costituzionale quello di cui parlavo però prima e noi abbiamo il dovere di tenerlo vivo
In ogni luogo quindi nelle famiglie nelle periferie nelle città nelle scuole e nelle università nei luoghi di cultura nelle carceri
Nelle istituzioni nella politica e anche dei libri naturalmente io ho cercato di farlo con questo piccolo libro che non so neanche se un libro mi ha detto Raffaella insieme
Pongo inchiesta giornalistica un po'una narrazione epistolare un po'un saggio un po'
Una testimonianza forse vuole essere l'occasione per consentire ai lettori di attraversare la vita insieme ad una persona vera
Questo libro qualcuno lo ha definito disturbante non con una connotazione negativa assolutamente e in effetti voleva e doveva essere un libro disturbante disturbante rispetto al Silenzio rispetto alla paura Rispetto
Al criticismo priverebbe dire che attraversa il nostro tempo il nostro mondo disturbante nella misura in cui e disturbante anche la Costituzione oggi tant'è vero che la Costituzione fatica ad entrare in carcere
E disturbante Rispetto a quella idea di democrazia illiberale
Che pur essendo un ossimoro però si fa tanto strada nel mondo senza trovare appunto nessun'argine
Ecco qualcuno mi dice che le mie preoccupazioni sono esagerate perché l'Italia non è ancora l'America di tram va io mi limito a rispondere che noi non ci possiamo permettere però di svegliarci un giorno di scoprire che siamo diventati l'America di Trump e sapete perché lo dico perché
Io ho parlato con diverse persone che hanno subito le regressioni democratiche in Europa
Polonia Ungheria
E loro sapete cosa ci dicono ci dicono che l'errore fatale che hanno commesso è stato quello di non vederle arrivare regressione democratica e quindi non è un errore che possiamo fare anche noi dobbiamo essere vigili
E dobbiamo difendere appunto i nostri valori con gli strumenti della democrazia costituzionale solo con quelli ma lo dobbiamo fare quindi chiudo
Naturalmente ringraziando sempre Sempre Gianluca per averci e a vedermi ma averci consegnato la sua storia
Che come dicevo prima un atto politico molto potente
E voglio citare un grande magistrato ex magistrato di sorveglianza ora giudice di tribunale uomo di grande cultura di grande sensibilità si chiama ricatto diritto
Che ha associato questo mio piccolo libero dell'amore in gabbia un grande libro uscito nel mille novecentoquarantuno
Ieri pubblicato dal Saggiatore nel mille novecentonovantaquattro intitolato sia lode ora agli uomini di fama in realtà è un libero
Che racconta la storia di tre famiglie di contadini fittavoli dell'Alabama
Nel mille novecentotrentasette cioè negli ultimi anni della Grande depressione
E quindi
Non parla assolutamente di uomini di fama così come Gianluca non è un uomo di fama
Però ci insegna che anche le storie delle persone che non sono persone di fama possono cambiare come la grande storia quindi grazie a Gianluca che grazie
Ogni informazione
Il curry sia
In fondo liberi e gli autori l'autrice colonne il protagonista sano disponibili a fermarli grazie perché voi
Ho